Haec Sunt Ornamenta Mea

Questi sono i miei gioielli

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Preghiera laica

Ho ricevuto un sms da un’amica che non vedo da molto tempo. “Cara Dani, prega per il mio bimbo di 5 anni, che sta facendo la chemioterapia”. Poi la firma.

Non ho mai conosciuto il suo bambino e questo dà la misura del tempo trascorso dal nostro ultimo incontro. La mia amica, in una situazione tanto drammatica, chiede solo preghiere. Non l’aiuto per accorciare una lista d’attesa, per contattare questo o quel professore.

“Chiunque può aiutarmi a fargli ottenere le cure migliori possibili, lo faccia” avrebbe potuto scrivere, mandando a grappolo all’intera agenda degli amici.

No: preghiere.

Ci siamo sentite. Si fida dei medici che hanno in cura suo figlio, “stanno facendo il possibile, senza perdere tempo. Ma abbiamo bisogno delle preghiere di tutti, promettimi che lo farai”.

Ho promesso. Penserò al suo bambino quando respiro l’aria frizzante del mattino, augurandogli di tornare presto a farlo, mentre va a scuola o al parco con i fratelli. Penserò a lui la sera, augurandogli di poter presto tornare a casa insieme a tutta la sua famiglia.

Basterà alla mia amica questa preghiera laica?

La sua richiesta mi ha colpita più di quanto mi immaginassi. Testimonia una profonda religiosità, che rispetto e ammiro. Ma dimostra anche come la malattia, più di ogni altra cosa, richieda l’aiuto degli altri per essere superata.

Da soli possiamo fare quasi tutto: ci si può costruire una vita professionale di successo concentrandosi unicamente su se stessi e sulla propria carriera. Si può costruire anche un rapporto di coppia o addirittura una famiglia sufficiente a se stessa, un microuniverso con regole proprie che si muove compatto in mezzo ad altri microuniversi, senza che mai ci sia alcuno scambio reale.

La malattia fa la parte di questi bambini fastidiosi che arrivano sul più bello e rompono il giocattolo. Chiunque sia stato costretto, in una fase della propria vita, a frequentare il reparto di una terapia intensiva o di una lunga degenza sa quale legami si creino al suo interno e quanto sia indispensabile, per tutti coloro che sono lì confinati, la forza e la speranza di ciascuno.

Poi la parentesi si chiude e tutto cio’ che si è vissuto viene dimenticato molto in fretta.

L’ sms della mia amica, con il tono di chi non chiede nulla, ha chiesto la cosa più difficile e faticosa fra tutte.

Daniela Monti 2006