Vangelo secondo Luca
Introduzione
Caro Teofilo, molti prima di me hanno tentato di narrare con ordine quei fatti che sono accaduti tra noi. I primi a raccontarti sono stati i testimoni di quei fatti che avevano visto e udito: essi hanno ricevuto da Gesù l'incarico di annunziare la parola di Dio. Anch'io perciò mi sono deciso di fare ricerche accurate su tutto, risalendo fino alle origini. Ora, o illustre Teofilo, ti scrivo tutto con ordine, e così potrai renderti conto di quanto sono solidi gli insegnamenti che hai ricevuto.
Annunzio della nascita di Giovanni
Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote che si chiamava Zaccaria e apparteneva all'ordine sacerdotale di Abia. Anche sua moglie, Elisabetta, era di famiglia sacerdotale: discendeva infatti dalla famiglia di Aronne. Essi vivevano rettamente di fronte a Dio, e nessuno poteva dir niente contro di loro perché ubbidivano ai comandamenti e alle leggi del Signore. Erano senza figli perché Elisabetta non poteva averne, e tutti e due ormai erano troppo vecchi. Un giorno Zaccaria era di turno al tempio per le funzioni sacerdotali. Secondo l'uso dei sacerdoti, quella volta a lui toccò in sorte di entrare nel santuario del Signore per offrire l'incenso. Nell'ora in cui si bruciava l'incenso egli si trovava all'interno del santuario e tutta la folla dei fedeli stava fuori a pregare.
In quell'istante un angelo del Signore apparve a Zaccaria al lato destro dell'altare sul quale si offriva l'incenso. Appena lo vide, Zaccaria rimase molto sconvolto. Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria! Dio ha ascoltato la tua preghiera. Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni. La sua nascita ti darà una grande gioia, e molti saranno contenti. Il Signore l'avrà in grande considerazione per realizzare i suoi progetti. Egli non berrà mai vino né bevande inebrianti ma Dio lo colmerà di Spirito Santo fin dalla nascita. Questo tuo figlio riporterà molti Israeliti al Signore loro Dio: forte e potente come il profeta Elia, precederà la venuta del Signore, per riconciliare i padri con i figli, per ricondurre i ribelli a pensare come i giusti. Così egli preparerà al Signore un popolo ben disposto.
Ma Zaccaria disse all'angelo: Come potrò essere sicuro di quel che mi dici? Io sono ormai vecchio, e anche mia moglie è avanti negli anni. L'angelo gli rispose: Io sono Gabriele e sto davanti a Dio sempre pronto a servirlo. Lui mi ha mandato da te a parlarti e a portarti questa bella notizia. Tu non hai creduto alle mie parole che pure al momento giusto si avvereranno. Per questo diventerai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui si compirà la promessa che ti ho fatto. Intanto, fuori del santuario, il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che restasse dentro tanto tempo.
Quando poi Zaccaria uscì e si accorsero che non poteva parlare con loro, capirono che nel santuario egli aveva avuto una visione. Faceva loro dei segni con le mani, ma non riusciva a dire neppure una parola. Passati i giorni del suo servizio al tempio, Zaccaria tornò a casa sua. Dopo un po' di tempo, sua moglie Elisabetta si accorse di aspettare un figlio, e non uscì di casa per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore! Finalmente ha voluto liberarmi da una condizione che mi faceva vergognare di fronte a tutti».
Annunzio della nascita di Gesù
Quando Elisabetta fu al sesto mese Dio mandò l'angelo Gabriele a Nazaret, un villaggio della Galilea. L'angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria. L'angelo entrò in casa e le disse: Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia. Maria fu molto impressionata da queste parole e si domandava che significato poteva avere quel saluto. Ma l'angelo le disse: Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande e Dio, l'Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d'Israele. Il suo regno non finirà mai.
Allora Maria disse all'angelo: Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine? L'angelo rispose: Lo Spirito Santo verrà su di te, e l'Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese. Nulla è impossibile a Dio! Allora Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto. Poi l'angelo la lasciò.
Maria va a trovare Elisabetta
In quei giorni Maria si mise in viaggio e raggiunse in fretta un villaggio che si trovava nella parte montagnosa della Giudea. Entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino dentro di lei ebbe un fremito, ed essa fu colmata di Spirito Santo e a gran voce esclamò: «Dio ti ha benedetta più di tutte le altre donne, e benedetto è il bambino che avrai! Che grande cosa per me! Perché mai la madre del mio Signore viene a farmi visita? Appena ho sentito il tuo saluto, il bambino si è mosso in me per la gioia. Beata te che hai avuto fiducia nel Signore e hai creduto che egli può compiere ciò che ti ha annunziato».
Allora Maria disse: «Grande è il Signore: lo voglio lodare. Dio è mio salvatore: sono piena di gioia. Ha guardato a me, alla sua povera serva: tutti, d'ora in poi, mi diranno beata. Dio è potente: ha fatto in me grandi cose, santo è il suo nome. La sua misericordia resta per sempre con tutti quelli che lo servono. Ha dato prova della sua potenza, ha distrutto i superbi e i loro progetti. Ha rovesciato dal trono i potenti, ha rialzato da terra gli oppressi. Ha colmato i poveri di beni, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Fedele nella sua misericordia, ha risollevato il suo popolo, Israele. Così aveva promesso ai nostri padri: ad Abramo e ai suoi discendenti per sempre». Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi. Poi ritornò a casa sua.
La nascita di Giovanni
Giunse intanto per Elisabetta il tempo di partorire e diede alla luce un bambino. I suoi parenti e i vicini si rallegravano con lei perché avevano sentito dire che il Signore le aveva dato una grande prova della sua bontà. Quando il bambino ebbe otto giorni vennero per il rito della circoncisione. Lo volevano chiamare Zaccaria, che era anche il nome di suo padre. Ma intervenne la madre: No! disse.- Il suo nome sarà Giovanni. Gli altri le dissero: Nessuno tra i tuoi parenti ha questo nome! Si rivolsero allora con i gesti al padre, per sapere quale doveva essere, secondo lui, il nome del bambino.
Zaccaria chiese allora una tavoletta e scrisse: «Il suo nome è Giovanni». Tutti rimasero meravigliati. In quel medesimo istante Zaccaria aprì la bocca e riuscì di nuovo a parlare, e subito si mise a lodare Dio. Tutti i loro vicini furono presi da un senso di paura, e dappertutto in quella regione montagnosa della Giudea la gente parlava di questi fatti. Coloro che li sentivano raccontare si facevano pensierosi e tra le altre cose dicevano: «Che cosa diventerà mai questo bambino?». Davvero la potenza del Signore era con lui.
Il canto profetico di Zaccaria
Allora Zaccaria, suo padre, fu riempito di Spirito Santo e si mise a profetare: «Benedetto il Signore, il Dio d'Israele: è venuto incontro al suo popolo, lo ha liberato. Per noi ha fatto sorgere un Salvatore potente tra i discendenti di Davide, suo servo. Da molto tempo lo aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti. Ci ha liberato dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Ha avuto misericordia dei nostri padri, è rimasto fedele alla sua alleanza. Ha giurato ad Abramo, nostro padre, di strapparci dalle mani dei nemici.
Ora possiamo servirlo senza timore, santi e fedeli a lui per tutta la vita. E tu, figlio mio, diventerai profeta del Dio Altissimo: andrai dinanzi al Signore a preparargli la via. E dirai al suo popolo che Dio lo salva e perdona i suoi peccati. Il nostro Dio è bontà e misericordia: ci verrà incontro dall'alto, come luce che sorge. Splenderà nelle tenebre per chi vive all'ombra della morte e guiderà i nostri passi sulla via della pace». Il bambino intanto cresceva fisicamente e spiritualmente. Per molto tempo visse in regioni deserte fino a quando pubblicamente si manifestò al popolo d'Israele.
La nascita di Gesù
In quel tempo l'imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo d'origine. Anche Giuseppe partì da Nazaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Andò là perché era un discendente diretto del re Davide, e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui. Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto.
Gli angeli portano l'annunzio ai pastori
In quella stessa regione c'erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura. L'angelo disse: «Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia». Subito apparvero e si unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto: «Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama».
Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo. Intanto i pastori dicevano gli uni agli altri: «Andiamo fino a Betlemme per vedere quel che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere». Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che dormiva nella mangiatoia. Dopo averlo visto, dissero in giro ciò che avevano sentito di questo bambino. Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono delle cose che essi raccontavano. Maria, da parte sua, custodiva gelosamente il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé. I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quel che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l'angelo aveva loro detto. Passati otto giorni, venne il tempo di compiere il rito della circoncisione del bambino. Gli fu messo nome Gesù, come aveva detto l'angelo ancor prima che fosse concepito nel grembo di sua madre.
Gesù è presentato al tempio
Venne poi per la madre e per il bambino il momento della loro purificazione, com'è stabilito dalla legge di Mosè. I genitori allora portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Sta scritto infatti nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito appartiene al Signore. Essi offrirono anche il sacrificio stabilito dalla legge del Signore: un paio di tortore o due giovani colombi. Viveva allora a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone. Un uomo retto e pieno di fede in Dio, che aspettava con fiducia la liberazione d'Israele. Lo Spirito Santo era con lui e gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di aver veduto il Messia mandato dal Signore. Mosso dallo Spirito Santo, Simeone andò nel tempio dove s'incontrò con i genitori di Gesù, proprio mentre essi stavano portandovi il loro bambino per compiere quel che ordinava la legge del Signore.
Simeone allora prese il bambino tra le braccia e ringraziò Dio così: «Ormai, Signore, puoi lasciare che il tuo servo se ne vada in pace: la tua promessa si è compiuta. Con i miei occhi ho visto il Salvatore. Tu l'hai messo davanti a tutti i popoli: luce per illuminare le nazioni e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù rimasero meravigliati per le cose che Simeone aveva detto del bambino. Simeone poi li benedisse e parlò a Maria, la madre di Gesù: «Dio ha deciso che questo bambino sarà occasione di rovina o di risurrezione per molti in Israele. Sarà un segno di Dio, ma molti lo rifiuteranno: così egli metterà in chiaro le intenzioni nascoste nel cuore di molti. Quanto a te, Maria, il dolore ti colpirà come colpisce una spada».
In Gerusalemme viveva anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele e appartenente alla tribù di Aser. Era molto anziana: si era sposata giovane e aveva vissuto solo sette anni con suo marito, poi era rimasta vedova. Ora aveva ottantaquattro anni. Essa non abbandonava mai il tempio, e serviva Dio giorno e notte con digiuni e preghiere. Arrivò anche lei in quello stesso momento e si mise a ringraziare il Signore parlando del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme.
Ritornano a Nazaret
Quando i genitori di Gesù ebbero fatto quanto è stabilito dalla legge del Signore, ritornarono con Gesù in Galilea, nel loro villaggio di Nazaret. Intanto il bambino cresceva e diventava sempre più robusto. Era pieno di sapienza e la benedizione di Dio era su di lui.
Gesù dodicenne a Gerusalemme
I genitori di Gesù ogni anno andavano in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando Gesù ebbe dodici anni, lo portarono per la prima volta con loro secondo l'usanza. Finita la festa, ripresero il viaggio di ritorno con gli altri. Ma Gesù rimase in Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero. Credevano che anche lui fosse in viaggio con la comitiva. Dopo un giorno di cammino, si misero a cercarlo tra parenti e conoscenti. Non riuscendo a trovarlo, ritornarono a cercarlo in Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio: era là, seduto in mezzo ai maestri della legge: li ascoltava e discuteva con loro. Tutti quelli che lo udivano erano meravigliati per l'intelligenza che dimostrava con le sue risposte. Anche i suoi genitori, appena lo videro, rimasero stupiti, e sua madre gli disse: Figlio mio, perché ti sei comportato così con noi? Vedi, tuo padre e io ti abbiamo tanto cercato e siamo stati molto preoccupati per causa tua. Egli rispose loro: Perché cercarmi tanto? Non sapevate che io devo essere nella casa del Padre mio? Ma essi non capirono il significato di quelle parole. Gesù poi ritornò a Nazaret con i genitori e ubbidiva loro volentieri. Sua madre custodiva gelosamente dentro di sé il ricordo di tutti questi fatti. Gesù intanto cresceva, progrediva in sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomini.
Giovanni il Battista predica nel deserto
Era l'anno quindicesimo del regno dell'imperatore Tiberio. Ponzio Pilato era governatore nella provincia della Giudea. Erode regnava sulla Galilea, suo fratello Filippo sull'Iturèa e sulla Traconìtide, e Lisània governava la provincia dell'Abilène, mentre Anna e Caifa erano sommi sacerdoti. In quel tempo Giovanni, il figlio di Zaccaria, era ancora nel deserto. Là Dio lo chiamò. Allora Giovanni cominciò a percorrere tutta la regione del Giordano e a dire: «Cambiate vita e fatevi battezzare, e Dio perdonerà i vostri peccati». Si realizzava così quel che aveva scritto il profeta Isaia nel libro delle sue profezie: Una voce grida nel deserto: Preparate la via del Signore, spianate i suoi sentieri. Le valli siano tutte riempite, le montagne e le colline abbassate. Raddrizzate le curve delle strade, togliete tutti gli ostacoli. Allora tutti vedranno che Dio è il salvatore.
Una gran folla andava da Giovanni per farsi battezzare, ed egli diceva loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere che potete sfuggire al castigo ormai vicino? Fate vedere con i fatti che avete cambiato vita e non mettetevi a dire: "Noi siamo discendenti di Abramo". Perché vi assicuro che Dio è capace di far sorgere veri figli di Abramo anche da queste pietre. La scure è già alla radice degli alberi, pronta per tagliare: ogni albero che non fa frutti buoni sarà tagliato e gettato nel fuoco».
Tra la folla qualcuno lo interrogava così: In fin dei conti che cosa possiamo fare? Giovanni rispondeva: Chi possiede due abiti ne dia uno a chi non ne ha, e chi ha dei viveri li distribuisca agli altri. Anche alcuni agenti delle tasse vennero da Giovanni per farsi battezzare. Gli domandarono: Maestro, noi che cosa dobbiamo fare? Giovanni rispose: Non prendete niente di più di quanto è stabilito dalla legge. Lo interrogavano infine anche alcuni soldati: E noi che cosa dobbiamo fare? Giovanni rispose: Non portate via soldi a nessuno, né con la violenza né con false accuse, ma accontentatevi della vostra paga.
Intanto le speranze del popolo crescevano e tutti si chiedevano: Chissà, forse Giovanni è il Messia! Ma Giovanni disse a tutti: Io vi battezzo con acqua, ma sta per venire uno che è più potente di me. Io non sono degno neppure di allacciargli i sandali. Lui vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco. Egli tiene in mano la pala per separare il grano dalla paglia. Raccoglierà il grano nel suo granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco senza fine. Con queste e molte altre parole Giovanni esortava il popolo e gli annunziava la salvezza. Inoltre Giovanni aveva rimproverato il governatore Erode perché si era preso Erodiade, moglie di suo fratello, e per altre cose cattive che aveva fatto. Allora Erode aggiunse un altro delitto a quelli che già aveva fatto: fece imprigionare anche Giovanni.
Il battesimo di Gesù
Intanto tutta la gente si faceva battezzare. Anche Gesù si fece battezzare e mentre pregava, il cielo si aprì. Lo Spirito Santo discese sopra di lui in modo visibile come se fosse una colomba, e una voce allora venne dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, che io amo. Io ti ho mandato».
Gli antenati di Gesù
Gesù aveva circa trent'anni quando diede inizio alla sua opera. Secondo l'opinione comune egli era figlio di Giuseppe, il quale a sua volta era figlio di Eli e questi era figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, figlio di Mattatia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, figlio di Maat, figlio di Mattatia, figlio di Semèin, figlio di Iosech, figlio di loda, figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, figlio di Gesù, figlio di Eliezer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide, figlio di lesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson, figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, figlio di Seruch, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
Le tentazioni di Gesù
Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dalla regione del Giordano. Poi, sempre sotto l'azione dello Spirito, andò nel deserto e rimase là quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Per tutti quei giorni non mangiò nulla e così alla fine ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio comanda a questa pietra di diventare pane. Ma Gesù gli rispose: No, perché nella Bibbia è scritto: Non di solo pane vive l'uomo. Il diavolo allora condusse Gesù sopra un monte e in un solo istante gli fece vedere i regni della terra. Gli disse: Vedi, tutti questi regni, ricchi e potenti, sono miei: a me sono stati dati e io li do a chi voglio.
Ebbene, se ti inginocchierai davanti a me io te li darò. Gesù rispose di nuovo: No, perché nella Bibbia è scritto: Adora il Signore, che è il tuo Dio: a lui solo rivolgi la tua preghiera! Alla fine il diavolo condusse Gesù a Gerusalemme, lo mise sulla punta più alta del tempio e poi gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio buttati giù di qui. Perché nella Bibbia è scritto: Dio comanderà ai suoi angeli di proteggerti. Essi ti sosterranno con le loro mani e così tu non inciamperai contro alcuna pietra. Gesù gli rispose per l'ultima volta: Ma la Bibbia dice anche: Non sfidare il Signore, tuo Dio. Il diavolo allora, avendo esaurito ogni genere di tentazione, si allontanò da Gesù, ma aspettando un altro momento propizio.
Gesù inizia la sua attività in Galilea
Poi Gesù ritornò in Galilea e la potenza dello Spirito Santo era con lui. In tutta quella regione si parlava di lui. Egli insegnava nelle sinagoghe degli Ebrei, e tutti lo lodavano.
Gesù viene respinto dalla gente di Nazaret
Poi Gesù andò a Nazaret, il villaggio nel quale era cresciuto. Era sabato, il giorno del riposo. Come al solito Gesù entrò nella sinagoga e si alzò per fare la lettura della Bibbia. Gli diedero il libro del profeta Isaia ed egli, aprendolo, trovò questa profezia: Il Signore ha mandato il suo Spirito su di me. Egli mi ha scelto per portare il lieto messaggio ai poveri. Mi ha mandato per proclamare la liberazione ai prigionieri e il dono della vista ai ciechi, per liberare gli oppressi, per annunziare il tempo nel quale il Signore sarà favorevole. Quando ebbe finito di leggere, Gesù chiuse il libro, lo restituì all'inserviente e si sedette. La gente che era nella sinagoga teneva gli occhi fissi su Gesù. Allora egli cominciò a dire: «Oggi si avvera per voi che mi ascoltate questa profezia». La gente, sorpresa per le cose meravigliose che diceva, gli dava ragione ma si chiedeva: «Non è lui il figlio di Giuseppe?». Allora Gesù aggiunse: «Sono sicuro che voi mi ricorderete il famoso proverbio: "Medico, cura te stesso" e mi direte: "Fa' anche qui, nel tuo villaggio, quelle cose che, a quanto si sente dire, hai fatto a Cafàrnao".
Ma io vi dico: nessun profeta ha fortuna in patria. Anzi, vi voglio dire un'altra cosa: al tempo del profeta Elia vi erano molte vedove in Israele, quando per tre anni e mezzo non cadde neppure una goccia di pioggia e ci fu una grande carestia in tutta quella regione; eppure Dio non ha mandato il profeta Elia a nessuna di loro, ma soltanto a una povera vedova straniera che viveva a Sarepta, nella regione di Sidone. Così pure ai tempi del profeta Eliseo, vi erano molti lebbrosi in Israele; eppure Dio non ha guarito nessuno di loro, ma soltanto Naaman, uno straniero della Siria». Sentendo queste cose i presenti nella sinagoga si adirarono e, alzatisi, spinsero Gesù fuori del villaggio. Lo trascinarono fino in cima al monte di Nazaret e avrebbero voluto farlo precipitare giù. Ma Gesù passò in mezzo a loro e se ne andò.
Gesù insegna e agisce con autorità
Allora Gesù andò a Cafàrnao, un'altra città della Galilea. Anche qui, in giorno di sabato, insegnava alla gente che si era radunata nella sinagoga. Chi lo ascoltava si meravigliava del suo insegnamento perché parlava con autorità. In quella sinagoga c'era un uomo posseduto da uno spirito maligno. A un certo momento costui si mise a urlare: Che vuoi da noi, Gesù di Nazaret? Sei forse venuto a rovinarci? Io so chi sei: tu sei il Santo mandato da Dio. Ma Gesù gli ordinò severamente: Taci ed esci da quest'uomo. Allora lo spirito maligno gettò a terra quel pover'uomo davanti a tutti e alla fine uscì da lui senza fargli più alcun male. Tutti i presenti rimasero sbalorditi e dicevano tra loro: «Che modo di parlare è questo? Egli comanda perfino agli spiriti maligni con irresistibile autorità ed essi se ne vanno». Ormai si parlava di Gesù in tutta quella regione.
Gesù guarisce la suocera di Pietro e molti altri
Gesù poi uscì dalla sinagoga e andò nella casa di Simone. La suocera di Simone era a letto malata con la febbre alta, e chiesero perciò a Gesù di far qualcosa per lei. Gesù allora si chinò sopra di lei, comandò alla febbre di lasciarla e la febbre sparì. Così la donna poté subito alzarsi e si mise a servirli. Dopo il tramonto del sole, quelli che avevano in casa malati di ogni genere li portavano da Gesù, ed egli li guariva posando le mani sopra ciascuno di loro. Molti spiriti maligni uscivano dagli ammalati e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio». Ma Gesù li rimproverava severamente e non li lasciava parlare perché essi sapevano che egli era il Messia.
Gesù predica nelle sinagoghe della Giudea
Fattosi giorno, Gesù uscì e si ritirò in un luogo isolato, ma la folla andò in cerca di lui. Quando lo raggiunsero, volevano trattenerlo con loro e non lasciarlo più partire. Ma Gesù disse loro: «Anche agli altri villaggi io devo annunziare il regno di Dio. Per questo Dio mi ha mandato». E Gesù andò ad annunziare il suo messaggio nelle sinagoghe della Giudea.
Gesù chiama i primi discepoli
Un giorno Gesù si trovava sulla riva del lago di Genesaret. Egli stava in piedi e la folla si stringeva attorno per poter ascoltare la parola di Dio. Vide allora sulla riva due barche vuote: i pescatori erano scesi e stavano lavando le reti. Gesù salì su una di quelle barche, quella che apparteneva a Simone, e lo pregò di riprendere i remi e di allontanarsi un po' dalla riva. Poi si sedette sulla barca e si mise a insegnare alla folla. Quando ebbe finito di parlare, Gesù disse a Simone: Prendi il largo e poi gettate le reti per pescare. Ma Simone gli rispose: Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte senza prendere nulla; però, se lo dici tu, getterò le reti. Le gettarono e subito presero una quantità così grande di pesci che le loro reti cominciarono a rompersi. Allora chiamarono i loro compagni che stavano sull'altra barca perché venissero ad aiutarli.
Essi vennero e riempirono di pesci le due barche a tal punto che quasi affondavano. Appena si rese conto di quel che stava accadendo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesù dicendo: Allontanati da me, Signore, perché io sono un peccatore. In effetti Pietro e i suoi compagni, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, e tutti quelli che erano con lui erano rimasti sconvolti per la straordinaria quantità di pesci che avevano preso. Ma Gesù disse a Simone: Non temere, d'ora in poi tu sarai pescatore di uomini. Essi allora riportarono le barche verso riva, abbandonarono tutto e seguirono Gesù.
Gesù guarisce un lebbroso
Mentre Gesù si trovava in un villaggio, un uomo tutto coperto di lebbra gli venne incontro. Appena vide Gesù si gettò ai suoi piedi e lo supplicò: Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi. Gesù lo toccò con la mano e gli disse: Sì, lo voglio: guarisci! E subito la lebbra sparì. Ma Gesù gli diede quest'ordine: Non dire a nessuno quel che ti è capitato. Presentati invece dal sacerdote e fatti vedere da lui. Poi offrì per la tua guarigione quel che Mosè ha stabilito nella legge. Così avranno una prova. Tuttavia la gente parlava sempre più spesso di Gesù, e molta folla si radunava per ascoltarlo e per essere guarita dalle malattie. Ma Gesù si ritirava in luoghi isolati per pregare.
Gesù guarisce e può perdonare i peccati
Un giorno Gesù stava insegnando. Da molti villaggi della Galilea e della Giudea e da Gerusalemme erano venuti alcuni farisei e maestri della legge i quali si erano messi a sedere attorno a Gesù. Dio aveva dato a Gesù il potere di guarire i malati. Mentre parlava, alcune persone portarono verso Gesù un uomo: era paralitico e giaceva sopra un letto. Volevano farlo passare e metterlo davanti a Gesù, ma non riuscivano a causa della folla. Allora salirono sul tetto di quella casa, levarono delle tegole e fecero scendere il letto con dentro il paralitico proprio nel mezzo dove si trovava Gesù. Vedendo la fede di quelle persone, Gesù disse a quell'uomo: «I tuoi peccati ti sono perdonati».
I maestri della legge e i farisei cominciarono a domandarsi: «Perché quest'uomo bestemmia? Chi può perdonare i peccati? Dio solo può farlo!». Ma Gesù indovinò i loro pensieri e disse: «Perché ragionate così dentro di voi? È più facile dire: "I tuoi peccati sono perdonati", oppure dire: "Alzati e cammina!"? Ebbene, io vi farò vedere che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati». Poi si voltò verso il paralitico e gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e torna a casa». Immediatamente quell'uomo si alzò davanti a tutti, prese la barella sulla quale era sdraiato e se ne andò a casa sua ringraziando Dio. Tutti furono pieni di stupore e lodavano Dio. Pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose straordinarie».
Gesù chiama Levi
Più tardi Gesù uscì lungo la strada e vide un certo Levi seduto dietro il banco dove si pagavano le tasse. Egli era infatti un esattore. Gesù gli disse: «Vieni con me». Allora Levi abbandonò tutto, si alzò e cominciò a seguirlo. Poi Levi preparò un grande banchetto in casa sua. C'era molta gente: agenti delle tasse e altre persone sedute a tavola con loro. I farisei e i maestri della legge mormoravano e dicevano ai discepoli di Gesù: Perché mangiate e bevete con quelli delle tasse e con persone di cattiva reputazione? Gesù rispose: Quelli che stanno bene non hanno bisogno del medico; ne hanno invece bisogno i malati. Io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori, perché cambino vita.
La questione del digiuno. Il nuovo e il vecchio
I farisei e i maestri della legge insistettero ancora con Gesù: I discepoli di Giovanni il Battista fanno spesso digiuno e ripetono preghiere; così fanno anche i nostri discepoli. I tuoi discepoli invece mangiano e bevono! Gesù rispose: Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano senza mangiare mentre lo sposo è con loro? Più tardi verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, allora faranno digiuno. Gesù disse loro anche questa parabola: «Nessuno strappa un pezzo di stoffa da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio, altrimenti si trova con il vestito nuovo rovinato, mentre il pezzo preso dal vestito nuovo non si adatta al vestito vecchio. E nessuno mette del vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino li fa scoppiare: così il vino esce fuori e gli otri vanno perduti. Invece, per vino nuovo ci vogliono otri nuovi. Chi beve vino vecchio non vuole vino nuovo perché dice: quello vecchio è migliore».
La questione del sabato
Un sabato Gesù stava passando attraverso i campi di grano e i suoi discepoli strapparono qualche spiga, la sgranavano con le mani e ne mangiavano i chicchi. Allora alcuni farisei dissero: Perché fate così? La nostra legge non permette di far questo nel giorno del riposo. Gesù rispose: E voi non avete mai letto nella Bibbia quel che fece il re Davide un giorno nel quale lui e i suoi compagni avevano fame? Come sapete, Davide entrò nel santuario del tempio e prese quei pani che erano offerti a Dio. Ne mangiò lui e ne diede anche a quelli che erano con lui. Eppure la legge dice che i soli sacerdoti possono mangiarli. Gesù concluse: Il Figlio dell'uomo è padrone del sabato.
Gesù guarisce un uomo in giorno di sabato
Un altro sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. I farisei e i maestri della legge stavano a vedere se Gesù lo guariva in giorno di sabato, per avere così un pretesto di accusa contro di lui. Ma Gesù conosceva bene le loro trame e disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati e vieni in mezzo a tutti». Quell'uomo si alzò e vi andò. Poi Gesù chiese agli altri: «Ho una domanda da farvi: che cosa è permesso fare in giorno di sabato? Fare del bene o fare del male? Salvare la vita di un uomo o lasciarlo morire?». Poi li guardò tutti e disse al malato: «Dammi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano ritornò perfettamente sana. Ma i maestri della legge e i farisei si adirarono e discutevano tra loro su quel che potevano fare contro Gesù.
Gesù sceglie i dodici apostoli
In quei giorni Gesù andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, radunò i suoi discepoli: ne scelse dodici e diede loro il nome di apostoli: Simone, che Gesù chiamò Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo, e Simone, che era del partito degli zeloti; Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota che poi fu il traditore di Gesù.
Gesù insegna alla folla
Gesù, disceso dal monte, si fermò in un luogo di pianura con i suoi discepoli. Ne aveva attorno molti, e per di più c'era una gran folla di gente venuta da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dalla zona costiera di Tiro e Sidone: erano venuti per ascoltarlo e per farsi guarire dalle loro malattie. Anche quelli che erano tormentati da spiriti maligni venivano guariti. Tutti cercavano di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva ogni genere di mali.
Benedizioni e maledizioni
Allora Gesù alzò gli occhi verso i suoi discepoli e disse: «Beati voi, poveri: Dio vi darà il suo regno. Beati voi che ora avete fame: Dio vi sazierà. Beati voi che ora piangete: Dio vi darà gioia. «Beati voi quando gli altri vi odieranno, quando parleranno male di voi e vi disprezzeranno come gente malvagia perché avete creduto nel Figlio dell'uomo. Quando vi accadranno queste cose siate lieti e gioite, perché Dio vi ha preparato in cielo una grande ricompensa: infatti i padri di questa gente hanno trattato allo stesso modo gli antichi profeti. Ma, guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché un giorno avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete tristi e piangerete. «Guai a voi quando tutti parleranno bene di voi: infatti i padri di questa gente hanno trattato allo stesso modo i falsi profeti.
L'amore verso i nemici
«Ma a voi che mi ascoltate io dico: Amate anche i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano. Benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi fanno del male. Se qualcuno ti percuote su una guancia, presentagli anche l'altra. Se qualcuno ti strappa il mantello, tu lasciati prendere anche la camicia. Dà a tutti quelli che ti chiedono qualcosa e, se qualcuno ti prende ciò che ti appartiene, tu lasciaglielo. Fate agli altri quel che volete che essi facciano a voi. «Se voi amate soltanto quelli che vi amano, come potrà Dio essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio fanno così.
E se voi fate del bene soltanto a quelli che vi fanno del bene, Dio come potrà essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio fanno così. E se voi prestate denaro soltanto a quelli dai quali sperate di riaverne, Dio come potrà essere contento di voi? Anche quelli che non pensano a Dio concedono prestiti ai loro amici per riceverne altrettanto! «Voi invece amate anche i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare di ricevere in cambio: allora la vostra ricompensa sarà grande: sarete veramente figli di Dio che è buono anche verso gli ingrati e i cattivi. Siate anche voi pieni di bontà, così come Dio, vostro Padre, è pieno di bontà.
Non giudicare
«Non giudicate e Dio non vi giudicherà. Non condannate gli altri e Dio non vi condannerà. Perdonate e Dio vi perdonerà. Date agli altri e Dio darà a voi: riceverete da lui una misura buona, pigiata, scossa e traboccante. Con la stessa misura con cui voi trattate gli altri Dio tratterà voi». Gesù disse loro anche questa parabola: «Un cieco può forse pretendere di fare da guida a un altro cieco? Se lo facesse, cadrebbero tutti e due in una buca! Nessun discepolo è più grande del suo maestro; tutt'al più, se si lascia istruire bene, sarà come il suo maestro. «E tu perché stai a guardare la pagliuzza che è nell'occhio di un tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come osi dirgli: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio, allora vedrai chiaramente e potrai togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.
L'albero e i suoi frutti
«Un albero buono non dà frutti cattivi e un albero cattivo non dà frutti buoni. La qualità di un albero la si conosce dai suoi frutti: difatti non si raccolgono fichi dalle spine e non si vendemmia uva da un cespuglio selvatico. L'uomo buono prende il bene dal prezioso tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo invece prende il male dal cattivo tesoro del suo cuore. Ciascuno infatti esprime con la sua bocca quel che ha nel cuore.
Le due case
«Perché mi chiamate: "Signore, Signore" e non fate quel che vi dico? Se uno mi segue, ascolta le mie parole e poi le mette in pratica, vi dirò a chi assomiglia: egli è come quell'uomo che si è messo a costruire una casa: ha scavato molto profondamente ed ha appoggiato le fondamenta della sua casa sopra la roccia. Poi è venuta un'alluvione e le acque del fiume hanno investito quella casa, ma non sono riuscite a scuoterla perché era stata costruita bene. Al contrario, chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica somiglia a quell'uomo che si è messo a costruire una casa direttamente sul terreno senza fare le fondamenta. Quando le acque del fiume hanno investito quella casa essa è crollata subito. E il disastro fu grande».
Gesù guarisce il servo di un ufficiale romano
Quando ebbe terminato di parlare alla gente che lo ascoltava, Gesù entrò nella città di Cafàrnao. Là, si trovava un ufficiale dell'esercito romano il quale aveva un servo. Egli era molto affezionato a quel servo, che ora era malato ed era in punto di morte. Quando l'ufficiale sentì parlare di Gesù, mandò alcuni Ebrei autorevoli a pregarlo di venire e di guarire il suo servo. Questi Ebrei andarono da Gesù e lo pregavano con insistenza così: «L'ufficiale che ci manda merita il tuo aiuto. È amico del nostro popolo. È stato lui a far costruire la nostra sinagoga».
Allora Gesù andò con loro. Non era molto distante dalla casa, quando l'ufficiale gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri in casa mia, per questo non ho osato venire personalmente da te, ma di' anche una sola parola e il mio servo certamente guarirà. Perché anch'io ho i miei superiori e ai miei ordini ho dei soldati sotto di me. Se dico a uno: Va', egli va; se dico a un altro: Vieni, costui viene; e se dico al mio servo: Fa' questo, egli lo fa». Quando Gesù sentì queste parole, lo ammirò. Si rivolse allora alla folla che lo seguiva e disse: «Vi assicuro che non ho mai trovato una fede così grande tra quelli che appartengono al popolo d'Israele». E quando gli amici dell'ufficiale tornarono a casa trovarono il servo guarito.
Gesù fa risorgere il figlio di una vedova
In seguito Gesù andò in un villaggio chiamato Nain: lo accompagnavano i suoi discepoli insieme a una gran folla. Quando fu vicino all'entrata di quel villaggio, Gesù incontrò un funerale: veniva portato alla sepoltura l'unico figlio di una vedova, e molti abitanti di quel villaggio erano con lei. Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». Poi si avvicinò alla bara e la toccò: quelli che la portavano si fermarono. Allora Gesù disse: «Ragazzo, te lo dico io: alzati!». Il morto si alzò e cominciò a parlare. Gesù allora lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da stupore e ringraziavano Dio con queste parole: «Tra noi è apparso un grande profeta!». Altri dicevano: «Dio è venuto a salvare il suo popolo». E la notizia di questi fatti si diffuse in quella regione e in tutta la Giudea.
Giovanni manda due discepoli a interrogare Gesù
Anche Giovanni venne a sapere queste cose dai suoi discepoli. Chiamò allora due di loro e li mandò dal Signore a chiedergli: «Sei tu quello che deve venire oppure dobbiamo aspettare un altro?». Quando arrivarono da Gesù quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti se sei tu quello che deve venire o se dobbiamo aspettare un altro». In quello stesso momento Gesù guarì molta gente dalle loro malattie e dalle loro sofferenze; alcuni li liberò dagli spiriti maligni e a molti ciechi restituì la vista. Poi rispose così ai discepoli di Giovanni: «Andate a raccontargli quello che avete visto e udito: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono risanati, i sordi odono, i morti risorgono, la salvezza viene annunziata ai poveri. Beato chi non perderà la fede in me».
Gesù parla di Giovanni il Battista
I messaggeri di Giovanni partirono e Gesù cominciò a parlare alla folla. Diceva: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? No! Che cosa allora? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ma quelli che portano abiti preziosi e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, ve lo dico io, qualcosa di più che un profeta! Nella Bibbia Dio dice di lui: Io mando il mio messaggero davanti a te: egli ti preparerà la strada. E vi assicuro che tra gli uomini nessuno è più grande di Giovanni. Eppure, il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo ha ascoltato Giovanni; perfino gli agenti delle tasse hanno ricevuto il suo battesimo e così hanno mostrato di ubbidire alla volontà di Dio. I farisei e i maestri della legge invece hanno respinto la volontà di Dio e non hanno voluto farsi battezzare da Giovanni».
Gesù giudica la gente del suo tempo
Gesù disse ancora: «A chi posso paragonare gli uomini dei nostri tempi? A chi sono simili? Essi sono come quei bambini seduti in piazza che gridano gli uni contro gli altri: "Vi abbiamo suonato con il flauto una musica allegra, e non avete ballato, vi abbiamo cantato un canto di dolore, e non avete pianto!" «Così fate anche voi: è venuto Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: "È un indemoniato!". Poi è venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e voi dite: "Ecco un mangione e un beone, amico degli agenti delle tasse e di altre persone di cattiva reputazione". «Eppure la sapienza di Dio è riconosciuta dai suoi figli».
Gesù, il fariseo e la peccatrice
Un giorno un fariseo invitò Gesù a pranzo da lui. Gesù entrò in casa sua e si mise a tavola. In quel villaggio vi era una prostituta. Quando ella seppe che Gesù si trovava a casa di quel fariseo, venne con un vasetto di olio profumato, si fermò dietro a Gesù, si rannicchiò ai suoi piedi piangendo e cominciò a bagnarli con le sue lacrime; poi li asciugava con i suoi capelli e li baciava e li cospargeva di profumo. Il fariseo che aveva invitato Gesù, vedendo quella scena, pensò tra sé: «Se costui fosse proprio un profeta saprebbe che donna è questa che lo tocca: è una prostituta!».
Gesù allora si voltò verso di lui e gli disse: Simone, ho una cosa da dirti! Ed egli rispose: Di' pure, Maestro! Gesù riprese: Un tale aveva due debitori: uno doveva restituirgli cinquecento denari, l'altro solo cinquanta, ma nessuno dei due aveva la possibilità di restituire i soldi. Allora quell'uomo condonò il debito a tutti e due. Dei due chi gli sarà più riconoscente? Simone rispose subito: Penso, quello che ha ricevuto un favore più grande. E Gesù gli disse: Hai ragione! Poi rivolgendosi verso quella donna Gesù disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono venuto in casa tua e tu non mi hai dato dell'acqua per lavarmi i piedi lei invece, con le sue lacrime, mi ha bagnato i piedi e con i suoi capelli me li ha asciugati. Tu non mi hai salutato con il bacio; lei invece da quando sono qui non ha ancora smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato il profumo sul capo; lei invece mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: i suoi peccati sono molti, ma le sono perdonati perché ha mostrato un amore riconoscente. invece quelli ai quali si perdona poco sono meno riconoscenti». Poi Gesù disse alla donna: «Io ti perdono i tuoi peccati». Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire tra loro: «Chi è costui che osa anche perdonare i peccati?». Ma Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata. Va' in pace!».
Le donne che accompagnavano Gesù
Qualche tempo dopo Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunziando il lieto messaggio del regno di Dio. Con lui c'erano i dodici discepoli e alcune donne che egli aveva guarito da malattie e liberato da spiriti maligni. Le donne erano Maria di Magdala, dalla quale Gesù aveva scacciato sette demoni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre. Con i loro beni esse aiutavano Gesù e i suoi discepoli.
La parabola del seminatore
Un giorno si radunò attorno a Gesù una gran folla di persone che accorrevano a lui da ogni città. A questa gente Gesù raccontò una parabola: «Un contadino andò a seminare e, mentre seminava, una parte dei semi andò a cadere sulla strada: fu calpestata e gli uccelli la mangiarono. Un po' di semente invece andò a finire su un terreno pietroso: appena germogliata seccò perché non aveva umidità. Parte della semente cadde in mezzo alle spine: e le spine crescendo insieme con essa la soffocarono. Ma una parte cadde in terreno buono: i semi germogliarono e produssero il cento per uno». Detto questo Gesù esclamò: «Chi ha orecchi cerchi di capire!».
Perché Gesù usa le parabole
I discepoli poi domandarono a Gesù il senso della parabola. Egli disse: «A voi Dio fa conoscere apertamente i misteri del suo regno; agli altri invece li fa conoscere solo in parabole, perché come dice la Bibbia: guardano, ma non vedono, ascoltano, ma non capiscono.
Gesù spiega la parabola del seminatore
«Ora vi spiego la parabola. La semente è la parola di Dio. I semi caduti sulla strada indicano certe persone che ascoltano la parola di Dio, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori e così impedisce loro di credere e di salvarsi. I semi caduti sul terreno pietroso indicano quelle persone che quando ascoltano la parola di Dio l'accolgono con entusiasmo, ma non hanno radici: credono per un certo tempo, ma quando si tratta di affrontare qualche prova abbandonano la fede. Il seme caduto tra le spine indica quelle persone che ascoltano, ma poi, cammin facendo, si lasciano prendere dalle preoccupazioni materiali, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e così rimangono senza frutto. Infine, il seme caduto nel buon terreno, indica quelle persone che ascoltano la parola di Dio con cuore sincero, la custodiscono, sono perseveranti e producono frutto.
La parabola della lampada
«Nessuno accende una lampada per poi nasconderla sotto un vaso o metterla sotto il letto, ma piuttosto per metterla in alto perché chi entra in casa veda la luce. Così, tutto quello che ora è nascosto sarà portato alla luce, tutto ciò che è segreto sarà conosciuto e diventerà chiaro. «Fate bene attenzione, dunque, a come ascoltate: perché chi ha molto riceverà ancor di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche quel poco che pensa di avere».
I veri parenti di Gesù
Un giorno la madre e i fratelli di Gesù andarono a trovarlo, ma non potevano avvicinarlo perché era circondato dalla folla. Qualcuno gli disse: Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che desiderano vederti. Ma Gesù rispose loro: Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!
Gesù calma una tempesta
Un giorno Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Andiamo all'altra riva del lago». E partirono. Mentre navigavano Gesù si addormentò. A un certo punto, sul lago il vento si mise a soffiare tanto forte che la barca si riempiva di acqua ed essi erano in pericolo. Allora i discepoli svegliarono Gesù e gli dissero: Maestro, maestro, affondiamo! Gesù si svegliò, sgridò il vento e le onde. Essi cessarono, e ci fu una grande calma. Poi Gesù disse ai suoi discepoli: Dov'è la vostra fede? Essi però erano intimoriti e meravigliati. Dicevano tra loro: «Ma chi è costui? Egli comanda al vento e alle acque, e gli ubbidiscono!».
Gesù guarisce l'indemoniato di Gerasa
Poi approdarono nella regione dei Geraseni, che sta di fronte alla Galilea. Gesù era appena sceso a terra, quando dalla città gli venne incontro un uomo: era indemoniato e da molto tempo non portava vestiti; non abitava in una casa ma stava sempre tra le tombe. Egli vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, poi disse a gran voce: «Che cosa vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Onnipotente? Ti prego, non tormentarmi». Parlava così perché Gesù stava comandando allo spirito maligno di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti quello spirito si era impossessato di lui. Quando ciò accadeva, legavano quell'uomo con catene e lo immobilizzavano, ma egli riusciva a spezzare i legami, e il demonio lo spingeva in luoghi deserti. Gesù domandò allo spirito maligno: Come ti chiami? Quello rispose: Il mio nome è "Moltitudine": in quell'uomo infatti erano entrati molti demoni.
Essi chiedevano a Gesù di non mandarli nell'abisso. Lì vicino vi erano molti maiali che pascolavano sulla montagna. Allora gli spiriti maligni chiesero con insistenza a Gesù che permettesse loro di entrare nei maiali; ed egli lo permise. I demoni allora uscirono da quell'uomo ed entrarono nei maiali. Tutti quegli animali si misero a correre giù per la discesa, si precipitarono nel lago e affogarono. I guardiani dei maiali, quando videro quel che era accaduto, fuggirono e andarono a raccontare il fatto in città e in campagna. Perciò la gente venne a vedere quel che era accaduto. Quando arrivarono vicino a Gesù trovarono anche quell'uomo che Gesù aveva liberato dai demoni: ora egli se ne stava seduto ai piedi di Gesù, era vestito e ragionava bene. Ed essi si spaventarono.
Quelli che avevano visto il fatto raccontarono agli altri come l'indemoniato era stato guarito. Allora tutta la popolazione del territorio dei Geraseni pregò Gesù di andarsene via, lontano da loro, perché avevano molta paura. Gesù salì su una barca per tornare indietro. Intanto l'uomo liberato dai demoni chiedeva a Gesù di poter stare con lui, ma Gesù lo mandò indietro dicendogli: «Torna a casa tua e racconta quel che Dio ha fatto per te». Quello se ne andò e raccontò in tutta la città quel che Gesù aveva fatto per lui.
La figlia di Giairo e la donna che toccò il mantello
Quando Gesù tornò all'altra riva del lago, la gente gli andò incontro perché tutti lo aspettavano. Venne allora un uomo, un certo Giairo, che era capo della sinagoga. Si gettò ai piedi di Gesù e gli chiese con insistenza di andare a casa sua, perché la sua unica figlia, di circa dodici anni, stava per morire. Lungo la strada la folla lo premeva da ogni parte. C'era là anche una donna che già da dodici anni aveva continue perdite di sangue. Aveva speso tutto il suo denaro con i medici ma nessuno era riuscito a guarirla. Essa si avvicinò dietro a Gesù e arrivò a toccare l'orlo del suo mantello. E subito la perdita di sangue si fermò. Gesù disse: Chi mi ha toccato? Tutti dicevano che non lo avevano toccato, e Pietro esclamò: Maestro, vedi che la folla ti circonda e ti schiaccia da tutte le parti!
Ma Gesù insisté: Qualcuno mi ha toccato: mi sono accorto che una forza è uscita da me. Allora la donna si rese conto che non poteva più rimanere nascosta. Si fece avanti tutta tremante, si gettò ai piedi di Gesù e disse davanti a tutti per quale motivo aveva toccato Gesù e come era stata subito guarita. Gesù le disse: Figlia mia, la tua fede ti ha salvata. Va 'in pace! Mentre Gesù parlava, arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga e gli disse: «Tua figlia è morta, non disturbare più il Maestro!». Ma Gesù, che aveva sentito, disse a Giairo: «Non temere, abbi solo fiducia e tua figlia sarà salva».
Quando giunse alla casa di Giairo, Gesù non lasciò entrare nessuno con lui, eccetto Pietro, Giovanni e Giacomo, il padre e la madre della bambina. Tutti piangevano e facevano lamenti per la fanciulla morta. Gesù disse: «Non piangete! Non è morta, dorme». Ma quelli ridevano di lui, sapendo bene che era morta. Gesù allora prese la fanciulla per mano e disse ad alta voce: «Bambina, alzati!». La bambina ritornò in vita e subito si alzò. Gesù allora ordinò ai suoi genitori di darle da mangiare. Essi rimasero sbalorditi, ma Gesù raccomandò loro di non far sapere a nessuno quel che era accaduto.
Gesù manda i discepoli in missione
Gesù riunì i dodici e diede loro autorità sugli spiriti maligni e il potere di guarire le malattie. Poi li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire i malati. Disse loro: «Quando vi mettete in viaggio non prendete nulla: né bastone, né borsa, né pane, né denaro e non portate un vestito di ricambio. E quando entrate in una casa fermatevi là finché non è ora di andarvene da quella città. Se gli abitanti di un villaggio non vi accolgono, lasciate quel villaggio e scuotete via la polvere dai piedi: sarà un gesto di minaccia contro di loro». Allora i discepoli partirono e passavano di villaggio in villaggio annunziando dovunque il messaggio del vangelo e guarendo i malati.
Opinioni su Gesù
Intanto Erode, re della Galilea, venne a conoscere tutte queste cose e non sapeva che cosa pensare. Alcuni infatti dicevano: «Giovanni il Battista è tornato dal mondo dei morti». Altri invece dicevano: «È il profeta Elia riapparso tra noi». Altri ancora: «È uno degli antichi profeti ritornato in vita». Ma Erode disse: «A Giovanni gli ho fatto tagliare la testa io. Chi è dunque costui del quale sento dire queste cose?». E faceva di tutto per vedere Gesù.
Gesù dà da mangiare a cinquemila uomini
Gli apostoli tornarono da Gesù e gli raccontarono tutto quel che avevano fatto. Allora Gesù li prese con sé e si ritirarono presso un villaggio chiamato Betsàida. Ma la gente se ne accorse e seguì Gesù. Egli li accolse volentieri, parlava loro del regno di Dio e guariva quelli che avevano bisogno di cure. Quando ormai era quasi sera, i Dodici si avvicinarono a Gesù e gli dissero: Lascia andare la gente, in modo che possa trovare da mangiare e da dormire nei villaggi e nelle campagne qui intorno: perché questo è un luogo isolato. Ma Gesù rispose: Date voi qualcosa da mangiare a questa gente! I discepoli dissero: Noi abbiamo soltanto cinque pani e due pesci. A meno che non andiamo noi a comprare cibo per tutta questa gente!
Gli uomini presenti erano circa cinquemila. Gesù disse ai suoi discepoli: Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa! Così fecero e invitarono tutti a sedersi per terra. Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, disse la preghiera di benedizione. Poi cominciò a spezzare i pani e a darli ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e ne ebbero abbastanza. Alla fine raccolsero i pezzi avanzati e ne riempirono dodici ceste.
Pietro dichiara che Gesù è il Messia
Un giorno Gesù si trovava in un luogo isolato per pregare. I suoi discepoli lo raggiunsero ed egli chiese loro: Chi sono io secondo la gente? Essi risposero: Alcuni dicono che tu sei Giovanni il Battista; altri invece dicono che sei il profeta Elia; altri ancora dicono che tu sei uno degli antichi profeti tornati in vita. Gesù riprese: E voi, che dite? Chi sono io? Pietro rispose: Tu sei il Messia, il Cristo promesso da Dio.
Gesù annunzia la sua morte e risurrezione
Allora Gesù ordinò severamente ai discepoli di non dir niente a nessuno, e aggiunse: «Il Figlio dell'uomo dovrà soffrire molto. È necessario. Gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e i maestri della legge lo rifiuteranno. Egli sarà ucciso, ma al terzo giorno risusciterà».
Condizioni per seguire Gesù
Poi a tutti diceva: «Se qualcuno vuoi venire con me, smetta di pensare a sé stesso, ma prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la salverà. Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma poi perde la sua vita o rovina sé stesso, che vantaggio ne ricava? Se uno si vergognerà di me o delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà glorioso come Dio Padre, circondato dagli angeli santi. Vi assicuro che certamente alcuni tra quelli che sono qui presenti non moriranno prima di aver visto il regno di Dio».
La trasfigurazione
Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé tre discepoli, Pietro, Giovanni e Giacomo e salì su un monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e il suo vestito diventò candido e sfolgorante. Poi si videro due uomini avvolti di uno splendore celeste: erano Mosè ed Elia. Parlavano con Gesù del suo destino che doveva compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno, ma riuscirono a restare svegli e videro la gloria di Gesù e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da Gesù, Pietro gli disse: «Maestro, è bello per noi stare qui. Prepareremo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Parlava così ma non sapeva quel che diceva. Mentre diceva queste cose venne una nube e li avvolse con la sua ombra. Vedendosi avvolti dalla nube, i discepoli ebbero paura. Allora dalla nube si fece sentire una voce: «Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo!». Appena la voce risuonò, i discepoli si accorsero che Gesù era solo. Essi rimasero senza parola e in quei giorni non raccontarono a nessuno quel che avevano visto.
Gesù guarisce un ragazzo invasato
Il giorno seguente, Gesù e i suoi discepoli discesero dal monte, e molta gente andò incontro a Gesù. All'improvviso in mezzo alla gente un uomo si mise a gridare: Maestro, ti scongiuro, vieni a vedere mio figlio: è l'unico che ho! Talvolta uno spirito maligno lo assale, e improvvisamente egli si mette a gridare. Poi gli fa venire le convulsioni e la bava alla bocca. Alla fine lo lascia, ma a fatica, dopo averlo straziato. Ho chiesto ai tuoi discepoli di scacciare questo spirito maligno, ma non ci sono riusciti. Gesù disse: Gente malvagia e senza fede! Fino a quando dovrò restare con voi e dovrò sopportarvi? Portami qui tuo figlio! Mentre il ragazzo si avvicinava, lo spirito maligno lo buttò a terra e gli fece venire le convulsioni. Ma Gesù gridò contro lo spirito maligno e il ragazzo guarì. Poi lo consegnò a suo padre. Tutti i presenti rimasero stupiti nel vedere la potenza di Dio. Erano infatti sbalorditi di ciò che Gesù aveva fatto.
Gesù annunzia di nuovo la sua passione
Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Ma i discepoli non capivano queste parole: erano così misteriose per loro che non potevano intenderle. Inoltre, avevano paura di interrogare Gesù su questo argomento.
Chi è il più importante?
Poi i discepoli di Gesù si misero a discutere per sapere chi era tra loro il più importante. Gesù si accorse dei loro ragionamenti: allora prese un bambino, se lo pose accanto e poi disse loro: «Chi accoglie questo bambino per amor mio accoglie me, e chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato. Infatti, chi è il più piccolo tra tutti voi, quello è il più importante!».
Chi non è contro di voi è con voi
Giovanni allora disse: Maestro, abbiamo visto uno che usava il tuo nome per scacciare i demoni e noi abbiamo cercato di farlo smettere perché non è uno che ti segue insieme a noi. Ma Gesù gli disse: Lasciatelo fare, perché chi non è contro di voi è con voi.
I Samaritani respingono Gesù
Si avvicinava il tempo nel quale Gesù doveva lasciare questo mondo, perciò decise fermamente di andare verso Gerusalemme e mandò avanti alcuni messaggeri. Questi partirono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparare quel che era necessario all'arrivo di Gesù. Ma gli abitanti di quel villaggio non vollero accogliere Gesù perché stava andando a Gerusalemme. Due discepoli, Giacomo e Giovanni, se ne accorsero e dissero a Gesù: «Signore, vuoi che diciamo al fuoco di scendere dal cielo e di distruggerli?». Ma Gesù si voltò verso di loro e li rimproverò. Poi si avviarono verso un altro villaggio.
Gesù risponde a chi vuole seguirlo
Mentre camminavano, un tale disse a Gesù: Io verrò con te dovunque andrai. Ma Gesù gli rispose: Le volpi hanno una tana e gli uccelli hanno un nido, ma il Figlio dell'uomo non ha un posto dove poter riposare. Poi disse a un altro: Vieni con me! Ma quello rispose: Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre. Gesù gli rispose: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti. Tu invece va' ad annunziare il regno di Dio! Un altro disse a Gesù: Signore, io verrò con te, prima però lasciami andare a salutare i miei parenti. Gesù gli rispose: Chi si mette all'aratro e poi si volta indietro non è adatto per il regno di Dio.
Gesù manda altri discepoli in missione
Dopo questi fatti il Signore scelse altri settantadue discepoli. Essi dovevano entrare prima di Gesù nei villaggi o nelle borgate che egli stava per visitare. Li mandò a due a due dicendo loro: «La messe da raccogliere è molta ma gli operai sono pochi. Pregate perciò il padrone del campo perché mandi operai a raccogliere la sua messe. «Andate! Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né borsa, né sacco, né sandali. Lungo il cammino non fermatevi a salutare nessuno. Quando entrerete in una casa, dite subito a quelli che vi abitano: Pace a voi! Se tra loro vi è qualcuno che ama la pace riceverà quella pace che gli avete augurato, altrimenti il vostro augurio resterà senza effetto. Restate in quella casa, mangiate e bevete quel che vi daranno, perché l'operaio ha diritto al suo salario.
Non passate di casa in casa. «Quando andate in una città, se qualcuno vi accoglie, mangiate quel che vi offre. Guarite i malati che trovate e dite loro: il regno di Dio ora è vicino a voi! «Se invece entrate in una città e nessuno vi accoglie, allora uscite sulle piazze e dite: Contro di voi noi scuotiamo anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi. Sappiate però che il regno di Dio è vicino. «Vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Sodoma saranno trattati meno severamente degli abitanti di quella città.
Gesù minaccia alcune città della Galilea
«Guai a voi, abitanti di Corazin! Guai a voi, abitanti di Betsàida! Perché se i miracoli compiuti in mezzo a voi fossero stati fatti nelle città pagane di Tiro e di Sidone, già da tempo i loro abitanti si sarebbero vestiti di sacco e seduti nella cenere per mostrare che volevano cambiar vita. Perciò, nel giorno del giudizio gli abitanti di Tiro e di Sidone saranno trattati meno severamente di voi. E tu, città di Cafàrnao, credi forse che Dio ti innalzerà fino al cielo? No, tu precipiterai nell'abisso! Chi ascolta voi ascolta me. Chi disprezza voi disprezza me, ma chi disprezza me disprezza il Padre che mi ha mandato».
Ritornano i settantadue discepoli
I settantadue discepoli tornarono dalla loro missione molto lieti dicendo: Signore, anche i demoni ci ubbidiscono quando noi invochiamo il tuo nome. Gesù disse loro: Ho visto Satana precipitare dal cielo come un fulmine. Io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni e di annientare ogni resistenza del nemico. Niente vi potrà fare del male. Non rallegratevi però perché gli spiriti maligni si sottomettono a voi, ma piuttosto rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in cielo.
Gesù ringrazia il Padre
Allora Gesù fu pieno di gioia per opera dello Spirito Santo e disse: «Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra. Ti ringrazio perché tu hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli. Sì, Padre, così tu hai voluto». E disse ancora: «Il Padre mio ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre; così pure nessuno sa chi è il Padre eccetto il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo vuoi rivelare. Poi Gesù si voltò verso i discepoli, li prese a parte e disse loro: «Beati voi che potete vedere tutte queste cose perché vi assicuro che molti profeti e molti re avrebbero voluto vedere quel che voi vedete ma non l'hanno visto. Molti avrebbero voluto udire quel che voi udite ma non l'hanno udito».
La parabola del buon Samaritano
Un maestro della legge voleva tendere un tranello a Gesù. Si alzò e disse: Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna? Gesù gli disse: Che cosa c'è scritto nella legge di Mosè ? Che cosa vi leggi? Quell'uomo rispose: C'è scritto: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze e con tutta la tua mente, e ama il prossimo tuo come te stesso. Gesù gli disse: Hai risposto bene! Fa' questo e vivrai! Ma quel maestro della legge per giustificare la sua domanda chiese ancora a Gesù: Ma chi è il mio prossimo? Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gerico, quando incontrò i briganti. Gli portarono via tutto, lo presero a bastonate e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto.
Per caso passò di là un sacerdote; vide l'uomo ferito, passò dall'altra parte della strada e prosegui. Anche un levita del tempio passò per quella strada; anche lui lo vide, lo scansò e prosegui. Invece un uomo della Samaria, che era in viaggio, gli passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione. Gli andò vicino, versò olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò. Poi lo caricò sul suo asino e lo portò a una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo. Il giorno dopo tirò fuori due monete d'argento, le diede al padrone dell'albergo e gli disse: "Abbi cura di lui e anche se spenderai di più pagherò io quando ritorno"». A questo punto Gesù domandò: Secondo te, chi di questi tre si è comportato come prossimo per quell'uomo che aveva incontrato i briganti? Il maestro della legge rispose: Quello che ha avuto compassione di lui. Gesù allora gli disse: Va' e comportati allo stesso modo.
Marta e Maria
Mentre era in cammino con i suoi discepoli Gesù entrò in un villaggio e una donna che si chiamava Marta, lo ospitò in casa sua. Marta si mise subito a preparare per loro, ed era molto affaccendata. Sua sorella invece, che si chiamava Maria, si era seduta ai piedi del Signore e stava ad ascoltare quel che diceva. Allora Marta si fece avanti e disse: Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata da sola a servire? Dille di aiutarmi! Ma il Signore le rispose: Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose! Una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno gliela porterà via.
Gesù insegna a pregare
Un giorno Gesù andò in un luogo a pregare. Quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare. Anche Giovanni lo ha insegnato ai suoi discepoli». Allora Gesù disse: «Quando pregate, dite così: Padre, fa' che tutti ti riconoscano come Dio, fa' che il tuo regno venga. Dacci ogni giorno il pane necessario, perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso, e fa' che non cadiamo nella tentazione». Poi disse loro: «Supponiamo che uno di voi abbia un amico e che a mezzanotte vada da lui e gli dica: "Amico, prestami tre pani perché è arrivato da me un amico di passaggio e in casa non ho nulla da dargli".
Supponiamo pure che quello dall'interno della sua casa gli risponda: "Non darmi fastidio: la porta di casa è già chiusa; io e i miei bambini stiamo già a letto. Non posso alzarmi per darti quello che vuoi". Ebbene, io vi dico: se quel tale non si alzerà a dargli il pane perché gli è amico, lo farà dandogli tutto quel che gli occorre perché l'altro insiste. «Perciò io vi dico: Chiedete e riceverete! Cercate e troverete! Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché, chiunque chiede riceve; chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. «Se vostro figlio vi chiede un pesce, voi gli dareste un serpente? Oppure se vi chiede un uovo, voi gli dareste uno scorpione? Dunque, voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli. A maggior ragione il Padre, che è in cielo, darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono».
Gesù ha potere sui demoni
Gesù stava scacciando uno spirito maligno che aveva reso muto un uomo. Appena quel tale fu guarito, si mise a parlare e la meraviglia delle folle fu grande. Alcuni dei presenti dissero: «È con l'aiuto di Beelzebul, il capo dei demoni, che egli ha il potere di scacciare gli spiriti!». Altri invece volevano metterlo in difficoltà e gli chiesero di fare un segno miracoloso come prova che veniva da Dio. Ma Gesù, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Se gli abitanti di una nazione si dividono e combattono tra loro, quella nazione va in rovina e le sue case crollano una sull'altra. Se perfino Satana è in lotta contro sé stesso, come potrà durare il suo regno?
«Voi dite che io scaccio i demoni con l'aiuto di Beelzebul, il capo dei demoni. Ma se io scaccio i demoni con l'aiuto di Beelzebul, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri discepoli? Perciò saranno proprio loro a mostrare che avete torto! Se invece è con l'aiuto di Dio che io scaccio i demoni, allora vuol dire che è giunto per voi il regno di Dio. «Quando un uomo forte e ben armato fa la guardia alla sua casa, allora tutti i suoi beni sono al sicuro. Ma se arriva un altro più forte di lui e lo vince, gli strappa le armi che gli davano sicurezza e ne distribuisce il bottino. «Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie insieme con me spreca il raccolto.
Quando lo spirito maligno ritorna
«Quando uno spirito maligno è uscito da un uomo, se ne va per luoghi deserti in cerca di riposo. Se però non lo trova, dice: "Ritornerò nella mia casa, quella che ho lasciato". Egli ci va e la trova pulita e bene ordinata. Allora va a chiamare altri sette spiriti più maligni di lui; poi, entrano in quella persona e vi rimangono come a casa loro. Così, alla fine, quell'uomo si trova in condizioni peggiori di prima».
La vera beatitudine
Mentre Gesù parlava in tal modo, una donna alzò la voce in mezzo alla folla e gli disse: Beata la donna che ti ha generato e allattato! Ma Gesù rispose: Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
Alcuni chiedono a Gesù un miracolo
Mentre la gente si affollava attorno a Gesù, egli cominciò a dire: «Questa gente è davvero gente malvagia, vuol vedere un segno miracoloso. Ma non riceverà nessun segno; eccetto il segno del profeta Giona. Infatti, come Giona fu un segno miracoloso per gli abitanti di Ninive, così anche il Figlio dell'uomo sarà un segno per gli uomini d'oggi. Nel giorno del giudizio, la regina del sud si alzerà a condannare questa gente: essa infatti venne da molto lontano per ascoltare le sagge parole del re Salomone. Eppure, di fronte a voi c'è uno che è più grande di Salomone! «Nel giorno del giudizio gli abitanti di Ninive si alzeranno a condannare questa gente: essi infatti cambiarono vita quando ascoltarono la predicazione di Giona. Eppure, di fronte a voi c'è uno che è più grande di Giona.
La luce del corpo
«Non si accende una lampada per poi nasconderla o metterla sotto un secchio. Piuttosto si mette in alto perché faccia luce a quelli che entrano nella casa. I tuoi occhi sono come una lampada per il corpo: se i tuoi occhi sono buoni, tu sei totalmente nella luce; se invece sono cattivi, tu sei nelle tenebre. Perciò, stai attento che la tua luce non diventi tenebra. Se dunque tu sei totalmente nella luce, senza alcuna parte nelle tenebre, allora tutto sarà splendente, come quando una lampada ti illumina con il suo splendore».
Gesù accusa i farisei e i maestri della legge
Quando Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo a casa sua. Gesù andò e si mise a tavola. Quel fariseo vide che Gesù non aveva fatto la purificazione delle mani che era d'uso e se ne meravigliò. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei vi preoccupate di pulire la parte esterna del bicchiere e del piatto, ma all'interno siete pieni di furti e di cattiverie. «Stolti! Dio non ha forse creato l'esterno e l'interno dell'uomo? Ebbene, se volete che tutto sia puro per voi, date in elemosina ai poveri quel che si trova nei vostri piatti. «Guai a voi, farisei, che offrite al tempio persino la decima parte delle piante aromatiche, come la menta e la ruta, e perfino di tutti gli ortaggi, ma poi trascurate la giustizia e l'amore di Dio. Queste sono le cose da fare, senza trascurare le altre.
«Guai a voi, farisei, che desiderate occupare i posti d'onore nelle sinagoghe ed essere salutati sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza accorgersene!». Allora un maestro della legge disse a Gesù: Maestro, parlando così tu offendi anche noi. Gesù rispose: Sì, parlo anche a voi, maestri della legge! Guai a voi, perché mettete sulle spalle della gente dei pesi troppo faticosi da portare, ma voi neppure con un dito aiutate a portarli. Guai a voi, che costruite sepolcri per quei profeti che i vostri antichi padri hanno ucciso! Così facendo, voi dimostrate di approvare ciò che i vostri padri hanno fatto: essi hanno ucciso i profeti e voi costruite le tombe per loro. Per questo, Dio nella sua sapienza ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli, ma essi li uccideranno o li perseguiteranno".
Ma Dio chiederà conto a questa gente dell'uccisione di tutti i profeti, dalle origini del mondo in poi: dall'uccisione di Abele fino a quella di Zaccaria che è stato assassinato tra l'altare e il santuario. Ve lo ripeto: Dio chiederà conto a questa gente di tutti questi misfatti! Guai a voi, maestri della legge, perché avete portato via la chiave della vera scienza: voi non ci siete entrati e non avete lasciato entrare quelli che avrebbero voluto. Quando Gesù fu uscito da quella casa, i maestri della legge e i farisei cominciarono a trattarlo con ostilità e a fargli domande di ogni genere: gli tendevano tranelli per coglierlo in fallo in qualche suo discorso.
Contro l'ipocrisia
Nel frattempo si erano radunate alcune migliaia di persone e si accalcavano gli uni sugli altri. Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Tenetevi lontani dal lievito dei farisei, dalla loro ipocrisia! Perché non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, nulla di segreto che non sarà conosciuto. Quel che avete detto nel buio sarà udito alla luce del giorno, e quel che avete detto sottovoce all'interno della casa sarà proclamato dalle terrazze.
Chi dobbiamo temere?
«A voi, che siete miei amici, dico: Non abbiate paura di quelli che possono togliervi la vita, ma non possono fare niente di più. Ve lo dirò io chi dovete temere! Temete Dio, il quale, dopo la morte, ha il potere di gettare uno nell'inferno. Ve lo ripeto: è lui che dovete temere! Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure, Dio non ne dimentica neanche uno. Dio conosce anche il numero dei capelli del vostro capo. Dunque, non abbiate paura: voi valete più di molti passeri.
È necessario riconoscere Gesù
«Inoltre vi dico: Tutti quelli che pubblicamente dichiareranno di essere miei discepoli, anche il Figlio dell'uomo dichiarerà che sono suoi davanti agli angeli di Dio. Ma quelli che pubblicamente diranno di non essere miei discepoli, non saranno riconosciuti miei davanti agli angeli di Dio. «Chiunque avrà detto una parola contro il Figlio dell'uomo potrà essere perdonato; ma chi avrà bestemmiato lo Spirito Santo non otterrà perdono. «Quando vi porteranno nelle sinagoghe per essere giudicati davanti ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di quel che dovrete dire per difendervi. Sarà lo Spirito Santo a insegnarvi quel che dovrete dire in quel momento».
Gesù narra la parabola del ricco stolto
Un tale che stava in mezzo alla folla disse a Gesù: Maestro, di' a mio fratello di spartire con me l'eredità. Ma Gesù gli rispose: Amico, non sono qui per fare da giudice nei vostri affari o da mediatore nella spartizione dei vostri beni. Poi disse agli altri: Badate di tenervi lontani dal desiderio delle ricchezze, perché la vita di un uomo non dipende dai suoi beni, anche se è molto ricco. Poi raccontò loro questa parabola: «Un ricco aveva delle terre che gli davano abbondanti raccolti.
Tra sé e sé faceva questi ragionamenti: "Ora che non ho più posto dove mettere i nuovi raccolti cosa farò?". E disse: "Ecco, farò così: demolirò i vecchi magazzini e ne costruirò altri più grandi. Così potrò metterci tutto il mio grano e i miei beni. Poi finalmente potrò dire a me stesso: Bene! Ora hai fatto molte provviste per molti anni. Riposati, mangia, bevi e divertiti!". Ma Dio gli disse: "Stolto! Proprio questa notte dovrai morire, e a chi andranno le ricchezze che hai accumulato?"». Alla fine Gesù disse: «Questa è la situazione di quelli che accumulano ricchezze solo per se stessi e non si preoccupano di arricchire davanti a Dio».
La vita e le vere preoccupazioni
Poi Gesù disse ai suoi discepoli: «Per questo io vi dico: Non preoccupatevi troppo del cibo che vi serve per vivere o del vestito che vi serve per coprirvi. La vita infatti è più importante del cibo e il corpo è più importante del vestito. Osservate i corvi: non seminano e non raccolgono, non hanno né dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Ebbene, voi valete molto più degli uccelli E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni può vivere un giorno in più di quello che è stabilito? Se dunque voi non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? «Osservate come crescono i fiori dei campi: non lavorano e non si fanno vestiti...eppure io vi assicuro che nemmeno il re Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello.
Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi, che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede! Perciò, non state sempre in ansia nel cercare che cosa mangerete o che cosa berrete: sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Voi invece avete un Padre che sa bene quello di cui avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e tutto il resto Dio ve lo darà in più.
«Non abbiate paura, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha voluto darvi il suo regno. Vendete quel che possedete e il denaro datelo ai poveri: procuratevi ricchezze che non si consumano, un tesoro sicuro in cielo. Là, i ladri non possono arrivare e la ruggine non lo può distruggere. Perché, dove sono le vostre ricchezze là c'è anche il vostro cuore.
I servi pronti e vigilanti
«Siate sempre pronti, con la cintura ai fianchi e le lampade accese. Siate anche voi come quei servi che aspettano il loro padrone che deve tornare da una festa di nozze, per essere pronti ad aprire subito appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli. Io vi assicuro che egli si metterà un grembiule, li farà sedere a tavola e comincerà a servirli. E se il padrone tornerà a mezzanotte oppure alle tre del mattino e troverà i suoi servi ancora svegli, beati loro! «Cercate di capire: se il capofamiglia sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà quando voi non ve lo aspettate». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola vale solo per noi oppure per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fedele e saggio? Quello che il padrone ha messo a capo dei suoi servi, perché al momento giusto dia a ciascuno il suo cibo.
Se il padrone, quando ritorna, lo troverà occupato a fare così, beato quel servo! Io vi assicuro che gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. Se invece quel servo pensa che il suo padrone tardi a venire, e comincia a maltrattare i servi e le serve, per di più si mette a mangiare, a bere e a ubriacarsi, in un momento che lui non sa, quando meno se l'aspetta il padrone arriverà. Lo separerà dagli altri e lo punirà come si fa con i servi infedeli. «Se un servo sa quel che il suo padrone vuole, ma non lo esegue con prontezza, sarà punito severamente. Se invece un servo si comporta in modo da meritare un castigo, ma non sa quel che il suo padrone vuole, sarà punito meno severamente. In effetti, chi ha ricevuto molto dovrà rendere conto di molto. Quanto più un uomo ha ricevuto tanto più gli sarà richiesto.
Gesù è causa di divisione tra gli uomini
«Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra e vorrei davvero che fosse già acceso. Ho un battesimo da ricevere, ed è grande la mia angoscia fino a quando non l'avrò ricevuto. Pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo? No, ve lo assicuro, non la pace ma la divisione. D'ora in poi, se in famiglia ci sono cinque persone, si divideranno fino a mettersi tre contro gli altri due e due contro gli altri tre. Il padre contro il figlio e il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre, la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera».
Come comprendere i segni dei tempi
Gesù diceva ancora alla gente: «Quando vedete una nuvola che sale da ponente, voi dite subito: "Presto pioverà", e così avviene. Quando invece sentite lo scirocco, dite: "Farà caldo", e così accade. Ipocriti! Siete capaci di capire l'aspetto del cielo e della terra, e allora come mai non sapete capire quel che accade in questo tempo?
Mettiti d'accordo con il tuo avversario
«Perché non giudicate da soli ciò che è giusto fare? Quando vai con il tuo avversario dal giudice, cerca di trovare un accordo con lui mentre siete ancora tutti e due per strada, perché il tuo avversario può trascinarti davanti al giudice, il giudice può consegnarti alle guardie e le guardie possono gettarti in prigione. Ti assicuro che non uscirai fino a quando non avrai pagato anche l'ultimo spicciolo».
Gesù riflette su fatti di cronaca
In quel momento si presentarono a Gesù alcuni uomini per riferirgli il fatto di quei Galilei che Pilato aveva fatto uccidere mentre stavano offrendo i loro sacrifici. Gesù disse loro: «Pensate voi che quei Galilei siano stati massacrati in questa maniera perché erano più peccatori di tutti gli altri Galilei? Vi assicuro che non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo. E quei diciotto che morirono schiacciati sotto la torre di Siloe, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli altri abitanti di Gerusalemme? Vi assicuro che non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo».
Gesù narra la parabola del fico che non dà frutti
Poi Gesù narrò loro questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fico nella sua vigna. Un giorno andò nella vigna per cogliere alcuni fichi ma non ne trovò. Allora disse al contadino: Sono già tre anni che vengo a cercare frutti su questo albero e non ne trovo. Taglialo! Perché deve occupare inutilmente il terreno? Ma il contadino rispose: Padrone, lascialo ancora per quest'anno! Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci sopra del concime. Può darsi che il prossimo anno faccia frutti; se no, la farai tagliare».
Gesù guarisce una donna di sabato
Una volta Gesù stava insegnando in una sinagoga ed era sabato. C'era anche una donna malata: da diciotto anni uno spirito maligno la teneva ricurva e non poteva in nessun modo stare dritta. Quando Gesù la vide, la chiamò e le disse: «Donna, ormai sei guarita dalla tua malattia». Posò le sue mani su di lei ed essa subito si raddrizzò e si mise a lodare Dio. Ma il capo della sinagoga era indignato perché Gesù aveva fatto quella guarigione di sabato. Perciò si rivolse alla folla e disse: In una settimana ci sono sei giorni per lavorare: venite dunque a farvi guarire in un giorno di lavoro e non di sabato!
Ma il Signore gli rispose: Siete ipocriti! Anche di sabato voi slegate il bue o l'asino dalla mangiatoia per portarli a bere, non è così? Ebbene, questa donna è discendente di Abramo; Satana la teneva legata da diciotto anni: non doveva dunque essere liberata dalla sua malattia, anche se oggi è sabato? Mentre Gesù diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano pieni di vergogna. La gente invece si rallegrava per tutte le cose meravigliose che Gesù faceva.
La parabola del granello di senape e del lievito
Gesù diceva: «A che cosa somiglia il regno di Dio? A che cosa lo posso paragonare? Esso è simile a un piccolo granello di senape che un uomo prese e seminò nel suo orto. Quel granello crebbe e diventò un albero, e gli uccelli vennero a fare il nido tra i suoi rami». Gesù disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? Esso è simile a un po' di lievito che una donna ha preso e messo in una grande quantità di farina: a un certo punto tutta la pasta è lievitata».
La porta stretta
Gesù attraversava città e villaggi e insegnava; intanto andava verso Gerusalemme Un tale gli domandò: Signore, sono proprio pochi quelli che si salvano? Gesù rispose: Sforzatevi di entrare, per la porta stretta, perché vi assicuro che molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta della sua casa, voi vi troverete chiusi fuori. Allora comincerete a picchiare alla porta dicendo: «Signore, aprici!», ma egli vi risponderà: «Non vi conosco. Di dove venite?». Allora voi direte: «Noi abbiamo mangiato e bevuto con te, e tu sei passato nei nostri villaggi parlando di Dio». Alla fine egli vi dirà: «Non vi conosco. Di dove venite? Andate via da me, gente malvagia!». Piangerete e soffrirete molto, perché sarete cacciati via dal regno di Dio, ove ci sono Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti. Verranno invece in molti dal nord e dal sud, dall'est e dall'ovest: parteciperanno tutti al banchetto nel regno di Dio. Ed ecco: alcuni di quelli che ora sono gli ultimi saranno i primi, mentre altri che ora sono i primi saranno gli ultimi.
Gesù rimprovera la città di Gerusalemme
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei e gli dissero: Lascia questi luoghi e vattene altrove, perché Erode vuol farti uccidere. Ma Gesù rispose: Andate da quel volpone e ditegli: Ecco, io scaccio gli spiriti maligni e guarisco i malati oggi e domani, e il terzo giorno raggiungerò la mia mèta. Però oggi, domani e il giorno seguente io devo continuare il mio cammino, perché nessun profeta può morire fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme! tu che metti a morte i profeti e uccidi a colpi di pietra quelli che Dio ti manda! Quante volte ho voluto riunire i tuoi abitanti attorno a me, come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali. Ma voi non avete voluto! Ebbene, la vostra casa sarà abbandonata! Perciò io vi dico che non mi vedrete più fino a quando esclamerete: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Gesù guarisce un malato in giorno di sabato
Un giorno Gesù era a pranzo in casa di un capo dei farisei. I presenti lo osservavano attentamente perché era sabato. Di fronte a lui c'era un uomo malato di idropisia. Rivolgendosi ai maestri della legge e ai farisei Gesù chiese: «È permesso o no, in giorno di sabato, guarire un malato?». Ma quelli tacevano. Allora Gesù prese per mano il malato e lo guarì. Poi lo lasciò andare. Agli altri Gesù domandò: «Se a uno di voi cade nel pozzo un figlio o un bue, voi lo tirate fuori subito, anche se è sabato, non è vero?». Ma essi non sapevano rispondere.
Contro l'ambizione dei primi posti
Gesù osservava che alcuni invitati sceglievano volentieri i primi posti. Per loro raccontò questa parabola: «Quando sei invitato a nozze, non occupare i primi posti, perché potrebbe esserci un invitato più importante di te: in questo caso lo sposo sarà costretto a venire da te e dirti: "Cedigli il posto". Allora tu, pieno di vergogna, dovrai prendere l'ultimo posto. Invece, quando sei invitato a nozze, va' a sederti all'ultimo posto. Quando arriverà lo sposo, ti dirà: "Vieni, amico! Prendi un posto migliore". E questo sarà per te motivo di onore di fronte a tutti gli invitati. Ricordate: chi si esalta sarà abbassato; chi invece si abbassa sarà innalzato!».
Poi Gesù disse a colui che lo aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici e fratelli, i tuoi parenti e i ricchi che abitano vicino a te: essi infatti hanno la possibilità di invitarti a loro volta a casa loro e tu, in questo modo, hai già ricevuto la tua ricompensa. «Invece, quando offri un banchetto, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi. Allora avrai motivo di rallegrarti, perché questi non hanno la possibilità di ricambiarti l'invito. Dio stesso ti darà la ricompensa alla fine, quando i giusti risorgeranno».
La parabola degli invitati scortesi
Uno degli invitati, appena udì queste parole di Gesù, esclamò: «Beato chi potrà partecipare al banchetto nel regno di Dio!». Gesù allora gli raccontò un'altra parabola: «Un uomo fece una volta un grande banchetto e invitò molta gente. All'ora del pranzo mandò uno dei suoi servi a dire agli invitati: Tutto è pronto, venite! Ma uno dopo l'altro, gli invitati cominciarono a scusarsi. Uno gli disse: "Ho comprato un terreno e devo assolutamente andare a vederlo. Ti prego di scusarmi". Un altro gli disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e sto andando a provarli. Ti prego di scusarmi". Un terzo invitato gli disse: "Mi sono sposato da poco e perciò non posso venire". «Quel servo poi tornò dal suo padrone e gli riferì tutto. Il padrone di casa allora, pieno di sdegno, ordinò al suo servo: Esci subito e va per le piazze e per le vie della città e fa venire qui, al mio banchetto, i poveri e gli storpi, i ciechi e gli zoppi. «Più tardi il servo tornò dal padrone per dirgli: "Signore, ho eseguito il tuo ordine, ma a tavola c'è ancora posto". «Il padrone allora disse al servo: Esci di nuovo e va' per i sentieri di campagna e lungo le siepi e spingi la gente a venire. Voglio che la mia casa sia piena di gente. Nessuno di quelli che ho invitato per primi parteciperà al mio banchetto: ve lo assicuro!».
Le condizioni per seguire Gesù
Molta gente accompagnava Gesù durante il suo viaggio. Egli si rivolse a loro e disse: «Se qualcuno viene con me e non ama me più del padre e della madre, della moglie e dei figli, dei fratelli e delle sorelle, anzi, se non mi ama più di sé stesso, non può essere mio discepolo. Chi mi segue senza portare la sua croce non può essere mio discepolo. «Se uno di voi decide di costruire una casa, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare la spesa per vedere se ha soldi abbastanza per portare a termine i lavori. Altrimenti, se getta le fondamenta e non è in grado di portare a termine i lavori, la gente vedrà e comincerà a ridere di lui e dirà: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di portare a termine i lavori".
«Facciamo un altro caso: se un re va in guerra contro un altro re, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il nemico che avanza con ventimila, non vi pare? Se vede che non è possibile, allora manda dei messaggeri incontro al nemico; e mentre il nemico si trova ancora lontano gli fa chiedere quali sono le condizioni per la pace. «La stessa cosa vale anche per voi: chi non rinunzia a tutto quel che possiede non può essere mio discepolo.
Il sale che non serve a nulla
«Il sale è una cosa utile, ma anche il sale se perde il suo sapore come si fa a ridarglielo? Non serve più a niente, neppure come concime per i campi: perciò lo si getta via. Chi ha orecchi cerchi di capire!».
La parabola della pecora smarrita
Gli agenti delle tasse e altre persone di cattiva reputazione si avvicinarono a Gesù per ascoltarlo. Ma i farisei e i maestri della legge lo criticavano per questo. Dicevano: «Quest'uomo tratta bene la gente di cattiva reputazione e va a mangiare con loro». Allora Gesù raccontò questa parabola: «Se uno di voi ha cento pecore e ne perde una, che cosa fa? Lascia le altre novantanove al sicuro per andare a cercare quella che si è smarrita e la cerca finché non l'ha ritrovata. Quando la trova, se la mette sulle spalle pieno di gioia, e ritorna a casa sua. Poi chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Fate festa con me, perché ho ritrovato la mia pecora, quella che si era smarrita". «Così è anche per il regno di Dio: vi assicuro che in cielo si fa più festa per un peccatore che si converte che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
La parabola della moneta d'argento
«Se una donna possiede dieci monete d'argento e ne perde una, che cosa fa? Accende la luce, spazza bene la casa e si mette a cercare accuratamente la sua moneta finché non la trova. Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine di casa e dice loro: "Fate festa con me, perché ho ritrovato la moneta d'argento che avevo perduta". «Così, vi dico, anche gli angeli di Dio fanno grande festa per un solo peccatore che cambia vita».
La parabola del padre misericordioso
Gesù raccontò anche questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse a suo padre: "Padre, dammi subito la mia parte d'eredità". Allora il padre divise il patrimonio tra i due figli. «Pochi giorni dopo, il figlio più giovane vendette tutti i suoi beni e con i soldi ricavati se ne andò in un paese lontano. Là, si abbandonò a una vita disordinata e così spese tutti i suoi soldi. «Ci fu poi in quella regione una grande carestia, e quel giovane non avendo più nulla si trovò in grave difficoltà. Andò allora da uno degli abitanti di quel paese e si mise alle sue dipendenze. Costui lo mandò nei campi a fare il guardiano dei maiali. Era talmente affamato che avrebbe voluto sfamarsi con le ghiande che si davano ai maiali, ma nessuno gliene dava.
«Allora si mise a riflettere sulla sua condizione e disse: "Tutti i dipendenti di mio padre hanno cibo in abbondanza. Io, invece, sto qui a morire di fame. Ritornerò da mio padre e gli dirò: Padre ho peccato contro Dio e contro di te. Non sono più degno di essere considerato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi dipendenti". «Si mise subito in cammino e ritornò da suo padre. «Era ancora lontano dalla casa paterna, quando suo padre lo vide e, commosso, gli corse incontro. Lo abbracciò e lo baciò. Ma il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro Dio e contro di te. Non sono più degno di essere considerato tuo figlio".
«Ma il padre ordinò subito ai suoi servi: "Presto, andate a prendere il vestito più bello e fateglielo indossare. Mettetegli l'anello al dito e dategli un paio di sandali. Poi prendete il vitello, quello che abbiamo ingrassato, e ammazzatelo. Dobbiamo festeggiare con un banchetto il suo ritorno, perché questo mio figlio era per me come morto e ora è tornato in vita, era perduto e ora l'ho ritrovato". E cominciarono a far festa. «Il figlio maggiore, intanto, si trovava nei campi. Al suo ritorno, quando fu vicino alla casa, sentì un suono di musiche e di danze. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa era successo. Il servo gli rispose: "È ritornato tuo fratello, e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello, quello che abbiamo ingrassato, perché ha potuto riavere suo figlio sano e salvo". «Allora il fratello maggiore si sentì offeso e non voleva neppure entrare in casa. Suo padre usci e cercò di convincerlo a entrare.
«Ma il figlio maggiore gli disse: "Da tanti anni io lavoro con te e non ho mai disubbidito a un tuo comando. Eppure tu non mi hai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici. Adesso, invece, torna a casa questo tuo figlio che ha sprecato i tuoi beni con le prostitute, e per lui tu fai ammazzare il vitello grasso. «Il padre gli rispose: "Figlio mio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è anche tuo. Io non potevo non essere contento e non far festa, perché questo tuo fratello era per me come morto e ora è tornato in vita, era perduto e ora l'ho ritrovato"».
La parabola dell'amministratore astuto
Gesù disse ai suoi discepoli: «C'era una volta un uomo molto ricco che aveva un amministratore. Un giorno alcuni andarono dal padrone e accusarono l'amministratore di aver sperperato i suoi beni. Il padrone chiamò l'amministratore e gli disse: "È vero quel che sento dire di te? Presentami i conti della tua amministrazione, perché da questo momento tu sei licenziato". «Allora l'amministratore pensò: "Che cosa farò ora che il mio padrone mi ha licenziato? Di lavorare la terra non me la sento e di chiedere l'elemosina mi vergogno. Ma so io quel che farò! Farò in modo che ci sia sempre qualcuno che mi accoglie in casa sua, anche se mi viene tolta l'amministrazione.
«Poi, a uno a uno, chiamò tutti quelli che avevano dei debiti con il suo padrone. Disse al primo: Tu, quanto devi al mio padrone? «Quello rispose: Gli devo cento barili d'olio. «Ma l'amministratore gli disse: Prendi il tuo foglio, mettiti qui e scrivi cinquanta. «Poi disse al secondo debitore: E tu quanto devi al mio padrone? «Quello rispose: Io gli devo cento sacchi di grano. «Ma l'amministratore gli disse: Prendi il tuo foglio e scrivi ottanta. «Ebbene, sappiate che il padrone ammirò l'amministratore disonesto, perché aveva agito con molta furbizia. Così, gli uomini di questo mondo, nei loro rapporti con gli altri, sono più astuti dei figli della luce.
Parole sulla ricchezza e sulla fedeltà
«Io vi dico: ogni ricchezza puzza d'ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così, quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso Dio. «Chi è fedele in cose di poco conto è fedele anche nelle cose importanti. Al contrario, chi è disonesto nelle piccole cose è disonesto anche nelle cose importanti. «Perciò, se voi non siete stati fedeli nel modo di usare le ricchezze di questo mondo, chi vi affiderà le vere ricchezze? E se non siete stati fedeli nell'amministrare i beni degli altri, chi vi darà il bene che vi spetta? «Nessun servitore può servire due padroni: perché, o amerà l'uno e odierà l'altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e il denaro». I farisei stavano ad ascoltare tutto quel che Gesù diceva. Essi erano molto attaccati al denaro e perciò ridevano delle sue parole. Gesù allora disse: «Davanti agli uomini voi fate la figura di persone giuste, ma Dio conosce molto bene i vostri cuori. Infatti ci sono cose che gli uomini considerano molto, mentre Dio le considera senza valore.
Legge e volontà di Dio
«La legge di Mosè e gli scritti dei profeti arrivarono fino al tempo di Giovanni il Battista. Dopo di lui viene annunziato il regno di Dio e molti si sforzano per entrarvi. «È più facile che finiscano il cielo e la terra, piuttosto che cada anche la più piccola parola della legge di Dio. «Chiunque divorzia da sua moglie e ne sposa un'altra commette adulterio. E chi sposa una donna divorziata dal marito commette adulterio anche lui.
Parabola dell'uomo ricco e del povero Lazzaro
«C'era una volta un uomo molto ricco. Portava sempre vestiti di lusso e costosi e faceva festa ogni giorno con grandi banchetti. C'era anche un povero, un certo Lazzaro, che si metteva vicino alla porta del suo palazzo. Era tutto coperto di piaghe e chiedeva l'elemosina. Aveva una gran voglia di sfamarsi con gli avanzi dei pasti di quel ricco. Perfino i cani venivano a leccargli le piaghe. «Un giorno, il povero Lazzaro mori, e gli angeli di Dio lo portarono accanto ad Abramo nella pace. Poi morì anche l'uomo ricco e fu sepolto. Andò a finire all'inferno e soffriva terribilmente. «Alzando lo sguardo verso l'alto, da lontano vide Abramo e Lazzaro che era con lui.
Allora gridò: Padre Abramo, abbi pietà di me! Di' a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell'acqua e poi mandalo a rinfrescarmi la lingua. Io soffro terribilmente in queste fiamme! «Ma Abramo gli rispose: Figlio mio, ricordati che durante la tua vita hai già ricevuto molti beni, e Lazzaro ha avuto soltanto sofferenze. Ora invece, lui si trova nella gioia e tu soffri terribilmente. Per di più, tra noi e voi c'è un grande abisso: se qualcuno di noi vuole venire da voi non può farlo; così pure, nessuno di voi può venire da noi. «Ma il ricco disse ancora: Ti supplico, padre Abramo, almeno manda Lazzaro nella casa di mio padre. Ho cinque fratelli e vorrei che Lazzaro li convincesse a non venire anche loro in questo luogo di tormenti. «Abramo gli rispose: I tuoi fratelli hanno la legge di Mosè e gli scritti dei profeti. Li ascoltino! «Ma il ricco replicò: No, ti supplico, padre Abramo! Se qualcuno dei morti andrà da loro cambieranno modo di vivere. «Alla fine Abramo gli disse: Se non ascoltano le parole di Mosè e dei profeti non si lasceranno convincere neppure se uno risorge dai morti».
Gli scandali e la fede
Un giorno Gesù disse ai suoi discepoli: «Certo, gli scandali non mancheranno mai! Però, guai a quelli che li provocano. Se qualcuno fa perdere la fede a una di queste persone semplici, sarebbe meglio per lui che fosse gettato in mare con una grossa pietra al collo! State bene attenti! «Se un tuo fratello ti fa del male, tu rimproveralo! Se poi si pente di quel che ha fatto, tu perdonalo! E se anche ti fa del male sette volte al giorno e sette volte al giorno torna da te a chiederti scusa, tu perdonalo». Poi gli apostoli dissero al Signore: Accresci la nostra fede! Il Signore rispose: Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape, voi potreste dire a questa pianta di gelso: Togliti via da questo terreno e vai a piantarti nel mare! Ebbene, se aveste fede, quell'albero farebbe come avete detto voi.
Servizio senza pretesa
«Uno di voi ha un servo, e questo servo si trova nei campi ad arare oppure a pascolare il gregge. Come si comporterà quando il servo torna dai campi? Gli dirà forse: Vieni subito qui e mettiti a tavola con me? No certamente, ma gli dirà: Cambiati il vestito, preparami la cena e servi in tavola. Quando io avrò finito di mangiare, allora ti metterai a tavola anche tu. Quando un servo ha fatto quel che gli è stato comandato, il padrone non ha obblighi speciali verso di lui. Questo vale anche per voi! Quando avete fatto tutto quel che vi è stato comandato, dite: "Siamo soltanto servitori. Abbiamo fatto quel che dovevamo fare"».
Gesù guarisce dieci lebbrosi
Mentre andava verso Gerusalemme, Gesù passò attraverso la Galilea e la Samaria. Entrò in un villaggio e gli vennero incontro dieci lebbrosi. Questi si fermarono a una certa distanza e ad alta voce dissero a Gesù: Gesù, Signore, abbi pietà di noi! Appena li vide, Gesù disse: Andate dai sacerdoti e presentatevi a loro! Quelli andarono, e mentre camminavano, improvvisamente furono guariti tutti. Uno di loro, appena si accorse di essere guarito, tornò indietro e lodava Dio con tutta la voce che aveva. Poi si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un abitante della Samaria. Gesù allora osservò: «Quei dieci lebbrosi sono stati guariti tutti! Dove sono gli altri nove? Perché non sono tornati indietro a ringraziare Dio? Nessuno lo ha fatto, eccetto quest'uomo che è straniero». Poi Gesù gli disse: «Alzati e va'! la tua fede ti ha salvato!».
Gesù ritornerà glorioso nel suo regno
Alcuni farisei rivolsero a Gesù questa domanda: Quando verrà il regno di Dio? Gesù rispose: Il regno di Dio non viene in modo spettacolare. Nessuno potrà dire: "Eccolo là, perché il regno di Dio è già in mezzo a voi". Poi disse ai suoi discepoli: «Verranno tempi nei quali voi desidererete vedere anche solo per poco il Figlio dell'uomo che viene, ma non lo vedrete. Allora molti vi diranno: "Eccolo qua", oppure: "Eccolo là", ma voi non muovetevi! Non seguiteli! Perché come il lampo improvvisamente splende e illumina tutto il cielo, così verrà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Prima, però, egli deve soffrire molto. Sarà rifiutato dagli uomini di questo tempo. «Come accadde ai tempi di Noè, così avverrà anche quando tornerà il Figlio dell'uomo. Si mangiava e si beveva anche allora. C'era chi prendeva moglie e chi prendeva marito, fino al giorno nel quale Noè entrò nell'arca. Poi venne il diluvio e li spazzò via tutti. Lo stesso avvenne al tempo di Lot: la gente mangiava e beveva, comprava e vendeva, piantava alberi e costruiva case, fino al giorno in cui Lot uscì da Sodoma: allora dal cielo venne fuoco e zolfo, e tutti furono distrutti. «Così succederà anche nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà. In quel momento, se qualcuno si troverà sulla terrazza di casa sua non scenda a pianterreno a prendere le sue cose. Se uno si troverà nei campi a lavorare non torni indietro.
Ricordatevi come finì la moglie di Lot! Se uno fa di tutto per mettere in salvo la propria vita la perderà. Chi invece è pronto a sacrificare la propria vita la riavrà di nuovo. «Io vi dico: Quella notte quando tornerà il Figlio dell'uomo, se due persone si troveranno nello stesso letto, una sarà presa e l'altra lasciata. Se due donne si troveranno insieme a macinare il grano, una sarà presa e l'altra sarà lasciata». I discepoli allora gli chiesero: Signore, queste cose dove accadranno? Gesù rispose loro: Dove c'è un cadavere, là si radunano anche gli avvoltoi.
La parabola del giudice e della vedova
Gesù raccontò una parabola per insegnare ai discepoli che bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai. Disse: «C'era una volta in una città un giudice che non rispettava nessuno: né Dio né gli uomini. Nella stessa città viveva anche una vedova. Essa andava sempre da quel giudice e gli chiedeva: Fammi giustizia contro il mio avversario. «Per un po' di tempo il giudice non volle intervenire, ma alla fine pensò: "Di Dio non me ne importa niente e degli uomini non me ne curo: tuttavia farò giustizia a questa vedova perché mi dà ai nervi. Così non verrà più a stancarmi con le sue richieste"». Poi il Signore continuò: «Fate bene attenzione a ciò che ha detto quel giudice ingiusto. Se fa così lui, volete che Dio non faccia giustizia ai suoi figli che lo invocano giorno e notte? Tarderà ad aiutarli? Vi assicuro che Dio farà loro giustizia, e molto presto! Ma quando il Figlio dell'uomo tornerà sulla terra troverà ancora fede?».
Parabola del fariseo e del pubblicano
Poi Gesù raccontò un'altra parabola per alcuni che si ritenevano giusti e disprezzavano gli altri. Disse: «Una volta c'erano due uomini: uno era fariseo e l'altro era un agente delle tasse. Un giorno salirono al tempio per pregare. «Il fariseo se ne stava in piedi e pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché io non sono come gli altri uomini: ladri, imbroglioni, adùlteri. Io sono diverso anche da quell'agente delle tasse. Io digiuno due volte alla settimana e offro al tempio la decima parte di quello che guadagno" «L'agente delle tasse invece si fermò indietro e non voleva neppure alzare lo sguardo al cielo. Anzi si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me che sono un povero peccatore!". «Vi assicuro che l'agente delle tasse tornò a casa perdonato; l'altro invece no. Perché, chi si esalta sarà abbassato; chi invece si abbassa sarà innalzato».
Gesù benedice i bambini
Alcune persone portavano i loro bambini a Gesù e volevano farglieli toccare, ma i discepoli li sgridavano. Allora Gesù chiamò vicino a sé i bambini e disse ai suoi discepoli: «Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro. Io vi assicuro: chi non l'accoglie come farebbe un bambino non vi entrerà».
Gesù incontra un uomo ricco
Uno dei capì domandò un giorno a Gesù: Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna? Gesù gli rispose: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne Dio! I comandamenti li conosci: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire il falso contro nessuno, rispetta tuo padre e tua madre! Ma quell'uomo disse: Fin da giovane io ho ubbidito a tutti questi comandamenti. Gesù lo ascoltò, poi gli disse: Ancora una cosa ti manca: vendi tutto quel che possiedi e i soldi che ricavi distribuiscili ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi vieni e seguimi!
Ma quell'uomo, udita la proposta di Gesù, diventò molto triste. Era troppo ricco. Gesù notò la sua tristezza e disse: «Com'è difficile per quelli che sono ricchi entrare nel regno di Dio! Se è difficile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, è ancor più difficile che un ricco possa entrare nel regno di Dio». Quelli che lo ascoltavano domandarono a Gesù: Ma allora chi potrà mai salvarsi? Gesù rispose: Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio. Allora Pietro gli disse: E noi? Noi abbiamo abbandonato tutto quel che avevamo per venire con te. Gesù si volse ai discepoli e rispose: Io vi assicuro che se qualcuno ha abbandonato casa, moglie, fratelli, genitori e figli... per il regno di Dio, costui riceverà molto di più già in questa vita, e nel mondo futuro riceverà la vita eterna.
Gesù annunzia ancora la sua morte e risurrezione
Poi Gesù prese da parte i dodici discepoli e disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo verso Gerusalemme. Là si realizzerà tutto quel che i profeti hanno scritto riguardo al Figlio dell'uomo. Egli sarà consegnato ai pagani ed essi gli rideranno in faccia, lo copriranno di offese e di sputi, lo prenderanno a frustate e lo uccideranno. Ma il terzo giorno risorgerà». I discepoli però non capirono nulla di tutto questo. Il significato di ciò che Gesù diceva rimase per loro misterioso e non riuscivano affatto a capire.
Gesù guarisce un cieco
Gesù stava avvicinandosi alla città di Gerico; un cieco seduto sul bordo della strada chiedeva l'elemosina. Il cieco sentì passare la gente e domandò che cosa c'era. Gli risposero: «Passa Gesù di Nazaret!». Allora quel cieco gridò: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!». I primi che passavano lo sgridavano per farlo stare zitto. Ma egli gridava ancor più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e ordinò che gli portassero il cieco. Quando fu vicino Gesù gli chiese: Che cosa vuoi che io faccia per te? Il cieco disse: Signore, fa' che io possa vederci di nuovo! Allora Gesù gli disse: Apri i tuoi occhi! La tua fede ti ha salvato. In un attimo il cieco ricuperò la vista. Poi si mise a seguire Gesù, ringraziando Dio. Anche la gente che era presente ed aveva visto il fatto si mise a lodare Dio.
Gesù entra nella casa di Zaccheo
Poi Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando. Qui viveva un certo Zaccheo. Era un capo degli agenti delle tasse ed era molto ricco. Desiderava però vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva: c'era troppa gente attorno a Gesù e lui era troppo piccolo. Allora corse un po' avanti e si arrampicò sopra un albero in un punto dove Gesù doveva passare: sperava così di poterlo vedere. Quando arrivò in quel punto, Gesù guardò in alto e disse a Zaccheo: «Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua!». Zaccheo scese subito dall'albero e con grande gioia accolse Gesù in casa sua.
I presenti vedendo queste cose si misero a mormorare contro Gesù. Dicevano: «È andato ad alloggiare da uno strozzino». Zaccheo invece, stando davanti al Signore, gli disse: Signore, la metà dei miei beni la do ai poveri e se ho rubato a qualcuno gli rendo quel che gli ho preso quattro volte tanto». Allora Gesù disse a Zaccheo: Oggi la salvezza è entrata in questa casa. Anche tu sei un discendente di Abramo. Ora il Figlio dell'uomo è venuto proprio a cercare e a salvare quelli che erano perduti.
La parabola dei dieci servi
Gesù era ormai molto vicino a Gerusalemme, e perciò molti pensavano che il regno di Dio si manifestasse da un momento all'altro. Allora Gesù raccontò quest'altra parabola: «C'era una volta un uomo di famiglia nobile. Egli doveva andare in un paese lontano per ricevere il titolo di re, poi sarebbe tornato. Prima di partire chiamò dieci dei suoi servi; consegnò a ciascuno una medesima somma di denaro e disse: "Cercate di far fruttare questo denaro fino a quando non sarò tornato". «Ma i suoi cittadini odiavano quell'uomo e gli mandarono dietro alcuni rappresentanti per far sapere che non lo volevano come re. «E invece quell'uomo diventò re e ritornò al suo paese. Fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il suo denaro per sapere quanto guadagno ne avevano ricavato.
«Si fece avanti il primo servo e disse: Signore, con quello che tu mi hai dato io ho guadagnato dieci volte tanto. «Il padrone gli rispose: Bene, sei un servo bravo. Sei stato fedele in cose da poco: ora io ti faccio governatore di dieci città. «Poi venne il secondo servo e disse: Signore, con quello che tu mi hai dato ho guadagnato cinque volte tanto. «Il padrone rispose: Anche tu avrai l'amministrazione di cinque città. «Infine si fece avanti un altro servo e disse: Signore, ecco il tuo denaro! L'ho nascosto in un fazzoletto. Avevo paura di te, perché sapevo che sei un padrone esigente: tu pretendi anche quel che non hai depositato e raccogli anche quel che non hai seminato.
«Allora il padrone gli rispose: Tu sei stato un servo cattivo e io ti giudico secondo quel che hai detto. Tu sapevi che sono un padrone esigente, che pretendo anche quel che non ho depositato e raccolgo anche quel che non ho seminato. Perché allora non hai depositato il mio denaro alla banca? Al mio ritorno io l'avrei ritirato con gli interessi! «Poi il padrone disse ai presenti: Via, toglietegli il denaro che ha e datelo a quello che lo ha fatto fruttare di più. «Gli fecero osservare: Signore, ma lui ne ha già fin troppo. «Il padrone allora rispose: Chi ha molto riceverà ancora di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche quel poco che ha. Ed ora portate qui i miei nemici, quelli che non mi volevano come loro re. Una volta qui, uccideteli alla mia presenza».
Gesù si avvicina a Gerusalemme
Dopo questi discorsi Gesù continuò la sua strada verso Gerusalemme: camminava davanti a tutti. Quando fu vicino ai villaggi di Betfage e di Betania, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò avanti due discepoli. Disse loro: «Andate nel villaggio che sta qui di fronte. Appena entrati, troverete un piccolo asino sul quale nessuno è mai salito. Lo troverete legato: voi slegatelo e portatelo qui. Se qualcuno vi domanda: "Perché slegate quell'asinello?" Voi rispondete così: Perché il Signore ne ha bisogno». I due discepoli andarono e trovarono tutto come aveva detto Gesù.
Mentre slegavano il puledro, i proprietari chiesero ai due discepoli: Perché lo prendete? Essi risposero: Perché il Signore ne ha bisogno. Allora portarono il puledro da Gesù. Poi lo coprirono con i loro mantelli e vi fecero salire Gesù. Man mano che Gesù avanzava, stendevano i mantelli sulla strada davanti a lui. Gesù scendeva dal monte degli Ulivi ed era ormai vicino alla città. Tutti quelli che erano suoi discepoli, pieni di gioia e a gran voce, si misero a lodare Dio per tutti i miracoli che avevano visto. Gridavano: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore: egli è il re! In cielo sia la pace, e gloria nell'alto dei cieli!». Alcuni farisei che si trovavano tra la folla dissero a Gesù: Maestro, fa' tacere i tuoi discepoli! Ma Gesù rispose: Vi assicuro che se tacciono loro si metteranno a gridare le pietre.
Gesù piange per Gerusalemme
Quando fu vicino alla città, Gesù la guardò e si mise a piangere per lei. Diceva: «Gerusalemme, se tu sapessi, almeno oggi, quel che occorre alla tua pace! Ma non riesci a vederlo! Ecco, Gerusalemme, per te verrà un tempo nel quale i tuoi nemici ti circonderanno di trincee. Ti assedieranno e premeranno su di te da ogni parte. Distruggeranno te e i tuoi abitanti e sarai rasa al suolo, perché tu non hai saputo riconoscere il tempo nel quale Dio è venuto a salvarti».
Gesù scaccia i mercanti dal tempio
Poi Gesù entrò nel cortile del tempio e cominciò a cacciar via quelli che stavano là a vendere. Diceva loro: «Nella Bibbia sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera, voi invece, ne avete fatto un covo di briganti». Gesù insegnava ogni giorno nel tempio. I capi dei sacerdoti, i maestri della legge e le altre autorità del popolo cercavano di farlo morire. Ma non sapevano come fare, perché la gente era sempre attorno a Gesù ad ascoltare le sue parole.
Discussione sull'autorità di Gesù
Un giorno Gesù stava insegnando nel tempio e annunziava al popolo il suo messaggio. I capi dei sacerdoti, i maestri della legge, insieme con le altre autorità, andarono da lui e gli dissero: Tu devi dirci una cosa: che diritto hai di fare quel che fai? Chi ti ha dato l'autorità di agire così? Gesù rispose loro: Voglio farvi anch'io una domanda. Ditemi: Giovanni, chi lo ha mandato a battezzare? Dio o gli uomini? Quelli allora si consultarono tra loro: «Se diciamo che Giovanni è stato mandato da Dio, ci chiederà: "Perché dunque non avete creduto in lui?". Se invece diciamo che Giovanni è stato mandato dagli uomini, allora il popolo ci ucciderà, perché tutti sono convinti che Giovanni era un profeta». Perciò risposero di non saperlo. E Gesù disse loro: «Ebbene, in questo caso, neanch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose».
Parabola della vigna e dei contadini omicidi
Poi Gesù si rivolse al popolo e raccontò loro questa parabola: «Un uomo piantò una vigna. Poi l'affittò ad alcuni contadini e se ne andò lontano per lungo tempo. «Venne il tempo della vendemmia, e quell'uomo mandò un servo dai contadini per farsi dare la sua parte di raccolto. Ma i contadini bastonarono quel servo e lo mandarono via senza dargli niente. Allora il padrone mandò ancora un altro servo, ma i contadini lo accolsero a parolacce, bastonarono anche lui e lo rimandarono indietro senza dargli niente. Quel padrone volle mandare ancora un terzo servo, ma quei contadini ferirono gravemente anche lui e lo buttarono fuori.
«Allora il padrone della vigna pensò: Che cosa posso fare ancora? Manderò mio figlio, il mio carissimo figlio. Spero che avranno rispetto almeno di lui. «Ma i contadini, appena videro arrivare il figlio del padrone, dissero tra loro: "Ecco, un giorno costui sarà il padrone della vigna. Uccidiamolo e l'eredità diventerà nostra!". Perciò lo gettarono fuori della vigna e l'uccisero». A questo punto Gesù domandò loro: Che cosa farà dunque il padrone della vigna con quei contadini? Certamente egli verrà e ucciderà quei contadini e darà la vigna ad altre persone. Sentendo queste parole i presenti dissero: Questo no! Non accadrà mai! Ma Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: Eppure nella Bibbia sta scritto: La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata la pietra più importante. Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà rimarrà schiacciato. I maestri della legge e i capi dei sacerdoti avevano capito che Gesù con quella parabola si riferiva a loro, cercarono di catturarlo, ma avevano paura del popolo.
Le tasse da pagare all'imperatore romano
I capi dei sacerdoti e i maestri della legge si misero a spiare Gesù. Mandarono alcuni per spiarlo e consigliarono loro di fingersi brave persone. Essi dovevano cogliere Gesù in fallo su qualche punto dei suoi discorsi, in modo da poterlo consegnare al governatore romano e farlo condannare. Essi domandarono a Gesù: Maestro, sappiamo che quel che tu dici e insegni è giusto. Tu non guardi in faccia a nessuno e insegni veramente la volontà di Dio. Abbiamo una domanda da farti: la nostra legge permette o non permette che noi paghiamo le tasse all'imperatore romano? Gesù si rese conto che lo volevano ingannare e quindi disse loro: Fatemi vedere una moneta d'argento: Questo volto e questo nome di chi sono? Risposero: Dell'imperatore. E Gesù concluse: Date dunque all'imperatore quel che è dell'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a Dio. Così non poterono cogliere in fallo Gesù su quel che egli diceva al popolo. Anzi si meravigliarono della sua risposta e non avevano più il coraggio di fare domande.
Discussione a proposito della risurrezione
I sadducei dicevano che nessuno può risorgere dopo la morte. Alcuni di loro si fecero avanti e domandarono a Gesù: Maestro, Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se uno muore e lascia la moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. Dunque: c'erano una volta sette fratelli. Il primo si sposò e morì senza lasciare figli. Anche il secondo e il terzo sposarono quella vedova senza avere figli, e così via tutti e sette: tutti morirono senza lasciare figli. Poi morì anche quella donna. Ora, nel giorno della risurrezione, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette i fratelli l'hanno avuta come moglie.
Gesù rispose loro: Solo in questa vita gli uomini e le donne sposano e sono sposati. Ma quelli che risorgeranno dai morti e saranno giudicati degni della vita futura non prenderanno più né moglie né marito. Essi non possono più morire perché sono uguali agli angeli e sono figli di Dio perché sono risorti. È certo che i morti risorgono: lo afferma anche Mosè quando parla del cespuglio in fiamme. In quel punto Mosè dice che il Signore è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Quindi Dio è il Dio dei vivi e non dei morti, perché tutti da lui ricevono la vita. Intervennero allora alcuni maestri della legge e dissero: Maestro, hai risposto molto bene. Da quel momento nessuno aveva più il coraggio di far domande a Gesù.
Il Messia e il re Davide
Ma Gesù domandò ai maestri della legge: «Si dice che il Messia deve essere discendente del re Davide; com'è possibile? Nel libro dei Salmi lo stesso Davide dice: Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io metterò i tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi. Se Davide lo chiama Signore, come può il Messia essere discendente di Davide?».
Gesù parla contro i maestri della legge
Tutto il popolo stava ad ascoltare Gesù. Allora egli disse ai suoi discepoli: «State attenti a non lasciarvi corrompere dai maestri della legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso, desiderano essere salutati in piazza, avere i posti d'onore nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Con avidità cercano di portar via alle vedove tutto quello che hanno, e intanto, per farsi vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema severità».
L'offerta di una povera vedova
Poi Gesù, guardandosi attorno, vide alcune persone ricche che gettavano le loro offerte nelle cassette del tempio. Vide anche una povera vedova, che vi metteva due monetine di rame. Allora disse: «Vi assicuro che questa vedova, povera com'è, ha dato un'offerta più grande di quella di tutti gli altri. Quelli infatti hanno offerto, come dono, quello che avevano d'avanzo, mentre questa donna, povera com'è, ha dato tutto ciò che le rimaneva per vivere».
Gesù annunzia che il tempio sarà distrutto
Alcuni stavano parlando del tempio e dicevano che era molto bello per le pietre che lo formavano e per i doni offerti dai fedeli Allora Gesù disse: «Verrà un tempo in cui tutto quello che ora vedete sarà distrutto. Non rimarrà una sola pietra sull'altra».
Gesù annunzia dolori e persecuzioni
Allora rivolsero a Gesù questa domanda: Maestro, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno che queste cose stanno per accadere? Gesù rispose: Fate attenzione a non lasciarvi ingannare! Perché molti verranno, si presenteranno con il mio nome e diranno «Sono io il Messia!», oppure vi diranno: «Il tempo è giunto!». Voi però non ascoltateli e non seguiteli! Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non abbiate paura! Fatti del genere devono avvenire prima, ma non sarà subito la fine. Poi Gesù disse loro: «I popoli combatteranno l'uno contro l'altro, e un regno contro un altro regno. Ci saranno grandi terremoti, pestilenze e carestie in molte regioni.
Si vedranno fenomeni spaventosi, e dal cielo verranno segni grandiosi. «Però, prima di queste cose, vi prenderanno con violenza e vi perseguiteranno. Vi porteranno nelle loro sinagoghe e nelle loro prigioni, vi trascineranno davanti a re e governatori a causa del mio nome. Avrete allora occasione per dare testimonianza di me. Siate decisi! Non preoccupatevi di quel che dovrete dire per difendervi. Sarò io a suggerirvi le parole giuste, e vi darò una sapienza tale che tutti i vostri avversari non potranno resistere e tanto meno combattere. «In quel tempo, perfino i genitori, i fratelli, i parenti e gli amici vi tradiranno e faranno morire alcuni di voi. Voi sarete odiati da tutti per causa mia. Eppure, neanche un capello del vostro capo andrà perduto. Se saprete resistere sino alla fine salverete voi stessi.
Gesù annunzia la distruzione di Gerusalemme
«Un giorno vedrete Gerusalemme assediata da eserciti nemici: allora ricordate che è vicina la sua rovina. «In quel tempo, quelli che si troveranno in Gerusalemme si allontanino da essa; e quelli che si troveranno in aperta campagna non ritornino in città. «Quello sarà il tempo del giudizio: tutto ciò che è stato scritto nella Bibbia dovrà accadere. Saranno giorni tristi per le donne incinte e per quelle che allattano! Tutto il paese sarà colpito da una grande tribolazione, e l'ira di Dio si scatenerà contro questo popolo. Alcuni cadranno sotto i colpi della spada, altri saranno portati via come schiavi in paesi stranieri, e Gerusalemme sarà calpestata dai pagani e distrutta. Fino a quando non sarà finito il tempo che Dio ha stabilito per loro.
Gesù annunzia il ritorno del Figlio dell'uomo
«Ci saranno anche strani fenomeni nel sole, nella luna e nelle stelle. Sulla terra i popoli saranno presi dall'angoscia e dallo spavento per il fragore del mare in tempesta. Gli abitanti della terra moriranno per la paura e per il presentimento di ciò che dovrà accadere. Infatti le forze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra una nube. Con grande potenza e splendore! Quando queste cose cominceranno a succedere, alzatevi e state sicuri, perché è vicino il tempo della vostra liberazione».
Parabola del fico
Poi Gesù disse questa parabola: «Osservate bene l'albero del fico e anche tutte le altre piante. Quando vedete che mettono le prime foglioline, voi capite che l'estate è vicina. Allo stesso modo, quando vedrete accadere tutte queste cose, sappiate che il regno di Do è vicino. Vi assicuro che non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano accadute. Il cielo e la terra passeranno, ma non le mie parole!
Gesù esorta a essere vigilanti
«Badate bene! Non lasciatevi intontire da orge e ubriachezze! Non abbiate troppe preoccupazioni materiali! Altrimenti diventerete pigri, vi dimenticherete del giorno del giudizio, e quel giorno vi pioverà addosso improvvisamente. Infatti esso verrà su tutti gli abitanti della terra come una trappola. Voi invece state svegli e pregate senza stancarvi. Avrete così la forza di superare tutti i mali che stanno per accadere e potrete presentarvi davanti al Figlio dell'uomo». Durante il giorno Gesù continuava a insegnare nel tempio. Di notte invece usciva dalla città di Gerusalemme e se ne stava all'aperto, sul monte degli Ulivi. Ma già di buon mattino la gente andava nel tempio per ascoltarlo.
Giuda tradisce Gesù
Si avvicinava intanto la festa dei Pani non lievitati, detta anche la festa di Pasqua. I capi dei sacerdoti e i maestri della legge da molto tempo cercavano il modo di eliminare Gesù. Però avevano una gran paura del popolo. Ma Satana entrò in Giuda, quello che era chiamato anche Iscariota, e apparteneva al gruppo dei dodici discepoli. Giuda andò dai capi dei sacerdoti e dalle guardie del tempio, e con loro si mise d'accordo sul modo di aiutarli ad arrestare Gesù. Quindi furono molto contenti e furono d'accordo di dargli del denaro. Giuda accettò e si mise a cercare un'occasione per fare arrestare Gesù, lontano dalla folla.
Gesù fa preparare la cena pasquale
Venne poi il giorno della festa dei Pani non lievitati, nel quale si doveva uccidere l'agnello pasquale. Gesù mandò avanti Pietro e Giovanni con questo incarico: Andate a preparare per tutti noi la cena di Pasqua. Essi risposero: Dove vuoi che la prepariamo? Gesù disse: Quando entrerete in città incontrerete un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo fino alla casa dove entrerà. Poi direte al padrone di quella casa: Il Maestro desidera fare la cena pasquale con i suoi discepoli e ti chiede la sala. Egli vi mostrerà al piano superiore una sala grande con i tappeti. In quella sala preparate la cena. Pietro e Giovanni andarono, trovarono tutto proprio come aveva detto Gesù e prepararono la cena pasquale.
La Cena del Signore
Quando venne l'ora per la cena pasquale, Gesù si mise a tavola con i suoi apostoli. Poi disse loro: «Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire. Vi assicuro che non celebrerò più la Pasqua, fino a quando non sarà realizzata nel regno di Dio». Poi Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse: «Prendete questo calice e fatelo passare tra di voi. Vi assicuro che da questo momento non berrò più vino fino a quando non verrà il regno di Dio». Poi prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, alla fine della cena, offrì loro il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue offerto per voi». «Ma ecco: il mio traditore è qui a tavola con me. Il Figlio dell'uomo va incontro alla morte, come è stato stabilito per lui; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito». Allora i discepoli di Gesù cominciarono a domandarsi gli uni con gli altri chi di loro stava per fare una cosa simile.
Chi è il più importante
Tra i discepoli sorse una discussione per stabilire chi tra essi doveva essere considerato il più importante. Ma Gesù disse loro: «I re comandano sui loro popoli e quelli che hanno il potere si fanno chiamare benefattori del popolo. Voi però non dovete agire così! Anzi, chi tra voi è il più importate diventi come il più piccolo; chi comanda diventi come quello che serve. Secondo voi, chi è più importante: chi siede a tavola oppure chi sta a servire? Quello che siede a tavola, non vi pare? Eppure io sto in mezzo a voi come un servo. Voi siete quelli rimasti sempre con me, anche nelle mie prove. Ora, io vi faccio eredi di quel regno che Dio, mio Padre, ha dato a me. Quando comincerò a regnare, voi mangerete e berrete con me, alla mia tavola. E sederete su dodici troni per giudicare le dodici tribù del popolo d'Israele.
Gesù annunzia che Pietro lo rinnegherà
- Simone, Simone, ascolta! Satana ha preteso di passarvi al vaglio, come si fa con il grano per pulirlo. Ma io ho pregato per te, perché tu sappia conservare la tua fede. E tu, quando sarai tornato a me, dà forza ai tuoi fratelli Allora Pietro gli disse: Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e anche alla morte. Ma Gesù rispose: Pietro, ascolta quel che ti dico: oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci.
La borsa, il sacco e la spada
Poi Gesù disse ai suoi discepoli: Quando vi mandai senza soldi, senza bagagli e senza sandali, vi è mancato qualcosa? Essi risposero: Niente! Allora Gesù disse: Ora però è diverso: chi ha dei soldi li prenda; così anche chi ha una borsa. E chi non ha una spada venda il suo mantello e se ne procuri una. Vi dico infatti che deve avverarsi per me quel che dice la Bibbia: È stato messo tra i malfattori. Ecco, quel che mi riguarda sta ormai per compiersi. Allora i discepoli dissero a Gesù: Signore, ecco qui due spade! Ma Gesù rispose: Basta!
Gesù va verso il monte degli Ulivi a pregare
Come faceva di solito, Gesù uscì e andò verso il monte degli Ulivi, e i suoi discepoli lo accompagnarono. Quando giunse sul posto disse loro: «Pregate per resistere nel momento della prova». Poi si allontanò da loro alcuni passi, si mise in ginocchio e pregò così: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice di dolore. Però non sia fatta la mia volontà, ma la tua». Allora dal cielo venne un angelo a Gesù per confortarlo; e in quel momento di grande tensione pregava più intensamente. Il suo sudore cadeva a terra come gocce di sangue. Quindi, dopo aver pregato, Gesù si alzò e andò verso i suoi discepoli. Li trovò addormentati, sfiniti per la tristezza e disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate per resistere nel momento della prova».
Gesù è arrestato
Mentre Gesù ancora parlava con i discepoli, arrivò molta gente. Giuda, uno dei dodici, faceva loro da guida. Si avvicinò a Gesù per baciarlo. Allora Gesù disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?». Quelli che erano con Gesù, appena si accorsero di ciò che stava per accadere, dissero: Signore, usiamo la spada? E in quel momento uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne e disse: Non fate così! Basta! Toccò l'orecchio di quel servo e lo guarì. Poi Gesù si rivolse ai capi dei sacerdoti, ai capi delle guardie del tempio e alle altre autorità del popolo che erano venuti contro di lui e disse: «Siete venuti con spade e bastoni, come per arrestare un delinquente. Eppure io stavo ogni giorno con voi, nel tempio, e non mi avete mai arrestato. Ma questa è l'ora vostra: ora si scatena il potere delle tenebre».
Pietro nega di conoscere Gesù
Le guardie del tempio arrestarono Gesù e lo portarono nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Alcuni accesero un fuoco in mezzo al cortile e si sedettero. Pietro si mise insieme a loro. Una serva lo vide là, seduto presso il fuoco, lo guardò bene e poi disse: Anche quest'uomo era con Gesù! Ma Pietro negò e disse: Donna, non so neppure chi è! Poco dopo, un altro vedendo Pietro disse: Anche tu sei uno di quelli. Ma Pietro dichiarò: No, non è vero. Dopo circa un'ora, un altro affermò con insistenza: -Sono sicuro: anche quest'uomo era con Gesù: infatti viene dalla Galilea. Ma Pietro protestò: Io non so quel che tu dici. In quel momento, mentre Pietro ancora parlava, un gallo cantò. Il Signore si voltò verso Pietro e lo guardò. Pietro allora si ricordò di quel che il Signore gli aveva detto: «Oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci». Poi uscì fuori e pianse amaramente.
Gesù viene insultato e picchiato
Intanto gli uomini che facevano la guardia a Gesù lo deridevano e lo maltrattavano. Gli bendarono gli occhi e gli domandavano: «Indovina! Chi ti ha picchiato?». E lanciavano contro di lui molti altri insulti.
Gesù davanti al tribunale ebraico
Appena fu giorno, si riunirono le autorità del popolo, i capi dei sacerdoti e i maestri della legge. Fecero condurre Gesù davanti al loro tribunale e gli dissero: Se tu sei il Messia, dillo apertamente a noi. Ma Gesù rispose: Anche se lo dico voi non mi credete. Se invece vi faccio domande voi non mi rispondete. Ma d'ora in avanti il Figlio dell'uomo starà accanto a Dio Onnipotente. Tutti allora domandarono: Dunque, tu sei proprio il Figlio di Dio? Gesù rispose loro: Voi stessi lo dite! Io lo sono! I capi allora conclusero: «Ormai non abbiamo più bisogno di prove! Noi stessi lo abbiamo udito direttamente dalla sua bocca».
Gesù davanti a Pilato, governatore romano
Tutta quell'assemblea si alzò e condussero Gesù da Pilato. Là, cominciarono ad accusarlo: «Quest'uomo noi lo abbiamo trovato mentre metteva in agitazione la nostra gente: non vuole che si paghino le tasse all'imperatore romano e pretende di essere il Messia-re promesso da Dio». Allora Pilato lo interrogò: Sei tu il re dei Giudei? Gesù gli rispose: Tu lo dici! Pilato quindi si rivolse ai capi dei sacerdoti e alla folla e disse: Io non trovo alcun motivo per condannare quest'uomo. Ma quelli insistevano dicendo: «Egli crea disordine tra il popolo. Ha cominciato a diffondere le sue idee in Galilea; ora è arrivato fin qui e va predicando per tutta la Giudea».
Gesù davanti a Erode
Quando Pilato udì questa accusa domandò se quell'uomo era galileo. Venne così a sapere che Gesù apparteneva al territorio governato da Erode. In quei giorni anche Erode si trovava a Gerusalemme: perciò Pilato ordinò che Gesù fosse portato da lui. Da molto tempo Erode desiderava vedere Gesù. Di lui aveva sentito dire molte cose e sperava di vederlo fare qualche miracolo. Perciò, quando vide Gesù davanti a sé, Erode fu molto contento. Lo interrogò con insistenza, ma Gesù non gli rispose nulla. Intanto i capi dei sacerdoti e i maestri della legge che erano presenti lo accusavano con rabbia. Anche Erode, insieme con i suoi soldati, insultò Gesù. Per scherzo gli mise addosso una veste d'effetto e lo rimandò da Pilato. Erode e Pilato erano sempre stati nemici tra di loro: quel giorno invece diventarono amici.
Gesù condannato a morte
Pilato riunì i capi dei sacerdoti, altre autorità e il popolo, e disse loro: Voi mi avete presentato quest'uomo come uno che mette disordine fra il popolo. Ebbene, ho esaminato il suo caso pubblicamente davanti a voi. Voi lo accusate di molte colpe, ma io non lo trovo colpevole di nulla. Anche Erode è dello stesso parere: tant'è vero che lo ha rimandato da noi senza condannarlo. Dunque, quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò lo farò flagellare e poi lo lascerò libero. Ma tutti insieme si misero a gridare: A morte quest'uomo! Vogliamo libero Barabba! Barabba era in prigione perché aveva preso parte a una sommossa del popolo in città e aveva ucciso un uomo.
Pilato voleva liberare Gesù. Perciò lo disse di nuovo ai presenti. Ma essi gridavano ancor più forte: In croce! In croce! Per la terza volta Pilato dichiarò: Ma che male ha fatto quest'uomo? Io non ho trovato in lui nessuna colpa che meriti la morte. Perciò lo farò frustare e poi lo lascerò libero. Essi però insistevano a gran voce nel chiedere che Gesù venisse crocifisso. Le loro grida diventarono sempre più forti. Alla fine Pilato decise di lasciar fare come volevano. Avevano chiesto la liberazione di Barabba, quello che era stato messo in prigione per sommossa e omicidio, e Pilato lo liberò. Invece consegnò Gesù alla morte come essi volevano.
Gesù sulla via del Calvario
Presero Gesù e lo portarono via. Lungo la strada, fermarono un certo Simone, originario di Cirene, che tornava dai campi. Gli caricarono sulle spalle la croce e lo costrinsero a portarla dietro a Gesù. Erano in molti a seguire Gesù: una gran folla di popolo e un gruppo di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Gesù si voltò verso di loro e disse: «Donne di Gerusalemme, non piangete per me. Piangete piuttosto per voi e per i vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le donne che non possono avere bambini, quelle che non hanno mai avuto figli e quelle che non ne hanno mai allattato. «Allora la gente comincerà a dire ai monti: "Franate su di noi" e alle colline: "Nascondeteci". Perché se si tratta così il legno verde, che ne sarà di quello secco?».
Gesù è inchiodato a una croce
Insieme con Gesù venivano condotti a morte anche due malfattori. Quando furono arrivati sul posto detto "luogo del Cranio", prima crocifissero Gesù e poi i due malfattori: uno a destra e l'altro a sinistra di Gesù. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno». I soldati intanto si divisero le vesti di Gesù, tirandole a sorte. La gente stava a guardare. I capi del popolo invece si facevano beffe di Gesù e gli dicevano: «Ha salvato tanti altri, ora salvi sé stesso, se egli è veramente il Messia scelto da Dio». Anche i soldati lo schernivano: si avvicinavano a Gesù, gli davano da bere aceto e gli dicevano: «Se tu sei davvero il re dei Giudei salva te stesso!». Sopra il capo di Gesù avevano messo un cartello con queste parole: «Quest'uomo è il re dei Giudei».
La preghiera di un malfattore
I due malfattori intanto erano stati crocifissi con Gesù. Uno di loro, insultandolo, diceva: Non sei tu il Messia? Salva te stesso e noi. L'altro invece si mise a rimproverare il suo compagno e disse: Tu che stai subendo la stessa condanna non hai proprio nessun timore di Dio? Per noi due è giusto scontare il castigo per ciò che abbiamo fatto, lui invece non ha fatto nulla di male. Poi aggiunse: Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo regno. Gesù gli rispose: Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso.
Gesù muore
Verso mezzogiorno si fece buio per tutta la regione fino alle tre del pomeriggio. Il sole si oscurò e il grande velo appeso nel tempio si squarciò a metà. Allora Gesù gridò a gran voce: «Padre, nelle tue mani affido la mia vita». Dopo queste parole morì. L'ufficiale romano, vedendo quel che accadeva, rese gloria a Dio dicendo: «Egli era veramente un uomo giusto!». Anche quelli che erano venuti per vedere lo spettacolo, davanti a questi fatti se ne tornavano a casa battendosi il petto. Invece gli amici di Gesù e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea se ne stavano ad una certa distanza e osservavano tutto quel che accadeva.
Il corpo di Gesù è messo nella tomba
Vi era un certo Giuseppe originario di Arimatea. Egli faceva parte anche del tribunale ebraico; ma non aveva approvato quel che gli altri consiglieri avevano deciso e fatto contro Gesù. Era uomo buono e giusto, e aspettava con fiducia il regno di Dio. Giuseppe dunque andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce e lo avvolse in un lenzuolo. Infine lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, dove nessuno era stato ancora deposto. Era la vigilia del giorno di festa, già stava per cominciare il sabato. Le donne, che erano venute con Gesù fin dalla Galilea, avevano seguito Giuseppe. Videro la tomba e osservarono come veniva deposto il corpo di Gesù. Poi se ne tornarono a casa per preparare aromi e unguenti. Il giorno festivo lo trascorsero nel riposo, come prescrive la legge ebraica.
Gesù è vivo
Il primo giorno della settimana, di buon mattino le donne andarono al sepolcro di Gesù, portando gli aromi che avevano preparato per la sepoltura. Videro che la pietra che chiudeva il sepolcro era stata spostata. Entrarono nel sepolcro, ma non trovarono il corpo del Signore Gesù. Le donne stavano ancora lì senza sapere che cosa fare, quando apparvero loro due uomini con vesti splendenti. Impaurite, tennero la faccia abbassata verso terra. Ma quegli uomini dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non si trova qui ma è risuscitato! Ricordatevi che ve lo disse quando era ancora in Galilea.
Allora vi diceva: "È necessario che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai nemici di Dio e questi lo crocifiggeranno. Ma il terzo giorno risusciterà"». Allora le donne si ricordarono che Gesù aveva detto quelle parole. Lasciarono il sepolcro e andarono a raccontare agli undici discepoli e a tutti gli altri quello che avevano visto e udito. Erano Maria, nativa di Magdala, Giovanna e Maria, madre di Giacomo. Anche le altre donne che erano con loro riferirono agli apostoli le stesse cose. Ma gli apostoli non vollero credere a queste parole. Pensavano che le donne avevano perso la testa. Pietro però si alzò e corse al sepolcro. Guardò dentro, e vide solo le bende usate per la sepoltura. Poi tornò a casa pieno di stupore per quello che era accaduto.
Gesù risorto appare ai discepoli di Emmaus
Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da Gerusalemme. Lungo la via parlavano tra loro di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni. Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. Essi però non lo riconobbero, perché i loro occhi erano come accecati. Gesù domandò loro: Di che cosa state discutendo tra voi mentre camminate? Essi allora si fermarono, tristi. Uno di loro, un certo Cleopa, disse a Gesù: Sei tu l'unico a Gerusalemme a non sapere quel che è successo in questi ultimi giorni?
Gesù domandò: Che cosa è successo? Quelli risposero: Il caso di Gesù, il Nazareno! Era un profeta potente davanti a Dio e agli uomini, sia per quel che faceva sia per quel che diceva. Ma i capi dei sacerdoti e il popolo l'hanno condannato a morte e l'hanno fatto crocifiggere. Noi speravamo che fosse lui a liberare il popolo d'Israele! Ma siamo già al terzo giorno da quando sono accaduti questi fatti. Una cosa però ci ha sconvolto: alcune donne del nostro gruppo sono andate di buon mattino al sepolcro di Gesù ma non hanno trovato il suo corpo. Allora sono tornate indietro e ci hanno detto di aver avuto una visione: alcuni angeli le hanno assicurate che Gesù è vivo. Poi sono andati al sepolcro altri del nostro gruppo e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui, Gesù, non l'hanno visto.
Allora Gesù disse: Voi capite poco davvero; come siete lenti a credere quel che i profeti hanno scritto! Il Messia non doveva forse soffrire queste cose prima di entrare nella sua gloria? Quindi Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano. Cominciò dai libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti. Intanto arrivarono al villaggio dove erano diretti, e Gesù fece finta di voler continuare il viaggio. Ma quei due discepoli lo trattennero dicendo: «Resta con noi perché il sole ormai tramonta». Perciò Gesù entrò nel villaggio per rimanere con loro. Poi si mise a tavola con loro, prese il pane e pronunziò la preghiera di benedizione; lo spezzò e cominciò a distribuirlo. In quel momento gli occhi dei due discepoli si aprirono e riconobbero Gesù, ma lui spari dalla loro vista.
Si dissero l'un l'altro: «Noi sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via ci parlava e ci spiegava la Bibbia!». Quindi si alzarono e ritornarono subito a Gerusalemme. Là, trovarono gli undici discepoli riuniti con i loro compagni. Questi dicevano: «Il Signore è risuscitato veramente ed è apparso a Simone». A loro volta i due discepoli raccontarono quel che era loro accaduto lungo il cammino, e dicevano che lo avevano riconosciuto mentre spezzava il pane.
Gesù appare ai discepoli
Gli undici apostoli e i loro compagni stavano parlando di queste cose. Gesù apparve in mezzo a loro e disse: «La pace sia con voi!». Sconvolti e pieni di paura, essi pensavano di vedere un fantasma. Ma Gesù disse loro: «Perché avete tanti dubbi dentro di voi? Guardate le mie mani e i miei piedi! Sono proprio io! Toccatemi e verificate: un fantasma non ha carne e ossa come me». Gesù diceva queste cose ai suoi discepoli, e intanto mostrava loro le mani e i piedi. Essi però, pieni di stupore e di gioia, non riuscivano a crederci: era troppo grande la loro gioia! Allora Gesù disse: «Avete qualcosa da mangiare?».
Essi gli diedero un po' di pesce arrostito. Gesù lo prese e lo mangiò davanti a tutti. Poi disse loro: «Era questo il senso dei discorsi che vi facevo quando ero ancora con voi! Vi dissi chiaramente che doveva accadere tutto quel che di me era stato scritto nella legge di Mosè, negli scritti dei profeti e nei salmi!». Allora Gesù li aiutò a capire le profezie della Bibbia. Poi aggiunse: «Così sta scritto: il Messia doveva morire, ma il terzo giorno doveva risuscitare dai morti. Per suo incarico ora deve essere portato a tutti i popoli l'invito a cambiare vita e a ricevere il perdono dei peccati. Voi sarete testimoni di tutto ciò cominciando da Gerusalemme. Perciò io manderò su di voi lo Spirito Santo, che Dio, mio Padre, ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi riempirà con la sua forza».
Gesù sale verso il cielo
Poi Gesù condusse i suoi discepoli verso il villaggio di Betania. Alzò le mani sopra di loro e li benedisse. Mentre li benediceva si separò da loro e fu portato verso il cielo. I suoi discepoli lo adorarono. Poi tornarono verso Gerusalemme, pieni di gioia. E stavano sempre nel tempio lodando e ringraziando Dio.