La Medaglia Miracolosa

Nascita del dogma dell'Immacolata Concezione

L'Arcivescovo di Parigi

L'arcivescovo di Parigi, monsignor Hyacinthe-Louis de Quélen, quando fu portato a conoscenza dei fatti di Rue du Bac e della richiesta di Maria tramite suor Labouré, rispose: «Nessun inconveniente a far coniare la Medaglia», ritenendola conforme alla fede e alla pietà.

Stabilì tuttavia: «Non si formulino giudizi prematuri sulla natura della visione, né si rivelino le circostanze. Si diffonda questa medaglia, semplicemente. E si giudicherà l'albero dai suoi frutti».

In merito a questa prudente apertura, si è ipotizzato che l'arcivescovo guardasse con particolare favore «a qualsiasi misura che potesse allentare il tenore anticlericale dei tempi».

Col moltiplicarsi delle notizie relative agli eventi prodigiosi che sarebbero stati determinati dalla medaglia però, crebbero anche le domande circa la sua origine. Allo stesso tempo si diffondevano le relazioni dei miracoli ottenuti, pitture stampe e immagini che illustravano l’evento.

Per non urtare la suscettibilità della curia romana, dove i dossier su presunti miracoli non erano e non sono ben accolti, si pensò di pubblicare le informazioni relative alle apparizioni in un opuscolo devozionale dal titolo “Mois de Marie”.

Fu padre Aladel, il 17 marzo 1834, a stendere un prudente e succinto racconto degli eventi, che fu dato alle stampe e divulgato il 10 aprile da padre Le Grillo, consigliere dell’Arcivescovo di Parigi. Nel manoscritto originale si leggeva che suor Labouré «ha creduto di vedere…».

Successivamente tuttavia padre Aladel si decise a scrivere un libretto più dettagliato che apparve nell’agosto del 1843 in 10.000 esemplari esauriti in meno di due mesi, la seconda edizione di ottobre disparve ancora più in fretta.

In queste nuove edizioni, resesi necessarie di fronte ai sempre maggiori interrogativi del pubblico, padre Aladel chiarì invece che «durante l'orazione ha visto un quadro…», sottolineando come la Vergine sia apparsa «nel modo in cui si è soliti vederla rappresentata sotto il titolo dell'Immacolata Concezione».

La rapida e straordinaria diffusione della medaglia rinvigorì la pietà mariana, che fin dall'Alto Medioevo riconosceva tale prerogativa alla Madonna.

L'invocazione era di per sé una chiara affermazione di carattere dottrinario, circostanza che indusse molti vescovi a chiedere che, nel prefazio della festa della Concezione della Vergine, fosse introdotto il termine Immacolata e nelle litanie fosse aggiunta un'invocazione che rammentasse tale privilegio.

Per ciò che concerne la diocesi parigina, con una lettera pastorale datata 1º gennaio 1839, monsignor de Quélen annunciò che «per un favore speciale» il Pontefice aveva autorizzato la festa dell'Immacolata Concezione; e a giugno ottenne che le parole «Maria, sine labe concepta» entrassero nelle litanie.

Dopo il 1840, un gruppo di 51 prelati francesi propose la definizione dell'Immacolata Concezione come dogma di fede, ma Gregorio XVI non acconsentì a questa e a successive istanze, nel timore di reazioni degli ambienti giansenisti e per le reticenze dei vescovi inglesi, irlandesi e soprattutto tedeschi, dove le facoltà di teologia giudicavano con sfavore una dottrina troppo poco scientificamente stabilita.