Valentino Ammannato (padre dei tre moschettieri)
Nato a Sciacca il 23 agosto 1883, partì volontario a sedici anni per essere poi incorporato, allo scoppio del conflitto, nel 20° Reggimento Bersaglieri (ufficiale). Negli anni precedenti la prima guerra mondiale frequentò la scuola magistrale dell'Esercito, da dove uscì insegnante di scherma e ginnastica (pur non entrando a far parte della squadra Olimpica si era classificato in prestigiosi tornei).
Nel primo dopo guerra, insieme all'oculista svizzero Prof. Neuschuler, organizzò una serie di accademie schermistiche svoltesi per la maggior parte nel Teatro Argentina di Roma per raccogliere fondi in favore dei ciechi di guerra reduci dal grande conflitto. In tali accademie ebbe modo di mostrare l'eleganza della sua scherma che colpì in particolare il precettore del Principe di Piemonte l'Ammiraglio Bonaldi. Questi lo volle poi nel corpo insegnante del Principe Umberto.
In tale periodo ebbe modo di partecipare a diversi tornei schermistici mentre veniva richiesto, come loro giovane aiuto, da maestri più anziani tra i quali Musdaci e dal più famoso Agesilao Greco, noto anche in campo internazionale. A dimostrazione del suo valore schermistico basterà citare un episodio avvenuto nella finale di spada dell'ultimo torneo fra professionisti, svoltosi a Roma nel 1923. Nella finale della spada trovatosi di fronte ad Aldo Nadi, già vincitore nelle altre due armi, lo battè con tre stoccate in pieno petto che la giuria non volle però riconoscere.
Il cronista del quotidiano romano "Il Messaggero" che aveva seguito lo svolgimento del torneo, ebbe a intitolare il suo articolo: Ammannato batte Aldo Nadi, la giuria batte Ammannato.
Ai tre figli nati dal suo matrimonio impose i nomi dei tre moschettieri di Alessandro Dumas: Athos, Aramis e Porthos. Quando rivestiva il grado di capitano, all'uscita di una legge che dava facoltà di essere posto in aspettativa per riduzioni quadri (A,R,Q.), chiedeva di essere posto in congedo con il grado di Tenente Colonnello.
Potè così dedicarsi all'insegnamento privato da dove gli giungevano diverse domande come, ad esempio, quella del più prestigioso circolo della capitale, il circolo Gladium (di cui era Presidente onorario il Duca Amedeo D'Aosta); quella dell'Accademia Navale di Rio de Janeiro dove però potè insegnare per soli due anni a causa delle cattive condizioni di salute della moglie che ne consigliarono il rientro. Fu scelto anche da Silvio D'Amico per insegnare all'Accademia d'arte drammatica appena fondata e da altre istituzioni pubbliche e private come la Confindustria. Moriva il 7 ottobre 1967. Era insignito del titolo di Commendatore della Corona d'Italia e di una Croce di guerra al merito.