L'alfabeto Copto
Il copto ha alcune varietà dialettali; le più importanti sono il sahidico e l'achmimico. Nei codici di Nag Hammadi si trovano entrambe. In alcuni casi accade che il medesimo testo compaia due volte, in due varietà dialettali diverse.
Il sahidico è la varietà nella quale si trovano più testi cristiani antichi; l'achmimico era diffuso nella zona della città di Achmim nel quarto e nel quinto secolo, poi si estinse molto rapidamente. L'uso dell'achmimico nei testi di NH, quindi, ci aiuta a datarli.
I codici di Nag Hammadi sono scritti in copto, che è la lingua egizia scritta con caratteri greci soltanto un po' modificati (si veda l'alfabeto copto nel box) anziché con i geroglifici. Il copto era la lingua della cultura monastica fiorita nel quarto secolo in Egitto; tuttavia non fu in copto che quei testi erano stati originariamente scritti.
Sebbene non possediamo nessuno degli originali, ci sono indizi del fatto che furono composti in greco. Innanzitutto, presentano un'alta percentuale di prestiti dal greco, molti dei quali sono termini tecnici del lessico filosofico classico che non avevano corrispondenti nella lingua egizia. In alcuni passi, poi, gli scribi hanno optato per termini greci invece dei corrispondenti copti che avevano a disposizione.
Perché mai uno scriba che stava scrivendo in lingua copta doveva preferire un termine greco rispetto a uno copto? Ci sono buoni motivi per pensare che si comportava così perché mentre traduceva dal greco al copto aveva la percezione che un termine copto non riuscisse a trasmettere le stesse sfumature o la stessa valenza di quello greco.
Un'altra prova che i testi siano stati composti in greco emerge dal fatto che quando abbiamo due attestazioni copte del medesimo testo - come nel caso di uno dei più importanti scritti di Nag Hammadi, l'Apocrifa di Giovanni - tra le due versioni ci sono alcune differenze.
La spiegazione più semplice è che due traduttori, lavorando indipendentemente, abbiano prodotto versioni leggermente diverse del medesimo testo greco.