Il Libro di Urantia

Translation:

PARTE I: L'Universo Centrale ed i Superuniversi

Patrocinata da un Corpo di Personalità Superuniversali di Uversa
agente per autorità degli Antichi dei Giorni di Orvonton.


INDICE


INTRODUZIONE

I. Deità e divinità

II. Dio

III. La Prima Sorgente e Centro

IV. La realtà dell’universo

V. Le realtà della personalità

VI. Energia ed archetipi

VII. L’Essere Supremo

VIII. Dio il Settuplo

IX. Dio l’Ultimo

X. Dio l’Assoluto

XI. I Tre Assoluti

XII. Le Trinità

ATTESTAZIONE

PARTE I. L’Universo Centrale ed i Superuniversi

Fascicolo 1: Il Padre Universale

1. Il nome del Padre

2. La realtà di Dio

3. Dio è uno spirito universale

4. Il mistero di Dio

5. La personalità del Padre Universale

6. La personalità nell’universo

7. Valore spirituale del concetto di personalità

Fascicolo 2: La natura di Dio

1. L’infinità di Dio

2. La perfezione eterna del Padre

3. Giustizia e rettitudine

4. La misericordia divina

5. L’amore di Dio

6. La bontà di Dio

7. Verità e bellezza divine

Fascicolo 3: Gli attributi di Dio

1. L’onnipresenza di Dio

2. Il potere infinito di Dio

3. La conoscenza universale di Dio

4. L’illimitatezza di Dio

5. Il governo supremo del Padre

6. Il primato del Padre

Fascicolo 4: Relazione di Dio con l’universo

1. L’atteggiamento del Padre nell’universo

2. Dio e la natura

3. Il carattere immutabile di Dio

4. La comprensione di Dio

5. Idee errate su Dio

Fascicolo 5: Relazione di Dio con l’individuo

1. L’approccio a Dio

2. La presenza di Dio

3. La vera adorazione

4. Dio nella religione

5. La coscienza di Dio

6. Il Dio della personalità

Fascicolo 6: Il Figlio Eterno

1. L’identità del Figlio Eterno

2. La natura del Figlio Eterno

3. Il ministero dell’amore del Padre

4. Gli attributi del Figlio Eterno

5. I limiti del Figlio Eterno

6. La mente dello spirito

7. La personalità del Figlio Eterno

8. La comprensione del Figlio Eterno

Fascicolo 7: Relazione del Figlio Eterno con l’universo

1. Il circuito della gravità spirituale

2. L’amministrazione del Figlio Eterno

3. Relazione del Figlio Eterno con l’individuo

4. I piani di perfezione divina

5. Lo spirito di conferimento

6. I Figli Paradisiaci di Dio

7. La rivelazione suprema del Padre

Fascicolo 8: Lo Spirito Infinito

1. Il Dio d’Azione

2. La natura dello Spirito Infinito

3. Relazione dello Spirito con il Padre ed il Figlio

4. Lo spirito del ministero divino

5. La presenza di Dio

6. La personalità dello Spirito Infinito

Fascicolo 9: Relazione dello Spirito Infinito con l’universo

1. Gli attributi della Terza Sorgente e Centro

2. Lo spirito onnipresente

3. Il manipolatore universale

4. La mente assoluta

5. Il ministero della mente

6. Il circuito della gravità mentale

7. La riflettività dell’universo

8. La personalità dello Spirito Infinito

Fascicolo 10: La Trinità del Paradiso

1. L’autodistribuzione della Prima Sorgente e Centro

2. La personalizzazione della Deità

3. Le tre persone della Deità

4. L’unione trinitaria della Deità

5. Le funzioni della Trinità

6. I Figli Stazionari della Trinità

7. Il supercontrollo della Supremazia

8. La Trinità al di là del finito

Fascicolo 11: L’Isola Eterna del Paradiso

1. La residenza divina

2. La natura dell’Isola Eterna

3. Il Paradiso Superiore

4. Il Paradiso Periferico

5. Il Paradiso Inferiore

6. La respirazione dello spazio

7. Le funzioni spaziali del Paradiso

8. La gravità del Paradiso

9. L’unicità del Paradiso

Fascicolo 12: L’universo degli universi

1. I livelli di spazio dell’universo maestro

2. I domini dell’Assoluto Non Qualificato

3. La gravità universale

4. Lo spazio ed il movimento

5. Il tempo e lo spazio

6. Il supercontrollo universale

7. La parte ed il tutto

8. Materia, mente e spirito

9. Le realtà personali

Fascicolo 13: Le sfere sacre del Paradiso

1. I sette mondi sacri del Padre

2. Relazioni con i mondi del Padre

3. I mondi sacri del Figlio Eterno

4. I mondi dello Spirito Infinito

Fascicolo 14: L’universo centrale e divino

1. Il sistema Paradiso-Havona

2. La costituzione di Havona

3. I mondi di Havona

4. Le creature dell’universo centrale

5. La vita in Havona

6. Lo scopo dell’universo centrale

Fascicolo 15: I sette superuniversi

1. Il livello di spazio dei superuniversi

2. L’organizzazione dei superuniversi

3. Il superuniverso di Orvonton

4. Le nebulose – le antenate degli universi

5. L’origine dei corpi spaziali

6. Le sfere dello spazio

7. Le sfere architettoniche

8. Il controllo e la regolazione dell’energia

9. I circuiti dei superuniversi

10. I governanti dei superuniversi

11. L’assemblea deliberativa

12. I tribunali supremi

13. I governi dei settori

14. I propositi dei sette superuniversi

Fascicolo 16: I Sette Spiriti Maestri

1. Relazione con la Deità Trina

2. Relazione con lo Spirito Infinito

3. Identità e diversità degli Spiriti Maestri

4. Gli attributi e le funzioni degli Spiriti Maestri

5. Relazione con le creature

6. La mente cosmica

7. La morale, la virtù e la personalità

8. La personalità su Urantia

9. La realtà della coscienza umana

Fascicolo 17: I sette gruppi di Spiriti Supremi

1. I Sette Esecutivi Supremi

2. Majeston – il capo della riflettività

3. Gli Spiriti Riflettivi

4. Gli Aiuti Riflettivi d’Immagini

5. I Sette Spiriti dei Circuiti

6. Gli Spiriti Creativi degli universi locali

7. Gli spiriti aiutanti della mente

8. Le funzioni degli Spiriti Supremi

Fascicolo 18: Le Personalità Supreme della Trinità

1. I Segreti Trinitizzati della Supremazia

2. Gli Eterni dei Giorni

3. Gli Antichi dei Giorni

4. I Perfezioni dei Giorni

5. I Recenti dei Giorni

6. Gli Unioni dei Giorni

7. I Fedeli dei Giorni

Fascicolo 19: Gli Esseri Coordinati di Origine Trinitaria

1. I Figli Istruttori Trinitari

2. I Perfettori di Saggezza

3. I Consiglieri Divini

4. I Censori Universali

5. Gli Spiriti Trinitari Ispirati

6. I nativi di Havona

7. I cittadini del Paradiso

Fascicolo 20: I Figli Paradisiaci di Dio

1. I Figli di Dio Discendenti

2. I Figli Magistrali

3. Le azioni giudiziarie

4. Le missioni magistrali

5. Il conferimento dei Figli Paradisiaci di Dio

6. Le carriere di conferimento come mortali

7. I Figli Istruttori Trinitari

8. Il ministero dei Daynal in un universo locale

9. Il servizio planetario dei Daynal

10. Il ministero unificato dei Figli Paradisiaci

Fascicolo 21: I Figli Creatori Paradisiaci

1. Origine e natura dei Figli Creatori

2. I Creatori degli universi locali

3. La sovranità dell’universo locale

4. I conferimenti dei Micael

5. Relazione dei Figli Maestri con l’universo

6. Il destino dei Micael Maestri

Fascicolo 22: I Figli di Dio Trinitizzati

1. I Figli Abbracciati dalla Trinità

2. I Possenti Messaggeri

3. Gli Elevati in Autorità

4. I Privi di Nome e Numero

5. I Custodi Trinitizzati

6. Gli Ambasciatori Trinitizzati

7. La tecnica della trinitizzazione

8. I figli trinitizzati da creature

9. I Guardiani Celesti

10. Gli Assistenti dei Figli Elevati

Fascicolo 23: I Messaggeri Solitari

1. Natura ed origine dei Messaggeri Solitari

2. L’assegnazione dei Messaggeri Solitari

3. I servizi dei Messaggeri Solitari nel tempo e nello spazio

4. Il ministero speciale dei Messaggeri Solitari

Fascicolo 24: Le Personalità Superiori dello Spirito Infinito

1. I Supervisori dei Circuiti Universali

2. I Direttori di Censimento

3. Gli Aiuti Personali dello Spirito Infinito

4. Gli Ispettori Associati

5. Le Sentinelle Incaricate

6. Le Guide dei Diplomati

7. L’origine delle Guide dei Diplomati

Fascicolo 25: Le Schiere dei Messaggeri dello Spazio

1. I Servitali di Havona

2. I Conciliatori Universali

3. Gli ampi servizi dei Conciliatori

4. I Consiglieri Tecnici

5. I Custodi degli Archivi in Paradiso

6. Gli Archivisti Celesti

7. I Compagni Morontiali

8. I Compagni Paradisiaci

Fascicolo 26: Gli spiriti tutelari dell’universo centrale

1. Gli spiriti tutelari

2. I possenti supernafini

3. I supernafini terziari

4. I supernafini secondari

5. Gli assistenti dei pellegrini

6. Le guide della supremazia

7. Le guide della Trinità

8. I rivelatori del Figlio

9. Le guide del Padre

10. I consiglieri ed i consulenti

11. I complementi del riposo

Fascicolo 27: Il ministero dei Supernafini Primari

1. Gli stimolatori del riposo

2. I capi di destinazione

3. Gli interpreti dell’etica

4. I direttori di comportamento

5. I custodi della conoscenza

6. I maestri di filosofia

7. I conduttori dell’adorazione

Fascicolo 28: Gli spiriti tutelari dei superuniversi

1. I terziafini

2. Gli onniafini

3. I seconafini

4. I seconafini primari

5. I seconafini secondari

6. I seconafini terziari

7. Il ministero dei seconafini

Fascicolo 29: I Direttori di Potere d’Universo

1. I Sette Direttori Supremi di Potere

2. I Centri Supremi di Potere

3. Il dominio dei centri di potere

4. I Controllori Fisici Maestri

5. Gli Organizzatori di Forza Maestri

Fascicolo 30: Le personalità del grande universo

1. La classificazione Paradisiaca degli esseri viventi

2. Il registro delle personalità di Uversa

3. Le colonie di cortesia

4. I mortali ascendenti

Fascicolo 31: Il Corpo della Finalità

1. I nativi di Havona

2. I Messaggeri di Gravità

3. I mortali glorificati

4. I serafini adottati

5. I Figli Materiali glorificati

6. Le creature intermedie glorificate

7. Gli Evangeli di Luce

8. I Trascendentali

9. Gli Architetti dell’Eniverso Maestro

10. L’avventura finale

 

TITOLI E AUTORI

PARTE I. L’Universo Centrale ed i Superuniversi

 

Fascicolo . I Titoli dei Fascicoli . Autore

000. Introduzione . Un Consigliere Divino

001. Il Padre Universale . Un Consigliere Divino

002. La natura di Dio . Un Consigliere Divino

003. Gli attributi di Dio . Un Consigliere Divino

004. Relazione di Dio con l’universo . Un Consigliere Divino

005. Relazione di Dio con l’individuo . Un Consigliere Divino

006. Il Figlio Eterno . Un Consigliere Divino

007. Relazione del Figlio Eterno con l’universo . Un Consigliere Divino

008. Lo Spirito Infinito . Un Consigliere Divino

009. Relazione dello Spirito Infinito con l’universo . Un Consigliere Divino

010. La Trinità del Paradiso . Un Censore Universale

011. L’Isola Eterna del Paradiso . Un Perfettore di Saggezza

012. L’universo degli universi . Un Perfettore di Saggezza

013. Le sfere sacre del Paradiso . Un Perfettore di Saggezza

014. L’universo centrale e divino . Un Perfettore di Saggezza

015. I sette superuniversi . Un Censore Universale

016. I Sette Spiriti Maestri . Un Censore Universale

017. I sette gruppi di Spiriti Supremi . Un Consigliere Divino

018. Le Personalità Supreme della Trinità . Un Consigliere Divino

019. Gli Esseri Coordinati di Origine Trinitaria . Un Consigliere Divino

020. I Figli Paradisiaci di Dio . Un Perfettore di Saggezza

021. I Figli Creatori Paradisiaci . Un Perfettore di Saggezza

022. I Figli di Dio Trinitizzati . Un Possente Messaggero

023. I Messaggeri Solitari . Un Consigliere Divino

024. Le Personalità Superiori dello Spirito Infinito . Un Consigliere Divino

025. Le Schiere dei Messaggeri dello Spazio . Un Elevato in Autorità

026. Gli spiriti tutelari dell’universo centrale . Un Perfettore di Saggezza

027. Il ministero dei Supernafini Primari . Un Perfettore di Saggezza

028. Gli spiriti tutelari dei superuniversi . Un Possente Messaggero

029. I Direttori di Potere d’Universo . Un Censore Universale

030. Le personalità del grande universo . Un Possente Messaggero

031. Il Corpo della Finalità . Un Consigliere Divino ed Un Privo di Nome e Numero


 

INTRODUZIONE

(1.1) 0:0.1 NELLA MENTE dei mortali di Urantia — questo è il nome del vostro mondo — c’è una grande confusione sul significato di termini quali Dio, divinità e deità. Gli esseri umani sono ancor più confusi ed incerti circa le relazioni tra le personalità divine designate con questi numerosi appellativi. A causa di tale povertà concettuale, associata a tanta confusione d’ideazione, io sono stato incaricato di formulare questa esposizione introduttiva per chiarire i significati che dovrebbero essere attribuiti a certi simboli verbali, che potranno essere impiegati in seguito in quei fascicoli che il corpo dei rivelatori della verità di Orvonton è stato autorizzato a tradurre nella lingua inglese di Urantia.

(1.2) 0:0.2 È estremamente difficile presentare dei concetti ampliati ed una verità avanzata, nel nostro tentativo di espandere la coscienza cosmica e di elevare la percezione spirituale, essendo limitati all’impiego di un linguaggio circoscritto del regno. Ma il nostro mandato ci esorta a fare ogni sforzo per trasmettere i nostri significati utilizzando i simboli verbali della lingua inglese. Noi abbiamo ricevuto istruzioni d’introdurre termini nuovi solo quando il concetto da descrivere non trovasse alcuna terminologia in inglese che potesse essere utilizzata per trasmettere tale nuovo concetto parzialmente o anche deformandone più o meno il senso.

(1.3) 0:0.3 Nella speranza di facilitare la comprensione e di evitare confusione da parte di ogni mortale che leggerà attentamente questi fascicoli, riteniamo cosa saggia presentare nella seguente esposizione iniziale un profilo dei significati da attribuire ai numerosi termini inglesi che saranno impiegati per designare la Deità e certi concetti associati delle cose, dei significati e dei valori della realtà universale.

(1.4) 0:0.4 Ma per formulare questa Introduzione di definizioni e di limitazioni terminologiche, è necessario anticipare l’uso di tali termini nelle descrizioni che seguono. Questa Introduzione non è quindi un’esposizione completa in se stessa; è soltanto una guida risolutiva destinata ad assistere coloro che leggeranno i fascicoli successivi che trattano della Deità e dell’universo degli universi e che sono stati formulati da una commissione di Orvonton inviata su Urantia a questo scopo.

(1.5) 0:0.5 Il vostro mondo, Urantia, è uno dei numerosi pianeti abitati similari che costituiscono l’universo locale di Nebadon. Questo universo, assieme a creazioni simili, forma il superuniverso di Orvonton, dalla cui capitale, Uversa, proviene la nostra commissione. Orvonton è uno dei sette superuniversi evoluzionari del tempo e dello spazio che circondano la creazione senza inizio né fine di perfezione divina — l’universo centrale di Havona. Nel cuore di questo universo centrale ed eterno si trova l’Isola stazionaria del Paradiso, centro geografico dell’infinità e luogo di residenza del Dio eterno.

(1.6) 0:0.6 Noi chiamiamo generalmente grande universo l’insieme dei sette superuniversi in evoluzione e dell’universo centrale e divino. Queste sono le creazioni attualmente organizzate ed abitate. Esse fanno tutte parte dell’universo maestro, che comprende anche gli universi dello spazio esterno, non abitati ma in corso di mobilitazione.

(2.1) 0:1.1 L’universo degli universi presenta fenomeni di attività della deità su diversi livelli di realtà cosmiche, di significati mentali e di valori spirituali, ma tutte queste azioni di ministero — personali od altro — sono divinamente coordinate.

(2.2) 0:1.2 La DEITÀ è personalizzabile come Dio, è prepersonale e superpersonale in modi non interamente comprensibili dall’uomo. La Deità è caratterizzata dalla qualità dell’unità — attuale o potenziale — su tutti i livelli supermateriali della realtà; e questa qualità unificante è meglio compresa dalle creature come divinità.

(2.3) 0:1.3 La Deità agisce sui livelli personale, prepersonale e superpersonale. La Deità totale è funzionale sui seguenti sette livelli:

(2.4) 0:1.4 1. Statico — Deità autocontenuta ed esistente in se stessa.

(2.5) 0:1.5 2. Potenziale — Deità autovoluta e con autoproposito.

(2.6) 0:1.6 3. Associativo — Deità autopersonalizzata e divinamente fraterna.

(2.7) 0:1.7 4. Creativo — Deità autodistributiva e divinamente rivelata.

(2.8) 0:1.8 5. Evolutivo — Deità autoespansiva e identificata con la creatura.

(2.9) 0:1.9 6. Supremo — Deità autoesperienziale e che unifica la creatura col Creatore. Deità funzionante sul primo livello d’identificazione con la creatura come i supercontrollori nel tempo-spazio del grande universo, talvolta denominata Supremazia della Deità.

(2.10) 0:1.10 7. Ultimo — Deità autoprogettata e trascendente del tempo-spazio. Deità onnipotente, onnisciente ed onnipresente. Deità funzionante sul secondo livello di espressione della divinità unificante come supercontrollori efficaci e sostenitori absoniti dell’universo maestro. Comparata al ministero delle Deità a favore del grande universo, questa funzione absonita nell’universo maestro equivale ad un supercontrollo e ad un supersostegno universale ed è talvolta denominata Ultimità della Deità.

(2.11) 0:1.11 Il livello finito della realtà è caratterizzato dalla vita della creatura e dalle limitazioni del tempo-spazio. Le realtà finite possono non avere una fine, ma hanno sempre un inizio — esse sono create. Il livello di Deità della Supremazia può essere concepito come una funzione relativa alle esistenze finite.

(2.12) 0:1.12 Il livello absonito della realtà è caratterizzato da cose e da esseri senza inizio né fine e dalla trascendenza del tempo e dello spazio. Gli absoniti non sono creati; si eventuano — semplicemente esistono. Il livello di Deità dell’Ultimità implica una funzione relativa alle realtà absonite. In qualsiasi parte dell’universo maestro, ogniqualvolta il tempo e lo spazio sono trascesi, un tale fenomeno absonito è un atto dell’Ultimità della Deità.

(2.13) 0:1.13 Il livello assoluto è senza inizio, senza fine, senza tempo e senza spazio. Ad esempio: nel Paradiso il tempo e lo spazio non esistono; lo status tempo-spazio del Paradiso è assoluto. Questo livello è quello della Trinità raggiunta, esistenzialmente, dalle Deità del Paradiso; ma questo terzo livello di espressione della Deità unificatrice non è completamente unificato esperienzialmente. In qualunque momento, luogo e modo funzioni il livello assoluto della Deità, i valori ed i significati del Paradiso-assoluto sono manifesti.

(3.1) 0:1.14 La Deità può essere esistenziale come nel Figlio Eterno, esperienziale come nell’Essere Supremo, associativa come in Dio il Settuplo, non divisa come nella Trinità del Paradiso.

(3.2) 0:1.15 La Deità è la sorgente di tutto ciò che è divino. La Deità è caratteristicamente ed invariabilmente divina, ma tutto ciò che è divino non è necessariamente Deità, benché sarà coordinato con la Deità e tenderà verso una qualche fase di unità con la Deità — spirituale, mentale o personale.

(3.3) 0:1.16 La DIVINITÀ è la qualità caratteristica, unificatrice e coordinatrice della Deità.

(3.4) 0:1.17 Alle creature, la divinità è comprensibile come verità, bellezza e bontà; è in correlazione con la personalità come amore, misericordia e ministero; è rivelata ai livelli impersonali come giustizia, potere e sovranità.

(3.5) 0:1.18 La divinità può essere perfetta — completa — come ai livelli esistenziali e creativi della perfezione paradisiaca; può essere imperfetta, come ai livelli di evoluzione esperienziale nel tempo-spazio delle creature; o può essere relativa, né perfetta né imperfetta, come a certi livelli di relazioni esistenziali-esperienziali di Havona.

(3.6) 0:1.19 Quando noi tentiamo di concepire la perfezione in tutte le fasi e forme della relatività, incontriamo sette tipi concepibili:

(3.7) 0:1.20 1. Perfezione assoluta in tutti gli aspetti.

(3.8) 0:1.21 2. Perfezione assoluta in alcune fasi e perfezione relativa in tutti gli altri aspetti.

(3.9) 0:1.22 3. Aspetti assoluto, relativo ed imperfetto in varie associazioni.

(3.10) 0:1.23 4. Perfezione assoluta in certi aspetti, imperfezione in tutti gli altri.

(3.11) 0:1.24 5. Perfezione assoluta in nessuna direzione, perfezione relativa in tutte le manifestazioni.

(3.12) 0:1.25 6. Perfezione assoluta in nessuna fase, relativa in alcune, imperfetta in altre.

(3.13) 0:1.26 7. Perfezione assoluta in nessun attributo, imperfezione in tutto.

(3.14) 0:2.1 Le creature mortali in evoluzione provano un bisogno irresistibile di simbolizzare i loro concetti finiti di Dio. La coscienza che ha l’uomo del dovere morale ed il suo idealismo spirituale rappresentano un livello di valori — una realtà esperienziale — che è difficile da simbolizzare.

(3.15) 0:2.2 La coscienza cosmica implica il riconoscimento di una Causa Prima, la sola ed unica realtà non causata. Dio, il Padre Universale, opera su tre livelli di Deità-personalità di valore subinfinito e d’espressione di relativa divinità:

(3.16) 0:2.3 1. Prepersonale — come nel ministero dei frammenti del Padre, quali gli Aggiustatori di Pensiero.

(3.17) 0:2.4 2. Personale — come nell’esperienza evoluzionaria degli esseri creati e procreati.

(3.18) 0:2.5 3. Superpersonale — come nell’esistenza eventuata di certi esseri absoniti ed associati.

(3.19) 0:2.6 DIO è un simbolo verbale designante tutte le personalizzazioni della Deità. Il termine richiede una differente definizione per ogni livello personale di funzione della Deità e deve essere ulteriormente ridefinito all’interno di ciascuno di questi livelli, poiché questo termine può essere impiegato per designare le diverse personalizzazioni coordinate e subordinate della Deità; per esempio: i Figli Creatori Paradisiaci — i padri degli universi locali.

(4.1) 0:2.7 Il termine Dio, così come noi lo utilizziamo, può essere capito:

(4.2) 0:2.8 Per designazione — come Dio il Padre.

(4.3) 0:2.9 Nel contesto — come quando è impiegato nella trattazione di qualche livello o associazione della deità. Quando esiste un dubbio sull’esatta interpretazione della parola Dio, sarebbe opportuno riferirla alla persona del Padre Universale.

(4.4) 0:2.10 Il termine Dio denota sempre personalità. Il termine Deità può riferirsi o non riferirsi alle personalità di divinità.

(4.5) 0:2.11 La parola DIO è impiegata, in questi fascicoli, con i seguenti significati:

(4.6) 0:2.12 1. Dio il Padre — Creatore, Controllore e Sostenitore. Il Padre Universale, la Prima Persona della Deità.

(4.7) 0:2.13 2. Dio il Figlio — Creatore Coordinato, Controllore dello Spirito e Amministratore Spirituale. Il Figlio Eterno, la Seconda Persona della Deità.

(4.8) 0:2.14 3. Dio lo Spirito — Attore Congiunto, Integratore Universale e Conferitore della Mente. Lo Spirito Infinito, la Terza Persona della Deità.

(4.9) 0:2.15 4. Dio il Supremo — il Dio in attuazione o evoluzione del tempo e dello spazio. Deità personale che realizza associativamente il compimento esperienziale nel tempo-spazio dell’identità creatura-Creatore. L’Essere Supremo sta sperimentando personalmente il compimento dell’unità della Deità come Dio evolventesi ed esperienziale delle creature evoluzionarie del tempo e dello spazio.

(4.10) 0:2.16 5. Dio il Settuplo — personalità della Deità effettivamente operante ovunque nel tempo e nello spazio. Le Deità personali del Paradiso ed i loro associati creativi che operano all’interno e al di là dei confini dell’universo centrale e che stanno personalizzando il potere come Essere Supremo sul primo livello di creatura in cui si rivela, nel tempo e nello spazio, la Deità unificatrice. Questo livello, il grande universo, è la sfera in cui le personalità del Paradiso discendono nel tempo-spazio in reciproca associazione con l’ascesa nel tempo-spazio delle creature evoluzionarie.

(4.11) 0:2.17 6. Dio l’Ultimo — l’eventuante Dio del supertempo e dello spazio trasceso. Il secondo livello esperienziale in cui si manifesta la Deità unificatrice. Dio l’Ultimo implica la raggiunta realizzazione della sintesi dei valori absoniti-superpersonali, di quelli che hanno trasceso il tempo-spazio e di quelli eventuati-esperienziali, coordinati ai livelli creativi finali di realtà della Deità.

(4.12) 0:2.18 7. Dio l’Assoluto — il Dio che fa l’esperienza dei valori superpersonali e dei significati di divinità trascesi, ora esistenziale come l’Assoluto della Deità. Questo è il terzo livello di espansione e di espressione della Deità unificatrice. Su questo livello supercreativo la Deità fa l’esperienza dell’esaurimento del potenziale personalizzabile, incontra il completamento della divinità e vede esaurirsi la capacità di autorivelazione ai livelli successivi e progressivi delle differenti personalizzazioni. Ora la Deità incontra, viene a contatto e fa l’esperienza dell’identità con l’Assoluto Non Qualificato.

(4.13) 0:3.1 La realtà infinita, totale, è esistenziale in sette fasi e come sette Assoluti coordinati:

(5.1) 0:3.2 1. La Prima Sorgente e Centro.

(5.2) 0:3.3 2. La Seconda Sorgente e Centro.

(5.3) 0:3.4 3. La Terza Sorgente e Centro.

(5.4) 0:3.5 4. L’Isola del Paradiso.

(5.5) 0:3.6 5. L’Assoluto della Deità.

(5.6) 0:3.7 6. L’Assoluto Universale.

(5.7) 0:3.8 7. L’Assoluto Non Qualificato.

(5.8) 0:3.9 Dio, come Prima Sorgente e Centro, è primordiale in relazione alla realtà totale — incondizionatamente. La Prima Sorgente e Centro è infinita quanto eterna ed è perciò limitata o condizionata solo dalla volizione.

(5.9) 0:3.10 Dio — il Padre Universale — è la personalità della Prima Sorgente e Centro e come tale mantiene relazioni personali d’infinito controllo su tutte le sorgenti e centri coordinati e subordinati. Tale controllo è personale ed infinito in potenziale, anche se esso potrebbe, in realtà, non operare mai a causa della perfezione della funzione di queste sorgenti e centri e di queste personalità coordinate e subordinate.

(5.10) 0:3.11 La Prima Sorgente e Centro è quindi primordiale in tutti i domini: deificati o non deificati, personali od impersonali, attuali o potenziali, finiti od infiniti. Nessuna cosa o essere, nessuna relatività o finalità, esiste se non in relazione diretta o indiretta con il primato della Prima Sorgente e Centro e sotto la sua dipendenza.

(5.11) 0:3.12 La Prima Sorgente e Centro è in relazione con l’universo come segue:

(5.12) 0:3.13 1. Le forze di gravità degli universi materiali convergono nel centro di gravità del Paradiso inferiore. È per questo motivo che la posizione geografica della sua persona è eternamente fissata in relazione assoluta con il centro di forza-energia del piano inferiore o materiale del Paradiso. Ma la personalità assoluta della Deità esiste sul piano superiore o spirituale del Paradiso.

(5.13) 0:3.14 2. Le forze mentali convergono nello Spirito Infinito; la mente cosmica differenziale e divergente converge nei Sette Spiriti Maestri; la mente del Supremo, che sta divenendo un fatto come esperienza nel tempo-spazio, converge in Majeston.

(5.14) 0:3.15 3. Le forze spirituali dell’universo convergono nel Figlio Eterno.

(5.15) 0:3.16 4. La capacità illimitata d’azione della deità risiede nell’Assoluto della Deità.

(5.16) 0:3.17 5. La capacità illimitata di risposta d’infinità esiste nell’Assoluto Non Qualificato.

(5.17) 0:3.18 6. I due Assoluti — Qualificato e Non Qualificato — sono coordinati ed unificati nell’Assoluto Universale e per suo tramite.

(5.18) 0:3.19 7. La personalità potenziale di un essere morale evoluzionario o di ogni altro essere morale è incentrata nella personalità del Padre Universale.

(5.19) 0:3.20 La REALTÀ, com’è compresa dagli esseri finiti, è parziale, relativa e indistinta. La realtà massima della Deità pienamente comprensibile dalle creature evoluzionarie finite è contenuta nell’Essere Supremo. Tuttavia vi sono realtà antecedenti ed eterne, realtà superfinite, che sono ancestrali rispetto a questa Deità Suprema delle creature evoluzionarie del tempo-spazio. Nel tentativo di descrivere l’origine e la natura della realtà universale, siamo costretti ad impiegare la tecnica del ragionamento del tempo-spazio per raggiungere il livello della mente finita. Perciò molti avvenimenti simultanei dell’eternità devono essere presentati come atti sequenziali.

(6.1) 0:3.21 Secondo il modo in cui una creatura del tempo-spazio considererebbe l’origine e la differenziazione della Realtà, l’eterno ed infinito IO SONO conseguì la liberazione della Deità dagli impedimenti dell’infinità non qualificata mediante l’esercizio del suo inerente ed eterno libero arbitrio, e questa separazione dall’infinità non qualificata produsse la prima tensione della divinità assoluta. Questa tensione del differenziale d’infinità è risolta dall’Assoluto Universale, che opera per unificare e coordinare l’infinità dinamica della Deità Totale e l’infinità statica dell’Assoluto Non Qualificato.

(6.2) 0:3.22 In questa originaria transazione l’IO SONO teorico ottenne la realizzazione della personalità divenendo il Padre Eterno del Figlio Originale e simultaneamente la Sorgente Eterna dell’Isola del Paradiso. In coesistenza con la differenziazione del Figlio dal Padre, ed in presenza del Paradiso, apparvero la persona dello Spirito Infinito e l’universo centrale di Havona. Con l’apparizione delle coesistenti Deità personali, il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito, il Padre sfuggì, come personalità, all’altrimenti ineluttabile diffusione attraverso il potenziale della Deità Totale. Da allora è soltanto in associazione di Trinità con i suoi due uguali in Deità che il Padre riempie l’intero potenziale della Deità, mentre la Deità esperienziale si attua sempre di più sui livelli di divinità della Supremazia, dell’Ultimità e dell’Assolutezza.

(6.3) 0:3.23 Il concetto dell’IO SONO è una concessione filosofica che facciamo alla mente finita dell’uomo vincolata dal tempo e prigioniera dello spazio, all’impossibilità da parte della creatura stessa di comprendere le esistenze eterne — le realtà e le relazioni senza inizio e senza fine. Per la creatura del tempo-spazio ogni cosa deve avere un inizio, con la sola eccezione dell’UNICO SENZA CAUSA — la causa primordiale delle cause. Perciò noi concettualizziamo questo livello di valore filosofico come IO SONO, insegnando allo stesso tempo a tutte le creature che il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito sono coeterni con l’IO SONO; in altri termini, che non c’è mai stato un momento in cui l’IO SONO non fosse il Padre del Figlio e, con quest’ultimo, dello Spirito.

(6.4) 0:3.24 L’Infinito è impiegato per indicare la pienezza — la finalità — implicita nel primato della Prima Sorgente e Centro. L’IO SONO teorico è per la creatura un’estensione filosofica della “infinità della volontà”, ma l’Infinito è un livello di valore attuale che rappresenta l’intensione di eternità della vera infinità del libero arbitrio assoluto e senza vincoli del Padre Universale. Questo concetto è talvolta designato l’Infinito-Padre.

(6.5) 0:3.25 Gran parte della confusione di tutti gli ordini di esseri, inferiori e superiori, nei loro sforzi per scoprire l’Infinito-Padre, è inerente ai loro limiti di comprensione. Il primato assoluto del Padre Universale non è evidente sui livelli subinfiniti. È quindi probabile che solo il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito conoscano veramente il Padre come infinità; per tutte le altre personalità un tale concetto rappresenta l’esercizio della fede.

(6.6) 0:4.1 La realtà si attua in modo differente su diversi livelli dell’universo; la realtà ha origine nella, e dalla, volizione infinita del Padre Universale ed è realizzabile in tre fasi primarie su numerosi differenti livelli di attuazione nell’universo.

(6.7) 0:4.2 1. La realtà non deificata si estende dai domini dell’energia del non personale ai regni della realtà dei valori non personalizzabili dell’esistenza universale, fino alla presenza stessa dell’Assoluto Non Qualificato.

(7.1) 0:4.3 2. La realtà deificata abbraccia tutti i potenziali della Deità infinita, estendendosi verso l’alto attraverso tutti i regni della personalità, dal finito più basso all’infinito più elevato, includendo così il dominio di tutto ciò che è personalizzabile ed ancora di più — fino alla presenza dell’Assoluto della Deità.

(7.2) 0:4.4 3. Realtà interassociata. La realtà universale si suppone deificata o non deificata, ma per gli esseri subdeificati esiste un esteso dominio di realtà interassociata, potenziale ed in corso di attuazione, che è difficile da identificare. Gran parte di questa realtà coordinata è contenuta nei regni dell’Assoluto Universale.

(7.3) 0:4.5 Il concetto primordiale della realtà originale è questo: il Padre inizia e mantiene la Realtà. I differenziali primordiali della realtà sono il deificato e il non deificato — l’Assoluto della Deità e l’Assoluto Non Qualificato. La relazione primordiale è la tensione tra loro. Questa tensione di divinità iniziata dal Padre è perfettamente risolta dall’Assoluto Universale eternandosi come tale.

(7.4) 0:4.6 Considerata nel tempo e nello spazio, la realtà è ulteriormente divisibile come:

(7.5) 0:4.7 1. Attuale e Potenziale. Realtà esistenti in pienezza d’espressione in contrasto con quelle che comportano una capacità di crescita inespressa. Il Figlio Eterno è un’attualità spirituale assoluta; l’uomo mortale è in assai larga misura una potenzialità spirituale non realizzata.

(7.6) 0:4.8 2. Assoluta e Subassoluta. Le realtà assolute sono esistenze dell’eternità. Le realtà subassolute sono progettate su due livelli: absonite — realtà che sono relative sia rispetto al tempo sia all’eternità; finite — realtà che sono progettate nello spazio ed attuate nel tempo.

(7.7) 0:4.9 3. Esistenziale ed Esperienziale. La Deità del Paradiso è esistenziale, ma gli emergenti Supremo ed Ultimo sono esperienziali.

(7.8) 0:4.10 4. Personale ed Impersonale. L’espansione della Deità, l’espressione della personalità e l’evoluzione dell’universo sono eternamente condizionate dall’atto di libero arbitrio del Padre che ha separato per sempre i significati ed i valori mentali, spirituali e personali dell’attualità e della potenzialità incentrati nel Figlio Eterno da quelle cose che sono incentrate nell’Isola eterna del Paradiso e sono inerenti ad essa.

(7.9) 0:4.11 PARADISO è un termine che include gli Assoluti focali personali e non personali di tutte le fasi della realtà dell’universo. Il Paradiso, propriamente qualificato, può connotare ognuna e tutte le forme della realtà, della Deità, della divinità, della personalità e dell’energia — spirituali, mentali o materiali. Tutte condividono il Paradiso come luogo d’origine, di funzione e di destino per ciò che concerne valori, significati ed effettiva esistenza.

(7.10) 0:4.12 L’Isola del Paradiso — il Paradiso non altrimenti qualificato — è l’Assoluto del controllo della gravità materiale della Prima Sorgente e Centro. Il Paradiso è immobile, essendo la sola cosa stazionaria nell’universo degli universi. L’Isola del Paradiso ha una collocazione nell’universo ma non una posizione nello spazio. Questa Isola eterna è la sorgente reale degli universi fisici — passati, presenti e futuri. L’Isola nucleare della Luce è derivata dalla Deità, ma non è Deità; nemmeno le creazioni materiali sono parte della Deità, ne sono una conseguenza.

(7.11) 0:4.13 Il Paradiso non è un creatore; è un controllore unico di numerose attività dell’universo; esso controlla molto più di quanto non reagisca. In tutti gli universi materiali il Paradiso influenza le reazioni e la condotta di tutti gli esseri che hanno a che fare con la forza, l’energia ed il potere, ma il Paradiso stesso è unico, esclusivo ed isolato negli universi. Il Paradiso non rappresenta nulla e nulla rappresenta il Paradiso. Esso non è né una forza né una presenza; è semplicemente il Paradiso.

(8.1) 0:5.1 La personalità è un livello della realtà deificata e va dal livello dei mortali e degli intermedi di più alta attivazione mentale dell’adorazione e della saggezza, attraverso il livello morontiale e spirituale, fino a raggiungere lo status della finalità della personalità. Questa è l’ascesa evoluzionaria della personalità dei mortali e delle creature affini, ma vi sono nell’universo numerosi altri ordini di personalità.

(8.2) 0:5.2 La realtà è soggetta all’espansione universale, la personalità alla diversificazione infinita, ed entrambe sono capaci di una quasi illimitata coordinazione con la Deità e di una stabilizzazione eterna. Mentre il campo metamorfico della realtà non personale è nettamente limitato, noi non conosciamo alcuna limitazione all’evoluzione progressiva delle realtà della personalità.

(8.3) 0:5.3 Ai livelli esperienziali raggiunti, tutti gli ordini o valori della personalità sono associabili ed anche cocreatori. Anche Dio e l’uomo possono coesistere in una personalità unificata, com’è dimostrato così mirabilmente nello status presente di Cristo Micael — Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio.

(8.4) 0:5.4 Tutti gli ordini e fasi subinfinite della personalità accedono all’associazione e sono potenzialmente cocreatori. Il prepersonale, il personale ed il superpersonale sono tutti legati insieme da un reciproco potenziale di realizzazione coordinata, di conseguimento progressivo e di capacità cocreativa. Ma l’impersonale non si tramuta mai direttamente in personale. La personalità non è mai spontanea; essa è il dono del Padre del Paradiso. La personalità è sovrapposta all’energia ed è associata solo a sistemi d’energia viventi; l’identità può essere associata a modelli d’energia non viventi.

(8.5) 0:5.5 Il Padre Universale è il segreto della realtà della personalità, del conferimento della personalità e del destino della personalità. Il Figlio Eterno è la personalità assoluta, il segreto dell’energia spirituale, degli spiriti morontiali e degli spiriti perfezionati. L’Attore Congiunto è la personalità dello spirito-mente, la fonte dell’intelligenza, della ragione e la mente universale. Ma l’Isola del Paradiso è non personale ed extraspirituale, essendo l’essenza del corpo universale, la sorgente ed il centro della materia fisica ed il modello maestro assoluto della realtà materiale universale.

(8.6) 0:5.6 Queste qualità della realtà universale sono manifeste, nell’esperienza umana urantiana, sui seguenti livelli:

(8.7) 0:5.7 1. Corpo. L’organismo materiale o fisico dell’uomo. Il meccanismo elettrochimico vivente di natura ed origine animale.

(8.8) 0:5.8 2. Mente. Il meccanismo dell’organismo umano che pensa, percepisce e sente. L’intera esperienza cosciente ed incosciente. L’intelligenza associata alla vita emotiva che si eleva al livello dello spirito mediante l’adorazione e la saggezza.

(8.9) 0:5.9 3. Spirito. Lo spirito divino che abita la mente dell’uomo — l’Aggiustatore di Pensiero. Questo spirito immortale è prepersonale — non è una personalità, benché sia destinato a diventare parte della personalità della creatura mortale sopravvivente.

(8.10) 0:5.10 4. Anima. L’anima dell’uomo è un’acquisizione esperienziale. Quando una creatura mortale sceglie di “fare la volontà del Padre celeste”, lo spirito che vi risiede diviene il padre di una nuova realtà nell’esperienza umana. La mente mortale e materiale è la madre di questa stessa realtà emergente. La sostanza di questa nuova realtà non è né materiale né spirituale — è morontiale. Questa è l’anima emergente ed immortale che è destinata a sopravvivere alla morte fisica e ad iniziare l’ascensione al Paradiso.

(9.1) 0:5.11 Personalità. La personalità dell’uomo mortale non è né corpo, né mente, né spirito; non è nemmeno l’anima. La personalità è l’unica realtà immutabile nell’altrimenti sempre mutevole esperienza della creatura ed unifica tutti gli altri fattori associati dell’individualità. La personalità è il dono unico che il Padre Universale fa alle energie viventi ed associate della materia, della mente e dello spirito, e che sopravvive con la sopravvivenza dell’anima morontiale.

(9.2) 0:5.12 Morontia è un termine che designa un vasto livello intermedio tra il materiale e lo spirituale. Esso può designare realtà personali od impersonali, energie viventi o non viventi. L’ordito della morontia è spirituale, la sua trama è fisica.

(9.3) 0:6.1 Tutto ciò che risponde al circuito di personalità del Padre noi lo chiamiamo personale. Tutto ciò che risponde al circuito spirituale del Figlio lo chiamiamo spirito. Tutto ciò che risponde al circuito mentale dell’Attore Congiunto lo chiamiamo mente; mente come attributo dello Spirito Infinito — mente in tutte le sue fasi. Tutto ciò che risponde al circuito di gravità materiale incentrato nel Paradiso inferiore, lo chiamiamo materia — energia-materia in tutti i suoi stati metamorfici.

(9.4) 0:6.2 ENERGIA è un termine onnicomprensivo che noi applichiamo ai regni spirituale, mentale e materiale. Forza è altrettanto usato in senso lato. Potere è di solito limitato alla designazione del livello elettronico della materia fisica o materia che risponde alla gravità lineare nel grande universo. Potere è anche impiegato per indicare sovranità. Noi non possiamo conformarci alle vostre definizioni generalmente accettate di forza, energia e potere. C’è una tale povertà di linguaggio che dobbiamo attribuire molteplici significati a questi termini.

(9.5) 0:6.3 Energia fisica è un termine che denota tutte le fasi e forme del movimento, dell’azione e del potenziale dei fenomeni.

(9.6) 0:6.4 Trattando delle manifestazioni dell’energia fisica, noi impieghiamo generalmente i termini forza cosmica, energia emergente e potere d’universo. Questi sono spesso utilizzati nel modo seguente:

(9.7) 0:6.5 1. La forza cosmica abbraccia tutte le energie derivanti dall’Assoluto Non Qualificato, ma che non rispondono ancora alla gravità del Paradiso.

(9.8) 0:6.6 2. L’energia emergente abbraccia le energie che rispondono alla gravità del Paradiso, ma che non rispondono ancora alla gravità locale o lineare. Questo è il livello preelettronico dell’energia-materia.

(9.9) 0:6.7 3. Il potere d’universo include tutte le forme d’energia che, pur rispondendo ancora alla gravità del Paradiso, rispondono direttamente alla gravità lineare. Questo è il livello elettronico dell’energia-materia e di tutte le sue evoluzioni successive.

(9.10) 0:6.8 La mente è un fenomeno che connota la presenza e l’attività di un ministero vivente in aggiunta a vari sistemi d’energia; e ciò è vero a tutti i livelli dell’intelligenza. Nella personalità la mente interviene sempre tra lo spirito e la materia; per questo l’universo è illuminato da tre tipi di luce: luce materiale, perspicacia intellettuale e luminosità spirituale.

(10.1) 0:6.9 Luce — luminosità spirituale — è un simbolo verbale, una figura retorica, che connota la manifestazione della personalità caratteristica degli esseri spirituali di ordini diversi. Questa emanazione luminosa non ha alcun rapporto con manifestazioni di perspicacia intellettuale o di luce fisica.

(10.2) 0:6.10 Un ARCHETIPO può essere progettato come materiale, spirituale o mentale, o come una qualsiasi combinazione di queste energie. Esso può permeare personalità, identità, entità o materia non vivente. Ma un archetipo è un modello e modello rimane; soltanto le copie sono moltiplicate.

(10.3) 0:6.11 Un archetipo può configurare energia, ma non la controlla. La gravità è il solo controllo dell’energia-materia. Né spazio né archetipo rispondono alla gravità, ma non c’è alcuna relazione tra spazio e archetipo; lo spazio non è un archetipo né un archetipo potenziale. Un archetipo è una configurazione della realtà che ha già pagato tutto il suo debito alla gravità; la realtà di ogni archetipo è costituita dalle sue energie, dalla sua mente, dal suo spirito o dalle sue componenti materiali.

(10.4) 0:6.12 In contrasto con l’aspetto del totale, l’archetipo rivela l’aspetto individuale dell’energia e della personalità. Le forme della personalità o dell’identità sono modelli risultanti dall’energia (fisica, spirituale o mentale), ma non sono inerenti ad essa. Quella qualità dell’energia o della personalità in virtù della quale si causa l’apparizione dell’archetipo può essere attribuita a Dio — alla Deità — alla dotazione di forza del Paradiso, alla coesistenza della personalità e del potere.

(10.5) 0:6.13 L’archetipo è un prototipo del quale sono riprodotte delle copie. Il Paradiso Eterno è l’assoluto degli archetipi; il Figlio Eterno è la personalità modello; il Padre Universale è la fonte ancestrale diretta di entrambi. Ma il Paradiso non conferisce archetipi ed il Figlio non può conferire la personalità.

(10.6) 0:7.1 Il meccanismo della Deità dell’universo maestro è duplice per quanto concerne le relazioni dell’eternità. Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito sono eterni — sono esseri esistenziali — mentre Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e Dio l’Assoluto sono personalità della Deità in attuazione, delle epoche posteriori ad Havona, nelle sfere del tempo-spazio e del tempo-spazio-trasceso dell’espansione evoluzionaria dell’universo maestro. Queste personalità della Deità in attuazione sono eterni futuri dal momento in cui, e nella misura in cui, personalizzano il potere negli universi in sviluppo mediante la tecnica dell’attuazione esperienziale dei potenziali associativi-creativi delle Deità eterne del Paradiso.

(10.7) 0:7.2 La Deità è quindi duale nella presenza:

(10.8) 0:7.3 1. Esistenziale — esseri d’esistenza eterna, passata, presente e futura.

(10.9) 0:7.4 2. Esperienziale — esseri in attuazione nel presente post-Havona, ma d’esistenza perenne per tutta l’eternità futura.

(10.10) 0:7.5 Il Padre, il Figlio e lo Spirito sono esistenziali — esistenziali in attualità (benché tutti i potenziali siano ritenuti esperienziali). Il Supremo e l’Ultimo sono totalmente esperienziali. L’Assoluto della Deità è esperienziale in attuazione ma esistenziale in potenzialità. L’essenza della Deità è eterna, ma solo le tre persone originali della Deità sono incondizionatamente eterne. Tutte le altre personalità della Deità hanno un’origine, ma il loro destino è eterno.

(10.11) 0:7.6 Avendo portato a compimento l’espressione della Deità esistenziale di se stesso nel Figlio e nello Spirito, il Padre sta ora completando l’espressione esperienziale su livelli della deità fino ad ora impersonali e non rivelati in quanto Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e Dio l’Assoluto. Ma queste Deità esperienziali non sono ora pienamente esistenti; sono in corso d’attuazione.

(11.1) 0:7.7 Dio il Supremo in Havona è il riflesso spirituale personale della Deità trina del Paradiso. Questa relazione associativa della Deità si sta ora espandendo creativamente verso l’esterno in Dio il Settuplo e si sta sintetizzando nel potere esperienziale dell’Onnipotente Supremo nel grande universo. La Deità del Paradiso, esistenziale in quanto tre persone, si sta così evolvendo esperienzialmente in due fasi della Supremazia, mentre queste fasi duali stanno unificando il potere-personalità in un solo Signore, l’Essere Supremo.

(11.2) 0:7.8 Il Padre Universale raggiunge la liberazione volontaria dai legami dell’infinità e dai vincoli dell’eternità mediante la tecnica della trinitizzazione, la triplice personalizzazione della Deità. L’Essere Supremo si sta tuttora evolvendo come unificazione di personalità subeterna della settupla manifestazione della Deità nei segmenti di tempo-spazio del grande universo.

(11.3) 0:7.9 L’Essere Supremo non è un creatore diretto, salvo essere il padre di Majeston, ma è un coordinatore sintetico di tutte le attività di creatura-Creatore nell’universo. L’Essere Supremo, che si sta adesso attuando negli universi evoluzionari, è il correlatore e sintetizzatore, come Deità, della divinità nel tempo-spazio, della Deità trina del Paradiso in associazione esperienziale con i Creatori Supremi del tempo e dello spazio. Quando si sarà infine attuata, questa Deità evoluzionaria costituirà la fusione eterna del finito e dell’infinito — l’unione perpetua e indissolubile del potere esperienziale e della personalità dello spirito.

(11.4) 0:7.10 Ogni realtà finita del tempo-spazio, sotto l’impulso direttivo dell’Essere Supremo in evoluzione, è impegnata in una mobilitazione sempre ascendente ed in un’unificazione sempre più perfezionata (sintesi del potere-personalità) di tutte le fasi e di tutti i valori della realtà finita, in associazione con le varie fasi della realtà del Paradiso, con il fine ed il proposito d’intraprendere successivamente il tentativo di raggiungere i livelli absoniti di conseguimento delle supercreature.

(11.5) 0:8.1 Per supplire allo stato di finitudine e compensare i limiti concettuali della creatura, il Padre Universale ha stabilito l’approccio settuplo delle creature evoluzionarie alla Deità:

(11.6) 0:8.2 1. I Figli Creatori Paradisiaci.

(11.7) 0:8.3 2. Gli Antichi dei Giorni.

(11.8) 0:8.4 3. I Sette Spiriti Maestri.

(11.9) 0:8.5 4. L’Essere Supremo.

(11.10) 0:8.6 5. Dio lo Spirito.

(11.11) 0:8.7 6. Dio il Figlio.

(11.12) 0:8.8 7. Dio il Padre.

(11.13) 0:8.9 Questa settupla personalizzazione della Deità nel tempo, nello spazio e per i sette superuniversi, consente all’uomo mortale di raggiungere la presenza di Dio, che è spirito. Questa Deità settupla, che per le creature finite del tempo-spazio a volte personalizza il potere nell’Essere Supremo, è la Deità funzionale delle creature mortali evoluzionarie della carriera d’ascensione al Paradiso. Tale carriera di scoperta esperienziale della realizzazione di Dio inizia con il riconoscimento della divinità del Figlio Creatore dell’universo locale, ed ascende attraverso gli Antichi dei Giorni del superuniverso e la persona di uno dei Sette Spiriti Maestri, fino alla scoperta ed al riconoscimento della personalità divina del Padre Universale del Paradiso.

(12.1) 0:8.10 Il grande universo è il triplice dominio di Deità della Trinità della Supremazia, Dio il Settuplo e l’Essere Supremo. Dio il Supremo è potenziale nella Trinità del Paradiso, dalla quale deriva la sua personalità e gli attributi spirituali; ma egli si sta ora attuando nei Figli Creatori, negli Antichi dei Giorni e negli Spiriti Maestri, dai quali deriva il suo potere come Onnipotente per i superuniversi del tempo e dello spazio. Questa manifestazione di potere del Dio immediato delle creature evoluzionarie si evolve effettivamente nel tempo-spazio ed in concomitanza con esse. L’Onnipotente Supremo, che si evolve sul livello di valori delle attività non personali, e la persona spirituale di Dio il Supremo sono una sola realtà — l’Essere Supremo.

(12.2) 0:8.11 I Figli Creatori, nell’associazione di Deità di Dio il Settuplo, forniscono il meccanismo con il quale il mortale diviene immortale ed il finito raggiunge l’abbraccio dell’infinito. L’Essere Supremo fornisce la tecnica per la mobilitazione del potere-personalità, la sintesi divina di tutte queste molteplici operazioni, rendendo così il finito capace di raggiungere l’absonito e, attraverso altre possibili attuazioni future, di tentare il raggiungimento dell’Ultimo. I Figli Creatori e le loro Divine Ministre associate partecipano a questa mobilitazione suprema, ma gli Antichi dei Giorni ed i Sette Spiriti Maestri sono probabilmente stabiliti per l’eternità come amministratori permanenti nel grande universo.

(12.3) 0:8.12 La funzione di Dio il Settuplo risale all’organizzazione dei sette superuniversi e probabilmente si amplierà in connessione con l’evoluzione futura delle creazioni dello spazio esterno. L’organizzazione di questi universi futuri, del livello di spazio primario, secondario, terziario e quaternario di evoluzione progressiva, assisterà senza dubbio all’inaugurazione dell’approccio trascendente ed absonito alla Deità.

(12.4) 0:9.1 Come l’Essere Supremo si evolve progressivamente dall’antecedente dotazione di divinità del potenziale di energia e di personalità del grande universo ch’egli ingloba, così Dio l’Ultimo si eventua dai potenziali di divinità che risiedono nei domini del tempo-spazio trasceso dell’universo maestro. L’attuazione della Deità Ultima indica l’unificazione absonita della prima Trinità esperienziale e rivela l’espansione unificatrice della Deità sul secondo livello di autorealizzazione creativa. Ciò costituisce l’equivalente in potere-personalità dell’attuazione della Deità esperienziale nell’universo concernente le realtà absonite del Paradiso sui livelli che si stanno eventuando dei valori del tempo-spazio trasceso. Il completamento di questo ampliamento esperienziale ha come scopo di offrire un destino ultimo di servizio a tutte le creature del tempo-spazio che hanno raggiunto i livelli absoniti mediante la totale realizzazione dell’Essere Supremo e grazie al ministero di Dio il Settuplo.

(12.5) 0:9.2 Dio l’Ultimo designa la Deità personale funzionante sui livelli di divinità dell’absonito e sulle sfere universali del supertempo e dello spazio trasceso. L’Ultimo è l’eventuarsi supersupremo della Deità. Il Supremo è l’unificazione della Trinità com’è compresa dagli esseri finiti; l’Ultimo è l’unificazione della Trinità del Paradiso com’è compresa dagli esseri absoniti.

(13.1) 0:9.3 Il Padre Universale, mediante il meccanismo della Deità evoluzionaria, è effettivamente impegnato in una prodigiosa e stupefacente azione di focalizzazione della personalità e di mobilitazione del potere, sui loro rispettivi livelli di significato universale, dei valori di realtà divina del finito, dell’absonito ed anche dell’assoluto.

(13.2) 0:9.4 Le prime tre Deità dell’eterno passato del Paradiso — il Padre Universale, il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito — riceveranno nell’eterno futuro un complemento di personalità in virtù dell’attuazione esperienziale delle Deità evoluzionarie associate — Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e forse Dio l’Assoluto.

(13.3) 0:9.5 Dio il Supremo e Dio l’Ultimo, che si stanno ora evolvendo negli universi esperienziali, non sono esistenziali — non sono eterni nel passato, ma solo eterni nel futuro; sono degli eterni condizionati dal tempo-spazio e condizionati trascendentalmente. Essi sono Deità di dotazione suprema, ultima e forse suprema-ultima, ma hanno fatto l’esperienza delle origini storiche dell’universo. Non avranno mai una fine, ma la loro personalità ha avuto sì un inizio. Essi sono veramente le attuazioni dei potenziali eterni ed infiniti della Deità, però essi stessi non sono né incondizionalmente eterni né infiniti.

(13.4) 0:10.1 Vi sono molti aspetti della realtà eterna dell’Assoluto della Deità che non possono essere pienamente spiegati alla mente finita del tempo-spazio, ma l’attuazione di Dio l’Assoluto potrebbe essere la conseguenza dell’unificazione della seconda Trinità esperienziale, la Trinità Assoluta. Ciò costituirebbe la realizzazione esperienziale della divinità assoluta, l’unificazione dei significati assoluti su livelli assoluti. Ma noi non siamo certi del coinvolgimento di tutti i valori assoluti, poiché non siamo mai stati informati che l’Assoluto Qualificato sia l’equivalente dell’Infinito. I destini superultimi implicano significati assoluti e spiritualità infinita, e senza il compimento di queste due realtà non possiamo stabilire valori assoluti.

(13.5) 0:10.2 Dio l’Assoluto è la meta di realizzazione-raggiungimento di tutti gli esseri superabsoniti, ma il potenziale di potere e di personalità dell’Assoluto della Deità trascende la nostra concezione, e noi esitiamo a discutere di realtà che sono così lontane dall’attuazione esperienziale.

(13.6) 0:11.1 Quando il pensiero congiunto del Padre Universale e del Figlio Eterno, funzionante nel Dio dell’Azione, costituì la creazione dell’universo divino e centrale, il Padre seguì l’espressione del suo pensiero nella parola di suo Figlio e nell’azione del loro Esecutore Congiunto, differenziando la sua presenza in Havona dai potenziali dell’infinità. Questi potenziali non rivelati dell’infinità restano celati, nello spazio, nell’Assoluto Non Qualificato e divinamente avvolti nell’Assoluto della Deità, mentre questi due divengono uno nel funzionamento dell’Assoluto Universale, l’infinità-unità non rivelata del Padre del Paradiso.

(13.7) 0:11.2 Sia la potenza della forza cosmica che la potenza della forza dello spirito sono in corso di progressiva rivelazione-realizzazione, via via che l’arricchimento di tutta la realtà si compie mediante la crescita esperienziale e la correlazione dell’esperienziale con l’esistenziale da parte dell’Assoluto Universale. Grazie alla presenza equilibratrice dell’Assoluto Universale, la Prima Sorgente e Centro realizza un’estensione del potere esperienziale, gode dell’identificazione con le sue creature evoluzionarie e completa l’espansione della Deità esperienziale sui livelli di Supremazia, Ultimità e Assolutezza.

(14.1) 0:11.3 Quando non è possibile distinguere pienamente l’Assoluto della Deità dall’Assoluto Non Qualificato, la loro presunta funzione congiunta o presenza coordinata è indicata come l’azione dell’Assoluto Universale.

(14.2) 0:11.4 1. L’Assoluto della Deità sembra essere l’onnipotente attivatore, mentre l’Assoluto Non Qualificato pare essere il meccanizzatore totalmente efficace dell’universo degli universi supremamente unificato e definitivamente coordinato, nonché di miriadi di universi, creati, in corso di creazione ed ancora da creare.

(14.3) 0:11.5 L’Assoluto della Deità non può reagire in modo subassoluto ad alcuna situazione nell’universo, o almeno non lo fa. Ogni risposta di questo Assoluto ad una determinata situazione pare essere data in termini di benessere dell’intera creazione di cose e di esseri, non soltanto nel suo presente stato d’esistenza, ma anche in vista delle infinite possibilità di tutta l’eternità futura.

(14.4) 0:11.6 L’Assoluto della Deità è quel potenziale che è stato separato dalla realtà totale ed infinita per scelta del libero arbitrio del Padre Universale, e nel quale hanno luogo tutte le attività della divinità — esistenziali ed esperienziali. Questo è l’Assoluto Qualificato che si contraddistingue dall’Assoluto Non Qualificato; ma l’Assoluto Universale si sovraggiunge ad entrambi nell’inglobamento di tutto il potenziale assoluto.

(14.5) 0:11.7 2. L’Assoluto Non Qualificato è non personale, extradivino e non deificato. L’Assoluto Non Qualificato è perciò privo di personalità, di divinità e di ogni prerogativa di creatore. Né fatto o verità, né esperienza o rivelazione, né filosofia o absonità sono in grado di penetrare la natura ed il carattere di questo Assoluto senza qualificazione nell’universo.

(14.6) 0:11.8 Sia chiaro che l’Assoluto Non Qualificato è una realtà positiva che pervade il grande universo e che, apparentemente, si estende con uguale presenza spaziale sulle, nelle, e all’esterno delle attività di forza e delle evoluzioni premateriali delle vertiginose distese delle regioni spaziali situate al di là dei sette superuniversi. L’Assoluto Non Qualificato non è un mero negativismo di un concetto filosofico basato sulle ipotesi di sofisticherie metafisiche concernenti l’universalità, il dominio ed il primato dell’incondizionato e del non qualificato. L’Assoluto Non Qualificato è un supercontrollo positivo dell’universo nell’infinità. Questo supercontrollo è illimitato in forza spaziale, ma è nettamente condizionato dalla presenza della vita, della mente, dello spirito e della personalità, ed è inoltre condizionato dalle reazioni della volontà e dai mandati finalizzati della Trinità del Paradiso.

(14.7) 0:11.9 Noi siamo convinti che l’Assoluto Non Qualificato non è un’influenza indifferenziata che pervade ogni cosa, comparabile ai concetti panteistici della metafisica o all’antica ipotesi scientifica dell’etere. L’Assoluto Non Qualificato è illimitato quanto a forza e condizionato dalla Deità, ma noi non percepiamo appieno la relazione di questo Assoluto con le realtà spirituali degli universi.

(14.8) 0:11.10 3. L’Assoluto Universale, lo deduciamo per logica, era inevitabile nell’atto del libero arbitrio assoluto del Padre Universale di differenziazione delle realtà universali in valori deificati e non deificati — personalizzabili e non personalizzabili. L’Assoluto Universale è il fenomeno della Deità indicante la risoluzione della tensione creata dall’atto del libero arbitrio che differenzia in tal modo la realtà universale e funziona come coordinatore associativo di queste somme totali delle potenzialità esistenziali.

(15.1) 0:11.11 La presenza-tensione dell’Assoluto Universale significa l’aggiustamento del differenziale tra realtà di deità e realtà non deificata inerente alla separazione della dinamica della divinità dotata di libero arbitrio da quella statica dell’infinità non qualificata.

(15.2) 0:11.12 Ricordate sempre che l’infinità potenziale è assoluta ed inseparabile dall’eternità. L’infinità reale nel tempo non può che essere parziale e quindi deve essere non assoluta; nemmeno l’infinità della personalità reale può essere assoluta, eccetto che nella Deità non qualificata. Ed è il differenziale di potenziale d’infinità tra l’Assoluto Non Qualificato e l’Assoluto della Deità che rende eterno l’Assoluto Universale, rendendo così cosmicamente possibile avere universi materiali nello spazio e spiritualmente possibile avere personalità finite nel tempo.

(15.3) 0:11.13 Il finito può coesistere nel cosmo insieme all’Infinito soltanto per la presenza associativa dell’Assoluto Universale che equilibra così perfettamente le tensioni tra tempo ed eternità, tra finito ed infinito, tra potenziale della realtà ed attualità della realtà, tra Paradiso e spazio, tra uomo e Dio. Associativamente l’Assoluto Universale costituisce l’identificazione della zona di realtà evoluzionaria progressiva esistente nel tempo-spazio, e nel tempo-spazio trasceso, universi di manifestazione subinfinita di Deità.

(15.4) 0:11.14 L’Assoluto Universale è il potenziale della Deità statico-dinamica funzionalmente realizzabile sui livelli di tempo-eternità come valori finiti-assoluti e come possibilità di approccio esperienziale-esistenziale. Questo aspetto incomprensibile della Deità può essere statico, potenziale ed associativo, ma non è esperienzialmente creativo o evoluzionario per ciò che concerne le personalità intelligenti che funzionano attualmente nell’universo maestro.

(15.5) 0:11.15 L’Assoluto. I due Assoluti — qualificato e non qualificato — benché sembrino operare in modo così divergente quando sono presi in considerazione dalle creature dotate di mente, sono perfettamente e divinamente unificati nell’Assoluto Universale e per mezzo di lui. In ultima analisi ed in comprensione finale tutti e tre sono un solo Assoluto. Ai livelli subinfiniti essi sono funzionalmente differenziati, ma nell’infinità sono UNO.

(15.6) 0:11.16 Noi non usiamo mai il termine Assoluto come negazione di alcunché né come diniego di qualcosa. Né consideriamo l’Assoluto Universale come autodeterminantesi, come una sorta di Deità panteistica ed impersonale. L’Assoluto, in tutto ciò che concerne la personalità nell’universo, è strettamente limitato dalla Trinità e dominato dalla Deità.

(15.7) 0:12.1 La Trinità originale ed eterna del Paradiso è esistenziale ed era inevitabile. Questa Trinità senza inizio era insita nel fatto della differenziazione del personale dal non personale da parte della volontà senza vincoli del Padre, e divenne un fatto quando la sua volontà personale coordinò queste realtà duali mediante la mente. Le Trinità posteriori ad Havona sono esperienziali — sono inerenti alla creazione, nell’universo maestro, di due livelli subassoluti ed evoluzionari di manifestazione del potere-personalità.

(15.8) 0:12.2 La Trinità del Paradiso — l’eterna unione della Deità del Padre Universale, del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito — è esistenziale in attualità, ma tutti i potenziali sono esperienziali. È per tale ragione che questa Trinità costituisce la sola realtà della Deità che abbraccia l’infinità e quindi dove si producono i fenomeni universali dell’attuazione di Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e Dio l’Assoluto.

(15.9) 0:12.3 La prima e la seconda Trinità esperienziale, le Trinità posteriori ad Havona, non possono essere infinite perché abbracciano Deità derivate, Deità evolutesi per l’attuazione esperienziale di realtà create o eventuate dalla Trinità esistenziale del Paradiso. L’infinità della divinità è costantemente arricchita, se non ampliata, dal carattere finito ed absonito dell’esperienza della creatura e del Creatore.

(16.1) 0:12.4 Le Trinità sono verità di relazione e fatti di manifestazione coordinata della Deità. Le funzioni della Trinità comprendono realtà della Deità, e le realtà della Deità cercano sempre di realizzarsi e di manifestarsi nella personalizzazione. Dio il Supremo, Dio l’Ultimo ed anche Dio l’Assoluto sono quindi inevitabilità divine. Queste tre Deità esperienziali erano potenziali nella Trinità esistenziale, la Trinità del Paradiso, ma la loro emersione nell’universo come personalità di potere dipende in parte dal loro stesso funzionamento esperienziale negli universi di potere e di personalità ed in parte dalle acquisizioni esperienziali dei Creatori e delle Trinità posteriori ad Havona.

(16.2) 0:12.5 Le due Trinità posteriori ad Havona, le Trinità esperienziali Ultima ed Assoluta, non sono ancora pienamente manifeste; esse sono in corso di realizzazione nell’universo. Queste associazioni di Deità possono essere descritte come segue:

(16.3) 0:12.6 1. La Trinità Ultima, attualmente in evoluzione, sarà costituita alla fine dall’Essere Supremo, dalle Personalità Creatrici Supreme e dagli Architetti absoniti dell’Universo Maestro, quegli straordinari pianificatori di universi che non sono né creatori né creature. Inevitabilmente Dio l’Ultimo acquisirà alla fine potere e personalità come conseguenza, a livello di Deità, dell’unificazione di questa Trinità Ultima esperienziale nell’arena in espansione del quasi illimitato universo maestro.

(16.4) 0:12.7 2. La Trinità Assoluta — la seconda Trinità esperienziale — ora in corso di attuazione, sarà costituita da Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e dal non rivelato Completatore del Destino dell’Universo. Questa Trinità funziona sia sul livello personale sia superpersonale, sino ai confini stessi del non personale, e la sua unificazione nell’universalità renderebbe esperienziale la Deità Assoluta.

(16.5) 0:12.8 La Trinità Ultima si sta unificando esperienzialmente nel completarsi, ma noi dubitiamo molto della possibilità di tale completa unificazione della Trinità Assoluta. Tuttavia, il nostro concetto della Trinità eterna del Paradiso ci ricorda costantemente che la trinitizzazione della Deità può compiere ciò che è altrimenti irrealizzabile. Dunque noi postuliamo l’apparizione a suo tempo del Supremo-Ultimo e la possibile trinitizzazione-attuazione di Dio l’Assoluto.

(16.6) 0:12.9 I filosofi degli universi postulano una Trinità delle Trinità, una Trinità Infinita esistenziale-esperienziale, ma essi non sono in grado d’immaginare la sua personalizzazione; forse potrebbe equivalere alla persona del Padre Universale al livello concettuale dell’IO SONO. Ma indipendentemente da tutto ciò, la Trinità originale del Paradiso è potenzialmente infinita poiché il Padre Universale è effettivamente infinito.


 

(16.8) 0:12.11 Nel formulare le narrazioni che seguono riguardanti la descrizione del carattere del Padre Universale e della natura dei suoi associati del Paradiso, tentando allo stesso tempo di descrivere il perfetto universo centrale ed i sette superuniversi che lo circondano, noi dobbiamo essere guidati dalle istruzioni dei governanti del superuniverso che ci ordinano, in tutti i nostri sforzi per rivelare la verità e coordinare le conoscenze essenziali, di dare la preferenza ai concetti umani più elevati già esistenti che riguardano i soggetti da presentare. Noi possiamo ricorrere alla pura rivelazione soltanto quando il concetto da presentare non ha avuto in precedenza alcuna espressione adeguata da parte della mente umana.

(17.1) 0:12.12 Le successive rivelazioni planetarie della verità divina inglobano invariabilmente i concetti esistenti più elevati dei valori spirituali come parte della nuova ed accresciuta coordinazione della conoscenza planetaria. Di conseguenza, nel fare queste presentazioni riguardanti Dio ed i suoi associati nell’universo, abbiamo selezionato come base di questi fascicoli più di mille concetti umani che rappresentano la conoscenza planetaria più alta e più avanzata dei valori spirituali e dei significati universali. Dove questi concetti umani, raccolti dai mortali del passato e del presente che hanno conosciuto Dio, sono inadeguati per descrivere la verità quale ci è ordinato di rivelare, noi li integreremo senza esitazione, ricorrendo per tale scopo alla nostra conoscenza superiore della realtà e della divinità delle Deità del Paradiso e dell’universo trascendente in cui risiedono.

(17.2) 0:12.13 Noi siamo pienamente coscienti delle difficoltà del nostro compito; riconosciamo l’impossibilità di tradurre completamente il linguaggio dei concetti di divinità e di eternità nei simboli linguistici dei concetti finiti della mente mortale. Ma sappiamo che nella mente umana risiede un frammento di Dio e che con l’anima umana soggiorna lo Spirito della Verità. Sappiamo inoltre che queste forze spirituali cospirano per rendere l’uomo materiale capace di afferrare la realtà dei valori spirituali e di comprendere la filosofia dei significati universali. Ma con certezza ancora maggiore sappiamo che questi spiriti della Presenza Divina possono assistere l’uomo nell’appropriazione spirituale di ogni verità che contribuisce ad accrescere la realtà in continuo progresso dell’esperienza religiosa personale — la coscienza di Dio.

(17.3) 0:12.14 [Redatto da un Consigliere Divino di Orvonton, Capo del Corpo delle Personalità Superuniversali incaricate di descrivere su Urantia la verità concernente le Deità del Paradiso e l’universo degli universi.]


 

PARTE I. L’Universo Centrale ed i Superuniversi

(21.1) 1:0.1 IL PADRE Universale è il Dio di tutto il creato, la Prima Sorgente e Centro di tutte le cose e di tutti gli esseri. Pensate a Dio prima come ad un creatore, poi come ad un controllore, ed infine come ad un sostenitore infinito. La verità sul Padre Universale aveva cominciato a rendersi manifesta all’umanità quando il profeta disse: “Tu, o Dio, sei solo; non c’è nessuno all’infuori di te. Tu hai creato il cielo ed il cielo dei cieli, con tutti i loro eserciti; tu li preservi e li controlli. Dai Figli di Dio furono fatti gli universi. Il Creatore si copre di luce come di un vestito e dispiega i cieli come un sipario.” Solo il concetto di Padre Universale — un solo Dio in luogo di molti dei — ha consentito all’uomo mortale di comprendere il Padre quale creatore divino e controllore infinito.

(21.2) 1:0.2 Gli innumerevoli sistemi planetari furono tutti creati per essere alla fine abitati da numerosi tipi differenti di creature intelligenti, di esseri che potessero conoscere Dio, ricevere il suo divino affetto ed amarlo in contraccambio. L’universo degli universi è l’opera di Dio ed il luogo in cui risiedono le sue diverse creature. “Dio creò i cieli e formò la terra; egli stabilì l’universo e non creò questo mondo invano, lo formò per essere abitato.”

(21.3) 1:0.3 Tutti i mondi illuminati riconoscono e adorano il Padre Universale, l’autore eterno ed il sostenitore infinito di tutta la creazione. Le creature dotate di volontà degli innumerevoli universi hanno intrapreso il lunghissimo viaggio verso il Paradiso, l’affascinante lotta dell’eterna avventura per raggiungere Dio il Padre. Lo scopo trascendente dei figli del tempo è di trovare il Dio eterno, di comprendere la natura divina, di riconoscere il Padre Universale. Le creature che conoscono Dio hanno una sola suprema ambizione, un solo ardente desiderio, quello di divenire, come essi sono nelle loro sfere, simili a lui come egli è nella sua paradisiaca perfezione di personalità e nella sua sfera universale di giusta supremazia. Dal Padre Universale, che abita l’eternità, è uscito il comandamento supremo: “Siate perfetti, così come io sono perfetto.” Con amore e misericordia i messaggeri del Paradiso hanno trasmesso questa esortazione divina attraverso le ere e gli universi, anche alle creature di origine animale così basse come le razze umane di Urantia.

(22.1) 1:0.4 Questa magnifica ingiunzione universale di sforzarsi per raggiungere la perfezione della divinità è il primo dovere, e dovrebbe essere la più alta ambizione, di tutte le creature che si dibattono nella creazione del Dio di perfezione. La possibilità di raggiungere la perfezione divina è il destino finale e certo di tutto l’eterno progresso spirituale dell’uomo.

(22.2) 1:0.5 I mortali di Urantia possono difficilmente sperare di essere perfetti in senso infinito, ma è del tutto possibile a degli esseri umani, che iniziano così come fanno su questo pianeta, raggiungere la meta celeste e divina che il Dio infinito ha fissato per l’uomo mortale; e quando avranno compiuto questo destino essi saranno, per tutto ciò che concerne la propria realizzazione e le acquisizioni mentali, altrettanto completi nella loro sfera di perfezione divina quanto lo è Dio stesso nella sua sfera d’infinità e di eternità. Tale perfezione può non essere universale in senso materiale, né illimitata in comprensione intellettuale o finale in esperienza spirituale, ma è finale e completa sotto tutti gli aspetti finiti concernenti la divinità della volontà, la perfezione della motivazione della personalità e la coscienza di Dio.

(22.3) 1:0.6 Questo è il vero significato del comandamento divino “Siate perfetti, così come io sono perfetto”, che spinge sempre l’uomo mortale in avanti e lo chiama nell’intimo a quella lunga ed affascinante lotta per il raggiungimento di livelli di valori spirituali e di veri significati universali sempre più elevati. Questa ricerca sublime del Dio degli universi è l’avventura suprema degli abitanti di tutti i mondi del tempo e dello spazio.

(22.4) 1:1.1 Tra tutti i nomi con i quali Dio il Padre è conosciuto ovunque negli universi, quelli che s’incontrano più spesso sono i nomi che lo designano come la Prima Sorgente e Centro dell’Universo. Il Primo Padre è conosciuto con nomi diversi in differenti universi e in differenti settori dello stesso universo. I nomi che le creature attribuiscono al Creatore dipendono molto dal concetto che le creature stesse hanno del Creatore. La Prima Sorgente e Centro dell’Universo non si è mai rivelata attraverso il nome, ma solo attraverso la sua natura. Se crediamo di essere i figli di questo Creatore, è del tutto naturale che finiremo col chiamarlo Padre. Ma questo è il nome che noi scegliamo e deriva dal riconoscimento della nostra relazione personale con la Prima Sorgente e Centro.

(22.5) 1:1.2 Il Padre Universale non impone mai alcuna forma di riconoscimento arbitrario, di adorazione formale o di servizio servile alle creature intelligenti degli universi dotate di volontà. Gli abitanti evoluzionari dei mondi del tempo e dello spazio devono da se stessi — nel loro cuore — riconoscerlo, amarlo e adorarlo volontariamente. Il Creatore rifiuta d’imporre o di forzare la sottomissione del libero arbitrio spirituale delle sue creature materiali. La dedizione amorevole della volontà umana a fare la volontà del Padre è il dono più prezioso dell’uomo a Dio. Infatti, tale consacrazione della volontà della creatura costituisce il solo dono possibile di autentico valore dell’uomo al Padre del Paradiso. In Dio l’uomo vive, si muove ed ha il proprio essere. Non c’è nulla che l’uomo possa donare a Dio eccetto questa scelta di conformarsi alla volontà del Padre e tali decisioni, prese dalle creature intelligenti degli universi dotate di volontà, costituiscono la realtà di quella vera adorazione che soddisfa così pienamente la natura dominata dall’amore del Padre Creatore.

(22.6) 1:1.3 Una volta divenuti veramente coscienti di Dio, dopo che avrete realmente scoperto il maestoso Creatore ed iniziato l’esperienza della percezione della presenza del controllore divino che risiede in voi, allora, in conformità alla vostra illuminazione e secondo la maniera ed il metodo con cui i Figli divini rivelano Dio, troverete un nome per il Padre Universale che esprimerà in modo adeguato il vostro concetto della Prima Grande Sorgente e Centro. E così, su mondi diversi e in differenti universi, il Creatore è conosciuto con numerosi appellativi aventi tutti nello spirito della relazione lo stesso significato ma, in parole ed in simboli, ciascun nome rappresenta il grado e la profondità del suo insediamento nel cuore delle sue creature di un determinato regno.

(23.1) 1:1.4 Vicino al centro dell’universo degli universi il Padre Universale è generalmente conosciuto con nomi che si possono considerare come significanti la Prima Sorgente. Più lontano, negli universi dello spazio, i termini impiegati per designare il Padre Universale significano più spesso il Centro Universale. Più lontano ancora nella creazione stellata, come nel mondo sede centrale del vostro universo locale, egli è conosciuto come la Prima Sorgente Creativa ed il Centro Divino. In una vicina costellazione Dio è chiamato il Padre degli Universi, in un’altra il Sostenitore Infinito e, verso est, il Controllore Divino. Egli è stato chiamato anche il Padre delle Luci, il Dono della Vita e l’Onnipotente Uno.

(23.2) 1:1.5 Sui mondi dove un Figlio Paradisiaco ha vissuto una vita di conferimento, Dio è generalmente conosciuto con qualche nome indicativo di relazione personale, di tenero affetto e di devozione paterna. Nella sede centrale della vostra costellazione ci si riferisce a Dio come Padre Universale, e su differenti pianeti del vostro sistema locale di mondi abitati egli è variamente conosciuto come il Padre dei Padri, il Padre del Paradiso, il Padre di Havona ed il Padre Spirito. Quelli che conoscono Dio attraverso le rivelazioni insite nei conferimenti dei Figli Paradisiaci finiscono per cedere all’appello sentimentale del toccante rapporto d’associazione tra creatura e Creatore e si riferiscono a Dio come “nostro Padre”.

(23.3) 1:1.6 Su un pianeta di creature sessuate, in un mondo in cui gl’impulsi del sentimento genitoriale sono innati nel cuore dei suoi esseri intelligenti, il termine Padre diventa un nome molto espressivo ed appropriato per il Dio eterno. Sul vostro pianeta, Urantia, egli è meglio conosciuto, più universalmente riconosciuto, con il nome di Dio. Il nome che gli è dato ha poca importanza; l’essenziale è che lo conosciate e che aspiriate ad essere simili a lui. I vostri antichi profeti lo chiamarono a giusto titolo “il Dio eterno” e ne hanno parlato come di colui che “abita l’eternità”.

(23.4) 1:2.1 Dio è la realtà primordiale nel mondo dello spirito; Dio è la sorgente della verità nelle sfere mentali; Dio proietta la sua ombra su ogni cosa in tutti i regni materiali. Per tutte le intelligenze create Dio è una personalità e per l’universo degli universi è la Prima Sorgente e Centro della realtà eterna. Dio non è simile né ad un uomo né ad una macchina. Il Primo Padre è spirito universale, verità eterna, realtà infinita e personalità paterna.

(23.5) 1:2.2 Il Dio eterno è infinitamente di più della realtà idealizzata o dell’universo personalizzato. Dio non è semplicemente il desiderio supremo dell’uomo, la ricerca oggettivata del mortale. Dio non è neppure un semplice concetto, il potenziale del potere della rettitudine. Il Padre Universale non è un sinonimo della natura, né la legge naturale personificata. Dio è una realtà trascendente e non semplicemente il concetto umano tradizionale dei valori supremi. Dio non è una focalizzazione psicologica di significati spirituali, né tantomeno “l’opera più nobile dell’uomo”. Dio può essere ciascuno e tutti questi concetti nella mente degli uomini, ma egli è più di questo. È una persona salvifica ed un Padre amorevole per tutti coloro che godono la pace spirituale sulla terra e che desiderano ardentemente fare l’esperienza della sopravvivenza della personalità alla loro morte.

(24.1) 1:2.3 La realtà dell’esistenza di Dio è dimostrata nell’esperienza umana dalla divina presenza dimorante, lo spirito Monitore mandato dal Paradiso a vivere nella mente mortale dell’uomo e lì ad assistere l’evoluzione dell’anima immortale destinata a sopravvivere eternamente. La presenza di questo Aggiustatore divino nella mente umana è rivelata da tre fenomeni esperienziali:

(24.2) 1:2.4 1. La capacità intellettuale di conoscere Dio — la coscienza di Dio.

(24.3) 1:2.5 2. L’impulso spirituale a trovare Dio — la ricerca di Dio.

(24.4) 1:2.6 3. L’anelito della personalità ad essere simile a Dio — il desiderio sincero di fare la volontà del Padre.

(24.5) 1:2.7 L’esistenza di Dio non può mai essere provata dalla sperimentazione scientifica o dalla pura ragione per deduzione logica. Dio può essere realizzato soltanto nei regni dell’esperienza umana. Tuttavia, il vero concetto della realtà di Dio è ragionevole per la logica, plausibile per la filosofia, essenziale per la religione e indispensabile per ogni speranza di sopravvivenza della personalità.

(24.6) 1:2.8 Coloro che conoscono Dio hanno sperimentato il fatto della sua presenza; quei mortali che conoscono Dio posseggono, nella loro esperienza personale, la sola prova positiva dell’esistenza del Dio vivente che un essere umano possa offrire ad un altro. L’esistenza di Dio è totalmente al di là di ogni possibilità di dimostrazione, salvo per il contatto tra la coscienza di Dio della mente umana e la presenza di Dio dell’Aggiustatore di Pensiero, che risiede nell’intelletto mortale e che è conferito all’uomo come dono gratuito del Padre Universale.

(24.7) 1:2.9 In teoria voi potete pensare a Dio come Creatore, ed egli è il creatore personale del Paradiso e dell’universo centrale di perfezione; ma gli universi del tempo e dello spazio sono tutti creati ed organizzati dal corpo paradisiaco dei Figli Creatori. Il Padre Universale non è il creatore personale dell’universo locale di Nebadon; l’universo nel quale vivete è creazione di suo Figlio Micael. Benché il Padre non crei personalmente gli universi evoluzionari, li controlla in molte delle loro relazioni universali ed in alcune delle loro manifestazioni di energie fisiche, mentali e spirituali. Dio il Padre è il creatore personale dell’universo del Paradiso e, in associazione con il Figlio Eterno, il creatore di tutti gli altri Creatori personali di universi.

(24.8) 1:2.10 Come controllore fisico nell’universo degli universi materiale, la Prima Sorgente e Centro opera negli archetipi dell’Isola eterna del Paradiso, e per mezzo di questo centro di gravità assoluta il Dio eterno esercita un supercontrollo cosmico del livello fisico sia nell’universo centrale che nell’intero universo degli universi. In quanto mente, Dio funziona nella Deità dello Spirito Infinito; in quanto spirito, Dio è manifesto nella persona del Figlio Eterno e nelle persone dei figli divini del Figlio Eterno. Questa interrelazione della Prima Sorgente e Centro con le Persone e gli Assoluti coordinati del Paradiso non preclude affatto l’azione personale diretta del Padre Universale in tutta la creazione ed a tutti i livelli di questa. Mediante la presenza del suo spirito frammentato il Padre Creatore mantiene un contatto diretto con i suoi figli creature e con i suoi universi creati.

(25.1) 1:3.1 “Dio è spirito.” Egli è una presenza spirituale universale. Il Padre Universale è una realtà spirituale infinita; egli è “il sovrano, eterno, immortale, invisibile ed il solo vero Dio”. Anche se voi siete “la progenie di Dio”, non dovete credere che il Padre sia simile a voi nella forma e nel fisico perché vi è stato detto di essere stati creati “a sua immagine” — abitati da Monitori del Mistero inviati dalla dimora centrale della sua presenza eterna. Gli esseri spirituali sono reali, sebbene siano invisibili all’occhio umano e non abbiano carne e sangue.

(25.2) 1:3.2 Disse il profeta di un tempo: “Ecco, egli cammina vicino a me, ed io non lo vedo; passa oltre, ma io non lo percepisco.” Noi possiamo osservare costantemente le opere di Dio, possiamo essere altamente coscienti delle prove materiali della sua condotta maestosa, ma raramente possiamo contemplare la manifestazione visibile della sua divinità, e neppure vedere la presenza del suo spirito delegato che risiede nell’uomo.

(25.3) 1:3.3 Il Padre Universale non è invisibile per celarsi alle creature inferiori con impedimenti materiali e limitate doti spirituali. La situazione è piuttosto la seguente: “Voi non potete vedere la mia faccia, perché nessun mortale può vedermi e vivere.” Nessun uomo materiale potrebbe contemplare lo spirito di Dio e conservare la sua esistenza mortale. È impossibile per i gruppi inferiori di esseri spirituali o per qualunque ordine di personalità materiali avvicinare la gloria e lo splendore spirituale della presenza della personalità divina. La luminosità spirituale della presenza personale del Padre è una “luce che nessun uomo mortale può avvicinare, che nessuna creatura materiale ha visto o può vedere”. Ma non è necessario vedere Dio con gli occhi della carne per discernerlo attraverso la visione per fede della mente spiritualizzata.

(25.4) 1:3.4 La natura spirituale del Padre Universale è pienamente condivisa con il suo essere coesistente, il Figlio Eterno del Paradiso. Sia il Padre che il Figlio condividono similmente lo spirito universale ed eterno, pienamente e senza riserve, con il loro coordinato congiunto in personalità, lo Spirito Infinito. Lo spirito di Dio, in se stesso e per se stesso, è assoluto; nel Figlio è non qualificato, nello Spirito è universale, ed in tutti loro e grazie a loro, infinito.

(25.5) 1:3.5 Dio è uno spirito universale; Dio è la persona universale. La realtà personale suprema della creazione finita è spirito; la definitiva realtà del cosmo personale è spirito absonito. Solo i livelli dell’infinità sono assoluti, e solo su questi livelli c’è finalità di unità tra materia, mente e spirito.

(25.6) 1:3.6 Negli universi Dio il Padre è, potenzialmente, il supercontrollore della materia, della mente e dello spirito. Dio tratta direttamente con le personalità della sua immensa creazione di creature dotate di volontà solamente per mezzo del suo esteso circuito della personalità; ma (all’esterno del Paradiso) egli è contattabile soltanto nelle presenze delle sue entità frammentate, la volontà di Dio dappertutto negli universi. Questo spirito del Paradiso, che abita la mente dei mortali del tempo e che in essa favorisce l’evoluzione dell’anima immortale della creatura sopravvivente, è della stessa natura e divinità del Padre Universale. Ma le menti di tali creature evoluzionarie hanno origine negli universi locali e devono acquisire la perfezione divina compiendo quelle trasformazioni esperienziali di realizzazione spirituale che sono il risultato inevitabile della scelta della creatura di fare la volontà del Padre nei cieli.

(26.1) 1:3.7 Nell’esperienza interiore dell’uomo la mente è congiunta alla materia. Questa mente legata alla materia non può sopravvivere al decesso del mortale. La tecnica della sopravvivenza è contenuta in quegli aggiustamenti della volontà umana ed in quelle trasformazioni nella mente mortale per mezzo delle quali un intelletto cosciente di Dio viene gradualmente istruito dallo spirito ed infine guidato dallo spirito. Questa evoluzione della mente umana, dall’associazione con la materia all’unione con lo spirito, porta alla trasmutazione delle fasi potenzialmente spirituali della mente mortale nelle realtà morontiali dell’anima immortale. La mente umana asservita alla materia è destinata a diventare sempre più materiale e di conseguenza a subire l’estinzione finale della personalità. La mente sottomessa allo spirito è destinata a diventare sempre più spirituale ed alla fine a raggiungere l’unione con lo spirito divino che sopravvive e la guida, ed in questo modo ad ottenere la sopravvivenza e l’eternità dell’esistenza della personalità.

(26.2) 1:3.8 Io provengo dall’Eterno e sono tornato ripetutamente alla presenza del Padre Universale. Sono a conoscenza dell’esistenza reale e della personalità della Prima Sorgente e Centro, il Padre Eterno ed Universale. So che il grande Dio, oltre che assoluto, eterno ed infinito, è anche buono, divino e misericordioso. Conosco la verità delle grandi affermazioni: “Dio è spirito” e “Dio è amore”, e questi due attributi sono rivelati più completamente all’universo nel Figlio Eterno.

(26.3) 1:4.1 L’infinità della perfezione di Dio è tale da renderlo eternamente un mistero. Ed il più grande di tutti i misteri insondabili di Dio è il fenomeno della divina dimora nelle menti mortali. La maniera con la quale il Padre Universale soggiorna con le creature del tempo è il più profondo di tutti i misteri dell’universo; la presenza divina nella mente dell’uomo è il mistero dei misteri.

(26.4) 1:4.2 I corpi fisici dei mortali sono “i templi di Dio”. Sebbene i Figli Creatori Sovrani si avvicinino alle creature dei loro mondi abitati ed “attirino a sé tutti gli uomini”; benché essi “stiano alla soglia” della coscienza e “bussino” e si rallegrino di entrare in tutti coloro che “aprono le porte del loro cuore”; benché esista questa comunione personale intima tra i Figli Creatori e le loro creature mortali, nondimeno gli uomini mortali hanno qualcosa di Dio stesso che dimora effettivamente in loro; i loro corpi ne sono il tempio.

(26.5) 1:4.3 Quando voi avrete finito quaggiù, quando avrete completato il vostro percorso nella forma temporanea sulla terra, quando il vostro viaggio di prova nella carne sarà terminato, quando la polvere che compone il tabernacolo mortale “ritornerà alla terra da dove è venuta”, allora, com’è rivelato, lo “Spirito che dimora in voi ritornerà a Dio che lo diede”. In ciascun essere morale di questo pianeta soggiorna un frammento di Dio, una parte integrante della divinità. Esso non vi appartiene ancora per diritto di possesso, ma è intenzionalmente concepito per diventare uno con voi se sopravviverete all’esistenza mortale.

(26.6) 1:4.4 Noi siamo costantemente posti di fronte a questo mistero di Dio. Restiamo stupefatti davanti al crescente dispiegarsi del panorama senza fine della verità concernente la sua bontà infinita, la sua misericordia inesauribile, la sua saggezza incomparabile ed il suo carattere stupendo.

(26.7) 1:4.5 Il divino mistero consiste nella differenza intrinseca che esiste tra il finito e l’infinito, il temporale e l’eterno, la creatura del tempo-spazio ed il Creatore, il materiale e lo spirituale, l’imperfezione dell’uomo e la perfezione della Deità del Paradiso. Il Dio d’amore universale si manifesta infallibilmente a ciascuna delle sue creature fino alla pienezza della capacità di tale creatura di afferrare spiritualmente le qualità della verità, della bellezza e della bontà divine.

(27.1) 1:4.6 Ad ogni essere spirituale e ad ogni creatura mortale, in ogni sfera ed in ogni mondo dell’universo degli universi, il Padre Universale rivela del suo benevolo e divino sé tutto ciò che può essere distinto e compreso da tali esseri spirituali e da tali creature mortali. Dio non fa eccezione di persone, siano esse spirituali o materiali. La presenza divina di cui ogni figlio dell’universo gode ad ogni momento è limitata soltanto dalla capacità di questa creatura di ricevere e di discernere le realtà spirituali del mondo sovram-materiale.

(27.2) 1:4.7 In quanto realtà nell’esperienza spirituale umana, Dio non è un mistero. Ma quando si tenta di spiegare le realtà del mondo spirituale alle menti fisiche di ordine materiale, appare il mistero: misteri così sottili e profondi che solo la comprensione per fede, da parte del mortale che conosce Dio, può compiere il miracolo filosofico del riconoscimento dell’Infinito da parte del finito, del discernimento del Dio eterno da parte dei mortali in evoluzione dei mondi materiali del tempo e dello spazio.

(27.3) 1:5.1 Non permettete che la grandezza di Dio, la sua infinità, oscuri od eclissi la sua personalità. “Colui che ha disegnato l’orecchio, non udrà? Colui che ha formato l’occhio, non vedrà?” Il Padre Universale è l’apice della personalità divina; è l’origine ed il destino della personalità di tutta la creazione. Dio è sia infinito che personale; è una personalità infinita. Il Padre è veramente una personalità, sebbene l’infinità della sua persona lo ponga per sempre al di là della piena comprensione degli esseri materiali e finiti.

(27.4) 1:5.2 Dio è molto di più di una personalità come essa è compresa dalla mente umana; egli è anche molto di più di ogni possibile concetto di superpersonalità. Ma è assolutamente futile discutere questi concetti incomprensibili della personalità divina con la mente delle creature materiali, il cui massimo concetto della realtà dell’essere consiste nell’idea e nell’ideale della personalità. Il più alto concetto possibile del Creatore Universale da parte della creatura materiale è contenuto negli ideali spirituali dell’idea elevata della personalità divina. Quindi, benché voi possiate sapere che Dio deve essere molto di più della concezione umana della personalità, sapete altrettanto bene che il Padre Universale non può assolutamente essere qualcosa di meno di una personalità eterna, infinita, vera, buona e bella.

(27.5) 1:5.3 Dio non si nasconde a nessuna delle sue creature. Egli è inavvicinabile per tanti ordini di esseri soltanto perché “dimora in una luce che nessuna creatura materiale può avvicinare”. L’immensità e la grandiosità della personalità divina oltrepassano la portata della mente imperfetta dei mortali evoluzionari. Egli “misura le acque nel cavo della sua mano, misura un universo con il palmo della sua mano. È lui che sta seduto sull’orbita della terra, che distende i cieli come un sipario e li dispiega come un universo da abitare”. “Alzate gli occhi al cielo e guardate chi ha creato tutte queste cose, chi rivela i mondi con il loro numero e li chiama tutti con il loro nome”. È quindi vero che “le cose invisibili di Dio sono parzialmente capite per mezzo delle cose create”. Oggi, e come voi siete, dovete discernere l’Autore invisibile attraverso la sua molteplice e diversa creazione, come pure tramite la rivelazione ed il ministero dei suoi Figli e dei loro numerosi subordinati.

(28.1) 1:5.4 Anche se i mortali materiali non possono vedere la persona di Dio, dovrebbero rallegrarsi per la certezza che egli è una persona. Accettate per fede la verità che descrive come il Padre Universale ha tanto amato il mondo da provvedere all’eterna progressione spirituale dei suoi abitanti inferiori; com’egli “si diletta nei suoi figli”. Dio non manca di alcuno di quegli attributi superumani e divini che costituiscono una personalità di Creatore perfetta, eterna, amorevole ed infinita.

(28.2) 1:5.5 Nelle creazioni locali (ad eccezione del personale dei superuniversi) Dio non ha alcuna manifestazione personale o residenziale se non da parte dei Figli Creatori Paradisiaci, che sono i padri dei mondi abitati ed i sovrani degli universi locali. Se la fede della creatura fosse perfetta, quest’ultima saprebbe con certezza che quando ha visto un Figlio Creatore ha visto il Padre Universale; cercando il Padre non chiederebbe né si aspetterebbe di vedere altri che il Figlio. L’uomo mortale semplicemente non può vedere Dio prima di aver conseguito una completa trasformazione spirituale e di aver effettivamente raggiunto il Paradiso.

(28.3) 1:5.6 La natura dei Figli Creatori Paradisiaci non include tutti i potenziali non qualificati dell’assolutezza universale della natura infinita della Prima Grande Sorgente e Centro, ma il Padre Universale è divinamente presente sotto ogni aspetto nei Figli Creatori. Il Padre ed i suoi Figli sono uno. Questi Figli Paradisiaci dell’ordine dei Micael sono personalità perfette ed il modello stesso per tutte le personalità di un universo locale, da quella del Radioso Astro del Mattino fino alla più bassa creatura umana di evoluzione animale progressiva.

(28.4) 1:5.7 Senza Dio ed in mancanza della sua grandiosa persona centrale non vi sarebbe alcuna personalità in tutto l’immenso universo degli universi. Dio è personalità.

(28.5) 1:5.8 Sebbene Dio sia un potere eterno, una presenza maestosa, un ideale trascendente ed uno spirito glorioso, benché sia tutto ciò ed infinitamente di più, egli è tuttavia, veramente ed eternamente, una perfetta personalità di Creatore, una persona che può “conoscere ed essere conosciuta”, che può “amare ed essere amata” e che può mostrarci amicizia. Allo stesso tempo voi potete essere conosciuti, come altri esseri umani lo sono stati, come amici di Dio. Egli è uno spirito reale ed una realtà spirituale.

(28.6) 1:5.9 Mentre vediamo il Padre Universale rivelato in tutto il suo universo, mentre lo distinguiamo dimorare nelle sue miriadi di creature, mentre lo contempliamo nella persona dei suoi Figli Sovrani, mentre continuiamo a percepire la sua divina presenza qua e là, vicino e lontano, non mettiamo in dubbio e non contestiamo il primato della sua personalità. Nonostante l’immensità di tutte queste distribuzioni, egli rimane una vera persona e mantiene perpetuamente un collegamento personale con le innumerevoli moltitudini delle sue creature disseminate nell’intero universo degli universi.

(28.7) 1:5.10 L’idea della personalità del Padre Universale è un concetto più ampio e più veritiero di Dio, ed è pervenuto all’umanità principalmente per rivelazione. La ragione, la saggezza e l’esperienza religiosa deducono ed implicano tutte la personalità di Dio, ma non la convalidano interamente. Anche l’Aggiustatore di Pensiero che risiede in voi è prepersonale. La verità e la maturità di una religione sono direttamente proporzionali al suo concetto della personalità infinita di Dio e al suo grado di comprensione dell’unità assoluta della Deità. L’idea di una Deità personale diviene allora la misura della maturità religiosa, dopo che la religione ha dapprima formulato il concetto dell’unità di Dio.

(29.1) 1:5.11 La religione primitiva aveva numerosi dei personali, ed essi erano modellati ad immagine dell’uomo. La rivelazione afferma la validità del concetto della personalità di Dio, che è possibile soltanto nel postulato scientifico di una Causa Prima ed è solo suggerita in via provvisoria nell’idea filosofica di Unità Universale. Solo con l’approccio della personalità una persona può cominciare a comprendere l’unità di Dio. Negare la personalità della Prima Sorgente e Centro lascia soltanto la scelta tra due dilemmi filosofici: materialismo o panteismo.

(29.2) 1:5.12 Nella contemplazione della Deità il concetto di personalità deve essere spogliato dell’idea di corporeità. Un corpo materiale non è indispensabile alla personalità né dell’uomo né di Dio. L’errore della corporeità appare nei due estremi della filosofia umana. Nel materialismo, poiché alla morte l’uomo perde il suo corpo, cessa di esistere come personalità; nel panteismo, poiché Dio non ha corpo, quindi non è una persona. Il tipo superumano di personalità progressiva funziona in un’unione di mente e spirito.

(29.3) 1:5.13 La personalità non è semplicemente un attributo di Dio; essa rappresenta piuttosto la totalità della natura infinita coordinata e della volontà divina unificata che è perfettamente espressa in eternità ed universalità. In senso supremo, la personalità è la rivelazione di Dio all’universo degli universi.

(29.4) 1:5.14 Dio, essendo eterno, universale, assoluto ed infinito, non cresce in conoscenza né aumenta in saggezza. Dio non acquisisce esperienza, come un uomo finito potrebbe congetturare o comprendere, ma nei regni della sua personalità eterna egli gode di quelle espansioni continue di autorealizzazione che sono in certa misura comparabili ed analoghe all’acquisizione di una nuova esperienza da parte delle creature finite dei mondi evoluzionari.

(29.5) 1:5.15 La perfezione assoluta del Dio infinito lo porterebbe a subire le enormi limitazioni della finalità non qualificata della perfezione, se non fosse per il fatto che il Padre Universale partecipa direttamente alla lotta della personalità di ogni anima imperfetta dell’immenso universo che cerca, con l’aiuto divino, di ascendere ai mondi superiori spiritualmente perfetti. Questa esperienza progressiva di ogni essere spirituale e di ogni creatura mortale dell’intero universo degli universi è parte della coscienza di Deità in continua espansione del Padre e dell’infinito circolo divino d’incessante autorealizzazione.

(29.6) 1:5.16 È letteralmente vero che: “In tutte le vostre afflizioni egli è afflitto.” “In tutti i vostri trionfi egli trionfa in voi e con voi.” Il suo spirito divino prepersonale è parte reale di voi. L’Isola del Paradiso risponde a tutte le metamorfosi fisiche dell’universo degli universi; il Figlio Eterno include tutti gl’impulsi spirituali di tutta la creazione; l’Attore Congiunto ingloba ogni espressione mentale del cosmo in espansione. Il Padre Universale realizza nella pienezza della coscienza divina ogni esperienza individuale acquisita nel corso delle lotte progressive sostenute dalle menti in espansione e dagli spiriti ascendenti di ogni entità, essere e personalità dell’intera creazione evoluzionaria del tempo e dello spazio. E tutto ciò è letteralmente vero, perché “in Lui noi tutti viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere”.

(29.7) 1:6.1 La personalità umana è l’immagine-ombra proiettata nel tempo-spazio dalla personalità del Creatore divino. E nessuna realtà può mai essere adeguatamente compresa attraverso l’esame della sua ombra. Le ombre dovrebbero essere interpretate in funzione della vera sostanza.

(30.1) 1:6.2 Per la scienza Dio è una causa, per la filosofia è un’idea, per la religione è una persona, nonché l’amorevole Padre celeste. Per lo scienziato Dio è una forza primordiale, per il filosofo è un’ipotesi di unità, per la persona religiosa è un’esperienza spirituale vivente. Il concetto inadeguato dell’uomo riguardante la personalità del Padre Universale può essere migliorato solo dal progresso spirituale dell’uomo nell’universo, e diverrà veramente adeguato soltanto quando i pellegrini del tempo e dello spazio alla fine raggiungeranno in Paradiso l’abbraccio divino del Dio vivente.

(30.2) 1:6.3 Non dimenticate mai che i punti di vista di Dio e dell’uomo sulla personalità sono agli antipodi. L’uomo considera e comprende la personalità guardando dal finito all’infinito, Dio guarda dall’infinito al finito. L’uomo possiede il tipo più basso di personalità, Dio il più elevato, nonché supremo, ultimo ed assoluto. Perciò i concetti migliori della personalità divina hanno dovuto attendere pazientemente la comparsa d’idee più evolute della personalità umana, in particolare la rivelazione superiore della personalità, sia divina che umana, nella vita di conferimento su Urantia di Micael, il Figlio Creatore.

(30.3) 1:6.4 Lo spirito divino prepersonale che risiede nella mente umana porta, con la sua stessa presenza, la prova valida della sua effettiva esistenza, ma il concetto della personalità divina può essere afferrato soltanto dall’intuizione spirituale di un’autentica esperienza religiosa personale. Qualsiasi persona, umana o divina, può essere conosciuta e compresa del tutto indipendentemente dalle reazioni esteriori o dalla presenza materiale di quella persona.

(30.4) 1:6.5 Per un’amicizia tra due persone è essenziale un certo grado di affinità morale e di armonia spirituale; una personalità amorevole può difficilmente rivelarsi ad una persona priva d’amore. Anche per accostarsi alla conoscenza di una personalità divina devono essere totalmente consacrate a questo sforzo tutte le doti di personalità dell’uomo; una devozione parziale, tiepida, sarà inefficace.

(30.5) 1:6.6 Quanto più completamente un uomo comprende se stesso ed apprezza i valori della personalità dei suoi simili, tanto più anelerà a conoscere la Personalità Originale, e tanto più ardentemente un tale umano che conosce Dio si sforzerà di diventare simile alla Personalità Originale. Si possono discutere le opinioni su Dio, ma l’esperienza con lui ed in lui è al di sopra e al di là di ogni controversia umana e della mera logica intellettuale. L’uomo che conosce Dio descrive le sue esperienze spirituali non per convincere i non credenti, ma per l’edificazione e la reciproca soddisfazione dei credenti.

(30.6) 1:6.7 Presumere che l’universo può essere conosciuto, che è intelligibile, è presumere che l’universo è costruito da una mente e diretto da una personalità. La mente dell’uomo può percepire soltanto i fenomeni mentali di altre menti, siano esse umane o superumane. Se la personalità dell’uomo può fare l’esperienza dell’universo, è perché ci sono una mente divina ed una personalità reale celate in qualche parte di quell’universo.

(30.7) 1:6.8 Dio è spirito — personalità spirituale; anche l’uomo è uno spirito — personalità spirituale potenziale. Gesù di Nazaret giunse alla piena realizzazione di questo potenziale della personalità spirituale nell’esperienza umana; per questo la sua vita di realizzazione della volontà del Padre diviene per l’uomo la rivelazione più autentica ed ideale della personalità di Dio. Benché sia possibile cogliere la personalità del Padre Universale solo in un’esperienza religiosa effettiva, nella vita terrena di Gesù siamo ispirati dalla perfetta dimostrazione di tale realizzazione e rivelazione della personalità di Dio in un’esperienza veramente umana.

(31.1) 1:7.1 Quando Gesù parlava del “Dio vivente”, si riferiva ad una Deità personale — il Padre che è nei cieli. Il concetto della personalità della Deità facilita la comunione, favorisce l’adorazione intelligente, promuove una fiducia confortante. Tra cose non personali possono esserci interazioni, ma non comunione. Non si potrebbe beneficiare del rapporto di comunione tra padre e figlio, come di quello tra Dio e l’uomo, se entrambi non fossero persone. Solo delle personalità possono comunicare l’una con l’altra, sebbene questa comunione personale possa essere molto facilitata dalla presenza di un’entità così impersonale, qual è appunto l’Aggiustatore di Pensiero.

(31.2) 1:7.2 L’uomo non raggiunge l’unione con Dio allo stesso modo in cui una goccia d’acqua potrebbe trovare l’unità con l’oceano. L’uomo giunge all’unione divina mediante una comunione spirituale reciproca progressiva, attraverso rapporti di personalità con il Dio personale, avvicinandosi sempre di più alla natura divina nel conformarsi di tutto cuore e con intelligenza alla volontà divina. Una relazione così sublime può esistere solo tra personalità.

(31.3) 1:7.3 Il concetto della verità potrebbe essere concepito separatamente dalla personalità, il concetto della bellezza può esistere senza la personalità, ma il concetto della bontà divina è comprensibile solo in relazione alla personalità. Solamente una persona può amare ed essere amata. Anche la bellezza e la verità non avrebbero speranza di sopravvivenza se non fossero gli attributi di un Dio personale, di un Padre amorevole.

(31.4) 1:7.4 Noi non riusciamo a comprendere pienamente come Dio possa essere primordiale, immutabile, onnipotente e perfetto, e allo stesso tempo essere attorniato da un universo sempre mutevole ed apparentemente limitato da leggi, un universo in evoluzione di relative imperfezioni. Ma possiamo conoscere questa verità nella nostra esperienza personale, se noi tutti conserviamo identità di personalità ed unità di volontà nonostante il costante cambiamento di noi stessi e del nostro ambiente circostante.

(31.5) 1:7.5 La definitiva realtà dell’universo non può essere colta dalla matematica, dalla logica o dalla filosofia, ma soltanto dall’esperienza personale che si conforma progressivamente alla volontà divina di un Dio personale. Né scienza, né filosofia, né teologia possono convalidare la personalità di Dio. Solo l’esperienza personale dei figli per fede del Padre celeste può produrre l’effettiva realizzazione spirituale della personalità di Dio.

(31.6) 1:7.6 I concetti più elevati della personalità nell’universo implicano: identità, coscienza di sé, volontà propria e possibilità di autorivelazione. E queste caratteristiche implicano in aggiunta una comunione con altre personalità uguali, così come nelle associazioni di personalità delle Deità del Paradiso. L’unità assoluta di queste associazioni è così perfetta che la divinità diviene riconoscibile per la sua indivisibilità, per la sua unità. “Il Signore Dio è uno.” L’indivisibilità della personalità non ostacola Dio nel conferire il suo spirito affinché viva nel cuore dei mortali. L’indivisibilità della personalità di un padre umano non gl’impedisce di generare figli e figlie mortali.

(31.7) 1:7.7 Questo concetto dell’indivisibilità, in associazione con il concetto dell’unità, implica la trascendenza sia del tempo che dello spazio da parte dell’Ultimità della Deità; di conseguenza, né lo spazio né il tempo possono essere assoluti od infiniti. La Prima Sorgente e Centro è quell’infinità che trascende in modo non qualificato ogni mente, ogni materia ed ogni spirito.

(31.8) 1:7.8 La realtà della Trinità del Paradiso non viola in alcun modo la verità dell’unità divina. Le tre personalità della Deità del Paradiso sono come una in tutte le reazioni della realtà dell’universo ed in tutte le relazioni con le creature. Né l’esistenza di queste tre persone eterne viola la verità dell’indivisibilità della Deità. Io mi rendo pienamente conto di non avere a mia disposizione un linguaggio adeguato per esporre chiaramente alla mente mortale come questi problemi dell’universo si presentano a noi. Ma non dovete scoraggiarvi; anche per le personalità superiori appartenenti al mio gruppo di esseri del Paradiso non tutte queste cose sono totalmente chiare. Ricordatevi sempre che queste profonde verità concernenti la Deità si chiariranno sempre di più via via che la vostra mente diverrà progressivamente spiritualizzata nel corso delle successive epoche della lunga ascensione mortale al Paradiso.

(32.1) 1:7.9 [Presentato da un Consigliere Divino, membro di un gruppo di personalità celesti incaricate dagli Antichi dei Giorni di Uversa, capitale del settimo superuniverso, a soprintendere a quelle parti della seguente rivelazione concernenti questioni che oltrepassano i confini dell’universo locale di Nebadon. Io sono incaricato di fare da garante a quei fascicoli che descrivono la natura e gli attributi di Dio, perché rappresento la più alta fonte d’informazione disponibile a tal fine su qualsiasi mondo abitato. Ho servito come Consigliere Divino in tutti e sette i superuniversi ed ho risieduto a lungo nel centro paradisiaco di tutte le cose. Ho goduto molte volte del piacere supremo di soggiornare nell’immediata presenza personale del Padre Universale. Io descrivo la realtà e la verità della natura e degli attributi del Padre con autorità incontestabile; io so di che cosa parlo.]

(33.1) 2:0.1 POICHÉ il più elevato concetto che l’uomo ha di Dio è contenuto nell’idea e nell’ideale umani di una personalità primordiale ed infinita, è ammissibile, e può rivelarsi utile, studiare alcune qualità peculiari della natura divina che costituiscono il carattere della Deità. La natura di Dio può essere compresa nel modo migliore attraverso la rivelazione del Padre che Micael di Nebadon ha reso manifesta nei suoi molteplici insegnamenti e nella sua stupenda vita incarnata in un mortale. La natura divina può anche essere meglio compresa dall’uomo se questi considera se stesso come un figlio di Dio e guarda al Creatore del Paradiso come ad un vero Padre spirituale.

(33.2) 2:0.2 La natura di Dio può essere studiata in una rivelazione d’idee supreme, il carattere divino può essere immaginato come un ritratto d’ideali celesti, ma la più illuminante e la più spiritualmente edificante di tutte le rivelazioni della natura divina si può trovare nella comprensione della vita religiosa di Gesù di Nazaret, prima e dopo che ebbe raggiunto la piena coscienza della sua divinità. Se prendiamo come sfondo della rivelazione di Dio all’uomo la vita incarnata di Micael, possiamo tentare di esprimere in simboli verbali umani alcune idee ed alcuni ideali concernenti la natura divina, che potrebbero contribuire ad una maggiore illuminazione ed unificazione del concetto umano della natura e del carattere della personalità del Padre Universale.

(33.3) 2:0.3 In tutti i nostri sforzi per ampliare e spiritualizzare il concetto umano di Dio, siamo enormemente condizionati dalla limitata capacità della mente mortale. Nell’esecuzione del nostro incarico siamo inoltre estremamente ostacolati dai limiti del linguaggio e dalla scarsità del materiale che può essere utilizzato a scopo illustrativo o comparativo nei nostri sforzi di descrivere valori divini e presentare significati spirituali alla mente finita e mortale dell’uomo. Tutti i nostri tentativi per ampliare il concetto umano di Dio sarebbero pressoché inutili se non fosse per il fatto che la mente mortale è abitata dall’Aggiustatore conferito del Padre Universale e che è pervasa dallo Spirito della Verità del Figlio Creatore. Facendo quindi assegnamento sulla presenza di questi spiriti divini nel cuore dell’uomo per aiutarmi ad ampliare il concetto di Dio, intraprendo con gioia l’esecuzione del mio mandato consistente nel tentare di descrivere più completamente la natura di Dio alla mente dell’uomo.

(33.4) 2:1.1 “Toccando l’Infinito non possiamo scoprirlo. Le impronte divine non sono conosciute.” “La sua comprensione è infinita e la sua grandezza è imperscrutabile.” La luce abbagliante della presenza del Padre è tale che per le sue creature inferiori egli sembra “dimorare nelle spesse tenebre”. Non solo i suoi pensieri ed i suoi piani sono insondabili, ma “egli fa innumerevoli cose, grandi e meravigliose”. “Dio è grande; noi non lo comprendiamo, né si può valutare il numero dei suoi anni.” “Dio abiterà veramente la terra? Ecco, il cielo (l’universo) ed il cielo dei cieli (l’universo degli universi) non possono contenerlo.” “Come sono insondabili i suoi giudizi ed inconoscibili le sue vie!”

(34.1) 2:1.2 “Non c’è che un solo Dio, il Padre infinito, che è anche un fedele Creatore.” “Il divino Creatore è anche il Dispensatore Universale, la sorgente e il destino delle anime. Egli è l’Anima Suprema, la Mente Primordiale e lo Spirito Illimitato di tutta la creazione.” “Il grande Controllore non commette errori. Egli risplende di maestà e di gloria.” “Il Dio Creatore è completamente privo di paura e d’inimicizia. Egli è immortale, eterno, esistente da se stesso, divino e generoso.” “Quanto puro e bello, quanto profondo ed insondabile è l’Antenato celeste di tutte le cose!” “L’Infinito è tanto più grande in quanto rivela se stesso agli uomini. Egli è l’inizio e la fine, il Padre di ogni disegno buono e perfetto.” “Con Dio tutte le cose sono possibili; l’eterno Creatore è la causa delle cause.”

(34.2) 2:1.3 Nonostante l’infinità delle stupende manifestazioni della personalità eterna ed universale del Padre, egli è incondizionatamente autocosciente sia della sua infinità che della sua eternità. Parimenti egli conosce pienamente la sua perfezione ed il suo potere. Egli è il solo essere nell’universo, oltre ai suoi coordinati divini, che fa l’esperienza di una perfetta, corretta e completa valutazione di se stesso.

(34.3) 2:1.4 Il Padre viene incontro costantemente ed immancabilmente ai bisogni delle differenti richieste di se stesso a seconda di come mutano di volta in volta nelle varie sezioni del suo universo maestro. Il grande Dio conosce e comprende se stesso; egli è infinitamente autocosciente di tutti i suoi attributi primordiali di perfezione. Dio non è un accidente cosmico e non è neppure uno sperimentatore di universi. I Sovrani degli Universi possono impegnarsi in avventure, i Padri delle Costellazioni possono fare esperimenti, i capi dei sistemi possono esercitarsi; ma il Padre Universale vede la fine sin dall’inizio, ed il suo piano divino e il suo proposito eterno abbracciano e comprendono effettivamente tutti gli esperimenti e le avventure di tutti i suoi subordinati in ogni mondo, sistema e costellazione di ogni universo dei suoi immensi domini.

(34.4) 2:1.5 Nessuna cosa è nuova per Dio e nessun evento cosmico giunge mai con sorpresa; egli abita il cerchio dell’eternità. I suoi giorni non hanno né inizio né fine. Per Dio non c’è passato, né presente, né futuro; la totalità del tempo è presente in ogni istante. Egli è il grande ed unico IO SONO.

(34.5) 2:1.6 Il Padre Universale è assolutamente ed incondizionatamente infinito in tutti i suoi attributi. Questo fatto, in se stesso e per se stesso, lo isola automaticamente da ogni comunicazione personale diretta con esseri materiali finiti e con altre inferiori intelligenze create.

(34.6) 2:1.7 E tutto ciò richiede tali disposizioni per il contatto e la comunicazione con le sue molteplici creature, come quelle che sono state stabilite, in primo luogo nelle personalità dei Figli Paradisiaci di Dio, i quali, benché perfetti in divinità, condividono spesso anche la natura della carne e del sangue medesimi delle razze planetarie, divenendo uno di voi ed uno con voi. In tal modo, per così dire, Dio diviene uomo, com’è avvenuto nel conferimento di Micael, che fu chiamato alternativamente il Figlio di Dio ed il Figlio dell’Uomo. In secondo luogo vi sono le personalità dello Spirito Infinito, i vari ordini di schiere serafiche e di altre intelligenze celesti che si avvicinano agli esseri materiali di umile origine e li assistono e servono in svariate maniere. In terzo luogo vi sono i Monitori del Mistero impersonali, gli Aggiustatori di Pensiero, il dono effettivo del grande Dio stesso, mandati a dimorare in esseri umani, come quelli di Urantia, senza avvertimento né spiegazione. Essi discendono in profusione incessante dalle altitudini di gloria per onorare e dimorare nell’umile mente di quei mortali che possiedono la capacità effettiva o potenziale di essere coscienti di Dio.

(35.1) 2:1.8 In questi modi ed in molti altri, in maniere a voi sconosciute e totalmente al di là della comprensione finita, il Padre del Paradiso amorevolmente e spontaneamente abbassa, ed in altri modi modifica, diluisce ed attenua la sua infinità per potersi avvicinare maggiormente alla mente finita dei suoi figli creature. E così, attraverso una serie di ripartizioni della personalità sempre meno assolute, il Padre infinito può godere di uno stretto contatto con le diverse intelligenze dei numerosi regni del suo immenso universo.

(35.2) 2:1.9 Tutto ciò egli ha fatto, fa ora e continuerà a fare in eterno, senza sminuire di nulla il fatto e la realtà della sua infinità, della sua eternità e del suo primato. E queste cose sono assolutamente vere, nonostante la difficoltà a comprenderle, il mistero in cui sono avvolte o l’impossibilità di essere pienamente capite da creature come quelle che abitano Urantia.

(35.3) 2:1.10 Poiché il Primo Padre è infinito nei suoi piani ed eterno nei suoi propositi, è intrinsecamente impossibile per qualsiasi essere finito afferrare o comprendere questi piani e disegni divini nella loro pienezza. L’uomo mortale può intravedere i propositi del Padre solo di tanto in tanto, qua e là, nella misura in cui sono rivelati in rapporto all’esecuzione del piano d’ascensione delle creature sui suoi livelli successivi di progressione nell’universo. Sebbene l’uomo non riesca ad inglobare il significato dell’infinità, con assoluta certezza il Padre infinito comprende pienamente ed avvolge amorevolmente l’intera finità di tutti i suoi figli in tutti gli universi.

(35.4) 2:1.11 Il Padre condivide la divinità e l’eternità con moltissimi degli esseri più elevati del Paradiso, ma noi ci chiediamo se l’infinità ed il conseguente primato universale siano pienamente condivisi con altri oltre che con i suoi associati coordinati della Trinità del Paradiso. L’infinità della personalità deve necessariamente inglobare tutta la finitezza della personalità; da ciò la verità — verità letterale — dell’insegnamento che proclama che “In Lui viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere.” Quel frammento di pura Deità del Padre Universale che dimora nell’uomo mortale è una parte dell’infinità della Prima Grande Sorgente e Centro, il Padre dei Padri.

(35.5) 2:2.1 Anche i vostri antichi profeti comprendevano l’eterna natura circolare, senza inizio né fine, del Padre Universale. Dio è letteralmente ed eternamente presente nel suo universo degli universi. Egli abita il momento presente con tutta la sua maestà assoluta e la sua grandezza eterna. “Il Padre ha la vita in se stesso e questa vita è vita eterna.” Lungo tutte le ere eterne è stato il Padre che “dona la vita a tutti”. C’è perfezione infinita nell’integrità divina. “Io sono il Signore; io non cambio.” La nostra conoscenza dell’universo degli universi rivela non solo che egli è il Padre delle luci, ma anche che nella sua conduzione degli affari interplanetari “non c’è né variabilità né ombra di cambiamento”. Egli “annuncia la fine già dall’inizio”. Egli dice: “La mia decisione permarrà; farò tutto ciò che mi aggrada” “secondo il proposito eterno che ho stabilito in mio Figlio.” I piani ed i propositi della Prima Sorgente e Centro sono perciò com’è lui stesso: eterni, perfetti e per sempre immutabili.

(35.6) 2:2.2 C’è finalità di completezza e perfezione di pienezza nei comandamenti del Padre. “Tutto ciò che Dio fa, rimarrà per sempre; niente vi può essere aggiunto e niente può esservi tolto.” Il Padre Universale non si pente dei suoi propositi originari di saggezza e di perfezione. I suoi piani sono stabili, la sua intenzione è immutabile, così come i suoi atti sono divini ed infallibili. “Mille anni per lui sono solo come il giorno di ieri quando è trascorso e come una veglia nella notte.” La perfezione della divinità e l’ampiezza dell’eternità sono per sempre al di là della piena comprensione per la mente circoscritta dei mortali.

(36.1) 2:2.3 Le reazioni di un Dio immutabile, nell’esecuzione del suo proposito eterno, possono sembrare variare secondo il comportamento mutevole e le menti incostanti delle sue intelligenze create. Esse possono apparentemente e superficialmente variare; ma sotto la superficie e dietro ogni manifestazione esteriore è sempre presente il proposito immutabile, il piano perpetuo, del Dio eterno.

(36.2) 2:2.4 Fuori, negli universi, la perfezione deve essere necessariamente un termine relativo, ma nell’universo centrale e specialmente in Paradiso la perfezione è completa; in certe fasi è persino assoluta. Le manifestazioni della Trinità cambiano la dimostrazione della perfezione divina, ma non l’attenuano.

(36.3) 2:2.5 La perfezione primordiale di Dio non consiste in una rettitudine presunta, ma piuttosto nella perfezione insita nella bontà della sua natura divina. Egli è finale, completo e perfetto. Non manca nulla alla bellezza e alla perfezione del suo carattere retto. E l’intero piano delle esistenze viventi sui mondi dello spazio è incentrato nel proposito divino di elevare tutte le creature dotate di volontà all’alto destino dell’esperienza di condividere la perfezione paradisiaca del Padre. Dio non è né egocentrico né riservato; egli non cessa mai di donare se stesso a tutte le creature coscienti di se stesse dell’immenso universo degli universi.

(36.4) 2:2.6 Dio è eternamente ed infinitamente perfetto. Egli non può conoscere l’imperfezione come esperienza personale, ma condivide la consapevolezza di tutta l’esperienza d’imperfezione di tutte le creature che lottano negli universi in evoluzione di tutti i Figli Creatori Paradisiaci. Il tocco personale e liberatore del Dio di perfezione copre con la sua ombra i cuori di tutte le creature mortali che si sono elevate al livello universale di discernimento morale e circonda le loro nature. In tal modo, come pure attraverso i contatti della sua presenza divina, il Padre Universale partecipa effettivamente all’esperienza con l’immaturità e l’imperfezione nella carriera evolutiva di ogni essere morale dell’intero universo.

(36.5) 2:2.7 I limiti umani, il male potenziale, non fanno parte della natura divina. Ma l’esperienza dei mortali con il male e tutte le relazioni dell’uomo con esso fanno certamente parte della sempre maggiore autorealizzazione di Dio nei figli del tempo — le creature dotate di responsabilità morale che sono state create o sviluppate da ciascun Figlio Creatore uscito dal Paradiso.

(36.6) 2:3.1 Dio è retto, perciò è giusto. “Il Signore è retto in tutti i suoi modi.” “ ‘Non ho fatto senza causa tutto ciò che ho fatto’, dice il Signore.” “I giudizi del Signore sono completamente veri e retti.” La giustizia del Padre Universale non può essere influenzata dagli atti e dalle opere delle sue creature, “perché non c’è iniquità nel Signore Dio nostro, né eccezione di persone, né accettazione di doni”.

(36.7) 2:3.2 Quanto è futile rivolgere puerili appelli ad un tale Dio affinché modifichi i suoi decreti immutabili al fine di poterci evitare le giuste conseguenze dell’attuazione delle sue sagge leggi naturali e dei suoi retti comandamenti spirituali! “Non ingannatevi; non è possibile burlarsi di Dio, perché ciò che un uomo semina anche raccoglierà.” In verità, anche nella giustizia di raccogliere la messe delle cattive azioni, questa giustizia divina è sempre temperata dalla misericordia. La saggezza infinita è l’arbitro eterno che determina le proporzioni di giustizia e di misericordia che saranno applicate in ogni data circostanza. La più grande punizione (in realtà una conseguenza inevitabile) per la trasgressione e la ribellione deliberata al governo di Dio è la perdita dell’esistenza in quanto soggetto individuale di questo governo. Il risultato finale del peccato deliberato è l’annientamento. In ultima analisi, questi individui che si sono identificati con il peccato si sono autodistrutti divenendo completamente irreali per aver abbracciato l’iniquità. Tuttavia, l’effettiva scomparsa di tali creature è sempre ritardata fino a quando la procedura della giustizia stabilita e corrente in quell’universo non sia stata pienamente osservata.

(37.1) 2:3.3 La cessazione dell’esistenza è generalmente decretata al momento del giudizio dispensazionale o epocale del regno o dei regni. Su un mondo come Urantia esso avviene alla fine di una dispensazione planetaria. In tale circostanza, la cessazione dell’esistenza può essere decretata dall’azione coordinata di tutti i tribunali di giurisdizione, che vanno dal consiglio planetario, passando per le corti di giustizia del Figlio Creatore, fino ai tribunali di giudizio degli Antichi dei Giorni. L’ordine di dissoluzione parte dalle corti superiori del superuniverso a seguito di una conferma non interrotta dell’accusa proveniente dalla sfera di residenza del trasgressore. Allora, quando la sentenza di estinzione è stata confermata dall’alto, l’esecuzione avviene con un atto diretto dei giudici che risiedono nella capitale del superuniverso e che da là operano.

(37.2) 2:3.4 Allorché questa sentenza è definitivamente confermata, l’essere identificatosi con il peccato diviene istantaneamente come se non fosse mai esistito. Non c’è risurrezione da una tale sorte; essa è perpetua ed eterna. I fattori d’energia viventi dell’identità sono dissolti dalle trasformazioni del tempo e dalle metamorfosi dello spazio nei potenziali cosmici da cui in passato erano emersi. Quanto alla personalità dell’essere iniquo, essa è privata del veicolo di continuazione della vita perché la creatura non ha fatto quelle scelte e non ha preso quelle decisioni finali che le avrebbero assicurato la vita eterna. Quando l’accettazione persistente del peccato da parte della mente associata culmina nella completa autoidentificazione con l’iniquità, allora, dopo la cessazione della vita e la dissoluzione cosmica, questa personalità isolata è assorbita nella superanima della creazione, divenendo parte dell’esperienza in evoluzione dell’Essere Supremo. Essa non appare mai più come personalità; la sua identità diviene come se non fosse mai esistita. Nel caso di una personalità abitata da un Aggiustatore, i valori spirituali esperienziali sopravvivono nella realtà dell’Aggiustatore che continua ad esistere.

(37.3) 2:3.5 In ogni contestazione che avviene nell’universo tra livelli effettivi della realtà, la personalità di livello superiore finisce per trionfare sulla personalità di livello inferiore. Questo risultato inevitabile delle controversie universali è inerente al fatto che la divinità di qualità uguaglia il grado di realtà o di attualità di ogni creatura dotata di volontà. Il male non attenuato, l’errore completo, il peccato deliberato e l’iniquità assoluta sono intrinsecamente ed automaticamente suicidi. Tali comportamenti d’irrealtà cosmica possono sopravvivere nell’universo soltanto in virtù di una misericordiosa tolleranza transitoria, in attesa dell’azione dei meccanismi di valutazione della giustizia e di ricerca dell’imparzialità da parte dei tribunali universali che giudicano con rettitudine.

(37.4) 2:3.6 La regola dei Figli Creatori negli universi locali è quella di creare e di spiritualizzare. Questi Figli si consacrano all’esecuzione effettiva del piano paradisiaco d’ascensione progressiva dei mortali, alla riabilitazione dei ribelli e di coloro che hanno idee errate; ma quando tutti questi amorevoli tentativi sono stati infine respinti per sempre, il decreto finale di dissoluzione viene eseguito dalle forze che agiscono sotto la giurisdizione degli Antichi dei Giorni.

(38.1) 2:4.1 La misericordia è semplicemente la giustizia temperata da quella saggezza che deriva dalla conoscenza perfetta e dal pieno riconoscimento delle debolezze naturali e delle difficoltà ambientali delle creature finite. “Il nostro Dio è pieno di compassione, indulgente, lento alla collera e prodigo di misericordia.” Perciò “chiunque farà appello al Signore sarà salvato”, “perché egli perdonerà abbondantemente”. “La misericordia del Signore va di eternità in eternità”; sì, “la sua misericordia persiste per sempre”. “Io sono il Signore che mette in atto la benevolenza affettuosa, il giudizio e la giustizia sulla terra, perché in queste cose mi compiaccio.” “Io non affliggo né addoloro volentieri i figli degli uomini”, perché io sono “il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione”.

(38.2) 2:4.2 Dio è intrinsecamente benevolo, compassionevole per natura e perpetuamente misericordioso. Non è mai necessaria alcuna influenza per indurre il Padre a mostrare la sua affettuosa benevolenza. Il bisogno delle creature è completamente sufficiente ad assicurare il pieno flusso dell’amorevole misericordia del Padre e della sua grazia salvifica. Poiché Dio sa tutto dei suoi figli, è facile per lui perdonare. Più un uomo comprende il suo prossimo, più gli sarà facile perdonarlo ed anche amarlo.

(38.3) 2:4.3 Solo il discernimento di una saggezza infinita permette ad un Dio retto di somministrare giustizia e misericordia nello stesso tempo ed in ogni data situazione dell’universo. Il Padre celeste non è mai turbato da comportamenti contrastanti verso i suoi figli dell’universo; Dio non è mai vittima di atteggiamenti contraddittori. L’onniscienza di Dio dirige infallibilmente il suo libero arbitrio nella scelta di quella condotta nell’universo che soddisfa perfettamente, simultaneamente ed equamente le esigenze di tutti i suoi attributi divini e le qualità infinite della sua natura eterna.

(38.4) 2:4.4 La misericordia è il prodotto naturale ed inevitabile della bontà e dell’amore. La natura buona di un Padre amorevole non potrebbe rifiutare il saggio ministero di misericordia verso ciascun membro di ogni gruppo di suoi figli dell’universo. La giustizia eterna e la misericordia divina unite costituiscono ciò che nell’esperienza umana sarebbe chiamata equità.

(38.5) 2:4.5 La misericordia divina rappresenta una tecnica equa di aggiustamento tra i livelli di perfezione e d’imperfezione dell’universo. La misericordia è la giustizia della Supremazia adattata alle situazioni del finito in evoluzione, la rettitudine dell’eternità modificata per soddisfare gl’interessi superiori ed il benessere universale dei figli del tempo. La misericordia non è una violazione della giustizia, ma piuttosto un’interpretazione indulgente delle esigenze della giustizia suprema, qual è applicata con equità agli esseri spirituali subordinati e alle creature materiali degli universi in evoluzione. La misericordia è la giustizia della Trinità del Paradiso applicata con saggezza ed amore alle molteplici intelligenze delle creazioni del tempo e dello spazio, così come viene formulata dalla saggezza divina e determinata dalla mente onnisciente e dal libero arbitrio sovrano del Padre Universale e di tutti i suoi Creatori associati.

(38.6) 2:5.1 “Dio è amore”; perciò il suo unico atteggiamento personale verso gli affari dell’universo è sempre una reazione di divino affetto. Il Padre ci ama a tal punto da conferirci la sua vita. “Egli fa levare il suo sole sul cattivo e sul buono e manda la pioggia sul giusto e sull’ingiusto.”

(39.1) 2:5.2 È sbagliato credere che Dio sia indotto ad amare i suoi figlioli a causa dei sacrifici dei suoi Figli o dell’intercessione delle sue creature subordinate, “perché il Padre stesso vi ama”. È in risposta a questo affetto paterno che Dio manda i meravigliosi Aggiustatori a dimorare nelle menti degli uomini. L’amore di Dio è universale; “chiunque lo voglia può venire”. Egli vorrebbe “vedere tutti gli uomini salvati per essere giunti alla conoscenza della verità”. Egli “desidera che nessuno perisca”.

(39.2) 2:5.3 I Creatori sono i primi a tentare di salvare l’uomo dai disastrosi risultati della sua folle trasgressione delle leggi divine. Per sua natura l’amore di Dio è un affetto paterno, quindi talvolta egli “ci castiga a nostro profitto, affinché possiamo partecipare della sua santità”. Anche nel corso delle vostre più ardue prove ricordatevi che “in tutte le nostre afflizioni egli è afflitto con noi”.

(39.3) 2:5.4 Dio è divinamente benevolo con i peccatori. Quando dei ribelli tornano alla rettitudine, sono accolti con misericordia, “perché il nostro Dio perdonerà abbondantemente”. “Io sono colui che cancella le vostre trasgressioni per il mio stesso bene, e non mi ricorderò dei vostri peccati.” “Vedete quale genere d’amore il Padre ci ha accordato affinché siamo chiamati i figli di Dio.”

(39.4) 2:5.5 Dopotutto, la più grande prova della bontà di Dio e la ragione suprema per amarlo è il dono del Padre che dimora in voi — l’Aggiustatore che attende così pazientemente l’ora in cui lui e voi sarete uniti per l’eternità. Benché voi non possiate trovare Dio mediante la ricerca, se vi sottometterete alle direttive dello spirito interiore sarete infallibilmente guidati passo dopo passo, vita dopo vita, di universo in universo e di era in era, fino a che vi troverete in presenza della personalità paradisiaca del Padre Universale.

(39.5) 2:5.6 Quanto sareste irragionevoli a non adorare Dio perché i limiti della natura umana e gli ostacoli della vostra creazione materiale v’impediscono di vederlo. Tra voi e Dio c’è un’enorme distanza (spazio fisico) da attraversare. Esiste inoltre un grande abisso di differenza spirituale da colmare. Ma nonostante tutto ciò che vi separa fisicamente e spiritualmente dalla presenza paradisiaca personale di Dio, soffermatevi a riflettere sul fatto solenne che Dio vive in voi; a suo modo egli ha già gettato un ponte sull’abisso. Ha inviato qualcosa di se stesso, il suo spirito, a vivere in voi e a faticare con voi mentre proseguite la vostra carriera eterna nell’universo.

(39.6) 2:5.7 Io trovo facile e piacevole adorare colui che è così grande e al tempo stesso così affettuosamente dedito al ministero di elevazione delle sue creature inferiori. Io amo spontaneamente colui che è così potente nella creazione e nel controllo di essa e tuttavia così perfetto in bontà e così fedele nell’affettuosa benevolenza di cui ci ricopre costantemente. Credo che amerei altrettanto Dio anche se non fosse così grande e potente, purché fosse così buono e misericordioso. Noi tutti amiamo il Padre più per la sua natura che in riconoscimento dei suoi stupefacenti attributi.

(39.7) 2:5.8 Quando osservo i Figli Creatori ed i loro amministratori subordinati lottare così validamente con le molteplici difficoltà del tempo insite nell’evoluzione degli universi dello spazio, scopro che nutro per questi governanti minori degli universi un grande e profondo affetto. Dopotutto, penso che noi tutti, inclusi i mortali dei regni, amiamo il Padre Universale e tutti gli altri esseri divini od umani perché discerniamo che queste personalità ci amano veramente. L’esperienza di amare è in gran misura una risposta diretta all’esperienza di essere amati. Sapendo che Dio mi ama, io dovrei continuare ad amarlo sommamente, anche se fosse privo di tutti i suoi attributi di supremazia, di ultimità e di assolutezza.

(40.1) 2:5.9 L’amore del Padre ci segue ora e per tutto il ciclo senza fine delle ere eterne. Quando meditate sulla natura amorevole di Dio, c’è una sola reazione della personalità ragionevole e naturale: amerete sempre di più il vostro Creatore; renderete a Dio un affetto analogo a quello di un figlio per un genitore terreno, perché come un padre, un padre reale, un vero padre, ama i suoi figli, così il Padre Universale ama i figli e le figlie che ha creato e cerca sempre il loro benessere.

(40.2) 2:5.10 Ma l’amore di Dio è un affetto di genitore intelligente e previdente. L’amore divino opera in associazione unificata con la saggezza divina e con tutte le altre caratteristiche infinite della natura perfetta del Padre Universale. Dio è amore, ma l’amore non è Dio. La più grande manifestazione dell’amore divino per gli esseri mortali si riscontra nel conferimento degli Aggiustatori di Pensiero, ma per voi la più grande rivelazione dell’amore del Padre si vede nella vita di conferimento di suo Figlio Micael, nel modo in cui egli visse sulla terra la vita spirituale ideale. È l’Aggiustatore residente che individualizza l’amore di Dio per ogni anima umana.

(40.3) 2:5.11 Talvolta sono quasi addolorato di essere costretto a descrivere l’affetto divino del Padre celeste per i suoi figli dell’universo utilizzando il simbolo verbale umano amore. Questo termine, pur connotando il concetto umano più elevato delle relazioni di rispetto e devozione dei mortali, è impiegato così spesso per designare una quantità tale di rapporti umani che è del tutto ignobile ed assolutamente sconveniente che sia designato con un qualsiasi vocabolo che è anche usato per indicare l’affetto ineguagliabile del Dio vivente per le sue creature dell’universo! Che peccato che io non possa servirmi di un termine celeste ed esclusivo che possa trasmettere alla mente dell’uomo la vera natura ed il significato squisitamente bello dell’affetto divino del Padre del Paradiso.

(40.4) 2:5.12 Quando gli uomini perdono di vista l’amore di un Dio personale, il regno di Dio diventa semplicemente il regno del bene. Nonostante l’unità infinita della natura divina, l’amore è la caratteristica dominante di tutti i rapporti personali di Dio con le sue creature.

(40.5) 2:6.1 Nell’universo fisico noi possiamo vedere la bellezza, nel mondo intellettuale possiamo discernere la verità eterna, ma la bontà di Dio si scopre soltanto nel mondo spirituale dell’esperienza religiosa personale. Nella sua vera essenza, la religione è una fede-fiducia nella bontà di Dio. Nella filosofia, Dio potrebbe essere grande ed assoluto, in qualche modo anche intelligente e personale, ma nella religione Dio deve anche essere morale, deve essere buono. L’uomo potrebbe temere un grande Dio, ma ha fiducia solo di un Dio buono ed ama soltanto un tale Dio. Questa bontà di Dio è parte della personalità di Dio e la sua piena rivelazione appare solo nell’esperienza religiosa personale dei figli di Dio credenti.

(40.6) 2:6.2 La religione implica che il mondo superiore di natura spirituale sia conscio dei bisogni fondamentali del mondo umano e sia sensibile ad essi. La religione evoluzionaria può divenire etica, ma solo la religione rivelata diviene veramente e spiritualmente morale. L’antico concetto che Dio è una Deità dominata da una moralità regale fu elevato da Gesù ad un tale livello, affettuosamente toccante e d’intima moralità familiare nella relazione genitore-figlio, che nell’esperienza umana non ce n’è altra più tenera e bella.

(41.1) 2:6.3 La “ricchezza della bontà di Dio induce l’uomo che sbaglia al pentimento”. “Ogni dono buono e ogni dono perfetto provengono dal Padre delle luci.” “Dio è buono; egli è il rifugio eterno delle anime degli uomini.” “Il Signore Dio è misericordioso e benevolo. Egli è indulgente e abbondante in bontà e in verità.” “Gustate e vedete quanto è buono il Signore! Sia benedetto l’uomo che confida in lui.” “Il Signore è benevolo e pieno di compassione. Egli è il Dio della salvezza.” “Egli guarisce i cuori infranti e lenisce le piaghe dell’anima. Egli è l’onnipotente benefattore dell’uomo.”

(41.2) 2:6.4 Il concetto di un Dio re-giudice, sebbene abbia favorito un livello morale elevato e creato un popolo rispettoso della legge in quanto gruppo, lasciava il singolo credente in una triste posizione d’insicurezza riguardo alla sua condizione nel tempo e nell’eternità. Gli ultimi profeti ebrei proclamarono che Dio era un Padre per Israele; Gesù rivelò Dio come Padre di ogni essere umano. L’intero concetto mortale di Dio è trascendentalmente illuminato dalla vita di Gesù. L’altruismo è connaturato nell’amore del genitore. Dio non ama come un padre, ma in quanto padre. Egli è il Padre paradisiaco di ogni personalità dell’universo.

(41.3) 2:6.5 La rettitudine implica che Dio sia la sorgente della legge morale dell’universo. La verità mostra Dio come un rivelatore, come un maestro. Ma l’amore dona e desidera ardentemente affetto, cerca una comunione comprensiva quale esiste tra genitore e figlio. La rettitudine può essere il pensiero divino, ma l’amore è l’atteggiamento di un padre. La supposizione errata che la rettitudine di Dio fosse inconciliabile con l’amore disinteressato del Padre celeste, presupponeva l’assenza di unità nella natura della Deità e portava direttamente all’elaborazione della dottrina dell’espiazione, che è un’offesa filosofica sia all’unità sia al libero arbitrio di Dio.

(41.4) 2:6.6 L’affettuoso Padre celeste, il cui spirito dimora nei suoi figli sulla terra, non è una personalità divisa — una di giustizia e l’altra di misericordia — né c’è bisogno di un mediatore per ottenere il favore o il perdono del Padre. La rettitudine divina non è dominata da una rigida giustizia punitiva; Dio in quanto padre trascende Dio in quanto giudice.

(41.5) 2:6.7 Dio non è mai adirato, vendicativo o in collera. È vero che la saggezza frena spesso il suo amore, mentre la giustizia condiziona il suo rifiuto di misericordia. Il suo amore per la rettitudine non può fare a meno di manifestarsi con pari avversione per il peccato. Il Padre non è una personalità incoerente; l’unità divina è perfetta. Nella Trinità del Paradiso c’è unità assoluta nonostante le identità eterne dei coordinati di Dio.

(41.6) 2:6.8 Dio ama il peccatore e detesta il peccato. Tale affermazione è vera filosoficamente, ma Dio è una personalità trascendente e le persone possono soltanto amare e odiare altre persone. Il peccato non è una persona. Dio ama il peccatore perché è una realtà di personalità (potenzialmente eterna), mentre verso il peccato Dio non assume alcun atteggiamento personale, perché il peccato non è una realtà spirituale; esso è non personale; perciò solo la giustizia di Dio prende atto della sua esistenza. L’amore di Dio salva il peccatore; la legge di Dio distrugge il peccato. Questo atteggiamento della natura divina cambierebbe, ovviamente, se il peccatore finisse per identificarsi totalmente con il peccato, così come la mente stessa di un mortale può identificarsi totalmente con l’Aggiustatore spirituale che in essa dimora. Un mortale di tal genere, identificatosi con il peccato, diverrebbe nella sua natura completamente carente di spiritualità (e quindi personalmente irreale) e sperimenterebbe l’estinzione finale del proprio essere. L’irrealtà, così come l’incompletezza della natura di una creatura, non può sussistere eternamente in un universo progressivamente reale e sempre più spirituale.

(42.1) 2:6.9 Se consideriamo il mondo della personalità, si scopre che Dio è una persona amorevole; se consideriamo il mondo spirituale, egli è amore personale; nell’esperienza religiosa egli è l’una e l’altro. L’amore identifica la volontà volitiva di Dio. La bontà di Dio riposa sul fondo del libero arbitrio divino — la tendenza universale ad amare, a mostrare misericordia, a manifestare pazienza e ad offrire il perdono.

(42.2) 2:7.1 Ogni conoscenza finita ed ogni comprensione da parte della creatura sono relative. Le informazioni e le notizie, raccolte anche da fonti elevate, sono solo relativamente complete, localmente esatte e personalmente vere.

(42.3) 2:7.2 I fatti fisici sono abbastanza uniformi, ma la verità è un fattore vivente e flessibile nella filosofia dell’universo. Le personalità in evoluzione sono solo parzialmente sagge e relativamente veridiche nelle loro comunicazioni. Esse possono essere sicure soltanto fin dove si estende la loro esperienza personale. Ciò che può sembrare totalmente vero in un luogo può essere solo relativamente vero in un altro segmento della creazione.

(42.4) 2:7.3 La verità divina, la verità finale, è uniforme ed universale, ma la storia delle cose spirituali, qual è raccontata da numerosi individui provenienti da sfere diverse, può talvolta variare nei dettagli a causa di questa relatività nella completezza della conoscenza e nella pienezza dell’esperienza personale, così come nella durata e nell’ampiezza di quell’esperienza. Mentre le leggi e i decreti, i pensieri ed i comportamenti della Prima Grande Sorgente e Centro sono eternamente, infinitamente ed universalmente veri, allo stesso tempo la loro applicazione ed il loro adattamento ad ogni universo, sistema, mondo ed intelligenza creata, si accordano con i piani e la tecnica dei Figli Creatori che operano nei loro rispettivi universi, così come si armonizzano con i piani e le procedure locali dello Spirito Infinito e di tutte le altre personalità celesti associate.

(42.5) 2:7.4 La falsa scienza del materialismo condannerebbe l’uomo mortale a divenire un proscritto nell’universo. Una tale conoscenza parziale è potenzialmente maligna; è una conoscenza composta sia dal bene che dal male. La verità è bella perché è a suo tempo completa e simmetrica. Quando l’uomo cerca la verità, persegue ciò che è divinamente reale.

(42.6) 2:7.5 I filosofi commettono il loro più grave errore quando si smarriscono nei sofismi dell’astrazione, nella pratica di focalizzare l’attenzione su un solo aspetto della realtà, per poi dichiarare che questo aspetto isolato è la verità totale. Il filosofo saggio cercherà sempre il disegno creativo che sta dietro e che preesiste a tutti i fenomeni dell’universo. Il pensiero creatore precede invariabilmente l’azione creativa.

(42.7) 2:7.6 L’autocoscienza intellettuale può scoprire la bellezza della verità, la sua qualità spirituale, non solo con la coerenza filosofica dei suoi concetti, ma più certamente e sicuramente attraverso la risposta infallibile dello Spirito della Verità sempre presente. La felicità è il risultato del riconoscimento della verità, perché questa può essere tradotta in pratica; può essere vissuta. La delusione e la tristezza seguono l’errore perché, non essendo esso una realtà, non può essere realizzato nell’esperienza. La verità divina è meglio riconosciuta per la sua fragranza spirituale.

(42.8) 2:7.7 La ricerca eterna è quella dell’unificazione, della coesione divina. L’immenso universo fisico trova coesione nell’Isola del Paradiso; l’universo intellettuale trova coesione nel Dio della mente, l’Attore Congiunto; l’universo spirituale trova coesione nella personalità del Figlio Eterno. Ma il mortale isolato del tempo e dello spazio trova la propria coesione in Dio il Padre tramite la relazione diretta tra l’Aggiustatore di Pensiero interiore ed il Padre Universale. L’Aggiustatore dell’uomo è un frammento di Dio e cerca perennemente l’unificazione divina; egli trova coesione con la Deità paradisiaca della Prima Sorgente e Centro ed in essa.

(43.1) 2:7.8 Il discernimento della bellezza suprema è la scoperta e l’integrazione della realtà: il discernimento della bontà divina nella verità eterna, che è la definitiva bellezza. Anche il fascino dell’arte umana risiede nell’armonia della sua unità.

(43.2) 2:7.9 Il grande errore della religione ebraica fu quello di non riuscire ad associare la bontà di Dio con le effettive verità della scienza e con l’affascinante bellezza dell’arte. Via via che la civiltà progrediva e la religione continuava nella stessa direzione poco saggia di enfatizzare eccessivamente la bontà di Dio con la relativa esclusione della verità e trascurando la bellezza, si sviluppò una crescente tendenza in certi tipi di uomini ad allontanarsi dal concetto astratto e dissociato della bontà isolata. La moralità della religione moderna troppo enfatizzata ed isolata, che non riesce a conservare la devozione e la fedeltà di molti uomini del ventesimo secolo, si riabiliterebbe se, oltre ai suoi precetti morali, attribuisse pari considerazione alle verità della scienza, della filosofia, dell’esperienza spirituale ed alle bellezze della creazione fisica, al fascino dell’arte intellettuale ed alla grandezza del conseguimento di un autentico carattere.

(43.3) 2:7.10 La sfida religiosa della presente era è rivolta a quegli uomini e a quelle donne previdenti, lungimiranti e dotati d’intuizione spirituale, che oseranno costruire una nuova ed attraente filosofia di vita tratta dai moderni concetti ampliati e mirabilmente integrati della verità cosmica, della bellezza universale e della bontà divina. Una tale nuova e retta visione della moralità attirerà tutto ciò che è buono nella mente dell’uomo e sfiderà quanto c’è di migliore nell’anima umana. Verità, bellezza e bontà sono realtà divine, e via via che l’uomo ascende la scala della vita spirituale, queste qualità supreme dell’Eterno divengono sempre più coordinate ed unificate in Dio, che è amore.

(43.4) 2:7.11 Ogni verità — materiale, filosofica o spirituale — è allo stesso tempo bella e buona. Ogni bellezza reale — arte materiale o simmetria spirituale — è allo stesso tempo vera e buona. Ogni bontà autentica — si tratti della moralità personale, dell’equità sociale o del ministero divino — è ugualmente vera e bella. Salute fisica, salute mentale e felicità sono integrazioni della verità, della bellezza e della bontà in quanto sono fuse nell’esperienza umana. Questi livelli di vita efficiente si raggiungono mediante l’unificazione di sistemi d’energia, di sistemi d’idee e di sistemi di spirito.

(43.5) 2:7.12 La verità è coerente, la bellezza è attraente, la bontà è stabilizzante. E quando questi valori di ciò che è reale sono coordinati nell’esperienza personale, il risultato è un’alta qualità d’amore condizionato dalla saggezza e qualificato dalla fedeltà. Il vero scopo di tutta l’educazione nell’universo è di realizzare la migliore coordinazione dei figli isolati dei mondi con le realtà più grandi della loro crescente esperienza. La realtà è finita a livello umano, è infinita ed eterna ai livelli più elevati e divini.

(43.6) 2:7.13 [Presentato da un Consigliere Divino agente per autorità degli Antichi dei Giorni di Uversa.]


 

(44.1) 3:0.1 DIO È presente ovunque. Il Padre Universale governa il cerchio dell’eternità. Ma negli universi locali egli governa nelle persone dei suoi Figli Creatori Paradisiaci, così come conferisce la vita tramite questi Figli. “Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nei suoi Figli.” Questi Figli di Dio Creatori sono l’espressione personale di Dio stesso nei settori del tempo e per i figli dei pianeti che ruotano negli universi in evoluzione dello spazio.

(44.2) 3:0.2 I Figli di Dio altamente personalizzati sono chiaramente discernibili dagli ordini inferiori d’intelligenze create, compensando in tal modo l’invisibilità del Padre che è infinito e perciò meno discernibile. I Figli Creatori Paradisiaci del Padre Universale sono una rivelazione di un essere altrimenti invisibile a causa dell’assolutezza e dell’infinità inerenti al cerchio dell’eternità ed alle personalità delle Deità del Paradiso.

(44.3) 3:0.3 La facoltà di creare non è proprio un attributo di Dio, è piuttosto l’insieme dell’azione della sua natura. Questa funzione universale di creare è manifestata eternamente com’è anche condizionata e controllata da tutti gli attributi coordinati della realtà divina ed infinita della Prima Sorgente e Centro. Noi sinceramente dubitiamo che una qualsiasi caratteristica della natura divina possa essere considerata antecedente alle altre, ma se così fosse, allora la natura creatrice della Deità avrebbe la precedenza su tutte le altre nature, attività ed attributi. E la facoltà creatrice della Deità culmina nella verità universale della Paternità di Dio.

(44.4) 3:1.1 La capacità del Padre Universale di essere presente ovunque e nello stesso momento costituisce la sua onnipresenza. Dio solo può essere contemporaneamente in due luoghi o in una moltitudine di luoghi. Dio è simultaneamente presente “in alto nei cieli e giù sulla terra”; così esclamava il Salmista: “Dove andrò lontano dal tuo spirito? O dove fuggirò lontano dalla tua presenza?”

(44.5) 3:1.2 “‘Io sono un Dio vicino come pure assai lontano’, dice il Signore. ‘Non riempio forse il cielo e la terra?’” Il Padre Universale è costantemente presente in tutte le parti ed in tutti i cuori della sua immensa creazione. Egli è “la pienezza di colui che riempie tutto ed in tutto”, e “che opera tutto in tutto”, ed inoltre il concetto della sua personalità è tale che “il cielo (l’universo) ed il cielo dei cieli (l’universo degli universi) non possono contenerlo”. È letteralmente vero che Dio è tutto ed in tutto. Ma anche questo non è la totalità di Dio. L’infinito può essere definitivamente rivelato solo nell’infinità; la causa non può mai essere pienamente compresa da un’analisi degli effetti; il Dio vivente è incommensurabilmente più grande della somma totale della creazione che è venuta all’esistenza come risultato degli atti creatori del suo illimitato libero arbitrio. Dio è rivelato in tutto il cosmo, ma il cosmo non può mai contenere od inglobare interamente l’infinità di Dio.

(45.1) 3:1.3 La presenza del Padre esplora incessantemente l’universo maestro. “Egli procede dal limite del cielo e circola fino alle sue estremità; non c’è nulla che si nasconda alla sua luce.”

(45.2) 3:1.4 Non solo la creatura esiste in Dio, ma anche Dio vive nella creatura. “Noi sappiamo di dimorare in lui perché egli vive in noi; egli ci ha donato il suo spirito. Questo dono del Padre del Paradiso è il compagno inseparabile dell’uomo.” “Egli è il Dio sempre presente e che tutto pervade.” “Lo spirito del Padre eterno è celato nella mente di ogni figlio mortale.” “L’uomo esce alla ricerca di un amico mentre quello stesso amico vive nel suo cuore.” “Il vero Dio non è lontano, egli è parte di noi, il suo spirito parla da dentro di noi.” “Il Padre vive nel figlio. Dio è sempre con noi. Egli è lo spirito guida del destino eterno.”

(45.3) 3:1.5 È stato detto a giusto titolo della razza umana: “Voi siete di Dio” perché “colui che dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui.” Anche quando vi comportate male voi fate soffrire il dono interiore di Dio, perché l’Aggiustatore di Pensiero è costretto a subire le conseguenze dei cattivi pensieri assieme alla mente umana nella quale è imprigionato.

(45.4) 3:1.6 L’onnipresenza di Dio fa parte in realtà della sua natura infinita; lo spazio non costituisce alcun ostacolo per la Deità. La presenza di Dio, in perfezione e senza limiti, è discernibile soltanto in Paradiso e nell’universo centrale. Non è dunque presente in modo visibile nelle creazioni che circondano Havona, perché Dio ha limitato la sua presenza diretta ed effettiva in riconoscimento della sovranità e delle prerogative divine dei sovrani e creatori coordinati degli universi del tempo e dello spazio. Perciò il concetto della presenza divina deve lasciar spazio ad un vasto campo di modalità e di canali di manifestazione comprendenti i circuiti di presenza del Figlio Eterno, dello Spirito Infinito e dell’Isola del Paradiso. Né è sempre possibile distinguere tra la presenza del Padre Universale e le azioni dei suoi coordinati ed agenti eterni, dal momento che essi soddisfano così perfettamente tutte le esigenze infinite del suo proposito immutabile. Ma non avviene la stessa cosa con il circuito della personalità e con gli Aggiustatori; in tali casi Dio agisce da solo, in modo diretto ed esclusivo.

(45.5) 3:1.7 Il Controllore Universale è potenzialmente presente nei circuiti della gravità dell’Isola del Paradiso in qualunque parte dell’universo, in ogni momento ed al medesimo grado, in conformità con la massa, in risposta alle esigenze fisiche di questa presenza ed a causa della natura propria di tutta la creazione, la quale induce ogni cosa ad aderire a lui ed a consistere in lui. In modo simile la Prima Sorgente e Centro è potenzialmente presente nell’Assoluto Non Qualificato, depositario degli universi non creati dell’eterno futuro. Dio, in tal modo, pervade potenzialmente gli universi fisici del passato, del presente e del futuro. Egli è il fondamento primordiale della coesione della cosiddetta creazione materiale. Questo potenziale non spirituale della Deità diviene attuale qua e là in tutto il livello delle esistenze fisiche per l’intrusione inspiegabile di alcuni suoi agenti esclusivi sulla scena dell’azione universale.

(45.6) 3:1.8 La presenza mentale di Dio è in correlazione con la mente assoluta dell’Attore Congiunto, lo Spirito Infinito; ma nelle creazioni finite la si discerne meglio nel funzionamento della mente cosmica degli Spiriti Maestri del Paradiso in ogni luogo. Così come la Prima Sorgente e Centro è potenzialmente presente nei circuiti mentali dell’Attore Congiunto, allo stesso modo essa è potenzialmente presente nelle tensioni dell’Assoluto Universale. Ma la mente di ordine umano è un conferimento delle Figlie dell’Attore Congiunto, le Divine Ministre degli universi in evoluzione.

(46.1) 3:1.9 Lo spirito onnipresente del Padre Universale è coordinato con la funzione della presenza spirituale universale del Figlio Eterno e del potenziale divino eterno dell’Assoluto della Deità. Ma né l’attività spirituale del Figlio Eterno e dei suoi Figli del Paradiso, né il conferimento della mente da parte dello Spirito Infinito sembrano escludere l’azione diretta degli Aggiustatori di Pensiero, i frammenti interiori di Dio nel cuore dei suoi figli creature.

(46.2) 3:1.10 Per quanto concerne la presenza di Dio in un pianeta, un sistema, una costellazione od un universo, il grado di tale presenza in ogni unità della creazione è misurato dal grado della presenza in evoluzione dell’Essere Supremo. Esso è determinato dal riconoscimento generale di Dio e dalla fedeltà a lui da parte della vasta organizzazione dell’universo, che giunge fino ai sistemi e ai pianeti stessi. Perciò è talvolta nella speranza di conservare e di salvaguardare questi stadi della presenza preziosa di Dio che, allorquando dei pianeti (o dei sistemi) sono precipitati nelle tenebre spirituali, sono in un certo senso messi in quarantena, o parzialmente isolati dai rapporti con le unità maggiori della creazione. E tutto ciò, così come avviene per Urantia, è una reazione di difesa spirituale della maggioranza dei mondi onde evitare, per quanto possibile, di subire anch’essi le conseguenze isolatrici delle azioni eversive di una minoranza ostinata, perversa e ribelle.

(46.3) 3:1.11 Mentre il Padre include paternamente nel suo circuito tutti i propri figli — tutte le personalità — la sua influenza su di essi è limitata dalla lontananza delle loro origini dalla Seconda e Terza Persona della Deità, ed aumenta via via che la realizzazione del loro destino si avvicina a tali livelli. Il fatto stesso della presenza di Dio nella mente delle creature è determinato dall’essere esse abitate o meno da frammenti del Padre, come i Monitori del Mistero; ma la sua effettiva presenza è determinata dal grado di cooperazione accordato a questi Aggiustatori residenti dalle menti nelle quali essi risiedono.

(46.4) 3:1.12 Le fluttuazioni della presenza del Padre non sono dovute alla mutevolezza di Dio. Il Padre non si ritira in solitudine perché gli è stato mancato di rispetto; non aliena il suo affetto a causa della trasgressione della creatura. Sono piuttosto i suoi figli che, essendo stati dotati del potere di scelta (nei suoi confronti), nell’esercizio stesso di tale scelta determinano direttamente il grado ed i limiti dell’influenza divina del Padre nel loro cuore e nella loro anima. Il Padre ha generosamente donato se stesso a noi senza limiti e senza predilezioni. Egli non fa eccezione di persone, di pianeti, di sistemi o di universi. Nei settori del tempo egli conferisce onori differenziati solo alle personalità paradisiache di Dio il Settuplo, i creatori coordinati degli universi finiti.

(46.5) 3:2.1 Tutti gli universi sanno che “l’onnipotente Signore Dio regna”. Gli affari di questo mondo e di altri mondi sono divinamente sorvegliati. “Egli agisce secondo la sua volontà negli eserciti del cielo e tra gli abitanti della terra.” È eternamente vero che “non esiste potere se non di Dio”.

(46.6) 3:2.2 Nei limiti di ciò che è coerente con la natura divina, è letteralmente vero che “con Dio tutte le cose sono possibili”. Gli interminabili processi evolutivi di popoli, pianeti ed universi sono sotto il controllo perfetto dei creatori ed amministratori degli universi e si svolgono in conformità con il proposito eterno del Padre Universale, procedendo in armonia, in ordine ed in accordo con il piano infinitamente saggio di Dio. C’è un solo legislatore. Egli sostiene i mondi nello spazio e fa ruotare gli universi lungo l’orbita senza fine del circuito eterno.

(47.1) 3:2.3 Di tutti gli attributi di Dio, la sua onnipotenza, specialmente quale essa prevale negli universi materiali, è la meglio compresa. Considerato come fenomeno non spirituale, Dio è energia. Questa affermazione di un fatto fisico è basata sulla verità incomprensibile che la Prima Sorgente e Centro è la causa primordiale dei fenomeni fisici universali di tutto lo spazio. Da questa attività divina derivano tutta l’energia fisica e le altre manifestazioni materiali. La luce, cioè la luce senza calore, è un’altra delle manifestazioni non spirituali delle Deità. Ed esiste ancora un’altra forma d’energia non spirituale che è praticamente sconosciuta su Urantia; fino ad ora essa non è stata individuata.

(47.2) 3:2.4 Dio controlla ogni potere; egli ha tracciato “una via per la folgore”; ha stabilito i circuiti di tutte le energie. Egli ha decretato il momento ed il modo della manifestazione di tutte le forme dell’energia-materia. E tutte queste cose sono tenute per sempre nella sua presa eterna — sotto il controllo gravitazionale incentrato nel Paradiso inferiore. La luce e l’energia del Dio eterno ruotano, quindi, per sempre sul suo maestoso circuito, la processione senza fine ma ordinata della moltitudine di stelle che compongono l’universo degli universi. Tutta la creazione circola eternamente attorno alla Personalità Paradisiaca, centro di tutte le cose e di tutti gli esseri.

(47.3) 3:2.5 L’onnipotenza del Padre concerne il predominio onnipresente del livello assoluto, dove le tre energie, materiale, mentale e spirituale sono indistinguibili in stretta vicinanza a lui — Sorgente di tutte le cose. La mente delle creature, non essendo né monota del Paradiso né spirito del Paradiso, non risponde direttamente al Padre Universale. Dio fa degli aggiustamenti nella mente imperfetta — nei mortali di Urantia, tramite gli Aggiustatori di Pensiero.

(47.4) 3:2.6 Il Padre Universale non è né una forza transitoria, né un potere mutevole, né un’energia fluttuante. Il potere e la saggezza del Padre sono perfettamente adeguati per far fronte a tutte le esigenze dell’universo. Quando si presentano nell’esperienza umana delle circostanze inattese, egli le ha tutte previste, e perciò non reagisce ai problemi dell’universo in maniera distaccata, ma piuttosto in armonia con i dettami della saggezza eterna ed in consonanza con i comandamenti del giudizio infinito. Contrariamente alle apparenze, il potere di Dio non opera nell’universo come una forza cieca.

(47.5) 3:2.7 Si presentano situazioni nelle quali sembra che siano stati adottati dei provvedimenti d’emergenza, che siano state sospese delle leggi naturali, che siano state riconosciute delle difficoltà di adattamento e che sia in corso uno sforzo per rettificare la situazione, ma non è così. Questi concetti riguardanti Dio hanno origine dal limitato orizzonte del vostro punto di vista, dal carattere finito della vostra comprensione e dal campo circoscritto della vostra veduta d’insieme. Tale errata comprensione di Dio è dovuta alla vostra profonda ignoranza circa l’esistenza delle leggi superiori del regno, della grandezza del carattere del Padre, dell’infinità dei suoi attributi e della realtà del suo libero arbitrio.

(47.6) 3:2.8 Le creature planetarie abitate dallo spirito di Dio, sparse qua e là negli universi dello spazio, sono talmente vicine ad essere infinite di numero e d’ordine, i loro intelletti sono così diversi, le loro menti sono così limitate e talvolta così grossolane, la loro visione è così ristretta e localizzata, che è quasi impossibile formulare leggi generali che esprimano adeguatamente gli attributi infiniti del Padre e che siano allo stesso tempo un po’ comprensibili per queste intelligenze create. Per questo, a voi creature, molti atti del Creatore onnipotente sembrano essere arbitrari, distaccati, e non raramente impietosi e crudeli. Ma vi assicuro ancora una volta che ciò non corrisponde al vero. Le azioni di Dio sono tutte finalizzate, intelligenti, sagge, benevole ed eternamente rispettose del bene più grande, non sempre di un singolo essere, di una singola razza o di un singolo pianeta, od anche di un singolo universo, ma sono fatte per la prosperità ed il maggiore bene di tutti coloro che ne sono interessati, dai più umili ai più elevati. Nelle epoche del tempo il benessere di una parte può talvolta sembrar differire dal benessere dell’insieme; nel cerchio dell’eternità tali apparenti differenze non esistono.

(48.1) 3:2.9 Noi facciamo tutti parte della famiglia di Dio e dobbiamo quindi partecipare qualche volta alla disciplina della famiglia. Molte delle azioni di Dio che tanto ci turbano e ci confondono sono il risultato delle decisioni e delle disposizioni finali della saggezza infinita, che permettono all’Attore Congiunto di dare esecuzione alle scelte della volontà infallibile della mente infinita, d’imporre le decisioni della personalità perfetta, la cui valutazione, visione e sollecitudine abbracciano il benessere più alto ed eterno di tutta la sua immensa creazione.

(48.2) 3:2.10 Di conseguenza, il vostro punto di vista isolato, di parte, finito, grossolano ed estremamente materialista, ed i limiti insiti nella natura del vostro essere, costituiscono ostacoli tali da impedirvi di vedere, di comprendere o di conoscere la saggezza e la benevolenza di molti degli atti divini che vi paiono così pieni di crudeltà opprimente e che sembrano essere caratterizzati da tanta completa indifferenza per il conforto ed il benessere, per la felicità planetaria e la prosperità personale, dei vostri simili. È a causa dei limiti della visione umana, del vostro intelletto circoscritto e della vostra comprensione finita, che voi fraintendete i motivi e travisate i propositi di Dio. Ma sui mondi in evoluzione avvengono molte cose che non sono opera personale del Padre Universale.

(48.3) 3:2.11 L’onnipotenza divina è perfettamente coordinata con gli altri attributi della personalità di Dio. Il potere di Dio è ordinariamente limitato, nelle sue manifestazioni spirituali nell’universo, soltanto da tre condizioni o situazioni:

(48.4) 3:2.12 1. Dalla natura di Dio, specialmente dal suo amore infinito, dalla verità, dalla bellezza e dalla bontà.

(48.5) 3:2.13 2. Dalla volontà di Dio, dal suo ministero di misericordia e dalle sue relazioni paterne con le personalità dell’universo.

(48.6) 3:2.14 3. Dalla legge di Dio, dalla rettitudine e dalla giustizia della Trinità eterna del Paradiso.

(48.7) 3:2.15 Dio è illimitato in potere, divino nella sua natura, finale in volontà, infinito negli attributi, eterno in saggezza ed assoluto nella sua realtà. Ma tutte queste caratteristiche del Padre Universale sono unificate nella Deità ed universalmente espresse nella Trinità del Paradiso e nei Figli divini della Trinità. Diversamente, fuori del Paradiso e dell’universo centrale di Havona, tutto ciò che concerne Dio è limitato dalla presenza evoluzionaria del Supremo, condizionato dalla presenza eventuantesi dell’Ultimo e coordinato dai tre Assoluti esistenziali — della Deità, Universale e Non Qualificato. E la presenza di Dio è limitata in questo modo perché tale è la volontà di Dio.

(48.8) 3:3.1 “Dio conosce tutte le cose.” La mente divina ha coscienza dei pensieri di tutta la creazione ed ha familiarità con essi. La sua conoscenza degli avvenimenti è universale e perfetta. Le entità divine che escono da lui sono parte di lui; colui che “tiene in equilibrio le nuvole” è anche “perfetto in conoscenza”. “Gli occhi del Signore sono in ogni luogo.” Il vostro grande maestro disse degli insignificanti passeri: “Nessuno di loro cadrà al suolo senza che mio Padre lo sappia”, ed anche: “Finanche i capelli della vostra testa sono contati.” “Egli conta il numero delle stelle e le chiama tutte con il loro nome.”

(49.1) 3:3.2 Il Padre Universale è la sola personalità in tutto l’universo che conosce effettivamente il numero delle stelle e dei pianeti dello spazio. Dio ha costantemente coscienza di tutti i mondi di ciascun universo. Egli dice anche: “Ho visto certamente l’afflizione del mio popolo, ho udito le sue invocazioni e conosco le sue sofferenze.” Perché “il Signore osserva dal cielo, vede tutti i figli degli uomini e dal luogo della sua dimora guarda tutti gli abitanti della terra”. Ogni figlio creatura può dire in verità: “Egli conosce la via che prendo, e quando mi avrà messo alla prova io risulterò come l’oro.” “Dio conosce i nostri regressi ed i nostri progressi, capisce i nostri pensieri da lontano ed è al corrente di tutte le nostre vie.” “Tutte le cose sono evidenti ed aperte agli occhi di colui con il quale abbiamo a che fare.” E dovrebbe essere un vero conforto per ogni essere umano comprendere che “egli conosce il vostro corpo fisico, e ricorda che voi siete polvere”. Parlando del Dio vivente, Gesù disse: “Vostro Padre conosce ciò di cui avete bisogno prima ancora che voi glielo chiediate.”

(49.2) 3:3.3 Dio possiede il potere illimitato di conoscere tutte le cose; la sua consapevolezza è universale. Il suo circuito personale abbraccia tutte le personalità, e la sua conoscenza, anche delle creature inferiori, è indirettamente completata tramite la serie discendente di Figli divini e direttamente tramite gli Aggiustatori di Pensiero interiori. Inoltre, lo Spirito Infinito è costantemente presente ovunque.

(49.3) 3:3.4 Noi non sappiamo con assoluta certezza se Dio scelga o meno di conoscere in anticipo i casi di peccato. Ma anche se Dio conoscesse in anticipo gli atti liberamente compiuti dei suoi figli, tale preconoscenza non abrogherebbe affatto la loro libertà. Una cosa è certa: Dio non è mai soggetto a sorprese.

(49.4) 3:3.5 L’onnipotenza non implica il potere di fare l’infattibile, azioni non divine; né l’onniscienza implica la conoscenza dell’inconoscibile. Ma tali asserzioni possono difficilmente essere comprese dalla mente finita. La creatura può difficilmente capire la portata ed i limiti della volontà del Creatore.

(49.5) 3:4.1 I successivi conferimenti di se stesso agli universi, via via che questi sono portati all’esistenza, non diminuiscono in alcun modo il potenziale di potere o la riserva di saggezza che continuano a risiedere ed a riposare nella personalità centrale della Deità. In potenziale di forza, di saggezza e d’amore, il Padre non ha mai perduto alcunché di quanto possiede, né è stato privato di un qualunque attributo della sua gloriosa personalità per il fatto di essersi conferito illimitatamente ai Figli Paradisiaci, alle sue creazioni subordinate e alle molteplici creature di queste.

(49.6) 3:4.2 La creazione di ogni nuovo universo richiede un nuovo aggiustamento della gravità. Ma anche se la creazione dovesse continuare indefinitamente, eternamente e addirittura sino all’infinità, al punto che la creazione materiale alla fine esisterebbe senza limiti, si costaterebbe che il potere di controllo e di coordinazione esistente nell’Isola del Paradiso resterebbe ancora sufficiente ed adeguato per il dominio, il controllo e la coordinazione di un tale universo infinito. E dopo questo conferimento di forza e di potere illimitati ad un universo senza confini, l’Infinito sarebbe ancora sovraccarico dello stesso grado di forza ed energia. L’Assoluto Non Qualificato sarebbe ancora intatto; Dio possederebbe ancora lo stesso potenziale infinito, esattamente come se forza, energia e potere non fossero mai stati riversati in dotazione ad un universo dopo l’altro.

(50.1) 3:4.3 Altrettanto avviene per la saggezza: il fatto che la mente sia così largamente distribuita agli esseri pensanti dei regni non impoverisce in alcun modo la sorgente centrale della saggezza divina. A mano a mano che gli universi si moltiplicano e che gli esseri dei regni aumentano di numero fino ai limiti del comprensibile, e sebbene la mente continui senza fine ad essere donata a questi esseri d’ordine superiore ed inferiore, la personalità centrale di Dio continuerà ancora ad inglobare la stessa mente eterna, infinita e perfettamente saggia.

(50.2) 3:4.4 Il fatto che egli emetta da se stesso dei messaggeri spirituali affinché dimorino negli uomini e nelle donne del vostro mondo e di altri mondi, non diminuisce in nulla la sua capacità di operare come una personalità spirituale divina ed onnipotente. Non c’è assolutamente alcun limite all’estensione o al numero di tali Monitori spirituali che egli può inviare. Questo dono di se stesso alle sue creature genera, per questi mortali divinamente dotati, una possibilità futura sconfinata, quasi inconcepibile, di esistenze successive e progressive. E tale prodiga distribuzione di se stesso, sotto forma di queste entità spirituali tutelari, non diminuisce in alcun modo la saggezza e la perfezione della verità e della conoscenza che riposano nella persona del Padre onnisciente, onnipotente ed infinitamente saggio.

(50.3) 3:4.5 Per i mortali del tempo c’è un futuro, ma Dio abita l’eternità. Sebbene io provenga dalle vicinanze del luogo stesso in cui dimora la Deità, non posso pretendere di parlare con perfetta comprensione dell’infinità di molti degli attributi divini. Solo l’infinità della mente può comprendere pienamente l’infinità d’esistenza e l’eternità d’azione.

(50.4) 3:4.6 L’uomo mortale non ha possibilità di conoscere l’infinità del Padre celeste. La mente finita non può concepire un fatto od una verità assoluti. Ma questo stesso essere umano finito può effettivamente sentire — letteralmente provare — il pieno impatto non affievolito di questo AMORE infinito del Padre. Si può veramente fare l’esperienza di un tale amore, ma mentre la qualità di questa esperienza è illimitata, la quantità è strettamente limitata dalla capacità umana di ricettività spirituale e dall’associata capacità di amare il Padre in contraccambio.

(50.5) 3:4.7 L’apprezzamento finito delle qualità infinite trascende di gran lunga le capacità logicamente limitate della creatura per il fatto che l’uomo mortale è creato ad immagine di Dio — che vive in lui un frammento dell’infinità. L’approccio più prossimo ed affettuoso dell’uomo a Dio avviene dunque attraverso l’amore, perché Dio è amore. E tutta questa relazione straordinaria è una reale esperienza di sociologia cosmica, la relazione tra Creatore e creatura — l’affetto tra Padre e figlio.

(50.6) 3:5.1 Nei suoi contatti con le creazioni posteriori ad Havona, il Padre Universale non esercita il suo potere infinito e la sua autorità finale per trasmissione diretta, ma piuttosto tramite i suoi Figli e le personalità loro subordinate. E Dio fa tutto questo di sua volontà. Se si presentasse l’occasione e se la mente divina scegliesse di farlo, ogni potere delegato potrebbe essere esercitato direttamente. Ma, di regola, tale azione avviene soltanto come conseguenza del fallimento della personalità delegata ad eseguire l’incarico divino. In queste circostanze e di fronte a tali inadempienze, entro i limiti di riserbo del potere e del potenziale divini, il Padre agisce in modo indipendente ed in conformità con i comandamenti da lui stesso scelti, e tale scelta è sempre di una perfezione infallibile e di una saggezza infinita.

(51.1) 3:5.2 Il Padre governa tramite i suoi Figli. Scorrendo verso il basso l’organizzazione universale si trova una catena ininterrotta di governatori che termina con i Principi Planetari, i quali dirigono i destini delle sfere evoluzionarie degli immensi domini del Padre. Non è una mera espressione poetica quella che afferma: “La terra appartiene al Signore in tutta la sua pienezza.” “Egli destituisce i re ed elegge i re.” “Gli Altissimi governano nei regni degli uomini.”

(51.2) 3:5.3 Nelle vicende che riguardano il cuore degli uomini il Padre Universale può non ottenere sempre ciò che vuole; ma nella condotta e nel destino di un pianeta prevale il piano divino, trionfa il proposito eterno della saggezza e dell’amore.

(51.3) 3:5.4 Gesù disse: “Mio Padre, che me li ha dati, è più grande di tutti, e nessuno può strapparli dalla mano di mio Padre.” Quando gettate uno sguardo sulle molteplici opere di Dio e contemplate la stupefacente immensità della sua creazione quasi illimitata, potreste esitare nella vostra concezione del suo primato, ma non dovreste mancare di accettarlo come sicuramente e perpetuamente insediato al centro di tutte le cose in Paradiso e come Padre benevolo di tutti gli esseri intelligenti. Non c’è che “un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutto ed in tutto”, “ed egli esiste prima di tutte le cose, e tutte le cose consistono in lui”.

(51.4) 3:5.5 Le incertezze della vita e le vicissitudini dell’esistenza non contraddicono in alcun modo il concetto della sovranità universale di Dio. Tutta la vita della creatura evoluzionaria è punteggiata da certe inevitabilità. Prendiamo in considerazione le seguenti:

(51.5) 3:5.6 1. Il coraggio — la forza di carattere — è desiderabile? Allora l’uomo deve essere allevato in un ambiente che richieda di affrontare delle avversità e di reagire alle delusioni.

(51.6) 3:5.7 2. L’altruismo — servire i propri simili — è desiderabile? Allora l’esperienza della vita deve fornirci l’incontro con situazioni di disuguaglianza sociale.

(51.7) 3:5.8 3. La speranza — la grandezza della fiducia — è desiderabile? Allora l’esistenza umana deve essere costantemente confrontata con insicurezze e ricorrenti incertezze.

(51.8) 3:5.9 4. La fede — l’affermazione suprema del pensiero umano — è desiderabile? Allora la mente dell’uomo deve trovarsi nella spiacevole situazione di saperne sempre meno di quanto può credere.

(51.9) 3:5.10 5. L’amore per la verità e la disponibilità a seguirla ovunque porti, è desiderabile? Allora l’uomo deve crescere in un mondo in cui l’errore è presente e la falsità è sempre possibile.

(51.10) 3:5.11 6. L’idealismo — il concetto di approccio al divino — è desiderabile? Allora l’uomo deve lottare in un ambiente di bontà e di bellezza relative, in un ambiente che stimoli la tendenza irreprimibile verso cose migliori.

(51.11) 3:5.12 7. La lealtà — la devozione al dovere superiore — è desiderabile? Allora l’uomo deve procedere in mezzo a possibilità di tradimento e di diserzione. Il valore della devozione al dovere consiste nell’implicito pericolo di fallimento.

(51.12) 3:5.13 8. Il disinteresse — lo spirito della dimenticanza di sé — è desiderabile? Allora l’uomo mortale deve vivere faccia a faccia con l’incessante rivendicazione di un ego che pretende inevitabilmente riconoscimenti ed onori. L’uomo non potrebbe scegliere dinamicamente la vita divina se non ci fosse una vita egoistica da abbandonare. L’uomo non punterebbe mai sulla rettitudine come sostegno salvifico se non vi fosse il male potenziale ad esaltare e differenziare il bene per contrasto.

(51.13) 3:5.14 9. Il piacere — la soddisfazione della felicità — è desiderabile? Allora l’uomo deve vivere in un mondo in cui l’alternativa del dolore e la probabilità della sofferenza siano possibilità esperienziali sempre presenti.

(52.1) 3:5.15 In tutto l’universo ogni unità è considerata come una parte del tutto. La sopravvivenza della parte dipende dalla cooperazione con il piano e lo scopo del tutto, dal desiderio sincero e dal perfetto consenso di fare la volontà divina del Padre. Un mondo evoluzionario senza errore (senza la possibilità di un giudizio poco saggio) sarebbe un mondo senza intelligenza libera. Nell’universo di Havona vi è un miliardo di mondi perfetti con i loro abitanti perfetti, ma l’uomo in evoluzione deve essere fallibile se deve essere libero. È impossibile che un’intelligenza libera e senza esperienza sia a priori uniformemente saggia. La possibilità di un giudizio errato (il male) diventa peccato solo quando la volontà umana approva coscientemente ed accetta intenzionalmente un giudizio immorale deliberato.

(52.2) 3:5.16 Il pieno apprezzamento della verità, della bellezza e della bontà è insito nella perfezione dell’universo divino. Gli abitanti dei mondi di Havona non hanno bisogno del potenziale dei livelli di valore relativo per stimolare le loro scelte. Questi esseri perfetti sono in grado d’identificare e di scegliere il bene in assenza di ogni situazione morale di contrasto e che obblighi a riflettere. Ma tutti questi esseri perfetti sono quello che sono, quanto a natura morale ed a status spirituale, in virtù del fatto della loro esistenza. Essi si sono guadagnati l’avanzamento per esperienza solo nell’ambito del loro status innato. L’uomo mortale invece si guadagna il proprio status di candidato all’ascensione per mezzo della propria fede e della propria speranza. Ogni cosa divina che la mente umana afferra e che l’anima umana acquisisce è un risultato dell’esperienza; è una realtà dell’esperienza personale ed è quindi un possesso unico, contrariamente alla bontà e alla rettitudine innate delle personalità infallibili di Havona.

(52.3) 3:5.17 Le creature di Havona sono per natura coraggiose, ma non lo sono nel senso umano. Esse sono congenitamente buone e premurose, ma non sono altruiste nel modo umano. Si aspettano un futuro gradevole, ma non pieno di speranza alla maniera intensa del mortale fiducioso delle incerte sfere evoluzionarie. Hanno fede nella stabilità dell’universo, ma sono del tutto estranee a quella fede salvifica per mezzo della quale l’uomo mortale si eleva dalla condizione di animale fino alle porte del Paradiso. Amano la verità, ma non conoscono nulla delle sue qualità salvatrici dell’anima. Sono idealiste, ma sono nate così; esse ignorano totalmente l’estasi di diventare tali grazie a scelte esaltanti. Sono leali, ma non hanno mai sperimentato l’emozione della devozione sincera ed intelligente al dovere di fronte alla tentazione della trasgressione. Sono disinteressate, ma non hanno mai raggiunto tali livelli di esperienza mediante la splendida vittoria su un ego belligerante. Provano piacere, ma non comprendono la dolcezza del piacevole sfuggire alla sofferenza potenziale.

(52.4) 3:6.1 Con altruismo divino, con generosità totale, il Padre Universale cede autorità e delega potere, ma rimane primario. La sua mano è posta sulla potente leva delle circostanze dei regni universali. Egli si è riservato tutte le decisioni finali e maneggia in modo infallibile l’onnipotente scettro del veto del suo proposito eterno con autorità indiscutibile sul benessere e il destino dell’immensa creazione che ruota su orbite perenni.

(52.5) 3:6.2 La sovranità di Dio è illimitata; essa è il fatto fondamentale di tutta la creazione. L’universo non era inevitabile. L’universo non è un accidente, né è autoesistente. L’universo è un’opera di creazione ed è quindi interamente subordinato alla volontà del Creatore. La volontà di Dio è verità divina, amore vivente; perciò le creazioni in corso di perfezionamento degli universi evoluzionari sono caratterizzate dalla bontà — la prossimità alla divinità; e dal male potenziale — la lontananza dalla divinità.

(53.1) 3:6.3 Tutte le filosofie religiose arrivano presto o tardi al concetto di un governo universale unificato, di un solo Dio. Le cause universali non possono essere inferiori agli effetti universali. La sorgente delle correnti della vita universale e della mente cosmica deve essere al di sopra dei livelli della loro manifestazione. La mente umana non può essere coerentemente spiegata in termini di ordini d’esistenza inferiori. La mente dell’uomo può essere veramente compresa solo riconoscendo la realtà di ordini più elevati di pensiero e di volontà avente un fine. L’uomo, in quanto essere morale, non è spiegabile se non si riconosce la realtà del Padre Universale.

(53.2) 3:6.4 Il filosofo meccanicista professa di respingere l’idea di una volontà universale e sovrana, la stessa volontà sovrana la cui attività nell’elaborazione delle leggi universali egli riverisce così profondamente. Quale omaggio involontario il meccanicista rende al Creatore delle leggi quando concepisce che tali leggi agiscono e si spiegano da se stesse!

(53.3) 3:6.5 È un grande errore umanizzare Dio, salvo che nel concetto degli Aggiustatori di Pensiero interiori, ma anche ciò non è così sciocco quanto meccanizzare completamente l’idea della Prima Grande Sorgente e Centro.

(53.4) 3:6.6 Il Padre del Paradiso soffre? Io non lo so. È del tutto certo che i Figli Creatori possono soffrire e talvolta soffrono, proprio come i mortali. Il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito soffrono in senso diverso. Io penso che il Padre Universale soffra, ma non arrivo a capire come; forse mediante il circuito della personalità o l’individualità degli Aggiustatori di Pensiero e di altri conferimenti della sua natura eterna. Egli ha detto delle razze mortali: “In tutte le vostre afflizioni io sono afflitto.” Egli prova indubbiamente una comprensione paterna ed affettuosa; può veramente soffrire, ma io non comprendo la natura di tale sofferenza.

(53.5) 3:6.7 Il Sovrano eterno ed infinito dell’universo degli universi è potere, forma, energia, processo, archetipo, principio, presenza e realtà idealizzata. Ma egli è più di questo. È personale, esercita una volontà sovrana, ha coscienza della propria divinità, esegue gli ordini di una mente creatrice, persegue la soddisfazione di realizzare un proposito eterno e manifesta un amore ed un affetto di Padre ai suoi figli dell’universo. E tutti questi tratti più personali del Padre possono essere meglio compresi osservandoli come sono stati rivelati nella vita di conferimento di Micael, il vostro Figlio Creatore, mentre era incarnato su Urantia.

(53.6) 3:6.8 Dio il Padre ama gli uomini; Dio il Figlio serve gli uomini; Dio lo Spirito ispira i figli dell’universo all’avventura sempre ascendente di trovare Dio il Padre, per le vie stabilite da Dio i Figli e per mezzo del ministero della grazia di Dio lo Spirito.

(53.7) 3:6.9 [Quale Consigliere Divino incaricato di presentare la rivelazione del Padre Universale, ho proseguito con questa esposizione degli attributi della Deità.]

(54.1) 4:0.1 IL PADRE Universale ha un proposito eterno concernente i fenomeni materiali, intellettuali e spirituali dell’universo degli universi, e lo pone in esecuzione per tutto il tempo. Dio ha creato gli universi per sua libera e sovrana volontà e li ha creati in conformità al suo proposito eterno ed infinitamente saggio. È in dubbio che qualcuno, ad eccezione delle Deità del Paradiso e dei loro associati più elevati, conosca veramente gran cosa del proposito eterno di Dio. Anche gli eccelsi cittadini del Paradiso hanno opinioni molto diverse sulla natura del proposito eterno delle Deità.

(54.2) 4:0.2 È facile dedurre che lo scopo della creazione del perfetto universo centrale di Havona era puramente quello di soddisfare la natura divina. Havona può servire da creazione modello per tutti gli altri universi e come scuola di perfezionamento per i pellegrini del tempo nel loro cammino verso il Paradiso. Tuttavia, una tale creazione celeste deve esistere principalmente per il piacere e la soddisfazione dei Creatori perfetti ed infiniti.

(54.3) 4:0.3 Lo stupefacente piano per perfezionare i mortali evoluzionari e, dopo che hanno raggiunto il Paradiso ed il Corpo della Finalità, fornire loro un’ulteriore istruzione in vista di un impiego futuro non rivelato, sembra essere attualmente una delle occupazioni principali dei sette superuniversi e delle loro numerose suddivisioni. Ma questo piano d’ascensione per spiritualizzare ed istruire i mortali del tempo e dello spazio non è in alcun modo l’occupazione esclusiva delle intelligenze universali. In verità vi sono molte altre attività affascinanti che occupano il tempo ed assorbono le energie delle schiere celesti.

(54.4) 4:1.1 Per intere epoche gli abitanti di Urantia hanno mal compreso la provvidenza di Dio. C’è una provvidenza d’intervento divino per il vostro mondo, ma non è il ministero puerile, arbitrario e materiale che molti mortali hanno concepito. La provvidenza di Dio consiste nelle attività combinate degli esseri celesti e degli spiriti divini i quali, in armonia con la legge cosmica, lavorano incessantemente per onorare Dio e far progredire spiritualmente i suoi figli dell’universo.

(54.5) 4:1.2 Non potete migliorare il vostro concetto della relazione di Dio con l’uomo fino al punto di riconoscere che la parola d’ordine dell’universo è progresso? Per lunghe ere la razza umana ha lottato per raggiungere la sua posizione attuale. Per tutti questi millenni la Provvidenza ha mantenuto operante il piano di evoluzione progressiva. I due concetti non sono opposti nella pratica, lo sono solo nella concezione errata degli uomini. La provvidenza divina non si pone mai in opposizione al vero progresso umano, sia temporale che spirituale. La Provvidenza è sempre in armonia con la natura perfetta ed immutabile del supremo Legislatore.

(55.1) 4:1.3 “Dio è fedele” e “tutti i suoi comandamenti sono giusti”. “La sua fedeltà è stabilita nei cieli stessi.” “O Signore, la tua parola è fissata per sempre in cielo. La tua fedeltà è per tutte le generazioni; tu hai costituito la terra ed essa permane.” “Egli è un Creatore fedele.”

(55.2) 4:1.4 Non vi sono limiti alle forze ed alle personalità di cui il Padre può servirsi per appoggiare il suo proposito e sostenere le sue creature. “Il Dio eterno è il nostro rifugio e sotto vi sono le sue braccia eterne.” “Colui che abita il luogo segreto dell’Altissimo dimorerà all’ombra dell’Onnipotente.” “Guardate, colui che ci conserva non sonnecchierà né dormirà.” “Noi sappiamo che tutte le cose operano insieme per il bene di coloro che amano Dio”, “perché gli occhi del Signore sono sui giusti e le sue orecchie sono aperte alle loro preghiere.”

(55.3) 4:1.5 Dio sostiene “tutte le cose con la parola del suo potere”. E quando nascono nuovi mondi, egli “invia i suoi Figli ed i mondi sono creati”. Non solo Dio li crea ma “li preserva tutti”. Dio sostiene costantemente tutte le cose materiali e tutti gli esseri spirituali. Gli universi sono eternamente stabili. C’è stabilità in mezzo all’apparente instabilità. Vi sono, sottostanti, ordine e sicurezza in mezzo agli sconvolgimenti dell’energia e ai cataclismi fisici dei regni stellati.

(55.4) 4:1.6 Il Padre Universale non si è ritirato dal governo degli universi; non è una Deità inattiva. Se Dio si ritirasse come sostegno effettivo di tutta la creazione, si produrrebbe immediatamente un collasso universale. All’infuori di Dio, non esisterebbe nessun’altra cosa come realtà. In questo stesso momento, come durante le ere lontane del passato e dell’eterno futuro, Dio continua a sostenere. Il suo raggio d’azione divino si estende su tutto il cerchio dell’eternità. L’universo non viene caricato come un orologio per funzionare per un certo tempo e poi fermarsi; tutte le cose sono costantemente rinnovate. Il Padre irradia incessantemente energia, luce e vita. L’opera di Dio è materiale quanto spirituale. “Egli stende il nord sullo spazio vuoto e tiene sospesa la terra sul nulla.”

(55.5) 4:1.7 Un essere del mio ordine è in grado di scoprire un’armonia estrema e di scorgere una coordinazione profonda e di vasta portata negli affari amministrativi correnti dell’universo. Molti avvenimenti che sembrano sconnessi e fortuiti alla mente umana paiono ordinati e costruttivi alla mia comprensione. Ma avvengono nell’universo moltissime cose che io non comprendo pienamente. Ho studiato a lungo e conosco più o meno a fondo le forze, energie, menti, morontie, spiriti e personalità riconosciute degli universi locali e dei superuniversi. Ho una comprensione generale del modo in cui operano questi agenti e personalità e conosco molto bene le opere delle intelligenze spirituali accreditate del grande universo. Nonostante la mia conoscenza dei fenomeni universali, mi trovo costantemente di fronte a reazioni cosmiche che non riesco ad approfondire pienamente. M’imbatto continuamente in confluenze apparentemente fortuite d’interassociazioni di forze, d’energie, d’intelletti e di spiriti che non riesco a spiegare in modo soddisfacente.

(55.6) 4:1.8 Io sono del tutto competente per ripercorrere ed analizzare lo svolgimento di ogni fenomeno che risulta direttamente dal funzionamento del Padre Universale, del Figlio Eterno, dello Spirito Infinito e, in larga misura, dell’Isola del Paradiso. La mia perplessità nasce quando mi trovo di fronte a quella che sembra essere l’attività dei loro misteriosi coordinati, i tre Assoluti di potenzialità. Questi Assoluti sembrano soppiantare la materia, trascendere la mente e sovrapporsi allo spirito. Io sono costantemente confuso e spesso perplesso per la mia incapacità di comprendere queste operazioni complesse che attribuisco alle presenze ed agli interventi dell’Assoluto Non Qualificato, dell’Assoluto della Deità e dell’Assoluto Universale.

(56.1) 4:1.9 Questi Assoluti devono essere le presenze non pienamente rivelate, esistenti in tutto l’universo, che nei fenomeni della potenza spaziale e nelle altre funzioni superultime, rendono impossibile ai fisici, ai filosofi od anche alle persone religiose di predire con certezza come le sorgenti primordiali di forza, di concetto o di spirito risponderanno alle richieste fatte in una situazione di realtà complessa, implicante aggiustamenti supremi e valori ultimi.

(56.2) 4:1.10 C’è anche un’unità organica negli universi del tempo e dello spazio che sembra sottostare all’intera struttura degli eventi cosmici. Questa presenza vivente dell’Essere Supremo in evoluzione, questa Immanenza dell’Incompleto Progettato, è manifestata inspiegabilmente di tanto in tanto da quella che sembra essere una coordinazione sorprendentemente fortuita di avvenimenti universali apparentemente non correlati. Questa deve essere la funzione della Provvidenza — il regno dell’Essere Supremo e dell’Attore Congiunto.

(56.3) 4:1.11 Io sono incline a credere che sia questo esteso e generalmente non conoscibile controllo della coordinazione e dell’interassociazione di tutte le fasi e forme dell’attività universale che causa un tale variegato, ed in apparenza irrimediabilmente confuso, miscuglio di fenomeni fisici, mentali, morali e spirituali, che si risolve infallibilmente per la gloria di Dio e per il bene degli uomini e degli angeli.

(56.4) 4:1.12 Ma, in senso più ampio, gli apparenti “accidenti” del cosmo sono indubbiamente una parte del finito dramma dell’avventura tempo-spaziale dell’Infinito nella sua eterna manipolazione degli Assoluti.

(56.5) 4:2.1 In senso limitato, la natura è l’habitus fisico di Dio. La condotta o l’azione di Dio è qualificata e provvisoriamente modificata dai piani sperimentali e dai modelli evoluzionari di un universo locale, di una costellazione, di un sistema o di un pianeta. Dio agisce in conformità ad una legge ben definita, invariabile ed immutabile in tutto l’immenso universo maestro. Ma egli modifica i modelli della sua azione in modo da contribuire alla condotta coordinata ed equilibrata di ogni universo, costellazione, sistema, pianeta e personalità, in armonia con gli obiettivi, gli scopi ed i piani locali dei progetti finiti di sviluppo evoluzionario.

(56.6) 4:2.2 Perciò la natura, quale i mortali la comprendono, presenta la base sottostante e lo sfondo fondamentale di una Deità invariabile e delle sue leggi immutabili che subiscono modificazioni, fluttuazioni e sconvolgimenti a causa dell’esecuzione di piani, propositi, modelli e condizioni locali, che sono stati avviati e posti in atto dalle forze e dalle personalità dell’universo locale, della costellazione, del sistema e del pianeta. Per esempio: le leggi di Dio, come sono state decretate per Nebadon, sono modificate dai piani stabiliti dal Figlio Creatore e dallo Spirito Creativo di questo universo locale. Inoltre, l’operatività di queste leggi è stata ulteriormente influenzata dagli errori, dai fallimenti e dalle insurrezioni di alcuni esseri residenti sul vostro pianeta ed appartenenti al vostro stesso sistema planetario di Satania.

(56.7) 4:2.3 La natura è la risultante nel tempo-spazio di due fattori cosmici: in primo luogo l’immutabilità, la perfezione e la rettitudine della Deità del Paradiso, ed in secondo luogo i piani sperimentali, gli sbagli grossolani di esecuzione, gli errori insurrezionali, l’incompletezza di sviluppo e l’imperfezione della saggezza delle creature extraparadisiache, dalla più elevata alla più umile. La natura quindi porta in sé una trama di perfezione uniforme, immutabile, maestosa e meravigliosa proveniente dal cerchio dell’eternità. Ma in ogni universo, su ogni pianeta ed in ogni vita individuale, questa natura è modificata, qualificata e forse guastata dagli atti, dagli errori e dalle infedeltà delle creature dei sistemi e degli universi evoluzionari. Bisogna perciò che la natura sia sempre disposta a cambiare, capricciosa perfino, anche se fondamentalmente stabile e diversificata in conformità alle procedure operanti in un universo locale.

(57.1) 4:2.4 La natura è la perfezione del Paradiso divisa per l’incompletezza, il male ed il peccato degli universi incompiuti. Questo quoziente esprime quindi sia il perfetto che il parziale, sia l’eterno che il temporale. La continua evoluzione modifica la natura accrescendo il contenuto di perfezione del Paradiso e riducendo il contenuto del male, dell’errore e della disarmonia della realtà relativa.

(57.2) 4:2.5 Dio non è personalmente presente né nella natura né in alcuna delle forze della natura, perché il fenomeno della natura è la sovrapposizione delle imperfezioni dell’evoluzione progressiva, e talvolta delle conseguenze di una ribellione insurrezionale, sulle fondamenta paradisiache della legge universale di Dio. La natura, quale appare su un mondo come Urantia, non può mai essere l’espressione adeguata, la vera rappresentazione, il ritratto fedele di un Dio infinito e perfettamente saggio.

(57.3) 4:2.6 Nel vostro mondo la natura è una qualificazione delle leggi di perfezione da parte dei piani evoluzionari dell’universo locale. Quale parodia adorare la natura perché è, in un senso limitato e qualificato, pervasa da Dio, perché è un aspetto del potere universale e perciò divino! La natura è anche una manifestazione delle incompiute, incomplete ed imperfette attuazioni dello sviluppo, della crescita e del progresso di un esperimento universale in evoluzione cosmica.

(57.4) 4:2.7 Gli apparenti difetti del mondo naturale non sono indice di corrispondenti difetti nel carattere di Dio. Piuttosto, le imperfezioni che si notano sono semplicemente gli inevitabili momenti d’arresto nello spettacolo, in continuo svolgimento, della rappresentazione dell’infinità. Sono proprio queste interruzioni d’imperfezione della continuità della perfezione che consentono alla mente finita dell’uomo materiale di dare uno sguardo fugace alla realtà divina nel tempo e nello spazio. Le manifestazioni materiali della divinità sembrano imperfette alla mente evoluzionaria dell’uomo soltanto perché l’uomo mortale persiste nel guardare i fenomeni della natura con gli occhi naturali, con la vista umana priva dell’aiuto della mota morontiale oppure di quello della rivelazione, il suo sostituto compensatore sui mondi del tempo.

(57.5) 4:2.8 E la natura viene deturpata, il suo volto stupendo sfregiato ed i suoi tratti sciupati dalla ribellione, dalla cattiva condotta e dall’errato pensare delle miriadi di creature che fanno parte della natura, ma che hanno contribuito alla sua deturpazione nel tempo. No, la natura non è Dio. La natura non è un oggetto da adorare.

(57.6) 4:3.1 Per troppo tempo l’uomo ha pensato a Dio come simile a se stesso. Dio non è, non è mai stato e non sarà mai geloso dell’uomo o di qualunque altro essere dell’universo degli universi. Sapere che il Figlio Creatore intendeva fare dell’uomo il capolavoro della creazione planetaria, renderlo sovrano di tutta la terra, e vederlo invece dominato dalle sue più basse passioni, prostrarsi davanti ad idoli di legno, di pietra, d’oro, e alla sua ambizione egoista — queste squallide scene inducono Dio ed i suoi Figli ad essere gelosi per l’uomo, ma mai dell’uomo.

(57.7) 4:3.2 Il Dio eterno è incapace di collera e di rabbia nel senso umano di questi sentimenti e come l’uomo intende tali reazioni. Questi sentimenti sono meschini e spregevoli; non sono degni di essere chiamati umani, tanto meno divini. Tali modi di comportarsi sono del tutto estranei alla natura perfetta e al carattere benevolo del Padre Universale.

(58.1) 4:3.3 Le molte, moltissime difficoltà che hanno i mortali di Urantia a comprendere Dio sono dovute alle gravissime conseguenze della ribellione di Lucifero e del tradimento di Caligastia. Sui mondi non isolati dal peccato le razze evoluzionarie sono in grado di formulare idee assai migliori sul Padre Universale; sono soggette a minore confusione, deformazione e perversione di concetti.

(58.2) 4:3.4 Dio non si pente di nulla di ciò che ha fatto, che fa ora o che farà. Egli è infinitamente saggio come pure onnipotente. La saggezza dell’uomo deriva dalle prove e dagli errori dell’esperienza umana. La saggezza di Dio consiste nella perfezione inqualificata del suo discernimento universale infinito, e questa preconoscenza divina guida efficacemente la libera volontà creatrice.

(58.3) 4:3.5 Il Padre Universale non fa mai nulla che causi successivamente dispiacere o rimpianto, ma le creature dotate di volontà progettate e fatte dalle sue personalità Creatrici negli universi esterni, con le loro scelte infelici provocano talvolta sentimenti di dispiacere divino nelle personalità dei loro genitori Creatori. Ma benché il Padre non commetta errori, non abbia rimpianti né provi dolore, è un essere che nutre un affetto paterno. Il suo cuore è senza dubbio rattristato quando i suoi figli non riescono a raggiungere i livelli spirituali che sarebbero capaci di conseguire con l’assistenza che è stata così generosamente fornita dai piani di realizzazione spirituale e dal programma d’ascensione dei mortali degli universi.

(58.4) 4:3.6 La bontà infinita del Padre oltrepassa la comprensione della mente finita del tempo. Per tale ragione deve sempre essere offerto un contrasto di raffronto con il male (non con il peccato) per l’efficace esposizione di tutti gli aspetti della bontà relativa. La perfezione della bontà divina può essere distinta dall’imperfetta capacità di percezione dei mortali solamente perché è in posizione antitetica all’imperfezione relativa delle relazioni del tempo e della materia nei movimenti dello spazio.

(58.5) 4:3.7 Il carattere di Dio è infinitamente superumano. Una tale natura di divinità deve quindi essere personalizzata, come nei Figli divini, prima che possa almeno essere compresa per fede dalla mente finita dell’uomo.

(58.6) 4:4.1 Dio è l’unico essere stazionario, contenuto in se stesso ed immutabile dell’intero universo degli universi, non avendo né esteriorità, né al di là, né passato, né futuro. Dio è energia intenzionale (spirito creatore) e volontà assoluta, e queste qualità sono autoesistenti ed universali.

(58.7) 4:4.2 Poiché Dio esiste da se stesso, è assolutamente indipendente. L’identità stessa di Dio è contraria al cambiamento. “Io, il Signore, non muto.” Dio è immutabile; ma solo dopo aver conseguito lo status del Paradiso voi potrete appena cominciare a capire in quale modo Dio possa passare dalla semplicità alla complessità, dall’identità alla variazione, dalla quiete al movimento, dall’infinito al finito, dal divino all’umano, e dall’unità alla dualità e alla triunità. E Dio può modificare in tal modo le manifestazioni della sua assolutezza perché l’immutabilità divina non implica immobilità. Dio ha volontà — egli è volontà.

(58.8) 4:4.3 Dio è l’essere di autodeterminazione assoluta. Non vi sono limiti alle sue reazioni nell’universo se non quelli che s’impone da se stesso, ed i suoi atti di libero arbitrio sono condizionati soltanto da quelle qualità divine e da quegli attributi perfetti che sono le caratteristiche proprie della sua natura eterna. Quindi Dio è collegato all’universo come essere di bontà finale con l’aggiunta di una libera volontà d’infinità creatrice.

(58.9) 4:4.4 Il Padre-Assoluto è il creatore del perfetto universo centrale ed è il Padre di tutti gli altri Creatori. Dio condivide con gli uomini e con altri esseri la personalità, la bontà e numerose altre caratteristiche, ma l’infinità della volontà appartiene soltanto a lui. Dio è limitato nei suoi atti creativi solo dai sentimenti della sua natura eterna e dai precetti della sua saggezza infinita. Dio sceglie personalmente soltanto ciò che è infinitamente perfetto; da qui la perfezione superna dell’universo centrale; e benché i Figli Creatori partecipino pienamente della sua divinità ed anche di certi aspetti della sua assolutezza, non sono completamente limitati da quella finalità di saggezza che dirige l’infinità di volontà del Padre. Di conseguenza, nei Figli dell’ordine dei Micael la libera volontà creatrice diviene ancora più attiva, totalmente divina e quasi ultima, se non assoluta. Il Padre è infinito ed eterno, ma negare la possibilità della sua volontaria autolimitazione equivarrebbe a negare il concetto stesso dell’assolutezza della sua volontà.

(59.1) 4:4.5 L’assolutezza di Dio pervade tutti e sette i livelli della realtà universale. E la totalità di questa natura assoluta è sottomessa alla relazione tra il Creatore e la sua famiglia universale di creature. La precisione può caratterizzare la giustizia trinitaria nell’universo degli universi, ma in tutte le sue vaste relazioni familiari con le creature del tempo il Dio degli universi è governato dal sentimento divino. In primo ed in ultimo luogo — eternamente — il Dio infinito è un Padre. Tra tutti i titoli possibili con cui potrebbe essere appropriatamente conosciuto, io ho ricevuto l’ordine di descrivere il Dio di tutta la creazione come il Padre Universale.

(59.2) 4:4.6 In Dio il Padre gli atti di libero arbitrio non sono governati dal potere né sono guidati dal solo intelletto. La personalità divina è definita come costituita da spirito e manifestante se stessa agli universi come amore. Di conseguenza, in tutte le sue relazioni personali con le personalità delle creature degli universi, la Prima Sorgente e Centro è sempre ed uniformemente un Padre amorevole. Dio è un Padre nel senso più elevato del termine. Egli è eternamente motivato dall’idealismo perfetto dell’amore divino, e tale affettuosa natura trova la sua più forte espressione e la sua più grande soddisfazione nell’amare e nell’essere amato.

(59.3) 4:4.7 Nella scienza Dio è la Causa Prima; nella religione è il Padre universale ed amorevole; nella filosofia è l’unico essere esistente da se stesso, non dipendente da nessun altro essere per la sua esistenza, ma che beneficamente conferisce realtà d’esistenza a tutte le cose e a tutti gli altri esseri. Ma ci vuole la rivelazione per mostrare che la Causa Prima della scienza e l’Unità autoesistente della filosofia sono il Dio della religione, pieno di misericordia e di bontà ed impegnato a determinare la sopravvivenza eterna dei suoi figli terreni.

(59.4) 4:4.8 Noi ricerchiamo insistentemente il concetto dell’Infinito, ma adoriamo l’idea-esperienza di Dio, la nostra capacità di afferrare in ogni luogo ed in ogni momento i fattori di personalità e di divinità del nostro concetto più elevato della Deità.

(59.5) 4:4.9 La coscienza di una vita umana vittoriosa sulla terra nasce da quella fede di una creatura che osa sfidare ogni ricorrente episodio dell’esistenza, quando si trova di fronte al terribile spettacolo delle limitazioni umane, con la ferma dichiarazione: anche se io non riesco a fare questo, vive in me uno che può farlo e lo farà, una frazione del Padre-Assoluto dell’universo degli universi. Ed è questa “la vittoria che trionfa sul mondo, la vostra fede stessa”.

(59.6) 4:5.1 La tradizione religiosa è la storia imperfettamente conservata delle esperienze degli uomini che conoscevano Dio nelle epoche passate. Ma tali testimonianze non sono degne di fede come guide per una vita religiosa o come fonte d’informazione veritiera sul Padre Universale. Queste antiche credenze sono state invariabilmente alterate dal fatto che gli uomini primitivi erano dei creatori di miti.

(60.1) 4:5.2 Una delle più grandi fonti di confusione su Urantia riguardo la natura di Dio proviene dal fatto che i vostri libri sacri non sono riusciti a distinguere chiaramente tra le personalità della Trinità del Paradiso né tra la Deità del Paradiso ed i creatori ed amministratori degli universi locali. Durante le passate dispensazioni di parziale comprensione, i vostri sacerdoti ed i vostri profeti non sono riusciti a distinguere chiaramente tra Principi Planetari, Sovrani di Sistemi, Padri di Costellazioni, Figli Creatori, Capi di Superuniversi, l’Essere Supremo ed il Padre Universale. Molti messaggi di personalità subordinate, come i Portatori di Vita e vari ordini di angeli, sono stati presentati nei vostri scritti come provenienti da Dio stesso. Il pensiero religioso urantiano confonde ancora le personalità associate della Deità con il Padre Universale stesso, cosicché sono tutti inclusi sotto un’unica denominazione.

(60.2) 4:5.3 Gli abitanti di Urantia continuano a subire l’influenza di concetti primitivi su Dio. Gli dei che s’infuriano nella tempesta, che scuotono la terra nella loro collera ed abbattono gli uomini nella loro ira, che infliggono i loro giudizi di malcontento con periodi di carestia e d’inondazione — questi sono gli dei della religione primitiva; non sono gli Dei che vivono e governano negli universi. Tali concezioni sono un residuo dei tempi in cui gli uomini ritenevano che l’universo fosse guidato e dominato dai capricci di questi dei immaginari. Ma l’uomo mortale comincia a capire che vive in un regime di legge e d’ordine comparativi per quanto riguarda la politica amministrativa e la condotta dei Creatori Supremi e dei Controllori Supremi.

(60.3) 4:5.4 L’idea barbara di placare un Dio adirato, di propiziarsi un Signore offeso, di conquistare il favore della Deità mediante sacrifici, penitenze e perfino con il versamento di sangue, rappresenta una religione totalmente puerile e primitiva, una filosofia indegna di un’era illuminata di scienza e di verità. Tali credenze sono assolutamente ripugnanti per gli esseri celesti e per i capi divini che servono e regnano negli universi. È un affronto a Dio il credere, sostenere od insegnare che si debba versare del sangue innocente per conquistare il suo favore o per deviare la presunta collera divina.

(60.4) 4:5.5 Gli Ebrei credevano che “senza il versamento di sangue non ci potesse essere remissione dei peccati”. Essi non erano riusciti a liberarsi della vecchia idea pagana che gli Dei potevano essere placati solo dalla vista del sangue, benché Mosè avesse segnato un netto progresso quando proibì i sacrifici umani e li sostituì, nelle menti primitive dei suoi infantili compagni Beduini, con i sacrifici cerimoniali di animali.

(60.5) 4:5.6 Il conferimento di un Figlio del Paradiso al vostro mondo era inerente alla situazione di chiusura di un’era planetaria. Esso era inevitabile e non si era reso necessario allo scopo di conquistare il favore di Dio. E questo conferimento fu anche l’atto finale personale di un Figlio Creatore nella lunga avventura di acquisire la sovranità esperienziale del suo universo. Quale travisamento del carattere infinito di Dio l’insegnare che il suo cuore paterno, in tutta la sua austera freddezza e durezza, fosse tanto indifferente alle disgrazie e alle sofferenze delle sue creature da mostrare amorevole misericordia solo dopo aver visto il suo Figlio innocente sanguinare e morire sulla croce del Calvario!

(60.6) 4:5.7 Ma gli abitanti di Urantia devono liberarsi da questi antichi errori e superstizioni pagane riguardo alla natura del Padre Universale. La rivelazione della verità su Dio sta apparendo e la razza umana è destinata a conoscere il Padre Universale in tutta la sua bellezza di carattere ed amabilità di attributi, così stu pendamente rappresentati dal Figlio Creatore che soggiornò su Urantia come Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio.

(61.1) 4:5.8 [Presentato da un Consigliere Divino di Uversa.]


 

(62.1) 5:0.1 SE LA mente finita dell’uomo è incapace di comprendere come un Dio così grande e maestoso qual è il Padre Universale possa discendere dalla sua dimora eterna in perfezione infinita per fraternizzare con le singole creature umane, allora questo intelletto finito deve basare la sua certezza della comunione divina sulla verità del fatto che un frammento reale del Dio vivente risiede nell’intelletto di ogni mortale di Urantia dotato di una mente normale e di una moralità cosciente. Gli Aggiustatori di Pensiero interiori sono parte della Deità eterna del Padre del Paradiso. L’uomo non ha bisogno di andare oltre la propria esperienza interiore di contemplazione dell’anima di questa presenza di realtà spirituale per trovare Dio e cercare la comunione con lui.

(62.2) 5:0.2 Dio ha distribuito l’infinità della sua natura eterna in tutte le realtà esistenziali dei suoi sei coordinati assoluti, ma in ogni momento egli può stabilire un contatto personale diretto con ogni parte, fase o genere della creazione tramite i suoi frammenti prepersonali. Il Dio eterno ha riservato a se stesso anche la prerogativa di conferire la personalità ai Creatori divini e alle creature viventi dell’universo degli universi. Si è inoltre riservato la prerogativa di mantenere un contatto diretto e paterno con tutti questi esseri personali tramite il circuito della personalità.

(62.3) 5:1.1 L’incapacità delle creature finite di avvicinare il Padre infinito è inerente non al riserbo del Padre, ma al carattere finito e alle limitazioni materiali degli esseri creati. La vastità della differenza spirituale tra la più alta personalità d’esistenza universale ed i gruppi inferiori d’intelligenze create è inconcepibile. Se fosse possibile agli ordini inferiori d’intelligenze essere istantaneamente trasportati alla presenza del Padre stesso, essi non si renderebbero conto di trovarvisi. Sarebbero altrettanto ignari della presenza del Padre Universale quanto lo sono dove si trovano ora. Vi è una lunga, lunga strada davanti all’uomo mortale prima ch’egli possa chiedere, ragionevolmente e con possibilità di successo, un salvacondotto per l’ammissione alla presenza del Padre Universale in Paradiso. Spiritualmente, un uomo deve passare da uno stato all’altro molte volte prima di poter raggiungere un livello che gli consenta la visione spirituale che lo renderà capace di vedere anche uno solo dei Sette Spiriti Maestri.

(62.4) 5:1.2 Nostro Padre non si nasconde; non vive in un isolamento arbitrario. Egli ha mobilitato le risorse della saggezza divina in uno sforzo senza fine per rivelare se stesso ai figli dei suoi domini universali. Vi sono una grandiosità infinita ed una generosità inesprimibile congiunte con la maestà del suo amore che gli fanno anelare l’associazione con ogni essere creato capace di comprenderlo, di amarlo o di avvicinarsi a lui. Sono quindi i limiti insiti in voi, inseparabili dalla vostra personalità finita e dalla vostra esistenza materiale, che determinano il momento, il luogo e le circostanze in cui potete raggiungere la meta del viaggio d’ascensione dei mortali e stare alla presenza del Padre al centro di tutte le cose.

(63.1) 5:1.3 Benché per avvicinarvi alla presenza del Padre in Paradiso dobbiate attendere di aver raggiunto i livelli finiti più elevati di progressione spirituale, dovreste rallegrarvi al riconoscimento della possibilità sempre presente di una comunione diretta con lo spirito di conferimento del Padre, così intimamente associato alla vostra anima interiore ed al vostro io in corso di spiritualizzazione.

(63.2) 5:1.4 I mortali dei regni del tempo e dello spazio possono differire grandemente per capacità innate e per dotazione intellettuale, possono beneficiare di condizioni ambientali eccezionalmente favorevoli all’avanzamento sociale ed al progresso morale, o invece possono soffrire della mancanza quasi totale di aiuto umano per un’istruzione e per un possibile avanzamento nelle arti della civiltà. Ma le possibilità di progresso spirituale nella carriera d’ascensione sono uguali per tutti. Livelli crescenti d’intuizione spirituale e di significati cosmici si raggiungono del tutto indipendentemente da tali disuguaglianze sociomorali dei differenti ambienti materiali dei mondi evoluzionari.

(63.3) 5:1.5 Per quanto i mortali di Urantia possano differire nelle loro possibilità e dotazioni intellettuali, sociali, economiche ed anche morali, non dimenticate che la loro dotazione spirituale è uniforme ed unica. Essi beneficiano tutti della medesima presenza divina del dono venuto dal Padre, ed hanno tutti l’uguale privilegio di cercare un’intima comunione personale con questo spirito interiore d’origine divina. Allo stesso tempo tutti possono ugualmente scegliere di accettare la guida spirituale uniforme di questi Monitori del Mistero.

(63.4) 5:1.6 Se un uomo mortale ha motivazioni spirituali sincere e si consacra senza riserve a fare la volontà del Padre, allora, poiché è spiritualmente dotato in maniera così certa ed efficace dal divino Aggiustatore interiore, non può mancare di concretizzarsi nell’esperienza di quell’individuo la coscienza sublime di conoscere Dio e la certezza superna di sopravvivere al fine di trovare Dio mediante l’esperienza progressiva di divenire sempre più simile a lui.

(63.5) 5:1.7 L’uomo è spiritualmente abitato da un Aggiustatore di Pensiero che sopravvive. Se una tale mente umana è sinceramente e spiritualmente motivata, se una tale anima umana desidera conoscere Dio e divenire simile a lui, se vuole onestamente fare la volontà del Padre, allora non esiste influenza negativa di privazione umana o potere concreto di possibile interferenza che possano impedire a quest’anima tanto divinamente motivata di ascendere in sicurezza fino ai portali del Paradiso.

(63.6) 5:1.8 Il Padre desidera che tutte le sue creature siano in comunione personale con lui. Egli ha in Paradiso un luogo ove accogliere tutti coloro il cui status di sopravvivenza e la cui natura spirituale rendono possibile tale realizzazione. Perciò fissate nella vostra filosofia ora e per sempre che per ciascuno di voi e per tutti noi Dio è avvicinabile, il Padre è accessibile, la via è aperta. Le forze dell’amore divino, le vie ed i mezzi dell’amministrazione divina sono tutti impegnati nello sforzo di facilitare l’avanzamento di ogni meritevole intelligenza di ciascun universo sino alla presenza del Padre Universale in Paradiso.

(63.7) 5:1.9 Il fatto che ci voglia un tempo considerevole per raggiungere Dio non sminuisce affatto la realtà della presenza e della personalità dell’Infinito. La vostra ascensione fa parte del circuito dei sette superuniversi, e benché voi lo percorriate innumerevoli volte, potete stare certi, in spirito ed in status, di procedere sempre verso l’interno. Potete contare di essere trasferiti di sfera in sfera dai circuiti esterni sempre più vicino al centro interno, ed un giorno, non dubitate, vi troverete innanzi alla presenza centrale e divina e la vedrete, figuratamente parlando, faccia a faccia. È questione di raggiungere reali e precisi livelli spirituali, e questi livelli spirituali sono raggiungibili da qualunque essere in cui ha dimorato un Monitore del Mistero e che si è successivamente fuso per l’eternità con questo Aggiustatore di Pensiero.

(64.1) 5:1.10 Il Padre non è in un nascondiglio spirituale, ma tante delle sue creature si sono nascoste nelle nebbie delle loro stesse decisioni ostinate, e per il momento si sono separate dalla comunione del suo spirito e dello spirito di suo Figlio, con la scelta delle loro vie perverse, con l’indulgenza all’arroganza delle loro menti intolleranti e delle loro nature non spirituali.

(64.2) 5:1.11 L’uomo mortale può avvicinarsi a Dio e può rinunciare ripetutamente a fare la volontà divina fino a che permane il suo potere di scegliere. Il verdetto finale dell’uomo non è sancito fino a quando non ha perduto la facoltà di scegliere la volontà del Padre. Il Padre non chiude mai il suo cuore ai bisogni e alle richieste dei suoi figli. Soltanto i suoi figli chiudono il loro cuore per sempre al potere d’attrazione del Padre quando perdono, infine e per sempre, il desiderio di fare la sua divina volontà — di conoscerlo e di essere simili a lui. Allo stesso modo, il destino eterno dell’uomo è assicurato quando la sua fusione con l’Aggiustatore proclama all’universo che questo ascendente ha fatto la scelta finale ed irrevocabile di vivere la volontà del Padre.

(64.3) 5:1.12 Il grande Dio stabilisce un contatto diretto con l’uomo mortale e dona una parte del suo essere infinito, eterno ed incomprensibile affinché viva ed abiti in lui. Dio si è lanciato nell’avventura eterna con l’uomo. Se voi vi abbandonate alle direttive delle forze spirituali che sono in voi ed attorno a voi, non potete mancare di raggiungere l’alto destino stabilito da un Dio amorevole, quale meta universale delle sue creature che ascendono dai mondi evoluzionari dello spazio.

(64.4) 5:2.1 La presenza fisica dell’Infinito è la realtà dell’universo materiale. La presenza mentale della Deità deve essere determinata dalla profondità dell’esperienza intellettuale dell’individuo e dal livello evoluzionario della sua personalità. La presenza spirituale della Divinità deve essere necessariamente differenziata nell’universo. Essa è determinata dalla capacità spirituale di ricettività e dal grado di consacrazione della volontà della creatura a fare la volontà divina.

(64.5) 5:2.2 Dio vive in ciascuno dei suoi figli nati dallo spirito. I Figli del Paradiso hanno sempre accesso alla presenza di Dio, “alla destra del Padre”, e tutte le personalità delle sue creature hanno accesso “al seno del Padre”. Ciò concerne il circuito della personalità, in qualsiasi momento, luogo e modo sia contattato, o presuppone altrimenti un contatto ed una comunione personale e cosciente con il Padre Universale, sia nella dimora centrale che in qualche altro luogo designato, come su una delle sette sfere sacre del Paradiso.

(64.6) 5:2.3 Tuttavia, la presenza divina non può essere scoperta in alcun luogo in natura, nemmeno nella vita dei mortali che conoscono Dio, se non così pienamente e sicuramente come nel vostro tentativo di comunione con il Monitore del Mistero interiore, l’Aggiustatore di Pensiero Paradisiaco. Quale errore immaginare un Dio lontano nei cieli quando lo spirito del Padre Universale vive nella vostra stessa mente!

(64.7) 5:2.4 È a causa di questo frammento di Dio che dimora in voi che potete sperare, via via che progredite nell’armonizzazione con le direttive spirituali dell’Aggiustatore, di discernere completamente la presenza ed il potere trasformatore delle altre influenze spirituali che vi circondano e vi lambiscono, ma che non operano come parte integrante di voi. Il fatto che non siate intellettualmente coscienti di uno stretto ed intimo contatto con l’Aggiustatore interiore non smentisce in alcun modo una tale sublime esperienza. La prova della fraternità con l’Aggiustatore divino consiste totalmente nella natura e nell’estensione dei frutti dello spirito che sono prodotti nell’esperienza di vita del singolo credente. “Voi li conoscerete dai loro frutti.”

(65.1) 5:2.5 È estremamente difficile, per la mente materiale scarsamente spiritualizzata dell’uomo mortale, sperimentare una precisa coscienza delle attività spirituali di entità divine quali gli Aggiustatori del Paradiso. A mano a mano che l’anima creata congiuntamente dalla mente e dall’Aggiustatore diviene sempre più esistente, si evolve anche una nuova fase di coscienza dell’anima che è in grado di fare l’esperienza della presenza del Monitore del Mistero e di riconoscerne le direttive spirituali e le altre attività sovrammateriali.

(65.2) 5:2.6 L’intera esperienza di comunione con l’Aggiustatore implica status morale, motivazione mentale ed esperienza spirituale. La realizzazione in se stessi di un tale compimento è limitata principalmente, benché non esclusivamente, ai regni della coscienza dell’anima, ma vi sono prove evidenti ed abbondanti nella manifestazione dei frutti dello spirito nella vita di tutti coloro che prendono contatto con tale spirito interiore.

(65.3) 5:3.1 Anche se le Deità del Paradiso, dal punto di vista universale, sono come una, nelle loro relazioni spirituali con esseri come quelli che abitano Urantia sono anche tre persone distinte e separate. C’è differenza tra le Divinità per quanto concerne invocazioni personali, comunione ed altre relazioni intime. Nel senso più elevato, noi adoriamo il Padre Universale e solo lui. In verità possiamo adorare, e adoriamo, il Padre come’è manifestato nei suoi Figli Creatori, ma è il Padre, direttamente o indirettamente, che è oggetto di culto e di adorazione.

(65.4) 5:3.2 Le suppliche di qualsiasi tipo appartengono al regno del Figlio Eterno e all’organizzazione spirituale del Figlio. Le preghiere, tutte le comunicazioni formali, ogni cosa eccetto l’adorazione ed il culto del Padre Universale, sono materia che concerne un universo locale. Esse non oltrepassano generalmente il regno di giurisdizione di un Figlio Creatore. Ma l’adorazione è certamente messa in circuito e trasmessa alla persona del Creatore tramite la funzione del circuito della personalità del Padre. Noi crediamo inoltre che questa registrazione dell’omaggio di una creatura abitata da un Aggiustatore sia facilitata dalla presenza in spirito del Padre. Esiste un’enorme quantità di prove a convalida di questa credenza, ed io so che tutti gli ordini di frammenti del Padre hanno il potere di registrare validamente nella presenza del Padre Universale l’adorazione sincera dei loro soggetti. Senza alcun dubbio gli Aggiustatori utilizzano anche canali prepersonali diretti di comunicazione con Dio e sono parimenti in grado di utilizzare i circuiti di gravità spirituale del Figlio Eterno.

(65.5) 5:3.3 L’adorazione è fine a se stessa; la preghiera incorpora un elemento d’interesse per sé o per un’altra creatura; questa è la grande differenza tra adorazione e preghiera. Nella vera adorazione non c’è assolutamente alcuna richiesta per sé né altri elementi d’interesse personale; semplicemente adoriamo Dio per quello che comprendiamo egli è. Chi adora non chiede nulla, né si aspetta nulla. Noi non adoriamo il Padre perché possiamo trarre qualcosa da questa venerazione. Gli rendiamo questa devozione e c’impegniamo in questa adorazione come reazione naturale e spontanea al riconoscimento della personalità incomparabile del Padre ed a causa della sua natura amabile e dei suoi attributi adorabili.

(65.6) 5:3.4 Nel momento stesso in cui s’introduce nell’adorazione un elemento d’interesse personale, tale devozione si trasforma da adorazione in preghiera e sarebbe più appropriato rivolgerla alla persona del Figlio Eterno o del Figlio Creatore. Ma nell’esperienza religiosa pratica non c’è ragione perché una preghiera non possa essere indirizzata a Dio il Padre come parte di una sincera adorazione.

(66.1) 5:3.5 Quando vi occupate degli affari pratici della vostra vita quotidiana, siete nelle mani delle personalità spirituali che hanno origine nella Terza Sorgente e Centro; cooperate con gli agenti dell’Attore Congiunto. E così: voi adorate Dio, pregate il Figlio e comunicate con lui, e vi occupate dei dettagli del vostro soggiorno terreno in connessione con le intelligenze dello Spirito Infinito che operano sul vostro mondo ed in tutto il vostro universo.

(66.2) 5:3.6 I Figli Creatori o Sovrani che presiedono ai destini degli universi locali fanno le veci sia del Padre Universale che del Figlio Eterno del Paradiso. Questi Figli d’Universo ricevono, in nome del Padre, l’adorazione del culto e prestano ascolto alle richieste dei loro soggetti supplicanti in tutte le loro rispettive creazioni. Per i figli di un universo locale un Figlio Micael è, a tutti gli effetti pratici, Dio. Nell’universo locale egli è la personificazione del Padre Universale e del Figlio Eterno. Lo Spirito Infinito mantiene un contatto personale con i figli di questi regni tramite gli Spiriti d’Universo, gli associati amministrativi e creativi dei Figli Creatori Paradisiaci.

(66.3) 5:3.7 L’adorazione sincera implica la mobilitazione di tutti i poteri della personalità umana sotto il dominio dell’anima in evoluzione e soggetti alla guida divina dell’Aggiustatore di Pensiero associato. La mente con limiti materiali non può mai divenire altamente cosciente del significato reale della vera adorazione. La comprensione da parte dell’uomo della realtà dell’esperienza dell’adorazione è principalmente determinata dal grado di sviluppo della sua anima immortale in evoluzione. La crescita spirituale dell’anima avviene in modo del tutto indipendente dalla coscienza intellettuale di se stessi.

(66.4) 5:3.8 L’esperienza dell’adorazione consiste nel tentativo sublime dell’Aggiustatore congiunto di comunicare al Padre divino i desideri inesprimibili e le aspirazioni ineffabili dell’anima umana — la creazione congiunta della mente mortale che cerca Dio e dell’Aggiustatore immortale che rivela Dio. L’adorazione, quindi, è l’atto di assenso della mente materiale al tentativo del proprio ego in corso di spiritualizzazione di comunicare con Dio, sotto la guida dello spirito associato, in quanto figlio per fede del Padre Universale. La mente umana acconsente all’adorazione; l’anima immortale desidera ardentemente ed inizia l’adorazione; la presenza dell’Aggiustatore divino guida questa adorazione a beneficio della mente mortale e dell’anima immortale in evoluzione. In ultima analisi, la vera adorazione diventa un’esperienza realizzata su quattro livelli cosmici: intellettuale, morontiale, spirituale e personale — la coscienza della mente, dell’anima, dello spirito e la loro unificazione nella personalità.

(66.5) 5:4.1 La moralità delle religioni evolutive spinge gli uomini alla ricerca di Dio per mezzo del potere motore della paura. Le religioni rivelatorie attirano gli uomini alla ricerca di un Dio d’amore perché essi anelano a divenire simili a lui. Ma la religione non è soltanto un sentimento passivo di “dipendenza assoluta” e di “certezza di sopravvivenza”; è un’esperienza vivente e dinamica di raggiungimento della divinità fondata sul servizio per l’umanità.

(66.6) 5:4.2 Il grande servizio immediato della vera religione è di stabilire un’unità permanente nell’esperienza umana, una pace durevole ed una certezza profonda. Per l’uomo primitivo anche il politeismo è un’unificazione relativa del concetto in evoluzione della Deità; il politeismo è il monoteismo in formazione. Presto o tardi Dio è destinato ad essere compreso come la realtà dei valori, la sostanza dei significati e la vita della verità.

(67.1) 5:4.3 Dio non è soltanto colui che determina il destino, egli è la destinazione eterna dell’uomo. Tutte le attività umane non religiose cercano di piegare l’universo al servizio deformante dell’io. L’individuo veramente religioso cerca d’identificare il proprio io con l’universo e di dedicare poi le attività di questo io unificato al servizio della famiglia universale dei suoi simili, umani e superumani.

(67.2) 5:4.4 I domini della filosofia e dell’arte s’interpongono tra le attività religiose e non religiose dell’io umano. Per mezzo dell’arte e della filosofia l’uomo di mente materiale è attirato verso la contemplazione delle realtà spirituali e dei valori universali di significato eterno.

(67.3) 5:4.5 Tutte le religioni insegnano ad adorare la Deità ed una qualche dottrina di salvezza umana. La religione buddista promette la salvezza dalle sofferenze, una pace senza fine; la religione ebraica promette la salvezza dalle difficoltà, una prosperità basata sulla rettitudine; la religione greca prometteva la salvezza dalla disarmonia, dalla bruttezza, mediante la realizzazione della bellezza; il Cristianesimo promette la salvezza dal peccato, la santità; il Maomettanesimo promette la liberazione dalle rigorose regole morali del Giudaismo e del Cristianesimo. La religione di Gesù è la salvezza dall’ego, la liberazione delle creature dai mali del loro isolamento nel tempo e nell’eternità.

(67.4) 5:4.6 Gli Ebrei basavano la loro religione sulla bontà; i Greci sulla bellezza; entrambe le religioni cercavano la verità. Gesù rivelò un Dio d’amore, e l’amore abbraccia la totalità della verità, della bellezza e della bontà.

(67.5) 5:4.7 Gli Zoroastriani avevano una religione di moralità; gli Indù una religione di metafisica; i Confuciani una religione di etica. Gesù visse una religione di servizio. Tutte queste religioni hanno un valore in quanto sono validi approcci alla religione di Gesù. La religione è destinata a divenire la realtà dell’unificazione spirituale di tutto ciò che è buono, bello e vero nell’esperienza umana.

(67.6) 5:4.8 La religione greca aveva una parola d’ordine: “Conosci te stesso”; gli Ebrei incentravano il loro insegnamento su “Conosci il tuo Dio”; i Cristiani predicano un vangelo che mira ad una “conoscenza del Signore Gesù Cristo”; Gesù proclamò la buona novella “conosci Dio, e te stesso come figlio di Dio”. Queste differenti concezioni dello scopo della religione determinano il comportamento di un individuo nelle diverse situazioni della vita e prefigurano la profondità della sua adorazione e la natura delle sue abitudini personali di preghiera. Lo status spirituale di ogni religione può essere determinato dalla natura delle sue preghiere.

(67.7) 5:4.9 Il concetto di un Dio semiumano e geloso è un’inevitabile transizione tra il politeismo ed il sublime monoteismo. Un antropomorfismo esaltato è il più alto livello raggiungibile di una religione puramente evoluzionaria. Il Cristianesimo ha elevato il concetto di antropomorfismo dall’ideale dell’umano fino al concetto trascendente e divino della persona del Cristo glorificato. E questo antropomorfismo è il più elevato che l’uomo possa mai concepire.

(67.8) 5:4.10 Il concetto cristiano di Dio è un tentativo di combinare tre insegnamenti distinti:

(67.9) 5:4.11 1. Il concetto ebraico — Dio quale assertore di valori morali, un Dio di rettitudine.

(67.10) 5:4.12 2. Il concetto greco — Dio quale unificatore, un Dio di saggezza.

(68.1) 5:4.13 3. Il concetto di Gesù — Dio quale amico vivente, Padre amorevole, presenza divina.

(68.2) 5:4.14 Deve quindi essere evidente che la composita teologia cristiana incontra grande difficoltà a raggiungere la coerenza. Questa difficoltà è ulteriormente aggravata dal fatto che le dottrine del Cristianesimo primitivo erano generalmente basate sull’esperienza religiosa personale di tre persone differenti: Filone di Alessandria, Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso.

(68.3) 5:4.15 Nello studio della vita religiosa di Gesù, consideratelo positivamente. Non pensate tanto al fatto che era esente da peccato quanto alla sua rettitudine, al suo servizio amorevole. Gesù ha elevato l’amore passivo, rivelato nel concetto ebraico del Padre celeste, a quello attivo, più sublime, di amorevole affetto per le creature di un Dio che è Padre di ogni individuo, anche del malfattore.

(68.4) 5:5.1 La moralità ha origine nella ragione della coscienza di se stessi; essa è superanimale ma totalmente evoluzionaria. L’evoluzione umana include nel suo svolgersi tutte le acquisizioni antecedenti al conferimento degli Aggiustatori ed al conferimento dello Spirito della Verità. Ma il raggiungimento di livelli di moralità non libera l’uomo dalle proprie lotte della vita mortale. L’ambiente fisico in cui vive l’uomo comporta la lotta per l’esistenza; l’ambiente sociale necessita di aggiustamenti etici; le situazioni morali richiedono di operare delle scelte nei regni più elevati della ragione; l’esperienza spirituale (l’aver realizzato Dio) esige che l’uomo lo trovi e si sforzi sinceramente di essere simile a lui.

(68.5) 5:5.2 La religione non si basa sui fatti della scienza, sugli obblighi della società, sulle ipotesi della filosofia, o sui doveri impliciti nella moralità. La religione è un regno indipendente di risposta umana alle situazioni della vita e compare infallibilmente in tutti gli stadi di sviluppo umano posteriori alla morale. La religione può permeare tutti e quattro i livelli di comprensione dei valori e di godimento della fraternità universale: il livello fisico o materiale dell’autopreservazione; il livello sociale od emotivo della fraternità; il livello morale, o del dovere, della ragione; il livello spirituale di coscienza della fraternità universale mediante l’adorazione divina.

(68.6) 5:5.3 Lo scienziato che ricerca i fatti concepisce Dio come Causa Prima, un Dio di forza. L’artista sensibile vede Dio come ideale di bellezza, un Dio di estetica. Il filosofo raziocinante è talvolta incline a proporre un Dio di unità universale, persino una Deità panteistica. Coloro che hanno una religione di fede credono in un Dio che favorisce la sopravvivenza: il Padre che è nei cieli, il Dio d’amore.

(68.7) 5:5.4 La condotta morale precede sempre la religione evoluta e fa anche parte della religione rivelata, ma non è mai la totalità dell’esperienza religiosa. Il servizio sociale è il risultato di un pensare morale e di un vivere religioso. La moralità non porta biologicamente ai livelli spirituali superiori dell’esperienza religiosa. L’adorazione della bellezza astratta non è l’adorazione di Dio; e nemmeno l’esaltazione della natura ed il grande rispetto per l’unità sono l’adorazione di Dio.

(68.8) 5:5.5 La religione evoluzionaria è la madre della scienza, dell’arte e della filosofia che hanno innalzato l’uomo al livello di ricettività della religione rivelata, inclusi il conferimento degli Aggiustatori e la venuta dello Spirito della Verità. Il quadro evoluzionario dell’esistenza umana comincia e finisce con la religione, sebbene con qualità molto differenti di religione: una di evoluzione e biologica, l’altra di rivelazione e periodica. In tal modo, mentre la religione è normale e naturale per l’uomo, è anche facoltativa. L’uomo non deve essere religioso contro il suo volere.

(69.1) 5:5.6 L’esperienza religiosa, essendo essenzialmente spirituale, non può mai essere pienamente compresa dalla mente materiale; da qui la funzione della teologia, che è la psicologia della religione. La dottrina essenziale della realizzazione umana di Dio crea un paradosso nella comprensione finita. È quasi impossibile per la logica umana e per la ragione finita armonizzare il concetto dell’immanenza divina, Dio interno e parte di ogni individuo, con l’idea della trascendenza di Dio, il dominio divino dell’universo degli universi. Questi due concetti essenziali della Deità devono essere unificati nella comprensione per fede del concetto della trascendenza di un Dio personale e nella realizzazione della presenza interiore di un frammento di questo Dio, al fine di giustificare un’adorazione intelligente e convalidare la speranza della sopravvivenza della personalità. Le difficoltà ed i paradossi della religione sono inerenti al fatto che le realtà della religione travalicano completamente la capacità di comprensione intellettuale dei mortali.

(69.2) 5:5.7 L’uomo mortale trae tre grandi soddisfazioni dall’esperienza religiosa, anche nel corso del suo soggiorno temporale sulla terra:

(69.3) 5:5.8 1. Intellettualmente acquisisce la soddisfazione di una coscienza umana più unificata.

(69.4) 5:5.9 2. Filosoficamente gode della conferma dei suoi ideali dei valori morali.

(69.5) 5:5.10 3. Spiritualmente cresce nell’esperienza dell’amicizia divina e nelle soddisfazioni spirituali di una vera adorazione.

(69.6) 5:5.11 La coscienza di Dio, qual è provata da un mortale in evoluzione dei regni, deve consistere in tre fattori variabili, tre livelli distinti di realizzazione della realtà. C’è prima la coscienza mentale — la comprensione dell’idea di Dio. Viene poi la coscienza dell’anima — la realizzazione dell’ideale di Dio. Infine sorge la coscienza dello spirito — la realizzazione della realtà spirituale di Dio. Con l’unificazione di questi fattori della realizzazione divina, per quanto incompleta, la personalità mortale ricopre costantemente tutti i livelli coscienti con una realizzazione della personalità di Dio. Nei mortali che hanno raggiunto il Corpo della Finalità tutto questo porterà col tempo alla realizzazione della supremazia di Dio e potrà successivamente sfociare nella realizzazione dell’ultimità di Dio, una fase della supercoscienza absonita del Padre del Paradiso.

(69.7) 5:5.12 L’esperienza di essere coscienti di Dio rimane la stessa di generazione in generazione, ma con l’avanzamento in ogni epoca delle conoscenze umane il concetto filosofico e le definizioni teologiche di Dio devono cambiare. La conoscenza di Dio, la coscienza religiosa, è una realtà universale; ma per quanto valida (reale) sia l’esperienza religiosa, deve accettare di assoggettarsi ad una critica intelligente e ad un’interpretazione filosofica ragionevole. Essa non deve cercare di essere un elemento isolato nell’insieme dell’esperienza umana.

(69.8) 5:5.13 La sopravvivenza eterna della personalità dipende interamente dalla scelta della mente mortale, le cui decisioni determinano il potenziale di sopravvivenza dell’anima immortale. Quando la mente crede in Dio e l’anima conosce Dio, e quando con lo stimolo dell’Aggiustatore tutte desiderano Dio, allora la sopravvivenza è assicurata. Né limitazioni d’intelletto, né lacune d’insegnamento, né mancanza di cultura, né modestia di condizione sociale, né inferiorità di livelli umani di moralità risultanti da una sfortunata mancanza di opportunità educative, culturali e sociali possono invalidare la presenza dello spirito divino in tali individui sfortunati e svantaggiati sul piano umano, ma credenti. La presenza interiore del Monitore del Mistero costituisce l’inizio ed assicura la possibilità del potenziale di crescita e di sopravvivenza dell’anima immortale.

(70.1) 5:5.14 La capacità dei genitori mortali di procreare non è basata sulla loro condizione educativa, culturale, sociale o economica. L’unione dei fattori dei genitori in condizioni naturali è del tutto sufficiente ad assicurare una progenie. Una mente umana che discerne il bene ed il male e che possiede la capacità di adorare Dio, in unione con un divino Aggiustatore, è tutto ciò che è necessario, per quel mortale, per iniziare e favorire la formazione della sua anima immortale con qualità di sopravvivenza, se un tale individuo dotato di spirito cerca Dio, desidera sinceramente di divenire simile a lui e sceglie onestamente di fare la volontà del Padre che è nei cieli.

(70.2) 5:6.1 Il Padre Universale è il Dio delle personalità. Il dominio della personalità universale, dalle creature mortali e materiali più umili con status di personalità fino alle persone più elevate aventi dignità di creatore e status divino, ha il suo centro e la sua circonferenza nel Padre Universale. Dio il Padre è il donatore ed il conservatore di ogni personalità. Ed il Padre del Paradiso è anche il destino di tutte le personalità finite che scelgono sinceramente di fare la volontà divina, che amano Dio ed anelano ad essere simili a lui.

(70.3) 5:6.2 La personalità è uno dei misteri insoluti degli universi. Noi siamo in grado di formarci concetti adeguati dei fattori che entrano nella composizione dei vari ordini e livelli di personalità, ma non comprendiamo totalmente la natura reale della personalità stessa. Noi percepiamo chiaramente i numerosi fattori che, una volta riuniti, costituiscono il veicolo della personalità umana, ma non comprendiamo pienamente la natura ed il significato di tale personalità finita.

(70.4) 5:6.3 La personalità è potenziale in tutte le creature che posseggono una dotazione mentale che va dal minimo di coscienza di sé al massimo di coscienza di Dio. Ma la sola dotazione mentale non è la personalità, né lo è lo spirito o l’energia fisica. La personalità è quella qualità e quel valore della realtà cosmica che sono conferiti esclusivamente da Dio il Padre a questi sistemi viventi di energie associate e coordinate della materia, della mente e dello spirito. La personalità non è nemmeno una realizzazione progressiva. La personalità può essere materiale o spirituale, ma o c’è personalità o non c’è personalità. Ciò che è altro-che-personale non raggiunge mai il livello del personale, salvo che per l’azione diretta del Padre del Paradiso.

(70.5) 5:6.4 Il dono della personalità è funzione esclusiva del Padre Universale, la personalizzazione dei sistemi viventi d’energia che egli dota degli attributi di una relativa coscienza creativa ed il controllo di questi attributi attraverso il libero arbitrio. Non c’è personalità se non di Dio il Padre, e non esiste personalità se non per Dio il Padre. Gli attributi fondamentali dell’individualità umana, così come l’Aggiustatore assoluto, nucleo della personalità umana, sono conferimenti del Padre Universale che agisce nel suo dominio esclusivamente personale del ministero cosmico.

(70.6) 5:6.5 Gli Aggiustatori di status prepersonale abitano numerosi tipi di creature mortali, assicurando così che questi stessi esseri possano sopravvivere alla morte fisica e personalizzarsi come creature morontiali con potenziale di conquista spirituale ultima. Perché, quando nella mente di questa creatura dotata di personalità dimora un frammento dello spirito del Dio eterno, dono prepersonale del Padre personale, allora tale personalità finita possiede il potenziale del divino e dell’eterno, ed aspira ad un destino simile all’Ultimo, tendendo anche ad una comprensione dell’Assoluto.

(71.1) 5:6.6 La capacità di raggiungere la personalità divina è insita nell’Aggiustatore prepersonale; la capacità di raggiungere la personalità umana è potenziale nella dotazione di mente cosmica dell’essere umano. Ma la personalità esperienziale dell’uomo mortale è osservabile come realtà attiva e funzionale solo dopo che il veicolo materiale di vita della creatura mortale è stato toccato dalla divinità liberatrice del Padre Universale, venendo così lanciata sui mari dell’esperienza come personalità cosciente di sé e (relativamente) capace di determinarsi e di creare se stessa. L’io materiale è veramente ed incondizionatamente personale.

(71.2) 5:6.7 L’io materiale possiede una personalità e un’identità, un’identità temporale; l’Aggiustatore spirituale prepersonale ha anch’esso un’identità, un’identità eterna. Questa personalità materiale e questa prepersonalità spirituale sono capaci di unire i loro attributi creativi in modo da portare all’esistenza l’identità sopravvivente dell’anima immortale.

(71.3) 5:6.8 Dopo aver provveduto in tal modo alla crescita dell’anima immortale ed aver liberato l’io interiore dell’uomo dalle catene di dipendenza assoluta dalla causalità antecedente, il Padre si tiene in disparte. Ora all’uomo, essendo stato liberato in tal modo dalle catene della risposta alla causalità, almeno per quanto concerne il suo destino eterno, ed essendo stato provveduto per la crescita del suo io immortale, cioè l’anima, all’uomo stesso non resta che volere o impedire la creazione di questo io sopravvivente ed eterno che è suo per scelta. Nessun altro essere, forza, creatore o agente in tutto l’immenso universo degli universi può interferire in un qualunque modo nella sovranità assoluta del libero arbitrio umano, che opera nei domini della scelta concernente il destino eterno della personalità del mortale che sceglie. Per quanto riguarda la sopravvivenza eterna, Dio ha decretato la sovranità della volontà materiale e mortale, e questo decreto è assoluto.

(71.4) 5:6.9 La donazione della personalità alle creature conferisce una relativa liberazione dalla reazione servile alla causalità antecedente, e le personalità di tutti questi esseri morali, evoluzionari o altro, sono incentrate nella personalità del Padre Universale. Esse sono sempre attratte verso la sua presenza in Paradiso da quell’affinità dell’essere che costituisce la vasta ed universale cerchia familiare ed il circuito fraterno del Dio eterno. C’è affinità di spontaneità divina in ogni personalità.

(71.5) 5:6.10 Il circuito della personalità dell’universo degli universi è incentrato nella persona del Padre Universale, ed il Padre del Paradiso è personalmente cosciente di tutte le personalità su tutti i livelli d’esistenza autocosciente ed è in personale contatto con esse. E questa coscienza della personalità di tutta la creazione esiste indipendentemente dalla missione degli Aggiustatori di Pensiero.

(71.6) 5:6.11 Come ogni gravità è messa in circuito nell’Isola del Paradiso e come ogni mente è messa in circuito nell’Attore Congiunto ed ogni spirito nel Figlio Eterno, allo stesso modo ogni personalità è messa in circuito nella presenza personale del Padre Universale, e questo circuito trasmette infallibilmente l’adorazione di tutte le personalità alla Personalità Originale ed Eterna.

(71.7) 5:6.12 Per quanto concerne le personalità non abitate da un Aggiustatore, l’attributo di libertà di scelta è concesso dal Padre Universale anche a loro, e tali persone sono anch’esse inserite nel grande circuito dell’amore divino, il circuito della personalità del Padre Universale. Dio assicura la sovranità di scelta a tutte le vere personalità. Nessuna creatura personale può essere costretta all’avventura eterna. Il portale dell’eternità si apre solo in risposta alla libera scelta dei figli dotati di libero arbitrio del Dio del libero arbitrio.

(72.1) 5:6.13 Quanto sopra rappresenta i miei sforzi per esporre la relazione tra il Dio vivente ed i figli del tempo. E quando tutto è stato detto e fatto, io non posso far niente di più utile che ripetere che Dio è vostro Padre nell’universo e che voi siete tutti suoi figli planetari.

(72.2) 5:6.14 [Questo fascicolo è il quinto ed ultimo della serie che presenta la descrizione del Padre Universale da parte di un Consigliere Divino di Uversa.]


 

(73.1) 6:0.1 IL FIGLIO Eterno è l’espressione perfetta e finale del “primo” concetto personale ed assoluto del Padre Universale. Di conseguenza, ogniqualvolta ed in qualunque modo il Padre si esprime in maniera personale ed assoluta, lo fa tramite suo Figlio Eterno che è sempre stato, è e sarà sempre il Verbo divino e vivente. Questo Figlio Eterno risiede al centro di tutte le cose, ed in diretta associazione con l’avvolgente presenza personale del Padre Universale ed Eterno.

(73.2) 6:0.2 Noi parliamo del “primo” pensiero di Dio ed alludiamo ad un’impossibile origine nel tempo del Figlio Eterno nell’intento di trovare accesso ai canali di pensiero dell’intelletto umano. Queste distorsioni di linguaggio rappresentano i nostri migliori sforzi per un compromesso che permetta il contatto con le menti vincolate al tempo delle creature mortali. In senso sequenziale il Padre Universale non avrebbe mai potuto avere un primo pensiero, né il Figlio Eterno avrebbe mai potuto avere un inizio. Ma io ho ricevuto l’ordine di descrivere le realtà dell’eternità alle menti dei mortali limitate dal tempo servendomi di questi simboli di pensiero, e di designare le relazioni dell’eternità con questi concetti temporali di sequenzialità.

(73.3) 6:0.3 Il Figlio Eterno è la personalizzazione spirituale del concetto universale ed infinito della realtà divina, dello spirito non qualificato e della personalità assoluta del Padre del Paradiso. Perciò il Figlio costituisce la rivelazione divina dell’identità di creatore del Padre Universale. La personalità perfetta del Figlio rivela che il Padre è effettivamente la sorgente eterna ed universale di tutti i significati e valori dello spirituale, del volitivo, dell’intenzionale e del personale.

(73.4) 6:0.4 Nel nostro sforzo per consentire alla mente finita del tempo di formare un concetto sequenziale delle relazioni tra gli esseri infiniti ed eterni della Trinità del Paradiso, utilizziamo delle licenze concettuali come quella che si riferisce al “primo concetto personale, universale ed infinito del Padre”. Mi è impossibile trasmettere alla mente umana un’idea adeguata delle relazioni eterne delle Deità. Perciò impiego termini che forniranno alla mente finita una qualche idea delle relazioni di questi esseri eterni nelle susseguenti ere del tempo. Noi crediamo che il Figlio abbia avuto origine dal Padre; ci viene insegnato che entrambi sono incondizionatamente eterni. È evidente, dunque, che nessuna creatura del tempo potrà mai comprendere pienamente questo mistero, quello di un Figlio che è derivato dal Padre e che è tuttavia coordinatamente eterno con il Padre stesso.

(73.5) 6:1.1 Il Figlio Eterno è l’originale ed unigenito Figlio di Dio. Egli è Dio il Figlio, la Seconda Persona della Deità ed il creatore associato di tutte le cose. Come il Padre è la Prima Grande Sorgente e Centro, così il Figlio Eterno è la Seconda Grande Sorgente e Centro.

(74.1) 6:1.2 Il Figlio Eterno è il centro spirituale e l’amministratore divino del governo spirituale dell’universo degli universi. Il Padre Universale è prima un creatore e poi un controllore; il Figlio Eterno è prima un cocreatore e poi un amministratore spirituale. “Dio è spirito”, ed il Figlio è una rivelazione personale di questo spirito. La Prima Sorgente e Centro è l’Assoluto della Volizione; la Seconda Sorgente e Centro è l’Assoluto della Personalità.

(74.2) 6:1.3 Il Padre Universale non agisce mai personalmente come creatore se non in congiunzione con il Figlio o con l’azione coordinata del Figlio. Se chi ha scritto il Nuovo Testamento si fosse riferito al Figlio Eterno, avrebbe espresso la verità quando scrisse: “All’inizio era il Verbo, ed il Verbo era con Dio, ed il Verbo era Dio. Tutte le cose sono state fatte da lui, e niente di ciò che è stato fatto è stato fatto senza di lui.”

(74.3) 6:1.4 Quando un Figlio del Figlio Eterno apparve su Urantia, quelli che fraternizzarono con questo essere divino in forma umana parlarono di lui come di “Colui che era fin dall’inizio, che abbiamo ascoltato, che abbiamo visto con i nostri occhi, che abbiamo osservato, che le nostre mani hanno toccato, il Verbo stesso di vita”. E questo Figlio di conferimento proveniva dal Padre altrettanto veramente quanto proveniva il Figlio Originale, com’è indicato in una delle sue preghiere terrene: “Ed ora, o Padre mio, glorificami con il tuo essere, con la gloria che avevo presso di te prima che questo mondo fosse.”

(74.4) 6:1.5 Il Figlio Eterno è conosciuto con nomi differenti nei vari universi. Nell’universo centrale è conosciuto come la Sorgente Coordinata, il Cocreatore e l’Associato Assoluto. Su Uversa, la capitale del superuniverso, noi designiamo il Figlio come il Centro Spirituale Coordinato e come l’Amministratore Spirituale Eterno. Su Salvington, la capitale del vostro universo locale, questo Figlio è indicato come la Seconda Eterna Sorgente e Centro. I Melchizedek lo chiamano il Figlio dei Figli. Sul vostro mondo, ma non nel vostro sistema di sfere abitate, questo Figlio Originale è stato confuso con un Figlio Creatore coordinato, Micael di Nebadon, che ha conferito se stesso alle razze mortali di Urantia.

(74.5) 6:1.6 Benché ciascuno dei Figli Paradisiaci possa essere chiamato a giusto titolo Figlio di Dio, noi abbiamo l’abitudine di riservare l’appellativo di “Figlio Eterno” al Figlio Originale, la Seconda Sorgente e Centro, cocreatore con il Padre Universale dell’universo centrale di potere e di perfezione e cocreatore di tutti gli altri Figli divini originati dalle Deità infinite.

(74.6) 6:2.1 Il Figlio Eterno è altrettanto immutabile ed infinitamente degno di fiducia quanto il Padre Universale. Egli è anche altrettanto spirituale quanto il Padre, veramente uno spirito illimitato. A voi che siete di umile origine, il Figlio dovrebbe apparire più personale poiché è un gradino più vicino a voi rispetto al Padre Universale.

(74.7) 6:2.2 Il Figlio Eterno è il Verbo eterno di Dio. Egli è del tutto simile al Padre. In effetti, il Figlio Eterno è Dio il Padre personalmente manifesto all’universo degli universi. Per questo è stato, è e sarà sempre vero dire del Figlio Eterno e di tutti i Figli Creatori coordinati che: “Colui che ha visto il Figlio ha visto il Padre.”

(74.8) 6:2.3 Per natura il Figlio è del tutto simile al Padre spirituale. Quando adoriamo il Padre Universale, allo stesso tempo noi adoriamo effettivamente Dio il Figlio e Dio lo Spirito. Dio il Figlio è altrettanto divinamente reale ed eterno in natura quanto Dio il Padre.

(75.1) 6:2.4 Il Figlio non solo possiede tutta la rettitudine infinita e trascendente del Padre, ma riflette anche tutta la santità di carattere del Padre. Il Figlio condivide la perfezione del Padre e condivide anche la responsabilità di aiutare tutte le creature imperfette nei loro sforzi spirituali per raggiungere la perfezione divina.

(75.2) 6:2.5 Il Figlio Eterno possiede tutto il carattere di divinità e tutti gli attributi di spiritualità del Padre. Il Figlio è la totalità dell’assolutezza di Dio in personalità ed in spirito, e queste qualità il Figlio le rivela nella sua gestione personale del governo spirituale dell’universo degli universi.

(75.3) 6:2.6 Dio è veramente uno spirito universale. Dio è spirito, e questa natura spirituale del Padre è focalizzata e personalizzata nella Deità del Figlio Eterno. Nel Figlio tutte le qualità spirituali appaiono grandemente esaltate dalla differenziazione con l’universalità della Prima Sorgente e Centro. E come il Padre condivide la sua natura spirituale con il Figlio, così altrettanto pienamente e senza riserve entrambi condividono lo spirito divino con l’Attore Congiunto, lo Spirito Infinito.

(75.4) 6:2.7 Nell’amore della verità e nella creazione della bellezza il Padre ed il Figlio sono uguali, salvo che il Figlio sembra dedicarsi di più alla realizzazione della bellezza esclusivamente spirituale dei valori universali.

(75.5) 6:2.8 Quanto a bontà divina, io non discerno alcuna differenza tra il Padre ed il Figlio. Il Padre ama i suoi figli dell’universo come un padre; il Figlio Eterno guarda tutte le creature come un padre e come un fratello.

(75.6) 6:3.1 Il Figlio prende parte alla giustizia ed alla rettitudine della Trinità, ma ricopre questi tratti di divinità con la personalizzazione infinita dell’amore e della misericordia del Padre; il Figlio è la rivelazione dell’amore divino agli universi. Come Dio è amore, così il Figlio è misericordia. Il Figlio non può amare più del Padre, ma può mostrare misericordia verso le creature anche in modo addizionale, perché non solo è un creatore primordiale come il Padre, ma è anche il Figlio Eterno di questo stesso Padre, partecipando così all’esperienza di filiazione di tutti gli altri figli del Padre Universale.

(75.7) 6:3.2 Il Figlio Eterno è il grande ministro della misericordia per tutta la creazione. La misericordia è l’essenza del carattere spirituale del Figlio. I comandamenti del Figlio Eterno, quali vengono trasmessi sui circuiti spirituali della Seconda Sorgente e Centro, sono armonizzati sui toni della misericordia.

(75.8) 6:3.3 Per comprendere l’amore del Figlio Eterno, dovete prima percepire la sua sorgente divina, il Padre, che è amore, e poi osservare il dispiegarsi di questo affetto infinito nell’immenso ministero dello Spirito Infinito e delle sue schiere quasi illimitate di personalità tutelari.

(75.9) 6:3.4 Il ministero del Figlio Eterno è consacrato alla rivelazione del Dio d’amore all’universo degli universi. Questo Figlio divino non è impegnato nell’avvilente compito di tentare di persuadere il suo benevolo Padre ad amare le sue umili creature ed a mostrare misericordia ai malfattori del tempo. Quale errore immaginare il Figlio Eterno che supplica il Padre Universale di mostrare misericordia verso le sue umili creature dei mondi materiali dello spazio! Questi concetti di Dio sono grossolani e grotteschi. Dovreste piuttosto capire che tutti gl’interventi misericordiosi dei Figli di Dio sono una rivelazione diretta dell’amore universale e della compassione infinita del cuore del Padre. L’amore del Padre è la sorgente reale ed eterna della misericordia del Figlio.

(75.10) 6:3.5 Dio è amore, il Figlio è misericordia. La misericordia è amore applicato, l’amore del Padre in azione nella persona del suo Figlio Eterno. L’amore di questo Figlio universale è anch’esso universale. Nel modo in cui l’amore è compreso su un pianeta sessuato, l’amore di Dio è più paragonabile all’amore di un padre, mentre l’amore del Figlio Eterno è più simile all’affetto di una madre. Questi esempi sono in verità grossolani, ma io li impiego nella speranza di trasmettere alla mente umana l’idea che c’è una differenza, non di contenuto divino bensì di qualità e di tecnica d’espressione, tra l’amore del Padre e l’amore del Figlio.

(76.1) 6:4.1 Il Figlio Eterno motiva il livello spirituale della realtà cosmica. Il potere spirituale del Figlio è assoluto in rapporto a tutte le realtà dell’universo. Egli esercita un controllo perfetto sull’interassociazione di tutte le energie spirituali indifferenziate e su tutta la realtà spirituale attuata grazie alla sua padronanza assoluta della gravità spirituale. Ogni puro spirito non frammentato e tutti gli esseri e valori spirituali rispondono al potere d’attrazione infinito del Figlio primario del Paradiso. E se l’eterno futuro dovesse assistere all’apparizione di un universo illimitato, la gravità spirituale ed il potere spirituale del Figlio Originale si mostrerebbero del tutto adeguati per il controllo spirituale ed un’efficace amministrazione di una tale creazione illimitata.

(76.2) 6:4.2 Il Figlio è onnipotente soltanto nel regno dello spirito. Nell’economia eterna dell’amministrazione universale non s’incontrano mai sprechi e superflue ripetizioni di funzioni. Le Deità non sono dedite a duplicazioni inutili del ministero universale.

(76.3) 6:4.3 L’onnipresenza del Figlio Originale costituisce l’unità spirituale dell’universo degli universi. La coesione spirituale di tutta la creazione poggia sulla presenza attiva in ogni luogo dello spirito divino del Figlio Eterno. Quando concepiamo la presenza spirituale del Padre, troviamo difficile differenziarla, nella nostra mente, dalla presenza spirituale del Figlio Eterno. Lo spirito del Padre risiede eternamente nello spirito del Figlio.

(76.4) 6:4.4 Il Padre deve essere spiritualmente onnipresente, ma questa onnipresenza sembra essere inseparabile dalle attività spirituali ovunque compiute del Figlio Eterno. Noi crediamo, tuttavia, che in tutte le situazioni comportanti la presenza di duplice natura spirituale del Padre-Figlio, lo spirito del Figlio sia coordinato con lo spirito del Padre.

(76.5) 6:4.5 Nel suo contatto con le personalità il Padre agisce nel circuito della personalità. Nel suo contatto personale e rivelabile con la creazione spirituale, egli appare nei frammenti della sua Deità totale, e questi frammenti del Padre hanno una funzione solitaria, unica ed esclusiva in ogni luogo ed ogniqualvolta appaiono negli universi. In tutte queste situazioni lo spirito del Figlio è coordinato con la funzione spirituale della presenza frammentata del Padre Universale.

(76.6) 6:4.6 Spiritualmente il Figlio Eterno è onnipresente. Lo spirito del Figlio Eterno è certamente con voi ed attorno a voi, ma non dentro di voi e quale parte di voi come il Monitore del Mistero. Il frammento interiore del Padre adatta la mente umana a comportamenti progressivamente divini, dopo di che questa mente ascendente diviene sempre più reattiva al potere spirituale d’attrazione dell’onnipotente circuito della gravità spirituale della Seconda Sorgente e Centro.

(76.7) 6:4.7 Il Figlio Originale è universalmente e spiritualmente cosciente di se stesso. In saggezza, il Figlio è del tutto uguale al Padre. Nei regni della conoscenza, dell’onniscienza, noi non sappiamo distinguere tra la Prima e la Seconda Sorgente. Come il Padre, il Figlio conosce tutto; egli non è mai sorpreso da alcun evento universale; comprende la fine sin dall’inizio.

(77.1) 6:4.8 Il Padre ed il Figlio conoscono realmente il numero e la posizione di tutti gli spiriti e di tutti gli esseri spiritualizzati esistenti nell’universo degli universi. Non solo il Figlio conosce tutte le cose in virtù del proprio spirito onnipresente, ma il Figlio, parimenti al Padre e all’Attore Congiunto, ha piena conoscenza della vasta intelligenza riflettiva dell’Essere Supremo, e questa intelligenza è al corrente in ogni momento di tutto ciò che succede in tutti i mondi dei sette superuniversi. E ci sono altri modi grazie ai quali il Figlio del Paradiso è onnisciente.

(77.2) 6:4.9 Il Figlio Eterno, in quanto personalità spirituale amorevole, misericordiosa e soccorrevole, è interamente ed infinitamente uguale al Padre Universale, mentre in tutti i contatti personali misericordiosi ed affettuosi con gli esseri ascendenti dei regni inferiori il Figlio Eterno è altrettanto benevolo e premuroso, altrettanto paziente ed indulgente quanto lo sono negli universi locali i suoi Figli Paradisiaci, che così frequentemente conferiscono se stessi ai mondi evoluzionari del tempo.

(77.3) 6:4.10 È inutile dilungarsi ulteriormente sugli attributi del Figlio Eterno. Con le eccezioni segnalate, è sufficiente studiare gli attributi spirituali di Dio il Padre per comprendere e valutare correttamente gli attributi di Dio il Figlio.

(77.4) 6:5.1 Il Figlio Eterno non agisce personalmente nei domini fisici, né funziona, se non tramite l’Attore Congiunto, sui livelli del ministero mentale per gli esseri creature. Ma queste limitazioni non condizionano in alcun altro modo il Figlio Eterno nel suo pieno e libero esercizio di tutti gli attributi divini di onniscienza, onnipresenza ed onnipotenza spirituali.

(77.5) 6:5.2 Il Figlio Eterno non pervade personalmente i potenziali di spirito insiti nell’infinità dell’Assoluto della Deità, ma via via che questi potenziali diventano attuali, entrano nel controllo onnipotente del circuito della gravità spirituale del Figlio.

(77.6) 6:5.3 La personalità è il dono esclusivo del Padre Universale. Il Figlio Eterno deriva la sua personalità dal Padre, ma non conferisce personalità senza il Padre. Il Figlio dà origine ad una vasta schiera di spiriti, ma queste derivazioni non sono personalità. Quando il Figlio crea delle personalità, lo fa in congiunzione con il Padre o con il Creatore Congiunto, il quale può agire in queste relazioni per conto del Padre. Il Figlio Eterno è così un cocreatore di personalità, ma non conferisce la personalità ad alcun essere, e da se stesso, da solo, non crea mai esseri personali. Questa limitazione d’azione, tuttavia, non priva il Figlio della capacità di creare ogni tipo di realtà altro-che-personale.

(77.7) 6:5.4 Il Figlio Eterno è limitato nella trasmissione delle prerogative di creatore. Il Padre, rendendo eterno il Figlio Originale, gli ha conferito il potere ed il privilegio di unirsi successivamente a lui nel divino atto di produrre altri Figli in possesso di attributi creativi, e questo essi hanno fatto e fanno ancora. Ma una volta che questi Figli coordinati sono stati originati, le prerogative di creatività non sembrano essere ulteriormente trasmissibili. Il Figlio Eterno trasmette la facoltà di creare soltanto alla prima, o diretta, personalizzazione. Pertanto, quando il Padre ed il Figlio si uniscono per personalizzare un Figlio Creatore, raggiungono il loro intento. Ma il Figlio Creatore portato in tal modo all’esistenza non è mai capace di trasmettere o delegare le prerogative di creatività ai vari ordini di Figli che può successivamente creare, sebbene nei Figli più elevati degli universi locali appaia un riflesso molto limitato degli attributi creativi di un Figlio Creatore.

(78.1) 6:5.5 Il Figlio Eterno, in quanto essere infinito ed esclusivamente personale, non può frammentare la sua natura, non può distribuire né conferire parti individualizzate del suo essere ad altre persone od entità, come fanno il Padre Universale e lo Spirito Infinito. Ma il Figlio può conferire, e conferisce, se stesso come spirito illimitato per impregnare tutta la creazione ed attrarre incessantemente a sé tutte le personalità e le realtà spirituali.

(78.2) 6:5.6 Ricordatevi sempre che il Figlio Eterno è il ritratto personale del Padre spirituale per tutta la creazione. Il Figlio è personale e nient’altro che personale nel senso di Deità. Questa personalità divina ed assoluta non può essere disgregata o frammentata. Dio il Padre e Dio lo Spirito sono veramente personali, ma sono anche qualsiasi altra cosa in addizione ad essere tali personalità di Deità.

(78.3) 6:5.7 Sebbene il Figlio Eterno non possa partecipare personalmente al conferimento degli Aggiustatori di Pensiero, nell’eterno passato egli sedeva in consiglio con il Padre Universale, approvando il piano e promettendo una collaborazione incessante quando il Padre, nel progettare il conferimento degli Aggiustatori di Pensiero, propose al Figlio: “Facciamo l’uomo mortale a nostra stessa immagine.” E come il frammento spirituale del Padre dimora in voi, così la presenza spirituale del Figlio vi avvolge, ed entrambi operano per sempre come uno solo per il vostro avanzamento spirituale.

(78.4) 6:6.1 Il Figlio Eterno è spirito e possiede una mente, ma non una mente od uno spirito che la mente umana possa comprendere. Un uomo mortale percepisce la mente sui livelli finito, cosmico, materiale e personale. L’uomo osserva anche dei fenomeni mentali in organismi viventi che funzionano sul livello subpersonale (animale), ma gli è difficile cogliere la natura della mente quando è associata ad esseri sovrammateriali e fa parte di personalità esclusivamente spirituali. Tuttavia, la mente deve essere definita in modi diversi quando si riferisce al livello spirituale dell’esistenza e quando è impiegata per indicare funzioni spirituali dell’intelligenza. Il genere di mente che è direttamente collegato con lo spirito non è paragonabile né alla mente che coordina lo spirito e la materia, né alla mente che è collegata solo con la materia.

(78.5) 6:6.2 Lo spirito è sempre cosciente, dotato di mente e provvisto di varie fasi d’identità. Senza la mente in una qualche fase non vi sarebbe coscienza spirituale nella fraternità degli esseri spirituali. L’equivalente della mente, la capacità di conoscere e di essere conosciuti, è innato nella Deità. La Deità può essere personale, prepersonale, superpersonale o impersonale, ma la Deità non è mai priva di mente, non è mai, cioè, quanto meno priva della capacità di comunicare con entità, esseri o personalità similari.

(78.6) 6:6.3 La mente del Figlio Eterno è simile a quella del Padre, ma dissimile da ogni altra mente nell’universo e, con la mente del Padre, è l’antenata delle vaste e diverse dotazioni mentali del Creatore Congiunto. La mente del Padre e del Figlio, quell’intelletto che è ancestrale alla mente assoluta della Terza Sorgente e Centro, è forse meglio illustrata nella pre-mente di un Aggiustatore di Pensiero, perché, anche se questi frammenti del Padre sono completamente esterni ai circuiti mentali dell’Attore Congiunto, hanno una certa forma di pre-mente. Essi conoscono così come sono conosciuti; godono dell’equivalente del pensare umano.

(78.7) 6:6.4 Il Figlio Eterno è totalmente spirituale; l’uomo è quasi interamente materiale. Per tale ragione, molte cose concernenti la personalità spirituale del Figlio Eterno, le sue sette sfere spirituali che circondano il Paradiso e la natura delle creazioni impersonali del Figlio del Paradiso, dovranno attendere che raggiungiate lo status spirituale che segue il completamento della vostra ascensione morontiale dell’universo locale di Nebadon. Ed allora, mentre attraverserete il superuniverso e proseguirete verso Havona, molti di questi misteri nascosti dello spirito si chiariranno via via che comincerete ad essere dotati della “mente dello spirito” — l’intuizione spirituale.

(79.1) 6:7.1 Il Figlio Eterno è quella personalità infinita ai cui vincoli di personalità non qualificata il Padre Universale si è sottratto mediante la tecnica della trinitizzazione, in virtù della quale ha da allora sempre continuato a conferirsi in una profusione senza fine al suo universo in continua espansione di Creatori e di creature. Il Figlio è personalità assoluta; Dio è personalità paterna — la fonte della personalità, il conferitore della personalità, la causa della personalità. Ogni essere personale deriva la sua personalità dal Padre Universale proprio come il Figlio Originale deriva eternamente la sua personalità dal Padre del Paradiso.

(79.2) 6:7.2 La personalità del Figlio del Paradiso è assoluta e puramente spirituale, e questa personalità assoluta è anche il modello divino ed eterno, in primo luogo del conferimento della personalità fatto dal Padre all’Attore Congiunto e successivamente del conferimento della personalità alle miriadi di sue creature in tutto l’immenso universo.

(79.3) 6:7.3 Il Figlio Eterno è veramente un ministro misericordioso, uno spirito divino, un potere spirituale ed una personalità reale. Il Figlio è la natura spirituale e personale di Dio resa manifesta agli universi — la somma e la sostanza della Prima Sorgente e Centro spogliata di tutto ciò che è non personale, extradivino, non spirituale e puro potenziale. Ma è impossibile trasmettere alla mente umana un’immagine verbale della bellezza e della grandiosità della personalità celeste del Figlio Eterno. Tutto ciò che tende ad offuscare il concetto del Padre Universale esercita un’influenza quasi uguale per impedire il riconoscimento concettuale del Figlio Eterno. Voi dovrete aspettare di essere giunti in Paradiso, ed allora comprenderete perché io sono stato incapace di descrivere alla comprensione della mente finita il carattere di questa personalità assoluta.

(79.4) 6:8.1 In ciò che concerne l’identità, la natura e gli altri attributi della personalità, il Figlio Eterno è l’esatto uguale, il perfetto complemento e l’eterna contropartita del Padre Universale. Nello stesso senso che Dio è il Padre Universale, il Figlio è la Madre Universale. E l’insieme di tutti noi, umili ed elevati, costituisce la loro famiglia universale.

(79.5) 6:8.2 Per apprezzare il carattere del Figlio dovreste studiare la rivelazione del carattere divino del Padre; essi sono per sempre ed inseparabilmente uno. In quanto personalità divine essi sono praticamente indistinguibili da parte degli ordini inferiori dell’intelligenza. Il loro riconoscimento separato non è altrettanto difficile per quelli che traggono origine dagli atti creativi delle Deità stesse. Gli esseri che nascono nell’universo centrale ed in Paradiso discernono il Padre ed il Figlio non solo come una sola unità personale di controllo universale, ma anche come due personalità distinte che operano in domini definiti dell’amministrazione universale.

(79.6) 6:8.3 In quanto persone voi potete concepire il Padre Universale ed il Figlio Eterno come individualità separate, perché in verità lo sono; ma nell’amministrazione degli universi essi sono talmente intrecciati ed in correlazione che non è sempre possibile distinguerli. Quando negli affari degli universi incontriamo il Padre ed il Figlio in interassociazioni indistinte, non è sempre proficuo tentare di separare le loro operazioni. Ricordatevi semplicemente che Dio è il pensiero iniziatore ed il Figlio è il verbo espressivo. In ogni universo locale questa inseparabilità è personalizzata nella divinità del Figlio Creatore, che rappresenta sia il Padre che il Figlio per le creature di dieci milioni di mondi abitati.

(80.1) 6:8.4 Il Figlio Eterno è infinito, ma è avvicinabile tramite le persone dei suoi Figli Paradisiaci ed il paziente ministero dello Spirito Infinito. Senza il servizio di conferimento dei Figli Paradisiaci ed il ministero amorevole delle creature dello Spirito Infinito, gli esseri di origine materiale non avrebbero alcuna speranza di raggiungere il Figlio Eterno. Ed è altrettanto vero che con l’aiuto e la guida di questi agenti celesti i mortali coscienti di Dio raggiungeranno certamente il Paradiso e staranno un giorno alla presenza personale di questo maestoso Figlio dei Figli.

(80.2) 6:8.5 Anche se il Figlio Eterno è il modello di raggiungimento della personalità mortale, vi è più facile cogliere la realtà del Padre e dello Spirito, perché il Padre è il conferitore effettivo della vostra personalità umana e lo Spirito Infinito è la sorgente assoluta della vostra mente mortale. Ma via via che ascenderete sul sentiero del progresso spirituale verso il Paradiso, la personalità del Figlio Eterno diverrà sempre più reale per voi e la realtà della sua mente infinitamente spirituale diverrà più discernibile per la vostra mente in corso di progressiva spiritualizzazione.

(80.3) 6:8.6 Il concetto del Figlio Eterno non potrà mai risplendere vivamente nella vostra mente materiale o successivamente morontiale; e fino a che non vi spiritualizzerete e non inizierete la vostra ascensione spirituale, la vostra comprensione della personalità del Figlio Eterno non comincerà ad eguagliare la vividezza del vostro concetto della personalità del Figlio Creatore originario del Paradiso che, in persona ed in quanto persona, si è un giorno incarnato ed ha vissuto su Urantia come un uomo tra gli uomini.

(80.4) 6:8.7 Durante tutta la vostra esperienza nell’universo locale il Figlio Creatore, la cui personalità è comprensibile dagli uomini, deve compensare la vostra incapacità di cogliere il pieno significato del Figlio Eterno del Paradiso, che è più esclusivamente spirituale ma personale. Mentre vi eleverete passando per Orvonton ed Havona, via via che lascerete dietro di voi la vivida immagine ed i ricordi profondi del Figlio Creatore del vostro universo locale, il superamento di questa esperienza materiale e morontiale sarà compensato da concetti sempre più ampi e da una comprensione sempre più profonda del Figlio Eterno del Paradiso, la cui realtà e vicinanza aumenteranno sempre a mano a mano che progredirete verso il Paradiso.

(80.5) 6:8.8 Il Figlio Eterno è una grande e gloriosa personalità. Benché sia al di là dei poteri della mente mortale e materiale afferrare la realtà della personalità di un tale essere infinito, non dubitate, egli è una persona. Io so di che cosa parlo. Sono stato alla presenza divina di questo Figlio Eterno innumerevoli volte ed ho viaggiato poi nell’universo per eseguire i suoi benevoli ordini.

(80.6) 6:8.9 [Redatto da un Consigliere Divino incaricato di formulare questa esposizione che descrive il Figlio Eterno del Paradiso.]


 

(81.1) 7:0.1 IL FIGLIO Originale è sempre interessato all’esecuzione degli aspetti spirituali del proposito eterno del Padre, quale si dispiega progressivamente nei fenomeni degli universi in evoluzione con i loro molteplici gruppi di esseri viventi. Noi non comprendiamo pienamente questo piano eterno, ma il Figlio del Paradiso indubbiamente sì.

(81.2) 7:0.2 Il Figlio è simile al Padre, nel senso che cerca di conferire il più possibile di se stesso sui suoi Figli coordinati e sui loro Figli subordinati. Ed il Figlio partecipa della natura autodistributiva del Padre nel conferimento senza riserve di se stesso sullo Spirito Infinito, loro esecutore congiunto.

(81.3) 7:0.3 Come sostenitore delle realtà spirituali, la Seconda Sorgente e Centro è il contrappeso eterno dell’Isola del Paradiso, che sostiene così stupendamente tutte le cose materiali. In tal modo la Prima Sorgente e Centro è perennemente rivelata nella bellezza materiale dei mirabili archetipi dell’Isola centrale e nei valori spirituali della personalità celeste del Figlio Eterno.

(81.4) 7:0.4 Il Figlio Eterno è il sostenitore effettivo della vasta creazione di realtà spirituali e di esseri spirituali. Il mondo dello spirito è l’habitus, la condotta personale del Figlio, e le realtà impersonali della natura spirituale rispondono sempre alla volontà ed al proposito della personalità perfetta del Figlio Assoluto.

(81.5) 7:0.5 Tuttavia, il Figlio non è personalmente responsabile della condotta di tutte le personalità spirituali. La volontà della creatura personale è relativamente libera e perciò determina le azioni di questi esseri volitivi. Il mondo spirituale del libero arbitrio non è quindi sempre veramente rappresentativo del carattere del Figlio Eterno, così come la natura su Urantia non è realmente rivelatrice della perfezione e dell’immutabilità del Paradiso e della Deità. Ma indipendentemente da ciò che può caratterizzare l’azione di libero arbitrio degli uomini o degli angeli, il dominio eterno del Figlio sul controllo della gravità universale di tutte le realtà spirituali continua ad essere assoluto.

(81.6) 7:1.1 Tutto ciò che è stato insegnato sull’immanenza di Dio, sulla sua onnipresenza, onnipotenza ed onniscienza, è ugualmente vero per il Figlio nei domini spirituali. La pura ed universale gravità spirituale di tutta la creazione, questo circuito esclusivamente spirituale, riconduce direttamente alla persona della Seconda Sorgente e Centro in Paradiso. Il Figlio Eterno presiede al controllo ed alle operazioni di questo dominio spirituale sempre presente ed infallibile su tutti i veri valori spirituali. In tal modo il Figlio Eterno esercita una sovranità spirituale assoluta. Egli, per così dire, tiene letteralmente nel cavo della sua mano tutte le realtà spirituali e tutti i valori spiritualizzati. Il controllo della gravità spirituale universale è la sovranità spirituale universale.

(82.1) 7:1.2 Questo controllo di gravità delle cose spirituali opera indipendentemente dal tempo e dallo spazio; per questo l’energia spirituale non diminuisce nella trasmissione. La gravità spirituale non subisce mai ritardi dovuti al tempo, né è soggetta a diminuzione a causa dello spazio. Essa non decresce in proporzione al quadrato della distanza dalla quale viene trasmessa; i circuiti del puro potere spirituale non sono rallentati dalla massa della creazione materiale. Questa trascendenza del tempo e dello spazio da parte delle energie del puro spirito è inerente all’assolutezza del Figlio; essa non è dovuta all’intervento delle forze antigravitazionali della Terza Sorgente e Centro.

(82.2) 7:1.3 Le realtà spirituali rispondono al potere d’attrazione del centro di gravità spirituale secondo il loro valore qualitativo, il loro grado effettivo di natura spirituale. La sostanza spirituale (qualità) risponde alla gravità spirituale come l’energia organizzata della materia fisica (quantità) risponde alla gravità fisica. I valori spirituali e le forze spirituali sono reali. Dal punto di vista della personalità lo spirito è l’anima della creazione; la materia ne è l’effimero corpo fisico.

(82.3) 7:1.4 Le reazioni e le fluttuazioni della gravità dello spirito sono sempre conformi al contenuto dei valori spirituali, allo status spirituale qualitativo di un individuo o di un mondo. Questo potere d’attrazione risponde istantaneamente ai valori inter ed intraspirituali di qualunque situazione universale o condizione planetaria. Ogni volta che una realtà spirituale si attua negli universi, questo cambiamento richiede l’immediato ed istantaneo raggiustamento della gravità dello spirito. Questo nuovo spirito fa effettivamente parte della Seconda Sorgente e Centro. Ed altrettanto certamente, se un uomo mortale diviene un essere spiritualizzato, raggiungerà il Figlio spirituale, centro e sorgente della gravità dello spirito.

(82.4) 7:1.5 Il potere d’attrazione spirituale del Figlio è insito in grado minore in molti ordini di filiazione del Paradiso. Perciò all’interno del circuito assoluto della gravità dello spirito esistono quei sistemi locali d’attrazione spirituale che funzionano nelle unità minori della creazione. Queste focalizzazioni subassolute della gravità spirituale fanno parte della divinità delle personalità Creatrici del tempo e dello spazio e sono in correlazione con il supercontrollo esperienziale emergente dell’Essere Supremo.

(82.5) 7:1.6 L’attrazione della gravità spirituale e la risposta ad essa operano non solo sull’universo come un tutto, ma anche tra individui e gruppi d’individui. C’è coesione spirituale tra le personalità spirituali e spiritualizzate di ogni mondo, razza, nazione o gruppo di credenti. Esiste un’attrazione diretta di natura spirituale tra persone dotate di mentalità spirituale con gusti ed aspirazioni simili. Il termine affinità di spirito non è solo una figura retorica.

(82.6) 7:1.7 Come la gravità materiale del Paradiso, la gravità spirituale del Figlio Eterno è assoluta. Il peccato e la ribellione possono interferire con le operazioni dei circuiti di un universo locale, ma niente può sospendere la gravità spirituale del Figlio Eterno. La ribellione di Lucifero ha prodotto molti cambiamenti nel vostro sistema di mondi abitati e su Urantia, ma noi non notiamo che la quarantena spirituale del vostro pianeta che ne è risultata abbia minimamente inciso sulla presenza e la funzione sia dello spirito onnipresente del Figlio Eterno che dell’associato circuito della gravità spirituale.

(82.7) 7:1.8 Tutte le reazioni del circuito di gravità spirituale del grande universo sono prevedibili. Noi riconosciamo tutte le azioni e le reazioni dello spirito onnipresente del Figlio Eterno e costatiamo che sono degne di fiducia. In conformità a leggi ben conosciute noi possiamo misurare la gravità spirituale, e lo facciamo, esattamente come gli uomini tentano di calcolare il funzionamento della gravità fisica finita. C’è una risposta invariabile dello spirito del Figlio a tutte le cose, a tutti gli esseri e a tutte le persone spirituali, e questa risposta è sempre conforme al grado di attualità (al grado qualitativo di realtà) di tutti questi valori spirituali.

(83.1) 7:1.9 Ma a fianco di questa affidabilissima e prevedibile funzione della presenza spirituale del Figlio Eterno, s’incontrano fenomeni le cui reazioni non sono così prevedibili. Questi fenomeni indicano probabilmente l’azione coordinata dell’Assoluto della Deità nei regni dei potenziali spirituali emergenti. Noi sappiamo che la presenza spirituale del Figlio Eterno è l’influenza di una personalità maestosa ed infinita, ma difficilmente consideriamo come personali le reazioni associate a supposti compimenti dell’Assoluto della Deità.

(83.2) 7:1.10 Considerati dal punto di vista della personalità e da persone, il Figlio Eterno e l’Assoluto della Deità paiono essere in relazione nel modo seguente: il Figlio Eterno domina il regno dei valori spirituali attuali, mentre l’Assoluto della Deità sembra pervadere il vasto dominio dei valori spirituali potenziali. Ogni valore attuale di natura spirituale trova collocazione nel dominio di gravità del Figlio Eterno ma, se potenziale, sembra allora trovare posto nella presenza dell’Assoluto della Deità.

(83.3) 7:1.11 Lo spirito pare emergere dai potenziali dell’Assoluto della Deità. Lo spirito in evoluzione trova correlazione nei domini esperienziali ed incompleti del Supremo e dell’Ultimo. Lo spirito trova infine il suo destino finale nel dominio assoluto della gravità spirituale del Figlio Eterno. Questo pare essere il ciclo dello spirito esperienziale, ma lo spirito esistenziale è connaturato nell’infinità della Seconda Sorgente e Centro.

(83.4) 7:2.1 In Paradiso la presenza e l’attività personale del Figlio Originale sono profonde, in senso spirituale assolute. Quando noi usciamo dal Paradiso attraverso Havona ed entriamo nei regni dei sette superuniversi, scorgiamo un’attività personale del Figlio Eterno sempre minore. Negli universi posteriori ad Havona la presenza del Figlio Eterno è personalizzata nei Figli Paradisiaci, condizionata dalle realtà esperienziali del Supremo e dell’Ultimo, e coordinata con il potenziale spirituale illimitato dell’Assoluto della Deità.

(83.5) 7:2.2 Nell’universo centrale l’attività personale del Figlio Originale si può discernere nella squisita armonia spirituale della creazione eterna. Havona è così meravigliosamente perfetto che lo status spirituale e gli stati d’energia di questo universo modello sono in equilibrio perfetto e perpetuo.

(83.6) 7:2.3 Il Figlio non è personalmente presente o residente nei superuniversi; in queste creazioni egli mantiene soltanto una rappresentazione superpersonale. Queste manifestazioni spirituali del Figlio non sono personali; non sono inserite nel circuito di personalità del Padre Universale. Noi non troviamo termine migliore per designarle se non quello di superpersonalità; ed esse sono esseri finiti; non sono né absonite né assolute.

(83.7) 7:2.4 L’amministrazione del Figlio Eterno nei superuniversi, essendo esclusivamente spirituale e superpersonale, non è discernibile dalla personalità delle creature. Nondimeno, l’impulso spirituale onnipervadente dell’influenza personale del Figlio s’incontra in ogni fase delle attività di tutti i settori dei domini degli Antichi dei Giorni. Negli universi locali, tuttavia, osserviamo il Figlio Eterno personalmente presente nelle persone dei Figli Paradisiaci. Qui il Figlio infinito opera spiritualmente e creativamente nelle persone del corpo maestoso dei Figli Creatori coordinati.

(84.1) 7:3.1 Durante l’ascesa nell’universo locale i mortali del tempo considerano il Figlio Creatore come il rappresentante personale del Figlio Eterno. Ma quando cominciano l’ascesa del regime educativo del superuniverso, i pellegrini del tempo scoprono sempre più la presenza superna dello spirito ispiratore del Figlio Eterno e sono in grado di trarre profitto dall’assorbimento di questo ministero di energizzazione spirituale. In Havona gli ascendenti divengono ancor più coscienti dell’abbraccio amorevole dello spirito onnipervadente del Figlio Originale. In nessuno stadio dell’intera ascensione dei mortali lo spirito del Figlio Eterno abita la mente o l’anima dei pellegrini del tempo, ma la sua azione benefica è sempre vicina ed interessata al benessere e alla sicurezza spirituale dei figli del tempo che progrediscono.

(84.2) 7:3.2 L’attrazione della gravità spirituale del Figlio Eterno costituisce il segreto inerente all’ascensione al Paradiso delle anime umane sopravviventi. Tutti i valori spirituali autentici e tutti gl’individui veramente spiritualizzati sono tenuti nella presa infallibile della gravità spirituale del Figlio Eterno. La mente umana, ad esempio, inizia la sua carriera come meccanismo materiale ed è alla fine radunata nel Corpo della Finalità come un’esistenza spirituale resa pressoché perfetta, divenendo sempre meno soggetta alla gravità materiale e, in misura corrispondente, più sensibile, durante tutta questa esperienza, allo stimolo dell’attrazione verso l’interno della gravità spirituale. Il circuito di gravità spirituale tira letteralmente l’anima degli uomini verso il Paradiso.

(84.3) 7:3.3 Il circuito di gravità spirituale è il canale essenziale per trasmettere le preghiere sincere del cuore umano credente dal livello della coscienza umana fino alla coscienza effettiva della Deità. Ciò che rappresenta un vero valore spirituale nelle vostre petizioni sarà raccolto dal circuito universale della gravità spirituale ed arriverà immediatamente e simultaneamente a tutte le personalità divine interessate. Ciascuna di loro si occuperà di quanto concerne la propria competenza personale. Quindi, nella vostra esperienza religiosa pratica, è irrilevante se nel rivolgere le vostre suppliche voi visualizzate il Figlio Creatore del vostro universo locale o il Figlio Eterno al centro di tutte le cose.

(84.4) 7:3.4 L’azione selettiva del circuito di gravità spirituale potrebbe essere paragonata alle funzioni dei circuiti nervosi del corpo umano materiale. Le sensazioni viaggiano verso l’interno lungo la rete nervosa. Alcune sono trattenute dai centri spinali automatici inferiori, che reagiscono; altre giungono ai centri meno automatici, ma educati dall’abitudine, del cervello inferiore; mentre i messaggi vitali più importanti in arrivo sono proiettati come un lampo da questi centri subordinati e sono immediatamente registrati nei livelli superiori della coscienza umana.

(84.5) 7:3.5 Ma quanto è più perfetta la splendida tecnica del mondo spirituale! Se nella vostra coscienza ha origine qualcosa che è ricco di valore spirituale supremo, una volta che voi l’avete espresso, nessun potere nell’universo può impedire che sia proiettato come un lampo direttamente alla Personalità Spirituale Assoluta di tutta la creazione.

(84.6) 7:3.6 Al contrario, se le vostre suppliche sono puramente materiali e totalmente egocentriche, non esiste alcun piano che consenta a queste preghiere indegne d’inserirsi nel circuito spirituale del Figlio Eterno. Il contenuto di ogni domanda non “dettata dallo spirito” non può trovare posto nel circuito spirituale universale. Le richieste puramente egoiste e materiali cadono nel nulla, non ascendono ai circuiti dei veri valori spirituali. Queste parole sono come “ottoni che risuonano e cembali che tintinnano”.

(85.1) 7:3.7 È il pensiero motivante, il contenuto spirituale, che convalida la supplica umana. Le parole sono prive di valore.

(85.2) 7:4.1 Il Figlio Eterno è in collegamento perenne con il Padre nella riuscita della prosecuzione del piano divino di progresso, il piano universale per la creazione, l’evoluzione, l’ascensione e la perfezione delle creature dotate di volontà. E, quanto a fedeltà divina, il Figlio è l’eterno uguale del Padre.

(85.3) 7:4.2 Il Padre ed il Figlio sono come uno nella formulazione e nella prosecuzione di questo gigantesco piano di compimento destinato a far progredire gli esseri materiali del tempo sino alla perfezione dell’eternità. Questo progetto di elevazione spirituale delle anime ascendenti dello spazio è una creazione congiunta del Padre e del Figlio, i quali sono impegnati, con la collaborazione dello Spirito Infinito, a portare a compimento insieme il loro proposito divino.

(85.4) 7:4.3 Questo piano divino di raggiungimento della perfezione comprende tre iniziative distinte, benché meravigliosamente correlate, di avventure universali:

(85.5) 7:4.4 1. Il piano di compimento progressivo. Questo è il piano del Padre Universale di ascensione per evoluzione, un programma che il Figlio Eterno accettò senza riserve quando convenne con la proposta del Padre: “Facciamo le creature mortali a nostra propria immagine”. Questo provvedimento per l’elevazione delle creature del tempo comporta, da parte del Padre, il conferimento degli Aggiustatori di Pensiero e la donazione delle prerogative della personalità alle creature materiali.

(85.6) 7:4.5 2. Il piano di conferimento. Il piano universale successivo è la grande impresa del Figlio Eterno e dei suoi Figli coordinati di rivelare il Padre. Questa è la proposta del Figlio Eterno che consiste nel conferimento dei Figli di Dio alle creazioni evoluzionarie affinché personalizzandosi ed attuandosi in esse incarnino e rendano reali l’amore del Padre e la misericordia del Figlio alle creature di tutti gli universi. Come parte del piano di conferimento e come aspetto temporaneo di questo ministero d’amore, i Figli del Paradiso agiscono per riabilitare ciò che la volontà fuorviata delle creature ha posto in pericolo spirituale. In ogni momento ed in ogni luogo in cui si verifichi un ritardo nell’esecuzione del piano di compimento, se per caso una ribellione viene a danneggiare od a complicare questa impresa, allora entrano immediatamente in azione i provvedimenti del piano di conferimento. I Figli del Paradiso sono impegnati e pronti ad operare come riparatori, recandosi nei regni stessi della ribellione per ristabilirvi lo status spirituale delle sfere. Ed un simile eroico servizio è stato compiuto da un Figlio Creatore coordinato su Urantia in connessione con la sua carriera di conferimento esperienziale per acquisire la sovranità.

(85.7) 7:4.6 3. Il piano del ministero della misericordia. Quando il piano di conseguimento ed il piano di conferimento furono formulati e proclamati, lo Spirito Infinito, da solo e da se stesso, progettò e mise in esecuzione la straordinaria impresa universale del ministero della misericordia. Questo è il servizio tanto essenziale all’efficace funzionamento pratico di entrambe le imprese di conseguimento e conferimento, e tutte le personalità spirituali della Terza Sorgente e Centro condividono lo spirito del ministero misericordioso che fa tanto parte della natura della Terza Persona della Deità. Non soltanto nella creazione, ma anche nell’amministrazione lo Spirito Infinito opera veramente e letteralmente come esecutore congiunto del Padre e del Figlio.

(86.1) 7:4.7 Il Figlio Eterno è l’amministratore fiduciario personale, il divino custode, del piano universale del Padre per l’ascensione delle creature. Dopo aver promulgato il comandamento universale: “Siate perfetti, così come io sono perfetto”, il Padre affidò l’esecuzione di questa grandiosa impresa al Figlio Eterno. Ed il Figlio Eterno condivide la progressione di questa iniziativa superna col suo coordinato divino, lo Spirito Infinito. In tal modo le Deità collaborano efficacemente nell’opera di creazione, di controllo, di evoluzione, di rivelazione e di ministero — e, se necessario, di restaurazione e di riabilitazione.

(86.2) 7:5.1 Il Figlio Eterno si è unito senza riserve al Padre Universale nel diffondere a tutta la creazione la straordinaria ingiunzione: “Siate perfetti come vostro Padre in Havona è perfetto.” E sempre, da allora, questo invito-comando ha motivato tutti i piani di sopravvivenza ed i progetti di conferimento del Figlio Eterno e della sua vasta famiglia di Figli coordinati ed associati. Ed in questi stessi conferimenti i Figli di Dio sono diventati per tutte le creature evoluzionarie “la via, la verità e la vita”.

(86.3) 7:5.2 Il Figlio Eterno non può stabilire un contatto diretto con gli esseri umani come fa il Padre per mezzo del dono degli Aggiustatori di Pensiero prepersonali, ma il Figlio Eterno si avvicina alle personalità create mediante una serie di gradazioni discendenti di filiazione divina, fino a mettersi in condizione di stare in presenza degli uomini e, talvolta, come uomo egli stesso.

(86.4) 7:5.3 La natura puramente personale del Figlio Eterno non può frammentarsi. Il Figlio Eterno esercita il suo ministero come influenza spirituale o come persona, mai in altro modo. Per il Figlio è impossibile divenire una parte dell’esperienza di una creatura nel senso in cui vi partecipa il Padre-Aggiustatore, ma il Figlio Eterno compensa questa limitazione con la tecnica del conferimento. Ciò che l’esperienza delle entità frammentate significa per il Padre Universale, le esperienze d’incarnazione dei Figli del Paradiso significano per il Figlio Eterno.

(86.5) 7:5.4 Il Figlio Eterno non giunge all’uomo mortale come la volontà divina, l’Aggiustatore di Pensiero che dimora nella mente umana, ma il Figlio Eterno è venuto all’uomo mortale su Urantia quando la personalità divina di suo Figlio, Micael di Nebadon, si è incarnata nella natura umana di Gesù di Nazaret. Per condividere l’esperienza delle personalità create, i Figli Paradisiaci di Dio devono assumere la stessa natura di tali creature ed incarnare la loro divina personalità come effettive creature essi stessi. L’incarnazione, il segreto di Sonarington, è la tecnica del Figlio per sfuggire ai legami dell’assolutismo della personalità, che altrimenti lo vincolerebbero totalmente.

(86.6) 7:5.5 Molto, moltissimo tempo fa, il Figlio Eterno conferì se stesso a ciascuno dei circuiti della creazione centrale per illuminare e far progredire tutti gli abitanti ed i pellegrini di Havona, compresi i pellegrini ascendenti del tempo. In nessuno di questi sette conferimenti egli ha operato come ascendente o come Havoniano. Egli è esistito come se stesso. La sua esperienza fu straordinaria; egli non la fece né con un umano né come un umano od un altro pellegrino, bensì in una certa forma associativa nel senso superpersonale.

(86.7) 7:5.6 Egli non passò nemmeno per il riposo che interviene tra il circuito interno di Havona e le rive del Paradiso. Non è possibile per lui, un essere assoluto, sospendere la coscienza della personalità, perché in lui sono incentrate tutte le linee della gravità spirituale. E durante i tempi di questi conferimenti la sede centrale paradisiaca della luminosità spirituale conservò il suo splendore ed il controllo del Figlio sulla gravità spirituale universale rimase intatto.

(87.1) 7:5.7 I conferimenti del Figlio Eterno in Havona sono fuori della portata dell’immaginazione umana; essi furono trascendentali. Allora, e successivamente, egli accrebbe l’esperienza di tutto Havona, ma noi non sappiamo se aggiunse qualcosa alla supposta capacità esperienziale della sua natura esistenziale. Ciò apparterrebbe al mistero del conferimento dei Figli del Paradiso. Tuttavia, crediamo che qualunque cosa il Figlio Eterno abbia acquisito nel corso di queste missioni di conferimento, l’abbia da allora sempre conservata; ma non sappiamo di che cosa si tratti.

(87.2) 7:5.8 Benché sia difficile per noi comprendere i conferimenti della Seconda Persona della Deità, comprendiamo il conferimento in Havona di un Figlio del Figlio Eterno, il quale è veramente passato per i circuiti dell’universo centrale ed ha effettivamente condiviso le esperienze che costituiscono la preparazione di un ascendente per raggiungere la Deità. Questi era il Micael originale, il Figlio Creatore primogenito, ed egli passò per le esperienze di vita dei pellegrini ascendenti di circuito in circuito, viaggiando personalmente con loro per un tratto di ogni cerchio ai tempi di Grandfanda, il primo di tutti i mortali a raggiungere Havona.

(87.3) 7:5.9 Indipendentemente da ogni altra rivelazione di questo Micael originale, egli ha reso reale per le creature di Havona il conferimento trascendente del Figlio-Madre Originale. L’ha reso così reale che ogni pellegrino del tempo, che pena nell’avventura di raggiungere i circuiti di Havona, è per sempre fortificato ed incoraggiato sapendo con certezza che il Figlio Eterno di Dio ha abdicato sette volte al potere ed alla gloria del Paradiso, per partecipare alle esperienze dei pellegrini del tempo-spazio sui sette circuiti di raggiungimento progressivo di Havona.

(87.4) 7:5.10 Il Figlio Eterno è l’ispirazione esemplare per tutti i Figli di Dio nel loro ministero di conferimento in tutti gli universi del tempo e dello spazio. I Figli Creatori coordinati ed i Figli Magistrali associati, insieme agli altri ordini di filiazione non rivelati, condividono tutti questa meravigliosa disponibilità a conferire se stessi ai diversi ordini di vita delle creature come creature essi stessi. Perciò, in spirito e per affinità di natura, come pure per il fatto della loro origine, diviene vero che nei conferimenti di ogni Figlio di Dio ai mondi dello spazio, in essi, per loro mezzo e grazie ad essi, il Figlio Eterno ha conferito se stesso alle creature intelligenti dotate di volontà degli universi.

(87.5) 7:5.11 In spirito ed in natura, se non in tutti gli attributi, ogni Figlio Paradisiaco è una raffigurazione divinamente perfetta del Figlio Originale. È letteralmente vero che chiunque ha visto un Figlio Paradisiaco ha visto il Figlio Eterno di Dio.

(87.6) 7:6.1 La mancanza di conoscenza riguardo i molteplici Figli di Dio è fonte di grande confusione su Urantia. Questa ignoranza persiste malgrado attestazioni come il resoconto di un conclave di queste divine personalità: “Quando i Figli di Dio proclamavano la gioia e tutti gli Astri del Mattino cantavano insieme.” Ad ogni millennio del tempo standard di un settore, i vari ordini di Figli divini si riuniscono per i loro periodici conclavi.

(87.7) 7:6.2 Il Figlio Eterno è la sorgente personale degli adorabili attributi di misericordia e di servizio che caratterizzano così abbondantemente tutti gli ordini dei Figli di Dio discendenti che operano in tutta la creazione. Il Figlio Eterno trasmette infallibilmente tutta la natura divina, se non tutta l’infinità dei suoi attributi, ai Figli Paradisiaci che escono dall’Isola eterna per rivelare il suo carattere divino all’universo degli universi.

(88.1) 7:6.3 Il Figlio Originale ed Eterno è il discendente personificato del “primo” pensiero compiuto ed infinito del Padre Universale. Ogni volta che il Padre Universale ed il Figlio Eterno concepiscono congiuntamente un nuovo pensiero personale, originale, identico, unico ed assoluto, nello stesso istante questa idea creatrice è perfettamente e definitivamente personalizzata nell’essere e nella personalità di un nuovo ed originale Figlio Creatore. Per natura spirituale, saggezza divina e potere creativo coordinato, questi Figli Creatori sono potenzialmente uguali a Dio il Padre e a Dio il Figlio.

(88.2) 7:6.4 I Figli Creatori escono dal Paradiso e vanno negli universi del tempo e, con la collaborazione degli agenti creativi e di controllo della Terza Sorgente e Centro, completano l’organizzazione degli universi locali di evoluzione progressiva. Questi Figli non sono addetti, né sono interessati, al controllo centrale ed universale della materia, della mente e dello spirito. Sono quindi limitati nei loro atti creativi dalla preesistenza, dalla priorità e dal primato della Prima Sorgente e Centro e dei suoi Assoluti coordinati. Questi Figli sono idonei ad amministrare solo quello che essi portano all’esistenza. L’amministrazione assoluta è inerente alla priorità dell’esistenza ed è inseparabile dall’eternità della presenza. Il Padre rimane primario negli universi.

(88.3) 7:6.5 Come i Figli Creatori sono personalizzati dal Padre e dal Figlio, così i Figli Magistrali sono personalizzati dal Figlio e dallo Spirito. Questi sono i Figli che, nelle esperienze d’incarnazione come creature, si guadagnano il diritto di servire quali giudici della sopravvivenza nelle creazioni del tempo e dello spazio.

(88.4) 7:6.6 Il Padre, il Figlio e lo Spirito si uniscono anche per personalizzare i versatili Figli Istruttori Trinitari, che percorrono il grande universo come istruttori celesti di tutte le personalità, umane e divine. E vi sono numerosi altri ordini di filiazione del Paradiso che non sono stati portati all’attenzione dei mortali di Urantia.

(88.5) 7:6.7 Tra il Figlio-Madre Originale e questa moltitudine di Figli del Paradiso sparsi per tutta la creazione c’è un canale di comunicazione diretto ed esclusivo, un canale la cui funzione è insita nella qualità di affinità spirituale che li unisce con legami d’associazione spirituale quasi assoluta. Questo circuito interfiliale è completamente differente dal circuito universale della gravità spirituale, che pure converge nella persona della Seconda Sorgente e Centro. Tutti i Figli di Dio che hanno origine nelle persone delle Deità del Paradiso sono in diretta e costante comunicazione con il Figlio-Madre Eterno. E questa comunicazione è istantanea; essa è indipendente dal tempo, benché talvolta condizionata dallo spazio.

(88.6) 7:6.8 Il Figlio Eterno non solo ha perfetta conoscenza in ogni istante dello status, dei pensieri e delle molteplici attività di tutti gli ordini di filiazione del Paradiso, ma ha anche in ogni istante una perfetta conoscenza di ogni cosa di valore spirituale che esiste nel cuore di tutte le creature della creazione primaria centrale dell’eternità e delle creazioni secondarie del tempo dei Figli Creatori coordinati.

(88.7) 7:7.1 Il Figlio Eterno è una rivelazione completa, esclusiva, universale e finale dello spirito e della personalità del Padre Universale. Tutte le conoscenze concernenti il Padre e tutte le informazioni che lo riguardano devono provenire dal Figlio Eterno e dai suoi Figli del Paradiso. Il Figlio Eterno è dall’eternità, ed è interamente e senza limiti spirituali uno con il Padre. In personalità divina essi sono coordinati; in natura spirituale sono uguali; in divinità sono identici.

(89.1) 7:7.2 Il carattere di Dio non potrebbe essere intrinsecamente migliorato in alcun modo nella persona del Figlio, perché il divino Padre è infinitamente perfetto; ma questo carattere e questa personalità sono amplificati dalla sua liberazione del non personale e del non spirituale affinché siano rivelati agli esseri creature. La Prima Sorgente e Centro è molto di più di una personalità, ma tutte le qualità spirituali della personalità paterna della Prima Sorgente e Centro sono spiritualmente presenti nella personalità assoluta del Figlio Eterno.

(89.2) 7:7.3 Il Figlio primordiale ed i suoi Figli sono impegnati a fare una rivelazione universale della natura spirituale e personale del Padre a tutta la creazione. Nell’universo centrale, nei superuniversi, negli universi locali o sui pianeti abitati è un Figlio del Paradiso che rivela il Padre Universale agli uomini e agli angeli. Il Figlio Eterno ed i suoi Figli rivelano alla creatura la via per avvicinarsi al Padre Universale. Ed anche noi di origine elevata comprendiamo molto più completamente il Padre studiando la rivelazione del suo carattere e della sua personalità nel Figlio Eterno e nei Figli del Figlio Eterno.

(89.3) 7:7.4 Il Padre scende verso di voi in quanto personalità soltanto tramite i Figli divini del Figlio Eterno. E voi raggiungete il Padre per questa stessa via vivente; ascendete al Padre guidati da questo gruppo di Figli divini. E ciò resta vero nonostante che la vostra personalità stessa sia un conferimento diretto del Padre Universale.

(89.4) 7:7.5 In tutte queste estese attività della vasta amministrazione spirituale del Figlio Eterno, non dimenticate che il Figlio è veramente ed effettivamente una persona quanto è una persona il Padre. In verità, per gli esseri appartenuti un tempo all’ordine umano, il Figlio Eterno sarà più facile da avvicinare che non il Padre Universale. Progredendo come pellegrini del tempo attraverso i circuiti di Havona, sarete qualificati per raggiungere il Figlio molto prima di essere preparati a discernere il Padre.

(89.5) 7:7.6 Potreste comprendere meglio il carattere e la natura misericordiosa del Figlio Eterno della misericordia meditando sulla rivelazione di questi attributi divini che è stata fatta in servizio amorevole dal vostro stesso Figlio Creatore, un tempo Figlio dell’Uomo sulla terra, ora sovrano eccelso del vostro universo locale — il Figlio dell’Uomo ed il Figlio di Dio.

(89.6) 7:7.7 [Redatto da un Consigliere Divino incaricato di formulare questa esposizione che descrive il Figlio Eterno del Paradiso.]


 

(90.1) 8:0.1 NELLA lontana eternità, quando il “primo” pensiero infinito ed assoluto del Padre Universale trova nel Figlio Eterno un verbo così perfetto ed adeguato per la sua espressione divina, ne risulta il desiderio supremo del Dio-Pensiero e del Dio-Verbo di avere un agente universale ed infinito di mutua espressione e d’azione congiunta.

(90.2) 8:0.2 Agli albori dell’eternità, il Padre ed il Figlio divengono entrambi infinitamente consapevoli della loro reciproca interdipendenza, della loro unità eterna ed assoluta; e perciò fanno un patto infinito ed eterno d’associazione divina. Questa intesa perpetua è concepita per l’esecuzione dei loro concetti congiunti nell’intero cerchio dell’eternità; e da tale evento eterno il Padre ed il Figlio proseguono in questa unione divina.

(90.3) 8:0.3 Siamo ora di fronte all’origine nell’eternità dello Spirito Infinito, la Terza Persona della Deità. Nell’istante stesso in cui Dio il Padre e Dio il Figlio concepiscono congiuntamente un’azione identica ed infinita — l’esecuzione di un piano-pensiero assoluto — in quello stesso momento lo Spirito Infinito scaturisce all’esistenza in pieno possesso dei suoi mezzi.

(90.4) 8:0.4 Esponendo in questo modo la successione dell’origine delle Deità, io cerco semplicemente di mettervi in grado di raffigurare la loro relazione. In realtà esse esistono tutte e tre fin dall’eternità; sono esistenziali. Non hanno né inizio né fine; sono coordinate, supreme, ultime, assolute ed infinite. Esse sono, sono sempre state e sempre saranno. E sono tre persone distintamente individualizzate ma eternamente associate, Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito.

(90.5) 8:1.1 Nell’eternità del passato, con la personalizzazione dello Spirito Infinito il ciclo divino della personalità diviene perfetto e completo. Il Dio d’Azione è esistente, e l’immenso scenario dello spazio è pronto per il prodigioso spettacolo della creazione — l’avventura universale — il panorama divino delle ere eterne.

(90.6) 8:1.2 Il primo atto dello Spirito Infinito è di esaminare e riconoscere i suoi genitori divini, il Padre-Padre ed il Figlio-Madre. Egli, lo Spirito, li identifica entrambi incondizionatamente. Si rende pienamente conto delle loro personalità distinte e dei loro attributi infiniti come pure della loro natura congiunta e della loro funzione unificata. In seguito e volontariamente, con premura trascendente e spontaneità ispirante, la Terza Persona della Deità, nonostante la sua uguaglianza con la Prima e con la Seconda Persona, s’impegna ad essere eternamente fedele a Dio il Padre e riconosce la sua dipendenza perpetua da Dio il Figlio.

(90.7) 8:1.3 Insito nella natura di quest’atto e nel reciproco riconoscimento dell’indipendenza della personalità di ciascuna delle Deità e dell’unità d’azione di tutte e tre, il ciclo dell’eternità è stabilito. La Trinità del Paradiso è esistente. La scena dello spazio universale è pronta per il panorama multiforme e senza fine dello svolgimento creativo del proposito del Padre Universale tramite la personalità del Figlio Eterno e grazie all’esecuzione del Dio d’Azione, l’agente esecutivo che attua nella realtà l’associazione creatrice Padre-Figlio.

(91.1) 8:1.4 Il Dio d’Azione agisce e le volte inerti dello spazio si animano. Un miliardo di sfere perfette scaturiscono all’esistenza. Prima di questo ipotetico momento nell’eternità, le energie dello spazio insite nel Paradiso sono esistenti e potenzialmente operative, ma non hanno una reale condizione di essere; la gravità fisica non può essere misurata se non mediante la reazione delle realtà materiali alla sua incessante attrazione. Non c’è alcun universo materiale in questo (supposto) momento eternamente lontano, ma nell’istante stesso in cui un miliardo di mondi si materializza, si evidenzia una gravità adeguata e sufficiente per tenerli nella presa eterna del Paradiso.

(91.2) 8:1.5 Scaturisce ora, attraverso la creazione degli Dei, la seconda forma d’energia e questo spirito effluente è istantaneamente afferrato dalla gravità spirituale del Figlio Eterno. Così l’universo, abbracciato da una duplice gravità, è toccato dall’energia dell’infinità ed immerso nello spirito della divinità. In questo modo il terreno della vita è pronto per la coscienza della mente, resa manifesta nei circuiti dell’intelligenza associati dello Spirito Infinito.

(91.3) 8:1.6 Su questi germi d’esistenza potenziale, diffusi in tutta la creazione centrale degli Dei, il Padre agisce e la personalità delle creature appare. Allora la presenza delle Deità del Paradiso riempie tutto lo spazio organizzato e comincia effettivamente ad attrarre tutte le cose e tutti gli esseri verso il Paradiso.

(91.4) 8:1.7 Lo Spirito Infinito si eterna in concomitanza con la nascita dei mondi di Havona, poiché questo universo centrale è creato da lui, con lui ed in lui, in obbedienza ai concetti congiunti e alle volontà unite del Padre e del Figlio. La Terza Persona si deifica con questo stesso atto di creazione congiunta e diventa così per sempre il Creatore Congiunto.

(91.5) 8:1.8 Questi sono i momenti grandiosi e solenni dell’espansione creatrice del Padre e del Figlio per mezzo dell’azione, e nell’azione, del loro associato congiunto ed esecutore esclusivo, la Terza Sorgente e Centro. Non esistono testimonianze di questi momenti emozionanti. Noi disponiamo soltanto delle scarne rivelazioni dello Spirito Infinito per convalidare queste possenti operazioni, ed egli conferma semplicemente il fatto che l’universo centrale e tutto ciò che attiene ad esso si è eternato simultaneamente al suo raggiungimento della personalità e dell’esistenza cosciente.

(91.6) 8:1.9 In breve, lo Spirito Infinito attesta che, poiché egli è eterno, è eterno anche l’universo centrale. Questo è il punto di partenza tradizionale della storia dell’universo degli universi. Non si conosce assolutamente nulla e non esistono archivi concernenti un qualsiasi evento od operazione anteriori a questa prodigiosa eruzione d’energia creatrice e di saggezza amministrativa che ha cristallizzato l’immenso universo che esiste e che funziona così mirabilmente al centro di tutte le cose. Al di là di questo evento vi sono le insondabili attività dell’eternità e le profondità dell’infinità — il mistero assoluto.

(91.7) 8:1.10 Noi descriviamo in tal modo l’origine sequenziale della Terza Sorgente e Centro per condiscendenza interpretativa verso la mente limitata dal tempo e condizionata dallo spazio delle creature mortali. La mente umana deve avere un punto di partenza per rappresentarsi la storia dell’universo, ed io ho ricevuto l’incarico di fornire questa tecnica di approccio al concetto storico di eternità. Nella mente materiale la logica esige una Causa Prima; per questo noi postuliamo il Padre Universale quale Prima Sorgente e Centro Assoluto di tutta la creazione, insegnando allo stesso tempo alle menti di tutte le creature che il Figlio e lo Spirito sono coeterni con il Padre in tutte le fasi della storia universale ed in tutti i regni dell’attività creativa. E facciamo questo senza trascurare in alcun senso la realtà e l’eternità dell’Isola del Paradiso e degli Assoluti Non Qualificato, Universale e della Deità.

(92.1) 8:1.11 Per la mente materiale dei figli del tempo è sufficiente riuscire a concepire il Padre nell’eternità. Noi sappiamo che un bambino può collegarsi meglio con la realtà approfondendo prima le relazioni della situazione genitore-figlio ed allargando poi questo concetto fino a comprendere la famiglia come un tutto. Successivamente la mente in crescita del bambino sarà capace di adattarsi al concetto delle relazioni di famiglia, alle relazioni della comunità, della razza e del mondo, poi a quelle dell’universo, del superuniverso ed anche dell’universo degli universi.

(92.2) 8:2.1 Il Creatore Congiunto è dall’eternità, ed è completamente e senza riserve uno con il Padre Universale ed il Figlio Eterno. Lo Spirito Infinito riflette alla perfezione non solo la natura del Padre del Paradiso ma anche la natura del Figlio Originale.

(92.3) 8:2.2 La Terza Sorgente e Centro è conosciuta con numerosi titoli: lo Spirito Universale, la Guida Suprema, il Creatore Congiunto, l’Esecutore Divino, la Mente Infinita, lo Spirito degli Spiriti, lo Spirito-Madre del Paradiso, l’Attore Congiunto, il Coordinatore Finale, lo Spirito Onnipresente, l’Intelligenza Assoluta, l’Azione Divina; e su Urantia è talvolta confusa con la mente cosmica.

(92.4) 8:2.3 È del tutto appropriato denominare la Terza Persona della Deità lo Spirito Infinito, perché Dio è spirito. Ma le creature materiali che hanno tendenza a commettere l’errore di considerare la materia come una realtà fondamentale e la mente, assieme allo spirito, come postulati radicati nella materia, comprenderebbero meglio la Terza Sorgente e Centro se fosse chiamata la Realtà Infinita, l’Organizzatore Universale od il Coordinatore delle Personalità.

(92.5) 8:2.4 Lo Spirito Infinito, in quanto rivelazione universale della divinità, è insondabile e completamente al di là della comprensione umana. Per percepire l’assolutezza dello Spirito vi basta solamente contemplare l’infinità del Padre Universale ed avere riverente timore dell’eternità del Figlio Originale.

(92.6) 8:2.5 C’è in verità del mistero nella persona dello Spirito Infinito, ma non quanto nel Padre e nel Figlio. Di tutti gli aspetti della natura del Padre, il Creatore Congiunto rivela nel modo più straordinario la sua infinità. Anche se l’universo maestro si espandesse sino all’infinità, la presenza spirituale, il controllo dell’energia ed il potenziale mentale dell’Attore Congiunto sarebbero adeguati per far fronte alle esigenze di una tale creazione illimitata.

(92.7) 8:2.6 Benché partecipe sotto ogni aspetto della perfezione, della rettitudine e dell’amore del Padre Universale, lo Spirito Infinito propende verso gli attributi di misericordia del Figlio Eterno, divenendo così il ministro della misericordia delle Deità del Paradiso per il grande universo. Per sempre — universalmente ed eternamente — lo Spirito è un ministro di misericordia, perché, come i Figli divini rivelano l’amore di Dio, così lo Spirito divino descrive la misericordia di Dio.

(93.1) 8:2.7 Non è possibile che lo Spirito abbia maggiore bontà del Padre, perché tutta la bontà ha origine nel Padre, ma è negli atti dello Spirito che possiamo comprendere meglio questa bontà. La fedeltà del Padre e la costanza del Figlio sono rese molto reali agli esseri spirituali ed alle creature materiali delle sfere grazie al ministero amorevole e al servizio incessante delle personalità dello Spirito Infinito.

(93.2) 8:2.8 Il Creatore Congiunto eredita tutta la bellezza di pensiero e tutto il carattere di verità del Padre. E questi tratti sublimi della divinità sono coordinati nei livelli quasi supremi della mente cosmica in subordinazione alla saggezza infinita ed eterna della mente incondizionata ed illimitata della Terza Sorgente e Centro.

(93.3) 8:3.1 Come il Figlio Eterno è l’espressione verbale del “primo” pensiero assoluto ed infinito del Padre Universale, così l’Attore Congiunto è l’esecuzione perfetta del “primo” concetto o piano creativo completo per un’azione congiunta dell’associazione di personalità Padre-Figlio nell’unione assoluta di pensiero-parola. La Terza Sorgente e Centro si eterna in concomitanza con la creazione centrale o del “fiat” e, tra gli universi, solo questa creazione centrale ha un’esistenza eterna.

(93.4) 8:3.2 Dopo la personalizzazione della Terza Sorgente, la Prima Sorgente non partecipa più personalmente alla creazione nell’universo. Il Padre Universale delega tutto ciò che è possibile al suo Figlio Eterno. Similmente il Figlio Eterno conferisce tutta l’autorità e tutto il potere possibili al Creatore Congiunto.

(93.5) 8:3.3 Il Figlio Eterno ed il Creatore Congiunto, in associazione tra loro e tramite le loro personalità coordinate, hanno progettato e formato tutti gli universi che sono stati portati all’esistenza dopo Havona. In tutte le creazioni successive lo Spirito intrattiene con il Figlio la stessa relazione personale che il Figlio intrattiene con il Padre nella prima creazione centrale.

(93.6) 8:3.4 Un Figlio Creatore del Figlio Eterno ed uno Spirito Creativo dello Spirito Infinito hanno creato voi ed il vostro universo; e mentre il Padre sostiene fedelmente ciò che essi hanno organizzato, spetta a questo Figlio d’Universo e a questo Spirito d’Universo favorire e sostenere la loro opera come pure assistere le creature da loro stessi create.

(93.7) 8:3.5 Lo Spirito Infinito è l’effettivo agente dell’amorevolissimo Padre e del clementissimo Figlio nell’esecuzione del loro progetto congiunto di attrarre a se stessi tutte le anime amanti della verità in tutti i mondi del tempo e dello spazio. Nell’istante stesso in cui il Figlio Eterno accettò il piano di suo Padre per il raggiungimento della perfezione da parte delle creature degli universi, nel momento in cui il progetto d’ascensione divenne un piano Padre-Figlio, in quello stesso istante lo Spirito Infinito divenne l’amministratore congiunto del Padre e del Figlio nell’esecuzione del loro proposito eterno ed unificato. Così facendo lo Spirito Infinito consacrava al Padre ed al Figlio tutte le risorse della sua presenza divina e delle sue personalità spirituali. Egli ha dedicato tutto al prodigioso piano di elevare le creature sopravviventi dotate di volontà fino alle divine altezze di perfezione del Paradiso.

(93.8) 8:3.6 Lo Spirito Infinito è una rivelazione completa, esclusiva ed universale del Padre Universale e del suo Figlio Eterno. Ogni conoscenza dell’associazione Padre-Figlio deve essere acquisita tramite lo Spirito Infinito, il rappresentante congiunto dell’unione divina pensiero-parola.

(93.9) 8:3.7 Il Figlio Eterno è l’unica via di approccio al Padre Universale e lo Spirito Infinito è il solo mezzo per raggiungere il Figlio Eterno. Solo grazie al paziente ministero dello Spirito gli esseri ascendenti del tempo sono capaci di scoprire il Figlio.

(94.1) 8:3.8 Al centro di tutte le cose lo Spirito Infinito è la prima delle Deità del Paradiso ad essere raggiunta dai pellegrini ascendenti. La Terza Persona avvolge la Seconda e la Prima Persona, e per questo essa deve essere sempre riconosciuta per prima da tutti coloro che sono candidati a presentarsi al Figlio ed a suo Padre.

(94.2) 8:3.9 E lo Spirito rappresenta ugualmente e serve similmente il Padre ed il Figlio in molti altri modi.

(94.3) 8:4.1 Parallelamente all’universo fisico in cui la gravità del Paradiso tiene unite tutte le cose, c’è l’universo spirituale in cui il verbo del Figlio interpreta il pensiero di Dio e, quando questo verbo è “fatto carne”, mostra l’amorevole misericordia della natura congiunta dei Creatori associati. Ma in tutta questa creazione materiale e spirituale, ed attraverso essa, c’è uno scenario immenso nel quale lo Spirito Infinito e la sua progenie spirituale proclamano la misericordia, la pazienza e l’affetto perenne congiunti dei genitori divini verso i figli intelligenti che essi hanno ideato e creato in collaborazione. L’incessante ministero per la mente è l’essenza del carattere divino dello Spirito. E l’intera progenie spirituale dell’Attore Congiunto condivide questo desiderio di offrire il proprio ministero, questo impulso divino a servire.

(94.4) 8:4.2 Dio è amore, il Figlio è misericordia, lo Spirito è ministero — il ministero del divino amore e dell’infinita misericordia per tutta la creazione intelligente. Lo Spirito è la personificazione dell’amore del Padre e della misericordia del Figlio; in lui essi sono eternamente uniti per il servizio universale. Lo Spirito è amore applicato alla creazione delle creature, l’amore congiunto del Padre e del Figlio.

(94.5) 8:4.3 Su Urantia lo Spirito Infinito è conosciuto come un’influenza onnipresente, una presenza universale, ma in Havona lo conoscerete come una presenza personale di ministero effettivo. Qui il ministero dello Spirito del Paradiso è il modello esemplare ed ispirante per ciascuno dei suoi Spiriti coordinati e per tutte le personalità subordinate che assistono gli esseri creati sui mondi del tempo e dello spazio. In questo divino universo lo Spirito Infinito ha pienamente partecipato alle sette apparizioni trascendentali del Figlio Eterno; come pure ha partecipato con il Figlio Micael originale ai sette conferimenti ai circuiti di Havona, divenendo così il ministro spirituale affettuoso e comprensivo per ciascun pellegrino del tempo che attraversa questi cerchi perfetti nei cieli.

(94.6) 8:4.4 Quando un Figlio Creatore di Dio accetta la responsabilità di creare un progettato universo locale, le personalità dello Spirito Infinito s’impegnano quali instancabili ministri di questo Figlio Micael allorché inizia la sua missione d’avventura creatrice. È in particolare nelle persone delle Figlie Creatrici, gli Spiriti Madre degli universi locali, che troviamo lo Spirito Infinito dedito al compito di favorire l’ascensione delle creature materiali a livelli sempre più elevati di conquista spirituale. E tutta quest’opera di ministero verso le creature è compiuta in perfetta armonia con i propositi dei Figli Creatori di questi universi locali ed in stretta associazione con la loro personalità.

(94.7) 8:4.5 Come i Figli di Dio sono impegnati nel compito gigantesco di rivelare la personalità amorevole del Padre ad un universo, così lo Spirito Infinito si consacra al ministero incessante di rivelare l’amore congiunto del Padre e del Figlio alle singole menti di tutti i figli di ciascun universo. In queste creazioni locali lo Spirito non scende verso le razze materiali nelle sembianze della carne mortale come fanno alcuni Figli di Dio, ma lo Spirito Infinito ed i suoi Spiriti coordinati abbassano se stessi, si sottopongono con gioia ad una stupefacente serie di attenuazioni della loro divinità, fino ad apparire come angeli per stare al vostro fianco e guidarvi attraverso gli umili sentieri dell’esistenza terrena.

(95.1) 8:4.6 Per mezzo di questa stessa serie di riduzioni lo Spirito Infinito riesce effettivamente, ed in quanto persona, a portarsi molto vicino ad ogni essere di origine animale delle sfere. E lo Spirito fa tutto questo senza invalidare minimamente la sua esistenza come Terza Persona della Deità al centro di tutte le cose.

(95.2) 8:4.7 Il Creatore Congiunto è veramente e per sempre la grande personalità soccorrevole, il ministro universale della misericordia. Per comprendere il ministero dello Spirito, riflettete sulla verità che egli è la rappresentazione congiunta dell’amore infinito del Padre e della misericordia eterna del Figlio. Il ministero dello Spirito, tuttavia, non è unicamente limitato a rappresentare il Figlio Eterno ed il Padre Universale. Lo Spirito Infinito possiede anche il potere di assistere le creature del regno a proprio nome e titolo; la Terza Persona ha dignità divina e conferisce il ministero universale della misericordia anche per proprio conto.

(95.3) 8:4.8 Via via che gli uomini apprenderanno di più sul ministero amorevole ed infaticabile degli ordini inferiori della famiglia delle creature di questo Spirito Infinito, ammireranno e venereranno di più la natura trascendente ed il carattere incomparabile di quest’Azione congiunta del Padre Universale e del Figlio Eterno. In verità questo Spirito è “gli occhi del Signore che vegliano sempre sui giusti” e “le orecchie divine che sono sempre aperte alle loro preghiere”.

(95.4) 8:5.1 L’attributo preminente dello Spirito Infinito è l’onnipresenza. Da un capo all’altro dell’universo degli universi è ovunque presente questo spirito onnipervadente che è così simile alla presenza di una mente universale e divina. La Seconda Persona e la Terza Persona della Deità sono entrambe rappresentate su tutti i mondi dai loro spiriti sempre presenti.

(95.5) 8:5.2 Il Padre è infinito ed è quindi limitato soltanto dalla volizione. Nel conferimento degli Aggiustatori e nella messa in circuito della personalità il Padre agisce da solo, ma nel contatto delle forze spirituali con esseri intelligenti egli utilizza gli spiriti e le personalità del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito. Egli è, a suo volere, spiritualmente presente in uguale misura con il Figlio o con l’Attore Congiunto; è presente con il Figlio e nello Spirito. Il Padre è certamente presente ovunque, e noi discerniamo la sua presenza grazie ed attraverso ognuna e tutte queste diverse ma associate forze, influenze e presenze.

(95.6) 8:5.3 Nei vostri scritti sacri il termine Spirito di Dio appare impiegato indifferentemente per designare sia lo Spirito Infinito in Paradiso che lo Spirito Creativo del vostro universo locale. Lo Spirito Santo è il circuito spirituale di questa Figlia Creativa dello Spirito Infinito del Paradiso. Lo Spirito Santo è un circuito indigeno di ogni universo locale ed ha i suoi confini nel regno spirituale di quella creazione; ma lo Spirito Infinito è onnipresente.

(95.7) 8:5.4 Vi sono numerose influenze spirituali, e sono tutte come una. Anche l’opera degli Aggiustatori di Pensiero, benché indipendente da tutte le altre influenze, coincide invariabilmente con il ministero spirituale delle influenze congiunte dello Spirito Infinito e dello Spirito Madre di un universo locale. Queste presenze spirituali, che operano nella vita degli Urantiani, non possono essere segregate. Nella vostra mente e sulla vostra anima esse funzionano come un solo spirito, malgrado le loro origini diverse. E via via che viene fatta l’esperienza di questo ministero spirituale unificato, esso diviene per voi l’influenza del Supremo, “che è sempre in grado di trattenervi dal commettere errori e di presentarvi senza colpa davanti a vostro Padre celeste”.

(96.1) 8:5.5 Ricordate sempre che lo Spirito Infinito è l’Attore Congiunto. Il Padre ed il Figlio operano entrambi in lui e per mezzo di lui. Egli è presente non solo come se stesso ma anche come Padre, come Figlio e come Padre-Figlio. In riconoscimento di questo fatto e per molte altre ragioni, ci si riferisce spesso alla presenza spirituale dello Spirito Infinito come allo “spirito di Dio”.

(96.2) 8:5.6 Sarebbe anche logico riferirsi al collegamento di tutti i ministeri spirituali come allo spirito di Dio, perché tale collegamento è veramente l’unione degli spiriti di Dio il Padre, Dio il Figlio, Dio lo Spirito e Dio il Settuplo — ed anche dello spirito di Dio il Supremo.

(96.3) 8:6.1 Non permettete che l’abbondante conferimento e la vastissima distribuzione della Terza Sorgente e Centro offuschino o diversamente sminuiscano il fatto della sua personalità. Lo Spirito Infinito è una presenza universale, un’azione eterna, un potere cosmico, un’influenza santa ed una mente universale; egli è tutto ciò ed infinitamente di più, ma è anche una personalità vera e divina.

(96.4) 8:6.2 Lo Spirito Infinito è una personalità completa e perfetta, il divino uguale e coordinato del Padre Universale e del Figlio Eterno. Il Creatore Congiunto è altrettanto reale e visibile per le intelligenze superiori degli universi quanto lo sono il Padre ed il Figlio. In verità lo è di più, perché è lo Spirito che tutti gli ascendenti devono raggiungere prima di poter avvicinare il Padre tramite il Figlio.

(96.5) 8:6.3 Lo Spirito Infinito, la Terza Persona della Deità, possiede tutti gli attributi che voi associate alla personalità. Lo Spirito è dotato di una mente assoluta: “Lo Spirito sonda tutte le cose, anche le cose profonde di Dio.” Lo Spirito è dotato non solo di mente ma anche di volontà. Sul conferimento dei suoi doni è stato scritto: “Ma tutte queste opere sono di un solo e stesso Spirito, che le distribuisce ad ogni uomo separatamente e come piace a lui.”

(96.6) 8:6.4 “L’amore dello Spirito” è reale, così come lo sono anche i suoi dispiaceri; perciò “non rattristate lo Spirito di Dio”. Sia che osserviamo lo Spirito Infinito come Deità del Paradiso o come Spirito Creativo di un universo locale, costatiamo che il Creatore Congiunto non è solo la Terza Sorgente e Centro ma anche una persona divina. Questa personalità divina reagisce ugualmente all’universo come una persona. Lo Spirito vi dice: “Colui che ha orecchie ascolti ciò che dice lo Spirito”. “Lo Spirito stesso intercede per voi.” Lo Spirito esercita un’influenza diretta e personale sugli esseri creati, “perché tutti coloro che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio”.

(96.7) 8:6.5 Anche se osserviamo il fenomeno del ministero dello Spirito Infinito nei mondi remoti dell’universo degli universi, anche se vediamo questa stessa Deità coordinatrice agire nelle, e mediante le innumerevoli legioni dei molteplici esseri originati dalla Terza Sorgente e Centro, anche se riconosciamo l’onnipresenza dello Spirito, ciononostante continuiamo ad affermare che questa stessa Terza Sorgente e Centro è una persona, il Creatore Congiunto di tutte le cose, di tutti gli esseri e di tutti gli universi.

(96.8) 8:6.6 Nell’amministrazione degli universi il Padre, il Figlio e lo Spirito sono perfettamente ed eternamente interassociati. Benché ciascuno di loro sia impegnato in un ministero personale per tutta la creazione, sono tutti e tre divinamente ed assolutamente collegati in un servizio di creazione e di controllo che li rende per sempre uno.

(97.1) 8:6.7 Nella persona dello Spirito Infinito, il Padre ed il Figlio sono reciprocamente presenti, sempre ed in perfezione assoluta, perché lo Spirito è simile al Padre e simile al Figlio, ed è anche simile al Padre e al Figlio in quanto i due sono eternamente uno.

(97.2) 8:6.8 [Presentato su Urantia da un Consigliere Divino di Uversa incaricato dagli Antichi dei Giorni di descrivere la natura e l’opera dello Spirito Infinito.]


 

(98.1) 9:0.1 QUANDO, nella presenza del Paradiso, il Padre Universale ed il Figlio Eterno si unirono per personalizzarsi, avvenne una cosa sorprendente. Niente in questa situazione di eternità lasciava presagire che l’Attore Congiunto si sarebbe personalizzato come una spiritualità illimitata coordinata con la mente assoluta e dotata di prerogative uniche per la manipolazione dell’energia. La sua venuta all’esistenza completa la liberazione del Padre dai legami della perfezione centralizzata e dai vincoli dell’assolutismo della personalità. E questa liberazione è svelata nello stupefacente potere del Creatore Congiunto di creare degli esseri ben adattati a servire come spiriti tutelari anche per le creature materiali degli universi che si evolveranno successivamente.

(98.2) 9:0.2 Il Padre è infinito in amore e volizione, in pensiero e proposito spirituali; egli è il sostenitore universale. Il Figlio è infinito in saggezza e verità, in espressione ed interpretazione spirituali; egli è il rivelatore universale. Il Paradiso è infinito in potenziale di dotazione di forza e capacità di dominare l’energia; esso è lo stabilizzatore universale. L’Attore Congiunto possiede prerogative uniche di sintesi, una capacità infinita di coordinare tutte le energie universali esistenti, tutti gli spiriti effettivi e tutti gl’intelletti reali degli universi. La Terza Sorgente e Centro è l’unificatore universale delle molteplici energie e delle diverse creazioni che sono apparse come conseguenza del piano divino e del proposito eterno del Padre Universale.

(98.3) 9:0.3 Lo Spirito Infinito, il Creatore Congiunto, è un ministro divino ed universale. Lo Spirito dispensa incessantemente la misericordia del Figlio e l’amore del Padre, in armonia anche con la giustizia stabile, invariabile ed equa della Trinità del Paradiso. La sua influenza e le sue personalità sono sempre accanto a voi; esse vi conoscono realmente e vi comprendono veramente.

(98.4) 9:0.4 In tutti gli universi gli agenti dell’Attore Congiunto manipolano incessantemente le forze e le energie di tutto lo spazio. Come la Prima Sorgente e Centro, la Terza reagisce sia allo spirituale sia al materiale. L’Attore Congiunto è la rivelazione dell’unità di Dio, in cui tutte le cose consistono — cose, significati e valori; energie, menti e spiriti.

(98.5) 9:0.5 Lo Spirito Infinito pervade tutto lo spazio; egli abita il cerchio dell’eternità; e lo Spirito, come il Padre ed il Figlio, è perfetto ed immutabile — assoluto.

(98.6) 9:1.1 La Terza Sorgente e Centro è conosciuta con molti nomi, che indicano tutti delle relazioni e che identificano delle funzioni: in quanto Dio lo Spirito egli è la personalità coordinata e l’uguale divino di Dio il Figlio e di Dio il Padre. In quanto Spirito Infinito egli è un’influenza spirituale onnipresente. In quanto Manipolatore Universale egli è l’antenato delle creature che controllano il potere e l’attivatore delle forze cosmiche dello spazio. In quanto Attore Congiunto egli è il rappresentante congiunto e l’associato esecutivo del Padre-Figlio. In quanto Mente Assoluta egli è la sorgente della dotazione dell’intelletto in tutti gli universi. In quanto Dio d’Azione egli è l’antenato effettivo del movimento, del cambiamento e delle relazioni.

(99.1) 9:1.2 Alcuni degli attributi della Terza Sorgente e Centro sono derivati dal Padre, alcuni dal Figlio, mentre altri ancora non si riscontrano attivamente e personalmente presenti né nel Padre né nel Figlio — attributi che possono difficilmente essere spiegati se non supponendo che l’associazione Padre-Figlio che eterna la Terza Sorgente e Centro funzioni costantemente in consonanza con l’eterno fatto dell’assolutezza del Paradiso ed in riconoscimento di tale fatto. Il Creatore Congiunto incorpora la pienezza dei concetti combinati ed infiniti della Prima e della Seconda Persona della Deità.

(99.2) 9:1.3 Mentre considerate il Padre come creatore originale ed il Figlio come amministratore spirituale, dovreste pensare alla Terza Sorgente e Centro come ad un coordinatore universale, un ministro di cooperazione illimitata. L’Attore Congiunto è il correlatore di tutta la realtà effettiva; egli è la Deità depositaria del pensiero del Padre e del verbo del Figlio e nella sua azione è eternamente rispettoso dell’assolutezza materiale dell’Isola centrale. La Trinità del Paradiso ha stabilito l’ordine universale di progresso e la provvidenza di Dio è il dominio del Creatore Congiunto e dell’Essere Supremo in evoluzione. Nessuna realtà in atto o in corso d’attuazione può sfuggire alla relazione finale con la Terza Sorgente e Centro.

(99.3) 9:1.4 Il Padre Universale presiede i regni della preenergia, del prespirito e della personalità; il Figlio Eterno domina le sfere delle attività spirituali; la presenza dell’Isola del Paradiso unifica i domini dell’energia fisica e del potere materializzante; l’Attore Congiunto opera non solo come spirito infinito rappresentante il Figlio, ma anche come manipolatore universale delle forze e delle energie del Paradiso, portando così all’esistenza la mente universale ed assoluta. L’Attore Congiunto funziona in tutto il grande universo come una personalità positiva e distinta, specialmente nelle sfere superiori dei valori spirituali, delle relazioni tra materia ed energia e dei veri significati mentali. Egli agisce specificamente in tutti i luoghi ed i momenti in cui l’energia e lo spirito si associano ed interagiscono. Egli domina tutte le reazioni della mente, dispone di un grande potere nel mondo spirituale ed esercita una potente influenza sull’energia e sulla materia. In ogni momento la Terza Sorgente esprime la natura della Prima Sorgente e Centro.

(99.4) 9:1.5 La Terza Sorgente e Centro condivide perfettamente e senza riserve l’onnipresenza della Prima Sorgente e Centro ed è talvolta chiamata lo Spirito Onnipresente. Il Dio della mente condivide in maniera particolare e molto personale l’onniscienza del Padre Universale e del suo Figlio Eterno; la conoscenza dello Spirito è profonda e completa. Il Creatore Congiunto manifesta certi aspetti dell’onnipotenza del Padre Universale, ma è effettivamente onnipotente solo nel dominio della mente. La Terza Persona della Deità è il centro intellettuale e l’amministratore universale dei regni della mente; in questi essa è assoluta — la sua sovranità è totale.

(99.5) 9:1.6 L’Attore Congiunto sembra essere motivato dall’associazione Padre-Figlio, ma tutte le sue azioni paiono riconoscere la relazione Padre-Paradiso. A volte, ed in certe funzioni, egli sembra compensare lo sviluppo incompleto delle Deità esperienziali — Dio il Supremo e Dio l’Ultimo.

(100.1) 9:1.7 E qui c’è un mistero infinito: l’Infinito rivela simultaneamente la sua infinità nel Figlio e come Paradiso, e scaturisce allora all’esistenza un essere uguale a Dio in divinità, che riflette la natura spirituale del Figlio e che è capace di attivare l’archetipo del Paradiso, un essere provvisoriamente subordinato in sovranità, ma per molti aspetti manifestamente il più versatile nell’azione. E quest’evidente superiorità nell’azione è rivelata in un attributo della Terza Sorgente e Centro che è superiore anche alla gravità fisica — la manifestazione universale dell’Isola del Paradiso.

(100.2) 9:1.8 In aggiunta a questo supercontrollo dell’energia e delle cose fisiche, lo Spirito Infinito è stupendamente dotato di quegli attributi di pazienza, di misericordia e d’amore che sono così mirabilmente rivelati nel suo ministero spirituale. Lo Spirito è supremamente competente per dispensare amore ed attenuare la giustizia con la misericordia. Dio lo Spirito possiede tutta la benevolenza superna e l’affetto misericordioso del Figlio Originale ed Eterno. L’universo di vostra origine si sta forgiando tra l’incudine della giustizia ed il martello della sofferenza; ma quelli che maneggiano il martello sono i figli della misericordia, la progenie spirituale dello Spirito Infinito.

(100.3) 9:2.1 Dio è spirito in triplice senso: è lui stesso spirito; in suo Figlio appare come spirito senza qualificazioni; nell’Attore Congiunto appare come spirito alleato alla mente. In aggiunta a queste realtà spirituali, noi crediamo di discernere livelli di fenomeni spirituali esperienziali — gli spiriti dell’Essere Supremo, della Deità Ultima e dell’Assoluto della Deità.

(100.4) 9:2.2 Lo Spirito Infinito è un complemento del Figlio Eterno così come il Figlio è un complemento del Padre Universale. Il Figlio Eterno è una personalizzazione spiritualizzata del Padre; lo Spirito Infinito è una spiritualizzazione personalizzata del Figlio Eterno e del Padre Universale.

(100.5) 9:2.3 Vi sono molte linee di forza spirituale aperte e molte sorgenti di potere sovrammateriale che collegano direttamente la popolazione di Urantia alle Deità del Paradiso. Esiste il collegamento diretto degli Aggiustatori di Pensiero con il Padre Universale, l’assai estesa influenza dell’impulso della gravità spirituale del Figlio Eterno e la presenza spirituale del Creatore Congiunto. C’è una differenza di funzione tra lo spirito del Figlio e lo spirito dello Spirito. Nel suo ministero spirituale la Terza Persona può funzionare come mente più spirito o come solo spirito.

(100.6) 9:2.4 In aggiunta a queste presenze del Paradiso, gli Urantiani beneficiano delle influenze e delle attività spirituali dell’universo locale e del superuniverso, con il loro spiegamento quasi infinito di personalità amorevoli che guidano sempre verso l’alto e verso l’interno coloro che hanno sincerità d’intenti ed onestà di cuore, verso gl’ideali di divinità e la meta della perfezione suprema.

(100.7) 9:2.5 Noi conosciamo la presenza dello spirito universale del Figlio Eterno — possiamo riconoscerla senza errore. Anche l’uomo mortale può conoscere la presenza dello Spirito Infinito, la Terza Persona della Deità, perché le creature materiali possono sperimentare effettivamente il beneficio di questa influenza divina che funziona come effusione dello Spirito Santo dell’universo locale sulle razze dell’umanità. Gli esseri umani possono anche divenire consapevoli in una certa misura dell’Aggiustatore, la presenza impersonale del Padre Universale. Questi spiriti divini che lavorano per l’elevazione e la spiritualizzazione degli uomini, agiscono tutti all’unisono ed in perfetta cooperazione. Essi sono come uno nell’esecuzione spirituale dei piani d’ascensione e di raggiungimento della perfezione per i mortali.

(101.1) 9:3.1 L’Isola del Paradiso è la sorgente e la sostanza della gravità fisica, e ciò dovrebbe essere sufficiente per informarvi che la gravità è una delle cose più reali ed eternamente affidabili nell’intero universo fisico di universi. La gravità non può essere modificata o annullata se non dalle forze e dalle energie gestite congiuntamente dal Padre e dal Figlio, che sono state affidate alla persona della Terza Sorgente e Centro e che sono funzionalmente associate ad essa.

(101.2) 9:3.2 Lo Spirito Infinito possiede un potere unico e stupefacente — l’antigravità. Tale potere non è funzionalmente presente (in modo osservabile) né nel Padre né nel Figlio. Questa capacità propria della Terza Sorgente di resistere all’attrazione della gravità materiale si rivela nelle reazioni personali dell’Attore Congiunto a certe fasi delle relazioni universali. E questo attributo unico è trasmissibile ad alcune delle personalità più elevate dello Spirito Infinito.

(101.3) 9:3.3 L’antigravità può annullare la gravità in ambito locale; essa lo fa esercitando la presenza di una forza equivalente. Essa opera solo nei confronti della gravità materiale e non è un’azione della mente. Il fenomeno della resistenza alla gravità di un giroscopio è un buon esempio dell’effetto dell’antigravità, ma non ha alcun valore per spiegare la causa dell’antigravità.

(101.4) 9:3.4 L’Attore Congiunto rivela anche altri poteri capaci di trascendere la forza e di neutralizzare l’energia. Tali poteri operano rallentando l’energia fino al punto della materializzazione e per mezzo di altre tecniche a voi sconosciute.

(101.5) 9:3.5 Il Creatore Congiunto non è né energia, né la fonte dell’energia, né il destino dell’energia; egli è il manipolatore dell’energia. Il Creatore Congiunto è azione — movimento, cambiamento, modificazione, coordinazione, stabilizzazione ed equilibrio. Le energie soggette al controllo diretto o indiretto del Paradiso rispondono per loro natura agli atti della Terza Sorgente e Centro e dei suoi molteplici agenti.

(101.6) 9:3.6 L’universo degli universi è pervaso dalle creature della Terza Sorgente e Centro che controllano il potere: controllori fisici, direttori di potere, centri di potere ed altri rappresentanti del Dio d’Azione che s’interessano della regolazione e della stabilizzazione delle energie fisiche. Queste creature straordinarie con funzioni fisiche possiedono tutte differenti attributi di controllo del potere, quali l’antigravità, che utilizzano nei loro sforzi per stabilire l’equilibrio fisico della materia e delle energie del grande universo.

(101.7) 9:3.7 Tutte queste attività materiali del Dio d’Azione sembrano collegare la sua funzione con l’Isola del Paradiso, ed in verità gli agenti di potere sono tutti rispettosi dell’assolutezza dell’Isola eterna, oltre ad esserne dipendenti. Ma l’Attore Congiunto non agisce per il Paradiso o in risposta ad esso. Egli agisce personalmente per il Padre ed il Figlio. Il Paradiso non è una persona. Le azioni non personali, impersonali e altro-che-personali della Terza Sorgente e Centro sono tutte atti volitivi dell’Attore Congiunto stesso; non sono né riflessi, né derivazioni, né ripercussioni di qualcosa o di qualcuno.

(101.8) 9:3.8 Il Paradiso è il modello dell’infinità; il Dio d’Azione è l’attivatore di questo modello. Il Paradiso è il fulcro materiale dell’infinità; gli agenti della Terza Sorgente e Centro sono le leve dell’intelligenza che motivano il livello materiale ed iniettano spontaneità nei meccanismi della creazione fisica.

(102.1) 9:4.1 C’è una natura intellettuale della Terza Sorgente e Centro che è distinta dai suoi attributi fisici e spirituali. Tale natura è difficilmente contattabile, ma è associabile — intellettualmente anche se non personalmente. La si può distinguere dagli attributi fisici e dal carattere spirituale della Terza Persona sui livelli di funzione della mente, ma per le personalità che cercano di discernerla, questa natura non funziona mai indipendentemente da manifestazioni fisiche o spirituali.

(102.2) 9:4.2 La mente assoluta è la mente della Terza Persona; essa è inseparabile dalla personalità di Dio lo Spirito. La mente, negli esseri in funzione, non è separata dall’energia o dallo spirito o da entrambi. La mente non è inerente all’energia; l’energia è ricettiva e responsiva alla mente; la mente può essere superimposta all’energia, ma la coscienza non è inerente al livello puramente materiale. Non è necessario che la mente sia aggiunta al puro spirito, perché lo spirito è per natura cosciente e capace d’identificare. Lo spirito è sempre intelligente, in certo qual modo dotato di mente. Può trattarsi di questa mente o di quella mente, di premente o di supermente, od anche di mente spirituale, ma si tratta sempre dell’equivalente del pensare e del conoscere. Il discernimento dello spirito trascende la coscienza della mente, si sovraggiunge ad essa e teoricamente la anticipa.

(102.3) 9:4.3 Il Creatore Congiunto è assoluto soltanto nella sfera della mente, nei regni dell’intelligenza universale. La mente della Terza Sorgente e Centro è infinita; essa trascende completamente i circuiti mentali attivi e funzionanti dell’universo degli universi. La dotazione mentale dei sette superuniversi è derivata dai Sette Spiriti Maestri, le personalità primarie del Creatore Congiunto. Questi Spiriti Maestri distribuiscono la mente al grande universo come mente cosmica, ed il vostro universo locale è pervaso dalla variante nebadoniana del tipo di mente cosmica di Orvonton.

(102.4) 9:4.4 La mente infinita ignora il tempo, la mente ultima trascende il tempo, la mente cosmica è condizionata dal tempo. La stessa cosa è per lo spazio: la Mente Infinita è indipendente dallo spazio, ma via via che si discende dall’infinito verso i livelli degli aiutanti mentali, l’intelletto deve tenere sempre più conto del fatto e delle limitazioni dello spazio.

(102.5) 9:4.5 La forza cosmica risponde alla mente così come la mente cosmica risponde allo spirito. Lo spirito è proposito divino e la mente spirituale è il proposito divino in azione. L’energia è cosa, la mente è significato, lo spirito è valore. Anche nel tempo e nello spazio la mente stabilisce quelle relazioni relative tra l’energia e lo spirito che fanno pensare ad una reciproca affinità nell’eternità.

(102.6) 9:4.6 La mente trasmuta i valori dello spirito in significati dell’intelletto; la volizione ha il potere di far fruttificare i significati della mente sia nel regno materiale che spirituale. L’ascesa al Paradiso implica una crescita relativa e differenziale in spirito, in mente ed in energia. La personalità è l’unificatrice di queste componenti dell’individualità esperienziale.

(102.7) 9:5.1 Quanto a mente, la Terza Sorgente e Centro è infinita. Se l’universo dovesse crescere sino all’infinità, il suo potenziale mentale sarebbe ancora adeguato per dotare un numero illimitato di creature di menti appropriate e di altri requisiti indispensabili dell’intelletto.

(102.8) 9:5.2 Nei domini della mente creata la Terza Persona, con i suoi associati coordinati e subordinati, governa sovrana. I regni mentali delle creature hanno la loro origine esclusiva nella Terza Sorgente e Centro, che conferisce per l’appunto la mente. Anche per i frammenti del Padre non è possibile abitare la mente degli uomini prima che la via non sia stata convenientemente preparata per loro dall’azione mentale e dalla funzione spirituale dello Spirito Infinito.

(103.1) 9:5.3 La caratteristica straordinaria della mente è di poter essere conferita ad una vasta gamma di vita. Tramite i suoi associati creatori e creature la Terza Sorgente e Centro assiste tutte le menti su tutte le sfere, porta il suo ministero agli intelletti umani e subumani per mezzo degli aiutanti degli universi locali e, tramite i controllori fisici, assiste anche le entità più umili e non esperienziali tra i tipi più primitivi di cose viventi. E l’orientamento della mente è sempre un ministero della personalità della mente-spirito o della mente-energia.

(103.2) 9:5.4 Poiché la Terza Persona della Deità è la sorgente della mente, è del tutto naturale che le creature evoluzionarie dotate di volontà trovino più facile formarsi concetti comprensibili dello Spirito Infinito che formarsene del Figlio Eterno o del Padre Universale. La realtà del Creatore Congiunto è imperfettamente rivelata nell’esistenza stessa della mente umana. Il Creatore Congiunto è l’antenato della mente cosmica, e la mente dell’uomo è un circuito individualizzato, una porzione impersonale, di tale mente cosmica che è conferita in un universo locale da una Figlia Creativa della Terza Sorgente e Centro.

(103.3) 9:5.5 Per il fatto che la Terza Persona è la sorgente della mente non si deve concludere che tutti i fenomeni mentali siano divini. L’intelletto umano ha le sue radici nell’origine materiale delle razze animali. L’intelligenza universale non è una vera rivelazione di Dio che è mente, così come la natura fisica non è una vera rivelazione della bellezza e dell’armonia del Paradiso. La perfezione esiste in natura, ma la natura non è perfetta. Il Creatore Congiunto è la sorgente della mente, ma la mente non è il Creatore Congiunto.

(103.4) 9:5.6 Su Urantia, la mente è un compromesso tra l’essenza della perfezione di pensiero e la mentalità in evoluzione della vostra immatura natura umana. Il piano per la vostra evoluzione intellettuale è in verità di una perfezione sublime, ma voi siete molto lontani da questa meta divina mentre operate nei tabernacoli della carne. La mente ha veramente un’origine divina ed ha un destino divino, ma la vostra mente mortale non ha ancora dignità divina.

(103.5) 9:5.7 Troppo spesso, veramente troppo spesso, voi guastate la vostra mente con l’insincerità e l’inaridite con la cattiveria; la assoggettate alla paura animale e la distorcete con inutili ansietà. Quindi, anche se la sorgente della mente è divina, la mente che voi conoscete sul vostro mondo d’ascensione può difficilmente divenire oggetto di grande ammirazione ed ancor meno di adorazione o di culto. La contemplazione dell’intelletto umano immaturo ed inattivo dovrebbe condurre soltanto a reazioni di umiltà.

(103.6) 9:6.1 La Terza Sorgente e Centro, l’intelligenza universale, è personalmente cosciente di ogni mente, di ogni intelletto, in tutta la creazione, e mantiene un contatto personale e perfetto con tutte queste creature fisiche, morontiali e spirituali dotate di mente negli immensi universi. Tutte queste attività della mente sono trattenute nel circuito assoluto di gravità mentale che si focalizza nella Terza Sorgente e Centro e fa parte della coscienza personale dello Spirito Infinito.

(103.7) 9:6.2 Come il Padre attira ogni personalità a se stesso ed il Figlio attira ogni realtà spirituale, così l’Attore Congiunto esercita un potere d’attrazione su tutte le menti; egli domina e controlla senza riserve il circuito universale della mente. Tutti i valori intellettuali veri e genuini, tutti i pensieri divini e tutte le idee perfette, sono infallibilmente attirati in questo circuito assoluto della mente.

(104.1) 9:6.3 La gravità mentale può funzionare indipendentemente dalla gravità materiale e da quella spirituale, ma ovunque ed ogniqualvolta queste ultime due si contrappongono, la gravità mentale funziona sempre. Quando tutte e tre sono associate, la gravità della personalità può abbracciare la creatura materiale — fisica o morontiale, finita o absonita. Ma indipendentemente da ciò, la dotazione della mente, anche in esseri impersonali, li qualifica per pensare e li dota di coscienza anche in assenza totale di personalità.

(104.2) 9:6.4 L’individualità avente dignità di personalità, umana o divina, immortale o potenzialmente immortale, non ha però origine né nello spirito, né nella mente, né nella materia; essa è il conferimento del Padre Universale. Nemmeno l’interazione della gravità spirituale, mentale e materiale è una condizione indispensabile all’apparizione della gravità della personalità. Il circuito del Padre può abbracciare un essere di mente materiale che non risponde alla gravità spirituale, oppure può includere un essere di mente spirituale che non risponde alla gravità materiale. Il funzionamento della gravità della personalità è sempre un atto di volontà del Padre Universale.

(104.3) 9:6.5 Mentre la mente è associata con l’energia negli esseri puramente materiali ed associata con lo spirito in personalità puramente spirituali, innumerevoli ordini di personalità, compreso quello umano, possiedono menti che sono associate sia all’energia che allo spirito. Gli aspetti spirituali della mente delle creature reagiscono infallibilmente all’attrazione della gravità dello spirito del Figlio Eterno; le caratteristiche materiali rispondono all’impulso di gravità dell’universo materiale.

(104.4) 9:6.6 La mente cosmica, quando non è associata né all’energia né allo spirito, non è soggetta alle esigenze della gravità né dei circuiti materiali né di quelli spirituali. La mente pura è soggetta soltanto al controllo della gravità universale dell’Attore Congiunto. La mente pura è strettamente affine alla mente infinita, e la mente infinita (la coordinata teorica degli assoluti dello spirito e dell’energia) è apparentemente una legge in se stessa.

(104.5) 9:6.7 Più grande è la divergenza tra spirito ed energia, maggiore è la funzione osservabile della mente; quanto minore è la diversità tra energia e spirito, tanto meno osservabile è la funzione della mente. Apparentemente la funzione massima della mente cosmica è negli universi temporali dello spazio. Qui la mente sembra funzionare in una zona intermedia tra l’energia e lo spirito, ma ciò non è vero per i livelli superiori della mente: in Paradiso energia e spirito sono essenzialmente uno.

(104.6) 9:6.8 Il circuito di gravità mentale è affidabile; esso emana dalla Terza Persona della Deità del Paradiso, ma non tutta la funzione osservabile della mente è prevedibile. In tutta la creazione conosciuta c’è, parallela a questo circuito della mente, una presenza poco compresa la cui funzione non è prevedibile. Noi crediamo che questa imprevedibilità sia in parte da attribuire alla funzione dell’Assoluto Universale. Quale sia questa funzione, noi non lo sappiamo; su che cosa la attui, possiamo solo fare delle congetture; quanto alla sua relazione con le creature, possiamo solo formulare delle ipotesi.

(104.7) 9:6.9 Certi aspetti dell’imprevedibilità della mente finita possono essere dovuti all’incompletezza dell’Essere Supremo, e c’è una vasta zona di attività in cui l’Attore Congiunto e l’Assoluto Universale sono forse tangenti. Vi sono molte cose concernenti la mente che sono sconosciute, ma di una cosa siamo certi: lo Spirito Infinito è l’espressione perfetta della mente del Creatore per tutte le creature; l’Essere Supremo è l’espressione in evoluzione delle menti di tutte le creature nei riguardi del loro Creatore.

(105.1) 9:7.1 L’Attore Congiunto è in grado di coordinare tutti i livelli della realtà universale in modo da rendere possibile il riconoscimento simultaneo del mentale, del materiale e dello spirituale. Questo è il fenomeno della riflettività dell’universo, quel potere straordinario ed inspiegabile di vedere, di udire, di sentire e di conoscere tutte le cose via via che avvengono in un intero superuniverso, e di focalizzare mediante la riflettività tutte queste informazioni e conoscenze in un qualunque punto desiderato. L’azione della riflettività si manifesta in modo perfetto su ciascuno dei mondi capitale dei sette superuniversi. Essa è operante anche in tutti i settori dei superuniversi e all’interno dei confini degli universi locali. La riflettività si focalizza infine nel Paradiso.

(105.2) 9:7.2 Il fenomeno della riflettività, quale si manifesta sui mondi capitale dei superuniversi nelle stupefacenti prestazioni delle personalità riflettive che vi stazionano, rappresenta l’interassociazione più complessa di tutte le fasi dell’esistenza osservabili nell’intera creazione. È possibile risalire le linee dello spirito sino al Figlio, quelle dell’energia fisica sino al Paradiso e quelle della mente sino alla Terza Sorgente; ma nel fenomeno straordinario della riflettività dell’universo c’è un’unificazione unica ed eccezionale di tutte e tre, associate in modo tale da consentire ai dirigenti dell’universo di conoscere istantaneamente condizioni remote, simultaneamente al loro verificarsi.

(105.3) 9:7.3 Noi comprendiamo gran parte della tecnica della riflettività, ma vi sono molte fasi che veramente ci sconcertano. Sappiamo che l’Attore Congiunto è il centro universale del circuito della mente, che è l’antenato della mente cosmica, e che la mente cosmica opera sotto il dominio della gravità mentale assoluta della Terza Sorgente e Centro. Sappiamo inoltre che i circuiti della mente cosmica influiscono sui livelli intellettuali di tutte le esistenze conosciute. Essi contengono i resoconti dello spazio universale ed altrettanto certamente si focalizzano nei Sette Spiriti Maestri e convergono nella Terza Sorgente e Centro.

(105.4) 9:7.4 La relazione tra la mente cosmica finita e la mente divina assoluta sembra essere in evoluzione nella mente esperienziale del Supremo. Ci viene insegnato che agli albori del tempo questa mente esperienziale fu conferita al Supremo dallo Spirito Infinito, e noi ipotizziamo che certe caratteristiche del fenomeno della riflettività si possano spiegare solo presupponendo l’attività della Mente Suprema. Se il Supremo non è coinvolto nella riflettività, non riusciamo a trovare una spiegazione per le attività complesse e le operazioni infallibili di questa coscienza del cosmo.

(105.5) 9:7.5 La riflettività sembra essere onniscienza entro i limiti del finito esperienziale e può rappresentare l’emersione della presenza-coscienza dell’Essere Supremo. Se questa ipotesi è esatta, allora l’utilizzazione della riflettività in una qualunque delle sue fasi equivale ad un contatto parziale con la coscienza del Supremo.

(105.6) 9:8.1 Lo Spirito Infinito possiede il pieno potere di trasmettere molti dei suoi poteri e prerogative alle sue personalità ed ai suoi agenti coordinati e subordinati.

(105.7) 9:8.2 Il primo atto creatore della Deità dello Spirito Infinito, operante indipendentemente dalla Trinità ma in associazione non rivelata con il Padre ed il Figlio, si personalizzò nell’esistenza dei Sette Spiriti Maestri del Paradiso, i distributori dello Spirito Infinito agli universi.

(106.1) 9:8.3 Non c’è alcun rappresentante diretto della Terza Sorgente e Centro nella capitale di un superuniverso. Ciascuna di queste sette creazioni dipende da uno degli Spiriti Maestri del Paradiso, che agisce tramite i sette Spiriti Riflettivi situati nella capitale del superuniverso.

(106.2) 9:8.4 L’atto creativo successivo e continuativo dello Spirito Infinito si rivela di tanto in tanto nella produzione degli Spiriti Creativi. Ogni volta che il Padre Universale ed il Figlio Eterno divengono genitori di un Figlio Creatore, lo Spirito Infinito diviene progenitore di uno Spirito Creativo di un universo locale, il quale diviene lo stretto associato di quel Figlio Creatore in tutta la successiva esperienza nell’universo.

(106.3) 9:8.5 Come è necessario distinguere tra il Figlio Eterno ed i Figli Creatori, così è necessario distinguere tra lo Spirito Infinito e gli Spiriti Creativi, i coordinati dei Figli Creatori negli universi locali. Ciò che lo Spirito Infinito è per la creazione totale, uno Spirito Creativo lo è per un universo locale.

(106.4) 9:8.6 La Terza Sorgente e Centro è rappresentata nel grande universo da un vasto spiegamento di spiriti di ministero, messaggeri, insegnanti, giudici, aiuti e consiglieri, unitamente a supervisori di certi circuiti di natura fisica, morontiale e spirituale. Non tutti questi esseri sono personalità nel senso stretto del termine. La personalità della varietà di creature finite è caratterizzata da:

(106.5) 9:8.7 1. Coscienza soggettiva di sé.

(106.6) 9:8.8 2. Risposta oggettiva al circuito della personalità del Padre.

(106.7) 9:8.9 Vi sono personalità di creatori e personalità di creature, ed oltre a questi due tipi fondamentali vi sono personalità della Terza Sorgente e Centro, esseri che sono personali per lo Spirito Infinito, ma che non sono incondizionatamente personali per gli esseri creature. Queste personalità della Terza Sorgente non fanno parte del circuito della personalità del Padre. Le personalità della Prima Sorgente e le personalità della Terza Sorgente sono reciprocamente contattabili; ogni personalità è contattabile.

(106.8) 9:8.10 Il Padre conferisce la personalità per sua libera volontà personale. Sul perché lo faccia noi possiamo solo formulare delle ipotesi; come lo faccia non lo sappiamo. Né sappiamo perché la Terza Sorgente conferisca personalità non del Padre, ma lo Spirito Infinito fa questo per proprio conto, in congiunzione creativa con il Figlio Eterno ed in numerosi modi a voi sconosciuti. Lo Spirito Infinito può anche agire per il Padre conferendo personalità della Prima Sorgente.

(106.9) 9:8.11 Vi sono numerosi tipi di personalità della Terza Sorgente. Lo Spirito Infinito conferisce personalità della Terza Sorgente a molti gruppi che non sono inclusi nel circuito della personalità del Padre, come a certi direttori di potere. Allo stesso modo lo Spirito Infinito tratta come personalità numerosi gruppi di esseri, quali gli Spiriti Creativi, che sono una classe a sé nelle loro relazioni con le creature messe in circuito dal Padre.

(106.10) 9:8.12 Sia le personalità della Prima Sorgente che quelle della Terza Sorgente sono dotate di tutto ciò che gli uomini associano al concetto di personalità, ed anche di più. Esse hanno menti comprendenti memoria, ragione, giudizio, immaginazione creativa, associazione d’idee, decisione, scelta e numerosi poteri intellettuali addizionali completamente sconosciuti ai mortali. Salvo qualche eccezione, gli ordini che vi sono rivelati possiedono forma e individualità distinte; sono esseri reali. La maggior parte di loro è visibile a tutti gli ordini d’esistenza spirituale.

(107.1) 9:8.13 Anche voi sarete capaci di vedere i vostri associati spirituali degli ordini inferiori non appena sarete liberati dalla vista limitata dei vostri occhi materiali attuali e sarete dotati di una forma morontiale con la sua accresciuta sensibilità alla realtà delle cose spirituali.

(107.2) 9:8.14 La famiglia funzionale della Terza Sorgente e Centro, com’è rivelata in queste esposizioni, si divide in tre grandi gruppi:

(107.3) 9:8.15 I. Gli Spiriti Supremi. Un gruppo di origine composita che comprende, tra gli altri, gli ordini seguenti:

(107.4) 9:8.16 1. I Sette Spiriti Maestri del Paradiso.

(107.5) 9:8.17 2. Gli Spiriti Riflettivi dei Superuniversi.

(107.6) 9:8.18 3. Gli Spiriti Creativi degli Universi Locali.

(107.7) 9:8.19 II. I Direttori di Potere. Un gruppo di creature ed agenti di controllo che opera in tutto lo spazio organizzato.

(107.8) 9:8.20 III. Le Personalità dello Spirito Infinito. Questa designazione non implica necessariamente che tali esseri siano personalità della Terza Sorgente, benché alcuni di loro siano unici come creature dotate di volontà. Generalmente esse sono raggruppate in tre classificazioni maggiori:

(107.9) 9:8.21 1. Le Personalità Superiori dello Spirito Infinito.

(107.10) 9:8.22 2. Le Schiere dei Messaggeri dello Spazio.

(107.11) 9:8.23 3. Gli Spiriti Tutelari del Tempo.

(107.12) 9:8.24 Questi gruppi servono in Paradiso, nell’universo centrale o residenziale e nei superuniversi, e comprendono ordini che funzionano negli universi locali come pure nelle costellazioni, nei sistemi e sui pianeti.

(107.13) 9:8.25 Le personalità spirituali della vasta famiglia dello Spirito Divino ed Infinito sono consacrate per sempre al servizio del ministero dell’amore di Dio e della misericordia del Figlio verso tutte le creature intelligenti dei mondi evoluzionari del tempo e dello spazio. Questi esseri spirituali costituiscono la scala vivente per mezzo della quale l’uomo mortale si eleva dal caos fino alla gloria.

(107.14) 9:8.26 [Rivelato su Urantia da un Consigliere Divino di Uversa incaricato dagli Antichi dei Giorni di descrivere la natura e l’opera dello Spirito Infinito.]


 

(108.1) 10:0.1 LA Trinità Paradisiaca delle Deità eterne permette al Padre di sottrarsi all’assolutismo della personalità. La Trinità associa perfettamente l’espressione illimitata della volontà personale infinita di Dio con l’assolutezza della Deità. Il Figlio Eterno ed i vari Figli d’origine divina, assieme all’Attore Congiunto ed ai suoi figli dell’universo, consentono effettivamente al Padre di liberarsi dalle limitazioni altrimenti insite nel primato, nella perfezione, nell’immutabilità, nell’eternità, nell’universalità, nell’assolutezza e nell’infinità.

(108.2) 10:0.2 La Trinità del Paradiso consente efficacemente la piena espressione e la perfetta rivelazione della natura eterna della Deità. Similmente, i Figli Stazionari della Trinità forniscono una rivelazione completa e perfetta della giustizia divina. La Trinità è l’unità della Deità, e questa unità riposa eternamente sulle fondamenta assolute dell’unità divina delle tre personalità originali, coordinate e coesistenti: Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito.

(108.3) 10:0.3 Partendo dalla situazione presente sul cerchio dell’eternità e guardando indietro nel passato senza fine, possiamo scoprire soltanto un’inevitabile ineluttabilità negli affari dell’universo, ed è la Trinità del Paradiso. Io ritengo che la Trinità sia stata inevitabile. Quando guardo al passato, al presente ed al futuro del tempo, considero che nient’altro in tutto l’universo degli universi sia stato inevitabile. L’attuale universo maestro, visto in retrospettiva o in prospettiva, è impensabile senza la Trinità. Data la Trinità del Paradiso, possiamo postulare un modo alternativo od anche molteplici modi di fare tutte le cose, ma senza la Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito non riusciamo a concepire come l’Infinito avrebbe potuto raggiungere una triplice personalizzazione coordinata di fronte all’unità assoluta della Deità. Nessun altro concetto della creazione è all’altezza dei livelli di completa assolutezza della Trinità come quelli connessi all’unità della Deità associata alla totale liberazione volitiva inerente nella triplice personalizzazione della Deità.

(108.4) 10:1.1 Sembrerebbe che il Padre, nell’eternità passata, abbia inaugurato una politica di profonda distribuzione di se stesso. Insita nella natura generosa, affettuosa ed amabile del Padre Universale c’è qualcosa che lo induce a riservare a se stesso soltanto l’esercizio di quei poteri e di quell’autorità che ritiene evidentemente impossibile delegare o conferire.

(108.5) 10:1.2 Il Padre Universale si è spogliato fin dal principio di ogni parte di se stesso che poteva conferire ad un altro Creatore o creatura. Egli ha delegato ai suoi Figli divini ed alle loro intelligenze associate ogni potere e tutta l’autorità che potevano essere delegati. Ha effettivamente trasferito ai suoi Figli Sovrani, nei loro rispettivi universi, ogni prerogativa d’autorità amministrativa che era trasferibile. Negli affari di un universo locale egli ha reso ogni Figlio Creatore Sovrano altrettanto perfetto, competente ed autorevole quanto lo è il Figlio Eterno nell’universo centrale ed originale. Ha dispensato, effettivamente conferito, con la dignità e la santità del possesso della personalità, tutto di se stesso e dei suoi attributi, ogni cosa di cui poteva spogliarsi, in ogni modo, in ogni epoca, in ogni luogo, a favore di ogni persona ed in ogni universo, eccetto che in quello centrale in cui risiede.

(109.1) 10:1.3 La personalità divina non è incentrata in se stessa; l’individualità del libero arbitrio divino è caratterizzata dalla distribuzione di se stessa e dalla ripartizione della personalità. Le creature anelano l’associazione con altre creature personali; i Creatori sono spinti a condividere la divinità con i figli dei loro universi; la personalità dell’Infinito è rivelata come Padre Universale che divide la realtà dell’essere e la propria uguaglianza con due personalità coordinate, il Figlio Eterno e l’Attore Congiunto.

(109.2) 10:1.4 Per la conoscenza concernente la personalità del Padre ed i suoi attributi divini noi dipenderemo sempre dalle rivelazioni del Figlio Eterno, perché, quando l’atto congiunto della creazione fu compiuto, quando la Terza Persona della Deità scaturì all’esistenza come personalità e diede attuazione ai concetti congiunti dei suoi genitori divini, il Padre cessò di esistere in quanto personalità non qualificata. Con la venuta all’esistenza dell’Attore Congiunto e la materializzazione del nucleo centrale della creazione, avvennero alcuni cambiamenti eterni. Dio donò se stesso come personalità assoluta al suo Figlio Eterno. In tal modo il Padre conferì la “personalità d’infinità” al suo Figlio unigenito, mentre entrambi conferirono la “personalità congiunta” della loro unione eterna allo Spirito Infinito.

(109.3) 10:1.5 Per queste e per altre ragioni che sono al di là della capacità concettuale della mente finita, è estremamente difficile per le creature umane comprendere l’infinita personalità paterna di Dio se non com’è rivelata universalmente nel Figlio Eterno e, con il Figlio, com’è universalmente attiva nello Spirito Infinito.

(109.4) 10:1.6 Poiché i Figli Paradisiaci di Dio visitano i mondi evoluzionari e talvolta anche vi abitano nelle sembianze della carne mortale, e poiché i loro conferimenti rendono possibile agli uomini mortali conoscere effettivamente qualcosa della natura e del carattere della personalità divina, le creature delle sfere planetarie devono perciò contare sui conferimenti di questi Figli Paradisiaci per ottenere informazioni attendibili e affidabili sul Padre, sul Figlio e sullo Spirito.

(109.5) 10:2.1 Per mezzo della tecnica di trinitizzazione il Padre si spoglia di quella personalità spirituale non qualificata che è il Figlio, ma facendo questo si costituisce Padre di questo stesso Figlio e s’impossessa così della capacità illimitata di divenire il Padre divino di tutte le creature intelligenti dotate di volontà successivamente create, eventuate o appartenenti ad altri tipi personalizzati. In quanto personalità assoluta e non qualificata il Padre può funzionare soltanto come Figlio e con il Figlio, ma in quanto Padre personale continua a conferire la personalità alle diverse schiere dei differenti livelli di creature intelligenti dotate di volontà, e mantiene per sempre relazioni personali di associazione amorevole con questa vasta famiglia di figli dell’universo.

(109.6) 10:2.2 Dopo che il Padre ha conferito alla personalità di suo Figlio la pienezza di se stesso, e quando questo atto di autoconferimento è completo e perfetto, del potere e della natura infiniti che in tal modo esistono nell’unione Padre-Figlio, gli associati eterni conferiscono congiuntamente quelle qualità e quegli attributi che costituiscono un altro essere simile a loro; e questa personalità congiunta, lo Spirito Infinito, completa la personalizzazione esistenziale della Deità.

(110.1) 10:2.3 Il Figlio è indispensabile alla paternità di Dio. Lo Spirito è indispensabile alla fraternità della Seconda e della Terza Persona. Tre persone sono il minimo gruppo sociale, ma questa è la più piccola di tutte le molteplici ragioni per credere nell’inevitabilità dell’Attore Congiunto.

(110.2) 10:2.4 La Prima Sorgente e Centro è l’infinita personalità-padre, la sorgente illimitata della personalità. Il Figlio Eterno è l’assoluto della personalità non qualificato, l’essere divino che rappresenta lungo tutti i tempi e l’eternità la perfetta rivelazione della natura personale di Dio. Lo Spirito Infinito è la personalità congiunta, l’unica conseguenza personale dell’unione eterna Padre-Figlio.

(110.3) 10:2.5 La personalità della Prima Sorgente e Centro è la personalità dell’infinità meno la personalità assoluta del Figlio Eterno. La personalità della Terza Sorgente e Centro è la conseguenza additiva dell’unione della personalità-Padre liberata e della personalità-Figlio assoluta.

(110.4) 10:2.6 Il Padre Universale, il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito sono persone uniche; nessuna è un duplicato; ciascuna è originale; tutte sono unite.

(110.5) 10:2.7 Solo il Figlio Eterno sperimenta la pienezza della relazione divina di personalità ed ha coscienza sia della filiazione con il Padre che della paternità verso lo Spirito e dell’uguaglianza divina con il Padre progenitore e lo Spirito associato. Il Padre conosce l’esperienza di avere un Figlio che è il suo uguale, ma il Padre non conosce antecedenti ancestrali. Il Figlio Eterno ha l’esperienza della condizione di figlio, il riconoscimento di un’ascendenza della personalità, e allo stesso tempo il Figlio è cosciente di essere genitore congiunto dello Spirito Infinito. Lo Spirito Infinito è cosciente di una duplice ascendenza della personalità, ma non è genitore di una personalità della Deità coordinata. Con lo Spirito il ciclo esistenziale di personalizzazione della Deità raggiunge la completezza. Le personalità primarie della Terza Sorgente e Centro sono esperienziali ed in numero di sette.

(110.6) 10:2.8 Io ho la mia origine nella Trinità del Paradiso. Conosco la Trinità come Deità unificata. So anche che il Padre, il Figlio e lo Spirito esistono ed agiscono nell’ambito delle loro funzioni personali definite. So di preciso che non solo essi agiscono personalmente e collettivamente, ma anche che coordinano le loro attività in vari raggruppamenti, sicché in definitiva operano in sette differenti funzioni singole e plurali. E poiché queste sette associazioni esauriscono le possibilità di tali combinazioni di divinità, è inevitabile che le realtà dell’universo appaiano in sette varianti di valori, di significati e di personalità.

(110.7) 10:3.1 Benché esista una sola Deità, vi sono tre personalizzazioni positive e divine della Deità. Per ciò che riguarda la dotazione del divino Aggiustatore all’uomo, il Padre disse: “Facciamo l’uomo mortale a nostra immagine.” Negli scritti urantiani ricorre ripetutamente questo riferimento ad atti ed imprese di una Deità plurale, dimostrando chiaramente il riconoscimento dell’esistenza e dell’attività delle tre Sorgenti e Centri.

(110.8) 10:3.2 Ci viene insegnato che il Figlio e lo Spirito intrattengono le medesime ed uguali relazioni con il Padre nell’associazione trinitaria. Nell’eternità ed in quanto Deità essi indubbiamente lo fanno, ma nel tempo e come personalità rivelano certamente relazioni di natura assai diversa. Guardando dal Paradiso verso gli universi, queste relazioni sembrano essere molto simili, ma se sono osservate dai domini dello spazio esse appaiono del tutto differenti.

(111.1) 10:3.3 I Figli divini sono in verità il “Verbo di Dio”, ma i figli dello Spirito sono veramente gli “Atti di Dio”. Dio parla tramite il Figlio e, con il Figlio, agisce tramite lo Spirito Infinito, mentre in tutte le attività universali il Figlio e lo Spirito sono squisitamente fraterni ed operano come due fratelli uguali con ammirazione ed amore per un Padre comune onorato e divinamente rispettato.

(111.2) 10:3.4 Il Padre, il Figlio e lo Spirito sono certamente uguali in natura e coordinati in essere, ma vi sono differenze evidenti nei loro compimenti universali; quando agisce da sola, ogni persona della Deità pare limitata nella sua assolutezza.

(111.3) 10:3.5 Il Padre Universale, prima di spogliarsi volontariamente della personalità, dei poteri e degli attributi che costituiscono il Figlio e lo Spirito, sembra essere stato (dal punto di vista filosofico) una Deità non qualificata, assoluta ed infinita. Ma una tale Prima Sorgente e Centro teorica senza un Figlio non poteva in alcun senso del termine essere considerata il Padre Universale; la paternità non è reale senza filiazione. Inoltre il Padre, per essere stato assoluto in senso totale, sarebbe dovuto essere esistito da solo in un qualche momento eternamente remoto. Ma egli non ha mai avuto una tale esistenza solitaria; il Figlio e lo Spirito sono entrambi coeterni con il Padre. La Prima Sorgente e Centro è sempre stata, e sarà per sempre, il Padre eterno del Figlio Originale e, con il Figlio, il progenitore eterno dello Spirito Infinito.

(111.4) 10:3.6 Noi osserviamo che il Padre si è spogliato di ogni manifestazione diretta di assolutezza fuorché della paternità assoluta e della volizione assoluta. Non sappiamo se la volizione è un attributo inalienabile del Padre; possiamo solamente osservare che egli non si è spogliato della volizione. Tale infinità di volontà deve essere stata eternamente insita nella Prima Sorgente e Centro.

(111.5) 10:3.7 Nel conferire l’assolutezza della personalità al Figlio Eterno, il Padre Universale sfugge ai vincoli dell’assolutismo della personalità, ma così facendo prende una decisione che gli rende per sempre impossibile agire da solo come assoluto della personalità. E con la personalizzazione finale della Deità coesistente — l’Attore Congiunto — ne consegue l’interdipendenza trinitaria critica delle tre personalità divine riguardo alla totalità della funzione della Deità nell’assoluto.

(111.6) 10:3.8 Dio è il Padre-Assoluto di tutte le personalità nell’universo degli universi. Il Padre è personalmente assoluto in libertà d’azione, ma negli universi del tempo e dello spazio, creati, in corso di creazione ed ancora da creare, il Padre è non discernibile come assoluto in quanto Deità totale, eccetto che nella Trinità del Paradiso.

(111.7) 10:3.9 All’esterno di Havona, la Prima Sorgente e Centro opera negli universi fenomenici nel modo seguente:

(111.8) 10:3.10 1. Come creatore, tramite i Figli Creatori, suoi nipoti.

(111.9) 10:3.11 2. Come controllore, per mezzo del centro di gravità del Paradiso.

(111.10) 10:3.12 3. Come spirito, tramite il Figlio Eterno.

(111.11) 10:3.13 4. Come mente, tramite il Creatore Congiunto.

(111.12) 10:3.14 5. Come Padre, egli mantiene un contatto di genitore con tutte le creature attraverso il suo circuito della personalità.

(111.13) 10:3.15 6. Come persona, egli agisce direttamente in tutta la creazione per mezzo dei suoi frammenti esclusivi — negli uomini mortali tramite gli Aggiustatori di Pensiero.

(111.14) 10:3.16 7. Come Deità totale, egli agisce soltanto nella Trinità del Paradiso.

(112.1) 10:3.17 Tutte queste rinunce e deleghe di giurisdizione da parte del Padre Universale sono del tutto volontarie ed imposte da se stesso. Il Padre onnipotente assume intenzionalmente queste limitazioni dell’autorità nell’universo.

(112.2) 10:3.18 Il Figlio Eterno sembra operare come uno con il Padre in tutti gli aspetti spirituali, eccetto che nel conferimento dei frammenti di Dio ed in altre attività prepersonali. Il Figlio non è nemmeno strettamente identificato né con le attività intellettuali delle creature materiali né con le attività dell’energia degli universi materiali. In quanto assoluto il Figlio opera come una persona e solo nel dominio dell’universo spirituale.

(112.3) 10:3.19 Lo Spirito Infinito è straordinariamente universale ed incredibilmente versatile in tutto il suo operare. Egli agisce nelle sfere della mente, della materia e dello spirito. L’Attore Congiunto rappresenta l’associazione Padre-Figlio, ma opera anche come se stesso. Egli non s’interessa direttamente della gravità fisica, della gravità spirituale o del circuito di personalità, ma partecipa in maggiore o minore misura in tutte le altre attività dell’universo. Benché apparentemente dipendente da tre controlli della gravità esistenziali ed assoluti, lo Spirito Infinito sembra esercitare tre supercontrolli. Questa triplice facoltà è impiegata in molti modi per trascendere, ed in apparenza per neutralizzare, anche le manifestazioni delle forze e delle energie primarie, giungendo sino ai confini superultimi dell’assolutezza. In certe situazioni questi supercontrolli trascendono assolutamente anche le manifestazioni primordiali della realtà cosmica.

(112.4) 10:4.1 Tra tutte le associazioni assolute, la Trinità del Paradiso (la prima triunità) è unica come associazione esclusiva della Deità personale. Dio agisce come Dio solo in relazione a Dio ed a coloro che possono conoscere Dio, ma come Deità assoluta agisce soltanto nella Trinità del Paradiso ed in rapporto alla totalità dell’universo.

(112.5) 10:4.2 La Deità Eterna è perfettamente unificata; ciò nondimeno vi sono tre persone della Deità perfettamente individualizzate. La Trinità del Paradiso rende possibile l’espressione simultanea di tutta la diversità dei tratti di carattere e dei poteri infiniti della Prima Sorgente e Centro e dei suoi eterni coordinati, e di tutta l’unità divina delle funzioni universali della Deità indivisa.

(112.6) 10:4.3 La Trinità è un’associazione di persone infinite operanti in una funzione non personale, ma senza contravvenire alla personalità. L’esempio è grossolano, ma un padre, un figlio ed un nipote potrebbero formare un’entità corporativa che sarebbe non personale, ma soggetta tuttavia alle loro volontà personali.

(112.7) 10:4.4 La Trinità del Paradiso è reale. Essa esiste come unione della Deità del Padre, del Figlio e dello Spirito; eppure il Padre, il Figlio o lo Spirito, o due qualsiasi di loro, possono funzionare in relazione con la stessa Trinità del Paradiso. Il Padre, il Figlio e lo Spirito possono collaborare in maniera non trinitaria, ma non come tre Deità. In quanto persone essi possono collaborare come vogliono, ma ciò non è la Trinità.

(112.8) 10:4.5 Ricordate sempre che quello che lo Spirito Infinito fa è la funzione dell’Attore Congiunto. Il Padre ed il Figlio operano entrambi in lui, per mezzo di lui ed in quanto lui. Ma sarebbe futile tentare di chiarire il mistero della Trinità: tre come uno ed in uno, ed uno come due ed agente per due.

(112.9) 10:4.6 La Trinità è talmente collegata all’insieme delle vicende universali che è necessario tenere conto di essa nei nostri tentativi di spiegare la totalità di un avvenimento cosmico isolato o di una relazione di personalità. La Trinità funziona su tutti i livelli del cosmo e l’uomo mortale è limitato al livello finito; l’uomo perciò si deve accontentare di un concetto finito della Trinità in quanto Trinità.

(113.1) 10:4.7 Come mortali nella carne dovreste considerare la Trinità secondo la vostra illuminazione individuale ed in armonia con le reazioni della vostra mente e della vostra anima. Voi potete conoscere molto poco dell’assolutezza della Trinità, ma via via che ascenderete verso il Paradiso proverete molte volte stupore di fronte alle rivelazioni successive e alle scoperte inattese della supremazia e dell’ultimità della Trinità, se non della sua assolutezza.

(113.2) 10:5.1 Le Deità personali hanno degli attributi, ma non è affatto logico parlare della Trinità come avente degli attributi. Sarebbe più appropriato considerare quest’associazione di esseri divini come avente delle funzioni, quali l’amministrazione della giustizia, i comportamenti di totalità, l’azione coordinata ed il supercontrollo cosmico. Queste funzioni sono fattivamente supreme, ultime e (nei limiti della Deità) assolute nella misura in cui concernono tutte le realtà viventi con valore di personalità.

(113.3) 10:5.2 Le funzioni della Trinità del Paradiso non sono semplicemente la somma delle doti evidenti di divinità del Padre più quegli attributi specifici che sono unici nell’esistenza personale del Figlio e dello Spirito. L’associazione trinitaria delle tre Deità del Paradiso ha come risultato l’evoluzione, l’eventuarsi e la deitizzazione di nuovi significati, valori, poteri e capacità di rivelazione, d’azione e di amministrazione universale. Le associazioni viventi, le famiglie umane, i gruppi sociali o la Trinità del Paradiso non si accrescono per semplice addizione aritmetica. Il potenziale del gruppo supera sempre di molto la semplice somma degli attributi dei singoli componenti.

(113.4) 10:5.3 La Trinità mantiene un comportamento unico in quanto Trinità verso l’intero universo del passato, del presente e del futuro. E le funzioni della Trinità possono essere meglio considerate in relazione ai comportamenti universali della Trinità stessa. Questi comportamenti sono simultanei e possono essere multipli in rapporto a qualsiasi situazione od evento isolati:

(113.5) 10:5.4 1. Comportamento verso il finito. La massima autolimitazione della Trinità è il suo comportamento verso il finito. La Trinità non è una persona, né l’Essere Supremo è una personalizzazione esclusiva della Trinità, ma il Supremo è l’approccio massimo ad una focalizzazione del potere-personalità della Trinità che possa essere compreso da creature finite. Per tale ragione la Trinità in relazione al finito è detta talvolta Trinità della Supremazia.

(113.6) 10:5.5 2. Comportamento verso l’absonito. La Trinità del Paradiso prende in considerazione quei livelli d’esistenza che sono più che finiti ma meno che assoluti, e questa relazione è talvolta denominata la Trinità di Ultimità. Né l’Ultimo né il Supremo rappresentano totalmente la Trinità del Paradiso, ma in senso restrittivo e per i loro rispettivi livelli, ciascuno sembra rappresentare la Trinità durante le ere prepersonali di sviluppo del potere esperienziale.

(113.7) 10:5.6 3. Il comportamento assoluto della Trinità del Paradiso è in relazione ad esistenze assolute e culmina nell’azione della Deità totale.

(113.8) 10:5.7 L’Infinito Trinitario implica l’azione coordinata di tutte le relazioni triunitarie della Prima Sorgente e Centro — non deificate e deificate — e per questo motivo per delle personalità è molto difficile da capirlo. Nella contemplazione della Trinità come infinita, non dimenticate le sette triunità; certe difficoltà di comprensione potranno essere così evitate e certi paradossi potranno essere parzialmente risolti.

(114.1) 10:5.8 Ma io non dispongo di un linguaggio che mi permetta di trasmettere alla limitata mente umana la verità completa ed il significato eterno della Trinità del Paradiso e la natura dell’interassociazione perpetua dei tre esseri di perfezione infinita.

(114.2) 10:6.1 Tutte le leggi hanno origine nella Prima Sorgente e Centro; essa è la legge. L’amministrazione della legge spirituale è inerente alla Seconda Sorgente e Centro. La rivelazione della legge, la promulgazione e l’interpretazione degli statuti divini, è funzione della Terza Sorgente e Centro. L’applicazione della legge, la giustizia, ricade nel dominio della Trinità del Paradiso ed è posta in esecuzione da certi Figli della Trinità.

(114.3) 10:6.2 La giustizia è inerente alla sovranità universale della Trinità del Paradiso, ma la bontà, la misericordia e la verità sono il ministero universale delle personalità divine, la cui unione della Deità costituisce la Trinità. La giustizia non è l’atteggiamento del Padre, del Figlio o dello Spirito. La giustizia è il comportamento trinitario di queste personalità d’amore, di misericordia e di ministero. Nessuna delle Deità del Paradiso sostiene l’amministrazione della giustizia. La giustizia non è mai un comportamento personale, è sempre una funzione plurale.

(114.4) 10:6.3 La testimonianza, base dell’equità (la giustizia in armonia con la misericordia), è fornita dalle personalità della Terza Sorgente e Centro, che rappresenta congiuntamente il Padre ed il Figlio presso tutti i regni e le menti degli esseri intelligenti di tutta la creazione.

(114.5) 10:6.4 Il giudizio, l’applicazione finale della giustizia conformemente alle testimonianze presentate dalle personalità dello Spirito Infinito, è opera dei Figli Stazionari della Trinità, esseri che condividono la natura della Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito uniti.

(114.6) 10:6.5 Questo gruppo di Figli della Trinità comprende le seguenti personalità:

(114.7) 10:6.6 1. Segreti Trinitizzati della Supremazia.

(114.8) 10:6.7 2. Eterni dei Giorni.

(114.9) 10:6.8 3. Antichi dei Giorni.

(114.10) 10:6.9 4. Perfezioni dei Giorni.

(114.11) 10:6.10 5. Recenti dei Giorni.

(114.12) 10:6.11 6. Unioni dei Giorni.

(114.13) 10:6.12 7. Fedeli dei Giorni.

(114.14) 10:6.13 8. Perfettori di Saggezza.

(114.15) 10:6.14 9. Consiglieri Divini.

(114.16) 10:6.15 10. Censori Universali.

(114.17) 10:6.16 Noi siamo i figli delle tre Deità del Paradiso funzionanti in quanto Trinità, perché si dà il caso che io appartenga al decimo ordine di questo gruppo, i Censori Universali. Questi ordini non rappresentano il comportamento della Trinità in senso universale; essi rappresentano questo comportamento collettivo della Deità solo nei domini del giudizio esecutivo — la giustizia. Essi furono specificamente concepiti dalla Trinità per il preciso lavoro al quale sono assegnati, e rappresentano la Trinità solo nelle funzioni per le quali sono stati personalizzati.

(115.1) 10:6.17 Gli Antichi dei Giorni ed i loro associati originati dalla Trinità distribuiscono il giusto giudizio di equità suprema nei sette superuniversi. Nell’universo centrale queste funzioni esistono solo in teoria; l’equità è ovvia nella perfezione, e la perfezione di Havona esclude ogni possibilità di disarmonia.

(115.2) 10:6.18 La giustizia è l’idea collettiva della rettitudine; la misericordia ne è l’espressione personale. La misericordia è il comportamento dell’amore; la precisione caratterizza l’azione della legge; il giudizio divino è l’anima dell’equità, conformandosi sempre alla giustizia della Trinità ed appagando sempre pienamente l’amore divino di Dio. Quando la retta giustizia della Trinità e l’amore misericordioso del Padre Universale sono totalmente percepiti e pienamente compresi, essi coincidono. Ma l’uomo non ha questa piena comprensione della giustizia divina. Per questo nella Trinità, come gli uomini potrebbero considerarla, le personalità del Padre, del Figlio e dello Spirito sono adattate al ministero coordinato dell’amore e della legge negli universi esperienziali del tempo.

(115.3) 10:7.1 La Prima, la Seconda e la Terza Persona della Deità sono uguali tra loro e sono uno. “Il Signore nostro Dio è un Dio unico.” C’è perfezione di proposito ed unità d’esecuzione nella Trinità divina delle Deità eterne. Il Padre, il Figlio e l’Attore Congiunto sono veramente e divinamente uno. In verità è stato scritto: “Io sono il primo e sono l’ultimo, e non c’è altro Dio all’infuori di me.”

(115.4) 10:7.2 Come appaiono le cose al mortale sul livello finito, la Trinità del Paradiso, similmente all’Essere Supremo, s’interessa solo del totale — il pianeta totale, l’universo totale, il superuniverso totale, il grande universo totale. Questo comportamento di totalità esiste perché la Trinità è il totale della Deità e per molte altre ragioni ancora.

(115.5) 10:7.3 L’Essere Supremo è qualcosa di meno e qualcosa d’altro della Trinità funzionante negli universi finiti; ma entro certi limiti e durante la presente era di personalizzazione incompleta del potere, questa Deità evoluzionaria sembra riflettere il comportamento della Trinità della Supremazia. Il Padre, il Figlio e lo Spirito non agiscono personalmente con l’Essere Supremo, ma durante la presente era universale collaborano con lui in quanto Trinità. Noi comprendiamo che essi mantengono una relazione similare con l’Ultimo. Formuliamo spesso delle ipotesi su quali saranno le relazioni personali tra le Deità del Paradiso e Dio il Supremo quando questi avrà completato la sua evoluzione, ma in realtà non lo sappiamo.

(115.6) 10:7.4 Noi non riteniamo il supercontrollo della Supremazia del tutto prevedibile. Inoltre, questa imprevedibilità sembra essere caratterizzata da una certa incompletezza di sviluppo, indubbiamente un segno distintivo dell’incompiutezza del Supremo e dell’incompletezza della reazione finita verso la Trinità del Paradiso.

(115.7) 10:7.5 La mente del mortale può immaginare con immediatezza mille ed una cosa — eventi fisici catastrofici, incidenti spaventosi, disastri orribili, malattie dolorose e flagelli mondiali — e chiedersi se tali calamità siano collegate alle manovre sconosciute di questo probabile funzionamento dell’Essere Supremo. Francamente non lo sappiamo; non ne siamo veramente certi. Ma osserviamo che, con il passare del tempo, tutte queste situazioni difficili e più o meno misteriose si risolvono sempre per il benessere ed il progresso degli universi. Può darsi che le circostanze dell’esistenza e le vicissitudini inspiegabili della vita siano tutte intrecciate in un modello significativo di alto valore per mezzo della funzione del Supremo e del supercontrollo della Trinità.

(116.1) 10:7.6 In quanto figli di Dio voi potete discernere il comportamento personale dell’amore in tutti gli atti di Dio il Padre. Ma non sarete sempre in grado di capire come molti degli atti universali della Trinità del Paradiso contribuiscono al bene dei singoli mortali sui mondi evoluzionari dello spazio. Nel progresso dell’eternità gli atti della Trinità si riveleranno come totalmente premurosi e pieni di significati, ma non sempre appaiono tali alle creature del tempo.

(116.2) 10:8.1 Molte verità e fatti concernenti la Trinità del Paradiso possono essere compresi, pur parzialmente, solo riconoscendone una funzione che trascende il finito.

(116.3) 10:8.2 Sarebbe inopportuno discutere le funzioni della Trinità dell’Ultimità, ma si può rivelare che Dio l’Ultimo è la manifestazione della Trinità compresa dai Trascendentali. Noi siamo inclini a credere che l’unificazione dell’universo maestro sia l’atto eventuante dell’Ultimo e che rifletta probabilmente certe fasi, ma non tutte, del supercontrollo absonito della Trinità del Paradiso. L’Ultimo è una manifestazione qualificata della Trinità in rapporto all’absonito solo nel senso che il Supremo rappresenta così, parzialmente, la Trinità in rapporto al finito.

(116.4) 10:8.3 Il Padre Universale, il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito sono in un certo senso le personalità costituenti la Deità totale. La loro unione nella Trinità del Paradiso e la funzione assoluta della Trinità equivalgono alla funzione della Deità totale. E questo completamento della Deità trascende sia il finito sia l’absonito.

(116.5) 10:8.4 Mentre nessuna singola persona delle Deità del Paradiso rappresenta effettivamente tutto il potenziale della Deità, tutte e tre insieme lo rappresentano. Tre persone infinite sembrano costituire il numero minimo di esseri necessari per attivare il potenziale prepersonale ed esistenziale della Deità totale — l’Assoluto della Deità.

(116.6) 10:8.5 Noi conosciamo il Padre Universale, il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito come persone, ma io non conosco personalmente l’Assoluto della Deità. Io amo e adoro Dio il Padre; rispetto ed onoro l’Assoluto della Deità.

(116.7) 10:8.6 Ho soggiornato un tempo in un universo in cui un certo gruppo di esseri insegnava che i finalitari, nell’eternità, sarebbero alla fine divenuti i figli dell’Assoluto della Deità. Ma io rifiuto di accettare questa soluzione del mistero che avvolge il futuro dei finalitari.

(116.8) 10:8.7 Il Corpo della Finalità comprende, tra gli altri, quei mortali del tempo e dello spazio che hanno raggiunto la perfezione in tutto ciò che concerne la volontà di Dio. In quanto creature e nei limiti della capacità delle creature, essi conoscono pienamente e veramente Dio. Avendo così trovato Dio come Padre di tutte le creature, questi finalitari devono prima o poi cominciare la ricerca del Padre superfinito. Ma questa ricerca implica la comprensione della natura absonita degli attributi e del carattere ultimi del Padre del Paradiso. L’eternità svelerà se un tale conseguimento è possibile, ma noi siamo convinti che, anche se i finalitari raggiungeranno questa ultimità della divinità, saranno probabilmente incapaci di raggiungere i livelli superultimi della Deità assoluta.

(116.9) 10:8.8 È forse possibile che i finalitari raggiungano parzialmente l’Assoluto della Deità, ma anche se lo facessero, nell’eternità delle eternità il problema dell’Assoluto Universale continuerebbe ancora a disorientare, confondere, sconcertare e sfidare i finalitari ascendenti in progresso, poiché noi percepiamo che l’insondabilità delle relazioni cosmiche dell’Assoluto Universale tenderà ad aumentare di proporzione a mano a mano che gli universi materiali e la loro amministrazione spirituale continueranno ad espandersi.

(117.1) 10:8.9 Soltanto l’infinità può rivelare il Padre-Infinito.

(117.2) 10:8.10 [Patrocinato da un Censore Universale agente per autorità degli Antichi dei Giorni residenti su Uversa.]


 

(118.1) 11:0.1 IL Paradiso è il centro eterno dell’universo degli universi ed il luogo in cui dimorano il Padre Universale, il Figlio Eterno, lo Spirito Infinito ed i loro coordinati ed associati divini. Quest’Isola centrale è il più gigantesco corpo organizzato di realtà cosmica in tutto l’universo maestro. Il Paradiso è una sfera materiale come pure una dimora spirituale. Tutta la creazione intelligente del Padre Universale è domiciliata su dimore materiali; per questo anche il centro di controllo assoluto deve essere materiale, fisico. Ed è utile ripetere ancora una volta che le cose spirituali e gli esseri spirituali sono reali.

(118.2) 11:0.2 La bellezza materiale del Paradiso consiste nella magnificenza della sua perfezione fisica; la grandiosità dell’Isola di Dio è rivelata nelle splendide realizzazioni intellettuali e nello stupendo sviluppo mentale dei suoi abitanti; la gloria dell’Isola centrale si manifesta nel dono infinito della personalità spirituale divina — la luce della vita. Ma le profondità della bellezza spirituale e le meraviglie di questo magnifico insieme oltrepassano totalmente la comprensione della mente finita delle creature materiali. La gloria e lo splendore spirituale della dimora divina sono impossibili da comprendere per i mortali. Ed il Paradiso esiste dall’eternità; non vi sono né archivi né tradizioni concernenti l’origine di quest’Isola nucleare di Luce e di Vita.

(118.3) 11:1.1 Il Paradiso serve a molti scopi nell’amministrazione dei regni universali, ma per gli esseri creature esso esiste principalmente come luogo in cui dimora la Deità. La presenza personale del Padre Universale risiede al centro stesso della superficie superiore di questa dimora quasi circolare, ma non sferica, delle Deità. Questa presenza in Paradiso del Padre Universale è immediatamente circondata dalla presenza personale del Figlio Eterno, mentre entrambi sono rivestiti della gloria ineffabile dello Spirito Infinito.

(118.4) 11:1.2 Dio abita, ha abitato ed abiterà in eterno in questa medesima dimora centrale ed eterna. L’abbiamo sempre trovato là e ve lo troveremo sempre. Il Padre Universale è cosmicamente focalizzato, spiritualmente personalizzato e geograficamente residente in questo centro dell’universo degli universi.

(118.5) 11:1.3 Noi tutti conosciamo il percorso diretto da seguire per trovare il Padre Universale. Voi non siete in grado di comprendere molto sulla residenza divina a causa della sua lontananza da voi e dell’immensità dello spazio che vi separa, ma quelli che possono comprendere il significato di queste enormi distanze conoscono l’ubicazione e la residenza di Dio con la stessa certezza e precisione con cui voi conoscete la posizione di New York, di Londra, di Roma o di Singapore, città geograficamente dislocate in modo esatto su Urantia. Se voi foste dei navigatori intelligenti, muniti di nave, di carte nautiche e di bussola, potreste trovare agevolmente queste città. Allo stesso modo, se aveste il tempo ed i mezzi di trasporto, se foste spiritualmente qualificati e se aveste la guida necessaria, potreste essere pilotati, universo dopo universo e di circuito in circuito, viaggiando sempre verso l’interno attraverso i regni stellari, sino a trovarvi infine davanti al fulgore centrale della gloria spirituale del Padre Universale. Se foste provvisti di tutto il necessario per il viaggio, sarebbe altrettanto possibile trovare la presenza personale di Dio al centro di tutte le cose quanto trovare città lontane sul vostro pianeta. Il fatto che non abbiate visitato questi luoghi non smentisce in alcun modo la loro realtà o la loro esistenza effettiva. Il fatto che così poche creature dell’universo abbiano trovato Dio in Paradiso non smentisce in alcun modo né la realtà della sua esistenza né la presenza effettiva della sua persona spirituale al centro di tutte le cose.

(119.1) 11:1.4 Il Padre può sempre essere trovato in questo luogo centrale. Se si spostasse accadrebbe un pandemonio universale, perché in questo centro residenziale convergono in lui dai confini della creazione le linee universali della gravità. Se percorriamo a ritroso il circuito della personalità attraverso gli universi o seguiamo le personalità ascendenti nel loro viaggio verso l’interno in direzione del Padre; se risaliamo le linee della gravità materiale fino al Paradiso inferiore o seguiamo i tumultuosi cicli di forza cosmica; se ripercorriamo le linee della gravità spirituale sino al Figlio Eterno o seguiamo la processione verso l’interno dei Figli Paradisiaci di Dio; se percorriamo i circuiti mentali o seguiamo le migliaia e migliaia di miliardi di esseri celesti scaturiti dallo Spirito Infinito — per mezzo di una qualsiasi di queste ipotesi od anche di tutte insieme, siamo ricondotti direttamente alla presenza del Padre, alla sua dimora centrale. Qui c’è Dio personalmente, letteralmente ed effettivamente presente. E dal suo essere infinito fluiscono i fiumi traboccanti di vita, di energia e di personalità verso tutti gli universi.

(119.2) 11:2.1 Poiché cominciate ad intravedere l’enormità dell’universo materiale discernibile anche dalla vostra ubicazione astronomica, dalla vostra posizione spaziale nei sistemi stellari, dovrebbe esservi evidente che un universo materiale così prodigioso deve avere una capitale adeguata e degna di esso, una sede centrale commisurata alla dignità e all’infinità del Sovrano universale di tutta questa vasta e lontana creazione di regni materiali e di esseri viventi.

(119.3) 11:2.2 Nella sua forma il Paradiso differisce dai corpi abitati dello spazio: esso non è sferico. È nettamente ellissoidale, essendo il suo diametro nord-sud un sesto più lungo del diametro est-ovest. L’Isola centrale è essenzialmente piatta e la distanza tra la superficie superiore e quella inferiore è un decimo del diametro est-ovest.

(119.4) 11:2.3 Queste differenze di dimensioni, insieme alla sua condizione stazionaria ed alla maggiore pressione d’irradiazione di forza-energia all’estremità nord dell’Isola, rendono possibile stabilire una direzione assoluta nell’universo maestro.

(119.5) 11:2.4 L’Isola centrale è divisa geograficamente in tre domini di attività:

(119.6) 11:2.5 1. Paradiso superiore.

(119.7) 11:2.6 2. Paradiso periferico.

(119.8) 11:2.7 3. Paradiso inferiore.

(119.9) 11:2.8 Noi indichiamo come lato superiore la superficie del Paradiso che è occupata dalle attività di personalità e come lato inferiore la superficie opposta. La periferia del Paradiso serve ad attività che non sono né strettamente personali né non personali. La Trinità sembra dominare il piano personale o superiore e l’Assoluto Non Qualificato il piano inferiore o impersonale. Noi difficilmente possiamo concepire l’Assoluto Non Qualificato come una persona, ma pensiamo che la presenza spaziale funzionale di questo Assoluto sia focalizzata sul Paradiso inferiore.

(120.1) 11:2.9 L’Isola eterna è composta di una sola forma di materializzazione — di sistemi stazionari di realtà. Questa sostanza materiale del Paradiso è un’organizzazione omogenea di potenza spaziale che non si trova in nessun’altra parte in tutto l’immenso universo degli universi. Essa ha ricevuto molti nomi in differenti universi e da lungo tempo i Melchizedek di Nebadon la chiamano absolutum. Questo materiale originale del Paradiso non è né morto né vivente; è l’espressione originale non spirituale della Prima Sorgente e Centro; esso è il Paradiso, ed il Paradiso non ha duplicato.

(120.2) 11:2.10 A noi sembra che la Prima Sorgente e Centro abbia concentrato tutto il potenziale assoluto della realtà cosmica in Paradiso come parte della sua tecnica di autoliberazione dalle limitazioni dell’infinità, come mezzo per rendere possibile la creazione subinfinita, anche quella del tempo-spazio. Ma non ne consegue che il Paradiso sia limitato nel tempo-spazio solo perché l’universo degli universi rivela queste qualità. Il Paradiso esiste senza il tempo e non ha una posizione nello spazio.

(120.3) 11:2.11 Approssimativamente sembra che lo spazio abbia origine appena sotto il Paradiso inferiore ed il tempo giusto sopra il Paradiso superiore. Il tempo, come voi lo concepite, non è una caratteristica dell’esistenza in Paradiso, anche se i cittadini dell’Isola centrale hanno piena coscienza della sequenza non temporale degli avvenimenti. Il movimento non è inerente al Paradiso; esso è pertinente alla volizione. Ma il concetto di distanza, anche di distanza assoluta, vi ha un grandissimo significato poiché lo si può applicare a posizioni relative nel Paradiso. Il Paradiso non è spaziale; di conseguenza le sue superfici sono assolute e perciò utilizzabili in molti modi che sono al di là della concezione della mente mortale.

(120.4) 11:3.1 Nel Paradiso superiore vi sono tre grandi sfere di attività, la presenza della Deità, la Sfera Santissima e l’Area Santa. La vasta regione che circonda immediatamente la presenza delle Deità è una zona situata a parte in quanto Sfera Santissima ed è riservata alle funzioni di adorazione, di trinitizzazione e di conseguimento spirituale superiore. In questa zona non vi sono strutture materiali né creazioni puramente intellettuali; esse non vi potrebbero esistere. È inutile che io tenti di descrivere alla mente umana la natura divina e la splendida magnificenza della Sfera Santissima del Paradiso. Questo regno è totalmente spirituale e voi siete quasi interamente materiali. Per un essere puramente materiale una realtà puramente spirituale è apparentemente inesistente.

(120.5) 11:3.2 Mentre nell’area della Santissima non vi sono materializzazioni fisiche, ci sono abbondanti testimonianze dei vostri giorni materiali nei settori della Terra Santa ed ancor più nelle aree di reminiscenza storica del Paradiso periferico.

(120.6) 11:3.3 L’Area Santa, la regione esterna o residenziale, è divisa in sette zone concentriche. Il Paradiso è talvolta denominato “la Casa del Padre” perché è la sua residenza eterna, e queste sette zone sono spesso chiamate “le dimore paradisiache del Padre”. La zona interna, o prima zona, è occupata da Cittadini del Paradiso e dai nativi di Havona che si trovano a soggiornare in Paradiso. La zona seguente, o seconda zona, è l’area residenziale dei nativi dei sette superuniversi del tempo e dello spazio. Questa seconda zona è in parte suddivisa in sette immense divisioni che sono la dimora in Paradiso degli esseri spirituali e delle creature ascendenti che provengono dagli universi di progressione evoluzionaria. Ciascuno di questi settori è esclusivamente consacrato al benessere e all’avanzamento delle personalità di un singolo superuniverso, ma le loro disponibilità superano quasi infinitamente le esigenze dei sette superuniversi attuali.

(121.1) 11:3.4 Ciascuno dei sette settori del Paradiso è suddiviso in unità residenziali idonee ad accogliere la sede d’alloggiamento di un miliardo di gruppi attivi d’individui glorificati. Mille di queste unità costituiscono una divisione. Centomila divisioni formano una congregazione. Dieci milioni di congregazioni costituiscono un’assemblea. Un miliardo di assemblee forma una grande unità. E questa serie ascendente continua con la seconda grande unità, la terza, e così via fino alla settima grande unità. E sette grandi unità formano le unità principali, e sette unità principali costituiscono un’unità superiore. E così, per gruppi di sette, la serie ascendente prosegue con le unità superiori, supersuperiori, celesti e supercelesti, fino alle unità supreme. Ma anche ciò non utilizza tutto lo spazio disponibile. Questo numero stupefacente di designazioni residenziali in Paradiso, un numero che supera la vostra concezione, occupa considerevolmente meno dell’uno per cento dell’area destinata alla Terra Santa. C’è ancora molto posto per coloro che sono in cammino verso l’interno, anche per quelli che non inizieranno l’ascensione al Paradiso prima delle epoche dell’eterno futuro.

(121.2) 11:4.1 L’Isola centrale finisce bruscamente alla sua periferia, ma le sue dimensioni sono così enormi che questo angolo terminale è relativamente indiscernibile all’interno di una qualsiasi area circoscritta. La superficie periferica del Paradiso è occupata in parte dai campi d’arrivo e di partenza dei vari gruppi di personalità spirituali. Poiché le zone dello spazio non penetrato giungono a ridosso della periferia, tutti i trasporti di personalità aventi per destinazione il Paradiso atterrano in queste regioni. Né il Paradiso superiore né quello inferiore sono avvicinabili dai supernafini trasportatori o da altri tipi di attraversatori dello spazio.

(121.3) 11:4.2 I Sette Spiriti Maestri hanno le loro sedi personali di potere e d’autorità sulle sette sfere dello Spirito, che circolano attorno al Paradiso nello spazio tra i globi splendenti del Figlio ed il circuito interno dei mondi di Havona, ma essi mantengono una sede focale di forza sulla periferia del Paradiso. In questo luogo le presenze lentamente circolanti dei Sette Direttori Supremi di Potere indicano la posizione delle sette stazioni di emissione di certe energie del Paradiso proiettate come un lampo verso i sette superuniversi.

(121.4) 11:4.3 Qui, sul Paradiso periferico, vi sono le enormi aree di esposizione storica e profetica assegnate ai Figli Creatori e dedicate agli universi locali del tempo e dello spazio. Troviamo esattamente settemila miliardi di questi spazi storici già allestiti o di riserva, ma l’intera esposizione occupa soltanto il quattro per cento circa della parte di area periferica destinata a tale scopo. Noi ne desumiamo che queste vaste riserve appartengano a creazioni che saranno situate un giorno oltre i confini dei sette superuniversi attualmente conosciuti ed abitati.

(121.5) 11:4.4 La porzione di Paradiso che è stata assegnata ad uso degli universi esistenti è occupata solo dall’uno al quattro per cento, mentre l’area riservata a questa attività è almeno un milione di volte quella effettivamente necessaria a tal fine. Il Paradiso è abbastanza grande da accogliere le attività di una creazione quasi infinita.

(121.6) 11:4.5 Ma ogni ulteriore tentativo di farvi visualizzare le glorie del Paradiso sarebbe inutile. Voi dovete aspettare, ed ascendere mentre aspettate, perché in verità “l’occhio non ha visto, né l’orecchio ha udito, né la mente dell’uomo mortale ha immaginato le cose che il Padre Universale ha preparato per coloro che sopravvivono alla vita nella carne sui mondi del tempo e dello spazio”.

(122.1) 11:5.1 Per quanto concerne il Paradiso inferiore, noi conosciamo solo ciò che è rivelato; le personalità non vi soggiornano. Esso non ha nulla a che fare con gli affari delle intelligenze spirituali, né vi opera l’Assoluto della Deità. Noi siamo informati che tutti i circuiti dell’energia fisica e della forza cosmica hanno la loro origine nel Paradiso inferiore e che esso è costituito come segue:

(122.2) 11:5.2 1. Immediatamente sotto l’ubicazione della Trinità, nella parte centrale del Paradiso inferiore, c’è la sconosciuta e non rivelata Zona dell’Infinità.

(122.3) 11:5.3 2. Questa Zona è immediatamente circondata da un’area non denominata.

(122.4) 11:5.4 3. Occupante i margini esterni della superficie inferiore c’è una regione che ha principalmente a che fare con la potenza spaziale e con la forza-energia. Le attività di questo vasto centro di forza ellittico non sono identificabili con le funzioni conosciute di nessuna triunità, ma il carico di forza primordiale dello spazio sembra essere focalizzato in quest’area. Questo centro è costituito da tre zone ellittiche concentriche: quella più interna è il punto focale delle attività di forza-energia del Paradiso stesso; quella più esterna può essere identificata con le funzioni dell’Assoluto Non Qualificato, ma non abbiamo certezze circa le funzioni spaziali della zona intermedia.

(122.5) 11:5.5 La zona interna di questo centro di forza sembra agire come un cuore gigantesco le cui pulsazioni inviano correnti sino ai confini estremi dello spazio fisico. Essa dirige e modifica le forze-energie ma non le mette in azione. La pressione-presenza di realtà di questa forza primordiale è nettamente più grande all’estremità nord del Paradiso centrale di quanto non lo sia nelle regioni meridionali; questa è una differenza uniformemente registrata. La forza madre dello spazio sembra affluire al sud e defluire al nord sotto l’azione di qualche sistema circolatorio sconosciuto che ha il compito di diffondere questa forma basilare di forza-energia. Di tanto in tanto sono notate anche differenze di pressione tra l’est e l’ovest. Le forze che emanano da questa zona non reagiscono alla gravità fisica osservabile, ma obbediscono sempre alla gravità del Paradiso.

(122.6) 11:5.6 La zona intermedia del centro di forza circonda immediatamente l’area precedente. Questa zona intermedia sembra essere statica, ad eccezione del fatto che si espande e si contrae mediante tre cicli di attività. La minore di queste pulsazioni ha una direzione est-ovest, la successiva una direzione nord-sud, mentre la fluttuazione maggiore avviene in tutte le direzioni, un’espansione ed una contrazione generalizzate. La funzione di quest’area intermedia non è mai stata realmente identificata, ma deve avere qualcosa a che fare con l’aggiustamento reciproco tra le zone interna ed esterna del centro di forza. È opinione di molti che la zona intermedia sia il meccanismo di controllo degli spazi intermedi, o zone quiete, che separano i livelli di spazio dell’universo maestro consecutivi, ma nessuna prova o rivelazione lo conferma. Questa supposizione deriva dalla conoscenza che quest’area intermedia è in qualche modo correlata con il funzionamento del meccanismo dello spazio non penetrato dell’universo maestro.

(122.7) 11:5.7 La zona esterna è la più vasta e più attiva delle tre cinture concentriche ed ellittiche dello spazio potenziale non identificato. Quest’area è il luogo di attività inimmaginabili, il punto centrale di un circuito di emanazioni che procedono verso lo spazio in tutte le direzioni sino ai confini estremi dei sette superuniversi ed oltre, per diffondersi negli enormi ed incomprensibili domini di tutto lo spazio esterno. Tale presenza spaziale è completamente impersonale, anche se in qualche modo non rivelato sembra rispondere indirettamente alla volontà e alle direttive delle Deità infinite quando agiscono come Trinità. Si ritiene che questa sia la focalizzazione centrale, il centro paradisiaco, della presenza nello spazio dell’Assoluto Non Qualificato.

(123.1) 11:5.8 Tutte le forme di forza e tutte le fasi dell’energia sembrano essere poste in circuiti; esse circolano in tutti gli universi e ritornano per vie definite. Quanto alle emanazioni della zona attivata dell’Assoluto Non Qualificato, sembrano arrivare o partire — mai le due cose contemporaneamente. Questa zona esterna pulsa secondo cicli lunghissimi di proporzioni gigantesche. Per poco più di un miliardo di anni di Urantia la forza spaziale di questo centro è in uscita; poi, per una durata simile di tempo, sarà in entrata. E le manifestazioni di forza spaziale di questo centro sono universali; esse si estendono in tutto lo spazio penetrabile.

(123.2) 11:5.9 Ogni forza fisica, energia e materia sono uno. Ogni forza-energia proviene originariamente dal Paradiso inferiore e vi ritornerà alla fine dopo aver completato il suo circuito nello spazio. Ma le energie e le organizzazioni materiali dell’universo degli universi non sono venute tutte dal Paradiso inferiore nelle loro presenti condizioni fenomeniche; lo spazio è il grembo di parecchie forme di materia e di premateria. Benché la zona esterna del centro di forza del Paradiso sia la fonte delle energie spaziali, non è là che lo spazio ha origine. Lo spazio non è né forza, né energia, né potere. Nemmeno le pulsazioni di questa zona spiegano la respirazione dello spazio, ma le fasi di entrata e di uscita di questa zona sono sincronizzate con i cicli di espansione e contrazione dello spazio della durata di due miliardi di anni.

(123.3) 11:6.1 Noi non conosciamo il meccanismo effettivo della respirazione dello spazio; osserviamo semplicemente che tutto lo spazio si contrae e si espande alternativamente. Questa respirazione riguarda sia l’estensione orizzontale dello spazio penetrato che le estensioni verticali dello spazio non penetrato che esistono nei vasti serbatoi di spazio al di sopra e al di sotto del Paradiso. Per tentare d’immaginare la forma volumetrica di questi serbatoi di spazio, potreste pensare ad una clessidra.

(123.4) 11:6.2 Quando gli universi dell’estensione orizzontale dello spazio penetrato si espandono, i serbatoi dell’estensione verticale dello spazio non penetrato si contraggono, e viceversa. C’è una confluenza di spazio penetrato e non penetrato giusto sotto il Paradiso inferiore. Entrambi i tipi di spazio vi fluiscono attraverso i canali regolatori che li trasmutano, dove avvengono le modificazioni che rendono penetrabile lo spazio impenetrabile, e viceversa, nei cicli di contrazione e di espansione del cosmo.

(123.5) 11:6.3 Spazio “non penetrato” significa spazio non penetrato da quelle forze, energie, poteri e presenze di cui si conosce l’esistenza nello spazio penetrato. Noi non sappiamo se lo spazio verticale (serbatoio) sia destinato a funzionare sempre come contrappeso dello spazio orizzontale (universo); non sappiamo se vi sia un intento creativo concernente lo spazio non penetrato. In realtà conosciamo molto poco sui serbatoi di spazio; sappiamo solo che esistono e che sembrano controbilanciare i cicli di espansione e di contrazione dello spazio dell’universo degli universi.

(123.6) 11:6.4 Ogni fase dei cicli di respirazione dello spazio dura poco più di un miliardo di anni di Urantia. Durante una fase gli universi si espandono; durante quella successiva si contraggono. Lo spazio penetrato si sta avvicinando ora al punto mediano della fase di espansione, mentre lo spazio non penetrato si avvicina al punto mediano della fase di contrazione, e noi siamo informati che al presente i limiti estremi di entrambe le estensioni dello spazio sono teoricamente quasi equidistanti dal Paradiso. I serbatoi di spazio non penetrato si estendono attualmente in verticale sopra il Paradiso superiore e sotto il Paradiso inferiore, altrettanto lontano quanto lo spazio penetrato dell’universo si estende orizzontalmente verso l’esterno a partire dal Paradiso periferico fino al quarto livello di spazio esterno, ed anche oltre.

(124.1) 11:6.5 Per un miliardo di anni del tempo di Urantia i serbatoi di spazio si contraggono, mentre l’universo maestro e le attività di forza di tutto lo spazio orizzontale si espandono. Ci vogliono dunque poco più di due miliardi di anni di Urantia per completare l’intero ciclo di espansione e di contrazione.

(124.2) 11:7.1 Lo spazio non esiste su alcuna delle superfici del Paradiso. Se si “guardasse” dritto verso l’alto dalla superficie superiore del Paradiso, non si “vedrebbe” altro che spazio non penetrato che arriva o che parte; attualmente arriva. Lo spazio non tocca il Paradiso; solo le zone di spazio mediano inerti giungono a contatto dell’Isola centrale.

(124.3) 11:7.2 Il Paradiso è il nucleo effettivamente immobile delle zone di relativa quiete esistenti tra lo spazio penetrato e quello non penetrato. Geograficamente queste zone sembrano essere un’estensione relativa del Paradiso, ma c’è probabilmente del movimento in loro. Noi sappiamo molto poco su di esse, ma osserviamo che queste zone di movimento spaziale ridotto separano lo spazio penetrato da quello non penetrato. Zone simili esistevano un tempo tra i livelli dello spazio penetrato, ma queste sono ora meno inerti.

(124.4) 11:7.3 La sezione verticale dello spazio totale assomiglierebbe un po’ ad una croce di Malta, i cui bracci orizzontali rappresenterebbero lo spazio penetrato (l’universo) ed i bracci verticali lo spazio non penetrato (il serbatoio). Le aree tra i quattro bracci li separerebbero un po’ come le zone dello spazio mediano separano lo spazio penetrato da quello non penetrato. Queste zone inerti dello spazio mediano diventano sempre più ampie via via che crescono le loro distanze dal Paradiso, sino ad avvolgere infine i limiti di tutto lo spazio ed incapsulare completamente sia i serbatoi di spazio che l’intera estensione orizzontale dello spazio penetrato.

(124.5) 11:7.4 Lo spazio non è né una condizione subassoluta all’interno dell’Assoluto Non Qualificato, né la presenza di questo Assoluto, né una funzione dell’Ultimo. Esso è un dono del Paradiso; e lo spazio del grande universo e quello di tutte le regioni esterne si ritiene sia effettivamente penetrato dalla potenza spaziale ancestrale dell’Assoluto Non Qualificato. Dalla prossimità del Paradiso periferico questo spazio penetrato si estende orizzontalmente verso l’esterno attraverso il quarto livello di spazio ed oltre la periferia dell’universo maestro, ma quanto oltre non lo sappiamo.

(124.6) 11:7.5 Se voi immaginate un piano finito, ma inconcepibilmente grande, a forma di una V disposta ad angolo retto rispetto alle due superfici superiore ed inferiore del Paradiso, con la punta quasi tangente alla periferia del Paradiso, e poi visualizzate questo piano in rivoluzione ellittica attorno al Paradiso, la sua rivoluzione delineerebbe press’a poco il volume dello spazio penetrato.

(124.7) 11:7.6 Questo spazio orizzontale ha un limite inferiore ed uno superiore in relazione ad ogni determinata posizione negli universi. Se si potesse andare abbastanza lontano ad angolo retto dal piano di Orvonton, sia verso l’alto sia verso il basso, s’incontrerebbe alla fine il limite superiore o quello inferiore dello spazio penetrato. All’interno delle dimensioni conosciute dell’universo maestro questi limiti si allontanano sempre più uno dall’altro via via che aumenta la distanza dal Paradiso. Lo spazio aumenta di spessore, e lo fa un po’ più velocemente del piano della creazione, cioè degli universi.

(125.1) 11:7.7 Le zone relativamente quiete tra i livelli dello spazio, come quella che separa i sette superuniversi dal primo livello dello spazio esterno, sono enormi regioni ellittiche con attività spaziali a riposo. Queste zone separano le vaste galassie che girano a gran velocità in ordinata processione attorno al Paradiso. Voi potete visualizzare il primo livello dello spazio esterno, dove innumerevoli universi sono ora in corso di formazione, come un’immensa processione di galassie che ruotano attorno al Paradiso, delimitata in alto ed in basso dalle zone inerti dello spazio intermedio, e delimitata ai margini interno ed esterno da zone di spazio relativamente quiete.

(125.2) 11:7.8 Un livello di spazio perciò funziona come una regione ellittica di movimento circondata da tutti i lati da relativa assenza di moto. Tali relazioni tra movimento e quiete costituiscono una corsia di spazio curva di minor resistenza al moto che è universalmente seguita dalla forza cosmica e dall’energia emergente nella loro circolazione senza fine attorno all’Isola del Paradiso.

(125.3) 11:7.9 Questa suddivisione in zone alterne dell’universo maestro, insieme con il fluire alternato delle galassie in senso orario e antiorario, è un fattore di stabilizzazione della gravità fisica ideato per impedire l’accentuazione della pressione della gravità fino al punto in cui produrrebbe effetti disgregativi e dispersivi. Questo dispositivo esercita un’influenza antigravitazionale ed agisce da freno su velocità altrimenti pericolose.

(125.4) 11:8.1 L’attrazione irresistibile della gravità tiene avvinti efficacemente tutti i mondi di tutti gli universi di tutto lo spazio. La gravità è l’onnipotente presa della presenza fisica del Paradiso. La gravità è il cordone onnipotente dal quale pendono le stelle splendenti, i soli fiammeggianti e le sfere ruotanti che costituiscono l’ornamento fisico universale del Dio eterno, che è tutte le cose, che pervade tutte le cose ed in cui consistono tutte le cose.

(125.5) 11:8.2 Il centro ed il punto focale della gravità materiale assoluta è l’Isola del Paradiso, completata dai corpi oscuri di gravità che circondano Havona ed equilibrata dai serbatoi di spazio superiore ed inferiore. Tutte le emanazioni conosciute del Paradiso inferiore rispondono invariabilmente ed infallibilmente all’attrazione della gravità centrale operante sui circuiti senza fine dei livelli di spazio ellittici dell’universo maestro. Ogni forma conosciuta della realtà cosmica ha la curvatura delle ere, l’andamento del cerchio e la rotazione della grande ellisse.

(125.6) 11:8.3 Lo spazio non risponde alla gravità, ma agisce sulla gravità come equilibratore. Senza il cuscino dello spazio, un effetto esplosivo sconquasserebbe i corpi spaziali circostanti. Lo spazio penetrato esercita anche un’influenza antigravitazionale sulla gravità fisica o lineare; lo spazio può effettivamente neutralizzare quest’azione della gravità senza tuttavia poterla ritardare. La gravità assoluta è la gravità del Paradiso. La gravità locale o lineare appartiene allo stadio elettrico dell’energia o della materia; essa opera all’interno dell’universo centrale, dei superuniversi e degli universi esterni, dovunque si sia verificata un’adeguata materializzazione.

(125.7) 11:8.4 Le numerose forme della forza cosmica, dell’energia fisica, del potere universale e delle varie materializzazioni rivelano tre stadi generali, benché non perfettamente definiti, di reazione alla gravità del Paradiso:

(126.1) 11:8.5 1. Stadi di pregravità (forza). Questo è il primo passo nell’individuazione della potenza spaziale nelle forme preenergetiche di forza cosmica. Questo stadio è analogo al concetto del carico di forza primordiale dello spazio, talvolta denominato energia pura o segregata.

(126.2) 11:8.6 2. Stadi di gravità (energia). Questa modificazione del carico di forza dello spazio è prodotta dall’azione degli organizzatori di forza del Paradiso. Essa indica l’apparizione di sistemi d’energia rispondenti all’attrazione della gravità del Paradiso. Tale energia emergente è in origine neutra, ma in conseguenza di successive metamorfosi mostra le qualità cosiddette positiva e negativa. Noi chiamiamo questi stadi ultimata.

(126.3) 11:8.7 3. Stadi di postgravità (potere d’universo). In questo stadio l’energia-materia rivela una reazione al controllo della gravità lineare. Nell’universo centrale questi sistemi fisici sono organizzazioni triplici conosciute come triata. Essi sono i sistemi materni di superpotere delle creazioni del tempo e dello spazio. I sistemi fisici dei superuniversi sono messi in movimento dai Direttori di Potere d’Universo e dai loro associati. Queste organizzazioni materiali hanno una costituzione duplice e sono conosciuti come gravita. I corpi oscuri di gravità che circondano Havona non sono né triata né gravita ed il loro potere d’attrazione rivela entrambe le forme di gravità fisica: lineare ed assoluta.

(126.4) 11:8.8 La potenza spaziale non è soggetta alle interazioni di alcuna forma di gravitazione. Questa dotazione primaria del Paradiso non è un livello effettivo di realtà, ma è ancestrale a tutte le realtà non spirituali funzionali relative — a tutte le manifestazioni di forza-energia e all’organizzazione del potere e della materia. Potenza spaziale è un termine difficile da definire. Esso non designa ciò che è ancestrale allo spazio; il suo significato dovrebbe evocare l’idea delle potenze e dei potenziali esistenti dentro lo spazio. Esso si può concepire approssimativamente come includente tutte le influenze ed i potenziali assoluti che emanano dal Paradiso e che costituiscono la presenza nello spazio dell’Assoluto Non Qualificato.

(126.5) 11:8.9 Il Paradiso è la sorgente assoluta ed il punto focale eterno di tutta l’energia-materia nell’universo degli universi. L’Assoluto Non Qualificato è il rivelatore, il regolatore ed il depositario di ciò che ha il Paradiso come propria fonte ed origine. La presenza universale dell’Assoluto Non Qualificato sembra essere l’equivalente del concetto di una potenziale infinità di estensione della gravità, di una tensione elastica della presenza del Paradiso. Questo concetto ci aiuta a cogliere il fatto che ogni cosa subisce un’attrazione verso l’interno in direzione del Paradiso. L’esempio è grossolano ma nondimeno utile. Esso spiega anche perché la gravità agisce sempre di preferenza nel piano perpendicolare alla massa, un fenomeno indicante che le dimensioni del Paradiso e delle creazioni che lo circondano sono differenti.

(126.6) 11:9.1 Il Paradiso è unico nel senso che è il regno d’origine primordiale e la meta finale del destino di tutte le personalità spirituali. Sebbene sia vero che non tutti gli esseri spirituali inferiori degli universi locali sono direttamente destinati al Paradiso, nondimeno il Paradiso resta la meta desiderata di tutte le personalità sovrammateriali.

(126.7) 11:9.2 Il Paradiso è il centro geografico dell’infinità; esso non è una parte della creazione universale e nemmeno una parte reale dell’universo eterno di Havona. Noi ci riferiamo comunemente all’Isola centrale come appartenente all’universo divino, ma ciò in realtà non è vero. Il Paradiso è un’esistenza eterna ed esclusiva.

(127.1) 11:9.3 Nell’eternità del passato, quando il Padre Universale diede un’espressione di personalità infinita del suo sé spirituale nell’essere del Figlio Eterno, rivelò simultaneamente il potenziale d’infinità del suo sé non personale in quanto Paradiso. Il Paradiso non personale e non spirituale sembra essere stato la ripercussione inevitabile della volontà e dell’atto del Padre che ha reso eterno il Figlio Originale. In tal modo il Padre progettò la realtà in due fasi effettive — la personale e la non personale, la spirituale e la non spirituale. La tensione tra queste fasi, di fronte alla volontà di agire del Padre e del Figlio, diede origine all’Attore Congiunto e all’universo centrale di mondi materiali e di esseri spirituali.

(127.2) 11:9.4 Quando la realtà è differenziata nel personale e nel non personale (Figlio Eterno e Paradiso), non è affatto appropriato chiamare “Deità” ciò che è non personale, a meno che non sia qualificato in qualche modo. L’energia e le ripercussioni materiali degli atti della Deità difficilmente possono essere chiamate Deità. La Deità può produrre molte cose che non sono Deità, ed il Paradiso non è Deità; né esso è cosciente nel senso in cui i mortali potrebbero intendere tale termine.

(127.3) 11:9.5 Il Paradiso non è ancestrale ad alcun essere od entità vivente; esso non è un creatore. La personalità e le relazioni mente-spirito sono trasmissibili, ma il modello non lo è. I modelli non sono mai dei riflessi; sono duplicazioni — riproduzioni. Il Paradiso è l’assoluto dei modelli; Havona è una dimostrazione di questi potenziali nell’attualità.

(127.4) 11:9.6 La residenza di Dio è centrale ed eterna, gloriosa e ideale. La sua dimora è lo splendido modello per tutti i mondi capitale degli universi; e l’universo centrale di sua diretta dimora è il modello per tutti gli universi nei loro ideali, nella loro organizzazione e nel loro destino ultimo.

(127.5) 11:9.7 Il Paradiso è la sede nell’universo di tutte le attività concernenti la personalità e la sorgente e centro di tutte le manifestazioni di forza spaziale e di energia. Tutto ciò che è stato, è ora o che deve ancora essere, è venuto, viene ora o verrà da questo luogo centrale permanente degli Dei eterni. Il Paradiso è il centro di tutta la creazione, la sorgente di tutte le energie ed il luogo d’origine primordiale di tutte le personalità.

(127.6) 11:9.8 Dopotutto, la cosa più importante per i mortali riguardo al Paradiso eterno è il fatto che questa dimora perfetta del Padre Universale è il destino reale e remoto delle anime immortali dei figli mortali e materiali di Dio, le creature ascendenti dei mondi evoluzionari del tempo e dello spazio. Ogni mortale che conosce Dio e che ha sposato la carriera di compiere la volontà del Padre si è già incamminato sul lungo, lungo sentiero del Paradiso alla ricerca della divinità ed il raggiungimento della perfezione. E quando un tale essere di origine animale si trova di fronte agli Dei del Paradiso dopo essere asceso dalle sfere inferiori dello spazio, come un numero incommensurabile di suoi simili ora fa, un tale risultato rappresenta la realtà di una trasformazione spirituale che rasenta i limiti della supremazia.

(127.7) 11:9.9 [Presentato da un Perfettore di Saggezza incaricato di operare in tal modo dagli Antichi dei Giorni di Uversa.]


 

(128.1) 12:0.1 L’IMMENSITÀ della vasta creazione del Padre Universale oltrepassa completamente la portata dell’immaginazione finita; l’enormità dell’universo maestro sconcerta le idee perfino ad esseri del mio ordine. Ma la mente mortale può apprendere molte cose riguardo al piano e all’ordinamento degli universi. Voi potete conoscere qualcosa della loro organizzazione fisica e della loro meravigliosa amministrazione; potete imparare molto sui vari gruppi di esseri intelligenti che abitano i sette superuniversi del tempo e l’universo centrale dell’eternità.

(128.2) 12:0.2 In principio, cioè in potenziale eterno, noi concepiamo la creazione materiale come infinita perché il Padre Universale è effettivamente infinito, ma via via che studiamo ed osserviamo la creazione materiale totale, conosciamo che ad un dato momento nel tempo essa ha dei limiti, benché per le vostre menti finite sia comparativamente illimitata, praticamente infinita.

(128.3) 12:0.3 Dallo studio delle leggi fisiche e dall’osservazione dei regni stellari, noi siamo convinti che il Creatore infinito non si è ancora manifestato in finalità di espressione cosmica, che molta parte del potenziale cosmico dell’Infinito è ancora contenuta in lui stesso e non rivelata. Agli esseri creati l’universo maestro può sembrare quasi infinito, ma esso è lontano dall’essere completato; vi sono ancora dei limiti fisici alla creazione materiale, e la rivelazione esperienziale del proposito eterno è ancora in corso.

(128.4) 12:1.1 L’universo degli universi non è né un piano infinito, né un cubo illimitato, né un cerchio senza confini; esso ha certamente delle dimensioni. Le leggi dell’organizzazione e dell’amministrazione fisica provano in maniera conclusiva che tutta questa vasta aggregazione di forza-energia e di materia-potere funziona in definitiva come un’unità di spazio, come un insieme organizzato e coordinato. Il comportamento osservabile della creazione materiale costituisce la prova che esiste un universo fisico con limiti definiti. La prova decisiva che l’universo è circolare e delimitato è fornita dal fatto, a noi ben noto, che tutte le forme d’energia basilare girano sempre sulla traiettoria curva dei livelli spaziali dell’universo maestro in obbedienza all’attrazione incessante ed assoluta della gravità del Paradiso.

(128.5) 12:1.2 I livelli di spazio dell’universo maestro che si susseguono costituiscono le divisioni maggiori dello spazio penetrato — la creazione totale, organizzata e parzialmente abitata o in attesa di essere organizzata ed abitata. Se l’universo maestro non fosse una serie di livelli di spazio ellittici di minor resistenza al movimento, alternantisi con zone di relativa quiete, noi riteniamo che si potrebbero osservare delle energie cosmiche sfrecciare in una direzione infinita, in linea diretta nello spazio senza sentieri. Ma non troviamo mai forza, energia o materia che si comporti in questo modo; esse girano, ruotano sempre in avanti lungo le traiettorie dei grandi circuiti dello spazio.

(129.1) 12:1.3 Procedendo dal Paradiso verso l’esterno attraverso l’estensione orizzontale dello spazio penetrato, l’universo maestro esiste in sei ellissi concentriche, i livelli di spazio che circondano l’Isola centrale:

(129.2) 12:1.4 1. L’universo centrale — Havona.

(129.3) 12:1.5 2. I sette superuniversi.

(129.4) 12:1.6 3. Il primo livello di spazio esterno.

(129.5) 12:1.7 4. Il secondo livello di spazio esterno.

(129.6) 12:1.8 5. Il terzo livello di spazio esterno.

(129.7) 12:1.9 6. Il quarto e più lontano livello di spazio esterno.

(129.8) 12:1.10 Havona, l’universo centrale, non è una creazione del tempo; è un’esistenza eterna. Questo universo senza inizio e senza fine è costituito da un miliardo di sfere di una perfezione sublime ed è circondato dagli enormi corpi oscuri di gravità. Al centro di Havona c’è l’Isola del Paradiso, stazionaria ed assolutamente stabilizzata, circondata dai suoi ventuno satelliti. A causa delle enormi masse circostanti dei corpi oscuri di gravità situati ai margini dell’universo centrale, la quantità di massa di questa creazione centrale oltrepassa considerevolmente la massa totale conosciuta di tutti e sette i settori del grande universo.

(129.9) 12:1.11 Il sistema Paradiso-Havona, l’universo eterno che circonda l’Isola eterna, costituisce il nucleo perfetto ed eterno dell’universo maestro. Tutti i sette superuniversi e tutte le regioni dello spazio esterno girano su orbite stabilite attorno alla gigantesca aggregazione centrale dei satelliti del Paradiso e delle sfere di Havona.

(129.10) 12:1.12 I sette superuniversi non sono organizzazioni fisiche primarie; in nessun luogo le loro linee di confine dividono una famiglia nebulare, né attraversano un universo locale, un’unità creativa principale. Ogni superuniverso è semplicemente uno spazio geografico che raggruppa approssimativamente un settimo della creazione organizzata e parzialmente abitata posteriore ad Havona, ed ognuno è quasi uguale agli altri per numero di universi locali che contiene e per lo spazio che abbraccia. Nebadon, il vostro universo locale, è una delle creazioni più recenti di Orvonton, il settimo superuniverso.

(129.11) 12:1.13 Il grande universo è la creazione attualmente organizzata ed abitata. Esso si compone dei sette superuniversi, con un potenziale evoluzionario aggregato di circa settemila miliardi di pianeti abitati, senza contare le sfere eterne della creazione centrale. Ma questa stima approssimativa non tiene conto delle sfere architettoniche amministrative, né include i raggruppamenti esterni di universi non organizzati. Il bordo frastagliato attuale del grande universo, la sua periferia disuguale ed incompleta, assieme allo stato enormemente perturbato di tutta la mappa astronomica, suggerisce ai nostri studiosi di stelle che anche i sette superuniversi non sono ancora completati. Quando ci muoviamo dall’interno, dal centro divino, verso l’esterno in una qualsiasi direzione, finiamo per arrivare ai limiti esterni della creazione organizzata ed abitata; andiamo verso i confini esterni del grande universo. Ed è vicino a questo margine esterno, in un angolo lontano di questa stupenda creazione, che ha la sua movimentata esistenza il vostro universo locale.

(129.12) 12:1.14 I livelli di spazio esterno. Lontano nello spazio, ad una distanza enorme dai sette superuniversi abitati, si stanno radunando circuiti di forza e di energie in fase di materializzazione vasti ed incredibilmente stupefacenti. Tra i circuiti di energia dei sette superuniversi e questa gigantesca cintura esterna di attività di forza, c’è una zona di spazio di relativa quiete, la cui larghezza varia ma che è mediamente di circa quattrocentomila anni luce. Queste zone di spazio sono libere da polvere stellare — da nebbia cosmica. I nostri studiosi di questi fenomeni sono incerti circa l’esatta condizione delle forze spaziali esistenti in questa zona di relativa quiete che circonda i sette superuniversi. Ma a circa mezzo milione di anni luce oltre la periferia del grande universo attuale noi osserviamo gli inizi di una zona di attività energetica incredibile, che aumenta di volume e d’intensità per oltre venticinque milioni di anni luce. Queste enormi ruote di forze energetiche sono situate nel primo livello di spazio esterno, una cintura continua di attività cosmica che circonda l’intera creazione conosciuta, organizzata ed abitata.

(130.1) 12:1.15 Attività ancora maggiori avvengono al di là di queste regioni, perché i fisici di Uversa hanno scorto segnali premonitori di manifestazioni di forza a più di cinquanta milioni di anni luce oltre le zone più lontane dei fenomeni del primo livello di spazio esterno. Queste attività presagiscono indubbiamente l’organizzazione delle creazioni materiali del secondo livello di spazio esterno dell’universo maestro.

(130.2) 12:1.16 L’universo centrale è la creazione dell’eternità; i sette superuniversi sono le creazioni del tempo; i quattro livelli di spazio esterno sono indubbiamente destinati ad eventuare ed evolvere l’ultimità della creazione. E c’è chi ritiene che l’Infinito non potrà mai raggiungere la sua piena espressione al di fuori dell’infinità. Perciò costoro formulano l’ipotesi di una creazione addizionale e non rivelata oltre il quarto e più esterno livello di spazio, un possibile universo d’infinità in continua espansione e senza fine. In teoria noi non sappiamo come delimitare né l’infinità del Creatore né l’infinità potenziale della creazione, ma così come esiste ed è amministrato, noi riteniamo che l’universo maestro abbia dei limiti, che sia cioè nettamente delimitato e circoscritto nei suoi confini esterni dallo spazio aperto.

(130.3) 12:2.1 Quando gli astronomi di Urantia scrutano con i loro telescopi sempre più potenti le distese misteriose dello spazio esterno e vi vedono la stupefacente evoluzione di pressoché innumerevoli universi fisici, dovrebbero capire che stanno osservando la poderosa realizzazione dei piani insondabili degli Architetti dell’Universo Maestro. È vero, noi possediamo prove che indicano la presenza di certe influenze di personalità del Paradiso qua e là nelle vaste manifestazioni di energia che caratterizzano attualmente queste regioni esterne, ma da un punto di vista più ampio si riconosce generalmente che le regioni di spazio che si estendono al di là dei confini esterni dei sette superuniversi costituiscono i domini dell’Assoluto Non Qualificato.

(130.4) 12:2.2 Anche se l’occhio umano, senza aiuto, può vedere solamente due o tre nebulose oltre i confini del superuniverso di Orvonton, i vostri telescopi vi rivelano letteralmente milioni e milioni di questi universi fisici in corso di formazione. La maggior parte dei regni stellari esposti all’indagine visiva dei vostri attuali telescopi si trova in Orvonton, ma con la tecnica fotografica i telescopi più potenti penetrano ben oltre i confini del grande universo nei domini dello spazio esterno, dove un numero incalcolabile di universi sono in fase di organizzazione. E vi sono ancora altri milioni di universi fuori della portata dei vostri strumenti attuali.

(130.5) 12:2.3 In un futuro non lontano, nuovi telescopi riveleranno agli sguardi attoniti degli astronomi urantiani non meno di 375 milioni di nuove galassie nelle remote distese dello spazio esterno. Allo stesso tempo questi telescopi più potenti sveleranno che molti universi-isole precedentemente ritenuti situati nello spazio esterno fanno in realtà parte del sistema galattico di Orvonton. I sette superuniversi stanno ancora crescendo; la periferia di ciascuno si sta gradualmente espandendo; nuove nebulose si vanno costantemente stabilizzando ed organizzando, ed alcune delle nebulose che gli astronomi di Urantia considerano come extragalattiche si trovano in effetti ai margini di Orvonton e proseguono il loro viaggio con noi.

(131.1) 12:2.4 Gli studiosi di stelle uversiani osservano che il grande universo è attorniato dagli antenati di una serie di ammassi stellari e di pianeti i quali circondano completamente l’attuale creazione abitata come anelli concentrici di multipli universi esterni. I fisici di Uversa calcolano che l’energia e la materia di queste regioni esterne ed inesplorate siano già uguali a molte volte il totale della massa materiale e del carico d’energia contenuti in tutti i sette superuniversi. Noi siamo informati che la metamorfosi della forza cosmica in questi livelli di spazio esterno è una funzione degli organizzatori di forza del Paradiso. Sappiamo anche che queste forze sono ancestrali a quelle energie fisiche che attivano attualmente il grande universo. I direttori di potere di Orvonton, tuttavia, non hanno niente a che fare con questi regni lontani, né i movimenti d’energia in essi presenti sono collegati in modo discernibile con i circuiti di potere delle creazioni organizzate ed abitate.

(131.2) 12:2.5 Noi sappiamo molto poco sul significato di questi formidabili fenomeni dello spazio esterno. Una più grande creazione è in corso di formazione per il futuro. Noi possiamo osservare la sua immensità, possiamo discernere la sua estensione ed avere il senso delle sue maestose dimensioni, ma a parte ciò, riguardo a questi regni sappiamo poco più degli astronomi di Urantia. Per quello che conosciamo, non esistono in questa cintura esterna di nebulose, di soli e di pianeti, né esseri materiali dell’ordine degli umani, né angeli o altre creature spirituali. Questo dominio lontano è fuori della giurisdizione e dell’amministrazione dei governi dei superuniversi.

(131.3) 12:2.6 In tutto Orvonton si crede che sia in gestazione un nuovo tipo di creazione, un ordine di universi destinato a diventare il teatro delle attività future del Corpo della Finalità che si sta formando. E se le nostre ipotesi sono esatte, allora il futuro senza fine potrà riservare a tutti voi gli stessi spettacoli affascinanti che il passato senza fine ha riservato ai vostri antenati ed ai vostri predecessori.

(131.4) 12:3.1 Tutte le forme di forza-energia — materiali, mentali o spirituali — sono ugualmente soggette a quelle attrazioni, a quelle presenze universali, che noi chiamiamo gravità. Anche la personalità risponde alla gravità — al circuito esclusivo del Padre; ma sebbene questo circuito sia esclusivo del Padre, egli non è escluso dagli altri circuiti. Il Padre Universale è infinito ed opera su tutti e quattro i circuiti di gravità assoluta dell’universo maestro:

(131.5) 12:3.2 1. La gravità della personalità del Padre Universale.

(131.6) 12:3.3 2. La gravità spirituale del Figlio Eterno.

(131.7) 12:3.4 3. La gravità mentale dell’Attore Congiunto.

(131.8) 12:3.5 4. La gravità cosmica dell’Isola del Paradiso.

(131.9) 12:3.6 Questi quattro circuiti non sono collegati al centro di forza del Paradiso inferiore; essi non sono né circuiti di forza, né d’energia, né di potere. Sono circuiti assoluti di presenza e, come Dio, sono indipendenti dal tempo e dallo spazio.

(132.1) 12:3.7 A questo proposito è interessante registrare alcune osservazioni fatte su Uversa nel corso dei recenti millenni dal corpo di ricercatori di gravità. Questo gruppo esperto di operatori è giunto alle seguenti conclusioni circa i differenti sistemi di gravità dell’universo maestro:

(132.2) 12:3.8 1. Gravità fisica. Dopo aver formulato una valutazione della sommatoria dell’intera capacità di gravità fisica del grande universo, essi hanno laboriosamente eseguito una comparazione tra questo risultato ed il totale stimato della presenza di gravità assoluta attualmente operante. Questi calcoli indicano che l’azione totale della gravità nel grande universo rappresenta una piccolissima parte dell’attrazione di gravità stimata del Paradiso, calcolata sulla base della reazione alla gravità delle unità fisiche basilari della materia universale. Questi investigatori giungono alla stupefacente conclusione che l’universo centrale ed i sette superuniversi che lo circondano impiegano attualmente solo il cinque per cento circa del funzionamento attivo della forza di gravità assoluta del Paradiso. In altri termini: al momento presente circa il novantacinque per cento dell’azione attiva della gravità cosmica dell’Isola del Paradiso, valutata secondo questa teoria della totalità, è impiegata nel controllo dei sistemi materiali situati oltre i confini degli universi attualmente organizzati. Questi calcoli si riferiscono tutti alla gravità assoluta; la gravità lineare è un fenomeno d’interazione che può essere calcolato soltanto conoscendo la gravità effettiva del Paradiso.

(132.3) 12:3.9 2. Gravità spirituale. Con la stessa tecnica di stima e di calcolo comparativi, questi ricercatori hanno esplorato l’attuale capacità di reazione della gravità spirituale e, con la collaborazione di Messaggeri Solitari e di altre personalità spirituali, sono pervenuti al totale della gravità spirituale attiva della Seconda Sorgente e Centro. Ed è assai istruttivo notare che essi trovano all’incirca lo stesso valore, per la presenza effettiva e funzionale della gravità dello spirito nel grande universo, del valore che ipotizzano per l’attuale totale della gravità spirituale attiva. In altri termini: al tempo presente, praticamente l’intera gravità spirituale del Figlio Eterno, calcolata secondo questa teoria della totalità, è osservabile in funzione nel grande universo. Se questi risultati sono attendibili, possiamo concludere che gli universi attualmente in evoluzione nello spazio esterno sono al presente completamente non spirituali. E se ciò è vero, spiegherebbe in maniera soddisfacente perché esseri dotati di spirito possiedono poche o nessuna informazione su queste vaste manifestazioni d’energia, a parte la conoscenza del fatto della loro esistenza fisica.

(132.4) 12:3.10 3. Gravità mentale. Con gli stessi principi di calcolo comparativo questi esperti hanno affrontato il problema della presenza della gravità mentale e della reazione ad essa. L’unità mentale di stima è stata ottenuta facendo la media di tre tipi materiali e di tre tipi spirituali di mentalità, benché il tipo di mente incontrato nei direttori di potere e nei loro associati si sia rivelato un fattore di disturbo nello sforzo di giungere ad un’unità di base per la stima della gravità mentale. Non ci sono stati grossi ostacoli per la stima della capacità attuale della funzione di gravità mentale della Terza Sorgente e Centro secondo questa teoria della totalità. Benché in questo caso i risultati non siano così conclusivi come nelle valutazioni della gravità fisica e di quella spirituale, comparativamente considerati sono molto istruttivi ed anche affascinanti. I ricercatori ne hanno dedotto che circa l’ottantacinque per cento della reazione di gravità mentale all’attrazione intellettuale dell’Attore Congiunto ha origine nel grande universo esistente. Ciò indicherebbe la possibilità che siano implicate delle attività mentali in connessione con le attività fisiche osservabili attualmente in corso in tutti i regni dello spazio esterno. Sebbene questa stima sia probabilmente lontana dall’essere esatta, essa si accorda, in teoria, con la nostra convinzione che degli organizzatori di forza intelligenti stiano guidando al presente l’evoluzione universale nei livelli di spazio al di là degli attuali limiti esterni del grande universo. Qualunque sia la natura di questa ipotizzata intelligenza, essa non sembra rispondere alla gravità spirituale.

(133.1) 12:3.11 Ma tutti questi calcoli sono nel migliore dei casi delle stime basate su leggi presunte. Noi pensiamo che siano abbastanza attendibili. Anche se pochi esseri spirituali si trovassero nello spazio esterno, la loro presenza collettiva non influenzerebbe in modo significativo calcoli che implicano misurazioni così enormi.

(133.2) 12:3.12 La gravità della personalità non è calcolabile. Noi ne riconosciamo il circuito, ma non siamo in grado di misurare alcuna realtà qualitativa o quantitativa che reagisce ad essa.

(133.3) 12:4.1 Tutte le unità d’energia cosmica sono in rivoluzione primaria, sono impegnate nell’esecuzione della loro missione, mentre girano attorno all’orbita universale. Gli universi dello spazio ed i mondi e sistemi che li compongono sono tutti delle sfere rotanti che si muovono lungo i circuiti senza fine dei livelli di spazio dell’universo maestro. Non c’è assolutamente nulla di stazionario in tutto l’universo maestro eccetto il centro stesso di Havona, l’Isola eterna del Paradiso, il centro della gravità.

(133.4) 12:4.2 L’Assoluto Non Qualificato è funzionalmente limitato allo spazio, ma noi non siamo così certi della relazione di questo Assoluto con il movimento. Il movimento è insito in lui? Noi non lo sappiamo. Sappiamo che il movimento non è insito nello spazio; anche i movimenti dello spazio non sono innati. Ma non siamo tanto sicuri della relazione del Non Qualificato con il movimento. Chi o che cosa è realmente responsabile delle gigantesche attività di trasmutazione della forza-energia attualmente in corso oltre i confini degli attuali sette superuniversi? Sull’origine del movimento noi abbiamo le seguenti opinioni:

(133.5) 12:4.3 1. Pensiamo che l’Attore Congiunto dia inizio al movimento nello spazio.

(133.6) 12:4.4 2. Se è l’Attore Congiunto che produce i movimenti dello spazio, non possiamo provarlo.

(133.7) 12:4.5 3. L’Assoluto Universale non dà origine al movimento iniziale, ma equilibra e controlla tutte le tensioni derivate dal movimento.

(133.8) 12:4.6 Nello spazio esterno gli organizzatori di forza sembrano essere responsabili della produzione delle gigantesche ruote universali che sono attualmente in corso di evoluzione stellare, ma la loro capacità di funzionare in questo modo deve essere stata resa possibile da qualche modificazione della presenza nello spazio dell’Assoluto Non Qualificato.

(133.9) 12:4.7 Dal punto di vista umano, lo spazio è nulla — negativo; esso esiste solo in rapporto a qualcosa di positivo e di non spaziale. Lo spazio tuttavia è reale. Esso contiene e condiziona il movimento. Esso pure si muove. I movimenti dello spazio si possono approssimativamente classificare come segue:

(133.10) 12:4.8 1. Movimento primario — la respirazione dello spazio, il movimento dello spazio stesso.

(133.11) 12:4.9 2. Movimento secondario — le oscillazioni in senso alternato dei livelli di spazio successivi.

(133.12) 12:4.10 3. Movimenti relativi — relativi nel senso che non sono valutati prendendo come punto di riferimento il Paradiso. I movimenti primario e secondario sono assoluti, sono movimento in rapporto al Paradiso immobile.

(133.13) 12:4.11 4. Movimento compensativo o correlativo destinato a coordinare tutti gli altri movimenti.

(134.1) 12:4.12 L’attuale relazione del vostro sole con i suoi pianeti associati, pur rivelando molti movimenti relativi ed assoluti nello spazio, tende a produrre l’impressione sui vostri astronomi che li osservano che voi siate comparativamente stazionari nello spazio, e che gli ammassi e le correnti stellari che vi circondano siano impegnati in una fuga verso l’esterno a velocità sempre crescenti via via che i vostri calcoli si estendono allo spazio più esterno. Ma non è così. Voi non riuscite a riconoscere l’attuale espansione uniforme verso l’esterno delle creazioni fisiche di tutto lo spazio penetrato. La vostra stessa creazione locale (Nebadon) partecipa a questo movimento di espansione universale verso l’esterno. Gli interi sette superuniversi partecipano ai cicli di due miliardi di anni di respirazione dello spazio assieme alle regioni esterne dell’universo maestro.

(134.2) 12:4.13 Quando gli universi si espandono e si contraggono, le masse materiali dello spazio penetrato si muovono alternativamente con e contro l’attrazione di gravità del Paradiso. Il lavoro compiuto nello spostamento della massa d’energia materiale della creazione è lavoro dello spazio ma non lavoro del potere-energia.

(134.3) 12:4.14 Benché le vostre stime spettroscopiche delle velocità astronomiche siano abbastanza attendibili quando sono applicate ai regni stellari appartenenti al vostro superuniverso ed ai suoi superuniversi associati, tali calcoli sono del tutto inaffidabili se riferiti ai regni dello spazio esterno. Le linee dello spettro si spostano dal normale verso il violetto per una stella che si avvicina; similmente queste linee si spostano verso il rosso quando una stella si allontana. Molte influenze intervengono a determinare l’impressione che la velocità di recessione degli universi esterni aumenti in misura di oltre centosessanta chilometri il secondo per ogni milione di anni luce che si aggiungono alla sua distanza. Con questo metodo di calcolo, a seguito del perfezionamento di telescopi più potenti, sembrerà che questi sistemi stellari molto lontani siano in fuga da questa parte dell’universo alla velocità incredibile di circa quarantottomila chilometri il secondo. Ma questa apparente velocità di recessione non è reale; essa risulta da numerosi fattori erronei comprendenti angoli d’osservazione ed altre distorsioni del tempo-spazio.

(134.4) 12:4.15 Tuttavia, la più grande di tutte queste distorsioni deriva dal fatto che gl’immensi universi dello spazio esterno situati nei regni vicini ai domini dei sette superuniversi sembrano effettuare la loro rivoluzione in direzione opposta a quella del grande universo. In altre parole, queste miriadi di nebulose, con i soli e le sfere che li accompagnano, stanno attualmente girando attorno alla creazione centrale in senso orario. I sette superuniversi girano attorno al Paradiso in senso antiorario. Sembra che il secondo universo esterno di galassie, come i sette superuniversi, giri attorno al Paradiso in senso antiorario. E gli osservatori astronomici di Uversa pensano d’individuare prove di movimenti di rivoluzione in una terza cintura esterna di spazio molto lontana che stanno cominciando a manifestare tendenze direzionali con andamento in senso orario.

(134.5) 12:4.16 È probabile che queste direzioni alternate delle processioni spaziali successive degli universi abbiano a che fare con la tecnica di gravità universale impiegata dall’Assoluto Universale all’interno dell’universo maestro, che consiste in una coordinazione di forze ed in un bilanciamento delle tensioni spaziali. Il movimento, così come lo spazio, è un complemento o un equilibratore della gravità.

(134.6) 12:5.1 Come lo spazio, il tempo è un dono del Paradiso, ma non nello stesso senso, solo indirettamente. Il tempo esiste in virtù del movimento e perché la mente è per natura conscia della sequenzialità. Dal punto di vista pratico il movimento è essenziale per il tempo, ma non c’è alcuna unità di tempo universale basata sul movimento, ad eccezione del fatto che il giorno standard del Paradiso-Havona è riconosciuto come tale arbitrariamente. La totalità della respirazione dello spazio distrugge il suo valore locale come sorgente di tempo.

(135.1) 12:5.2 Lo spazio non è infinito, sebbene tragga origine dal Paradiso; non è assoluto, perché è pervaso dall’Assoluto Non Qualificato. Noi non conosciamo i limiti assoluti dello spazio, ma sappiamo che l’assoluto del tempo è l’eternità.

(135.2) 12:5.3 Il tempo e lo spazio sono inseparabili soltanto nelle creazioni del tempo-spazio, i sette superuniversi. Lo spazio non temporale (spazio senza tempo) esiste teoricamente, ma il solo posto veramente non temporale è l’area del Paradiso. Il tempo non spaziale (tempo senza spazio) esiste nella mente al livello di funzione del Paradiso.

(135.3) 12:5.4 Le zone relativamente immobili di spazio mediano che sono a ridosso del Paradiso e che separano lo spazio penetrato da quello non penetrato sono le zone di transizione dal tempo all’eternità; da qui la necessità per i pellegrini del Paradiso di divenire incoscienti durante questo transito quando deve culminare nella cittadinanza del Paradiso. I visitatori coscienti del tempo possono andare in Paradiso senza entrare così nell’incoscienza del sonno, ma rimangono creature del tempo.

(135.4) 12:5.5 Le relazioni con il tempo non esistono senza il movimento nello spazio, ma la coscienza del tempo sì. La sequenzialità può rendere coscienti del tempo anche in assenza di movimento. La mente umana è meno condizionata dal tempo che dallo spazio a causa della natura intrinseca della mente. Anche durante i giorni della vita terrena nella carne, sebbene la mente umana sia rigidamente limitata dallo spazio, l’immaginazione creatrice dell’uomo è comparativamente libera dal tempo. Ma il tempo stesso non è geneticamente una qualità della mente.

(135.5) 12:5.6 Ci sono tre livelli differenti di cognizione del tempo:

(135.6) 12:5.7 1. Tempo percepito dalla mente — coscienza di sequenza, di movimento e di un senso di durata.

(135.7) 12:5.8 2. Tempo percepito dallo spirito — discernimento del movimento verso Dio e consapevolezza del movimento di ascesa verso livelli di crescente divinità.

(135.8) 12:5.9 3. La personalità crea un senso unico del tempo mediante il discernimento della Realtà più una coscienza di presenza ed una consapevolezza di durata.

(135.9) 12:5.10 Gli animali non spirituali conoscono solo il passato e vivono nel presente. L’uomo abitato dallo spirito ha potere di previsione (intuizione); egli può visualizzare il futuro. Solo i comportamenti lungimiranti e progressivi sono personalmente reali. L’etica statica e la moralità tradizionale sono di poco superiori all’animalità. Nemmeno lo stoicismo è un ordine elevato di autorealizzazione. L’etica e la morale diventano veramente umane quando sono dinamiche e progressive, vibranti di realtà universale.

(135.10) 12:5.11 La personalità umana non è solo un elemento concomitante degli avvenimenti del tempo e dello spazio; la personalità umana può anche agire come causa cosmica di tali avvenimenti.

(135.11) 12:6.1 L’universo è non statico. La stabilità non è il risultato dell’inerzia, ma piuttosto il prodotto di energie bilanciate, di menti cooperative, di morontie coordinate, di supercontrollo spirituale e di unificazione della personalità. La stabilità è totalmente e sempre proporzionale alla divinità.

(135.12) 12:6.2 Nel controllo fisico dell’universo maestro il Padre Universale esercita la priorità ed il primato tramite l’Isola del Paradiso. Dio è assoluto nell’amministrazione spirituale del cosmo nella persona del Figlio Eterno. Nei domini della mente, il Padre ed il Figlio operano in coordinazione nell’Attore Congiunto.

(136.1) 12:6.3 La Terza Sorgente e Centro aiuta a mantenere l’equilibrio e la coordinazione delle energie e delle organizzazioni fisiche e spirituali congiunte per mezzo dell’assolutezza del suo potere sulla mente cosmica e dell’esercizio dei suoi complementi inerenti ed universali di gravità fisica e spirituale. In ogni tempo e luogo in cui si stabilisce una connessione tra il materiale e lo spirituale, tale fenomeno mentale è un atto dello Spirito Infinito. Solo la mente può interassociare le forze e le energie fisiche del livello materiale con i poteri e gli esseri spirituali del livello dello spirito.

(136.2) 12:6.4 Ogni volta che contemplate dei fenomeni universali, assicuratevi di prendere in considerazione l’interrelazione delle energie fisiche, intellettuali e spirituali, e di tenere debito conto sia dei fenomeni inattesi che accompagnano la loro unificazione da parte della personalità che dei fenomeni imprevedibili che risultano dalle azioni e dalle reazioni della Deità esperienziale e degli Assoluti.

(136.3) 12:6.5 L’universo è altamente prevedibile soltanto nel senso quantitativo o di misurazione della gravità. Anche le forze fisiche primordiali non reagiscono alla gravità lineare, né lo fanno i significati mentali superiori ed i veri valori spirituali delle realtà ultime dell’universo. Qualitativamente l’universo non è altamente prevedibile in ciò che concerne nuove associazioni di forze, siano esse fisiche, mentali o spirituali, sebbene molte di queste combinazioni di energie o di forze diventino parzialmente prevedibili quando sono sottoposte ad osservazione critica. Quando la materia, la mente e lo spirito sono unificati dalla personalità della creatura, noi siamo incapaci di predire interamente le decisioni di questo essere dotato di libero arbitrio.

(136.4) 12:6.6 Tutte le fasi di forza primordiale, di spirito nascente e di altre ultimità non personali sembrano reagire secondo certe leggi relativamente stabili ma sconosciute, e sono caratterizzate da un’ampiezza di realizzazione e da un’elasticità nella risposta che sono spesso sconcertanti quando riscontrate nei fenomeni di una situazione circoscritta ed isolata. Qual è la spiegazione di questa imprevedibile libertà di reazione rivelata da tali realtà universali emergenti? Questi aspetti imprevedibili, sconosciuti ed insondabili — sia che riguardino il comportamento di un’unità primordiale di forza, la reazione di un livello di mente non identificato, od il fenomeno di un vasto preuniverso in formazione nei domini dello spazio esterno — rivelano probabilmente le attività dell’Ultimo ed il risultato della presenza degli Assoluti, che anticipano la funzione di tutti i Creatori degli universi.

(136.5) 12:6.7 Noi non lo sappiamo realmente, ma supponiamo che tale sorprendente versatilità e tale profonda coordinazione significhino la presenza e le attività degli Assoluti, e che questa diversità nella risposta di fronte ad una causalità apparentemente uniforme riveli la reazione degli Assoluti, non solo alla causalità diretta e legata ad una situazione, ma anche a tutte le altre causalità connesse nell’intero universo maestro.

(136.6) 12:6.8 Gli individui hanno i loro custodi del destino; pianeti, sistemi, costellazioni, universi e superuniversi hanno ciascuno i loro rispettivi capi che lavorano per il bene dei loro domini. Havona ed anche il grande universo sono sorvegliati da coloro ai quali sono state affidate queste alte responsabilità. Ma chi bada e provvede ai bisogni fondamentali dell’universo maestro nel suo insieme, dal Paradiso fino al quarto e più lontano livello di spazio esterno? Sotto l’aspetto esistenziale questa superassistenza è probabilmente da attribuire alla Trinità del Paradiso, ma da un punto di vista esperienziale l’apparizione degli universi posteriori ad Havona dipende da:

(136.7) 12:6.9 1. Gli Assoluti quanto a potenziale.

(136.8) 12:6.10 2. L’Ultimo quanto a direzione.

(137.1) 12:6.11 3. Il Supremo quanto a coordinazione evoluzionaria.

(137.2) 12:6.12 4. Gli Architetti dell’Universo Maestro per l’amministrazione anteriore all’apparizione di capi specifici.

(137.3) 12:6.13 L’Assoluto Non Qualificato pervade tutto lo spazio. Lo status esatto dell’Assoluto della Deità e dell’Assoluto Universale non ci è del tutto chiaro, ma sappiamo che quest’ultimo funziona ovunque funzionano l’Assoluto della Deità e l’Assoluto Non Qualificato. L’Assoluto della Deità può essere universalmente presente, ma non è presente nello spazio. L’Ultimo è presente nello spazio, o lo sarà un giorno, fino ai margini esterni del quarto livello di spazio. Noi dubitiamo che l’Ultimo sarà mai presente nello spazio al di là della periferia dell’universo maestro, ma all’interno di questo limite l’Ultimo sta progressivamente integrando l’organizzazione creatrice dei potenziali dei tre Assoluti.

(137.4) 12:7.1 In tutto il tempo e lo spazio e nei confronti di tutta la realtà di qualsiasi natura, opera una legge inesorabile ed impersonale che è equivalente alla funzione di una provvidenza cosmica. La misericordia caratterizza il comportamento amorevole di Dio verso l’individuo; l’imparzialità motiva il comportamento di Dio verso la totalità. La volontà di Dio non prevale necessariamente nella parte — nel cuore di ciascuna personalità — ma la sua volontà governa effettivamente il tutto, l’universo degli universi.

(137.5) 12:7.2 In tutti i rapporti con tutti i suoi esseri è vero che le leggi di Dio non sono intrinsecamente arbitrarie. A voi, con la vostra visione limitata ed il vostro punto di vista finito, gli atti di Dio devono spesso sembrare arbitrari e dittatoriali. Le leggi di Dio sono semplicemente le abitudini di Dio, il suo solito modo di fare le cose; ed egli fa sempre bene tutte le cose. Voi notate che Dio fa la stessa cosa nella stessa maniera, in modo ripetitivo, semplicemente perché quello è il modo migliore di fare quella cosa particolare in una data circostanza; ed il modo migliore è il modo giusto. Per questo la saggezza infinita ordina sempre che ciò sia fatto in quella maniera precisa e perfetta. Dovreste anche ricordare che la natura non è l’atto esclusivo della Deità; altre influenze sono presenti nei fenomeni che l’uomo chiama natura.

(137.6) 12:7.3 È incompatibile con la natura divina subire un qualsiasi tipo di deterioramento o permettere l’esecuzione di un atto puramente personale in un modo imperfetto. Si deve tuttavia precisare che, se nella divinità di qualsiasi situazione, nel caso estremo di qualsiasi circostanza, in un qualche caso in cui il corso della saggezza suprema indicasse la necessità di una condotta diversa — se le esigenze della perfezione dovessero per qualche ragione dettare un altro tipo migliore di risposta, allora il Dio infinitamente saggio opererebbe subito nel modo migliore e più appropriato. Ciò sarebbe l’espressione di una legge superiore, non la revoca di una legge inferiore.

(137.7) 12:7.4 Dio non è uno schiavo vincolato dall’abitudine alla ripetizione cronica dei suoi atti volontari. Non c’è conflitto tra le leggi dell’Infinito; esse sono tutte perfezioni della natura infallibile; sono tutti atti indiscussi che esprimono decisioni impeccabili. La legge è la reazione immutabile di una mente infinita, perfetta e divina. Gli atti di Dio sono tutti volitivi nonostante questa apparente identità. In Dio non c’è “alcuna mutevolezza né ombra di cambiamento”. Ma tutto ciò che si può dire di vero del Padre Universale non può essere detto con altrettanta certezza di tutte le sue intelligenze subordinate o delle sue creature evoluzionarie.

(137.8) 12:7.5 Poiché Dio è immutabile, potete essere certi che in tutte le circostanze ordinarie egli farà la stessa cosa nello stesso identico modo abituale. Dio è garanzia di stabilità per tutte le cose e tutti gli esseri creati. Egli è Dio; perciò non cambia.

(138.1) 12:7.6 E tutta questa costanza di condotta ed uniformità d’azione è personale, cosciente ed altamente volitiva, perché il grande Dio non è uno schiavo impotente della propria perfezione ed infinità. Dio non è una forza automatica che agisce da se stessa; non è un potere servile soggiogato alla legge. Dio non è né un’equazione matematica né una formula chimica. Egli è una personalità primordiale e con libera volontà. Egli è il Padre Universale, un essere sovraccarico di personalità e la fonte universale di tutte le personalità delle creature.

(138.2) 12:7.7 La volontà di Dio non prevale in modo uniforme nel cuore dei mortali materiali che cercano Dio, ma se si amplia il quadro del tempo oltre il momento fino ad abbracciare l’insieme della prima vita, allora la volontà di Dio diviene sempre più discernibile nei frutti spirituali che sono nati nella vita dei figli di Dio guidati dallo spirito. E poi, se si amplia ulteriormente la vita umana fino ad includere l’esperienza morontiale, si vede risplendere la volontà divina sempre più vivida negli atti spiritualizzanti di quelle creature del tempo che hanno cominciato a gustare le gioie divine insite nell’esperienza della relazione della personalità umana con la personalità del Padre Universale.

(138.3) 12:7.8 La Paternità di Dio e la fratellanza degli uomini presentano il paradosso della parte e del tutto al livello della personalità. Dio ama ogni individuo come un singolo figlio della famiglia celeste. Tuttavia Dio ama in questo modo tutti gl’individui; non fa eccezione di persone, e l’universalità del suo amore fa nascere una relazione d’insieme, la fratellanza universale.

(138.4) 12:7.9 L’amore del Padre individualizza in modo assoluto ogni personalità come un figlio unico del Padre Universale, un figlio senza duplicato nell’infinità, una creatura dotata di volontà insostituibile in tutta l’eternità. L’amore del Padre glorifica ogni figlio di Dio, illuminando ogni membro della famiglia celeste, delineando chiaramente la natura unica di ogni essere personale rispetto ai livelli impersonali che sono al di fuori del circuito fraterno del Padre di tutti. L’amore di Dio descrive in maniera sorprendente il valore trascendente di ogni creatura dotata di volontà e rivela infallibilmente l’alto valore che il Padre Universale attribuisce a ciascuno dei suoi figli, dalla personalità creatrice più elevata di status paradisiaco fino alla personalità più umile avente dignità volitiva tra le tribù selvagge di uomini agli albori della specie umana su un mondo evoluzionario del tempo e dello spazio.

(138.5) 12:7.10 Questo stesso amore di Dio per l’individuo porta all’esistenza la famiglia divina di tutti gl’individui, la fratellanza universale dei figli del Padre del Paradiso dotati di libero arbitrio. E questa fratellanza, essendo universale, è una relazione dell’insieme. La fratellanza, quando è universale, rivela non le relazioni di ciascuno ma le relazioni di tutti. La fratellanza è una realtà dell’insieme e perciò rivela qualità del tutto in contrapposizione a qualità della parte.

(138.6) 12:7.11 La fratellanza costituisce un fatto di relazioni tra tutte le personalità dell’esistenza universale. Nessuna persona può sfuggire ai benefici o agli svantaggi che possono derivare come risultato di relazioni con altre persone. La parte trae vantaggio oppure danno in proporzione al tutto. Lo sforzo positivo di ogni uomo giova a tutti gli uomini; l’errore o il male di ciascun uomo accresce la sofferenza di tutti gli uomini. Come si muove la parte, così si muove il tutto. Come progredisce il tutto, così progredisce la parte. Le velocità relative della parte e del tutto determinano se la parte è ritardata dall’inerzia del tutto o se è spinta in avanti dall’impulso della fratellanza cosmica.

(139.1) 12:7.12 È un mistero che Dio sia un essere autocosciente altamente personale con una sede residenziale e che allo stesso tempo sia personalmente presente in un così vasto universo e personalmente in contatto con un numero pressoché infinito di esseri. Il fatto che questo fenomeno sia un mistero al di là della comprensione umana non dovrebbe minimamente diminuire la vostra fede. Non consentite che la vastità dell’infinità, l’immensità dell’eternità, la magnificenza e la gloria dell’incomparabile carattere di Dio vi atterriscano, vi facciano vacillare o vi scoraggino; perché il Padre non è molto lontano da nessuno di voi; egli dimora in voi, ed in lui noi tutti letteralmente ci muoviamo, effettivamente viviamo e veramente abbiamo il nostro essere.

(139.2) 12:7.13 Sebbene il Padre del Paradiso funzioni tramite i suoi creatori divini ed i suoi figli creature, si compiace anche del contatto interiore più intimo con voi, un contatto così sublime e così altamente personale da oltrepassare anche la mia comprensione — quella misteriosa comunione di un frammento del Padre con l’anima umana e con la mente mortale dove egli effettivamente dimora. Sapendo tanto di questi doni di Dio, voi sapete quindi che il Padre è in intimo contatto non solo con i suoi associati divini, ma anche con i suoi figli mortali evoluzionari del tempo. In verità il Padre dimora in Paradiso, ma la sua presenza divina risiede anche nella mente degli uomini.

(139.3) 12:7.14 Anche se lo spirito di un Figlio è stato profuso su tutta l’umanità, anche se un Figlio ha dimorato un tempo con voi nelle sembianze della carne mortale, anche se i serafini vi proteggono e vi guidano personalmente, qualunque di questi esseri divini del Secondo e del Terzo Centro come potrebbe mai sperare di avvicinarsi tanto a voi o di comprendervi altrettanto pienamente quanto il Padre, che ha donato una parte di se stesso per essere in voi, per essere il vostro reale e divino, ed anche eterno, sé?

(139.4) 12:8.1 “Dio è spirito”, ma il Paradiso non lo è. L’universo materiale è sempre l’arena in cui hanno luogo tutte le attività spirituali; esseri spirituali ed ascendenti spirituali vivono ed operano su sfere fisiche di realtà materiale.

(139.5) 12:8.2 Il conferimento della forza cosmica, il dominio della gravità cosmica, è la funzione dell’Isola del Paradiso. Tutta la forza-energia originale proviene dal Paradiso, e la materia per la formazione d’innumerevoli universi circola attualmente in tutto l’universo maestro sotto forma di una presenza di supergravità che costituisce il carico di forza dello spazio penetrato.

(139.6) 12:8.3 Quali che siano le sue trasformazioni negli universi esterni, una volta uscita dal Paradiso la forza prosegue il suo viaggio restando soggetta all’attrazione senza fine, sempre presente ed infallibile dell’Isola eterna, girando indefinitamente in modo obbediente e naturale lungo i sentieri eterni dello spazio degli universi. L’energia fisica è l’unica realtà che è fedele e costante nella sua sottomissione alla legge universale. Soltanto nei regni della volizione delle creature c’è stata deviazione dai sentieri divini e dai piani originali. Il potere e l’energia sono le prove universali della stabilità, della costanza e dell’eternità dell’Isola centrale del Paradiso.

(139.7) 12:8.4 Il conferimento dello spirito e la spiritualizzazione delle personalità, il dominio della gravità spirituale, sono il regno del Figlio Eterno. E questa gravità spirituale del Figlio, che attira sempre verso di lui tutte le realtà spirituali, è altrettanto reale ed assoluta quanto l’onnipotente attrazione materiale dell’Isola del Paradiso. Ma l’uomo di mente materiale ha per natura più dimestichezza con le manifestazioni materiali di natura fisica che con le operazioni altrettanto reali e potenti di natura spirituale che si possono discernere soltanto con l’intuizione spirituale dell’anima.

(140.1) 12:8.5 Via via che la mente di una personalità nell’universo diviene più spirituale — più simile a Dio — risponde meno alla gravità materiale. La realtà misurata dalla reazione alla gravità fisica è l’antitesi della realtà determinata dalla qualità del contenuto spirituale. L’azione della gravità fisica determina quantitativamente l’energia non spirituale; l’azione della gravità spirituale è la misura qualitativa dell’energia vivente della divinità.

(140.2) 12:8.6 Quello che il Paradiso è per la creazione fisica, e che il Figlio Eterno è per l’universo spirituale, l’Attore Congiunto lo è per i regni della mente — l’universo intelligente di esseri e di personalità materiali, morontiali e spirituali.

(140.3) 12:8.7 L’Attore Congiunto reagisce sia alle realtà materiali che spirituali e diventa per ciò egli stesso il ministro universale per tutti gli esseri intelligenti, esseri che possono rappresentare un’unione delle fasi materiale e spirituale della creazione. Il dono dell’intelligenza, il ministero a favore del materiale e dello spirituale nel fenomeno della mente, è il dominio esclusivo dell’Attore Congiunto, che diventa così l’associato della mente spirituale, l’essenza della mente morontiale e la sostanza della mente materiale delle creature evoluzionarie del tempo.

(140.4) 12:8.8 La mente è la tecnica con la quale le realtà spirituali divengono esperienziali per le personalità create. Ed in ultima analisi le possibilità unificatrici della mente umana stessa, la capacità di coordinare cose, idee e valori, sono supermateriali.

(140.5) 12:8.9 Benché sia difficilmente possibile per la mente mortale comprendere i sette livelli di realtà cosmica relativa, l’intelletto umano dovrebbe essere in grado di cogliere gran parte del significato dei tre livelli funzionali della realtà finita:

(140.6) 12:8.10 1. Materia. Energia organizzata che è soggetta alla gravità lineare, eccetto quando è modificata dal movimento e condizionata dalla mente.

(140.7) 12:8.11 2. Mente. Coscienza organizzata che non è interamente soggetta alla gravità materiale e che diventa veramente libera quando è modificata dallo spirito.

(140.8) 12:8.12 3. Spirito. La più alta realtà personale. Il vero spirito non è soggetto alla gravità fisica, ma diventa alla fine l’influenza motivante di tutti i sistemi di energia in evoluzione aventi dignità di personalità.

(140.9) 12:8.13 Lo scopo dell’esistenza di tutte le personalità è lo spirito; le manifestazioni materiali sono relative e la mente cosmica interviene tra questi opposti universali. Il conferimento della mente ed il ministero dello spirito sono opera delle persone associate della Deità, lo Spirito Infinito ed il Figlio Eterno. La realtà della Deità totale non è mente ma spirito-mente — mente-spirito unificati dalla personalità. Nondimeno gli assoluti dello spirito e della cosa convergono entrambi nella persona del Padre Universale.

(140.10) 12:8.14 In Paradiso le tre energie, fisica, mentale e spirituale sono coordinate. Nel cosmo evoluzionario l’energia-materia è dominante, eccetto che nella personalità in cui lo spirito, grazie alla mediazione della mente, lotta per la supremazia. Lo spirito è la realtà fondamentale dell’esperienza della personalità di tutte le creature, perché Dio è spirito. Lo spirito è immutabile, e perciò in tutte le relazioni personali trascende sia la mente che la materia, che sono variabili esperienziali di realizzazione progressiva.

(140.11) 12:8.15 Nell’evoluzione cosmica la materia diventa un’ombra filosofica proiettata dalla mente nella presenza della luminosità spirituale dell’illuminazione divina, ma ciò non invalida la realtà dell’energia-materia. Mente, materia e spirito sono ugualmente reali, ma non hanno un valore uguale per la personalità nel raggiungimento della divinità. La coscienza della divinità è un’esperienza spirituale progressiva.

(141.1) 12:8.16 Quanto più risplende la luce della personalità spiritualizzata (il Padre nell’universo, il frammento della personalità spirituale potenziale nella singola creatura), tanto maggiore è l’ombra proiettata dalla mente interposta sul suo rivestimento materiale. Nel tempo il corpo dell’uomo è altrettanto reale quanto la mente o lo spirito, ma alla morte sia la mente (l’identità) che lo spirito sopravvivono, mentre il corpo non sopravvive. Una realtà cosmica può non esistere nell’esperienza di una personalità. E così la vostra figura retorica greca — la materia è l’ombra della sostanza spirituale più reale — ha un significato filosofico.

(141.2) 12:9.1 Lo spirito è la realtà personale fondamentale negli universi e la personalità è fondamentale per ogni esperienza progressiva con la realtà spirituale. Ogni fase d’esperienza della personalità su ciascun successivo livello di progressione universale sovrabbonda d’indizi che portano alla scoperta di realtà personali affascinanti. Il vero destino dell’uomo consiste nel creare nuove mete spirituali e poi nel rispondere alle attrattive cosmiche di queste mete superne di valore non materiale.

(141.3) 12:9.2 L’amore è il segreto dell’associazione proficua tra personalità. Non si può conoscere realmente una persona da un singolo contatto. Non si può apprezzare la musica per deduzione matematica, anche se la musica è una forma di ritmo matematico. Il numero assegnato ad un abbonato telefonico non identifica in alcun modo la personalità di quell’abbonato e non dà alcuna indicazione circa il suo carattere.

(141.4) 12:9.3 La matematica, la scienza fisica, è indispensabile per la discussione intelligente degli aspetti materiali dell’universo, ma tale conoscenza non è necessariamente un elemento della comprensione più elevata della verità o dell’apprezzamento personale delle realtà spirituali. Non solo nei regni della vita, ma anche nel mondo dell’energia fisica la somma di due o più fattori rappresenta molto spesso qualcosa di più dei risultati aggiuntivi prevedibili di queste associazioni, o qualcosa di differente. L’intera scienza della matematica, l’intero campo della filosofia, la fisica o la chimica più elevate, non potrebbero predire né sapere che l’unione di due atomi gassosi d’idrogeno con un atomo gassoso di ossigeno producono una sostanza nuova con qualità sovraggiunte — l’acqua liquida. La conoscenza considerata di questo solo fenomeno fisico-chimico avrebbe dovuto impedire lo sviluppo della filosofia materialistica e della cosmologia meccanicistica.

(141.5) 12:9.4 L’analisi tecnica non rivela quello che una persona o una cosa possono fare. Per esempio: l’acqua è impiegata efficacemente per spegnere il fuoco. Che l’acqua spegne il fuoco è un fatto di esperienza quotidiana, ma nessuna analisi dell’acqua potrebbe mai essere fatta per rivelare questa proprietà. L’analisi stabilisce che l’acqua è composta d’idrogeno e di ossigeno; uno studio ulteriore di questi elementi rivela che l’ossigeno è il supporto reale della combustione e che l’idrogeno è autocombustibile.

(141.6) 12:9.5 La vostra religione sta diventando reale perché sta emergendo dalla schiavitù della paura e dall’asservimento della superstizione. La vostra filosofia lotta per emanciparsi dai dogmi e dalla tradizione. La vostra scienza è impegnata nella battaglia millenaria tra la verità e l’errore, combattendo per la liberazione dai legami dell’astrazione, dalla schiavitù della matematica e dalla cecità relativa del materialismo meccanicistico.

(142.1) 12:9.6 L’uomo mortale ha un nucleo spirituale. La mente è un sistema d’energia personale che esiste attorno ad un nucleo spirituale divino e che opera in un ambiente materiale. Questa relazione vivente tra mente personale e spirito costituisce il potenziale universale della personalità eterna. Difficoltà reali, delusioni durature, fallimenti seri o la morte ineluttabile possono giungere solo se dei concetti egocentrici pretendono di sostituire completamente il potere che governa il nucleo spirituale centrale, infrangendo in tal modo il piano cosmico d’identità della personalità.

(142.2) 12:9.7 [Presentato da un Perfettore di Saggezza agente per autorità degli Antichi dei Giorni.]


 

(143.1) 13:0.1 NELLO spazio, tra l’Isola centrale del Paradiso ed il più interno dei circuiti planetari di Havona, sono situati tre circuiti minori di sfere speciali. Il circuito più interno è costituito dalle sette sfere segrete del Padre Universale; il secondo gruppo è composto dai sette mondi luminosi del Figlio Eterno; nel più esterno vi sono le sette immense sfere dello Spirito Infinito, i mondi della sede amministrativa dei Sette Spiriti Maestri.

(143.2) 13:0.2 Questi tre circuiti di sette mondi del Padre, del Figlio e dello Spirito sono sfere d’insuperata grandiosità e di gloria inimmaginabile. Anche la loro costruzione materiale o fisica è di un ordine a voi non rivelato. I materiali di ogni circuito sono diversi ed ogni mondo di ciascun circuito è differente, ad eccezione dei sette mondi del Figlio che sono di costituzione fisica simile. Tutte e ventuno sono sfere enormi ed ogni gruppo di sette è reso eterno in modo differente. Per quanto ne sappiamo esse sono sempre esistite; come il Paradiso esse sono eterne. Non vi sono né archivi né tradizioni sulla loro origine.

(143.3) 13:0.3 Le sette sfere segrete del Padre Universale, che circolano intorno al Paradiso in stretta vicinanza dell’Isola eterna, riflettono altamente la luminosità spirituale del fulgore centrale delle Deità eterne, diffondendo questa luce di gloria divina in tutto il Paradiso ed anche sui sette circuiti di Havona.

(143.4) 13:0.4 Sui sette mondi sacri del Figlio Eterno sembrano aver origine le energie impersonali della luminosità spirituale. Nessun essere personale può soggiornare su alcuno di questi sette regni splendenti. Essi illuminano di gloria spirituale tutto il Paradiso ed Havona ed indirizzano la luminosità spirituale pura verso i sette superuniversi. Queste sfere brillanti del secondo circuito emettono similmente la loro luce (luce senza calore) verso il Paradiso e verso il miliardo di mondi dei sette circuiti dell’universo centrale.

(143.5) 13:0.5 I sette mondi dello Spirito Infinito sono occupati dai Sette Spiriti Maestri che presiedono ai destini dei sette superuniversi, trasmettendo l’illuminazione spirituale della Terza Persona della Deità a queste creazioni del tempo e dello spazio. E tutto Havona, ma non l’Isola del Paradiso, è immerso in queste influenze spiritualizzanti.

(143.6) 13:0.6 Benché i mondi del Padre siano sfere di status ultimo per tutti quelli che sono stati dotati di personalità dal Padre, questa non è la loro funzione esclusiva. Molti esseri ed entità altro-che-personali soggiornano su questi mondi. Ogni mondo del circuito del Padre e del circuito dello Spirito ha un tipo distinto di cittadinanza permanente, ma noi crediamo che i mondi del Figlio siano abitati da tipi uniformi di esseri altro-che-personali. Vi sono i frammenti del Padre tra i nativi di Divinington; gli altri ordini di cittadinanza permanente non vi sono rivelati.

(143.7) 13:0.7 I ventuno satelliti del Paradiso servono, sia nell’universo centrale sia nei superuniversi, a molti scopi non rivelati in queste esposizioni. Voi siete in grado di capire così poco della vita di queste sfere che non potete sperare di ottenere una visione adeguata né della loro natura né della loro funzione. Vi si svolgono migliaia di attività che a voi non sono rivelate. Queste ventuno sfere inglobano i potenziali della funzione dell’universo maestro. Questi fascicoli consentono soltanto di gettare un rapido sguardo su certe attività circoscritte pertinenti alla presente era universale del grande universo — o piuttosto di uno dei sette settori del grande universo.

(144.1) 13:1.1 Il circuito delle sfere sacre di vita del Padre contiene gli unici segreti inerenti alla personalità nell’universo degli universi. Questi satelliti del Paradiso, che formano il più interno dei tre circuiti, sono gli unici domini proibiti concernenti la personalità nell’universo centrale. Il Paradiso inferiore ed i mondi del Figlio sono ugualmente chiusi alle personalità, ma nessuno di questi regni è in alcun modo direttamente interessato alla personalità.

(144.2) 13:1.2 I mondi paradisiaci del Padre sono diretti dall’ordine più elevato dei Figli Stazionari della Trinità, i Segreti Trinitizzati della Supremazia. Io posso rivelare poco di questi mondi; ancor meno posso rivelare delle loro molteplici attività. Tali informazioni riguardano soltanto gli esseri che vi operano e quelli che ne provengono. E benché io abbia una certa familiarità con sei di questi mondi speciali, non sono mai atterrato su Divinington; questo mondo mi è totalmente proibito.

(144.3) 13:1.3 Una delle ragioni per le quali questi mondi sono segreti è che ognuna di queste sfere sacre beneficia di una rappresentazione o manifestazione specializzata delle Deità che compongono la Trinità del Paradiso; non di una personalità, ma di una presenza esclusiva della Divinità che può essere apprezzata e compresa solo da quei gruppi particolari d’intelligenze che risiedono su quella particolare sfera, o che possono esservi ammessi. I Segreti Trinitizzati della Supremazia sono gli agenti personali di queste presenze specializzate ed impersonali della Divinità; ed i Segreti della Supremazia sono esseri altamente personali, splendidamente dotati e meravigliosamente adattati alla loro opera elevata e difficile.

(144.4) 13:1.4 1. DIVININGTON. Questo mondo è, in senso particolare, il “seno del Padre”, la sfera di comunione personale del Padre Universale, dove c’è una manifestazione speciale della sua divinità. Divinington è il luogo di ritrovo paradisiaco degli Aggiustatori di Pensiero, ma è anche la dimora di numerose altre entità, personalità ed esseri che hanno la loro origine nel Padre Universale. Molte personalità, oltre al Figlio Eterno, hanno origine diretta dagli atti solitari del Padre Universale. Soltanto i frammenti del Padre e quelle personalità ed altri esseri che hanno diretta ed esclusiva origine dal Padre Universale fraternizzano ed operano in questa residenza.

(144.5) 13:1.5 I segreti di Divinington includono il segreto del conferimento e della missione degli Aggiustatori di Pensiero. La loro natura, la loro origine e la tecnica del loro contatto con le umili creature dei mondi evoluzionari sono un segreto di questa sfera paradisiaca. Queste stupefacenti operazioni non riguardano personalmente il rimanente di noi e perciò le Deità ritengono opportuno celare alla nostra piena conoscenza certi aspetti di questo grande e divino ministero. Nella misura in cui veniamo a contatto con questa fase dell’attività divina, ci è consentita la piena conoscenza di queste operazioni, ma per quanto concerne i dettagli più approfonditi di questo gran conferimento non siamo pienamente informati.

(145.1) 13:1.6 Questa sfera contiene anche i segreti della natura, dello scopo e delle attività di tutte le altre forme di frammenti del Padre, dei Messaggeri di Gravità e di una moltitudine di altri esseri a voi non rivelati. È molto probabile che le verità che mi sono nascoste concernenti Divinington, se rivelate, non farebbero che confondermi ed ostacolarmi nel mio presente lavoro, ed inoltre esse forse oltrepassano la capacità concettuale degli esseri del mio ordine.

(145.2) 13:1.7 2. SONARINGTON. Questa sfera è il “seno del Figlio”, il mondo d’accoglienza personale del Figlio Eterno. Essa è la sede paradisiaca dei Figli di Dio discendenti ed ascendenti quando, e dopo che, sono pienamente accreditati e definitivamente approvati. Questo mondo è la dimora in Paradiso di tutti i Figli del Figlio Eterno e dei suoi Figli coordinati ed associati. Vi sono numerosi ordini di filiazione divina assegnati a questa dimora celeste che non sono stati rivelati ai mortali, in quanto non si occupano dei piani del programma d’ascensione concernente la progressione spirituale umana attraverso gli universi e fino al Paradiso.

(145.3) 13:1.8 I segreti di Sonarington includono il segreto dell’incarnazione dei Figli divini. Quando un Figlio di Dio diventa un Figlio dell’Uomo, quando nasce letteralmente da una donna, come accadde sul vostro mondo millenovecento anni fa, è un mistero universale. Tale mistero si riproduce continuamente in tutti gli universi ed è un segreto di Sonarington riguardante la filiazione divina. Gli Aggiustatori sono un mistero di Dio il Padre. L’incarnazione dei Figli divini è un mistero di Dio il Figlio. È un segreto racchiuso nel settimo settore di Sonarington, un regno in cui possono penetrare solo coloro che sono passati personalmente per questa esperienza unica. Voi siete stati informati soltanto di quelle fasi dell’incarnazione che concernono la vostra carriera d’ascensione. Vi sono molte altre fasi del mistero dell’incarnazione dei Figli del Paradiso di tipo non rivelato, in missioni di servizio universale, che non vi sono state svelate. Ed in Sonarington vi sono ancora altri misteri.

(145.4) 13:1.9 3. SPIRITINGTON. Questo è il “seno dello Spirito”, la dimora paradisiaca degli esseri superiori che rappresentano esclusivamente lo Spirito Infinito. Qui si riuniscono i Sette Spiriti Maestri e certuni dei loro discendenti provenienti da tutti gli universi. In questa dimora celeste si possono incontrare anche numerosi ordini non rivelati di personalità spirituali, esseri assegnati alle molteplici attività dell’universo non associate ai piani di elevazione delle creature mortali del tempo fino ai livelli di eternità del Paradiso.

(145.5) 13:1.10 I segreti di Spiritington comprendono i misteri impenetrabili della riflettività. Vi parliamo del vasto ed universale fenomeno della riflettività, più specificamente quello che si produce sui mondi capitale dei sette superuniversi, ma non spieghiamo mai completamente questo fenomeno perché non lo comprendiamo pienamente. Ne comprendiamo una grandissima parte, ma molti dettagli fondamentali rimangono ancora misteriosi per noi. La riflettività è un segreto di Dio lo Spirito. Voi siete stati istruiti sulle funzioni della riflettività in relazione al piano d’ascensione di sopravvivenza dei mortali, ed essa opera effettivamente in questo modo, ma la riflettività è anche un fattore indispensabile del normale svolgimento di numerose altre fasi di attività universale. Questo dono dello Spirito Infinito è utilizzato anche in canali diversi da quelli che servono a raccogliere informazioni e a diffonderle. E vi sono altri segreti di Spiritington.

(145.6) 13:1.11 4. VICEGERINGTON. Questo pianeta è il “seno del Padre e del Figlio” ed è la sfera segreta di certi esseri non rivelati che hanno origine dagli atti del Padre e del Figlio. Questa è anche la dimora paradisiaca di molti esseri glorificati di ascendenza complessa, la cui origine è complicata a causa delle molte tecniche diverse in atto nei sette superuniversi. Molti gruppi di esseri, la cui identità non è stata rivelata ai mortali di Urantia, si riuniscono su questo mondo.

(146.1) 13:1.12 I segreti di Vicegerington includono i segreti della trinitizzazione, e la trinitizzazione costituisce il segreto dell’autorità di rappresentare la Trinità, di agire come vicegerenti degli Dei. L’autorità di rappresentare la Trinità è attribuita solamente a quegli esseri, rivelati e non rivelati, che sono trinitizzati, creati, eventuati od eternati da due o da tutte e tre le persone della Trinità del Paradiso. Le personalità portate all’esistenza dagli atti trinitizzanti di certi tipi di creature glorificate rappresentano soltanto il potenziale concettuale mobilitato in questa trinitizzazione, sebbene tali creature possano ascendere il sentiero che porta all’abbraccio della Deità, aperto a tutti gli appartenenti alla loro specie.

(146.2) 13:1.13 Gli esseri non trinitizzati non comprendono pienamente la tecnica della trinitizzazione da parte di due o di tre Creatori o da parte di certe creature. Voi non comprenderete mai interamente un tale fenomeno a meno che, nel lontano futuro della vostra carriera glorificata, non tentiate e non riusciate in questa avventura, perché diversamente questi segreti di Vicegerington vi saranno sempre preclusi. Ma per me, che sono un essere elevato originato dalla Trinità, tutti i settori di Vicegerington sono aperti. Io comprendo pienamente, e proteggo altrettanto pienamente e religiosamente, il segreto della mia origine e del mio destino.

(146.3) 13:1.14 Vi sono ancora altre forme e fasi di trinitizzazione che non sono state portate all’attenzione dei popoli di Urantia, e queste esperienze, nei loro aspetti personali, sono debitamente protette nel settore segreto di Vicegerington.

(146.4) 13:1.15 5. SOLITARINGTON. Questo mondo è il “seno del Padre e dello Spirito” ed è il luogo d’incontro di una stupenda schiera di esseri non rivelati, originati dagli atti congiunti del Padre Universale e dello Spirito Infinito; esseri che partecipano dei tratti del Padre in aggiunta a quelli ereditati dallo Spirito.

(146.5) 13:1.16 Questa è anche la dimora dei Messaggeri Solitari e di altre personalità degli ordini superangelici. Voi siete a conoscenza di pochissimi di questi esseri; esiste un vasto numero di ordini non rivelati su Urantia. Per il fatto che sono domiciliati sul quinto mondo non ne consegue necessariamente che il Padre abbia qualcosa a che vedere con la creazione dei Messaggeri Solitari o dei loro associati superangelici, ma in quest’era dell’universo egli ha a che fare con la loro funzione. Durante la presente era dell’universo questa è anche la sfera dello status dei Direttori di Potere d’Universo.

(146.6) 13:1.17 Vi sono numerosi altri ordini di personalità spirituali, di esseri sconosciuti ai mortali, che considerano Solitarington come la sfera di loro dimora paradisiaca. Si deve tenere presente che tutte le divisioni e tutti i livelli di attività universali sono altrettanto pienamente provvisti di ministri spirituali quanto lo è il regno che si occupa dell’assistenza ai mortali nell’ascensione verso il loro destino divino in Paradiso.

(146.7) 13:1.18 I segreti di Solitarington. Oltre a certi segreti della trinitizzazione, questo mondo detiene i segreti della relazione personale tra lo Spirito Infinito e certuni discendenti superiori della Terza Sorgente e Centro. Su Solitarington sono conservati i misteri dell’intima associazione di numerosi ordini non rivelati con gli spiriti del Padre, del Figlio e dello Spirito, con il triplice spirito della Trinità e con gli spiriti del Supremo, dell’Ultimo e del Supremo-Ultimo.

(146.8) 13:1.19 6. SERAPHINGTON. Questa sfera è il “seno del Figlio e dello Spirito” ed è il mondo dimora delle immense schiere di esseri non rivelati creati dal Figlio e dallo Spirito. Questa è anche la sfera di destino di tutti gli ordini tutelari delle schiere angeliche, compresi i supernafini, i seconafini ed i serafini. Nell’universo centrale e negli universi esterni sono in servizio anche numerosi ordini di splendidi spiriti che non sono “spiriti tutelari di coloro che erediteranno la salvezza”. Tutti questi operatori spirituali, a tutti i livelli ed in tutti i regni delle attività universali, considerano Seraphington come loro dimora paradisiaca.

(147.1) 13:1.20 I segreti di Seraphington comprendono un triplice mistero, solo di uno dei quali posso fare menzione — il mistero del trasporto serafico. La capacità di vari ordini di serafini e di esseri spirituali affini di avvolgere nelle loro forme spirituali tutti gli ordini di personalità non materiali e di trasportarli su lunghi percorsi interplanetari, è un segreto racchiuso nei settori sacri di Seraphington. I serafini trasportatori comprendono questo mistero, ma non lo comunicano al resto di noi, o forse non possono farlo. Gli altri misteri di Seraphington concernono le esperienze personali di tipi di servitori spirituali non ancora rivelati ai mortali. E noi evitiamo di discutere i segreti di questi esseri molto prossimi perché voi potete quasi comprendere questi ordini d’esistenza vicini, e presentare la nostra conoscenza anche parziale di tali fenomeni sarebbe come tradirne la fiducia.

(147.2) 13:1.21 7. ASCENDINGTON. Questo mondo unico è il “seno del Padre, del Figlio e dello Spirito”, il luogo d’incontro delle creature ascendenti dello spazio, la sfera d’accoglienza dei pellegrini del tempo che passano per l’universo di Havona nel loro cammino verso il Paradiso. Ascendington è l’effettiva dimora paradisiaca delle anime ascendenti del tempo e dello spazio fino a che non raggiungono lo status del Paradiso. Voi mortali passerete la maggior parte delle vostre “vacanze” di Havona su Ascendington. Durante la vostra vita in Havona, Ascendington sarà per voi quello che i direttori di reversione furono durante l’ascensione nell’universo locale e nel superuniverso. Qui sarete occupati in migliaia di attività che oltrepassano la portata dell’immaginazione umana. E come in ogni tappa precedente dell’ascensione verso Dio, qui il vostro io umano entrerà in nuove relazioni con il vostro io divino.

(147.3) 13:1.22 I segreti di Ascendington includono il mistero della costruzione graduale e certa, nella mente materiale e mortale, di una contropartita spirituale e potenzialmente immortale del carattere e dell’identità. Questo fenomeno costituisce uno dei misteri più intriganti degli universi — l’evoluzione di un’anima immortale nella mente di una creatura mortale e materiale.

(147.4) 13:1.23 Voi non comprenderete mai pienamente questa misteriosa operazione fino a quando non avrete raggiunto Ascendington. Questo è il motivo per cui tutto Ascendington sarà aperto ai vostri sguardi meravigliati. Un settimo di Ascendington mi è interdetto — è il settore concernente questo stesso segreto che è (o che sarà) esperienza e possesso esclusivi del vostro tipo di essere. Questa esperienza appartiene al vostro ordine umano d’esistenza; il mio ordine di personalità non è direttamente interessato a queste operazioni. Perciò essa è proibita a me ed infine rivelata a voi. Ma anche dopo che vi sarà rivelata, per qualche ragione essa rimarrà per sempre un vostro segreto. Non la rivelerete né a noi né ad alcun altro ordine di esseri. Noi siamo al corrente della fusione eterna di un Aggiustatore divino con un’anima immortale d’origine umana, ma i finalitari ascendenti conoscono questa stessa esperienza come una realtà assoluta.

(147.5) 13:2.1 Questi mondi dimora dei diversi ordini di esseri spirituali sono sfere enormi e stupende che eguagliano il Paradiso nella loro incomparabile bellezza e splendida gloria. Sono dei mondi d’incontro, delle sfere di riunione, che servono da indirizzi cosmici permanenti. In quanto finalitari voi sarete domiciliati in Paradiso, ma Ascendington sarà per tutti i tempi l’indirizzo di casa vostra, anche quando servirete nello spazio esterno. Per tutta l’eternità voi considererete Ascendington come la dimora dei vostri ricordi affettivi e delle vostre reminiscenze. Quando diverrete esseri spirituali del settimo stadio è possibile che rinunciate al vostro status di residenti in Paradiso.

(148.1) 13:2.2 Se degli universi esterni sono in corso di formazione, se dovranno essere abitati da creature del tempo con potenziale d’ascensione, allora noi ne deduciamo che questi figli del futuro saranno anch’essi destinati a considerare Ascendington come il loro mondo di residenza in Paradiso.

(148.2) 13:2.3 Ascendington è la sola sfera sacra che sarà aperta senza riserve alla vostra ispezione come nuovi arrivati in Paradiso. Vicegerington è la sola sfera sacra ad essere totalmente ed incondizionatamente aperta al mio esame. Benché i suoi segreti riguardino la mia origine, nella presente era dell’universo io non considero Vicegerington quale mia dimora. Gli esseri originati dalla Trinità e gli esseri trinitizzati non sono la stessa cosa.

(148.3) 13:2.4 Gli esseri originati dalla Trinità non condividono pienamente i mondi del Padre; hanno soltanto le loro dimore sull’Isola del Paradiso in stretta vicinanza della Sfera Santissima. Essi appaiono spesso su Ascendington, il “seno del Padre-Figlio-Spirito”, dove fraternizzano con i loro fratelli venuti dai mondi inferiori dello spazio.

(148.4) 13:2.5 Voi potreste supporre che i Figli Creatori, essendo originati dal Padre e dal Figlio, considerino Vicegerington come loro dimora, ma non è così in quest’era dell’universo in cui funziona Dio il Settuplo. E ci sono molti problemi simili che vi renderanno perplessi, poiché incontrerete certamente molte difficoltà nel tentare di comprendere queste cose che sono così vicine al Paradiso. Né potete ragionare con successo su tali questioni; ne sapete troppo poco. E se conosceste di più riguardo ai mondi del Padre, incontrereste semplicemente difficoltà ancora maggiori fino a che non sapeste tutto su di essi. Su ciascuno di questi mondi segreti lo status si acquisisce con il servizio come pure per natura d’origine; le successive ere dell’universo possono ridistribuire certi raggruppamenti di queste personalità, e tuttora lo fanno.

(148.5) 13:2.6 I mondi del circuito interno sono in realtà dei mondi di fraternità o di status più che sfere di residenza effettiva. I mortali raggiungeranno un certo status su ciascuno dei mondi del Padre, salvo uno. Per esempio: quando voi mortali raggiungerete Havona, riceverete l’autorizzazione a recarvi su Ascendington, dove sarete accolti molto bene, ma non avrete il permesso di visitare gli altri sei mondi sacri. Successivamente al vostro passaggio per il regime del Paradiso e dopo la vostra ammissione al Corpo della Finalità, otterrete il permesso di andare a Sonarington, perché siete Figli di Dio come pure ascendenti — e siete anche di più. Ma resterà sempre un settimo di Sonarington, il settore dei segreti d’incarnazione dei Figli divini, che non sarà aperto alla vostra indagine. Quei segreti non saranno mai rivelati ai figli ascendenti di Dio.

(148.6) 13:2.7 Alla fine avrete pieno accesso ad Ascendington e relativo accesso alle altre sfere del Padre, eccetto Divinington. Ma anche quando avrete ottenuto il permesso di atterrare sulle altre cinque sfere segrete, dopo essere divenuti finalitari, non vi sarà concesso di visitare tutti i settori di questi mondi. Né vi sarà permesso di approdare sulle rive di Divinington, il “seno del Padre”, anche se di certo starete ripetutamente alla “destra del Padre”. In tutta l’eternità non si presenterà mai la necessità della vostra presenza sul mondo degli Aggiustatori di Pensiero.

(149.1) 13:2.8 Questi mondi d’incontro degli esseri spirituali sono territorio proibito nel senso che ci è chiesto di non addentrarci in quegli aspetti di queste sfere che sono del tutto estranei al nostro campo d’esperienza. Voi potete diventare delle creature perfette proprio come il Padre Universale è perfetto in deità, ma non potete conoscere tutti i segreti esperienziali di tutti gli altri ordini di personalità dell’universo. Quando il Creatore condivide con le sue creature un segreto esperienziale di personalità, il Creatore preserva questo segreto in fiducia eterna.

(149.2) 13:2.9 Tutti questi segreti si ritiene siano conosciuti dal corpo collettivo dei Segreti Trinitizzati della Supremazia. Questi esseri sono pienamente conosciuti solo dai gruppi dei loro mondi speciali; essi sono poco compresi dagli altri ordini. Dopo che avrete raggiunto il Paradiso, voi conoscerete ed amerete ardentemente i dieci Segreti della Supremazia che dirigono Ascendington. Salvo che per Divinington, voi giungerete anche ad una parziale comprensione dei Segreti della Supremazia che sono sugli altri mondi del Padre, sebbene non così perfettamente come su Ascendington.

(149.3) 13:2.10 I Segreti Trinitizzati della Supremazia, come indica il loro nome, sono collegati con il Supremo; essi sono similmente collegati con l’Ultimo e con il futuro Supremo-Ultimo. Questi Segreti della Supremazia sono i segreti del Supremo ed anche i segreti dell’Ultimo, come pure i segreti del Supremo-Ultimo.

(149.4) 13:3.1 Le sette sfere luminose del Figlio Eterno sono i mondi delle sette fasi d’esistenza puramente spirituale. Questi globi splendenti sono la sorgente della triplice luce del Paradiso e di Havona, e la loro influenza è limitata principalmente, ma non interamente, all’universo centrale.

(149.5) 13:3.2 La personalità non è presente su questi satelliti del Paradiso; per questo vi sono poche cose concernenti queste dimore di puro spirito che possono essere presentate alle personalità mortali e materiali. Ci viene insegnato che questi mondi abbondano di vita altro-che-personale degli esseri del Figlio Eterno. Noi desumiamo che queste entità si stiano riunendo per servire nei nuovi universi progettati dello spazio esterno. I filosofi del Paradiso sostengono che ogni ciclo del Paradiso, circa due miliardi di anni del tempo di Urantia, vede la creazione di riserve addizionali di questi ordini sui mondi segreti del Figlio Eterno.

(149.6) 13:3.3 Per quanto ne so io, nessuna personalità è mai stata su alcuna di queste sfere del Figlio Eterno. Io non sono mai stato incaricato di visitare uno di questi mondi in tutta la mia lunga esperienza dentro e fuori del Paradiso. Neppure le personalità cocreate del Figlio Eterno vanno su questi mondi. Noi ne deduciamo che tutti i tipi di spiriti impersonali — indipendentemente dalla loro origine — sono ammessi a queste dimore spirituali. Poiché io sono una persona ed ho una forma spirituale, un tale mondo mi sembrerebbe certamente vuoto e deserto anche se mi fosse concesso di visitarlo. Le personalità spirituali superiori non si dedicano a soddisfare delle curiosità senza scopo, ad avventure del tutto inutili. Vi sono di continuo troppe avventure interessanti e significative per permettere l’insorgere di un qualsiasi grande interesse per progetti che sono futili o irreali.

(149.7) 13:4.1 Tra il circuito interno di Havona e le sfere splendenti del Figlio Eterno circolano i sette globi dello Spirito Infinito, mondi abitati dai discendenti dello Spirito Infinito, dai figli trinitizzati di glorificate personalità create e da altri tipi di esseri non rivelati, occupati nell’effettiva amministrazione delle numerose iniziative dei vari campi di attività universali.

(150.1) 13:4.2 I Sette Spiriti Maestri sono i rappresentanti supremi ed ultimi dello Spirito Infinito. Essi mantengono le loro stazioni personali, le loro focalizzazioni di potere, sulla periferia del Paradiso, ma tutte le operazioni concernenti la loro gestione e direzione del grande universo sono condotte su queste sette sfere amministrative speciali dello Spirito Infinito, ed a partire da queste. I Sette Spiriti Maestri sono in realtà il bilanciere mente-spirito dell’universo degli universi, un potere centralizzato che abbraccia, ingloba e coordina tutto.

(150.2) 13:4.3 Da queste sette sfere speciali gli Spiriti Maestri operano per equilibrare e stabilizzare i circuiti della mente cosmica del grande universo. Essi si occupano anche dei differenti comportamenti e presenze spirituali delle Deità in tutto il grande universo. Le reazioni fisiche sono uniformi, invariabili e sempre istantanee ed automatiche. Ma la presenza spirituale esperienziale si conforma alle condizioni soggiacenti o agli stati di ricettività spirituale inerenti alle singole menti dei regni.

(150.3) 13:4.4 L’autorità, la presenza e la funzione fisica sono invariabili in tutti gli universi, piccoli o grandi. Il fattore o reazione variabile della presenza spirituale è la differenza fluttuante del suo riconoscimento e della sua ricezione da parte delle creature dotate di volontà. Mentre la presenza spirituale della Deità assoluta ed esistenziale non è in alcun modo influenzata dai comportamenti leali o sleali degli esseri creati, allo stesso tempo è vero che la presenza funzionale della Deità subassoluta ed esperienziale è nettamente e direttamente influenzata dalle decisioni, dalle scelte e dai comportamenti volontari di questi esseri creature finiti — dalla fedeltà e devozione del singolo essere, pianeta, sistema, costellazione od universo. Ma questa presenza spirituale della divinità non è né capricciosa né arbitraria; la sua varianza esperienziale è inerente al libero arbitrio di cui le creature personali sono dotate.

(150.4) 13:4.5 Ciò che determina il differenziale di presenza spirituale sta nel vostro cuore e nella vostra mente e consiste nelle maniere che voi scegliete, nelle decisioni della vostra mente e nella determinazione della vostra volontà. Questo differenziale è insito nelle reazioni di libero arbitrio degli esseri personali intelligenti, esseri che il Padre Universale ha stabilito che esercitino questa libertà di scelta. E le Deità si conformano sempre al flusso e riflusso dei loro spiriti per andare incontro alle condizioni ed alle esigenze delle differenti scelte delle creature, e per soddisfarle, talora concedendo maggiormente la loro presenza in risposta al loro sincero desiderio, talaltra ritraendosi dalla scena quando le loro creature, nell’esercizio della loro libertà di scelta divinamente conferita, decidono in senso contrario. In questo modo lo spirito della divinità obbedisce umilmente alle scelte delle creature dei regni.

(150.5) 13:4.6 Le residenze amministrative dei Sette Spiriti Maestri sono in realtà i quartieri generali paradisiaci dei sette superuniversi e dei loro correlati segmenti di spazio esterno. Ogni Spirito Maestro presiede ad un superuniverso e ciascuno di questi sette mondi è assegnato esclusivamente ad uno degli Spiriti Maestri. Non c’è letteralmente alcuna fase dell’amministrazione subparadisiaca dei sette superuniversi per la quale non si sia provveduto su questi mondi amministrativi. Essi non sono così esclusivi come le sfere del Padre o quelle del Figlio, e benché lo status residenziale sia limitato agli esseri nativi ed a quelli che vi lavorano, questi sette pianeti amministrativi sono sempre aperti a tutti gli esseri che desiderano visitarli e che possono disporre dei mezzi di trasporto necessari.

(151.1) 13:4.7 Per me questi mondi amministrativi sono i luoghi più interessanti ed affascinanti all’esterno del Paradiso. In nessun altro luogo dell’immenso universo si possono osservare attività così diversificate, che coinvolgono così tanti ordini differenti di esseri viventi e che concernono operazioni su così numerosi diversi livelli, occupazioni ad un tempo materiali, intellettuali e spirituali. Quando mi viene accordato un periodo di libertà dai miei incarichi, se ho l’occasione di essere in Paradiso o in Havona, mi reco solitamente su uno di questi operosi mondi dei Sette Spiriti Maestri per ispirarvi la mia mente con spettacoli d’iniziativa, di devozione, di fedeltà, di saggezza e di efficacia. In nessun’altra parte posso osservare un’interassociazione così stupefacente di compimenti della personalità su tutti i sette livelli della realtà universale. Ed io sono sempre stimolato dalle attività di coloro che sanno bene come fare il loro lavoro e che provano un piacere così completo nel compierlo.

(151.2) 13:4.8 [Presentato da un Perfettore di Saggezza incaricato di svolgere questa funzione dagli Antichi dei Giorni di Uversa.]


 

(152.1) 14:0.1 L’UNIVERSO perfetto e divino occupa il centro di tutta la creazione; esso è il nucleo eterno attorno al quale ruotano le immense creazioni del tempo e dello spazio. Il Paradiso è la gigantesca Isola nucleare di stabilità assoluta che giace immobile nel cuore stesso del grandioso universo eterno. Questa famiglia planetaria centrale è chiamata Havona ed è molto lontana dall’universo locale di Nebadon. Essa è di dimensioni enormi, la sua massa è quasi incredibile, ed è costituita da un miliardo di sfere d’inimmaginabile bellezza e di superbo splendore; le vere dimensioni di tale immensa creazione superano realmente la capacità di comprensione della mente umana.

(152.2) 14:0.2 Si tratta dell’unica aggregazione di mondi fissa, perfetta e stabilizzata. È un universo interamente creato e perfetto; non è uno sviluppo evoluzionario. Questo è il nucleo eterno di perfezione attorno al quale gira la processione senza fine di universi che costituisce il prodigioso esperimento evoluzionario, l’audace avventura dei Figli Creatori di Dio, che aspirano a duplicare nel tempo e a riprodurre nello spazio l’universo modello, l’ideale della completezza divina, della finalità suprema, della realtà ultima e della perfezione eterna.

(152.3) 14:1.1 Dalla periferia del Paradiso ai confini interni dei sette superuniversi vi sono le sette condizioni di spazio e di movimento seguenti:

(152.4) 14:1.2 1. Le zone inerti di spazio intermedio che giungono a ridosso del Paradiso.

(152.5) 14:1.3 2. La processione in senso orario dei tre circuiti del Paradiso e dei sette circuiti di Havona.

(152.6) 14:1.4 3. La zona semiquieta di spazio che separa i circuiti di Havona dai corpi oscuri di gravità dell’universo centrale.

(152.7) 14:1.5 4. La cintura interna dei corpi oscuri di gravità che si muove in senso antiorario.

(152.8) 14:1.6 5. La seconda zona di spazio unica che divide le due orbite spaziali dei corpi oscuri di gravità.

(152.9) 14:1.7 6. La cintura esterna dei corpi oscuri di gravità che gira attorno al Paradiso in senso orario.

(152.10) 14:1.8 7. Una terza zona di spazio — una zona semiquieta — che separa la cintura esterna dei corpi oscuri di gravità dai circuiti più interni dei sette superuniversi.

(152.11) 14:1.9 Il miliardo di mondi di Havona è disposto in sette circuiti concentrici che circondano immediatamente i tre circuiti dei satelliti del Paradiso. Vi sono più di trentacinque milioni di mondi nel circuito più interno di Havona ed oltre duecentoquarantacinque milioni in quello più esterno, con quantità proporzionali nei circuiti intermedi. Ogni circuito è differente, ma tutti sono perfettamente equilibrati e squisitamente organizzati, ed ognuno è pervaso da una rappresentazione specifica dello Spirito Infinito, uno dei Sette Spiriti dei Circuiti. In aggiunta alle altre funzioni, questo Spirito impersonale coordina la condotta degli affari celesti in ciascun circuito.

(153.1) 14:1.10 I circuiti planetari di Havona non sono sovrapposti; i loro mondi si susseguono in ordinata processione lineare. L’universo centrale gira attorno all’Isola stazionaria del Paradiso in un solo vasto piano formato da dieci unità concentriche stabilizzate — i tre circuiti delle sfere del Paradiso ed i sette circuiti dei mondi di Havona. Considerati fisicamente, i circuiti del Paradiso e di Havona costituiscono un unico e medesimo sistema; la loro distinzione viene fatta per identificare la loro separazione funzionale ed amministrativa.

(153.2) 14:1.11 Il tempo non viene contato in Paradiso; la sequenza degli eventi successivi è connaturata nel concetto stesso dei nativi dell’Isola centrale. Ma il tempo è pertinente ai circuiti di Havona ed ai numerosi esseri di origine celeste e terrena che vi soggiornano. Ogni mondo di Havona ha il proprio tempo locale determinato dal suo circuito. Tutti i mondi di un dato circuito hanno l’anno di durata uguale poiché girano uniformemente attorno al Paradiso, e la durata di questi anni planetari decresce dal circuito più esterno a quello più interno.

(153.3) 14:1.12 Oltre al tempo dei circuiti di Havona, ci sono il giorno standard del Paradiso-Havona ed altre designazioni del tempo che sono determinate sui sette satelliti paradisiaci dello Spirito Infinito, e da là comunicate. Il giorno standard del Paradiso-Havona è basato sulla durata di tempo necessaria affinché i pianeti residenziali del primo circuito di Havona, o circuito interno, compiano una rivoluzione attorno all’Isola del Paradiso. E benché la loro velocità sia enorme, a causa della loro ubicazione tra i corpi oscuri di gravità ed il gigantesco Paradiso, sono necessari quasi mille anni a queste sfere per completare il loro circuito. Voi avete letto inconsapevolmente la verità quando i vostri occhi si sono posati sulla frase “Un giorno è come mille anni per Dio, come una veglia nella notte”. Un giorno del Paradiso-Havona corrisponde esattamente a mille anni del calendario bisestile attuale di Urantia, meno sette minuti, tre secondi ed un ottavo di secondo.

(153.4) 14:1.13 Questo giorno del Paradiso-Havona è la misura standard del tempo per i sette superuniversi, anche se ognuno di essi mantiene i propri standard di tempo interni.

(153.5) 14:1.14 Ai margini esterni di questo immenso universo centrale, molto oltre la settima cintura di mondi di Havona, circola un numero incredibile di enormi corpi oscuri di gravità. Queste innumerevoli masse oscure sono totalmente diverse in molti particolari dagli altri corpi dello spazio; sono molto differenti anche nella forma. Tali corpi oscuri di gravità non riflettono né assorbono luce; non reagiscono alla luce dell’energia fisica e circondano ed avvolgono Havona così completamente da nasconderla alla vista anche degli universi abitati vicini del tempo e dello spazio.

(153.6) 14:1.15 La grande cintura di corpi oscuri di gravità è divisa da un’unica intrusione di spazio in due circuiti ellittici uguali. La cintura interna gira in senso antiorario; quella esterna gira in senso orario. Queste direzioni alternate di movimento, insieme con la massa straordinaria dei corpi oscuri, bilanciano con tale efficacia le linee di gravità di Havona da rendere l’universo centrale una creazione fisicamente equilibrata e perfettamente stabilizzata.

(153.7) 14:1.16 La processione interna dei corpi oscuri di gravità ha un assetto tubolare, costituito da tre raggruppamenti circolari. Visto in sezione, questo circuito mostrerebbe tre cerchi concentrici di densità quasi uguale. Il circuito esterno dei corpi oscuri di gravità è disposto verticalmente ed è diecimila volte più alto del circuito interno. Il diametro verticale del circuito esterno è cinquantamila volte quello del diametro trasversale.

(154.1) 14:1.17 Lo spazio intermedio che esiste tra questi due circuiti di corpi di gravità è unico nel senso che non si può trovare niente di simile in tutto l’immenso universo. Questa zona è caratterizzata da enormi movimenti ondulatori in senso verticale ed è permeata da formidabili attività d’energia di ordine sconosciuto.

(154.2) 14:1.18 A nostro avviso, niente di simile ai corpi oscuri di gravità dell’universo centrale caratterizzerà l’evoluzione futura dei livelli di spazio esterno. Noi consideriamo queste processioni alternate di enormi corpi equilibratori di gravità come unici nell’universo maestro.

(154.3) 14:2.1 Gli esseri spirituali non abitano in uno spazio nebuloso; non dimorano in mondi eterei. Essi sono domiciliati su sfere effettive di natura materiale, mondi altrettanto reali quanto quelli su cui vivono i mortali. I mondi di Havona sono autentici e concreti, benché la loro sostanza fisica differisca dall’organizzazione materiale dei pianeti dei sette superuniversi.

(154.4) 14:2.2 Le realtà fisiche di Havona rappresentano un genere di organizzazione dell’energia radicalmente differente da tutte quelle che prevalgono negli universi evoluzionari dello spazio. Le energie di Havona sono triplici; le unità di energia-materia dei superuniversi contengono un carico di energia duplice, benché esista una forma di energia in fasi positiva e negativa. La creazione dell’universo centrale è triplice (Trinità); la creazione di un universo locale (in modo diretto) è duplice, in quanto effettuata da un Figlio Creatore e da uno Spirito Creativo.

(154.5) 14:2.3 La materia di Havona è costituita dall’organizzazione di esattamente mille elementi chimici di base e dalla funzione equilibrata delle sette forme d’energia di Havona. Ciascuna di queste energie di base manifesta sette fasi di eccitazione, cosicché i nativi di Havona rispondono a quarantanove differenti stimoli di sensazione. In altre parole, da un punto di vista puramente fisico, i nativi dell’universo centrale possiedono quarantanove forme specifiche di sensazione. I sensi morontiali sono settanta, e gli ordini spirituali superiori di risposta reattiva variano nei differenti tipi di esseri da settanta aduecentodieci.

(154.6) 14:2.4 Nessuno degli esseri fisici dell’universo centrale sarebbe visibile agli Urantiani. Né alcuno degli stimoli fisici di quei mondi lontani susciterebbe una reazione nei vostri grossolani organi di senso. Se un mortale di Urantia potesse essere trasportato su Havona, lì egli sarebbe sordo, cieco e completamente privo di ogni altra reazione sensoriale; potrebbe funzionare solo come un essere limitato e cosciente di sé, privo di ogni stimolo proveniente dall’ambiente circostante e di ogni reazione allo stesso.

(154.7) 14:2.5 Vi sono numerosi fenomeni fisici e reazioni spirituali che si producono nella creazione centrale che sono sconosciuti su mondi come Urantia. L’organizzazione basilare di una creazione triplice è completamente diversa da quella di costituzione duplice degli universi creati del tempo e dello spazio.

(154.8) 14:2.6 Ogni legge naturale è coordinata su una base totalmente differente dai sistemi a doppia energia delle creazioni in evoluzione. L’intero universo centrale è organizzato secondo il triplice sistema di controllo perfetto e simmetrico. In tutto il sistema Paradiso-Havona viene mantenuto un equilibrio perfetto tra tutte le realtà cosmiche e tutte le forze spirituali. Il Paradiso, con il suo controllo assoluto sulla creazione materiale, regola e mantiene perfettamente le energie fisiche di questo universo centrale. Il Figlio Eterno, come parte del suo controllo spirituale che abbraccia ogni cosa, sostiene nella maniera più perfetta lo status spirituale di tutti coloro che abitano Havona. In Paradiso niente è sperimentale, ed il sistema Paradiso-Havona è un’unità di perfezione creatrice.

(155.1) 14:2.7 La gravità spirituale universale del Figlio Eterno è straordinariamente attiva in tutto l’universo centrale. Tutti i valori di spirito e tutte le personalità spirituali sono incessantemente attirati all’interno verso la dimora degli Dei. Questo impulso verso Dio è intenso ed ineluttabile. L’aspirazione a raggiungere Dio è più marcata nell’universo centrale, non perché la gravità spirituale sia più forte che negli universi lontani, ma perché gli esseri che hanno raggiunto Havona sono più completamente spiritualizzati e di conseguenza rispondono di più all’azione sempre presente della forza d’attrazione della gravità spirituale universale del Figlio Eterno.

(155.2) 14:2.8 In modo simile lo Spirito Infinito attira tutti i valori intellettuali verso il Paradiso. In tutto l’universo centrale la gravità mentale dello Spirito Infinito funziona in collegamento con la gravità spirituale del Figlio Eterno, e queste, insieme, costituiscono lo stimolo congiunto delle anime ascendenti a trovare Dio, a raggiungere la Deità, ad arrivare in Paradiso ed a conoscere il Padre.

(155.3) 14:2.9 Havona è un universo spiritualmente perfetto e fisicamente stabile. Il controllo e la stabilità equilibrata dell’universo centrale sembrano essere perfetti. Ogni cosa fisica o spirituale è perfettamente prevedibile, ma i fenomeni mentali e la volizione della personalità non lo sono. Noi ne deduciamo che il peccato può essere considerato un’evenienza impossibile, ma nel fare ciò ci basiamo sul fatto che le creature native di Havona dotate di libero arbitrio non si sono mai rese colpevoli di trasgredire la volontà della Deità. Per tutta l’eternità questi esseri celesti sono stati costantemente leali verso gli Eterni dei Giorni. Né il peccato è mai apparso in nessuna creatura entrata come pellegrino in Havona. Non si è mai riscontrato un caso di cattiva condotta da parte di nessuna creatura di alcun gruppo di personalità create nell’universo centrale di Havona, o ammesse allo stesso. I metodi ed i mezzi di selezione negli universi del tempo sono così perfetti e divini che nessun errore si è mai verificato nella storia di Havona; nessuno sbaglio è mai stato commesso; nessuna anima ascendente è mai stata ammessa prematuramente all’universo centrale.

(155.4) 14:3.1 Quanto al governo dell’universo centrale, esso non esiste. Havona è così squisitamente perfetto che non è necessario alcun sistema intellettuale di governo. Non vi sono tribunali regolarmente costituiti né assemblee legislative; Havona ha bisogno soltanto di direzione amministrativa. Qui si può osservare l’elevatezza degli ideali di un vero autogoverno.

(155.5) 14:3.2 Non c’è bisogno di governo tra queste intelligenze perfette e quasi perfette. Esse non hanno bisogno di regolamenti perché sono esseri nati perfetti mescolati con creature evoluzionarie che sono passate da lungo tempo al vaglio dei tribunali supremi dei superuniversi.

(155.6) 14:3.3 L’amministrazione di Havona non è automatica, ma è meravigliosamente perfetta e divinamente efficace. Essa è principalmente planetaria ed è affidata all’Eterno dei Giorni che vi risiede, in quanto ogni sfera di Havona è diretta da una di queste personalità originate dalla Trinità. Gli Eterni dei Giorni non sono creatori, ma sono perfetti amministratori. Essi insegnano con abilità suprema e dirigono i loro figli planetari con una perfezione di saggezza che rasenta l’assolutezza.

(156.1) 14:3.4 Il miliardo di sfere dell’universo centrale costituisce i mondi educativi delle elevate personalità native del Paradiso e di Havona e serve inoltre da terreno di prova finale per le creature ascendenti provenienti dai mondi evoluzionari del tempo. Nell’esecuzione del grande piano del Padre Universale per l’ascensione delle creature, i pellegrini del tempo sono portati sui mondi d’accoglienza del circuito esterno, o settimo circuito, e dopo una maggiore preparazione ed un’accresciuta esperienza sono fatti progressivamente avanzare verso l’interno, pianeta dopo pianeta e cerchio dopo cerchio, sino a raggiungere infine le Deità ed ottenere la residenza in Paradiso.

(156.2) 14:3.5 Attualmente, benché le sfere dei sette circuiti siano mantenute in tutta la loro gloria superna, soltanto l’uno per cento circa dell’intera capienza planetaria è utilizzato nell’opera di promozione del piano universale del Padre per l’ascensione dei mortali. Circa un decimo dell’uno per cento della superficie di questi mondi enormi è destinato alla vita e alle attività del Corpo della Finalità, composto da esseri stabilizzati per l’eternità in luce e vita, che spesso soggiornano ed esercitano il loro ministero sui mondi di Havona. Questi esseri superiori hanno la loro residenza personale in Paradiso.

(156.3) 14:3.6 La costruzione planetaria delle sfere di Havona è completamente differente da quella dei mondi e dei sistemi evoluzionari dello spazio. In nessun’altra parte di tutto il grande universo è conveniente utilizzare sfere così enormi come mondi abitati. La costituzione fisica triata, assieme all’effetto equilibrante degli immensi corpi oscuri di gravità, rende possibile equilibrare perfettamente le forze fisiche e bilanciare così mirabilmente le varie forze d’attrazione di questa gigantesca creazione. Nell’organizzazione delle funzioni materiali e delle attività spirituali di questi mondi colossali è utilizzata anche l’antigravità.

(156.4) 14:3.7 L’architettura, l’illuminazione ed il riscaldamento, così come l’abbellimento biologico ed artistico delle sfere di Havona, superano totalmente il massimo grado dell’immaginazione umana. Non vi si può dire molto su Havona; per comprendere la sua bellezza e la sua grandiosità dovete vederlo. Ma vi sono veri fiumi e laghi su questi mondi perfetti.

(156.5) 14:3.8 Spiritualmente questi mondi sono predisposti in modo ideale; sono opportunamente adattati al loro scopo di ospitare i numerosi ordini di esseri differenti che operano nell’universo centrale. Su questi magnifici mondi si svolgono molteplici attività che superano di molto la comprensione umana.

(156.6) 14:4.1 Sui mondi di Havona vi sono sette forme fondamentali di cose e di esseri viventi, e ciascuna di queste forme basilari esiste in tre fasi distinte. Ognuna di queste tre fasi è divisa in settanta divisioni maggiori, ed ogni divisione maggiore è composta di mille divisioni minori con altre suddivisioni ancora, e così via. Questi gruppi di vita basilari possono essere classificati come segue:

(156.7) 14:4.2 1. Materiale.

(156.8) 14:4.3 2. Morontiale.

(156.9) 14:4.4 3. Spirituale.

(156.10) 14:4.5 4. Absonito.

(156.11) 14:4.6 5. Ultimo.

(156.12) 14:4.7 6. Coassoluto.

(156.13) 14:4.8 7. Assoluto.

(157.1) 14:4.9 La decadenza e la morte non fanno parte del ciclo della vita sui mondi di Havona. Nell’universo centrale gli esseri viventi inferiori subiscono la trasmutazione della materializzazione. Essi cambiano forma e manifestazione, ma non si dissolvono per processo di decadimento e di morte delle cellule.

(157.2) 14:4.10 I nativi di Havona sono tutti la progenie della Trinità del Paradiso. Essi non hanno per genitori delle creature e sono esseri che non si riproducono. Noi non possiamo descrivere la creazione di questi cittadini dell’universo centrale, esseri che non sono mai stati creati. L’intera storia della creazione di Havona è un tentativo di rendere temporale e spaziale un fatto di eternità che non ha relazione alcuna con il tempo o con lo spazio quali l’uomo mortale li concepisce. Ma dobbiamo concedere alla filosofia umana un punto di partenza; anche le personalità molto al di sopra del livello umano necessitano di un concetto di “inizio”. Nondimeno il sistema Paradiso-Havona è eterno.

(157.3) 14:4.11 I nativi di Havona vivono sul miliardo di sfere dell’universo centrale nello stesso senso in cui altri ordini di cittadinanza permanente abitano nelle loro rispettive sfere di nascita. Come l’ordine materiale di filiazione gestisce l’economia materiale, intellettuale e spirituale di un miliardo di sistemi locali in un superuniverso, così, in senso più esteso, i nativi di Havona vivono ed operano sul miliardo di mondi dell’universo centrale. Voi potreste forse considerare questi Havoniani come creature materiali nel senso in cui il termine “materiale” si potrebbe estendere per descrivere le realtà fisiche dell’universo divino.

(157.4) 14:4.12 C’è una vita che è propria di Havona e che ha un significato in se stessa e da se stessa. Gli Havoniani assistono in molti modi coloro che discendono dal Paradiso e coloro che salgono dai superuniversi, ma essi vivono anche delle vite che sono uniche nell’universo centrale e che hanno un significato relativo del tutto indipendente sia dal Paradiso che dai superuniversi.

(157.5) 14:4.13 Come l’adorazione dei figli per fede dei mondi evoluzionari serve a soddisfare l’amore del Padre Universale, così l’adorazione eccelsa delle creature di Havona appaga gl’ideali perfetti di bellezza e di verità divine. Mentre i mortali si sforzano di fare la volontà di Dio, questi esseri dell’universo centrale vivono per soddisfare gl’ideali della Trinità del Paradiso. Nella loro natura stessa essi sono la volontà di Dio. L’uomo gioisce nella bontà di Dio, gli Havoniani esultano nella divina bellezza, mentre entrambi beneficiano del ministero liberatorio della verità vivente.

(157.6) 14:4.14 Gli Havoniani hanno al tempo stesso dei destini di loro scelta per il presente e dei destini non rivelati per il loro futuro. E c’è una progressione delle creature native che è peculiare dell’universo centrale, una progressione che non implica né l’ascensione al Paradiso né la penetrazione nei superuniversi. Questa progressione verso uno status più elevato su Havona può essere indicata nel modo seguente:

(157.7) 14:4.15 1. Progresso esperienziale verso l’esterno dal primo al settimo circuito.

(157.8) 14:4.16 2. Progresso verso l’interno dal settimo al primo circuito.

(157.9) 14:4.17 3. Progresso interno ad un circuito — progressione all’interno dei mondi di un dato circuito.

(157.10) 14:4.18 Oltre ai nativi di Havona, gli abitanti dell’universo centrale includono numerose classi di esseri modello per vari gruppi dell’universo — consiglieri, direttori ed istruttori dei loro simili e per i loro simili in tutta la creazione. Tutti gli esseri in tutti gli universi sono formati secondo le linee di qualche ordine di creatura modello vivente su uno del miliardo di mondi di Havona. Anche i mortali del tempo hanno il loro fine ed i loro ideali d’esistenza di creatura sui circuiti esterni di queste sfere modello nei cieli.

(157.11) 14:4.19 Poi ci sono gli esseri che hanno raggiunto il Padre Universale e che hanno facoltà di andare e venire, che sono inviati qua e là negli universi in missioni di servizio speciale. E su ogni mondo di Havona si troveranno i candidati al compimento, quelli che hanno fisicamente raggiunto l’universo centrale, ma che non hanno ancora completato lo sviluppo spirituale che permette loro di richiedere la residenza in Paradiso.

(158.1) 14:4.20 Lo Spirito Infinito è rappresentato sui mondi di Havona da una moltitudine di personalità, di esseri di grazia e di gloria, che amministrano i dettagli degli intricati affari intellettuali e spirituali dell’universo centrale. Su questi mondi di perfezione divina essi compiono il lavoro appropriato per la conduzione normale di questa vasta creazione, ed inoltre eseguono i molteplici compiti d’istruire, preparare ed assistere l’enorme numero di creature ascendenti che sono salite fino alla gloria partendo dai mondi tenebrosi dello spazio.

(158.2) 14:4.21 Vi sono numerosi gruppi di esseri nativi del sistema Paradiso-Havona che non sono in alcun modo associati direttamente con il piano d’ascensione che permette alle creature di raggiungere la perfezione; per tale ragione essi non figurano nelle classificazioni delle personalità presentate alle razze mortali. Sono qui presentati solo i gruppi maggiori di esseri superumani e gli ordini direttamente connessi con la vostra esperienza di sopravvivenza.

(158.3) 14:4.22 Su Havona pullula la vita di esseri intelligenti di ogni fase che là cercano di avanzare dai circuiti inferiori a quelli superiori nel tentativo di raggiungere livelli più elevati di comprensione della divinità ed un maggior apprezzamento dei significati supremi, dei valori ultimi e della realtà assoluta.

(158.4) 14:5.1 Su Urantia voi passate per una corta ed intensa prova durante la vostra vita iniziale d’esistenza materiale. Sui mondi delle dimore e passando poi per il vostro sistema, la vostra costellazione e l’universo locale, attraversate le fasi morontiali dell’ascensione. Sui mondi educativi del superuniverso passate per i veri stadi spirituali di progressione e venite preparati al transito finale per Havona. Sui sette circuiti di Havona la vostra realizzazione è intellettuale, spirituale ed esperienziale. E su ogni mondo di ciascuno di questi circuiti c’è un compito specifico da svolgere.

(158.5) 14:5.2 La vita sui mondi divini dell’universo centrale è così ricca e piena, così completa ed appagante, da trascendere completamente il concetto umano che un essere creato potrebbe mai sperimentare. Le attività sociali ed economiche di questa creazione eterna sono del tutto differenti dalle occupazioni delle creature materiali che vivono su mondi evoluzionari come Urantia. Anche la tecnica di pensiero di Havona è diversa dal processo del pensare di Urantia.

(158.6) 14:5.3 Gli ordinamenti dell’universo centrale sono appropriatamente ed intrinsecamente naturali; le regole di condotta non sono arbitrarie. In ogni prescrizione di Havona traspaiono la ragione della rettitudine ed il principio della giustizia. E questi due fattori, congiunti, equivalgono a quella che su Urantia sarebbe denominata equità. Quando arriverete in Havona, proverete un piacere naturale a fare le cose nella maniera in cui dovrebbero essere fatte.

(158.7) 14:5.4 Quando degli esseri intelligenti raggiungono per la prima volta l’universo centrale, sono ricevuti e domiciliati sul mondo pilota del settimo circuito di Havona. A mano a mano che i nuovi arrivati progrediscono spiritualmente, che giungono a comprendere l’identità dello Spirito Maestro del loro superuniverso, sono trasferiti nel sesto cerchio. (È sulla base di questi ordinamenti dell’universo centrale che i cerchi di progresso della mente umana sono stati denominati.) Dopo che gli ascendenti sono giunti alla realizzazione della Supremazia e sono così preparati per l’avventura della Deità, sono portati nel quinto circuito; e quando hanno raggiunto lo Spirito Infinito sono trasferiti nel quarto. Dopo aver raggiunto il Figlio Eterno sono spostati sul terzo; e quando hanno riconosciuto il Padre Universale vanno a soggiornare sul secondo circuito di mondi, dove familiarizzano ulteriormente con le moltitudini del Paradiso. L’arrivo sul primo circuito di Havona significa che i candidati del tempo sono stati ammessi al servizio del Paradiso. Essi resteranno sul circuito interno di conseguimento spirituale progressivo per un tempo indeterminato, secondo la durata e la natura della loro ascensione di creature. Da questo circuito interno i pellegrini ascendenti procedono all’interno verso la residenza del Paradiso e l’ammissione al Corpo della Finalità.

(159.1) 14:5.5 Durante il vostro soggiorno in Havona come pellegrini d’ascensione, vi sarà permesso di visitare liberamente i mondi del circuito al quale siete assegnati. Potrete anche ritornare sui pianeti dei circuiti che avete già attraversato. E tutto ciò è possibile a coloro che soggiornano sui cerchi di Havona senza la necessità di essere trasportati dai supernafini. I pellegrini del tempo possono equipaggiare se stessi per attraversare lo spazio “conquistato”, ma devono dipendere dalla tecnica prescritta per superare lo spazio “non conquistato”. Un pellegrino non può lasciare Havona né avanzare oltre il circuito al quale è assegnato senza l’aiuto di un supernafino trasportatore.

(159.2) 14:5.6 C’è un’originalità stimolante in questa vasta creazione centrale. A parte l’organizzazione fisica della materia e la costituzione fondamentale degli ordini basilari di esseri intelligenti e di altre cose viventi, i mondi di Havona non hanno niente in comune. Ciascuno di questi pianeti è una creazione originale, unica ed esclusiva; ogni pianeta è una produzione incomparabile, superba e perfetta. E questa diversità d’individualità si estende a tutte le caratteristiche degli aspetti fisici, intellettuali e spirituali dell’esistenza planetaria. Ciascuna di questo miliardo di sfere di perfezione è stata sviluppata ed abbellita secondo i piani dell’Eterno dei Giorni che vi risiede. Questo è il motivo per cui non ve ne sono due di simili.

(159.3) 14:5.7 Fino a quando non avrete attraversato l’ultimo dei circuiti di Havona e visitato l’ultimo dei mondi di Havona non scompariranno dalla vostra carriera il tonico dell’avventura e lo stimolo della curiosità. Ed allora l’impulso, la spinta in avanti dell’eternità, prenderà il posto del suo precursore, il fascino dell’avventura del tempo.

(159.4) 14:5.8 La monotonia è indice d’immaturità dell’immaginazione creatrice e d’inattività della coordinazione intellettuale con i doni dello spirito. Quando un mortale ascendente comincia ad esplorare questi mondi celesti, ha già raggiunto la maturità emotiva, intellettuale e sociale, se non quella spirituale.

(159.5) 14:5.9 Mentre avanzerete di circuito in circuito in Havona, non solo vi troverete di fronte a cambiamenti inimmaginabili, ma la vostra meraviglia sarà inesprimibile via via che progredirete di pianeta in pianeta all’interno di ogni circuito. Ciascuno dei mille milioni di mondi di studio è una vera università di sorprese. Uno stupore continuo, una meraviglia senza fine, sono l’esperienza di coloro che attraversano questi circuiti e che visitano queste sfere gigantesche. La monotonia non fa parte della carriera di Havona.

(159.6) 14:5.10 L’amore per l’avventura, la curiosità ed il timore della monotonia — questi tratti propri della natura umana in evoluzione — non sono stati messi lì soltanto per tormentarvi ed annoiarvi durante il vostro breve soggiorno sulla terra, ma piuttosto per suggerirvi che la morte è soltanto l’inizio di una carriera infinita di avventure, una vita incessante di pregustazione, un eterno viaggio di scoperta.

(160.1) 14:5.11 La curiosità — lo spirito d’investigazione, il bisogno di scoprire, la spinta ad esplorare — fa parte della dotazione innata e divina delle creature evoluzionarie dello spazio. Questi impulsi naturali non vi sono stati dati semplicemente per essere frustrati e repressi. È vero, queste spinte ambiziose si devono spesso frenare durante la vostra breve vita terrena, si devono spesso subire delusioni, ma esse saranno pienamente realizzate e gloriosamente soddisfatte durante le lunghe ere future.

(160.2) 14:6.1 L’estensione delle attività dei sette circuiti di Havona è enorme. In generale, esse si possono descrivere come segue:

(160.3) 14:6.2 1. Havoniane.

(160.4) 14:6.3 2. Paradisiache.

(160.5) 14:6.4 3. Finite-ascendenti — evolutive Supreme-Ultime.

(160.6) 14:6.5 Nella presente era dell’universo si svolgono in Havona molte attività superfinite che implicano innumerevoli diversità di fase absonita e di altre fasi delle funzioni mentali e spirituali. È possibile che l’universo centrale serva molti propositi che non mi sono rivelati, poiché funziona in molti modi che sono al di là della comprensione della mente creata. Ciononostante mi sforzerò di descrivere come questa creazione perfetta provvede ai bisogni e contribuisce alla soddisfazione dei sette ordini d’intelligenze universali.

(160.7) 14:6.6 1. Il Padre Universale — la Prima Sorgente e Centro. Dio il Padre trae una soddisfazione genitoriale suprema dalla perfezione della creazione centrale. Egli gode l’esperienza di colmarsi d’amore su livelli prossimi all’uguaglianza. Il Creatore perfetto è divinamente compiaciuto dell’adorazione delle creature perfette.

(160.8) 14:6.7 Havona dà al Padre la gratificazione del compimento supremo. La perfezione di realizzazione di Havona compensa il ritardo nel tempo-spazio dell’impulso eterno dell’espansione infinita.

(160.9) 14:6.8 Il Padre prova gioia perché la bellezza divina di Havona rispecchia la sua. Offrire un modello perfetto di squisita armonia per tutti gli universi in evoluzione soddisfa la mente divina.

(160.10) 14:6.9 Nostro Padre guarda all’universo centrale con perfetto compiacimento perché esso è una degna rivelazione della realtà spirituale a tutte le personalità dell’universo degli universi.

(160.11) 14:6.10 Il Dio degli universi guarda con favore ad Havona e al Paradiso come l’eterno nucleo di potere per tutta la successiva espansione dell’universo nel tempo e nello spazio.

(160.12) 14:6.11 Il Padre eterno contempla con soddisfazione infinita la creazione di Havona come la meta degna ed affascinante per i candidati all’ascensione del tempo, i suoi nipoti mortali dello spazio che giungono alla dimora eterna del loro Padre-Creatore. E Dio trova diletto nell’universo Paradiso-Havona in quanto dimora eterna della Deità e della famiglia divina.

(160.13) 14:6.12 2. Il Figlio Eterno — la Seconda Sorgente e Centro. Al Figlio Eterno la stupenda creazione centrale offre la prova eterna dell’effettiva associazione della famiglia divina — Padre, Figlio e Spirito. Essa è il fondamento spirituale e materiale per una fiducia assoluta nel Padre Universale.

(160.14) 14:6.13 Havona fornisce al Figlio Eterno una base quasi illimitata per la realizzazione sempre maggiore del potere spirituale. L’universo centrale ha offerto al Figlio Eterno l’arena in cui poter dimostrare con certezza e sicurezza lo spirito e la tecnica del ministero di conferimento per l’istruzione dei suoi Figli del Paradiso associati.

(161.1) 14:6.14 Havona è la realtà sulla quale si fonda il controllo della gravità spirituale dell’universo degli universi da parte del Figlio Eterno. Questo universo offre al Figlio la gratificazione dell’anelito di paternità, la riproduzione spirituale.

(161.2) 14:6.15 I mondi di Havona ed i loro perfetti abitanti sono la dimostrazione iniziale ed eternamente finale che il Figlio è il Verbo del Padre. Conseguentemente la coscienza del Figlio come complemento infinito del Padre è perfettamente soddisfatta.

(161.3) 14:6.16 E questo universo fornisce l’occasione di realizzare una reciproca fraternità in uguaglianza tra il Padre Universale ed il Figlio Eterno, e ciò costituisce la prova eterna della personalità infinita di ciascuno.

(161.4) 14:6.17 3. Lo Spirito Infinito — la Terza Sorgente e Centro. L’universo di Havona offre allo Spirito Infinito la prova di essere l’Attore Congiunto, il rappresentante infinito del Padre-Figlio unificati. In Havona lo Spirito Infinito trae la soddisfazione congiunta di funzionare come attività creatrice godendo nel contempo la soddisfazione della coesistenza assoluta con questo compimento divino.

(161.5) 14:6.18 In Havona lo Spirito Infinito ha trovato un’arena in cui poter dimostrare la capacità e la disponibilità a servire come ministro potenziale di misericordia. In questa creazione perfetta lo Spirito ha fatto la prova per l’avventura del suo ministero negli universi evoluzionari.

(161.6) 14:6.19 Questa creazione perfetta ha fornito allo Spirito Infinito l’occasione di partecipare all’amministrazione dell’universo con i suoi due genitori divini — di amministrare un universo come discendente Creatore-associato, preparandosi così per l’amministrazione congiunta degli universi locali in qualità di Spiriti Creativi associati dei Figli Creatori.

(161.7) 14:6.20 I mondi di Havona sono il laboratorio mentale dei creatori della mente cosmica e fungono da ministero per ogni mente di creatura esistente. La mente è differente su ciascun mondo di Havona e serve da modello per gli intelletti di tutte le creature spirituali e materiali.

(161.8) 14:6.21 Questi mondi perfetti sono le scuole superiori della mente per tutti gli esseri destinati alla società del Paradiso. Essi hanno fornito allo Spirito abbondanti occasioni di verificare la tecnica del ministero della mente su personalità di fiducia e di buon consiglio.

(161.9) 14:6.22 Per lo Spirito Infinito, Havona è una compensazione per il suo lavoro molto esteso e disinteressato negli universi dello spazio. Havona è la dimora ed il rifugio perfetti per l’infaticabile Ministro della Mente del tempo e dello spazio.

(161.10) 14:6.23 4. L’Essere Supremo — l’unificazione evoluzionaria della Deità esperienziale. La creazione di Havona è la prova eterna e perfetta della realtà spirituale dell’Essere Supremo. Questa creazione perfetta è una rivelazione della natura spirituale perfetta e simmetrica di Dio il Supremo prima che iniziasse la sintesi potere-personalità dei riflessi finiti delle Deità del Paradiso negli universi esperienziali del tempo e dello spazio.

(161.11) 14:6.24 In Havona i potenziali del potere dell’Onnipotente sono unificati con la natura spirituale del Supremo. Questa creazione centrale è un’esemplificazione dell’unità del Supremo nell’eterno futuro.

(161.12) 14:6.25 Havona è un modello perfetto del potenziale di universalità del Supremo. Questo universo è una raffigurazione compiuta della perfezione futura del Supremo e dà un’idea del potenziale dell’Ultimo.

(162.1) 14:6.26 Havona mostra la finalità dei valori spirituali esistenti sotto forma di creature viventi dotate di volontà con un supremo e perfetto autocontrollo; una mente esistente come equivalente ultimo dello spirito; una realtà ed un’unità dell’intelligenza con un potenziale illimitato.

(162.2) 14:6.27 5. I Figli Creatori Coordinati. Havona è il terreno di formazione educativa in cui i Micael del Paradiso vengono preparati per le loro successive avventure nella creazione di universi. Questa creazione divina e perfetta è un modello per ogni Figlio Creatore. Egli si sforza affinché il proprio universo raggiunga alla fine questi livelli di perfezione del Paradiso-Havona.

(162.3) 14:6.28 Un Figlio Creatore impiega le creature di Havona come possibili modelli di personalità per i propri figli mortali ed i propri esseri spirituali. Il Micael e gli altri Figli del Paradiso considerano il Paradiso ed Havona come il destino divino dei figli del tempo.

(162.4) 14:6.29 I Figli Creatori sanno che la creazione centrale è la fonte reale di quell’indispensabile supercontrollo universale che stabilizza ed unifica i loro universi locali. Essi sanno che la presenza personale dell’influenza sempre presente del Supremo e dell’Ultimo è in Havona.

(162.5) 14:6.30 Havona ed il Paradiso sono la sorgente del potere creatore di un Figlio Micael. Qui abitano gli esseri che collaborano con lui nella creazione del suo universo. Dal Paradiso vengono gli Spiriti Madre d’Universo, le cocreatrici degli universi locali.

(162.6) 14:6.31 I Figli del Paradiso considerano la creazione centrale come la dimora dei loro genitori divini — la loro casa. Essa è il luogo dove ritornano con gioia di tanto in tanto.

(162.7) 14:6.32 6. Le Figlie Assistenti Coordinate. Gli Spiriti Madre d’Universo, cocreatrici degli universi locali, ricevono la loro preparazione prepersonale sui mondi di Havona in stretta associazione con gli Spiriti dei Circuiti. Nell’universo centrale le Figlie Spirituali degli universi locali sono state debitamente istruite sui metodi di cooperazione con i Figli del Paradiso, pur restando costantemente sottomesse alla volontà del Padre.

(162.8) 14:6.33 Sui mondi di Havona lo Spirito e le Figlie dello Spirito trovano i modelli mentali per tutti i loro gruppi d’intelligenze spirituali e materiali, e questo universo centrale sarà un giorno il destino di quelle creature alle quali uno Spirito Madre d’Universo, congiuntamente con un Figlio Creatore associato, dà il proprio sostegno.

(162.9) 14:6.34 La Madre Creativa d’Universo ricorda il Paradiso ed Havona come il luogo della propria origine e la residenza dello Spirito Madre Infinito, la dimora della presenza della personalità della Mente Infinita.

(162.10) 14:6.35 Da questo universo centrale è venuto anche il conferimento delle prerogative personali di potere creativo che una Divina Ministra d’Universo impiega come complementare ad un Figlio Creatore nell’opera di creazione di creature viventi dotate di volontà.

(162.11) 14:6.36 Ed infine, poiché è improbabile che questi Spiriti Figlie dello Spirito Madre Infinito ritornino alla loro dimora in Paradiso, traggono grande soddisfazione dal fenomeno universale della riflettività associato all’Essere Supremo in Havona e personalizzato in Majeston in Paradiso.

(162.12) 14:6.37 7. I Mortali Evoluzionari della Carriera Ascendente. Havona è la dimora della personalità modello di tutti i tipi di mortali e la dimora di tutte le personalità superumane associate ai mortali che non sono native delle creazioni del tempo.

(162.13) 14:6.38 Questi mondi forniscono lo stimolo a tutti gl’impulsi umani verso il raggiungimento di veri valori spirituali sui livelli di realtà più elevati che si possano concepire. Havona è la meta di preparazione preparadisiaca di ogni mortale ascendente. Qui, i mortali raggiungono la Deità preparadisiaca — l’Essere Supremo. Havona si erge davanti ad ogni creatura dotata di volontà come il portale per entrare in Paradiso e raggiungere Dio.

(163.1) 14:6.39 Il Paradiso è la casa, ed Havona il laboratorio ed il luogo di ricreazione, dei finalitari. Ed ogni mortale che conosce Dio anela ad essere un finalitario.

(163.2) 14:6.40 L’universo centrale non è solo il destino stabilito per gli uomini, ma è anche il punto di partenza della carriera eterna dei finalitari quando un giorno saranno lanciati nell’avventura non rivelata ed universale di fare l’esperienza di esplorare l’infinità del Padre Universale.

(163.3) 14:6.41 Havona continuerà indubbiamente a funzionare con significato absonito anche nelle ere future dell’universo, che vedranno forse il tentativo dei pellegrini dello spazio di trovare Dio su livelli superfiniti. Havona è in grado di servire da universo di preparazione per gli esseri absoniti. Esso sarà probabilmente la scuola terminale quando i sette superuniversi funzioneranno da scuola intermedia per i diplomati delle scuole primarie dello spazio esterno. E noi siamo propensi a credere che i potenziali dell’eterno Havona siano veramente illimitati, che l’universo centrale abbia l’eterna capacità di servire da universo educativo esperienziale per tutti i tipi di esseri creati, passati, presenti o futuri.

(163.4) 14:6.42 [Presentato da un Perfettore di Saggezza incaricato di questa missione dagli Antichi dei Giorni di Uversa.]


 

(164.1) 15:0.1 PER ciò che concerne il Padre Universale — in quanto Padre — gli universi sono praticamente inesistenti; egli ha a che fare con le personalità; egli è il Padre delle personalità. Per ciò che concerne il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito — in quanto creatori associati — gli universi sono localizzati e con una loro individualità sotto il governo congiunto dei Figli Creatori e degli Spiriti Creativi. Per ciò che concerne la Trinità del Paradiso, oltre ad Havona vi sono soltanto sette universi abitati, i sette superuniversi che hanno giurisdizione sul cerchio del primo livello di spazio successivo ad Havona. I Sette Spiriti Maestri irradiano la loro influenza dall’Isola centrale, facendo così dell’immensa creazione una ruota gigantesca il cui perno è l’Isola eterna del Paradiso, i sette raggi sono le radiazioni dei Sette Spiriti Maestri ed il cerchio è costituito dalle regioni esterne del grande universo.

(164.2) 15:0.2 All’inizio della materializzazione della creazione universale fu formulato il settuplo schema d’organizzazione e di governo dei superuniversi. La prima creazione successiva ad Havona fu divisa in sette enormi segmenti, e furono progettati e costruiti i mondi sede centrale dei governi di questi superuniversi. Lo schema attuale d’amministrazione esiste quasi dall’eternità e i dirigenti di questi sette superuniversi sono giustamente chiamati Antichi dei Giorni.

(164.3) 15:0.3 Io posso solo sperare di dirvi molto poco del vasto complesso di conoscenza concernente i superuniversi, ma in tutti questi regni è operante una tecnica di controllo intelligente sia delle forze fisiche sia di quelle spirituali, e le presenze della gravità universale vi funzionano con un potere maestoso ed un’armonia perfetta. È importante che vi formiate prima un’idea adeguata della costituzione fisica e dell’organizzazione materiale dei domini superuniversali, perché allora sarete meglio preparati a cogliere il significato della meravigliosa organizzazione stabilita per il loro governo spirituale e per il progresso intellettuale delle creature dotate di volontà che dimorano su miriadi di pianeti abitati disseminati qua e là in tutti questi sette super-universi.

(164.4) 15:1.1 Se si resta nel campo limitato degli archivi, delle osservazioni e dei ricordi delle generazioni di un milione o di un miliardo dei vostri brevi anni, a tutti gli effetti pratici Urantia e l’universo al quale appartiene stanno sperimentando l’avventura di un lungo tuffo inesplorato in un nuovo spazio. Ma secondo gli archivi di Uversa, in conformità alle osservazioni più antiche, in armonia con le esperienze ed i calcoli più estesi del nostro ordine e come risultato di conclusioni basate su questi ed altri dati, noi sappiamo che gli universi sono impegnati in una processione ordinata, totalmente conosciuta e perfettamente controllata, che ruota in maestosa grandiosità attorno alla Prima Grande Sorgente e Centro ed al suo universo residenziale.

(165.1) 15:1.2 Noi abbiamo scoperto da lungo tempo che i sette superuniversi percorrono una grande ellisse, un cerchio gigantesco ed allungato. Il vostro sistema solare e gli altri mondi del tempo non si stanno immergendo in uno spazio ignoto senza carta nautica né compasso. L’universo locale al quale appartiene il vostro sistema sta seguendo una traiettoria definita e perfettamente conosciuta, in senso antiorario, lungo lo smisurato circuito che gira attorno all’universo centrale. Questo percorso cosmico è ben tracciato ed è altrettanto pienamente conosciuto dagli osservatori stellari dei superuniversi, quanto le orbite dei pianeti costituenti il vostro sistema solare sono note agli astronomi di Urantia.

(165.2) 15:1.3 Urantia è situato in un universo locale ed in un superuniverso non interamente organizzati, ed il vostro universo locale è nelle immediate vicinanze di numerose creazioni fisiche parzialmente completate. Voi appartenete ad uno degli universi relativamente recenti. Ma attualmente non vi state tuffando avventatamente in uno spazio inesplorato né state girando ciecamente in regioni sconosciute. Voi state seguendo il percorso ordinato e predeterminato del livello di spazio dei superuniversi. State passando ora per lo stesso spazio che il vostro sistema planetario, od i suoi predecessori, hanno attraversato in ere passate; ed un giorno, nel lontano futuro, il vostro sistema od i suoi successori attraverseranno nuovamente l’identico spazio nel quale vi state ora immergendo così velocemente.

(165.3) 15:1.4 Nella presente era e secondo il modo in cui si considera l’orientamento su Urantia, il superuniverso numero uno gira quasi verso nord, approssimativamente in opposizione, in direzione est, alla residenza paradisiaca delle Grandi Sorgenti e Centri e all’universo centrale di Havona. Questa posizione, con quella simmetrica ad ovest, rappresenta l’approccio fisico più vicino delle sfere del tempo all’Isola eterna. Il superuniverso numero due è a nord e si prepara a girare verso ovest, mentre il numero tre occupa ora il segmento più settentrionale del grande percorso spaziale ed ha già imboccato la curva che lo porterà a tuffarsi verso sud. Il numero quattro sta proseguendo la sua corsa in linea relativamente retta verso sud, con le regioni avanzate che si stanno ora avvicinando all’opposizione ai Grandi Centri. Il numero cinque ha quasi lasciato la sua posizione opposta al Centro dei Centri e segue la traiettoria rettilinea verso sud che precede di poco la curva verso est; il numero sei occupa la maggior parte della curva meridionale, il segmento da cui il vostro superuniverso è appena uscito.

(165.4) 15:1.5 Il vostro universo locale di Nebadon appartiene ad Orvonton, il settimo superuniverso, che gira tra i superuniversi numero uno e sei e che ha terminato da poco (nel modo in cui noi calcoliamo il tempo) la curva sudorientale del livello di spazio superuniversale. Oggi il sistema solare al quale appartiene Urantia ha completato da alcuni miliardi di anni il giro attorno alla curvatura sud, cosicché voi state ora avanzando oltre la curva sudorientale e vi state muovendo velocemente verso nord lungo una traiettoria relativamente rettilinea. Per innumerevoli ere Orvonton seguirà questo percorso quasi diritto verso nord.

(165.5) 15:1.6 Urantia appartiene ad un sistema che è decentrato verso i confini del vostro universo locale; ed il vostro universo locale sta attualmente attraversando la periferia di Orvonton. Oltre al vostro ve ne sono altri ancora, ma voi siete molto lontani nello spazio dai sistemi fisici che girano sulla grande orbita in relativa vicinanza della Grande Sorgente e Centro.

(165.6) 15:2.1 Solo il Padre Universale conosce l’ubicazione ed il numero effettivo dei mondi abitati nello spazio; egli li chiama tutti con il loro nome ed il loro numero. Io posso dare solo il numero approssimativo dei pianeti abitati o abitabili, perché certi universi locali hanno più mondi adatti alla vita intelligente che altri. Né tutti gli universi locali progettati sono stati organizzati. Perciò le stime che vi presento hanno il solo scopo di fornire un’idea dell’immensità della creazione materiale.

(166.1) 15:2.2 Nel grande universo vi sono sette superuniversi e sono costituiti approssimativamente come segue:

(166.2) 15:2.3 1. Il sistema. L’unità base del supergoverno è formata da circa mille mondi abitati o abitabili. Non sono inclusi in questo gruppo i soli ardenti, i mondi freddi, i pianeti troppo vicini ai soli caldi ed altre sfere non adatte all’abitazione delle creature. Questi mille mondi idonei al mantenimento della vita sono chiamati un sistema, ma nei sistemi più giovani solo un numero relativamente piccolo di questi mondi può essere abitato. Ogni pianeta abitato è retto da un Principe Planetario, ed ogni sistema locale ha una sfera architettonica come sua capitale ed è governato da un Sovrano di Sistema.

(166.3) 15:2.4 2. La costellazione. Cento sistemi (circa 100.000 pianeti abitabili) formano una costellazione. Ogni costellazione ha una sfera architettonica per capitale ed è retta da tre Figli Vorondadek, gli Altissimi. Ogni costellazione ha anche un Fedele dei Giorni con funzione di osservatore, un ambasciatore della Trinità del Paradiso.

(166.4) 15:2.5 3. L’universo locale. Cento costellazioni (circa 10.000.000 di pianeti abitabili) costituiscono un universo locale. Ogni universo locale ha per capitale un magnifico mondo architettonico ed è governato da uno dei Figli di Dio Creatori coordinati dell’ordine dei Micael. Ogni universo è benedetto dalla presenza di un Unione dei Giorni, un rappresentante della Trinità del Paradiso.

(166.5) 15:2.6 4. Il settore minore. Cento universi locali (circa 1.000.000.000 di pianeti abitabili) costituiscono un settore minore del governo di superuniverso; esso ha un meraviglioso mondo capitale da dove i suoi dirigenti, i Recenti dei Giorni, amministrano gli affari del settore minore. Vi sono tre Recenti dei Giorni, Personalità Supreme della Trinità, nella capitale di ciascun settore minore.

(166.6) 15:2.7 5. Il settore maggiore. Cento settori minori (circa 100.000.000.000 di mondi abitabili) formano un settore maggiore. Ogni settore maggiore è provvisto di una splendida capitale ed è retto da tre Perfezioni dei Giorni, Personalità Supreme della Trinità.

(166.7) 15:2.8 6. Il superuniverso. Dieci settori maggiori (circa 1.000.000.000.000 di pianeti abitabili) costituiscono un superuniverso. Ogni superuniverso è dotato di un enorme e stupendo mondo capitale ed è governato da tre Antichi dei Giorni.

(166.8) 15:2.9 7. Il Grande Universo. Sette superuniversi formano l’attuale grande universo organizzato, costituito da circa settemila miliardi di mondi abitabili, più le sfere architettoniche ed il miliardo di sfere abitate di Havona. I superuniversi sono governati ed amministrati indirettamente e riflettivamente dal Paradiso attraverso i Sette Spiriti Maestri. Il miliardo di mondi di Havona è direttamente amministrato dagli Eterni dei Giorni; una di queste Personalità Supreme della Trinità presiede ciascuna di queste sfere perfette.

(167.1) 15:2.10 Escludendo le sfere del Paradiso-Havona, il piano di organizzazione dell’universo comporta le seguenti unità:

(167.2) 15:2.11 Superuniversi . . . . . . . . . 7

(167.3) 15:2.12 Settori maggiori . . . . . . . 70

(167.4) 15:2.13 Settori minori . . . .. . . . 7.000

(167.5) 15:2.14 Universi locali . . . . . . . 700.000

(167.6) 15:2.15 Costellazioni . . . . . . . 70.000.000

(167.7) 15:2.16 Sistemi locali . . . . . . 7.000.000.000

(167.8) 15:2.17 Pianeti abitabili . . 7.000.000.000.000

(167.9) 15:2.18 Ciascuno dei sette superuniversi è costituito press’a poco come segue:

(167.10) 15:2.19 Un sistema comprende circa . . . . . . . . . . . . . . . . 1.000 mondi

(167.11) 15:2.20 Una costellazione (100 sistemi) . . . . . . . . . . . . . 100.000 mondi

(167.12) 15:2.21 Un universo (100 costellazioni) . . . . . . . . . . . 10.000.000 di mondi

(167.13) 15:2.22 Un settore minore (100 universi) . . . . . . . . . 1.000.000.000 di mondi

(167.14) 15:2.23 Un settore maggiore (100 settori minori) . . 100.000.000.000 di mondi

(167.15) 15:2.24 Un superuniverso (10 settori maggiori) . . 1.000.000.000.000 di mondi

(167.16) 15:2.25 Tutte queste stime sono delle approssimazioni al meglio, perché si evolvono costantemente nuovi sistemi, mentre altre organizzazioni escono temporaneamente dall’esistenza materiale.

(167.17) 15:3.1 Praticamente tutti i regni stellari visibili da Urantia ad occhio nudo appartengono alla settima sezione del grande universo, il superuniverso di Orvonton. L’immenso sistema stellare della Via Lattea rappresenta il nucleo centrale di Orvonton e si trova molto al di là dei confini del vostro universo locale. Questa grande aggregazione di soli, di isole oscure dello spazio, di stelle doppie, di ammassi globulari, di nubi stellari, di nebulose a spirale e di altre nebulose, insieme a miriadi di singoli pianeti, forma un raggruppamento circolare allungato, simile al profilo di un orologio, di circa un settimo degli universi evoluzionari abitati.

(167.18) 15:3.2 Dalla posizione astronomica di Urantia, guardando in sezione i sistemi vicini alla grande Via Lattea, si osserva che le sfere di Orvonton viaggiano in un immenso piano allungato di larghezza molto maggiore dello spessore e di lunghezza molto più grande della larghezza.

(167.19) 15:3.3 L’osservazione della cosiddetta Via Lattea rivela il comparativo aumento della densità stellare di Orvonton quando si guarda il cielo in una certa direzione, mentre su entrambi i lati la densità diminuisce; il numero di stelle e di altre sfere decresce se ci si allontana dal piano principale del nostro superuniverso materiale. Quando l’angolo d’osservazione è propizio, osservando attraverso il corpo principale di questa zona di massima densità, si guarda verso l’universo residenziale ed il centro di tutte le cose.

(167.20) 15:3.4 Delle dieci divisioni maggiori di Orvonton, otto sono state pressoché identificate dagli astronomi Urantiani. Le altre due sono difficili da riconoscere separatamente perché voi siete costretti a guardare questi fenomeni dall’interno. Se poteste esaminare il superuniverso di Orvonton da una posizione molto lontana nello spazio, riconoscereste immediatamente i dieci settori maggiori della settima galassia.

(168.1) 15:3.5 Il centro di rotazione del vostro settore minore è situato molto lontano, nell’enorme e densa nube stellare del Sagittario, attorno al quale si muovono il vostro universo locale e le sue creazioni associate; ed ai lati opposti del vasto sistema subgalattico del Sagittario si possono osservare due grandi correnti di nubi stellari che emergono sotto forma di enormi spirali stellari.

(168.2) 15:3.6 Il nucleo del sistema fisico al quale appartiene il vostro sole ed i suoi pianeti associati è il centro di quella che un tempo fu la nebulosa di Andronover. Questa antica nebulosa a spirale fu leggermente deformata dalle disgregazioni gravitazionali associate agli eventi che accompagnarono la nascita del vostro sistema solare e che furono causate dall’accostamento di una grande nebulosa vicina. Questa quasi collisione trasformò Andronover in un’aggregazione un po’ globulare senza distruggere completamente la doppia processione dei soli e dei loro gruppi fisici associati. Il vostro sistema solare occupa ora una posizione abbastanza centrale in uno dei bracci di questa spirale deformata, situata a circa metà strada dal centro e verso il margine della corrente di stelle.

(168.3) 15:3.7 Il settore del Sagittario e tutti gli altri settori e divisioni di Orvonton girano attorno ad Uversa, e parte della confusione degli osservatori di stelle di Urantia proviene dalle illusioni ottiche e dalle deformazioni relative prodotte dai molteplici movimenti di rivoluzione seguenti:

(168.4) 15:3.8 1. La rivoluzione di Urantia attorno al suo sole.

(168.5) 15:3.9 2. Il circuito del vostro sistema solare attorno al nucleo dell’antica nebulosa di Andronover.

(168.6) 15:3.10 3. La rotazione della famiglia stellare di Andronover e degli ammassi associati attorno al composito centro di rotazione-gravità della nube stellare di Nebadon.

(168.7) 15:3.11 4. La traiettoria della nube stellare locale di Nebadon e delle sue creazioni associate attorno al centro del loro settore minore nel Sagittario.

(168.8) 15:3.12 5. La rotazione dei cento settori minori, incluso il Sagittario, attorno al loro settore maggiore.

(168.9) 15:3.13 6. Il roteare dei dieci settori maggiori, le cosiddette derive stellari, attorno ad Uversa, capitale di Orvonton.

(168.10) 15:3.14 7. Il movimento di Orvonton e dei sei superuniversi associati attorno al Paradiso e ad Havona, la processione in senso antiorario del livello di spazio dei superuniversi.

(168.11) 15:3.15 Questi molteplici movimenti sono di diversi ordini. Le orbite spaziali del vostro pianeta e del vostro sistema solare sono genetiche, insite nella loro origine. Il movimento assoluto di Orvonton in senso antiorario è anch’esso genetico, insito nei piani architettonici dell’universo maestro. Ma i movimenti intermedi sono di origine composita, essendo derivati in parte dalla segmentazione costitutiva dell’energia e della materia nei superuniversi ed in parte prodotti dall’azione intelligente ed intenzionale degli organizzatori di forza del Paradiso.

(168.12) 15:3.16 Gli universi locali sono più vicini gli uni agli altri via via che si avvicinano ad Havona; i circuiti divengono più numerosi e c’è una maggiore sovrapposizione strato su strato. Ma allontanandosi dal centro eterno ci sono sempre meno sistemi, strati, circuiti ed universi.

(169.1) 15:4.1 Mentre la creazione e l’organizzazione dell’universo rimangono per sempre sotto il controllo dei Creatori infiniti e dei loro associati, l’intero fenomeno procede secondo una tecnica stabilita ed in conformità alle leggi di gravità della forza, dell’energia e della materia. Ma c’è qualcosa di misterioso associato al carico di forza universale dello spazio. Noi comprendiamo totalmente l’organizzazione delle creazioni materiali a partire dallo stadio ultimatonico in avanti, ma non comprendiamo pienamente l’origine cosmica degli ultimatoni. Siamo fiduciosi che queste forze ancestrali hanno origine nel Paradiso, perché girano sempre nello spazio penetrato seguendo l’esatto gigantesco contorno del Paradiso. Benché non risponda alla gravità del Paradiso, questo carico di forza dello spazio, l’antenato di tutta la materializzazione, risponde sempre alla presenza del Paradiso inferiore, essendo apparentemente messo in circuito all’interno ed all’esterno del centro del Paradiso inferiore.

(169.2) 15:4.2 Gli organizzatori di forza del Paradiso trasmutano la potenza spaziale in forza primordiale e fanno evolvere questo potenziale premateriale nelle manifestazioni di energia primaria e secondaria della realtà fisica. Quando questa energia raggiunge i livelli di risposta alla gravità, i direttori di potere ed i loro associati del regime superuniversale entrano in scena e cominciano le loro incessanti manipolazioni intese ad istituire i molteplici circuiti di potere ed i canali d’energia degli universi del tempo e dello spazio. In tal modo appare nello spazio la materia fisica, e così è pronto lo scenario per l’avvio all’organizzazione degli universi.

(169.3) 15:4.3 Questa segmentazione dell’energia è un fenomeno che non è mai stato chiarito dai fisici di Nebadon. La loro principale difficoltà sta nella relativa inaccessibilità degli organizzatori di forza del Paradiso, giacché i direttori di potere viventi, pur essendo competenti ad occuparsi dell’energia spaziale, non hanno il minimo concetto dell’origine delle energie che manipolano con tanta abilità ed intelligenza.

(169.4) 15:4.4 Gli organizzatori di forza del Paradiso sono coloro che danno origine alle nebulose. Essi sono capaci di avviare attorno alla loro presenza spaziale gli enormi cicloni di forza che, una volta generati, non possono più essere arrestati o limitati fino a quando queste forze onnipervadenti non sono mobilitate per l’apparizione finale delle unità ultimatoniche di materia universale. In tal modo sono portate all’esistenza le nebulose a spirale e di altro tipo, le ruote madri dei soli di origine diretta e dei loro vari sistemi. Nello spazio esterno si possono osservare dieci forme differenti di nebulose, dieci fasi di evoluzione universale primaria, e queste enormi ruote d’energia hanno avuto la stessa origine di quelle dei sette superuniversi.

(169.5) 15:4.5 Le nebulose differiscono molto per dimensione, per numero totale e per massa aggregata della loro discendenza stellare e planetaria. Una nebulosa formatrice di soli situata a nord dei confini di Orvonton, ma all’interno del livello spaziale dei superuniversi, ha già dato origine a circa quarantamila soli, e la ruota madre continua ad eiettare soli, la maggior parte dei quali ha molte volte la dimensione del vostro. Alcune delle più grandi nebulose dello spazio esterno stanno dando origine a qualcosa come cento milioni di soli.

(169.6) 15:4.6 Le nebulose non sono direttamente collegate con nessuna delle unità amministrative quali i settori minori o gli universi locali, sebbene certi universi locali siano stati organizzati con i prodotti di una sola nebulosa. Ogni universo locale ingloba esattamente la centomillesima parte del carico totale d’energia di un superuniverso indipendentemente dalle relazioni nebulari, poiché l’energia non è organizzata dalle nebulose — essa è ripartita universalmente.

(170.1) 15:4.7 Non tutte le nebulose a spirale sono impegnate nella produzione di soli. Alcune hanno mantenuto il controllo di molti dei loro discendenti stellari separati, ed il loro aspetto a spirale è dovuto al fatto che i loro soli escono dal braccio nebulare in formazione serrata ma vi ritornano per vie diverse, rendendo così facile osservarli in un certo punto, ma più difficile vederli quando sono molto sparsi sulle loro differenti vie di ritorno e lontani dal braccio della nebulosa. Non vi sono molte nebulose formatrici di soli attualmente attive in Orvonton, benché Andromeda, che è fuori del superuniverso abitato, sia molto attiva. Questa lontanissima nebulosa è visibile ad occhio nudo, e quando la guardate, soffermatevi a considerare che la luce che osservate ha lasciato quei lontani soli quasi un milione di anni fa.

(170.2) 15:4.8 La galassia della Via Lattea è composta di un gran numero di antiche nebulose a spirale e di altro genere, e molte conservano ancora la loro configurazione originaria. Ma a seguito di catastrofi interne e di attrazioni esterne, molte hanno subito tali alterazioni e rimaneggiamenti da portare queste enormi aggregazioni a sembrare delle gigantesche masse luminose di soli ardenti, quale la Nube di Magellano. Il tipo globulare di ammassi di stelle predomina in vicinanza dei margini esterni di Orvonton.

(170.3) 15:4.9 Le immense nubi stellari di Orvonton devono essere considerate delle singole aggregazioni di materia paragonabili alle nebulose separate osservabili nelle regioni dello spazio esterne alla galassia della Via Lattea. Molte delle cosiddette nubi stellari dello spazio, tuttavia, sono formate di sola materia gassosa. Il potenziale d’energia di queste nubi di gas stellari è incredibilmente enorme, e parte di essa viene assorbita dai soli vicini e rimandata nello spazio sotto forma di emanazioni solari.

(170.4) 15:5.1 La maggior parte della massa contenuta nei soli e nei pianeti di un superuniverso ha origine dalle ruote nebulari; una parte minima della massa dei superuniversi è organizzata dall’azione diretta dei direttori di potere (come nella costruzione delle sfere architettoniche), sebbene una quantità costantemente variabile di materia abbia origine nello spazio aperto.

(170.5) 15:5.2 Per quanto concerne la loro origine, la maggior parte dei soli, dei pianeti e di altre sfere possono essere classificati in uno dei dieci gruppi seguenti:

(170.6) 15:5.3 1. Anelli concentrici di contrazione. Non tutte le nebulose sono a spirale. Molte immense nebulose, invece di scindersi in un doppio sistema di stelle o di evolversi a spirale, subiscono una condensazione con formazione di anelli multipli. Per lunghi periodi queste nebulose sembrano enormi soli centrali circondati da numerose nuvole gigantesche aventi l’aspetto di formazioni di materia circolari, a forma di anello.

(170.7) 15:5.4 2. Le stelle roteanti comprendono i soli proiettati fuori delle grandi ruote madri di gas ad alta temperatura. Esse non vengono emesse sotto forma di anelli ma in processioni destrorse e sinistrorse. Vi sono anche stelle roteanti originate da nebulose non a spirale.

(170.8) 15:5.5 3. Pianeti da esplosione gravitazionale. Quando un sole è nato da una nebulosa a spirale o sbarrata, non di rado viene scagliato a considerevole distanza. Un tale sole è altamente gassoso, e successivamente, dopo essersi un po’ raffreddato e condensato, può accadere che passi vicino ad una massa enorme di materia, ad un sole gigantesco o ad un’isola oscura dello spazio. Questo avvicinamento può non essere sufficiente a provocare una collisione, ma è tuttavia sufficiente per consentire all’attrazione di gravità del corpo più grande, di provocare delle convulsioni cicliche nel più piccolo, dando così origine ad una serie di sollevamenti ricorrenti che si verificano simultaneamente sulle due facce opposte del sole in convulsione. Al loro culmine queste eruzioni esplosive producono una serie di aggregazioni di materia di varie dimensioni che possono essere proiettate al di là della zona di recupero gravitazionale del sole in eruzione, stabilizzandosi così su orbite proprie attorno ad uno dei due corpi coinvolti in questo episodio. In seguito gli aggregati di materia più grandi si uniscono ed attraggono gradualmente i corpi più piccoli. In tal modo vengono portati all’esistenza molti dei pianeti solidi dei sistemi più piccoli. Il vostro stesso sistema solare ha avuto proprio una tale origine.

(171.1) 15:5.6 4. Figlie planetarie centrifughe. Gli enormi soli, quando sono a certi stadi di sviluppo e se la loro velocità di rotazione aumenta considerevolmente, cominciano a liberare grandi quantità di materia che possono successivamente riunirsi per formare dei piccoli mondi che continuano a girare attorno al sole che li ha originati.

(171.2) 15:5.7 5. Sfere con insufficiente gravità. C’è un limite critico alla dimensione delle singole stelle. Quando un sole raggiunge questo limite, se la sua velocità di rotazione non rallenta, è condannato a scindersi; avviene la scissione del sole e nasce una nuova stella doppia di questa varietà. Successivamente possono formarsi numerosi piccoli pianeti come sottoprodotto di questa gigantesca disgregazione.

(171.3) 15:5.8 6. Stelle da contrazione. Nei sistemi più piccoli il pianeta esterno più grande talvolta attira a sé i mondi vicini, mentre i pianeti vicini al sole cominciano il loro tuffo terminale. Nel vostro sistema solare un tale risultato significherebbe che i quattro pianeti interni sarebbero assorbiti dal sole, mentre il pianeta maggiore, Giove, risulterebbe grandemente accresciuto dalla cattura dei mondi restanti. Una simile fine di un sistema solare porterebbe alla produzione di due soli adiacenti ma disuguali, un tipo di formazione di stella doppia. Queste catastrofi sono rare, eccetto che ai margini delle aggregazioni stellari dei superuniversi.

(171.4) 15:5.9 7. Sfere da accumulo. Dall’enorme quantità di materia circolante nello spazio possono formarsi lentamente dei piccoli pianeti. Essi s’ingrandiscono per apporti meteorici e per collisioni minori. In certi settori dello spazio le condizioni favoriscono queste forme di nascita planetaria. Molti mondi abitati hanno avuto una tale origine.

(171.5) 15:5.10 Alcune delle dense isole oscure sono il risultato diretto degli accumuli di energia trasmutante nello spazio. Un altro gruppo di queste isole oscure è venuto all’esistenza per l’accumulazione di enormi quantità di materia fredda, di semplici frammenti e di meteore, circolanti nello spazio. Queste aggregazioni di materia non sono mai state calde e, a parte la densità, la loro composizione è molto simile a quella di Urantia.

(171.6) 15:5.11 8. Soli consumati. Alcune delle isole oscure dello spazio sono dei soli isolati consumati che hanno emesso tutta l’energia spaziale disponibile. Queste unità organizzate di materia si avvicinano alla condensazione totale, al consolidamento praticamente completo. E ci vogliono ere su ere a queste enormi masse di materia altamente condensata per essere ricaricate nei circuiti dello spazio ed essere così preparate per nuovi cicli di funzione nell’universo a seguito di una collisione o di qualche altro avvenimento cosmico egualmente rivivificante.

(171.7) 15:5.12 9. Sfere da collisione. Nelle regioni in cui i raggruppamenti sono più fitti, le collisioni non sono rare. Un tale raggiustamento astronomico è accompagnato da formidabili modificazioni di energia e trasmutazioni di materia. Le collisioni che coinvolgono soli spenti hanno un’influenza peculiare nella creazione di fluttuazioni d’energia molto estese. Frammenti derivanti da collisioni costituiscono spesso i nuclei materiali per la successiva formazione di corpi planetari adatti all’abitazione di mortali.

(172.1) 15:5.13 10. Mondi architettonici. Sono i mondi che vengono costruiti secondo dei piani e delle specificazioni per uno scopo particolare, come Salvington, capitale del vostro universo locale, ed Uversa, sede del governo del nostro superuniverso.

(172.2) 15:5.14 Vi sono numerose altre tecniche per far evolvere dei soli e separare dei pianeti, ma i procedimenti citati rappresentano i metodi con i quali la grande maggioranza dei sistemi stellari e delle famiglie planetarie è portata all’esistenza. Se volessimo descrivere tutte le varie tecniche implicate nella metamorfosi stellare e nell’evoluzione planetaria, dovremmo esporre quasi cento modi differenti di formazione dei soli e di origine dei pianeti. Via via che i vostri astronomi esploreranno i cieli, osserveranno dei fenomeni indicativi di tutti questi modi di evoluzione stellare, ma raramente scopriranno la prova della formazione di quei piccoli ammassi non luminosi di materia che servono da pianeti abitati, i più importanti delle vaste creazioni materiali.

(172.3) 15:6.1 Indipendentemente dalla loro origine, le varie sfere dello spazio si possono classificare nelle seguenti categorie maggiori:

(172.4) 15:6.2 1. I soli — le stelle dello spazio.

(172.5) 15:6.3 2. Le isole oscure dello spazio.

(172.6) 15:6.4 3. I corpi spaziali minori — comete, meteore e pianetini.

(172.7) 15:6.5 4. I pianeti, inclusi i mondi abitati.

(172.8) 15:6.6 5. Le sfere architettoniche — mondi costruiti espressamente.

(172.9) 15:6.7 Ad eccezione delle sfere architettoniche, tutti i corpi dello spazio hanno avuto un’origine evoluzionaria; evoluzionaria nel senso che non sono stati portati all’esistenza per un fiat della Deità, evoluzionaria nel senso che gli atti creativi di Dio si sono svolti secondo una tecnica spazio-temporale tramite l’opera di molte delle intelligenze create ed eventuate della Deità.

(172.10) 15:6.8 I soli. Sono le stelle dello spazio in tutti i loro vari stadi d’esistenza. Alcuni sono sistemi spaziali solitari in evoluzione; altri sono stelle doppie, sistemi planetari in fase di contrazione o in via di estinzione. Le stelle dello spazio esistono in non meno di mille differenti stati e stadi. Voi conoscete i soli che emettono luce accompagnata da calore, ma vi sono anche soli che brillano senza calore.

(172.11) 15:6.9 I trilioni e trilioni di anni durante i quali un sole normale continua ad erogare luce e calore illustrano bene l’immensa riserva di energia contenuta in ciascuna unità di materia. L’energia effettiva immagazzinata in queste particelle invisibili di materia fisica è pressoché inimmaginabile. E questa energia diviene quasi interamente disponibile sotto forma di luce quando è sottoposta all’enorme pressione del calore ed alle attività energetiche associate che prevalgono all’interno dei soli ardenti. Altre condizioni ancora permettono a questi soli di trasformare e di emettere gran parte dell’energia spaziale che giunge loro tramite i circuiti stabiliti dello spazio. Molte fasi dell’energia fisica e tutte le forme della materia sono attratte dalle dinamo solari e successivamente da esse distribuite. In tal modo i soli servono da acceleratori locali della circolazione di energia, agendo da stazioni automatiche di controllo della potenza.

(172.12) 15:6.10 Il superuniverso di Orvonton è illuminato e riscaldato da più di diecimila miliardi di soli ardenti. Questi soli sono le stelle del vostro sistema astronomico osservabile. Più di duemila miliardi di essi sono troppo lontani o troppo piccoli per essere visti da Urantia. Ma nell’universo maestro vi sono tanti soli quanti bicchieri d’acqua negli oceani del vostro mondo.

(173.1) 15:6.11 Le isole oscure dello spazio. Sono i soli spenti ed altre grandi aggregazioni di materia privi di luce e di calore. Le isole oscure hanno talvolta una massa enorme ed esercitano una potente influenza sull’equilibrio dell’universo e sulla manipolazione dell’energia. La densità di alcune di queste grandi masse è quasi incredibile. Ed una tale grande concentrazione di massa permette a queste isole oscure di funzionare come potenti equilibratori, esercitando un efficace controllo sui grandi sistemi vicini. Esse mantengono l’equilibrio della forza di gravità in molte costellazioni. Molti sistemi fisici che altrimenti precipiterebbero rapidamente su soli vicini, distruggendosi, sono saldamente tenuti nella presa gravitazionale di queste isole oscure guardiane. È grazie a questa funzione che noi possiamo localizzarle con precisione. Abbiamo misurato la forza di gravità dei corpi luminosi e possiamo quindi calcolare le dimensioni e le posizioni esatte delle isole oscure dello spazio che funzionano così efficacemente per mantenere saldamente un dato sistema sulla sua traiettoria.

(173.2) 15:6.12 Corpi spaziali minori. Le meteore ed altre piccole particelle di materia che circolano e si evolvono nello spazio costituiscono un aggregato enorme di energia e di sostanza materiale.

(173.3) 15:6.13 Molte comete sono la discendenza disordinata e non stabilizzata delle ruote madri solari, che vengono gradualmente portate sotto il controllo del sole centrale governante. Le comete hanno anche numerose altre origini. La coda di una cometa si orienta in senso opposto al corpo o al sole che l’attira a causa della reazione elettrica dei suoi gas altamente espansi e della pressione effettiva della luce e di altre energie che emanano dal sole. Questo fenomeno costituisce una delle prove positive della realtà della luce e delle sue energie associate; esso dimostra che la luce ha un peso. La luce è una sostanza reale, non semplici onde di un ipotetico etere.

(173.4) 15:6.14 I pianeti. Sono le aggregazioni maggiori di materia che seguono un’orbita attorno ad un sole o a qualche altro corpo spaziale. Le loro dimensioni vanno dai pianetini fino alle enormi sfere gassose, liquide o solide. I mondi freddi che sono stati formati dal raggruppamento di materiale spaziale fluttuante, quando si trovano in rapporto adeguato con un sole vicino, sono i pianeti più ideali per ospitare abitanti dotati d’intelligenza. I soli spenti di regola non sono adatti alla vita; sono di solito troppo lontani da un sole vivente, ardente, ed inoltre hanno una massa eccessiva; la gravità è enorme sulla loro superficie.

(173.5) 15:6.15 Nel vostro superuniverso nemmeno un pianeta freddo su quaranta è abitabile da esseri del vostro ordine. E naturalmente i soli surriscaldati ed i mondi esterni molto freddi non sono adatti ad ospitare la vita superiore. Nel vostro sistema solare soltanto tre pianeti sono attualmente adatti ad ospitare la vita. Per dimensioni, densità e posizione, Urantia è sotto molti aspetti ideale per l’abitazione umana.

(173.6) 15:6.16 Le leggi di comportamento dell’energia fisica sono fondamentalmente universali, ma le influenze locali svolgono un ruolo importante nelle condizioni fisiche prevalenti sui singoli pianeti e nei sistemi locali. Una varietà quasi illimitata di creature e di altre manifestazioni viventi caratterizza gli innumerevoli mondi dello spazio. Vi sono tuttavia certi punti di similarità in un gruppo di mondi associati in un dato sistema, e c’è anche un modello universale di vita intelligente. Ci sono delle relazioni fisiche tra i sistemi planetari che appartengono allo stesso circuito fisico e che si seguono da vicino nel loro girare incessante attorno all’orbita degli universi.

(174.1) 15:7.1 Mentre il governo di ciascun superuniverso presiede in prossimità del centro degli universi evoluzionari del suo segmento di spazio, occupa un mondo appositamente costruito e popolato da personalità accreditate. Questi mondi sede centrale sono delle sfere architettoniche, corpi spaziali costruiti specificamente per il loro scopo particolare. Benché dividano la luce dei soli vicini, queste sfere sono illuminate e riscaldate autonomamente. Ciascuna ha un sole che emette luce senza calore, come i satelliti del Paradiso, e ciascuna è fornita di calore dalla circolazione di certe correnti d’energia vicine alla superficie della sfera. Questi mondi sede centrale appartengono ad uno dei sistemi più grandi situati vicino al centro astronomico dei loro rispettivi superuniversi.

(174.2) 15:7.2 Il tempo è standardizzato sulle sedi centrali dei superuniversi. Il giorno standard del superuniverso di Orvonton equivale a quasi trenta giorni del tempo di Urantia e l’anno di Orvonton equivale a cento giorni standard. Questo anno di Uversa è quello standard del settimo superuniverso e corrisponde a tremila giorni del tempo di Urantia meno ventidue minuti, cioè ad otto ed un quinto dei vostri anni.

(174.3) 15:7.3 I mondi sede centrale dei sette superuniversi partecipano della natura e dello splendore del Paradiso, loro modello centrale di perfezione. In realtà tutti i mondi sede centrale sono paradisiaci. Essi sono veramente delle dimore celesti la cui dimensione materiale, bellezza morontiale e gloria spirituale aumentano a partire da Jerusem fino all’Isola centrale. E tutti i satelliti di questi mondi sede centrale sono anch’essi sfere architettoniche.

(174.4) 15:7.4 I vari mondi sede centrale sono provvisti di tutte le fasi della creazione materiale e spirituale. Tutti i tipi di esseri materiali, morontiali e spirituali si sentono a casa loro su questi mondi d’incontro degli universi. Quando le creature mortali ascendono l’universo, passando dal regno materiale a quello spirituale, non perdono mai il loro apprezzamento per i precedenti livelli d’esistenza né il piacere che ne hanno tratto.

(174.5) 15:7.5 Jerusem, la sede centrale del vostro sistema locale di Satania, ha i suoi sette mondi di cultura di transizione, ciascuno dei quali è circondato da sette satelliti; tra questi vi sono i sette mondi delle dimore di permanenza morontiale, la prima residenza degli uomini dopo la morte. Nel modo in cui il termine cielo è stato impiegato su Urantia, ha talvolta significato questi sette mondi delle dimore, il cui primo mondo è chiamato primo cielo, e così via fino al settimo.

(174.6) 15:7.6 Edentia, la sede centrale della vostra costellazione di Norlatiadek, ha i suoi settanta satelliti di cultura e di preparazione sociale, sui quali gli ascendenti soggiornano dopo aver completato in Jerusem il regime di mobilitazione, unificazione e realizzazione della personalità.

(174.7) 15:7.7 Salvington, la capitale di Nebadon, il vostro universo locale, è circondata da dieci gruppi di università di quarantanove sfere ciascuno. Qui l’uomo viene spiritualizzato dopo la sua socializzazione nella costellazione.

(174.8) 15:7.8 Uminor la terza, la sede centrale del vostro settore minore, Ensa, è circondata dalle sette sfere in cui si studia la fisica superiore della vita ascendente.

(174.9) 15:7.9 Umajor la quinta, la sede centrale del vostro settore maggiore, Splandon, è circondata dalle settanta sfere d’istruzione intellettuale superiore del super-universo.

(175.1) 15:7.10 Uversa, la sede centrale di Orvonton, il vostro superuniverso, è immediatamente circondata dalle sette università superiori d’istruzione spirituale avanzata per le creature ascendenti dotate di volontà. Ciascuno di questi sette gruppi di sfere meravigliose è costituito da settanta mondi specializzati contenenti migliaia e migliaia d’istituzioni e di organizzazioni complete, dedite all’istruzione universale e alla cultura spirituale, nelle quali i pellegrini del tempo vengono rieducati e riesaminati in preparazione del loro lungo viaggio per Havona. I pellegrini del tempo in arrivo sono sempre ricevuti su questi mondi associati, ma i diplomati in partenza per Havona sono sempre fatti partire direttamente dalle rive di Uversa.

(175.2) 15:7.11 Uversa è la sede spirituale ed amministrativa per circa mille miliardi di mondi abitati o abitabili. La gloria, la grandiosità e la perfezione della capitale di Orvonton superano qualunque meraviglia delle creazioni del tempo e dello spazio.

(175.3) 15:7.12 Se tutti gli universi locali progettati e le parti che li compongono fossero ultimati, nei sette superuniversi vi sarebbero poco meno di cinquecento miliardi di mondi architettonici.

(175.4) 15:8.1 Le sfere sedi centrali dei superuniversi sono costruite in modo tale da poter funzionare come efficaci regolatori di potere-energia per i loro vari settori, servendo da punti focali per dirigere l’energia verso gli universi locali che li compongono. Essi esercitano una potente influenza sull’equilibrio e sul controllo delle energie fisiche che circolano nello spazio organizzato.

(175.5) 15:8.2 Altre funzioni regolatrici sono esercitate dai centri di potere e dai controllori fisici dei superuniversi, entità intelligenti viventi e semiviventi costituite espressamente per tale scopo. Questi centri e controllori di potere sono difficili da comprendere; gli ordini inferiori non sono volitivi, non possiedono volontà, non scelgono; le loro funzioni sono molto intelligenti ma apparentemente automatiche ed inerenti alla loro organizzazione altamente specializzata. I centri di potere ed i controllori fisici dei superuniversi assumono la direzione ed il controllo parziale dei trenta sistemi di energia che costituiscono il dominio della gravita. I circuiti di energia fisica amministrati dai centri di potere di Uversa richiedono poco più di 968 milioni di anni per completare il percorso attorno al superuniverso.

(175.6) 15:8.3 L’energia in evoluzione ha sostanza; ha un peso, benché il peso sia sempre relativo, dipendendo dalla velocità di rotazione, dalla massa e dall’antigravità. La massa della materia tende a rallentare la velocità dell’energia; e la velocità dell’energia ovunque presente rappresenta la dotazione iniziale di velocità, meno il rallentamento dovuto alle masse incontrate nel suo percorso, più la funzione regolatrice dei controllori d’energia viventi del superuniverso e l’influenza fisica dei vicini corpi molto caldi o fortemente caricati.

(175.7) 15:8.4 Il piano universale per il mantenimento dell’equilibrio tra la materia e l’energia richiede la continua costruzione e distruzione delle unità materiali più piccole. I Direttori di Potere d’Universo hanno la capacità di condensare e di trattenere, o di espandere e liberare, quantità variabili di energia.

(175.8) 15:8.5 Data una sufficiente persistenza dell’influenza ritardatrice, la gravità finirebbe per convertire tutta l’energia in materia se non fosse per due fattori: primo, a causa delle influenze antigravitazionali dei controllori dell’energia, e secondo, per il fatto che la materia organizzata tende a disintegrarsi in certe condizioni che si verificano nelle stelle molto calde ed in certe situazioni particolari che si riscontrano nello spazio in prossimità di corpi freddi di materia condensata fortemente energizzati.

(176.1) 15:8.6 Quando una massa si aggrega eccessivamente e minaccia di squilibrare l’energia, di esaurire i circuiti di potere fisico, intervengono i controllori fisici, a meno che la stessa tendenza crescente della gravità a sovrammaterializzare l’energia non sia vinta dall’evento di una collisione tra i giganti spenti dello spazio, dissipando in tal modo completamente, in un solo istante, gli accumuli dovuti alla gravità. In questi episodi di collisione, masse enormi di materia sono improvvisamente trasformate in energia della forma più rara e la lotta per l’equilibrio universale riprende di nuovo. Alla fine i sistemi fisici più grandi diventano stabilizzati, fisicamente assestati, e sono immessi nei circuiti equilibrati e stabili dei superuniversi. Dopo tale evento, in questi sistemi stabilizzati non accadranno più collisioni né altre catastrofi devastatrici.

(176.2) 15:8.7 Durante i periodi in cui l’energia è in eccedenza vi sono perturbazioni di potenza e fluttuazioni di calore accompagnate da manifestazioni elettriche. Durante i periodi di deficienza d’energia c’è una maggiore tendenza della materia ad aggregarsi, a condensarsi ed a sfuggire al controllo nei circuiti con equilibrio più precario, con i conseguenti aggiustamenti per mezzo di maree o di collisioni che ristabiliscono rapidamente l’equilibrio tra l’energia circolante e la materia fisicamente più stabilizzata. Prevedere e comprendere in altri modi tale probabile comportamento dei soli ardenti e delle isole oscure dello spazio è uno dei compiti degli osservatori celesti di stelle.

(176.3) 15:8.8 Noi siamo in grado di riconoscere la maggior parte delle leggi che governano l’equilibrio dell’universo e di prevedere molte cose concernenti la sua stabilità. Da un punto di vista pratico le nostre previsioni sono valide, ma ci troviamo sempre confrontati con certe forze che non sono del tutto riconducibili alle leggi a noi note sul controllo dell’energia e sul comportamento della materia. La prevedibilità di tutti i fenomeni fisici diventa sempre più difficile via via che ci si allontana dal Paradiso verso gli universi. Quando oltrepassiamo i confini dell’amministrazione personale dei Dirigenti del Paradiso, ci troviamo di fronte ad una crescente incapacità di effettuare i calcoli secondo gli standard stabiliti e l’esperienza acquisita in connessione con osservazioni riguardanti esclusivamente i fenomeni fisici dei sistemi astronomici vicini. Anche nei regni dei sette superuniversi noi viviamo in mezzo alle azioni della forza ed alle reazioni dell’energia che pervadono tutti i nostri domini e si estendono in equilibrio unificato fino a tutte le regioni dello spazio esterno.

(176.4) 15:8.9 Più ci allontaniamo, più incontriamo con certezza quei fenomeni variabili ed imprevedibili che sono così infallibilmente caratteristici delle insondabili dimostrazioni di presenza degli Assoluti e delle Deità esperienziali. Questi fenomeni devono essere indicativi di un supercontrollo universale di tutte le cose.

(176.5) 15:8.10 Il superuniverso di Orvonton sembra attualmente scaricarsi; gli universi esterni sembra stiano accumulando energia in vista di attività future senza precedenti; l’universo centrale di Havona è eternamente stabilizzato. La gravità e l’assenza di calore (il freddo) organizzano e tengono insieme la materia; il calore e l’antigravità disgregano la materia e dissipano l’energia. I direttori di potere e gli organizzatori di forza viventi sono il segreto del controllo speciale e della direzione intelligente delle incessanti metamorfosi nel corso delle quali si fanno, si disfanno e si rifanno gli universi. Le nebulose possono disperdersi, i soli consumarsi, i sistemi scomparire ed i pianeti perire, ma gli universi non si esauriscono.

(176.6) 15:9.1 I circuiti universali del Paradiso pervadono effettivamente i regni dei sette superuniversi. Questi circuiti di presenza sono: la gravità della personalità del Padre Universale, la gravità spirituale del Figlio Eterno, la gravità mentale dell’Attore Congiunto e la gravità materiale dell’Isola eterna.

(177.1) 15:9.2 In aggiunta ai circuiti universali del Paradiso ed alle dimostrazioni di presenza degli Assoluti e delle Deità esperienziali, all’interno del livello di spazio dei superuniversi sono funzionanti solo due categorie di circuiti d’energia o di separazioni di potere: i circuiti dei superuniversi ed i circuiti degli universi locali.

(177.2) 15:9.3 I circuiti dei superuniversi sono:

(177.3) 15:9.4 1. Il circuito d’intelligenza unificatrice di uno dei Sette Spiriti Maestri del Paradiso. Questo circuito di mente cosmica è limitato ad un singolo superuniverso.

(177.4) 15:9.5 2. Il circuito di servizio riflettivo dei sette Spiriti Riflettivi in ciascun superuniverso.

(177.5) 15:9.6 3. I circuiti segreti dei Monitori del Mistero, in qualche modo interassociati e diretti da Divinington verso il Padre Universale in Paradiso.

(177.6) 15:9.7 4. Il circuito d’intercomunicazione tra il Figlio Eterno ed i suoi Figli del Paradiso.

(177.7) 15:9.8 5. La presenza istantanea dello Spirito Infinito.

(177.8) 15:9.9 6. Le trasmissioni del Paradiso, i comunicati spaziali di Havona.

(177.9) 15:9.10 7. I circuiti di energia dei centri di potere e dei controllori fisici.

(177.10) 15:9.11 I circuiti degli universi locali sono:

(177.11) 15:9.12 1. Lo spirito di conferimento dei Figli del Paradiso, il Consolatore dei mondi in cui si conferisce. Lo Spirito della Verità, lo spirito di Micael su Urantia.

(177.12) 15:9.13 2. Il circuito delle Divine Ministre, gli Spiriti Madre degli universi locali, lo Spirito Santo del vostro mondo.

(177.13) 15:9.14 3. Il circuito del ministero dell’intelligenza di un universo locale, comprendente la presenza degli spiriti aiutanti della mente con le loro funzioni diversificate.

(177.14) 15:9.15 Quando si sviluppa in un universo locale un’armonia spirituale tale da rendere i suoi circuiti singoli e congiunti indistinguibili da quelli del superuniverso, quando questa identità di funzione ed unità di ministero prevalgono effettivamente, allora l’universo locale s’inserisce immediatamente nei circuiti stabilizzati di luce e vita, acquisendo subito il diritto di ammissione nella confederazione spirituale dell’unione perfezionata della supercreazione. I requisiti per l’ammissione ai consigli degli Antichi dei Giorni, per essere membro della confederazione superuniversale, sono:

(177.15) 15:9.16 1. Stabilità fisica. Le stelle ed i pianeti di un universo locale devono essere in equilibrio; i periodi di metamorfosi stellare immediata devono essere già trascorsi. L’universo deve procedere su un percorso senza ostacoli; la sua orbita deve essere stabilita in modo sicuro e definitivo.

(177.16) 15:9.17 2. Lealtà spirituale. Deve esistere uno stato di riconoscimento universale e di lealtà nei confronti del Sovrano Figlio di Dio che presiede agli affari di tale universo locale. Deve essersi stabilito uno stato di cooperazione armoniosa tra i singoli pianeti, sistemi e costellazioni dell’intero universo locale.

(177.17) 15:9.18 Il vostro universo locale non è nemmeno considerato come appartenente all’ordine fisico stabilizzato del superuniverso, ed ancor meno come membro accertato della famiglia spirituale riconosciuta del supergoverno. Anche se Nebadon non è ancora rappresentato su Uversa, noi del governo superuniversale veniamo inviati di tanto in tanto in missioni speciali sui suoi mondi, proprio come io sono venuto su Urantia direttamente da Uversa. Noi prestiamo ogni assistenza possibile ai vostri dirigenti e capi nella soluzione dei loro difficili problemi; desideriamo vedere il vostro universo qualificato per la piena ammissione alle creazioni associate della famiglia superuniversale.

(178.1) 15:10.1 Le sedi centrali dei superuniversi sono le sedi dell’alto governo spirituale dei domini del tempo-spazio. Il ramo esecutivo del supergoverno, che ha origine dai Consigli della Trinità, è direttamente guidato da uno dei Sette Spiriti Maestri di supervisione suprema, esseri che occupano posti di autorità paradisiaca e che amministrano i superuniversi per mezzo dei Sette Esecutivi Supremi stazionati sui sette mondi speciali dello Spirito Infinito, i satelliti più esterni del Paradiso.

(178.2) 15:10.2 Le sedi centrali dei superuniversi sono i luoghi in cui dimorano gli Spiriti Riflettivi e gli Aiuti Riflettivi d’Immagini. Da tale posizione intermedia questi esseri meravigliosi conducono le loro straordinarie operazioni di riflettività, portando così il loro ministero all’universo centrale in alto ed agli universi locali in basso.

(178.3) 15:10.3 Ogni superuniverso è retto da tre Antichi dei Giorni, i capi esecutivi congiunti del supergoverno. Nel ramo esecutivo il personale del governo superuniversale è costituito da sette gruppi diversi:

(178.4) 15:10.4 1 Antichi dei Giorni.

(178.5) 15:10.5 2. Perfettori di Saggezza.

(178.6) 15:10.6 3. Consiglieri Divini.

(178.7) 15:10.7 4. Censori Universali.

(178.8) 15:10.8 5. Possenti Messaggeri.

(178.9) 15:10.9 6. Elevati in Autorità.

(178.10) 15:10.10 7. Privi di Nome e Numero.

(178.11) 15:10.11 I tre Antichi dei Giorni sono direttamente assistiti da un corpo di un miliardo di Perfettori di Saggezza, ai quali sono associati tre miliardi di Consiglieri Divini. Un miliardo di Censori Universali è assegnato all’amministrazione di ciascun superuniverso. Questi tre gruppi sono Personalità Trinitarie Coordinate aventi origine diretta e divina dalla Trinità del Paradiso.

(178.12) 15:10.12 I rimanenti tre ordini, i Possenti Messaggeri, gli Elevati in Autorità ed i Privi di Nome e Numero, sono mortali ascendenti glorificati. Gli appartenenti al primo di questi ordini si elevarono attraverso il regime ascendente e passarono per Havona al tempo di Grandfanda. Dopo aver raggiunto il Paradiso furono ammessi al Corpo della Finalità, abbracciati dalla Trinità del Paradiso ed in seguito assegnati al servizio superno degli Antichi dei Giorni. In quanto classe, questi tre ordini sono conosciuti come Figli Trinitizzati di Compimento, essendo di origine duale ma attualmente al servizio della Trinità. In tal modo il ramo esecutivo del governo superuniversale fu allargato per includere i figli glorificati e divenuti perfetti dei mondi evoluzionari.

(178.13) 15:10.13 Il consiglio coordinato del superuniverso è composto dai sette gruppi amministrativi precedentemente citati e dai seguenti governanti di settore ed altri sovrintendenti regionali:

(179.1) 15:10.14 1. Perfezioni dei Giorni — i capi dei settori maggiori del superuniverso.

(179.2) 15:10.15 2. Recenti dei Giorni — i direttori dei settori minori del superuniverso.

(179.3) 15:10.16 3. Unioni dei Giorni — i consiglieri paradisiaci dei capi degli universi locali.

(179.4) 15:10.17 4. Fedeli dei Giorni — i consulenti paradisiaci degli Altissimi capi dei governi delle costellazioni.

(179.5) 15:10.18 5. Figli Istruttori Trinitari, che possono trovarsi in servizio nella capitale del superuniverso.

(179.6) 15:10.19 6. Eterni dei Giorni, che possono essere presenti nella capitale del super-universo.

(179.7) 15:10.20 7. I sette Aiuti Riflettivi d’Immagini — i portavoce dei sette Spiriti Riflettivi e, per loro mezzo, i rappresentanti dei Sette Spiriti Maestri del Paradiso.

(179.8) 15:10.21 Gli Aiuti Riflettivi d’Immagini operano anche come rappresentanti di numerosi gruppi di esseri che hanno influenza sui governi dei superuniversi, ma che attualmente, per diverse ragioni, non esercitano in pieno le proprie funzioni individuali. Questo gruppo comprende: la manifestazione della personalità superuniversale in evoluzione dell’Essere Supremo, i Supervisori Non Qualificati del Supremo, i Vicegerenti Qualificati dell’Ultimo, gli agenti riflettivi di collegamento non denominati di Majeston ed i rappresentanti spirituali superpersonali del Figlio Eterno.

(179.9) 15:10.22 Quasi sempre è possibile trovare sui mondi capitale dei superuniversi dei rappresentanti di tutti i gruppi di esseri creati. Il lavoro corrente di assistenza nei superuniversi viene effettuato dai potenti seconafini e da altri membri della vasta famiglia dello Spirito Infinito. Nell’opera di questi meravigliosi centri di amministrazione, di controllo, di ministero e di giudizio esecutivo dei superuniversi, le intelligenze di ogni sfera di vita universale si uniscono in un servizio efficiente, in un’amministrazione saggia, in un ministero amorevole ed in un giudizio giusto.

(179.10) 15:10.23 I superuniversi non mantengono alcun tipo di rappresentanza d’ambasciata; sono completamente isolati gli uni dagli altri. Essi vengono a conoscenza dei loro reciproci affari soltanto tramite il centro di smistamento d’informazioni del Paradiso mantenuto dai Sette Spiriti Maestri. I loro capi lavorano nei consigli di saggezza divina per il benessere dei propri superuniversi senza preoccuparsi di quello che può accadere in altre sezioni della creazione universale. Questo isolamento dei superuniversi persisterà fino al momento in cui sarà raggiunta la loro coordinazione grazie alla più completa attuazione della personalità-sovranità dell’Essere Supremo esperienziale in evoluzione.

(179.11) 15:11.1 È su mondi come Uversa che gli esseri rappresentanti l’autocrazia della perfezione e la democrazia dell’evoluzione s’incontrano faccia a faccia. Il ramo esecutivo del supergoverno ha origine nei regni della perfezione; il ramo legislativo deriva dalla crescita degli universi evoluzionari.

(179.12) 15:11.2 L’assemblea deliberativa del superuniverso è confinata nel mondo capitale. Questo consiglio legislativo o consultivo è costituito da sette camere, per ciascuna delle quali ogni universo locale ammesso ai consigli del superuniverso elegge un rappresentante nativo. Tali rappresentanti sono scelti dagli alti consigli di tali universi locali tra i pellegrini ascendenti diplomati di Orvonton che stanno soggiornando su Uversa e che sono accreditati per essere trasportati ad Havona. La durata media del loro servizio è di circa cento anni del tempo standard del superuniverso.

(180.1) 15:11.3 Io non sono mai venuto a conoscenza di un dissenso tra gli amministratori di Orvonton e l’assemblea di Uversa. E mai, nella storia del nostro superuniverso, il corpo deliberativo ha votato una raccomandazione che la divisione esecutiva del supergoverno abbia poi esitato a porre in atto. Sono sempre prevalsi la più perfetta armonia ed il più completo accordo operativo, cosa che comprova il fatto che degli esseri evoluzionari possono realmente raggiungere le altezze di una saggezza divenuta perfetta che li qualifica per associarsi con le personalità di origine perfetta e di natura divina. La presenza delle assemblee deliberative sulle capitali dei superuniversi rivela la saggezza e fa presagire il trionfo finale dell’intera vasta concezione evoluzionaria del Padre Universale e del suo Figlio Eterno.

(180.2) 15:12.1 Quando parliamo dei rami esecutivo e deliberativo del governo di Uversa, voi potreste pensare, per analogia con certe forme del governo civile di Urantia, che noi abbiamo un terzo ramo, quello giudiziario, ed in effetti l’abbiamo; ma esso non ha funzionari separati. Le nostre corti sono costituite come segue: li presiedono, secondo la natura e la gravità del caso, un Antico dei Giorni, un Perfettore di Saggezza o un Consigliere Divino. Le prove a favore o a sfavore di un individuo, di un pianeta, di un sistema, di una costellazione o di un universo, sono presentate ed interpretate dai Censori. La difesa dei figli del tempo e dei pianeti evoluzionari è sostenuta dai Possenti Messaggeri, gli osservatori ufficiali del governo superuniversale presso gli universi locali ed i sistemi. La posizione del governo superiore è illustrata dagli Elevati in Autorità. E normalmente il verdetto è formulato da una commissione più o meno numerosa composta in eguale misura da Privi di Nome e Numero e da un gruppo di personalità comprensive scelte tra l’assemblea deliberativa.

(180.3) 15:12.2 Le corti degli Antichi dei Giorni sono i tribunali d’ultima istanza per i giudizi spirituali di tutti gli universi che ne dipendono. I Figli Sovrani degli universi locali sono supremi nei propri domini; essi sono soggetti al supergoverno soltanto nella misura in cui gli sottopongono volontariamente delle questioni per avere il consiglio o il giudizio degli Antichi dei Giorni, salvo per i casi che implicano l’estinzione delle creature dotate di volontà. Le ordinanze giudiziali sono emesse negli universi locali, ma le sentenze che comportano l’estinzione delle creature dotate di volontà sono sempre formulate nella capitale del superuniverso ed eseguite a partire da questa. I Figli degli universi locali possono decretare la sopravvivenza dei mortali, ma solo gli Antichi dei Giorni possono sedersi in giudizio esecutivo sulle questioni di vita o di morte eterna.

(180.4) 15:12.3 In tutte le materie che non richiedono dibattimento, la sottomissione di prove, gli Antichi dei Giorni o i loro associati emanano le proprie decisioni, e queste risoluzioni sono sempre unanimi. Qui, stiamo trattando dei consigli di perfezione. Non vi sono dissensi né opinioni di minoranza nei decreti di questi tribunali supremi e superlativi.

(180.5) 15:12.4 Salvo rare eccezioni, i supergoverni esercitano la loro giurisdizione su tutte le cose e su tutti gli esseri dei loro rispettivi domini. Le risoluzioni e le decisioni delle autorità superuniversali sono senza appello, poiché rappresentano le opinioni concordanti degli Antichi dei Giorni e dello Spirito Maestro che, dal Paradiso, presiede al destino del superuniverso interessato.

(181.1) 15:13.1 Un settore maggiore comprende circa un decimo di un superuniverso ed è costituito da cento settori minori, diecimila universi locali e circa cento miliardi di mondi abitabili. Questi settori maggiori sono amministrati da tre Perfezioni dei Giorni, Personalità Supreme della Trinità.

(181.2) 15:13.2 Le corti dei Perfezioni dei Giorni sono costituite in modo molto simile a quelle degli Antichi dei Giorni, salvo che esse non siedono in giudizio spirituale dei regni. Il lavoro di questi governi dei settori maggiori concerne principalmente lo status intellettuale di una vastissima creazione. I settori maggiori trattengono, giudicano, ripartiscono e classificano, per riferire ai tribunali degli Antichi dei Giorni, tutte le questioni d’importanza superuniversale di natura corrente ed amministrativa che non concernono direttamente l’amministrazione spirituale dei regni o l’esecuzione dei piani d’ascensione dei mortali stabiliti dai Governanti del Paradiso. L’apparato governativo di un settore maggiore non è differente da quello del superuniverso.

(181.3) 15:13.3 Come gli splendidi satelliti di Uversa si occupano della vostra preparazione spirituale finale per passare su Havona, così i settanta satelliti di Umajor la quinta sono dediti al vostro sviluppo ed alla vostra preparazione intellettuale di ordine superuniversale. Da tutto Orvonton si riuniscono qui gli esseri saggi che lavorano infaticabilmente per preparare i mortali del tempo al loro progresso ulteriore verso la carriera dell’eternità. La maggior parte di questa preparazione dei mortali ascendenti viene svolta sui settanta mondi di studio.

(181.4) 15:13.4 I governi dei settori minori sono presieduti da tre Recenti dei Giorni. La loro amministrazione si occupa principalmente del controllo, dell’unificazione e della stabilizzazione fisica, nonché della coordinazione corrente dell’amministrazione degli universi locali che li compongono. Ogni settore minore ingloba cento universi locali, diecimila costellazioni e un milione di sistemi, cioè circa un miliardo di mondi abitabili.

(181.5) 15:13.5 I mondi capitale dei settori minori sono il grande luogo d’incontro dei Controllori Fisici Maestri. Questi mondi capitale sono circondati dalle sette sfere d’istruzione che costituiscono le scuole di ammissione del superuniverso e sono i centri di formazione per la conoscenza fisica ed amministrativa concernente l’universo degli universi.

(181.6) 15:13.6 Gli amministratori dei governi dei settori minori sono sotto la diretta giurisdizione dei capi del settore maggiore. I Recenti dei Giorni ricevono tutti i rapporti sulle osservazioni e coordinano tutte le raccomandazioni che pervengono ad un superuniverso dagli Unioni dei Giorni che stazionano in osservazione e come consulenti della Trinità sulle sfere capitale degli universi locali, e dai Fedeli dei Giorni che sono analogamente addetti ai consigli degli Altissimi sulle capitali delle costellazioni. Tutti questi rapporti sono trasmessi ai Perfezioni dei Giorni sui settori maggiori, per essere poi passati alle corti degli Antichi dei Giorni. In tal modo il regime della Trinità si estende dalle costellazioni degli universi locali fino alla capitale del superuniverso. Nelle capitali dei sistemi locali non vi sono rappresentanti della Trinità.

(181.7) 15:14.1 Nell’evoluzione dei sette superuniversi si stanno rivelando sette propositi maggiori. Ogni scopo maggiore nell’evoluzione superuniversale troverà la sua espressione più completa soltanto in uno dei sette superuniversi, e quindi ogni superuniverso ha una funzione speciale ed una natura unica.

(182.1) 15:14.2 Orvonton, il settimo superuniverso, quello al quale appartiene il vostro universo locale, è conosciuto principalmente per la sua straordinaria e prodiga donazione di ministero misericordioso ai mortali dei regni. Esso è rinomato per il modo in cui prevale una giustizia temperata dalla misericordia ed in cui si esercita un potere condizionato dalla pazienza, mentre viene generosamente sacrificato del tempo al fine di assicurare la stabilizzazione dell’eternità. Orvonton è una dimostrazione d’amore e di misericordia nell’universo.

(182.2) 15:14.3 È tuttavia molto difficile descrivere il nostro concetto della vera natura del proposito evoluzionario che si sta rivelando in Orvonton, ma esso può essere espresso dicendo che in questa supercreazione noi percepiamo che i sei propositi specifici dell’evoluzione cosmica, qual è manifestata nelle sei supercreazioni associate, sono qui interassociati in un significato d’insieme. Per questa ragione abbiamo talvolta congetturato che la personalizzazione evolutasi e completata di Dio il Supremo governerà nel remoto futuro da Uversa i sette superuniversi perfezionati in tutta la maestà esperienziale del suo potere sovrano onnipotente allora raggiunto.

(182.3) 15:14.4 Come Orvonton è unico per natura e individuale per destino, così è anche per ognuno dei sei superuniversi ad esso associati. Gran parte di ciò che avviene in Orvonton, comunque, non vi è rivelato; e molti di questi aspetti non rivelati della vita di Orvonton troveranno più completa espressione in qualche altro superuniverso. I sette propositi dell’evoluzione superuniversale sono operanti in tutti i sette superuniversi, ma ogni supercreazione darà espressione più piena ad uno solo di questi propositi. Per capire di più su questi propositi superuniversali dovrebbero esservi rivelate molte cose che voi non capite, ed anche allora comprendereste molto poco. Tutta questa esposizione presenta soltanto uno sguardo fugace sull’immensa creazione alla quale appartengono il vostro mondo ed il vostro sistema locale.

(182.4) 15:14.5 Il vostro mondo è chiamato Urantia, ed è il numero 606 del gruppo planetario, o sistema, di Satania. Questo sistema ha attualmente 619 mondi abitati, e più di duecento altri pianeti si stanno evolvendo favorevolmente per divenire dei mondi abitati in qualche epoca futura.

(182.5) 15:14.6 Satania ha un mondo capitale chiamato Jerusem ed è il sistema numero ventiquattro della costellazione di Norlatiadek. La vostra costellazione, Norlatiadek, è costituita da cento sistemi locali ed ha un mondo capitale chiamato Edentia. Norlatiadek è la numero settanta dell’universo di Nebadon. L’universo locale di Nebadon è composto di cento costellazioni ed ha una capitale conosciuta come Salvington. L’universo di Nebadon è il numero ottantaquattro del settore minore di Ensa.

(182.6) 15:14.7 Il settore minore di Ensa è costituito da cento universi locali ed ha una capitale chiamata Uminor la terza. Questo settore minore è il numero tre del settore maggiore di Splandon. Splandon è composto di cento settori minori ed ha un mondo sede centrale chiamato Umajor la quinta. Esso è il quinto settore maggiore del superuniverso di Orvonton, il settimo segmento del grande universo. Voi potete così localizzare il vostro pianeta nello schema dell’organizzazione e dell’amministrazione dell’universo degli universi.

(182.7) 15:14.8 Nel grande universo il vostro mondo, Urantia, porta il numero 5.342.482.337.666. Questo è il numero di registrazione su Uversa ed in Paradiso, il vostro numero nel catalogo dei mondi abitati. Io conosco il suo numero di registrazione come sfera fisica, ma questo numero è così straordinariamente elevato che è di scarso significato pratico per la mente umana.

(183.1) 15:14.9 Il vostro pianeta è un membro di un cosmo enorme; voi appartenete ad una famiglia pressoché infinita di mondi, ma la vostra sfera è amministrata con altrettanta precisione e sostenuta con altrettanto amore come se fosse il solo mondo abitato esistente.

(183.2) 15:14.10 [Presentato da un Censore Universale proveniente da Uversa.]


 

(184.1) 16:0.1 I SETTE Spiriti Maestri del Paradiso sono le personalità primarie dello Spirito Infinito. In questo settuplo atto creativo di autoduplicazione, lo Spirito Infinito ha esaurito le possibilità associative matematicamente insite nell’esistenza effettiva delle tre persone della Deità. Se fosse stato possibile produrre un numero maggiore di Spiriti Maestri, essi sarebbero stati creati, ma vi sono esattamente sette possibilità di associazione, e solo sette, contenute nelle tre Deità. Ciò spiega perché l’universo è ripartito in sette grandi divisioni e perché il numero sette è la base fondamentale della sua organizzazione ed amministrazione.

(184.2) 16:0.2 I Sette Spiriti Maestri hanno così origine, e derivano le loro caratteristiche individuali, dalle sette affinità seguenti:

(184.3) 16:0.3 1. Il Padre Universale.

(184.4) 16:0.4 2. Il Figlio Eterno.

(184.5) 16:0.5 3. Lo Spirito Infinito.

(184.6) 16:0.6 4. Il Padre ed il Figlio.

(184.7) 16:0.7 5. Il Padre e lo Spirito.

(184.8) 16:0.8 6. Il Figlio e lo Spirito.

(184.9) 16:0.9 7. Il Padre, il Figlio e lo Spirito.

(184.10) 16:0.10 Noi sappiamo molto poco sull’azione del Padre e del Figlio nella creazione degli Spiriti Maestri. Apparentemente essi furono portati all’esistenza dagli atti personali dello Spirito Infinito, ma ci è stato chiaramente insegnato che il Padre ed il Figlio hanno entrambi partecipato alla loro origine.

(184.11) 16:0.11 Per carattere e natura spirituali questi Sette Spiriti del Paradiso sono come uno, ma in tutti gli altri aspetti dell’identità sono molto differenti, ed i risultati della loro attività nei superuniversi sono tali che le differenze individuali di ciascuno sono discernibili senza errore. Tutti i piani successivi dei sette segmenti del grande universo — ed anche dei segmenti correlativi dello spazio esterno — sono stati condizionati dalla diversità altro-che-spirituale di questi Sette Spiriti Maestri di supervisione suprema ed ultima.

(184.12) 16:0.12 Gli Spiriti Maestri hanno molte funzioni, ma nel tempo presente il loro dominio particolare è la supervisione centrale dei sette superuniversi. Ogni Spirito Maestro mantiene un enorme centro focale di forza che circola lentamente attorno alla periferia del Paradiso, conservando sempre una posizione opposta al superuniverso di sua supervisione diretta ed incentrata nel punto focale paradisiaco del suo specifico potere di controllo e della sua segmentata distribuzione d’energia. Le linee radiali di confine di ciascun superuniverso convergono effettivamente nella sede paradisiaca dello Spirito Maestro supervisore.

(185.1) 16:1.1 Il Creatore Congiunto, lo Spirito Infinito, è necessario al completamento della personalizzazione trina della Deità indivisa. Questa triplice personalizzazione della Deità ha una settupla possibilità intrinseca di espressione individuale ed associativa. Per questa ragione il piano susseguente per creare degli universi abitati da esseri intelligenti e potenzialmente spirituali, debitamente espressivi del Padre, del Figlio e dello Spirito, rese ineluttabile la personalizzazione dei Sette Spiriti Maestri. Noi siamo indotti a parlare della triplice personalizzazione della Deità come dell’inevitabilità assoluta, ed a considerare l’apparizione dei Sette Spiriti Maestri come l’inevitabilità subassoluta.

(185.2) 16:1.2 Sebbene i Sette Spiriti Maestri siano appena espressivi della triplice Deità, sono la rappresentazione eterna della Deità settupla, cioè le funzioni attive ed associative delle tre persone della Deità d’esistenza eterna. Grazie a questi Sette Spiriti, in loro e per loro mezzo, il Padre Universale, il Figlio Eterno o lo Spirito Infinito, o un’associazione di due di loro, sono in grado di operare come tali. Quando il Padre, il Figlio e lo Spirito agiscono congiuntamente, possono operare, ed operano, tramite lo Spirito Maestro Numero Sette, ma non in quanto Trinità. Gli Spiriti Maestri rappresentano singolarmente e collettivamente tutte le funzioni possibili della Deità, singole e multiple, ma non collettive, non quelle della Trinità. Lo Spirito Maestro Numero Sette è personalmente non funzionale in rapporto alla Trinità del Paradiso, e proprio per questo egli può operare personalmente per l’Essere Supremo.

(185.3) 16:1.3 Ma quando i Sette Spiriti Maestri lasciano le loro singole sedi di potere personale e di autorità superuniversale e si riuniscono attorno all’Attore Congiunto nella presenza trina della Deità del Paradiso, subito essi stessi rappresentano collettivamente il potere, la saggezza e l’autorità funzionali della Deità indivisa — la Trinità — nei confronti degli universi in evoluzione ed in essi. Tale unione paradisiaca della settupla espressione primordiale della Deità comprende effettivamente, congloba letteralmente, tutti gli attributi ed i comportamenti delle tre Deità eterne in Supremazia ed in Ultimità. A tutti i fini pratici i Sette Spiriti Maestri inglobano il dominio funzionale del Supremo-Ultimo per l’universo maestro ed in esso.

(185.4) 16:1.4 Per quanto noi possiamo discernere, questi Sette Spiriti sono associati alle attività divine delle tre persone eterne della Deità; e noi non scopriamo alcuna prova dell’associazione diretta con le presenze funzionali delle tre fasi eterne dell’Assoluto. Quando sono associati, gli Spiriti Maestri rappresentano le Deità del Paradiso in ciò che può essere concepito approssimativamente come il dominio finito dell’azione. Esso può abbracciare molto di ciò che è ultimo ma non assoluto.

(185.5) 16:2.1 Come il Figlio Originale ed Eterno è rivelato tramite le persone in numero sempre crescente dei Figli divini, così lo Spirito Divino ed Infinito è rivelato attraverso i canali dei Sette Spiriti Maestri e dei loro gruppi spirituali associati. Al centro dei centri lo Spirito Infinito è avvicinabile, ma non tutti quelli che raggiungono il Paradiso sono immediatamente in grado di discernere la sua personalità e la sua presenza differenziata. Però tutti coloro che raggiungono l’universo centrale possono comunicare direttamente, e comunicano, con uno dei Sette Spiriti Maestri, quello che presiede il superuniverso dal quale proviene il pellegrino dello spazio appena arrivato.

(186.1) 16:2.2 Il Padre del Paradiso parla all’universo degli universi soltanto tramite suo Figlio, mentre il Padre ed il Figlio agiscono congiuntamente solo tramite lo Spirito Infinito. Fuori del Paradiso e di Havona lo Spirito Infinito parla solamente attraverso la voce dei Sette Spiriti Maestri.

(186.2) 16:2.3 Lo Spirito Infinito esercita un’influenza di presenza personale all’interno dei confini del sistema Paradiso-Havona; altrove la sua presenza spirituale personale è manifestata da uno dei Sette Spiriti Maestri ed attraverso di lui. Perciò, in qualsiasi mondo o in qualsiasi individuo, la presenza spirituale superuniversale della Terza Sorgente e Centro è condizionata dalla natura unica dello Spirito Maestro che sovrintende a quel segmento della creazione. Per converso, le linee congiunte di forza e d’intelligenza spirituali passano all’interno verso la Terza Persona della Deità tramite i Sette Spiriti Maestri.

(186.3) 16:2.4 I Sette Spiriti Maestri sono dotati collettivamente degli attributi supremi-ultimi della Terza Sorgente e Centro. Benché ciascuno di loro partecipi individualmente di questa dotazione, solo collettivamente essi manifestano gli attributi d’onnipotenza, d’onniscienza e di onnipresenza. Nessuno di loro può operare universalmente in tale modo. Come individui e nell’esercizio di questi poteri di supremazia e di ultimità ciascuno è personalmente limitato al superuniverso di sua diretta supervisione.

(186.4) 16:2.5 Tutto ciò che vi è stato detto riguardo alla divinità e alla personalità dell’Attore Congiunto si applica egualmente e completamente ai Sette Spiriti Maestri, che distribuiscono così efficacemente lo Spirito Infinito ai sette segmenti del grande universo conformemente alla loro dotazione divina ed alle loro nature differenti ed individualmente uniche. Sarebbe perciò appropriato attribuire al loro gruppo collettivo di sette ogni nome o tutti i nomi dello Spirito Infinito. Collettivamente essi sono uno con il Creatore Congiunto su tutti i livelli subassoluti.

(186.5) 16:3.1 I Sette Spiriti Maestri sono esseri indescrivibili, ma sono distintamente e nettamente personali. Essi hanno dei nomi, ma noi preferiamo presentarli con il loro numero. In quanto personalizzazioni primarie dello Spirito Infinito essi sono simili, ma come espressioni primarie delle sette associazioni possibili della Deità trina sono essenzialmente differenti nella loro natura, e questa diversità di natura determina la differente conduzione dei loro superuniversi. Questi Sette Spiriti Maestri possono essere descritti come segue:

(186.6) 16:3.2 Spirito Maestro Numero Uno. Questo Spirito è in special modo la rappresentazione diretta del Padre del Paradiso. Egli è una manifestazione peculiare ed efficace del potere, dell’amore e della saggezza del Padre Universale. È lo stretto associato ed il consigliere superno del capo dei Monitori del Mistero, l’essere che presiede al Collegio degli Aggiustatori Personalizzati su Divinington. In tutte le associazioni dei Sette Spiriti Maestri è sempre lo Spirito Maestro Numero Uno che parla per il Padre Universale.

(186.7) 16:3.3 Questo Spirito presiede al primo superuniverso e, pur manifestando infallibilmente la natura divina di una personalizzazione primaria dello Spirito Infinito, sembra assomigliare nel carattere più specialmente al Padre Universale. Egli è sempre in collegamento personale con i sette Spiriti Riflettivi che sono nella capitale del primo superuniverso.

(187.1) 16:3.4 Spirito Maestro Numero Due. Questo Spirito rappresenta adeguatamente la natura incomparabile ed il carattere affascinante del Figlio Eterno, il primogenito di tutta la creazione. Egli è sempre in stretta associazione con tutti gli ordini di Figli di Dio ogniqualvolta capiti a costoro di trovarsi nell’universo residenziale singolarmente o in gioioso conclave. In tutte le assemblee dei Sette Spiriti Maestri egli parla sempre per il Figlio Eterno ed in suo nome.

(187.2) 16:3.5 Questo Spirito dirige i destini del superuniverso numero due e governa questo vasto dominio come farebbe il Figlio Eterno. Egli è sempre in collegamento con i sette Spiriti Riflettivi situati nella capitale del secondo superuniverso.

(187.3) 16:3.6 Spirito Maestro Numero Tre. Questa personalità spirituale assomiglia in modo particolare allo Spirito Infinito e dirige i movimenti e l’opera di molte delle personalità elevate dello Spirito Infinito. Egli presiede le loro assemblee ed è strettamente associato con tutte le personalità che hanno origine esclusiva dalla Terza Sorgente e Centro. Quando i Sette Spiriti Maestri sono in consiglio, è sempre lo Spirito Maestro Numero Tre che parla per lo Spirito Infinito.

(187.4) 16:3.7 Questo Spirito è responsabile del superuniverso numero tre ed amministra gli affari di questo segmento come farebbe lo Spirito Infinito. Egli è sempre in collegamento con gli Spiriti Riflettivi che sono nella capitale del terzo superuniverso.

(187.5) 16:3.8 Spirito Maestro Numero Quattro. Poiché condivide le nature congiunte del Padre e del Figlio, questo Spirito Maestro è l’influenza determinante in ciò che concerne la politica e le procedure del Padre-Figlio nei consigli dei Sette Spiriti Maestri. Tale Spirito è il direttore e consigliere principale degli esseri ascendenti che hanno raggiunto lo Spirito Infinito e che sono divenuti così candidati a vedere il Figlio ed il Padre. Egli assiste l’immenso gruppo di personalità che hanno origine dal Padre e dal Figlio. Quando diventa necessario rappresentare il Padre ed il Figlio nell’associazione dei Sette Spiriti Maestri, è sempre lo Spirito Maestro Numero Quattro che parla.

(187.6) 16:3.9 Questo Spirito si prende cura del quarto segmento del grande universo conformemente alla sua peculiare associazione degli attributi del Padre Universale e del Figlio Eterno. Egli è sempre in collegamento personale con gli Spiriti Riflettivi della capitale del quarto superuniverso.

(187.7) 16:3.10 Spirito Maestro Numero Cinque. Questa personalità divina, che unisce mirabilmente in sé i caratteri del Padre Universale e dello Spirito Infinito, è il consigliere dell’immenso gruppo di esseri conosciuti come direttori di potere, centri di potere e controllori fisici. Tale Spirito assiste anche tutte le personalità che hanno origine dal Padre e dall’Attore Congiunto. Nei consigli dei Sette Spiriti Maestri, quando è in questione il comportamento del Padre-Spirito, è sempre lo Spirito Maestro Numero Cinque che parla.

(187.8) 16:3.11 Questo Spirito dirige il benessere del quinto superuniverso in modo da suggerire l’azione congiunta del Padre Universale e dello Spirito Infinito. Egli è sempre in collegamento con gli Spiriti Riflettivi della capitale del quinto superuniverso.

(187.9) 16:3.12 Spirito Maestro Numero Sei. Questo essere divino pare rappresentare il carattere congiunto del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito. Ogniqualvolta le creature congiuntamente create dal Figlio e dallo Spirito si riuniscono nell’universo centrale, è questo Spirito Maestro che funge da loro consigliere; e quando nei consigli dei Sette Spiriti Maestri si rende necessario parlare congiuntamente per il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito, è lo Spirito Maestro Numero Sei che risponde.

(188.1) 16:3.13 Questo Spirito dirige gli affari del sesto superuniverso come farebbero il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito. Egli è sempre in collegamento con gli Spiriti Riflettivi che sono nella capitale del sesto superuniverso.

(188.2) 16:3.14 Spirito Maestro Numero Sette. Lo Spirito che presiede al settimo superuniverso è un ritratto straordinariamente rassomigliante del Padre Universale, del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito. Il Settimo Spirito, il consigliere che sostiene tutti gli esseri di origine trina, è anche il consigliere e direttore di tutti i pellegrini ascendenti di Havona, quegli umili esseri che hanno raggiunto le corti di gloria grazie al ministero congiunto del Padre, del Figlio e dello Spirito.

(188.3) 16:3.15 Il Settimo Spirito Maestro non rappresenta organicamente la Trinità del Paradiso, ma è un fatto stabilito che la sua natura personale e spirituale è il ritratto dell’Attore Congiunto in proporzioni uguali delle tre persone infinite la cui unione di Deità è la Trinità del Paradiso, e la cui funzione in quanto tale è la sorgente della natura personale e spirituale di Dio il Supremo. Di conseguenza, il Settimo Spirito Maestro rivela una relazione personale ed organica con la persona spirituale del Supremo in evoluzione. Per tale ragione, nei consigli degli Spiriti Maestri nell’alto, quando si rende necessario procedere ad uno scrutinio sul comportamento personale congiunto del Padre, del Figlio e dello Spirito, o descrivere l’atteggiamento spirituale dell’Essere Supremo, è lo Spirito Maestro Numero Sette che entra in funzione. Egli diventa per ciò stesso il capo che presiede il consiglio paradisiaco dei Sette Spiriti Maestri.

(188.4) 16:3.16 Nessuno dei Sette Spiriti rappresenta organicamente la Trinità del Paradiso, ma quando tali spiriti si uniscono come Deità settupla, questa unione in senso di deità — non in senso personale — equivale ad un livello di funzione associabile alle funzioni della Trinità. In questo senso “lo Spirito Settuplo” è funzionalmente associabile alla Trinità del Paradiso. È anche in questo senso che lo Spirito Maestro Numero Sette parla talvolta per confermare i comportamenti della Trinità, o piuttosto agisce come portavoce dell’atteggiamento dell’unione di Spirito Settuplo concernente il comportamento dell’unione della Triplice Deità, il comportamento della Trinità del Paradiso.

(188.5) 16:3.17 Le molteplici funzioni del Settimo Spirito Maestro iniziano così da un ritratto congiunto delle nature personali del Padre, del Figlio e dello Spirito, passano per una rappresentazione dell’atteggiamento personale di Dio il Supremo, e giungono a rivelare il comportamento della deità della Trinità del Paradiso. E sotto certi aspetti questo Spirito che presiede esprime similmente i comportamenti dell’Ultimo e del Supremo-Ultimo.

(188.6) 16:3.18 È lo Spirito Maestro Numero Sette che, nelle sue molteplici funzioni, incoraggia personalmente i progressi dei candidati all’ascensione provenienti dai mondi del tempo nei loro tentativi di raggiungere la comprensione della Deità indivisa di Supremazia. Tale comprensione implica che questi ultimi colgano la sovranità esistenziale della Trinità della Supremazia, coordinata con un concetto della crescente sovranità esperienziale dell’Essere Supremo, tale da costituire la capacità della creatura di comprendere l’unità della Supremazia. Il riconoscimento da parte della creatura di questi tre fattori equivale alla comprensione havoniana della realtà della Trinità e conferisce ai pellegrini del tempo la capacità di penetrare infine la Trinità, di scoprire le tre persone infinite della Deità.

(188.7) 16:3.19 L’incapacità dei pellegrini di Havona di trovare completamente Dio il Supremo è compensata dal Settimo Spirito Maestro, la cui natura trina rivela in maniera così peculiare la persona spirituale del Supremo. Durante la presente era dell’universo, in cui non è possibile contattare la persona del Supremo, lo Spirito Maestro Numero Sette funziona al posto del Dio delle creature ascendenti in materia di relazioni personali. Egli è l’essere spirituale elevato che tutti gli ascendenti sono certi di riconoscere e in un certo grado di comprendere quando raggiungeranno i centri di gloria.

(189.1) 16:3.20 Questo Spirito Maestro è sempre in collegamento con gli Spiriti Riflettivi di Uversa, la capitale del settimo superuniverso, il nostro segmento della creazione. La sua amministrazione di Orvonton rivela la meravigliosa simmetria dell’amalgama coordinato delle nature divine del Padre, del Figlio e dello Spirito.

(189.2) 16:4.1 I Sette Spiriti Maestri sono la rappresentazione completa dello Spirito Infinito per gli universi evoluzionari. Essi rappresentano la Terza Sorgente e Centro nelle relazioni di energia, di mente e di spirito. Sebbene operino come capi coordinatori del controllo amministrativo universale dell’Attore Congiunto, non va dimenticato che essi hanno origine negli atti creativi delle Deità del Paradiso. È letteralmente vero che questi Sette Spiriti sono il potere fisico, la mente cosmica e la presenza spirituale personalizzati della Deità trina, “i Sette Spiriti di Dio inviati in tutto l’universo”.

(189.3) 16:4.2 Gli Spiriti Maestri sono unici nel senso che operano su tutti i livelli universali di realtà, eccetto quello assoluto. Essi sono quindi dei supervisori efficaci e perfetti di tutte le fasi degli affari amministrativi su tutti i livelli delle attività superuniversali. È difficile per la mente mortale comprendere molto riguardo agli Spiriti Maestri perché il loro lavoro è così altamente specializzato eppure onnicomprensivo, così straordinariamente materiale ed allo stesso tempo così squisitamente spirituale. Questi creatori versatili della mente cosmica sono i progenitori dei Direttori di Potere d’Universo e sono essi stessi i direttori supremi della vastissima creazione di creature spirituali.

(189.4) 16:4.3 I Sette Spiriti Maestri sono i creatori dei Direttori di Potere d’Universo e dei loro associati, entità che sono indispensabili all’organizzazione, al controllo e alla regolazione delle energie fisiche del grande universo. Questi stessi Spiriti Maestri assistono in modo molto sostanziale i Figli Creatori nell’opera di formazione e di organizzazione degli universi locali.

(189.5) 16:4.4 Noi non riusciamo ad individuare una connessione personale tra il lavoro d’energia cosmica degli Spiriti Maestri e le funzioni di forza dell’Assoluto Non Qualificato. Le manifestazioni d’energia che sono sotto la giurisdizione degli Spiriti Maestri sono tutte dirette dalla periferia del Paradiso; esse non sembrano essere associate in alcun modo diretto ai fenomeni di forza identificati con la superficie inferiore del Paradiso.

(189.6) 16:4.5 Quando incontriamo le attività funzionali dei vari Supervisori di Potere Morontiale, ci troviamo indubbiamente di fronte a certe attività non rivelate degli Spiriti Maestri. Chi se non questi progenitori dei controllori fisici e dei ministri spirituali sarebbe riuscito a combinare ed associare energie materiali e spirituali in modo da produrre una fase di realtà universale non ancora esistente — la sostanza morontiale e la mente morontiale?

(189.7) 16:4.6 Gran parte della realtà dei mondi spirituali è di ordine morontiale, una fase di realtà universale totalmente sconosciuta su Urantia. Lo scopo dell’esistenza delle personalità è spirituale, ma le creazioni morontiali s’interpongono sempre, colmando l’abisso tra i regni materiali di origine mortale e le sfere superuniversali di status spirituale in progresso. È in questo regno che gli Spiriti Maestri portano il loro grande contributo al piano d’ascensione degli uomini al Paradiso.

(190.1) 16:4.7 I Sette Spiriti Maestri hanno dei rappresentanti personali che operano in tutto il grande universo. Ma poiché la grande maggioranza di questi esseri subordinati non si occupa direttamente del piano ascendente di progressione dei mortali nel sentiero della perfezione paradisiaca, poco o nulla è stato rivelato su di essi. Una grandissima parte dell’attività dei Sette Spiriti Maestri rimane celata alla comprensione umana perché non riguarda in alcun modo direttamente il vostro problema dell’ascensione al Paradiso.

(190.2) 16:4.8 È altamente probabile, anche se non siamo in grado di fornire una prova certa, che lo Spirito Maestro di Orvonton eserciti un’influenza decisiva nelle seguenti sfere di attività:

(190.3) 16:4.9 1. I procedimenti di avvio della vita attuati dai Portatori di Vita di un universo locale.

(190.4) 16:4.10 2. Le attivazioni della vita da parte degli spiriti aiutanti della mente donati ai mondi dallo Spirito Creativo di un universo locale.

(190.5) 16:4.11 3. Le fluttuazioni nelle manifestazioni d’energia mostrate dalle unità di materia organizzata che reagiscono alla gravità lineare.

(190.6) 16:4.12 4. Il comportamento dell’energia emergente quando è totalmente liberata dalla presa dell’Assoluto Non Qualificato, divenendo così sensibile all’influenza diretta della gravità lineare ed alle manipolazioni dei Direttori di Potere d’Universo e dei loro associati.

(190.7) 16:4.13 5. La dotazione dello spirito di ministero dello Spirito Creativo di un universo locale, conosciuto su Urantia come lo Spirito Santo.

(190.8) 16:4.14 6. La dotazione successiva dello spirito dei Figli di conferimento, chiamato su Urantia il Consolatore o lo Spirito della Verità.

(190.9) 16:4.15 7. Il meccanismo della riflettività degli universi locali e del superuniverso. Molti aspetti connessi con questo fenomeno straordinario non possono essere ragionevolmente spiegati o razionalmente capiti senza postulare l’attività degli Spiriti Maestri in associazione con l’Attore Congiunto e con l’Essere Supremo.

(190.10) 16:4.16 Nonostante la nostra incapacità di comprendere adeguatamente le molteplici attività dei Sette Spiriti Maestri, siamo convinti che nella vasta gamma delle attività universali vi sono due domini con i quali essi non hanno assolutamente nulla a che fare: il conferimento ed il ministero degli Aggiustatori di Pensiero e le funzioni inscrutabili dell’Assoluto Non Qualificato.

(190.11) 16:5.1 Ogni segmento del grande universo, ogni singolo universo e mondo, gode i benefici del consiglio e della saggezza congiunti di tutti i Sette Spiriti Maestri, ma riceve l’impronta personale di uno solo di loro. E la natura personale di ogni Spirito Maestro pervade totalmente e condiziona in modo unico il suo super-universo.

(190.12) 16:5.2 A causa di questa influenza personale dei Sette Spiriti Maestri ogni creatura di ogni ordine di esseri intelligenti, fuori del Paradiso e di Havona, porta necessariamente il caratteristico marchio d’individualità indicativo della natura ancestrale di uno di questi Sette Spiriti del Paradiso. Per quanto concerne i sette superuniversi, ogni creatura nativa, uomo o angelo, porterà per sempre questo distintivo d’identificazione natale.

(191.1) 16:5.3 I Sette Spiriti Maestri non invadono in modo diretto la mente materiale delle singole creature dei mondi evoluzionari dello spazio. I mortali di Urantia non sperimentano la presenza personale dell’influenza mentale-spirituale dello Spirito Maestro di Orvonton. Se questo Spirito Maestro giunge ad un qualche tipo di contatto con la singola mente mortale nel corso delle ere evoluzionarie primitive di un mondo abitato, ciò deve avvenire tramite il ministero dello Spirito Creativo dell’universo locale, la consorte ed associata del Figlio Creatore di Dio che presiede ai destini di ogni creazione locale. Ma questo stesso Spirito Madre Creativo è, per natura e carattere, del tutto simile allo Spirito Maestro di Orvonton.

(191.2) 16:5.4 Il marchio fisico di uno Spirito Maestro è parte dell’origine materiale dell’uomo. L’intera carriera morontiale è vissuta sotto l’influenza continua di questo stesso Spirito Maestro. Non è affatto strano che la carriera spirituale successiva di un tale mortale ascendente non cancelli mai del tutto il marchio caratteristico di questo medesimo Spirito supervisore. L’impronta di uno Spirito Maestro è fondamentale per l’esistenza stessa di ciascuno stadio d’ascensione dei mortali precedente a quello di Havona.

(191.3) 16:5.5 Le tendenze distintive della personalità palesate nell’esperienza di vita dei mortali evoluzionari, che sono caratteristiche in ogni superuniverso e che esprimono direttamente la natura dello Spirito Maestro dominante, non vengono mai del tutto cancellate, nemmeno dopo che tali ascendenti hanno subito la lunga preparazione e la disciplina unificatrice incontrate sul miliardo di sfere d’istruzione di Havona. Anche la successiva intensa preparazione del Paradiso non è sufficiente ad estirpare i contrassegni d’origine del superuniverso. Per tutta l’eternità un mortale ascendente mostrerà i tratti indicativi dello Spirito che presiede al suo superuniverso natale. Anche nel Corpo della Finalità, quando si desidera arrivare ad una relazione di Trinità completa con la creazione evoluzionaria, o rappresentare questa relazione, si riunisce sempre un gruppo di sette finalitari, uno proveniente da ciascun superuniverso.

(191.4) 16:6.1 Gli Spiriti Maestri sono la sorgente settupla della mente cosmica, il potenziale intellettuale del grande universo. Questa mente cosmica è una manifestazione subassoluta della mente della Terza Sorgente e Centro e, per certi aspetti, è funzionalmente collegata con la mente dell’Essere Supremo in evoluzione.

(191.5) 16:6.2 Su un mondo come Urantia non s’incontra l’influenza diretta dei Sette Spiriti Maestri negli affari delle razze umane. Voi vivete sotto l’influenza diretta dello Spirito Creativo di Nebadon. Tuttavia, questi stessi Spiriti Maestri dominano le reazioni fondamentali della mente di tutte le creature, perché sono la fonte reale dei potenziali intellettuali e spirituali che sono stati specializzati negli universi locali per funzionare nella vita degli individui che abitano i mondi evoluzionari del tempo e dello spazio.

(191.6) 16:6.3 Il fatto della mente cosmica spiega l’affinità di vari tipi di menti umane e superumane. Non solo gli spiriti affini sono attratti gli uni verso gli altri, ma le menti affini sono pure molto fraterne ed inclini a cooperare l’una con l’altra. Si osservano talvolta delle menti umane che seguono vie di sorprendente similarità e d’inspiegabile accordo.

(191.7) 16:6.4 Esiste in tutte le associazioni di personalità della mente cosmica una qualità che si potrebbe denominare la “reazione alla realtà”. È questa dotazione cosmica universale delle creature dotate di volontà che impedisce loro di divenire vittime impotenti di affermazioni aprioristiche emesse dalla scienza, dalla filosofia e dalla religione. Tale sensibilità alla realtà della mente cosmica risponde a certe fasi della realtà esattamente come l’energia-materia risponde alla gravità. Sarebbe ancor più corretto dire che queste realtà supermateriali reagiscono così alla mente del cosmo.

(192.1) 16:6.5 La mente cosmica risponde infallibilmente (riconosce la risposta) su tre livelli di realtà universale. Queste risposte sono evidenti per se stesse alle menti che ragionano con chiarezza e con profondità di pensiero. Questi livelli di realtà sono:

(192.2) 16:6.6 1. La causalità — il dominio della realtà dei sensi fisici, i regni scientifici dell’uniformità logica, la differenziazione tra ciò che è fattuale e ciò che non lo è, le conclusioni riflessive basate sulla risposta cosmica. Questa è la forma matematica della discriminazione cosmica.

(192.3) 16:6.7 2. Il dovere — il dominio della realtà della morale nel regno della filosofia, l’arena della ragione, il riconoscimento del bene e del male relativo. Questa è la forma giudiziale della discriminazione cosmica.

(192.4) 16:6.8 3. L’adorazione — il dominio spirituale della realtà dell’esperienza religiosa, la comprensione personale della fraternità divina, il riconoscimento dei valori spirituali, l’assicurazione della sopravvivenza eterna, l’ascesa dalla condizione di servi di Dio alla gioia e alla libertà dei figli di Dio. Questo è il più alto discernimento della mente cosmica, la forma reverenziale e adoratrice della discriminazione cosmica.

(192.5) 16:6.9 Questi discernimenti scientifici, morali e spirituali, queste risposte cosmiche, sono innati nella mente cosmica che dota tutte le creature volitive. L’esperienza della vita non manca mai di sviluppare queste tre intuizioni cosmiche; esse sono essenziali per l’autocoscienza del pensiero riflessivo. Ma è triste constatare che così poche persone su Urantia provano piacere a coltivare tali qualità di pensiero cosmico coraggioso e indipendente.

(192.6) 16:6.10 Nei conferimenti della mente agli universi locali, questo triplice discernimento della mente cosmica costituisce i presupposti che consentono all’uomo di funzionare come personalità razionale ed autocosciente nei domini della scienza, della filosofia e della religione. In altri termini, il riconoscimento della realtà di queste tre manifestazioni dell’Infinito avviene per mezzo di una tecnica cosmica di autorivelazione. L’energia-materia è riconosciuta con la logica matematica dei sensi; la mente-ragione conosce intuitivamente il proprio dovere morale; lo spirito-fede (l’adorazione) è la religione della realtà dell’esperienza spirituale. Questi tre fattori basilari del pensare riflessivo possono essere unificati e coordinati nello sviluppo della personalità, o possono diventare sproporzionati e virtualmente discordanti nelle loro rispettive funzioni. Ma quando vengono unificati, essi producono un forte carattere consistente nella correlazione di una scienza fattuale, di una filosofia morale e di un’esperienza religiosa autentica. Sono queste tre intuizioni cosmiche che danno una validità obiettiva, una realtà, all’esperienza dell’uomo nelle cose, nei significati e nei valori, e all’esperienza ch’egli fa con essi.

(192.7) 16:6.11 Il proposito dell’educazione è di sviluppare ed affinare queste doti innate della mente umana; quello della civiltà è di esprimerle; quello dell’esperienza della vita è di realizzarle; quello della religione è di nobilitarle e quello della personalità è di unificarle.

(192.8) 16:7.1 L’intelligenza da sola non può spiegare la natura morale. La moralità, la virtù, è innata nella personalità umana. L’intuizione morale, il senso del dovere, è una componente della dotazione mentale umana ed è associata alle altre doti inalienabili della natura umana: la curiosità scientifica e l’intuito spirituale. La mentalità dell’uomo trascende di molto quella dei suoi cugini animali, ma è la sua natura morale e religiosa ciò che lo distingue in modo particolare dal mondo animale.

(193.1) 16:7.2 La reazione selettiva di un animale è limitata al livello motorio di comportamento. Il supposto intuito degli animali superiori è ad un livello motorio e di solito appare solo dopo l’esperienza di tentativi e di errori di movimento. L’uomo è in grado di esercitare il proprio discernimento scientifico, morale e spirituale prima di ogni esplorazione o sperimentazione.

(193.2) 16:7.3 Solo una personalità può sapere quello che farà prima di farlo; solo le personalità possiedono capacità di discernimento prima di fare un’esperienza. Una personalità può guardare prima di saltare e può quindi imparare guardando come pure saltando. Un animale non personale normalmente impara solo saltando.

(193.3) 16:7.4 Come risultato dell’esperienza, un animale diviene capace di esaminare i differenti modi di raggiungere uno scopo e di scegliere un approccio basato sull’esperienza accumulata. Ma una personalità può anche esaminare lo scopo stesso e giudicare la sua validità, il suo valore. L’intelligenza da sola può distinguere i metodi migliori per raggiungere dei fini indistinti, ma un essere morale possiede un discernimento che gli permette di discriminare sia tra fini che tra mezzi. Ed un essere morale che sceglie la virtù è nondimeno intelligente. Egli sa quello che fa, perché lo fa, dove va e come vi perverrà.

(193.4) 16:7.5 Quando l’uomo non giunge a discriminare i fini dei suoi sforzi di mortale, si trova a funzionare sul livello d’esistenza degli animali. Egli non è riuscito ad avvalersi dei vantaggi superiori di quell’acume materiale, di quella discriminazione morale e di quella intuizione spirituale che fanno parte integrante della sua dotazione di mente cosmica in quanto essere personale.

(193.5) 16:7.6 La virtù è rettitudine — conformità con il cosmo. Nominare delle virtù non è definirle, ma viverle equivale a conoscerle. La virtù non è mera conoscenza e nemmeno saggezza, ma piuttosto la realtà dell’esperienza progressiva nel raggiungimento di livelli ascendenti di realizzazione cosmica. Nella vita quotidiana dell’uomo mortale, la virtù è realizzata con la scelta costante del bene anziché del male, e questa capacità di scegliere è la prova del possesso di una natura morale.

(193.6) 16:7.7 La scelta dell’uomo tra il bene ed il male è influenzata non soltanto dalla profondità della sua natura morale, ma anche da fattori quali l’ignoranza, l’immaturità e l’illusione. Nell’esercizio della virtù entra pure in gioco un senso delle proporzioni, perché il male può essere perpetrato scegliendo uno scopo minore in luogo di uno maggiore a causa di un travisamento o di una disillusione. L’arte della valutazione relativa o della misurazione comparativa entra nella pratica delle virtù del regno morale.

(193.7) 16:7.8 La natura morale dell’uomo sarebbe impotente senza l’arte della misura, la discriminazione incorporata nella sua capacità di vagliare i significati. Allo stesso modo la scelta morale sarebbe inutile senza quella intuizione cosmica che dona coscienza dei valori spirituali. Dal punto di vista dell’intelligenza l’uomo si eleva al livello di un essere morale perché è dotato di personalità.

(193.8) 16:7.9 La moralità non può mai essere fatta progredire mediante la legge o la forza. Essa è una questione personale e di libero arbitrio, e deve propagarsi per contagio prodotto dal contatto di persone moralmente fragranti con quelle di minore sensibilità morale, ma che sono anche, in una certa misura, desiderose di fare la volontà del Padre.

(193.9) 16:7.10 Gli atti morali sono quei compimenti umani caratterizzati dall’intelligenza più elevata, diretti da un discernimento selettivo sia nella scelta di fini superiori che nella selezione dei mezzi morali per raggiungere questi fini. Una tale condotta è virtuosa. La virtù suprema, allora, consiste nella scelta di fare con tutto il cuore la volontà del Padre celeste.

(194.1) 16:8.1 Il Padre Universale conferisce la personalità a numerosi ordini di esseri che operano su diversi livelli della realtà universale. Gli esseri umani di Urantia sono dotati della personalità di tipo finito-mortale funzionante al livello dei figli ascendenti di Dio.

(194.2) 16:8.2 Anche se noi difficilmente possiamo accingerci a definire la personalità, possiamo tentare di esporre ciò che comprendiamo dei fattori noti che vanno a costituire l’insieme delle energie materiali, mentali e spirituali, la cui interassociazione costituisce il meccanismo nel quale, sul quale e con il quale il Padre Universale fa funzionare la personalità che ha conferito.

(194.3) 16:8.3 La personalità è uno straordinario dono di natura originale la cui esistenza è indipendente dal conferimento dell’Aggiustatore di Pensiero ed antecedente a lui. Tuttavia, la presenza dell’Aggiustatore accresce la manifestazione qualitativa della personalità. Gli Aggiustatori di Pensiero, quando escono dal Padre, sono identici in natura, ma la personalità è diversificata, originale ed esclusiva; ed inoltre la manifestazione della personalità è condizionata e qualificata dalla natura e dalle qualità delle energie associate di natura materiale, mentale e spirituale che costituiscono il veicolo organico per la manifestazione della personalità.

(194.4) 16:8.4 Le personalità possono essere simili, ma non sono mai le stesse. Le persone di una data serie, di un dato tipo, ordine o modello possono assomigliarsi, e si assomigliano, ma non sono mai identiche. La personalità è quella caratteristica di un individuo che noi conosciamo e che ci permetterà d’identificare tale essere in qualche momento futuro indipendentemente dalla natura e dall’entità dei cambiamenti di forma, di mente o di status spirituale. La personalità è quella parte di un individuo che ci consente di riconoscere e d’identificare positivamente quella persona come la persona che abbiamo precedentemente conosciuto, anche se è molto cambiata a seguito della modificazione del veicolo di espressione e di manifestazione della sua personalità.

(194.5) 16:8.5 La personalità della creatura si distingue grazie a due fenomeni spontanei e caratteristici del comportamento umano reattivo: la coscienza di sé ed il libero arbitrio relativo ad essa associato.

(194.6) 16:8.6 La coscienza di sé consiste nella consapevolezza intellettuale della realtà della personalità ed include la capacità di riconoscere la realtà di altre personalità. Essa è indicativa della capacità di un’esperienza individualizzata nelle realtà cosmiche, e con esse, equivalente al raggiungimento dello status d’identità nelle relazioni di personalità dell’universo. La coscienza di sé implica il riconoscimento della realtà del ministero della mente e la realizzazione dell’indipendenza relativa del libero arbitrio creativo e determinativo.

(194.7) 16:8.7 Il libero arbitrio relativo che caratterizza l’autocoscienza della personalità umana è implicato nei seguenti casi:

(194.8) 16:8.8 1. Decisione morale, la saggezza più elevata.

(194.9) 16:8.9 2. Scelta spirituale, il discernimento della verità.

(194.10) 16:8.10 3. Amore disinteressato, il servizio di fratellanza.

(194.11) 16:8.11 4. Cooperazione intenzionale, la lealtà di gruppo.

(194.12) 16:8.12 5. Intuizione cosmica, la comprensione dei significati universali.

(194.13) 16:8.13 6. Consacrazione della personalità, la devozione incondizionata a fare la volontà del Padre.

(195.1) 16:8.14 7. L’adorazione, la ricerca sincera dei valori divini e l’amore incondizionato verso il divino Donatore dei Valori.

(195.2) 16:8.15 Il tipo di personalità umana di Urantia può essere considerato come funzionante in un meccanismo fisico costituito dalla modificazione planetaria del tipo nebadoniano di organismo appartenente all’ordine elettrochimico di attivazione della vita e dotato dell’ordine nebadoniano, della serie di Orvonton, della mente cosmica di modello riproduttivo genitoriale. Il conferimento del dono divino della personalità a tale meccanismo mortale dotato di mente gli conferisce la dignità di cittadinanza cosmica e consente a questa creatura mortale di divenire subito reattiva al riconoscimento costitutivo delle tre realtà mentali basilari del cosmo:

(195.3) 16:8.16 1. Il riconoscimento matematico o logico dell’uniformità della causalità fisica.

(195.4) 16:8.17 2. Il riconoscimento ragionato dell’obbligo di una condotta morale.

(195.5) 16:8.18 3. La comprensione per fede dell’adorazione comunitaria della Deità, associata al servizio amorevole verso l’umanità.

(195.6) 16:8.19 La piena funzione di questa dotazione di personalità è l’inizio della realizzazione della parentela con la Deità. Una tale individualità, abitata da un frammento prepersonale di Dio il Padre, è in verità e di fatto un figlio spirituale di Dio. Una simile creatura non solo rivela la capacità di ricevere il dono della presenza divina, ma mostra anche una sensibilità di reazione al circuito della gravità di personalità del Padre Paradisiaco di tutte le personalità.

(195.7) 16:9.1 La creatura personale dotata di mente cosmica ed abitata da un Aggiustatore possiede la facoltà innata di riconoscere e di comprendere la realtà dell’energia, la realtà della mente e la realtà dello spirito. La creatura dotata di volontà è in tal modo equipaggiata per discernere il fatto, la legge e l’amore di Dio. A parte questi tre elementi inalienabili della coscienza umana, ogni esperienza dell’uomo è veramente soggettiva, eccettuata la realizzazione intuitiva di validità attribuita all’unificazione di queste tre reazioni di riconoscimento cosmico della realtà universale.

(195.8) 16:9.2 Il mortale che discerne Dio è in grado di percepire il valore dell’unificazione di queste tre qualità cosmiche nell’evoluzione dell’anima sopravvivente, la suprema impresa dell’uomo nel tabernacolo fisico in cui la mente morale collabora con lo spirito divino che lì dimora per rendere duale l’anima immortale. Fin dai suoi inizi remoti l’anima è reale; ha qualità di sopravvivenza cosmica.

(195.9) 16:9.3 Se un uomo mortale non riesce a sopravvivere alla morte naturale, i veri valori spirituali della sua esperienza umana sopravvivono come parte dell’esperienza continua dell’Aggiustatore di Pensiero. I valori della personalità di questo non sopravvivente persistono come fattore della personalità dell’Essere Supremo in corso di attuazione. Tali qualità persistenti della personalità sono prive dell’identità ma non dei valori esperienziali accumulati durante la vita mortale nella carne. La sopravvivenza dell’identità dipende dalla sopravvivenza dell’anima immortale di status morontiale e di crescente valore divino. L’identità della personalità sopravvive nella sopravvivenza dell’anima, e per mezzo di essa.

(195.10) 16:9.4 La coscienza umana di se stessi implica il riconoscimento della realtà di ego diversi dall’io cosciente ed implica inoltre che una tale consapevolezza sia reciproca; che l’ego sia conosciuto come pure che conosca. Questo si vede in maniera puramente umana nella vita sociale dell’uomo. Ma voi non potete divenire così assolutamente certi della realtà di un vostro simile quanto della realtà della presenza di Dio che vive in voi. La coscienza sociale non è inalienabile come la coscienza di Dio; essa è uno sviluppo culturale e dipende dalla conoscenza, dai simboli e dalle contribuzioni delle dotazioni costitutive dell’uomo — scienza, moralità e religione. E questi doni cosmici, resi sociali, costituiscono la civiltà.

(196.1) 16:9.5 Le civiltà sono instabili perché non sono cosmiche; non sono innate negli individui delle razze. Esse devono essere sostentate dagli apporti congiunti dei fattori costitutivi dell’uomo — scienza, moralità e religione. Le civiltà sorgono e scompaiono, ma la scienza, la moralità e la religione sopravvivono sempre alla rovina.

(196.2) 16:9.6 Gesù non solo rivelò Dio all’uomo, ma fece anche una nuova rivelazione dell’uomo a se stesso e agli altri uomini. Nella vita di Gesù si vede l’uomo al suo meglio. L’uomo diventa in tal modo stupendamente reale perché Gesù aveva tanto di Dio nella sua vita, e la comprensione (il riconoscimento) di Dio è inalienabile ed essenziale in tutti gli uomini.

(196.3) 16:9.7 L’altruismo, fatta eccezione per l’istinto di genitori, non è del tutto naturale; le altre persone non sono amate naturalmente o servite per socialità. Sono necessari l’illuminazione della ragione, la moralità, lo stimolo della religione e la conoscenza di Dio, per generare un ordine sociale disinteressato ed altruista. La consapevolezza che l’uomo ha della propria personalità, la coscienza di sé, dipende anche direttamente dal fatto stesso dell’innata consapevolezza degli altri, questa capacità innata di riconoscere e di cogliere la realtà di altre personalità, da quelle umane a quelle divine.

(196.4) 16:9.8 Una coscienza sociale altruista deve essere, in fondo, una coscienza religiosa; e ciò avviene se essa è obbiettiva; altrimenti è un’astrazione filosofica puramente soggettiva e quindi priva d’amore. Soltanto un individuo che conosce Dio può amare un’altra persona come ama se stesso.

(196.5) 16:9.9 La coscienza di se stessi è in essenza una coscienza di comunione: Dio e uomo, Padre e figlio, Creatore e creatura. Nella coscienza umana di se stessi sono latenti ed inerenti quattro mezzi di realizzazione della realtà universale:

(196.6) 16:9.10 1. La ricerca della conoscenza, la logica della scienza.

(196.7) 16:9.11 2. La ricerca di valori morali, il senso del dovere.

(196.8) 16:9.12 3. La ricerca di valori spirituali, l’esperienza religiosa.

(196.9) 16:9.13 4. La ricerca di valori di personalità, la capacità di riconoscere la realtà di Dio come personalità e la concomitante comprensione della nostra relazione fraterna con le personalità dei nostri simili.

(196.10) 16:9.14 Voi divenite coscienti dell’uomo come vostro fratello-creatura perché siete già coscienti di Dio quale vostro Padre Creatore. La Paternità è la relazione dalla quale deduciamo il riconoscimento della fratellanza. E la Paternità diventa, o può diventare, una realtà universale per tutte le creature morali perché il Padre ha egli stesso conferito la personalità a tutti questi esseri e li ha immessi nell’attrazione del circuito universale della personalità. Noi adoriamo Dio prima perché egli è, poi perché egli è in noi, ed infine perché noi siamo in lui.

(196.11) 16:9.15 È dunque strano che la mente cosmica abbia autocosciente consapevolezza della propria sorgente, la mente infinita dello Spirito Infinito, e che sia allo stesso tempo cosciente della realtà fisica degli immensi universi, della realtà spirituale del Figlio Eterno e della realtà della personalità del Padre Universale?

(196.12) 16:9.16 [Patrocinato da un Censore Universale proveniente da Uversa.]


 

(197.1) 17:0.1 I SETTE gruppi di Spiriti Supremi sono i direttori universali che coordinano l’amministrazione dei sette segmenti del grande universo. Benché siano tutti classificati nella famiglia funzionale dello Spirito Infinito, i tre gruppi seguenti sono solitamente classificati come figli della Trinità del Paradiso:

(197.2) 17:0.2 1. I Sette Spiriti Maestri.

(197.3) 17:0.3 2. I Sette Esecutivi Supremi.

(197.4) 17:0.4 3. Gli Spiriti Riflettivi.

(197.5) 17:0.5 I quattro gruppi restanti sono portati all’esistenza dagli atti creativi dello Spirito Infinito o dai suoi associati di status creativo:

(197.6) 17:0.6 4. Gli Aiuti Riflettivi d’Immagini.

(197.7) 17:0.7 5. I Sette Spiriti dei Circuiti.

(197.8) 17:0.8 6. Gli Spiriti Creativi degli Universi Locali.

(197.9) 17:0.9 7. Gli Spiriti Aiutanti della Mente.

(197.10) 17:0.10 Questi sette ordini sono conosciuti su Uversa come i sette gruppi di Spiriti Supremi. Il loro campo d’azione si estende dalla presenza personale dei Sette Spiriti Maestri sulla periferia dell’Isola eterna, passando per i sette satelliti paradisiaci dello Spirito, i circuiti di Havona, i governi dei superuniversi, l’amministrazione e la supervisione degli universi locali, fino all’umile servizio degli aiutanti conferiti ai regni della mente evoluzionaria sui mondi del tempo e dello spazio.

(197.11) 17:0.11 I Sette Spiriti Maestri sono i direttori che coordinano questo vastissimo regno amministrativo. In certe materie concernenti la regolamentazione amministrativa del potere fisico organizzato, dell’energia mentale e del ministero spirituale impersonale, essi agiscono personalmente e direttamente, mentre in altre materie operano tramite i loro molteplici associati. In tutte le questioni di natura esecutiva — ordinanze, regolamenti, aggiustamenti e decisioni amministrative — gli Spiriti Maestri agiscono nelle persone dei Sette Esecutivi Supremi. Nell’universo centrale gli Spiriti Maestri possono operare per mezzo dei Sette Spiriti dei Circuiti di Havona. Nelle capitali dei sette superuniversi essi si rivelano tramite il canale degli Spiriti Riflettivi ed agiscono tramite le persone degli Antichi dei Giorni, con le quali sono in comunicazione personale per mezzo degli Ausiliari Riflettivi d’Immagini.

(197.12) 17:0.12 I Sette Spiriti Maestri non hanno contatti diretti e personali con l’amministrazione dell’universo ad un livello inferiore ai tribunali degli Antichi dei Giorni. Il vostro universo locale è amministrato come parte del nostro superuniverso dallo Spirito Maestro di Orvonton, ma la sua funzione in rapporto agli esseri nativi di Nebadon è direttamente adempiuta e personalmente diretta dallo Spirito Madre Creativo residente su Salvington, capitale del vostro universo locale.

(198.1) 17:1.1 Le sedi esecutive degli Spiriti Maestri occupano i sette satelliti paradisiaci dello Spirito Infinito, che girano attorno all’Isola centrale tra le sfere splendenti del Figlio Eterno ed il circuito più interno di Havona. Queste sfere esecutive sono sotto la direzione degli Esecutivi Supremi, un gruppo di sette esseri che sono stati trinitizzati dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito secondo le specificazioni dei Sette Spiriti Maestri relative ad un tipo di esseri che potrebbero agire come loro rappresentanti universali.

(198.2) 17:1.2 Gli Spiriti Maestri si mantengono in contatto con le varie divisioni dei governi di superuniverso tramite questi Esecutivi Supremi. Sono loro che determinano in larga misura le tendenze costitutive fondamentali dei sette superuniversi. Essi sono uniformemente e divinamente perfetti, ma posseggono anche personalità diverse. Non hanno un capo che li presiede; ogni volta che si riuniscono essi scelgono uno di loro a presiedere quel consiglio congiunto. Periodicamente si recano in Paradiso per sedere in consiglio con i Sette Spiriti Maestri.

(198.3) 17:1.3 I Sette Esecutivi Supremi operano come coordinatori amministrativi del grande universo. Potrebbero essere definiti il consiglio dei direttori amministrativi della creazione posteriore ad Havona. Essi non si occupano degli affari interni del Paradiso e dirigono le loro sfere circoscritte di attività in Havona tramite i Sette Spiriti dei Circuiti. Per il resto vi sono pochi limiti al loro campo di supervisione; essi sono impegnati nella direzione di cose fisiche, intellettuali e spirituali; vedono tutto, odono tutto, sentono tutto e conoscono anche tutto quello che avviene nei sette superuniversi ed in Havona.

(198.4) 17:1.4 Questi Esecutivi Supremi non formulano politiche né modificano le procedure universali; essi si occupano dell’esecuzione dei piani della divinità promulgati dai Sette Spiriti Maestri. Essi non interferiscono con l’autorità degli Antichi dei Giorni nei superuniversi né con la sovranità dei Figli Creatori negli universi locali. Essi sono gli esecutivi coordinatori la cui funzione è di mettere in atto le politiche congiunte di tutti i capi debitamente costituiti nel grande universo.

(198.5) 17:1.5 Ciascuno degli esecutivi e le risorse della sua sfera sono consacrati all’efficiente amministrazione di un singolo superuniverso. L’Esecutivo Supremo Numero Uno, che opera sulla sfera esecutiva numero uno, è interamente occupato con gli affari del superuniverso numero uno, e così via fino all’Esecutivo Supremo Numero Sette, che opera dal settimo satellite paradisiaco dello Spirito e dedica le sue energie alla direzione del settimo superuniverso. Il nome di questa settima sfera è Orvonton, perché i satelliti paradisiaci dello Spirito hanno gli stessi nomi dei corrispondenti superuniversi; in effetti i superuniversi furono denominati secondo i loro nomi.

(198.6) 17:1.6 Sulla sfera esecutiva del settimo superuniverso, il personale che si occupa del buon andamento degli affari di Orvonton oltrepassa per numero la comprensione umana ed abbraccia praticamente tutti gli ordini d’intelligenze celesti. Tutte le personalità inviate per servizio nei superuniversi (eccetto gli Spiriti Ispirati Trinitari e gli Aggiustatori di Pensiero) passano per uno di questi sette mondi esecutivi durante i loro viaggi nell’universo per andare e tornare dal Paradiso, e qui sono conservati i registri centrali di tutte le personalità create dalla Terza Sorgente e Centro che operano nei superuniversi. Il sistema di archivi materiali, morontiali e spirituali di uno di questi mondi esecutivi dello Spirito stupisce anche un essere del mio ordine.

(199.1) 17:1.7 La maggior parte dei subordinati diretti degli Esecutivi Supremi è composta dai figli trinitizzati da personalità del Paradiso-Havona e dalla discendenza trinitizzata dei mortali glorificati qualificati dalla preparazione secolare del piano d’ascensione del tempo e dello spazio. Questi figli trinitizzati sono designati per servire con gli Esecutivi Supremi dal capo del Consiglio Supremo del Corpo Paradisiaco della Finalità.

(199.2) 17:1.8 Ogni Esecutivo Supremo ha due gabinetti consultivi. I figli dello Spirito Infinito nella capitale di ciascun superuniverso scelgono nei loro ranghi dei rappresentanti affinché servano per un millennio nel gabinetto consultivo primario del loro Esecutivo Supremo. Per tutte le questioni riguardanti i mortali ascendenti del tempo c’è un gabinetto secondario formato da mortali che hanno raggiunto il Paradiso e da figli trinitizzati da mortali glorificati. Questo corpo viene scelto dagli esseri ascendenti in corso di perfezionamento che abitano provvisoriamente nelle capitali dei sette superuniversi. Tutti gli altri dirigenti di affari sono nominati dagli Esecutivi Supremi.

(199.3) 17:1.9 Di tanto in tanto hanno luogo grandi conclavi su questi satelliti paradisiaci dello Spirito. Dei figli trinitizzati assegnati a questi mondi, insieme con gli ascendenti che hanno raggiunto il Paradiso, si radunano con le personalità spirituali della Terza Sorgente e Centro in riunioni concernenti le lotte ed i trionfi della carriera d’ascensione. Queste riunioni fraterne sono sempre presiedute dagli Esecutivi Supremi.

(199.4) 17:1.10 Una volta ogni millennio del Paradiso i Sette Esecutivi Supremi lasciano i loro posti di comando e si recano in Paradiso, dove tengono il loro conclave millenario di saluti e di auguri universali alle moltitudini intelligenti della creazione. Questo avvenimento memorabile avviene alla presenza diretta di Majeston, il capo di tutti i gruppi di spiriti riflettivi. Essi sono così in grado di comunicare simultaneamente con tutti i loro associati sparsi nel grande universo tramite il funzionamento straordinario della riflettività universale.

(199.5) 17:2.1 Gli Spiriti Riflettivi hanno origine dalla Trinità divina. Ve ne sono cinquanta di questi esseri straordinari ed un po’ misteriosi. Queste personalità eccezionali furono create sette per volta, ed ognuno di questi episodi creativi fu effettuato mediante un collegamento della Trinità del Paradiso con uno dei Sette Spiriti Maestri.

(199.6) 17:2.2 Questa importantissima operazione, avvenuta all’aurora dei tempi, esprime lo sforzo iniziale delle Personalità Creatrici Supreme, rappresentate dagli Spiriti Maestri, per operare come cocreatrici con la Trinità del Paradiso. Questa unione del potere creativo dei Creatori Supremi con i potenziali creativi della Trinità è la fonte stessa della realtà dell’Essere Supremo. Perciò, quando il ciclo della creazione riflettiva ebbe completato il suo corso, quando ciascuno dei Sette Spiriti Maestri ebbe trovato perfetta sincronia creativa con la Trinità del Paradiso, quando il quarantanovesimo Spirito Riflettivo fu personalizzato, allora una nuova e profonda reazione si produsse nell’Assoluto della Deità che conferì nuove prerogative di personalità all’Essere Supremo e culminò nella personalizzazione di Majeston, capo della riflettività e centro paradisiaco di tutta l’opera dei quarantanove Spiriti Riflettivi e dei loro associati nell’intero universo degli universi.

(200.1) 17:2.3 Majeston è una persona reale, il centro personale ed infallibile dei fenomeni di riflettività in tutti i sette superuniversi del tempo e dello spazio. Egli mantiene una sede permanente in Paradiso vicino al centro di tutte le cose, nel luogo d’incontro dei Sette Spiriti Maestri. Egli si occupa unicamente della coordinazione e del mantenimento del servizio di riflettività nell’immensa creazione; non è coinvolto in alcun altro modo nell’amministrazione degli affari dell’universo.

(200.2) 17:2.4 Majeston non è incluso nella nostra catalogazione delle personalità del Paradiso perché è la sola personalità divina esistente creata dall’Essere Supremo in collegamento funzionale con l’Assoluto della Deità. Egli è una persona, ma è esclusivamente, ed apparentemente in modo automatico, interessato a questo solo aspetto dell’economia universale. Attualmente egli non agisce con alcuna funzione personale in relazione ad altri ordini (non riflettivi) di personalità dell’universo.

(200.3) 17:2.5 La creazione di Majeston ha segnato il primo supremo atto creativo dell’Essere Supremo. Questa volontà d’azione fu intenzionale nell’Essere Supremo, ma la prodigiosa reazione dell’Assoluto della Deità non era prevista. Dall’apparizione di Havona nell’eternità l’universo non aveva mai visto una realizzazione così straordinaria di un tale gigantesco ed immenso spiegamento di potere e di coordinazione di attività spirituali in funzione. La risposta della Deità alla volontà creativa dell’Essere Supremo e dei suoi associati oltrepassò di gran lunga i loro fini intenzionali e superò di molto le loro previsioni concettuali.

(200.4) 17:2.6 Noi rimaniamo attoniti di fronte alla possibilità che le ere future, in cui il Supremo e l’Ultimo potranno raggiungere nuovi livelli di divinità ed elevarsi a nuovi domini di funzioni della personalità, possano essere testimoni nei regni della deitizzazione di altri esseri ancora, inattesi ed impensati, in possesso di poteri inimmaginabili di accresciuta coordinazione universale. Sembrerebbe non esserci limite alcuno al potenziale di reazione dell’Assoluto della Deità a tale unificazione di relazioni tra la Deità esperienziale e la Trinità esistenziale del Paradiso.

(200.5) 17:3.1 I quarantanove Spiriti Riflettivi sono di origine trinitaria, ma ciascuno dei sette episodi creativi che hanno accompagnato la loro apparizione ha prodotto un tipo di esseri la cui natura ha caratteristiche simili a quelle dello Spirito Maestro coancestrale. In tal modo essi riflettono variamente la natura ed il carattere delle sette possibili combinazioni associative delle caratteristiche di divinità del Padre Universale, del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito. Per questa ragione è necessario che ci siano sette di questi Spiriti Riflettivi nella capitale di ogni superuniverso. È richiesto un rappresentante di ciascuno dei sette tipi per riuscire a riflettere perfettamente tutte le fasi di ogni possibile manifestazione delle tre Deità del Paradiso, poiché tali fenomeni potrebbero prodursi in una parte qualsiasi dei sette superuniversi. Di conseguenza un membro di ogni tipo fu assegnato a servire in ciascuno dei superuniversi. Questi gruppi di sette dissimili Spiriti Riflettivi hanno un quartier generale nelle capitali dei superuniversi nel punto focale riflettivo di ciascun regno, e questo non coincide con il punto di polarità spirituale.

(200.6) 17:3.2 Gli Spiriti Riflettivi hanno dei nomi, ma questi appellativi non sono rivelati sui mondi dello spazio. Essi si ricollegano alla natura ed al carattere di questi esseri e fanno parte di uno dei sette misteri universali delle sfere segrete del Paradiso.

(201.1) 17:3.3 L’attributo di riflettività, il fenomeno dei livelli mentali dell’Attore Congiunto, dell’Essere Supremo e degli Spiriti Maestri, è trasmissibile a tutti gli esseri occupati nell’attuazione di questo vasto piano d’informazione universale. Ed ecco un grande mistero: né gli Spiriti Maestri né le Deità del Paradiso, singolarmente o collettivamente, rivelano poteri di riflettività universale coordinata quali si manifestano in queste quarantanove personalità di collegamento di Majeston, e tuttavia essi sono i creatori di tutti questi esseri meravigliosamente dotati. Nella creatura l’eredità divina talvolta manifesta certi attributi che non sono ravvisabili nel Creatore.

(201.2) 17:3.4 Gli addetti al servizio di riflettività, ad eccezione di Majeston e degli Spiriti Riflettivi, sono tutti creature dello Spirito Infinito e dei suoi diretti associati e subordinati. Gli Spiriti Riflettivi di ogni superuniverso sono i creatori dei loro Aiuti Riflettivi d’Immagini, le loro voci personali nei tribunali degli Antichi dei Giorni.

(201.3) 17:3.5 Gli Spiriti Riflettivi non sono dei semplici agenti di trasmissione; sono anche personalità ritentive. I loro discendenti, i seconafini, sono anch’essi personalità ritentive o registratrici. Ogni cosa che ha un vero valore spirituale viene registrata in duplicato, ed una copia è conservata nella dotazione personale di un membro di uno dei numerosi ordini di personalità secorafiche appartenenti al vasto gruppo degli Spiriti Riflettivi.

(201.4) 17:3.6 Le registrazioni ufficiali degli universi sono inoltrate ai livelli superiori dagli archivisti angelici e per loro tramite, ma le vere registrazioni spirituali sono raccolte per riflettività e conservate nelle menti di personalità qualificate ed appropriate appartenenti alla famiglia dello Spirito Infinito. Questi sono gli archivi viventi contrapposti agli archivi ufficiali e morti dell’universo, e sono perfettamente conservati nelle menti viventi delle personalità registratrici dello Spirito Infinito.

(201.5) 17:3.7 L’organizzazione della riflettività è anche il meccanismo di raccolta delle notizie e di diffusione dei decreti in tutta la creazione. Essa è in costante attività contrariamente al funzionamento periodico dei vari servizi di trasmissione.

(201.6) 17:3.8 Ogni avvenimento importante che accade nella capitale di un universo locale viene riflesso per inerenza sulla capitale del suo superuniverso. E viceversa, ogni avvenimento significativo per gli universi locali viene riflesso verso le capitali degli universi locali dalla capitale del loro superuniverso. Il servizio di riflettività dagli universi del tempo ai superuniversi sembra automatico o autofunzionante, ma non è così. Esso è del tutto personale ed intelligente; la sua precisione deriva dalla perfetta cooperazione di personalità e perciò può difficilmente essere attribuita ai compimenti impersonali della presenza degli Assoluti.

(201.7) 17:3.9 Anche se gli Aggiustatori di Pensiero non partecipano al funzionamento del sistema di riflettività universale, noi abbiamo ogni ragione di credere che tutti i frammenti del Padre siano perfettamente al corrente di queste operazioni e siano in grado di avvalersi del loro contenuto.

(201.8) 17:3.10 Durante la presente era dell’universo il raggio d’azione nello spazio del servizio di riflettività extraparadisiaco sembra essere delimitato dalla periferia dei sette superuniversi. Sotto altri aspetti, la funzione di questo servizio pare essere indipendente dal tempo e dallo spazio. Essa sembra essere indipendente da tutti i circuiti universali subassoluti conosciuti.

(201.9) 17:3.11 Nella capitale di ogni superuniverso l’organizzazione riflettiva agisce come un’unità separata, ma in certe occasioni speciali, sotto la direzione di Majeston, tutte e sette possono agire, ed agiscono, all’unisono universale, come nell’evento del giubileo che si celebra in occasione dell’insediamento di un intero universo locale in luce e vita ed al momento dei saluti millenari dei Sette Esecutivi Supremi.

(202.1) 17:4.1 I quarantanove Aiuti Riflettivi d’Immagini sono stati creati dagli Spiriti Riflettivi e vi sono esattamente sette Aiuti sulla capitale di ciascun superuniverso. Il primo atto creativo dei sette Spiriti Riflettivi di Uversa fu la produzione dei loro sette Aiuti d’Immagini; ogni Spirito Riflettivo creò il proprio Aiuto. Per certi attributi e caratteristiche, gli Aiuti d’Immagini sono perfette riproduzioni dei loro Spiriti Madre Riflettivi; ne sono virtuali duplicazioni senza l’attributo della riflettività. Essi sono vere immagini e funzionano costantemente da canale di comunicazione tra gli Spiriti Riflettivi e le autorità dei superuniversi. Gli Aiuti d’Immagini non sono dei semplici assistenti; sono vere rappresentazioni dei loro rispettivi Spiriti ancestrali; essi sono delle immagini, e sono conformi al loro nome.

(202.2) 17:4.2 Gli Spiriti Riflettivi stessi sono vere personalità, ma di un ordine tale da essere incomprensibili agli esseri materiali. Anche sulla sfera capitale di un superuniverso essi hanno bisogno dell’assistenza dei loro Aiuti d’Immagini in tutti i rapporti personali con gli Antichi dei Giorni ed i loro associati. Nei contatti tra gli Aiuti d’Immagini e gli Antichi dei Giorni è talvolta sufficiente un solo Aiuto per operare accettabilmente, mentre in altre occasioni ce ne vogliono due, tre, quattro, o anche tutti e sette per la presentazione completa ed appropriata della comunicazione affidata alla loro trasmissione. Analogamente, i messaggi degli Aiuti d’Immagini sono variamente ricevuti da uno, due o da tutti e tre gli Antichi dei Giorni, a seconda che lo richieda il contenuto della comunicazione.

(202.3) 17:4.3 Gli Aiuti d’Immagini servono per sempre al fianco dei loro Spiriti ancestrali ed hanno a loro disposizione una moltitudine incredibile di seconafini assistenti. Gli Aiuti d’Immagini non operano direttamente in collegamento con i mondi educativi dei mortali ascendenti. Essi sono strettamente associati al servizio d’informazioni del piano universale di progressione dei mortali, ma voi non entrerete personalmente in contatto con loro quando soggiornerete nelle scuole di Uversa, perché questi esseri apparentemente personali sono privi di volontà; non esercitano il potere di scelta. Essi sono delle vere immagini che riflettono interamente la personalità e la mente del loro singolo Spirito ancestrale. In quanto classe i mortali ascendenti non entrano in stretto contatto con la riflettività. Vi sarà sempre un essere di natura riflettiva interposto tra voi e l’operazione effettiva del servizio.

(202.4) 17:5.1 I Sette Spiriti dei Circuiti di Havona sono la rappresentazione impersonale congiunta dello Spirito Infinito e dei Sette Spiriti Maestri per i sette circuiti dell’universo centrale. Essi sono i servitori degli Spiriti Maestri, dei quali sono la discendenza collettiva. Nei sette superuniversi gli Spiriti Maestri forniscono un’individualità amministrativa distinta e diversificata. Per mezzo di questi Spiriti uniformi dei Circuiti di Havona essi possono fornire all’universo centrale una supervisione spirituale unificata, uniforme e coordinata.

(202.5) 17:5.2 Ciascuno dei Sette Spiriti dei Circuiti è limitato alla permeazione di un solo circuito di Havona. Essi non si occupano direttamente dei regimi degli Eterni dei Giorni, i governatori dei singoli mondi di Havona, ma sono in collegamento con i Sette Esecutivi Supremi ed in sincronia con la presenza dell’Essere Supremo nell’universo centrale. Il loro lavoro è interamente limitato ad Havona.

(203.1) 17:5.3 Questi Spiriti dei Circuiti prendono contatto con coloro che soggiornano in Havona tramite la loro discendenza personale, i supernafini terziari. Benché gli Spiriti dei Circuiti siano coesistenti con i Sette Spiriti Maestri, la loro funzione nella creazione di supernafini terziari non raggiunse un’importanza maggiore fino all’arrivo dei primi pellegrini del tempo sul circuito esterno di Havona al tempo di Grandfanda.

(203.2) 17:5.4 Mentre avanzerete di circuito in circuito in Havona sarete informati sugli Spiriti dei Circuiti, ma non arriverete a mettervi in comunione personale con loro, anche se potrete riconoscere la presenza impersonale della loro influenza spirituale e ne potrete godere personalmente.

(203.3) 17:5.5 Gli Spiriti dei Circuiti sono collegati con gli abitanti nativi di Havona nello stesso modo in cui gli Aggiustatori di Pensiero sono collegati con le creature mortali che abitano i mondi degli universi evoluzionari. Come gli Aggiustatori di Pensiero, gli Spiriti dei Circuiti sono impersonali e si associano alle menti perfette degli esseri di Havona nello stesso modo in cui gli spiriti impersonali del Padre Universale abitano le menti finite degli uomini mortali. Ma gli Spiriti dei Circuiti non divengono mai parte permanente delle personalità di Havona.

(203.4) 17:6.1 Molto di ciò che riguarda la natura e la funzione degli Spiriti Creativi degli universi locali fa parte giustamente della narrazione concernente la loro associazione con i Figli Creatori per organizzare e dirigere le creazioni locali. Ma vi sono molti aspetti delle esperienze di questi esseri meravigliosi anteriori all’universo locale che possono essere descritti come parte di questa trattazione dei sette gruppi di Spiriti Supremi.

(203.5) 17:6.2 Noi siamo al corrente di sei fasi della carriera di uno Spirito Madre d’universo locale e facciamo molte congetture sulla probabilità di un settimo stadio di attività. Questi differenti stadi d’esistenza sono:

(203.6) 17:6.3 1. Differenziazione iniziale in Paradiso. Quando un Figlio Creatore viene personalizzato dall’azione congiunta del Padre Universale e del Figlio Eterno, si verifica simultaneamente nella persona dello Spirito Infinito quella che è conosciuta come la “suprema reazione di complemento”. Noi non comprendiamo la natura di questa reazione, ma percepiamo che indica una modificazione intrinseca di quelle possibilità personalizzabili che sono incluse nel potenziale creativo del Creatore Congiunto. La nascita di un Figlio Creatore coordinato segnala la nascita, nella persona dello Spirito Infinito, del potenziale della futura consorte nell’universo locale di questo Figlio del Paradiso. Noi non abbiamo conoscenza di questa nuova identificazione prepersonale di un’entità, ma sappiamo che questo fatto trova posto negli archivi paradisiaci riguardanti la carriera di tale Figlio Creatore.

(203.7) 17:6.4 2. Preparazione preliminare per la funzione di Creatore. Durante il lungo periodo della preparazione preliminare di un Figlio Micael per l’organizzazione e l’amministrazione degli universi, la sua futura consorte subisce un ulteriore sviluppo di entità e diventa cosciente del suo destino collettivo. Noi non lo sappiamo, ma sospettiamo che tale entità con coscienza collettiva prenda conoscenza dello spazio e cominci la preparazione preliminare necessaria per acquisire la capacità spirituale nel suo futuro lavoro di collaborazione con il Micael complementare per creare ed amministrare un universo.

(204.1) 17:6.5 3. Lo stadio di creazione fisica. Nel momento in cui dal Figlio Eterno viene affidato l’incarico di creatore ad un Figlio Micael, lo Spirito Maestro che dirige il superuniverso al quale questo nuovo Figlio Creatore è destinato dà espressione alla “preghiera d’identificazione” alla presenza dello Spirito Infinito; e per la prima volta l’entità del susseguente Spirito Creativo appare come differenziata dalla persona dello Spirito Infinito. E procedendo direttamente verso la persona dello Spirito Maestro che ha formulato la richiesta, questa entità scompare immediatamente dal nostro campo di riconoscimento, divenendo apparentemente parte della persona di questo Spirito Maestro. Lo Spirito Creativo appena identificato rimane con lo Spirito Maestro fino al momento della partenza del Figlio Creatore per l’avventura dello spazio; in quel momento lo Spirito Maestro affida il nuovo Spirito consorte alla custodia del Figlio Creatore, attribuendo nello stesso tempo allo Spirito consorte il dovere di fedeltà eterna e di lealtà senza fine. Allora si verifica uno degli episodi più profondamente commoventi che possano aver luogo in Paradiso. Il Padre Universale parla in riconoscimento dell’eterna unione del Figlio Creatore e dello Spirito Creativo e per confermare il conferimento di certi poteri congiunti di amministrazione da parte dello Spirito Maestro che ha giurisdizione sul superuniverso.

(204.2) 17:6.6 Uniti dal Padre, il Figlio Creatore e lo Spirito Creativo partono per la loro avventura di creazione di un universo. Ed essi lavorano insieme in questa forma di associazione per tutto il lungo ed arduo periodo dell’organizzazione materiale del loro universo.

(204.3) 17:6.7 4. L’era di creazione della vita. Alla dichiarazione dell’intenzione del Figlio Creatore di creare la vita, seguono in Paradiso le “cerimonie di personalizzazione” alle quali partecipano i Sette Spiriti Maestri e delle quali fa personalmente l’esperienza lo Spirito Maestro supervisore. Questo è un contributo della Deità del Paradiso all’individualità dello Spirito consorte del Figlio Creatore e diviene manifesto all’universo nel fenomeno della “eruzione primaria” nella persona dello Spirito Infinito. Simultaneamente a questo fenomeno in Paradiso, lo Spirito consorte del Figlio Creatore, fino ad allora impersonale, diviene a tutti gli effetti una persona autentica. Da questo momento e per sempre questo stesso Spirito Madre d’universo locale sarà considerato come una persona e manterrà relazioni personali con tutta la moltitudine di personalità della creazione della vita che ne segue.

(204.4) 17:6.8 5. Le ere posteriori al conferimento. Un altro grande cambiamento si produce nella carriera senza fine di uno Spirito Creativo quando il Figlio Creatore ritorna alla capitale dell’universo dopo il completamento del suo settimo conferimento e successivamente all’acquisizione della piena sovranità sul suo universo. In quell’occasione, davanti agli amministratori dell’universo riuniti, il Figlio Creatore trionfante eleva lo Spirito Madre d’Universo alla co-sovranità e riconosce lo Spirito consorte come suo uguale.

(204.5) 17:6.9 6. Le ere di luce e vita. Dopo che l’era di luce e vita è stabilita, la co-sovrana dell’universo locale entra nella sesta fase della carriera di uno Spirito Creativo. Ma non ci è consentito descrivere la natura di questa grande esperienza. Tali cose appartengono ad uno stadio futuro dell’evoluzione in Nebadon.

(204.6) 17:6.10 7. La carriera non rivelata. Noi conosciamo queste sei fasi della carriera di uno Spirito Madre d’universo locale. È inevitabile che ci chiediamo: c’è una settima carriera? Noi siamo memori che, quando i finalitari raggiungono quello che sembra essere il destino finale della loro ascensione di mortali, vengono registrati come entranti nella carriera degli spiriti del sesto stadio. Noi congetturiamo che un’altra carriera non rivelata di missione universale attenda ancora i finalitari. È del tutto naturale che noi consideriamo anche gli Spiriti Madre d’Universo come aventi davanti a loro una carriera non rivelata che costituirà la loro settima fase d’esperienza personale nel servizio universale e nella fedele cooperazione con l’ordine dei Micael Creatori.

(205.1) 17:7.1 Questi spiriti aiutanti sono la settupla dotazione mentale dello Spirito Madre di un universo locale alle creature viventi della creazione congiunta di un Figlio Creatore e di questo Spirito Creativo. Tale dono diviene possibile al momento dell’elevazione dello Spirito allo status delle prerogative di personalità. La descrizione della natura e del funzionamento dei sette spiriti aiutanti della mente fa parte più propriamente della storia del vostro universo locale di Nebadon.

(205.2) 17:8.1 I sette gruppi di Spiriti Supremi costituiscono il nucleo della famiglia funzionale della Terza Sorgente e Centro sia in quanto Spirito Infinito che come Attore Congiunto. Il dominio degli Spiriti Supremi si estende dalla presenza della Trinità in Paradiso sino al funzionamento della mente dell’ordine dei mortali evoluzionari sui pianeti dello spazio. Essi unificano così i livelli amministrativi discendenti e coordinano le molteplici funzioni del loro personale. Che si tratti di un gruppo di Spiriti Riflettivi in collegamento con gli Antichi dei Giorni, di uno Spirito Creativo che agisce di concerto con un Figlio Micael, o dei Sette Spiriti Maestri messi in circuito attorno alla Trinità del Paradiso, l’attività degli Spiriti Supremi s’incontra ovunque nell’universo centrale, nei superuniversi e negli universi locali. Essi operano allo stesso modo con le personalità della Trinità dell’ordine dei “Giorni” e con le personalità paradisiache dell’ordine dei “Figli”.

(205.3) 17:8.2 Insieme con il loro Spirito Madre Infinito, i gruppi di Spiriti Supremi sono i creatori diretti della vasta famiglia di creature della Terza Sorgente e Centro. Tutti gli ordini degli spiriti tutelari hanno origine da questa associazione. I supernafini primari hanno origine dallo Spirito Infinito; gli esseri secondari di quest’ordine sono creati dagli Spiriti Maestri; i supernafini terziari dai Sette Spiriti dei Circuiti. Gli Spiriti Riflettivi, collettivamente, sono i creatori-madre di un meraviglioso ordine di schiere angeliche, i possenti seconafini dei servizi superuniversali. Uno Spirito Creativo è la madre degli ordini angelici di una creazione locale. Tali ministri serafici hanno origine in ogni universo locale, sebbene siano formati secondo i modelli dell’universo centrale. Tutti questi creatori di spiriti tutelari sono assistiti soltanto indirettamente dalla sede centrale dello Spirito Infinito, madre originale ed eterna di tutti i ministri angelici.

(205.4) 17:8.3 I sette gruppi di Spiriti Supremi sono i coordinatori della creazione abitata. L’associazione dei loro capi dirigenti, i Sette Spiriti Maestri, sembra coordinare le estese attività di Dio il Settuplo:

(205.5) 17:8.4 1. Collettivamente gli Spiriti Maestri sono quasi equivalenti al livello di divinità della Trinità delle Deità del Paradiso.

(205.6) 17:8.5 2. Individualmente essi esauriscono le possibilità di associazioni primarie della Deità trina.

(206.1) 17:8.6 3. Come rappresentanti diversificati dell’Attore Congiunto essi sono i depositari di quella sovranità di spirito-mente-potere dell’Essere Supremo che ancora non esercita personalmente.

(206.2) 17:8.7 4. Tramite gli Spiriti Riflettivi essi sincronizzano i governi superuniversali degli Antichi dei Giorni con Majeston, il centro paradisiaco della riflettività universale.

(206.3) 17:8.8 5. Prendendo parte all’individualizzazione delle Divine Ministre degli universi locali, gli Spiriti Maestri portano il loro contributo all’ultimo livello di Dio il Settuplo, l’unione dei Figli Creatori e degli Spiriti Creativi degli universi locali.

(206.4) 17:8.9 L’unità funzionale insita nell’Attore Congiunto è rivelata agli universi in evoluzione nei Sette Spiriti Maestri, le sue personalità primarie. Ma nei superuniversi divenuti perfetti del futuro questa unità sarà certamente inseparabile dalla sovranità esperienziale del Supremo.

(206.5) 17:8.10 [Presentato da un Consigliere Divino di Uversa.]


 

(207.1) 18:0.1 LE PERSONALITÀ Supreme della Trinità sono tutte create per un servizio specifico. Esse sono destinate dalla Trinità divina all’adempimento di certi doveri specifici e sono qualificate per servire con perfezione di tecnica e finalità di devozione. Vi sono sette ordini di Personalità Supreme della Trinità:

(207.2) 18:0.2 1. Segreti Trinitizzati della Supremazia.

(207.3) 18:0.3 2. Eterni dei Giorni.

(207.4) 18:0.4 3. Antichi dei Giorni.

(207.5) 18:0.5 4. Perfezioni dei Giorni.

(207.6) 18:0.6 5. Recenti dei Giorni.

(207.7) 18:0.7 6. Unioni dei Giorni.

(207.8) 18:0.8 7. Fedeli dei Giorni.

(207.9) 18:0.9 Questi esseri di perfezione amministrativa esistono in numero preciso e definitivo. La loro creazione è un evento del passato; non ne saranno personalizzati altri.

(207.10) 18:0.10 In tutto il grande universo queste Personalità Supreme della Trinità rappresentano la politica amministrativa della Trinità del Paradiso; esse rappresentano la giustizia e sono il giudizio esecutivo della Trinità del Paradiso. Esse formano una linea interdipendente di perfezione amministrativa che si estende dalle sfere paradisiache del Padre fino ai mondi capitale degli universi locali ed alle capitali delle costellazioni che li compongono.

(207.11) 18:0.11 Tutti gli esseri d’origine trinitaria sono creati con perfezione paradisiaca in tutti i loro attributi divini. Solo nei regni dell’esperienza il trascorrere del tempo ha accresciuto la loro dotazione per il servizio cosmico. Non c’è mai alcun pericolo d’errore o rischio di ribellione con gli esseri d’origine trinitaria. Essi sono d’essenza divina e non si è mai sentito che abbiano deviato dal sentiero perfetto e divino di condotta della personalità.

(207.12) 18:1.1 Vi sono sette mondi nel circuito più interno dei satelliti del Paradiso e ciascuno di questi mondi eccelsi è presieduto da un corpo di dieci Segreti Trinitizzati della Supremazia. Essi non sono creatori, ma amministratori supremi ed ultimi. La conduzione degli affari di queste sette sfere fraterne è interamente affidata a questo corpo di settanta direttori supremi. Anche se la discendenza della Trinità sovrintende a queste sette sfere sacre più vicine al Paradiso, tale gruppo di mondi è universalmente conosciuto come il circuito personale del Padre Universale.

(208.1) 18:1.2 I Segreti Trinitizzati della Supremazia esercitano le loro funzioni in gruppi di dieci come direttori coordinati e congiunti delle loro rispettive sfere, ma operano anche individualmente in particolari campi di responsabilità. Il lavoro di ciascuno di questi mondi speciali è diviso in sette dipartimenti maggiori ed uno di questi dirigenti coordinati presiede a ciascuna di queste divisioni di attività specializzate. I rimanenti tre agiscono come rappresentanti personali della Deità trina nei rapporti con gli altri sette, e rappresentano uno il Padre, uno il Figlio ed uno lo Spirito.

(208.2) 18:1.3 Benché vi sia una netta somiglianza di classe che rende tipici i Segreti Trinitizzati della Supremazia, essi rivelano anche sette caratteristiche distinte di gruppo. I dieci direttori supremi degli affari di Divinington riflettono il carattere e la natura personali del Padre Universale. Ed è così per ciascuna di queste sette sfere: ogni gruppo di dieci assomiglia alla Deità o all’associazione di Deità che caratterizza il suo dominio. I dieci direttori che governano Ascendington riflettono le nature congiunte del Padre, del Figlio e dello Spirito.

(208.3) 18:1.4 Io posso rivelare molto poco sull’opera di queste personalità elevate dei sette mondi sacri del Padre, perché esse sono veramente i Segreti della Supremazia. Non vi sono segreti arbitrari associati all’approccio al Padre Universale, al Figlio Eterno o allo Spirito Infinito. Le Deità sono un libro aperto per tutti coloro che raggiungono la perfezione divina, ma non si potranno mai pienamente raggiungere tutti i Segreti della Supremazia. Noi saremo sempre incapaci di penetrare completamente i regni contenenti i segreti della personalità nell’associazione delle Deità con il settuplo gruppo di esseri creati.

(208.4) 18:1.5 Poiché l’opera di questi direttori supremi concerne il contatto intimo e personale delle Deità con questi sette gruppi fondamentali di esseri dell’universo quando sono domiciliati su questi sette mondi speciali o mentre agiscono in tutto il grande universo, è giusto che queste relazioni molto personali e questi contatti straordinari siano mantenuti inviolabilmente segreti. I Creatori Paradisiaci rispettano il privato ed il sacro della personalità anche nelle loro umili creature. E ciò è vero sia per gli individui sia per i vari ordini separati di personalità.

(208.5) 18:1.6 Anche per esseri che hanno raggiunto alti livelli universali questi mondi segreti restano sempre una prova di lealtà. A noi è dato di conoscere pienamente e personalmente gli Dei eterni, di conoscere liberamente i loro caratteri di divinità e di perfezione, ma non ci è concesso di penetrare interamente tutte le relazioni personali dei Governanti del Paradiso con tutti i loro esseri creati.

(208.6) 18:2.1 Ciascuno del miliardo di mondi di Havona è diretto da una Personalità Suprema della Trinità. Questi governanti sono conosciuti come gli Eterni dei Giorni ed assommano esattamente ad un miliardo, uno per ciascuna delle sfere di Havona. Essi sono la progenie della Trinità del Paradiso, ma, come per i Segreti della Supremazia, non esiste registrazione alcuna della loro origine. Da sempre questi due gruppi di padri infinitamente saggi hanno governato i loro mondi stupendi del sistema Paradiso-Havona ed operano senza avvicendamenti o reincarichi.

(208.7) 18:2.2 Gli Eterni dei Giorni sono visibili a tutte le creature dotate di volontà che abitano nei loro domini. Essi presiedono i conclavi planetari ordinari. Periodicamente, e a rotazione, visitano le sfere capitali dei sette superuniversi. Essi sono i parenti prossimi ed i divini uguali degli Antichi dei Giorni che presiedono ai destini dei sette supergoverni. Quando un Eterno dei Giorni è assente dalla sua sfera, il suo mondo è diretto da un Figlio Istruttore della Trinità.

(209.1) 18:2.3 Salvo quanto concerne gli ordini di vita stabiliti, quali i nativi di Havona ed altre creature viventi dell’universo centrale, gli Eterni dei Giorni residenti hanno sviluppato le loro rispettive sfere in completa armonia con le loro idee ed ideali personali. Essi visitano reciprocamente i loro pianeti, ma non copiano e non imitano; essi sono sempre totalmente originali.

(209.2) 18:2.4 L’architettura, l’abbellimento naturale, le strutture morontiali e le creazioni spirituali sono esclusive ed uniche su ogni sfera. Ciascun mondo è un luogo di eterna bellezza ed è completamente differente da ogni altro mondo dell’universo centrale. Ciascuno di voi trascorrerà un tempo più o meno lungo su ognuna di queste straordinarie ed entusiasmanti sfere nel corso del vostro viaggio verso l’interno, attraverso Havona, in direzione del Paradiso. Sul vostro mondo è naturale parlare del Paradiso come situato in alto, ma sarebbe più corretto riferirsi alla meta divina dell’ascensione come situata all’interno.

(209.3) 18:3.1 Quando i mortali del tempo hanno completato il periodo di formazione sui mondi educativi che circondano la capitale di un universo locale e sono promossi nelle sfere d’insegnamento del loro superuniverso, il loro sviluppo spirituale è progredito al punto che sono in grado di riconoscere gli alti governanti ed amministratori spirituali di questi regni avanzati, compresi gli Antichi dei Giorni, e di comunicare con loro.

(209.4) 18:3.2 Gli Antichi dei Giorni sono tutti fondamentalmente identici; rispecchiano il carattere congiunto e la natura unificata della Trinità. Essi posseggono un’individualità ed hanno personalità diverse, ma non differiscono gli uni dagli altri come i Sette Spiriti Maestri. Essi assicurano l’amministrazione uniforme dei sette superuniversi peraltro differenti, ciascuno dei quali è una creazione distinta, separata ed unica. I Sette Spiriti Maestri sono dissimili per natura ed attributi, ma gli Antichi dei Giorni, i governanti personali dei superuniversi, sono tutti discendenti uniformi e superperfetti della Trinità del Paradiso.

(209.5) 18:3.3 I Sette Spiriti Maestri determinano fortemente la natura dei loro rispettivi superuniversi, ma gli Antichi dei Giorni dettano l’amministrazione di questi stessi superuniversi. Essi sovrappongono uniformità amministrativa a diversità creativa ed assicurano l’armonia dell’insieme di fronte alle differenze di creazione soggiacenti alla segmentazione in sette raggruppamenti del grande universo.

(209.6) 18:3.4 Gli Antichi dei Giorni furono tutti trinitizzati nello stesso momento. Essi rappresentano l’inizio degli archivi delle personalità nell’universo degli universi; da qui il loro nome — Antichi dei Giorni. Quando raggiungerete il Paradiso e cercherete le testimonianze scritte dell’inizio delle cose, troverete che la prima annotazione che appare nella sezione delle personalità è il racconto della trinitizzazione di questi ventuno Antichi dei Giorni.

(209.7) 18:3.5 Questi esseri elevati governano sempre in gruppi di tre. Vi sono molte fasi di attività in cui essi operano individualmente, altre ancora in cui possono operare in due, ma nelle sfere superiori della loro amministrazione devono agire congiuntamente. Essi non lasciano mai personalmente i loro mondi residenziali, e d’altra parte non devono farlo, perché questi mondi sono i punti focali superuniversali del vasto sistema della riflettività.

(209.8) 18:3.6 Le dimore personali di ogni triade di Antichi dei Giorni sono situate nel punto di polarità spirituale della loro sfera-quartier generale. Tale sfera è divisa in settanta settori amministrativi ed ha settanta capitali divisionali nelle quali gli Antichi dei Giorni risiedono di tanto in tanto.

(210.1) 18:3.7 Per potere, campo d’autorità ed ampiezza di giurisdizione gli Antichi dei Giorni sono i più autorevoli e potenti tra tutti i governanti diretti delle creazioni del tempo-spazio. In tutto l’immenso universo degli universi solo essi sono investiti degli alti poteri di giudizio esecutivo finale concernente l’estinzione eterna di creature dotate di volontà. E tutti e tre gli Antichi dei Giorni devono partecipare ai decreti finali del tribunale supremo di un superuniverso.

(210.2) 18:3.8 A parte le Deità ed i loro associati del Paradiso, gli Antichi dei Giorni sono i governanti più perfetti, più versatili e più divinamente dotati tra tutti gli esseri esistenti nel tempo-spazio. Apparentemente essi sono i governanti supremi dei superuniversi; ma non hanno acquisito per esperienza questo diritto di governare e sono perciò destinati ad essere sostituiti un giorno dall’Essere Supremo, sovrano esperienziale di cui diverranno certamente i vicegerenti.

(210.3) 18:3.9 L’Essere Supremo sta conseguendo la sovranità dei sette superuniversi mediante il servizio esperienziale esattamente come un Figlio Creatore conquista la sovranità del suo universo locale mediante l’esperienza. Ma durante la presente era di evoluzione incompleta del Supremo, gli Antichi dei Giorni assicurano il supercontrollo amministrativo coordinato e perfetto degli universi in evoluzione del tempo e dello spazio. E la saggezza di originalità e l’iniziativa d’individualità caratterizzano tutti i decreti e le decisioni degli Antichi dei Giorni.

(210.4) 18:4.1 Vi sono esattamente duecentodieci Perfezioni dei Giorni che presiedono i governi dei dieci settori maggiori di ogni superuniverso. La loro trinitizzazione avvenne specificamente per assistere i dirigenti dei superuniversi e governano come vicegerenti diretti e personali degli Antichi dei Giorni.

(210.5) 18:4.2 Tre Perfezioni dei Giorni sono assegnati alla capitale di ogni settore maggiore, ma a differenza degli Antichi dei Giorni non è necessario che siano sempre presenti tutti e tre. Di tanto in tanto un componente del trio può assentarsi per conferire di persona con gli Antichi dei Giorni sul benessere del suo regno.

(210.6) 18:4.3 Questi governanti trini dei settori maggiori sono particolarmente perfetti nella padronanza dei dettagli amministrativi; da qui il loro nome — Perfezioni dei Giorni. Nell’indicare i nomi di questi esseri del mondo spirituale, ci troviamo di fronte al problema di tradurli nella vostra lingua e molto spesso è estremamente difficile fornire una traduzione soddisfacente. Noi non amiamo utilizzare designazioni arbitrarie che non avrebbero significato per voi; perciò abbiamo spesso difficoltà a scegliere un nome appropriato, un nome che sia chiaro per voi e che allo stesso tempo sia abbastanza rappresentativo dell’originale.

(210.7) 18:4.4 I Perfezioni dei Giorni hanno un gruppo di moderate dimensioni di Consiglieri Divini, di Perfettori di Saggezza e di Censori Universali assegnato ai loro governi. Dispongono anche di un numero più ampio di Possenti Messaggeri, di Elevati in Autorità e di Privi di Nome e Numero. Ma gran parte del lavoro corrente degli affari di un settore maggiore è svolto dai Guardiani Celesti e dagli Assistenti dei Figli Elevati. Questi due gruppi sono scelti tra i discendenti trinitizzati sia di personalità del Paradiso-Havona sia di finalitari mortali glorificati. Alcuni membri di questi due ordini di esseri trinitizzati da creature vengono ri-trinitizzati dalle Deità del Paradiso e sono poi inviati come aiuti nell’amministrazione dei governi dei superuniversi.

(211.1) 18:4.5 La maggior parte dei Guardiani Celesti e degli Assistenti dei Figli Elevati è assegnata al servizio dei settori maggiori e minori, ma i Conservatori Trinitizzati (serafini ed intermedi abbracciati dalla Trinità) sono i funzionari delle corti di tutte e tre le divisioni; essi operano nei tribunali degli Antichi dei Giorni, dei Perfezioni dei Giorni e dei Recenti dei Giorni. Gli Ambasciatori Trinitizzati (mortali ascendenti abbracciati dalla Trinità, di natura a fusione con il Figlio o con lo Spirito) si possono incontrare ovunque in un superuniverso, ma la maggioranza è in servizio nei settori minori.

(211.2) 18:4.6 Prima della piena attuazione del piano di governo dei sette superuniversi, praticamente tutti gli amministratori delle varie divisioni di questi governi, salvo gli Antichi dei Giorni, avevano fatto un tirocinio di durata variabile sotto gli Eterni dei Giorni sui vari mondi dell’universo perfetto di Havona. Gli esseri trinitizzati successivamente sono anch’essi passati per un periodo di preparazione sotto gli Eterni dei Giorni prima di essere assegnati al servizio degli Antichi dei Giorni, dei Perfezioni dei Giorni e dei Recenti dei Giorni. Essi sono tutti amministratori esperti, provati e sperimentati.

(211.3) 18:4.7 Voi vedrete subito i Perfezioni dei Giorni quando raggiungerete la capitale di Splandon dopo il soggiorno sui mondi del vostro settore minore, perché questi governanti eccelsi sono strettamente associati ai settanta mondi del settore maggiore d’istruzione superiore per le creature ascendenti del tempo. I Perfezioni dei Giorni in persona dirigono il giuramento collettivo dei diplomati ascendenti delle scuole del settore maggiore.

(211.4) 18:4.8 Il lavoro dei pellegrini del tempo sui mondi che circondano la capitale di un settore maggiore è principalmente di natura intellettuale, in contrasto con il carattere più fisico e materiale dell’istruzione sulle sette sfere educative di un settore minore e con le attività spirituali sui quattrocentonovanta mondi universitari della capitale di un superuniverso.

(211.5) 18:4.9 Benché voi siate iscritti soltanto sui registri del settore maggiore di Splandon, che ingloba l’universo locale di vostra origine, dovrete passare per ciascuna delle dieci divisioni maggiori del nostro superuniverso. Vedrete tutti e trenta i Perfezioni dei Giorni di Orvonton prima di raggiungere Uversa.

(211.6) 18:5.1 I Recenti dei Giorni sono i più giovani direttori supremi dei superuniversi; essi presiedono in gruppi di tre gli affari dei settori minori. Quanto a natura essi sono coordinati con i Perfezioni dei Giorni, ma in autorità amministrativa sono loro subordinati. Ce ne sono esattamente ventunomila di queste personalità della Trinità personalmente gloriose e divinamente efficienti. Esse furono create simultaneamente e passarono insieme per il loro periodo di preparazione in Havona sotto gli Eterni dei Giorni.

(211.7) 18:5.2 I Recenti dei Giorni hanno un corpo di associati e di assistenti simile a quello dei Perfezioni dei Giorni. In aggiunta hanno loro assegnato un numero enorme di esseri celesti dei vari ordini subordinati. Nell’amministrazione dei settori minori essi utilizzano un gran numero di mortali ascendenti residenti, di membri delle diverse colonie di cortesia, e di vari gruppi originati dallo Spirito Infinito.

(211.8) 18:5.3 I governi dei settori minori si occupano molto largamente, sebbene non esclusivamente, dei grandi problemi fisici dei superuniversi. Le sfere del settore minore sono le sedi dei Controllori Fisici Maestri. Su questi mondi i mortali ascendenti proseguono gli studi e le esperienze concernenti l’analisi delle attività del terzo ordine dei Centri Supremi di Potere e di tutti i sette ordini di Controllori Fisici Maestri.

(212.1) 18:5.4 Poiché il regime di un settore minore è così largamente interessato ai problemi fisici, i suoi tre Recenti dei Giorni sono raramente insieme sulla sfera capitale. Per la maggior parte del tempo uno è lontano per conferire con i Perfezioni dei Giorni del settore maggiore che lo sovrintende o è assente per rappresentare gli Antichi dei Giorni nei conclavi degli esseri elevati di origine trinitaria in Paradiso. Essi si alternano con i Perfezioni dei Giorni nel rappresentare gli Antichi dei Giorni nei consigli supremi in Paradiso. Nel frattempo, un altro Recente dei Giorni può essere lontano per un giro d’ispezione dei mondi capitale degli universi locali appartenenti alla sua giurisdizione. Ma almeno uno di questi governanti rimane sempre in servizio nella capitale di un settore minore.

(212.2) 18:5.5 Un giorno, voi tutti conoscerete i tre Recenti dei Giorni responsabili di Ensa, il vostro settore minore, poiché dovrete passare per le loro mani lungo il vostro cammino verso l’interno per raggiungere i mondi educativi dei settori maggiori. Nell’ascensione verso Uversa voi passerete per un solo gruppo di sfere educative di un settore minore.

(212.3) 18:6.1 Le personalità della Trinità dell’ordine dei “Giorni” non operano in una posizione amministrativa di livello inferiore ai governi dei superuniversi. Negli universi locali in evoluzione essi agiscono solo come consiglieri e consulenti. Gli Unioni dei Giorni sono un gruppo di personalità di collegamento accreditate dalla Trinità del Paradiso presso i governatori duali degli universi locali. Ogni universo locale, organizzato ed abitato, ha assegnato ad esso uno di questi consiglieri paradisiaci che agisce come rappresentante della Trinità e, per certi aspetti, del Padre Universale presso la creazione locale.

(212.4) 18:6.2 Di questi esseri ne esistono settecentomila, sebbene non tutti abbiano ricevuto un incarico. Il corpo di riserva degli Unioni dei Giorni funziona in Paradiso come Consiglio Supremo degli Aggiustamenti Universali.

(212.5) 18:6.3 In modo particolare questi osservatori della Trinità coordinano le attività amministrative di tutti i rami del governo universale, dai governi degli universi locali a quelli dei settori, fino a quelli del superuniverso; da qui il loro nome — Unioni dei Giorni. Essi fanno un triplice rapporto ai loro superiori: comunicano dati pertinenti alla natura fisica e semintellettuale ai Recenti dei Giorni del loro settore minore; riferiscono su avvenimenti intellettuali e quasi spirituali ai Perfezioni dei Giorni del loro settore maggiore; riferiscono su questioni spirituali e semiparadisiache agli Antichi dei Giorni nella capitale del loro superuniverso.

(212.6) 18:6.4 Poiché essi sono esseri di origine trinitaria, tutti i circuiti del Paradiso sono aperti alle loro intercomunicazioni, e così sono sempre in contatto tra loro e con tutte le altre personalità necessarie fino ai consigli supremi del Paradiso.

(212.7) 18:6.5 Un Unione dei Giorni non è organicamente in collegamento con il governo dell’universo locale di sua assegnazione. All’infuori del suo incarico come osservatore, la sua azione si compie solo su richiesta delle autorità locali. Pur essendo membro d’ufficio di tutti i consigli primari e di tutti i conclavi importanti della creazione locale, non partecipa alla valutazione tecnica dei problemi amministrativi.

(213.1) 18:6.6 Quando un universo locale è stabilizzato in luce e vita, i suoi esseri glorificati si associano liberamente con l’Unione dei Giorni, che opera allora con funzione accresciuta in tale regno di perfezione evoluzionaria. Ma la sua funzione principale è ancora quella di ambasciatore della Trinità e di consigliere del Paradiso.

(213.2) 18:6.7 Un universo locale è direttamente governato da un divino Figlio originato dalla Deità duale, ma egli ha costantemente al suo fianco un fratello del Paradiso, una personalità originata dalla Trinità. In caso di temporanea assenza di un Figlio Creatore dalla capitale del suo universo locale, i dirigenti facenti funzione sono guidati in larga misura nelle loro decisioni più importanti dal consiglio dell’Unione dei Giorni di appartenenza.

(213.3) 18:7.1 Queste alte personalità originate dalla Trinità sono i consulenti paradisiaci dei governanti delle cento costellazioni di ogni universo locale. Vi sono settanta milioni di Fedeli dei Giorni e, come gli Unioni dei Giorni, non tutti sono in servizio. Il loro corpo di riserva in Paradiso è la Commissione Consultiva dell’Etica e dell’Autogoverno Interuniversali. I Fedeli dei Giorni si avvicendano nel servizio in conformità alle ordinanze del consiglio supremo del loro corpo di riserva.

(213.4) 18:7.2 Tutto quello che un Unione dei Giorni è per un Figlio Creatore di un universo locale, i Fedeli dei Giorni lo sono per i Figli Vorondadek che governano le costellazioni di quella creazione locale. Essi sono supremamente devoti e divinamente fedeli al benessere delle costellazioni alle quali sono assegnati; da qui il loro nome — Fedeli dei Giorni. Essi agiscono soltanto come consiglieri; non partecipano mai alle attività amministrative, eccetto che su invito delle autorità della costellazione. Né si occupano direttamente del ministero educativo verso i pellegrini ascendenti sulle sfere architettoniche d’istruzione che circondano una capitale di costellazione. Tutte queste attività sono sotto la supervisione dei Figli Vorondadek.

(213.5) 18:7.3 Tutti i Fedeli dei Giorni che operano nelle costellazioni di un universo locale sono sotto la giurisdizione dell’Unione dei Giorni a cui riferiscono direttamente. Essi non hanno un sistema d’intercomunicazione molto esteso, essendo in generale autolimitati ad un’interassociazione entro i confini di un universo locale. Ogni Fedele dei Giorni di servizio in Nebadon può comunicare, e comunica, con tutti gli altri membri del suo ordine in servizio in questo universo locale.

(213.6) 18:7.4 Come fanno gli Unioni dei Giorni sulla capitale di un universo, così i Fedeli dei Giorni mantengono le loro residenze personali sulle capitali delle costellazioni distinte da quelle dei direttori amministrativi di questi regni. Le loro dimore sono in verità modeste a paragone di quelle dei capi Vorondadek delle costellazioni.

(213.7) 18:7.5 I Fedeli dei Giorni sono l’ultimo anello della lunga catena di consulenza amministrativa che si estende dalle sfere sacre del Padre Universale, vicino al centro di tutte le cose, fino alle divisioni primarie degli universi locali. Il regime che ha origine dalla Trinità si ferma alle costellazioni; non vi sono consulenti del Paradiso di tal genere permanentemente dislocati nei sistemi che le compongono o sui mondi abitati. Queste ultime unità amministrative sono interamente sotto la giurisdizione degli esseri nativi degli universi locali.

(213.8) 18:7.6 [Presentato da un Consigliere Divino di Uversa.]


 

(214.1) 19:0.1 QUESTO gruppo paradisiaco, denominato gli Esseri Coordinati di Origine Trinitaria, comprende i Figli Istruttori Trinitari, classificati anche tra i Figli Paradisiaci di Dio, tre gruppi di alti amministratori superuniversali e la categoria un po’ impersonale degli Spiriti Trinitari Ispirati. Anche i nativi di Havona possono essere inclusi a giusto titolo in questa classificazione di personalità trinitarie, come pure numerosi gruppi di esseri residenti in Paradiso. Gli esseri originati dalla Trinità di cui parleremo in questa esposizione sono:

(214.2) 19:0.2 1. Figli Istruttori Trinitari.

(214.3) 19:0.3 2. Perfettori di Saggezza.

(214.4) 19:0.4 3. Consiglieri Divini.

(214.5) 19:0.5 4. Censori Universali.

(214.6) 19:0.6 5. Spiriti Trinitari Ispirati.

(214.7) 19:0.7 6. Nativi di Havona.

(214.8) 19:0.8 7. Cittadini del Paradiso.

(214.9) 19:0.9 Eccetto i Figli Istruttori Trinitari e forse gli Spiriti Trinitari Ispirati, questi gruppi sono in numero definito; la loro creazione è un evento concluso del passato.

(214.10) 19:1.1 Tra tutti gli ordini elevati di personalità celesti che vi sono state rivelate, solo i Figli Istruttori Trinitari agiscono con duplice funzione. Per la loro origine di natura trinitaria le loro funzioni sono quasi interamente consacrate ai servizi di filiazione divina. Essi sono gli esseri di collegamento che colmano l’abisso universale tra le personalità originate dalla Trinità e quelle di origine duale.

(214.11) 19:1.2 Mentre i Figli Stazionari della Trinità sono in numero completo, i Figli Istruttori sono costantemente in aumento. Io non so quale sarà il numero finale dei Figli Istruttori. Posso tuttavia affermare che nell’ultimo rapporto periodico ad Uversa gli archivi del Paradiso indicavano 21.001.624.821 di questi Figli in servizio.

(214.12) 19:1.3 Questi esseri sono il solo gruppo di Figli di Dio rivelatovi la cui origine è nella Trinità del Paradiso. Essi percorrono l’universo centrale ed i superuniversi, ed un numero considerevole di loro è assegnato ad ogni universo locale. Essi servono anche i singoli pianeti come fanno gli altri Figli Paradisiaci di Dio. Poiché il piano del grande universo non ha raggiunto il suo pieno sviluppo, moltissimi Figli Istruttori sono tenuti nelle riserve in Paradiso e si offrono volontari per incarichi d’emergenza e per servizi eccezionali in tutte le divisioni del grande universo, sui mondi isolati dello spazio, negli universi locali, nei superuniversi e sui mondi di Havona. Essi operano anche in Paradiso, ma sarà più utile rimandare il loro studio dettagliato a quando tratteremo dei Figli Paradisiaci di Dio.

(215.1) 19:1.4 A questo proposito, tuttavia, si può notare che i Figli Istruttori sono le personalità coordinatrici supreme originate dalla Trinità. In un tale immenso universo degli universi c’è sempre il grande pericolo di soccombere all’errore dovuto ad un punto di vista circoscritto, al male insito in una concezione frammentata della realtà e della divinità.

(215.2) 19:1.5 Per esempio: la mente umana bramerebbe ordinariamente accostarsi alla filosofia cosmica descritta in queste rivelazioni procedendo dal semplice e dal finito al complesso e all’infinito, dalle origini umane ai destini divini. Ma questa via non conduce alla saggezza spirituale. Tale modo di procedere è la via più facile verso una certa forma di conoscenza genetica suscettibile al più di rivelare soltanto l’origine dell’uomo; essa rivela poco o nulla sul suo destino divino.

(215.3) 19:1.6 Anche nello studio dell’evoluzione biologica dell’uomo su Urantia vi sono serie obiezioni sull’approccio esclusivamente storico alla sua attuale condizione ed ai suoi problemi correnti. L’esatta prospettiva di un qualsiasi problema di realtà — umano o divino, terrestre o cosmico — si può avere soltanto dallo studio e dalla correlazione completi e privi di pregiudizi di tre fasi della realtà universale: origine, storia e destino. La comprensione appropriata di queste tre realtà esperienziali fornisce la base per una saggia valutazione dello status attuale.

(215.4) 19:1.7 Quando la mente umana comincia a seguire la tecnica filosofica consistente nel partire dall’inferiore per avvicinarsi al superiore, sia in biologia che in teologia, corre sempre il pericolo di commettere quattro errori di ragionamento:

(215.5) 19:1.8 1. Può mancare totalmente di percepire la meta evoluzionaria finale e completa della realizzazione personale o del destino cosmico.

(215.6) 19:1.9 2. Può commettere l’errore filosofico supremo di semplificare eccessivamente la realtà cosmica evoluzionaria (esperienziale), portando in tal modo alla distorsione dei fatti, alla perversione della verità e alla concezione errata dei destini.

(215.7) 19:1.10 3. Lo studio della causalità è la lettura approfondita della storia. Ma la conoscenza di come un essere diviene non fornisce necessariamente una comprensione intelligente dello status presente e del vero carattere di tale essere.

(215.8) 19:1.11 4. La storia da sola non riesce a rivelare adeguatamente lo sviluppo futuro — il destino. Le origini finite sono utili, ma solo le cause divine rivelano effetti finali. I fini eterni non si mostrano agli inizi del tempo. Il presente può essere esattamente interpretato soltanto alla luce della sua correlazione con il passato ed il futuro.

(215.9) 19:1.12 Quindi, per queste ragioni e per altre ancora, noi impieghiamo la tecnica di accostarci all’uomo ed ai suoi problemi planetari iniziando il viaggio nel tempo–spazio dall’infinita, eterna e divina Sorgente e Centro paradisiaca di ogni realtà di personalità e di ogni esistenza cosmica.

(215.10) 19:2.1 I Perfettori di Saggezza sono una creazione speciale della Trinità del Paradiso destinata a personificare la saggezza della divinità nei superuniversi. Esistono esattamente sette miliardi di questi esseri, un miliardo dei quali è assegnato a ciascuno dei sette superuniversi.

(215.11) 19:2.2 Assieme ai loro coordinati, i Consiglieri Divini ed i Censori Universali, i Perfettori di Saggezza sono passati per la saggezza del Paradiso, di Havona e delle sfere paradisiache del Padre, eccetto Divinington. Dopo queste esperienze i Perfettori di Saggezza furono assegnati in permanenza al servizio degli Antichi dei Giorni. Essi non servono né in Paradiso né sui mondi dei circuiti del Paradiso-Havona; essi sono interamente occupati nell’amministrazione dei governi dei superuniversi.

(216.1) 19:2.3 In ogni luogo e momento in cui opera un Perfettore di Saggezza, opera anche la saggezza divina. C’è realtà di presenza e perfezione di manifestazione nella conoscenza e nella saggezza rappresentate nelle azioni di queste potenti e maestose personalità. I Perfettori di Saggezza non riflettono la saggezza della Trinità del Paradiso, essi sono quella saggezza. Sono le sorgenti della saggezza per tutti gli istruttori nell’applicazione della conoscenza universale; sono le fonti della discrezione e le sorgenti della discriminazione per le istituzioni dell’insegnamento e del discernimento in tutti gli universi.

(216.2) 19:2.4 La saggezza ha una duplice origine, essendo derivata dalla perfezione del discernimento divino innato negli esseri perfetti e dall’esperienza personale acquisita dalle creature evoluzionarie. I Perfettori di Saggezza sono la saggezza divina di perfezione paradisiaca del discernimento della Deità. I loro associati amministrativi su Uversa, i Possenti Messaggeri, I Privi di Nome e Numero e Gli Elevati in Autorità, quando agiscono insieme sono la saggezza universale dell’esperienza. Un essere divino può possedere la perfezione della conoscenza divina, un mortale evoluzionario potrà raggiungere un giorno la perfezione della conoscenza di ascendente, ma nessuno di questi esseri, da solo, esaurisce i potenziali di tutta la saggezza possibile. Di conseguenza, tutte le volte che nella conduzione dei superuniversi si desidera raggiungere il massimo di saggezza amministrativa, questi perfettori della saggezza di discernimento divino sono sempre associati a quelle personalità ascendenti che sono giunte alle alte responsabilità di governo di un superuniverso attraverso le tribolazioni esperienziali della progressione evoluzionaria.

(216.3) 19:2.5 I Perfettori di Saggezza avranno sempre bisogno di questo complemento di saggezza esperienziale per completare la loro sagacia amministrativa. Ma è stato ipotizzato che un alto livello di saggezza, ancora non raggiunto, potrà forse essere acquisito dai finalitari del Paradiso dopo che saranno ammessi un giorno al settimo stadio d’esistenza spirituale. Se questa illazione è esatta, allora questi ascendenti evoluzionari perfezionati diverrebbero senza dubbio gli amministratori universali più efficaci che si siano mai conosciuti in tutta la creazione. Io credo che questo sia l’alto destino dei finalitari.

(216.4) 19:2.6 La versatilità dei Perfettori di Saggezza permette loro di partecipare praticamente a tutti i servizi celesti delle creature ascendenti. I Perfettori di Saggezza ed il mio ordine di personalità, i Consiglieri Divini, assieme ai Censori Universali, costituiscono gli ordini più elevati di esseri che possono impegnarsi, e lo fanno, nell’opera di rivelare la verità ai singoli pianeti e sistemi, sia nelle loro epoche primitive sia quando sono stabilizzati in luce e vita. Di tanto in tanto noi tutti entriamo in contatto con il servizio dei mortali ascendenti, da un pianeta con vita iniziale fino ad un universo locale ed al superuniverso, particolarmente in quest’ultimo.

(216.5) 19:3.1 Questi esseri di origine trinitaria sono il consiglio della Deità per i regni dei sette superuniversi. Essi non riflettono il consiglio divino della Trinità; essi sono quel consiglio. Vi sono ventuno miliardi di Consiglieri in servizio, tre miliardi dei quali sono assegnati ad ogni superuniverso.

(217.1) 19:3.2 I Consiglieri Divini sono gli associati e gli uguali dei Censori Universali e dei Perfettori di Saggezza; a ciascuna di queste ultime personalità sono associati da uno a sette Consiglieri. Tutti e tre gli ordini partecipano nel governo degli Antichi dei Giorni, inclusi i settori maggiori e minori, negli universi locali, nelle costellazioni e nei consigli dei sovrani dei sistemi locali.

(217.2) 19:3.3 Noi agiamo individualmente, come faccio io redigendo questa esposizione, ma operiamo anche in gruppi di tre quando le circostanze lo richiedono. Quando agiamo in veste esecutiva, sono sempre associati insieme un Perfettore di Saggezza, un Censore Universale e da uno a sette Consiglieri Divini.

(217.3) 19:3.4 Un Perfettore di Saggezza, sette Consiglieri Divini ed un Censore Universale costituiscono un tribunale di divinità trinitaria, il corpo consultivo mobile più elevato negli universi del tempo e dello spazio. Un tale gruppo di nove è conosciuto come il tribunale incaricato sia di stabilire i fatti che di rivelare la verità, e quando siede in giudizio su un problema e prende una decisione è esattamente come se un Antico dei Giorni avesse giudicato la questione, perché in tutti gli annali dei superuniversi un tale verdetto non è mai stato revocato dagli Antichi dei Giorni.

(217.4) 19:3.5 Quando operano i tre Antichi dei Giorni, opera la Trinità del Paradiso. Quando il tribunale dei nove giunge ad una decisione dopo le sue deliberazioni congiunte, a tutti gli effetti hanno parlato gli Antichi dei Giorni. È in questo modo che i Governanti del Paradiso stabiliscono un contatto personale, in questioni amministrative e regole di governo, con i singoli mondi, sistemi ed universi.

(217.5) 19:3.6 I Consiglieri Divini sono la perfezione del consiglio divino della Trinità del Paradiso. Noi rappresentiamo, in effetti siamo, il consiglio della perfezione. Quando abbiamo il supporto del consiglio esperienziale dei nostri associati, gli ascendenti evoluzionari perfezionati ed abbracciati dalla Trinità, le nostre conclusioni congiunte sono non solo complete ma esaustive. Quando il nostro consiglio congiunto è stato associato, giudicato, confermato e promulgato da un Censore Universale, è molto probabile che si avvicini alla soglia della totalità universale. Questi verdetti rappresentano l’accostamento massimo possibile al comportamento assoluto della Deità entro i limiti di tempo-spazio della situazione implicata e del problema associato.

(217.6) 19:3.7 Sette Consiglieri Divini in collegamento con un trio evoluzionario trinitizzato — un Possente Messaggero, un Elevato in Autorità ed un Privo di Nome e Numero — rappresentano il massimo avvicinamento superuniversale all’unione del punto di vista umano e dell’atteggiamento divino su livelli quasi paradisiaci di significati spirituali e di valori di realtà. Una vicinanza così stretta dei comportamenti cosmici congiunti della creatura e del Creatore è superata soltanto nei Figli Paradisiaci di conferimento, che sono, in ogni fase dell’esperienza di personalità, Dio e uomo.

(217.7) 19:4.1 Vi sono esattamente otto miliardi di Censori Universali esistenti. Questi esseri unici sono il giudizio della Deità. Essi non riflettono semplicemente le decisioni della perfezione, essi sono il giudizio della Trinità del Paradiso. Anche gli Antichi dei Giorni non siedono in giudizio che in associazione con i Censori Universali.

(217.8) 19:4.2 Un Censore è incaricato su ciascuno del miliardo di mondi dell’universo centrale, essendo assegnato all’amministrazione planetaria dell’Eterno dei Giorni che vi risiede. Né i Perfettori di Saggezza né i Consiglieri Divini sono così permanentemente assegnati alle amministrazioni di Havona, né noi comprendiamo completamente perché dei Censori Universali stazionino nell’universo centrale. Le loro attività attuali non giustificano del tutto il loro incarico in Havona, e noi sospettiamo pertanto che vi si trovino in previsione della necessità di un’epoca futura dell’universo nella quale la popolazione di Havona potrebbe subire parziali cambiamenti.

(218.1) 19:4.3 Un miliardo di Censori è assegnato a ciascuno dei sette superuniversi. Essi operano in tutte le divisioni dei sette superuniversi sia a titolo individuale che in associazione con Perfettori di Saggezza e Consiglieri Divini. In tal modo i Censori agiscono su tutti i livelli del grande universo, dai mondi perfetti di Havona fino ai consigli dei Sovrani di Sistema, e partecipano organicamente a tutti i giudizi dispensazionali dei mondi evoluzionari.

(218.2) 19:4.4 In ogni luogo e momento in cui un Censore Universale è presente, c’è anche il giudizio della Deità. E poiché i Censori emettono sempre i loro verdetti in collegamento con Perfettori di Saggezza e Consiglieri Divini, tali decisioni abbracciano la saggezza, il consiglio ed il giudizio congiunti della Trinità del Paradiso. In questo trio giuridico il Perfettore di Saggezza sarebbe l’ “io ero”, il Consigliere Divino l’ “io sarò”, ma il Censore Universale è sempre l’“io sono”.

(218.3) 19:4.5 I Censori sono le personalità totalizzanti dell’universo. Quando mille testimoni — o un milione — hanno portato la loro testimonianza, quando la voce della saggezza ha parlato ed il consiglio della divinità ha registrato, quando la testimonianza della perfezione ascendente è stata aggiunta, allora il Censore agisce e viene immediatamente rivelata la totalità infallibile e divina di tutto ciò che è avvenuto. E questa rivelazione rappresenta la conclusione divina, la somma e la sostanza di una decisione finale e perfetta. Per questa ragione, quando ha parlato un Censore nessun altro può più parlare, dal momento che il Censore ha descritto la vera e indubbia totalità di tutto ciò che è avvenuto. Quando egli parla, non c’è appello.

(218.4) 19:4.6 Io comprendo totalmente le operazioni mentali di un Perfettore di Saggezza, ma certamente non capisco del tutto il lavoro della mente giudicante di un Censore Universale. A me sembra che i Censori formulino nuovi significati e diano origine a nuovi valori dall’associazione dei fatti, delle verità e delle constatazioni presentati loro nel corso di un’indagine su questioni dell’universo. Sembra probabile che i Censori Universali siano in grado di formulare delle interpretazioni originali dalla combinazione del discernimento perfetto del Creatore con l’esperienza delle creature perfezionate. Questa associazione della perfezione paradisiaca con l’esperienza universale fa indubbiamente emergere un nuovo valore di ultimità.

(218.5) 19:4.7 Ma le nostre difficoltà concernenti il funzionamento mentale dei Censori Universali non finiscono qui. Dopo aver debitamente tenuto conto di tutto ciò che sappiamo o che supponiamo sul funzionamento di un Censore in una data situazione universale, troviamo che non siamo ancora in grado di prevedere le sue decisioni o di anticipare i suoi verdetti. Noi determiniamo con molta precisione il risultato probabile dell’associazione del comportamento di un Creatore con l’esperienza di una creatura, ma tali conclusioni non corrispondono sempre esattamente alle dichiarazioni del Censore. Sembra probabile che i Censori siano in qualche modo collegati con l’Assoluto della Deità; noi non riusciamo a spiegare altrimenti molte loro decisioni e ordinanze.

(218.6) 19:4.8 I Perfettori di Saggezza, i Consiglieri Divini ed i Censori Universali, assieme ai sette ordini di Personalità Supreme della Trinità, costituiscono i dieci gruppi che sono stati talvolta denominati i Figli Stazionari della Trinità. Insieme essi costituiscono il grande corpo di amministratori, governanti, agenti esecutivi, consulenti, consiglieri e giudici della Trinità. Il loro numero supera di poco i trentasette miliardi. Due miliardi e settanta sono stazionati nell’universo centrale e poco più di cinque miliardi in ogni superuniverso.

(219.1) 19:4.9 È molto difficile descrivere i limiti di funzione dei Figli Stazionari della Trinità. Sarebbe inesatto affermare che i loro atti sono limitati al finito, perché vi sono operazioni registrate nei superuniversi che indicano diversamente. Essi agiscono su qualunque livello amministrativo o giudiziario dell’universo che possa essere richiesto dalle condizioni del tempo-spazio e che riguardi l’evoluzione passata, presente e futura dell’universo maestro.

(219.2) 19:5.1 Sarò in grado di dirvi molto poco riguardo agli Spiriti Trinitari Ispirati, perché essi sono uno dei pochi ordini totalmente segreti di esseri esistenti; segreti, senza alcun dubbio, perché per loro è impossibile rivelarsi pienamente anche a quelli di noi la cui origine è così vicina alla sorgente della loro creazione. Essi vengono all’esistenza per un atto della Trinità del Paradiso e possono essere utilizzati da una o due delle Deità come pure da tutte e tre. Noi non sappiamo se il numero di questi Spiriti sia completo o in continua crescita, ma siamo inclini a credere che il loro numero non sia fissato.

(219.3) 19:5.2 Noi non comprendiamo pienamente né la natura né il comportamento degli Spiriti Ispirati. Essi appartengono forse alla categoria degli spiriti superpersonali. Essi sembrano operare su tutti i circuiti conosciuti ed agire quasi indipendentemente dal tempo e dallo spazio. Ma noi conosciamo poco di loro, salvo quanto deduciamo del loro carattere dalla natura delle loro attività, i cui risultati osserviamo con certezza qua e là negli universi.

(219.4) 19:5.3 In certe condizioni questi Spiriti Ispirati possono individualizzarsi sufficientemente per essere riconoscibili da esseri di origine trinitaria. Io li ho visti, ma sarebbe impossibile per gli ordini inferiori di esseri celesti riconoscere uno di loro. Nella conduzione degli universi in evoluzione si producono di tanto in tanto delle circostanze nelle quali ogni essere di origine trinitaria può impiegare direttamente questi Spiriti per compiere meglio il suo incarico. Noi sappiamo quindi che essi esistono e che in certe condizioni possiamo chiedere e ricevere la loro assistenza e talvolta riconoscere la loro presenza. Ma essi non fanno parte dell’organizzazione manifesta e pienamente rivelata, incaricata di dirigere gli universi del tempo-spazio prima che queste creazioni materiali siano stabilizzate in luce e vita. Essi non hanno una posizione nettamente discernibile nell’economia o nell’amministrazione attuali dei sette superuniversi in evoluzione. Essi sono un segreto della Trinità del Paradiso.

(219.5) 19:5.4 I Melchizedek di Nebadon insegnano che gli Spiriti Trinitari Ispirati sono destinati, in un’epoca dell’eterno futuro, a rimpiazzare i Messaggeri Solitari, i cui ranghi si stanno lentamente ma sicuramente assottigliando a causa del loro incarico come associati di certi tipi di figli trinitizzati.

(219.6) 19:5.5 Gli Spiriti Ispirati sono gli Spiriti solitari dell’universo degli universi. In quanto Spiriti essi assomigliano molto ai Messaggeri Solitari, eccetto che questi ultimi sono delle personalità distinte. Noi deriviamo gran parte della nostra conoscenza sugli Spiriti Ispirati dai Messaggeri Solitari, che ne rivelano la vicinanza in virtù di un’innata sensibilità alla presenza degli Spiriti Ispirati, la quale funziona altrettanto infallibilmente quanto un ago magnetico punta verso il polo magnetico. Quando un Messaggero Solitario è vicino ad uno Spirito Trinitario Ispirato, ha coscienza di un’indicazione qualitativa di tale presenza divina ed anche di una registrazione quantitativa ben definita che gli permette di conoscere effettivamente la classificazione o il numero della presenza o delle presenze degli Spiriti.

(220.1) 19:5.6 Io posso riferire un altro fatto interessante: quando un Messaggero Solitario si trova su un pianeta nei cui abitanti risiede un Aggiustatore di Pensiero, come su Urantia, ha coscienza di un’eccitazione qualitativa nella sua sensibilità rivelatrice di presenze spirituali. In questi casi non c’è eccitazione quantitativa, solo una reazione qualitativa. Quando si trova su un pianeta in cui gli Aggiustatori non vengono, il contatto con i nativi non produce una tale reazione. Ciò fa supporre che gli Aggiustatori di Pensiero siano in qualche modo collegati od in contatto con gli Spiriti Trinitari Ispirati del Paradiso. Essi sono forse associati in qualche modo a certe fasi del loro lavoro, ma in realtà noi non lo sappiamo. Entrambi gli ordini hanno origine vicino alla sorgente e centro di tutte le cose, ma non sono esseri dello stesso ordine. Gli Aggiustatori di Pensiero scaturiscono dal solo Padre; gli Spiriti Ispirati discendono dalla Trinità del Paradiso.

(220.2) 19:5.7 Gli Spiriti Ispirati non sembrano far parte del piano evoluzionario dei singoli pianeti od universi, e tuttavia sembrano essere quasi dappertutto. Anche mentre sono impegnato nella formulazione di questa esposizione, la sensibilità personale alla presenza di quest’ordine di Spiriti del Messaggero Solitario a me associato indica che c’è con noi in questo stesso momento, a circa sette metri, uno Spirito dell’ordine degli Ispirati e del terzo volume di potere-presenza. Il terzo volume di potere-presenza ci suggerisce la probabilità che stiano operando in collegamento tre Spiriti Ispirati.

(220.3) 19:5.8 Tra i più di dodici ordini di esseri associati a me in questo momento, il Messaggero Solitario è il solo consapevole della presenza di queste misteriose entità della Trinità. Ed inoltre, pur essendo informati in tal modo della vicinanza di questi Spiriti divini, noi tutti ignoriamo in egual modo quale sia la loro missione. In realtà non sappiamo se siano semplici osservatori interessati alle nostre attività o se contribuiscano effettivamente, in qualche maniera a noi sconosciuta, al successo della nostra impresa.

(220.4) 19:5.9 Noi sappiamo che i Figli Istruttori Trinitari si dedicano all’illuminazione cosciente delle creature dell’universo. Io sono giunto alla ferma conclusione che gli Spiriti Trinitari Ispirati operino con tecniche supercoscienti anche come istruttori dei regni. Sono persuaso che c’è un’enorme quantità di conoscenze spirituali essenziali, di verità indispensabili per un conseguimento spirituale elevato, che non possono essere ricevute coscientemente. L’autocoscienza metterebbe in effetti a repentaglio la certezza della loro ricezione. Se questo nostro concetto è esatto, e l’intero mio ordine di esseri lo condivide, è possibile che questi Spiriti Ispirati abbiano per missione di superare questa difficoltà, di colmare questa lacuna nel piano universale d’illuminazione morale e di avanzamento spirituale. Noi pensiamo che questi due tipi d’istruttori originati dalla Trinità effettuino una sorta di collegamento tra le loro attività, ma in realtà non lo sappiamo.

(220.5) 19:5.10 Sui mondi educativi dei superuniversi e sui circuiti eterni di Havona io ho fraternizzato con i mortali in corso di perfezionamento — le anime ascendenti e spiritualizzate provenienti dai regni evoluzionari — ma essi non sono mai stati coscienti degli Spiriti Ispirati, che i poteri d’individuazione innati nei Messaggeri Solitari indicano ogni tanto essere molto vicini a noi. Io ho conversato liberamente con tutti gli ordini di Figli di Dio, elevati ed umili, e nemmeno loro hanno coscienza delle esortazioni degli Spiriti Trinitari Ispirati. Essi possono esaminare retrospettivamente le loro esperienze, e lo fanno, e possono riferire avvenimenti difficili da spiegare se non si tiene conto dell’azione di questi Spiriti. Ma ad eccezione dei Messaggeri Solitari, e talvolta di esseri originati dalla Trinità, nessun membro della famiglia celeste è mai stato cosciente della vicinanza degli Spiriti Ispirati.

(221.1) 19:5.11 Io non credo che gli Spiriti Trinitari Ispirati giochino a nascondino con me. Essi stanno probabilmente tentando di farsi conoscere da me altrettanto energicamente quanto io tento di comunicare con loro; le nostre difficoltà ed i nostri limiti devono essere reciproci e connaturati. Io sono convinto che non vi siano segreti arbitrari nell’universo; per questo non cesserò mai i miei sforzi per risolvere il mistero dell’isolamento di questi Spiriti che appartengono al mio ordine di creazione.

(221.2) 19:5.12 Da tutto ciò, voi mortali che state muovendo ora i vostri primi passi nel viaggio eterno, potete ben capire che dovrete percorrere ancora un lungo cammino prima di progredire con la “vista” e con le certezze “materiali”. Dovrete usare ancora a lungo la fede e dipendere dalla rivelazione se sperate di progredire rapidamente e sicuramente.

(221.3) 19:6.1 I nativi di Havona sono la creazione diretta della Trinità del Paradiso ed il loro numero supera la concezione della vostra mente limitata. È impossibile anche per gli Urantiani concepire le dotazioni innate di creature così divinamente perfette come queste razze dell’universo eterno originate dalla Trinità. Voi non riuscirete mai ad immaginare realmente queste gloriose creature; dovrete aspettare il vostro arrivo in Havona, quando potrete salutarle come compagni spirituali.

(221.4) 19:6.2 Durante il vostro lungo soggiorno sul miliardo di mondi di cultura di Havona, si svilupperà in voi un’amicizia eterna per questi splendidi esseri. E quanto è profonda questa amicizia che cresce tra le creature personali più umili provenienti dai mondi dello spazio e questi esseri personali elevati nativi delle sfere perfette dell’universo centrale! Nella loro lunga ed affettuosa associazione con i nativi di Havona, gli ascendenti mortali fanno molto per compensare la povertà spirituale degli stadi iniziali della progressione umana. Allo stesso tempo, grazie ai loro contatti con i pellegrini ascendenti, gli Havoniani acquisiscono un’esperienza che supera in non piccola misura lo svantaggio esperienziale di aver sempre vissuto una vita di perfezione divina. Il beneficio sia per i mortali ascendenti che per i nativi di Havona è grande e reciproco.

(221.5) 19:6.3 I nativi di Havona, così come tutte le altre personalità originate dalla Trinità, sono progettati in perfezione divina, e come per le altre personalità di origine trinitaria il trascorrere del tempo può accrescere le loro riserve di dotazione esperienziale. Ma diversamente dai Figli Stazionari della Trinità, gli Havoniani possono evolversi in status, possono avere un destino eterno futuro non rivelato. Ne sono un esempio quegli Havoniani che realizzano con il servizio la loro capacità di fondersi con un frammento del Padre diverso dall’Aggiustatore e si qualificano così per divenire membri del Corpo dei Mortali della Finalità. E vi sono altri corpi finalitari aperti a questi nativi dell’universo centrale.

(221.6) 19:6.4 L’evoluzione di status dei nativi di Havona ha dato luogo su Uversa a molte congetture. Poiché essi stanno entrando in continuazione nei diversi Corpi della Finalità del Paradiso, e dal momento che non ne vengono creati altri, è evidente che il numero di nativi che restano in Havona va sempre più diminuendo. Le conseguenze finali di queste operazioni non ci sono mai state rivelate, ma noi non crediamo che Havona sarà mai interamente svuotato dei suoi nativi. Noi abbiamo sostenuto la teoria che gli Havoniani potrebbero cessare un giorno di entrare nei corpi finalitari durante le ere delle creazioni successive dei livelli di spazio esterno. Abbiamo anche sostenuto l’idea che in queste ere universali future l’universo centrale potrebbe essere popolato da un gruppo misto di esseri residenti, una cittadinanza costituita solo in parte dai nativi originali di Havona. Noi non sappiamo quale ordine o tipo di creature potrebbe essere destinato in tal modo allo status residenziale nel futuro Havona, ma abbiamo pensato:

(222.1) 19:6.5 1. Agli univitatia, che sono attualmente i cittadini permanenti delle costellazioni degli universi locali.

(222.2) 19:6.6 2. A futuri tipi di mortali che potrebbero nascere sulle sfere abitate dei superuniversi allo schiudersi delle ere di luce e vita.

(222.3) 19:6.7 3. Alla nuova aristocrazia spirituale degli universi esterni successivi.

(222.4) 19:6.8 Noi sappiamo che l’Havona dell’era universale precedente era un po’ differente dall’Havona dell’era presente. Ci sembra quantomeno ragionevole supporre che stiamo ora assistendo a quelle lente modificazioni dell’universo centrale che anticipano le ere future. Una cosa è certa: l’universo non è statico; solo Dio è immutabile.

(222.5) 19:7.1 Vi sono numerosi gruppi di splendidi esseri residenti in Paradiso; sono i Cittadini del Paradiso. Essi non si occupano direttamente del piano di perfezionamento delle creature ascendenti dotate di volontà e non sono perciò interamente rivelati ai mortali di Urantia. Vi sono più di tremila ordini di queste intelligenze celesti. L’ultimo gruppo è stato personalizzato in concomitanza con il mandato della Trinità che promulgava il piano creativo dei sette superuniversi del tempo e dello spazio.

(222.6) 19:7.2 I Cittadini del Paradiso ed i nativi di Havona sono talvolta denominati collettivamente personalità del Paradiso-Havona.

(222.7) 19:7.3 Ciò completa la storia degli esseri che sono portati all’esistenza dalla Trinità del Paradiso. Nessuno di loro ha mai deviato; e tuttavia essi sono tutti dotati di libero arbitrio nel senso più elevato.

(222.8) 19:7.4 Gli esseri originati dalla Trinità posseggono prerogative di transito che li rendono indipendenti dalle personalità di trasporto, quali i serafini. Noi possediamo tutti il potere di spostarci pressoché liberamente e rapidamente nell’universo degli universi. Eccettuati gli Spiriti Trinitari Ispirati, noi non riusciamo a raggiungere la velocità quasi incredibile dei Messaggeri Solitari, ma siamo in grado di utilizzare la totalità dei mezzi di trasporto spaziali, cosicché possiamo raggiungere qualsiasi punto di un superuniverso, partendo dalla sua capitale, in meno di un anno del tempo di Urantia. Mi ci sono voluti 109 giorni del vostro tempo per venire da Uversa su Urantia.

(222.9) 19:7.5 Attraverso queste stesse vie siamo in grado d’intercomunicare istantaneamente. L’intero nostro ordine di creazione si trova in contatto con ogni individuo compreso in ciascuna divisione dei figli della Trinità del Paradiso, eccetto soltanto gli Spiriti Ispirati.

(222.10) 19:7.6 [Presentato da un Consigliere Divino di Uversa.]


 

(223.1) 20:0.1 SECONDO le loro funzioni nel superuniverso di Orvonton, i Figli di Dio sono classificati in tre suddivisioni generali:

(223.2) 20:0.2 1. I Figli di Dio Discendenti.

(223.3) 20:0.3 2. I Figli di Dio Ascendenti.

(223.4) 20:0.4 3. I Figli di Dio Trinitizzati.

(223.5) 20:0.5 Gli ordini discendenti di filiazione includono personalità che sono di creazione diretta e divina. I Figli ascendenti, quali le creature mortali, raggiungono questo status con la partecipazione esperienziale nella tecnica creativa conosciuta come evoluzione. I Figli Trinitizzati sono un gruppo di origine composita che include tutti gli esseri abbracciati dalla Trinità del Paradiso, anche se non sono direttamente originati dalla Trinità.

(223.6) 20:1.1 Tutti i Figli di Dio discendenti sono di origine elevata e divina. Essi sono consacrati al ministero discendente di servizio sui mondi e sui sistemi del tempo e dello spazio per facilitare il progresso nell’ascensione al Paradiso delle umili creature di origine evoluzionaria — i figli di Dio ascendenti. Tra i numerosi ordini di Figli discendenti, in queste esposizioni ne saranno descritti sette. I Figli che sono originati dalle Deità sull’Isola centrale di Luce e Vita sono chiamati Figli Paradisiaci di Dio e comprendono i tre ordini seguenti:

(223.7) 20:1.2 1. Figli Creatori — i Micael.

(223.8) 20:1.3 2. Figli Magistrali — gli Avonal.

(223.9) 20:1.4 3. Figli Istruttori Trinitari — i Daynal.

(223.10) 20:1.5 I rimanenti quattro ordini di filiazione discendente sono conosciuti come Figli di Dio degli Universi Locali:

(223.11) 20:1.6 4. Figli Melchizedek.

(223.12) 20:1.7 5. Figli Vorondadek.

(223.13) 20:1.8 6. Figli Lanonandek.

(223.14) 20:1.9 7. Portatori di Vita.

(223.15) 20:1.10 I Melchizedek sono la discendenza congiunta del Figlio Creatore, dello Spirito Creativo e del Padre Melchizedek di un universo locale. I Vorondadek ed i Lanonandek sono entrambi portati all’esistenza da un Figlio Creatore e dal suo Spirito Creativo associato. I Vorondadek sono meglio conosciuti come gli Altissimi, i Padri delle Costellazioni; i Lanonandek come Sovrani dei Sistemi e come Principi Planetari. Il triplice ordine dei Portatori di Vita è portato all’esistenza da un Figlio Creatore e da uno Spirito Creativo associati ad uno dei tre Antichi dei Giorni del superuniverso di loro giurisdizione. Ma la natura e le attività di questi Figli di Dio degli Universi Locali sono meglio descritte nei fascicoli che trattano degli affari delle creazioni locali.

(224.1) 20:1.11 I Figli Paradisiaci di Dio sono di triplice origine: i Figli primari o Figli Creatori sono portati all’esistenza dal Padre Universale e dal Figlio Eterno; i Figli secondari o Figli Magistrali sono figli del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito; i Figli Istruttori Trinitari sono i discendenti del Padre, del Figlio e dello Spirito. Dal punto di vista del servizio, del culto e delle suppliche i Figli del Paradiso sono come uno; il loro spirito è unico ed il loro lavoro è identico per qualità e completezza.

(224.2) 20:1.12 Come gli ordini paradisiaci dei Giorni hanno dato prova di essere degli amministratori divini, così gli ordini dei Figli del Paradiso si sono rivelati dei ministri divini — creatori, servitori, dispensatori, giudici, istruttori e rivelatori di verità. Essi percorrono l’universo degli universi dalle rive dell’Isola eterna fino ai mondi abitati del tempo e dello spazio, compiendo nell’universo centrale e nei superuniversi molteplici servizi che non sono rivelati in queste esposizioni. Essi sono variamente organizzati secondo la natura ed il luogo del loro servizio, ma in un universo locale i Figli Magistrali ed i Figli Istruttori servono entrambi sotto la direzione del Figlio Creatore che presiede a quel dominio.

(224.3) 20:1.13 I Figli Creatori sembrano possedere una dotazione spirituale incentrata nelle loro persone, che controllano e che possono conferire, come fece il vostro Figlio Creatore quando sparse il suo spirito su tutta la carne mortale di Urantia. Ogni Figlio Creatore è dotato di questo potere d’attrazione spirituale nel proprio regno; egli ha personalmente coscienza di ogni azione ed emozione di ciascun Figlio di Dio discendente che serve nel suo dominio. C’è qui un riflesso divino, una duplicazione nell’universo locale, di quel potere assoluto d’attrazione spirituale del Figlio Eterno che gli consente di giungere a stabilire e mantenere un contatto con tutti i suoi Figli del Paradiso, indipendentemente dal luogo in cui possono trovarsi nell’intero universo degli universi.

(224.4) 20:1.14 I Figli Creatori Paradisiaci non servono soltanto come Figli nel loro ministero discendente di servizio e di conferimento, ma quando hanno completato la loro carriera di conferimento, ciascuno di loro opera come Padre d’universo nella propria creazione, mentre gli altri Figli di Dio continuano il servizio di conferimento e di elevazione spirituale destinato a portare i pianeti, uno ad uno, al riconoscimento volontario del governo amorevole del Padre Universale, che culmina nella consacrazione della creatura alla volontà del Padre del Paradiso e nella fedeltà planetaria alla sovranità sul proprio universo del suo Figlio Creatore.

(224.5) 20:1.15 In un Figlio Creatore settuplo, il Creatore e la creatura sono fusi per sempre in un’associazione comprensiva, affettuosa e misericordiosa. L’intero ordine dei Micael, i Figli Creatori, è così straordinario che lo studio della loro natura e delle loro attività sarà riservato al prossimo fascicolo di questa serie, mentre la presente narrazione concernerà principalmente i due rimanenti ordini di filiazione del Paradiso: i Figli Magistrali ed i Figli Istruttori Trinitari.

(224.6) 20:2.1 Ogni volta che un concetto originale ed assoluto di un essere formulato dal Figlio Eterno si unisce con un nuovo e divino ideale di servizio amorevole concepito dallo Spirito Infinito, è prodotto un nuovo ed originale Figlio di Dio, un Figlio Magistrale del Paradiso. Questi Figli costituiscono l’ordine degli Avonal, che si contraddistingue dall’ordine dei Micael, i Figli Creatori. Sebbene non siano creatori in senso personale, essi sono strettamente associati ai Micael in tutta la loro opera. Gli Avonal sono ministri e giudici planetari, i magistrati dei regni del tempo-spazio — di tutte le razze, per tutti i mondi ed in tutti gli universi.

(225.1) 20:2.2 Noi abbiamo motivo di credere che il numero totale di Figli Magistrali nel grande universo sia di circa un miliardo. Essi sono un ordine che si autogoverna, diretto dal loro consiglio supremo in Paradiso che è composto di Avonal esperti scelti dai servizi di tutti gli universi. Ma quando sono assegnati ad un universo locale e ne ricevono l’incarico, essi servono sotto la direzione del Figlio Creatore di quel dominio.

(225.2) 20:2.3 Gli Avonal sono i Figli del Paradiso per il servizio ed il conferimento ai pianeti degli universi locali. E poiché ogni Figlio Avonal ha una personalità esclusiva, non essendovene due uguali, il loro lavoro è individualmente unico nei regni in cui soggiornano, dove essi spesso s’incarnano nelle sembianze dei mortali e talvolta nascono da madri terrene sui mondi evoluzionari.

(225.3) 20:2.4 Oltre ai loro servizi sui livelli amministrativi superiori, gli Avonal hanno una triplice funzione sui mondi abitati:

(225.4) 20:2.5 1. Azioni giudiziarie. Essi agiscono alla chiusura delle dispensazioni planetarie. Nel tempo, decine — centinaia — di queste missioni possono essere eseguite su ogni singolo mondo, ed essi possono recarsi sul medesimo mondo o su altri mondi innumerevoli volte per porre fine a dispensazioni e liberare i sopravviventi addormentati.

(225.5) 20:2.6 2. Missioni magistrali. Una visitazione planetaria di questo tipo avviene di solito prima dell’arrivo di un Figlio di conferimento. In una tale missione un Avonal appare come un adulto del regno mediante una tecnica d’incarnazione che non comporta la nascita umana. Dopo questa prima ed usuale visita magistrale, degli Avonal possono servire ripetutamente con funzione magistrale sullo stesso pianeta sia prima che dopo l’apparizione del Figlio di conferimento. In queste missioni magistrali addizionali un Avonal può apparire o meno in forma materiale e visibile, ma in nessuna di esse verrà al mondo come un bambino inerme.

(225.6) 20:2.7 3. Missioni di conferimento. Tutti i Figli Avonal conferiscono se stessi, almeno una volta, a qualche razza mortale in qualche mondo evoluzionario. Le visite giudiziarie sono numerose, le missioni magistrali possono essere più d’una, ma su ogni pianeta appare un solo Figlio di conferimento. Gli Avonal di conferimento nascono da donna nel modo in cui Micael di Nebadon si è incarnato su Urantia.

(225.7) 20:2.8 Non c’è alcun limite al numero di volte in cui i Figli Avonal possono servire in missioni magistrali o di conferimento, ma generalmente, quando hanno compiuto sette volte questa esperienza, c’è una sospensione a favore di quelli che hanno svolto di meno tale servizio. Questi Figli dalla molteplice esperienza di conferimento sono allora assegnati all’alto consiglio personale di un Figlio Creatore, divenendo così partecipi dell’amministrazione degli affari dell’universo.

(225.8) 20:2.9 In tutta la loro opera per i mondi abitati, e su di essi, i Figli Magistrali sono assistiti da due ordini di creature degli universi locali, i Melchizedek e gli arcangeli, mentre nelle missioni di conferimento essi sono anche accompagnati dai Brillanti Astri della Sera, anch’essi originari delle creazioni locali. In ogni sforzo planetario i Figli secondari del Paradiso, gli Avonal, sono supportati da tutto il potere e l’autorità di un Figlio primario del Paradiso, il Figlio Creatore dell’universo locale in cui servono. A tutti gli effetti il loro lavoro sulle sfere abitate è altrettanto efficace e soddisfacente quanto lo sarebbe il servizio di un Figlio Creatore su questi mondi abitati da mortali.

(226.1) 20:3.1 Gli Avonal sono conosciuti come Figli Magistrali perché sono gli alti magistrati dei regni, i giudici delle dispensazioni che si susseguono nei mondi del tempo. Essi presiedono al risveglio dei sopravviventi addormentati, giudicano il regno, portano a compimento una dispensazione di giustizia in sospeso, eseguono i mandati di un’era probatoria di misericordia, riassegnano le creature dello spazio di ministero planetario ai compiti della nuova dispensazione e ritornano al quartier generale del loro universo locale dopo il completamento della loro missione.

(226.2) 20:3.2 Quando siedono in giudizio sui destini di un’era, gli Avonal decretano la sorte delle razze evoluzionarie, ma benché possano emettere sentenze d’estinzione dell’identità di creature personali, essi non eseguono tali sentenze. I verdetti di questa natura sono eseguiti soltanto dalle autorità di un super-universo.

(226.3) 20:3.3 L’arrivo di un Avonal del Paradiso su un mondo evoluzionario, allo scopo di porre fine ad una dispensazione e d’inaugurare una nuova era di progressione planetaria, non è necessariamente una missione magistrale o una missione di conferimento. Le missioni magistrali talvolta, e le missioni di conferimento sempre, sono delle incarnazioni; in questi incarichi, cioè, gli Avonal servono su un pianeta in forma materiale — fisicamente. Le altre loro visite sono “tecniche”, ed in questa funzione un Avonal non s’incarna per il servizio planetario. Se un Figlio Magistrale viene soltanto come giudice dispensazionale, arriva su un pianeta come un essere spirituale, invisibile alle creature materiali del regno. Queste visite tecniche avvengono ripetutamente nella lunga storia di un mondo abitato.

(226.4) 20:3.4 I Figli Avonal possono agire come giudici planetari sia prima dell’esperienza magistrale che di quella di conferimento. Tuttavia, in entrambe queste missioni il Figlio incarnato giudicherà l’era planetaria che finisce. Altrettanto fa un Figlio Creatore quando s’incarna per una missione di conferimento nelle sembianze della carne mortale. Quando un Figlio del Paradiso visita un mondo evoluzionario e diviene simile ad uno dei suoi abitanti, la sua presenza pone termine ad una dispensazione e costituisce un giudizio del regno.

(226.5) 20:4.1 Prima dell’apparizione planetaria di un Figlio di conferimento, un mondo abitato viene di solito visitato da un Avonal del Paradiso in missione magistrale. Se si tratta di una visitazione magistrale iniziale, l’Avonal è sempre incarnato come un essere materiale. Egli appare sul pianeta del suo incarico come un maschio delle razze mortali completamente sviluppato, un essere pienamente visibile alle creature mortali del suo tempo e della sua generazione ed in contatto fisico con loro. Durante tutta un’incarnazione magistrale il collegamento del Figlio Avonal con le forze spirituali locali ed universali è completo ed ininterrotto.

(226.6) 20:4.2 Un pianeta può ricevere molte visitazioni magistrali sia prima che dopo l’apparizione di un Figlio di conferimento. Esso può essere visitato molte volte dallo stesso o da altri Avonal, che operano come giudici dispensazionali, ma queste missioni tecniche di giudizio non sono né di conferimento né magistrali, ed in questi casi gli Avonal non sono mai incarnati. Anche quando un pianeta è benedetto da ripetute missioni magistrali, gli Avonal non si sottopongono sempre all’incarnazione mortale; e quando servono in sembianze umane, appaiono sempre come esseri adulti del regno; non nascono da donna.

(227.1) 20:4.3 Quando s’incarnano in missioni di conferimento o magistrali, i Figli del Paradiso hanno degli Aggiustatori esperti e questi Aggiustatori sono differenti per ciascuna incarnazione. Gli Aggiustatori che occupano la mente dei Figli di Dio incarnati non possono mai sperare di acquisire la personalità per fusione con gli esseri umani-divini nei quali risiedono, ma sono spesso personalizzati per decreto del Padre Universale. Questi Aggiustatori formano il consiglio supremo di direzione su Divinington per l’amministrazione, l’identificazione e l’invio di Monitori del Mistero nei regni abitati. Essi inoltre ricevono ed accreditano gli Aggiustatori al loro ritorno nel “seno del Padre” dopo la dissoluzione mortale del loro tabernacolo terreno. In questo modo i fedeli Aggiustatori dei giudici dei mondi diventano i capi eminenti della loro specie.

(227.2) 20:4.4 Urantia non ha mai ospitato un Figlio Avonal in missione magistrale. Se Urantia avesse seguito il piano generale dei mondi abitati, sarebbe stato prima o poi benedetto da una missione magistrale tra l’epoca di Adamo ed il conferimento di Cristo Micael. Ma la sequenza regolare dei Figli del Paradiso sul vostro pianeta è stata completamente scompigliata dall’apparizione del vostro Figlio Creatore nel suo conferimento finale millenovecento anni or sono.

(227.3) 20:4.5 Urantia può ancora essere visitato da un Avonal incaricato d’incarnarsi in una missione magistrale, ma circa la futura apparizione di Figli del Paradiso, nemmeno “gli angeli in cielo conoscono il momento o le modalità di tali visitazioni”, perché un mondo in cui si è conferito un Micael diventa il pupillo individuale e personale di un Figlio Maestro e, come tale, è interamente soggetto ai suoi piani ed alle sue decisioni. E per il vostro mondo ciò è ulteriormente complicato dalla promessa di Micael di ritornare. Indipendentemente dagli equivoci riguardo al soggiorno su Urantia di Micael di Nebadon, una cosa è certamente autentica — la sua promessa di tornare sul vostro mondo. In vista di questa prospettiva, solo il tempo può rivelare l’ordine futuro delle visitazioni dei Figli Paradisiaci di Dio su Urantia.

(227.4) 20:5.1 Il Figlio Eterno è il Verbo eterno di Dio. Il Figlio Eterno è l’espressione perfetta del “primo” pensiero assoluto ed infinito del suo Padre eterno. Quando una duplicazione personale o estensione divina di questo Figlio Originale parte per una missione di conferimento d’incarnazione umana, diviene letteralmente vero che il divino “Verbo si è fatto carne” e che il Verbo risiede tra gli umili esseri di origine animale.

(227.5) 20:5.2 Su Urantia è credenza molto diffusa che il proposito del conferimento di un Figlio sia d’influenzare in qualche modo il comportamento del Padre Universale. Ma la vostra illuminazione interiore dovrebbe indicarvi che ciò non è vero. I conferimenti dei Figli Avonal e Micael sono una parte necessaria del processo esperienziale destinato a fare di questi Figli dei magistrati e dei governanti sicuri e comprensivi per i popoli ed i pianeti del tempo e dello spazio. La carriera di conferimento settuplo è la meta suprema di tutti i Figli Creatori Paradisiaci. E tutti i Figli Magistrali sono animati da questo stesso spirito di servizio che caratterizza così abbondantemente i Figli Creatori primari ed il Figlio Eterno del Paradiso.

(227.6) 20:5.3 Un qualche ordine di Figli del Paradiso deve essere conferito ad ogni mondo abitato da mortali allo scopo di rendere possibile agli Aggiustatori di Pensiero di abitare le menti di tutti gli esseri umani normali di quella sfera, perché gli Aggiustatori non vengono in tutti gli esseri umani di buona fede fino a quando lo Spirito della Verità non sia stato sparso su tutta l’umanità. E l’invio dello Spirito della Verità dipende dal ritorno alla capitale dell’universo di un Figlio del Paradiso che ha eseguito con successo la missione di conferimento come mortale su un mondo in evoluzione.

(228.1) 20:5.4 Nel corso della lunga storia di un pianeta abitato avranno luogo numerosi giudizi dispensazionali, e può avvenire più di una missione magistrale, ma ordinariamente un Figlio di conferimento servirà sulla sfera una sola volta. È solo richiesto che ogni mondo abitato abbia un solo Figlio di conferimento venuto a vivere la vita umana completa dalla nascita alla morte. Presto o tardi, indipendentemente dal suo status spirituale, ogni mondo abitato da mortali è destinato ad accogliere un Figlio Magistrale in missione di conferimento, eccetto l’unico pianeta in ogni universo locale in cui un Figlio Creatore sceglie di fare il suo conferimento come mortale.

(228.2) 20:5.5 Comprendendo di più sui Figli di conferimento, capirete perché si attribuisca tanto interesse ad Urantia nella storia di Nebadon. Il vostro piccolo ed insignificante pianeta interessa all’universo locale semplicemente perché è il mondo della dimora mortale di Gesù di Nazaret. Esso è stato la scena del conferimento finale e trionfante del vostro Figlio Creatore, l’arena in cui Micael conquistò la sovranità personale suprema dell’universo di Nebadon.

(228.3) 20:5.6 Nella capitale del suo universo locale, specialmente dopo il completamento del conferimento come mortale, un Figlio Creatore trascorre molto del suo tempo a consigliare ed istruire il collegio di Figli associati, i Figli Magistrali ed altri. Con amore e devozione, con tenera misericordia ed affettuosa considerazione, questi Figli Magistrali conferiscono se stessi ai mondi dello spazio. E questi servizi planetari non sono in alcun modo inferiori ai conferimenti come mortali dei Micael. È vero che il vostro Figlio Creatore ha scelto come regno della sua avventura finale nell’esperienza di creatura un mondo che aveva avuto disavventure eccezionali. Ma nessun pianeta potrebbe mai trovarsi in una condizione tale da dover richiedere l’autoconferimento di un Figlio Creatore per attuare la sua riabilitazione spirituale. Qualunque Figlio del gruppo di conferimento sarebbe egualmente bastato, perché in tutta la loro opera sui mondi di un universo locale i Figli Magistrali sono altrettanto divinamente efficaci ed infinitamente saggi quanto lo sarebbe stato il loro fratello paradisiaco, il Figlio Creatore.

(228.4) 20:5.7 Benché la possibilità di un disastro accompagni sempre questi Figli del Paradiso durante le loro incarnazioni di conferimento, io non ho ancora visto la registrazione dell’errore o del fallimento di un Figlio Magistrale o di un Figlio Creatore in una missione di conferimento. Sono entrambi di origine troppo vicina alla perfezione assoluta per fallire. Essi assumono sicuramente dei rischi, divengono realmente simili alle creature mortali di carne e di sangue ed acquisiscono in tal modo l’esperienza unica di creatura, ma entro i limiti della mia osservazione hanno sempre successo. Essi non mancano mai di raggiungere lo scopo della loro missione di conferimento. Il racconto dei loro autoconferimenti e dei loro servizi planetari in tutto Nebadon costituisce il capitolo più nobile ed affascinante della storia del vostro universo locale.

(228.5) 20:6.1 Il metodo con cui un Figlio del Paradiso si prepara per un’incarnazione umana come Figlio di conferimento, con cui è posto nel seno di una madre sul pianeta del conferimento, è un mistero universale; ed ogni sforzo per scoprire il funzionamento di questa tecnica di Sonarington è destinato ad un fallimento certo. Lasciate che la conoscenza sublime della vita umana di Gesù di Nazaret penetri nelle vostre anime, ma non sprecate energie mentali in congetture inutili sul come fu effettuata questa misteriosa incarnazione di Micael di Nebadon. Rallegriamoci tutti nella conoscenza e nella certezza che tali compimenti sono possibili alla natura divina e non perdiamo tempo in futili congetture sulla tecnica impiegata dalla saggezza divina per produrre tali fenomeni.

(229.1) 20:6.2 In una missione di conferimento come mortale un Figlio del Paradiso nasce sempre da donna e cresce come un bambino maschio del regno, come fece Gesù su Urantia. Questi Figli di servizio supremo passano tutti dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta esattamente come fa un essere umano. Essi diventano simili sotto ogni aspetto ai mortali della razza in mezzo alla quale sono nati. Rivolgono richieste al Padre come fanno i figli dei regni in cui servono. Da un punto di vista materiale, questi Figli umani-divini vivono vite normali con una sola eccezione: essi non generano discendenza sul mondo in cui soggiornano; questa è una restrizione universale imposta a tutti gli ordini dei Figli Paradisiaci di conferimento.

(229.2) 20:6.3 Come Gesù lavorò sul vostro mondo in qualità di figlio di un carpentiere, così altri Figli del Paradiso lavorano con varie funzioni sui loro pianeti di conferimento. Voi non potreste pensare ad un mestiere che non sia stato praticato da qualche Figlio del Paradiso nel corso del suo conferimento su qualcuno dei pianeti evoluzionari del tempo.

(229.3) 20:6.4 Quando un Figlio di conferimento domina l’esperienza di vivere la vita di mortale, quando ha raggiunto la perfetta sintonia col suo Aggiustatore interiore, inizia allora quella parte della sua missione planetaria destinata ad illuminare le menti e ad ispirare le anime dei suoi fratelli nella carne. Come istruttori, questi Figli sono esclusivamente consacrati ad illuminare spiritualmente le razze mortali dei mondi in cui soggiornano.

(229.4) 20:6.5 Le carriere di conferimento come mortali dei Micael e degli Avonal, pur comparabili sotto molti aspetti, non sono identiche in tutto. Un Figlio Magistrale non proclama mai: “Chiunque ha visto il Figlio ha visto il Padre”, come fece il vostro Figlio Creatore mentre era incarnato su Urantia. Ma un Avonal che ha conferito se stesso dichiara: “Chiunque ha visto me ha visto il Figlio Eterno di Dio.” I Figli Magistrali non sono discendenti diretti del Padre Universale, né s’incarnano sottomessi alla volontà del Padre. Essi si autoconferiscono sempre come Figli del Paradiso sottomessi alla volontà del Figlio Eterno del Paradiso.

(229.5) 20:6.6 Quando i Figli di conferimento, Creatori o Magistrali, varcano i portali della morte, riappaiono al terzo giorno. Ma voi non dovreste nutrire l’idea che essi subiscano sempre la fine tragica incontrata dal Figlio Creatore che soggiornò sul vostro mondo millenovecento anni fa. L’esperienza straordinariamente ed insolitamente crudele per la quale passò Gesù di Nazaret fece diventare Urantia localmente conosciuto come “il mondo della croce”. Non è necessario che un simile trattamento disumano sia inflitto ad un Figlio di Dio, e la grande maggioranza dei pianeti ha accordato loro un’accoglienza più rispettosa, permettendo loro di completare la carriera mortale, di concludere l’era, di giudicare i sopravviventi addormentati e d’inaugurare una nuova dispensazione senza infliggere loro una morte violenta. Un Figlio di conferimento deve incontrare la morte, deve passare per l’intera effettiva esperienza dei mortali dei regni, ma non è richiesto dal piano divino che questa morte sia violenta od insolita.

(229.6) 20:6.7 Quando i Figli di conferimento non sono messi a morte con violenza, abbandonano volontariamente la loro vita e varcano i portali della morte, non per soddisfare le esigenze di una “severa giustizia” o di una “collera divina”, ma piuttosto per completare il conferimento, per “bere il calice” della carriera d’incarnazione e d’esperienza personale in tutto ciò che costituisce la vita di creatura com’è vissuta sui pianeti dell’esistenza mortale. Il conferimento è una necessità planetaria ed universale e la morte fisica non è niente più che una parte necessaria di una missione di conferimento.

(230.1) 20:6.8 Quando l’incarnazione come mortale è finita, l’Avonal che ha compiuto questo servizio si reca in Paradiso, è accettato dal Padre Universale, ritorna nell’universo locale del suo incarico ed è riconosciuto dal Figlio Creatore. Al che l’Avonal di conferimento ed il Figlio Creatore inviano il loro Spirito della Verità congiunto a funzionare nei cuori delle razze mortali che abitano sul mondo del conferimento. Nelle ere precedenti alla sovranità di un universo locale, questo è lo spirito congiunto di entrambi i Figli, messo in azione dallo Spirito Creativo. Esso differisce un po’ dallo Spirito della Verità che caratterizza le ere dell’universo locale seguenti al settimo conferimento di un Micael.

(230.2) 20:6.9 Al completamento del conferimento finale di un Figlio Creatore, lo Spirito della Verità precedentemente inviato in tutti i mondi di conferimento degli Avonal di quell’universo locale cambia di natura, divenendo più letteralmente lo spirito del Micael sovrano. Questo fenomeno ha luogo in concomitanza con la liberazione dello Spirito della Verità destinato a servire sul pianeta del conferimento in qualità di mortale del Micael. Dopodiché ogni mondo onorato da un conferimento Magistrale riceverà dal Figlio Creatore settuplo, in associazione con questo Figlio Magistrale, lo stesso spirito Consolatore che avrebbe ricevuto se il Sovrano dell’universo locale si fosse personalmente incarnato come suo Figlio di conferimento.

(230.3) 20:7.1 Questi Figli del Paradiso altamente personali ed altamente spirituali sono portati all’esistenza dalla Trinità del Paradiso. Essi sono conosciuti in Havona come l’ordine dei Daynal. In Orvonton sono indicati come Figli Istruttori Trinitari, così chiamati a causa della loro ascendenza. Su Salvington sono talvolta denominati i Figli Spirituali Paradisiaci.

(230.4) 20:7.2 Il numero dei Figli Istruttori aumenta costantemente. L’ultimo censimento universale diffuso dava il numero di questi Figli della Trinità operanti nell’universo centrale e nei superuniversi come poco superiore ai ventuno miliardi, senza contare le riserve del Paradiso che comprendono più di un terzo di tutti i Figli Istruttori Trinitari esistenti.

(230.5) 20:7.3 L’ordine di filiazione dei Daynal non è una parte organica delle amministrazioni degli universi locali o dei superuniversi. I suoi membri non sono né creatori né redentori, né giudici né dirigenti. Essi non sono tanto impegnati nell’amministrazione universale quanto nell’illuminazione morale e nello sviluppo spirituale. Essi sono gli educatori universali, dediti al risveglio spirituale e alla guida morale di tutti i regni. Il loro ministero è intimamente legato a quello delle personalità dello Spirito Infinito ed è strettamente associato all’ascensione in Paradiso degli esseri creature.

(230.6) 20:7.4 Questi Figli della Trinità partecipano delle nature congiunte delle tre Deità del Paradiso, ma in Havona essi sembrano riflettere maggiormente la natura del Padre Universale. Nei superuniversi essi sembrano mostrare la natura del Figlio Eterno, mentre nelle creazioni locali sembrano manifestare il carattere dello Spirito Infinito. In tutti gli universi essi sono la personificazione del servizio e la discrezione della saggezza.

(230.7) 20:7.5 Diversamente dai loro fratelli del Paradiso, Micael ed Avonal, i Figli Istruttori Trinitari non ricevono alcuna preparazione preliminare nell’universo centrale. Essi sono inviati direttamente nelle capitali dei superuniversi e da là sono incaricati a servire in qualche universo locale. Nel loro ministero verso questi regni evoluzionari essi utilizzano l’influenza spirituale congiunta di un Figlio Creatore e dei Figli Magistrali associati, perché i Daynal non possiedono un potere spirituale d’attrazione in se stessi e da se stessi.

(231.1) 20:8.1 I Figli Spirituali Paradisiaci sono esseri unici di origine trinitaria, le sole creature della Trinità ad essere così completamente associate alla conduzione degli universi di origine duale. Essi sono affettuosamente dediti al ministero educativo delle creature mortali e degli ordini inferiori di esseri spirituali. Essi cominciano il loro lavoro nei sistemi locali e, secondo l’esperienza ed il loro compimento, progrediscono verso l’interno, passando per il servizio nelle costellazioni, fino al lavoro più elevato della creazione locale. Su certificazione, essi possono diventare ambasciatori spirituali rappresentanti gli universi locali in cui servono.

(231.2) 20:8.2 Io non conosco il numero esatto di Figli Istruttori in Nebadon; ve ne sono parecchie migliaia. Molti dei capi dipartimento delle scuole Melchizedek appartengono a quest’ordine, mentre l’insieme del personale dell’Università di Salvington regolarmente costituita ingloba più di centomila esseri inclusi questi Figli. Un gran numero di loro è stazionato sui vari mondi di educazione morontiale, ma essi non sono interamente occupati nell’avanzamento spirituale ed intellettuale delle creature mortali; s’interessano anche dell’istruzione degli esseri serafici e di altri nativi delle creazioni locali. Molti dei loro assistenti provengono dai ranghi degli esseri trinitizzati da creature.

(231.3) 20:8.3 I Figli Istruttori compongono i corpi insegnanti che dirigono tutti gli esami e che conducono tutte le prove per la qualificazione e la certificazione di tutte le fasi subordinate del servizio universale, dagli incarichi di sentinelle d’avamposto fino a quelli di studiosi delle stelle. Essi conducono un corso di preparazione di lunga durata, che va dai corsi planetari fino all’alto Collegio di Saggezza situato su Salvington. A tutti coloro che completano queste avventure in saggezza e verità, mortali ascendenti o cherubini ambiziosi, viene rilasciata una certificazione di riconoscimento dei loro sforzi e dei loro compimenti.

(231.4) 20:8.4 In ogni universo tutti i Figli di Dio sono riconoscenti verso questi Figli Istruttori Trinitari sempre fedeli ed universalmente efficienti. Essi sono gli insegnanti eminenti di tutte le personalità spirituali ed anche gli istruttori leali e sperimentati dei Figli di Dio stessi. Ma io non posso informarvi sugli infiniti dettagli dei compiti e delle funzioni dei Figli Istruttori. La vasta sfera di attività dell’ordine dei figli Daynal sarà meglio compresa su Urantia quando sarete più progrediti in intelligenza e dopo che l’isolamento spirituale del vostro pianeta sarà terminato.

(231.5) 20:9.1 Quando il procedere degli eventi su un mondo evoluzionario indica che il tempo è maturo per iniziare un’era spirituale, i Figli Istruttori Trinitari si offrono sempre volontari per questo servizio. Voi non conoscete quest’ordine di filiazione perché Urantia non è mai passato per un’era spirituale, un millennio d’illuminazione cosmica. Ma i Figli Istruttori visitano fin d’ora il vostro mondo allo scopo di formulare dei piani concernenti il loro progettato soggiorno sulla vostra sfera. Essi saranno pronti ad apparire su Urantia dopo che i suoi abitanti avranno raggiunto una relativa liberazione dai legami dell’animalismo e dalle catene del materialismo.

(231.6) 20:9.2 I Figli Istruttori Trinitari non hanno niente a che fare con la fine delle dispensazioni planetarie. Essi non giudicano i morti né trasferiscono i viventi, ma in ogni missione planetaria sono accompagnati da un Figlio Magistrale che esegue questi servizi. I Figli Istruttori sono totalmente dediti all’avvio di un’era spirituale, all’aurora dell’era delle realtà spirituali su un pianeta evoluzionario. Essi rendono reali le contropartite spirituali della conoscenza materiale e della saggezza temporale.

(232.1) 20:9.3 I Figli Istruttori restano di solito sui pianeti che visitano per mille anni del tempo planetario. Un solo Figlio Istruttore presiede al regno millenario del pianeta ed è assistito da settanta associati del suo ordine. I Daynal non s’incarnano o si materializzano in altro modo per essere visibili agli esseri mortali. Perciò il contatto con il mondo visitato è mantenuto tramite le attività dei Brillanti Astri della Sera, personalità dell’universo locale che sono associate ai Figli Istruttori Trinitari.

(232.2) 20:9.4 I Daynal possono tornare molte volte su un mondo abitato, ed a seguito della loro missione finale il pianeta sarà ammesso allo status stabilizzato di sfera di luce e vita, la meta evoluzionaria di tutti i mondi abitati da mortali della presente era dell’universo. Il Corpo dei Mortali della Finalità ha molto a che fare con le sfere stabilizzate in luce e vita, e le sue attività planetarie sono in relazione con quelle dei Figli Istruttori. In verità, l’intero ordine di filiazione Daynal è intimamente collegato con tutte le fasi delle attività finalitarie nelle creazioni evoluzionarie del tempo e dello spazio.

(232.3) 20:9.5 I Figli Istruttori Trinitari sembrano essere così completamente identificati con il regime di progressione dei mortali negli stadi iniziali dell’ascensione evoluzionaria, che noi siamo spesso portati a fare delle ipotesi circa la loro possibile associazione con i finalitari nella carriera non rivelata degli universi futuri. Noi osserviamo che gli amministratori dei superuniversi sono in parte personalità di origine trinitaria ed in parte creature evoluzionarie ascendenti abbracciate dalla Trinità. Noi crediamo fermamente che i Figli Istruttori ed i finalitari siano ora impegnati ad acquisire l’esperienza dell’associazione nel tempo, che potrebbe essere l’addestramento preliminare per prepararli ad una stretta associazione in qualche futuro destino non rivelato. Su Uversa è nostra credenza che, quando i superuniversi saranno definitivamente stabilizzati in luce e vita, questi Figli Istruttori Paradisiaci, che sono diventati così profondamente esperti nei problemi dei mondi evoluzionari e sono stati associati così a lungo alla carriera dei mortali evoluzionari, saranno probabilmente trasferiti all’associazione eterna con il Corpo Paradisiaco della Finalità.

(232.4) 20:10.1 Tutti i Figli di Dio Paradisiaci sono divini per origine e natura. L’opera di ciascun Figlio Paradisiaco a beneficio di ogni mondo viene svolta come se il Figlio che compie questo servizio fosse il primo ed unico Figlio di Dio.

(232.5) 20:10.2 I Figli Paradisiaci sono la presentazione divina delle nature agenti delle tre persone della Deità ai domini del tempo e dello spazio. I Figli Creatori, i Figli Magistrali ed i Figli Istruttori sono i doni delle Deità eterne ai figli degli uomini e a tutte le altre creature dell’universo con potenziale d’ascensione. Questi Figli di Dio sono i ministri divini che sono incessantemente dediti all’opera di aiutare le creature del tempo a raggiungere l’alta meta spirituale dell’eternità.

(232.6) 20:10.3 Nei Figli Creatori l’amore del Padre Universale è fuso con la misericordia del Figlio Eterno ed è rivelato agli universi locali nel potere creativo, nel ministero amorevole e nella sovranità comprensiva dei Micael. Nei Figli Magistrali la misericordia del Figlio Eterno, unita al ministero dello Spirito Infinito, è rivelata ai domini evoluzionari nelle carriere di questi Avonal di giudizio, di servizio e di conferimento. Nei Figli Istruttori Trinitari l’amore, la misericordia ed il ministero delle tre Deità del Paradiso sono coordinati sui livelli di valori più alti del tempo-spazio e sono presentati agli universi come verità vivente, bontà divina e vera bellezza spirituale.

(233.1) 20:10.4 Negli universi locali questi ordini di filiazione collaborano per effettuare la rivelazione delle Deità del Paradiso alle creature dello spazio. In quanto Padre di un universo locale, un Figlio Creatore mostra il carattere infinito del Padre Universale. In quanto Figli di conferimento misericordiosi, gli Avonal rivelano la natura incomparabile della compassione infinita del Figlio Eterno. In quanto veri istruttori delle personalità ascendenti, i Figli Daynal della Trinità rivelano la personalità educatrice dello Spirito Infinito. Nella loro cooperazione divinamente perfetta, i Micael, gli Avonal e i Daynal contribuiscono all’attuazione e alla rivelazione della personalità e della sovranità di Dio il Supremo negli universi del tempo-spazio e per essi. Nell’armonia delle loro attività trine questi Figli Paradisiaci di Dio operano sempre come avanguardia delle personalità della Deità, mentre seguono l’espansione senza fine della divinità della Grande Prima Sorgente e Centro dall’Isola eterna del Paradiso sino alle profondità sconosciute dello spazio.

(233.2) 20:10.5 [Presentato da un Perfettore di Saggezza proveniente da Uversa.]


 

(234.1) 21:0.1 I FIGLI Creatori sono gli artefici ed i governanti degli universi locali del tempo e dello spazio. Questi creatori e sovrani d’universo sono d’origine duale, incorporando le caratteristiche di Dio il Padre e di Dio il Figlio. Tuttavia ogni Figlio Creatore è differente da tutti gli altri; ciascuno è unico per natura quanto per personalità; ciascuno è il “Figlio unigenito” del perfetto ideale di deità della sua origine.

(234.2) 21:0.2 Nella vasta opera per organizzare, far evolvere e perfezionare un universo locale, questi Figli elevati godono sempre dell’approvazione sostenitrice del Padre Universale. La relazione dei Figli Creatori con il loro Padre del Paradiso è toccante e superlativa. Non c’è alcun dubbio che il profondo affetto delle Deità genitrici per la loro progenie divina è la sorgente di quell’amore stupendo e quasi divino che anche i genitori mortali nutrono per i loro figli.

(234.3) 21:0.3 Questi Figli primari Paradisiaci sono personalizzati come Micael. Quando partono dal Paradiso per fondare i loro universi, essi sono conosciuti come Micael Creatori. Quando sono insediati nell’autorità suprema sono chiamati Micael Maestri. Talvolta noi facciamo riferimento al sovrano del vostro universo di Nebadon come Cristo Micael. Essi regnano sempre ed eternamente secondo “l’ordine di Micael”, che è la designazione del primo Figlio del loro ordine e della loro natura.

(234.4) 21:0.4 Il Micael originale o primogenito non ha mai sperimentato l’incarnazione come essere materiale, ma è passato sette volte per l’esperienza dell’ascensione spirituale delle creature sui sette circuiti di Havona, progredendo dalle sfere esterne fino al circuito più interno della creazione centrale. L’ordine di Micael conosce il grande universo da un’estremità all’altra; non c’è esperienza essenziale di un qualunque figlio del tempo e dello spazio alla quale i Micael non abbiano partecipato personalmente. Essi sono di fatto partecipi non solo della natura divina ma anche della vostra natura, cioè di tutte le nature, dalla più elevata alla più bassa.

(234.5) 21:0.5 Il Micael originale è il capo che presiede i Figli primari del Paradiso quando si riuniscono in assemblea al centro di tutte le cose. Non molto tempo fa abbiamo registrato su Uversa la trasmissione universale di un conclave straordinario di centocinquantamila Figli Creatori riuniti sull’Isola eterna alla presenza dei loro progenitori ed impegnati in deliberazioni concernenti il progresso dell’unificazione e della stabilizzazione dell’universo degli universi. Si trattava di un gruppo selezionato di Micael Sovrani, di Figli di settuplo conferimento.

(234.6) 21:1.1 Quando la pienezza dell’ideazione spirituale assoluta del Figlio Eterno incontra la pienezza del concetto assoluto di personalità del Padre Universale, quando questa unione creativa è completamente e definitivamente raggiunta, quando si produce una tale identità assoluta di spirito ed una tale unità infinita del concetto di personalità, allora, in quell’istante stesso, senza che una o l’altra delle Deità infinite perda nulla della sua personalità o delle sue prerogative, scaturisce all’esistenza un nuovo ed originale Figlio Creatore in pieno possesso dei suoi mezzi, il Figlio unigenito dell’ideale perfetto e della possente idea la cui unione produce questa nuova personalità creatrice dotata di potere e di perfezione.

(235.1) 21:1.2 Ogni Figlio Creatore è il solo discendente generato e generabile della perfetta unione dei concetti originali delle due menti infinite, eterne e perfette dei Creatori sempiterni dell’universo degli universi. Non potrà mai esistere un altro Figlio simile, perché ogni Figlio Creatore è l’espressione e l’incorporazione incondizionata, completa e definitiva della totalità di ogni fase, di ogni caratteristica, di ogni possibilità, di ogni realtà divina che possa mai, in tutta l’eternità, essere trovata in quei potenziali creativi divini che si unificarono per portare all’esistenza questo Figlio Micael, o essere da essi espressa o derivata. Ogni Figlio Creatore è l’assoluto dei concetti congiunti di deità che costituiscono la sua origine divina.

(235.2) 21:1.3 In teoria, la natura divina di questi Figli Creatori è derivata in parti uguali dagli attributi di entrambi i genitori paradisiaci. Tutti partecipano della pienezza della natura divina del Padre Universale e delle prerogative creatrici del Figlio Eterno, ma quando osserviamo l’esecuzione pratica delle funzioni dei Micael negli universi, discerniamo delle differenze evidenti. Certi Figli Creatori sembrano assomigliare di più a Dio il Padre, altri a Dio il Figlio. Per esempio: la tendenza dell’amministrazione nell’universo di Nebadon suggerisce che il suo Figlio Creatore e regnante ha una natura ed un carattere più simili a quelli del Figlio Madre Eterno. Si potrebbe inoltre asserire che certi universi sono retti da Micael Paradisiaci che sembrano assomigliare tanto a Dio il Padre quanto a Dio il Figlio. Queste osservazioni non implicano alcuna forma di critica; esse si limitano a registrare un fatto.

(235.3) 21:1.4 Io non conosco il numero esatto di Figli Creatori esistenti, ma ho buone ragioni per credere che ve ne siano più di settecentomila. Ora noi sappiamo che vi sono esattamente settecentomila Unioni dei Giorni e che non ne saranno creati altri. Osserviamo anche che i piani stabiliti della presente era dell’universo sembrano indicare che un Unione dei Giorni debba stazionare in ogni universo locale a titolo consultivo come ambasciatore della Trinità. Notiamo inoltre che il numero costantemente crescente di Figli Creatori supera già il numero fisso degli Unioni dei Giorni. Ma per quanto concerne il destino dei Micael oltre i settecentomila, non ne siamo mai stati informati.

(235.4) 21:2.1 I Figli Paradisiaci dell’ordine primario sono i progettisti, i creatori, i costruttori e gli amministratori dei loro rispettivi domini, gli universi locali del tempo e dello spazio, le unità creative di base dei sette superuniversi evoluzionari. Ad un Figlio Creatore è permesso scegliere il sito spaziale della sua futura attività cosmica, ma prima di poter iniziare anche l’organizzazione fisica del suo universo, egli deve trascorrere un lungo periodo di osservazione dedicata allo studio degli sforzi dei suoi fratelli più anziani nelle varie creazioni situate nel superuniverso in cui progetta di agire. E prima di tutto ciò, il Figlio Micael dovrà aver completato la sua lunga ed unica esperienza di osservazione in Paradiso e di preparazione in Havona.

(235.5) 21:2.2 Quando un Figlio Creatore parte dal Paradiso per lanciarsi nell’avventura di costruire un universo, di diventare il capo — virtualmente il Dio — dell’universo locale da lui organizzato, allora, per la prima volta, si trova in intimo contatto con la Terza Sorgente e Centro e per molti aspetti dipendente da lei. Lo Spirito Infinito, benché dimorante con il Padre ed il Figlio al centro di tutte le cose, è destinato ad operare come reale ed efficace aiutante di ogni Figlio Creatore. Per tale ragione ogni Figlio Creatore è accompagnato da una Figlia Creativa dello Spirito Infinito, l’essere che è destinato a diventare la Divina Ministra, lo Spirito Madre del nuovo universo locale.

(236.1) 21:2.3 La partenza di un Figlio Micael libera per sempre le sue prerogative di creatore dalle Sorgenti e Centri del Paradiso, lasciandolo soggetto solo a certe limitazioni inerenti alla preesistenza di queste Sorgenti e Centri ed a certi altri poteri e presenze antecedenti. Tra queste limitazioni alle onnipotenti prerogative di un Padre creatore d’universo locale, ci sono le seguenti:

(236.2) 21:2.4 1. L’energia-materia è dominata dallo Spirito Infinito. Prima che possano essere create nuove forme di cose, grandi o piccole, prima che possano essere tentate nuove trasformazioni di energia–materia, un Figlio Creatore deve ottenere il consenso e la collaborazione attiva dello Spirito Infinito.

(236.3) 21:2.5 2. I progetti ed i tipi di creature sono controllati dal Figlio Eterno. Prima che un Figlio Creatore possa impegnarsi nella creazione di un nuovo tipo di essere, di un nuovo progetto di creatura, deve ottenere il consenso del Figlio Madre Eterno ed Originale.

(236.4) 21:2.6 3. La personalità è concepita e conferita dal Padre Universale.

(236.5) 21:2.7 I tipi ed i modelli di mente sono determinati dai fattori d’esistenza precedenti la creatura. Dopo che questi sono stati associati per costituire una creatura (personale o altro), viene donata la mente dalla Terza Sorgente e Centro, la sorgente universale del ministero mentale per tutti gli esseri al di sotto del livello dei Creatori Paradisiaci.

(236.6) 21:2.8 Il controllo dei progetti e dei tipi di spirito dipende dal livello della loro manifestazione. In ultima analisi, il progetto spirituale è controllato dalla Trinità o dalle dotazioni spirituali pretrinitarie delle personalità della Trinità — Padre, Figlio e Spirito.

(236.7) 21:2.9 Quando un tale Figlio perfetto e divino ha preso possesso del sito spaziale dell’universo che ha scelto, quando i problemi iniziali della materializzazione dell’universo e del suo equilibrio approssimativo sono stati risolti, quando egli ha formato un’unione di lavoro efficace e cooperativa con la Figlia dello Spirito Infinito complementare — allora questo Figlio d’Universo e questo Spirito d’Universo iniziano quel legame che è destinato a dare origine alle innumerevoli schiere dei loro figli dell’universo locale. In connessione con questo avvenimento, la focalizzazione dello Spirito Creativo dello Spirito Infinito Paradisiaco cambia natura, assumendo le qualità personali di Spirito Madre di un universo locale.

(236.8) 21:2.10 Sebbene tutti i Figli Creatori siano divinamente simili ai loro genitori paradisiaci, nessuno assomiglia esattamente all’altro; ciascuno è unico, diverso, esclusivo ed originale sia per natura che in personalità. E poiché essi sono gli architetti e gli artefici dei piani di vita dei loro rispettivi regni, questa stessa diversità assicura che anche i loro domini saranno differenti in ogni forma e fase dell’esistenza vivente derivate dai Micael che possano esservi create o successivamente sviluppate. Per tale ragione gli ordini delle creature native degli universi locali sono completamente diversi. Non vi sono due di questi universi amministrati o abitati da esseri nativi d’origine duale che siano identici sotto ogni aspetto. All’interno di un superuniverso metà dei loro attributi innati sono del tutto simili, essendo derivati dagli Spiriti Creativi uniformi; l’altra metà varia, essendo derivata dai Figli Creatori diversificati. Ma tale diversità non caratterizza le creature originate solo dallo Spirito Creativo né gli esseri importati che sono nativi dell’universo centrale o dei superuniversi.

(237.1) 21:2.11 Quando un Figlio Micael è assente dal proprio universo, il suo governo è diretto dal primogenito degli esseri nativi, il Radioso Astro del Mattino, il capo esecutivo dell’universo locale. In tali circostanze i pareri ed i consigli dell’Unione dei Giorni sono inestimabili. Durante queste assenze un Figlio Creatore può affidare allo Spirito Madre associato il supercontrollo della sua presenza spirituale sui mondi abitati e nei cuori dei suoi figli mortali. E lo Spirito Madre di un universo locale resta sempre nel suo quartier generale, da dove estende la sua assistenza sostenitrice ed il suo ministero spirituale fino alle parti estreme di un tale dominio evoluzionario.

(237.2) 21:2.12 La presenza personale di un Figlio Creatore nel suo universo locale non è necessaria al regolare andamento di una creazione materiale stabilizzata. Questi Figli possono recarsi in Paradiso, ed i loro universi continueranno a ruotare nello spazio. Essi possono abbandonare l’esercizio del loro potere per incarnarsi come figli del tempo, ed i loro regni continueranno a girare attorno ai loro rispettivi centri. Nessuna organizzazione materiale è indipendente dall’attrazione di gravità assoluta del Paradiso o dal supercontrollo cosmico inerente alla presenza spaziale dell’Assoluto Non Qualificato.

(237.3) 21:3.1 Ad un Figlio Creatore è assegnato lo spazio di un universo per consenso della Trinità del Paradiso e con la conferma dello Spirito Maestro supervisore del superuniverso interessato. Tale atto costituisce titolo di possesso fisico, un affidamento cosmico. Ma l’elevazione di un Figlio Micael da questo stadio iniziale ed autolimitato di sovranità alla supremazia esperienziale di una sovranità conquistata da se stesso, giunge come risultato delle sue esperienze personali nell’opera di creazione di un universo e d’incarnazione attraverso il conferimento. Fino al raggiungimento della sovranità conquistata per mezzo dei conferimenti, egli governa come vicegerente del Padre Universale.

(237.4) 21:3.2 Un Figlio Creatore potrebbe affermare la piena sovranità sulla sua creazione personale in qualsiasi momento, ma sceglie saggiamente di non farlo. Se prima di passare per i conferimenti come creatura egli assumesse una sovranità suprema non guadagnata, le personalità del Paradiso residenti nel suo universo locale si ritirerebbero. Ma ciò non è mai avvenuto in alcuna creazione del tempo e dello spazio.

(237.5) 21:3.3 Il fatto di poter creare implica la pienezza della sovranità, ma i Micael scelgono di conquistarla con l’esperienza, conservando in tal modo la piena cooperazione di tutte le personalità del Paradiso assegnate all’amministrazione dell’universo locale. Noi non sappiamo di nessun Micael che abbia mai agito diversamente, ma potrebbero tutti farlo; essi sono veramente dei Figli dotati di libero arbitrio.

(237.6) 21:3.4 La sovranità di un Figlio Creatore in un universo locale passa per sei, forse sette, stadi di manifestazione esperienziale. Questi appaiono nell’ordine seguente:

(237.7) 21:3.5 1. Sovranità iniziale di vicegerenza — l’autorità provvisoria esercitata solitariamente da un Figlio Creatore prima che lo Spirito Creativo associato acquisisca qualità personali.

(237.8) 21:3.6 2. Sovranità congiunta di vicegerenza — il governo congiunto della coppia paradisiaca successivamente all’acquisizione della personalità da parte dello Spirito Madre d’Universo.

(238.1) 21:3.7 3. Sovranità crescente di vicegerenza — l’autorità progressiva di un Figlio Creatore durante il periodo dei suoi sette conferimenti sotto forma di creatura.

(238.2) 21:3.8 4. Sovranità suprema — l’autorità stabilita seguente al completamento del settimo conferimento. In Nebadon la sovranità suprema data dal completamento del conferimento di Micael su Urantia. Essa esiste da poco più di millenovecento anni del vostro tempo planetario.

(238.3) 21:3.9 5. Sovranità suprema crescente — la relazione evoluta derivante dalla stabilizzazione in luce e vita della maggior parte dei domini delle creature. Questo stadio appartiene al futuro incompiuto del vostro universo locale.

(238.4) 21:3.10 6. Sovranità trinitaria — esercitata successivamente alla stabilizzazione dell’intero universo locale in luce e vita.

(238.5) 21:3.11 7. Sovranità non rivelata — le relazioni sconosciute di un’era futura dell’universo.

(238.6) 21:3.12 Accettando la sovranità iniziale di vicegerenza di un universo locale progettato, un Micael Creatore presta giuramento alla Trinità di non assumere la sovranità suprema prima che i sette conferimenti come creatura non siano stati completati e certificati dai governanti del superuniverso. Ma se un Figlio Micael non potesse affermare, volendolo, tale sovranità non guadagnata, non avrebbe alcun senso prestare giuramento di non farlo.

(238.7) 21:3.13 Anche nelle ere precedenti ai conferimenti un Figlio Creatore governa il suo dominio quasi in modo supremo quando non c’è dissenso in nessuna delle sue parti. I limiti del suo governo sarebbero difficilmente manifesti se la sovranità non fosse mai messa in discussione. La sovranità esercitata da un Figlio Creatore prima dei suoi conferimenti in un universo privo di ribellione non è maggiore di quella esercitata in un universo in ribellione; ma nel primo caso i limiti della sovranità non sono evidenti, nel secondo caso lo sono.

(238.8) 21:3.14 Se l’autorità o l’amministrazione di un Figlio Creatore venissero contestate, attaccate o messe in pericolo, egli è impegnato in eterno a sostenere, proteggere, difendere e se necessario salvare la sua creazione personale. Questi Figli possono essere disturbati od ostacolati solo da esseri creati da loro stessi o da esseri superiori da loro scelti. Si potrebbe dedurre che “esseri superiori”, con origine su livelli più elevati di quelli di un universo locale, molto probabilmente non possono disturbare un Figlio Creatore, e questo è vero; ma essi lo potrebbero fare se lo volessero. La virtù nelle personalità è una scelta volontaria; la rettitudine non è automatica nelle creature dotate di libero arbitrio.

(238.9) 21:3.15 Prima del completamento della carriera di conferimento un Figlio Creatore governa con certi limiti di sovranità autoimposti, ma dopo la fine del suo servizio di conferimento egli governa in virtù dell’effettiva esperienza acquisita nella forma e nelle sembianze delle sue molteplici creature. Quando un Creatore ha soggiornato sette volte tra le sue creature, quando la carriera di conferimento è terminata, allora egli viene insediato nella massima autorità dell’universo; egli è divenuto un Figlio Maestro, un governante sovrano e supremo.

(238.10) 21:3.16 La tecnica per ottenere la sovranità suprema su un universo locale comporta le sette tappe esperienziali seguenti:

(238.11) 21:3.17 1. Penetrare per esperienza sette livelli d’esistenza della creatura mediante la tecnica dell’incarnazione attraverso il conferimento nelle sembianze stesse delle creature del livello in questione.

(238.12) 21:3.18 2. Consacrarsi esperienzialmente ad ogni fase della volontà settupla della Deità del Paradiso qual è personificata nei Sette Spiriti Maestri.

(239.1) 21:3.19 3. Attraversare ciascuna delle sette esperienze ai livelli della creatura simultaneamente all’esecuzione di una delle sette consacrazioni alla volontà della Deità del Paradiso.

(239.2) 21:3.20 4. Ad ogni livello della creatura, rivelare esperienzialmente alla Deità del Paradiso ed a tutte le intelligenze dell’universo l’apice della vita della creatura stessa.

(239.3) 21:3.21 5. Ad ogni livello della creatura, rivelare esperienzialmente una fase della volontà settupla della Deità al livello del rispettivo conferimento e a tutto l’universo.

(239.4) 21:3.22 6. Unificare esperienzialmente la settupla esperienza di creatura con la settupla esperienza di consacrazione alla rivelazione della natura e della volontà della Deità.

(239.5) 21:3.23 7. Stabilire nuove e più elevate relazioni con l’Essere Supremo. La ripercussione della totalità di questa esperienza di Creatore-creatura accresce la realtà superuniversale di Dio il Supremo e la sovranità sul tempo-spazio dell’Onnipotente Supremo, e rende effettiva la sovranità suprema di un Micael del Paradiso sul suo universo locale.

(239.6) 21:3.24 Risolvendo il problema della sovranità in un universo locale, il Figlio Creatore dimostra non solo la propria idoneità a governare, ma rivela anche la natura e rappresenta il comportamento settuplo delle Deità del Paradiso. La comprensione finita ed il riconoscimento da parte delle creature del primato del Padre sono connesse con l’avventura di un Figlio Creatore quando accondiscende ad assumere la forma e le esperienze delle sue creature. Questi Figli primari Paradisiaci sono i veri rivelatori della natura amorevole e dell’autorità benefica del Padre; lo stesso Padre che, in associazione con il Figlio e con lo Spirito, è il capo universale di ogni potere, personalità e governo in tutti i regni dell’universo.

(239.7) 21:4.1 Vi sono sette gruppi di Figli Creatori di conferimento, e sono così classificati secondo il numero di volte in cui si sono conferiti alle creature dei loro regni. Essi vanno dall’esperienza iniziale, passando per cinque sfere addizionali di conferimento progressivo, fino a raggiungere il settimo ed ultimo episodio di esperienza di Creatore-creatura.

(239.8) 21:4.2 I conferimenti degli Avonal avvengono sempre nelle sembianze della carne mortale, ma i sette conferimenti di un Figlio Creatore implicano la sua apparizione su sette livelli d’esistenza della creatura ed attengono alla rivelazione delle sette espressioni primarie della volontà e della natura della Deità. Tutti i Figli Creatori, senza eccezione alcuna, passano per questi sette episodi di donazione di se stessi ai loro figli creati prima di assumere la giurisdizione definitiva e suprema sugli universi da loro stessi creati.

(239.9) 21:4.3 Benché questi sette conferimenti varino nei differenti settori ed universi, comprendono sempre l’avventura di conferirsi nelle sembianze di un mortale. Nel conferimento finale un Figlio Creatore appare come un membro di una delle razze mortali più evolute di un pianeta abitato, generalmente come un membro del gruppo razziale che contiene il maggior retaggio ereditario del ceppo adamico, che è stato importato antecedentemente per elevare lo status fisico dei popoli di origine animale. Soltanto una volta nella sua carriera settupla di Figlio di conferimento un Micael del Paradiso nasce da donna, come ne avete testimonianza nel bambino di Betlemme. Soltanto una volta egli vive e muore come membro del più basso ordine di creature evoluzionarie dotate di volontà.

(239.10) 21:4.4 Dopo ognuno dei suoi conferimenti un Figlio Creatore si reca alla “destra del Padre” per ottenere l’accettazione del suo conferimento da parte del Padre e per ricevere l’istruzione preparatoria all’episodio successivo di servizio nell’universo. A seguito del settimo ed ultimo conferimento un Figlio Creatore riceve dal Padre Universale l’autorità e la giurisdizione supreme sul suo universo.

(240.1) 21:4.5 È documentato che l’ultimo Figlio divino apparso sul vostro pianeta era un Figlio Creatore Paradisiaco che aveva completato sei fasi della sua carriera di conferimento. Di conseguenza, quando egli abbandonò il possesso cosciente della vita incarnata su Urantia, poté dire, e disse veramente: “Tutto è compiuto” — ed era letteralmente finito. La sua morte su Urantia completò la sua carriera di conferimento; era l’ultimo gradino per adempiere il giuramento sacro di un Figlio Creatore Paradisiaco. E quando tale esperienza è stata acquisita, questi Figli sono sovrani supremi d’universo; essi non governano più come vicegerenti del Padre, ma per loro stesso diritto e a loro proprio nome come “Re dei Re e Signore dei Signori”. Con alcune determinate eccezioni, questi Figli di conferimento settuplo sono incondizionatamente supremi negli universi in cui risiedono. Per quanto riguarda il suo universo locale, il vostro Figlio Maestro trionfante ed insediato sul trono ricevette “tutti i poteri in cielo e sulla terra”.

(240.2) 21:4.6 I Figli Creatori, dopo il completamento della loro carriera di conferimento, sono computati in un ordine separato, quello dei Figli Maestri settupli. Nella persona i Figli Maestri sono identici ai Figli Creatori, ma essi hanno compiuto un’esperienza di conferimento così straordinaria che sono normalmente considerati come appartenenti ad un ordine differente. Quando un Creatore accondiscende ad effettuare un conferimento, è destinato a prodursi un reale e permanente cambiamento. È vero, il Figlio di conferimento è ancora e nondimeno un Creatore, ma ha aggiunto alla sua natura l’esperienza della creatura, che lo trasferisce per sempre dal livello divino di Figlio Creatore e lo eleva al piano esperienziale di Figlio Maestro, un essere che ha pienamente guadagnato il diritto di governare un universo e di amministrare i suoi mondi. Tali esseri incorporano tutto ciò che può essere assicurato dalla genitura divina ed inglobano tutto ciò che può essere derivato dall’esperienza di una creatura divenuta perfetta. Perché l’uomo dovrebbe rimpiangere la sua bassa origine e la necessità della sua carriera evoluzionaria quando gli stessi Dei devono passare per un’esperienza equivalente prima di essere considerati esperienzialmente meritevoli e competenti per governare definitivamente e pienamente i domini del loro universo!

(240.3) 21:5.1 Il potere di un Micael Maestro è illimitato perché derivato dall’associazione sperimentata con la Trinità del Paradiso, ed è indiscusso perché derivato dall’esperienza effettiva acquisita nella forma delle creature stesse soggette a tale autorità. La natura della sovranità di un Figlio Creatore settuplo è suprema perché:

(240.4) 21:5.2 1. Include il settuplo punto di vista della Deità del Paradiso.

(240.5) 21:5.3 2. Incorpora un settuplo comportamento delle creature del tempo-spazio.

(240.6) 21:5.4 3. Sintetizza perfettamente l’atteggiamento del Paradiso ed il punto di vista delle creature.

(240.7) 21:5.5 Questa sovranità esperienziale include in tal modo tutta la divinità di Dio il Settuplo che culmina nell’Essere Supremo. E la sovranità personale di un Figlio settuplo è simile alla sovranità futura dell’Essere Supremo, che sarà un giorno completata, poiché abbraccia effettivamente il più ampio contenuto possibile di potere e d’autorità della Trinità del Paradiso manifestabile entro i limiti del tempo-spazio interessato.

(240.8) 21:5.6 Con il raggiungimento della sovranità suprema sul suo universo locale, un Figlio Micael perde il potere e l’opportunità di creare tipi totalmente nuovi di esseri creature durante l’era corrente del suo universo. Ma la perdita del potere di dare origine ad ordini di esseri totalmente nuovi da parte di un Figlio Maestro non interferisce in alcun modo con l’opera di elaborazione della vita già stabilita ed in corso di sviluppo. Questo vasto programma di evoluzione universale prosegue senza interruzioni né restrizioni. L’acquisizione della sovranità suprema da parte di un Figlio Maestro implica la responsabilità di dedicarsi personalmente al sostegno e all’amministrazione di ciò che è già stato concepito e creato, e di ciò che sarà prodotto successivamente da coloro che sono stati così concepiti e creati. Con il tempo può svilupparsi un’evoluzione quasi infinita di esseri diversi, ma nessun modello o tipo interamente nuovo di creatura intelligente avrà in futuro diretta origine da un Figlio Maestro. Questo è il primo passo, l’inizio, di un’amministrazione stabilizzata in un universo locale.

(241.1) 21:5.7 L’elevazione di un Figlio di conferimento settuplo alla sovranità incontestata del suo universo significa l’inizio della fine di lunghe ere d’incertezza e di relativa confusione. A seguito di questo avvenimento, ciò che un giorno non potrà essere spiritualizzato sarà alla fine disgregato; ciò che un giorno non potrà essere coordinato con la realtà cosmica sarà alla fine distrutto. Quando le riserve di misericordia infinita e di pazienza indescrivibile saranno state esaurite nello sforzo di conquistare la fedeltà e la devozione delle creature dotate di volontà dei regni, la giustizia e la rettitudine prevarranno. Quello che la misericordia non può riabilitare, la giustizia alla fine annienterà.

(241.2) 21:5.8 I Micael Maestri sono supremi nei loro universi locali una volta che sono stati insediati come governanti sovrani. Le poche limitazioni al loro governo sono quelle inerenti alla preesistenza cosmica di certe forze e personalità. Per il resto, questi Figli Maestri sono supremi in autorità, responsabilità e potere amministrativo nei loro rispettivi universi; essi sono, in quanto Creatori e Dei, virtualmente supremi in tutte le cose. Nulla può penetrare al di là della loro saggezza per ciò che concerne il funzionamento di un dato universo.

(241.3) 21:5.9 Dopo la sua elevazione alla sovranità stabile di un universo locale, un Micael del Paradiso ha il pieno controllo di tutti gli altri Figli di Dio operanti nel suo dominio e può governare liberamente secondo il proprio concetto delle necessità dei suoi regni. Un Figlio Maestro può variare a sua volontà l’ordine del giudizio spirituale e dell’aggiustamento evoluzionario dei pianeti abitati. Questi Figli stabiliscono ed eseguono i piani da loro scelti in tutte le questioni relative a particolari necessità planetarie, in special modo riguardanti i mondi in cui hanno soggiornato come creature ed ancor più concernenti il mondo del loro conferimento finale, il pianeta in cui si sono incarnati nelle sembianze della carne mortale.

(241.4) 21:5.10 I Figli Maestri sembrano essere in perfetta comunicazione con i mondi dei loro conferimenti, non solo con i mondi in cui hanno soggiornato personalmente, ma con tutti i mondi in cui un Figlio Magistrale si è conferito. Questo contatto è mantenuto dalla loro stessa presenza spirituale, lo Spirito della Verità, che essi possono “spargere su tutta la carne”. Questi Figli Maestri mantengono anche un collegamento ininterrotto con il Figlio Madre Eterno al centro di tutte le cose. Essi hanno un raggio di comprensione che si estende dal Padre Universale nell’alto, fino alle basse razze della vita planetaria nei regni del tempo.

(241.5) 21:6.1 Nessuno può pretendere di analizzare con autorità assoluta la natura o il destino dei Sovrani Maestri settupli degli universi locali; ciò nonostante noi tutti facciamo molte ipotesi su questi temi. Ci insegnano, e noi crediamo, che ogni Micael del Paradiso è l’assoluto dei concetti di deità duale da cui ha origine; egli incorpora così delle fasi reali dell’infinità del Padre Universale e del Figlio Eterno. I Micael devono essere parziali in rapporto all’infinità totale, ma sono probabilmente assoluti in rapporto alla parte dell’infinità connessa alla loro origine. Ma quando osserviamo le loro attività nella presente era dell’universo, non individuiamo alcuna azione che sia più che finita; tutte le ipotetiche capacità superfinite devono essere contenute in loro stessi e non ancora rivelate.

(242.1) 21:6.2 Il completamento della carriera di conferimento come creatura e l’elevazione alla sovranità suprema di un universo devono significare la liberazione completa delle capacità d’azione finita di un Micael, accompagnata dalla comparsa di una capacità di servizio più che finito. Infatti, a questo proposito, noi notiamo che tali Figli Maestri sono allora limitati nella produzione di nuovi tipi di esseri creatura, una restrizione resa indubbiamente necessaria dalla liberazione delle loro potenzialità superfinite.

(242.2) 21:6.3 È altamente probabile che questi poteri creatori non rivelati resteranno inespressi per tutta la presente era dell’universo. Ma un giorno del lontano futuro, negli universi attualmente in corso di mobilitazione nello spazio esterno, noi crediamo che il legame tra un Figlio Maestro settuplo ed uno Spirito Creativo del settimo stadio potrà raggiungere livelli absoniti di servizio accompagnati dall’apparizione di nuove cose, nuovi significati e nuovi valori su livelli trascendentali di rilevanza universale ultima.

(242.3) 21:6.4 Come la Deità del Supremo si sta attuando in virtù del servizio esperienziale, così i Figli Creatori stanno completando la realizzazione personale dei potenziali della divinità paradisiaca contenuti nella loro natura insondabile. Mentre era su Urantia, Cristo Micael disse una volta: “Io sono la via, la verità e la vita.” E noi crediamo che nell’eternità i Micael siano letteralmente destinati ad essere “la via, la verità e la vita”, indicando sempre a tutte le personalità dell’universo il sentiero che porta dalla divinità suprema, attraverso l’absonità ultima, sino alla finalità della deità eterna.

(242.4) 21:6.5 [Presentato da un Perfettore di Saggezza proveniente da Uversa.]


 

(243.1) 22:0.1 VI SONO tre gruppi di esseri che sono chiamati Figli di Dio. Oltre agli ordini di filiazione discendenti e ascendenti c’è un terzo gruppo conosciuto con il nome di Figli di Dio Trinitizzati. L’ordine trinitizzato di filiazione è suddiviso in tre ripartizioni principali, secondo le origini dei suoi numerosi tipi di personalità rivelate e non rivelate. Queste ripartizioni principali sono:

(243.2) 22:0.2 1. Figli trinitizzati dalla Deità.

(243.3) 22:0.3 2. Figli abbracciati dalla Trinità.

(243.4) 22:0.4 3. Figli trinitizzati da creature.

(243.5) 22:0.5 Indipendentemente dalla loro origine, tutti i Figli di Dio Trinitizzati hanno in comune l’esperienza della trinitizzazione, sia come parte della loro origine sia come esperienza dell’abbraccio da parte della Trinità raggiunto successivamente. I Figli Trinitizzati dalla Deità non sono rivelati in questa narrazione. La nostra presentazione si limiterà perciò alla descrizione degli altri due gruppi, e più particolarmente dei figli di Dio abbracciati dalla Trinità.

(243.6) 22:1.1 Tutti i figli abbracciati dalla Trinità sono inizialmente di origine singola o duale, ma dopo l’abbraccio della Trinità sono per sempre consacrati al servizio ed agli incarichi della Trinità. Questo corpo, com’è rivelato ed organizzato per il servizio nei superuniversi, comprende sette ordini di personalità:

(243.7) 22:1.2 1. Possenti Messaggeri.

(243.8) 22:1.3 2. Elevati in Autorità.

(243.9) 22:1.4 3. Privi di Nome e Numero.

(243.10) 22:1.5 4. Custodi Trinitizzati.

(243.11) 22:1.6 5. Ambasciatori Trinitizzati.

(243.12) 22:1.7 6. Guardiani Celesti.

(243.13) 22:1.8 7. Assistenti dei Figli Elevati.

(243.14) 22:1.9 Questi sette gruppi di personalità sono ulteriormente classificati, secondo la loro origine, la loro natura e la loro funzione, in tre divisioni maggiori: i Figli Trinitizzati di Conseguimento, i Figli Trinitizzati di Selezione ed i Figli Trinitizzati di Perfezione.

(244.1) 22:1.10 I Figli Trinitizzati di Conseguimento — i Possenti Messaggeri, gli Elevati in Autorità ed i Privi di Nome e Numero — sono tutti mortali ascendenti fusi con l’Aggiustatore che hanno raggiunto il Paradiso ed il Corpo della Finalità. Ma essi non sono finalitari; dopo essere stati abbracciati dalla Trinità, i loro nomi vengono tolti dall’elenco dei finalitari. I nuovi figli di quest’ordine frequentano dei corsi specifici di preparazione, per periodi relativamente brevi, sui pianeti capitale dei circuiti di Havona sotto la direzione degli Eterni dei Giorni. Dopo di che sono assegnati ai servizi degli Antichi dei Giorni nei sette superuniversi.

(244.2) 22:1.11 I Figli Trinitizzati di Selezione comprendono i Custodi Trinitizzati e gli Ambasciatori Trinitizzati. Essi sono reclutati tra certi serafini evoluzionari e certe creature intermedie trasferite che hanno attraversato Havona ed hanno raggiunto il Paradiso, come pure tra certi mortali fusi con lo Spirito o con il Figlio che sono similmente ascesi all’Isola centrale di Luce e Vita. Dopo l’abbraccio della Trinità del Paradiso e dopo una breve preparazione in Havona, i Figli Trinitizzati di Selezione sono assegnati ai tribunali degli Antichi dei Giorni.

(244.3) 22:1.12 I Figli Trinitizzati di Perfezione. I Guardiani Celesti ed i loro coordinati, gli Assistenti dei Figli Elevati, comprendono un gruppo unico di personalità doppiamente trinitizzate. Essi sono i figli trinitizzati da creature originate da personalità del Paradiso-Havona o di mortali ascendenti perfezionati che si sono a lungo distinti nel Corpo della Finalità. Alcuni di questi figli trinitizzati da creature, dopo aver servito con gli Esecutivi Supremi dei Sette Spiriti Maestri ed aver servito sotto i Figli Istruttori Trinitari, sono ritrinitizzati (abbracciati) dalla Trinità del Paradiso e poi assegnati ai tribunali degli Antichi dei Giorni come Guardiani Celesti e come Assistenti dei Figli Elevati. I Figli Trinitizzati di Perfezione sono assegnati direttamente al servizio nei superuniversi senza ulteriore addestramento.

(244.4) 22:1.13 I nostri associati di origine trinitaria — Perfettori di Saggezza, Consiglieri Divini e Censori Universali — sono in numero fisso, ma i figli abbracciati dalla Trinità sono in continuo aumento. Tutti i sette ordini di figli abbracciati dalla Trinità vengono incaricati come membri di uno dei sette governi superuniversali, ed il loro numero al servizio di ciascun superuniverso è esattamente lo stesso; nessuno di loro è mai stato perduto. Gli esseri abbracciati dalla Trinità non hanno mai deviato; essi possono inciampare temporaneamente, ma nessuno di loro è mai stato giudicato per disobbedienza ai governi dei superuniversi. I Figli di Conseguimento ed i Figli di Selezione non hanno mai fallito nel servizio di Orvonton, ma i Figli Trinitizzati di Perfezione hanno talvolta sbagliato nel giudicare ed hanno provocato così una temporanea confusione.

(244.5) 22:1.14 Sotto la direzione degli Antichi dei Giorni tutti i sette ordini operano in larga misura come gruppi autonomi. Il raggio d’azione dei loro servizi è molto vasto. I Figli Trinitizzati di Perfezione non lasciano i superuniversi ai quali sono assegnati, ma i loro associati trinitizzati percorrono il grande universo, viaggiando dai mondi evoluzionari del tempo e dello spazio fino all’Isola eterna del Paradiso. Essi possono operare in qualsiasi superuniverso, ma lo fanno sempre come membri del supergoverno di assegnazione iniziale.

(244.6) 22:1.15 Apparentemente i figli abbracciati dalla Trinità sono stati assegnati in permanenza al servizio dei sette superuniversi. Certamente questa destinazione durerà per tutta la presente era dell’universo, ma noi non siamo mai stati informati che ciò sarà per l’eternità.

(245.1) 22:2.1 I Possenti Messaggeri appartengono al gruppo ascendente dei Figli Trinitizzati. Essi sono una classe di mortali perfezionati che sono stati messi alla prova in una ribellione o similmente provati in altro modo riguardo alla loro lealtà personale; essi sono tutti passati per una prova certa di fedeltà universale. Ad un dato momento della loro ascensione al Paradiso essi sono rimasti saldi e leali di fronte alla slealtà dei loro superiori, ed alcuni hanno agito in modo attivo e leale al posto di questi capi infedeli.

(245.2) 22:2.2 Con tali precedenti personali di fedeltà e devozione, questi mortali ascendenti attraversano Havona con la corrente dei pellegrini del tempo, raggiungono il Paradiso, vi ricevono la loro qualificazione e sono riuniti nel Corpo della Finalità. Dopodiché vengono trinitizzati nell’abbraccio segreto della Trinità del Paradiso e poi incaricati di associarsi agli Antichi dei Giorni nell’amministrazione dei governi dei sette superuniversi.

(245.3) 22:2.3 Ogni mortale ascendente con l’esperienza di un’insurrezione che agisca lealmente di fronte alla ribellione è alla fine destinato a diventare un Possente Messaggero di servizio superuniversale. La stessa cosa avviene per ogni creatura ascendente che previene efficacemente tali sconvolgimenti dovuti all’errore, al male o al peccato, poiché l’azione per prevenire una ribellione o per produrre tipi più elevati di lealtà in una crisi universale è considerata di valore ancora più grande della lealtà di fronte ad un’effettiva ribellione.

(245.4) 22:2.4 I Possenti Messaggeri più anziani furono scelti tra quei mortali ascendenti del tempo e dello spazio che facevano parte di coloro che erano arrivati per primi in Paradiso, molti dei quali avevano attraversato Havona ai tempi di Grandfanda. Ma la prima trinitizzazione di Possenti Messaggeri non fu effettuata finché il gruppo di candidati non comprese dei rappresentanti di ciascuno dei sette superuniversi. E l’ultimo gruppo di quest’ordine a qualificarsi in Paradiso inglobava pellegrini ascendenti provenienti dall’universo locale di Nebadon.

(245.5) 22:2.5 I Possenti Messaggeri sono abbracciati dalla Trinità del Paradiso in classi di settecentomila, centomila dei quali assegnati a ciascun superuniverso. Vi sono quasi mille miliardi di Possenti Messaggeri incaricati su Uversa, e ci sono tutte le ragioni per credere che il numero in servizio in ciascuno dei sette superuniversi sia esattamente lo stesso.

(245.6) 22:2.6 Io sono un Possente Messaggero, e può interessare gli Urantiani sapere che la compagna ed associata della mia esperienza mortale ha anch’essa trionfato nella grande prova, e che, sebbene fossimo stati separati numerose volte e per lunghi periodi nel corso dell’interminabile ascensione verso l’interno in direzione di Havona, siamo stati abbracciati nello stesso gruppo di settecentomila, ed abbiamo trascorso il periodo del nostro passaggio attraverso Vicegerington in stretta ed affettuosa associazione. Alla fine siamo stati incaricati ed insieme assegnati ad Uversa di Orvonton, ed in compagnia veniamo spesso inviati ad eseguire missioni che richiedono il servizio di due Messaggeri.

(245.7) 22:2.7 I Possenti Messaggeri, come tutti i figli abbracciati dalla Trinità, sono assegnati a tutte le fasi di attività dei superuniversi. Essi mantengono un costante collegamento con i loro quartieri generali tramite il servizio di riflettività superuniversale. I Possenti Messaggeri servono in tutti i settori di un superuniverso ed eseguono frequentemente delle missioni negli universi locali ed anche nei singoli mondi, come faccio io in questa occasione.

(245.8) 22:2.8 Nei tribunali superuniversali i Possenti Messaggeri agiscono come difensori sia d’individui che di pianeti quando compaiono in giudizio. Essi assistono anche i Perfezioni dei Giorni nella direzione degli affari dei settori maggiori. Come gruppo, il loro compito principale è quello di osservatori superuniversali. Essi sono stazionati sui vari mondi capitale e sui singoli pianeti importanti come osservatori ufficiali degli Antichi dei Giorni. Quando sono assegnati con questo compito, essi servono anche come consulenti per le autorità che dirigono gli affari delle sfere nelle quali soggiornano. I Messaggeri prendono parte attiva a tutte le fasi del piano ascendente di progressione dei mortali. Con i loro associati di origine mortale essi mantengono i supergoverni in contatto stretto e personale con lo status e la progressione dei piani dei Figli di Dio discendenti.

(246.1) 22:2.9 I Possenti Messaggeri sono pienamente consapevoli della loro intera carriera ascendente, e questa è la ragione per cui essi sono dei ministri così utili ed affettuosi, dei messaggeri così comprensivi, per il servizio su qualsiasi mondo dello spazio e nei confronti di qualsiasi creatura del tempo. Appena sarete liberati dalla carne, comunicherete apertamente ed in modo comprensibile con noi, perché noi proveniamo da tutte le razze di tutti i mondi evoluzionari dello spazio, cioè da quelle razze mortali in cui dimorano gli Aggiustatori di Pensiero e che si sono successivamente fuse con loro.

(246.2) 22:3.1 Gli Elevati in Autorità, il secondo gruppo dei Figli Trinitizzati di Conseguimento, sono tutti esseri di origine mortale fusi con l’Aggiustatore. Essi sono i mortali perfezionati che hanno manifestato una capacità amministrativa superiore e mostrato uno straordinario talento esecutivo durante tutta la loro lunga carriera ascendente. Essi sono il fior fiore della capacità di governare derivata dai mortali sopravviventi dello spazio.

(246.3) 22:3.2 Ad ogni collegamento con la Trinità vengono trinitizzati settantamila Elevati in Autorità. Benché l’universo locale di Nebadon sia una creazione relativamente giovane, ha rappresentanti di una classe recentemente trinitizzata di quest’ordine. In Orvonton vi sono attualmente incaricati più di dieci miliardi di questi abili amministratori. Come tutti gli ordini distinti di esseri celesti, essi mantengono il loro quartier generale su Uversa, e come gli altri figli abbracciati dalla Trinità, le loro riserve che sono su Uversa agiscono da corpo dirigente centrale del loro ordine in Orvonton.

(246.4) 22:3.3 Gli Elevati in Autorità sono amministratori senza limitazioni. Essi sono gli agenti esecutivi ovunque presenti e sempre efficienti degli Antichi dei Giorni. Essi servono su qualunque sfera, su qualsiasi mondo abitato ed in ogni fase di attività di qualunque dei sette superuniversi.

(246.5) 22:3.4 Dotati di stupenda saggezza amministrativa e di eccezionale abilità esecutiva, questi esseri brillanti s’incaricano di presentare la causa della giustizia per conto dei tribunali superuniversali. Essi promuovono l’attuazione della giustizia e la rettifica degli errori di adattamento negli universi evoluzionari. Perciò, se voi doveste essere citati per errori di giudizio mentre state ascendendo i mondi e le sfere della vostra progressione cosmica stabilita, è improbabile che subiate un’ingiustizia dal momento che i vostri accusatori sono stati un tempo creature ascendenti che hanno personale familiarità con ogni tappa della carriera che avete attraversato e che state attraversando.

(246.6) 22:4.1 I Privi di Nome e Numero costituiscono il terzo ed ultimo gruppo dei Figli Trinitizzati di Conseguimento. Essi sono le anime ascendenti che hanno sviluppato una capacità di adorare superiore a quella di tutti i figli e le figlie delle razze evoluzionarie provenienti dai mondi del tempo e dello spazio. Essi hanno acquisito un concetto spirituale del proposito eterno del Padre Universale che, comparativamente, trascende la comprensione delle creature evoluzionarie con nome e numero; per questa ragione sono chiamati i Privi di Nome e Numero. Tradotto più esattamente, il loro nome sarebbe “Quelli oltre il Nome ed il Numero”.

(247.1) 22:4.2 Quest’ordine di figli è abbracciato dalla Trinità del Paradiso in gruppi di settemila. Su Uversa sono registrati più di cento milioni di tali figli incaricati in Orvonton.

(247.2) 22:4.3 Poiché i Privi di Nome e Numero sono le menti spirituali superiori delle razze sopravviventi, sono particolarmente qualificati per sedere in giudizio e per esprimere delle opinioni quando si desideri un punto di vista spirituale, e quando l’esperienza della carriera ascendente è essenziale ad un’adeguata comprensione delle questioni implicate nel problema da definire. Essi sono i giurati supremi di Orvonton. Un sistema di giuria male amministrato può essere in misura maggiore o minore una parodia di giustizia su certi mondi, ma su Uversa e nei tribunali che ne dipendono noi impieghiamo come giudici-giurati il tipo più elevato di mentalità spirituale evoluta. Il giudizio è la funzione più elevata di ogni governo, e coloro ai quali è affidato l’incarico di emettere dei verdetti dovrebbero essere scelti tra i tipi più elevati e più nobili d’individui con maggiore esperienza e capacità di comprensione.

(247.3) 22:4.4 La selezione dei candidati alle classi di trinitizzazione dei Possenti Messaggeri, degli Elevati in Autorità e dei Privi di Nome e Numero è naturale ed automatica. Le tecniche selettive del Paradiso non sono in alcun senso arbitrarie. L’esperienza personale ed i valori spirituali determinano l’appartenenza ai Figli Trinitizzati di Conseguimento. Questi esseri sono uguali in autorità ed uniformi in status amministrativo, ma posseggono tutti un’individualità e dei caratteri differenti; non sono esseri standardizzati. Essi sono tutti caratteristicamente dissimili a causa delle differenze delle loro carriere d’ascensione.

(247.4) 22:4.5 Oltre a queste qualificazioni esperienziali, i Figli Trinitizzati di Conseguimento sono stati trinitizzati nell’abbraccio divino delle Deità del Paradiso. Conseguentemente essi operano come associati coordinati dei Figli Stazionari della Trinità, perché l’abbraccio della Trinità sembra far precipitare fuori dalla corrente del tempo futuro molti dei potenziali non realizzati degli esseri creature. Ma ciò è vero solo riguardo a quello che è attinente alla presente era dell’universo.

(247.5) 22:4.6 Questo gruppo di figli è principalmente, ma non interamente, occupato nei servizi della carriera ascendente dei mortali del tempo-spazio. Se il punto di vista di una creatura mortale è messo in dubbio, la questione è regolata mediante appello ad una commissione di ascendenti costituita da un Possente Messaggero, un Elevato in Autorità ed un Privo di Nome e Numero.

(247.6) 22:4.7 Voi mortali che leggete questo messaggio potete ascendere voi stessi al Paradiso, raggiungere l’abbraccio della Trinità e nelle lontane ere future essere assegnati al servizio degli Antichi dei Giorni in uno dei sette superuniversi, ed un giorno essere incaricati di ampliare la rivelazione della verità per qualche pianeta abitato in evoluzione, come io attualmente sto facendo su Urantia.

(247.7) 22:5.1 I Custodi Trinitizzati sono Figli Trinitizzati di Selezione. Non soltanto le vostre razze ed altri mortali degni di sopravvivere attraversano Havona, raggiungono il Paradiso e si trovano talvolta destinati al servizio superuniversale con i Figli Stazionari della Trinità, ma anche i vostri fedeli guardiani serafici ed i vostri ugualmente fedeli associati intermedi possono divenire candidati allo stesso riconoscimento della Trinità ed allo stesso stupendo destino di personalità.

(248.1) 22:5.2 I Custodi Trinitizzati sono serafini ascendenti e creature intermedie trasferite che sono passati per Havona ed hanno raggiunto il Paradiso ed il Corpo della Finalità. Successivamente sono stati abbracciati dalla Trinità del Paradiso ed assegnati al servizio degli Antichi dei Giorni.

(248.2) 22:5.3 Ai candidati all’abbraccio della Trinità provenienti dai serafini ascendenti è accordato questo riconoscimento a motivo della loro valida collaborazione con un mortale ascendente che ha raggiunto il Corpo della Finalità e che è poi stato trinitizzato. Il mio stesso guardiano serafico della carriera mortale è asceso con me, è stato più tardi trinitizzato ed ora è assegnato al governo di Uversa come Custode Trinitizzato.

(248.3) 22:5.4 La stessa cosa avviene per gli intermedi; molti di loro sono trasferiti, raggiungono il Paradiso e, insieme con i serafini e per le stesse ragioni, sono abbracciati dalla Trinità ed incaricati come Custodi nei superuniversi.

(248.4) 22:5.5 I Custodi Trinitizzati sono abbracciati dalla Trinità del Paradiso in gruppi di settantamila ed un settimo di ogni gruppo è assegnato ad un superuniverso. Vi sono ora in servizio in Orvonton poco più di dieci milioni di questi fidati ed elevati Custodi. Essi servono su Uversa e sulle sfere capitale dei settori maggiori e minori. Nella loro attività sono assistiti da un corpo di parecchi miliardi di seconafini e di altre abili personalità superuniversali.

(248.5) 22:5.6 I Custodi Trinitizzati iniziano la loro carriera come custodi e continuano come tali negli affari dei supergoverni. In un certo senso essi sono funzionari dei loro governi superuniversali, ma non si occupano degli individui come fanno i Guardiani Celesti. I Custodi Trinitizzati amministrano affari di gruppo e sostengono progetti collettivi. Essi sono i custodi degli archivi, dei piani e delle istituzioni; agiscono da amministratori fiduciari d’iniziative, di gruppi di personalità, di progetti ascendenti, di piani morontiali, di progettazioni universali e d’innumerevoli altre attività.

(248.6) 22:6.1 Gli Ambasciatori Trinitizzati sono il secondo ordine dei Figli Trinitizzati di Selezione e come i loro associati, i Custodi, sono reclutati tra due tipi di creature ascendenti. Non tutti i mortali ascendenti si sono fusi con l’Aggiustatore o con il Padre; alcuni si sono fusi con lo Spirito, altri con il Figlio. Certuni di questi mortali fusi con lo Spirito o con il Figlio raggiungono Havona ed arrivano in Paradiso. Tra questi ascendenti al Paradiso vengono scelti dei candidati all’abbraccio della Trinità e di tanto in tanto sono trinitizzati in classi di settemila. Essi sono poi incaricati nei superuniversi come Ambasciatori Trinitizzati degli Antichi dei Giorni. Ve ne sono quasi mezzo miliardo registrati su Uversa.

(248.7) 22:6.2 Gli Ambasciatori Trinitizzati sono scelti per l’abbraccio della Trinità su parere dei loro istruttori di Havona. Essi rappresentano le menti superiori dei loro rispettivi gruppi e sono perciò quelli meglio qualificati per assistere i dirigenti dei superuniversi nella comprensione e nell’amministrazione degli interessi dei mondi da cui provengono i mortali fusi con lo Spirito. Gli Ambasciatori fusi con il Figlio sono di grande aiuto quando trattiamo problemi riguardanti l’ordine delle personalità fuse con il Figlio.

(248.8) 22:6.3 Gli Ambasciatori Trinitizzati sono gli emissari degli Antichi dei Giorni a tutti gli effetti per tutti i mondi od universi facenti parte del superuniverso cui sono assegnati. Essi effettuano particolari ed importanti servizi nelle capitali dei settori minori ed eseguono gli innumerevoli multiformi compiti di un superuniverso. Essi costituiscono il corpo d’emergenza o di riserva dei Figli Trinitizzati dei supergoverni e sono quindi utilizzabili per una grande varietà d’incarichi. Essi s’impegnano negli affari superuniversali in migliaia e migliaia di compiti impossibili da descrivere alle menti umane poiché non esiste nulla su Urantia che sia in qualche modo analogo a queste attività.

(249.1) 22:7.1 Io non posso descrivere pienamente alla mente materiale l’esperienza del compimento creativo supremo di esseri spirituali perfetti e divenuti perfetti — l’atto di trinitizzazione. Le tecniche di trinitizzazione sono tra i segreti di Vicegerington e di Solitarington e sono rivelabili solamente a coloro che sono passati per queste esperienze straordinarie, nonché comprensibili solo da costoro. Perciò è al di là della possibilità di qualunque essere riuscire a descrivere alla mente umana la natura e lo scopo di questa operazione straordinaria.

(249.2) 22:7.2 A parte le Deità, soltanto personalità del Paradiso-Havona e certi membri di ciascuno dei corpi finalitari s’impegnano nella trinitizzazione. In speciali condizioni di perfezione paradisiaca, questi esseri stupendi possono intraprendere l’avventura straordinaria d’identità di concetto e riescono molte volte a produrre un nuovo essere, un figlio trinitizzato da creature.

(249.3) 22:7.3 Le creature glorificate che s’impegnano in tali avventure di trinitizzazione possono partecipare soltanto ad una di tali esperienze, mentre sembra che per le Deità del Paradiso non vi sia alcun limite al compimento continuo di episodi di trinitizzazione. La Deità sembra essere limitata in un unico aspetto: ci può essere un solo Spirito Originale ed Infinito, un solo esecutore infinito della volontà congiunta del Padre-Figlio.

(249.4) 22:7.4 I finalitari mortali ascendenti fusi con l’Aggiustatore che hanno raggiunto certi livelli di cultura paradisiaca e di sviluppo spirituale sono tra coloro che possono tentare di trinitizzare una creatura. Alle compagnie di mortali finalitari, mentre stazionano in Paradiso, viene accordato un periodo di pausa ad ogni millennio del tempo di Havona. Vi sono sette modi diversi in cui tali finalitari possono scegliere di trascorrere questo periodo libero da impegni, ed uno di questi è di tentare, in associazione con un compagno finalitario o con una personalità del Paradiso-Havona, di effettuare la trinitizzazione di una creatura.

(249.5) 22:7.5 Se due finalitari mortali si presentano dinanzi agli Architetti dell’Universo Maestro e dimostrano di aver scelto separatamente un concetto identico per una trinitizzazione, gli Architetti hanno il potere di promulgare a loro discrezione dei mandati che permettono a questi ascendenti mortali glorificati di prolungare il loro periodo di pausa e di ritirarsi per un certo tempo nel settore dei Cittadini del Paradiso riservato alla trinitizzazione. Alla fine di questo ritiro accordato, se essi riferiscono di avere singolarmente e congiuntamente scelto di compiere lo sforzo paradisiaco di spiritualizzare, idealizzare ed attuare un concetto selezionato ed originale che non è mai stato prima trinitizzato, allora lo Spirito Maestro Numero Sette emette degli ordini che autorizzano questa impresa straordinaria.

(249.6) 22:7.6 Tali avventure richiedono talvolta dei periodi di tempo incredibilmente lunghi. Sembra che trascorra un’era prima che questi fedeli e determinati mortali di un tempo — e talvolta personalità del Paradiso-Havona — raggiungano infine il loro scopo, riescano realmente a portare ad esistenza effettiva il concetto di verità universale da loro scelto. E non sempre queste coppie devote hanno successo; molte volte non ci riescono, e ciò per errori non individuabili da parte loro. I candidati alla trinitizzazione che falliscono in questo modo sono ammessi ad un gruppo speciale di finalitari che sono designati come esseri che hanno compiuto lo sforzo supremo e subìto la suprema delusione. Quando le Deità del Paradiso si uniscono per trinitizzare riescono sempre, ma non avviene così per una coppia omogenea di creature, la tentata unione di due membri dello stesso ordine di esseri.

(250.1) 22:7.7 Quando un essere nuovo ed originale è trinitizzato dagli Dei, i genitori divini restano immutati in potenziale di deità; ma quando delle creature elevate realizzano un tale episodio creativo, uno degli individui che vi partecipano e l’eseguono subisce una straordinaria modificazione di personalità. I due progenitori di un figlio trinitizzato da creature divengono in un certo senso spiritualmente uno. Noi crediamo che questo status di biunificazione di certe fasi spirituali della personalità prevarrà probabilmente fino a quando l’Essere Supremo non avrà raggiunto la piena e completa manifestazione della personalità nel grande universo.

(250.2) 22:7.8 Simultaneamente all’apparizione di un nuovo figlio trinitizzato da creature avviene questa unione spirituale funzionale dei due progenitori; i due genitori che trinitizzano divengono uno ad un livello funzionale definitivo. Nessun essere creato dell’universo può spiegare pienamente questo stupefacente fenomeno; è un’esperienza quasi divina. Quando il Padre ed il Figlio si unirono per eternare lo Spirito Infinito, al compimento del loro proposito essi divennero immediatamente come uno e da allora sono sempre stati uno. Ed anche se l’unione trinitizzante di due creature è dello stesso ordine di portata infinita dell’unione perfetta di Deità del Padre Universale e del Figlio Eterno, le ripercussioni di una trinitizzazione da parte di creature non sono di natura eterna; esse termineranno alla completa attuazione delle Deità esperienziali.

(250.3) 22:7.9 Benché questi genitori di figli trinitizzati da creature diventino come uno nei loro incarichi nell’universo, essi continuano ad essere considerati come due personalità nella formazione e nelle liste d’appello del Corpo della Finalità e degli Architetti dell’Universo Maestro. Durante la presente era dell’universo tutti i genitori uniti dalla trinitizzazione sono inseparabili per destinazione e funzione; dove va l’uno va l’altro, ciò che fa l’uno fa l’altro. Se la biunificazione genitoriale avviene tra un finalitario mortale (o altro) ed una personalità del Paradiso-Havona, gli esseri genitoriali uniti non operano né con i cittadini del Paradiso o di Havona, né con i finalitari. Queste coppie miste si raggruppano in un corpo speciale costituito da esseri simili. Ed in tutte le unioni di trinitizzatori, miste o altro, gli esseri genitoriali sono coscienti l’uno dell’altro, possono comunicare tra di loro, e possono assolvere compiti che nessuno dei due avrebbe potuto svolgere in precedenza.

(250.4) 22:7.10 I Sette Spiriti Maestri hanno l’autorità di ratificare l’unione trinitizzante di finalitari e di personalità del Paradiso-Havona, e questi legami misti hanno sempre successo. Gli splendidi figli trinitizzati da creature che ne risultano, rappresentano concetti non adatti ad essere compresi né dalle creature eterne del Paradiso né dalle creature temporali dello spazio. Per questa ragione essi diventano i pupilli degli Architetti dell’Universo Maestro. Questi figli trinitizzati del destino incorporano idee, ideali ed un’esperienza che sembrano appartenere ad un’era dell’universo futura e non hanno pertanto alcun valore pratico immediato per le amministrazioni dei superuniversi o per quella dell’universo centrale. Questi figli straordinari dei figli del tempo e dei cittadini dell’eternità sono tutti tenuti in riserva su Vicegerington, dove sono impegnati nello studio dei concetti del tempo e delle realtà dell’eternità in un settore speciale della sfera occupato dai collegi segreti del corpo dei Figli Creatori.

(251.1) 22:7.11 L’Essere Supremo è l’unificazione di tre fasi della realtà della Deità: Dio il Supremo, l’unificazione spirituale di certi aspetti finiti della Trinità del Paradiso; l’Onnipotente Supremo, l’unificazione del potere dei Creatori del grande universo; e la Mente Suprema, la contribuzione individuale della Terza Sorgente e Centro e dei suoi coordinati alla realtà dell’Essere Supremo. Nelle loro avventure di trinitizzazione le splendide creature dell’universo centrale e del Paradiso sono impegnate in una triplice esplorazione della Deità del Supremo, che ha per risultato la produzione di tre ordini di figli trinitizzati da creature:

(251.2) 22:7.12 1. Figli trinitizzati da ascendenti. Nei loro sforzi creativi i finalitari tentano di trinitizzare certe realtà concettuali dell’Onnipotente Supremo che hanno acquisito per esperienza nella loro ascensione al Paradiso attraverso il tempo e lo spazio.

(251.3) 22:7.13 2. Figli trinitizzati del Paradiso-Havona. Gli sforzi creativi dei Cittadini del Paradiso e di Havona portano alla trinitizzazione di certi aspetti spirituali elevati dell’Essere Supremo che essi hanno acquisito per esperienza su uno scenario supersupremo che rasenta l’Ultimo e l’Eterno.

(251.4) 22:7.14 3. Figli trinitizzati di destino. Ma quando un finalitario ed un cittadino del Paradiso-Havona trinitizzano insieme una nuova creatura, questo sforzo congiunto si ripercuote in certe fasi della Mente Suprema-Ultima. I figli trinitizzati da creature che ne risultano sono supercreazionali; essi rappresentano alcune realtà della Deità Suprema-Ultima che non sono state raggiunte in altro modo grazie all’esperienza e perciò ricadono automaticamente nella pertinenza degli Architetti dell’Universo Maestro, custodi di quelle cose che trascendono i limiti creativi della presente era dell’universo. I figli trinitizzati di destino incorporano certi aspetti della funzione non rivelata del Supremo-Ultimo nell’universo maestro. Noi non conosciamo molto riguardo a questi figli congiunti del tempo e dell’eternità, ma sappiamo assai di più di quanto ci è consentito di rivelare.

(251.5) 22:8.1 Oltre ai figli trinitizzati da creature considerati in questa esposizione, ci sono numerosi ordini non rivelati di esseri trinitizzati da creature — la varia progenie dei molteplici legami tra i sette corpi di finalitari e le personalità del Paradiso-Havona. Ma tutti questi esseri trinitizzati da creature, rivelati e non rivelati, sono dotati di personalità dal Padre Universale.

(251.6) 22:8.2 Quando nuovi figli trinitizzati da ascendenti e da personalità del Paradiso-Havona sono giovani e privi d’esperienza, vengono di solito inviati per lunghi periodi di servizio sulle sette sfere paradisiache dello Spirito Infinito, dove servono sotto la tutela dei Sette Esecutivi Supremi. Successivamente essi possono essere adottati dai Figli Istruttori Trinitari per un addestramento supplementare negli universi locali.

(251.7) 22:8.3 Questi figli adottati aventi origine da creature elevate e glorificate sono gli apprendisti, gli aiuti studenti dei Figli Istruttori, e per quanto riguarda la loro classificazione essi sono spesso annoverati temporaneamente con questi Figli. Essi possono eseguire, ed eseguono, molti nobili incarichi con spirito di abnegazione a favore dei regni da loro scelti per servire.

(251.8) 22:8.4 Negli universi locali i Figli Istruttori possono designare i loro pupilli trinitizzati da creature per essere abbracciati dalla Trinità del Paradiso. Emergendo da questo abbraccio come Figli Trinitizzati di Perfezione, essi entrano al servizio degli Antichi dei Giorni nei sette superuniversi, essendo questo il destino attualmente conosciuto di tale gruppo straordinario di esseri trinitizzati due volte.

(252.1) 22:8.5 Non tutti i figli trinitizzati da creature sono abbracciati dalla Trinità; molti divengono gli associati e gli ambasciatori dei Sette Spiriti Maestri del Paradiso, degli Spiriti Riflettivi dei superuniversi e degli Spiriti Madre delle creazioni locali. Altri possono accettare degli incarichi speciali sull’Isola eterna. Altri ancora possono entrare nei servizi speciali sui mondi segreti del Padre e sulle sfere paradisiache dello Spirito. Infine molti trovano la loro strada nel corpo congiunto dei Figli Trinitizzati sul circuito interno di Havona.

(252.2) 22:8.6 Ad eccezione dei Figli Trinitizzati di Perfezione e di quelli che si stanno riunendo su Vicegerington, il destino supremo di tutti i figli trinitizzati da creature sembra essere l’entrata nel Corpo dei Finalitari Trinitizzati, uno dei sette Corpi della Finalità in Paradiso.

(252.3) 22:9.1 I figli trinitizzati da creature sono abbracciati dalla Trinità del Paradiso in classi di settemila. Questi discendenti trinitizzati da umani perfezionati e da personalità del Paradiso-Havona sono tutti egualmente abbracciati dalle Deità, ma sono assegnati ai superuniversi secondo il parere dei loro vecchi insegnanti, i Figli Istruttori Trinitari. Quelli con migliore stato di servizio sono incaricati come Assistenti dei Figli Elevati, quelli che si sono meno distinti sono nominati Guardiani Celesti.

(252.4) 22:9.2 Quando questi esseri straordinari sono stati abbracciati dalla Trinità, divengono validi aiuti per i governi dei superuniversi. Essi sono competenti nelle questioni relative alla carriera ascendente, non a seguito di un’ascensione personale, ma come risultato del loro servizio con i Figli Istruttori Trinitari sui mondi dello spazio.

(252.5) 22:9.3 In Orvonton sono stati incaricati quasi un miliardo di Guardiani Celesti. Essi sono principalmente assegnati alle amministrazioni dei Perfezioni dei Giorni nelle capitali dei settori maggiori e sono abilmente assistiti da un corpo di mortali ascendenti fusi con il Figlio.

(252.6) 22:9.4 I Guardiani Celesti sono gli ufficiali dei tribunali degli Antichi dei Giorni, che agiscono come messaggeri delle corti e come latori delle citazioni e delle decisioni dei vari tribunali dei governi superuniversali. Sono gli agenti incaricati degli arresti dagli Antichi dei Giorni. Essi partono da Uversa per riportarvi esseri la cui presenza è richiesta davanti ai giudici dei superuniversi; eseguono i mandati per la detenzione di qualsiasi personalità del superuniverso. Essi accompagnano anche i mortali degli universi locali fusi con lo Spirito quando, per qualche ragione, la loro presenza è richiesta su Uversa.

(252.7) 22:9.5 I Guardiani Celesti ed i loro associati, gli Assistenti dei Figli Elevati, non sono mai stati abitati da Aggiustatori, né si sono fusi con il Figlio o con lo Spirito. Tuttavia, l’abbraccio della Trinità del Paradiso compensa lo status di non fusione dei Figli Trinitizzati di Perfezione. L’abbraccio della Trinità può operare solo sull’idea personificata in un figlio trinitizzato da creature, lasciando il figlio abbracciato immutato per il resto, ma tale limitazione si verifica soltanto quando così è programmato.

(252.8) 22:9.6 Questi figli trinitizzati due volte sono esseri meravigliosi, ma non sono né versatili né affidabili quanto i loro associati ascendenti. Manca loro quell’enorme e profonda esperienza personale che gli altri figli appartenenti a questo gruppo hanno acquisito elevandosi effettivamente fino alla gloria a partire dai domini tenebrosi dello spazio. Noi che apparteniamo alla carriera ascendente li amiamo e facciamo quanto è in nostro potere per compensare le loro deficienze, ma grazie a loro siamo sempre grati per la nostra bassa origine e la nostra capacità di fare esperienza. La loro disposizione nel riconoscere ed ammettere le loro deficienze nelle realtà sperimentabili dell’ascensione universale è di una bellezza trascendente e talvolta di una pateticità veramente commovente.

(253.1) 22:9.7 I Figli Trinitizzati di Perfezione sono limitati rispetto agli altri figli abbracciati dalla Trinità perché la loro capacità esperenziale nel tempo-spazio è inibita. Essi sono mancanti d’esperienza nonostante il lungo addestramento con gli Esecutivi Supremi e con i Figli Istruttori, e se così non fosse, la saturazione esperienziale precluderebbe loro di essere lasciati in riserva al fine di acquisire esperienza in un’era futura dell’universo. Non c’è semplicemente nulla nell’intera esistenza universale che possa sostituire un’esperienza personale effettiva, e questi figli trinitizzati da creature sono tenuti in riserva per una funzione esperienziale in qualche epoca futura dell’universo.

(253.2) 22:9.8 Sui mondi delle dimore ho visto spesso questi degni ufficiali delle alte corti del superuniverso guardare in modo così carico di desiderio e supplichevole coloro che erano arrivati, anche di recente, dai mondi evoluzionari dello spazio, che non si poteva evitare di rendersi conto che questi possessori di una trinitizzazione non esperienziale invidiavano veramente i loro fratelli ritenuti meno fortunati, che ascendono il sentiero universale su gradini di esperienza autentica e di vita effettiva. Nonostante i loro impedimenti e le loro limitazioni essi formano un corpo di lavoratori meravigliosamente utile e sempre disponibile quando vengono ad eseguire i complessi piani amministrativi dei governi dei superuniversi.

(253.3) 22:10.1 Gli Assistenti dei Figli Elevati sono il gruppo superiore dei figli trinitizzati ri-trinitizzati di esseri ascendenti glorificati del Corpo dei Mortali della Finalità e dei loro associati eterni, le personalità del Paradiso-Havona. Essi sono assegnati a servire nei superuniversi e lavorano come aiuti personali dei figli elevati dei governi degli Antichi dei Giorni. Essi potrebbero essere chiamati a giusto titolo segretari privati. Agiscono di tanto in tanto come impiegati in commissioni speciali ed in altre associazioni di gruppo dei figli elevati. Essi servono Perfettori di Saggezza, Consiglieri Divini, Censori Universali, Possenti Messaggeri, Elevati in Autorità e Privi di Nome e Numero.

(253.4) 22:10.2 Se trattando dei Guardiani Celesti è sembrato che io abbia richiamato l’attenzione sui limiti e gli impedimenti di questi figli trinitizzati due volte, permettetemi ora, in tutta equità, di richiamare l’attenzione sul loro punto di grande forza, l’attributo che per noi li rende quasi inestimabili. Questi esseri devono la loro esistenza stessa al fatto che sono la personificazione di un concetto unico e supremo. Essi sono l’incorporazione nella personalità di un’idea divina, di un ideale universale, quale non è mai stato prima concepito, espresso o trinitizzato. Ed essi sono stati successivamente abbracciati dalla Trinità; esprimono quindi ed incorporano effettivamente la saggezza stessa della Trinità divina in ciò che concerne l’idea-ideale della loro esistenza di personalità. Nella misura in cui tale concetto particolare è rivelabile agli universi, queste personalità incorporano il totale delle cose che un’intelligenza di una creatura o di un Creatore possa mai concepire, esprimere od esemplificare. Essi sono quell’idea personificata.

(253.5) 22:10.3 Non riuscite a vedere che queste concentrazioni viventi di un concetto supremo unico della realtà universale sono di aiuto incalcolabile per coloro cui è affidata l’amministrazione dei superuniversi?

(254.1) 22:10.4 Non molto tempo fa io ricevetti l’ordine di presiedere una commissione di sei personalità — una di ciascun ordine di figli elevati — incaricata di studiare tre problemi concernenti un gruppo di nuovi universi nelle regioni meridionali di Orvonton. Mi resi conto profondamente del valore degli Assistenti dei Figli Elevati quando chiesi al capo del loro ordine su Uversa l’assegnazione temporanea di tali segretari alla mia commissione. La prima delle nostre idee era rappresentata da un Assistente dei Figli Elevati su Uversa, che fu immediatamente assegnato al nostro gruppo. Il nostro secondo problema era incorporato in un Assistente dei Figli Elevati assegnato al superuniverso numero tre. Noi ricevemmo molto aiuto da questa fonte grazie al centro di smistamento dell’universo centrale per il coordinamento e la diffusione delle conoscenze essenziali, ma niente di paragonabile all’assistenza fornita dalla presenza effettiva di una personalità che é un concetto trinitizzato in supremazia da creature e trinitizzato in finalità da Deità. Quanto al nostro terzo problema, gli archivi del Paradiso rivelarono che tale idea non era mai stata trinitizzata da creature.

(254.2) 22:10.5 Gli Assistenti dei Figli Elevati sono personalizzazioni uniche ed originali di concetti immensi e d’ideali stupendi. E come tali essi sono in grado di portare di tanto in tanto un’illuminazione inesprimibile alle nostre deliberazioni. Quando io agisco in qualche remota destinazione negli universi dello spazio, pensate che cosa significa, dal punto di vista dell’assistenza, se sono così fortunato da avere assegnato alla mia missione un Assistente dei Figli Elevati che è la pienezza del concetto divino concernente il problema stesso che sono stato mandato ad affrontare e risolvere; ed io ho fatto ripetutamente questa esperienza. La sola difficoltà di questo piano è che nessun superuniverso può avere un’edizione completa di queste idee trinitizzate. Noi riceviamo soltanto un settimo di questi esseri, beneficiamo così solo circa una volta su sette dell’associazione personale di tali esseri anche quando gli archivi indicano che l’idea è stata trinitizzata.

(254.3) 22:10.6 Noi potremmo utilizzare con grande profitto un numero molto più elevato di questi esseri su Uversa. A causa del loro valore nell’amministrazione dei superuniversi, noi incoraggiamo in tutti i modi possibili i pellegrini dello spazio ed anche i residenti in Paradiso a tentare la trinitizzazione dopo aver fornito l’un l’altro quelle realtà esperienziali che sono indispensabili alla promulgazione di tali avventure creative.

(254.4) 22:10.7 Attualmente abbiamo nel nostro superuniverso circa un milione ed un quarto di Assistenti dei Figli Elevati, che servono sia nei settori maggiori sia nei settori minori, così come operano su Uversa. Essi ci accompagnano molto spesso nei nostri incarichi negli universi lontani. Gli Assistenti dei Figli Elevati non sono assegnati in permanenza ad un Figlio o ad una commissione. Essi sono in costante circolazione, servendo dove l’idea o l’ideale che essi sono può meglio favorire i propositi eterni della Trinità del Paradiso, di cui sono divenuti figli.

(254.5) 22:10.8 Essi sono commoventemente affettuosi, stupendamente leali, squisitamente intelligenti, supremamente saggi — per quanto concerne una singola idea — e trascendentalmente umili. Mentre possono comunicarvi le conoscenze dell’universo circa la loro unica idea o ideale, è quasi patetico vederli cercare conoscenze ed informazioni su una moltitudine di altri argomenti, anche presso i mortali ascendenti.

(254.6) 22:10.9 Questo è il racconto dell’origine, della natura e delle funzioni di alcuni di quelli che sono denominati i Figli di Dio Trinitizzati, più particolarmente di coloro che sono passati per l’abbraccio divino della Trinità del Paradiso, e che sono stati poi assegnati ai servizi dei superuniversi per ivi portare la loro collaborazione saggia e comprensiva agli amministratori degli Antichi dei Giorni nei loro instancabili sforzi per favorire il progredire verso l’interno dei mortali ascendenti del tempo, verso la loro prossima destinazione in Havona e la loro meta finale in Paradiso.

(255.1) 22:10.10 [Narrato da un Possente Messaggero del corpo di rivelazione di Orvonton.]


 

(256.1) 23:0.1 I MESSAGGERI Solitari sono il corpo personale ed universale del Creatore Congiunto; sono il primo e più antico ordine delle Personalità Superiori dello Spirito Infinito. Essi rappresentano l’azione creatrice iniziale dello Spirito Infinito operante da solo allo scopo di portare all’esistenza degli spiriti di personalità solitari. Né il Padre né il Figlio hanno partecipato in modo diretto a questa prodigiosa spiritualizzazione.

(256.2) 23:0.2 Questi messaggeri spirituali furono personalizzati in un unico episodio creativo ed il loro numero è stazionario. Sebbene uno di questi esseri straordinari sia associato a me nella presente missione, non so quante di queste personalità esistano nell’universo degli universi. Conosco solo, di tanto in tanto, quanti ne sono iscritti nei nostri registri come operanti in quel momento nella giurisdizione del nostro superuniverso. Dall’ultimo rapporto di Uversa osservo che c’erano quasi 7.690 migliaia di miliardi di Messaggeri Solitari allora operanti all’interno dei confini di Orvonton, e suppongo che questa cifra sia considerevolmente inferiore ad un settimo del loro numero totale.

(256.3) 23:1.1 Subito dopo la creazione dei Sette Spiriti dei Circuiti di Havona, lo Spirito Infinito portò all’esistenza il vasto corpo dei Messaggeri Solitari. Nessuna parte della creazione universale preesiste ai Messaggeri Solitari, eccetto il Paradiso ed i circuiti di Havona. Essi hanno operato in tutto il grande universo quasi dall’eternità. Essi sono essenziali alla tecnica divina dello Spirito Infinito di rivelare se stesso alle immense creazioni del tempo e dello spazio e per prendere contatto personale con esse.

(256.4) 23:1.2 Sebbene questi messaggeri esistano dai tempi prossimi all’eternità, sono tutti coscienti di un inizio della loro individualità. Essi hanno coscienza del tempo, essendo i primi tra le creazioni dello Spirito Infinito a possedere tale coscienza del tempo. Essi sono le prime creature dello Spirito Infinito ad essere state personalizzate nel tempo e spiritualizzate nello spazio.

(256.5) 23:1.3 Questi spiriti solitari comparvero agli albori del tempo come esseri spirituali completi e perfettamente dotati. Essi sono tutti uguali e non vi sono classi o suddivisioni fondate su diversità personali. La loro classificazione è basata esclusivamente sul tipo di lavoro al quale sono di tanto in tanto assegnati.

(256.6) 23:1.4 I mortali iniziano come esseri quasi materiali sui mondi dello spazio ed ascendono verso l’interno in direzione dei Grandi Centri. Questi spiriti solitari iniziano al centro di tutte le cose e anelano ad essere assegnati alle creazioni lontane, ai singoli mondi stessi degli universi locali più esterni ed anche oltre.

(256.7) 23:1.5 Benché denominati Messaggeri Solitari, essi non sono spiriti malinconici, perché amano veramente lavorare da soli. Essi sono gli unici esseri di tutta la creazione che possono godere, e godono, di un’esistenza solitaria, sebbene amino anche associarsi ai pochissimi ordini d’intelligenze universali con i quali possono fraternizzare.

(257.1) 23:1.6 I Messaggeri Solitari non sono isolati nel loro servizio; essi sono costantemente in contatto con il patrimonio intellettuale di tutta la creazione, poiché sono in grado di “intercettare” tutte le trasmissioni dei regni in cui soggiornano. Essi possono anche intercomunicare con i membri del loro stesso gruppo, gli esseri che svolgono lo stesso genere di lavoro nel medesimo superuniverso. Potrebbero comunicare con altri del loro gruppo, ma hanno ricevuto l’ordine di non farlo dal consiglio dei Sette Spiriti Maestri, ed essi sono un gruppo leale; non disobbediscono né sono inadempienti. Non risulta che un Messaggero Solitario sia mai caduto nelle tenebre.

(257.2) 23:1.7 I Messaggeri Solitari, come i Direttori di Potere d’Universo, sono tra i pochissimi tipi di esseri operanti dovunque nei regni che sono esenti da arresto o detenzione da parte dei tribunali del tempo e dello spazio. Essi non potrebbero essere citati a comparire davanti a nessun altro che ai Sette Spiriti Maestri, ma in tutti gli annali dell’universo maestro questo consiglio del Paradiso non è mai stato chiamato a giudicare il caso di un Messaggero Solitario.

(257.3) 23:1.8 Questi messaggeri con incarichi solitari sono un gruppo di esseri creati degni di fiducia, indipendenti, versatili, profondamente spirituali e di grande sensibilità, derivati dalla Terza Sorgente e Centro. Essi agiscono per autorità dello Spirito Infinito che risiede sull’Isola centrale del Paradiso, e così personalizzato sulle sfere capitali degli universi locali. Essi sono costantemente partecipi del circuito diretto che emana dallo Spirito Infinito, anche quando operano nelle creazioni locali sotto l’influenza diretta degli Spiriti Madre degli universi locali.

(257.4) 23:1.9 C’è una ragione tecnica per la quale questi Messaggeri Solitari devono viaggiare e lavorare da soli. Per brevi periodi e quando sono fissi, essi possono collaborare con un gruppo, ma quando sono associati in questo modo sono totalmente tagliati fuori dal sostegno e dalla direzione del loro circuito del Paradiso, sono completamente isolati. Quando sono in transito, o quando operano nei circuiti dello spazio e nelle correnti del tempo, se due o più esseri di quest’ordine sono in stretta vicinanza, entrambi o tutti sono esclusi dal collegamento con le forze circolanti superiori. Essi sono in “corto circuito” come direste voi in simboli illustrativi. Per tale ragione essi hanno in loro un potere innato di allarme automatico, un segnale di avviso, che agisce infallibilmente al fine di prevenirli dal rischio di collisione e di mantenerli senza errore sufficientemente separati in modo da non interferire nel loro corretto ed efficace funzionamento. Essi posseggono anche dei poteri connaturati ed automatici che rivelano ed indicano la vicinanza degli Spiriti Trinitari Ispirati e degli Aggiustatori di Pensiero divini.

(257.5) 23:1.10 Questi messaggeri non posseggono alcun potere di estendere o di riprodurre la personalità, ma non c’è praticamente alcun lavoro negli universi nel quale non possano impegnarsi ed al quale non possano contribuire con qualcosa di essenziale e di utile. In particolare essi sono i grandi economizzatori di tempo per coloro che sono impegnati nell’amministrazione degli affari dell’universo; e ci assistono tutti, dal più elevato al più umile.

(257.6) 23:2.1 I Messaggeri Solitari non sono assegnati in permanenza a personalità celesti né singole né in gruppo. Essi svolgono il loro servizio sempre su assegnazione, e durante questo servizio operano sotto la supervisione diretta di coloro che governano i regni ai quali sono assegnati. Tra loro non hanno né organizzazione né governo d’alcun tipo; essi sono Messaggeri Solitari.

(258.1) 23:2.2 I Messaggeri Solitari sono assegnati dallo Spirito Infinito alle sette divisioni di servizio seguenti:

(258.2) 23:2.3 1. Messaggeri della Trinità del Paradiso.

(258.3) 23:2.4 2. Messaggeri dei Circuiti di Havona.

(258.4) 23:2.5 3. Messaggeri dei Superuniversi.

(258.5) 23:2.6 4. Messaggeri degli Universi Locali.

(258.6) 23:2.7 5. Esploratori in Missione Libera.

(258.7) 23:2.8 6. Ambasciatori ed Emissari con Incarichi Speciali.

(258.8) 23:2.9 7. Rivelatori della Verità.

(258.9) 23:2.10 Questi messaggeri spirituali sono in ogni senso intercambiabili tra un tipo di servizio ed un altro; tali passaggi avvengono costantemente. Non vi sono ordini separati di Messaggeri Solitari; essi sono spiritualmente simili e sono uguali sotto ogni aspetto. Benché siano generalmente designati con un numero, essi sono conosciuti dallo Spirito Infinito con nomi personali. Sono invece conosciuti dal resto di noi con il nome od il numero indicativo della loro destinazione in corso.

(258.10) 23:2.11 1. Messaggeri della Trinità del Paradiso. Io non ho il permesso di rivelare molto sul lavoro del gruppo di messaggeri assegnati alla Trinità. Essi sono i servitori fidati e segreti delle Deità, e quando sono incaricati di portare messaggi speciali che riguardano la linea di condotta non rivelata ed il comportamento futuro degli Dei, non si è mai saputo che abbiano divulgato un segreto o tradito la fiducia riposta nel loro ordine. Tutto ciò è riferito in questa circostanza non per vantare la loro perfezione, ma piuttosto per sottolineare che le Deità possono creare, e creano, esseri perfetti.

(258.11) 23:2.12 La confusione e il disordine di Urantia non significano che i Governanti del Paradiso manchino d’interesse o di capacità per condurre le cose in modo differente. I Creatori dispongono di pieni poteri per fare di Urantia un vero paradiso, ma un tale Eden non contribuirebbe allo sviluppo di quei caratteri forti, nobili e sperimentati che gli Dei stanno così sicuramente forgiando sul vostro mondo, tra le incudini della necessità ed i martelli dell’angustia. Le vostre ansietà ed i vostri dispiaceri, le vostre prove e le vostre delusioni, fanno tutti altrettanto parte del piano divino sulla vostra sfera quanto la squisita perfezione e l’adattamento infinito di tutte le cose al loro proposito supremo sui mondi dell’universo centrale e perfetto.

(258.12) 23:2.13 2. Messaggeri dei Circuiti di Havona. Durante tutta la carriera ascendente voi sarete in grado di scorgere vagamente, ma in misura sempre maggiore, la presenza dei Messaggeri Solitari; ma soltanto dopo aver raggiunto Havona li riconoscerete senza errore. I primi messaggeri che vedrete faccia a faccia saranno quelli dei circuiti di Havona.

(258.13) 23:2.14 I Messaggeri Solitari godono di relazioni speciali con i nativi dei mondi di Havona. Questi messaggeri, che sono così condizionati nelle loro funzioni quando sono associati l’uno con l’altro, possono essere, e sono, in comunione personale molto stretta con i nativi di Havona. Ma è del tutto impossibile comunicare alla mente umana le soddisfazioni supreme che derivano dal contatto tra la mente di questi esseri divinamente perfetti e lo spirito di queste personalità quasi trascendenti.

(259.1) 23:2.15 3. Messaggeri dei Superuniversi. Gli Antichi dei Giorni, quelle personalità originate dalla Trinità che presiedono ai destini dei sette superuniversi, quelle triadi di potere divino e di saggezza amministrativa, dispongono abbondantemente di Messaggeri Solitari. È solo tramite quest’ordine di messaggeri che i capi trini di un superuniverso possono comunicare direttamente e personalmente con i capi di un altro. I Messaggeri Solitari sono il solo tipo disponibile d’intelligenze spirituali — a parte forse gli Spiriti Trinitari Ispirati — che possa essere inviato dalla capitale di un superuniverso direttamente alla capitale di un altro. Tutte le altre personalità devono fare questi viaggi passando per Havona e per i mondi amministrativi degli Spiriti Maestri.

(259.2) 23:2.16 Ci sono certi tipi d’informazioni che non possono essere ottenute né tramite i Messaggeri di Gravità, né per riflettività, né per trasmissione. E quando gli Antichi dei Giorni vogliono conoscere queste cose con certezza, devono inviare un Messaggero Solitario alla fonte della conoscenza. Molto prima che la vita fosse presente su Urantia, il messaggero ora associato a me fu incaricato di una missione fuori di Uversa nell’universo centrale — rimase assente dalle liste d’appello di Orvonton per quasi un milione di anni, ma ritornò a tempo debito con l’informazione desiderata.

(259.3) 23:2.17 Non ci sono limiti al servizio dei Messaggeri Solitari nei superuniversi; essi possono operare come esecutori dei tribunali superiori o come raccoglitori d’informazioni per il bene del regno. Tra tutte le supercreazioni essi preferiscono servire in Orvonton, perché qui il bisogno è più pressante e le opportunità d’imprese eroiche sono molto più frequenti. Nei regni con maggiori necessità noi tutti godiamo la soddisfazione di una funzione più completa.

(259.4) 23:2.18 4. Messaggeri degli Universi Locali. Nei servizi di un universo locale non c’è limite alle funzioni dei Messaggeri Solitari. Essi sono i fedeli rivelatori dei motivi e delle intenzioni dello Spirito Madre dell’universo locale, benché siano sotto la piena giurisdizione del Figlio Maestro regnante. E ciò è vero per tutti i messaggeri che operano in un universo locale, sia che stiano viaggiando, provenendo direttamente dalla capitale dell’universo, sia che stiano agendo temporaneamente in collegamento con Padri delle Costellazioni, Sovrani dei Sistemi o Principi Planetari. Prima della concentrazione di tutto il potere nelle mani di un Figlio Creatore, al momento della sua elevazione a capo sovrano del suo universo, questi messaggeri degli universi locali operano sotto la direzione generale degli Antichi dei Giorni e rispondono direttamente al loro rappresentante residente, l’Unione dei Giorni.

(259.5) 23:2.19 5. Esploratori in Missione Libera. Quando il corpo di riserva dei Messaggeri Solitari risulta in soprannumero, viene emessa da uno dei Sette Direttori Supremi di Potere una richiesta di esploratori volontari; ed i volontari non mancano mai, perché essi amano molto essere inviati come esploratori liberi e senza vincoli a provare l’emozione di scoprire i nuclei che organizzano nuovi mondi e nuovi universi.

(259.6) 23:2.20 Essi vanno a verificare le indicazioni fornite dagli osservatori dello spazio dei regni. Senza dubbio le Deità del Paradiso conoscono l’esistenza di questi sistemi d’energia dello spazio non ancora scoperti, ma essi non divulgano mai tali informazioni. Se i Messaggeri Solitari non esplorassero questi centri d’energia di recente organizzazione e non ne rilevassero le coordinate, tali fenomeni resterebbero a lungo inosservati anche dalle intelligenze dei regni adiacenti. I Messaggeri Solitari, in quanto classe, sono altamente sensibili alla gravità; di conseguenza essi possono talvolta scoprire la probabile presenza di pianeti oscuri molto piccoli, i mondi stessi che sono i più adatti ad esperimenti di vita.

(260.1) 23:2.21 Questi messaggeri-esploratori in missione libera perlustrano l’universo maestro. Essi sono costantemente in viaggio in spedizioni di ricerca nelle regioni inesplorate di tutto lo spazio esterno. Una grandissima parte delle informazioni che possediamo sulle attività dei regni dello spazio esterno le dobbiamo alle esplorazioni dei Messaggeri Solitari, in quanto essi operano e studiano spesso con gli astronomi celesti.

(260.2) 23:2.22 6. Ambasciatori ed Emissari con Incarichi Speciali. Gli universi locali situati all’interno dello stesso superuniverso hanno l’abitudine di scambiarsi degli ambasciatori scelti tra i loro ordini nativi di filiazione. Ma per evitare ritardi, si chiede frequentemente ai Messaggeri Solitari di recarsi come ambasciatori da una creazione locale ad un’altra per rappresentare ed interpretare un regno presso un altro. Per esempio: quando si scopre un regno abitato da poco, esso può trovarsi così lontano nello spazio che ci vorrà molto tempo prima che un ambasciatore inserafinato possa raggiungere questo universo remoto. Un essere inserafinato non può superare la velocità di 899.370 chilometri per secondo del vostro tempo. Stelle imponenti, correnti contrarie e deviazioni, come pure tangenti d’attrazione, tenderanno tutte a ritardare questa velocità, cosicché nel corso di un lungo viaggio la velocità sarà in media di circa 885.000 chilometri al secondo.

(260.3) 23:2.23 Quando ad un ambasciatore nativo risulta che ci vorranno centinaia di anni per raggiungere un universo locale molto lontano, si chiede spesso ad un Messaggero Solitario di recarvisi immediatamente per agire come ambasciatore ad interim. I Messaggeri Solitari possono partire con un preavviso molto breve, non indipendentemente dal tempo e dallo spazio come i Messaggeri di Gravità, ma quasi. Essi servono anche in altre circostanze come emissari con incarichi speciali.

(260.4) 23:2.24 7. Rivelatori della Verità. I Messaggeri Solitari considerano l’incarico di rivelare la verità come il più alto dovere del loro ordine. Ed essi operano di tanto in tanto con questa funzione, dai superuniversi fino ai singoli pianeti dello spazio. Essi sono frequentemente assegnati a commissioni che vengono inviate ad ampliare la rivelazione della verità nei mondi e nei sistemi.

(260.5) 23:3.1 I Messaggeri Solitari sono il tipo più elevato di personalità perfette e fidate disponibili in tutti i regni per la rapida trasmissione di messaggi importanti ed urgenti per i quali sarebbe inopportuno utilizzare il servizio di trasmissioni od il meccanismo della riflettività. Essi servono in un’infinita varietà d’incarichi, aiutando gli esseri materiali e spirituali dei regni a trarsi d’impaccio, specialmente quando è in gioco il fattore tempo. Tra tutti gli ordini assegnati a servire nei domini superuniversali, essi sono gli esseri personalizzati più elevati e versatili che possono avvicinarsi così tanto a sfidare il tempo e lo spazio.

(260.6) 23:3.2 L’universo è ben provvisto di spiriti che utilizzano la gravità per spostarsi, che possono andare ovunque ed in qualsiasi momento — istantaneamente — ma che non sono persone. Certi altri attraversatori gravitazionali sono esseri personali, come i Messaggeri di Gravità e gli Archivisti Trascendentali, ma questi non sono disponibili per gli amministratori dei superuniversi e degli universi locali. I mondi pullulano di angeli, di uomini e di altri esseri altamente personali, ma essi sono condizionati dal tempo e dallo spazio. Il limite di velocità per la maggior parte degli esseri non inserafinati è di 299.790 chilometri del vostro mondo per secondo del vostro tempo. Le creature intermedie e certe altre possono raggiungere, e spesso lo fanno, una velocità doppia — 599.580 chilometri al secondo — mentre i serafini ed altri possono attraversare lo spazio a velocità tripla, circa 899.370 chilometri il secondo. Non vi sono tuttavia personalità messaggere o di transito, ad eccezione dei Messaggeri Solitari, che operino tra le velocità istantanee degli attraversatori gravitazionali e le velocità relativamente basse dei serafini.

(261.1) 23:3.3 I Messaggeri Solitari sono perciò generalmente impiegati per messaggi e servizi nelle situazioni in cui la personalità è essenziale per l’assolvimento dell’incarico ed in cui si desidera evitare le perdite di tempo che sarebbero causate dall’invio di qualsiasi altro tipo di messaggeri personali prontamente disponibile. Essi sono i soli esseri definitamente personalizzati che possono sincronizzarsi con le correnti universali congiunte del grande universo. La loro velocità nell’attraversare lo spazio è variabile, dipendendo da una grande varietà d’influenze interferenti, ma le registrazioni indicano che nel viaggio per compiere la presente missione il messaggero a me associato ha proceduto ad una velocità di 1.354.458.739.000 chilometri al secondo del vostro tempo.

(261.2) 23:3.4 Io sono del tutto incapace di spiegare alla mente di tipo materiale come uno spirito possa essere una persona reale e allo stesso tempo attraversare lo spazio a velocità così prodigiose. Ma questi stessi Messaggeri Solitari vengono effettivamente su Urantia, e ne partono, a tali velocità incredibili. In verità, se così non fosse, l’intera economia dell’amministrazione universale sarebbe largamente privata del suo elemento personale.

(261.3) 23:3.5 I Messaggeri Solitari sono in grado di funzionare come linee di comunicazione d’emergenza in tutte le regioni remote dello spazio, regni non inclusi nei circuiti stabiliti del grande universo. Ne consegue che un messaggero, quando opera in tal modo, può trasmettere un messaggio o mandare attraverso lo spazio un impulso ad un compagno messaggero lontano circa cento anni luce, secondo il modo in cui gli astronomi di Urantia valutano le distanze stellari.

(261.4) 23:3.6 Tra le miriadi di esseri che collaborano con noi nella condotta degli affari del superuniverso, nessuno è più importante per utilità pratica e per aiutare a risparmiare tempo. Negli universi dello spazio noi dobbiamo tener conto degli ostacoli del tempo; da qui il grande servizio dei Messaggeri Solitari, i quali, grazie alle loro prerogative personali di comunicazione, sono alquanto indipendenti dallo spazio e, in virtù delle loro prodigiose velocità di transito, sono così vicini ad essere indipendenti dal tempo.

(261.5) 23:3.7 Io non riesco a spiegare ai mortali di Urantia come i Messaggeri Solitari possano non avere forma e tuttavia possedere personalità reali e definite. Benché essi siano privi della forma che sarebbe naturalmente associata alla personalità, posseggono una presenza spirituale che è discernibile da tutti i tipi più elevati di esseri spirituali. I Messaggeri Solitari sono la sola classe di esseri che sembra possedere quasi tutti i vantaggi di uno spirito senza forma unitamente a tutte le prerogative di una personalità completa. Essi sono delle vere persone, ma sono dotati di quasi tutti gli attributi di una manifestazione spirituale impersonale.

(261.6) 23:3.8 Nei sette superuniversi, generalmente ma non sempre, tutto ciò che tende a rendere una creatura più libera dai condizionamenti del tempo e dello spazio riduce in proporzione le sue prerogative di personalità. I Messaggeri Solitari sono un’eccezione a questa legge generale. Durante le loro attività essi sono quasi senza limitazioni nell’utilizzazione di qualsivoglia via d’espressione spirituale, di servizio divino, di ministero personale e di comunicazione cosmica. Se voi poteste considerare questi esseri straordinari alla luce della mia esperienza nell’amministrazione universale, comprendereste quanto sarebbe difficile coordinare gli affari dei superuniversi senza la loro versatile collaborazione.

(262.1) 23:3.9 Per quanto possa ingrandirsi l’universo, nessun altro Messaggero Solitario sarà probabilmente mai più creato. Via via che gli universi aumentano, il maggior lavoro d’amministrazione deve essere sempre più sostenuto da altri tipi di ministri spirituali e dagli esseri che hanno origine in tali nuove creazioni, quali le creature dei Figli Sovrani e degli Spiriti Madre degli universi locali.

(262.2) 23:4.1 I Messaggeri Solitari sembrano essere dei coordinatori della personalità per tutti i tipi di esseri spirituali. Il loro ministero aiuta a rendere affini tutte le personalità del vasto mondo spirituale. Essi contribuiscono molto a sviluppare in tutti gli esseri spirituali una coscienza d’identità di gruppo. Ogni tipo di essere spirituale è servito da gruppi speciali di Messaggeri Solitari che accrescono la capacità di questi esseri di comprendere tutti gli altri tipi ed ordini, per quanto dissimili, e di fraternizzare con loro.

(262.3) 23:4.2 I Messaggeri Solitari dimostrano una capacità così stupefacente di coordinare tutti i tipi ed ordini di personalità finite — ed anche di prendere contatto con il regime absonito dei supercontrollori dell’universo maestro — da indurre alcuni di noi ad ipotizzare che la creazione di questi messaggeri da parte dello Spirito Infinito sia collegata in qualche modo al conferimento della Mente Suprema-Ultima da parte dell’Attore Congiunto.

(262.4) 23:4.3 Quando un finalitario ed un Cittadino del Paradiso collaborano nella trinitizzazione di un “figlio del tempo e dell’eternità” — un’operazione che coinvolge i potenziali mentali non rivelati del Supremo-Ultimo — e quando una tale personalità non classificata viene inviata su Vicegerington, un Messaggero Solitario (un’ipotizzata ripercussione di personalità del conferimento di questa mente di deità) è sempre assegnato come guardiano e compagno di questo figlio trinitizzato da creature. Questo messaggero accompagna il nuovo figlio di destino nel mondo in cui è incaricato e non lascia mai più Vicegerington. Quando è assegnato in tal modo ai destini di un figlio del tempo e dell’eternità, un Messaggero Solitario viene trasferito per sempre sotto la supervisione esclusiva degli Architetti dell’Universo Maestro. Quale possa essere il futuro di una simile associazione straordinaria noi non lo sappiamo. Per intere epoche queste associazioni di personalità eccezionali hanno continuato a riunirsi su Vicegerington, ma non una sola coppia ne è mai ripartita.

(262.5) 23:4.4 I Messaggeri Solitari sono in numero fisso, ma la trinitizzazione dei figli di destino è apparentemente una tecnica senza limiti. Poiché ad ogni figlio trinitizzato di destino è assegnato un Messaggero Solitario, a noi sembra che ad un dato momento del lontano futuro la disponibilità di messaggeri sarà esaurita. Chi si dedicherà al loro lavoro nel grande universo? Il loro servizio sarà assicurato da qualche nuovo sviluppo tra gli Spiriti Trinitari Ispirati? In qualche periodo molto lontano il grande universo sarà amministrato più da vicino da esseri di origine trinitaria, mentre le creature di singola e di duplice origine andranno nei regni dello spazio esterno? Se i messaggeri ritornano al loro antico servizio, questi figli di destino li accompagneranno? Le trinitizzazioni tra finalitari e cittadini del Paradiso-Havona cesseranno quando la quantità di Messaggeri Solitari sarà stata assorbita per fornire guardiani-compagni a questi figli di destino? Tutti i nostri efficienti Messaggeri Solitari saranno concentrati su Vicegerington? Queste personalità spirituali straordinarie saranno eternamente associate a questi figli trinitizzati di destino non rivelato? Quale significato dobbiamo attribuire al fatto che queste coppie che si stanno riunendo su Vicegerington sono sotto la direzione esclusiva di quei potenti esseri misteriosi, gli Architetti dell’Universo Maestro? Noi ci poniamo queste e molte altre domande simili, ed interroghiamo numerosi altri ordini di esseri celesti, ma non ne conosciamo le risposte.

(263.1) 23:4.5 Questa operazione, assieme a molti avvenimenti simili nell’amministrazione dell’universo, indica senza errore che il personale del grande universo, ed anche quello di Havona e del Paradiso, sta subendo una riorganizzazione definita e certa in coordinazione ed in rapporto con le colossali evoluzioni di energia che stanno attualmente avvenendo in tutti i regni dello spazio esterno.

(263.2) 23:4.6 Noi siamo inclini a credere che l’eterno futuro sarà testimone di fenomeni di evoluzione universale che trascenderanno di gran lunga tutto ciò che l’eterno passato ha sperimentato. E pregustiamo queste straordinarie avventure, come anche voi dovreste fare, con intenso piacere e con aspettativa sempre crescente.

(263.3) 23:4.7 [Presentato da un Consigliere Divino proveniente da Uversa.]


 

(264.1) 24:0.1 SU UVERSA noi dividiamo tutte le personalità e le entità del Creatore Congiunto in tre grandi categorie: le Personalità Superiori dello Spirito Infinito, le Schiere di Messaggeri dello Spazio e gli Spiriti Tutelari del Tempo, quegli esseri spirituali che si occupano d’istruire e di assistere le creature dotate di volontà del piano ascendente di progressione dei mortali.

(264.2) 24:0.2 Le Personalità Superiori dello Spirito Infinito che trovano menzione in questa esposizione operano in tutto il grande universo in sette divisioni:

(264.3) 24:0.3 1. Messaggeri Solitari.

(264.4) 24:0.4 2. Supervisori dei Circuiti Universali.

(264.5) 24:0.5 3. Direttori di Censimento.

(264.6) 24:0.6 4. Aiuti Personali dello Spirito Infinito.

(264.7) 24:0.7 5. Ispettori Associati.

(264.8) 24:0.8 6. Sentinelle Incaricate.

(264.9) 24:0.9 7. Guide dei Diplomati.

(264.10) 24:0.10 I Messaggeri Solitari, i Supervisori dei Circuiti, i Direttori di Censimento e gli Aiuti Personali sono caratterizzati dal possesso di straordinarie doti d’antigravità. I Messaggeri Solitari non hanno un quartier generale conosciuto; essi circolano nell’universo degli universi. I Supervisori dei Circuiti Universali e i Direttori di Censimento hanno le loro centrali operative nelle capitali dei superuniversi. Gli Aiuti Personali dello Spirito Infinito sono stazionati nell’Isola centrale di Luce. Gli Ispettori Associati e le Sentinelle Incaricate sono stazionati rispettivamente nelle capitali degli universi locali e nelle capitali dei sistemi che li compongono. Le Guide dei Diplomati risiedono nell’universo di Havona ed operano ovunque nel suo miliardo di mondi. La maggior parte di queste personalità superiori ha delle stazioni negli universi locali, ma esse non sono organicamente assegnate all’amministrazione dei regni evoluzionari.

(264.11) 24:0.11 Tra le sette classi che compongono questo gruppo, solo i Messaggeri Solitari e forse gli Aiuti Personali percorrono l’universo degli universi. I Messaggeri Solitari s’incontrano a partire dal Paradiso verso l’esterno: passando per i circuiti di Havona fino alle capitali dei superuniversi e da là per tutti i settori e gli universi locali, con le loro suddivisioni, ed anche fino ai mondi abitati. Benché i Messaggeri Solitari appartengano alle Personalità Superiori dello Spirito Infinito, la loro origine, la loro natura ed il loro servizio sono stati trattati nel fascicolo precedente.

(265.1) 24:1.1 Le vaste correnti di potere spaziale ed i circuiti d’energia spirituale possono sembrare operare automaticamente; possono sembrare funzionare senza alcun impedimento, ma non è così. Tutti questi enormi sistemi d’energia sono sotto controllo; sono soggetti ad una supervisione intelligente. I Supervisori dei Circuiti Universali non si occupano dei regni d’energia puramente fisica o materiale — dominio dei Direttori di Potere d’Universo — ma dei circuiti d’energia relativamente spirituale e di quei circuiti modificati che sono essenziali al mantenimento sia degli esseri spirituali altamente sviluppati sia dei tipi morontiali o di transizione delle creature intelligenti. I supervisori non danno origine a circuiti d’energia e di superessenza di divinità, ma in generale hanno a che fare con tutti i circuiti spirituali superiori del tempo e dell’eternità e con tutti i circuiti relativamente spirituali che riguardano l’amministrazione delle parti componenti il grande universo. Essi dirigono e manipolano tutti questi circuiti d’energia spirituale esterni all’Isola del Paradiso.

(265.2) 24:1.2 I Supervisori dei Circuiti Universali sono creazione esclusiva dello Spirito Infinito ed operano unicamente come agenti dell’Attore Congiunto. Essi sono personalizzati per servire nei quattro ordini seguenti:

(265.3) 24:1.3 1. Supervisori Supremi dei Circuiti.

(265.4) 24:1.4 2. Supervisori Associati dei Circuiti.

(265.5) 24:1.5 3. Supervisori Secondari dei Circuiti.

(265.6) 24:1.6 4. Supervisori Terziari dei Circuiti.

(265.7) 24:1.7 Il numero dei supervisori supremi di Havona e dei supervisori associati dei sette superuniversi è completo; nessun altro membro di questi ordini sarà più creato. I supervisori supremi sono in numero di sette e stazionano sui mondi pilota dei sette circuiti di Havona. I circuiti dei sette superuniversi sono sotto il controllo di un gruppo meraviglioso di sette supervisori associati, che hanno il loro quartier generale sulle sette sfere paradisiache dello Spirito Infinito, i mondi dei Sette Esecutivi Supremi. Da là essi sorvegliano e dirigono i circuiti dei superuniversi dello spazio.

(265.8) 24:1.8 Su queste sfere paradisiache dello Spirito i sette supervisori associati dei circuiti ed il primo ordine dei Centri Supremi di Potere effettuano un collegamento che, sotto la direzione degli Esecutivi Supremi, si traduce nella coordinazione subparadisiaca di tutti i circuiti materiali e spirituali in uscita verso i sette superuniversi.

(265.9) 24:1.9 Sui mondi capitale di ciascun superuniverso sono stazionati i supervisori secondari per gli universi locali del tempo e dello spazio. I settori maggiori e minori sono divisioni amministrative dei supergoverni, ma non sono coinvolti in queste materie di supervisione dell’energia spirituale. Io non so quanti supervisori secondari dei circuiti vi siano nel grande universo, ma su Uversa ve ne sono 84.691. I supervisori secondari sono creati in continuazione; di tanto in tanto essi appaiono in gruppi di settanta sui mondi degli Esecutivi Supremi. Noi li otteniamo su richiesta via via che predisponiamo dei circuiti separati d’energia spirituale e di potere di collegamento destinati ai nuovi universi in evoluzione di nostra giurisdizione.

(265.10) 24:1.10 Un supervisore terziario dei circuiti opera sul mondo capitale di ciascun universo locale. Quest’ordine, come quello dei supervisori secondari, è in creazione continua in gruppi di settecento; essi sono assegnati agli universi locali dagli Antichi dei Giorni.

(266.1) 24:1.11 I supervisori dei circuiti sono creati per i loro compiti specifici e servono eternamente nei gruppi ai quali sono stati originariamente assegnati. Essi non vengono avvicendati nel loro servizio e compiono quindi uno studio lunghissimo dei problemi incontrati nei regni in cui sono stati in origine incaricati. Per esempio: il supervisore terziario dei circuiti n. 572.842 ha operato su Salvington fin dall’iniziale concezione del vostro universo locale ed è membro del gruppo personale di Micael di Nebadon.

(266.2) 24:1.12 Sia che agiscano negli universi locali o negli universi superiori, i supervisori dei circuiti dirigono tutto ciò che concerne i circuiti adatti da impiegare per la trasmissione di tutti i messaggi spirituali e per il transito di tutte le personalità. Nel loro lavoro di supervisione dei circuiti questi esseri efficienti utilizzano tutti i dispositivi, tutte le forze e le personalità dell’universo degli universi. Essi impiegano le “alte personalità spirituali di controllo dei circuiti” non rivelate e sono abilmente assistiti da numerosi gruppi composti da personalità dello Spirito Infinito. Sono loro che isolerebbero un mondo evoluzionario se il suo Principe Planetario si ribellasse contro il Padre Universale ed il suo Figlio vicegerente. Essi sono in grado di escludere qualsiasi mondo da certi circuiti universali di ordine spirituale superiore, ma non possono annullare le correnti materiali dei direttori di potere.

(266.3) 24:1.13 I Supervisori dei Circuiti Universali hanno con i circuiti spirituali una relazione pressoché simile a quella che i Direttori di Potere d’Universo hanno con i circuiti materiali. Questi due ordini sono complementari, poiché assicurano insieme la sorveglianza di tutti i circuiti spirituali e materiali che sono controllabili e manipolabili da creature.

(266.4) 24:1.14 I supervisori dei circuiti esercitano una certa sorveglianza sui circuiti mentali associati allo spirito, così come i direttori di potere hanno una certa giurisdizione sulle fasi della mente associate all’energia fisica — la mente meccanica. In generale le funzioni di ogni ordine sono accresciute dal collegamento con l’altro ordine, ma i circuiti di mente pura non sono soggetti alla supervisione di nessuno dei due. Né i due ordini sono coordinati; in tutti i loro molteplici compiti i Supervisori dei Circuiti Universali sono sottomessi ai Sette Direttori Supremi di Potere e ai loro subordinati.

(266.5) 24:1.15 Benché i supervisori di circuiti siano del tutto simili all’interno dei loro rispettivi ordini, sono tutti degli individui distinti. Essi sono esseri veramente personali, ma posseggono un tipo di personalità, diversa da quella conferita dal Padre, che non s’incontra in nessun altro tipo di creatura in tutta l’esistenza universale.

(266.6) 24:1.16 Anche se li riconoscerete e li conoscerete nel corso del vostro viaggio verso l’interno in direzione del Paradiso, voi non avrete relazioni personali con loro. Essi sono supervisori di circuiti e si occupano esclusivamente ed efficacemente del loro servizio. Trattano unicamente con le personalità ed entità che sorvegliano le attività concernenti i circuiti soggetti alla loro supervisione.

(266.7) 24:2.1 Anche se la mente cosmica dell’Intelligenza Universale conosce la presenza ed il luogo di soggiorno di tutte le creature pensanti, nell’universo degli universi opera un metodo indipendente per censire tutte le creature dotate di volontà.

(266.8) 24:2.2 I Direttori di Censimento sono una creazione speciale e completa dello Spirito Infinito, ed esistono in numero a noi sconosciuto. Essi sono creati in modo da essere in grado di mantenere una sincronia perfetta con la tecnica di rifletti vità dei superuniversi, mentre allo stesso tempo sono personalmente ricettivi e sensibili alla volontà intelligente. Questi direttori, per mezzo di una tecnica non del tutto compresa, sono immediatamente informati della nascita di una volontà in qualunque parte del grande universo. Essi sono quindi sempre competenti per indicarci il numero, la natura e la posizione di tutte le creature dotate di volontà in qualsiasi parte della creazione centrale e dei sette superuniversi. Ma essi non operano in Paradiso; là non c’è bisogno di loro. In Paradiso la conoscenza è innata; le Deità conoscono tutte le cose.

(267.1) 24:2.3 In Havona operano sette Direttori di Censimento; ne staziona uno sul mondo pilota di ogni circuito di Havona. Eccettuati questi sette e le riserve del loro ordine sui mondi paradisiaci dello Spirito, tutti i Direttori di Censimento operano sotto la giurisdizione degli Antichi dei Giorni.

(267.2) 24:2.4 Un Direttore di Censimento presiede nella capitale di ogni superuniverso, e subordinati a questo direttore generale ve ne sono migliaia e migliaia, uno nella capitale di ciascun universo locale. Tutte le personalità di quest’ordine sono uguali, eccetto quelle che sono sui mondi pilota di Havona ed i sette capi che sono nei superuniversi.

(267.3) 24:2.5 Nel settimo superuniverso vi sono centomila Direttori di Censimento. E questo numero è interamente costituito da quelli che sono assegnabili agli universi locali; esso non comprende il gruppo personale di Usatia, il capo superuniversale di tutti i direttori di Orvonton. Usatia, come gli altri capi superuniversali, non è direttamente sincronizzato con la registrazione della volontà intelligente. Egli è sincronizzato solo con i suoi subordinati che stazionano negli universi di Orvonton; agisce perciò da stupenda personalità totalizzatrice dei loro rapporti che giungono dalle capitali delle creazioni locali.

(267.4) 24:2.6 Di tanto in tanto gli archivisti ufficiali di Uversa iscrivono nei loro annali la situazione del superuniverso quale risulta dalle registrazioni nella e sulla personalità di Usatia. Questi dati di censimento sono propri dei superuniversi; tali resoconti non sono trasmessi né ad Havona né al Paradiso.

(267.5) 24:2.7 I Direttori di Censimento s’interessano degli esseri umani — come di altre creature dotate di volontà — unicamente per registrare il fatto che la volontà funziona. Essi non si occupano della storia della vostra vita e dei suoi atti; non sono in alcun senso delle personalità registratrici. Il Direttore di Censimento di Nebadon, numero 81.412 di Orvonton, attualmente stazionato su Salvington, è in questo stesso momento personalmente cosciente ed informato della vostra presenza vivente qui su Urantia; ed egli fornirà agli archivi la conferma della vostra morte nel momento in cui cesserete di funzionare come creature dotate di volontà.

(267.6) 24:2.8 I Direttori di Censimento registrano l’esistenza di una nuova creatura dotata di volontà quando viene compiuto il primo atto di volontà; essi segnalano la morte di una creatura dotata di volontà quando si verifica l’ultimo atto di volontà. L’emergere parziale della volontà osservato nelle reazioni di certi animali superiori non appartiene alla sfera d’azione dei Direttori di Censimento. Essi tengono conto soltanto delle creature autenticamente dotate di volontà e rispondono solo al funzionamento della volizione. In quale modo preciso essi registrino il funzionamento della volontà, noi non lo sappiamo.

(267.7) 24:2.9 Questi esseri sono sempre stati e saranno sempre Direttori di Censimento. Essi sarebbero relativamente inutili in qualsiasi altra categoria di lavoro nell’universo. Ma nella loro funzione essi sono infallibili; non sbagliano mai, né falsificano. E malgrado i loro poteri meravigliosi e le loro prerogative incredibili essi sono delle persone; hanno una presenza ed una forma spirituale riconoscibili.

(268.1) 24:3.1 Noi non abbiamo alcuna conoscenza certa circa il tempo od il modo in cui sono stati creati gli Aiuti Personali. Il loro numero deve essere una legione, ma non è registrato su Uversa. Da deduzioni prudenti basate sulla nostra conoscenza del loro lavoro, io mi azzardo a stimare che il loro numero raggiunga le migliaia di miliardi. Noi siamo dell’opinione che lo Spirito Infinito non sia limitato da questioni di numero nella creazione di questi Aiuti Personali.

(268.2) 24:3.2 Gli Aiuti Personali dello Spirito Infinito esistono per l’esclusiva assistenza della presenza paradisiaca della Terza Persona della Deità. Benché direttamente assegnati allo Spirito Infinito e residenti in Paradiso, essi sfrecciano come lampi avanti e indietro fino alle parti più lontane della creazione. Ovunque si estendano i circuiti del Creatore Congiunto, là questi Aiuti Personali possono apparire allo scopo di eseguire gli ordini dello Spirito Infinito. Essi attraversano lo spazio come fanno i Messaggeri Solitari, ma non sono persone nel senso in cui lo sono i messaggeri.

(268.3) 24:3.3 Gli Aiuti Personali sono tutti uguali e identici; essi non rivelano alcuna differenziazione d’individualità. Benché l’Attore Congiunto li consideri come vere personalità, è difficile per gli altri considerarli come persone reali; essi non manifestano una presenza spirituale agli altri esseri spirituali. Gli esseri originari del Paradiso sono sempre coscienti della vicinanza di questi Aiuti, ma noi non riconosciamo una presenza di personalità. L’assenza di una tale forma di presenza li rende indubbiamente oltremodo utilizzabili dalla Terza Persona della Deità.

(268.4) 24:3.4 Tra tutti gli ordini rivelati di esseri spirituali che hanno origine nello Spirito Infinito, gli Aiuti Personali sono quasi gli unici che voi non incontrerete nella vostra ascensione verso l’interno per il Paradiso.

(268.5) 24:4.1 I Sette Esecutivi Supremi sulle sette sfere paradisiache dello Spirito Infinito agiscono collettivamente come consiglio amministrativo dei superdirettori per i sette superuniversi. Gli Ispettori Associati incorporano personalmente l’autorità degli Esecutivi Supremi presso gli universi locali del tempo e dello spazio. Questi osservatori superiori degli affari delle creazioni locali sono i discendenti congiunti dello Spirito Infinito e dei Sette Spiriti Maestri del Paradiso. In un’epoca vicina all’eternità ne furono personalizzati settecentomila ed il loro corpo di riserva risiede in Paradiso.

(268.6) 24:4.2 Gli Ispettori Associati lavorano sotto la supervisione diretta dei Sette Esecutivi Supremi e sono i loro potenti rappresentanti personali presso gli universi locali del tempo e dello spazio. Un ispettore staziona sulla sfera capitale di ogni creazione locale ed è strettamente associato all’Unione dei Giorni che vi risiede.

(268.7) 24:4.3 Gli Ispettori Associati ricevono rapporti e raccomandazioni solo dalle loro subordinate, le Sentinelle Incaricate, che stazionano sulle capitali dei sistemi locali di mondi abitati, mentre fanno dei rapporti soltanto al loro superiore diretto, l’Esecutivo Supremo del superuniverso interessato.

(268.8) 24:5.1 Le Sentinelle Incaricate sono personalità coordinatrici ed agenti di collegamento dei Sette Esecutivi Supremi. Esse furono personalizzate in Paradiso dallo Spirito Infinito e furono create per gli scopi specifici del loro incarico. Il loro numero è stazionario e ne esistono esattamente sette miliardi.

(269.1) 24:5.2 Come un Ispettore Associato rappresenta i Sette Esecutivi Supremi in un intero universo locale, così in ciascuno dei diecimila sistemi di quella creazione locale c’è una Sentinella Incaricata, che agisce come rappresentante diretta del lontano consiglio supremo di supercontrollo degli affari di tutti i sette superuniversi. Le sentinelle in servizio nei governi dei sistemi locali di Orvonton agiscono sotto l’autorità diretta dell’Esecutivo Supremo Numero Sette, il coordinatore del settimo superuniverso. Ma nella loro organizzazione amministrativa tutte le sentinelle incaricate in un universo locale sono subordinate all’Ispettore Associato che staziona nella capitale di quell’universo.

(269.2) 24:5.3 All’interno di una creazione locale le Sentinelle Incaricate servono a rotazione, venendo trasferite da sistema a sistema. Esse vengono abitualmente ricambiate ogni millennio del tempo dell’universo locale e sono tra le personalità di grado più elevato stazionate sulla capitale di un sistema; tuttavia non partecipano mai alle deliberazioni concernenti gli affari del sistema. Nei sistemi locali servono come capi di pieno diritto dei ventiquattro amministratori provenienti dai mondi evoluzionari, ma a parte ciò i mortali ascendenti hanno pochi contatti con loro. Le sentinelle sono quasi esclusivamente occupate a tenere l’Ispettore Associato del loro universo pienamente informato su tutte le questioni concernenti il benessere e lo stato dei sistemi ai quali sono assegnate.

(269.3) 24:5.4 Le Sentinelle Incaricate e gli Ispettori Associati non rendono conto agli Esecutivi Supremi tramite la capitale di un superuniverso. Essi rispondono solamente all’Esecutivo Supremo del superuniverso interessato; le loro attività sono distinte dall’amministrazione degli Antichi dei Giorni.

(269.4) 24:5.5 Gli Esecutivi Supremi, gli Ispettori Associati e le Sentinelle Incaricate, insieme con gli onniafini ed una moltitudine di personalità non rivelate, costituiscono un sistema efficiente, diretto, centralizzato, ma molto esteso, di coordinazione consultiva ed amministrativa di tutto il grande universo di cose e di esseri.

(269.5) 24:6.1 Le Guide dei Diplomati, in quanto gruppo, sostengono e dirigono l’università superiore d’istruzione tecnica e di formazione spirituale che è così essenziale affinché i mortali raggiungano la meta delle ere: Dio, il riposo e poi un’eternità di servizio perfezionato. Questi esseri altamente personali traggono il loro nome dalla natura e dallo scopo del loro lavoro. Essi sono esclusivamente consacrati al compito di guidare i mortali diplomati dei superuniversi del tempo nei corsi d’istruzione e di formazione di Havona che servono a preparare i pellegrini ascendenti all’ammissione al Paradiso e al Corpo della Finalità.

(269.6) 24:6.2 Non mi è proibito raccontarvi il lavoro di queste Guide dei Diplomati, ma esso è talmente ultraspirituale che io dispero di riuscire a descrivere adeguatamente alla mente materiale un concetto delle loro molteplici attività. Sui mondi delle dimore, quando il vostro campo visivo sarà più esteso e sarete liberati dai vincoli dei confronti materiali, potrete cominciare a comprendere il significato di quelle realtà che “occhio non può vedere né orecchio udire e che non sono mai state concepite dalle menti umane”, ed anche quelle cose che “Dio ha preparato per coloro che amano tali verità eterne”. Voi non sarete sempre così limitati nel raggio del vostro campo visivo e nella vostra comprensione spirituale.

(270.1) 24:6.3 Le Guide dei Diplomati sono impegnate a pilotare i pellegrini del tempo attraverso i sette circuiti dei mondi di Havona. La guida che vi riceverà al vostro arrivo sul mondo d’accoglienza del circuito esterno di Havona resterà con voi per tutta la vostra carriera sui circuiti celesti. Anche se vi assocerete con innumerevoli altre personalità durante il vostro soggiorno su un miliardo di mondi, la vostra Guida dei Diplomati vi seguirà sino al termine della vostra progressione in Havona e sarà testimone della vostra entrata nel sonno finale del tempo, il sonno del transito dell’eternità verso la meta del Paradiso, dove al risveglio sarete salutati dal Compagno Paradisiaco incaricato di accogliervi e forse di rimanere con voi fino a quando sarete iniziati come membri del Corpo dei Mortali della Finalità.

(270.2) 24:6.4 Il numero delle Guide dei Diplomati supera la capacità di comprensione della mente umana, e continua ad aumentare. La loro origine ha qualcosa di misterioso. Essi non sono esistiti dall’eternità; appaiono misteriosamente quando ce n’è bisogno. In nessuno dei regni dell’universo centrale è fatta menzione di una Guida dei Diplomati prima di quel lontanissimo giorno in cui il primo pellegrino mortale di tutti i tempi raggiunse la cintura esterna della creazione centrale. Nell’istante in cui egli arrivò sul mondo pilota del circuito esterno, fu amichevolmente accolto da Malvorian, la prima delle Guide dei Diplomati ed ora capo del loro consiglio supremo e direttore della loro vasta organizzazione educativa.

(270.3) 24:6.5 Negli archivi paradisiaci di Havona, nella sezione denominata “Guide dei Diplomati”, figura questa annotazione iniziale:

(270.4) 24:6.6 “E Malvorian, il primo di quest’ordine, accolse ed istruì il pellegrino scopritore di Havona e lo condusse dai circuiti esterni d’esperienza iniziale, passo dopo passo e circuito dopo circuito, fino a che giunse alla presenza stessa della Sorgente e Destino di ogni personalità, dopodiché varcò la soglia dell’eternità che conduce al Paradiso.”

(270.5) 24:6.7 In quell’epoca remota io ero addetto al servizio degli Antichi dei Giorni su Uversa, e ci rallegrammo tutti alla certezza che finalmente dei pellegrini provenienti dal nostro superuniverso avessero raggiunto Havona. Per intere epoche ci era stato insegnato che le creature evoluzionarie dello spazio avrebbero raggiunto il Paradiso, ed il più grande fremito di gioia di tutti i tempi percorse le corti celesti quando il primo pellegrino arrivò effettivamente.

(270.6) 24:6.8 Il nome di questo pellegrino scopritore di Havona è Grandfanda. Egli proveniva dal pianeta 341 del sistema 84 nella costellazione 62 dell’universo locale 1.131 situato nel superuniverso numero 1. Il suo arrivo fu il segnale per l’istituzione del servizio di trasmissioni dell’universo degli universi. Fino ad allora avevano funzionato solo quelle dei superuniversi e degli universi locali, ma l’annuncio dell’arrivo di Grandfanda ai portali di Havona segnò l’inaugurazione dei “rapporti spaziali di gloria”, così chiamati perché la prima trasmissione universale annunciò l’arrivo in Havona del primo degli esseri evoluzionari a raggiungere l’accesso alla meta dell’esistenza ascendente.

(270.7) 24:6.9 Le Guide dei Diplomati non lasciano mai i mondi di Havona; esse sono consacrate al servizio dei pellegrini diplomati del tempo e dello spazio. Un giorno voi incontrerete questi nobili esseri faccia a faccia se non respingerete il piano certo e perfettissimo progettato per assicurare la vostra sopravvivenza e la vostra ascensione.

(270.8) 24:7.1 Benché l’evoluzione non sia la regola dell’universo centrale, noi crediamo che le Guide dei Diplomati siano i membri divenuti perfetti o più sperimentati di un altro ordine di creature dell’universo centrale, i Servitali di Havona. Le Guide dei Diplomati mostrano un tale grado di simpatia ed una tale capacità di comprendere le creature ascendenti che noi siamo convinti che abbiano acquisito questa cultura mediante un servizio effettivo nei regni dei superuniversi come Servitali di Havona di ministero universale. Se questa opinione non è esatta, come possiamo allora spiegare la continua scomparsa dei servitali più anziani e di maggiore esperienza?

(271.1) 24:7.2 Un servitale resterà a lungo assente da Havona con destinazione in un superuniverso, dopo aver compiuto precedentemente numerose missioni simili; egli ritornerà alla sua base, gli sarà concesso il privilegio del “contatto personale” con il Fulgore Centrale del Paradiso, sarà abbracciato dalle Persone Luminose e scomparirà dal campo di riconoscibilità dei suoi compagni spirituali per non riapparire mai più tra quelli della sua specie.

(271.2) 24:7.3 Al ritorno da un servizio superuniversale, un Servitale di Havona può beneficiare di numerosi abbracci divini ed emergerne semplicemente come servitale eccelso. Ricevere l’abbraccio luminoso non significa necessariamente che il servitale debba trasformarsi in Guida dei Diplomati, ma quasi un quarto di quelli che raggiungono l’abbraccio divino non ritornano mai al servizio dei regni.

(271.3) 24:7.4 Negli archivi superiori si trova una successione d’iscrizioni come questa:

(271.4) 24:7.5 “Ed il servitale n. 842.842.682.846.782 di Havona, di nome Sudna, ritornò dal servizio superuniversale, fu ricevuto in Paradiso, conobbe il Padre, entrò nell’abbraccio divino e non esiste più.”

(271.5) 24:7.6 Quando compare una simile iscrizione negli archivi, la carriera di questo servitale è conclusa. Ma giusto tre istanti dopo (poco meno di tre giorni del vostro tempo) appare “spontaneamente” una nuova Guida dei Diplomati sul circuito esterno dell’universo di Havona. Ed il numero delle Guide dei Diplomati, tenuto conto di una piccola differenza dovuta senza dubbio a quelle in transito, pareggia esattamente il numero di servitali scomparsi.

(271.6) 24:7.7 C’è un’altra ragione ancora per supporre che le Guide dei Diplomati siano Servitali di Havona evoluti, ed è l’infallibile tendenza di queste guide e dei loro servitali associati a sviluppare legami così straordinari. Il modo in cui questi supposti ordini separati di esseri si comprendono e simpatizzano l’uno con l’altro è del tutto inspiegabile. È confortevole ed ispirante vedere la loro devozione reciproca.

(271.7) 24:7.8 I Sette Spiriti Maestri ed i Sette Direttori Supremi di Potere associati sono rispettivamente i depositari personali del potenziale mentale e del potenziale di potere dell’Essere Supremo che questi non gestisce ancora personalmente. E quando questi associati paradisiaci collaborano per creare i Servitali di Havona, questi ultimi sono coinvolti per inerenza in certe fasi di Supremazia. I Servitali di Havona sono quindi, in effetti, un riflesso nel perfetto universo centrale di certe potenzialità evoluzionarie dei domini del tempo-spazio, che si rivelano allorché un servitale è sottoposto a trasformazione ed a ri-creazione. Noi crediamo che questa trasformazione avvenga in risposta alla volontà dello Spirito Infinito, che agisce indubbiamente per conto del Supremo. Le Guide dei Diplomati non sono create dall’Essere Supremo, ma noi tutti ipotizziamo che la Deità esperienziale sia in qualche modo coinvolta nelle operazioni che portano questi esseri all’esistenza.

(271.8) 24:7.9 L’universo di Havona ora attraversato dai mortali ascendenti differisce in molti aspetti dall’universo centrale quale esisteva prima dei tempi di Grandfanda. L’arrivo dei mortali ascendenti sui circuiti di Havona ha dato inizio ad ampie modificazioni nell’organizzazione della creazione centrale e divina, modificazioni indubbiamente avviate dall’Essere Supremo — il Dio delle creature evoluzionarie — in risposta all’arrivo del primo dei suoi figli esperienziali dai sette superuniversi. L’apparizione delle Guide dei Diplomati, insieme con la creazione dei supernafini terziari, è indicativa delle imprese di Dio il Supremo.

(272.1) 24:7.10 [Presentato da un Consigliere Divino di Uversa.]


 

(273.1) 25:0.1 IN posizione intermedia nella famiglia dello Spirito Infinito si trovano le Schiere dei Messaggeri dello Spazio. Questi esseri versatili fungono da anelli di congiunzione tra le personalità superiori e gli spiriti tutelari. Le schiere dei messaggeri comprendono i seguenti ordini di esseri celesti:

(273.2) 25:0.2 1. Servitali di Havona.

(273.3) 25:0.3 2. Conciliatori Universali.

(273.4) 25:0.4 3. Consiglieri Tecnici.

(273.5) 25:0.5 4. Custodi degli Archivi in Paradiso.

(273.6) 25:0.6 5. Archivisti Celesti.

(273.7) 25:0.7 6. Compagni Morontiali.

(273.8) 25:0.8 7. Compagni Paradisiaci.

(273.9) 25:0.9 Dei sette gruppi enumerati, solo tre — i servitali, i conciliatori ed i Compagni Morontiali — sono creati tali; i rimanenti quattro rappresentano livelli di conseguimento degli ordini angelici. In conformità con la loro natura intrinseca e con lo status raggiunto, le schiere dei messaggeri servono in modo vario nell’universo degli universi, ma restano sempre soggette alla direzione di coloro che governano i regni in cui sono incaricate.

(273.10) 25:1.1 Benché denominate servitali, queste “creature intermedie” dell’universo centrale non sono dei servitori in alcun senso servile del termine. Nel mondo spirituale non ci sono dei lavori servili; ogni servizio è sacro e stimolante. Né gli esseri degli ordini superiori guardano dall’alto in basso gli ordini d’esistenza inferiori.

(273.11) 25:1.2 I Servitali di Havona sono l’opera creativa congiunta dei Sette Spiriti Maestri e dei loro associati, i Sette Direttori Supremi di Potere. Questa collaborazione creativa è quella che si avvicina di più al modello originale per la lunga lista di riproduzioni di ordine duale negli universi evoluzionari, che si estende dalla creazione di un Radioso Astro del Mattino, mediante il collegamento di un Figlio Creatore con uno Spirito Creativo, fino alla procreazione sessuata su mondi come Urantia.

(273.12) 25:1.3 Il numero di servitali è enorme e ne saranno creati sempre di più. Essi appaiono in gruppi di mille nel terzo momento che segue la riunione degli Spiriti Maestri e dei Direttori Supremi di Potere nella loro zona comune situata nel settore più settentrionale del Paradiso. Ogni quarto servitale è di tipo più fisico degli altri; cioè, di ogni migliaio, settecentocinquanta sono evidentemente conformi al tipo spirituale, ma duecentocinquanta sono di natura semifisica. Queste quarte creature sono un po’ dell’ordine degli esseri materiali (materiali nel senso havoniano), assomigliando più ai direttori di potere fisico che agli Spiriti Maestri.

(274.1) 25:1.4 Nelle relazioni di personalità lo spirituale domina il materiale, anche se attualmente così non sembra essere su Urantia. Nella creazione dei Servitali di Havona prevale la legge del predominio dello spirito; la proporzione stabilita è di tre esseri spirituali per uno semifisico.

(274.2) 25:1.5 I servitali appena creati, così come le Guide dei Diplomati appena apparse, passano tutti per i corsi di preparazione che le guide anziane conducono in continuazione su ciascuno dei sette circuiti di Havona. I servitali vengono poi assegnati alle attività per le quali sono più adatti, e poiché essi sono di due tipi — spirituali e semifisici — vi sono pochi limiti alla gamma di attività che questi esseri versatili possono svolgere. I gruppi superiori o spirituali sono assegnati per selezione ai servizi del Padre, del Figlio e dello Spirito, ed al lavoro dei Sette Spiriti Maestri. Di tanto in tanto essi vengono inviati in gran numero a servire sui mondi di studio che circondano le sfere capitale dei sette superuniversi, i mondi dediti all’istruzione finale ed alla cultura spirituale delle anime ascendenti del tempo che si preparano ad avanzare verso i circuiti di Havona. I servitali spirituali ed i loro compagni più fisici sono anche designati come assistenti ed associati delle Guide dei Diplomati per aiutare ad istruire i vari ordini di creature ascendenti che hanno raggiunto Havona e che cercano di raggiungere il Paradiso.

(274.3) 25:1.6 I Servitali di Havona e le Guide dei Diplomati manifestano una devozione trascendente al loro lavoro ed un affetto commovente gli uni per gli altri, un affetto che, sebbene spirituale, voi potreste comprendere solo confrontandolo con il fenomeno dell’amore umano. C’è un pathos divino quando i servitali si separano dalle guide, come avviene così spesso quando i servitali sono inviati in missioni oltre i confini dell’universo centrale; tuttavia essi partono con gioia e non con dispiacere. La gioia appagante di un compito elevato è l’emozione degli esseri spirituali che eclissa ogni altra. La tristezza non può esistere di fronte alla consapevolezza di un compito divino fedelmente assolto. E quando l’anima ascendente dell’uomo sarà dinanzi al Giudice Supremo, la decisione d’importanza eterna non sarà determinata da successi materiali o da risultati quantitativi. Il verdetto che risuona attraverso le corti supreme proclama: “Ben fatto, buono e fedele servitore; sei stato fedele in alcune cose essenziali; sarai fatto signore di realtà universali.”

(274.4) 25:1.7 Nel servizio superuniversale i Servitali di Havona sono sempre assegnati al dominio presieduto dallo Spirito Maestro al quale assomigliano di più per le loro prerogative spirituali generali e specifiche. Essi servono soltanto sui mondi educativi che circondano le capitali dei sette superuniversi, e l’ultimo rapporto di Uversa indica che quasi 138 miliardi di servitali esercitavano il loro ministero sui suoi 490 satelliti. Essi s’impegnano in una varietà infinita di attività connesse con il lavoro di questi mondi educativi, comprese le superuniversità del superuniverso di Orvonton. Qui essi sono i vostri compagni; sono discesi dal dominio della vostra prossima carriera per studiarvi e per ispirarvi con la realtà e la certezza della vostra qualificazione finale per salire dagli universi del tempo ai regni dell’eternità. Ed in questi contatti i servitali acquisiscono quell’esperienza preliminare di ministero verso le creature ascendenti del tempo che è così utile nel loro successivo lavoro sui circuiti di Havona come associati delle Guide dei Diplomati o — in quanto servitali trasferiti — come Guide dei Diplomati stessi.

(275.1) 25:2.1 Per ogni Servitale di Havona creato, sono portati all’esistenza sette Conciliatori Universali, uno in ogni superuniverso. Questo compimento creativo implica una precisa tecnica superuniversale di reazione riflettiva ad operazioni che avvengono in Paradiso.

(275.2) 25:2.2 Sui mondi capitale dei sette superuniversi operano i sette riflessi dei Sette Spiriti Maestri. È difficile accingersi a descrivere alle menti materiali la natura di questi Spiriti Riflettivi. Essi sono delle vere personalità, e tuttavia ogni membro di un gruppo superuniversale riflette perfettamente soltanto uno solo dei Sette Spiriti Maestri. Ed ogni volta che gli Spiriti Maestri si associano ai direttori di potere allo scopo di creare un gruppo di Servitali di Havona, c’è una focalizzazione simultanea su uno degli Spiriti Riflettivi in ciascuno dei gruppi superuniversali, ed immediatamente appare sui mondi capitali delle supercreazioni un numero uguale di Conciliatori Universali completamente sviluppati. Se nella creazione dei servitali è lo Spirito Maestro Numero Sette che prende l’iniziativa, soltanto gli Spiriti Riflettivi del settimo ordine inizieranno la gestazione dei conciliatori. E contemporaneamente alla creazione di mille servitali del tipo orvontoniano, appariranno su ogni capitale di superuniverso mille conciliatori del settimo ordine. Da questi episodi, che riflettono la natura settupla degli Spiriti Maestri, hanno origine i sette ordini creati di conciliatori che servono in ciascun superuniverso.

(275.3) 25:2.3 I conciliatori di status preparadisiaco non servono nei superuniversi in modo intercambiabile, essendo limitati ai segmenti in cui sono creati. Ogni corpo superuniversale, comprendente un settimo di ciascun ordine creato, trascorre perciò un tempo molto lungo sotto l’influenza di uno degli Spiriti Maestri con esclusione degli altri, perché, anche se tutti e sette gli ordini sono riflessi sulle capitali dei superuniversi, soltanto uno è dominante in ciascuna supercreazione.

(275.4) 25:2.4 Ognuna delle sette supercreazioni è effettivamente pervasa da quello che tra gli Spiriti Maestri presiede al suo destino. Ogni superuniverso diviene così simile ad un gigantesco specchio che riflette la natura ed il carattere dello Spirito Maestro che lo sovrintende, e tutto ciò prosegue ulteriormente in ogni universo locale sussidiario tramite la presenza e la funzione degli Spiriti Madre Creativi. L’effetto di una tale condizione sulla crescita evoluzionaria è così profondo che nelle loro carriere postsuperuniversali i conciliatori manifestano collettivamente quarantanove punti di vista o capacità di discernimento esperienziali, ciascuno limitato — perciò incompleto — ma tutti reciprocamente compensativi ed insieme tendenti ad inglobare il cerchio della Supremazia.

(275.5) 25:2.5 In ogni superuniverso i Conciliatori Universali si trovano inspiegabilmente e per loro natura suddivisi in gruppi di quattro e continuano a servire associati in questo modo. In ogni gruppo, tre sono personalità spirituali, ed uno, come le quarte creature dei servitali, è un essere semimateriale. Questo quartetto forma una commissione di conciliazione ed è costituito come segue:

(275.6) 25:2.6 1. Il Giudice-Arbitro. Quello unanimemente designato dagli altri tre come il più competente ed il meglio qualificato ad agire come capo giudiziario del gruppo.

(275.7) 25:2.7 2. L’Avvocato Spirituale. Quello designato dal giudice-arbitro a presentare le prove ed a salvaguardare i diritti di tutte le personalità implicate in qualsiasi materia sottoposta al giudizio della commissione di conciliazione.

(276.1) 25:2.8 3. L’Esecutore Divino. Il conciliatore qualificato per intrinseca natura a prendere contatto con gli esseri materiali dei regni e ad eseguire le decisioni della commissione. Gli esecutori divini, essendo quarte creature — esseri quasi materiali — sono abbastanza, ma non completamente, visibili alla ristretta visione delle razze mortali.

(276.2) 25:2.9 4. L’Archivista. Il membro restante della commissione diviene automaticamente l’archivista, il cancelliere del tribunale. Egli si assicura che tutti i fascicoli siano adeguatamente preparati per gli archivi del superuniverso e per gli annali dell’universo locale. Se la commissione è in servizio su un mondo evoluzionario, viene preparato un terzo rapporto con l’assistenza dell’esecutore per gli archivi fisici del governo sistemico avente giurisdizione.

(276.3) 25:2.10 Quando è in sessione, una commissione opera in un gruppo di tre, perché l’avvocato è staccato durante il giudizio e partecipa alla formulazione del verdetto soltanto alla conclusione dell’udienza. Per tale ragione queste commissioni sono talvolta chiamate terne arbitrali.

(276.4) 25:2.11 I conciliatori sono di grande aiuto per mantenere il regolare funzionamento dell’universo degli universi. Attraversando lo spazio all’andatura serafica di tripla velocità, essi servono come tribunali itineranti dei mondi, come commissioni dedite alla rapida definizione di controversie minori. Se non fosse per queste commissioni mobili ed eminentemente eque, i tribunali delle sfere sarebbero irrimediabilmente sovraccaricati dai malintesi minori dei regni.

(276.5) 25:2.12 Queste terne arbitrali non giudicano materie d’importanza eterna; l’anima, la prospettiva eterna di una creatura del tempo, non è mai messa in pericolo dalle loro azioni. I conciliatori non trattano questioni che vanno al di là dell’esistenza temporale e del benessere cosmico delle creature del tempo. Ma una volta che una commissione ha accettato di giudicare un problema, i suoi verdetti sono definitivi e sempre unanimi; non c’è appello alla decisione del giudice-arbitro.

(276.6) 25:3.1 I conciliatori mantengono un quartier generale di gruppo sulla capitale del loro superuniverso, dove c’è il loro corpo di riserva primario. Le loro riserve secondarie sono stazionate sulle capitali degli universi locali. I membri di commissione più giovani e con minore esperienza cominciano il loro servizio sui mondi inferiori, mondi simili ad Urantia, e sono promossi a giudicare problemi più importanti dopo aver acquisito un’esperienza più completa.

(276.7) 25:3.2 L’ordine dei conciliatori è del tutto degno di fiducia; nessuno ha mai deviato. Pur non essendo infallibili in saggezza e giudizio, la loro affidabilità è fuori discussione e la loro fedeltà è certa. Essi hanno origine nella capitale di un superuniverso e alla fine vi ritornano, dopo aver progredito attraverso i seguenti livelli di servizio universale:

(276.8) 25:3.3 1. Conciliatori presso i Mondi. Ogniqualvolta le personalità che sovrintendono i singoli mondi si trovano molto perplesse od effettivamente ad un punto morto circa il modo di procedere appropriato in determinate circostanze, e se la questione non è abbastanza importante per essere portata davanti ai tribunali regolarmente costituiti del regno, allora, dopo aver ricevuto una petizione di due personalità, una per ciascuna delle parti in contesa, una commissione di conciliazione comincerà immediatamente a funzionare.

(277.1) 25:3.4 Quando questi problemi amministrativi e giurisdizionali sono stati posti nelle mani dei conciliatori perché li studino e li definiscano, essi hanno autorità suprema. Tuttavia essi non formuleranno una decisione prima che siano state rese tutte le deposizioni, e non c’è assolutamente alcun limite alla loro autorità di convocare testimoni ovunque e da qualsiasi luogo. E mentre le loro decisioni non possono essere appellate, a volte le questioni si ampliano in modo tale che la commissione ad un certo punto chiude il fascicolo, esprime i suoi pareri e trasferisce l’intera materia ai tribunali superiori del regno.

(277.2) 25:3.5 Le decisioni dei commissari vengono trascritte negli archivi planetari e, se necessario, sono messe in atto dall’esecutore divino. Il suo potere è molto grande e la sfera delle sue attività su un mondo abitato è vastissima. Gli esecutori divini sono maestri nel manovrare quello che è nell’interesse di ciò che dovrebbe essere. Il loro lavoro è talvolta compiuto per il benessere evidente del regno e talvolta le loro azioni sui mondi del tempo e dello spazio sono difficili da spiegare. Benché diano esecuzione a certi decreti senza violare né la legge naturale né le usanze invalse nel regno, essi compiono molto spesso le loro strane azioni ed applicano i mandati dei conciliatori in conformità alle leggi superiori dell’amministrazione del sistema.

(277.3) 25:3.6 2. Conciliatori presso le Capitali dei Sistemi. Dopo aver servito sui mondi evoluzionari queste commissioni di quattro sono promosse a servire sulla capitale di un sistema. Qui esse hanno molto lavoro da compiere e danno prova di essere amiche comprensive di uomini, angeli ed altri esseri spirituali. Le terne arbitrali non s’interessano tanto alle divergenze tra persone quanto di contese di gruppo e di malintesi che insorgono tra differenti ordini di creature; e sulla capitale di un sistema vivono esseri sia spirituali che materiali, come pure tipi combinati quali i Figli Materiali.

(277.4) 25:3.7 Dal momento in cui i Creatori portano all’esistenza degli individui che si evolvono, dotati del potere di scelta, si produce una deviazione dal tranquillo operare della perfezione divina; insorgono certamente dei malintesi e diviene necessario provvedere ad un’equa composizione di queste oneste differenze di punti di vista. Dovremmo tutti tenere presente che i Creatori infinitamente saggi ed onnipotenti avrebbero potuto fare gli universi locali altrettanto perfetti quanto Havona. Nell’universo centrale non è necessario che funzioni alcuna commissione di conciliazione. Ma i Creatori, nella loro immensa saggezza, non hanno scelto di fare questo. E mentre hanno prodotto degli universi che abbondano di divergenze e che pullulano di difficoltà, hanno anche fornito i meccanismi ed i mezzi per comporre tutte queste divergenze e per armonizzare tutta questa apparente confusione.

(277.5) 25:3.8 3. Conciliatori delle Costellazioni. Dal servizio nei sistemi i conciliatori sono promossi alla definizione dei problemi di una costellazione, interessandosi delle difficoltà minori che insorgono tra i suoi cento sistemi di mondi abitati. Non sono molti i problemi che si sviluppano sulle capitali delle costellazioni e che ricadono sotto la loro giurisdizione, ma essi sono molto occupati a recarsi di sistema in sistema per raccogliere testimonianze e preparare le relazioni preliminari. Se la disputa è leale, se le difficoltà provengono da sincere divergenze d’opinione e da un’onesta diversità di punti di vista, si può sempre ottenere che una commissione di conciliazione dia il proprio parere in merito alla controversia, per quanto piccolo sia il numero di persone implicato e per quanto insignificante sembri il malinteso.

(277.6) 25:3.9 4. Conciliatori presso gli Universi Locali. In questo lavoro più esteso per un universo i commissari sono di grande aiuto sia ai Melchizedek ed ai Figli Magistrali che ai capi delle costellazioni ed alle moltitudini di personalità che si occupano del coordinamento e dell’amministrazione delle cento costellazioni. Anche i differenti ordini di serafini e di altri residenti delle sfere capitali di un universo locale si giovano dell’aiuto e delle decisioni delle terne arbitrali.

(278.1) 25:3.10 È quasi impossibile spiegare la natura delle divergenze che possono insorgere nel dettaglio degli affari di un sistema, di una costellazione o di un universo. Si sviluppano delle difficoltà, ma sono molto differenti dalle prove e dai travagli insignificanti dell’esistenza materiale com’è vissuta sui mondi evoluzionari.

(278.2) 25:3.11 5. Conciliatori presso i Settori Minori dei Superuniversi. Dai problemi degli universi locali i commissari sono promossi allo studio delle questioni che insorgono nei settori minori del loro superuniverso. Più ascendono verso l’interno dai singoli pianeti, minori sono i compiti materiali dell’esecutore divino. Egli assume gradualmente un nuovo ruolo d’interprete della misericordia-giustizia ed allo stesso tempo — essendo quasi materiale — mantiene l’intera commissione in comprensivo contatto con gli aspetti materiali delle sue investigazioni.

(278.3) 25:3.12 6. Conciliatori presso i Settori Maggiori dei Superuniversi. Il carattere del lavoro dei commissari continua a mutare con il loro progredire. Vi sono sempre meno malintesi da giudicare e sempre più fenomeni misteriosi da spiegare e da interpretare. Di stadio in stadio essi si evolvono da arbitri di controversie a chiarificatori di misteri — trasformandosi da giudici in maestri d’interpretazione. Essi furono in passato arbitri di coloro che per ignoranza permisero l’insorgere di difficoltà e di malintesi; ma ora stanno divenendo istruttori di coloro che sono sufficientemente intelligenti e tolleranti da evitare conflitti di mente e guerre d’opinione. Più è elevata l’educazione di una creatura, più essa ha rispetto per la conoscenza, l’esperienza e le opinioni degli altri.

(278.4) 25:3.13 7. Conciliatori presso i Superuniversi. Qui i conciliatori divengono coordinati — quattro arbitri istruttori che si comprendono reciprocamente e che funzionano in modo perfetto. L’esecutore divino è svestito del potere punitivo e diviene la voce fisica della terna spirituale. Ora questi consiglieri ed istruttori hanno acquisito una profonda familiarità con la maggior parte delle difficoltà e dei problemi reali incontrati nella conduzione degli affari superuniversali. Essi divengono in tal modo meravigliosi consiglieri e saggi istruttori dei pellegrini ascendenti residenti sulle sfere educative che circondano i mondi capitale dei superuniversi.

(278.5) 25:3.14 Tutti i conciliatori servono sotto la supervisione generale degli Antichi dei Giorni e sotto la direzione diretta degli Aiuti d’Immagini fino al momento in cui sono elevati al Paradiso. Durante il soggiorno in Paradiso essi rendono conto allo Spirito Maestro che presiede il superuniverso di loro origine.

(278.6) 25:3.15 I registri dei superuniversi non enumerano i conciliatori che sono passati al di là della loro giurisdizione, e tali commissioni sono largamente distribuite nel grande universo. L’ultimo rapporto statistico su Uversa dà un numero di commissioni operanti in Orvonton di quasi diciottomila miliardi — più di settantamila miliardi d’individui. Ma questa è soltanto una piccolissima frazione della moltitudine di conciliatori che sono stati creati in Orvonton; il loro numero è di dimensione molto più elevata ed equivale al numero totale dei Servitali di Havona, tenuto conto della trasmutazione in Guide dei Diplomati.

(278.7) 25:3.16 Di tanto in tanto, quando il numero dei conciliatori dei superuniversi aumenta, essi vengono trasferiti al consiglio di perfezione in Paradiso, da dove emergono successivamente come corpo coordinatore sviluppato dallo Spirito Infinito per l’universo degli universi, un gruppo meraviglioso di esseri il cui numero ed efficienza crescono continuamente. Mediante l’ascensione esperienziale e la formazione in Paradiso essi hanno acquisito una comprensione eccezionale della realtà emergente dell’Essere Supremo e percorrono l’universo degli universi con incarichi speciali.

(279.1) 25:3.17 I membri di una commissione di conciliazione non vengono mai separati. Un gruppo di quattro serve per sempre insieme in base all’associazione originaria. Anche nel loro servizio glorificato essi continuano ad operare come quartetti d’esperienza cosmica accumulata e di saggezza esperienziale perfezionata. Essi rimangono eternamente associati come personificazione della giustizia suprema del tempo e dello spazio.

(279.2) 25:4.1 Queste menti giuridiche e tecniche del mondo spirituale non furono create tali. Tra i primi supernafini ed onniafini lo Spirito Infinito scelse un milione delle menti più disciplinate come nucleo di questo vasto e versatile gruppo. E sempre, da quell’epoca molto lontana, è stata richiesta a tutti quelli che aspirano a diventare Consiglieri Tecnici un’esperienza effettiva nell’applicazione delle leggi della perfezione ai piani della creazione evoluzionaria.

(279.3) 25:4.2 I Consiglieri Tecnici sono reclutati tra i ranghi degli ordini di personalità seguenti:

(279.4) 25:4.3 1. I Supernafini.

(279.5) 25:4.4 2. I Seconafini.

(279.6) 25:4.5 3. I Terziafini.

(279.7) 25:4.6 4. Gli Onniafini.

(279.8) 25:4.7 5. I Serafini.

(279.9) 25:4.8 6. Certi Tipi di Mortali Ascendenti.

(279.10) 25:4.9 7. Certi Tipi di Intermedi Ascendenti.

(279.11) 25:4.10 Al momento attuale, senza contare i mortali e gli intermedi che hanno tutti una destinazione provvisoria, il numero di Consiglieri Tecnici registrati su Uversa ed operanti in Orvonton supera di poco i sessantunmila miliardi.

(279.12) 25:4.11 I Consiglieri Tecnici lavorano spesso individualmente, ma sono organizzati per servire, e mantengono quartieri generali comuni sulle sfere di assegnazione, in gruppi di sette. In ogni gruppo almeno cinque devono essere di status permanente, mentre due possono essere associati temporaneamente. I mortali ascendenti e le creature intermedie ascendenti servono in queste commissioni consultive mentre proseguono l’ascensione al Paradiso, ma essi non partecipano ai corsi regolari di preparazione per Consiglieri Tecnici, né divengono mai membri permanenti dell’ordine.

(279.13) 25:4.12 Questi mortali ed intermedi che servono temporaneamente con i consiglieri sono scelti per questo lavoro perché sono esperti nei concetti della legge universale e della giustizia suprema. Mentre viaggiate verso la meta del Paradiso, acquisendo costantemente nuove conoscenze ed una maggiore abilità, vi viene offerta continuamente l’opportunità di trasmettere ad altri la saggezza e l’esperienza che avete già accumulato; per tutto il tragitto verso Havona voi svolgerete il ruolo di allievo-maestro. Vi aprirete il cammino attraverso i livelli ascendenti di questa vasta università esperienziale impartendo a quelli che sono giusto sotto di voi la conoscenza appena scoperta della vostra carriera di avanzamento. Nel regime universale siete ritenuti possedere conoscenza e verità dopo che avete dimostrato la vostra capacità e la vostra buona volontà di comunicare questa conoscenza e verità ad altri.

(280.1) 25:4.13 Dopo una lunga preparazione ed un’esperienza effettiva, ad ogni spirito tutelare al di sopra dello status di cherubino è consentito ricevere la nomina permanente a Consigliere Tecnico. Tutti i candidati entrano volontariamente in quest’ordine di servizio, ma una volta che hanno assunto tali responsabilità non possono abbandonarle. Solo gli Antichi dei Giorni possono trasferire questi consiglieri ad altre attività.

(280.2) 25:4.14 L’istruzione dei Consiglieri Tecnici, iniziata nei collegi Melchizedek degli universi locali, prosegue fino alle corti degli Antichi dei Giorni. Dopo questo addestramento superuniversale essi passano nelle “scuole dei sette cerchi” situate sui mondi pilota dei circuiti di Havona. E dai mondi pilota essi sono accolti nel “collegio di etica della legge e di tecnica della Supremazia”, la scuola di preparazione in Paradiso per il perfezionamento dei Consiglieri Tecnici.

(280.3) 25:4.15 Questi consiglieri sono più che degli esperti legali; essi sono studiosi ed insegnanti di legge applicata, le leggi dell’universo applicate alla vita e al destino di tutti coloro che abitano i vasti domini dell’immensa creazione. Con il passare del tempo essi divengono le biblioteche giuridiche viventi del tempo e dello spazio, evitando contrasti senza fine e ritardi inutili con l’istruire le personalità del tempo sulle forme e sui modi di procedere più soddisfacenti per i governanti dell’eternità. Essi sono in grado di consigliare i lavoratori dello spazio in modo da renderli capaci di operare in armonia con le esigenze del Paradiso; essi sono gli insegnanti di tutte le creature in ciò che concerne la tecnica dei Creatori.

(280.4) 25:4.16 Tale biblioteca vivente di legge applicata non potrebbe essere creata; questi esseri devono evolversi per esperienza effettiva. Le Deità infinite sono esistenziali e ciò compensa la loro mancanza di esperienza; esse conoscono tutto ancor prima di sperimentare tutto, ma non trasmettono questa conoscenza non esperienziale alle loro creature subordinate.

(280.5) 25:4.17 I Consiglieri Tecnici si dedicano al compito di prevenire ritardi, di facilitare il progresso e di offrire consiglio sul rendimento. C’è sempre un modo migliore e giusto di fare le cose; c’è sempre la tecnica della perfezione, un metodo divino, e questi consiglieri sanno come guidarci tutti alla scoperta di questa via migliore.

(280.6) 25:4.18 Questi esseri estremamente saggi e pratici sono sempre strettamente associati al servizio ed al lavoro dei Censori Universali. I Melchizedek ne hanno un corpo molto capace. I governanti dei sistemi, delle costellazioni, degli universi e dei settori dei superuniversi sono tutti largamente provvisti di queste menti di riferimento tecnico o giuridico del mondo spirituale. I membri di un gruppo speciale agiscono come consiglieri legali dei Portatori di Vita, informando questi Figli circa il grado di allontanamento ammissibile dall’ordine di propagazione della vita previsto ed istruendoli inoltre sulle loro prerogative e sull’ampiezza della loro funzione. Essi sono i consiglieri di tutte le classi di esseri in ciò che concerne le consuetudini e le tecniche proprie di tutte le operazioni del mondo spirituale. Ma non trattano direttamente e personalmente con le creature materiali dei regni.

(280.7) 25:4.19 Oltre a dare consigli sugli usi legali, i Consiglieri Tecnici si dedicano anche all’interpretazione efficace di tutte le leggi riguardanti esseri creati — fisici, mentali e spirituali. Essi sono a disposizione dei Conciliatori Universali e di tutti gli altri che desiderano conoscere la verità della legge; in altre parole, di coloro che desiderano sapere come si può fare affidamento sulla Supremazia della Deità per reagire ad una data situazione che comporta fattori di ordine fisico, mentale e spirituale stabilito. Essi tentano anche di spiegare la tecnica dell’Ultimo.

(281.1) 25:4.20 I Consiglieri Tecnici sono esseri selezionati e sperimentati; io non ho mai sentito che uno di loro abbia deviato. Noi non abbiamo alcuna testimonianza su Uversa che uno di loro sia mai stato giudicato per violazione delle leggi divine che essi interpretano così efficacemente ed espongono in modo così eloquente. Non c’è limite conosciuto alla sfera del loro servizio, né è stato posto alcun limite al loro progresso. Essi continuano come consiglieri fino alle porte stesse del Paradiso; a loro è aperto l’intero universo della legge e dell’esperienza.

(281.2) 25:5.1 Tra i supernafini terziari di Havona alcuni dei capi archivisti più anziani sono scelti come Custodi degli Archivi, come addetti agli archivi ufficiali dell’Isola di Luce, quegli archivi che sono in contrasto con gli archivi viventi registrati nella mente dei custodi della conoscenza, talvolta chiamati le “biblioteche viventi del Paradiso”.

(281.3) 25:5.2 Gli angeli registratori dei pianeti abitati sono la sorgente di tutti i fascicoli individuali. In tutti gli universi altri archivisti operano sia per gli archivi convenzionali che per gli archivi viventi. Da Urantia al Paradiso s’incontrano entrambi i tipi di registrazione: in un universo locale vi sono più archivi scritti e meno archivi viventi; in Paradiso vi sono più archivi viventi e meno di quelli convenzionali; su Uversa entrambi sono disponibili in ugual misura.

(281.4) 25:5.3 Ogni avvenimento significativo della creazione organizzata ed abitata è materia di registrazione. Mentre gli avvenimenti di mera importanza locale sono registrati solo localmente, quelli di significato più ampio sono trattati di conseguenza. Tutto ciò che avviene d’importanza universale sui pianeti, sui sistemi e sulle costellazioni di Nebadon viene trascritto su Salvington; e da queste capitali d’universo tali episodi sono trasmessi agli archivi superiori concernenti gli affari dei governi dei settori e dei superuniversi. Anche il Paradiso possiede un compendio pertinente ai dati dei superuniversi e di Havona; e tale racconto storico e cumulativo dell’universo degli universi è posto sotto la custodia di questi eminenti supernafini terziari.

(281.5) 25:5.4 Benché alcuni di questi esseri siano stati inviati nei superuniversi per servire come Capi di Archivi che dirigono le attività degli Archivisti Celesti, nessuno è mai stato radiato dall’elenco permanente del loro ordine.

(281.6) 25:6.1 Questi sono gli archivisti che eseguono tutte le registrazioni in duplicato, facendo una registrazione originale spirituale ed una contropartita semimateriale — che potrebbe essere chiamata una copia carbone. Essi possono fare questo grazie alla loro capacità peculiare di manipolare simultaneamente sia l’energia spirituale che quella materiale. Gli Archivisti Celesti non sono creati tali; sono serafini ascendenti provenienti dagli universi locali. Essi vengono ricevuti, classificati ed assegnati alle loro sfere di lavoro dai consigli dei Capi di Archivi sulle capitali dei sette superuniversi. Là sono anche situate le scuole di addestramento degli Archivisti Celesti. La scuola di Uversa è diretta dai Perfettori di Saggezza e dai Consiglieri Divini.

(281.7) 25:6.2 Via via che gli archivisti progrediscono nel servizio universale, continuano il loro sistema di doppia registrazione, rendendo in tal modo i loro archivi sempre disponibili per tutte le classi di esseri, da quelli di ordine materiale fino agli alti spiriti di luce. Nella vostra esperienza di transizione, mentre vi elevate da questo mondo materiale, sarete sempre in grado di consultare gli archivi e di essere in altri modi a conoscenza della storia e delle tradizioni della sfera del vostro status.

(282.1) 25:6.3 Gli archivisti sono un corpo sperimentato e fidato. Io non ho mai saputo della defezione di un Archivista Celeste e non è mai stata scoperta una falsificazione nei loro archivi. Essi sono sottoposti ad una duplice ispezione; le loro registrazioni vengono attentamente esaminate dai loro simili di grado elevato provenienti da Uversa e dai Possenti Messaggeri, i quali certificano la correttezza dei duplicati quasi fisici delle registrazioni spirituali originali.

(282.2) 25:6.4 Mentre gli archivisti in progresso stazionati sulle sfere subordinate di registrazione degli universi di Orvonton assommano a migliaia di miliardi, quelli che hanno raggiunto tale status su Uversa non arrivano ad otto milioni. Questi archivisti più anziani o qualificati sono i custodi ed i trasmettitori superuniversali degli archivi temporali e spaziali di cui sono garanti. Il loro quartier generale permanente si trova nelle dimore circolari che attorniano l’area degli archivi su Uversa. Essi non lasciano mai ad altri la custodia di questi archivi; individualmente essi possono assentarsi, ma mai in gran numero.

(282.3) 25:6.5 Come i supernafini che sono divenuti Custodi degli Archivi, il corpo degli Archivisti Celesti ha un’assegnazione permanente. Una volta che dei serafini e dei supernafini sono arruolati in questi servizi, resteranno rispettivamente Archivisti Celesti e Custodi degli Archivi fino alla nuova e modificata amministrazione conseguente alla piena personalizzazione di Dio il Supremo.

(282.4) 25:6.6 Su Uversa questi Archivisti Celesti più anziani possono mostrare le registrazioni di ogni cosa d’importanza cosmica in tutto Orvonton dai tempi lontanissimi dell’arrivo degli Antichi dei Giorni, mentre sull’Isola eterna i Custodi degli Archivi preservano gli archivi di quel regno che testimoniano le operazioni del Paradiso dai tempi della personificazione dello Spirito Infinito.

(282.5) 25:7.1 Questi figli degli Spiriti Madre degli universi locali sono gli amici e gli associati di tutti quelli che vivono la vita ascendente della morontia. Essi non sono indispensabili al lavoro effettivo di un ascendente nella sua progressione di creatura, né sostituiscono in alcun modo il lavoro dei guardiani serafici che accompagnano spesso i loro associati mortali nel viaggio verso il Paradiso. I Compagni Morontiali sono semplicemente degli ospiti benevoli per coloro che hanno appena iniziato la lunga ascensione verso l’interno. Essi sono anche esperti organizzatori di svaghi e sono abilmente aiutati in questo lavoro dai direttori di retrospezione.

(282.6) 25:7.2 Sui mondi morontiali di addestramento di Nebadon, anche se avrete dei compiti importanti e via via più difficili da compiere, vi saranno sempre concessi dei periodi regolari di riposo e di retrospezione. Durante tutto il viaggio verso il Paradiso vi sarà sempre tempo per il riposo e per la ricreazione dello spirito; e nella carriera di luce e vita c’è sempre tempo per l’adorazione e per le nuove imprese.

(282.7) 25:7.3 Questi Compagni Morontiali sono degli associati così amichevoli che, quando infine lascerete l’ultima fase dell’esperienza morontiale e vi preparerete a lanciarvi nell’avventura spirituale del superuniverso, vi dispiacerà sinceramente che queste creature così socievoli non possano accompagnarvi, ma esse servono esclusivamente negli universi locali. Ad ogni stadio della carriera ascendente tutte le personalità contattabili saranno amichevoli e socievoli, ma fino a che non incontrerete i Compagni Paradisiaci non troverete un altro gruppo così votato all’amicizia ed al cameratismo.

(283.1) 25:7.4 Il lavoro dei Compagni Morontiali è descritto in modo più completo nelle esposizioni che trattano degli affari del vostro universo locale.

(283.2) 25:8.1 I Compagni Paradisiaci sono un gruppo composito o assemblato, reclutato tra i ranghi dei serafini, dei seconafini, dei supernafini e degli onniafini. Sebbene prestino servizio per un tempo che voi considerereste straordinariamente lungo, essi non sono di status permanente. Quando questo ministero è stato completato, di regola (ma non invariabilmente) essi ritornano alle funzioni che svolgevano prima di essere chiamati al servizio del Paradiso.

(283.3) 25:8.2 Alcuni membri delle schiere angeliche vengono nominati per questo servizio dagli Spiriti Madre degli universi locali, dagli Spiriti Riflettivi dei superuniversi e da Majeston del Paradiso. Essi sono convocati nell’Isola centrale ed incaricati come Compagni Paradisiaci da uno dei Sette Spiriti Maestri. A parte lo status permanente in Paradiso, questo servizio temporaneo di compagnia in Paradiso è il più alto onore mai conferito agli spiriti tutelari.

(283.4) 25:8.3 Questi angeli selezionati si consacrano al servizio di offrire compagnia e sono assegnati come associati a tutte le classi di esseri che si trovano da soli in Paradiso, principalmente ai mortali ascendenti ma anche a tutti gli altri che sono soli sull’Isola centrale. I Compagni Paradisiaci non hanno niente di specifico da compiere per conto di coloro con i quali fraternizzano; essi sono semplicemente dei compagni. Quasi tutti gli altri esseri che voi mortali incontrerete durante il vostro soggiorno in Paradiso — salvo i vostri simili pellegrini — avranno qualcosa di preciso da fare con voi o per voi; ma questi compagni sono incaricati solo di stare con voi e di comunicare con voi come associati di personalità. Essi sono spesso assistiti nel loro ministero dai benevoli e brillanti Cittadini del Paradiso.

(283.5) 25:8.4 I mortali provengono da razze che sono molto socievoli. I Creatori sanno perfettamente che “non è bene per l’uomo essere solo” e di conseguenza provvedono a procurargli una compagnia, anche in Paradiso.

(283.6) 25:8.5 Se voi, in quanto ascendente mortale, raggiungeste il Paradiso insieme al compagno o stretto associato della vostra carriera terrena, o se il vostro guardiano serafico del destino arrivasse con voi o vi stesse aspettando, allora non vi sarebbe assegnato alcun compagno permanente. Ma se arrivate da soli, un compagno vi darà certamente il benvenuto quando vi risveglierete sull’Isola di Luce dal sonno terminale del tempo. Anche se si sa che sarete accompagnati da qualche associato della vostra ascensione, dei compagni temporanei saranno incaricati di accogliervi sulle rive eterne e di scortarvi al luogo preparato per ricevere voi ed i vostri associati. Potete essere certi di venire accolti calorosamente quando farete l’esperienza della risurrezione nell’eternità sulle rive eterne del Paradiso.

(283.7) 25:8.6 I compagni d’accoglienza vengono assegnati durante i giorni terminali del soggiorno dell’ascendente sull’ultimo circuito di Havona, ed essi esaminano attentamente il fascicolo della sua origine umana e della sua movimentata ascensione attraverso i mondi dello spazio ed i cerchi di Havona. Quando accolgono i mortali del tempo, essi sono già bene informati sulla carriera di questi pellegrini in arrivo e mostrano subito di essere dei compagni cordiali ed affascinanti.

(283.8) 25:8.7 Durante il vostro soggiorno prefinalitario in Paradiso, se per qualche ragione doveste essere temporaneamente separati dal vostro associato — mortale o serafico — della carriera ascendente, vi sarebbe immediatamente assegnato un Compagno Paradisiaco per consigliarvi e per tenervi compagnia. Una volta assegnato ad un ascendente mortale residente da solo in Paradiso, il compagno resta con questa persona o fino a quando essa sia raggiunta dai suoi associati ascendenti oppure sia debitamente arruolata nel Corpo della Finalità.

(284.1) 25:8.8 I Compagni Paradisiaci sono assegnati secondo l’ordine d’attesa, ma un ascendente non è mai preso in carico da un compagno la cui natura è diversa dal suo tipo superuniversale. Se un mortale di Urantia arrivasse oggi in Paradiso, gli verrebbe assegnato il primo compagno in attesa originario di Orvonton oppure della natura del Settimo Spirito Maestro. Per questo gli onniafini non servono con le creature ascendenti provenienti dai sette superuniversi.

(284.2) 25:8.9 I Compagni Paradisiaci svolgono molti altri servizi. Se un ascendente mortale raggiungesse l’universo centrale da solo e, mentre attraversa Havona, fallisse in qualche fase dell’avventura della Deità, sarebbe debitamente rimandato negli universi del tempo e subito verrebbe fatto appello alle riserve dei Compagni Paradisiaci. Un membro di quest’ordine sarebbe incaricato di seguire il pellegrino che ha fallito, di accompagnarlo, di confortarlo, d’incoraggiarlo e di restare con lui fino al suo ritorno nell’universo centrale per ricominciare l’ascensione al Paradiso.

(284.3) 25:8.10 Se un pellegrino ascendente non riuscisse nell’avventura della Deità mentre attraversa Havona in compagnia di un serafino ascendente, l’angelo guardiano della sua carriera di mortale, tale angelo sceglierebbe di accompagnare il suo associato mortale. Questi serafini si offrono sempre volontari ed hanno il permesso di accompagnare i loro antichi compagni mortali che ritornano al servizio del tempo e dello spazio.

(284.4) 25:8.11 Ma così non avviene per due ascendenti mortali strettamente associati. Se uno raggiunge Dio mentre l’altro temporaneamente fallisce, l’individuo che è riuscito sceglie invariabilmente di ritornare nelle creazioni evoluzionarie con la personalità che ha fallito, ma ciò non è permesso. Viene invece fatto appello alle riserve dei Compagni Paradisiaci ed uno dei volontari viene scelto per accompagnare il pellegrino deluso. Un Cittadino del Paradiso volontario viene allora associato al mortale che è riuscito, il quale rimane sull’Isola centrale in attesa che ritorni in Havona il suo compagno che ha fallito, e nel frattempo insegna in certe scuole del Paradiso, esponendo la storia avventurosa della sua ascensione evoluzionaria.

(284.5) 25:8.12 [Patrocinato da un Elevato in Autorità proveniente da Uversa.]


 

(285.1) 26:0.1 I supernafini sono gli spiriti tutelari del Paradiso e dell’universo centrale; essi sono l’ordine più elevato del gruppo inferiore dei figli dello Spirito Infinito — le schiere angeliche. Questi spiriti tutelari si possono incontrare dall’Isola del Paradiso fino ai mondi del tempo e dello spazio. Nessuna parte importante della creazione organizzata ed abitata è priva dei loro servizi.

(285.2) 26:1.1 Gli angeli sono gli spiriti tutelari associati delle creature evoluzionarie ed ascendenti dotate di volontà di tutto lo spazio; essi sono anche i colleghi e gli associati attivi delle schiere superiori di personalità divine delle sfere. Gli angeli di tutti gli ordini sono personalità distinte e sono altamente individualizzati. Essi hanno tutti una grande capacità di apprezzare il ministero dei direttori di retrospezione. Come le Schiere dei Messaggeri dello Spazio, gli spiriti tutelari beneficiano di periodi di riposo e di ricambio. Essi possiedono una natura molto socievole ed hanno un’attitudine ad associarsi che trascende di molto quella degli esseri umani.

(285.3) 26:1.2 Gli spiriti tutelari del grande universo sono classificati come segue:

(285.4) 26:1.3 1. Supernafini.

(285.5) 26:1.4 2. Seconafini.

(285.6) 26:1.5 3. Terziafini.

(285.7) 26:1.6 4. Onniafini.

(285.8) 26:1.7 5. Serafini.

(285.9) 26:1.8 6. Cherubini e Sanobini.

(285.10) 26:1.9 7. Creature Intermedie.

(285.11) 26:1.10 I singoli membri degli ordini angelici non hanno uno status personale totalmente stazionario nell’universo. Angeli di certi ordini possono divenire per qualche tempo Compagni Paradisiaci; altri diventano Archivisti Celesti; altri si elevano al rango di Consiglieri Tecnici. Certi cherubini possono aspirare allo status e al destino serafici, mentre dei serafini evoluzionari possono raggiungere i livelli spirituali dei Figli di Dio ascendenti.

(285.12) 26:1.11 I sette ordini di spiriti tutelari, quali sono rivelati, sono stati raggruppati per la presentazione secondo le loro funzioni di maggiore importanza a favore delle creature ascendenti:

(285.13) 26:1.12 1. Gli Spiriti Tutelari dell’Universo Centrale. I tre ordini di supernafini servono nel sistema Paradiso-Havona. I supernafini primari, o del Paradiso, sono creati dallo Spirito Infinito. Gli ordini secondario e terziario, che servono in Havona, sono rispettivamente la discendenza degli Spiriti Maestri e degli Spiriti dei Circuiti.

(286.1) 26:1.13 2. Gli Spiriti Tutelari dei Superuniversi — i seconafini, i terziafini e gli onniafini. I seconafini, figli degli Spiriti Riflettivi, servono in vario modo nei sette superuniversi. I terziafini, originati dallo Spirito Infinito, sono infine dediti al servizio di collegamento dei Figli Creatori con gli Antichi dei Giorni. Gli onniafini sono creati di concerto dallo Spirito Infinito e dai Sette Esecutivi Supremi, e sono i servitori esclusivi di questi ultimi. L’analisi di questi tre ordini sarà argomento di un’esposizione successiva della presente serie.

(286.2) 26:1.14 3. Gli Spiriti Tutelari degli Universi Locali comprendono i serafini ed i loro assistenti, i cherubini. Gli ascendenti mortali hanno un contatto iniziale con questa discendenza di uno Spirito Madre d’Universo. Le creature intermedie, che nascono sui mondi abitati, non fanno parte in realtà degli ordini angelici propriamente detti, sebbene siano spesso funzionalmente raggruppate con gli spiriti tutelari. La loro storia, con una descrizione dei serafini e dei cherubini, è presentata nei fascicoli che trattano degli affari del vostro universo locale.

(286.3) 26:1.15 Tutti gli ordini delle schiere angeliche si dedicano ai vari servizi universali ed assistono in un modo o in un altro gli ordini superiori di esseri celesti. Ma sono i supernafini, i seconafini ed i serafini che sono impiegati in gran numero in appoggio al piano ascendente di perfezione progressiva per i figli del tempo. Operando nell’universo centrale, nei superuniversi e negli universi locali, essi formano quella catena ininterrotta di ministri spirituali che è stata stabilita dallo Spirito Infinito per aiutare e guidare tutti quelli che cercano di raggiungere il Padre Universale tramite il Figlio Eterno.

(286.4) 26:1.16 I supernafini sono limitati in “polarità spirituale” riguardo ad una sola fase della loro azione, quella con il Padre Universale. Essi possono lavorare da soli, salvo quando impiegano direttamente i circuiti esclusivi del Padre. Quando sono in ricezione di potere sul ministero diretto del Padre, è necessario che dei supernafini si associno volontariamente in coppie per essere in grado di funzionare. I seconafini sono limitati nello stesso modo ed inoltre devono lavorare in coppie per sincronizzarsi con i circuiti del Figlio Eterno. I serafini possono lavorare singolarmente come personalità distinte e localizzate, ma sono in grado d’inserirsi in circuito solo se sono polarizzati in coppie di collegamento. Quando questi esseri spirituali sono associati in coppie, si dice che uno è complementare dell’altro. Le relazioni complementari possono essere transitorie; esse non sono necessariamente di natura permanente.

(286.5) 26:1.17 Queste brillanti creature di luce sono direttamente sostentate dall’assorbimento dell’energia spirituale dei circuiti primari dell’universo. I mortali di Urantia devono ottenere energia-luce mediante l’assunzione di vegetali, ma le schiere angeliche sono inserite in circuiti; esse “hanno un cibo che voi non conoscete”. Esse beneficiano anche degli insegnamenti circolanti dei meravigliosi Figli Istruttori Trinitari; hanno una ricezione della conoscenza ed un assorbimento della saggezza molto simile alla loro tecnica di assimilazione delle energie vitali.

(286.6) 26:2.1 I supernafini sono gli abili assistenti di tutti i tipi di esseri che soggiornano in Paradiso e nell’universo centrale. Questi angeli elevati sono creati in tre ordini maggiori: primario, secondario e terziario.

(287.1) 26:2.2 I supernafini primari sono la discendenza esclusiva del Creatore Congiunto. Essi dividono il loro ministero in modo quasi uguale tra certi gruppi di Cittadini del Paradiso ed il corpo sempre più numeroso di pellegrini ascendenti. Questi angeli dell’Isola eterna sono altamente efficaci nell’assicurare l’istruzione essenziale ad entrambi i gruppi di abitanti del Paradiso. Essi contribuiscono molto a renderla giovevole per la reciproca comprensione di questi due ordini straordinari di creature universali — uno dei quali è il tipo più elevato di creatura divina e perfetta dotata di volontà, e l’altro il tipo più basso di creatura dotata di volontà, perfezionata per evoluzione, dell’intero universo degli universi.

(287.2) 26:2.3 Il lavoro dei supernafini primari è così eccezionale e particolare che sarà studiato separatamente nel fascicolo successivo.

(287.3) 26:2.4 I supernafini secondari dirigono gli affari degli esseri ascendenti sui sette circuiti di Havona. Essi s’interessano anche di fornire la preparazione educativa a numerosi ordini di Cittadini del Paradiso che soggiornano per lunghi periodi sui circuiti dei mondi della creazione centrale, ma non ci è permesso analizzare questa fase del loro servizio.

(287.4) 26:2.5 Vi sono sette tipi di questi angeli elevati, ognuno originato da uno dei Sette Spiriti Maestri e di natura conforme al modello. Collettivamente i Sette Spiriti Maestri creano numerosi gruppi differenti di entità e di esseri straordinari, ed i singoli membri di ciascun ordine sono di natura relativamente uniforme. Ma quando questi stessi Sette Spiriti creano individualmente, gli ordini che ne risultano sono sempre di natura settupla; i figli di ogni Spirito Maestro condividono la natura del loro creatore e sono di conseguenza diversi dagli altri. Questa è l’origine dei supernafini secondari, e gli angeli di tutti i sette tipi creati operano in ogni forma di attività aperta al loro intero ordine, principalmente sui sette circuiti dell’universo centrale e divino.

(287.5) 26:2.6 Ognuno dei sette circuiti planetari di Havona è sotto la supervisione diretta di uno dei Sette Spiriti dei Circuiti, essi stessi creazione collettiva — perciò uniforme — dei Sette Spiriti Maestri. Benché partecipi della natura della Terza Sorgente e Centro, questi sette Spiriti sussidiari di Havona non facevano parte dell’universo modello originario. Essi entrarono in funzione dopo la creazione originaria (eterna), ma molto prima dei tempi di Grandfanda. Essi apparvero indubbiamente come risposta creativa degli Spiriti Maestri al disegno emergente dell’Essere Supremo e furono scoperti in attività fin dall’organizzazione del grande universo. Lo Spirito Infinito e tutti i suoi associati creativi, in quanto coordinatori universali, sembrano abbondantemente dotati della capacità di dare delle risposte creative appropriate agli sviluppi simultanei nelle Deità esperienziali e negli universi in evoluzione.

(287.6) 26:2.7 I supernafini terziari hanno origine da questi Sette Spiriti dei Circuiti. Ognuno di loro, sui cerchi separati di Havona, ha ricevuto dallo Spirito Infinito il potere di creare un numero sufficiente di elevati ministri serafici dell’ordine terziario per far fronte ai bisogni dell’universo centrale. Mentre gli Spiriti dei Circuiti produssero un numero relativamente contenuto di questi ministri angelici prima dell’arrivo in Havona dei pellegrini del tempo, i Sette Spiriti Maestri non cominciarono la creazione dei supernafini secondari prima dell’approdo di Grandfanda. Essendo i più anziani dei due ordini, i supernafini terziari saranno perciò presi in considerazione per primi.

(288.1) 26:3.1 Questi servitori dei Sette Spiriti Maestri sono gli specialisti angelici dei vari circuiti di Havona ed il loro ministero si estende sia ai pellegrini ascendenti del tempo che ai pellegrini discendenti dell’eternità. Sul miliardo di mondi di studio della perfetta creazione centrale, i vostri associati superafici di tutti gli ordini saranno per voi pienamente visibili. Là sarete tutti, nel senso più alto, degli esseri fraterni e comprensivi di contatto e simpatia reciproca. Voi riconoscerete anche pienamente i pellegrini discendenti, i Cittadini del Paradiso, e fraternizzerete mirabilmente con loro. Essi attraversano questi circuiti dall’interno verso l’esterno, entrando in Havona dal mondo pilota del primo circuito e procedendo verso l’esterno fino al settimo.

(288.2) 26:3.2 I pellegrini ascendenti provenienti dai sette superuniversi passano per Havona in direzione opposta, entrando dal mondo pilota del settimo circuito e procedendo verso l’interno. Non c’è limite di tempo stabilito per il progresso delle creature che ascendono di mondo in mondo e di circuito in circuito, come non c’è una durata determinata di tempo arbitrariamente imposta alla residenza sui mondi morontiali. Ma, mentre individui adeguatamente sviluppati possono essere esentati dal soggiornare su uno o più mondi educativi dell’universo locale, nessun pellegrino può evitare di passare per tutti i sette circuiti di spiritualizzazione progressiva di Havona.

(288.3) 26:3.3 Il corpo dei supernafini terziari, che è principalmente assegnato al servizio dei pellegrini del tempo, è classificato come segue:

(288.4) 26:3.4 1. I Supervisori di Armonia. È evidente che qualche sorta d’influenza coordinatrice è necessaria, anche nel perfetto Havona, per mantenere ordine ed assicurare armonia in tutto il lavoro di preparazione dei pellegrini del tempo per i loro successivi compimenti in Paradiso. Questa è la reale missione dei supervisori d’armonia — badare che tutto proceda senza intoppi e speditamente. Originati sul primo circuito, essi servono in tutto Havona, e la loro presenza sui circuiti significa che niente può essere fuori posto. Una grande capacità di coordinare attività diverse che coinvolgono personalità di ordini differenti — anche di molteplici livelli — consente a questi supernafini di dare la loro assistenza in ogni momento ed in ogni luogo essa sia richiesta. Essi contribuiscono enormemente alla comprensione reciproca tra i pellegrini del tempo ed i pellegrini dell’eternità.

(288.5) 26:3.5 2. I Capi Archivisti. Questi angeli sono creati sul secondo circuito, ma operano ovunque nell’universo centrale. Essi registrano in triplice copia, eseguendo registrazioni per gli archivi fisici di Havona, per quelli spirituali del loro ordine e per gli archivi ufficiali del Paradiso. Inoltre trasmettono automaticamente le operazioni importanti per la conoscenza della verità alle biblioteche viventi del Paradiso, i custodi della conoscenza dell’ordine primario dei supernafini.

(288.6) 26:3.6 3. I Trasmettitori. I figli dello Spirito del terzo Circuito operano in tutto Havona, sebbene la loro stazione ufficiale sia situata sul pianeta numero settanta del circuito più esterno. Questi tecnici esperti sono i ricevitori ed i trasmettitori delle comunicazioni della creazione centrale e i direttori dei rapporti spaziali di tutti i fenomeni della Deità in Paradiso. Essi possono servirsi di tutti i circuiti principali dello spazio.

(288.7) 26:3.7 4. I Messaggeri hanno origine sul circuito numero quattro. Essi percorrono il sistema Paradiso-Havona come portatori di tutti i messaggi che richiedono una trasmissione personale. Essi servono i loro compagni, le personalità celesti, i pellegrini del Paradiso ed anche le anime ascendenti del tempo.

(289.1) 26:3.8 5. I Coordinatori d’Informazioni.Questi supernafini terziari, figli dello Spirito del quinto Circuito, sono sempre i promotori accorti e benevoli di associazioni fraterne tra i pellegrini ascendenti e quelli discendenti. Essi portano il loro ministero a tutti gli abitanti di Havona e specialmente agli ascendenti, tenendoli costantemente informati sugli affari dell’universo degli universi. Grazie ai loro contatti personali con i trasmettitori ed i riflettori, questi “giornali viventi” di Havona sono istantaneamente al corrente di tutte le informazioni che passano sui vasti circuiti di notizie dell’universo centrale. Essi annotano le informazioni con il metodo grafico di Havona, che permette loro di assimilare automaticamente in un’ora del tempo di Urantia tante informazioni quante il vostro tecnico telegrafico più veloce potrebbe registrare in mille anni.

(289.2) 26:3.9 6. Le Personalità dei Trasporti. Questi esseri, originari del circuito numero sei, operano abitualmente a partire dal pianeta numero quaranta del circuito più esterno. Sono loro che portano via i candidati delusi che falliscono provvisoriamente nell’avventura della Deità. Essi restano pronti a servire tutti quelli che devono andare e venire per il servizio di Havona e che non sono attraversatori dello spazio.

(289.3) 26:3.10 7. Il Corpo di Riserva. Le fluttuazioni nel lavoro con gli esseri ascendenti, con i pellegrini del Paradiso e con gli altri ordini di esseri che soggiornano in Havona, rendono necessario il mantenimento di queste riserve di supernafini sul mondo pilota del settimo cerchio, dove hanno la loro origine. Essi sono creati senza una destinazione specifica e sono competenti per servire nelle fasi meno impegnative di qualsiasi incarico dei loro associati superafici dell’ordine terziario.

(289.4) 26:4.1 I supernafini secondari esercitano il loro ministero nei sette circuiti planetari dell’universo centrale. Parte di loro è dedita al servizio dei pellegrini del tempo e metà dell’intero ordine è assegnata alla preparazione dei pellegrini paradisiaci dell’eternità. Questi Cittadini del Paradiso, nel loro pellegrinaggio attraverso i circuiti di Havona, sono accompagnati anche da volontari del Corpo della Finalità dei Mortali, una disposizione questa che è invalsa dopo il completamento del primo gruppo di finalitari.

(289.5) 26:4.2 Secondo la loro periodica assegnazione al ministero dei pellegrini ascendenti, i supernafini secondari operano nei sette gruppi seguenti:

(289.6) 26:4.3 1. Assistenti dei Pellegrini.

(289.7) 26:4.4 2. Guide della Supremazia.

(289.8) 26:4.5 3 Guide della Trinità.

(289.9) 26:4.6 4. Rivelatori del Figlio.

(289.10) 26:4.7 5. Guide del Padre.

(289.11) 26:4.8 6. Consiglieri e Consulenti.

(289.12) 26:4.9 7. Complementi del Riposo.

(289.13) 26:4.10 Ognuno di questi gruppi di lavoro comprende angeli di tutti i sette tipi creati, ed un pellegrino dello spazio ha sempre come tutore un supernafino secondario avente origine dallo Spirito Maestro che presiede il superuniverso dov’è nato questo pellegrino. Quando voi mortali di Urantia raggiungerete Havona, sarete certamente guidati da supernafini la cui natura creata — come la vostra stessa natura evoluta — è derivata dallo Spirito Maestro di Orvonton. E poiché i vostri tutori sono originati dallo Spirito Maestro del vostro superuniverso, sono particolarmente qualificati per comprendervi, incoraggiarvi ed assistervi in tutti i vostri sforzi per raggiungere la perfezione paradisiaca.

(290.1) 26:4.11 I pellegrini del tempo sono trasportati al di là dei corpi oscuri di gravità di Havona fino al circuito planetario esterno dalle personalità trasportatrici dell’ordine primario dei seconafini, che operano a partire dalle capitali dei sette superuniversi. La maggioranza ma non la totalità dei serafini in servizio nei pianeti e negli universi locali, che sono stati accreditati per l’ascensione al Paradiso, si separeranno dai loro associati mortali prima del lungo volo verso Havona e cominceranno subito una lunga ed intensa preparazione per incarichi celesti in vista di raggiungere, in quanto serafini, la perfezione dell’esistenza e la supremazia del servizio. Ed essi fanno questo sperando di ricongiungersi con i pellegrini del tempo, per essere annoverati tra coloro che seguiranno per sempre la sorte di questi mortali che hanno raggiunto il Padre Universale ed hanno ricevuto l’incarico nel servizio non rivelato del Corpo della Finalità.

(290.2) 26:4.12 Il pellegrino atterra sul pianeta d’accoglienza di Havona, il mondo pilota del settimo circuito, con una sola qualità di perfezione, la perfezione del proposito. Il Padre Universale ha decretato: “Siate perfetti, così come io sono perfetto.” Questo è lo stupefacente invito-comandamento trasmesso ai figli finiti dei mondi dello spazio. La promulgazione di questa ingiunzione ha messo in movimento tutta la creazione nello sforzo cooperativo degli esseri celesti di aiutare a determinare il compimento e la realizzazione del prodigioso comandamento della Prima Grande Sorgente e Centro.

(290.3) 26:4.13 Quando, grazie al ministero di tutte le schiere di Assistenti del piano universale di sopravvivenza, sarete alla fine depositati sul mondo d’accoglienza di Havona, arriverete con un solo tipo di perfezione — la perfezione del proposito. Il vostro proposito è stato completamente provato; la vostra fede è stata verificata. Siete riconosciuto in grado di resistere alla delusione. Nemmeno il mancato discernimento del Padre Universale può scuotere la fede o turbare seriamente la fiducia di un mortale ascendente che è passato per l’esperienza che tutti devono attraversare al fine di raggiungere le sfere perfette di Havona. Quando raggiungete Havona, la vostra sincerità è divenuta sublime. La perfezione del proposito e la divinità del desiderio, insieme alla saldezza della fede, hanno assicurato la vostra entrata nelle stabili dimore dell’eternità; la vostra liberazione dalle incertezze del tempo è piena e completa. Ora dovrete affrontare i problemi di Havona e le immensità del Paradiso, per fronteggiare le quali siete stati così a lungo preparati durante le epoche esperienziali del tempo nelle scuole dei mondi dello spazio.

(290.4) 26:4.14 Per il pellegrino ascendente la fede ha acquisito una perfezione di proposito che apre ai figli del tempo le porte dell’eternità. Ora gli Assistenti dei Pellegrini devono iniziare il lavoro per sviluppare quella perfezione d’intelletto e quella tecnica di comprensione che sono così indispensabili alla perfezione paradisiaca della personalità.

(290.5) 26:4.15 La capacità di comprendere è il passaporto dei mortali per il Paradiso. La disponibilità a credere è la chiave di Havona. L’accettazione della filiazione, la cooperazione con l’Aggiustatore interiore, è il prezzo della sopravvivenza evoluzionaria.

(291.1) 26:5.1 Il primo dei sette gruppi di supernafini secondari che s’incontra è quello degli assistenti dei pellegrini, quegli esseri di rapida comprensione e di grande simpatia che accolgono gli ascendenti dello spazio che hanno viaggiato molto verso i mondi stabilizzati e l’economia ordinata dell’universo centrale. Contemporaneamente questi ministri elevati cominciano il loro lavoro a favore dei pellegrini paradisiaci dell’eternità, il primo dei quali giunse sul mondo pilota del circuito interno di Havona in concomitanza con l’atterraggio di Grandfanda sul mondo pilota del circuito esterno. In quei giorni molto lontani i pellegrini provenienti dal Paradiso ed i pellegrini del tempo s’incontrarono per la prima volta sul mondo d’accoglienza del circuito numero quattro.

(291.2) 26:5.2 Questi assistenti dei pellegrini, che operano sul settimo cerchio dei mondi di Havona, conducono il loro lavoro per i mortali ascendenti in tre divisioni maggiori: la prima, per la comprensione suprema della Trinità del Paradiso; la seconda, per la comprensione spirituale dell’associazione Padre-Figlio; e la terza, per il riconoscimento intellettuale dello Spirito Infinito. Ciascuna di queste fasi d’istruzione è divisa in sette rami di dodici divisioni minori di settanta gruppi sussidiari; ed ognuno di questi settanta gruppi sussidiari d’istruzione è presentato in mille classificazioni. Un’istruzione più dettagliata viene fornita sui cerchi successivi, ma gli assistenti dei pellegrini forniscono comunque un profilo di tutte le esigenze del Paradiso.

(291.3) 26:5.3 Questo, dunque, è il corso primario o elementare che affrontano i pellegrini dello spazio di provata fede e che hanno molto viaggiato. Ma molto prima di raggiungere Havona, questi figli ascendenti del tempo hanno imparato a godere dell’incertezza, a nutrirsi della delusione, ad entusiasmarsi per un’apparente sconfitta, a fortificarsi in presenza di difficoltà, a dar prova di un coraggio indomabile davanti all’immensità e ad esercitare una fede invincibile quando si trovano di fronte alla sfida dell’inspiegabile. Da lungo tempo il grido di battaglia di questi pellegrini è divenuto: “In unione con Dio, nulla — assolutamente nulla — è impossibile.”

(291.4) 26:5.4 C’è una condizione ben definita richiesta ai pellegrini del tempo su ciascuno dei cerchi di Havona; e mentre ogni pellegrino continua sotto la tutela di supernafini adatti per natura ad aiutare quel particolare tipo di creatura ascendente, il corso che deve essere superato è equamente uniforme per tutti gli ascendenti che raggiungono l’universo centrale. Questo corso di compimento è quantitativo, qualitativo ed esperienziale — intellettuale, spirituale e supremo.

(291.5) 26:5.5 Il tempo ha poca importanza sui cerchi di Havona. Esso concorre in modo limitato alle possibilità di avanzamento, ma il compimento è la prova finale e suprema. Quando il vostro associato superafico riterrà che siete idonei ad avanzare verso l’interno sul cerchio successivo, sarete condotti davanti ai dodici aiutanti dello Spirito del settimo Circuito. Qui sarete invitati a superare le prove del cerchio determinato dal superuniverso della vostra origine e dal sistema in cui siete nati. Il conseguimento della divinità di questo cerchio avviene sul mondo pilota e consiste nel riconoscimento e nella comprensione spirituali dello Spirito Maestro del superuniverso del pellegrino ascendente.

(291.6) 26:5.6 Quando il lavoro del cerchio esterno di Havona è completato ed il corso presentato è superato, gli assistenti dei pellegrini conducono i loro soggetti sul mondo pilota del cerchio successivo e li affidano alle cure delle guide della supremazia. Gli assistenti dei pellegrini restano sempre per un certo tempo con loro per assisterli nel rendere il trasferimento piacevole e proficuo.

(292.1) 26:6.1 Gli ascendenti dello spazio sono denominati “diplomati spirituali” quando sono trasferiti dal settimo al sesto cerchio e sono posti sotto la supervisione diretta delle guide della supremazia. Queste guide non devono essere confuse con le Guide dei Diplomati — appartenenti alle Personalità Superiori dello Spirito Infinito — che, assieme ai loro associati servitali, esercitano il loro ministero su tutti i circuiti di Havona sia per i pellegrini ascendenti che discendenti. Le guide della supremazia operano solo sul sesto cerchio dell’universo centrale.

(292.2) 26:6.2 È in questo cerchio che gli ascendenti giungono ad una nuova comprensione della Divinità Suprema. Nel corso della loro lunga carriera negli universi evoluzionari i pellegrini del tempo hanno fatto l’esperienza di una crescente coscienza della realtà di un supercontrollo onnipotente sulle creazioni del tempo-spazio. Qui, su questo circuito di Havona, essi sono prossimi ad incontrare la sorgente dell’unità tempo-spazio dell’universo centrale — la realtà spirituale di Dio il Supremo.

(292.3) 26:6.3 Io ho qualche difficoltà a spiegare ciò che avviene su questo cerchio. Nessuna presenza personalizzata della Supremazia è percepibile dagli ascendenti. Sotto certi aspetti, nuove relazioni con il Settimo Spirito Maestro compensano questa impossibilità di contattare l’Essere Supremo. Ma a parte la nostra incapacità di capirne la tecnica, ogni creatura ascendente sembra subire una crescita trasformatrice, una nuova integrazione di coscienza, una nuova spiritualizzazione del proposito, una nuova sensibilità alla divinità, che possono difficilmente essere spiegate in modo soddisfacente senza presumere l’attività non rivelata dell’Essere Supremo. A quelli come noi che hanno osservato queste operazioni misteriose, ciò appare come se Dio il Supremo stesse affettuosamente conferendo ai suoi figli esperienziali, fino al limite estremo delle loro capacità esperienziali, quegli accrescimenti di comprensione intellettuale, d’intuizione spirituale e di estensione della personalità di cui avranno tanto bisogno in tutti i loro sforzi per penetrare il livello di divinità della Trinità della Supremazia, per raggiungere le Deità eterne ed esistenziali del Paradiso.

(292.4) 26:6.4 Quando le guide della supremazia ritengono che i loro allievi siano maturi per avanzare, li portano dinanzi alla commissione dei settanta, un gruppo misto che serve da esaminatore sul mondo pilota del circuito numero sei. Dopo aver soddisfatto questa commissione sulla loro comprensione dell’Essere Supremo e della Trinità della Supremazia, i pellegrini sono ritenuti idonei per il trasferimento al quinto circuito.

(292.5) 26:7.1 Le guide della Trinità sono i ministri infaticabili del quinto cerchio di preparazione havoniana per i pellegrini in progressione del tempo e dello spazio. I diplomati spirituali sono qui designati “candidati all’avventura della Deità” perché è su questo cerchio, sotto la direzione delle guide della Trinità, che i pellegrini ricevono un’istruzione avanzata concernente la divina Trinità in preparazione del tentativo di giungere a riconoscere la personalità dello Spirito Infinito. E qui i pellegrini ascendenti scoprono che cosa significa il vero studio ed un reale sforzo mentale quando cominciano a discernere la natura dello sforzo spirituale ancor più gravoso e molto più arduo che sarà richiesto per soddisfare le esigenze dell’alto scopo fissato per la loro riuscita sui mondi di questo circuito.

(292.6) 26:7.2 Le guide della Trinità sono estremamente fedeli ed efficienti; ogni pellegrino riceve tutta l’attenzione e gode dell’intero affetto di un supernafino secondario appartenente a quest’ordine. Un pellegrino del tempo non riuscirebbe mai ad avvicinarsi alla prima persona della Trinità del Paradiso se non fosse per l’aiuto e l’assistenza di queste guide e di una moltitudine di altri esseri spirituali impegnati ad istruire gli ascendenti sulla natura e la tecnica dell’imminente avventura della Deità.

(293.1) 26:7.3 Dopo il completamento del corso di preparazione su questo circuito, le guide della Trinità conducono i loro allievi sul mondo pilota dello stesso e li presentano dinanzi ad una delle molte commissioni trine che funzionano da esaminatrici e certificatrici dei candidati all’avventura della Deità. Queste commissioni sono costituite da un membro dei finalitari, da un direttore di condotta dell’ordine dei supernafini primari e da un Messaggero Solitario dello spazio o da un Figlio Trinitizzato Paradisiaco.

(293.2) 26:7.4 Quando un’anima ascendente parte effettivamente per il Paradiso, è accompagnata solo dal trio di transito: l’associato superafico del cerchio, la Guida dei Diplomati e l’associato servitale di quest’ultimo sempre presente. Queste escursioni dai cerchi di Havona al Paradiso sono viaggi di prova; gli ascendenti non hanno ancora lo status del Paradiso. Essi non ottengono lo status di residenti in Paradiso fino a che non sono passati per il riposo terminale del tempo susseguente al raggiungimento del Padre Universale ed alla traversata finale dei circuiti di Havona. Solo dopo il riposo divino essi partecipano dell’ “essenza della divinità” e dello “spirito della supremazia” e cominciano così veramente ad operare nel cerchio dell’eternità ed in presenza della Trinità.

(293.3) 26:7.5 Ai compagni dell’ascendente che formano il trio di transito non è richiesto di metterlo in grado di localizzare la presenza geografica della luminosità spirituale della Trinità, ma piuttosto di fornire tutta l’assistenza possibile ad un pellegrino nel suo difficile compito di riconoscere, discernere e comprendere lo Spirito Infinito in modo sufficiente per effettuare il riconoscimento della sua personalità. In Paradiso ogni pellegrino ascendente può discernere la presenza geografica o localizzata della Trinità, e la grande maggioranza di loro è in grado di prendere contatto con la realtà intellettuale delle Deità, specialmente della Terza Persona, ma non tutti riescono a riconoscere o anche a comprendere parzialmente la realtà della presenza spirituale del Padre e del Figlio. Ancor più difficile è avere anche un minimo di comprensione spirituale del Padre Universale.

(293.4) 26:7.6 È raro che la ricerca dello Spirito Infinito non giunga a coronamento. Quando i loro soggetti sono riusciti in questa fase dell’avventura della Deità, le guide della Trinità si preparano a trasferirli sotto il ministero dei rivelatori del Figlio sul quarto cerchio di Havona.

(293.5) 26:8.1 Il quarto circuito di Havona è talvolta denominato il “circuito dei Figli”. Dai mondi di questo circuito i pellegrini ascendenti vanno in Paradiso per giungere ad un contatto comprensivo con il Figlio Eterno, mentre sui mondi di questo circuito i pellegrini discendenti giungono ad una nuova comprensione della natura e della missione dei Figli Creatori del tempo e dello spazio. Vi sono sette mondi in questo circuito sui quali il corpo di riserva dei Micael del Paradiso mantiene delle scuole speciali di servizio di reciproco ministero per i pellegrini ascendenti e discendenti; ed è su questi mondi dei Figli Micael che i pellegrini del tempo ed i pellegrini dell’eternità giungono alla loro prima vera mutua comprensione. Sotto molti aspetti le esperienze di questo circuito sono le più affascinanti dell’intero soggiorno in Havona.

(294.1) 26:8.2 I rivelatori del Figlio sono i ministri superafici per i mortali ascendenti del quarto circuito. Oltre al lavoro generale di preparazione dei loro candidati alla comprensione delle relazioni della Trinità con il Figlio Eterno, questi rivelatori del Figlio devono istruire i loro soggetti in modo così completo da avere pieno successo: primo, nell’adeguata comprensione spirituale del Figlio; secondo, nel soddisfacente riconoscimento della personalità del Figlio; e terzo, nella corretta differenziazione del Figlio dalla personalità dello Spirito Infinito.

(294.2) 26:8.3 Dopo aver raggiunto lo Spirito Infinito non vi sono più esami da sostenere. Queste prove dei cerchi interni sono i compimenti dei candidati pellegrini mentre sono avvolti nell’abbraccio delle Deità. L’avanzamento è determinato unicamente dalla spiritualità dell’individuo, e nessun altro fuorché gli Dei osa giudicare tale spiritualità. In caso d’insuccesso non ne vengono mai precisate le ragioni, né i candidati stessi né i loro vari tutori e guide sono mai rimproverati o criticati. In Paradiso una delusione non è mai considerata una sconfitta; un rinvio non è mai giudicato un disonore; le apparenti sconfitte del tempo non sono mai confuse con i ritardi significativi dell’eternità.

(294.3) 26:8.4 Non sono molti i pellegrini che subiscono il ritardo di un’apparente sconfitta nell’avventura della Deità. Quasi tutti raggiungono lo Spirito Infinito, benché occasionalmente un pellegrino proveniente dal superuniverso numero uno non riesca al primo tentativo. I pellegrini che raggiungono lo Spirito raramente falliscono nel trovare il Figlio; quelli che falliscono nella prima avventura provengono quasi tutti dai superuniversi tre e cinque. La maggior parte di quelli che falliscono nella prima avventura di raggiungimento del Padre, dopo aver trovato sia lo Spirito che il Figlio, proviene dal superuniverso numero sei, sebbene falliscano anche alcuni provenienti dai numeri due e tre. Tutto ciò sembra indicare chiaramente che c’è qualche buona e sufficiente ragione per questi apparenti fallimenti; in realtà si tratta semplicemente di rinvii inevitabili.

(294.4) 26:8.5 I candidati che hanno fallito nell’avventura della Deità sono posti sotto la giurisdizione dei capi di designazione, un gruppo di supernafini primari, e vengono rimandati a lavorare nei regni dello spazio per un periodo non inferiore ad un millennio. Essi non ritornano mai nel superuniverso in cui sono nati, ma sempre nella supercreazione più propizia per il loro riaddestramento preparatorio alla seconda avventura della Deità. Successivamente a questo servizio, su loro stessa proposta, essi ritornano sul cerchio esterno di Havona, sono immediatamente accompagnati nel cerchio in cui si è interrotta la loro carriera e ricominciano subito i preparativi per l’avventura della Deità. I supernafini secondari non mancano mai di pilotare con successo i loro soggetti nel secondo tentativo, e gli stessi ministri superafici ed altre guide assistono sempre questi candidati durante la loro seconda avventura.

(294.5) 26:9.1 Quando l’anima del pellegrino raggiunge il terzo cerchio di Havona, è posta sotto la tutela delle guide del Padre, i ministri superafici più anziani, più qualificati e di maggior esperienza. Sui mondi di questo circuito le guide del Padre mantengono scuole di saggezza e collegi di tecnica nei quali tutti gli esseri che abitano l’universo centrale servono come insegnanti. Non viene trascurato nulla che possa essere utile ad una creatura del tempo in questa avventura trascendente di raggiungimento dell’eternità.

(294.6) 26:9.2 Il raggiungimento del Padre Universale è il passaporto per l’eternità, nonostante i circuiti che restano da attraversare. È perciò una circostanza importante sul mondo pilota del cerchio numero tre quando il trio di transito annuncia che l’ultima avventura del tempo sta per iniziare; che un’altra creatura dello spazio cerca di entrare in Paradiso attraverso i portali dell’eternità.

(295.1) 26:9.3 La prova del tempo è quasi finita; la corsa per l’eternità è quasi tutta compiuta. I giorni dell’incertezza stanno per finire; la tentazione del dubbio sta scomparendo; l’ingiunzione di essere perfetto è stata osservata. Dal punto più basso dell’esistenza intelligente la creatura del tempo e di personalità materiale ha asceso le sfere evoluzionarie dello spazio, provando così l’eseguibilità del piano d’ascensione e dimostrando per sempre la giustezza e l’esattezza del comandamento del Padre Universale alle sue umili creature dei mondi: “Siate perfetti, così come io sono perfetto.”

(295.2) 26:9.4 Passo dopo passo, vita dopo vita, mondo dopo mondo, la carriera ascendente è stata completata e la meta della Deità è stata raggiunta. La sopravvivenza è completa in perfezione e la perfezione è ricolma della supremazia della divinità. Il tempo è perduto nell’eternità; lo spazio è assorbito in un’identità ed armonia di adorazione con il Padre Universale. Le trasmissioni di Havona inviano come lampi i rapporti spaziali di gloria, la buona novella che in tutta verità le creature coscienziose di natura animale e di origine materiale sono realmente ed eternamente divenute, mediante l’ascensione evoluzionaria, i figli di Dio perfezionati.

(295.3) 26:10.1 I consiglieri e i consulenti superafici del secondo cerchio sono gli insegnanti dei figli del tempo in ciò che concerne la carriera dell’eternità. Il raggiungimento del Paradiso comporta responsabilità di ordine nuovo e più elevato, ed il soggiorno sul secondo cerchio fornisce ampie opportunità di ricevere i consigli utili di questi devoti supernafini.

(295.4) 26:10.2 Quelli che falliscono nel loro primo sforzo per raggiungere la Deità, prima di essere rimandati a servire in un superuniverso avanzano dal cerchio del loro insuccesso direttamente al secondo cerchio. In tal modo i consiglieri e i consulenti servono anche come consiglieri e confortatori di questi pellegrini delusi. Essi hanno appena subito la loro più grande delusione, che non differisce in alcun modo — salvo che per dimensione — dalla lunga lista di esperienze simili che essi hanno superato, dal caos alla gloria, come su una scala. Sono costoro che hanno bevuto la coppa dell’esperienza fino all’ultima goccia. Ed io ho osservato che essi ritornano temporaneamente ai servizi dei superuniversi come il tipo più elevato di ministri amorevoli per i figli del tempo e delle delusioni temporali.

(295.5) 26:10.3 Dopo un lungo soggiorno sul circuito numero due i soggetti della delusione vengono esaminati dai consigli di perfezione insediati sul mondo pilota di questo cerchio e ricevono la certificazione di aver superato la prova di Havona. Ciò assicura loro, per quanto concerne il loro status non spirituale, la stessa condizione negli universi del tempo che avrebbero avuto se fossero effettivamente riusciti nell’avventura della Deità. Lo spirito di questi candidati era pienamente accettabile; il loro fallimento era insito in qualche fase della tecnica di approccio od in qualche parte del loro bagaglio esperienziale.

(295.6) 26:10.4 Essi vengono poi condotti dai consiglieri del cerchio davanti ai capi di destinazione in Paradiso e sono rimandati ai servizi del tempo sui mondi dello spazio; ed essi partono con gioia e contentezza verso i compiti dei giorni e delle ere di un tempo. Un giorno ritorneranno nel cerchio in cui hanno subito la loro più grande delusione e tenteranno di nuovo l’avventura della Deità.

(296.1) 26:10.5 Per i pellegrini che hanno successo nel secondo circuito lo stimolo dell’incertezza evoluzionaria è passato, ma l’avventura della destinazione eterna non è ancora cominciata; e mentre il soggiorno su questo cerchio è molto piacevole ed altamente proficuo, manca un po’ l’entusiasmo dell’aspettativa dei cerchi precedenti. Sono molti i pellegrini che in tali momenti ritornano col pensiero alla lunga, lunga lotta con gioiosa invidia, desiderando veramente di poter tornare in qualche modo sui mondi del tempo e cominciare tutto da capo, così come voi mortali, avvicinandovi ad un’età avanzata, ritornate talvolta col pensiero alle lotte della vostra giovinezza e degli inizi della vostra esistenza e desiderate veramente di poter rivivere la vostra vita.

(296.2) 26:10.6 Ma la traversata del cerchio più interno sta giusto innanzi a voi, e presto l’ultimo sonno di transito avrà termine e comincerà la nuova avventura della carriera eterna. I consiglieri ed i consulenti del secondo cerchio iniziano la preparazione dei loro soggetti per questo grande riposo finale, il sonno inevitabile che interviene sempre tra gli stadi epocali della carriera ascendente.

(296.3) 26:10.7 Quando i pellegrini ascendenti che hanno raggiunto il Padre Universale completano l’esperienza del secondo cerchio, le Guide dei Diplomati che li assistono in continuazione emanano l’ordine che li ammette al cerchio finale. Queste guide pilotano personalmente i loro soggetti fino al cerchio interno e qui li pongono sotto la custodia dei complementi del riposo, l’ultimo degli ordini dei supernafini secondari assegnati al ministero dei pellegrini del tempo sui circuiti dei mondi di Havona.

(296.4) 26:11.1 Gran parte del tempo di un ascendente sull’ultimo circuito è dedicato alla prosecuzione dello studio dei problemi imminenti della residenza in Paradiso. Una vasta e diversificata moltitudine di esseri, in maggior parte non rivelati, risiede in permanenza o in forma transitoria su questo anello interno dei mondi di Havona. E l’insieme di questi molteplici tipi fornisce ai complementi superafici del riposo un ambiente ricco di situazioni che essi utilizzano efficacemente per promuovere l’educazione dei pellegrini ascendenti, specialmente per quanto concerne i problemi di adattamento ai numerosi gruppi di esseri che incontreranno presto in Paradiso.

(296.5) 26:11.2 Tra quelli che dimorano su questo circuito interno vi sono i figli trinitizzati da creature. I supernafini primari e secondari sono i custodi generali del corpo congiunto di questi figli, inclusa la discendenza trinitizzata dei finalitari mortali e la progenie similare dei Cittadini del Paradiso. Alcuni di questi figli sono abbracciati dalla Trinità ed incaricati nei supergoverni, altri hanno destinazioni varie, ma la grande maggioranza si sta riunendo nel corpo congiunto sui mondi perfetti del circuito interno di Havona. Qui, sotto la supervisione dei supernafini, essi vengono preparati per qualche lavoro futuro da un corpo speciale non nominato di Cittadini del Paradiso elevati che furono, prima dei tempi di Grandfanda, i primi assistenti amministrativi degli Eterni dei Giorni. Vi sono molte ragioni per ritenere che questi due gruppi straordinari di esseri trinitizzati lavoreranno insieme nel lontano futuro, non ultima il loro destino comune nelle riserve del Corpo Paradisiaco dei Finalitari Trinitizzati.

(296.6) 26:11.3 Su questo circuito più interno i pellegrini ascendenti e quelli discendenti fraternizzano gli uni con gli altri e con i figli trinitizzati da creature. Come i loro genitori, questi figli traggono grandi benefici dall’interassociazione, ed è missione specifica dei supernafini facilitare ed assicurare la fraternità tra i figli trinitizzati dei finalitari mortali ed i figli trinitizzati dei Cittadini del Paradiso. I complementi superafici del riposo non s’interessano tanto dell’istruzione di questi figli quanto di promuovere la loro associazione comprensiva con gruppi diversi.

(297.1) 26:11.4 I mortali hanno ricevuto dal Paradiso il comandamento: “Siate perfetti, così come vostro Padre del Paradiso è perfetto.” A questi figli trinitizzati del corpo congiunto i supernafini supervisori non cessano mai di proclamare: “Siate comprensivi verso i vostri fratelli ascendenti, così come i Figli Creatori Paradisiaci li conoscono e li amano.”

(297.2) 26:11.5 La creatura mortale deve trovare Dio. Il Figlio Creatore non si ferma mai prima di aver trovato l’uomo — la più bassa creatura dotata di volontà. Senza dubbio i Figli Creatori ed i loro figli mortali si stanno preparando per qualche servizio universale futuro non conosciuto. Entrambi attraversano la gamma dell’universo esperienziale e sono così istruiti e preparati per la loro missione eterna. In tutti gli universi sta avvenendo questa fusione straordinaria dell’umano e del divino, questa mescolanza di creatura e di Creatore. I mortali irriflessivi hanno considerato la manifestazione della misericordia e della sensibilità divina, specialmente verso i deboli ed a favore dei bisognosi, come indicativa di un Dio antropomorfico. Quale errore! Piuttosto tali manifestazioni di misericordia e di tolleranza dovrebbero essere considerate dagli esseri umani come prova che l’uomo mortale è abitato dallo spirito del Dio vivente; che la creatura è, dopotutto, motivata dalla divinità.

(297.3) 26:11.6 Verso la fine del loro soggiorno sul primo cerchio, i pellegrini ascendenti incontrano per la prima volta gli stimolatori del riposo dell’ordine primario dei supernafini. Questi sono gli angeli del Paradiso che vengono a salutare coloro che si trovano alle soglie dell’eternità ed a completare la loro preparazione al sonno di transizione dell’ultima risurrezione. Voi non sarete un vero figlio del Paradiso finché non avrete attraversato il cerchio interno e non avrete fatto l’esperienza della risurrezione dell’eternità dal sonno terminale del tempo. I pellegrini perfezionati cominciano questo riposo, si addormentano, sul primo cerchio di Havona, ma si risvegliano sulle rive del Paradiso. Tra tutti coloro che ascendono all’Isola eterna, solo quelli che arrivano in questo modo sono i figli dell’eternità; gli altri vanno in veste di visitatori, come ospiti privi di status residenziale.

(297.4) 26:11.7 E adesso, al culmine della carriera di Havona, nel momento in cui voi mortali vi addormentate sul mondo pilota del circuito interno, non andate a riposare da soli come faceste sui mondi della vostra origine quando chiudeste gli occhi nel sonno naturale della morte umana, né come faceste quando entraste nella lunga catalessi del transito preparatoria al viaggio verso Havona. Ora, mentre vi preparate al riposo del compimento, si pone al vostro fianco il vostro associato di lunga data del primo cerchio, il maestoso complemento del riposo, che si prepara ad entrare nel riposo come uno con voi, come garanzia di Havona che la vostra transizione è completa e che aspettate soltanto i tocchi finali della perfezione.

(297.5) 26:11.8 La vostra prima transizione era in verità la morte, la seconda un sonno ideale, ed ora la terza metamorfosi è il vero riposo, la distensione delle ere.

(297.6) 26:11.9 [Presentato da un Perfettore di Saggezza proveniente da Uversa.]


 

(298.1) 27:0.1 I SUPERNAFINI primari sono i servitori celesti delle Deità sull’Isola eterna del Paradiso. Non si è mai saputo che essi abbiano deviato dai sentieri della luce e della rettitudine. I loro elenchi sono completi; dall’eternità nessun membro di questa magnifica schiera è stato perduto. Questi eccelsi supernafini sono degli esseri perfetti, supremi in perfezione, ma non sono né absoniti né assoluti. Questi figli dello Spirito Infinito, essendo dell’essenza della perfezione, lavorano in modo intercambiabile ed a volontà in tutte le fasi dei loro molteplici incarichi. Essi non operano su vasta scala fuori del Paradiso, benché partecipino alle varie assemblee millenarie ed alle riunioni di gruppo dell’universo centrale. Essi escono anche come messaggeri speciali delle Deità, ed ascendono in gran numero per divenire Consiglieri Tecnici.

(298.2) 27:0.2 I supernafini primari sono anche posti al comando delle schiere serafiche che esercitano il loro ministero sui mondi isolati a causa di una ribellione. Quando un Figlio del Paradiso si conferisce ad un tale mondo, completa la sua missione, ascende al Padre Universale, è accettato, e ritorna come liberatore accreditato di questo mondo isolato, un supernafino primario è sempre designato dai capi di destinazione per assumere il comando degli spiriti tutelari in servizio sulla sfera appena redenta. I supernafini di questo servizio speciale sono periodicamente avvicendati. Su Urantia l’attuale “capo dei serafini” è il secondo di quest’ordine ad essere incaricato dai tempi del conferimento di Cristo Micael.

(298.3) 27:0.3 Fin dall’eternità i supernafini primari hanno servito sull’Isola di Luce e sono andati sui mondi dello spazio per missioni di comando, ma hanno operato secondo la loro classificazione attuale soltanto dopo l’arrivo in Paradiso dei pellegrini del tempo di Havona. Questi angeli eletti esercitano ora il loro ministero principalmente nei sette ordini di servizio seguenti:

(298.4) 27:0.4 1. Conduttori di Adorazione.

(298.5) 27:0.5 2. Maestri di Filosofia.

(298.6) 27:0.6 3. Custodi della Conoscenza.

(298.7) 27:0.7 4. Direttori di Comportamento.

(298.8) 27:0.8 5. Interpreti di Etica.

(298.9) 27:0.9 6. Capi di Destinazione.

(298.10) 27:0.10 7. Stimolatori del Riposo.

(298.11) 27:0.11 I pellegrini ascendenti giungono sotto l’influenza diretta di questi supernafini solo dopo aver raggiunto effettivamente la residenza in Paradiso, ed allora passano per un’esperienza preparatoria sotto la direzione di questi angeli nell’ordine inverso a quello in cui sono stati citati. Cioè, voi cominciate la vostra carriera del Paradiso sotto la tutela degli stimolatori del riposo e, dopo periodi successivi con gli ordini intermedi, terminate questo periodo d’istruzione con i conduttori di adorazione. Dopo di ciò siete pronti per iniziare la carriera senza fine di un finalitario.

(299.1) 27:1.1 Gli stimolatori del riposo sono gli ispettori del Paradiso che partono dall’Isola centrale e vanno nel circuito interno di Havona per collaborare con i loro colleghi, i complementi del riposo dell’ordine secondario dei supernafini. La cosa essenziale per godere il Paradiso è il riposo, il riposo divino; e questi stimolatori del riposo sono gli insegnanti finali che preparano i pellegrini del tempo al loro ingresso nell’eternità. Essi cominciano il loro lavoro sul cerchio di compimento finale dell’universo centrale e lo continuano quando il pellegrino si sveglia dall’ultimo sonno di transizione, l’assopimento che permette l’accesso di una creatura dello spazio al regno dell’eterno.

(299.2) 27:1.2 Il riposo è di natura settupla: c’è il riposo del sonno e della ricreazione negli ordini di vita inferiori, quello della scoperta negli esseri superiori e quello dell’adorazione nei tipi più elevati di personalità spirituali. C’è anche il riposo normale di assorbimento d’energia, la ricarica degli esseri con l’energia fisica o l’energia spirituale. E poi c’è il sonno del transito, l’assopimento incosciente quando si è inserafinati, mentre si passa da una sfera ad un’altra. Completamente differente da tutti questi è il sonno profondo della metamorfosi, il riposo di transizione da uno stadio dell’essere ad un altro, da una vita ad un’altra, da uno stato d’esistenza ad un altro, il sonno che accompagna sempre la transizione da uno status universale effettivo, in contrasto con l’evoluzione attraverso vari stadi di uno stesso status.

(299.3) 27:1.3 Ma l’ultimo sonno metamorfico è qualcosa di più dei precedenti assopimenti di transizione che hanno segnato il raggiungimento dei successivi status della carriera ascendente. Grazie ad esso le creature del tempo e dello spazio attraversano i confini più interni del temporale e dello spaziale per raggiungere lo status residenziale nelle dimore senza tempo e senza spazio del Paradiso. Gli stimolatori ed i complementi del riposo sono altrettanto essenziali per questa trascendente metamorfosi quanto lo sono i serafini e gli esseri associati per la sopravvivenza alla morte delle creature umane.

(299.4) 27:1.4 Voi entrate nel riposo sul circuito finale di Havona e siete risuscitati per l’eternità in Paradiso. E quando qui vi ripersonalizzerete spiritualmente, riconoscerete immediatamente lo stimolatore del riposo che vi darà il benvenuto sulle rive eterne come lo stesso supernafino primario che produsse il vostro sonno finale sul circuito più interno di Havona; e vi ricorderete l’ultimo grande sforzo di fede quando vi preparavate ancora una volta ad affidare la custodia della vostra identità alle mani del Padre Universale.

(299.5) 27:1.5 Avete gioito dell’ultimo riposo del tempo; avete fatto l’esperienza dell’ultimo sonno di transizione; ora vi risvegliate alla vita perpetua sulle rive della dimora eterna. “E non vi saranno più sonni. La presenza di Dio e di suo Figlio è innanzi a voi e voi siete eternamente i suoi servitori; avete visto il suo volto ed il suo nome è il vostro spirito. Là, non vi sarà più notte; ed essi non hanno più bisogno della luce del sole, perché la Grande Sorgente e Centro dona loro la luce; essi vivranno per sempre. E Dio asciugherà tutte le lacrime dai loro occhi; non vi sarà più morte, né tristezza, né pianti, né vi saranno sofferenze, perché le cose di un tempo sono svanite.”

(300.1) 27:2.1 Questo è il gruppo incaricato di tanto in tanto dal capo dei supernafini, “l’angelo modello originale”, a presiedere l’organizzazione di tutti e tre gli ordini di questi angeli — primario, secondario e terziario. I supernafini, come gruppo, si governano e si regolamentano interamente da se stessi, salvo per le funzioni del loro capo comune, il primo angelo del Paradiso, che presiede sempre tutte queste personalità spirituali.

(300.2) 27:2.2 Gli angeli di destinazione hanno molto a che fare con i mortali glorificati residenti in Paradiso prima della loro ammissione al Corpo della Finalità. Lo studio e l’istruzione non sono le sole occupazioni di quelli che arrivano in Paradiso; anche il servizio svolge un ruolo essenziale nelle esperienze educative prefinalitarie del Paradiso. Ed io ho osservato che, quando i mortali ascendenti hanno dei periodi di tempo libero, mostrano una predilezione a fraternizzare con il corpo di riserva dei capi superafici di destinazione.

(300.3) 27:2.3 Quando voi ascendenti mortali raggiungete il Paradiso, le vostre relazioni sociali implicano molti più contatti con una schiera di esseri elevati divini e con una moltitudine familiare di compagni mortali glorificati. Voi dovete fraternizzare anche con più di tremila differenti ordini di Cittadini del Paradiso, con i vari gruppi di Trascendentali e con numerosi altri tipi di abitanti del Paradiso, permanenti e transitori, che non sono stati rivelati su Urantia. Dopo un prolungato contatto con questi potenti intelletti del Paradiso, è molto riposante intrattenersi con intelligenze di tipo angelico; esse ricordano ai mortali del tempo i serafini con i quali hanno avuto un così lungo contatto ed un’associazione tanto piacevole.

(300.4) 27:3.1 Più vi elevate nella scala della vita, maggiore attenzione deve essere prestata all’etica universale. La coscienza etica è semplicemente il riconoscimento da parte di un individuo dei diritti inerenti all’esistenza di tutti gli altri individui. Ma l’etica spirituale trascende di molto il concetto dei mortali ed anche quello morontiale delle relazioni personali e di gruppo.

(300.5) 27:3.2 L’etica è stata debitamente insegnata e adeguatamente appresa dai pellegrini del tempo durante la loro lunga ascensione verso le glorie del Paradiso. Via via che questa carriera ascendente verso l’interno si è dispiegata a partire dai mondi di nascita nello spazio, gli ascendenti hanno continuato ad aggiungere un gruppo dopo l’altro al loro cerchio sempre più ampio di associati universali. Ad ogni nuovo gruppo di colleghi incontrato si aggiunge un ulteriore livello di etica che si deve riconoscere ed osservare fino a che, quando i mortali ascendenti raggiungono il Paradiso, hanno realmente bisogno di qualcuno che dia loro dei consigli utili ed amichevoli riguardo alle interpretazioni dell’etica. Essi non hanno bisogno che s’insegni loro l’etica, ma quando si trovano ad affrontare il compito straordinario di prendere contatto con così tante novità, hanno bisogno che gli s’interpreti opportunamente ciò che hanno così laboriosamente appreso.

(300.6) 27:3.3 Gli interpreti dell’etica sono di aiuto inestimabile per coloro che arrivano in Paradiso, aiutandoli ad adattarsi a numerosi gruppi di esseri maestosi durante il periodo movimentato che va dal raggiungimento dello status residenziale all’ammissione ufficiale al Corpo dei Mortali Finalitari. I pellegrini ascendenti hanno già incontrato molti dei numerosi tipi di Cittadini del Paradiso sui sette circuiti di Havona. I mortali glorificati hanno anche goduto di un intimo contatto con i figli trinitizzati da creature del corpo congiunto sul circuito interno di Havona, dove questi esseri ricevono gran parte della loro educazione. E sugli altri circuiti i pellegrini ascendenti hanno incontrato numerosi residenti non rivelati del sistema Paradiso-Havona, che lì proseguono il loro addestramento di gruppo in preparazione agli incarichi non rivelati del futuro.

(301.1) 27:3.4 Tutte queste amicizie celesti sono invariabilmente reciproche. In quanto mortali ascendenti non solo voi traete beneficio da questi successivi compagni universali e da questi numerosi ordini di associati sempre più divini, ma comunicate anche ad ognuno di questi esseri fraterni qualcosa della vostra personalità ed esperienza che rende per sempre ciascuno di loro differente e migliore perché è stato associato con un mortale ascendente proveniente dai mondi evoluzionari del tempo e dello spazio.

(301.2) 27:4.1 Essendo già stati pienamente istruiti nell’etica delle relazioni del Paradiso — che non sono né formalità senza senso né imposizioni di caste artificiali, ma piuttosto delle convenienze naturali — i mortali ascendenti trovano utile ricevere i consigli dei direttori superafici di comportamento, che istruiscono i nuovi membri della società del Paradiso sul modo di comportarsi perfetto degli esseri elevati che soggiornano sull’Isola centrale di Luce e Vita.

(301.3) 27:4.2 L’armonia è la nota dominante dell’universo centrale ed un ordine evidente prevale in Paradiso. Una condotta appropriata è essenziale al progresso attraverso la conoscenza, passando per la filosofia, fino alle altezze spirituali dell’adorazione spontanea. C’è una tecnica divina per l’approccio alla Divinità; e per l’acquisizione di questa tecnica il pellegrino deve aspettare di arrivare in Paradiso. Lo spirito di questa tecnica è stato rivelato ai pellegrini del tempo sui cerchi di Havona, ma i tocchi finali della loro preparazione possono essere applicati solo dopo che essi hanno effettivamente raggiunto l’Isola di Luce.

(301.4) 27:4.3 Ogni comportamento in Paradiso è del tutto spontaneo, è in ogni senso naturale e libero. Ma c’è anche un modo appropriato e perfetto di fare le cose sull’Isola eterna, e i direttori di comportamento sono sempre al fianco degli “stranieri che sono dentro le porte” per istruirli e guidare i loro passi in modo da metterli a loro perfetto agio ed allo stesso tempo per mettere in grado i pellegrini di evitare quella confusione ed incertezza che altrimenti sarebbero ineluttabili. Solo con tale accorgimento si può evitare una confusione senza fine; e la confusione non compare mai in Paradiso.

(301.5) 27:4.4 Questi direttori di comportamento servono realmente da insegnanti e guide glorificate. Essi si occupano principalmente d’istruire i nuovi residenti mortali riguardo alla lista pressoché interminabile di situazioni nuove e di usanze insolite. Nonostante tutta la lunga preparazione per starci ed il lungo viaggio per andarvi, il Paradiso resta ancora inesprimibilmente strano ed inaspettatamente nuovo per coloro che alla fine raggiungono lo status residenziale.

(301.6) 27:5.1 I custodi superafici della conoscenza sono le “epistole viventi” superiori conosciute e lette da tutti coloro che dimorano in Paradiso. Essi sono gli archivi divini della verità, i libri viventi della vera conoscenza. Voi avete sentito parlare di archivi nel “libro della vita”. I custodi della conoscenza sono esattamente questi libri viventi, archivi di perfezione impressi sulle tavole eterne della vita divina e della certezza suprema. Essi sono in realtà delle biblioteche automatiche viventi. I fatti degli universi sono insiti in questi supernafini primari e sono effettivamente registrati in questi angeli; ed è anche intrinsecamente impossibile che una non verità trovi posto nella mente di questi depositari perfetti e completi della verità dell’eternità e dell’informazione del tempo.

(302.1) 27:5.2 Questi custodi tengono dei corsi non ufficiali d’istruzione per i residenti dell’Isola eterna, ma la loro principale funzione è quella di consultazione e di conferma. Ogni soggiornante in Paradiso può a volontà avere al suo fianco il depositario vivente del fatto particolare o della verità che può desiderare di conoscere. All’estremità nord dell’Isola sono disponibili gli scopritori viventi di conoscenza, i quali indicheranno il direttore del gruppo che detiene l’informazione cercata, e subito appariranno gli esseri brillanti che sono la cosa stessa che desiderate conoscere. Voi non avete più bisogno di cercare il chiarimento in pagine scritte; comunicate ora faccia a faccia con l’informazione vivente. Ottenete così la conoscenza suprema dagli esseri viventi che sono i suoi custodi finali.

(302.2) 27:5.3 Quando individuerete il supernafino che è esattamente ciò che desiderate verificare, troverete disponibili tutti i fatti conosciuti di tutti gli universi, perché questi custodi della conoscenza sono i compendi viventi e conclusivi della vasta rete di angeli registratori, che si estende dai serafini e dai seconafini degli universi locali e dei superuniversi ai capi archivisti dei supernafini terziari di Havona. E questo accumulo vivente di conoscenza è distinto dagli archivi ufficiali del Paradiso, che sono il sommario cumulativo della storia universale.

(302.3) 27:5.4 La saggezza della verità ha origine nella divinità dell’universo centrale, ma la conoscenza, la conoscenza esperienziale, ha in larga misura i suoi inizi nei domini del tempo e dello spazio — da qui la necessità di mantenere le vaste organizzazioni superuniversali dei serafini e dei supernafini registratori sotto il patrocinio degli Archivisti Celesti.

(302.4) 27:5.5 Questi supernafini primari che posseggono per inerenza la conoscenza universale sono anche responsabili della sua organizzazione e classificazione. Poiché essi costituiscono la biblioteca vivente di riferimento dell’universo degli universi, hanno classificato la conoscenza in sette grandi ordini, ciascuno dei quali con circa un milione di suddivisioni. La facilità con la quale i residenti in Paradiso possono consultare questa vasta riserva di conoscenza è unicamente dovuta ai saggi e volontari sforzi dei custodi della conoscenza. Questi custodi sono anche gli insegnanti eccelsi dell’universo centrale. Essi distribuiscono liberamente i loro tesori viventi a tutti gli esseri su ciascuno dei circuiti di Havona, e sono largamente utilizzati, benché indirettamente, dai tribunali degli Antichi dei Giorni. Ma questa biblioteca vivente, che è a disposizione dell’universo centrale e dei superuniversi, non è accessibile alle creazioni locali. I benefici della conoscenza paradisiaca si ottengono negli universi locali solo per via indiretta e per riflettività.

(302.5) 27:6.1 Dopo la soddisfazione suprema dell’adorazione c’è la gioia della filosofia. Per quanto ci si elevi e per quanto lontano si avanzi rimarranno sempre mille misteri che richiedono, per tentarne la risoluzione, l’impiego della filosofia.

(302.6) 27:6.2 I maestri di filosofia del Paradiso provano grande diletto nel guidare le menti dei suoi abitanti, sia nativi che ascendenti, nell’esaltante impegno di cercare di risolvere i problemi universali. Questi maestri superafici di filosofia sono i “saggi del cielo”, gli esseri di saggezza che fanno uso della verità della conoscenza e dei fatti dell’esperienza nei loro sforzi per vincere l’incognito. Con loro la conoscenza raggiunge la verità e l’esperienza si eleva a saggezza. In Paradiso le personalità ascendenti dello spazio fanno l’esperienza dei vertici dell’essere: hanno la conoscenza; conoscono la verità; possono filosofare — pensare la verità; possono anche cercare di abbracciare i concetti dell’Ultimo e tentare di afferrare le tecniche degli Assoluti.

(303.1) 27:6.3 All’estremità meridionale del vasto dominio del Paradiso i maestri di filosofia conducono dei corsi approfonditi nelle settanta divisioni funzionali della saggezza. Qui essi discutono sui piani e sui disegni dell’Infinità e cercano di coordinare le esperienze, e di ricomporre la conoscenza, di tutti coloro che hanno accesso alla loro saggezza. Essi hanno sviluppato una capacità altamente specializzata nei confronti dei vari problemi dell’universo, ma le loro conclusioni finali sono sempre in accordo uniforme.

(303.2) 27:6.4 Questi filosofi del Paradiso impiegano ogni metodo possibile d’istruzione, inclusa la tecnica grafica superiore di Havona e certi metodi del Paradiso di comunicazione delle informazioni. Tutte tali tecniche superiori per impartire conoscenza e per trasmettere idee superano totalmente la capacità di comprensione anche della mente umana più altamente sviluppata. Un’ora d’istruzione in Paradiso equivarrebbe a diecimila anni dei metodi mnemotecnici di Urantia. Voi non potete afferrare queste tecniche di comunicazione e non c’è assolutamente nulla nell’esperienza umana cui possano essere paragonate, niente cui possano assomigliare.

(303.3) 27:6.5 I maestri di filosofia provano un piacere supremo nel comunicare la loro interpretazione dell’universo degli universi agli esseri che sono ascesi dai mondi dello spazio. E sebbene la filosofia non possa mai essere così ferma nelle sue conclusioni quanto i fatti della conoscenza e le verità dell’esperienza, tuttavia, quando avrete ascoltato le dissertazioni di questi supernafini primari sui problemi irrisolti dell’eternità e sui compimenti degli Assoluti, proverete una soddisfazione certa e duratura riguardo a tali questioni non risolte.

(303.4) 27:6.6 Queste attività intellettuali del Paradiso non vengono trasmesse; la filosofia della perfezione è a disposizione solo di coloro che sono personalmente presenti. Le creazioni circostanti conoscono questi insegnamenti soltanto tramite coloro che sono passati per questa esperienza e che hanno portato successivamente fuori questa saggezza negli universi dello spazio.

(303.5) 27:7.1 L’adorazione è il più alto privilegio ed il primo dovere di tutte le intelligenze create. L’adorazione è l’atto cosciente e gioioso di riconoscere ed accettare la verità ed il fatto delle relazioni intime e personali dei Creatori con le loro creature. La qualità dell’adorazione è determinata dalla profondità di percezione della creatura. E a mano a mano che la conoscenza del carattere infinito degli Dei progredisce, l’atto di adorazione diventa sempre più onnicomprensivo sino a raggiungere infine la gloria del diletto esperienziale più elevato e del più squisito piacere conosciuti dagli esseri creati.

(303.6) 27:7.2 Benché l’Isola del Paradiso contenga certi luoghi per l’adorazione, essa è piuttosto un vasto santuario di divino servizio. L’adorazione è la passione principale e dominante di tutti coloro che si elevano alle sue rive beate — l’effervescenza spontanea degli esseri che hanno appreso abbastanza su Dio da raggiungere la sua presenza. Cerchio dopo cerchio, nel corso del viaggio verso l’interno attraverso Havona, l’adorazione è una passione che cresce fino a che in Paradiso diventa necessario dirigere e controllare altrimenti la sua espressione.

(304.1) 27:7.3 Gli slanci di adorazione suprema e di lode spirituale che si godono in Paradiso, siano essi periodici, spontanei, di gruppo o di altre particolarità, sono condotti sotto la guida di un corpo speciale di supernafini primari. Sotto la direzione di questi conduttori di adorazione, tale omaggio raggiunge l’obiettivo della creatura di una soddisfazione suprema e raggiunge le altezze di una sublime perfezione di autoespressione e godimento personale. Tutti i supernafini primari anelano ad essere conduttori di adorazione; e tutti gli esseri ascendenti sarebbero lieti di restare per sempre in atteggiamento di adorazione se i capi di destinazione non disperdessero periodicamente questi raggruppamenti. Ma a nessun essere ascendente è mai richiesto di svolgere i propri incarichi di servizio eterno prima di aver raggiunto la piena soddisfazione nell’adorazione.

(304.2) 27:7.4 È compito dei conduttori di adorazione insegnare alle creature ascendenti come adorare in modo che possano essere in grado di acquisire detta soddisfazione di autoespressione ed allo stesso tempo di poter prestare attenzione alle attività essenziali del regime del Paradiso. Senza miglioramento nella tecnica di adorazione, il comune mortale che raggiunge il Paradiso impiegherebbe centinaia di anni per dare piena e soddisfacente espressione ai suoi sentimenti di apprezzamento intelligente e di gratitudine crescente. I conduttori di adorazione aprono vie d’espressione nuove e fino ad allora sconosciute affinché questi meravigliosi figli del grembo dello spazio e del travaglio del tempo riescano ad ottenere le piene soddisfazioni dell’adorazione in un tempo molto più breve.

(304.3) 27:7.5 Tutte le arti di tutti gli esseri dell’intero universo, che sono idonee ad intensificare ed esaltare le capacità di autoespressione e di comunicazione dell’apprezzamento, sono impiegate al loro massimo grado nell’adorazione delle Deità del Paradiso. L’adorazione è la gioia più grande dell’esistenza in Paradiso; essa è il passatempo vivificante del Paradiso. L’effetto che produce lo svago per la vostra mente affaticata sulla terra, l’adorazione lo produrrà in Paradiso per la vostra anima perfezionata. Il modo di adorare in Paradiso supera totalmente la comprensione umana, ma voi potete cominciare ad apprezzarne lo spirito anche quaggiù su Urantia, perché gli spiriti degli Dei dimorano già in voi, si librano su di voi e vi stimolano alla vera adorazione.

(304.4) 27:7.6 Vi sono in Paradiso tempi e luoghi stabiliti per l’adorazione, ma questi non sono sufficienti ad accogliere il traboccare sempre crescente delle emozioni spirituali dovute alla comprensione sempre maggiore ed al riconoscimento in espansione della divinità degli splendidi esseri che compiono l’ascensione esperienziale verso l’Isola eterna. Dai tempi di Grandfanda i supernafini non sono mai stati in grado di contenere completamente lo spirito di adorazione in Paradiso. C’è sempre un eccesso di adorazione rispetto a quanto si è preparati per essa. E ciò deriva dal fatto che le personalità intrinsecamente perfette non possono mai valutare pienamente le straordinarie reazioni emotive spirituali degli esseri che hanno, lentamente e faticosamente, progredito verso la gloria del Paradiso partendo dalle profonde tenebre spirituali dei mondi inferiori del tempo e dello spazio. Quando questi angeli e questi mortali del tempo raggiungono la presenza delle Potenze del Paradiso, si manifesta l’espressione delle emozioni accumulate per ere, uno spettacolo che sbalordisce gli angeli del Paradiso e che provoca suprema gioia di soddisfazione divina nelle Deità del Paradiso.

(304.5) 27:7.7 Talvolta tutto il Paradiso viene sommerso da una marea dominante di espressione spirituale e adoratrice. Spesso i conduttori di adorazione non riescono a controllare questi fenomeni fino all’apparizione della triplice fluttuazione luminosa della dimora della Deità, significante che il cuore divino degli Dei è stato pienamente e completamente soddisfatto dall’adorazione sincera dei residenti del Paradiso, i perfetti cittadini di gloria e le creature ascendenti del tempo. Quale trionfo di tecnica! Quale fruttificazione del piano e proposito eterni degli Dei quando l’amore intelligente del figlio creatura dà piena soddisfazione all’amore infinito del Padre Creatore!

(305.1) 27:7.8 Dopo aver raggiunto la soddisfazione suprema della pienezza dell’adorazione, voi siete qualificati per l’ammissione al Corpo della Finalità. La carriera ascendente è quasi terminata e si prepara la celebrazione del settimo giubileo. Il primo giubileo segnò l’accordo del mortale con l’Aggiustatore di Pensiero quando fu sancita l’intenzione di sopravvivere; il secondo fu il risveglio alla vita morontiale; il terzo fu la fusione con l’Aggiustatore di Pensiero; il quarto fu il risveglio in Havona; il quinto celebrò la scoperta del Padre Universale; ed il sesto giubileo fu la circostanza del risveglio in Paradiso dall’assopimento finale del transito del tempo. Il settimo giubileo segna l’entrata nel corpo dei finalitari mortali e l’inizio del servizio dell’eternità. Il raggiungimento del settimo stadio di realizzazione spirituale da parte di un finalitario segnerà probabilmente la celebrazione del primo dei giubilei dell’eternità.

(305.2) 27:7.9 Così termina la storia dei supernafini del Paradiso, l’ordine più elevato di tutti gli spiriti tutelari, gli esseri che, come classe universale, vi accompagnano sempre dal mondo della vostra origine sino a quando sarete infine salutati dai conduttori di adorazione, allorché presterete giuramento eterno alla Trinità e sarete arruolati nel Corpo dei Mortali della Finalità.

(305.3) 27:7.10 Il servizio perpetuo della Trinità del Paradiso sta per incominciare; ed ora il finalitario è faccia a faccia con la sfida di Dio l’Ultimo.

(305.4) 27:7.11 [Presentato da un Perfettore di Saggezza proveniente da Uversa.]


 

(306.1) 28:0.1 COME i supernafini sono le schiere angeliche dell’universo centrale ed i serafini quelle degli universi locali, così i seconafini sono gli spiriti tutelari dei superuniversi. Tuttavia, per grado di divinità e potenziale di supremazia, questi figli degli Spiriti Riflettivi sono molto più simili ai supernafini che ai serafini. Essi non servono da soli nelle supercreazioni, e le attività svolte dai loro associati non rivelati sono numerose ed affascinanti.

(306.2) 28:0.2 Nel modo in cui sono presentati in queste esposizioni, gli spiriti tutelari dei superuniversi comprendono i tre ordini seguenti:

(306.3) 28:0.3 1. I Seconafini.

(306.4) 28:0.4 2. I Terziafini.

(306.5) 28:0.5 3. Gli Onniafini.

(306.6) 28:0.6 Poiché gli ultimi due ordini non sono così direttamente coinvolti nel piano ascendente di progressione dei mortali, saranno trattati brevemente prima di considerare in modo più esteso i seconafini. Tecnicamente né i terziafini né gli onniafini sono spiriti tutelari dei superuniversi, anche se entrambi servono come ministri spirituali in questi domini.

(306.7) 28:1.1 Questi angeli eminenti sono registrati nelle capitali dei superuniversi, e nonostante servano nelle creazioni locali, sono tecnicamente residenti in queste capitali di superuniverso giacché non sono nativi degli universi locali. I terziafini sono figli dello Spirito Infinito e sono personalizzati in Paradiso in gruppi di mille. Questi esseri celesti di un’originalità divina e di una versatilità quasi suprema sono il dono dello Spirito Infinito ai Figli Creatori di Dio.

(306.8) 28:1.2 Quando un Figlio Micael viene staccato dal regime parentale del Paradiso ed è preparato a partire per l’avventura universale dello spazio, lo Spirito Infinito genera un gruppo di mille di questi spiriti compagni. E questi maestosi terziafini accompagnano tale Figlio Creatore quando intraprende l’avventura di organizzare un universo.

(306.9) 28:1.3 Durante tutto il periodo iniziale di costruzione di un universo, questi mille terziafini sono il solo gruppo personale di un Figlio Creatore. Essi acquisiscono una grandissima esperienza come assistenti di un Figlio durante le movimentate ere d’assemblaggio di un universo e di altre manipolazioni astronomiche. Essi servono a fianco del Figlio Creatore fino al giorno della personalizzazione del Radioso Astro del Mattino, il primogenito di un universo locale. A questo punto sono presentate ed accettate le dimissioni ufficiali dei terziafini. E all’apparizione degli ordini iniziali di vita angelica nativa, essi si ritirano dal servizio attivo nell’universo locale e diventano gli agenti di collegamento tra il Figlio Creatore a cui erano precedentemente assegnati e gli Antichi dei Giorni del superuniverso interessato.

(307.1) 28:2.1 Gli onniafini sono creati dallo Spirito Infinito in collaborazione con i Sette Esecutivi Supremi e sono i servitori ed i messaggeri esclusivi di questi stessi Esecutivi Supremi. Gli onniafini svolgono incarichi nel grande universo, ed in Orvonton il loro corpo mantiene un quartier generale nelle regioni settentrionali di Uversa, dove risiedono come colonia speciale di cortesia. Essi non sono registrati su Uversa, né sono assegnati alla nostra amministrazione; e neppure hanno direttamente a che fare con il piano ascendente di progressione dei mortali.

(307.2) 28:2.2 Gli onniafini si occupano interamente della sorveglianza dei superuniversi nell’interesse di una coordinazione amministrativa, dal punto di vista dei Sette Esecutivi Supremi. La nostra colonia di onniafini su Uversa riceve istruzioni soltanto dall’Esecutivo Supremo di Orvonton e risponde solo a lui; questi risiede sulla sfera amministrativa congiunta numero sette nell’anello esterno dei satelliti del Paradiso.

(307.3) 28:3.1 Le schiere secorafiche sono originate dai sette Spiriti Riflettivi assegnati alla capitale di ciascun superuniverso. C’è una precisa tecnica di reazione del Paradiso associata alla creazione di questi angeli in gruppi di sette. In ciascun gruppo di sette vi sono sempre un seconafino primario, tre secondari e tre terziari; essi si personalizzano sempre in questa esatta proporzione. Quando sette di questi seconafini sono creati, uno, il primario, è assegnato al servizio degli Antichi dei Giorni. I tre angeli secondari sono associati a tre gruppi di amministratori originari del Paradiso che operano nei supergoverni: i Consiglieri Divini, i Perfettori di Saggezza ed i Censori Universali. I tre angeli terziari sono assegnati agli associati trinitizzati ascendenti dei governanti del superuniverso: i Possenti Messaggeri, gli Elevati in Autorità ed i Privi di Nome e Numero.

(307.4) 28:3.2 Questi seconafini dei superuniversi sono la progenie degli Spiriti Riflettivi e perciò la riflettività è insita nella loro natura. Essi reagiscono riflettivamente a tutte le fasi di ogni creatura avente origine dalla Terza Sorgente e Centro e dai Figli Creatori Paradisiaci, ma non sono direttamente riflettivi degli esseri e delle entità, personali od altro, originati soltanto dalla Prima Sorgente e Centro. Noi possediamo numerose prove dell’esistenza reale dei circuiti universali d’informazione dello Spirito Infinito, ma anche se non avessimo nessun’altra prova, le prestazioni riflettive dei seconafini sarebbero del tutto sufficienti per dimostrare la realtà della presenza universale della mente infinita dell’Attore Congiunto.

(307.5) 28:4.1 I seconafini primari assegnati agli Antichi dei Giorni sono specchi viventi al servizio di questi governanti trini. Pensate che cosa significa nell’economia di un superuniverso essere in grado di rivolgersi, per così dire, verso uno specchio vivente e vedervi ed udirvi le risposte sicure di un altro essere distante mille o centomila anni luce, e fare tutto ciò istantaneamente e senza errore. Gli archivi sono essenziali per la conduzione degli universi, le trasmissioni sono funzionali, il lavoro dei Messaggeri Solitari e di altri messaggeri è molto utile, ma gli Antichi dei Giorni, dalla loro posizione intermedia tra i mondi abitati ed il Paradiso — tra l’uomo e Dio — possono guardare istantaneamente entrambe le parti, udire entrambe le parti, e conoscere entrambe le parti.

(308.1) 28:4.2 Questa capacità — di udire e di vedere, per così dire, tutte le cose — può essere perfettamente realizzata nei superuniversi soltanto dagli Antichi dei Giorni e solo sui loro rispettivi mondi capitale. Vi sono tuttavia dei limiti: da Uversa questa comunicazione è limitata ai mondi e agli universi di Orvonton, e benché sia inoperante tra i superuniversi, questa stessa tecnica riflettiva mantiene ciascuno di loro in stretto contatto con l’universo centrale e con il Paradiso. I sette supergoverni, sebbene singolarmente separati, sono in tal modo perfettamente riflettivi dell’autorità superiore e sono totalmente comprensivi, come pure perfettamente al corrente, dei bisogni inferiori.

(308.2) 28:4.3 I seconafini primari hanno tendenza per intrinseca natura ad orientarsi verso sette tipi di servizio, ed è cosa utile che la prima serie di quest’ordine sia dotata in modo da interpretare per inerenza la mente dello Spirito per gli Antichi dei Giorni:

(308.3) 28:4.4 1. La Voce dell’Attore Congiunto. In ogni superuniverso il primo seconafino primario ed ogni settimo di tale ordine creato a partire da questo mostrano un alto grado di adattabilità a comprendere ed interpretare la mente dello Spirito Infinito per gli Antichi dei Giorni ed i loro associati nei supergoverni. Ciò è di grande utilità nelle capitali dei superuniversi perché, a differenza delle creazioni locali con le loro Divine Ministre, la sede di un supergoverno non dispone di una personalizzazione specifica dello Spirito Infinito. Perciò queste voci secorafiche sono le più vicine ad essere le rappresentanti personali della Terza Sorgente e Centro su tali sfere capitale. È vero che vi sono i sette Spiriti Riflettivi, ma queste madri delle schiere secorafiche riflettono l’Attore Congiunto in modo meno fedele ed automatico rispetto ai Sette Spiriti Maestri.

(308.4) 28:4.5 2. La Voce dei Sette Spiriti Maestri. Il secondo seconafino primario ed ogni settimo a partire da questo hanno tendenza a mostrare le nature e le reazioni collettive dei Sette Spiriti Maestri. Benché ogni Spirito Maestro sia già rappresentato nella capitale di un superuniverso da uno dei sette Spiriti Riflettivi assegnateli, tale rappresentazione è individuale, non collettiva. Collettivamente essi sono presenti solo per riflettività; perciò gli Spiriti Maestri accolgono di buon grado i servizi di questi angeli altamente personali, la seconda serie dei seconafini primari, che sono così adatti a rappresentarli presso gli Antichi dei Giorni.

(308.5) 28:4.6 3. La Voce dei Figli Creatori. Lo Spirito Infinito deve aver avuto qualcosa a che fare con la creazione o la preparazione dei Figli del Paradiso dell’ordine di Micael, perché il terzo seconafino primario ed ogni settimo delle serie a partire da questo possiedono il dono straordinario di essere riflettivi della mente di questi Figli Creatori. Se gli Antichi dei Giorni volessero conoscere — conoscere realmente — l’atteggiamento di Micael di Nebadon nei confronti di una questione in esame, non avrebbero bisogno di chiamarlo sulle linee dello spazio, basta solo chiamare il Capo delle Voci di Nebadon, il quale, su richiesta, presenterà il seconafino di registrazione di Micael, e gli Antichi dei Giorni percepiranno all’istante la voce del Figlio Maestro di Nebadon.

(309.1) 28:4.7 Nessun altro ordine di filiazione è “riflettibile” in questo modo e nessun altro ordine di angeli può funzionare in maniera simile. Noi non comprendiamo pienamente il modo esatto in cui ciò è compiuto ed io dubito molto che gli stessi Figli Creatori lo comprendano del tutto. Ma sappiamo con certezza che funziona, e sappiamo anche che opera infallibilmente in modo appropriato, perché in tutta la storia di Uversa le voci secorafiche non hanno mai sbagliato nelle loro presentazioni.

(309.2) 28:4.8 Voi cominciate a vedere qui qualcosa del modo in cui la divinità ingloba lo spazio del tempo e controlla il tempo dello spazio. Riuscite qui a dare uno dei vostri primi rapidi sguardi alla tecnica del ciclo dell’eternità, che diverge per il momento al fine di assistere i figli del tempo nel loro compito di superare i difficili ostacoli dello spazio. E questi fenomeni si aggiungono alla tecnica universale stabilita degli Spiriti Riflettivi.

(309.3) 28:4.9 Sebbene apparentemente privi della presenza personale degli Spiriti Maestri sopra e dei Figli Creatori sotto, gli Antichi dei Giorni hanno a loro disposizione degli esseri viventi sincronizzati con i meccanismi cosmici di perfezione riflettiva e di precisione assoluta, per mezzo dei quali possono godere della presenza riflettiva di tutti quegli esseri elevati a cui si nega la presenza personale. Grazie a questi mezzi e ad altri a voi sconosciuti, Dio è potenzialmente presente nelle capitali dei superuniversi.

(309.4) 28:4.10 Gli Antichi dei Giorni deducono perfettamente la volontà del Padre equiparando la voce-lampo dello Spirito proveniente dall’alto con le voci-lampo dei Micael provenienti dal basso. In tal modo essi possono essere infallibilmente certi di valutare la volontà del Padre in merito agli affari amministrativi degli universi locali. Ma per dedurre la volontà di uno degli Dei a partire dalla conoscenza degli altri due, i tre Antichi dei Giorni devono agire insieme; due soltanto non sarebbero in grado di ottenere la risposta. Per questa ragione, anche se non ve ne fossero altre, i superuniversi sono sempre presieduti da tre Antichi dei Giorni e non da uno o da due.

(309.5) 28:4.11 4. La Voce delle Schiere Angeliche. Il quarto seconafino primario ed ogni settimo a partire da questo mostrano di essere angeli particolarmente sensibili ai sentimenti di tutti gli ordini di angeli, compresi i supernafini sopra di loro ed i serafini al di sotto. L’atteggiamento di ogni angelo comandante o supervisore può così essere immediatamente disponibile per essere esaminato in qualunque riunione degli Antichi dei Giorni. Non passa mai un giorno sul vostro mondo in cui il capo dei serafini di Urantia non sia reso cosciente del fenomeno del trasferimento riflettivo, che non sia sollecitato da Uversa per qualche motivo. Ma a meno di essere preavvertito da un Messaggero Solitario, rimane completamente ignorante di ciò che si è cercato e di come si è ottenuto. Questi spiriti tutelari del tempo forniscono costantemente un tipo di testimonianza inconscia e perciò certamente imparziale riguardo all’infinita serie di materie che impegnano l’attenzione ed il consiglio degli Antichi dei Giorni e dei loro associati.

(309.6) 28:4.12 5. I Ricevitori di Trasmissioni. C’è una categoria speciale di messaggi trasmessi che sono ricevuti soltanto da questi seconafini primari. Benché non siano gli addetti regolari alle trasmissioni di Uversa, essi lavorano in collegamento con gli angeli delle voci riflettive al fine di sincronizzare la visione riflettiva degli Antichi dei Giorni con certi messaggi effettivi che arrivano sui circuiti stabiliti di comunicazione universale. I ricevitori di trasmissioni sono i quinti di serie, il quinto seconafino primario creato ed ogni settimo a partire da questo.

(310.1) 28:4.13 6. Le Personalità Trasportatrici. Questi sono i seconafini che trasportano i pellegrini del tempo dai mondi capitale dei superuniversi fino al cerchio esterno di Havona. Essi sono il corpo trasportatore dei superuniversi, che opera verso l’interno fino al Paradiso e verso l’esterno fino ai mondi dei loro rispettivi settori. Questo corpo è composto dal sesto seconafino primario e da ogni settimo creato successivamente.

(310.2) 28:4.14 7. Il Corpo di Riserva. Un vastissimo gruppo di seconafini, i settimi delle serie dei primari, è tenuto in riserva per i compiti non classificati e per gli incarichi d’emergenza nei regni. Non essendo altamente specializzati, essi possono operare abbastanza bene in qualsiasi funzione dei loro vari associati, ma tale lavoro specializzato è svolto solo nei casi d’emergenza. I loro compiti usuali sono il compimento di quei doveri generali di un superuniverso che non rientrano nelle attribuzioni degli angeli con incarico specifico.

(310.3) 28:5.1 I seconafini dell’ordine secondario non sono meno riflettivi dei loro compagni primari. Nel caso dei seconafini, il fatto di essere classificati primari, secondari e terziari non indica una differenza di status o di funzione, denota semplicemente degli ordini di procedura. Nelle loro attività tutti e tre i gruppi mostrano qualità identiche.

(310.4) 28:5.2 I sette tipi riflettivi di seconafini secondari sono assegnati al servizio degli associati coordinati di origine trinitaria degli Antichi dei Giorni nel modo seguente:

(310.5) 28:5.3 Ai Perfettori di Saggezza — le Voci della Saggezza, le Anime della Filosofia e le Unioni delle Anime.

(310.6) 28:5.4 Ai Consiglieri Divini — i Cuori del Consiglio, le Gioie dell’Esistenza e le Soddisfazioni del Servizio.

(310.7) 28:5.5 Ai Censori Universali — i Discernitori degli Spiriti.

(310.8) 28:5.6 Come l’ordine primario, questo gruppo è creato per serie; cioè il primo nato era una Voce della Saggezza, analogamente al settimo successivo, e così con gli altri sei tipi di questi angeli riflettivi.

(310.9) 28:5.7 1. La Voce della Saggezza. Alcuni di questi seconafini sono in perpetuo collegamento con le biblioteche viventi del Paradiso, i custodi della conoscenza facenti parte dei supernafini primari. Nel servizio riflettivo specializzato le Voci della Saggezza sono concentrazioni e focalizzazioni viventi, aggiornate, complete e totalmente affidabili della saggezza coordinata dell’universo degli universi. Di fronte al volume quasi infinito d’informazioni circolanti sui circuiti principali dei superuniversi, questi esseri meravigliosi sono talmente riflettivi e selettivi, così sensibili, da essere in grado di separare e ricevere l’essenza della saggezza e di trasmettere senza errori questi gioielli di attività mentale ai loro superiori, i Perfettori di Saggezza. Ed essi operano in modo tale che i Perfettori di Saggezza non solo odono le espressioni reali ed originali di tale saggezza, ma vedono anche riflettivamente gli esseri stessi, di origine superiore od inferiore, che l’hanno espressa.

(310.10) 28:5.8 Sta scritto: “Se un uomo manca di saggezza, che chieda.” Su Uversa, quando diventa necessario giungere a decisioni sagge nelle situazioni confuse dei complessi affari del governo di un superuniverso, quando devono essere applicate sia la saggezza della perfezione che della praticabilità, allora i Perfettori di Saggezza convocano una batteria di Voci della Saggezza e, con la consumata abilità del loro ordine, sincronizzano ed orientano in modo tale questi ricevitori viventi della saggezza che sta nelle menti e che circola nell’universo degli universi, che immediatamente da queste voci secorafiche esce una corrente di saggezza divina proveniente dall’universo soprastante ed un fiume di saggezza pratica proveniente dalle menti più elevate degli universi sottostanti.

(311.1) 28:5.9 Se insorge confusione riguardo all’armonizzazione di queste due versioni della saggezza, è fatto subito appello ai Consiglieri Divini, che decidono all’istante sulla combinazione appropriata del modo di procedere. Se c’è qualche dubbio sull’autenticità di qualcosa proveniente dai regni in cui si è diffusa una ribellione, ci si appella ai Censori, i quali, con i loro Discernitori degli Spiriti, sono in grado di determinare immediatamente “quale genere di spirito” ha attivato il consulente. In tal modo la saggezza delle ere e l’intelletto del momento sono sempre presenti negli Antichi dei Giorni, come un libro aperto davanti al loro sguardo benevolo.

(311.2) 28:5.10 Voi potete comprendere solo vagamente che cosa significhi tutto ciò per coloro che sono responsabili della conduzione dei governi dei superuniversi. L’immensità e la portata di queste operazioni sono totalmente al di là della concezione finita. Quando voi sarete, come io sono stato ripetutamente, nelle sale speciali di ricezione del tempio della saggezza su Uversa e vedrete tutto ciò verificarsi effettivamente, sarete spinti all’adorazione dalla perfezione della complessità e dalla sicurezza del funzionamento delle comunicazioni interplanetarie degli universi. Renderete omaggio alla saggezza divina e alla bontà degli Dei, che fanno dei piani e li mettono in esecuzione con una tecnica così stupenda. E queste cose avvengono effettivamente come io le ho descritte.

(311.3) 28:5.11 2. L’Anima della Filosofia. Questi meravigliosi educatori sono anch’essi assegnati ai Perfettori di Saggezza e, quando non hanno ricevuto altre direttive, restano in sincronia focale con i maestri di filosofia del Paradiso. Immaginate di porvi, per così dire, davanti ad un enorme specchio vivente e che invece di scorgervi le sembianze del vostro io finito e materiale percepiate un’immagine della saggezza della divinità e della filosofia del Paradiso. E se si desidera “incarnare” questa filosofia di perfezione, di diluirla in modo da renderne possibile l’applicazione alle umili genti dei mondi inferiori, e da esse assimilabile, questi specchi viventi devono solo girare le loro facce verso il basso per riflettere i criteri ed i bisogni di un altro mondo o di un altro universo.

(311.4) 28:5.12 Mediante queste stesse tecniche i Perfettori di Saggezza adattano le loro decisioni e raccomandazioni ai bisogni reali e alle condizioni effettive dei popoli e dei mondi presi in considerazione, ed agiscono sempre di concerto con i Consiglieri Divini ed i Censori Universali. Ma la sublime completezza di queste operazioni supera anche la mia capacità di comprensione.

(311.5) 28:5.13 3. L’Unione delle Anime. A completamento del personale trino assegnato ai Perfettori di Saggezza vi sono questi riflettori degli ideali e dello status delle relazioni etiche. Tra tutti i problemi dell’universo che richiedono l’esercizio di una saggezza completa basata sull’esperienza e sull’adattabilità, non ve ne sono di più importanti di quelli che sorgono dalle relazioni e dalle associazioni tra esseri intelligenti. Sia nelle associazioni umane del commercio e dello scambio, nell’amicizia e nel matrimonio, che nei rapporti tra schiere angeliche, continuano ad insorgere piccole frizioni, malintesi minori troppo insignificanti per impegnare l’attenzione dei conciliatori, ma sufficientemente irritanti e di disturbo da nuocere al buon andamento dell’universo se gli si permette di moltiplicarsi e di perdurare. Per questo i Perfettori di Saggezza mettono a disposizione la saggia esperienza del loro ordine come “olio di riconciliazione” per un intero superuniverso. In tutto questo lavoro tali saggi esseri dei superuniversi sono abilmente aiutati dai loro associati riflettivi, le Unioni delle Anime, che rendono accessibili le informazioni correnti concernenti lo status dell’universo e che rappresentano allo stesso tempo l’ideale paradisiaco per la soluzione migliore di questi imbarazzanti problemi. Quando non sono specificamente orientati altrove, questi seconafini restano in collegamento riflettivo con gli interpreti di etica del Paradiso.

(312.1) 28:5.14 Questi sono gli angeli che incoraggiano e promuovono il lavoro di gruppo in tutto Orvonton. Una delle più importanti lezioni da apprendere durante la vostra carriera di mortale è quella del lavoro di gruppo. Le sfere di perfezione sono popolate da coloro che hanno imparato quest’arte di lavorare con altri esseri. Sono pochi gli incarichi nell’universo per un servitore solitario. Più in alto ascenderete più soli sarete, se non siete temporaneamente associati ai vostri compagni.

(312.2) 28:5.15 4. Il Cuore del Consiglio. Questo è il primo gruppo di tali geni riflettivi ad essere posto sotto la supervisione dei Consiglieri Divini. I seconafini di questo tipo sono in possesso dei fatti dello spazio in quanto selezionano questi dati nei circuiti del tempo. Essi sono particolarmente riflettivi dei coordinatori superafici d’informazioni, ma sono anche selettivamente riflettivi del consiglio di tutti gli esseri, sia di elevata che di umile condizione. Ogniqualvolta i Consiglieri Divini sono chiamati a dare dei pareri o a prendere delle decisioni importanti è richiesta immediatamente un’assemblea dei Cuori del Consiglio, e subito viene emessa una decisione che incorpora effettivamente la saggezza ed il parere coordinati delle menti più competenti dell’intero superuniverso, tutti censurati e riveduti alla luce del consiglio delle menti superiori di Havona ed anche del Paradiso.

(312.3) 28:5.16 5. La Gioia dell’Esistenza. Per loro natura questi esseri sono in sintonia riflettiva con i supervisori superafici di armonia in alto e con certi serafini in basso, ma è difficile spiegare con esattezza che cosa fanno realmente i membri di questo interessante gruppo. Le loro attività principali sono indirizzate verso la promozione di reazioni di gioia tra i vari ordini delle schiere angeliche e le creature inferiori dotate di volontà. I Consiglieri Divini, ai quali sono assegnati, raramente li utilizzano per trovare una gioia specifica. In modo più generale ed in collaborazione con i direttori di retrospezione essi operano come centri di smistamento della gioia, cercando di elevare le reazioni di piacere dei regni con il tentare di migliorare il senso dell’umorismo e di sviluppare così un umorismo superiore tra i mortali e gli angeli. Essi si sforzano di dimostrare che c’è una gioia intrinseca nell’esistenza che dispone del libero arbitrio, indipendente da tutte le influenze estranee; e ci riescono, anche se incontrano grandi difficoltà nell’inculcare questa verità nella mente degli uomini primitivi. Le personalità spirituali più elevate e gli angeli rispondono più prontamente a questi sforzi educativi.

(312.4) 28:5.17 6. La Soddisfazione del Servizio. Questi angeli sono altamente riflettivi dell’atteggiamento dei direttori di comportamento del Paradiso, ed operando in modo molto simile alle Gioie dell’Esistenza, si sforzano di accrescere il valore del servizio e di aumentare le soddisfazioni che ne possono derivare. Essi hanno contribuito molto a valorizzare le differite ricompense insite nel servizio altruista, il servizio per l’espansione del regno della verità.

(312.5) 28:5.18 I Consiglieri Divini, ai quali quest’ordine è assegnato, li impiegano per riflettere da un mondo ad un altro i benefici che possono derivare dal servizio spirituale. Ed utilizzando le prestazioni del migliore per ispirare ed incoraggiare il mediocre, questi seconafini contribuiscono immensamente alla qualità del servizio devoto nei superuniversi. Viene fatto un uso efficace dello spirito di fraterna competizione facendo circolare in ciascun mondo le informazioni su ciò che gli altri, particolarmente i migliori, fanno. Una rivalità vivificante e salutare viene promossa anche tra le schiere serafiche.

(313.1) 28:5.19 7. Il Discernitore degli Spiriti. Esiste un collegamento speciale tra i consiglieri e consulenti del secondo cerchio di Havona e questi angeli riflettivi. Essi sono i soli seconafini assegnati ai Censori Universali, ma sono probabilmente i più straordinariamente specializzati tra tutti i loro compagni. Indipendentemente dalla fonte o dal canale d’informazione, e per quanto debole sia la prova posseduta, quando essa è sottoposta al loro esame riflettivo, questi discernitori c’informano subito sul vero motivo, sull’effettivo scopo e sulla natura reale della sua origine. Io resto ammirato davanti al meraviglioso funzionamento di questi angeli, che riflettono in modo così infallibile il vero carattere morale e spirituale di qualunque individuo oggetto di una tale messa a fuoco.

(313.2) 28:5.20 I Discernitori degli Spiriti eseguono questi servizi complessi grazie alla loro innata “intuizione spirituale”, se posso usare tali termini nel tentativo di trasmettere alla mente umana l’idea che questi angeli riflettivi agiscono in tal modo intuitivamente, per loro stessa natura ed in modo infallibile. Quando i Censori Universali osservano queste presentazioni, si trovano di fronte all’anima messa a nudo dell’individuo riflesso. E questa stessa certezza e perfezione dell’immagine ritratta spiegano in parte perché i Censori possono sempre operare così giustamente come giudici equi. I discernitori accompagnano sempre i Censori in ogni missione fuori di Uversa, e sono altrettanto efficaci negli universi quanto nel loro quartiere generale di Uversa.

(313.3) 28:5.21 Io vi assicuro che tutte queste operazioni del mondo spirituale sono reali, che avvengono in accordo con gli usi stabiliti ed in armonia con le leggi immutabili dei domini universali. Gli esseri di ogni nuovo ordine creato, immediatamente dopo aver ricevuto il soffio della vita, sono istantaneamente riflessi nell’alto. Un ritratto vivente della natura e del potenziale della creatura viene trasmesso come un lampo nella capitale del superuniverso. In tal modo, per mezzo dei discernitori, i Censori sono pienamente informati su “quale tipo di spirito” esatto è stato generato sui mondi dello spazio.

(313.4) 28:5.22 Così avviene per gli uomini mortali: lo Spirito Madre di Salvington vi conosce pienamente, perché lo Spirito Santo che è sul vostro mondo “sonda tutte le cose”, e qualunque cosa lo Spirito divino conosce di voi è immediatamente disponibile ogniqualvolta i discernitori secorafici riflettono lo Spirito, per quanto concerne ciò che lo Spirito conosce di voi. Tuttavia, si deve menzionare che la conoscenza ed i piani dei frammenti del Padre non sono riflettibili. I discernitori possono riflettere, e riflettono, la presenza degli Aggiustatori (ed i Censori li dichiarano divini), ma non possono decifrare il contenuto della disposizione mentale dei Monitori del Mistero.

(313.5) 28:6.1 Allo stesso modo dei loro compagni, questi angeli sono creati per serie ed in sette tipi riflettivi, ma tali tipi non sono assegnati individualmente ai singoli servizi degli amministratori dei superuniversi. Tutti i seconafini terziari sono assegnati collettivamente ai Figli Trinitizzati di Conseguimento, e questi figli ascendenti li utilizzano in modo intercambiabile; in altre parole, i Possenti Messaggeri possono utilizzare, ed utilizzano, qualunque dei tipi terziari, e così fanno i loro coordinati, gli Elevati in Autorità ed i Privi di Nome e Numero. Questi sette tipi di seconafini terziari sono:

(314.1) 28:6.2 1. Il Significato dell’Origine. Ai Figli Trinitizzati ascendenti di un governo di un superuniverso è affidata la responsabilità di trattare tutte le questioni che derivano dall’origine di ogni individuo, razza o mondo; e l’importanza dell’origine è la questione suprema in tutti i nostri piani per l’avanzamento cosmico delle creature viventi del regno. Tutte le relazioni e l’applicazione dell’etica sorgono dai fatti fondamentali dell’origine. L’origine è la base della reazione relazionale degli Dei. L’Attore Congiunto sempre “prende nota dell’uomo, della maniera in cui è nato”.

(314.2) 28:6.3 Per gli esseri discendenti superiori l’origine è semplicemente un fatto da essere accertato; ma per gli esseri ascendenti, inclusi gli ordini inferiori di angeli, la natura e le circostanze della loro origine non sono sempre così chiare, benché di uguale importanza vitale in quasi tutte le forme di affari universali. Da qui l’utilità di avere a nostra disposizione una serie di seconafini riflettivi che possono descrivere istantaneamente tutto ciò che è richiesto riguardo alla genesi di qualsiasi essere dell’universo centrale o dell’intero dominio di un superuniverso.

(314.3) 28:6.4 I Significati dell’Origine sono le genealogie viventi di pronta consultazione per le vaste schiere di esseri — uomini, angeli ed altri — che abitano i sette superuniversi. Essi sono sempre pronti a fornire ai loro superiori una stima aggiornata, completa ed attendibile dei fattori ancestrali e dello status corrente effettivo di ogni individuo su qualsiasi mondo dei loro rispettivi superuniversi; e la loro valutazione dei fatti acquisiti è sempre esattamente aggiornata.

(314.4) 28:6.5 2. La Memoria della Misericordia. Questi sono gli archivi viventi, reali, totali e completi della misericordia che è stata profusa agli individui e alle razze tramite l’affettuoso ministero degli agenti dello Spirito Infinito nella missione di adattare la giustizia della rettitudine allo status dei regni, com’è rivelato a mezzo delle rappresentazioni dei Significati dell’Origine. Le Memorie della Misericordia rivelano il debito morale dei figli della misericordia — il loro passivo spirituale — da sottrarre dall’attivo della loro riserva di salvezza fissata dai Figli di Dio. Nel rivelare la misericordia preesistente del Padre, i Figli di Dio stabiliscono il credito necessario per assicurare la sopravvivenza di tutti. E poi, in conformità alle conclusioni dei Significati dell’Origine, viene stabilito un credito di misericordia per la sopravvivenza di ogni creatura razionale, un credito di generose proporzioni e di grazia sufficiente ad assicurare la sopravvivenza di ogni anima che desidera realmente la cittadinanza divina.

(314.5) 28:6.6 Le Memorie della Misericordia sono un bilancio vivente di verifica, una situazione aggiornata del vostro conto presso le forze soprannaturali dei regni. Questi sono gli archivi viventi del ministero di misericordia che sono letti nelle testimonianze dei tribunali di Uversa quando viene in giudizio il diritto di ciascun individuo alla vita eterna, quando “vengono eretti i troni e gli Antichi dei Giorni vi si siedono. Le trasmissioni su Uversa vengono diffuse e ricevute innanzi a loro; mille e mille esseri li assistono, e diecimila volte diecimila stanno davanti a loro. Il tribunale è insediato ed i libri sono aperti.” Ed i libri che sono aperti in tale solenne occasione sono gli archivi viventi dei seconafini terziari dei superuniversi. Le registrazioni ufficiali vengono archiviate per avvalorare, se fosse necessario, la testimonianza delle Memorie della Misericordia.

(314.6) 28:6.7 Le Memorie della Misericordia devono mostrare che il credito di salvezza stabilito dai Figli di Dio è stato pienamente e fedelmente utilizzato nell’affettuoso ministero delle pazienti personalità della Terza Sorgente e Centro. Ma quando la misericordia è finita, quando la “memoria” testimonia il suo esaurimento, allora la giustizia prevale e la rettitudine decreta. Perché la misericordia non deve essere imposta a coloro che la disdegnano; la misericordia non è un dono da essere calpestato dai ribelli persistenti del tempo. Ciononostante, benché la misericordia sia così preziosa e dispensata con grande affetto, i crediti individuali attingibili superano sempre di molto la vostra capacità di esaurirne la riserva, se siete sinceri nelle intenzioni ed onesti di cuore.

(315.1) 28:6.8 I riflettori della misericordia, con i loro associati terziari, s’impegnano in numerosi ministeri nei superuniversi, inclusa l’istruzione delle creature ascendenti. Tra molte altre cose, i Significati dell’Origine insegnano a questi ascendenti come applicare l’etica spirituale e, dopo questa preparazione, le Memorie della Misericordia insegnano loro come essere veramente misericordiosi. Poiché le tecniche spirituali del ministero della misericordia superano la vostra concezione, dovreste comprendere fin d’ora che la misericordia è una qualità di crescita. Dovreste capire che c’è una grande ricompensa di soddisfazione personale nell’essere prima giusto, poi equo, poi paziente ed in seguito benevolo. E poi, su questa base, se lo scegliete e lo sentite nel vostro cuore, potete fare il passo successivo e mostrare realmente misericordia; ma non potete manifestare misericordia in se stessa e per se stessa. Si devono superare queste tappe, altrimenti non può esserci misericordia autentica. Può esservi patrocinio, condiscendenza o carità — anche pietà — ma non misericordia. La vera misericordia giunge soltanto come magnifico coronamento di questi precedenti accrescimenti di comprensione di gruppo, di apprezzamento reciproco, di cameratismo fraterno, di comunione spirituale e d’armonia divina.

(315.2) 28:6.9 3. L’Importanza del Tempo. Il tempo è l’unica dotazione universale comune a tutte le creature dotate di volontà; è “il talento” affidato a tutti gli esseri intelligenti. Voi tutti avete del tempo per assicurarvi la sopravvivenza; ed il tempo è fatalmente sprecato solo quando è sepolto nella negligenza, quando non lo utilizzate in modo da rendere certa la sopravvivenza della vostra anima. Non valorizzare il proprio tempo al massimo grado possibile non impone sanzioni fatali; semplicemente ritarda il pellegrino del tempo nel suo viaggio d’ascensione. Se viene acquisita la sopravvivenza, tutte le altre perdite possono essere recuperate.

(315.3) 28:6.10 Nell’attribuzione di responsabilità il consiglio delle Importanze del Tempo è inestimabile. Il tempo è un fattore vitale per tutto ciò che è situato al di qua di Havona e del Paradiso. Nel giudizio finale davanti agli Antichi dei Giorni, il tempo è un elemento di prova. Le Importanze del Tempo devono sempre portare la loro testimonianza per dimostrare che ogni convenuto in giudizio ha avuto tempo sufficiente per prendere delle decisioni, per compiere una scelta.

(315.4) 28:6.11 Questi valutatori del tempo sono anche il segreto della profezia. Essi indicano l’elemento di tempo che sarà necessario per il completamento di qualunque impresa, e sono altrettanto affidabili come indicatori quanto lo sono i frandalank ed i chronoldek di altri ordini viventi. Gli Dei prevedono, quindi conoscono in anticipo; ma le autorità ascendenti degli universi del tempo devono consultare le Importanze del Tempo per essere in grado di predire avvenimenti del futuro.

(315.5) 28:6.12 Voi incontrerete per la prima volta questi esseri sui mondi delle dimore, e là essi v’istruiranno sull’impiego vantaggioso di ciò che voi chiamate “tempo”, sia nel suo impiego positivo, il lavoro, che nella sua utilizzazione negativa, il riposo. Entrambe le utilizzazioni del tempo sono importanti.

(315.6) 28:6.13 4. La Solennità della Fiducia. La fiducia è la prova cruciale delle creature dotate di volontà. L’affidabilità è la vera misura della padronanza di sé, del carattere. Questi seconafini realizzano un duplice proposito nell’economia dei superuniversi: essi illustrano a tutte le creature dotate di volontà il senso dell’obbligo, della sacralità, della solennità e della fiducia. Allo stesso tempo riflettono senza errore alle autorità governanti l’esatta affidabilità di qualsiasi candidato alla confidenza o alla fiducia.

(316.1) 28:6.14 Su Urantia voi tentate in maniera grottesca di leggere il carattere e di valutare le capacità specifiche, ma su Uversa noi facciamo realmente queste cose con perfezione. Questi seconafini pesano la fidatezza su bilance viventi che valutano il carattere senza errore, e dopo che essi vi hanno guardato, non abbiamo che da guardare loro per conoscere i limiti della vostra capacità di esercitare delle responsabilità, di eseguire degli incarichi e di compiere delle missioni. Il vostro attivo di affidabilità è chiaramente esposto a fianco del vostro passivo di possibili cedimenti o tradimenti.

(316.2) 28:6.15 Il piano dei vostri superiori consiste nel farvi progredire aumentando gli incarichi di fiducia nella misura in cui il vostro carattere si sviluppa a sufficienza da sopportare con garbo il peso di queste nuove responsabilità, poiché sovraccaricare l’individuo procura soltanto disastri ed assicura delusioni. E l’errore di addossare prematuramente delle responsabilità su un uomo o su un angelo può essere evitato utilizzando il ministero di questi infallibili valutatori della capacità della fiducia degli individui del tempo e dello spazio. Questi seconafini accompagnano sempre gli Elevati in Autorità e questi amministratori non assegnano mai degli incarichi prima che i loro candidati siano stati pesati sulle bilance secorafiche e dichiarati “non carenti”.

(316.3) 28:6.16 5. La Santità del Servizio. Il privilegio di servire segue immediatamente la scoperta dell’affidabilità. Niente può frapporsi tra voi e l’opportunità di un servizio di maggiore importanza se non la vostra stessa inaffidabilità, la vostra mancanza di capacità di apprezzare la solennità della fiducia.

(316.4) 28:6.17 Il servizio — il servizio volontario, non la schiavitù — produce la più alta soddisfazione ed esprime la dignità più divina. Servizio — più servizio, servizio accresciuto, servizio difficile, servizio avventuroso ed infine servizio divino e perfetto — questa è la meta del tempo e la destinazione dello spazio. Ma i cicli di svago del tempo si alterneranno sempre con i cicli di servizio del progresso. E al servizio del tempo segue il superservizio dell’eternità. Durante lo svago del tempo dovreste immaginare il lavoro dell’eternità, così come durante il servizio dell’eternità ricorderete lo svago del tempo.

(316.5) 28:6.18 L’economia universale è basata sull’ingresso e sull’uscita; in tutta la carriera eterna voi non incontrerete mai monotonia d’inazione o stagnazione della personalità. Il progresso è reso possibile dal movimento stesso, l’avanzamento deriva dalla capacità divina di agire ed il compimento è figlio dell’avventura immaginativa. Ma insita in questa capacità di compimento c’è la responsabilità dell’etica, la necessità di riconoscere che il mondo e l’universo sono pieni di una moltitudine di tipi differenti di esseri. Tutta questa stupenda creazione, inclusi voi stessi, non è stata fatta unicamente per voi. Questo non è un universo egocentrico. Gli Dei hanno decretato “È più benedetto dare che ricevere”, ed il vostro Figlio Maestro disse “Colui che vuol essere il più grande tra di voi sia il servitore di tutti.”

(316.6) 28:6.19 La natura reale di ogni servizio, sia esso reso da un uomo o da un angelo, è pienamente rivelata nei volti di questi indicatori secorafici di servizio, le Santità del Servizio. L’analisi completa dei motivi veri e nascosti è chiaramente mostrata. Questi angeli sono veramente i lettori della mente, i sondatori del cuore ed i rivelatori dell’anima nell’universo. I mortali possono utilizzare delle parole per dissimulare i loro pensieri, ma questi eccelsi seconafini svelano i profondi motivi del cuore degli uomini e della mente degli angeli.

(317.1) 28:6.20 6 e 7. Il Segreto della Grandezza e l’Anima della Bontà. I pellegrini ascendenti che si sono risvegliati all’importanza del tempo hanno la strada preparata per la realizzazione della solennità della fiducia e per l’apprezzamento della santità del servizio. Mentre questi sono gli elementi morali della grandezza, ci sono anche i segreti della grandezza. Quando sono eseguite le prove spirituali della grandezza, non vengono ignorati gli elementi morali, ma la reale misura della grandezza planetaria è la qualità dell’altruismo rivelato nel lavoro disinteressato per il benessere dei propri simili terreni, in particolare degli esseri degni che sono nel bisogno e nell’angoscia. E la manifestazione della grandezza su un mondo come Urantia è la dimostrazione dell’autocontrollo. L’uomo grande non è colui che “conquista una città” o “rovescia una nazione”, ma piuttosto “colui che domina la propria lingua”.

(317.2) 28:6.21 Grandezza è sinonimo di divinità. Dio è supremamente grande e buono. Grandezza e bontà semplicemente non possono essere divise. Esse sono per sempre rese una in Dio. Questa verità è letteralmente e straordinariamente illustrata dall’interdipendenza riflettiva del Segreto della Grandezza e dell’Anima della Bontà, perché l’uno non può funzionare senza l’altra. Per riflettere altre qualità della divinità, i seconafini dei superuniversi possono agire da soli, e lo fanno, ma le valutazioni riflettive della grandezza e della bontà sembrano essere inseparabili. Di conseguenza, su ogni mondo, in ogni universo, questi riflettori della grandezza e della bontà devono lavorare insieme, devono mostrare sempre un resoconto duplice ed interdipendente di ogni essere sul quale si focalizzano. La grandezza non può essere stimata senza conoscere il contenuto di bontà, mentre la bontà non può essere descritta senza mostrare la sua grandezza intrinseca e divina.

(317.3) 28:6.22 La valutazione della grandezza varia da sfera a sfera. Essere grande è essere simile a Dio. E poiché la qualità della grandezza è interamente determinata dal contenuto di bontà, ne consegue che, anche nella vostra presente condizione umana, se per mezzo della grazia potete diventare buoni, potrete anche divenire grandi. Più osservate fermamente e perseguite con perseveranza i concetti di bontà divina, più certamente progredirete in grandezza, in una vera ampiezza di autentico carattere di sopravvivenza.

(317.4) 28:7.1 I seconafini hanno la loro origine ed il loro quartier generale sulle capitali dei superuniversi, ma con i loro compagni di collegamento spaziano dalle rive del Paradiso fino ai mondi evoluzionari dello spazio. Essi servono come validi assistenti presso i membri delle assemblee deliberative dei supergoverni e sono di grande aiuto per le colonie di cortesia di Uversa: gli studenti delle stelle, i turisti millenari, gli osservatori celesti ed una moltitudine di altri esseri, inclusi gli ascendenti in attesa di essere trasportati ad Havona. Gli Antichi dei Giorni si compiacciono d’incaricare certi seconafini primari di assistere le creature ascendenti domiciliate sui quattrocentonovanta mondi di studio che circondano Uversa, dove servono come insegnanti anche molti membri degli ordini secondario e terziario. Questi satelliti di Uversa sono le scuole terminali degli universi del tempo, che presentano il corso preparatorio all’università di Havona articolata in sette circuiti.

(317.5) 28:7.2 Dei tre ordini di seconafini, è il gruppo terziario assegnato alle autorità ascendenti che esercita nel modo più ampio il proprio ministero verso le creature ascendenti del tempo. Voi avrete occasione d’incontrarli poco dopo la vostra partenza da Urantia, anche se non utilizzerete liberamente i loro servizi prima di aver raggiunto i mondi di sosta di Orvonton. Voi godrete della loro compagnia quando li avrete pienamente conosciuti durante il vostro soggiorno sui mondi scuola di Uversa.

(318.1) 28:7.3 Questi seconafini terziari sono gli economizzatori di tempo, gli abbreviatori di spazio, i rivelatori di errori, gli insegnanti fedeli e le guide di cammino eterne — segnali viventi di sicurezza divina — posti con misericordia ai crocevia del tempo per guidare i passi dei pellegrini in ansia nei momenti di grande perplessità e d’incertezza spirituale. Molto prima di raggiungere i portali della perfezione, comincerete ad avere accesso agli strumenti della divinità ed a prendere contatto con le tecniche della Deità. Dal momento del vostro arrivo sul mondo iniziale delle dimore fino a quando chiuderete gli occhi nel sonno di Havona preparatorio al vostro transito verso il Paradiso, vi avvarrete sempre di più del soccorso d’emergenza di questi esseri meravigliosi, che riflettono così pienamente e liberamente la vera conoscenza e la saggezza certa di quei pellegrini sicuri e fidati che vi hanno preceduto nel lungo viaggio verso i portali della perfezione.

(318.2) 28:7.4 Ci è negato il pieno privilegio di utilizzare questi angeli dell’ordine riflettivo su Urantia. Essi visitano frequentemente il vostro mondo, accompagnando delle personalità assegnate allo stesso, ma qui essi non possono operare liberamente. Questa sfera è ancora in parziale quarantena spirituale, e qui alcuni dei circuiti essenziali ai loro servizi non sono attualmente presenti. Quando il vostro mondo sarà reinserito nei circuiti riflettivi in questione, larga parte del lavoro di comunicazione interplanetaria ed interuniversale sarà grandemente semplificato ed accelerato. Gli operatori celesti su Urantia incontrano molte difficoltà a causa di questa restrizione funzionale dei loro associati riflettivi. Ma noi continuiamo a svolgere felicemente i nostri compiti con gli strumenti a nostra disposizione, nonostante siamo privati localmente di molti dei servizi di questi esseri meravigliosi, gli specchi viventi dello spazio ed i proiettori della presenza del tempo.

(318.3) 28:7.5 [Patrocinato da un Possente Messaggero di Uversa.]


 

(319.1) 29:0.1 TRA TUTTE le personalità dell’universo interessate alla regolazione degli affari interplanetari ed interuniversali, i direttori di potere ed i loro associati sono i meno compresi su Urantia. Mentre le vostre razze hanno conosciuto da lungo tempo l’esistenza degli angeli e di ordini similari di esseri celesti, sono state comunicate poche informazioni sui controllori e regolatori del dominio fisico. Anche ora mi è permesso rivelare in modo completo solo l’ultimo dei tre gruppi seguenti di esseri viventi che si occupano del controllo della forza e della regolazione dell’energia nell’universo maestro:

(319.2) 29:0.2 1. Organizzatori di Forza Maestri Primari Eventuati.

(319.3) 29:0.3 2. Organizzatori di Forza Maestri Trascendentali Associati.

(319.4) 29:0.4 3. Direttori di Potere d’Universo.

(319.5) 29:0.5 Sebbene io stimi impossibile descrivere l’individualità dei vari gruppi di direttori, di centri e di controllori di potere d’universo, spero di essere in grado di dare qualche spiegazione riguardante il dominio delle loro attività. Essi sono un gruppo straordinario di esseri viventi che si occupano della regolazione intelligente dell’energia in tutto il grande universo. Includendo i direttori supremi, essi abbracciano le seguenti divisioni maggiori:

(319.6) 29:0.6 1. I Sette Direttori Supremi di Potere.

(319.7) 29:0.7 2. I Centri Supremi di Potere.

(319.8) 29:0.8 3. I Controllori Fisici Maestri.

(319.9) 29:0.9 4. I Supervisori di Potere Morontiale.

(319.10) 29:0.10 I Direttori Supremi di Potere ed i Centri Supremi di Potere sono esistiti fin dai tempi prossimi all’eternità e, per quanto ne sappiamo, non sono più stati creati esseri di questi ordini. I Sette Direttori Supremi furono personalizzati dai Sette Spiriti Maestri e poi hanno collaborato con i loro genitori nella produzione di più di dieci miliardi di associati. Prima dell’epoca dei direttori di potere, i circuiti d’energia dello spazio esterni all’universo centrale erano sotto la supervisione intelligente degli Organizzatori di Forza Maestri del Paradiso.

(319.11) 29:0.11 Avendo conoscenza delle creature materiali, per contrasto, voi avete almeno un concetto degli esseri spirituali; ma è molto difficile per la mente dei mortali raffigurarsi i direttori di potere. Nel piano della progressione ascendente verso i livelli più elevati dell’esistenza voi non avrete alcun rapporto diretto con i direttori supremi o con i centri di potere. In certe rare occasioni avrete a che fare con i controllori fisici e quando raggiungerete i mondi delle dimore lavorerete liberamente con i supervisori di potere morontiale. Questi Supervisori di Potere Morontiale agiscono in modo così esclusivo nel regime morontiale delle creazioni locali che ci è sembrato preferibile descrivere le loro attività nella sezione che tratta dell’universo locale.

(320.1) 29:1.1 I Sette Direttori Supremi di Potere sono i regolatori dell’energia fisica del grande universo. La loro creazione da parte dei Sette Spiriti Maestri è il primo esempio registrato di derivazione di una progenie semimateriale da un’ascendenza puramente spirituale. Quando i Sette Spiriti Maestri creano individualmente, generano personalità altamente spirituali di ordine angelico; quando creano collettivamente, producono talvolta questi tipi elevati di esseri semimateriali. Ma anche tali esseri quasi fisici sarebbero invisibili alla visione limitata dei mortali di Urantia.

(320.2) 29:1.2 I Direttori Supremi di Potere sono in numero di sette e sono identici per aspetto e funzioni. Uno non potrebbe essere distinto dall’altro, salvo che dallo Spirito Maestro con cui ciascuno è direttamente associato ed a cui ciascuno è totalmente subordinato nelle sue funzioni. Ognuno degli Spiriti Maestri è così in unione eterna con uno dei loro discendenti collettivi. Lo stesso direttore è sempre in associazione con lo stesso Spirito e la loro relazione operativa genera un’associazione unica tra energie fisiche e spirituali, tra un essere semifisico ed una personalità spirituale.

(320.3) 29:1.3 I Sette Direttori Supremi di Potere sono stazionati sul Paradiso periferico, dove le loro presenze lentamente circolanti indicano la posizione delle sedi di forza focale degli Spiriti Maestri. Questi direttori di potere funzionano singolarmente nella regolazione del potere-energia dei superuniversi, ma collettivamente nell’amministrazione della creazione centrale. Essi operano dal Paradiso, ma sono presenti come centri effettivi di potere in tutte le divisioni del grande universo.

(320.4) 29:1.4 Questi potenti esseri sono i progenitori fisici della vasta schiera dei centri di potere e, per loro tramite, dei controllori fisici sparsi nei sette superuniversi. Questi organismi subordinati di controllo fisico sono essenzialmente uniformi, identici, eccetto che per la differente sintonizzazione di ciascun corpo superuniversale. Per cambiare il loro servizio superuniversale gli basterebbe tornare in Paradiso per risintonizzarsi. L’amministrazione della creazione fisica è fondamentalmente uniforme.

(320.5) 29:2.1 I Sette Direttori Supremi di Potere non sono in grado di riprodursi individualmente, ma collettivamente ed in associazione con i Sette Spiriti Maestri essi possono riprodurre — creare — altri esseri simili a loro, e lo fanno. Tale è l’origine dei Centri Supremi di Potere del grande universo, che operano nei sette gruppi seguenti:

(320.6) 29:2.2 1. Supervisori Supremi dei Centri.

(320.7) 29:2.3 2. Centri di Havona.

(320.8) 29:2.4 3. Centri dei Superuniversi.

(320.9) 29:2.5 4. Centri degli Universi Locali.

(320.10) 29:2.6 5. Centri delle Costellazioni.

(320.11) 29:2.7 6. Centri dei Sistemi.

(320.12) 29:2.8 7. Centri Non Classificati.

(321.1) 29:2.9 Questi centri di potere, come pure i Direttori Supremi di Potere, sono esseri con grande libertà di volontà e d’azione. Essi sono tutti dotati di personalità della Terza Sorgente e rivelano un’indiscussa capacità volitiva d’ordine elevato. Questi centri che dirigono il sistema del potere dell’universo possiedono una squisita dotazione d’intelligenza. Essi sono l’intelletto del sistema del potere del grande universo ed il segreto della tecnica del controllo mentale di tutta l’immensa rete delle vaste funzioni esercitate dai Controllori Fisici Maestri e dai Supervisori di Potere Morontiale.

(321.2) 29:2.10 1. Supervisori Supremi dei Centri. Questi sette coordinati ed associati dei Direttori Supremi di Potere sono i regolatori dei circuiti maestri dell’energia del grande universo. Ogni supervisore dei centri ha la sua sede su uno dei mondi speciali dei Sette Esecutivi Supremi, lavorando in stretta associazione con questi coordinatori degli affari generali dell’universo.

(321.3) 29:2.11 I Direttori Supremi di Potere ed i Supervisori Supremi dei Centri operano sia individualmente che congiuntamente riguardo a tutti i fenomeni cosmici che si producono al di sotto dei livelli dell’ “energia di gravità”. Quando agiscono in collegamento, questi quattordici esseri sono per il potere dell’universo quello che i Sette Esecutivi Supremi sono per gli affari generali dell’universo e quello che i Sette Spiriti Maestri sono per la mente cosmica.

(321.4) 29:2.12 2. Centri di Havona. Prima della creazione degli universi del tempo e dello spazio i centri di potere non erano necessari in Havona, ma da questi tempi lontanissimi un milione di loro hanno sempre operato nella creazione centrale, avendo ogni centro la supervisione di mille mondi di Havona. Qui, nell’universo divino, c’è un controllo perfetto dell’energia, una condizione che non esiste in nessun’altra parte. La perfezione nella regolazione dell’energia è lo scopo ultimo di tutti i centri di potere e dei controllori fisici dello spazio.

(321.5) 29:2.13 3. Centri dei Superuniversi. Sulla sfera capitale di ciascuno dei sette superuniversi, di cui occupano un’area enorme, vi sono mille centri di potere del terzo ordine. Tre correnti d’energia primaria, di dieci suddivisioni ciascuna, entrano in questi centri di potere, ma sette circuiti di potere specializzati e ben diretti, benché imperfettamente controllati, escono dalla loro sede d’azione congiunta. Questa è l’organizzazione elettronica del potere dell’universo.

(321.6) 29:2.14 Tutta l’energia è messa in circuito nel ciclo del Paradiso, ma i Direttori di Potere d’Universo dirigono le forze-energie del Paradiso inferiore così come le trovano modificate nelle funzioni spaziali dell’universo centrale e dei superuniversi, convertendo queste energie e dirigendole in canali d’applicazione utile e costruttiva. C’è differenza tra l’energia di Havona e le energie dei superuniversi. Il carico di potere di un superuniverso è costituito da tre fasi d’energia di dieci suddivisioni ciascuna. Questo triplice carico d’energia si diffonde in tutto lo spazio del grande universo; esso assomiglia ad un vasto oceano d’energia in movimento che sommerge e bagna interamente ciascuna delle sette super- creazioni.

(321.7) 29:2.15 L’organizzazione elettronica del potere dell’universo funziona in sette fasi e rivela una sensibilità variabile alla gravità locale o lineare. Questo settuplo circuito parte dai centri di potere del superuniverso e pervade ogni supercreazione. Tali correnti specializzate del tempo e dello spazio sono dei movimenti d’energia definiti e localizzati, avviati e diretti per scopi specifici, così come la Corrente del Golfo funziona come fenomeno circoscritto in mezzo all’Oceano Atlantico.

(321.8) 29:2.16 4. Centri degli Universi Locali. Sulla capitale di ogni universo locale stazionano cento centri di potere del quarto ordine. Essi funzionano per abbassare e per modificare in altri modi i sette circuiti di potere che emanano dalla capitale del superuniverso, rendendoli così applicabili ai servizi delle costellazioni e dei sistemi. Le catastrofi astronomiche locali dello spazio sono di scarso interesse per questi centri di potere; essi sono impegnati nella trasmissione ordinata dell’energia effettiva alle costellazioni ed ai sistemi sussidiari, e sono di grande aiuto ai Figli Creatori durante gli ultimi tempi dell’organizzazione di un universo e di mobilitazione dell’energia. Questi centri sono in grado di fornire delle linee rinforzate d’energia utili per le comunicazioni interplanetarie tra importanti punti abitati. Un tale tracciato o linea d’energia, talvolta chiamato anche sentiero d’energia, è un circuito d’energia diretto tra un centro di potere ed un altro centro di potere o tra un controllore fisico ed un altro controllore. Esso è una corrente di potere individualizzata che è in contrasto con i movimenti dell’energia indifferenziata dello spazio libero.

(322.1) 29:2.17 5. Centri delle Costellazioni. Dieci di questi centri viventi di potere stazionano in ogni costellazione e vi funzionano come proiettori d’energia sui cento sistemi locali tributari. Da questi esseri escono le linee di potere per le comunicazioni ed i trasporti e per l’energizzazione di quelle creature viventi che dipendono da certe forme d’energia fisica per mantenersi in vita. Ma né i centri di potere né i controllori fisici subordinati sono coinvolti in altro modo nella vita in quanto organizzazione funzionale.

(322.2) 29:2.18 6. Centri dei Sistemi. Un Centro Supremo di Potere è assegnato in permanenza ad ogni sistema locale. Questi centri dei sistemi inviano i circuiti di potere ai mondi abitati del tempo e dello spazio. Essi coordinano le attività dei controllori fisici subordinati e funzionano in altro modo per assicurare la distribuzione soddisfacente del potere nel sistema locale. Il relè dei circuiti tra i pianeti dipende dalla perfetta coordinazione di certe energie materiali e dall’efficace regolazione del potere fisico.

(322.3) 29:2.19 7. Centri Non Classificati. Questi sono i centri che funzionano in situazioni locali speciali, ma non sui pianeti abitati. I singoli mondi sono affidati ai Controllori Fisici Maestri e ricevono le linee di potere incircuitate inviate dai centri di potere del loro sistema. Soltanto le sfere con i rapporti d’energia più eccezionali hanno dei centri di potere del settimo ordine che fungono da ruote di equilibrio universale o governatori dell’energia. In ogni fase di attività questi centri di potere sono i perfetti uguali di quelli che funzionano sulle unità superiori di controllo, ma non un solo corpo spaziale su un milione ospita una tale organizzazione vivente del potere.

(322.4) 29:3.1 I Centri Supremi di Potere distribuiti in tutti i superuniversi, con i loro associati e subordinati, superano i dieci miliardi. Ed essi sono tutti in perfetta sincronia ed in completo collegamento con i loro progenitori del Paradiso, i Sette Direttori Supremi di Potere. Il controllo del potere del grande universo è così affidato alla custodia e alla direzione dei Sette Spiriti Maestri, i creatori dei Sette Direttori Supremi di Potere.

(322.5) 29:3.2 I Direttori Supremi di Potere e tutti i loro associati, assistenti e subordinati sono per sempre esenti da arresto o da interferenze da parte dei tribunali di tutto lo spazio. Essi non sono soggetti né alla direzione amministrativa del governo superuniversale degli Antichi dei Giorni né alle amministrazioni degli universi locali dei Figli Creatori.

(323.1) 29:3.3 Questi centri e direttori di potere sono portati all’esistenza dai figli dello Spirito Infinito. Essi non sono in rapporti con l’amministrazione dei Figli di Dio, anche se si affiliano con i Figli Creatori durante gli ultimi tempi dell’organizzazione materiale degli universi, ma sono in qualche modo strettamente associati al supercontrollo cosmico dell’Essere Supremo.

(323.2) 29:3.4 I centri di potere ed i controllori fisici non sono sottoposti ad alcuna preparazione; essi sono tutti creati in perfezione e sono per natura perfetti nelle loro azioni. Essi non passano mai da una funzione ad un’altra; servono sempre con gli incarichi originariamente assegnati. Non c’è evoluzione nei loro ranghi, e ciò è vero per tutte le sette divisioni di entrambi gli ordini.

(323.3) 29:3.5 Non avendo un passato ascendente cui tornare con la memoria, i centri di potere ed i controllori fisici non si dedicano mai allo svago; sono efficientissimi in tutte le loro azioni. Essi sono sempre in servizio; nel piano universale non è prevista alcuna interruzione delle linee fisiche dell’energia. Questi esseri non possono mai abbandonare nemmeno per una frazione di secondo la supervisione diretta dei circuiti d’energia del tempo e dello spazio.

(323.4) 29:3.6 I direttori, i centri ed i controllori di potere non s’interessano di nient’altro in tutta la creazione che del potere, dell’energia materiale o semifisica; essi non lo generano, ma lo modificano, lo manipolano e l’orientano. Essi non hanno nulla a che fare nemmeno con la gravità fisica, salvo che per resistere al suo potere d’attrazione. La loro relazione con la gravità è totalmente negativa.

(323.5) 29:3.7 I centri di potere utilizzano vasti meccanismi e coordinazioni d’ordine materiale in collegamento con i meccanismi viventi delle varie concentrazioni d’energia separate. Ogni singolo centro di potere è costituito esattamente da un milione di unità di controllo funzionale, e queste unità modificatrici dell’energia non sono fisse come lo sono gli organi vitali del corpo fisico dell’uomo; questi “organi vitali” di regolazione del potere sono mobili e veramente caleidoscopici nelle loro possibilità d’associazione.

(323.6) 29:3.8 È al di là della mia capacità spiegare la maniera in cui questi esseri viventi inglobano la manipolazione e la regolazione dei circuiti maestri dell’energia universale. Tentare d’informarvi maggiormente circa le dimensioni e le funzioni di questi centri di potere giganteschi e quasi perfettamente efficienti accrescerebbe solo la vostra confusione e la vostra costernazione. Essi sono sia viventi che “personali”, ma sono al di là della vostra comprensione.

(323.7) 29:3.9 Fuori di Havona, i Centri Supremi di Potere operano solo su sfere appositamente costruite (architettoniche) o su altri corpi spaziali debitamente costituiti. I mondi architettonici sono costruiti in modo che i centri di potere viventi possano agire da commutatori selettivi per orientare, modificare e concentrare le energie dello spazio via via che si riversano su queste sfere. Essi non potrebbero funzionare in tal modo su un sole od un pianeta ordinari in evoluzione. Certi gruppi si occupano anche del riscaldamento e delle altre necessità materiali di questi mondi capitale speciali. E benché ciò superi la portata delle conoscenze di Urantia, posso affermare che questi ordini di personalità di potere viventi hanno molto a che fare con la distribuzione della luce che risplende senza calore. Essi non producono tale fenomeno, ma si occupano della sua distribuzione e della sua direzionalità.

(323.8) 29:3.10 I centri di potere ed i controllori loro subordinati sono incaricati del funzionamento di tutte le energie fisiche dello spazio organizzato. Essi lavorano con le tre correnti basilari di dieci energie ciascuna. Questo è il carico d’energia dello spazio organizzato; e lo spazio organizzato è il loro dominio. I Direttori di Potere d’Universo non hanno assolutamente niente a che fare con le prodigiose attività di forza che si stanno verificando fuori degli attuali confini dei sette superuniversi.

(324.1) 29:3.11 I centri ed i controllori di potere esercitano un controllo perfetto solo su sette delle dieci forme d’energia contenute in ciascuna corrente universale di base; quelle forme che sono parzialmente o totalmente fuori del loro controllo rappresentano probabilmente i regni imprevedibili di manifestazione dell’energia dominati dall’Assoluto Non Qualificato. Se essi esercitano un’influenza sulle forze primordiali di questo Assoluto, noi non siamo al corrente di tali funzioni, anche se esiste qualche tenue prova che avvalorerebbe l’opinione secondo la quale certuni controllori fisici reagiscono talvolta automaticamente a certi impulsi dell’Assoluto Universale.

(324.2) 29:3.12 Questi meccanismi viventi del potere non sono coscientemente collegati al supercontrollo dell’energia dell’universo maestro da parte dell’Assoluto Non Qualificato, ma noi ipotizziamo che il loro intero, e quasi perfetto, piano di direzione del potere sia subordinato in qualche modo sconosciuto a questa presenza di supergravità. In ogni situazione locale dell’energia i centri ed i controllori esercitano quasi la supremazia, ma sono sempre consci della presenza superenergetica e dell’azione indiscernibile dell’Assoluto Non Qualificato.

(324.3) 29:4.1 Questi esseri sono i subordinati mobili dei Centri Supremi di Potere. I controllori fisici sono dotati di capacità di metamorfosi individuale di tale natura da potersi impegnare in una varietà considerevole di autotrasporto, essendo in grado di attraversare lo spazio locale a velocità prossime a quelle dei Messaggeri Solitari. Ma quando partono da una sfera materiale, come tutti gli altri attraversatori dello spazio essi hanno bisogno dell’assistenza sia dei loro compagni che di certi altri tipi di esseri per vincere l’azione della gravità e la resistenza dell’inerzia.

(324.4) 29:4.2 I Controllori Fisici Maestri servono in tutto il grande universo. Essi sono direttamente governati dal Paradiso dai Sette Direttori Supremi di Potere fino alle capitali dei superuniversi. A partire da qui essi sono diretti e distribuiti dal Consiglio dell’Equilibrio, gli alti commissari del potere che i Sette Spiriti Maestri distaccano dal personale degli Organizzatori di Forza Maestri Associati. Questi alti commissari sono autorizzati ad interpretare le osservazioni e le registrazioni dei frandalank maestri, gli strumenti viventi che indicano la pressione del potere ed il carico d’energia di un intero superuniverso.

(324.5) 29:4.3 Mentre la presenza delle Deità del Paradiso circonda il grande universo e si estende intorno al cerchio dell’eternità, l’influenza di ciascuno dei Sette Spiriti Maestri è limitata ad un solo superuniverso. C’è una netta divisione dell’energia ed una separazione dei circuiti di potere tra ciascuna delle sette supercreazioni; perciò i metodi di controllo individualizzati devono prevalere, ed in effetti prevalgono.

(324.6) 29:4.4 I Controllori Fisici Maestri sono la discendenza diretta dei Centri Supremi di Potere e comprendono i seguenti ordini:

(324.7) 29:4.5 1. Direttori di Potere Associati.

(324.8) 29:4.6 2. Controllori Meccanici.

(324.9) 29:4.7 3. Trasformatori d’Energia.

(325.1) 29:4.8 4. Trasmettitori d’Energia.

(325.2) 29:4.9 5. Associatori Primari.

(325.3) 29:4.10 6. Dissociatori Secondari.

(325.4) 29:4.11 7. Frandalank e Chronoldek.

(325.5) 29:4.12 Non tutti i membri di questi ordini sono persone nel senso di possedere poteri individuali di scelta. In particolare gli ultimi quattro sembrano essere completamente automatici e meccanici nella risposta agli impulsi dei loro superiori ed in reazione alle condizioni dell’energia esistenti. Ma benché questa risposta sembri totalmente meccanicistica, non lo è; questi esseri possono sembrare degli automi, ma rivelano tutti la funzione differenziale dell’intelligenza.

(325.6) 29:4.13 La personalità non è necessariamente un elemento concomitante della mente. La mente può pensare anche quando è priva di ogni potere di scelta, come in numerosi tipi inferiori di animali ed in certuni di questi controllori fisici subordinati. Molti di questi regolatori più automatici del potere fisico non sono persone in alcun senso del termine. Essi non sono dotati di volontà e d’indipendenza di decisione, essendo interamente sottomessi alla perfezione meccanica del piano riguardante i compiti loro assegnati. Nondimeno sono tutti degli esseri altamente intelligenti.

(325.7) 29:4.14 I controllori fisici si occupano principalmente dell’aggiustamento delle energie basilari non ancora scoperte su Urantia. Tali energie sconosciute sono indispensabili per il sistema interplanetario dei trasporti e per certe tecniche di comunicazione. Quando noi disponiamo delle linee d’energia allo scopo di trasmettere degli equivalenti del suono o di estendere la visione, queste forme d’energia non ancora scoperte sono utilizzate dai controllori fisici viventi e dai loro associati. All’occasione, queste stesse energie sono impiegate anche dalle creature intermedie nel loro lavoro corrente.

(325.8) 29:4.15 1. Direttori di Potere Associati. Questi esseri meravigliosamente efficienti hanno il compito di designare e d’inviare i Controllori Fisici Maestri di tutti gli ordini secondo le necessità sempre mutevoli dello status d’energia in continuo cambiamento dei regni. Le vaste riserve di controllori fisici sono mantenute sui mondi capitale dei settori minori, e da questi punti di concentrazione essi sono periodicamente inviati dai direttori di potere associati alle capitali degli universi, delle costellazioni, dei sistemi ed ai singoli pianeti. Quando ricevono tali incarichi, i controllori fisici sono provvisoriamente sottomessi agli ordini degli esecutori divini delle commissioni di conciliazione, ma altrimenti dipendono unicamente dai loro direttori associati e dai Centri Supremi di Potere.

(325.9) 29:4.16 Tre milioni di direttori di potere associati sono assegnati a ciascuno dei settori minori di Orvonton, per un totale di tre miliardi, come quota superuniversale di questi esseri straordinariamente versatili. Le loro riserve sono mantenute su questi stessi mondi dei settori minori, dove servono anche come insegnanti di tutti coloro che studiano le scienze delle tecniche di controllo e di trasformazione intelligente dell’energia.

(325.10) 29:4.17 Questi direttori alternano periodi di servizio amministrativo nei settori minori con uguali periodi di servizio d’ispezione nei regni dello spazio. Almeno un ispettore in attività è sempre presente in ogni sistema locale, mantenendo una base sulla sua sfera capitale. Essi tengono l’intera vasta aggregazione dell’energia vivente in armoniosa sincronia.

(325.11) 29:4.18 2. Controllori Meccanici. Questi sono gli assistenti estremamente versatili e mobili dei direttori di potere associati. Migliaia e migliaia di miliardi di loro sono incaricati in Ensa, il vostro settore minore. Questi esseri sono chiamati controllori meccanici perché sono completamente dominati dai loro superiori, interamente sottomessi alla volontà dei direttori di potere associati. Ciononostante essi sono per se stessi molto intelligenti ed il loro lavoro, benché di natura meccanica e ordinario, è compiuto con abilità.

(326.1) 29:4.19 Tra tutti i Controllori Fisici Maestri assegnati ai mondi abitati, i controllori meccanici sono di gran lunga i più potenti. Essi posseggono la dotazione vivente dell’antigravità in misura superiore a quella di tutti gli altri esseri; ogni controllore ha una resistenza alla gravità eguagliata solo dalle enormi sfere che girano a grandissima velocità. Dieci di questi controllori sono attualmente stazionati su Urantia, ed una delle loro principali attività planetarie è quella di facilitare la partenza dei trasporti serafici. In questa funzione tutti i dieci controllori meccanici agiscono all’unisono mentre una batteria di mille trasmettitori d’energia fornisce l’impulso iniziale per la partenza serafica.

(326.2) 29:4.20 I controllori meccanici sono competenti per orientare il flusso dell’energia e facilitare la sua concentrazione nelle correnti o nei circuiti specializzati. Questi potenti esseri hanno molto a che fare con la separazione, l’orientamento e l’intensificazione delle energie fisiche e con l’equalizzazione delle pressioni dei circuiti interplanetari. Essi sono esperti nella manipolazione di ventuna delle trenta energie fisiche dello spazio, che costituiscono il carico di potere di un superuniverso e sono anche in grado di contribuire molto alla gestione ed al controllo di sei delle nove forme più sottili d’energia fisica. Ponendo questi controllori in adeguata relazione tecnica gli uni con gli altri e con certi centri di potere, i direttori di potere associati sono capaci di effettuare incredibili cambiamenti nell’aggiustamento del potere e nel controllo dell’energia.

(326.3) 29:4.21 I Controllori Fisici Maestri operano spesso in batterie di centinaia, di migliaia ed anche di milioni, e variando le loro posizioni e formazioni possono effettuare il controllo dell’energia sia collettivamente che individualmente. Secondo le varie necessità essi possono aumentare ed accelerare il volume ed il movimento dell’energia o arrestare, condensare e ritardare le correnti dell’energia. Essi influenzano le trasformazioni dell’energia e del potere un po’ come i cosiddetti catalizzatori aumentano le reazioni chimiche. Essi funzionano per capacità innata ed in cooperazione con i Centri Supremi di Potere.

(326.4) 29:4.22 3. Trasformatori d’Energia. Il numero di questi esseri in un superuniverso è incredibile. Ve ne sono quasi un milione nel solo sistema di Satania e la quota usuale è di cento per ogni mondo abitato.

(326.5) 29:4.23 I trasformatori d’energia sono la creazione congiunta dei Sette Direttori Supremi di Potere e dei Sette Supervisori Centrali. Essi sono tra gli ordini più personali di controllori fisici, e salvo quando un direttore di potere associato è presente su un mondo abitato, sono i trasformatori che comandano. Essi sono gli ispettori planetari di tutti i trasporti serafici in partenza. Tutte le classi di vita celeste possono utilizzare gli ordini meno personali dei controllori fisici solo in collegamento con gli ordini più personali dei direttori associati e dei trasformatori d’energia.

(326.6) 29:4.24 Questi trasformatori sono dei commutatori viventi potenti ed efficaci, essendo in grado di posizionarsi a favore o contro una data disposizione o direzione del potere. Essi sono anche abili nei loro sforzi per isolare i pianeti dalle potenti correnti d’energia che passano tra giganteschi corpi planetari e stellari vicini. I loro attributi di trasmutazione dell’energia li rendono particolarmente utili nel compito importante di mantenere l’equilibrio universale dell’energia, o equilibrio del potere. In certi momenti essi sembrano consumare od accumulare energia; in altri sembrano essudare o liberare energia. I trasformatori sono capaci di accrescere o di ridurre il potenziale di “accumulazione” delle energie viventi e morte dei loro rispettivi regni. Ma essi si occupano solo della energie fisiche e semimateriali, non agiscono direttamente nel dominio della vita, né cambiano le forme degli esseri viventi.

(327.1) 29:4.25 Sotto certi aspetti, tra tutte le creature viventi semimateriali i trasformatori d’energia sono le più sorprendenti e misteriose. Essi sono in qualche modo sconosciuto fisicamente differenziati, e variando le loro relazioni di collegamento possono esercitare un’influenza profonda sull’energia che passa attraverso le loro presenze associate. Lo status dei regni fisici sembra subire una trasformazione sotto la loro abile manipolazione. Essi possono cambiare, e cambiano, la forma fisica delle energie dello spazio. Con l’aiuto dei loro compagni controllori essi sono effettivamente capaci di modificare la forma ed il potenziale di ventisette delle trenta energie fisiche del carico di potere del superuniverso. Il fatto che tre di queste energie siano fuori del loro controllo prova che non sono strumenti dell’Assoluto Non Qualificato.

(327.2) 29:4.26 I rimanenti quattro gruppi dei Controllori Fisici Maestri sono a malapena persone secondo una definizione accettabile del termine. Questi trasmettitori, associatori, dissociatori e frandalank sono completamente automatici nelle loro reazioni; nondimeno sono intelligenti in ogni senso. Noi siamo grandemente limitati nella nostra conoscenza di queste meravigliose entità perché non possiamo comunicare con loro. Essi sembrano comprendere il linguaggio del regno, ma non possono comunicare con noi. Sembrano pienamente capaci di ricevere le nostre comunicazioni, ma sembrano del tutto impotenti a rispondervi.

(327.3) 29:4.27 4. Trasmettitori d’Energia. Questi esseri operano principalmente, ma non interamente, con funzioni interplanetarie. Essi sono dei meravigliosi trasmettitori d’energia, quale si manifesta sui mondi individuali.

(327.4) 29:4.28 Quando l’energia deve essere deviata verso un nuovo circuito, i trasmettitori si dispongono in linea lungo il percorso d’energia desiderato, ed in virtù dei loro straordinari attributi d’attrazione dell’energia, possono effettivamente convogliare un flusso accresciuto d’energia nella direzione desiderata. Essi fanno questo nello stesso modo in cui certi circuiti metallici convogliano il flusso di certe forme d’energia elettrica, e sono dei superconduttori viventi per più di metà delle trenta forme dell’energia fisica.

(327.5) 29:4.29 I trasmettitori formano abili collegamenti che sono efficaci per rinforzare le deboli correnti d’energia specializzata che passano di pianeta in pianeta e di stazione in stazione su un pianeta individuale. Essi possono scoprire correnti che sono troppo deboli per essere riconosciute da qualsiasi altro tipo di essere vivente, e possono accrescere queste energie in modo tale che i messaggi che le accompagnano divengano perfettamente intelligibili. I loro servizi sono inestimabili per i ricevitori di trasmissioni.

(327.6) 29:4.30 I trasmettitori d’energia possono agire nei confronti di tutte le forme di percezione comunicabili; possono rendere “visibile” una scena distante come pure rendere “udibile” un suono lontano. Essi forniscono le linee di comunicazione d’emergenza nei sistemi locali e sui pianeti individuali. Praticamente tutte le creature sono costrette a ricorrere a questi servizi per comunicare al di fuori dei circuiti regolarmente stabiliti.

(327.7) 29:4.31 Questi esseri, assieme ai trasformatori d’energia, sono indispensabili per il mantenimento dell’esistenza mortale sui mondi con un’atmosfera impo-verita e sono parte integrante della tecnica di vita sui pianeti abitati da non respiratori.

(328.1) 29:4.32 5. Associatori Primari. Queste interessanti ed inestimabili entità sono dei conservatori e dei custodi magistrali dell’energia. Un po’ come una pianta immagazzina luce solare, così questi organismi viventi accumulano energia durante i periodi di manifestazioni eccedenti. Essi lavorano su scala gigantesca, convertendo le energie dello spazio in uno stato fisico non conosciuto su Urantia. Sono inoltre capaci di spingere queste trasformazioni fino al punto di produrre alcune delle unità primitive dell’esistenza materiale. Tali esseri agiscono semplicemente con la loro presenza. Essi non vengono in alcun modo esauriti o svuotati da questa funzione; agiscono come dei catalizzatori viventi.

(328.2) 29:4.33 Durante i periodi di manifestazione deficitaria essi hanno il potere di liberare queste energie accumulate. Ma la vostra conoscenza dell’energia e della materia non è abbastanza avanzata da permettere di spiegare la tecnica di questa fase del loro lavoro. Essi operano sempre in conformità alla legge universale, maneggiando e manipolando atomi, elettroni ed ultimatoni come voi manipolate i caratteri componibili per far narrare ai medesimi simboli alfabetici storie profondamente differenti.

(328.3) 29:4.34 Gli associatori sono il primo gruppo vivente ad apparire su una sfera materiale in corso d’organizzazione, e possono funzionare a temperature fisiche che voi considerereste assolutamente incompatibili con l’esistenza di esseri viventi. Essi rappresentano un ordine di vita che è semplicemente al di là della portata dell’immaginazione umana. Insieme con i loro collaboratori, i dissociatori, essi sono i più asserviti di tutte le creature intelligenti.

(328.4) 29:4.35 6. Dissociatori Secondari. Comparati agli associatori primari, questi esseri dotati di enorme capacità antigravitazionale sono gli operatori inversi. Non c’è mai pericolo che le forme speciali o modificate dell’energia fisica sui mondi locali o nei sistemi locali vengano esaurite, perché queste organizzazioni viventi sono dotate del potere straordinario di evolvere quantità illimitate d’energia. Essi s’interessano principalmente dell’evoluzione di una forma d’energia poco conosciuta su Urantia da una forma di materia ancor meno conosciuta. Essi sono veramente gli alchimisti dello spazio ed i prestigiatori del tempo. Ma in tutti i prodigi che compiono essi non trasgrediscono mai i mandati della Supremazia Cosmica.

(328.5) 29:4.36 7. I Frandalank. Questi esseri sono la creazione congiunta di tutti e tre gli ordini di esseri che controllano l’energia: gli organizzatori di forza primari e secondari e i direttori di potere. I frandalank sono i più numerosi di tutti i Controllori Fisici Maestri; nel solo sistema di Satania la quantità operante supera la vostra concezione dei numeri. Essi sono stazionati su tutti i mondi abitati e sono sempre assegnati ai più alti ordini di controllori fisici. Essi operano in modo intercambiabile nell’universo centrale, nei superuniversi e nei domini dello spazio esterno.

(328.6) 29:4.37 I frandalank sono creati in trenta divisioni, una per ogni forma di forza universale di base, e funzionano esclusivamente come indicatori viventi ed automatici di presenza, di pressione e di velocità. Questi barometri viventi si occupano unicamente di registrare automaticamente e con precisione lo status di tutte le forme di forza-energia. Per l’universo fisico essi sono quello che il vasto meccanismo della riflettività è per l’universo mentale. I frandalank che registrano il tempo in aggiunta alla presenza quantitativa e qualitativa dell’energia sono chiamati chronoldek.

(328.7) 29:4.38 Io riconosco che i frandalank sono intelligenti, ma non posso classificarli altrimenti che macchine viventi. Il solo modo in cui posso aiutarvi a comprendere questi meccanismi viventi è di compararli ai vostri dispositivi meccanici che operano con una precisione ed esattezza quasi simili all’intelligenza. Quindi, se volete farvi un’idea di questi esseri, fate appello alla vostra immaginazione fino a riconoscere che nel grande universo ci sono effettivamente dei meccanismi (entità) intelligenti e viventi che possono svolgere i compiti più complessi, che comportano i calcoli più stupefacenti, con la massima delicatezza ed accuratezza, che raggiunge l’ultimità della precisione.

(329.1) 29:5.1 Gli organizzatori di forza risiedono in Paradiso, ma funzionano in tutto l’universo maestro e più particolarmente nei domini dello spazio non organizzato. Questi esseri straordinari non sono né creatori né creature e comprendono due grandi categorie di servizio:

(329.2) 29:5.2 1. Organizzatori di Forza Maestri Primari Eventuati.

(329.3) 29:5.3 2. Organizzatori di Forza Maestri Trascendentali Associati.

(329.4) 29:5.4 Questi due potenti ordini di manipolatori della forza primordiale operano esclusivamente sotto la supervisione degli Architetti dell’Universo Maestro, ed attualmente non svolgono un’attività molto estesa all’interno dei confini del grande universo.

(329.5) 29:5.5 Gli Organizzatori di Forza Maestri Primari sono i manipolatori delle forze spaziali primordiali o basilari dell’Assoluto Non Qualificato; sono i creatori delle nebulose. Essi sono gli stimolatori viventi dei cicloni d’energia dello spazio e gli organizzatori ed orientatori iniziali di queste gigantesche manifestazioni. Questi organizzatori di forza trasmutano la forza primordiale (preenergia non rispondente alla gravità diretta del Paradiso) in energia primaria o poderosa, energia che si trasmuta dall’attrazione esclusiva dell’Assoluto Non Qualificato all’attrazione di gravità dell’Isola del Paradiso. In conseguenza di ciò gli succedono gli organizzatori di forza associati, i quali continuano il processo di trasmutazione dell’energia dallo stadio primario a quello secondario o stadio di energia gravitazionale.

(329.6) 29:5.6 Al completamento dei piani per la creazione di un universo locale, segnalato dall’arrivo di un Figlio Creatore, gli Organizzatori di Forza Maestri Associati cedono il posto agli ordini dei direttori di potere operanti nel superuniverso di giurisdizione astronomica. Ma in assenza di tali piani, gli organizzatori di forza associati continuano indefinitamente ad occuparsi di queste creazioni materiali, come fanno attualmente nello spazio esterno.

(329.7) 29:5.7 Gli Organizzatori di Forza Maestri resistono a temperature e funzionano in condizioni fisiche che sarebbero intollerabili anche per i versatili centri di potere ed i controllori fisici di Orvonton. I soli altri tipi di esseri rivelati capaci di operare in questi regni dello spazio esterno sono i Messaggeri Solitari e gli Spiriti Trinitari Ispirati.

(329.8) 29:5.8 [Patrocinato da un Censore Universale agente per autorità degli Antichi dei Giorni di Uversa.]


 

(330.1) 30:0.1 LE PERSONALITÀ e le entità altro-che-personali attualmente operanti in Paradiso e nel grande universo costituiscono un numero pressoché illimitato di esseri viventi. Il solo numero dei membri degli ordini e dei tipi maggiori farebbe vacillare l’immaginazione umana, per non parlare degli innumerevoli sottotipi e varietà. È opportuno tuttavia presentare qualcosa delle due classificazioni basilari degli esseri viventi — un’indicazione della classificazione del Paradiso ed un compendio del Registro delle Personalità di Uversa.

(330.2) 30:0.2 Non è possibile formulare delle classificazioni complete e totalmente coerenti delle personalità del grande universo perché non tutti i gruppi sono rivelati. Ci vorrebbero numerosi fascicoli addizionali per includere l’ulteriore rivelazione necessaria ad una classificazione sistematica di tutti i gruppi. Una tale espansione concettuale non sarebbe affatto auspicabile perché priverebbe i pensatori mortali dei prossimi mille anni di quello stimolo alla speculazione creativa che questi concetti parzialmente rivelati forniscono. È meglio che l’uomo non riceva una rivelazione eccessiva; essa soffocherebbe l’immaginazione.

(330.3) 30:1.1 Gli esseri viventi sono classificati in Paradiso secondo le relazioni innate e quelle acquisite con le Deità del Paradiso. Durante le grandi riunioni dell’universo centrale e dei superuniversi gli esseri presenti sono spesso raggruppati in base alla loro origine: quelli di origine trina o di raggiungimento della Trinità, quelli di origine duale, e quelli di origine singola. Per la mente dei mortali è difficile interpretare la classificazione paradisiaca degli esseri viventi, ma noi siamo autorizzati a presentare quanto segue:

(330.4) 30:1.2 I. ESSERI DI ORIGINE TRINA. Esseri creati da tutte e tre le Deità del Paradiso, sia come tali che in quanto Trinità, insieme con il Corpo Trinitizzato, la cui designazione si riferisce a tutti i gruppi di esseri trinitizzati, rivelati e non rivelati.

(330.5) 30:1.3 A. Gli Spiriti Supremi.

(330.6) 30:1.4 1. I Sette Spiriti Maestri.

(330.7) 30:1.5 2. I Sette Esecutivi Supremi.

(330.8) 30:1.6 3. I Sette Ordini di Spiriti Riflettivi.

(330.9) 30:1.7 B. I Figli Stazionari della Trinità.

(330.10) 30:1.8 1. Segreti Trinitizzati della Supremazia.

(330.11) 30:1.9 2. Eterni dei Giorni.

(330.12) 30:1.10 3. Antichi dei Giorni.

(330.13) 30:1.11 4. Perfezioni dei Giorni.

(331.1) 30:1.12 5. Recenti dei Giorni.

(331.2) 30:1.13 6. Unioni dei Giorni.

(331.3) 30:1.14 7. Fedeli dei Giorni.

(331.4) 30:1.15 8. Perfettori di Saggezza.

(331.5) 30:1.16 9. Consiglieri Divini.

(331.6) 30:1.17 10. Censori Universali.

(331.7) 30:1.18 C. Esseri Originati dalla Trinità ed Esseri Trinitizzati.

(331.8) 30:1.19 1. Figli Istruttori Trinitari.

(331.9) 30:1.20 2. Spiriti Trinitari Ispirati.

(331.10) 30:1.21 3. Nativi di Havona.

(331.11) 30:1.22 4. Cittadini del Paradiso.

(331.12) 30:1.23 5. Esseri Non Rivelati Originati dalla Trinità.

(331.13) 30:1.24 6. Esseri Non Rivelati Trinitizzati dalla Deità.

(331.14) 30:1.25 7. Figli Trinitizzati di Conseguimento.

(331.15) 30:1.26 8. Figli Trinitizzati di Selezione.

(331.16) 30:1.27 9. Figli Trinitizzati di Perfezione.

(331.17) 30:1.28 10. Figli Trinitizzati da Creature.

(331.18) 30:1.29 II. ESSERI DI ORIGINE DUALE. Quelli originati da due delle Deità del Paradiso o creati altrimenti da due esseri discendenti direttamente o indirettamente dalle Deità del Paradiso.

(331.19) 30:1.30 A. Gli Ordini Discendenti.

(331.20) 30:1.31 1. Figli Creatori.

(331.21) 30:1.32 2. Figli Magistrali.

(331.22) 30:1.33 3. Radiosi Astri del Mattino.

(331.23) 30:1.34 4. Padri Melchizedek.

(331.24) 30:1.35 5. I Melchizedek.

(331.25) 30:1.36 6. I Vorondadek.

(331.26) 30:1.37 7. I Lanonandek.

(331.27) 30:1.38 8. Brillanti Astri della Sera.

(331.28) 30:1.39 9. Gli Arcangeli.

(331.29) 30:1.40 10. Portatori di Vita.

(331.30) 30:1.41 11. Aiuti Universali Non Rivelati.

(331.31) 30:1.42 12. Figli di Dio Non Rivelati.

(331.32) 30:1.43 B. Gli Ordini Stazionari.

(331.33) 30:1.44 1. Abandontari.

(331.34) 30:1.45 2. Susatia.

(331.35) 30:1.46 3. Univitatia.

(331.36) 30:1.47 4. Spironga.

(331.37) 30:1.48 5. Esseri di Origine Duale Non Rivelati.

(331.38) 30:1.49 C. Gli Ordini Ascendenti.

(331.39) 30:1.50 1. Mortali Fusi con l’Aggiustatore.

(331.40) 30:1.51 2. Mortali Fusi con il Figlio.

(331.41) 30:1.52 3. Mortali Fusi con lo Spirito.

(331.42) 30:1.53 4. Intermedi Trasferiti.

(331.43) 30:1.54 5. Ascendenti Non Rivelati.

(332.1) 30:1.55 III. ESSERI DI ORIGINE SINGOLA. Quelli originati da una delle Deità del Paradiso o creati altrimenti da un essere discendente direttamente o indirettamente dalle Deità del Paradiso.

(332.2) 30:1.56 A. Gli Spiriti Supremi.

(332.3) 30:1.57 1. Messaggeri di Gravità.

(332.4) 30:1.58 2. I Sette Spiriti dei Circuiti di Havona.

(332.5) 30:1.59 3. Gli Aiutanti Dodecupli dei Circuiti di Havona.

(332.6) 30:1.60 4. Gli Aiuti Riflettivi d’Immagini.

(332.7) 30:1.61 5. Spiriti Madre d’Universo.

(332.8) 30:1.62 6. I Settupli Spiriti Aiutanti della Mente.

(332.9) 30:1.63 7. Esseri Non Rivelati Originati dalla Deità.

(332.10) 30:1.64 B. Gli Ordini Ascendenti.

(332.11) 30:1.65 1. Aggiustatori Personalizzati.

(332.12) 30:1.66 2. Figli Materiali Ascendenti.

(332.13) 30:1.67 3. Serafini Evoluzionari.

(332.14) 30:1.68 4. Cherubini Evoluzionari.

(332.15) 30:1.69 5. Ascendenti Non Rivelati.

(332.16) 30:1.70 C. La Famiglia dello Spirito Infinito.

(332.17) 30:1.71 1. Messaggeri Solitari.

(332.18) 30:1.72 2. Supervisori dei Circuiti Universali.

(332.19) 30:1.73 3. Direttori di Censimento.

(332.20) 30:1.74 4. Aiuti Personali dello Spirito Infinito.

(332.21) 30:1.75 5. Ispettori Associati.

(332.22) 30:1.76 6. Sentinelle Incaricate.

(332.23) 30:1.77 7. Guide dei Diplomati.

(332.24) 30:1.78 8. Servitali di Havona.

(332.25) 30:1.79 9. Conciliatori Universali.

(332.26) 30:1.80 10. Compagni Morontiali.

(332.27) 30:1.81 11. Supernafini.

(332.28) 30:1.82 12. Seconafini.

(332.29) 30:1.83 13. Terziafini.

(332.30) 30:1.84 14. Onniafini.

(332.31) 30:1.85 15. Serafini.

(332.32) 30:1.86 16. Cherubini e Sanobini.

(332.33) 30:1.87 17. Esseri Non Rivelati Originati dallo Spirito.

(332.34) 30:1.88 18. I Sette Direttori Supremi di Potere.

(332.35) 30:1.89 19. I Centri Supremi di Potere.

(332.36) 30:1.90 20. I Controllori Fisici Maestri.

(332.37) 30:1.91 21. I Supervisori di Potere Morontiale.

(332.38) 30:1.92 IV. ESSERI TRASCENDENTALI EVENTUATI. In Paradiso si può trovare una vasta schiera di esseri trascendentali la cui origine non è solitamente rivelata agli universi del tempo e dello spazio prima che questi siano stabilizzati in luce e vita. Questi Trascendentali non sono né creatori né creature; sono i figli eventuati della divinità, dell’ultimità e dell’eternità. Questi eventuati non sono né finiti né infiniti — sono absoniti; e l’absonità non è né infinità né assolutezza.

(333.1) 30:1.93 Questi non creatori non creati sono sempre leali alla Trinità del Paradiso ed obbedienti all’Ultimo. Essi esistono su quattro livelli ultimi di attività della personalità e funzionano sui sette livelli dell’absonito in dodici grandi divisioni costituite da mille gruppi di lavoro maggiori di sette classi ciascuno. Questi esseri eventuati comprendono gli ordini seguenti:

(333.2) 30:1.94 1. Gli Architetti dell’Universo Maestro.

(333.3) 30:1.95 2. Archivisti Trascendentali.

(333.4) 30:1.96 3. Altri Trascendentali.

(333.5) 30:1.97 4. Organizzatori di Forza Maestri Primari Eventuati.

(333.6) 30:1.98 5. Organizzatori di Forza Maestri Trascendentali Associati.

(333.7) 30:1.99 Dio, in quanto superpersona, eventua; Dio, in quanto persona, crea; Dio, in quanto prepersona, si frammenta; e tale frammento di sé, l’Aggiustatore, evolve l’anima-spirito nella mente materiale e mortale in conformità con la libera scelta della personalità che è stata conferita a tale creatura mortale dall’atto parentale di Dio in quanto Padre.

(333.8) 30:1.100 V. ENTITÀ FRAMMENTATE DELLA DEITÀ. Quest’ordine d’esistenza vivente, originato nel Padre Universale, è rappresentato nel modo migliore dagli Aggiustatori di Pensiero, benché queste entità non siano assolutamente le sole frammentazioni della realtà prepersonale della Prima Sorgente e Centro. Le funzioni dei frammenti diversi dagli Aggiustatori sono molteplici e poco conosciute. La fusione con un Aggiustatore o con un altro di tali frammenti fa della creatura un essere fuso con il Padre.

(333.9) 30:1.101 Le frammentazioni dello spirito prementale della Terza Sorgente e Centro, benché difficilmente comparabili ai frammenti del Padre, devono essere qui menzionate. Tali entità differiscono considerevolmente dagli Aggiustatori. Esse non risiedono come tali su Spiritington, né come tali attraversano i circuiti della gravità mentale; né dimorano nelle creature mortali durante la loro vita nella carne. Esse non sono prepersonali nel senso in cui lo sono gli Aggiustatori, ma tali frammenti di spirito prementale sono conferiti a certi mortali sopravviventi, che fondendosi con loro diventano mortali fusi con lo Spirito, distinti dai mortali fusi con l’Aggiustatore.

(333.10) 30:1.102 Ancor più difficile da descrivere è lo spirito individualizzato di un Figlio Creatore; l’unione con lui fa della creatura un mortale fuso con il Figlio. E ci sono ancora altre frammentazioni della Deità.

(333.11) 30:1.103 VI. ESSERI SUPERPERSONALI. C’è una vasta schiera di esseri altro-che-personali di origine divina che svolgono molteplici servizi nell’universo degli universi. Certuni di questi esseri risiedono sui mondi paradisiaci del Figlio; altri, come i rappresentanti superpersonali del Figlio Eterno, s’incontrano altrove. Per la maggior parte essi non sono menzionati in queste esposizioni e sarebbe del tutto inutile tentare la loro descrizione a delle creature personali.

(333.12) 30:1.104 VII. ORDINI NON CLASSIFICATI E NON RIVELATI. Durante l’attuale era dell’universo non sarebbe possibile inserire tutti gli esseri, personali o altro, in classificazioni pertinenti a tale era presente. Tutte queste categorie non sono state rivelate in queste esposizioni; perciò numerosi ordini sono stati omessi in questi elenchi. Consideriamo i seguenti:

(333.13) 30:1.105 Il Completatore del Destino Universale.

(333.14) 30:1.106 I Vicegerenti Qualificati dell’Ultimo.

(334.1) 30:1.107 I Supervisori Non Qualificati del Supremo.

(334.2) 30:1.108 Le Agenzie Creative Non Rivelate degli Antichi dei Giorni.

(334.3) 30:1.109 Majeston del Paradiso.

(334.4) 30:1.110 I Collegamenti Riflettivatori Non Denominati di Majeston.

(334.5) 30:1.111 Gli Ordini Midsoniti degli Universi Locali.

(334.6) 30:1.112 Non bisogna attribuire alcun significato particolare al fatto che questi ordini sono elencati insieme se non quello che nessuno di loro appare nella classificazione del Paradiso così come’è qui rivelata. Questi sono i pochi non classificati; vi resta ancora da conoscere i molti non rivelati.

(334.7) 30:1.113 Esistono degli spiriti: entità spirituali, presenze spirituali, spiriti personali, spiriti prepersonali, spiriti superpersonali, esistenze spirituali, personalità spirituali — ma né il linguaggio né l’intelletto dei mortali consentono di descriverli. Possiamo tuttavia affermare che non esistono personalità di “pura mente”; nessuna entità possiede una personalità se non ne è dotata da Dio che è spirito. Qualsiasi entità mentale che non è associata ad un’energia fisica o spirituale non è una personalità. Ma nello stesso senso che esistono personalità spirituali dotate di mente, esistono personalità mentali dotate di spirito. Majeston ed i suoi associati sono esempi abbastanza validi di esseri dominati dalla mente, ma ci sono esempi migliori di questo tipo di personalità da voi non conosciuti. Esistono anche interi ordini non rivelati di queste personalità mentali, ma sono sempre associati allo spirito. Certe altre creature non rivelate sono ciò che si potrebbe denominare personalità d’energia mentale e fisica. Questo tipo di esseri non risponde alla gravità spirituale, ciò nondimeno essi sono vere personalità — sono compresi nel circuito del Padre.

(334.8) 30:1.114 Questi fascicoli non intendono esaurire — né lo potrebbero — la storia delle creature viventi, creatori, esseri eventuati ed esistenti in altro modo ancora che vivono, adorano e servono negli universi formicolanti del tempo e nell’universo centrale dell’eternità. Voi mortali siete delle persone; perciò possiamo descrivervi quegli esseri che sono personalizzati; ma come potrebbe mai esservi spiegato un essere absonitizzato?

(334.9) 30:2.1 La famiglia divina degli esseri viventi è registrata su Uversa in sette grandi divisioni:

(334.10) 30:2.2 1. Le Deità del Paradiso.

(334.11) 30:2.3 2. Gli Spiriti Supremi.

(334.12) 30:2.4 3. Gli Esseri Originati dalla Trinità.

(334.13) 30:2.5 4. I Figli di Dio.

(334.14) 30:2.6 5. Personalità dello Spirito Infinito.

(334.15) 30:2.7 6. I Direttori di Potere d’Universo.

(334.16) 30:2.8 7. Il Corpo di Cittadinanza Permanente.

(334.17) 30:2.9 Questi gruppi di creature dotate di volontà sono divisi in numerose classi e suddivisioni minori. La presentazione di tale classificazione delle personalità del grande universo concerne tuttavia principalmente l’enunciazione di quegli ordini di esseri intelligenti che sono stati rivelati in queste esposizioni e la maggior parte dei quali saranno incontrati nell’esperienza ascendente dei mortali del tempo durante la loro elevazione progressiva verso il Paradiso. Gli elenchi che seguono non fanno alcuna menzione dei vasti ordini di esseri universali che proseguono il loro lavoro al di fuori del piano d’ascensione dei mortali.

(335.1) 30:2.10 I. LE DEITÀ DEL PARADISO.

(335.2) 30:2.11 1. Il Padre Universale.

(335.3) 30:2.12 2. Il Figlio Eterno.

(335.4) 30:2.13 3. Lo Spirito Infinito.

(335.5) 30:2.14 II. GLI SPIRITI SUPREMI.

(335.6) 30:2.15 1. I Sette Spiriti Maestri.

(335.7) 30:2.16 2. I Sette Esecutivi Supremi.

(335.8) 30:2.17 3. I Sette Gruppi di Spiriti Riflettivi.

(335.9) 30:2.18 4. Gli Aiuti Riflettivi d’Immagini.

(335.10) 30:2.19 5. I Sette Spiriti dei Circuiti.

(335.11) 30:2.20 6. Spiriti Creativi degli Universi Locali.

(335.12) 30:2.21 7. Spiriti Aiutanti della Mente.

(335.13) 30:2.22 III. GLI ESSERI ORIGINATI DALLA TRINITÀ.

(335.14) 30:2.23 1. Segreti Trinitizzati della Supremazia.

(335.15) 30:2.24 2. Eterni dei Giorni.

(335.16) 30:2.25 3. Antichi dei Giorni.

(335.17) 30:2.26 4. Perfezioni dei Giorni.

(335.18) 30:2.27 5. Recenti dei Giorni.

(335.19) 30:2.28 6. Unioni dei Giorni.

(335.20) 30:2.29 7. Fedeli dei Giorni.

(335.21) 30:2.30 8. Figli Istruttori Trinitari

(335.22) 30:2.31 9. Perfettori di Saggezza.

(335.23) 30:2.32 10. Consiglieri Divini.

(335.24) 30:2.33 11. Censori Universali.

(335.25) 30:2.34 12. Spiriti Trinitari Ispirati.

(335.26) 30:2.35 13. Nativi di Havona.

(335.27) 30:2.36 14. Cittadini del Paradiso.

(335.28) 30:2.37 IV. I FIGLI DI DIO.

(335.29) 30:2.38 A. Figli Discendenti.

(335.30) 30:2.39 1. Figli Creatori — I Micael.

(335.31) 30:2.40 2. Figli Magistrali — Gli Avonal.

(335.32) 30:2.41 3. Figli Istruttori Trinitari — I Daynal.

(335.33) 30:2.42 4. Figli Melchizedek.

(335.34) 30:2.43 5. Figli Vorondadek.

(335.35) 30:2.44 6. Figli Lanonandek.

(335.36) 30:2.45 7. Figli Portatori di Vita.

(335.37) 30:2.46 B. Figli Ascendenti.

(335.38) 30:2.47 1. Mortali Fusi con il Padre.

(335.39) 30:2.48 2. Mortali Fusi con il Figlio.

(335.40) 30:2.49 3. Mortali Fusi con lo Spirito.

(335.41) 30:2.50 4. Serafini Evoluzionari.

(335.42) 30:2.51 5. Figli Materiali Ascendenti.

(335.43) 30:2.52 6. Intermedi Trasferiti.

(335.44) 30:2.53 7. Aggiustatori Personalizzati.

(336.1) 30:2.54 C. Figli Trinitizzati.

(336.2) 30:2.55 1. Possenti Messaggeri.

(336.3) 30:2.56 2. Elevati in Autorità.

(336.4) 30:2.57 3. Privi di Nome e Numero.

(336.5) 30:2.58 4. Custodi Trinitizzati.

(336.6) 30:2.59 5. Ambasciatori Trinitizzati.

(336.7) 30:2.60 6. Guardiani Celesti.

(336.8) 30:2.61 7. Assistenti dei Figli Elevati.

(336.9) 30:2.62 8. Figli Trinitizzati da Ascendenti.

(336.10) 30:2.63 9. Figli Trinitizzati del Paradiso-Havona.

(336.11) 30:2.64 10. Figli Trinitizzati di Destino.

(336.12) 30:2.65 V. LE PERSONALITÀ DELLO SPIRITO INFINITO.

(336.13) 30:2.66 A. Personalità Superiori dello Spirito Infinito.

(336.14) 30:2.67 1. Messaggeri Solitari.

(336.15) 30:2.68 2. Supervisori dei Circuiti Universali.

(336.16) 30:2.69 3. Direttori di Censimento.

(336.17) 30:2.70 4. Aiuti Personali dello Spirito Infinito.

(336.18) 30:2.71 5. Ispettori Associati.

(336.19) 30:2.72 6. Sentinelle Incaricate.

(336.20) 30:2.73 7. Guide dei Diplomati.

(336.21) 30:2.74 B. Le Schiere dei Messaggeri dello Spazio.

(336.22) 30:2.75 1. Servitali di Havona.

(336.23) 30:2.76 2. Conciliatori Universali.

(336.24) 30:2.77 3. Consiglieri Tecnici.

(336.25) 30:2.78 4. Custodi degli Archivi in Paradiso.

(336.26) 30:2.79 5. Archivisti Celesti.

(336.27) 30:2.80 6. Compagni Morontiali.

(336.28) 30:2.81 7. Compagni Paradisiaci.

(336.29) 30:2.82 C. Gli Spiriti Tutelari.

(336.30) 30:2.83 1. Supernafini.

(336.31) 30:2.84 2. Seconafini.

(336.32) 30:2.85 3. Terziafini.

(336.33) 30:2.86 4. Onniafini.

(336.34) 30:2.87 5. Serafini.

(336.35) 30:2.88 6. Cherubini e Sanobini.

(336.36) 30:2.89 7. Intermedi.

(336.37) 30:2.90 VI. I DIRETTORI DI POTERE D’UNIVERSO.

(336.38) 30:2.91 A. I Sette Direttori Supremi di Potere.

(336.39) 30:2.92 B. I Centri Supremi di Potere.

(336.40) 30:2.93 1. Supervisori Supremi dei Centri.

(336.41) 30:2.94 2. Centri di Havona.

(336.42) 30:2.95 3. Centri dei Superuniversi.

(336.43) 30:2.96 4. Centri degli Universi Locali.

(336.44) 30:2.97 5. Centri delle Costellazioni.

(336.45) 30:2.98 6. Centri dei Sistemi.

(336.46) 30:2.99 7. Centri Non Classificati.

(337.1) 30:2.100 C. I Controllori Fisici Maestri.

(337.2) 30:2.101 1. Direttori di Potere Associati.

(337.3) 30:2.102 2. Controllori Meccanici.

(337.4) 30:2.103 3. Trasformatori d’Energia.

(337.5) 30:2.104 4. Trasmettitori d’Energia.

(337.6) 30:2.105 5. Associatori Primari.

(337.7) 30:2.106 6. Dissociatori Secondari.

(337.8) 30:2.107 7. Frandalank e Chronoldek.

(337.9) 30:2.108 D. I Supervisori di Potere Morontiale.

(337.10) 30:2.109 1. Regolatori dei Circuiti.

(337.11) 30:2.110 2. Coordinatori dei Sistemi.

(337.12) 30:2.111 3. Custodi Planetari.

(337.13) 30:2.112 4. Controllori Congiunti.

(337.14) 30:2.113 5. Stabilizzatori di Collegamenti.

(337.15) 30:2.114 6. Assortitori Selettivi.

(337.16) 30:2.115 7. Archivisti Associati.

(337.17) 30:2.116 VII. I CORPI DI CITTADINANZA PERMANENTE.

(337.18) 30:2.117 1. Gli Intermedi Planetari.

(337.19) 30:2.118 2. I Figli Adamici dei Sistemi.

(337.20) 30:2.119 3. Gli Univitatia delle Costellazioni.

(337.21) 30:2.120 4. I Susatia degli Universi Locali.

(337.22) 30:2.121 5. Mortali degli Universi Locali Fusi con lo Spirito.

(337.23) 30:2.122 6. Gli Abandontari dei Superuniversi.

(337.24) 30:2.123 7. Mortali dei Superuniversi Fusi con il Figlio.

(337.25) 30:2.124 8. I Nativi di Havona.

(337.26) 30:2.125 9. Nativi delle Sfere Paradisiache dello Spirito.

(337.27) 30:2.126 10. Nativi delle Sfere Paradisiache del Padre.

(337.28) 30:2.127 11. I Cittadini Creati del Paradiso.

(337.29) 30:2.128 12. Cittadini Mortali del Paradiso Fusi con l’Aggiustatore.

(337.30) 30:2.129 Questa è la classificazione per funzioni delle personalità degli universi quali sono registrate sul mondo capitale di Uversa.

(337.31) 30:2.130 GRUPPI DI PERSONALITÀ COMPOSITI. Su Uversa vi sono i fascicoli di numerosi altri gruppi di esseri intelligenti, esseri che sono essi pure strettamente collegati con l’organizzazione e l’amministrazione del grande universo. Tra questi ordini vi sono i seguenti tre gruppi di personalità compositi:

(337.32) 30:2.131 A. Il Corpo Paradisiaco della Finalità.

(337.33) 30:2.132 1. Il Corpo dei Finalitari Mortali.

(337.34) 30:2.133 2. Il Corpo dei Finalitari del Paradiso.

(337.35) 30:2.134 3. Il Corpo dei Finalitari Trinitizzati.

(337.36) 30:2.135 4. Il Corpo dei Finalitari Trinitizzati Congiunti.

(337.37) 30:2.136 5. Il Corpo dei Finalitari di Havona.

(337.38) 30:2.137 6. Il Corpo dei Finalitari Trascendentali.

(337.39) 30:2.138 7. Il Corpo dei Figli Non Rivelati di Destino.

(337.40) 30:2.139 Il Corpo dei Mortali della Finalità è trattato nel fascicolo successivo ed ultimo di questa serie.

(338.1) 30:2.140 B. Gli Aiuti dell’Universo.

(338.2) 30:2.141 1. Radiosi Astri del Mattino.

(338.3) 30:2.142 2. Brillanti Astri della Sera.

(338.4) 30:2.143 3. Arcangeli.

(338.5) 30:2.144 4. Altissimi Assistenti.

(338.6) 30:2.145 5. Alti Commissari.

(338.7) 30:2.146 6. Sorveglianti Celesti.

(338.8) 30:2.147 7. Insegnanti dei Mondi delle Dimore.

(338.9) 30:2.148 Su tutti i mondi capitale degli universi locali e dei superuniversi vengono adottati provvedimenti a favore di questi esseri che sono impegnati in missioni specifiche per i Figli Creatori, i governanti degli universi locali. Noi accogliamo questi Aiuti dell’Universo su Uversa, ma non abbiamo alcuna giurisdizione su di loro. Questi emissari eseguono il loro lavoro e proseguono le loro osservazioni sotto l’autorità dei Figli Creatori. Le loro attività sono descritte più completamente nella narrazione del vostro universo locale.

(338.10) 30:2.149 C. Le Sette Colonie di Cortesia.

(338.11) 30:2.150 1. Studenti delle Stelle.

(338.12) 30:2.151 2. Artigiani Celesti.

(338.13) 30:2.152 3. Direttori di Retrospezione.

(338.14) 30:2.153 4. Insegnanti delle Scuole Complementari.

(338.15) 30:2.154 5. Vari Corpi di Riserva.

(338.16) 30:2.155 6. Visitatori Studenti.

(338.17) 30:2.156 7. Pellegrini Ascendenti.

(338.18) 30:2.157 Incontrerete questi sette gruppi di esseri organizzati e governati in questo modo su tutti i mondi capitale, dai sistemi locali fino alle capitali dei superuniversi, particolarmente in queste ultime. Le capitali dei sette superuniversi sono i luoghi d’incontro per quasi tutte le classi e gli ordini di esseri intelligenti. Ad eccezione di numerosi gruppi di esseri del Paradiso-Havona, qui si possono osservare e studiare le creature dotate di volontà di ogni fase d’esistenza.

(338.19) 30:3.1 Le sette colonie di cortesia soggiornano sulle sfere architettoniche per un periodo più o meno lungo mentre sono impegnate nello svolgimento delle loro missioni e nell’esecuzione dei loro incarichi speciali. Il loro lavoro può essere descritto come segue:

(338.20) 30:3.2 1. Gli Studenti delle Stelle, gli astronomi celesti, scelgono di lavorare su sfere come Uversa perché questi mondi appositamente costruiti sono straordinariamente favorevoli per le loro osservazioni ed i loro calcoli. Uversa è ubicata favorevolmente per il lavoro di questa colonia, non solo a causa della sua posizione centrale, ma anche perché non vi sono soli giganteschi in attività o soli spenti abbastanza vicini da disturbare le correnti dell’energia. Questi studenti non sono in alcun modo organicamente collegati con gli affari del superuniverso; sono solo degli ospiti.

(338.21) 30:3.3 La colonia astronomica di Uversa comprende individui provenienti da molti regni vicini, dall’universo centrale ed anche da Norlatiadek. Ogni essere di qualunque mondo in qualsiasi sistema di qualsivoglia universo può diventare uno studente delle stelle, può aspirare ad unirsi a qualche corpo di astronomi celesti. I soli requisiti richiesti sono: continuare a vivere nei mondi dello spazio ed avere sufficiente conoscenza degli stessi, specialmente delle loro leggi fisiche di evoluzione e di controllo. Agli studenti delle stelle non si chiede di servire eternamente in questo corpo, ma nessuno ammesso a questo gruppo può ritirarsi prima di un millennio del tempo di Uversa.

(339.1) 30:3.4 La colonia di osservatori di stelle di Uversa conta attualmente più di un milione di membri. Questi astronomi vanno e vengono, anche se alcuni rimangono per periodi relativamente lunghi. Essi portano avanti il loro lavoro con l’aiuto di una moltitudine di strumenti meccanici e di apparecchi fisici; sono anche grandemente aiutati dai Messaggeri Solitari e da altri esploratori spirituali. Nel loro lavoro di studio delle stelle e di osservazione dello spazio, questi astronomi celesti fanno uso costante dei trasformatori e dei trasmettitori d’energia viventi, come pure delle personalità riflettive. Essi studiano tutte le forme e fasi dei materiali dello spazio e delle manifestazioni dell’energia, e sono altrettanto interessati alla funzione delle forze quanto ai fenomeni stellari; niente in tutto lo spazio sfugge al loro attento esame.

(339.2) 30:3.5 Colonie simili di astronomi si possono trovare sui mondi capitale dei settori del superuniverso come pure sulle capitali architettoniche degli universi locali e delle loro suddivisioni amministrative. Eccetto che in Paradiso, la conoscenza non è innata; la comprensione dell’universo fisico dipende largamente dall’osservazione e dalla ricerca.

(339.3) 30:3.6 2. Gli Artigiani Celesti servono in tutti i sette superuniversi. I mortali ascendenti prendono il loro primo contatto con questi gruppi nella carriera morontiale dell’universo locale, in connessione con la quale questi artigiani saranno analizzati più completamente.

(339.4) 30:3.7 3. I Direttori di Retrospezione sono i promotori dello svago e dell’umorismo — del ritorno ai ricordi del passato. Essi sono di grande aiuto nell’esecuzione pratica del piano ascendente di progressione dei mortali, specialmente durante le fasi iniziali di transizione morontiale e di esperienza spirituale. La loro storia fa parte dell’esposizione della carriera dei mortali nell’universo locale.

(339.5) 30:3.8 4. Gli Insegnanti delle Scuole Complementari. Nella carriera ascendente, il mondo residenziale successivo più elevato mantiene sempre un consistente corpo d’insegnanti sul mondo immediatamente inferiore, una specie di scuola preparatoria per i residenti di quella sfera che stanno progredendo. Questa è una fase del piano ascendente per l’avanzamento dei pellegrini del tempo. Queste scuole, i loro metodi d’istruzione e d’esame, sono completamente differenti da tutto ciò che voi cercate di mettere in atto su Urantia.

(339.6) 30:3.9 L’intero piano ascendente di progressione dei mortali è caratterizzato dalla pratica di comunicare ad altri esseri le nuove verità ed esperienze appena acquisite. Voi proseguite il vostro cammino attraverso la lunga scuola per il raggiungimento del Paradiso servendo come insegnanti degli allievi che stanno immediatamente dietro di voi nella scala di progressione.

(339.7) 30:3.10 5. I Vari Corpi di Riserva. Vaste riserve di esseri che non sono sotto la nostra diretta supervisione sono mobilitate su Uversa come colonia dei corpi di riserva. Vi sono settanta divisioni primarie di questa colonia su Uversa, ed è necessaria un’educazione liberale per poter trascorrere un periodo di tempo con queste personalità straordinarie. Riserve generali simili sono mantenute su Salvington e su altre capitali degli universi; esse vengono inviate in servizio attivo su richiesta dei direttori dei loro rispettivi gruppi.

(339.8) 30:3.11 6. Visitatori Studenti. Un flusso costante di visitatori celesti provenienti da tutto l’universo si riversa sui vari mondi capitale. Come individui e come classi questi vari tipi di esseri si affollano presso di noi in qualità di osservatori, di allievi di interscambio e di aiuti-studenti. Su Uversa vi sono attualmente più di un miliardo di persone in questa colonia di cortesia. Alcuni di questi visitatori possono trattenersi un giorno, altri possono restare un anno, a seconda della natura della loro missione. Questa colonia comprende quasi tutte le classi di esseri dell’universo, ad eccezione delle personalità Creatrici e dei mortali morontiali.

(340.1) 30:3.12 I mortali morontiali sono visitatori studenti solo entro i confini dell’universo locale in cui hanno origine. Essi possono recarsi in visita nell’ambito di un superuniverso solo dopo aver raggiunto lo status spirituale. Più della metà della nostra colonia di visitatori è costituita da “viaggiatori in sosta”, esseri in viaggio per altre destinazioni che si fermano per visitare la capitale di Orvonton. Può darsi che queste personalità stiano eseguendo un incarico nell’universo o godendo di un periodo di riposo — liberi da incarichi. Il privilegio dei viaggi e delle osservazioni intrauniversali fa parte della carriera di tutti gli esseri ascendenti. Il desiderio umano di viaggiare e di osservare nuovi popoli e nuovi mondi sarà pienamente soddisfatto durante la lunga ed avventurosa ascensione al Paradiso attraverso l’universo locale, il superuniverso e l’universo centrale.

(340.2) 30:3.13 7. I Pellegrini Ascendenti. Quando sono assegnati ai vari servizi connessi con la loro progressione verso il Paradiso, i pellegrini ascendenti sono domiciliati come colonie di cortesia sulle diverse sfere capitale. Mentre operano qua e là in ogni parte di un superuniverso, tali gruppi sono in larga misura autogovernati. Essi sono una colonia in continuo cambiamento che include tutti gli ordini di mortali evoluzionari e i loro associati ascendenti.

(340.3) 30:4.1 Sebbene i sopravviventi mortali del tempo e dello spazio siano denominati pellegrini ascendenti quando sono accreditati per l’ascensione progressiva al Paradiso, tali creature evoluzionarie occupano in queste esposizioni un posto così importante che desideriamo presentare qui un sommario dei sette stadi seguenti della carriera universale ascendente:

(340.4) 30:4.2 1. Mortali Planetari.

(340.5) 30:4.3 2. Sopravviventi Addormentati.

(340.6) 30:4.4 3. Studenti dei Mondi delle Dimore.

(340.7) 30:4.5 4. Progressori Morontiali.

(340.8) 30:4.6 5. Pupilli dei Superuniversi.

(340.9) 30:4.7 6. Pellegrini di Havona.

(340.10) 30:4.8 7. Coloro che arrivano in Paradiso.

(340.11) 30:4.9 L’esposizione seguente presenta la carriera nell’universo di un mortale abitato da un Aggiustatore. I mortali fusi con il Figlio e fusi con lo Spirito condividono in parte questa carriera, ma noi abbiamo scelto di raccontare questa storia, quale essa concerne i mortali fusi con l’Aggiustatore, perché è il destino che possono aspettarsi tutte le razze umane di Urantia.

(340.12) 30:4.10 1. Mortali Planetari. I mortali sono tutti esseri evoluzionari di origine animale con potenziale d’ascensione. Per origine, natura e destino questi vari gruppi e tipi di esseri umani non sono del tutto differenti dai popoli di Urantia. Le razze umane di ogni mondo ricevono lo stesso ministero dei Figli di Dio e beneficiano della presenza degli spiriti tutelari del tempo. Dopo la morte naturale tutti i tipi di ascendenti fraternizzano come una sola famiglia morontiale sui mondi delle dimore.

(341.1) 30:4.11 2. Sopravviventi Addormentati. Tutti i mortali con status di sopravvivenza, affidati a guardiani personali del destino, passano per i portali della morte naturale e, nel terzo periodo di tempo, si personalizzano sul mondo delle dimore. Gli esseri accreditati che per qualche ragione non sono riusciti a raggiungere quel livello di controllo dell’intelligenza e di dotazione della spiritualità che avrebbe dato loro il diritto di avere dei guardiani personali, non possono andare immediatamente e direttamente sui mondi delle dimore in questo modo. Tali anime sopravviventi devono riposare in un sonno incosciente fino al giorno del giudizio di una nuova epoca, di una nuova dispensazione, della venuta di un Figlio di Dio che compia l’appello nominale dell’era e giudichi il regno. Questa è la prassi generale in tutto Nebadon. È stato detto di Cristo Micael che, quando ascese al cielo al termine della sua opera sulla terra, “portò con sé una grande moltitudine di prigionieri”. Questi prigionieri erano i sopravviventi addormentati dai tempi di Adamo fino al giorno della risurrezione del Maestro su Urantia.

(341.2) 30:4.12 Lo scorrere del tempo non ha alcuna importanza per i mortali addormentati; essi sono totalmente incoscienti ed ignari della durata del loro riposo. Dopo la ricostituzione della loro personalità alla fine di un’era, quelli che hanno dormito cinquemila anni non reagiranno diversamente da quelli che hanno riposato cinque giorni. A parte tale dilazione di tempo, questi sopravviventi passano per il regime d’ascensione esattamente come quelli che evitano il sonno più o meno lungo della morte.

(341.3) 30:4.13 Queste classi dispensazionali di pellegrini planetari sono utilizzate per attività morontiali di gruppo nel lavoro degli universi locali. La mobilitazione di questi enormi gruppi comporta un grande vantaggio; in tal modo essi sono tenuti insieme per lunghi periodi di effettivo servizio.

(341.4) 30:4.14 3. Studenti dei Mondi delle Dimore. Tutti i mortali sopravviventi che si risvegliano sui mondi delle dimore appartengono a questa classe.

(341.5) 30:4.15 Il corpo fisico di carne mortale non fa parte della ricostituzione del sopravvivente addormentato; il corpo fisico è ritornato alla polvere. Il serafino incaricato patrocina il nuovo corpo, la forma morontiale, come nuovo veicolo di vita per l’anima immortale e come dimora dell’Aggiustatore che è tornato. L’Aggiustatore è il custode della trascrizione spirituale della mente del sopravvivente addormentato. Il serafino assegnato mantiene l’identità sopravvivente — l’anima immortale — nello stato in cui si è evoluta. E quando questi due, l’Aggiustatore ed il serafino, riuniscono quanto affidato loro della personalità, il nuovo individuo costituisce la risurrezione della vecchia personalità, la sopravvivenza dell’identità morontiale in evoluzione dell’anima. Una tale riassociazione di un’anima e di un Aggiustatore è a giusto titolo chiamata risurrezione, una riunificazione dei fattori della personalità; ma anche questo non spiega interamente la riapparizione della personalità sopravvivente. Anche se voi probabilmente non comprenderete mai il fatto di una tale operazione inspiegabile, ne conoscerete un giorno la verità per esperienza se non respingerete il piano di sopravvivenza dei mortali.

(341.6) 30:4.16 Il piano di permanenza iniziale dei mortali sui sette mondi d’istruzione progressiva è pressoché universale in Orvonton. In ogni sistema locale di circa mille pianeti abitati vi sono sette mondi delle dimore, generalmente satelliti o subsatelliti della capitale del sistema. Essi sono i mondi nei quali viene accolta la maggior parte dei mortali ascendenti.

(341.7) 30:4.17 Tutti i mondi d’istruzione in cui risiedono dei mortali sono talvolta chiamati “dimore” universali, e fu a queste sfere che Gesù alluse quando disse: “Nella casa di mio Padre vi sono molte dimore.” A partire da là, in un dato gruppo di sfere simili ai mondi delle dimore, gli ascendenti progrediranno individualmente da una sfera ad un’altra e da una fase di vita ad un’altra, ma avanzeranno sempre da un livello di studio dell’universo ad un altro raggruppati in classi.

(342.1) 30:4.18 4. Progressori Morontiali. Dai mondi delle dimore in avanti, attraverso le sfere del sistema, della costellazione e dell’universo locale, i mortali sono classificati come progressori morontiali; essi attraversano le sfere di transizione dell’ascensione mortale. Via via che i mortali ascendenti progrediscono dal più basso al più alto dei mondi morontiali, servono in innumerevoli incarichi in associazione con i loro insegnanti ed in compagnia dei loro fratelli più evoluti e più anziani.

(342.2) 30:4.19 La progressione morontiale concerne l’elevazione continua dell’intelletto, dello spirito e della forma della personalità. I sopravviventi sono ancora esseri con tre nature. Durante l’intera esperienza morontiale essi sono pupilli dell’universo locale. Il regime del superuniverso non opera prima dell’inizio della loro carriera spirituale.

(342.3) 30:4.20 I mortali acquisiscono la reale identità spirituale immediatamente prima di lasciare la capitale dell’universo locale per i mondi d’accoglienza dei settori minori del superuniverso. Il passaggio dallo stadio morontiale finale al primo status spirituale od inferiore non è che una lieve transizione. La mente, la personalità ed il carattere rimangono immutati dopo questo avanzamento; soltanto la forma subisce una modificazione. Ma la forma spirituale è altrettanto reale quanto il corpo morontiale ed è egualmente discernibile.

(342.4) 30:4.21 Prima di partire dai loro universi locali d’origine per i mondi d’accoglienza dei superuniversi, i mortali del tempo ricevono la confermazione spirituale dal Figlio Creatore e dallo Spirito Madre dell’universo locale. Da questo momento lo status del mortale ascendente è stabilito per sempre. Non si è mai saputo che dei pupilli del superuniverso abbiano deviato dalla retta via. Anche i serafini ascendenti avanzano di condizione angelica al momento della loro partenza dagli universi locali.

(342.5) 30:4.22 5. Pupilli dei Superuniversi. Tutti gli ascendenti che arrivano sui mondi educativi dei superuniversi diventano i pupilli degli Antichi dei Giorni. Essi hanno attraversato la vita morontiale dell’universo locale e sono ora spiriti accreditati. In qualità di giovani spiriti essi cominciano l’ascensione del sistema superuniversale di preparazione e di cultura, che si estende dalle sfere di accoglienza del loro settore minore, passando verso l’interno per i mondi di studio dei dieci settori maggiori, fino alle sfere culturali superiori della capitale del superuniverso.

(342.6) 30:4.23 Vi sono tre ordini di spiriti studenti in conformità con il loro soggiorno sul settore minore, sui settori maggiori e sui mondi capitale di progressione spirituale dei superuniversi. Come gli ascendenti morontiali hanno studiato e lavorato sui mondi dell’universo locale, così gli ascendenti spirituali continuano a conoscere a fondo nuovi mondi mentre si esercitano a trasmettere ad altri quello che hanno assorbito alle fonti esperienziali della saggezza. Ma andare a scuola come un essere spirituale nella carriera superuniversale è del tutto diverso da qualunque cosa sia mai entrata nei regni immaginativi della mente materiale dell’uomo.

(342.7) 30:4.24 Prima di lasciare il superuniverso per Havona, questi spiriti ascendenti ricevono la stessa completa istruzione riguardo all’amministrazione superuniversale che hanno ricevuto durante la loro esperienza morontiale riguardo alla supervisione dell’universo locale. Prima di raggiungere Havona i mortali spirituali hanno per principale oggetto di studio, ma non come occupazione esclusiva, la profonda conoscenza dell’amministrazione dell’universo locale e del superuniverso. Lo scopo di tutta questa esperienza non è ancora pienamente chiaro, ma è fuor di dubbio che questa preparazione è saggia e necessaria in vista del loro possibile destino futuro come membri del Corpo della Finalità.

(342.8) 30:4.25 Il regime superuniversale non è lo stesso per tutti i mortali ascendenti. Essi ricevono la stessa educazione generale, ma certi gruppi e classi sono sottoposti a corsi speciali d’istruzione e a corsi specifici di preparazione.

(343.1) 30:4.26 6. Pellegrini di Havona. Quando lo sviluppo spirituale è completo, anche se non esaustivo, il mortale sopravvivente si prepara per il lungo volo verso Havona, il porto degli spiriti evoluzionari. Sulla terra voi eravate una creatura di carne e di sangue; attraversando l’universo locale eravate un essere morontiale; nel superuniverso eravate uno spirito in evoluzione. Con il vostro arrivo sui mondi d’accoglienza di Havona la vostra educazione spirituale comincia realmente e seriamente; la vostra apparizione finale in Paradiso sarà come spirito perfezionato.

(343.2) 30:4.27 Il viaggio dalla capitale del superuniverso alle sfere d’accoglienza di Havona è sempre effettuato da soli. D’ora in avanti non verranno più costituite classi o gruppi d’istruzione. Voi avete finito con la preparazione tecnica e amministrativa dei mondi evoluzionari del tempo e dello spazio. Ora comincia la vostra istruzione personale, la vostra preparazione spirituale individuale. Dall’inizio alla fine, attraverso tutto Havona, l’istruzione è personale e di triplice natura: intellettuale, spirituale ed esperienziale.

(343.3) 30:4.28 Il primo atto della vostra carriera in Havona sarà quello di riconoscere e di ringraziare il vostro seconafino trasportatore per il lungo e sicuro viaggio. Poi sarete presentati agli esseri che seguiranno le vostre attività iniziali in Havona. Andrete quindi a registrare il vostro arrivo e a preparare il messaggio di ringraziamento e di adorazione da inviare al Figlio Creatore del vostro universo locale, il Padre dell’universo che ha reso possibile la vostra carriera di filiazione. Ciò conclude le formalità di arrivo in Havona; dopodiché vi è concesso un lungo periodo di riposo per osservazioni libere e ciò vi offre l’occasione di andare a trovare i vostri amici, i vostri compagni ed i vostri associati della lunga esperienza d’ascensione. Voi potete anche consultare le trasmissioni per accertare quali dei vostri compagni pellegrini sono partiti per Havona dopo che avete lasciato Uversa.

(343.4) 30:4.29 La notizia del vostro arrivo sui mondi d’accoglienza di Havona sarà debitamente trasmessa alla capitale del vostro universo locale e comunicata personalmente al vostro guardiano serafico, ovunque quel serafino possa trovarsi.

(343.5) 30:4.30 I mortali ascendenti sono stati istruiti a fondo negli affari dei mondi evoluzionari dello spazio; ora essi cominciano il loro lungo e proficuo contatto con le sfere di perfezione create. Quale preparazione per un qualunque lavoro futuro è fornita da questa esperienza congiunta, unica e straordinaria! Ma io non posso descrivervi Havona; voi dovete vedere questi mondi per apprezzare la loro gloria o comprendere la loro grandiosità.

(343.6) 30:4.31 7. Coloro che arrivano in Paradiso. Dopo aver raggiunto il Paradiso con status residenziale, voi cominciate il corso progressivo di divinità e di absonità. La vostra residenza in Paradiso significa che avete trovato Dio e che sarete arruolati nel Corpo dei Mortali della Finalità. Fra tutte le creature del grande universo, soltanto coloro che si sono fusi con il Padre sono arruolati nel Corpo dei Mortali della Finalità. Solo tali individui prestano il giuramento di finalitari. Altri esseri di perfezione paradisiaca o che hanno raggiunto il Paradiso possono essere temporaneamente assegnati a questo corpo della finalità, ma non sono assegnati per l’eternità alla missione sconosciuta e non rivelata di questa crescente schiera di veterani evoluzionari e perfezionati del tempo e dello spazio.

(343.7) 30:4.32 A coloro che arrivano in Paradiso è accordato un periodo di libertà, dopo di che iniziano le loro associazioni con i sette gruppi dei supernafini primari. Quando hanno terminato il loro corso con i conduttori di adorazione essi sono designati diplomati del Paradiso e successivamente, in qualità di finalitari, sono assegnati ai servizi di osservazione e di cooperazione sino ai confini dell’immensa creazione. Tuttavia sembra non esserci alcun impiego specifico o determinato per i Finalitari del Corpo dei Mortali, anche se essi servono in molte funzioni sui mondi stabilizzati in luce e vita.

(344.1) 30:4.33 Se non dovesse esserci un destino futuro o non rivelato per il Corpo dei Mortali della Finalità, l’attuale destinazione di questi esseri ascendenti sarebbe già del tutto adeguata e gloriosa. Il loro presente destino giustifica totalmente il piano universale d’ascensione evoluzionaria. Ma senza dubbio le ere future dell’evoluzione delle sfere dello spazio esterno elaboreranno ulteriormente, ed illumineranno divinamente e con maggior pienezza, la saggezza e l’amorevole bontà degli Dei nell’esecuzione del loro piano divino di sopravvivenza umana e d’ascensione dei mortali.

(344.2) 30:4.34 Questa esposizione, unitamente a ciò che vi è stato rivelato ed a ciò che potete apprendere in connessione con l’istruzione concernente il vostro mondo, presenta un profilo della carriera di un mortale ascendente. La storia varia considerevolmente nei differenti superuniversi, ma questo racconto consente di dare un rapido sguardo al piano medio di progressione dei mortali, qual è operante nell’universo locale di Nebadon e nel settimo segmento del grande universo, il superuniverso di Orvonton.

(344.3) 30:4.35 [Patrocinato da un Possente Messaggero proveniente da Uversa.]


 

(345.1) 31:0.1 IL CORPO dei Finalitari Mortali rappresenta l’attuale destinazione conosciuta dei mortali ascendenti del tempo fusi con l’Aggiustatore. Ma ci sono anche altri gruppi che sono assegnati a questo corpo. Il corpo primario dei finalitari è costituito come segue:

(345.2) 31:0.2 1. Nativi di Havona.

(345.3) 31:0.3 2. Messaggeri di Gravità.

(345.4) 31:0.4 3. Mortali Glorificati.

(345.5) 31:0.5 4. Serafini Adottati.

(345.6) 31:0.6 5. Figli Materiali Glorificati.

(345.7) 31:0.7 6. Creature Intermedie Glorificate.

(345.8) 31:0.8 Questi sei gruppi di esseri glorificati compongono questo corpo straordinario di destino eterno. Noi pensiamo di conoscere il loro lavoro futuro, ma non ne siamo certi. Il Corpo della Finalità dei Mortali si sta mobilitando in Paradiso ed i suoi membri svolgono attualmente il loro ministero in modo molto esteso negli universi dello spazio ed amministrano i mondi stabilizzati in luce e vita; la loro destinazione futura deve essere negli universi in corso di organizzazione dello spazio esterno. Questo almeno è quanto s’ipotizza su Uversa.

(345.9) 31:0.9 Il corpo è organizzato in accordo con le associazioni operative dei mondi dello spazio ed in armonia con l’esperienza associativa acquisita in tutta la lunga e movimentata carriera ascendente. Tutte le creature ascendenti ammesse a questo corpo sono accolte su un piano d’uguaglianza, ma questa accentuata uguaglianza non annulla in alcun modo l’individualità né distrugge l’identità personale. Comunicando con un finalitario noi possiamo discernere immediatamente se è un mortale ascendente, un nativo di Havona, un serafino adottato, una creatura intermedia o un Figlio Materiale.

(345.10) 31:0.10 Durante la presente era dell’universo i finalitari ritornano a servire negli universi del tempo. Essi sono assegnati a lavorare in successione nei differenti superuniversi, ma mai nel loro superuniverso d’origine prima di aver servito in tutte le altre sei supercreazioni. In tal modo possono acquisire il settuplo concetto dell’Essere Supremo.

(345.11) 31:0.11 Una o più compagnie di finalitari mortali sono costantemente in servizio su Urantia. Non c’è dominio del servizio universale al quale non siano assegnati; essi operano universalmente ed alternano periodi uguali d’incarichi assegnati e di tempo libero.

(345.12) 31:0.12 Noi non abbiamo alcuna idea sulla natura dell’organizzazione futura di questo gruppo straordinario, ma i finalitari sono ora un corpo completamente autogovernato. Essi scelgono i loro leader e direttori permanenti, periodici e di destinazione. Nessuna influenza esterna può mai incidere sulla loro politica ed il loro giuramento di fedeltà è prestato soltanto dinanzi alla Trinità del Paradiso.

(346.1) 31:0.13 I finalitari mantengono i loro quartieri generali in Paradiso, nei superuniversi, negli universi locali ed in tutte le capitali divisionali. Essi sono un ordine separato della creazione evoluzionaria. Noi non li dirigiamo né li controlliamo direttamente, eppure essi sono assolutamente fedeli e sempre cooperativi con tutti i nostri piani. Essi sono veramente l’insieme delle anime fidate e sincere del tempo e dello spazio — il sale evoluzionario dell’universo — e sono per sempre inattaccabili dal male e al sicuro dal peccato.

(346.2) 31:1.1 Molti dei nativi di Havona che servono come insegnanti nelle scuole di preparazione dei pellegrini dell’universo centrale si affezionano molto ai mortali ascendenti e divengono ancor più interessati al lavoro e al destino futuro del Corpo dei Finalitari Mortali. In Paradiso, nella sede amministrativa del corpo, si mantiene un archivio per i volontari di Havona diretto dall’associato di Grandfanda. Attualmente trovereste milioni e milioni di nativi di Havona in questa lista d’attesa. Questi esseri perfetti di creazione diretta e divina sono di grande aiuto al Corpo dei Mortali della Finalità ed offriranno indubbiamente un servizio ancora più grande nel lontanissimo futuro. Essi forniscono il punto di vista di chi è nato in perfezione ed in completezza divina. I finalitari abbracciano in tal modo entrambe le fasi dell’esistenza esperienziale — quella perfetta e quella perfezionata.

(346.3) 31:1.2 I nativi di Havona devono raggiungere certi sviluppi esperienziali in collegamento con gli esseri evoluzionari, che creeranno la capacità di ricezione per il conferimento di un frammento dello spirito del Padre Universale. Il Corpo dei Finalitari Mortali ha come membri permanenti solo gli esseri fusi con lo spirito della Prima Sorgente e Centro o quelli, come i Messaggeri di Gravità, che incorporano per loro natura questo spirito di Dio il Padre.

(346.4) 31:1.3 Gli abitanti dell’universo centrale sono accolti nel corpo in proporzione di uno per mille — per compagnia di finalitari. Il corpo è organizzato per un servizio temporaneo in compagnie di mille, nelle quali le creature ascendenti sono in numero di 997 per un nativo di Havona ed un Messaggero di Gravità. I finalitari sono quindi mobilitati in compagnie, ma il giuramento di finalità è prestato individualmente. È un giuramento con delle implicazioni radicali e d’importanza eterna. Il nativo di Havona presta lo stesso giuramento ed è assegnato al corpo per sempre.

(346.5) 31:1.4 Le reclute di Havona seguono la compagnia cui sono assegnate; ovunque va il gruppo vanno anch’esse. E dovreste vedere il loro entusiasmo per il nuovo lavoro di finalitari. La possibilità di raggiungere il Corpo della Finalità è una delle emozioni stupende di Havona; la possibilità di divenire un finalitario è una delle avventure supreme di queste razze perfette.

(346.6) 31:1.5 I nativi di Havona sono accolti, nella stessa proporzione, anche nel Corpo dei Finalitari Trinitizzati Congiunti su Vicegerington e nel Corpo dei Finalitari Trascendentali in Paradiso. I cittadini di Havona considerano questi tre destini, insieme con la loro possibile ammissione al Corpo dei Finalitari di Havona, come le mete supreme della loro carriera celeste.

(346.7) 31:2.1 In qualunque luogo e momento in cui sono in funzione i Messaggeri di Gravità, i finalitari hanno il comando. Tutti i Messaggeri di Gravità sono sotto la giurisdizione esclusiva di Grandfanda e sono assegnati soltanto al Corpo primario della Finalità. Essi sono già ora preziosi per i finalitari e saranno utilissimi nell’eterno futuro. Nessun altro gruppo di creature intelligenti possiede un corpo simile di messaggeri personalizzati capaci di trascendere il tempo e lo spazio. Tipi simili di messaggeri-registratori assegnati ad altri corpi finalitari non sono personalizzati, sono absonitizzati.

(347.1) 31:2.2 I Messaggeri di Gravità vengono da Divinington e sono degli Aggiustatori modificati e personalizzati, ma nessun membro del nostro gruppo di Uversa si assumerebbe il compito di spiegare la natura di uno di essi. Noi sappiamo che sono esseri altamente personali, divini, intelligenti e comprensivi in modo toccante, ma non comprendiamo la loro tecnica per attraversare lo spazio istantaneamente. Essi sembrano capaci di utilizzare tutte le energie, tutti i circuiti ed anche la gravità. I finalitari del corpo dei mortali non possono sfidare il tempo e lo spazio, ma hanno associate a loro, e soggette al loro comando, pressoché infinite personalità spirituali che possono farlo. Noi ci permettiamo di chiamare personalità i Messaggeri di Gravità, ma in realtà essi sono esseri superspirituali, personalità senza limiti e senza confini. Comparati ai Messaggeri Solitari essi sono di un ordine di personalità totalmente differente.

(347.2) 31:2.3 I Messaggeri di Gravità possono essere assegnati ad una compagnia di finalitari in numero illimitato, ma un solo messaggero, il capo dei suoi compagni, è arruolato nel Corpo dei Mortali della Finalità. Questo capo tuttavia ha in assegnazione un gruppo permanente di 999 compagni messaggeri, e a seconda che lo richiedano le circostanze può ricorrere alle riserve dell’ordine per ottenere degli assistenti in numero illimitato.

(347.3) 31:2.4 I Messaggeri di Gravità ed i finalitari mortali glorificati raggiungono un affetto reciproco toccante e profondo. Essi hanno molte cose in comune: gli uni sono la personalizzazione diretta di un frammento del Padre Universale, gli altri sono personalità di creatura esistenti nell’anima immortale sopravvivente fusasi con un frammento dello stesso Padre Universale, l’Aggiustatore di Pensiero spirituale.

(347.4) 31:3.1 I mortali ascendenti fusi con l’Aggiustatore formano la maggior parte del Corpo primario della Finalità. Insieme con i serafini adottati e glorificati il loro numero è solitamente di 990 in ogni compagnia di finalitari. La proporzione di mortali e di angeli varia in ciascun gruppo, anche se i mortali sono molto più numerosi dei serafini. I nativi di Havona, i Figli Materiali glorificati, le creature intermedie glorificate, i Messaggeri di Gravità ed il membro non conosciuto e mancante costituiscono soltanto l’uno per cento del corpo. Ogni compagnia di mille finalitari ha posto solo per dieci di queste personalità non mortali e non serafiche.

(347.5) 31:3.2 Noi di Uversa non conosciamo il “destino della finalità” dei mortali ascendenti del tempo. Attualmente essi risiedono in Paradiso e servono temporaneamente nel Corpo di Luce e Vita, ma il loro eccezionale corso di preparazione ascendente e la loro lunga disciplina universale devono essere destinati a qualificarli per prove di fiducia ancora più grandi e per servizi di responsabilità ancora più sublimi.

(347.6) 31:3.3 Benché questi mortali ascendenti abbiano raggiunto il Paradiso, siano stati arruolati nel Corpo della Finalità e siano stati rimandati in gran numero a partecipare alla conduzione degli universi locali e ad aiutare nell’amministrazione degli affari superuniversali — anche di fronte a questo apparente destino, resta il fatto significativo che essi sono registrati solo come spiriti del sesto stadio. Rimane senza dubbio un’altra fase nella carriera del Corpo dei Mortali della Finalità. Noi non conosciamo la natura di questa fase, ma siamo al corrente di tre fatti che richiamiamo all’attenzione:

(348.1) 31:3.4 1. Dagli archivi noi sappiamo che i mortali sono spiriti del primo ordine durante il loro soggiorno nei settori minori e che passano al secondo ordine quando sono trasferiti nei settori maggiori ed al terzo quando avanzano nei mondi educativi centrali del superuniverso. I mortali divengono spiriti del quarto ordine o spiriti diplomati dopo aver raggiunto il sesto cerchio di Havona e divengono spiriti del quinto ordine quando trovano il Padre Universale. Essi raggiungono successivamente il sesto stadio dell’esistenza spirituale quando prestano il giuramento che li arruola per sempre nell’incarico eterno del Corpo della Finalità dei Mortali.

(348.2) 31:3.5 Noi osserviamo che la classificazione o designazione degli spiriti è stata determinata dal loro effettivo avanzamento da un regno di servizio universale ad un altro regno di servizio universale, o da un universo ad un altro universo. Ed ipotizziamo che il conferimento della qualifica di spiriti del settimo ordine al Corpo dei Mortali della Finalità sarà simultaneo alla promozione dei loro membri all’incarico eterno di servizio su sfere finora non registrate e non rivelate, e concomitante con il loro raggiungimento di Dio il Supremo. Ma a prescindere da queste ipotesi ardite, noi in realtà non ne sappiamo più di voi su tutto ciò; la nostra conoscenza della carriera dei mortali non va oltre l’attuale destino del Paradiso.

(348.3) 31:3.6 2. I finalitari mortali hanno pienamente ottemperato all’ingiunzione delle ere: “Siate perfetti”. Essi hanno asceso il sentiero universale di compimento dei mortali; hanno trovato Dio e sono stati debitamente reclutati nel Corpo della Finalità. Questi esseri hanno raggiunto il limite attuale di progressione spirituale, ma non la finalità dello status spirituale ultimo. Essi hanno raggiunto il limite attuale di perfezione delle creature, ma non la finalità del servizio delle creature. Hanno sperimentato la pienezza dell’adorazione della Deità, ma non la finalità del raggiungimento della Deità esperienziale.

(348.4) 31:3.7 3. I mortali glorificati del Corpo della Finalità del Paradiso sono esseri ascendenti in possesso della conoscenza esperienziale di ogni gradino della realtà e della filosofia della vita più completa possibile dell’esistenza intelligente. Durante le ere di questa ascensione dai mondi materiali più bassi alle altezze spirituali del Paradiso, queste creature sopravviventi sono state preparate in ogni dettaglio, fino ai limiti delle loro capacità, su tutti i principi divini concernenti l’amministrazione giusta ed efficiente, quanto misericordiosa e paziente, di tutta la creazione universale del tempo e dello spazio.

(348.5) 31:3.8 Noi riteniamo che gli esseri umani abbiano il diritto di condividere le nostre opinioni e che voi siate liberi di fare con noi delle ipotesi sul mistero del destino ultimo del Corpo della Finalità del Paradiso. Ci sembra evidente che gli attuali incarichi delle creature evoluzionarie perfezionate partecipino della natura degli studi specializzati sulla comprensione universale e l’amministrazione superuniversale. E tutti noi ci chiediamo: “Perché gli Dei sono tanto interessati a preparare così a fondo i mortali sopravviventi nella tecnica dell’amministrazione universale?”

(348.6) 31:4.1 Molti dei fedeli guardiani serafici dei mortali hanno il permesso di percorrere la carriera ascendente con i loro pupilli umani, e molti di questi angeli guardiani, dopo essersi fusi con il Padre, si uniscono ai loro soggetti nel prestare il giuramento di finalitari dell’eternità ed accettare per sempre il destino dei loro associati mortali. Gli angeli che passano per l’esperienza ascendente degli esseri mortali possono condividere il destino della natura umana; possono egualmente essere arruolati per l’eternità in questo Corpo della Finalità. Un gran numero di serafini adottati e glorificati è assegnato ai vari corpi di finalitari non mortali.

(349.1) 31:5.1 Negli universi del tempo e dello spazio esiste una misura in virtù della quale i cittadini adamici dei sistemi locali, quando il loro incarico planetario è a lungo differito, possano inoltrare domanda per essere sciolti dallo status di cittadinanza permanente; se questa è accettata, essi si uniscono ai pellegrini ascendenti sulle capitali d’universo e da là procedono verso il Paradiso ed il Corpo della Finalità.

(349.2) 31:5.2 Quando un mondo evoluzionario avanzato giunge alle ultime epoche dell’era di luce e vita, i suoi Figli Materiali, l’Adamo e l’Eva Planetari, possono scegliere di divenire umani, di ricevere degli Aggiustatori e d’imbarcarsi sulla rotta evoluzionaria dell’ascensione universale che conduce al Corpo dei Finalitari Mortali. Alcuni di questi Figli Materiali hanno parzialmente sbagliato o tecnicamente fallito nella loro missione di acceleratori biologici, come nel caso di Adamo su Urantia; ed allora sono obbligati a seguire il corso naturale degli abitanti del regno, a ricevere degli Aggiustatori, a passare per la morte e a progredire per mezzo della fede attraverso il regime ascendente onde raggiungere successivamente il Paradiso ed il Corpo della Finalità.

(349.3) 31:5.3 Questi Figli Materiali non si trovano in molte compagnie di finalitari. La loro presenza aggiunge un grande potenziale alle possibilità di servizio elevato per un tale gruppo, ed essi sono invariabilmente scelti come suoi leader. Se entrambi i membri della coppia edenica sono assegnati allo stesso gruppo, di solito è permesso loro di agire congiuntamente come una sola personalità. Queste coppie ascendenti riescono molto meglio dei mortali ascendenti nell’avventura della trinitizzazione.

(349.4) 31:6.1 Su molti pianeti le creature intermedie sono generate in gran numero, ma raramente rimangono sul loro mondo natale dopo che si è stabilizzato in luce e vita. Allora, o subito dopo, sono sciolte dallo status di cittadinanza permanente ed iniziano l’ascensione al Paradiso passando per i mondi morontiali, il superuniverso ed Havona in compagnia dei mortali del tempo e dello spazio.

(349.5) 31:6.2 Le creature intermedie provenienti dai vari universi differiscono grandemente per origine e natura, ma sono tutte destinate all’uno o all’altro dei corpi della finalità del Paradiso. Gli intermedi secondari alla fine si fondono tutti con il loro Aggiustatore e sono arruolati nel corpo dei mortali. Molte compagnie di finalitari hanno uno di questi esseri glorificati nel loro gruppo.

(349.6) 31:7.1 Nell’epoca attuale, ogni compagnia di finalitari conta come membri permanenti 999 personalità che hanno prestato giuramento. Il posto vacante è occupato dal capo degli Evàngeli di Luce assegnato, incaricato di una singola missione. Ma questi esseri sono soltanto dei membri provvisori del corpo.

(349.7) 31:7.2 Ogni personalità celeste assegnata al servizio di un corpo finalitario è denominata Evàngelo di Luce. Questi esseri non prestano il giuramento di finalitari, e benché siano sottomessi all’organizzazione del corpo non hanno un incarico permanente. Questo gruppo può comprendere Messaggeri Solitari, supernafini, seconafini, Cittadini del Paradiso o loro discendenti trinitizzati — ogni essere necessario all’esecuzione di un incarico finalitario transitorio. Se il corpo avrà o meno questi esseri assegnati alla missione eterna non lo sappiamo. Alla fine dell’incarico questi Evàngeli di Luce riprendono il loro status precedente.

(350.1) 31:7.3 Nel Corpo dei Mortali della Finalità, com’è attualmente costituito, vi sono esattamente sei classi di membri permanenti. I finalitari, come ci si può aspettare, fanno molte ipotesi sull’identità dei loro futuri compagni, ma non c’è molta concordanza tra loro.

(350.2) 31:7.4 Noi di Uversa congetturiamo spesso sull’identità del settimo gruppo di finalitari. Facciamo molte supposizioni, compresa quella di una possibile designazione di qualcuno dei corpi in formazione dei numerosi gruppi trinitizzati in Paradiso, su Vicegerington e nel circuito interno di Havona. Viene anche avanzata l’ipotesi che il Corpo della Finalità possa ricevere il permesso di trinitizzare molti dei loro assistenti nel lavoro dell’amministrazione universale nel caso siano destinati a servire in universi attualmente in corso di formazione.

(350.3) 31:7.5 Uno di noi è dell’opinione che questo posto vacante del corpo sarà occupato da qualche tipo di essere avente origine nel nuovo universo del loro servizio futuro; un altro è incline a credere che questo posto sarà occupato da qualche tipo di personalità del Paradiso non ancora creata, eventuata o trinitizzata. Ma con tutta probabilità dovremo attendere l’entrata dei finalitari nel loro settimo stadio di realizzazione spirituale prima di saperlo realmente.

(350.4) 31:8.1 Parte dell’esperienza del mortale perfezionato in Paradiso come finalitario consiste nello sforzo di giungere alla comprensione della natura e della funzione di più di mille gruppi di supercittadini trascendentali del Paradiso, esseri eventuati con attributi absoniti. Nella loro associazione con queste superpersonalità, i finalitari ascendenti ricevono un grande aiuto dall’utile guida di numerosi ordini di ministri trascendentali che hanno il compito di presentare i finalitari evoluti ai loro nuovi fratelli del Paradiso. L’intero ordine dei Trascendentali vive nell’ovest del Paradiso in una vasta area occupata esclusivamente da loro.

(350.5) 31:8.2 Nell’analisi dei Trascendentali noi siamo impediti non solo dalle limitazioni della comprensione umana, ma anche dai termini del mandato che regola queste rivelazioni concernenti le personalità del Paradiso. Questi esseri non hanno alcuna relazione con l’ascensione dei mortali verso Havona. La vasta schiera dei Trascendentali del Paradiso non ha niente a che fare con gli affari di Havona o dei sette superuniversi, essendo interessata soltanto alla superamministrazione degli affari dell’universo maestro.

(350.6) 31:8.3 Essendo creature, voi potete concepire un Creatore, ma non potete comprendere che esiste un’enorme e diversificata aggregazione di esseri intelligenti che non sono né Creatori né creature. Questi Trascendentali non creano esseri né sono mai stati essi stessi creati. Parlando della loro origine, al fine di evitare l’impiego di un nuovo termine — di una designazione arbitraria e priva di significato — ci sembra preferibile dire che i Trascendentali semplicemente si eventuano. L’Assoluto della Deità può ben essere stato coinvolto nella loro origine e può essere implicato nel loro destino, ma questi esseri straordinari non sono attualmente dominati dall’Assoluto della Deità. Essi sono soggetti a Dio l’Ultimo ed il loro presente soggiorno in Paradiso è diretto e controllato sotto ogni aspetto dalla Trinità.

(351.1) 31:8.4 Sebbene tutti i mortali che raggiungono il Paradiso fraternizzino spesso con i Trascendentali, come fanno con i Cittadini del Paradiso, si verifica che il primo vero contatto di un uomo con un Trascendentale avviene nella memorabile occasione in cui l’ascendente mortale si trova, come membro di un nuovo gruppo di finalitari, nel cerchio finalitario d’accoglienza quando è amministrato il giuramento di eternità alla Trinità dal capo dei Trascendentali, il capo che presiede gli Architetti dell’Universo Maestro.

(351.2) 31:9.1 Gli Architetti dell’Universo Maestro sono il corpo dirigente dei Trascendentali del Paradiso. Questo corpo dirigente annovera 28.011 personalità in possesso di menti superiori, di spiriti splendidi e di absonità superne. Il presidente di questo magnifico gruppo, l’Architetto Maestro decano, è il capo che coordina tutte le intelligenze del Paradiso sotto il livello di Deità.

(351.3) 31:9.2 La sedicesima prescrizione del mandato che autorizza questa narrazione dice: “Se ritenuto saggio, l’esistenza degli Architetti dell’Universo Maestro e dei loro associati potrà essere svelata, ma la loro origine, la loro natura ed il loro destino non possono essere pienamente rivelati.” Noi possiamo tuttavia informarvi che questi Architetti Maestri esistono nei sette livelli dell’absonito. Questi sette gruppi sono classificati come segue:

(351.4) 31:9.3 1. Il Livello del Paradiso. Solo il decano o primo Architetto eventuato funziona su questo livello più elevato dell’absonito. Questa personalità ultima — né Creatore né creatura — si è eventuata all’aurora dell’eternità ed ora funziona come mirabile coordinatore del Paradiso e dei suoi ventuno mondi di attività associate.

(351.5) 31:9.4 2. Il Livello di Havona. La seconda eventuazione di Architetti ha prodotto tre pianificatori maestri ed amministratori absoniti, i quali si sono sempre consacrati al coordinamento del miliardo di sfere perfette dell’universo centrale. La tradizione del Paradiso asserisce che questi tre Architetti, con il consiglio dell’Architetto decano eventuato in precedenza, hanno contribuito a progettare Havona, ma in realtà noi non lo sappiamo.

(351.6) 31:9.5 3. Il Livello dei Superuniversi. Il terzo livello absonito comprende i sette Architetti Maestri dei sette superuniversi, i quali attualmente, come gruppo, trascorrono quasi altrettanto tempo in compagnia dei Sette Spiriti Maestri del Paradiso quanto con i Sette Esecutivi Supremi sui sette mondi speciali dello Spirito Infinito. Essi sono i supercoordinatori del grande universo.

(351.7) 31:9.6 4. Il Livello di Spazio Primario. Questo gruppo conta settanta Architetti, e noi ipotizziamo che essi si occupino dei piani finali per il primo universo dello spazio esterno, ora in corso di mobilitazione oltre i confini degli attuali sette superuniversi.

(351.8) 31:9.7 5. Il Livello di Spazio Secondario. Questo quinto corpo comprende 490 Architetti, ed anche in questo caso noi ipotizziamo che essi debbano occuparsi del secondo universo dello spazio esterno, dove i nostri fisici hanno già scoperto mobilitazioni d’energia ben definite.

(352.1) 31:9.8 6. Il Livello di Spazio Terziario. Questo sesto gruppo di Architetti Maestri comprende 3.430 membri, e noi deduciamo allo stesso modo che possano essere occupati nei giganteschi piani del terzo universo dello spazio esterno.

(352.2) 31:9.9 7. Il Livello di Spazio Quaternario. Questo corpo, l’ultimo e più numeroso, è costituito da 24.010 Architetti Maestri, e se le nostre precedenti ipotesi sono valide, esso deve essere collegato con il quarto ed ultimo degli universi dello spazio esterno, le cui dimensioni sono in continua crescita.

(352.3) 31:9.10 Questi sette gruppi di Architetti Maestri sommano a 28.011 progettisti di universi. In Paradiso c’è una tradizione secondo la quale molto lontano nell’eternità fu tentata l’eventuazione del 28.012o Architetto Maestro, ma che questo essere non riuscì ad absonitizzarsi, essendosi impadronito della sua personalità l’Assoluto Universale. È possibile che la serie ascendente degli Architetti Maestri abbia raggiunto il limite dell’absonità nel 28.011o Architetto, e che il 28.012o tentativo abbia incontrato il livello matematico della presenza dell’Assoluto. In altri termini, che alla 28.012a eventuazione il livello della qualità dell’absonità ha equivalso il livello dell’Universale ed ha raggiunto il valore dell’Assoluto.

(352.4) 31:9.11 Nella loro organizzazione funzionale i tre Architetti supervisori di Havona agiscono come assistenti associati dell’Architetto solitario del Paradiso. I sette Architetti dei superuniversi agiscono come coordinati dei tre supervisori di Havona. I settanta progettisti degli universi del livello primario di spazio esterno servono attualmente come assistenti associati dei sette Architetti dei sette superuniversi.

(352.5) 31:9.12 Gli Architetti dell’Universo Maestro hanno a loro disposizione numerosi gruppi di aiutanti e di assistenti, compresi due vasti ordini di organizzatori di forza, gli eventuati primari ed i trascendentali associati. Questi Organizzatori di Forza Maestri non devono essere confusi con i direttori di potere, che sono associati al grande universo.

(352.6) 31:9.13 Tutti gli esseri generati dall’unione dei figli del tempo con i figli dell’eternità, come i discendenti trinitizzati dei finalitari e dei Cittadini del Paradiso, diventano pupilli degli Architetti Maestri. Ma tra tutte le altre creature od entità rivelate come funzionanti negli attuali universi organizzati, solo i Messaggeri Solitari e gli Spiriti Trinitari Ispirati mantengono un’associazione organica con i Trascendentali e con gli Architetti dell’Universo Maestro.

(352.7) 31:9.14 Gli Architetti Maestri danno la loro approvazione tecnica per l’assegnazione dei Figli Creatori alle loro zone di spazio destinate all’organizzazione degli universi locali. C’è un’associazione molto stretta tra gli Architetti Maestri e i Figli Creatori Paradisiaci, e sebbene questa relazione non sia rivelata, voi siete stati informati dell’associazione degli Architetti con i Creatori Supremi del grande universo nella relazione della prima Trinità esperienziale. Questi due gruppi, insieme con l’Essere Supremo evolventesi ed esperienziale, costituiscono l’Ultimità Trinitaria dei valori trascendentali e dei significati dell’universo maestro.

(352.8) 31:10.1 L’Architetto Maestro decano ha la supervisione dei sette Corpi della Finalità, che sono:

(352.9) 31:10.2 1. Il Corpo dei Finalitari Mortali.

(352.10) 31:10.3 2. Il Corpo dei Finalitari del Paradiso.

(352.11) 31:10.4 3. Il Corpo dei Finalitari Trinitizzati.

(353.1) 31:10.5 4. Il Corpo dei Finalitari Trinitizzati Congiunti.

(353.2) 31:10.6 5. Il Corpo dei Finalitari di Havona.

(353.3) 31:10.7 6. Il Corpo dei Finalitari Trascendentali.

(353.4) 31:10.8 7. Il Corpo dei Figli del Destino Non Rivelati.

(353.5) 31:10.9 Ognuno di questi corpi del destino ha un capo che lo presiede, e i sette capi costituiscono il Consiglio Supremo del Destino in Paradiso. Durante la presente era dell’universo Grandfanda è il capo di questo corpo supremo di designazione universale dei figli del destino ultimo.

(353.6) 31:10.10 L’insieme di questi sette corpi finalitari rappresenta la mobilitazione della realtà di potenziali, personalità, menti, spiriti, absoniti e delle realtà esperienziali che trascendono probabilmente anche le funzioni future dell’Essere Supremo nell’universo maestro. Questi sette corpi finalitari rappresentano probabilmente l’attività attuale della Trinità Ultima, impegnata a riunire le forze del finito e dell’absonito in preparazione di sviluppi inconcepibili negli universi dello spazio esterno. Niente di simile a questa mobilitazione si è verificato sin dai tempi prossimi all’eternità in cui la Trinità del Paradiso mobilitò in modo analogo le personalità allora esistenti del Paradiso e di Havona e le incaricò come amministratori e governanti dei progettati sette superuniversi del tempo e dello spazio. I sette corpi finalitari rappresentano la risposta della divinità del grande universo ai bisogni futuri dei potenziali non sviluppati negli universi esterni di attività future-eterne.

(353.7) 31:10.11 Noi ci avventuriamo a prevedere universi esterni di mondi abitati futuri e più grandi, nuove sfere popolate da nuovi ordini di esseri mirabili ed unici, un universo materiale sublime nella sua ultimità, un’immensa creazione mancante di un solo importante dettaglio — la presenza di un’esperienza finita effettiva nella vita universale dell’esistenza ascendente. Questo universo verrà all’esistenza con un enorme svantaggio esperienziale: quello di non aver partecipato all’evoluzione dell’Onnipotente Supremo. Questi universi esterni beneficeranno tutti del ministero incomparabile e del supercontrollo superno dell’Essere Supremo, ma il fatto stesso della sua presenza attiva precluderà la loro partecipazione all’attuazione della Deità Suprema.

(353.8) 31:10.12 Durante la presente era dell’universo le personalità in evoluzione del grande universo soffrono di molte difficoltà dovute all’attuazione incompleta della sovranità di Dio il Supremo, ma noi stiamo tutti condividendo l’esperienza straordinaria della sua evoluzione. Noi ci evolviamo in lui ed egli si evolve in noi. Ad un dato momento dell’eterno futuro l’evoluzione della Deità Suprema diverrà un fatto compiuto della storia universale, e l’opportunità di partecipare a questa meravigliosa esperienza sarà scomparsa dalla scena d’azione cosmica.

(353.9) 31:10.13 Ma quelli di noi che hanno acquisito questa esperienza singolare durante la giovinezza dell’universo la custodiranno come un tesoro per tutta l’eternità futura. Molti tra noi avanzano l’ipotesi che la missione delle riserve dei mortali ascendenti e perfezionati del Corpo della Finalità, che si stanno progressivamente ammassando, in associazione con gli altri sei corpi similari in fase di reclutamento, possa essere quella di amministrare questi universi esterni nello sforzo di compensare le loro deficienze esperienziali derivanti dal non aver partecipato all’evoluzione dell’Essere Supremo nel tempo-spazio.

(353.10) 31:10.14 Queste deficienze sono inevitabili su tutti i livelli dell’esistenza universale. Durante la presente era dell’universo noi dei livelli superiori delle esistenze spirituali scendiamo attualmente ad amministrare gli universi evoluzionari e ad assistere i mortali ascendenti, sforzandoci in tal modo di rimediare alle loro deficienze nelle realtà della più elevata esperienza spirituale.

(354.1) 31:10.15 Ma anche se in realtà non conosciamo nulla dei piani degli Architetti dell’Universo Maestro riguardo a queste creazioni esterne, nondimeno siamo certi di tre cose:

(354.2) 31:10.16 1. C’è effettivamente un immenso e nuovo sistema di universi che si sta gradualmente organizzando nei domini dello spazio esterno. Nuovi ordini di creazioni fisiche, enormi e giganteschi cerchi formicolanti di universi su universi situati molto al di là degli attuali confini delle creazioni popolate ed organizzate, sono già visibili attraverso i vostri telescopi. Al presente queste creazioni esterne sono interamente fisiche; esse sono apparentemente disabitate e sembrano essere prive di amministrazione da parte di creature.

(354.3) 31:10.17 2. Da ere continua la mobilitazione paradisiaca inspiegata e totalmente misteriosa degli esseri ascendenti e perfezionati del tempo e dello spazio, in associazione con gli altri sei corpi di finalitari.

(354.4) 31:10.18 3. In concomitanza con queste operazioni, la Persona Suprema della Deità sta estendendo il suo potere come sovrano onnipotente delle supercreazioni.

(354.5) 31:10.19 Considerando questo sviluppo trino che abbraccia creature, universi e Deità, possiamo essere criticati se prevediamo che qualcosa di nuovo e di non rivelato si stia avvicinando al suo apogeo nell’universo maestro? Non è naturale che associamo questa plurisecolare mobilitazione ed organizzazione di universi fisici su scala fino ad ora sconosciuta e l’emersione della personalità dell’Essere Supremo a questo piano stupefacente per elevare i mortali del tempo alla perfezione divina e la loro successiva mobilitazione in Paradiso nel Corpo della Finalità — una designazione e un destino avvolti nel mistero universale? In tutta Uversa è in aumento la credenza che il Corpo della Finalità in corso di formazione sia destinato a qualche servizio futuro negli universi dello spazio esterno, dove noi siamo già in grado d’identificare il raggruppamento di almeno settantamila aggregazioni di materia, ciascuna delle quali è più grande di qualunque superuniverso attuale.

(354.6) 31:10.20 I mortali evoluzionari nascono sui pianeti dello spazio, passano per i mondi morontiali, ascendono gli universi spirituali, attraversano le sfere di Havona, trovano Dio, raggiungono il Paradiso e sono arruolati nel Corpo primario della Finalità per attendervi la loro successiva assegnazione al servizio universale. Vi sono altri sei corpi della finalità in corso di formazione, però Grandfanda, il primo ascendente mortale, presiede come capo paradisiaco a tutti gli ordini di finalitari. Quando contempliamo questo spettacolo sublime, noi tutti esclamiamo: quale destino glorioso per i figli del tempo di origine animale, i figli materiali dello spazio!

(354.7) 31:10.21 [Patrocinato congiuntamente da un Consigliere Divino e da un Privo di Nome e Numero, autorizzati a questa funzione dagli Antichi dei Giorni di Uversa.]

(354.8) 31:10.22 Questi trentuno fascicoli che descrivono la natura della Deità, la realtà del Paradiso, l’organizzazione ed il funzionamento dell’universo centrale e dei superuniversi, le personalità del grande universo e l’alto destino dei mortali evoluzionari, sono stati patrocinati, formulati ed esposti in lingua inglese da un’alta commissione composta di ventiquattro amministratori di Orvonton, agenti in conformità ad un mandato emesso dagli Antichi dei Giorni di Uversa, che disponeva che ciò fosse fatto su Urantia, numero 606 di Satania, in Norlatiadek di Nebadon, nell’anno 1934 dell’era cristiana.