La democrazia a Sparta
Nel corso del VII e del VI secolo, questa aristocrazia si indebolisce progressivamente, sia per il carattere competitivo dell'etica aristocratica, sia per lo sviluppo dei commerci e della colonizzazione, sia perché alla cavalleria subentra, come nerbo dell'esercito, la fanteria oplitica.
La cittadinanza antica è intesa come partecipazione alle sorti, anche militari, della comunità: ora questa possibilità, essendo l'equipaggiamento di un oplita assai meno costoso di quello di un cavaliere, è aperta a un numero maggiore di individui. Quando, nel V secolo, la flotta diventerà la componente principale della potenza militare di Atene, si getteranno le basi per un ulteriore ampliamento della cittadinanza: anche un nullatenente può dare, come rematore, un prezioso contributo alla marina.
ORGANIZZAZIONE POLITICA DI SPARTA
Anche l’agogè il sistema educativo spartano e la moltiplicazione degli iloti(schiavi,lavoratori terrieri)contribuirono ad arrivare ad una democrazia.
Nel concetto antico di cittadinanza è inclusa la partecipazione diretta alle decisioni comuni, sia che si tratti delle eterie (confraternite) che sono in vincolo primario di solidarietà o philia nelle società aristocratiche arcaiche,sia che si tratti, successivamente, della città nel suo complesso.
La cittadinanza, anche quando viene allargata, è qualcosa di esclusivo: è generalmente cittadino a pieno diritto solo chi è figlio di madre cittadina. Le donne, che giuridicamente restano minorenni per tutta la vita, sono peraltro escluse dall'esercizio della cittadinanza, così come avviene di fatto per chi deve lavorare per vivere. Schiavi e stranieri sono esclusi anche dalla titolarità della cittadinanza: perfino nelle fasi più democratiche, le poleis greche sono in realtà governate da una minoranza. Anche per questo, quasi tutti i protagonisti della vita politica ateniese sono ricchi e aristocratici.
SPARTA STORIA
Il passaggio dalla monarchia all'oligarchia e alla democrazia avviene nel corso di tre secoli di stasis (guerra civile, nel senso di lotta intestina entro una città). Infatti, l'etica aristocratica, fortemente competitiva, non prevedeva l'idea di uno spazio politico e giuridico comune. Questo spazio deve essere costruito, e deve pertanto avere un autore: non a caso, a questo periodo risalgono le figure semileggendarie dei legislatori: Dracone e Solone ad Atene, Licurgo a Sparta. Le leggi della città sono nello stesso tempo il prodotto istituito da una volontà e un patrimonio comune tramandato dal passato: per questo - in un modo simile a quanto avviene con la poesia omerica - si intendono come fatte da un individuo che è una sorta di nome collettivo, e dunque qualcosa di più che un semplice essere umano.