Raffronto tra i Dieci Comandamenti
Oroginali (Esodo 20.2-17)
| Modificati (Sant'Agostino)
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Nel tempo sono state quindi apportate illecitamente le seguenti variazioni:
- 1) abbreviato ma nella sostanza invariato
- 2) è abolito e sostituito dal successivo perché vietando l’idolatria quindi condannando l’adorazione (non li servire) e la venerazione (non ti prostrerai davanti a loro)
- 3) sostituito dal successivo che viene sostanzialmente trasformato per onorare tutte le feste piuttosto che il riposo settimanale del settimo giorno
- 4) sostituito dal successivo che viene decurtato di una parte fondamentale: è scritto che onorare i genitori prolunga l’esistenza terrena che Dio ci dona indicandoci come ottenere una vita più lunga e felice nel rispetto degli altri
- 5) sostituito dal successivo
- 6) sostituito dal successivo trasformato da “non commettere adulterio” in “non commettere atti impuri” concetto completamente diverso dal comandamento originale che evita un palese e ingiustificato conflitto con le modifiche successive
- 7) sostituito dal successivo
- 8) sostituito dal successivo
- 9) trasformato in “non desiderare la donna d’altri” concetto contenuto nel decimo comandamento originale che viene diviso in due parti per evitare che i Dieci Comandamenti divengano nove
- 10) ridotto in “non desiderare la roba d’altri” per i motivi già esposti
Il secondo comandamento vieta esplicitamente il mercimonio di statue e immagini e viene eliminato; il riposo settimanale si trasforma in tutte le feste; si tace l’importanza dei genitori per non oscurare il ruolo centrale del clero; viene introdotto il divieto relativo agli atti impuri estendendo quello originale rivolto solo all’adulterio e il decimo comandamento viene diviso in due per far quadrare i conti in modo da stabilire che la salvezza e la vita eterna passano solo attraverso l’intercessione della chiesa. Modificare gli originali Comandamenti, comporterebbe inoltre non tenere in conto un chiaro monito nel Deuteronomio, quinto libro della Sacra Bibbia cristiana (e della Torah ebraica) che al quarto capitolo dice:
“Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo. Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza …”
Quindi secondo la stessa Bibbia non bisognerebbe aggiungere ne togliere nulla ai Comandamenti e alla sua Parola e chi lo farà "sarà gettato nello stagno ardente di fuoco e di zolfo all’inferno" (Apocalisse 21.8 e 22.15).