Quinta Stagione

Più natura, meno medicine

Manifesto della Nutrizione Potenziativa


(Il Dr. Filippo Ongaro, medico degli astronauti dal 2000 al 2007 e 1° medico certificato in medicina anti-aging in Italia, ideatore e promotore della nutrizione potenziativa, ha definito una strategia in cui questi risultati si possono raggiungere con l’uso combinato e sinergico di cibo, integratori ed attività fisica.)

"Per affrontare le sfide enormi di una società che invecchia sempre più e nella quale si allungano gli anni di malattia, è necessario sviluppare un nuovo modello di salute e di nutrizione; la salute non può più essere vista solo come l'assenza di malattia, come di fatto accade oggi, ma come il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di
funzionalità ottimale di mente e corpo.

La nutrizione non può più essere vista come un semplice apporto di energia ma come un fondamentale sistema di regolazione della funzionalità del nostro corpo e del nostro codice genetico.

L'obiettivo della nutrizione potenziativa è di portare più persone a sviluppare la migliore versione di sé per sconfiggere la paura della malattia e vivere la vita a pieno.

Il cibo è vita e non possiamo più accettare che sia causa di malattia e morte. Dal vivere per mangiare dobbiamo tornare al mangiare per vivere.

L'uomo è e rimarrà onnivoro. Ogni proposta che parte da presupposti diversi è temporanea e destinata a scontrarsi contro la realtà della nostra biologia.

Il cibo non può essere visto come un qualsiasi prodotto e l'industria alimentare non può ricercare il profitto ad ogni costo. Metà mondo muore di fame; metà diventa sempre più grassa e malata. 

Proteine, carboidrati e grassi sono tutti fondamentali per la nostra salute. I loro effetti dipendono però dai rapporti in percentuale rispetto alle calorie totali oltre che dalla genuinità degli alimenti che scegliamo all'interno delle tre categorie.

L'obiettivo della nutrizione non deve essere nè semplicemente di farci sopravvivere nè di evitare il peggio ma quello di tirare fuori il meglio di noi, regolando l'espressione dei nostri geni e potenziando le capacità riparative del nostro organismo.

Esistono valori insufficienti, sufficienti e ottimali per i vari nutrienti. La nutrizione da sola difficilmente è in grado di garantirci apporti ottimali nel corso dell'intera vita. L'integrazione alimentare rappresenta un'opportunità di ottimizzare la nutrizione. 

Nutrizione, attività fisica e gestione della sfera mentale ed emotiva non possono più essere viste come cose separate e a sé stanti ma sono un insieme unico di fattori capaci di potenziare la nostra salute.

I cibi buoni sono potenziativi e vanno assunti con regolarità. I cibi cattivi sono depotenziativi e vanno ridotti al minimo. In generale la natura ci dà cibi potenziativi, le industrie invece possono scegliere. Se lavorano solo per farci mangiare di più e guadagnare di più allora producono alimenti depotenziativi, se invece puntano a migliorare ciò che la natura ci fornisce, possono diventare alleate fondamentali.

L'obiettivo non deve essere la longevità a tutti i costi ma vivere la vita a pieno e arrivare forti fino alla fine; per questo è necessario adottare un modello nuovo di salute e di nutrizione.

Per questo la nutrizone potenziativa non è una teoria ma un approccio al cambiamento fondato sulla ricerca scientifica in ambito nutrizionale e psicocomportamentale; siamo consapevoli infatti che l'unico modo per provare a cambiare il mondo sia riuscire a cambiare se stessi.

  • Utilizzare alimenti «veri»: evitare alimenti lavorati, confezionati, prodotti industrialmente e preferire alimenti biologici e naturali.
  • Usare la verdura come base dei pasti principali: le verdure apportano una notevole quantità di nutrienti salutari e potenziativi; per questo non dobbiamo considerarle come un contorno, ma come una parte fondamentale di ogni pasto.
  • Usare i tipi giusti di carboidrati, proteine e grassi: i macronutrienti definiscono categorie ampie di alimenti spesso molto distanti tra loro per effetto metabolico; per ogni macronutriente occorre saper scegliere la forma giusta e la percentuale corretta rispetto alle calorie totali.
  • Usare i metodi di cottura che alterano meno i nutrienti: la cottura altera profondamente gli alimenti diminuendone le capacità potenziative e arricchendoli di tossine; è consigliabile usare metodi poco aggressivi, temperature più basse in modo da alterare meno l'alimento; un'ottima opzione è la cottura al vapore.
  • Preparare più spesso possibile il piatto unico: un piatto composto per il 50% da verdure, 25% da cereali integrali o altri carboidrati sani, come le patate dolci, e 25% da proteine sane come il pesce.

  • Tenere bassa l'insulina tranne dopo un allenamento: la secrezione di insulina da parte del pancreas è stimolata in modo particolare dagli zuccheri; si tratta di un ormone con una doppia faccia, se i suoi livelli aumentano dopo uno sforzo fisico aiuta ad assimilare nutrienti a livello muscolare e funge quindi da ormone anabolico, la stessa quantità di insulina in un altro momento porta a effetti negativi per il metabolismo e all'aumento del tessuto adiposo. 
  • Gli zuccheri, frutta compresa, vanno assunti in modo specifico dopo l'allenamento.
  • Ridurre l'apporto di glutine: il glutine ha un potenziale infiammatorio anche in soggetti non celiaci, per questo, in un'ottica potenziativa, è meglio usare altri cereali o altre fonti di carboidrati rispetto a quelli che contengono glutine. Cereali come riso, mais, miglio e sorgo o pseudocereali come grano saraceno, amaranto e quinoa sono opzioni preferibili a frumento (incluse le varietà antiche e derivati come germe di grano, crusca di grano, bulgur e cuscus), kamut, farro e spelta, segale, orzo e derivati (malto e bevande che lo contengono).

  • Rispettare il timing della nutrizione: i cibi hanno azioni diverse a seconda dal momento in cui vengono assunti, lo stesso alimento può avere effetti diversi in momenti diversi della giornata, in particolare dopo l'attività fisica esiste una cosiddetta «finestra anabolica» durante la quale i muscoli aumentano drasticamente la capacità di incamerare nutrienti; questo serve a innescare la sintesi proteica ed è un meccanismo che va sfruttato fornendo al corpo in particolare proteine e carboidrati.
  • Usare cibi ipernutrienti e non ipercalorici: gli alimenti industriali sono spesso ricchi di zuccheri, grassi e sale e poveri di nutrienti, apportano cioè calorie vuote, vanno ridotti al minimo e sostituiti da alimenti naturali, ipernutrienti e non raffinati.
  • Usare integratori alimentari mirati: è molto complesso se non addirittura impossibile adottare una nutrizione potenziativa senza fare ricorso a integratori alimentari mirati."