Da quando le tecniche di rianimazione si sono molto sviluppate, sempre più persone hanno vissuto esperienze di morte apparente, tornando successivamente in vita con un atteggiamento molto diverso da prima: "maggior capacità di manifestare emozioni; minor interesse per l’opinione altrui; maggiore accettazione degli altri; compassione per il prossimo; interesse per la famiglia; minor apprezzamento del denaro e del possesso; aumentato interesse per la natura e per l’ambiente; minor interesse per un tenore di vita lussuoso; maggior apprezzamento delle cose ordinarie; maggior senso della giustizia sociale; aumentato interesse per il significato interiore della vita; aumentato interesse per la spiritualità; assenza di paura della morte; aumentata convinzione di una vita dopo la morte". Tuttavia nessuno è mai potuto andare oltre questo territorio spirituale (zona intermedia tra Cielo e inferno) poiché richiamato in vita.
Uno scienziato del XVIII secolo, Swedenborg, a 56 anni nel pieno dei suoi successi scientifici, fu oggetto di una perentoria "chiamata" (vedi la pagina "La vita") per descrivere non solo quello che succede in questo territorio spirituale tra Cielo e inferno descritto da queste recenti esperienze di premorte ma anche oltre il "limite di confine", con delle visioni realistiche che dichiara avvenire in “lucidità e a occhi aperti”(che oggi chiameremmo bilocazioni anche se in questo caso la bilocazione avverrebbe nel terreno spirituale). Da scienziato, descrive con precisione quello che gli è permesso di vedere in questo luogo intermedio e temporaneo, nel Cielo e nell' inferno.
Interessante lettura che va affrontata a mente aperta e libera. La verità è uno specchio che si ruppe in mille pezzi ai tempi del Paradiso Perduto e noi, faticosamente, per ricostruirla, abbiamo bisogno di rimetterne insieme i vari frammenti, anche se provenienti da fonti disparate, da luoghi insospettati e da tempi passati o futuri.
Buona lettura.
Ing. Emerito Maurizio Ammannato
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