Vangelo secondo Matteo
Gesù è un discendente di Davide, il quale a sua volta è un discendente di Abramo. Ecco l'elenco degli antenati della sua famiglia: Abramo fu il padre di Isacco; Isacco di Giacobbe; Giacobbe di Giuda e dei suoi fratelli; Giuda fu il padre di Fares e Zara; Fares di Esròm; Esròm di Aram; Aram fu il padre di Aminadàb; Aminadàb di Naassòn; Naassòn di Salmòn: Salmòn fu il padre di Booz ; Booz fu il padre di Obed; Obed fu il padre di Lesse; Lesse fu il padre di Davide. Davide fu il padre di Salomone; Salomone fu il padre di Roboamo; Roboamo di Abìa; Abìa di Asàf; Asàf fu il padre di Giòsafat; Giòsafat di loram; loram di Ozia; Ozia fu il padre di Ioatam; Ioatam di Acaz; Acaz di Ezechia; Ezechia fu il padre di Manasse; Manasse di Amos; Amos di Giosia; Giosia fu il padre di Leconia e dei suoi fratelli, al tempo in cui il popolo d'Israele fu deportato in esilio a Babilonia. Dopo l'esilio a Babilonia, Leconia fu il padre di Salatiel; Salatiel fu il padre di Zorobabèle; Zorobabèle fu il padre di Abiùd; Abiùd di Elìacim; Elìacim di Azor; Azor fu il padre di Sadoc; Sadoc di Achim; Achim di Eliùd; Eliùd fu il padre di Eleàzar; Eleàzar di Mattan; Mattan di Giacobbe; Giacobbe fu il padre di Giuseppe; Giuseppe sposò Maria e Maria fu la madre di Gesù, chiamato Cristo. Così da Abramo a Davide ci sono quattordici generazioni; dal tempo di Davide fino all'esilio di Babilonia ce ne sono altre quattordici; infine, dall'esilio in Babilonia fino a Cristo ci sono ancora quattordici generazioni.
Come nacque Gesù
Ecco come è nato Gesù. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta. Ormai Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era giusto, ma non voleva denunziarla di fronte a tutti. Allora decise di rompere il fidanzamento, senza dire niente a nessuno. Ci stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. Maria partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i peccati». E così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Isaia: Ecco, la vergine sarà incinta, partorirà un figlio ed egli sarà chiamato Emmanuele. Questo nome significa: "Dio è con noi". Quando Giuseppe si svegliò, fece come l'angelo di Dio gli aveva ordinato e prese Maria in casa sua. E senza che avessero avuto fin allora rapporti matrimoniali, Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù.
Alcuni uomini sapienti vengono dall'oriente
Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente e domandarono: «Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo». Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Il quale, appena lo seppe, radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della legge e domandò: In quale luogo deve nascere il Messia? Essi risposero: A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il profeta ha scritto: Tu Betlemme, del paese di Giudea, non sei certo la meno importante tra le città della Giudea, perché da te uscirà un capo che guiderà il mio popolo, Israele. Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti venuti da lontano e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. Poi li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo». Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grandissima gioia. La stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il bambino. Là si fermò. Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e adorarono il bambino. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra. Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero allora un'altra strada e ritornarono al loro paese.
Giuseppe e Maria fuggono in Egitto
Dopo la partenza dei sapienti, Giuseppe fece un sogno: l'angelo di Dio gli apparve e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggì in Egitto. Erode sta cercando il bambino per ucciderlo. Tu devi rimanere là, fino a quando io non ti avvertirò». Giuseppe si alzò, di notte prese con sé il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto. E vi rimase fino a quando non morì il re Erode. Così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Osea: Ho chiamato mio figlio dall'Egitto.
Erode fa uccidere i bambini di Betlemme
Il re Erode si accorse che i sapienti dell'oriente lo avevano ingannato e allora si infuriò. Ricordando quel che si era fatto dire da loro, calcolò il tempo; e quindi fece uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni, dai due anni in giù. Allora si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Geremia: Una voce si è sentita nella regione di Rama, pianti e lunghi lamenti. Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché essi non ci sono più.
Giuseppe e Maria tornano dall'Egitto
Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto. L'angelo gli disse: «Alzati, prendi il bambino e sua madre e torna con loro nella terra d'Israele: perché ormai sono morti quelli che cercavano di far morire il bambino». Giuseppe si alzò, prese con sé il bambino e sua madre e ritornò nella terra d'Israele. Ma venuto a sapere che al posto di Erode era diventato re della Giudea suo figlio Archelao, ebbe paura di fermarsi in quella regione. Informato da un sogno, partì allora verso la Galilea e andò ad abitare in un villaggio che si chiamava Nazaret. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo dei profeti: «Egli sarà chiamato Nazareno».
Giovanni il Battista predica nel deserto
In quei giorni Giovanni il Battista venne a predicare nel deserto della Giudea. Egli diceva: «Cambiate vita, perché il regno di Dio è ormai vicino!». A lui si riferiva il profeta Isaia quando scriveva queste parole: Una voce grida nel deserto: preparate la via per il Signore, spianate i suoi sentieri! Giovanni aveva un vestito fatto di peli di cammello e attorno ai fianchi portava una cintura di cuoio; mangiava cavallette e miele selvatico. La gente veniva a lui da Gerusalemme, da tutta la regione della Giudea e da tutti i territori lungo il fiume Giordano. Essi confessavano pubblicamente i loro peccati ed egli li battezzava nel fiume. Venivano a farsi battezzare anche molti che appartenevano ai gruppi dei farisei e dei sadducei.
Giovanni se ne accorse e disse: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire al castigo, che ormai è vicino? Fate vedere con i fatti che avete cambiato vita e non fatevi illusioni dicendo dentro di voi: "Noi siamo discendenti di Abramo!". Perché vi assicuro: Dio è capace di far sorgere veri figli di Abramo da queste pietre. La scure è già alla radice degli alberi, pronta per tagliare: ogni albero che non dà frutti buoni sarà tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo soltanto con l'acqua, per spingervi a cambiar vita; ma dopo di me viene uno che vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco. Egli è più potente di me, e io non sono degno neppure di portargli i sandali. Egli tiene in mano la pala per separare il grano dalla paglia. Il grano lo raccoglierà nel suo granaio, ma la paglia la brucerà con fuoco senza fine».
Gesù viene a farsi battezzare
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne fino al fiume Giordano e si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare da lui. Ma Giovanni non voleva e cercava di convincerlo dicendo: Sono io che avrei bisogno di essere battezzato da te; e tu invece vieni da me? Ma Gesù rispose: Lascia fare, per ora. Perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo. Allora Giovanni accettò. Appena battezzato, Gesù usci dall'acqua. All'improvviso il cielo si aprì, ed egli vide lo Spirito di Dio il quale, come una colomba, scendeva su di lui. E dal cielo venne una voce: «Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato».
Le tentazioni di Gesù
Gesù nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Per quaranta giorni e quaranta notti Gesù rimase là, e non mangiava né beveva. Alla fine ebbe fame. Allora il diavolo tentatore si avvicinò a lui e gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, comanda a queste pietre di diventare pane! Ma Gesù rispose: Nella Bibbia è scritto: Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che viene da Dio. Allora il diavolo lo portò a Gerusalemme, la città santa; lo mise sul punto più alto del tempio, poi gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù; perché nella Bibbia è scritto: Dio comanderà ai suoi angeli. Essi ti sorreggeranno con le loro mani e così tu non inciamperai contro alcuna pietra.
Gesù gli rispose: Ma nella Bibbia c'è scritto anche: Non sfidare il Signore, tuo Dio. Il diavolo lo portò ancora su una montagna molto alta, gli fece vedere tutti i regni del mondo e il loro splendore, poi gli disse: Io ti darò tutto questo, se in ginocchio mi adorerai. Ma Gesù disse a lui: Vattene via, Satana! Perché nella Bibbia è scritto: Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera. Allora il diavolo si allontanò da lui, e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù.
Gesù incomincia la sua missione in Galilea
Quando Gesù seppe che Giovanni il Battista era stato arrestato e messo in prigione, si recò in Galilea. Non rimase a Nazaret, ma andò ad abitare nella città di Cafàrnao, sulla riva del lago di Galilea, nei territori di Zàbulon e di Neftali. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Neftali, strada che va dal mare al Giordano, Galilea abitata da gente pagana: il tuo popolo che vive nelle tenebre vedrà una grande luce. Per chi abita il buio paese della morte è venuta una luce. Da quel momento Gesù cominciò a predicare il suo messaggio. Egli diceva: «Cambiate vita, perché il regno di Dio è vicino!».
Gesù chiama i primi discepoli: quattro pescatori
Un giorno, mentre camminava lungo la riva del lago di Galilea, Gesù vide due pescatori che stavano pescando con la rete: erano Simone e suo fratello Andrea. Disse loro: «Venite con me, vi farò diventare pescatori di uomini». E quelli, subito, abbandonarono le reti e lo seguirono. Poco più avanti, Gesù vide altri due fratelli: erano Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo. Essi stavano nella barca con il padre e riparavano le reti. Quando li vide, Gesù li chiamò. Essi lasciarono subito la barca e il padre, e seguirono Gesù.
Gesù predica e guarisce
Gesù percorreva tutta la regione della Galilea: insegnava nelle sinagoghe, annunziava il regno di Dio e guariva tutte le malattie e le infermità della gente. Così si parlava di lui anche in tutto il territorio della Siria. Gli portavano allora malati di ogni genere, anche indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. Grandi folle lo seguivano: venivano dalla Galilea, dalla regione delle Dieci Città, da Gerusalemme, dalla Giudea e dai territori al di là del fiume Giordano.
Il discorso della montagna
Vedendo che c'era tanta gente Gesù salì verso il monte. Si sedette, i suoi discepoli si avvicinarono a lui ed egli cominciò a istruirli con queste parole:
Le beatitudini
«Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio darà loro il suo regno.
Beati quelli che sono nella tristezza: Dio li consolerà.
Beati quelli che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa.
Beati quelli che desiderano ardentemente quello che Dio vuole: Dio esaudirà i loro desideri.
Beati quelli che hanno compassione degli altri: Dio avrà compassione di loro.
Beati quelli che sono puri di cuore: essi vedranno Dio.
Beati quelli che diffondono la pace: Dio li accoglierà come suoi figli.
Beati quelli che sono perseguitati per aver fatto la volontà di Dio: Dio darà loro il suo regno.
Beati siete voi quando vi insultano e vi perseguitano, quando dicono falsità e calunnie contro di voi perché avete creduto in me.
Siate lieti e contenti, perché Dio vi ha preparato in cielo una grande ricompensa: infatti, prima di voi, anche i profeti furono perseguitati.
I discepoli di Cristo sono sale e luce del mondo
«Siete voi il sale del mondo. Ma se il sale perde il suo sapore, come si potrà ridarglielo? Ormai non serve più a nulla; non resta che buttarlo via, e la gente lo calpesta. Siete voi la luce del mondo. Una città costruita sopra una montagna non può rimanere nascosta. Non si accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma piuttosto per metterla in alto, perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa. Così deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano il bene che voi fate e ringrazino il Padre vostro che è in cielo.
La legge di Dio
«Non dovete pensare che io sia venuto ad abolire la legge di Mosè e l'insegnamento dei profeti. Io non sono venuto per abolirla ma per compierla in modo perfetto. Perché vi assicuro che fino a quando ci saranno il cielo e la terra, nemmeno la più piccola parola, anzi nemmeno una virgola, sarà cancellata dalla legge di Dio; e così fino a quando tutto non sarà compiuto. «Perciò, chi disubbidisce al più piccolo dei comandamenti e insegna agli altri a fare come lui, sarà il più piccolo nel regno di Dio. Chi invece mette in pratica tutti i comandamenti e li insegna agli altri, sarà grande nel regno di Dio. Una cosa è certa: se non fate la volontà di Dio più seriamente di come fanno i farisei e i maestri della legge, voi non entrerete nel regno di Dio.
La collera e la pace
«Sapete che nella Bibbia è stato detto ai nostri padri: Non uccidere. Chi ucciderà un altro, sarà portato davanti al giudice. Ma io vi dico: anche se uno va in collera contro suo fratello sarà portato davanti al giudice. E chi dice a suo fratello: "Sei un cretino" sarà portato di fronte al tribunale superiore. Chi gli dice: "Traditore" può essere condannato al fuoco dell'inferno. «Perciò, se stai portando la tua offerta all'altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì l'offerta davanti all'altare e vai a far pace con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta. «Così, se stai andando con il tuo avversario in tribunale, fa' presto a metterti d'accordo con lui, perché può consegnarti alle guardie per farti mettere in prigione. Io ti assicuro che non uscirai di là, fino a quando non avrai pagato anche l'ultimo centesimo.
Adulterio e scandalo
«Sapete che nella Bibbia è stato detto: Non commettere adulterio. Ma io vi dico: se uno guarda la donna di un altro perché la vuole, nel suo cuore egli ha già peccato di adulterio con lei. «Se il tuo occhio destro ti fa compiere il male, strappalo e gettalo via: ti conviene perdere soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che essere gettato tutto intero all'inferno. Se la tua mano destra ti fa compiere il male, tagliala e gettala via: ti conviene perdere soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che andare tutto intero all'inferno.
Il divorzio
«Nella Bibbia è stato detto: Chi vuole abbandonare la propria moglie deve darle una dichiarazione scritta di divorzio. Ma io vi dico: chi manda via la propria donna salvo il caso di relazione illegale la mette in pericolo di diventare adultera. E chi sposa una donna abbandonata dal marito commette adulterio anche lui.
Il giuramento
«Ancora, sapete che nella Bibbia è stato detto ai nostri padri: Non giurare il falso, ma fa' quel che hai promesso con giuramento di fronte a Dio. Ma io vi dico: non giurate mai né per il cielo, che è il trono di Dio; né per la terra, che è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, che è la città del Signore. Non giurare nemmeno sulla tua testa, perché tu non hai neppure il potere di far diventare bianco o nero uno dei tuoi capelli. «Semplicemente, dite "sì" e "no": tutto il resto viene dal diavolo.
Vendetta e perdono
«Sapete che nella Bibbia è stato detto: Occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico: non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l'altra. Se uno vuol farti un processo per prenderti la camicia, tu lasciagli anche il mantello. «Se uno ti costringe ad accompagnarlo per un chilometro, tu va' con lui per due chilometri. Se qualcuno ti chiede qualcosa, dagliela. Non voltare le spalle a chi ti chiede un prestito.
L'amore verso i nemici
«Sapete che è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano. Facendo così, diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in cielo. Perché egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male. «Se voi amate soltanto quelli che vi amano, che merito avete? Anche i malvagi si comportano così! «Se salutate solamente i vostri amici, fate qualcosa di meglio degli altri? Anche quelli che non conoscono Dio si comportano così! Siate dunque perfetti, così com'è perfetto il Padre vostro che è in cielo.
Elemosina e ipocrisia
«Attenti a non fare il bene in pubblico per il desiderio di essere ammirati dalla gente; altrimenti non avrete nessuna ricompensa dal Padre vostro che è in cielo. «Quando dai qualcosa ai poveri, non fare come gli ipocriti, non farlo sapere a tutti. Essi fanno così nelle sinagoghe e per le strade, perché cercano di essere lodati dalla gente. Ma io vi assicuro che questa è l'unica loro ricompensa. «Invece, quando aiuti qualcuno, non farlo sapere a nessuno, neanche ai tuoi amici. La tua elemosina rimarrà segreta; ma Dio, tuo Padre, vede anche ciò che è nascosto, e ti ricompenserà.
Preghiera e ipocrisia
«E quando pregate, non fate come gli ipocriti che si mettono a pregare nelle sinagoghe o agli angoli delle piazze per farsi vedere dalla gente. Vi assicuro che questa è l'unica loro ricompensa. «Tu invece, quando vuoi pregare, entra in camera tua e chiudi la porta. Poi, prega Dio, presente anche in quel luogo nascosto. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa.
Gesù insegna come pregare
«Quando pregate, non usate tante parole come fanno i pagani: essi pensano che a furia di parlare Dio finirà per ascoltarli. Voi non fate come loro, perché Dio, vostro Padre, sa di che cosa avete bisogno, prima ancora che voi glielo chiediate. Dunque, pregate così: Padre nostro che sei in cielo, fa' che tutti ti riconoscano come Dio, che il tuo regno venga, che la tua volontà si compia in terra come in cielo. Dacci oggi il nostro pane necessario. Perdona le nostre offese come noi perdoniamo a chi ci ha offeso. Fa' che non cadiamo nella tentazione, ma liberaci dal maligno Perché, se voi perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è in cielo perdonerà anche a voi. Ma se non perdonerete agli altri il male che hanno fatto, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Digiuno e ipocrisia
«E quando fate un digiuno religioso, non agite come gli ipocriti. Essi mostrano la faccia triste, perché vogliono che tutti vedano che stanno digiunando. Ma io vi assicuro che questa è l'unica loro ricompensa. «Tu invece, quando fai un digiuno, lavati la faccia e profumati i capelli, perché la gente non si accorga che tu stai digiunando. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti ricompenserà.
Le vere ricchezze
«Non accumulate ricchezze in questo mondo. Qui i tarli e la ruggine distruggono ogni cosa e i ladri vengono e portano via. Accumulate piuttosto le vostre ricchezze in cielo. Là, i tarli e la ruggine non le distruggono e i ladri non vanno a rubare. Perché, dove sono le tue ricchezze, là c'è anche il tuo cuore.
Gli occhi e la luce
«Gli occhi sono come lampada per il corpo: se i tuoi occhi sono buoni, tu sarai totalmente nella luce, ma se i tuoi occhi sono cattivi, tu sarai totalmente nelle tenebre. Se dunque la tua luce è tenebra, come sarà nera quella tenebra!
Dio e i soldi
«Nessuno può servire due padroni: perché, o amerà l'uno e odierà l'altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e i soldi.
La vita e le vere preoccupazioni
«Perciò io vi dico: non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere, o dei vestiti che vi servono per coprirvi. Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e che il corpo è più importante del vestito? «Guardate gli uccelli che vivono in libertà: essi non seminano, non raccolgono e non mettono il raccolto nei granai... eppure il Padre vostro che è in cielo li nutre! Ebbene, voi non valete forse più di loro? «E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni può vivere un giorno più di quel che è stabilito? «Anche per i vestiti, perché vi preoccupate tanto? Guardate come crescono i fiori dei campi: non lavorano, non si fanno vestiti... eppure vi assicuro che nemmeno Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello!
Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede! «Dunque, non state a preoccuparvi troppo, dicendo: "Che cosa mangeremo? che cosa berremo? come ci vestiremo?". Sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Il Padre vostro che è in cielo sa che avete bisogno di tutte queste cose. «Voi invece cercate il regno di Dio e fate la sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più. Perciò, non preoccupatevi troppo per il domani: ci pensa lui, il domani, a portare altre pene. Per ogni giorno basta la sua pena.
Non giudicare
«Non giudicate e Dio non vi giudicherà. Infatti Dio vi giudicherà con lo stesso criterio che usate voi per giudicare gli altri. Con la stessa misura con la quale voi trattate gli altri, Dio tratterà voi. «Perché stai a guardare la pagliuzza che è nell'occhio di un tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?» Come puoi dire a tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nel tuo occhio hai una trave?". Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio; allora tu ci vedrai bene e potrai togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.
Il valore del vangelo
«Non date ai cani ciò che è santo, perché non si rivoltino contro di voi per sbranarvi. Non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino con le zampe.
Preghiera e risposta
«Chiedete e riceverete. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché, chiunque chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. «Chi di voi darebbe una pietra al figlio che gli chiede un pane? Chi gli darebbe un serpente se chiede un pesce? Dunque, se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, a maggior ragione il Padre vostro che è in cielo darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Una regola pratica
«Fate anche agli altri tutto quel che volete che essi facciano a voi: così comanda la legge di Mosè e così hanno insegnato i profeti.
La porta piccola
«Entrate per la porta piccola! Perché grande è la porta e larga la strada che conduce alla morte, e sono molti quelli che ci entrano. Al contrario, piccola è la porta e stretta è la via che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano.
I falsi profeti
«Attenti ai falsi profeti! Quando vi vengono incontro, all'apparenza sembrano pecorelle, ma sotto sotto, essi sono lupi feroci. Li riconoscerete dalle loro azioni. «Si può forse raccogliere uva dalle spine o fichi da un cespuglio? Se un albero è buono, fa frutti buoni; ma se un albero è cattivo, fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, così come un albero cattivo non può fare frutti buoni. Ma un albero che non fa frutti buoni si taglia e si butta nel fuoco. «Dunque, è dalle loro azioni che riconoscerete i falsi profeti.
Condizioni per entrare nel regno di Dio
«Non tutti quelli che dicono: "Signore, Signore!" entreranno nel regno di Dio. Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo. Quando verrà il giorno del giudizio, molti mi diranno: "Signore, Signore! Tu sai che noi abbiamo parlato a tuo nome, e invocando il tuo nome abbiamo scacciato demoni e abbiamo fatto molti miracoli". «Ma allora io dirò: Non vi ho mai conosciuti. Andate via da me, gente malvagia!».
Le due case
«Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà simile a un uomo intelligente che ha costruito la sua casa sulla roccia. È venuta la pioggia, i fiumi sono straripati, i venti hanno soffiato con violenza contro quella casa, ma essa non è crollata, perché le sue fondamenta erano sulla roccia». «Al contrario, chi ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà simile a un uomo sciocco che ha costruito la sua casa sulla sabbia. È venuta la pioggia, i fiumi sono straripati, i venti hanno soffiato con violenza contro quella casa, e la casa è crollata. È la sua rovina fu grande».
Gesù insegna con autorità
Quando Gesù ebbe finito di parlare, la folla era molto meravigliata per questi suoi insegnamenti. Infatti egli era diverso dai loro maestri della legge, perché insegnava come uno che ha piena autorità.
Gesù guarisce un lebbroso
Poi Gesù scese dal monte e molta gente lo seguì. Allora un lebbroso si avvicinò, si mise in ginocchio davanti a lui e disse: Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi. Gesù lo toccò con la mano e gli disse: Sì, lo voglio: guarisci! E subito fu guarito dalla lebbra. Poi Gesù gli disse: Ascolta! Non dire a nessuno quel che ti è capitato. Va' invece dal sacerdote e fatti vedere da lui: poi fa' l'offerta che Mosè ha stabilito nella legge. Così avranno una prova della tua guarigione.
Gesù guarisce il servo di un ufficiale romano
Quando Gesù entrò nella città di Cafàrnao, gli si avvicinò un ufficiale dell'esercito omano e si mise a chiedergli aiuto: Signore, il mio servitore è a casa paralizzato e soffre terribilmente. Gesù gli disse: Verrò e lo guarirò. Ma l'ufficiale rispose: No, Signore, io non sono degno che tu entri in casa mia. Basta che tu dica soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io ho i miei superiori e ho dei soldati ai miei ordini. Se dico a uno: Va', egli va; se dico a un altro: Vieni, quello viene; se dico al mio servitore: Fa' questo! egli lo fa. Quando Gesù lo sentì, rimase ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «Vi assicuro che non ho trovato nessuno, tra quelli che appartengono al popolo d'Israele con una fede così grande! E io vi dico che saranno molti quelli che verranno da fuori, da oriente e da occidente, e si metteranno a tavola con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno di Dio. Invece, quelli che dovevano restare nel regno saranno gettati fuori, nelle tenebre: là piangeranno come disperati». Poi disse all'ufficiale: Torna a casa tua. Hai creduto, e così sarà. E in quello stesso momento il servo fu guarito.
Gesù guarisce la suocera di Pietro e molti altri
Poi Gesù entrò nella casa di Pietro. La suocera di Pietro era a letto con la febbre. Gesù la vide, toccò la sua mano e la febbre sparì. Allora la donna si alzò e si mise a servirlo. Quando fu sera, portarono a Gesù molte persone indemoniate. Con la sua parola, egli scacciò gli spiriti maligni e guarì tutti i malati. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso su di sé le nostre debolezze, si è caricato di tutte le nostre sofferenze.
Gesù risponde a due che vogliono seguirlo
C'era molta gente attorno a Gesù. Allora egli ordinò ai discepoli di andare all'altra riva del lago. Un maestro della legge gli si avvicinò e disse: Maestro, io verrò con te dovunque andrai. Gesù gli rispose: Le volpi hanno una tana e gli uccelli hanno un nido, ma il Figlio dell'uomo non ha un posto dove poter riposare. Un altro dei discepoli disse a Gesù: Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre. Ma Gesù gli rispose: Vieni con me! e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.
Gesù calma una tempesta
Gesù salì in barca e i suoi discepoli lo accompagnarono. Improvvisamente sul lago si scatenò una grande tempesta e le onde erano tanto alte che coprivano la barca. Ma Gesù dormiva. I discepoli si avvicinarono a lui e lo svegliarono gridando: Signore, salvaci! Affondiamo! Gesù rispose: Perché avete paura, uomini di poca fede? Poi si alzò in piedi, sgridò il vento e l'acqua del lago, e allora ci fu una grande calma. La gente rimase piena di stupore, e diceva: «Ma chi è mai costui? Anche il vento e le onde del lago gli ubbidiscono!».
Gesù guarisce gli indemoniati di Gadara
Quando Gesù arrivò sull'altra riva del lago, nella regione dei Gadarèni, due uomini uscirono da un cimitero e gli vennero incontro. Erano due indemoniati, ma tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Si misero a urlare: Che cosa vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo? In quel luogo, a una certa distanza, c'era un grosso branco di maiali al pascolo. I demoni chiesero con insistenza: Se ci vuoi scacciare, mandaci nel branco dei maiali! Gesù disse loro: Andate! Essi uscirono, ed entrarono nei maiali. Subito tutto il branco si mise a correre giù per la discesa, si precipitò nel lago e gli animali morirono annegati. Allora i guardiani dei maiali fuggirono e andarono in città a raccontare quel che era successo, anche il fatto degli indemoniati. Così tutta la gente della città venne a cercare Gesù; e quando lo videro, lo invitarono ad andare via dal loro territorio.
Gesù guarisce e può perdonare i peccati
Gesù salì in barca, rifece la traversata del lago e tornò nella sua città. Qui, gli portarono un uomo paralizzato steso su una barella. Quando Gesù vide la fede di quelle persone disse al paralitico: Coraggio, figlio mio, i tuoi peccati sono perdonati. Allora alcuni maestri della legge pensarono: Costui bestemmia! Ma Gesù capì subito i loro pensieri e disse: Perché pensate cose cattive dentro di voi? È più facile dire: I tuoi peccati sono perdonati, o dire: Alzati e cammina? Ebbene, io vi farò vedere che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati. Si voltò quindi verso il paralitico e gli disse: Alzati, prendi la tua barella e va' a casa. L'uomo si alzò e andò a casa sua. Vedendo queste cose, la folla fu presa da timore e lodava Dio perché aveva dato un tale potere agli uomini.
Gesù chiama Matteo
Passando per la via, Gesù vide un uomo, un certo Matteo, il quale stava seduto dietro il banco dove si pagavano le tasse. Gesù disse: «Vieni con me!» e quello si alzò e cominciò a seguirlo. Più tardi, Gesù si trovava in casa di Matteo a mangiare. Erano venuti anche certi agenti delle tasse e altre persone di cattiva reputazione e si erano messi a tavola insieme con Gesù e i suoi discepoli. Vedendo questo fatto, i farisei dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia con quelli delle tasse e con gente di cattiva reputazione ? Gesù sentì e rispose: Le persone sane non hanno bisogno del medico; ne hanno bisogno invece i malati. Andate a imparare che cosa significa quel che Dio dice nella Bibbia: Voglio la misericordia, non i sacrifici. Perché io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori.
La questione del digiuno. Il nuovo e il vecchio
Un giorno si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni il Battista e gli domandarono: Perché noi e i farisei facciamo digiuno, i tuoi discepoli invece non lo fanno? Gesù rispose: Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano tristi mentre lo sposo è con loro? Ma verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, e allora faranno digiuno. Nessuno mette una pezza di stoffa nuova sopra un vestito vecchio: perché il tessuto nuovo strappa il vecchio, e il danno è anche peggiore. E ancora: il vino nuovo non si mette in otri vecchi: altrimenti gli otri scoppiano, il vino si rovescia e gli otri sono rovinati. Invece, il vino nuovo si mette in otri nuovi, così si conservano sia l'uno che gli altri.
la donna che tocca il mantello di Gesù
Mentre Gesù parlava di queste cose, arrivò un tale, un capo-sinagoga. Si avvicinò, si mise in ginocchio e disse: «Poco fa è morta mia figlia. Ti prego, vieni, metti la tua mano su di lei e vivrà di nuovo». Gesù si alzò e lo seguì insieme con i discepoli. Intanto, da dietro, una donna si accostò a Gesù e toccò l'orlo del suo mantello. Da dodici anni questa donna perdeva sangue; ma aveva pensato: «Se riesco anche solo a toccare il suo mantello sarò guarita». Gesù si voltò, la vide e le disse: «Coraggio, figlia mia, la tua fede ti ha salvata». E da quel momento la donna fu guarita. Poi arrivarono alla casa del capo-sinagoga; Gesù vide la folla che faceva lamenti funebri e i suonatori di flauto. Disse: «Andate via! La ragazza non è morta, dorme». Ma quelli ridevano di lui. Quando la folla fu mandata fuori, Gesù entrò, prese la ragazza per mano e quella si alzò. E in tutto quel territorio la gente parlò di Gesù.
Gesù guarisce due ciechi
Gesù passava di là, e due ciechi si misero a seguirlo gridando: «Pietà di noi, Figlio di Davide!». Quando arrivò a casa, i ciechi gli andarono vicino e Gesù domandò: Credete che io possa fare quello che mi chiedete? Essi risposero Sì, Signore. Allora egli toccò i loro occhi e disse: Come avete creduto, così avvenga! E i loro occhi cominciarono a vedere. Poi Gesù, parlando severamente, disse loro: Ascoltatemi bene: fate in modo che nessuno lo sappia! Ma quelli, appena usciti, parlarono di lui in tutta la regione.
Gesù guarisce un muto
Dopo che i due ciechi furono usciti, portarono a Gesù un uomo che non poteva parlare a causa di uno spirito maligno. Quando Gesù scacciò questo spirito, il muto si mise a parlare. La gente era piena di meraviglia e diceva: «Non si è mai visto niente di simile in Israele!». I farisei invece dicevano: «È il capo degli spiriti maligni che gli dà il potere di scacciare gli spiriti».
Gesù si commuove vedendo la folla
Gesù percorreva città e villaggi, insegnava nelle sinagoghe e annunziava il regno di Dio, guariva tutte le malattie e tutte le sofferenze. Vedendo la folla Gesù ne ebbe compassione, perché erano stanche e scoraggiate, come pecore che non hanno un pastore. Allora disse ai discepoli: «La messe da raccogliere è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone del campo perché mandi operai a raccogliere la sua messe».
I dodici apostoli
Gesù chiamò i suoi dodici discepoli e diede loro il potere di scacciare gli spiriti maligni, di guarire tutte le malattie e tutte le sofferenze. I nomi dei dodici apostoli sono questi: innanzi tutto Simone, detto Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo, l'agente delle tasse; Giacomo figlio di Alfeo e Taddeo; Simone, che era del partito degli zeloti, e Giuda l'Iscariota, che poi fu il traditore di Gesù.
La missione dei discepoli
Gesù mandò questi dodici in missione dopo aver dato queste istruzioni: «Non andate fra gente straniera e non entrate nelle città della Samaria. Andate invece fra la gente smarrita del popolo d'Israele. Lungo il cammino, annunziate che il regno di Dio è vicino. Guarite i malati, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, scacciate i demoni. Come avete ricevuto gratuitamente, così date gratuitamente. Non procuratevi monete d'oro o d'argento o di rame da portare con voi. Non prendete borse per il viaggio, né un vestito di ricambio, né sandali, né bastone. Perché l'operaio ha diritto di ricevere quel che gli è necessario.
«Quando arrivate in una città o in un villaggio, informatevi se c'è qualcuno disposto a ospitarvi e restate da lui fino a quando partirete da quel luogo. Entrando in una casa dite: La pace sia con voi! Se quelli che vi abitano vi accolgono bene la pace che avete augurato venga su di loro; se invece non vi accolgono bene, il vostro augurio di pace rimanga senza effetto. Se qualcuno non vi accoglie e non ascolta le vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete via la polvere dai vostri piedi. Io vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Sodoma e Gomorra saranno trattati meno severamente degli abitanti di quelle città.
Gesù annunzia dolori e persecuzioni
«Ascoltate: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Perciò siate prudenti come serpenti e semplici come colombe. State in guardia, perché vi porteranno nei tribunali e nelle sinagoghe e vi tortureranno. Sarete trascinati davanti a governatori e re per causa mia, e sarete miei testimoni di fronte a loro e di fronte ai pagani. Ma quando sarete arrestati, non preoccupatevi di quel che dovrete dire e di come dirlo. In quel momento Dio ve lo suggerirà. Non sarete voi a parlare, ma sarà lo Spirito del Padre vostro che parlerà in voi.
«Allora ci sarà chi tradirà un fratello per farlo morire; i padri faranno lo stesso, verso i loro figli; i figli si ribelleranno contro i genitori e li faranno morire. E voi sarete odiati da tutti per causa mia. Ma Dio salverà chi avrà resistito sino alla fine. «Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra. Vi assicuro che il Figlio dell'uomo verrà prima che siate passati in tutte le città d'Israele. «Nessun discepolo è più grande del suo maestro e nessun servo è più grande del suo padrone. È sufficiente che un discepolo diventi come il suo maestro e che un servitore diventi come il suo padrone. Se hanno chiamato Demonio il capofamiglia, useranno nomi anche peggiori per quelli della sua casa.
Gesù invita a non aver paura
«Dunque, non abbiate paura degli uomini. Tutto ciò che è nascosto sarà messo in luce, tutto ciò che è segreto sarà conosciuto. Quel che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quel che ascoltate sottovoce, gridatelo dalle terrazze. «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima. Temete piuttosto Dio che può mandare in rovina sia il corpo sia l'anima, all'inferno. «Due passeri non si vendono forse per un soldo? oppure nessun passero cade a terra se Dio, vostro Padre, non vuole. Quanto a voi, Dio conosce anche il numero dei vostri capelli. Perciò non abbiate paura: voi valete più di molti passeri!
Condizioni per seguire Gesù
«Tutti quelli che dichiareranno pubblicamente di essere miei discepoli, anch'io dichiarerò che sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo. Ma quelli che pubblicamente diranno di non essere miei discepoli, anch'io dirò che non sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo. «Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io sono venuto a portare non la pace, ma la discordia. Infatti sono venuto a separare: il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. E ognuno avrà nemici anche nella propria famiglia. «Perché, chi ama suo padre o sua madre più di quanto ama me, non è degno di me; chi ama suo figlio o sua figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi cerca di conservare la sua vita la perderà; chi è pronto a sacrificare la propria vita per me, la ritroverà.
La ricompensa
«Chi accoglie voi accoglie me; e chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta per il fatto che è profeta di Dio, riceverà una ricompensa degna di un profeta. Chi accoglie un uomo giusto per il fatto che è giusto, riceverà una ricompensa degna di un giusto. Chi darà anche solo un bicchiere d'acqua fresca, a uno di questi piccoli perché è mio discepolo, vi assicuro che riceverà la sua ricompensa». Quando ebbe finito di insegnare ai suoi dodici discepoli, Gesù partì per andare a predicare e ad insegnare nelle città di quella regione.
Giovanni manda alcuni discepoli da Gesù
Giovanni era in prigione, ma sentì parlare di quel che faceva il Cristo. Allora gli mandò alcuni dei suoi discepoli per domandargli: Sei tu quello che deve venire oppure dobbiamo aspettare un altro? Gesù rispose ai discepoli di Giovanni: Andate a raccontargli quel che udite e vedete: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono risanati, i sordi odono, i morti risorgono e la salvezza viene annunziata ai poveri. Beato chi non perderà la fede in me.
Gesù parla di Giovanni il Battista
Mentre quelli se ne andavano Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla. Diceva: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? No. Che cosa, allora? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ma quelli che portano abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, ve lo dico io, qualcosa di più che un profeta. Nella Bibbia Dio dice di lui: Io mando il mio messaggero davanti a te: egli ti preparerà la strada. Anzi, vi assicuro che tra gli uomini nessuno è mai stato più grande di Giovanni il Battista.
Eppure, il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. «Dal tempo di Giovanni il Battista fino a oggi il regno di Dio incontra opposizione perché i violenti vi si oppongono. Tutti i profeti e tutta la legge di Mosè hanno parlato del regno di Dio, fino al tempo di Giovanni. E se volete credermi, è Giovanni quel profeta Elia che deve tornare. Chi ha orecchi, cerchi di capire!».
Gesù giudica la gente del suo tempo
Gesù disse ancora: «A chi posso paragonare la gente d'oggi? Sono come bambini seduti in piazza che gridano gli uni contro gli altri: "Vi abbiamo suonato con il flauto una musica allegra, e non avete ballato; vi abbiamo cantato un canto di dolore, e non vi siete battuti il petto". «Così avviene oggi. È venuto Giovanni il Battista, il quale non mangia e non beve, e dicono: "È un indemoniato". Poi è venuto il Figlio dell'uomo, il quale mangia e beve, e dicono: "Questo è un mangione e un beone, amico di quelli delle tasse e di altre persone di cattiva reputazione". Eppure la Sapienza di Dio è manifestata dalle sue opere».
Gesù minaccia alcune città della Galilea
Poi Gesù si mise a parlare severamente contro quelle città nelle quali aveva compiuto la maggior parte dei suoi fatti miracolosi: le rimproverava perché i loro abitanti non avevano cambiato vita. Diceva: «Guai a voi, abitanti di Corazin! Guai a voi, abitanti di Betsàida! Perché, se i miracoli avvenuti in mezzo a voi fossero stati fatti nelle città pagane di Tiro e Sidone, da tempo i loro abitanti si sarebbero vestiti di sacco e avrebbero messo cenere sul capo per mostrare che volevano cambiar vita. Perciò, vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Tiro e di Sidone saranno trattati meno severamente di voi. E tu, città di Cafàrnao, credi forse che Dio ti innalzerà fino al cielo? No, tu precipiterai nell'abisso! Perché, se i miracoli avvenuti in te fossero stati fatti a Sodoma, quella città esisterebbe ancor oggi. Perciò, ti assicuro che nel giorno del giudizio Sodoma sarà trattata meno severamente di te».
Gesù ringrazia il Padre
Allora Gesù disse: «Ti ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra. Ti ringrazio perché hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli. Sì, Padre, così tu hai voluto». E disse ancora: «Il Padre ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre. Nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo fa conoscere.
Gesù offre riposo
«Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, perché quel che vi domando è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero».
Gesù e la questione del sabato
Un giorno Gesù passava attraverso i campi di grano. Era sabato, e i suoi discepoli strapparono alcune spighe e le mangiarono perché avevano fame. I farisei se ne accorsero, e allora dissero a Gesù: Guarda! i tuoi discepoli fanno ciò che la nostra legge non permette di fare nel giorno del riposo. Gesù rispose: Ma non avete letto, nella Bibbia, che cosa fece Davide un giorno che lui e i suoi compagni avevano fame? Come sapete, entrò nel tempio e tutti mangiarono i pani offerti a Dio.
Non avrebbero potuto prenderli, perché la legge dice che soltanto i sacerdoti possono mangiare quei pani. Oppure non avete letto nei libri della legge di Mosè che cosa fanno i sacerdoti? Quando è sabato, essi nel tempio non seguono la legge del riposo, eppure non sono colpevoli. Ebbene, io vi assicuro che qui c'è qualcuno che è più importante del tempio! Se voi sapeste veramente il significato di queste parole della Bibbia: Voglio la misericordia, non i sacrifici non avreste condannato uomini senza colpa. Il Figlio dell'uomo è padrone del sabato.
Gesù guarisce un uomo in giorno di sabato
Gesù andò via di là ed entrò nella sinagoga. Tra la gente c'era anche un uomo che aveva una mano paralizzata. Alcuni farisei, che cercavano il modo di accusare Gesù, gli fecero questa domanda: La nostra legge permette di guarire un uomo in giorno di sabato? Gesù rispose: Se uno di voi ha soltanto una pecora e questa, in giorno di sabato, va a cadere in una fossa, certo non l'abbandona nella fossa, ma va e la tira fuori. E un uomo non vale molto più di una pecora? Perciò la legge permette di fare del bene a qualcuno anche se è sabato. Poi Gesù disse all'uomo malato: «Dammi la tua mano». Gliela diede e la sua mano ritornò perfettamente sana come l'altra. Allora quei farisei uscirono dalla sinagoga e si radunarono per decidere come far morire Gesù.
Gesù è il "servo di Dio"
Quando Gesù venne a sapere queste cose, andò in un altro luogo. Molta gente lo seguì; ed egli guarì tutti i malati, ma raccomandò severamente di non dirlo a nessuno. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Isaia: Ecco il mio servo, quello che io ho scelto, dice il Signore; È lui che io amo, lui ho mandato. A lui darò il mio Spirito, e dirà a tutti i popoli che io li giudicherò. Non farà discussioni, non griderà, non terrà discorsi nelle piazze. Se una canna è incrinata, non la spezzerà; se una lampada è debole, non la spegnerà. Farà sempre così, fino a quando non avrà fatto trionfare la giustizia; ed egli sarà per tutti i popoli una speranza.
Gesù ha potere sui demoni
Portarono a Gesù un uomo che era cieco e muto, perché uno spirito maligno era dentro di lui. Gesù lo guarì, e quello si mise a parlare e incominciò a vedere. Le folle erano piene di meraviglia e dicevano: «Non sarà lui il Figlio di Davide che aspettiamo?». Ma quando i farisei ne furono informati dissero: «È soltanto con l'aiuto di Beelzebul, il capo dei demoni, che egli ha il potere di scacciare i demoni». Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Se gli abitanti di una nazione si dividono e si combattono tra loro, quella nazione va in rovina. Se una città o una famiglia si divide e le persone litigano tra loro, non potranno più durare. Se dunque Satana scaccia Satana ed è in lotta contro sé stesso, come potrà durare il suo regno?
Ora se io scaccio i demoni con l'aiuto di Beelzebul, il capo dei demoni, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri discepoli? Perciò saranno proprio loro a mostrare che avete torto. Se invece è con lo Spirito di Dio che io scaccio i demoni, allora vuoi dire che è giunto per voi il regno di Dio. «Come si può entrare nella casa di un uomo forte e portar via i suoi beni? Prima si deve legare quell'uomo forte e poi si potrà vuotargli la casa. «Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie insieme con me spreca il raccolto. «Perciò vi dico una cosa: tutti i peccati e tutte le bestemmie degli uomini potranno essere perdonati, ma chi avrà detto una bestemmia contro lo Spirito Santo non potrà essere perdonato. Se uno avrà detto una parola contro il Figlio dell'uomo potrà essere perdonato; ma chi avrà detto una parola contro lo Spirito Santo non sarà perdonato, né ora né mai.
L'albero e i frutti
«Se prendete un albero buono, anche i suoi frutti saranno buoni; se prendete un albero cattivo, anche i suoi frutti saranno cattivi: perché è dai frutti che si conosce la qualità dell'albero. E voi, razza di vipere, come potete dire cose buone se siete cattivi? Ciascuno infatti esprime con la bocca quel che ha nel cuore. L'uomo buono ha con sé un tesoro di bene, dal quale tira fuori cose buone; l'uomo cattivo ha in sé un tesoro di male, dal quale tira fuori cose cattive. «Vi assicuro che nel giorno del giudizio tutti dovranno render conto di ogni parola inutile che hanno detto: perché saranno le vostre parole che vi porteranno a essere condannati o riconosciuti innocenti».
Alcuni chiedono a Gesù un miracolo
Alcuni maestri della legge e alcuni farisei dissero a Gesù: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno miracoloso». Gesù rispose: «Questa gente malvagia e infedele a Dio vuole vedere un segno miracoloso! Ma non riceverà nessun segno, eccetto il segno del profeta Giona. Come Giona rimase nel ventre del grande pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo rimarrà sepolto nella terra tre giorni e tre notti. «Nel giorno del giudizio gli abitanti di Ninive si alzeranno a condannare questa gente, perché essi cambiarono vita quando ascoltarono la predicazione di Giona. Eppure, di fronte a voi c'è uno che è più grande di Giona! «Nel giorno del giudizio la regina del sud si alzerà a condannare questa gente: essa infatti venne da molto lontano per ascoltare le sagge parole del re Salomone. Eppure, di fronte a voi c'è uno che è più grande di Salomone!
Quando lo spirito maligno ritorna
«Quando uno spirito maligno è uscito da un uomo se ne va per luoghi deserti in cerca di riposo. Se però non lo trova, allora dice: "Tornerò nella mia casa, quella che ho lasciato". Egli ci va e la trova vuota, pulita e bene ordinata. Allora va a chiamare altri sette spiriti, più maligni di lui; poi, tutt'insieme, entrano in quella persona e vi rimangono come a casa loro. Così, alla fine, quell'uomo si trova in condizioni peggiori di prima. E così sarà anche per voi, gente malvagia».
I veri parenti di Gesù
Gesù stava parlando alla folla. Sua madre e i suoi fratelli volevano parlare con lui, ma erano rimasti fuori. Un tale disse a Gesù: Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlare con te. Gesù a chi gi parlava rispose: Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? Poi, con la mano indicò i suoi discepoli e disse: Guarda: sono questi mia madre e i miei fratelli: perché se uno fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre.
La parabola del seminatore
Quel giorno, Gesù usci di casa e andò a sedersi in riva al lago di Galilea. Attorno a lui si radunò una folla tanto grande che egli salì su una barca e si sedette. Tutta la gente rimase sulla riva. Gesù parlava di molte cose servendosi di parabole. Egli diceva: «Un contadino andò a seminare, e mentre seminava alcuni semi andarono a cadere sulla strada: vennero allora gli uccelli e li mangiarono. Altri semi invece andarono a finire su un terreno dove c'erano molte pietre e poca terra: questi germogliarono subito perché la terra non era profonda, ma il sole, quando si levò, bruciò le pianticelle che seccarono perché non avevano radici robuste. Altri semi caddero in mezzo alle spine e le spine, crescendo, soffocarono i germogli. Ma alcuni semi caddero in un terreno buono e diedero un frutto abbondante: cento o sessanta o trenta volte di più. Chi ha orecchi, cerchi di capire!».
Perché Gesù usa le parabole
Allora i discepoli di Gesù si avvicinarono a lui e gli domandarono. Perché, quando parli alla gente, usi le parabole? Gesù rispose: A voi Dio fa conoscere apertamente i misteri del suo regno, ma agli altri no. Perché, chi ha molto riceverà ancor di più e sarà nell'abbondanza; a chi ha poco, invece, porteranno via anche quel poco che ha. Per questo parlo in parabole: perché guardano e non vedono, ascoltano e non capiscono, e si realizza per loro la profezia che è scritta nel libro del profeta Isaia: Ascolterete e non capirete, dice il Signore, guarderete e non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile: sono diventati duri d'orecchi, hanno chiuso gli occhi: per non vedere con gli occhi, per non sentire con gli orecchi, per non comprendere con il cuore, per non tornare verso di me, per non lasciarsi guarire da me. Voi invece siete beati, perché i vostri occhi vedono e i vostri orecchi ascoltano. Vi assicuro che molti profeti e molti uomini giusti avrebbero desiderato vedere quel che voi vedete, ma non l'hanno visto; molti avrebbero desiderato udire quel che voi udite, ma non l'hanno udito.
Gesù spiega la parabola del seminatore
«Ascoltate il significato della parabola del seminatore: Il seme caduto sulla strada indica chi sente parlare del regno di Dio, ma non capisce. Viene il maligno e ruba quel che è stato seminato nel suo cuore. «Il seme caduto dove c'erano molte pietre indica chi ascolta la parola di Dio e l'accoglie con entusiasmo, ma non ha radici e non è costante; appena incontra difficoltà o persecuzione, subito si lascia andare. «Il seme caduto tra le spine indica chi ascolta la parola, ma poi si lascia prendere dalle preoccupazioni di questo mondo e dai piaceri della ricchezza; tutto questo soffoca la parola di Dio ed essa rimane senza frutto. «Infine, il seme caduto nel buon terreno indica chi ascolta la parola di Dio e la capisce. Egli la fa fruttificare ed essa produce cento o sessanta o trenta volte di più».
Parabola dell'erba cattiva
Poi Gesù raccontò un'altra parabola: «Il regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo. Ma una notte, mentre i contadini dormivano, un suo nemico venne a seminare erba cattiva in mezzo al grano e poi se ne andò. Quando il grano cominciò a spuntare e a formare le spighe, si vide che era cresciuta in mezzo al grano anche erba cattiva. I contadini allora dissero al padrone: Signore, tu avevi fatto seminare del buon grano nel tuo campo. Da dove viene questa erba cattiva? «Egli rispose: È stato un nemico a far questo! «I contadini gli domandarono: Vuoi che andiamo a strapparla via? «Ma egli rispose: No! Perché, così, rischiate di strappare anche il grano buono insieme con l'erba cattiva. Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l'erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece mettetelo nel mio granaio».
Parabola del granello di senape e del lievito
Poi Gesù raccontò un'altra parabola: «Il regno di Dio è simile a un granello di senape che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, quando è cresciuto, è più grande di tutte le piante dell'orto: diventa un albero tanto grande che gli uccelli vengono a fare il nido tra i suoi rami». Gesù disse ancora una parabola: «Il regno di Dio è simile a un po' di lievito che una donna ha preso e ha mescolato in una grande quantità di farina, e a un certo punto tutta la pasta è lievitata!».
Perché Gesù parla in parabole
Gesù raccontava alla folla tutte queste cose usando sempre parabole: e non parlava mai senza parabole. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta: Io parlerò loro in parabole, annunzierò cose nascoste fin dalla creazione del mondo.
Gesù spiega la parabola dell'erba cattiva
Poi Gesù si allontanò dalla folla e andò a casa. Allora i discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Spiegaci la parabola dell'erba cattiva cresciuta nel campo». Gesù rispose: «Quello che semina la buona semente è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. La buona semente rappresenta quelli che appartengono al regno di Dio; l'erba cattiva rappresenta quelli che appartengono al diavolo. Il nemico che l'ha seminata è il diavolo stesso, e il giorno del raccolto è la fine di questo mondo. I mietitori infine sono gli angeli. «Come l'erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine di questo mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male. Li getteranno nel grande forno di fuoco. Là piangeranno come disperati. Invece, quelli che fanno la volontà di Dio, quel giorno saranno splendenti come il sole nel regno di Dio Padre. Chi ha orecchi, cerchi di capire».
Tre parabole
«Il regno di Dio è simile a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova, lo nasconde di nuovo, poi, pieno di gioia corre a vendere tutto quello che ha e compera quel campo. «Il regno di Dio è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose. Quando ha trovato una perla di grande valore, egli va a vendere tutto quel che ha e compera quella perla. «E ancora: il regno di Dio è simile a una rete gettata nel mare, la quale ha raccolto pesci di ogni genere. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si siedono e mettono nei cesti i pesci buoni; i pesci cattivi, invece, li buttano via. Così sarà alla fine di questo mondo: verranno gli angeli e separeranno i malvagi dai buoni, per gettarli nel grande forno di fuoco. Là, essi piangeranno come disperati».
Conclusione sulle parabole
Poi Gesù disse ai discepoli: Avete capito tutte queste cose? Risposero: Sì, abbiamo capito. Ed egli disse: Perciò, se un maestro della legge diventa discepolo del regno di Dio, è come un capofamiglia che dal suo tesoro tira fuori cose vecchie e cose nuove.
La gente di Nazaret non ha fiducia in Gesù
Quando Gesù ebbe finito di raccontare queste parabole partì da quel luogo. Andò nella sua città e si mise a insegnare nella sinagoga. I suoi compaesani, ascoltandolo, erano molto meravigliati e dicevano: «Ma chi gli ha dato questa sapienza e il potere di fare miracoli? Non è il figlio del falegname? Non è Maria sua madre? I suoi fratelli non sono forse Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle non vivono, qui in mezzo a noi? Ma allora, dove ha imparato a fare e dire tutte queste cose?». Per questo non volevano più saperne di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta è disprezzato soprattutto nella sua patria e nella sua famiglia». E in quell'ambiente non fece molti miracoli perché la gente non aveva fede.
Opinioni su Gesù
In quel tempo governava in Galilea il re Erode. Egli venne a sapere che Gesù era diventato famoso. Disse allora ai suoi servi: «Questi è Giovanni il Battista, che è tornato dal mondo dei morti! Perciò ha il potere di fare i miracoli».
Morte di Giovanni il Battista
In realtà, qualche tempo prima, Erode aveva fatto arrestare Giovanni, l'aveva incatenato e messo in prigione. Il motivo di tutto ciò era stata la faccenda di Erodiade; perché Giovanni aveva detto a Erode: «Non è giusto che tu la tenga con te!». Allora Erode voleva farlo ammazzare, ma aveva paura della gente, perché tutti pensavano che Giovanni era un profeta di Dio. Un giorno però ci fu la festa del suo compleanno, e la giovane figlia di Erodiade si mise a danzare davanti agli invitati. La sua danza piacque talmente a Erode che egli le fece una promessa e un giuramento: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». La madre le consigliò che cosa chiedere, e la ragazza disse: «Fammi portare qui, su un piatto, la testa di Giovanni il Battista!». Il re fu molto dispiaciuto, ma siccome aveva giurato e c'erano li presenti gli altri invitati, ordinò di darle quel che aveva chiesto. Perciò mandò uno alla prigione a far tagliare la testa a Giovanni. La testa fu portata su un piatto e consegnata alla ragazza, ed essa la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni andarono a prendere il corpo e lo seppellirono. Poi raccontarono il fatto a Gesù.
Gesù dà da mangiare a cinquemila uomini
Quando sentì questa notizia, Gesù partì in barca per recarsi in un luogo isolato, lontano da tutti, ma la gente venne a saperlo e seguirono Gesù a piedi, venendo da varie città. Quando Gesù scese dalla barca e vide tutta quella folla, ebbe compassione di loro e si mise a guarire i malati. Verso sera, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: È già tardi e questo luogo è isolato. Lascia andare la gente in modo che possa comprarsi da mangiare nei villaggi». Ma Gesù disse loro: Non hanno bisogno di andar via: dategli voi qualcosa da mangiare. Essi gli risposero: Ma noi abbiamo soltanto cinque pani e due pesci. E Gesù disse: Portateli qui a me. Allora Gesù ordinò di far sedere la folla sull'erba. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo e disse la preghiera di benedizione. Poi spezzò i pani e li diede ai discepoli; e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e ne ebbero abbastanza. Alla fine raccolsero i pezzi avanzati e ne riempirono dodici ceste. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Gesù cammina sul lago
Subito dopo Gesù ordinò ai discepoli di salire in barca e di andare sull'altra riva del lago senza di lui. Egli intanto avrebbe rimandato a casa la gente. Dopo averla rimandata salì da solo sul monte a pregare. Venne la notte, e Gesù era ancora là, solo. La barca era già molto lontana dalla spiaggia, ma aveva il vento contrario ed era sbattuta dalle onde. Sul finire della notte, Gesù andò verso i suoi discepoli camminando sul lago. Quando essi lo videro camminare sull'acqua si spaventarono. Dicevano: È un fantasma! e gridavano di paura.
Ma subito Gesù parlò: Coraggio, sono io! Non abbiate paura! Pietro rispose: Signore, se sei tu, dimmi di venire verso di te, sull'acqua. E Gesù gli disse: Vieni! Pietro allora scese dalla barca e cominciò a camminare sull'acqua verso Gesù. Ma vedendo la forza del vento, ebbe paura, cominciò ad affondare e gridò: Signore! Salvami! Gesù lo afferrò con la mano e gli disse: Uomo di poca fede, perché hai dubitato? Quando salirono insieme nella barca il vento cessò. Allora gli altri che erano nella barca si misero in ginocchio di fronte a Gesù e dissero: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Gesù guarisce i malati nella regione di Genesaret
Attraversato il lago arrivarono nella regione di Genesaret. La gente del posto riconobbe Gesù e tutto intorno si sparse la voce che egli era arrivato. Allora gli portarono i loro malati, e lo supplicarono di permettere che gli toccassero almeno l'orlo del mantello. E tutti quelli che lo toccavano erano guariti.
La tradizione degli uomini e i comandamenti di Dio
Alcuni farisei e alcuni maestri della legge giunti da Gerusalemme si avvicinarono a Gesù e gli dissero: Prima di mangiare, i tuoi discepoli non fanno il rito di lavarsi le mani. Perché non rispettano la tradizione religiosa dei nostri padri? Gesù risposte loro: E voi, perché non rispettate i comandamenti di Dio, per seguire la vostra tradizione? Dio ha detto: Onora il padre e la madre. E poi: Chi parla male di suo padre o di sua madre deve essere condannato a morte.- Voi invece insegnate che uno non ha più il dovere di onorare suo padre e sua madre se dice ad essi che ha offerto a Dio quei beni che doveva usare per loro. Così, per mezzo della vostra tradizione, voi fate diventare inutile la parola di Dio. Ipocriti! il profeta Isaia aveva ragione quando, parlando di voi, diceva: Questo popolo, dice il Signore, mi onora a parole, ma il suo cuore è molto lontano da me. Il modo con cui mi onorano non ha valore, perché insegnano come dottrina di Dio comandamenti che son fatti da uomini.
Le cose che rendono impuro un uomo
Poi Gesù chiamò la folla e disse: «Ascoltate e cercate di capire. Non è ciò che entra nella bocca dell'uomo che può farlo diventare impuro. Piuttosto è ciò che esce dalla bocca: questo può far diventare impuro l'uomo!». I discepoli si avvicinarono e gli dissero: Sai che i farisei si sono scandalizzati ascoltando le tue parole? Ma Gesù rispose: Tutti gli alberi che non sono stati piantati dal Padre mio, che è in cielo, saranno strappati. Lasciateli dire! Sono ciechi che vogliono far da guida ad altri ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due andranno a cadere in una fossa. Allora Pietro disse: Spiegaci questa parabola. Ma Gesù rispose: Anche voi non riuscite ancora a capire? Non capite che quello che entra in bocca va allo stomaco e quindi va a finire in una fogna? Ciò che invece esce dalla bocca viene dal cuore dell'uomo e per questo può renderlo impuro. Perché, è dal cuore che vengono tutti i pensieri malvagi che portano al male: gli assassinii, i tradimenti tra marito e moglie, i peccati sessuali, i furti, le menzogne, gli insulti... Sono queste le cose che fanno diventare impuro l'uomo. Invece, mangiare senza purificarsi prima le mani, questo non fa diventare impuri.
La fede di una donna straniera
Poi Gesù andò via di là e si ritirò dalle parti di Tiro e di Sidone. Una donna pagana che veniva da quella regione si presentò a Gesù gridando: Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di me! Mia figlia sta molto male, uno spirito maligno la tormenta. Ma Gesù non rispondeva nulla. Si avvicinarono allora i suoi discepoli e gli dissero: Mandala a casa, perché continua a venirci dietro e a gridare. Gesù disse: Io sono stato mandato soltanto per le pecore sperdute del popolo d'Israele. Ma quella donna si metteva in ginocchio davanti a lui e diceva: Signore, aiutami! Allora Gesù rispose: Non è giusto prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini. E la donna disse: È vero, Signore. Però, sotto la tavola, i cagnolini possono mangiare le briciole che cadono ai loro padroni. Allora Gesù le disse: O donna, davvero la tua fede è grande! Accada come tu vuoi. E in quel momento sua figlia guarì.
Gesù guarisce molti malati
Poi Gesù andò verso il lago di Galilea, salì sopra una collina e si sedette. Molta gente venne da lui portando zoppi, storpi, ciechi, muti e molti altri malati. Li mettevano a terra, vicino ai suoi piedi, ed egli li guariva. E la gente era piena di meraviglia perché vedeva che i muti incominciavano a parlare, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano bene e i ciechi riacquistavano la vista. Allora tutti lodavano il Dio d'Israele.
Gesù dà da mangiare a quattromila uomini
Gesù chiamò i suoi discepoli e disse: Questa gente mi fa pena. Già da tre giorni stanno con me e non hanno più niente da mangiare. Non voglio mandarli a casa digiuni, perché potrebbero sentirsi male lungo la strada. I discepoli gli dissero: Come potremo qui, in un luogo deserto, trovare tanto pane per una folla così grande? E Gesù domandò: Quanti pani avete? Risposero: Sette, e pochi pesciolini. E Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani e i pesci, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e ne ebbero abbastanza. Quando poi si raccolsero gli avanzi, se ne riempirono sette ceste. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. Dopo aver rimandato a casa la folla, Gesù salì in barca e andò nel territorio di Magadàn.
Farisei e sadducei vogliono vedere un miracolo
Alcuni farisei e alcuni sadducei andarono da Gesù. Volevano metterlo in difficoltà, perciò gli domandarono di far loro vedere un segno miracoloso come prova che veniva da Dio. Ma Gesù rispose così: «Quando si fa sera voi dite: Il tempo sarà bello, perché il cielo è rosso. E al mattino presto dite: Oggi avremo un temporale perché il cielo è rosso scuro. Dunque, sapete interpretare l'aspetto del cielo e non sapete capire il significato di ciò che accade in questi tempi? Questa gente malvagia e infedele a Dio vuol vedere un segno miracoloso! Ma non riceverà nessun segno eccetto il segno del profeta Giona». Poi li lasciò e se andò.
I discepoli stentano a capire
Prima di andare all'altra riva, i discepoli si erano dimenticati di prendere il pane. Gesù disse loro: «State attenti! Tenetevi lontani dal lievito dei farisei e dei sadducei!». E i discepoli si misero a discutere tra loro: «Parla così perché ci siamo dimenticati di prendere il pane». Ma Gesù se ne accorse e disse: «Uomini di poca fede, perché state a discutere che non avete pane? Non capite ancora? Non ricordate i cinque pani distribuiti a cinquemila uomini e le ceste avanzate? Avete dimenticato i sette pani distribuiti ai quattromila uomini e le ceste riempite con gli avanzi raccolti? Perché non capite che non stavo parlando di pane? Ho detto soltanto: state lontani dal lievito dei farisei e dei sadducei!». Allora i discepoli capirono che non aveva parlato del lievito del pane, ma voleva dire di non fidarsi dell'insegnamento dei farisei e dei sadducei.
Pietro dichiara che Gesù è il Messia e il figlio di Dio
Quando Gesù giunse dalle parti di Cesarea di Filippo domandò ai suoi discepoli: Chi è il Figlio dell'uomo, secondo la gente? Risposero: Alcuni dicono che è Giovanni il Battista; altri che è il profeta Elia; altri ancora che è Geremia, o uno degli antichi profeti. Gesù riprese: E voi, che dite? Chi sono io? Simon Pietro rispose: Tu sei il Messia, il Cristo; il Figlio del Dio vivente. Allora Gesù gli disse: Beato te, Simone figlio di Giona, perché non hai scoperto questa verità con forze umane, ma essa ti è stata rivelata dal Padre mio che è in cielo. Per questo io ti dico che tu sei Pietro e su di te, come su una pietra, io costruirò la mia Chiesa. E nemmeno la potenza della morte potrà distruggerla. io ti darò le chiavi del regno di Dio: tutto ciò che tu sulla terra dichiarerai proibito, sarà proibito anche in cielo; tutto ciò che tu permetterai sulla terra, sarà permesso anche in cielo. Poi Gesù ordinò ai suoi discepoli di non dire a nessuno che egli era il Messia.
Gesù annunzia la sua morte e risurrezione
Da quel momento Gesù cominciò a spiegare ai discepoli ciò che gli doveva capitare. Diceva: «io devo andare a Gerusalemme. È necessario. Gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e i maestri della legge mi faranno soffrire molto, poi sarò ucciso, ma al terzo giorno risusciterò». Allora Pietro prese da parte Gesù e si mise a rimproverarlo: Dio non voglia, Signore! No, questo non ti accadrà mai! Gesù si voltò verso Pietro e disse: Va' via, lontano da me, Satana. Tu sei un ostacolo per me, perché tu ragioni come gli uomini, ma non pensi come Dio.
Condizioni per seguire Gesù
Poi Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuoi venire con me, smetta di pensare a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la ritroverà. Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma perde la vita, che vantaggio ne avrà? Oppure, c'è qualcosa che un uomo potrà dare per riavere, in cambio, la propria vita? «Il Figlio dell'uomo ritornerà glorioso come Dio suo Padre, insieme con i suoi angeli. Allora egli darà a ciascuno la ricompensa in base a quel che ciascuno avrà fatto. Io vi assicuro che alcuni tra quelli che sono qui presenti non moriranno prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo e il suo regno».
La trasfigurazione
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé tre discepoli: Pietro, Giacomo e Giovanni fratello di Giacomo, e li condusse su un alto monte, in un luogo solitario. Là, di fronte a loro, Gesù cambiò aspetto: il suo volto si fece splendente come il sole e i suoi abiti diventarono bianchissimi, come di luce. Poi i discepoli videro anche Mosè e il profeta Elia: essi stavano accanto a Gesù e parlavano con lui. Allora Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi stare qui. Se vuoi, preparerò tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Stava ancora parlando, quando apparve una nuvola luminosa che li avvolse con la sua ombra. Poi, dalla nuvola venne una voce che diceva: «Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato. Ascoltatelo!». A queste parole, i discepoli furono talmente spaventati che si buttarono con la faccia a terra. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi. Non abbiate paura!».
Alzarono gli occhi e non videro più nessuno: c'era infatti Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù diede quest'ordine ai discepoli: «Non dite a nessuno quel che avete visto, fino a quando il Figlio dell'uomo sarà risuscitato dai morti». Poi i discepoli fecero una domanda a Gesù: Perché dunque i maestri della legge dicono che prima di tutto deve tornare il profeta Elia? Egli rispose: È vero, prima deve venire Elia per mettere in ordine ogni cosa. Vi assicuro però che Elia è già venuto, ma non l'hanno riconosciuto e gli hanno fatto quel che hanno voluto. Perciò faranno soffrire anche il Figlio dell'uomo. Allora i discepoli capirono che aveva parlato di Giovanni il Battista.
Gesù guarisce un ragazzo invasato
Quando arrivarono in mezzo alla gente, un uomo si avvicinò a Gesù, si mise in ginocchio davanti a lui e gli disse: Signore, abbi pietà di mio figlio. È epilettico, e quando ha una crisi spesso cade nel fuoco o nell'acqua. L'ho fatto vedere ai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo. Allora Gesù rispose: Gente malvagia e senza fede! Fino a quando resterò ancora con voi? Per quanto tempo dovrò sopportarvi? Portatemi qui il ragazzo. Gesù allora minacciò il demonio: quello uscì dal ragazzo, e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, lo presero da parte e gli domandarono: Perché noi non siamo stati capaci di scacciare quel demonio? Gesù rispose: Perché non avete fede. Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape, potreste dire a questo monte: «Spostati da qui a là» e il monte si sposterà. Niente sarà impossibile per voi.
Per la seconda volta Gesù annunzia la sua morte
Un giorno che i discepoli erano tutti assieme in Galilea, Gesù disse: «Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini ed essi lo uccideranno; ma al terzo giorno risusciterà». Allora i discepoli diventarono molto tristi.
Gesù e Pietro pagano la tassa per il tempio
Poi andarono a Cafàrnao. Là, alcuni esattori della tassa del tempio si avvicinarono a Pietro e gli domandarono: il vostro maestro paga la tassa? Pietro rispose: Sì, la paga. Quando entrarono in casa, Gesù parlò per primo e disse a Pietro: Simone, dimmi il tuo parere: chi deve pagare le tasse ai re di questo mondo: gli estranei o i figli dei re? Pietro rispose: Gli estranei. Gesù continuò: Dunque i figli non sono obbligati a pagare le tasse. Ma non dobbiamo dare scandalo: vai perciò in riva al lago, getta l'amo per pescare, e il primo pesce che abbocca tiralo fuori; aprigli la bocca e ci troverai una grossa moneta d'argento. Prendi allora la moneta e paga la tassa per me e per te.
Chi è il più importante
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli domandarono: «Chi è il più importante nel regno di Dio?». Gesù chiamò un bambino, lo mise in mezzo a loro e disse: «Vi assicuro che se non cambiate e non diventate come bambini non entrerete nel regno di Dio. Chi si fa piccolo come questo bambino, quello è il più importante nel regno di Dio. E chi per amor mio accoglie un bambino come questo, accoglie me.
Contro ogni occasione di male
«Ma se qualcuno farà perdere la fede a una di queste persone semplici che credono in me, sarebbe più conveniente per lui che lo buttassero in fondo al mare, con una grossa pietra legata al collo. «È triste che nel mondo ci siano scandali. Ce ne saranno sempre, ma guai a quelli che li provocano. «Se la tua mano e il tuo piede ti fanno compiere il male, tagliali e gettali via: è meglio per te entrare nella vera vita senza una mano o senza un piede, piuttosto che essere gettato nel fuoco eterno con due mani e due piedi. «Se il tuo occhio ti fa compiere il male, strappalo e gettalo via: è meglio per te entrare nella vera vita con un occhio solo, piuttosto che essere gettato nel fuoco dell'inferno con tutti e due gli occhi.
Parabola della pecora perduta e ritrovata
«State attenti! Non disprezzate nessuna di queste persone semplici, perché vi dico che in cielo i loro angeli vedono continuamente il Padre mio che è in cielo. «Provate a pensare: se un tale possiede cento pecore e gli accade che una si perde, che cosa farà? Non lascerà le altre novantanove sui monti per andare a cercare quella pecora che si è perduta? E se poi la trova, vi assicuro che sarà più contento per questa pecora, che non per le altre novantanove che non si erano perdute. Allo stesso modo, il Padre vostro che è in cielo vuole che nessuna di queste persone semplici vada perduta.
Come si corregge un fratello che sbaglia
«Se un tuo fratello ti fa del male, va' a trovarlo e mostragli il suo errore, ma senza farlo sentire ad altri. Se ti ascolta, avrai ricuperato tuo fratello. «Se invece non vuole ascoltarti, fatti accompagnare da una o due persone, perché sia fatto come dice la Bibbia: Ogni questione sia risolta mediante due o tre testimoni. «Se non vuole ascoltare nemmeno loro, va' a riferire il fatto alla comunità dei credenti. Se poi non ascolterà neppure la comunità, consideralo come un pagano o un estraneo.
Valore della preghiera comunitaria
«Vi assicuro che tutto quel che voi avrete proibito sulla terra sarà proibito anche in cielo; e tutto quel che voi permetterete sulla terra sarà permesso anche in cielo. E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d'accordo su quel che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà. Perché, se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro».
Il perdono. Parabola del servo crudele
Allora Pietro si avvicinò a Gesù e gli domandò: Signore, quante volte dovrò perdonare a un mio fratello che mi fa del male? Fino a sette volte? Rispose Gesù: No, non dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette! «Perché il regno di Dio è così. «Un re decise di controllare i servi che avevano amministrato i suoi beni. Stava facendo i suoi conti, quando gli portarono un servitore che doveva pagargli un'enorme somma di denaro. «Ma costui non poteva pagare, e per questo il re ordinò di venderlo come schiavo e di vendere anche sua moglie, i suoi figli e ciò che possedeva, per fargli pagare il debito. «Allora il servitore si inginocchiò davanti al re e si mise a pregarlo: "Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto!". «Il re ebbe pietà di lui: cancellò il suo debito e lo lasciò andare.
«Il servitore uscì e per la via incontrò un suo compagno che doveva pagargli una piccola somma di denaro. Lo prese per il collo e lo stringeva fino a soffocarlo mentre diceva: Paga quel che mi devi! «L'altro cadde ai suoi piedi e si mise a supplicarlo: Abbi pietà con me e ti pagherò. «Ma costui non volle saperne, anzi lo fece mettere in prigione fino a quando non avesse pagato tutto il debito. «Gli altri servitori videro queste cose e rimasero molto dispiaciuti. Andarono dal re e gli raccontarono tutto quel che era accaduto. Allora il re chiamò di nuovo quel servitore e gli disse: "Servo crudele! Io ti ho perdonato quel debito enorme perché tu mi hai supplicato. Dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te". «Poi, pieno di collera, lo fece mettere in prigione fino a quando non avesse pagato tutto il debito». E Gesù aggiunse: «Così il Padre mio che è in cielo farà con ciascuno di voi, se non perdonerete generosamente al vostro fratello».
Matrimonio e divorzio
Quando Gesù ebbe finito di parlare lasciò la Galilea e andò verso i confini della Giudea, al di là del fiume Giordano. Grandi folle lo seguivano ed egli guariva i malati. Si avvicinarono a lui alcuni che erano del gruppo dei farisei. Essi volevano metterlo in difficoltà, perciò gli domandarono: Un uomo può divorziare dalla propria moglie per un motivo qualsiasi? Gesù rispose: Non avete letto ciò che dice la Bibbia? Dice che Dio fin dal principio maschio e femmina li creò. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due saranno una cosa sola. Così essi non sono più due ma un unico essere. Perciò l'uomo non separi ciò che Dio ha unito. I farisei gli domandarono: Perché dunque Mosè ha comandato di mandar via la moglie dopo averle dato una dichiarazione scritta di divorzio? Gesù rispose: Mosè vi ha permesso di mandar via le vostre donne perché voi avete il cuore duro; ma al principio non era così. Ora io vi dico: se uno manda via la propria donna salvo il caso di una relazione illegale e poi ne sposa un'altra, costui commette adulterio.
Matrimonio e celibato
Allora i suoi discepoli gli dissero: Se questa è la condizione dell'uomo che si sposa, è meglio non sposarsi. Gesù rispose: Non tutti capiscono questo insegnamento; lo accolgono soltanto quelli ai quali Dio dà la capacità di farlo. Vi sono diversi motivi per cui certe persone non si sposano: per alcuni vi è un'impossibilità fisica, fin dalla nascita; altri sono incapaci di sposarsi perché gli uomini li hanno fatti diventare così; altri poi non si sposano per servire meglio il regno di Dio. Chi può capire, cerchi di capire.
Gesù benedice i bambini
Alcune persone portarono i propri bambini a Gesù e gli domandavano di posare le sue mani su di loro e di pregare per loro. Ma i discepoli li sgridavano. Gesù invece disse: «Lasciate quei bambini, non impedite che vengano a me, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro». E posò le mani sui bambini. Poi se ne andò da quel luogo.
Gesù incontra un giovane ricco
Un tale si avvicinò a Gesù e gli domandò: Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna? Ma Gesù gli disse: Perché mi fai una domanda su ciò che è buono? Dio solo è buono. Ma se vuoi entrare nella vita eterna ubbidisci ai comandamenti. Quello chiese ancora: Quali comandamenti? Gesù rispose: Non uccidere; Non commettere adulterio; Non rubare; Non dire il falso contro nessuno; Rispetta tuo padre e tua madre; Ama il prossimo tuo come te stesso. Quel giovane disse: Io ho sempre ubbidito a tutti questi comandamenti: che cosa mi manca ancora? E Gesù gli rispose: Per essere perfetto, vai a vendere tutto quello che hai, e i soldi che ricavi dalli ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi, vieni e seguimi. Ma dopo aver ascoltato queste parole, il giovane se ne andò via con la faccia triste, perché era molto ricco.
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi assicuro che difficilmente un ricco entrerà nel regno di Dio. Anzi, vi assicuro che se è difficile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, è ancor più difficile che un ricco possa entrare nel regno di Dio». I discepoli rimasero molto meravigliati di quel che avevano sentito e dissero: Ma allora chi potrà mai salvarsi? Gesù li guardò e rispose: Per gli uomini è una cosa impossibile, ma per Dio tutto è possibile. Allora parlò Pietro e disse: E noi? Noi abbiamo abbandonato tutto per venire con te. Che cosa dobbiamo aspettarci? Gesù rispose: Io vi assicuro che nel nuovo mondo, quando il Figlio dell'uomo sarà sul suo trono glorioso, voi che mi avete seguito starete su dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele. E tutti quelli che, per causa mia, hanno abbandonato fratelli e sorelle, padre e madre, case o campi... riceveranno cento volte di più e avranno in eredità la vita eterna. Molti che ora sono i primi saranno gli ultimi; e molti che ora sono gli ultimi saranno i primi.
Parabola degli operai nella vigna
«Così infatti è il regno di Dio. «Un tale aveva una grande vigna e una mattina, molto presto, uscì in piazza per prendere a giornata uomini da mandare a lavorare nella sua vigna. Fissò con loro la paga normale: una moneta d'argento al giorno e li mandò al lavoro. «Verso le nove del mattino tornò in piazza e vide che c'erano altri uomini disoccupati. Gli disse: Andate anche voi nella mia vigna; vi pagherò quel che è giusto. E quelli andarono. «Anche verso mezzogiorno e poi verso le tre del pomeriggio fece la stessa cosa. Verso le cinque di sera usci ancora una volta e trovò altri uomini. Disse: Perché state qui tutto il giorno senza far niente? «E quelli risposero: Perché nessuno ci ha preso a giornata. «Allora disse: Andate anche voi nella mia vigna. «Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama gli uomini e dà loro la paga, cominciando da quelli che son venuti per ultimi". «Il fattore chiamò dunque quelli che eran venuti alle cinque di sera e diede una moneta d'argento a ciascuno. Gli uomini che avevano cominciato per primi credevano di prendere di più. Invece, anche a loro fu data una moneta d'argento ciascuno. «Allora cominciarono a brontolare contro il padrone. Dicevano: Questi sono venuti per ultimi, hanno lavorato soltanto un'ora, e tu li hai pagati come noi che abbiamo faticato tutto il giorno sotto il sole. «Rispondendo a uno di loro, il padrone disse: Amico, io non ti ho imbrogliato: l'accordo era che ti avrei pagato una moneta d'argento, o no? Allora prendi la tua paga e sta' zitto. Io voglio dare a questo, che è venuto per ultimo, quel che ho dato a te. Non posso fare quel che voglio con i miei soldi? O forse sei invidioso perché io sono generoso con loro?». Poi Gesù disse: «Così, quelli che sono gli ultimi saranno i primi, e quelli che sono i primi saranno gli ultimi».
Per la terza volta Gesù annunzia la sua morte
Gesù stava camminando verso Gerusalemme. Lungo la via egli prese da parte i dodici discepoli e disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo verso Gerusalemme. Là il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e dei maestri della legge. Essi lo condanneranno a morte e poi lo consegneranno ai pagani. I pagani gli rideranno in faccia, lo prenderanno a frustate e lo inchioderanno su una croce. Ma il terzo giorno egli risusciterà».
Una madre chiede i primi posti per i figli
Allora la moglie di Zebedeo insieme con i suoi due figli si avvicinò a Gesù e si gettò ai suoi piedi per chiedergli qualcosa. Gesù le disse: Che cosa vuoi? E la donna: Promettimi che questi miei figli saranno uno alla tua destra e uno alla tua sinistra quando tu sarai nel tuo regno. Gesù rispose: Voi non sapete quel che chiedete! Siete pronti a bere quel calice di dolore che io sto per bere? I due fratelli risposero: Siamo pronti! E Gesù: Sì, certamente anche voi berrete il mio calice. Ma non posso decidere io chi sarà seduto alla mia destra e alla mia sinistra. Quei posti sono per quelli ai quali il Padre mio li ha preparati. Gli altri dieci discepoli avevano sentito tutto e si arrabbiarono contro i due fratelli. Ma Gesù li chiamò attorno a sé e disse: «Come voi sapete, i capi dei popoli comandano come duri padroni; le persone potenti fanno sentire con la forza il peso della loro autorità. Ma tra voi non deve essere così! Anzi, se uno tra voi vuole essere grande, si faccia servitore degli altri. Se uno vuole essere il primo, si faccia servo degli altri. «Perché anche il Figlio dell'uomo è venuto non per farsi servire, ma per servire e per dare la sua vita come riscatto per la liberazione degli uomini».
Gesù guarisce due ciechi
Mentre uscivano dalla città di Gerico una grande folla seguiva Gesù. Sul bordo della strada stavano seduti due ciechi. Quando sentirono che passava Gesù si misero a gridare: «Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». La gente li sgridava per farli tacere, ma quelli gridavano ancora più forte. «Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Gesù si fermò, li fece chiamare e disse: Che cosa volete che io faccia per voi? Quelli risposero: Signore, fa' che i nostri occhi possano vedere! Gesù ebbe compassione di loro: toccò i loro occhi e subito i ciechi ricuperarono la vista e seguirono Gesù.
Gesù entra in Gerusalemme: entusiasmo della folla
Gesù e i discepoli stavano avvicinandosi a Gerusalemme. Quando arrivarono al villaggio di Bètfage, vicino al monte degli Ulivi, Gesù mandò avanti due discepoli. Disse loro: «Andate nel villaggio che è qui di fronte a voi, e subito troverete un'asina e il suo puledro, legati. Slegateli e portateli a me. E se qualcuno vi domanda qualcosa, dite così: È il Signore che ne ha bisogno, ma poi li rimanda indietro subito». E così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta: Dite a Gerusalemme: guarda, il tuo re viene a te. Egli è umile, e viene seduto su un asino un asinello, puledro d'asina. I due discepoli partirono e fecero come Gesù aveva comandato. Portarono l'asina e il puledro, gli misero addosso i mantelli e Gesù vi montò sopra. La folla era grandissima. Alcuni stendevano sulla strada i loro mantelli, altri invece stendevano ramoscelli tagliati dagli alberi e facevano come un tappeto. La gente che camminava davanti a Gesù e quella che veniva dietro gridava: «Osanna! Gloria al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Gloria a Dio nell'alto dei cieli!». Quando Gesù entrò in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione. Dicevano: «Ma chi è costui?». La folla rispondeva: «È il profeta!». «È Gesù, quello che viene da Nazaret di Galilea».
Gesù scaccia i mercanti dal tempio
Poi Gesù entrò nel cortile del tempio. Cacciò via tutti quelli che stavano là a vendere e a comprare, buttò all'aria i tavoli di quelli che cambiavano i soldi e rovesciò le sedie dei venditori di colombe. E disse loro: «Nella Bibbia Dio dice: La mia casa sarà casa di preghiera. «Voi invece ne avete fatto un covo di briganti». Nel tempio si avvicinarono a Gesù alcuni ciechi e Zoppi, ed egli li guarì. I capi dei sacerdoti e i maestri della legge videro le cose straordinarie che aveva fatto, sentirono i bambini che gridavano: «Gloria al Figlio di Davide!» e si arrabbiarono. Dissero a Gesù: Ma non senti che cosa dicono? Gesù rispose: Sì, sento. Ma voi non avete mai letto nella Bibbia queste parole: Dalla bocca dei fanciulli e dei bambini ti sei procurata una lode? Poi li lasciò e se ne andò via; uscì dalla città e passò la notte a Betania.
Gesù e l'albero senza frutti. Fede e preghiera
Il mattino dopo Gesù tornò a Gerusalemme. Lungo la via ebbe fame e poiché aveva visto una pianta di fichi, si avvicinò per cogliere i frutti; ma non trovò niente, soltanto foglie. Allora disse all'albero: «Mai più in eterno nascano frutti da te!». E l'albero immediatamente diventò secco. I discepoli rimasero pieni di stupore. Perciò domandarono: Perché l'albero di fico è seccato immediatamente? Gesù rispose: Io vi assicuro che se avete fede e non dubitate, anche voi potrete fare ciò che è capitato a questo albero. Anzi, potrete anche dire a questa montagna: Sollevati e buttati nel mare! e avverrà così. Tutto quel che chiederete nella vostra preghiera, se avrete fede, lo riceverete.
Discussione sull'autorità di Gesù
Gesù venne di nuovo nel tempio. Mentre se ne stava là a insegnare, i capi dei sacerdoti e le altre autorità del popolo si avvicinarono a lui e gli domandarono: Che diritto hai di fare quel che fai? Chi ti ha dato l'autorità di agire così? Gesù rispose loro: Voglio farvi anch'io una domanda, una sola; se mi rispondete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. Dunque, Giovanni, chi lo ha mandato a battezzare? Dio o gli uomini? Essi cominciarono a discutere tra loro: «Se diciamo che Giovanni è stato mandato da Dio, ci chiederà: "Perché allora non avete creduto in lui?". Se invece diciamo che è stato mandato dagli uomini, c'è da aver paura della folla, perché tutti considerano Giovanni come un profeta». Perciò risposero: Non lo sappiamo. Allora Gesù dichiarò: Ebbene, in questo caso neanch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
Parabola dei due figli
Poi Gesù disse loro: «Vorrei conoscere il vostro parere. C'era un uomo che aveva due figli. Chiamò il primo e gli disse: Figlio mio, oggi va' a lavorare nella vigna. Ma quello rispose: "No, non ne ho voglia"; ma poi cambiò idea e ci andò. Chiamò anche il secondo figlio e gli disse la stessa cosa. Quello rispose: "Sì, padre", ma poi non ci andò. Ora, ditemi il vostro parere: chi dei due ha fatto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». Allora Gesù disse: «Ebbene, vi assicuro che ladri e prostitute vi passano avanti ed entrano nel regno di Dio. Perché Giovanni il Battista è venuto ad indicarvi la strada giusta, ma voi non gli avete creduto; i ladri e le prostitute, invece, gli hanno creduto. E anche dopo aver visto queste cose, voi non avete cambiato idea: avete continuato a non credergli».
Parabola della vigna e dei contadini omicidi
«Ascoltate un'altra parabola: C'era un proprietario che piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio dell'uva e costruì una torretta di guardia; poi affittò la vigna ad alcuni contadini e andò lontano. «Quando fu vicino il tempo della vendemmia, mandò dai contadini i suoi servi per ritirare il suo raccolto. Ma quei contadini presero i suoi servi e, uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo colpirono con le pietre. Il padrone mandò di nuovo altri servi più numerosi dei primi, ma quei contadini li trattarono allo stesso modo. «Alla fine mandò suo figlio, pensando: Avranno rispetto di mio figlio. «Ma i contadini, vedendo il figlio, dissero tra loro: "Ecco, costui sarà un giorno il padrone della vigna. Coraggio, uccidiamolo e l'eredità l'avremo noi!". Così lo presero, lo gettarono fuori della vigna e lo uccisero».
A questo punto Gesù domandò: Quando verrà il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini? Risposero i presenti: Ucciderà senza pietà quegli uomini malvagi e darà in affitto la vigna ad altri contadini che, alla stagione giusta, gli consegneranno i frutti. Disse Gesù: Non avete mai letto quel che dice la Bibbia? La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata la pietra più importante. Questo è opera del Signore ed è una meraviglia per i nostri occhi. Per questo vi assicuro che il regno di Dio sarà tolto a voi e sarà dato a gente che farà crescere i suoi frutti.- I capi dei sacerdoti e i farisei che ascoltavano queste parabole capivano che Gesù le raccontava per loro. Cercavano quindi un modo per arrestarlo, ma avevano paura della folla perché tutti lo consideravano un profeta.
Parabola del banchetto di nozze
Gesù ricominciò a parlare servendosi di parabole. Disse a quelli che lo ascoltavano: «Il regno di Dio è così. Un re preparò un grande banchetto per le nozze di suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati, ma quelli non volevano venire. Allora mandò altri servi con quest'ordine: Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo, i miei tori e gli animali ingrassati sono stati ammazzati e tutto è pronto. Venite alla festa! Ma gli invitati non si lasciarono convincere e andarono a curare i loro affari: alcuni nei campi, altri ai loro commerci. Altri, ancora, presero i servi del re, li maltrattarono e li uccisero. «Allora il re si sdegnò: mandò il suo esercito, fece morire quegli assassini e incendiò la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto è pronto ma gli invitati non erano degni di venire. Perciò, andate per le strade e invitate al banchetto tutti quelli che trovate. «I servi uscirono nelle strade e radunarono tutti quelli che trovarono, buoni e cattivi: così la sala del banchetto fu piena. Quando il re andò nella sala per vedere gli invitati, vide un tale che non era vestito con l'abito di nozze. Gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza avere l'abito di nozze?". Quello non rispose nulla. Allora il re ordinò ai servitori: "Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori, nelle tenebre. Là piangerà come un disperato"». Poi Gesù aggiunse: «Perché molti sono chiamati al regno di Dio, ma pochi vi sono ammessi».
Le tasse da pagare all'imperatore romano
I farisei fecero una riunione per trovare il modo di mettere in difficoltà Gesù con qualche domanda. Poi gli mandarono alcuni dei loro discepoli, insieme con altri del partito di Erode. Gli chiesero: Maestro, sappiamo che tu sei sempre sincero, insegni veramente la volontà di Dio e non ti preoccupi di quello che pensa la gente perché non guardi in faccia a nessuno. Perciò veniamo a chiedere il tuo parere: la nostra legge permette o non permette di pagare le tasse all'imperatore romano? Ma Gesù sapeva che avevano intenzioni cattive e disse: Ipocriti! Perché cercate di imbrogliarmi? Fatemi vedere una moneta di quelle che servono a pagare le tasse. Gli portarono una moneta d'argento, e Gesù domandò: Questo volto e questo nome scritto di chi sono? Gli risposero: Dell'imperatore. Allora Gesù disse: Dunque, date all'imperatore quel che è dell'imperatore, ma quello che è di Dio datelo a Dio! A queste parole rimasero pieni di stupore; lo lasciarono stare e se ne andarono via.
Discussione a proposito della risurrezione
In quel giorno si avvicinarono a Gesù alcuni del gruppo dei sadducei: secondo loro, nessuno può risorgere dopo la morte. Gli domandarono: Maestro, Mosè ha stabilito questa legge: Se uno muore senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. Ebbene, tra noi una volta c'erano sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì senza figli e lasciò la moglie a suo fratello. La stessa cosa capitò al secondo, al terzo e così via fino al settimo. Infine, dopo tutti i fratelli, morì anche la donna. Ora, nel giorno della risurrezione dei morti, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l'hanno sposata.
Gesù rispose: Voi sbagliate. Non conoscete la Bibbia e non sapete che cosa sia la potenza di Dio. Dopo la risurrezione, gli uomini e le donne non si sposeranno più, ma saranno come gli angeli del cielo. A proposito di risurrezione dei morti, non avete mai letto nella Bibbia ciò che Dio ha detto per voi? C'è scritto: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Perciò è il Dio dei vivi, non dei morti! E la gente che ascoltava era molto meravigliata per questo suo insegnamento.
Il comandamento più importante
Quando i farisei vennero a sapere che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei si radunarono attorno a lui. Poi uno di loro, che era maestro della legge, volle fargli una domanda per metterlo alla prova. Gli domandò: Maestro, qual è il più grande comandamento della legge? Gesù gli rispose: Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il comandamento più grande e più importante. Il secondo è ugualmente importante: Ama il tuo prossimo come te stesso. Tutta la legge di Mosè e tutto l'insegnamento dei profeti dipendono da questi due comandamenti.
Il Messia e il re Davide
Una volta molti farisei si erano riuniti e Gesù fece loro questa domanda: Ditemi il vostro parere sul Messia. Di chi sarà discendente? Quelli risposero: -Sarà un discendente del re Davide. E Gesù continuò: In questo caso come si spiega che Davide stesso, guidato dallo Spirito di Dio, dice in un salmo che il Messia è il suo Signore? Egli ha scritto: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io metterò i tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi. Dunque, se Davide lo chiama Signore, può il Messia essere un discendente di Davide? Nessuno era capace di rispondere, di dire anche solo una parola. E a partire da quel giorno nessuno aveva più il coraggio di fare domande a Gesù.
Gesù rimprovera i farisei e i maestri della legge
Gesù cominciò a parlare alla folla e ai suoi discepoli. Diceva: «I maestri della legge e i farisei hanno l'incarico di spiegare la legge di Mosè. Fate quel che dicono, ubbidite ai loro insegnamenti, ma non imitate il loro modo di agire: perché essi insegnano, ma poi non mettono in pratica quel che insegnano. Preparano pesi impossibili da portare e poi li mettono sulle spalle degli altri: ma da parte loro non vogliono muoverli neppure con un dito. «Tutto quel che fanno è per farsi vedere dalla gente. Sulla fronte portano le parole della legge in astucci più grandi del solito; le frange dei loro mantelli sono più lunghe di quelle degli altri. Desiderano avere i posti d'onore nelle sinagoghe, i primi posti nei banchetti, essere salutati in piazza e essere chiamati "maestro".
«Voi però non dovete fare così. Non fatevi chiamare "maestro", perché voi siete tutti fratelli e uno solo è il vostro Maestro. «E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è in cielo. E non fatevi chiamare "capo", perché uno solo è il vostro Capo, il Messia. «In mezzo a voi, il più grande deve essere il servitore degli altri. Chi vorrà farsi grande, Dio lo abbasserà; chi resterà umile, Dio lo innalzerà.
Gesù accusa i farisei e i maestri della legge
«Guai a voi ipocriti, maestri della legge e farisei! Voi chiudete agli uomini la porta del regno di Dio: non entrate voi e non lasciate entrare quelli che vorrebbero entrare. «Guai a voi, ipocriti, maestri della legge e farisei! Voi fate lunghi viaggi per terra e per mare, pur di riuscire a convertire anche solo un uomo: ma poi, quando l'avete conquistato, lo fate diventare degno dell'inferno, peggio di voi. «Guai a voi, guide cieche! Voi dite: se uno giura per il tempio, il giuramento non vale niente; se invece giura per il tesoro del tempio, allora è obbligato. Ignoranti e ciechi! Che cosa è più importante: il tesoro o il tempio che rende sacro il tesoro? «Voi dite anche: se uno giura per l'altare, il giuramento non vale niente; se invece giura per l'offerta che si trova sopra l'altare, allora è obbligato. Ciechi! Che cosa è più importante: l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? Chi giura per l'altare, giura anche per tutto ciò che vi sta sopra. Chi giura per il tempio, giura anche per Dio che vi abita. Chi giura per il cielo, giura anche per l'autorità di Dio che è in cielo.
«Guai a voi, ipocriti, maestri della legge e farisei! Voi date in offerta al tempio la decima parte anche di piante aromatiche come la menta, l'aneto e il cumino; ma poi trascurate i punti più importanti della legge di Dio: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste sono le cose da fare, anche senza trascurare le altre. Siete guide cieche! Voi filtrate le bevande per non mangiare un moscerino e poi ingoiate un cammello. «Guai a voi, ipocriti, maestri della legge e farisei! Vi preoccupate di pulire la parte esterna dei vostri piatti e dei vostri bicchieri, ma intanto li riempite dei vostri furti e dei vostri vizi. Fariseo cieco! Purifica prima quel che c'è dentro il bicchiere, e poi anche l'esterno sarà puro. «Guai a voi, ipocriti, maestri della legge e farisei! Voi siete come tombe imbiancate all'esterno sembrano bellissime, ma dentro sono piene di ossa di morti e di marciume. Anche voi, esternamente, sembrate buoni agli occhi della gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di male. «Guai a voi, ipocriti, maestri della legge e farisei! Voi costruite belle tombe per i profeti, decorate i sepolcri degli uomini giusti. Voi dite: "Se noi fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non avremmo fatto come loro, che hanno ucciso i profeti".
Intanto voi dichiarate, contro voi stessi, di essere discendenti di quelli che uccisero i profeti. Continuate! State portando a termine quel che i vostri padri hanno cominciato! «Serpenti, razza di vipere! Come potrete evitare i castighi dell'inferno? Perciò, ascoltate: io manderò in mezzo a voi profeti, uomini sapienti e veri maestri della legge di Dio. E voi, alcuni li ucciderete, altri li metterete in croce, altri li frusterete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete in tutte le città. Così ricadrà su di voi il sangue di tutti i delitti compiuti contro persone innocenti dall'uccisione di Abele il giusto fino all'uccisione di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi avete assassinato tra il santuario e l'altare. E vi assicuro che tutto ciò avverrà durante questa generazione.
Lamento di Gesù su Gerusalemme
«Gerusalemme! Gerusalemme! Tu che metti a morte i profeti e uccidi a colpi di pietra quelli che Dio ti manda! Quante volte ho voluto riunire i tuoi abitanti attorno a me, come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto. Ebbene la vostra casa sarà abbandonata. Perché io vi dico che da questo momento non mi vedrete più fino al giorno in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore».
Gesù annunzia che il tempio sarà distrutto
Gesù era uscito dal tempio e andava via. Si avvicinarono a lui i suoi discepoli e gli fecero osservare le costruzioni del tempio. Ma Gesù disse loro: «Vedete tutto questo? Vi assicuro che non rimarrà una sola pietra sull'altra. Tutto sarà distrutto».
Gesù annunzia dolori e persecuzioni
Quando giunsero al monte degli Ulivi, Gesù si sedette e i suoi discepoli si avvicinarono a lui in disparte e gli chiesero: «Puoi dirci quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno del tuo ritorno alla fine di questo mondo?». Gesù rispose: «Fate attenzione e non lasciatevi ingannare da nessuno! Perché molti verranno e cercheranno di ingannare molta gente. Si presenteranno con il mio nome e diranno: "Sono io il Messia!". Quando sentirete parlare di guerre, vicine o lontane, non abbiate paura: bisogna che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. I popoli combatteranno l'uno contro l'altro, un regno contro un altro regno. Ci saranno carestie e terremoti in molte regioni.
Ma tutto questo sarà come quando cominciano i dolori del parto. «Voi sarete arrestati, torturati e uccisi. Sarete odiati da tutti per causa mia, Allora molti abbandoneranno la fede, si odieranno e si tradiranno l'un l'altro. Verranno molti falsi profeti e inganneranno molta gente. Il male sarà tanto diffuso che l'amore di molti si raffredderà. Ma Dio salverà chi resisterà sino alla fine. «Intanto il messaggio del regno di Dio sarà annunziato in tutto il mondo; tutti i popoli dovranno sentirlo. E allora verrà la fine.
Gesù annunzia grandi tribolazioni
«Un giorno vedrete nel luogo santo colui che commette l'orribile sacrilegio. Il profeta Daniele ne ha parlato. Chi legge, cerchi di capire. «Allora, quelli che saranno nella regione della Giudea fuggano sui monti; chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere quel che ha in casa; chi si troverà nei campi non torni indietro a prendere il mantello. «Saranno giorni tristi per le donne incinte e per quelle che allattano! Pregate di non dover fuggire d'inverno o in giorno di sabato. Perché in quei giorni ci sarà una grande tribolazione, la più grande che ci sia mai stata fino ad oggi, e non ce ne sarà più una uguale. E se Dio non accorciasse il numero di quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma Dio li accorcerà, a causa di quegli uomini che si è scelto. «Allora, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Messia è qui!" oppure: "È là", voi non fidatevi. Perché verranno falsi profeti e falsi messia, i quali faranno segni miracolosi per cercare di ingannare, se fosse possibile, anche quelli che Dio si è scelto. Io vi ho avvisati.
Gesù annunzia il ritorno del Figlio dell'uomo
«Perciò, se vi diranno: "Il Messia è nel deserto", voi non andateci. Se vi diranno: "Il Messia è nascosto qui", voi non fidatevi. Perché, come il lampo improvvisamente guizza da una parte all'altra del cielo, così verrà il Figlio dell'uomo. Dove sarà il cadavere, là si raduneranno gli avvoltoi. E subito dopo le tribolazioni di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo, e le forze del cielo saranno sconvolte. «Allora si vedrà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; allora tutti i popoli della terra piangeranno, e gli uomini vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e splendore. «Al suono della grande tromba egli manderà i suoi angeli in ogni direzione. Da un confine all'altro del cielo essi raduneranno tutti gli uomini che si è scelti.
Parabola del fico
«Dall'albero del fico, imparate questa parabola: quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, voi capite che l'estate è vicina. Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. «Io vi assicuro che non passerà questa generazione prima che queste cose siano accadute. «Il cielo e la terra passeranno, ma non le mie parole.
Gesù invita ad essere vigilanti
«Ma nessuno sa quando verranno quel giorno e quell'ora; non lo sanno gli angeli e neppure il Figlio: solo Dio Padre lo sa. «Come è accaduto ai tempi di Noè, così accadrà anche quando verrà il Figlio dell'uomo. A quei tempi, prima del diluvio, la gente continuò a mangiare, a bere e a sposarsi fino al giorno nel quale Noè entrò nell'arca. Nessuno si rese conto di nulla, fino al momento in cui venne il diluvio e li portò via tutti. «Così accadrà anche quando verrà il Figlio dell'uomo. Allora, se due uomini saranno in un campo, uno sarà portato via e uno sarà lasciato lì. Se due donne macineranno grano al mulino, una sarà presa e una sarà lasciata lì. State dunque svegli, perché non sapete quando tornerà il vostro Signore. «Cercate di capire: se il capofamiglia sapesse a che ora della notte viene il ladro starebbe sveglio e non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà quando voi non ve lo aspettate.
Parabola del servo fedele e infedele
«Chi è dunque il servo fedele e saggio? Quello che il padrone ha messo a capo degli altri servi per distribuire loro il cibo al momento giusto. Se il padrone, quando ritorna, lo trova occupato a fare così, beato quel servo! Vi assicuro che il padrone gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. «Se invece quel servo cattivo pensa che il padrone torna tardi e comincia a trattar male i suoi compagni e per di più si metterà a far baldoria con gli ubriaconi, allora il padrone tornerà, in un momento che lui non sa, quando meno se l'aspetta, lo separerà dagli altri e lo metterà tra i malvagi. E là piangerà come un disperato.
Parabola delle dieci ragazze
«Così sarà il regno di Dio. «C'erano dieci ragazze che avevano preso le loro lampade a olio ed erano andate incontro allo sposo. Cinque erano sciocche e cinque erano sagge. Le cinque sciocche presero le lampade ma non portarono una riserva di olio; le altre cinque, invece, portarono anche un vasetto di olio. Poi, siccome lo sposo faceva tardi, tutte furono prese dal sonno e si addormentarono. «A mezzanotte si sente un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". Subito le dieci ragazze si svegliarono e si misero a preparare le lampade. Le cinque sciocche dissero alle sagge: Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. «Ma le altre cinque risposero: No, perché non basterebbe più né a voi né a noi. Piuttosto, andate a comprarvelo al negozio. «Le cinque sciocche andarono a comprare l'olio, ma proprio mentre erano lontane arrivò lo sposo: quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala del banchetto e la porta fu chiusa a chiave. «Più tardi arrivarono anche le altre cinque e si misero a gridare: Signore, signore, aprici! «Ma egli rispose: Non so proprio chi siete. «State svegli, dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Parabola delle monete d'oro
«Così sarà il regno di Dio «Un uomo doveva fare un lungo viaggio: chiamò dunque i suoi servi e affidò loro i suoi soldi. A uno consegnò cinquecento monete d'oro, a un altro duecento e a un altro cento: a ciascuno secondo le sue capacità. Poi partì. Il servo che aveva ricevuto cinquecento monete andò subito a investire i soldi in un affare, e alla fine guadagnò altre cinquecento monete. Quello che ne aveva ricevute duecento fece lo stesso, e alla fine ne guadagnò altre duecento. Quello invece che ne aveva ricevute soltanto cento scavò una buca in terra e vi nascose i soldi del suo padrone. «Dopo molto tempo il padrone tornò a casa e cominciò a fare i conti con i suoi servi. «Venne il primo, quello che aveva ricevuto cinquecento monete d'oro, portò anche le altre cinquecento e disse: Signore, tu mi avevi consegnato cinquecento monete. Guarda: ne ho guadagnate altre cinquecento. «E il padrone gli disse: Bene, sei un servo bravo e fedele! Sei stato fedele in cose da poco, ti affiderò cose più importanti. Vieni a partecipare alla gioia del tuo signore.
«Poi venne quello che aveva ricevuto duecento monete e disse: Signore, tu mi avevi consegnato duecento monete d'oro. Guarda: ne ho guadagnate altre duecento. «E il padrone gli disse: Bene, sei un servo bravo e fedele! Sei stato fedele in cose da poco, ti affiderò cose più importanti. Vieni a partecipare alla gioia del tuo signore! «Infine venne quel servo che aveva ricevuto solamente cento monete d'oro e disse: Signore, io sapevo che sei un uomo duro, che raccoglie anche dove non hai seminato e che fai vendemmia anche dove non hai coltivato. Ho avuto paura, e allora sono andato a nascondere i tuoi soldi sotto terra. Ecco, te li restituisco.
«Ma il padrone gli rispose: Servo cattivo e fannullone! Dunque sapevi che io raccolgo dove non ho seminato e faccio vendemmia dove non ho coltivato. Perciò dovevi almeno mettere in banca i miei soldi e io, al ritorno, li avrei avuti indietro con l'interesse. «Via, toglietegli le cento monete e datele a quello che ne ha mille. Perché, come dice il proverbio, chi ha molto riceverà ancora di più e sarà nell'abbondanza; chi ha poco, gli porteranno via anche quel poco che ha. E questo servo inutile gettatelo fuori, nelle tenebre: là piangerà come un disperato.
Il giorno del giudizio
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nel suo splendore, insieme con gli angeli, si siederà sul suo trono glorioso. Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle capre: metterà i giusti da una parte e i malvagi dall'altra. «Allora il re dirà ai giusti: Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché, io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi. «E i giusti diranno: Signore, ma quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo incontrato forestiero e ti abbiamo ospitato nella nostra casa, o nudo e ti abbiamo dato i vestiti? Quando ti abbiamo visto malato o in prigione e siamo venuti a trovarti? «Il re risponderà: In verità, vi dico che tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me! «Poi dirà ai malvagi: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi simili! Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non siete venuti da me. «E anche quelli diranno: Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato? «Allora il re risponderà: In verità, vi dico che tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me. «E andranno nella punizione eterna mentre i giusti andranno nella vita eterna».
I capi degli Ebrei vogliono uccidere Gesù
Quando Gesù ebbe finito questi insegnamenti disse ai suoi discepoli: «Voi sapete che tra due giorni è la festa di Pasqua, e il Figlio dell'uomo sta per essere arrestato e poi lo inchioderanno su una croce». Allora i capi dei sacerdoti e le autorità del popolo fecero una riunione in casa di Caifa, il sommo sacerdote. Insieme, decisero di arrestare Gesù con un inganno e di ucciderlo. Ma dicevano: «Non possiamo arrestarlo in un giorno di festa, perché altrimenti c'è pericolo di una rivolta popolare».
Una donna versa profumo su Gesù
Gesù si trovava a Betania, in casa di Simone, quello che era stato lebbroso. Mentre erano a tavola, si avvicinò una donna con un vasetto di alabastro, pieno di profumo molto prezioso, e versò il profumo sulla testa di Gesù. Vedendo ciò, i discepoli scandalizzati mormoravano e dicevano: Perché tutto questo spreco? Si poteva benissimo vendere il profumo a caro prezzo e poi dare i soldi ai poveri. Gesù se ne accorse e disse ai discepoli: Perché tormentate questa donna? Ha fatto un'opera buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi; ma non sempre avrete me. Versando sulla mia testa il suo profumo, questa donna mi ha preparato per la sepoltura. Io vi assicuro che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo messaggio del vangelo, ci si ricorderà di questa donna e di quel che ha fatto.
Giuda tradisce Gesù
Allora uno dei dodici discepoli, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Che cosa mi date se io vi faccio arrestare Gesù?». Stabilirono trenta monete d'argento e gliele consegnarono. Da quel momento Giuda si mise a cercare un'occasione per fare arrestare Gesù.
I discepoli preparano la cena pasquale
Il primo giorno della festa dei Pani non lievitati, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo la cena di Pasqua? Egli rispose: Andate in città da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire che il suo momento ormai è arrivato e che viene in casa tua con i suoi discepoli a mangiare la cena di Pasqua. I discepoli fecero come aveva comandato Gesù e prepararono la cena pasquale.
Gesù indica il traditore
Quando fu sera, Gesù si mise a tavola insieme con i dodici discepoli. Mentre stavano mangiando disse: Io vi assicuro che uno di voi mi tradirà. Essi diventarono molto tristi e, a uno a uno, cominciarono a domandargli: Signore, sono forse io? Gesù rispose: Quello che ha messo con me la mano nel piatto, è lui che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo sta per morire, così come è scritto nella Bibbia. Ma guai a colui per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito. Per lui sarebbe stato meglio di non essere mai nato! Allora Giuda, il traditore, domandò: Maestro, sono forse io? Gesù gli rispose: Tu l'hai detto.
La Cena del Signore
Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, poi spezzò il pane, lo diede ai discepoli e disse: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese la coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e disse: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini, per il perdono dei peccati. Con questo sangue Dio conferma la sua alleanza. Vi assicuro che d'ora in poi non berrò più vino fino al giorno in cui berrò con voi il vino nuovo nel regno di Dio, mio Padre». Cantarono i salmi della festa, poi andarono verso il monte degli Ulivi.
Gesù sarà abbandonato da tutti
Allora Gesù disse ai discepoli: «Questa notte tutti voi perderete ogni fiducia in me. Perché nella Bibbia c'è scritto: Ucciderò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse. Ma quando sarò risuscitato vi aspetterò in Galilea». Allora Pietro cominciò a dire: Anche se tutti gli altri perderanno ogni fiducia in te, io non la perderò mai. Gesù replicò: Io invece ti assicuro che questa notte, prima che il gallo canti, tre volte tu avrai detto che non mi conosci. Ma Pietro rispose: Non dirò mai che non ti conosco, anche se dovessi morire con te! E così dissero anche tutti gli altri discepoli.
Gesù prega nel Getsemani
Intanto Gesù arrivò con i discepoli in un luogo detto Getsemani. Egli disse: «Restate qui mentre io vado là a pregare». Si fece accompagnare da Pietro e dai due figli di Zebedeo. Poi incominciò a essere triste e angosciato. Allora disse ai tre discepoli: «Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e restate svegli con me». Andò un po' avanti, si gettò con la faccia a terra e si mise a pregare. Diceva: «Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu». Poi tornò indietro verso i discepoli, ma trovò che dormivano.
Allora disse a Pietro: «Così non avete potuto vegliare con me nemmeno un'ora? State svegli e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta ma la debolezza è grande». Per la seconda volta andò a pregare e disse: «Padre mio, se proprio devo bere di questo calice di dolore, sia fatta la tua volontà». Poi ritornò dai discepoli e li trovò ancora che dormivano: non riuscivano a tenere gli occhi aperti. Per la terza volta Gesù si allontanò e andò a pregare ripetendo le stesse parole. Poi tornò verso i discepoli e disse: «Ma come, voi ancora dormite e riposate? Ecco, il momento è ormai vicino. Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani dei suoi nemici. Alzatevi, andiamo! Sta arrivando quello che mi tradisce».
Gesù è arrestato
Mentre Gesù ancora parlava con i discepoli arrivò Giuda, uno dei dodici, accompagnato da molti uomini armati di spade e di bastoni. Erano stati mandati dai capi dei sacerdoti e dalle altre autorità del popolo. Il traditore s'era messo d'accordo con loro. Aveva stabilito un segno e aveva detto: «Quello che bacerò, è lui. Prendetelo». Intanto Giuda si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Maestro!». Poi lo baciò. Ma Gesù gli disse: «Amico, si faccia quello che sei venuto a fare». Quelli che erano venuti insieme a Giuda si fecero avanti, presero Gesù e lo arrestarono. Allora uno di quelli che erano con Gesù tirò fuori una spada e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Ma Gesù gli disse: «Rimetti la spada al suo posto! Perché tutti quelli che usano la spada moriranno colpiti dalla spada. Che cosa credi? Non sai che io potrei chiedere aiuto al Padre mio e subito mi manderebbe più di dodici migliaia di angeli? Ma in questo caso non si compirebbero le parole della Bibbia. Essa dice che deve accadere così». Poi Gesù disse alla folla: «Siete venuti a prendermi con spade e bastoni, come se fossi un delinquente! Tutti i giorni stavo seduto nel tempio a insegnare, e non mi avete mai arrestato. Ebbene, tutto questo è avvenuto perché si compia quel che hanno detto i profeti nella Bibbia». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.
Gesù davanti al tribunale ebraico
Quelli che avevano arrestato Gesù lo portarono alla casa di Caifa, il sommo sacerdote, dove si erano radunati i maestri della legge e le altre autorità. Pietro lo seguiva da lontano. Poi entrò anche nel cortile della casa e si sedette in mezzo ai servi per vedere come andava a finire. Intanto i capi dei sacerdoti e gli altri del tribunale cercavano una falsa accusa contro Gesù, per poterlo condannare a morte. Ma non la trovavano, anche se si erano presentati moltissimi testimoni falsi. Infine se ne presentarono altri due che dissero: «Una volta egli ha dichiarato: "Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"».
Allora si alzò il sommo sacerdote e gli disse: Non rispondi nulla? Che cosa sono queste accuse contro di te? Ma Gesù rimaneva zitto. Poi il sommo sacerdote disse: Per il Dio vivente, ti scongiuro di dirci se tu sei il Messia, il Cristo, il Figlio di Dio. Gesù rispose: Tu l'hai detto. Ma io vi dico che d'ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo seduto accanto a Dio Onnipotente; egli verrà sulle nubi del cielo. Allora il sommo sacerdote, scandalizzato, si strappò il mantello e disse: Ha bestemmiato! Non c'è più bisogno di testimoni, ormai! adesso avete sentito le sue bestemmie. Qual è il vostro parere? Gli altri risposero: Deve essere condannato a morte. Allora alcuni gli sputarono in faccia e lo presero a pugni; altri gli davano schiaffi e gli dicevano: «Indovina, cristo! Chi ti ha picchiato?».
Pietro nega di conoscere Gesù
Pietro era seduto fuori, nel cortile, quando una serva si avvicinò a lui e gli disse: Anche tu stavi con quell'uomo della Galilea, con Gesù. Ma Pietro negò davanti a tutti dicendo: Non so nemmeno che cosa vuoi dire. Poi se ne andò verso la porta del cortile. Là, un'altra serva lo vide e disse a quelli che erano vicini: Questo era con Gesù di Nazaret. Ma Pietro negò ancora e disse: Giuro che non conosco quell'uomo. Poco dopo, alcuni dei presenti si avvicinarono a Pietro e gli dissero: Certamente tu sei uno di quelli: si capisce da come parli che sei della Galilea. Allora Pietro cominciò a giurare e a spergiurare che non era vero e diceva: Io non lo conosco nemmeno! Subito dopo un gallo cantò. In quel momento Pietro si ricordò di quel che gli aveva detto Gesù: «Prima che il gallo canti, per tre volte avrai detto che non mi conosci». Allora uscì fuori e pianse amaramente.
Gesù è condotto davanti a Pilato
Quando fu mattino, tutti i capi dei sacerdoti e le altre autorità del popolo si riunirono per decidere di far morire Gesù. Alla fine lo fecero legare e portar via, e lo consegnarono a Pilato, il governatore romano.
La morte di Giuda e le trenta monete
Quando Giuda, il traditore, vide che Gesù era stato condannato, ebbe rimorso. Prese le trenta monete d'argento e le riportò ai capi dei sacerdoti e alle altre autorità. Disse: Ho fatto male, ho tradito un innocente. Ma quelli risposero: A noi che importa? Sono affari tuoi! Allora Giuda buttò le monete nel tempio e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti raccolsero le monete e dissero: «La nostra legge non permette di mettere questi soldi nel tesoro del tempio, perché sono sporchi di sangue». Alla fine si misero d'accordo e con quei soldi comprarono il campo di un fabbricante di vasi, per destinarlo al cimitero per gli stranieri. Perciò quel campo si chiama anche oggi "Campo del Sangue". Così si avverarono le parole del profeta Geremia. Presero le trenta monete d'argento, prezzo che il popolo d'Israele aveva pagato per lui, e le usarono per comprare il campo del vasaio, così come il Signore mi aveva ordinato.
Gesù davanti a Pilato
Gesù fu portato davanti al governatore romano. Quello gli domandò: Sei tu il re dei Giudei? E Gesù rispose: Tu lo dici. Intanto i capi dei sacerdoti e le altre autorità portavano accuse contro di lui, ma egli non diceva nulla. Allora Pilato gli disse: Non senti di quante cose ti accusano? Ma Gesù non rispose neanche una parola, tanto che il governatore ne fu molto meravigliato.
Gesù è condannato a morte
Ogni anno, per la festa di Pasqua, il governatore aveva l'abitudine di lasciare libero uno dei carcerati, quello che il popolo voleva. A quel tempo era in prigione un certo Barabba, un carcerato famoso. Così, quando si fu riunita una certa folla, Pilato domandò: Chi volete che sia lasciato libero: Barabba, oppure Gesù detto Cristo? Perché sapeva bene che l'avevano portato da lui solo per odio. Mentre Pilato era seduto al tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Cerca di non decidere niente contro quest'uomo innocente, perché questa notte, in sogno, ho sofferto molto per causa sua.
Intanto i capi dei sacerdoti e le altre autorità riuscirono a convincere la folla che era meglio chiedere la liberazione di Barabba e la morte di Gesù. Il governatore domandò ancora: Chi dei due volete che lasci libero? La folla rispose: Barabba. Pilato continuò: Che farò dunque di Gesù, detto Cristo? Tutti risposero: In croce! Pilato replicò: Che cosa ha fatto di male? Ma quelli gridavano ancora più forte: In croce! in croce! Quando vide che non poteva far niente e che anzi la gente si agitava sempre di più, Pilato fece portare un po' d'acqua, si lavò le mani davanti alla folla e disse: Io non sono responsabile della morte di quest'uomo! Sono affari vostri! Tutta la gente rispose: Il sangue suo ricada su di noi e sui nostri figli! Allora Pilato lasciò libero Barabba. Fece frustare a sangue Gesù, poi lo consegnò ai soldati per farlo crocifiggere.
Gli insulti dei soldati
Allora i soldati portarono Gesù nel palazzo del governatore e chiamarono tutto il resto della truppa. Gli tolsero i suoi vestiti e gli gettarono addosso una veste rossa. Prepararono una corona di rami spinosi e gliela misero sul capo, nella mano destra gli diedero un bastone. Poi incominciarono a inginocchiarsi davanti a lui e a dire ridendo: «Salve, re dei Giudei!». Intanto gli sputavano addosso, gli prendevano il bastone e gli davano colpi sulla testa. Quando finirono di insultarlo, gli tolsero la veste rossa e lo rivestirono con i suoi abiti. Poi lo portarono via per crocifiggerlo.
Gesù è inchiodato a una croce
Mentre uscivano incontrarono un certo Simone, originario di Cirene, e lo obbligarono a portare la croce di Gesù. Quando arrivarono in un luogo detto Golgota, si fermarono e vollero dare a Gesù un po' di vino mescolato con fiele. Gesù lo assaggiò ma non volle bere. Poi lo inchiodarono alla croce e si divisero le sue vesti tirando a sorte. Dopo rimasero lì seduti a fargli la guardia. In alto, sopra la testa, avevano messo un cartello con scritto il motivo della condanna: «Questo è Gesù, il re dei Giudei». Insieme con lui avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Quelli che passavano di là, scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano e dicevano: «Volevi distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni! Se tu sei il Figlio di Dio, salva te stesso! Scendi dalla croce!».
Anche i capi dei sacerdoti, con i maestri della legge e le altre autorità ridevano e dicevano: «Lui che ha salvato tanti altri, adesso non è capace di salvare sé stesso! Lui che diceva di essere il re d'Israele, scenda ora dalla croce e noi gli crederemo! Ha sempre avuto fiducia in Dio e diceva: "Io sono il Figlio di Dio". Lo liberi Dio, adesso, se gli vuol bene!». Anche i due briganti crocifissi accanto a lui lo insultavano.
Gesù muore
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la regione, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre Gesù gridò molto forte: «Elì, Elì, lemà sabactàni», che significa «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Alcuni presenti udirono e dissero: «Chiama il profeta Elia!». Subito, uno di loro corse a prendere una spugna, la bagnò nell'aceto, la fissò in cima a una canna e la diede a Gesù per farlo bere. Ma gli altri dissero: «Aspetta! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò forte, e poi morì. Allora il grande velo appeso nel tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
La terra tremò, le rocce si spaccarono, le tombe si aprirono e molti credenti tornarono in vita. Usciti dalle tombe dopo la risurrezione di Gesù, entrarono a Gerusalemme e apparirono a molti. L'ufficiale romano e gli altri soldati che con lui facevano la guardia a Gesù si accorsero del terremoto e di tutto quel che accadeva. Pieni di spavento, essi dissero: «Quest'uomo era davvero Figlio di Dio!». Molte donne erano là e guardavano da lontano. Esse avevano seguito e aiutato Gesù fin da quando era in Galilea. Tra le altre, c'erano Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo.
Il corpo di Gesù è messo nella tomba
Ormai era già sera, quando venne Giuseppe di Arimatea. Era un uomo ricco, il quale era diventato discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. E Pilato ordinò di lasciarglielo prendere. Allora Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo mise nella sua tomba, quella che da poco si era fatto preparare per sé, scavata nella roccia. Poi fece rotolare una grossa pietra davanti alla porta della tomba e se ne andò. Intanto due delle donne, Maria Maddalena e l'altra Maria, stavano lì sedute di fronte alla tomba.
Le guardie sorvegliano la tomba di Gesù
Il giorno dopo era sabato. I capi dei sacerdoti e i farisei andarono insieme da Pilato e gli dissero: Eccellenza, ci siamo ricordati che quell'imbroglione, quand'era vivo, ha detto: «Tre giorni dopo che mi avranno ucciso, io risusciterò». Perciò ordina che le guardie sorveglino la tomba fino al terzo giorno, così i suoi discepoli non potranno venire a rubare il corpo e poi dire alla gente: «È risuscitato dai morti!». Altrimenti quest'ultimo imbroglio sarebbe peggiore del primo. Pilato rispose: Va bene: prendete le guardie e fate sorvegliare la tomba come vi pare. Essi andarono, assicurarono la chiusura della tomba sigillando la grossa pietra e poi lasciarono le guardie a custodirla.
L'annunzio della risurrezione
Il giorno dopo, all'inizio del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono ancora a vedere la tomba di Gesù. Improvvisamente vi fu un terremoto, un angelo del Signore scese dal cielo, fece rotolare la grossa pietra e si sedette sopra. Aveva un aspetto splendente come un lampo e una veste candida come la neve. Le guardie ebbero tanta paura di lui che cominciarono a tremare e rimasero come morte. L'angelo parlò e disse alle donne: «Non abbiate paura, voi. So che cercate Gesù, quello che hanno crocifisso. Non è qui, perché è risuscitato proprio come aveva detto. Venite a vedere dov'era il suo corpo.
Ora andate, presto! Andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti e vi aspetta in Galilea. Là lo vedrete. Ecco, io vi ho avvisato». Le donne partirono subito, spaventate, ma piene di gioia e andarono di corsa a portare la notizia ai discepoli. Ma all'improvviso Gesù venne loro incontro e disse: «Salve!». Allora si avvicinarono a lui, abbracciarono i suoi piedi e lo adorarono. Gesù disse: «Non abbiate paura. Andate a dire ai miei discepoli di recarsi in Galilea: là mi vedranno».
L'inganno delle autorità ebraiche
Mentre le donne erano in cammino, alcune guardie che sorvegliavano la tomba di Gesù tornarono in città e raccontarono ai capi dei sacerdoti quel che era successo. Allora i capi dei sacerdoti si riunirono insieme con le autorità del popolo e decisero di offrire molti soldi alle guardie dicendo: «Voi dovete dire che sono venuti di notte i suoi discepoli, mentre dormivate, e che l'hanno rubato. Se poi il governatore verrà a saperlo, noi lo convinceremo e faremo in modo che voi non siate puniti». Le guardie presero i soldi e seguirono quelle istruzioni. Perciò questa storia è diffusa ancor oggi tra gli Ebrei.
Gesù appare ai discepoli e li manda nel mondo
Gli undici discepoli andarono in Galilea, su quella collina che Gesù aveva indicato. Quando lo videro, lo adorarono. Alcuni, però, avevano dei dubbi. Gesù si avvicinò e disse: «A me è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Perciò andate, fate diventare miei discepoli tutti gli uomini del mondo; battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; insegnate loro ad ubbidire a tutto ciò che io vi ho comandato. E sappiate che io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo».