Caterina Labouré
Nella fattoria di Fain situata in Fain-les-Moutiers - Francia - il 2 Maggio 1806 nasce una bella bimba che sarà registrata con il nome di Caterina, che in famiglia chiameranno Zoé.
Trova come compagni di gioco tre fratelli e due sorelle, ma appena giunge all'età di poter aiutare, è indirizzata a cucinare, cucire, mungere ed a svolgere tutte le attività domestiche.
Ha appena nove anni quando le viene a mancare la mamma che era l'asse portante della famiglia e così viene mandata, insieme alla sorella Marie-Antoniette, a casa di uno zio, dove rimangono per circa due anni.
A diciannove anni Caterina è ancora analfabeta e suo padre la iscrive in un istituto a Châtillon, dove è obbligata a seguire dei corsi elementari insieme a delle ragazze di dieci anni. Non trovandosi a proprio agio, non impara e poco dopo abbandona il corso.
All'età di ventiquattro anni, 22 gennaio 1830, Caterina Labouré inizia il suo postulato di tre mesi presso le Figlie della Carità dove impara a leggere, a scrivere e a servire i poveri.
Il 21 aprile del 1830 Caterina entra nel convento delle Figlie della Carità di Parigi, in Rue du Bac, presso il quale svolgerà il proprio noviziato e viene subito destinata a svolgere i compiti più faticosi; si sveglia alle quattro di mattina, ma le privazioni e le durezze le costano poco.
Nella notte del 18 luglio 1830 Caterina viene svegliata dal sonno da un angelo nelle fattezze di un bambino vestito di bianco che la conduce nella Cappella della Casa Madre, qui appare la Santa Vergine in una apparizione corporale.
Il colloquio dura più di due ore. Dopo gli annunci personali, la Madonna apre il libro del futuro e annuncia tempi dolorosi per la Francia e anche la morte dell'arcivescovo di Parigi dopo quaranta anni.
Passano quattro mesi e il 27 novembre la Vergine riappare mentre Caterina sta nella Cappella in preghiera. Mentre scorre la visione, sente una voce che le dice: "Fai incidere una medaglia su questo modello". Padre Aladel informato della visione classifica Caterina come una ragazza esaltata. Ma Caterina continua ad avere visioni sulla medaglia e ne precisa i dettagli per la sua realizzazione pratica.
Dopo alcuni giorni riappare nella cappella la Vergine per confermare e imprimere nella mente quello che le aveva descritto nella precedente apparizione; per ultimo la informa che non si farà più vedere ma sentirà la sua voce durante le preghiere.
In autunno Caterina ricomincia a sentire queste misteriose voci interiori. La Vergine insiste con Caterina affinché parli a Padre Aladel per realizzare la medaglia.
Solo dopo l'intervento dell'arcivescovo di Parigi Quélen, che concede il suo consenso a coniare la medaglia e diffonderla, Padre Aladel si decide a procedere. I primi modelli saranno disponibili all'inizio di marzo 1832.
Scoppia il colera a Parigi e miete molte vittime; la medaglia viene distribuita e si rivela un aiuto sia contro il colera, sia contro tutti i mali fisici, tale da qualificarla come "Medaglia Miracolosa".
In due anni vengono distribuite venti milioni di copie e il successo continua ad aumentare. Caterina, tuttavia, continua una vita nascosta e silenziosa, curando gli anziani.
Nelle chiese si moltiplicavano le statue e le rappresentazioni delle apparizioni del 1830, il vescovo di Parigi Quélen fa venerare la "Signora della Medaglia Miracolosa" e ottiene dal papa Gregorio XVI di solennizzare l'8 dicembre a Parigi la festa dell'Immacolata Concezione.
Nel 1875 Caterina ha sessantanove anni e gli attacchi di reumatismi si aggravano rendendo doloroso qualsiasi movimento. I disturbi cardiaci, angina pectoris, la lasciano senza fiato, pure soffre di asma.
Il 31 alle sei e mezzo le suore si rendono conto che Caterina sta morendo, la comunità s'inginocchia al capezzale della morente e alle invocazioni della medaglia miracolosa, Caterina si abbandona senza sofferenza tra le braccia della Madre celeste. Fu beatificata da Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata da Pio XII il 27 luglio 1947: le sue reliquie riposano nella cappella in cui ebbe le apparizioni.