Settimo Comandamento
7) Non commettere adulterio
Commento:
Se l'uomo offende Dio col peccato, lo fa, per lo più, attratto dal piacere. La difficoltà di regolare l'istinto del piacere è grande, specialmente nei riguardi del piacere procurato dalle sensazioni gustative e dalle percezioni tattili, e tra queste, la mancanza più grave è il vizio della lussuria.L'adulterio è la forma più grave d'impurità sessuale e si commette quando un marito o una donna hanno rapporti con una donna o con un uomo già coniugati, in quanto viola il proprio vincolo matrimoniale. Chi non evita l'impudicizia alla fine cadrà nell'adulterio.
Nel Vangelo Gesù dichiara che dal cuore si emanano gli adultèri e le azioni disoneste che macchiano l'uomo (Mt 15,19). L'apostolo Paolo bolla di frequente, con parole roventi, questo vizio, e altrove ribadisce: "Fuggite l'impudicizia!" (1Co 6,18). "Non immischiatevi con gli impudichi" (1Co 5,9); "In mezzo a voi, non siano neppur nominate l'incontinenza, l'impurità di ogni genere e l'avarizia" (Ep 5,3).
Fuggite l'impudicizia; qualunque peccato l'uomo commetta, si svolge fuori del corpo, ma il fornicatore pecca sul proprio corpo (1Co 6,18). A quei di Tessalonica lo stesso san Paolo diceva: "Non abbandonatevi alle passioni come fanno i pagani" (1Th 4,5). Come disse il Signore: "State bene attenti che i vostri cuori non se intontiscano in dissipazioni, ubriachezze". (Lc 21,34).