Joshua ben Joseph

Gesù figlio di Giuseppe

Postfazione

Questo racconto della vita di Gesù non ha ovviamente alcun riconoscimento ufficiale da parte delle autorità religiose.

Probbailmente anche il seguente brano del Vangelo di Matteo detto oggi da una persona qualunque, non avrebbe l'Imprimatur (riconscimento ufficiale della Chiesa Cattolica), poichè siamo ancora fortemente influenzati dalla convinzione (inculcata fin dalla nascita) che viene salvato solo colui che è battezzato e crede in Dio.

"Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me." (Matteo 25, 35-40)

Ma in questo brano del Vangelo, Gesù non chiede nessun certificato di battesimo; nemmeno se lo conoscono come Profeta o come il Figlio di Dio: è sufficente che lo abbiano nel cuore perchè chiunque ama così, ha Gesù-Dio nel cuore ed entra dalla porta stretta.


Del resto lo stesso Giovanni, nell'Incipit del suo Vangelo: "Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis" (Giovanni 1,14) afferma con autorità che Gesù è dentro di noi, nel nostro cuore. Chi allora può darci l'Inprimatur di ciò che vediamo, leggiamo o ascoltiamo se non il nostro cuore e nessun altra autorità esterna a noi?


Come allora potremmo "giudicare" questo racconto della vita di Gesù? 
"Giovanni gli disse: Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri. Ma Gesù disse: Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi." (Marco 9, 38-40)


Maurizio