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Il dubbio è sempre presente. Il dubbio totale fa parte della nostra natura. Proseguire, avanzare, è un processo di dubbi, analisi, superamento del dubbio, un altro passo avanti, un altro dubbio e così via. La certezza assoluta, il non mettere in discussione le "solide basi" del credente non fa proseguire nel difficile cammino verso la Verità. L'arroccamento è il difendersi, è il mettere alte mura di cinta intorno a quelle poche credenze di base intorno a cui ci costruiamo il minimo per cui vivere. Abbattere anche queste mura vuol dire mettersi a nudo, indifesi, impauriti, senza alcun salvataggio a cui aggrapparsi.
Eppure è questo che dobbiamo fare.
Siamo quel che siamo. Il dubbio fa parte della nostra natura, il non toccare con mano cose concrete ci mette in difficoltà, siamo tutti dei Tommaso, anzi forse peggio perchè probabilmente non crederemmo nemmeno toccando.
E allora bisogna ricominciare d'accapo. Andare alla radice della nostra esistenza, rivedere il nostro passato, investigarci dal di dentro.
L'amore è Dio? La risposta sarebbe facile poichè Dio è amore universale. Ma non basta a rispondere ai nostri dubbi. Anche gli animali vogliono bene ai propri cuccioli e a volte si sacrificano per loro fino a darne la vita. E gli animali non credono in Dio.
Il rispetto delle regole, della legge, dei comandamenti è un fatto naturale, direi non propriamente divino. Anche gli animali rispettano le regole, per la sopravvivenza del branco, per la legge della conservazione della specie. E gli animali non credono in Dio.
Cosa è allora che ci differenzia da questi atteggiamenti "naturali", che fanno parte del vivere e sopravvivere? Cosa abbiamo noi di diverso, di non naturale, di non scontato, di strano, di irragionevole, di non spiegabile razionalmente?
L'amore verso l'altro, verso lo sconosciuto, verso anche il nostro nemico. Strano, innaturale: è come se la gazzella amasse il suo predatore e si lasciasse sacrificare per la sua salvezza. Questo non è né ragionevole, né naturale, né razionale, né spiegabile con alcun ragionamento umano.
Cosa è allora questa cosa che dentro di noi ci spinge verso chi ha bisogno, che ci commuove davanti al dolore, che ci porta anche non volendo a condividerne la sofferenza?
È il sigillo di Dio.
È il Suo Spirito dentro di noi. È il divino che si è fatto organo vivente dentro di noi. Così come Dio è entrato nel mondo per vivificarlo, così Gesù è entrato in noi, in tutti, per farci compartecipi, da dentro, delle sue sofferenze e alle sue gioie.
Dio esiste perché per il nostro sopravvivere questi sentimenti sarebbero "inutili" se non controproducenti, queste azioni sarebbero "irrazionali" se non dannose. Gratuito e irrazionale sono l'altra faccia di quell'amore che non può non venire che da Dio.