I messaggi di Medjugorje

Dal 1981 ad oggi

Valutazione degli scienziati


Di test e investigazioni scientifiche sulla veridicità o meno delle apparizioni, ce ne sono stati tantissimi in tutti questi anni. Naturalmente nessuno si sbilancia più di tanto; comunque più o meno tutti concordano sui seguenti fatti:


L’estasi
Gli studiosi testimoniano compatti che si tratta di un fenomeno di estasi. Estasi deriva “ex stasi”, e letteralmente significa isolamento dal resto del mondo. Cioè chi è in estasi non ha più le vie sensoriali aperte. Qualsiasi stimolo di natura sensoriale, uditivo, olfattivo, ecc, non può essere registrato dal suo cervello.


Potenziali evocati
La tecnica dei “potenziali evocati” viene spesso utilizzata quando, ad esempio, un soggetto è in coma per capire se c’è la morte cerebrale. Consiste nel dare stimoli sensoriali di vario genere a livello periferico, e poi vedere se a livello della corteccia cerebrale ci sono segnali, anche minimi, che li registrano. Nessun segnale è stato registrato su nessuno dei sei veggenti di Medjugorje. Gli studiosi hanno anche verificato se alcune vie sensoriali erano chiuse per motivi patologici, ma l’esito è stato negativo. Nessun dubbio che sia estasi pura.


L’anomalia del ritmo cerebrale
Altri dati interessanti riguardano il ritmo cerebrale. I risultati sui veggenti furono la presenza di un ritmo alfa puro durante l’estasi. Il ritmo alfa è il ritmo degli stati di quiete, di riposo del cervello. Ritmo che si misura in hertz ed è di in 8/13 cicli al secondo. Quando compare il ritmo alfa, si registra anche un’esaltazione del sistema neurovegetativo, cioè un “ipertono simpatico”.

Significa che i soggetti al momento dell’apparizione, solo in quel momento, hanno un’attivazione del sistema neurovegetativo, quindi si emozionano fortemente. La frequenza cardiaca arriva a 120-140 battiti al minuto.

In condizioni normali, il ritmo alfa si desincronizza o scompare. Cioè significa che non sarebbero più sincrone le onde che partono dai due emisferi cerebrali. Durante l’alterazione neurovegetativa, che dovrebbe far modificare il ritmo alfa, invece nel cervello dei veggenti quel ritmo resta puro. Questo è un fatto inspiegabile da parte dei ricercatori.

In pratica, le vie sensoriali dei veggenti, in quel momento, rimangono chiuse, ma il ritmo cardiaco, respiratorio, subisce uno stato di eccitazione che dovrebbe far variare il ritmo alfa. Cosa che invece non accade.


Cosa escludono i ricercatori

  • «Escludiamo che sia simulazione. Perché se ci fosse la simulazione si registrerebbe il ritmo beta, che è quello degli stati di veglia, dai 14/30 cicli al secondo».
  • «Si potrebbe dire che sono in trance ipnotica, ma in tale trance è presente il ritmo delta, cioè il ritmo del sonno profondo che varia da 0,5/4 cicli al secondo».
  • «Escludiamo il sogno perché è presente il ritmo teta e in questo caso non è presente tale ritmo».
  • «Escludiamo la patologia perché nelle allucinazioni i ritmi sono estremamente variabili».
  • «Escludiamo l’isteria perché anche in questo caso sono presenti ritmi variabili, inoltre nell’isterico è presente, tra i vari ritmi, anche un forte ritmo beta, finge inconsciamente».