La Medaglia Miracolosa

Nascita del dogma dell'Immacolata Concezione

Piccoli Miracoli


#1
Uno dei casi piu celebri è quello di Caroline Nenain, bambina di 8 anni. La bambina, scolaretta elementare di place du Louvre, era l’unica a non portare con sé l’effigie. La piccola si ammalò; le suore, in un atto di fede, le donarono la medaglietta e la piccola bambina fu in grado di tornare a scuola il giorno dopo, del tutto guarita per via straordinaria dalla malattia.

#2
Il 13 giugno 1833, un soldato di Alençon dominato dall’ira e dalla blasfemia, nonchè del tutto avverso alla religione, non appena indossò la medaglia si mise a pregare e, dinanzi la morte, esclamò “quel che mi dà dolore, è d’aver amato così tardi e di non amare di piu”.

#3
Il periodo Notice del 20 agosto 1834 raccontò invece di una donna muta di Costantinopoli la quale, il 10 giugno precedente, fu guarita grazie alla medaglietta.

#4
Tra i più celebri o forse perfino il più famoso di ogni tempo, perlomeno tra i casi specificatamente correlati alla medaglietta, vi è quello di Alphonse Marie Ratisbonne, ebreo, fiero e orgoglioso polemista nonché critico della religione cattolica, estremamente irato nei confronti del credo cristiano e altrettanto avverso ad esso. L’avversione del giovane si accentuò con particolare intensità dopo la morte del padre e la conversione del fratello, che divenne presbitero cattolico. Nel gennaio del 1842, durante un viaggio verso la Terra Santa, una serie di eventi accaduti durante il tragitto lo portarono a Roma. Qui ebbe in dono, da un amico di famiglia nobile, la Medaglia Miracolosa. Accettò la sfida di portarla al collo pur senza credere; sfida che gli venne lanciata dall’amico, che gli chiese di portarla nonostante il suo credo militante nell’ateismo. Alphonse accettò con una certa riluttanza. Un giorno, Alphonse si trovava dinanzi la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte e decise di entrare: fu lì che vide la Madonna ed ebbe una conversione istantanea e perfetta, riconoscendo nell’immediato ogni singolo dogma cattolico. Nel suo diario annotò: «Il mio primo impulso fu di ridere alzando le spalle; ma mi venne l’idea che questa scena avrebbe fornito un brano delizioso alle mie impressioni di viaggio, e acconsentii a prendere la medaglia come un corpo di reato che avrei offerto alla mia fidanzata. […] Però, nel mezzo della notte fra il 19 e il 20, mi risvegliai di soprassalto: vedevo fissa dinanzi a me una grande croce nera di forma particolare e senza Cristo. Mi sforzai di scacciare quest’immagine, ma non riuscivo a evitarla e da qualsiasi lato mi giravo me la trovavo sempre davanti. Non saprei dire quanto durò questa lotta. Mi riaddormentai; al mattino, svegliatomi, non ci pensavo più». Continua, nel raccontare quando successo dentro la chiesa: «la chiesa intera scomparve, non vidi più nulla… o piuttosto, Dio mio, vidi soltanto una cosa! […] Afferrai la medaglia che avevo al petto e baciai con effusione l’immagine della Vergine risplendente di grazia… Oh, era davvero lei!» . Quella di Ratisbonne, che al momento del prodigio aveva solo una vaga idea della concezione religiosa cristiana e d’improvviso fu in possesso per intero dei dogmi e della dottrina, è classificata come una conversione istantanea e perfetta, un’irruzione del divino capace di spazzare ogni dubbio e ogni ostacolo alla fede.

#5
Padre Giovanni Salerno racconta molti casi di guarigioni straordinarie. Eccone alcuni:
Durante i miei anni da missionario ho visto molti miracoli. Parlo di miracoli straordinari, non solo di guarigioni da una forte febbre o cose simili, incluse malattie o traumi che necessitavano un intervento chirurgico. Non dimenticherò mai il caso di Justo, che cadendo da cavallo si era rotto la spina dorsale. Il guaritore lo curava con urine sedimentate, mescolate a foglie di coca. E questo, per lunghi mesi. È facile immaginarsi che infezione venne fuori! Nella spina dorsale di Justo brulicavano i vermi. Gli mancavano almeno tre chili di carne: i suoi muscoli erano scomparsi completamente, consumati dalla malattia. Si era creata come una caverna… Preferii non toccarlo in assoluto. Dissi: ‘Non posso fare nulla. Se hai fede (dissi a sua madre), Dio t’aiuterà.’ E lei mi rispose: ‘Cosa devo fare per avere fede ed ottenere questo miracolo? Non ho più nulla: il guaritore si è già portato via le mie galline ed i porcellini d’india.’ ‘Per ottenere il miracolo, le dissi, devi solo chiederlo a Dio: non occorre denaro, né animaletti, solamente pregare con fede. Recita tre Ave Maria, chiedendo alla Vergine Santissima che ti faccia il miracolo’. Dopo tre giorni, andai a visitarlo e quale fu la mia sorpresa, quando constatai che a Justo si era riformata la carne, dove prima si vedeva solo una specie di caverna! Ed era carne tenera e rosata come quella di un neonato. Restai a bocca aperta, rabbrividendo. Al quinto giorno Justo tornò al suo più che normale stato di salute’.

Teodosia aveva un braccio roso dalla uta, un tipo di lebbra che esalava un odore pestilenziale. Avevo preparato i ferri chirurgici per amputarglielo e dicevo a me stesso: ‘Cosa faccio? Amputandole il braccio la farei diventare ancora più povera.’ Allora, con l’intenzione guadagnare un po’ di tempo per decidere meglio come procedere, le dissi: ‘Vieni domani per l’amputazione del braccio.’ Nel congedarla, le dissi: ‘Perché non chiedi alla Vergine Maria che ti faccia il miracolo?’ Lei mi chiese: ‘Cosa devo fare?’. Le diedi un po’ di acqua di Lourdes, dicendole: ‘Prendila e, durante la notte, chiedi alla Vergine Maria che ti faccia questo miracolo.’ Il giorno seguente la stavo aspettando, deciso ad amputarle il braccio… All’improvviso, sentii uno schiamazzo crescente intorno al dispensario. Era Teodosia che, incontenibilmente felice, mostrava il suo braccio agli altri malati che la circondavano e diceva loro: ‘Guardate il mio braccio. Lo avete visto come fino a ieri cadeva in pezzi e appestava. Ora è sano.’ E sulla spalla portava un agnellino come regalo.

Basilio, un bambino di nove anni, soffriva di idrocele. Questa infezione si era estesa a tutto il suo corpo, così da sembrare una grande palla gonfiata. In qualsiasi parte della sua pelle, dove si appoggiava un dito, questo affondava. Gli amministrai un certo tipo di medicine, ma inutilmente: il bambino non guariva, anzi, al contrario, peggiorava sempre di più… Dissi a sua madre,dandole un po’ di acqua benedetta: ‘Chiedi questo miracolo alla Vergine Maria. Nessuna medicina può guarirlo.’ Il giorno seguente, venne sua madre e mi disse: ‘Basilio ha fame. Deve darmi qualcosa da mangiare…’. Andai nella capanna di Basilio. Non potevo credere a ciò che stavo vedendo. Tutto era tornato normale. Tornai ad esaminarlo nel dispensario con maggior attenzione e dovetti ammettere che Basilio era stato guarito.

Una volta arrivai verso sera a Coyllurqui. Mi portarono un capo della guardia civile disteso sopra una lettiga improvvisata. I parenti che lo trasportavano mi dissero che da otto giorni non mangiava e sputava continuamente sangue dalla bocca. Anche davanti a me continuò a vomitare sangue fino a riempire un recipiente. Era veramente molto grave ed io non avevo farmaci neanche per arrestare l’emorragia. La moglie del malato mi supplicava perché facessi tutto il possibile per salvarlo. Allora, dovetti parlarle molto chiaramente, dicendole che avevamo bisogno di un miracolo della Vergine Maria per poterlo guarire. Devo dire che, curando i malati, ho sempre fatto molto ricorso alla Medaglia Miracolosa ed anche in questo caso parlai al malato ed a sua moglie delle grandi grazie che la Vergine Santissima concede a quelli che con molta fede portano su se stessi la sua medaglia miracolosa. Vedendo la viva fede dei due, misi la Medaglia Miracolosa al collo dell’infermo ed insieme a sua moglie recitammo tre Ave Maria. Verso mezzanotte, un forte rumore, proveniente dall’inferriata del dispensario, mi svegliò si soprassalto, mentre uno strano calore si propagava nella mia camera. Mi alzai in fretta per vedere cosa era accaduto, ma pensai che poteva essere stato uno dei figli del malato venuto a visitare suo padre a provocare quel frastuono. Il mattino dopo fu grande la mia sorpresa quando lo vidi seduto sul letto. Stava mangiando un bel pezzo di pollo! Con calma mi raccontò che verso mezzanotte, la signora rappresentata sulla Medaglia Miracolosa gli aveva fatto visita e lo aveva toccato sulla fronte e lui era guarito immediatamente. Dopo volle che gli dessi una gran quantità di quelle medaglie per far conoscere a tutti il potere misericordioso e materno della Vergine Maria. Quanti chili di medaglie miracolose abbiamo distribuito ai poveri! Potrei raccontare molti altri prodigi operati dalla Vergine Santissima per mezzo della Medaglia Miracolosa, quando la si porta con molta fede.

#6
Madre Teresa di Calcutta raccontò la seguente la storia: “uno dei nostri dottori, oculista, lavorava molto con i nostri poveri ed era molto amabile con loro. Dedicava loro due ore al giorno. Durante queste due ore si dedicava solamente ai poveri, tutto gratis: visita, lenti, medicine. Un giorno mi disse: Madre, ho un tumore maligno e morirò entro tre mesi. Andò negli Usa e gli dissero la stessa cosa. Ritornò a Calcutta e la sua famiglia lo portò all’ospedale. Andai a visitarlo all’ospedale, portai una medaglia della Vergine Miracolosa e gli chiesi di dire: Maria, Madre di Gesù, dammi la salute. Incaricai anche la famiglia di pregare la Madonna. Nonostante fosse una famiglia indù, dovettero pregare con molta fede. Dopo tre mesi, quando sarebbe dovuto morire, l’oculista venne a casa mia e mi disse: Madre, sono stato dal medico, mi ha esaminato ai raggi x, fatto le analisi e non ha trovato traccia del tumore. Un autentico miracolo. Ora porta un catenina al collo con la medaglia miracolosa”.

#7
Testimonianza di guarigione
Carissima Sara, mio marito va meglio, ora ci aspetta solo la rieducazione per la memoria, ma il peggio è passato e solo io so cosa ho patito, cosa ho sofferto per 8 lunghi giorni, il tempo in cui è rimasto in coma. Ti scrivo perchè non finirò mai di ringraziarti per le preghiere e il sostegno che mi avete dato con il Gruppo di preghiera Amore e guarigione, ma soprattutto per raccontarti ancora una volta, le testimonianze angeliche che ho avuto. Andiamo al giorno dell’incidente;

13 maggio – Abbiamo pranzato insieme e dopo pranzo ci siamo divisi, l’ho accompagnato al maneggio dove lo aspettavano i suoi amici, si stavano preparando per la festa del lunedì di Pentecoste. Io ho raggiunto una mia amica con la quale sono rimasta tutto il pomeriggio.

Ore 19,40 – Rientro a casa, i nostri accordi erano che lo avrei avvisato del mio rientro. Lo chiamo, nessuna risposta, lo richiamo, sento suonare due volte, all’improvviso il telefonino si interrompe. Non so perchè ma in quel momento ho sentito una sensazione strana e un’ambulanza che passa sotto casa mia. Ci riprovo ed ecco che un suo amico mi risponde dicendomi dell’incidente. Panico, urla, angoscia… la corsa all’ospedale. Dopo mezz’ora arriva in ospedale, in viso era tutto tumefatto con gli occhi che sembravano per esplodere, il tempo di dirgli: amore sono qui! Lo vedo trasportare in una stanza dove hanno cominciato a fargli l’elettrocardiogramma. Spiavo, non si muoveva più. Mi sono ritrovata in un letto, ero svenuta, parlavo, piangevo, lo chiamavo ero convinta che era morto. Dopo un’ora ci comunicano che lo avrebbero operato al cervello.

Ore 23,00 – Comincia l’operazione, eravamo tutti dietro la porta della sala d’operazione. Mi sono ricordata di avere una foto bellissima di Padre Pio nel mio portafoglio, la tiro fuori e comincio a pregare senza interruzione.

Ore 01,30 – Signore ti prego stagli vicino non lo abbandonare! Ed ecco che appare all’improvviso un signore con un bambino di circa 6 – 7 mesi in braccio che dormiva, non sapeva dove andava sembrava perso; io lo sapevo! Mi portava la vita, la vita di mio marito!

Ore 02,00 – La porta si apre, il chirurgo viene a parlarci: lo abbiamo operato, non ci pronunciamo, in quanto la contusione è molto grave. Non so perchè, ma non ho dato peso alle sue parole. fFnalmente lo vedo! era in coma ma io gli parlavo ugualmente.

Sabato 15 maggio – Mia madre arriva in Belgio, la sera eravamo in ospedale e mentre aspettavamo per entrare nella sua stanza, mi sono rivolta al mio angelo: ma dove sei, perchè mi sento abbandonata? non ti sento accanto a me; ed ecco che mia madre attira la mia attenzione su una signora: hai visto il tatuaggio sulla caviglia della signora? abbasso lo sguardo e cosa vedo? un Cherubino! Grazie! Ora so che ci sei!

Giovedì 20 maggio – Il mio compleanno. La mattina mi reco in ospedale e parlo all’orecchio di mio marito: Ben, oggi è il mio compleanno, ti prego, mi hai sempre chiesto cosa volessi come regalo, ora lo so, apri gli occhi, svegliati! Non un segno, il dottore entra nella stanza: signora dobbiamo fargli uno scanner molto importante, perchè ci preoccupiamo del fatto che non esce dal coma! sono tornata a casa affranta! Guardo nella buca della posta e trovo una busta con dentro una medaglietta della Vergine Miracolosa. La prendo con me, torno in ospedale con due mie amiche, prendo la medaglietta e chiedo alle mie amiche: dove la metto? Una delle due mi risponde: passagliela prima sul petto e poi troviamo un posto. Così ho fatto e mentre ero li che la facevo passare sul petto, mio marito ha aperto gli occhi!!!!! Il resto è l’evoluzione. Non è meraviglioso????? strabiliante!!!! Grazie. Ancora una volta, ringrazia il Cielo da parte mia, io lo faccio ogni sera.
Un abbraccio - Giulia

#8
Salve, sono approdato sul sito per cercare qualche testimonianza di Grazia ricevuta attraverso la Medaglia miracolosa e rafforzare la mia Fede in questo dono preziosissimo. Vorrei raccontare qui ciò che mi è successo: In casa la medaglia è giunta tramite la rivista della Madonna di Fatima, ho approfondito un pò di storia e da quel giorno l’ho portata sempre con me nel mio portafoglio. Purtroppo non davo molta importanza alla Medaglia sebbene la mia preghiera alla Madonna e a Gesù fosse sempre viva e mi accompagnasse durante la mia vita quotidiana. Un giorno a lavoro vedendo la mia collega soffrire per problemi legati a incomprensioni e litigi all’interno del suo ufficio, le regalai la mia Medaglia miracolosa. Mi ringraziò molto per questo gesto dicendomi che la Medaglia le aveva dato tantissima serenità. Ero felicissimo per lei ma alcuni giorni dopo me la restituì dicendomi che non la comprendevo e che ero come tutti gli altri e non voleva accettare nulla da me. Pensai tra me e me che in fondo sono anche io un essere umano con i miei difetti e le mie debolezze ma che in fin dei conti il mio gesto era vero. Aggiunse inoltre che era giusto che la tenessi io perchè ne avrei avuto bisogno. Rimasi spiazzato e nutrì una profonda tristezza. Una settimana più tardi, mia madre risulta positiva allo screening tumorale del colon rettale. Comincio a dire la novena e l’intercessione della Medaglia Miracolosa. Mia madre continua a non sentirsi bene e l’ansia di mia sorella andava ad accumularsi alla mia e quella di mio padre. Continuai a pregare implorando di aiutare mia madre e ogni volta una profonda serenità e speranza invadeva il mio cuore e una voce dal cuore mi diceva di non temere. La colonscopia ha permesso di eliminare un grande polipo E’ andato tutto bene, siamo tutti più sereni. Fra due settimane ci sarà il risultato istologico ma in famiglia siamo tutti fiduciosi, non ci pensiamo e ringraziamo Dio ogni giorno. Questa esperienza mi ha fatto pensare a quanto spesso siamo felici e non lo sappiamo. Grazie Dio per i splendidi doni che ci fai anche se non ce lo meritiamo. Grazie, Max

#9
Grazie alla Madonnina il mio intervento all’utero è perfettamente riuscito, con una ripresa ed un decorso a dir poco eccezionali. Dopo un giorno dall’intervento ero già in piedi. Anche se non sono più giovanissima spero un giorno di potere diventare madre se è nella volontà del signore. Un mese fa avevo fatto richiesta della medaglia miracolosa a presso questo sito,è miracolosamente l’ho trovata nella buca delle lettere quattro giorni prima dell intervento insieme alla medaglia di San Giuda Taddeo richiesta alla piccola casa di san giuda taddeo di Roma. Premetto che di entrambe le richieste me ne ero dimenticata totalmente. Quando ho aperto entrambe le buste ho capito che le mie preghiere erano salite al cielo. Sono ancora in attesa di una grazia importante, che riguarda la mia situazione sentimentale ma so che la Madonnina e San Giuda Taddeo e Santa Teresa del Bambin Gesù non lasceranno la mia preghiera inascoltata. Grazie Madonnina mia bella stammi sempre vicina e proteggimi.

#10
Sono una studentessa, ho 24 anni e voglio raccontarvi la grazia che ho ricevuto. A settembre ho fatto il test d’ingresso per entrare alla facoltà di biologia (facoltà con 150 posti liberi), consapevole delle lacune che avevo nelle materie scientifiche ho studiare duramente e allo stesso tempo ho iniziato a pregare intensamente la Madonna della Medaglia Miracolosa, scoperta per caso durante l’omelia del sacerdote della mia parrocchia. Dopo aver fatto il test d’ingresso ho aspettato che uscisse la graduatoria e pregavo con tutto il cuore affinchè la Madonna mi aiutasse. Purtroppo non sono riuscita ad entrare subito ma ho aspettato con ansia e timore gli scorrimenti della graduatoria. Dopo 2 mesi finalmente il 5 novembre convocano me ed altri ragazzi all’università per occupare gli ultimi posti rimasti liberi. Quel giorno quando ho sentito che chiamavano il mio nome mi sono sentita felicissima, ho pianto dalla gioia, non ci credevo. Ringrazio la Madonnina cara che tanto ho pregato, che tanto ho creduto e adesso non la lascio più. Madonnina mia continua a proteggermi e ad amarmi, io non ti deluderò.

#11
Mi regalarono la medaglia in un momento di sconforto totale. Ero in chiesa a pregare e una donna mai vista prima, vedendomi afflitto, mi regalò questa medaglia. Da quel momento, o poco più avanti, cominciai a risalire. La porto sempre con me. Ora ho un’afflizione e prego affinchè mi aiuti e riporti la persona amata da me per poter vivere in amore e felici insieme… sempre in comunione di Dio. Grazie per tutto ciò che fai e che farai per me, accogli la mia richiesta che è dettata solo dal cuore. Grazie per avermi accompagnato e so che lo farai sempre. La fede ci aiuti sempre.

#12
Porto la medaglia da qualche anno. Non la tolgo mai. Non so perché ma senza non riesco a stare. Tutto è cominciato quando per un anno intero tutte le notti venivo presa a schiaffi tirata a capelli bloccata nel letto mentre cercavo di scappare ma non riuscivo. Cercavo di gridare ma non usciva la voce. La mattina mi svegliavo come avessi avuto un vero combattimento Un bel giorno stanca delle continue notti insonni e arrivata al punto di avere quasi paura di andare a dormire essendo certa di rifare i soliti quotidiani incubi provai a mettermi al collo la medaglia e a recitare l ave maria. Da quella sera non ho più fatto questi sogni. La stessa sera della prima preghiera recitata con la medaglia. E ripeto gli incubi duravano da un anno tutte le notti. La medaglia mi era stata donata da una zia che in occasione del suo 25 anniversario di matrimonio l’aveva data come bomboniera. Io l’ho messa al collo perché questa avevo tra le mani. Non le ho dato nessun significato preciso quando l ho indossata. Anche se mia madre devota l'aveva fatta benedire da un prete missionario. Proprio oggi scopro che in basso ai piedi della madonna c è un serpente da lei schiacciato. E beh… sono senza parole e imbattendomi per caso su questo sito ho deciso di condividere con voi questa mia esperienza. Grazie per l’attenzione da voi a me.

#13
Da qualche mese porto questa medaglia ed ho ricevuto tanti segni ho sognato la Madonna, non vi racconto come la medaglia sia finita al mio collo ma vi assicuro c’è del miracoloso, pregando la coroncina delle divina misericordia e affidando i alla medaglia miracolosa ho sentito un forte profumo d’incenso e rose ,ho pregato che lo sentisse anche mia figlia così è stato… Da tempo chiedevo di conoscere la verità su una persona che mi stava a cuore da sola nn riuscivo invece abbandonandomi a Dio e alla mamma celeste mi è stata servita su un piatto d’argento sto soffrendo tanto so che la mia sofferenza servirà a riparare i miei peccati ho toccato il fondo credetemi come un uomo può ridurvi… Ma prego la medaglia miracolosa affinchè anche lui conosca la verità di Dio e col pentimento salvi la sua anima siamo tutti figli suoi preghiamo per i peccatori.

#14
Quando padre Kolbe si trovava a Zakopane, fece la conoscenza di un laico non particolarmente cristiano. Ad ogni incontro lo pregava “Signore, si confessi”. Ma quegli soleva rispondere: “Nulla da fare, reverendo. La rispetto, padre, ma non andrò a confessarmi. Forse un’altra volta…”. Dopo alcune settimane, questo signore, prima di partire, venne da padre Kolbe per accomiatarsi. Le ultime parole di padre Massimiliano furono: “Signore, vada a confessarsi…”. “La prego, reverendo, non ho tempo, devo andare in fretta alla stazione”. “Allora accetti almeno questa Medaglia Miracolosa”. Il signore accettò per cortesia la medaglietta e si recò subito alla stazione ferroviaria. Intanto padre Massimiliano cadde in ginocchio per implorare dall’Immacolata la conversione dell’ostinato. Oh, meraviglia! Dopo un istante qualcuno bussa alla porta ed entra il medesimo signore che aveva tanta fretta di prendere il treno. Sin dalla soglia esclama “Padre, la prego di confessarmi!”.

#15
Una giovane ragazza andò a confessarsi dal santo Curato d’Ars. Ella si accusò di aver partecipato ad un ballo.
-Non avete notato nulla, a quel ballo? – le chiese il santo.
-No, Padre.
-Non c’era un giovanotto brillante, che ha fatto ballare tutte le ragazze, meno voi?
-Mi ricordo: era molto attraente, ma mi incuteva un po’ di paura.
-E null’altro ?
-No: quando uscì, scorsi le scintille sotto i suoi piedi.
-Ora ci siamo, figliola mia. Quel giovanotto elegante era il diavolo. E sapete dirmi perché non vi ha invitata a ballare con lui?
-Non so.
-Perché portate al collo la “Medaglia Miracolosa”, che lo ha tenuto lontano.

#16
Fonte anonima – La storia che racconto ha dell’incredibile e solo se uno ha Fede può crederci. Sono un’insegnante di scuola elementare, vivo in provincia di Frosinone, sono sposata e curo molto l’educazione religiosa ed umana dei miei figli. Anch’io ho ricevuto una ottima educazione religiosa e adesso comprendo meglio di allora quanto è importante pregare fin da bambini. Ai miei figli parlo molto di Gesù e della Madonna, trasmetto loro non tanto le mie convinzioni, ma ciò che il Signore e sua Madre oggettivamente sono, alla luce del Vangelo e di questi duemila anni di storia cristiana. I miei alunni mi vogliono molto bene, notano che io li amo veramente e che i miei rimproveri e le esortazioni vogliono solamente aiutarli. Tra le diverse pratiche devozionali, sono impegnata a diffondere a tutti quelli che incontro la Medaglia Miracolosa. Ho una Fede cieca sulla sua efficacia e potenza. D’altronde, la Madonna lo ha detto nell’apparizione nel 1830 a Santa Caterina Labouré: “Coloro che la porteranno al collo, riceveranno grandi. Grazie”. Per l’amore che nutro verso la Madonna e la convinzione sulla importanza della Medaglia, ogni mese compro 300 Medaglie Miracolose e le regalo a tutti coloro che incontro. Un giorno, uscendo da scuola, ho incontrato un conoscente che non vedevo da anni, un uomo impegnato in politica, di famiglia anticlericale. Un non credente che condannava sempre la Chiesa e quasi in ogni occasione trovava pretesti per diffamare i Sacerdoti.

Lo ricordo diversi decenni fa non come una persona buona, aveva un grande culto della sua persona, si considerava il migliore in tutto. Ma Gesù è venuto ed è morto anche per lui, anzi, proprio lui Gesù vuole salvare. Era la pecorella smarrita. Incontrando questo amico, in un istante pensai che era inutile dare la Medaglia, era sprecata, ma subito dopo pensai dove fosse finita la mia Fede. Tenevo le Medaglie proprio per i peccatori. Ricordai l’incredibile conversione dell’ebreo Alfonso Ratisbonne nella Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, proprio perché aveva ricevuto la Medaglia e la portava addosso.

Così, dopo i convenevoli, presi con amore e tanta Fede la Medaglia da dare al mio amico. Lui guardò la Medaglia, poi guardò me stupito, come a domandarmi se veramente mi ero ricordata della sua irreligiosità. Con molto garbo mi disse che non poteva prenderla per il fatto che non crede a nulla, e la rifiutò. Io tirai fuori le mie convinzioni, la mia Fede la mostrai tutta davanti, fino al punto di dire: “Anche se tu non credi in Dio, perché rifiuti l’idea che questo Dio esiste, ti vuole bene e ti vuole salvare dall’inferno? Come puoi essere certo che Dio non esiste? Chi te lo ha detto e chi può affermare questo con certezza?”. Ascoltando le mie parole, i suoi occhi si illuminarono, rimase in silenzio, ma rispose che non poteva accettare la Medaglia. lo insistetti, invitandolo a prenderla “perché la Madonna ti vuole bene e ti vuole salvare dalla perdizione eterna. Perché ti spaventi di questa piccola Medaglia?”. Solo a queste parole la prese, senza dire nulla. Ma era solo per non dispiacermi.

Non lo vidi per un certo tempo, quasi due mesi, prima che succedesse l’incredibile. Una mattina entro in classe e un bambino mi invita da parte per dirmi qualcosa. Queste le sue parole: “Maestra, questa notte ho fatto un sogno. Ho visto un uomo e mi ha detto di dirvi che si chiama Alberto e che ha ricevuto una Medaglia Miracolosa da lei e che lui subito non voleva accettarla, ma poi la prese. Tenendo la Medaglia addosso cominciò a sentire una attrazione per la Medaglia e recitò la preghiera che c’è scritta (O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te). Lui cominciò a recitare questa preghiera e a dire alla Madonna di pregare per lui. La settimana scorsa lui è morto e grazie alla Medaglia che aveva avuto da lei, non è andato all’inferno, ma si è salvato. Grazie alla Medaglia della Madonna. Mi ha detto di dire tutto questo a lei e che lui la ringrazia e prega dal Purgatorio per lei”.

Non sapevo se gridare dalla gioia o svenire per terra per quanto era avvenuto. In un momento pensai a tutti coloro a cui avevo dato la Medaglia. Dove sono tutti loro? La Madonna li avrà allora salvati tutti! Ero pentita per non avere fatto un apostolato più forte con la Medaglia Miracolosa. Ora ne farò di più.

Il bambino non conosceva né il mio amico e né l’episodio della Medaglia regalata a lui. Veramente la Madonna aveva salvato il mio amico e con il sogno lo aveva manifestato a me, affinché continuassi a diffondere questa santa e benedetta Medaglia Miracolosa. Scoprii ancora di più la potenza della Medaglia Miracolosa e adesso la diffondo con maggiore convinzione. È il mezzo di Grazie. La Madonna ci dona immense benedizioni e Grazie per mezzo di questa Medaglia! Diciamolo a tutti! Offriamo a tutti questa santa e benedetta Medaglia e facciamola portare addosso.

Però mi chiedo: basta portare la Medaglia addosso? Non occorre avere Fede chi la riceve? Il fatto stesso che una persona accetta la Medaglia è già un consenso verso la Madonna? Come vorrei capire meglio tutto, ma a me basta avere la convinzione che la Madonna quale Regina di ogni essere umano, vuole salvare tutti, e coloro che tengono la Medaglia Miracolosa addosso e prestano Fede verso la Madonna, in un modo o in un altro, la Madre di Dio li salverà dalla perdizione. È vero che l’efficacia della Medaglia dipende dalla nostra Fede, dalla nostra preghiera e dai nostri sacrifici. Questa è la vittoria di Maria Santissima, l’anticipo del trionfo del suo Cuore Immacolato.

#17
In un ospedale delle Missioni, a Macao, un povero pagano era stato ormai abbandonato dal medico: Più nulla da fare, Sorella. Non passerà la notte. La suora missionaria di Maria contempla l’uomo agonizzante sul letto. Dunque, nulla da fare per il corpo; ma l’anima? Da tre mesi ch’è ricoverato, l’infelice è rimasto ostinatamente chiuso e ostile; poco fa ha respinto ancora una volta la suora catechista che tentava di far breccia in quell’anima. Una Medaglia della Madonna, messagli furtivamente sotto il guanciale, era stata da lui rabbiosamente e ostilmente gettata a terra. Che fare? Sono le 18. Il volto dell’infermo rivela già qualche sintomo dell’agonia. La suora, vista sul comodino la Medaglia respinta, mormora a un’allieva infermiera nella corsia: -Senti, cerca di nascondergli questa Medaglia, quando aggiusti il letto, tra il lenzuolo e il materasso, senza che se ne accorga. Ora non resta che pregare, e… aspettare. La religiosa sgrana lentamente le Ave Maria della sua corona. Alle 21 l’agonizzante apre gli occhi, e chiama: Sorella… – La religiosa si china su di lui – … Sorella, muoio… Battezzami! Tremante dalla commozione la Suora prende un bicchiere d’acqua sul comodino, ne versa qualche goccia sulla fronte madida, pronunciando le parole che danno la Grazia e la vita. Il volto del morente si trasforma inesplicabilmente. L’angoscia che ne increspava i lineamenti svanisce d’incanto, mentre un lieve sorriso ora è su quelle labbra riarse: adesso non ho più paura di morire – mormora – so dove vado… – Spira con un bacio al Crocifisso.

#18
Quando mia figlia era piccolissima, aveva circa 8 mesi, non si sa come, entrò in contatto con un virus e da quel momento è stata una continua angoscia. Questo virus che non si riusciva a debellare, attacca a caso una volta un organo e poi un altro e la mia piccolina prima venne colpita agli occhi, poi al naso, poi alla gola ed ora aveva attaccato un polmone. Immaginate la sua sofferenza e la mia, anche perchè sono un medico e mi sentivo così impotente di fronte a questo terribile virus. Un giorno, nello studio che divido con un mio collega, aprii il mio cassetto per prendere un ricettario e vidi qualcosa che brillava. Era una medaglia ovale con l’immagine della Vergine Maria (la medaglia miracolosa). La tenni tra le dita pensando alla mia bambina e poi la rimisi nel cassetto superiore, doveva essere del mio collega e là la rimisi. La volta successiva a studio, nuovamente serviva il ricettario, nuovamente aprii il cassetto e …… nuovamente trovai la medaglietta della Vergine Maria.

Sarà stata la disperazione, l’angoscia, il desiderio che mia figlia guarisse a farmi prendere in mano quella medaglietta e a considerarla mia, per me. Pregai, la mia piccola soffriva coi polmoni, non potevo fare nulla, pregai. Quel pomeriggio nuovamente ero dallo specialista con mia figlia, stranamente sembrava migliorata se non guarita, ma tante delusioni avevo già provato per questo tremendo virus che evitavo quasi anche di sperare.

La mia bambina era con il medico nella stanza, io aspettavo fuori, aprii la borsa e la medaglietta mi cadde sulle mani, l’accarezzai, alzai gli occhi verso la finestra che avevo di fronte e che dava sugli alberi quando, all’altezza del mio sguardo, vidi un’ovale luminosissimo quasi accecante, attonita continuai a cercare di guardare e nell’ovale intuii la sagoma di una figura femminile poi, dopo un attimo, tutto scomparve, avevo solo i rami degli alberi davanti a me e rimasi a fissare la finestra. Dopo un poco, il medico specialista aprì la porta, era raggiante: – La notizia è questa – esordì – tua figlia è completamente guarita. Non ci sono parole per dirvi quello che ho provato e anche se volessi cercarle ad ogni costo non le troverei.

Ho solo una parola scritta grande dentro il mio cuore: GRAZIE.