La ricchezza perduta

Testi e Vangeli non canonici

L'Apocalisse di Pietro

(Versione etiopica)
Il testo originale deve essere stato scritto intorno alla metà del II secolo. Questa rivelazione non deve essere confusa con quella omonima Rivelazione gnostica di Pietro. L'esistenza di questa Rivelazione di Pietro era nota. Diversi antichi scrittori cristiani hanno menzionato il testo. Clemente d'Alessandria (150-215) incluse nelle sue opere citazioni dall'Apocalisse di Pietro. La rivelazione faceva parte del Canone Muratori, un testo della fine del II secolo contenente la più antica lista conosciuta dei libri del Nuovo Testamento. È anche menzionato nel Codex Claromontanus dal VI sec. Il testo deve aver avuto una certa autorità ed è stato ampiamente letto sia nel cristianesimo orientale che in quello occidentale, specialmente nel terzo e quarto secolo. Una versione più completa e probabilmente più antica del testo è nota da due manoscritti etiopi trovati all'inizio del XX secolo. Quei manoscritti risalgono all'VIII secolo. Le versioni greca ed etiope presentano alcune differenze sostanziali, sebbene trattino sempre lo stesso tema.


CRISTO E L'ANTICRISTO
Seconda venuta di Cristo e risurrezione dei morti deceduti a motivo dei loro peccati giacché non hanno osservato i precetti del Signore loro creatore. Ciò che egli manifestò a Pietro. Pietro meditava come avrebbe potuto conoscere il mistero del Figlio del Signore misericordioso e amico della misericordia; e mentre questi era seduto sul monte degli Ulivi, i suoi gli si avvicinarono: l'adorammo e ognuno di noi l'interrogò, dicendo: "Manifestaci i segni della tua venuta e della fine del mondo, affinché possiamo conoscere e comprendere l'epoca della tua venuta, e istruire poi quanti verranno dopo di noi, coloro cioè ai quali predicheremo la parola del tuo Vangelo e che porremo a capo della tua Chiesa: di modo che anch'essi, dopo averla udita, s'impegnino a comprendere l'epoca della tua venuta".


Nostro Signore ci rispose e disse: "Badate di non diventare soggetti al dubbio e di non rendere culto ad altri dei. Molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". Non fidatevi di costoro, non appressatevi ad essi. La venuta del Figlio del Signore è, infatti, sconosciuta. Ma come il fulmine che appare dall'Oriente all'Occidente, così io verrò nella mia gloria sulle nubi del cielo con un grande esercito, e mi precederà la mia croce. Verrò nella mia gloria, sette volte più splendente del sole. Verrò nella mia gloria con tutti i miei santi e i miei angeli: mio Padre mi porrà una corona sul capo, affinché io giudichi i vivi e i morti, e rimuneri ognuno secondo le sue azioni.


PARABOLA DEL FICO
Comprenderete con l'ausilio della parabola del fico. Quando saranno spuntati i germogli e i rami saranno verdi, allora, verrà la fine del mondo". Io, Pietro, ripresi a dirgli: "A proposito del fico, spiegami come dobbiamo comprendere questo, poiché il fico germoglia quotidianamente e ogni anno porta frutti ai suoi padroni. Che significa la parabola del fico? Non lo sappiamo". Il Maestro mi rispose dicendo: "Non sai che l'albero del fico è la casa di Israele? Un uomo piantò un fico nel suo orto, ma esso non diede frutto; per molti anni ne cercò i frutti, ma non trovandoli disse al suo ortolano: "Sradica questo fico affinché la nostra terra non resti per noi sterile". L'ortolano rispose al Maestro: "Noi, tuoi servi, zapperemo la terra che lo circonda, sradicheremo le erbacce e l'irrigheremo; se poi non darà frutti, allontaneremo dall'orto le sue radici e al suo posto ne pianteremo un altro". Non comprendi che il fico è la casa di Israele?


Ti assicuro che quando i suoi rami saranno verdeggianti, negli ultimi giorni, verranno certamente falsi messia. Nelle loro promesse, diranno: "Io sono il Cristo venuto nel mondo!". Quando essi in Israele vedranno la malvagità delle sue azioni andranno dietro di loro rinnegando il primo Cristo, colui che fu crocifisso, colui che fu lodato dai nostri padri, commettendo così un grande peccato. Questo impostore non è il Cristo. Quanti gli si opporranno, egli li ucciderà con la spada, e vi saranno molti martiri. Allora i rami del fico, cioè la casa di Israele, germoglieranno: molti diverranno martiri di sua propria mano. Moriranno in molti e diverranno martiri. Saranno inviati Enoc ed Elia per insegnare agli uomini che quello è l'impostore che ha da venire nel mondo a fare miracoli e prodigi per ingannare. Perciò quanti morranno per mano di lui, diverranno martiri, saranno annoverati tra i martiri buoni e giusti, che durante la loro vita piacquero al Signore".


ALLA DESTRA E ALLA SINISTRA
Alla sua destra mi fece vedere le anime di tutti gli uomini e alla sua sinistra l'immagine di quanto si compirà nell'ultimo giorno. Mi fece vedere come giusti e peccatori saranno divisi, come saranno gli uomini retti di cuore e come gli iniqui saranno estirpati per tutta l'eternità. Abbiamo visto i peccatori piangere con tale prostrazione e dolore che tutti coloro che li vedevano con i propri occhi piangevano, sia i giusti sia gli angeli e perfino lui. Io l'interrogai e gli dissi: "Mio Signore, permettimi di ripetere le tue parole a proposito dei peccatori: "Meglio per loro se non fossero stati creati!”. Il Salvatore mi rispose: "Pietro, perché affermi che sarebbe stato meglio per loro se non fossero stati creati? Tu ti contrapponi a Dio. Tu non vorrai avere più compassione di lui per la sua immagine! E lui che li ha creati e li ha tratti, dal nulla, all'esistenza. Vedendo il travaglio che colpirà i peccatori negli ultimi giorni, il tuo cuore si è rattristato; ma ti farò vedere le azioni con le quali peccarono contro l'Altissimo.


IL GIORNO DEL SIGNORE
Ecco ora quanto capiterà loro negli ultimi giorni, allorché verrà il giorno del Signore, il giorno della condanna, il giorno del giudizio del Signore. Dall'Oriente all'Occidente tutti i figli degli uomini saranno radunati davanti al Padre mio, che vive in eterno. Egli ordinerà alla Geenna di aprire le sue sbarre d'acciaio e di consegnare tutti gli esseri che in essa si trovano. Alle bestie e agli uccelli ordinerà di restituire la carne da essi divorata, essendo suo volere che gli uomini ricompaiano: davanti a Dio, infatti, nulla perisce, non v'è nulla di impossibile per lui, giacché tutte le cose sono sue. Tutto accadrà nel giorno della condanna, nel giorno del giudizio, alla parola del Signore. Come nel giorno in cui il Signore creò tutte le cose di questo mondo egli ordinò ogni cosa che si trova in esso ed essa fu fatta, così sarà negli ultimi giorni: giacché a Dio ogni cosa è possibile.


Perciò nella Scrittura egli dice: "Figlio dell'uomo, profetizza su ognuna di queste ossa e dì a esse: Ogni osso si congiunga con le altre ossa, si formino giunture, muscoli, nervi, carne, pelle con sopra i peli. Al comando di Dio, il grande Uriel infonderà loro l'anima e lo spirito: è lui, infatti, che fu preposto da Dio per la risurrezione dei morti, nel giorno del giudizio. Guardate e meditate sui chicchi di frumento che vengono seminati nella terra. Gli uomini li seminano nella terra secchi e senz'anima, ma essi rivivono e fruttificano e la terra li restituisce, come un deposito a lei affidato. Colui che muore è come un chicco di grano seminato nella terra: l'uomo vivrà, sarà restituito alla vita. Tanto più, nel giorno del giudizio, Dio farà risorgere coloro che credono nel Signore, che furono scelti da lui e per i quali egli fece il mondo.


Nel giorno del giudizio, la terra restituirà ogni cosa, giacché anch'essa ha da essere giudicata con tutto il resto; anche il cielo sarà giudicato con essa. Il fuoco a coloro che abbandonarono la fede nel Signore e a coloro che peccarono, nel giorno del giudizio accadrà questo: saranno scatenate ondate di fuoco, sopraggiungeranno tenebre e oscurità che copriranno e veleranno tutto il mondo; le acque saranno mutate e trasformate in carboni infuocati, tutto il loro contenuto sarà arso, il mare diverrà di fuoco; sotto il cielo vi sarà un fuoco crudele inestinguibile, che si estenderà per compiere il giudizio dell'ira. Le stelle saranno fuse da fiamme ardenti e di esse sarà come se non fossero state create; le potenze del cielo periranno per mancanza di acqua e diverranno come se non fossero state create.


Il cielo sarà trasformato in fulmine, i suoi fulmini atterriranno il mondo. Gli spiriti dei morti diverranno simili a essi, per ordine di Dio saranno trasformati in fuoco. Allora tutte le creature saranno liquefatte: gli uomini che sono in Oriente fuggiranno verso l'Occidente, quelli che sono in Occidente fuggiranno verso l'Oriente, quelli che sono nel Meridione fuggiranno verso Settentrione, quelli che sono nel Settentrione fuggiranno verso Meridione: ovunque li raggiungerà la collera dello spaventoso fuoco. Le fiamme inestinguibili, mentre danno loro la caccia, li faranno venire al giudizio della collera, in un fiume di fuoco che scorrerà fiammeggiante e i suoi flutti si divideranno, divampanti, gli uni dagli altri: tra gli uomini vi sarà un terribile stridore di denti.


IL GIUDICE E LA CONDANNA
Allora tutti mi vedranno arrivare su di una nube eternamente luminosa. Gli angeli del Signore che si troveranno con me, saranno assisi sul trono della mia gloria, alla destra del mio Padre, celeste; egli porrà, una corona sul mio capo. A questa vista, i popoli piangeranno, ognuno per conto suo. Egli allora ordinerà loro di passare attraverso il fiume di fuoco: ciascuno avrà davanti a sé le proprie opere; ad ognuno sarà dato secondo le sue opere. Gli eletti che hanno compiuto il bene, verranno verso di me: nessuno di essi vedrà né la morte né il fuoco divoratore.


Ma gli iniqui, i peccatori e gli ipocriti staranno in mezzo agli abissi delle tenebre che non passeranno mai: il loro supplizio sarà il fuoco inestinguibile; angeli faranno venire i loro peccati e prepareranno loro un luogo ove saranno puniti per sempre, ognuno secondo i suoi peccati. L'angelo del Signore, Uriel, farà venire le anime dei peccatori che perirono con il diluvio, tutte quelle che abitano negli idoli di ogni genere, nelle statue fuse, nei simboli lascivi, nelle pitture, le anime di quanti dimorano sulle colline, in pietre e lungo le strade, che gli uomini chiamano dèi: saranno bruciate con essi nel fuoco eterno. Quando tutti costoro saranno distrutti con le loro abitazioni, inizierà la punizione eterna.


LE CONDANNE E I SUPPLIZI
Allora uomini e donne andranno nel luogo che corrisponde a loro. Saranno appesi per la lingua con la quale hanno maledetto la via della giustizia; saranno sotto sorveglianza affinché non sfuggano mai all'inestinguibile fuoco. Ecco un altro luogo. Là vi sarà una fossa, grande e piena, nella quale si trovano coloro che hanno rinnegato la giustizia. Gli angeli del supplizio vi faranno la guardia: saranno là nella fossa e attizzeranno il fuoco del supplizio.


Ecco ancora due donne: saranno afferrate per il collo e per i capelli, e saranno gettate nella fossa. Queste hanno abbellito le loro trecce, ma non per il bene, bensì per volgersi alla fornicazione prendendo nella trappola le anime degli uomini e così perderle. Gli uomini che giacquero con esse nella fornicazione, saranno appesi per le cosce in questo luogo ardente. Tra di loro diranno: "Non sapevamo di dover venire a questo supplizio eterno!". Gli omicidi e quanti ad essi si sono aggregati saranno gettati nel fuoco, in un luogo pieno di bestie velenose. Saranno puniti senza tregua, sotto il peso di sofferenze atroci: i vermi saranno numerosi come le nubi delle tenebre. L'angelo Ezrael farà venire le anime di coloro che furono uccisi, e vedranno i supplizi di quelli che li uccisero e tra loro diranno: "Il giudizio del Signore è giusto e retto! Ne avevamo sentito parlare, ma non avevamo creduto che saremmo venuti in questo luogo di eterno supplizio".


Presso queste fiamme vi sarà una fossa molto grande e profonda dove è convogliata ogni cosa, da qualsiasi parte provenga: vi saranno supplizi, tormenti e gemiti. Donne saranno divorate dalle fiamme fino al collo, e punite da atroci tormenti. Sono quelle che causarono l'aborto dei loro figli, distruggendo l'opera del Signore che li aveva formati. Di fronte a esse vi sarà un altro luogo ove dimoreranno i loro figli; due di essi saranno vivi e grideranno al Signore, mentre un lampo si sprigionerà dal luogo ove sono i figli e trafiggerà gli occhi di quelle che li distrussero a causa della loro fornicazione.


Altri uomini e donne staranno nudi al di sopra di questo luogo, mentre i loro figli saranno di fronte al loro sguardo in un luogo di lamenti e grida, ove gemeranno e grideranno verso il Signore a proposito dei loro genitori: "Sono essi che dimenticarono, maledissero e trasgredirono i tuoi precetti e ci hanno uccisi; hanno maledetto l'angelo che ci aveva formati; ci hanno impiccati, e ci hanno privati della luce che tu hai stabilito per ogni creatura. Alle loro madri tu avevi dato il latte: esso fluiva dalle loro mammelle; si coagulerà e diverrà putrido, e da esso sorgeranno bestie carnivore che si allontaneranno e poi ritorneranno punendo per sempre mogli e mariti che tralasciarono i comandamenti del Signore e uccisero i loro figli". Questi saranno affidati all'angelo Temlakos. E quelli che li uccisero saranno puniti in eterno, perché l'esige il Signore. Ezrael, angelo della collera, farà venire uomini e donne: la metà dei loro corpi sarà consumata dal fuoco, e li caccerà in un luogo tenebroso, nella Geenna degli uomini; uno spirito di collera li castigherà con ogni genere di tormenti, e un verme che non ha riposo divorerà i loro intestini. Questi sono i persecutori e i traditori dei miei giusti. Presso coloro che sono là, si troveranno altri uomini e altre donne che rosicchieranno la loro lingua; saranno torturati con un ferro incandescente e bruciati i loro occhi.


Questi sono coloro che maledicono e dubitano della mia giustizia. Altri uomini e donne, le cui azioni furono compiute con astuzie, avranno le labbra tagliate, il fuoco penetrerà nella loro bocca e nelle loro viscere. Questi sono coloro che fecero morire i martiri per mezzo delle loro menzogne. Presso coloro che si trovano in questo luogo vi sarà, su di un sasso, una colonna di fuoco più tagliente di una spada; quivi saranno uomini e donne vestiti di stracci e cenci sporchi: saranno gettati in questo luogo affinché siano puniti severamente con tormenti senza fine. Questi sono coloro che posero la loro fiducia nelle ricchezze, disprezzarono le vedove, la madre e l'orfano, peccando verso Dio. In un altro luogo, vicino a questo, e pieno di rifiuti, saranno gettati uomini e donne, e torturati fino alle ginocchia: sono coloro che prestarono con usura. Altri uomini e donne si getteranno da un'altura e vi saranno fatti salire nuovamente da demoni che li tormenteranno.


GLI IDOLATRI
Saranno posti sull'orlo dell'altura e poi si precipiteranno. Faranno sempre così, essendo puniti eternamente. Sono quelli che hanno diviso il corpo dei nostri apostoli, degli uomini e delle donne che erano con essi. In questo luogo vi saranno gli uomini che si macchiarono peccando tra di loro contro natura. Presso di loro vi sarà una fornace. Sotto di essi l'angelo Ezrael preparerà un luogo pieno di fuoco. Quivi saranno tutti gli idoli di oro e d'argento, tutti gli idoli che sono opera delle mani dell'uomo e le immagini di gatti, di leoni, di rettili e di bestie, immagini che a loro rassomigliano.


Gli uomini e le donne che fabbricarono queste immagini saranno caricati di catene infuocate e puniti, a motivo del loro smarrimento, davanti a questi idoli. Questa sarà la loro punizione per sempre. A lato di costoro si troveranno altri uomini e donne, che bruceranno nelle fiamme del supplizio; la loro punizione sarà eterna. Sono quelli che hanno abbandonato i precetti del Signore e hanno seguito le lusinghe dei demoni. In un altro luogo molto profondo con una fornace e un braciere ardenti; il fuoco che in esso brucia verrà da una estremità del braciere. Gli uomini e le donne che faranno un passo falso cadranno e rotoleranno in questo luogo spaventevole. Inoltre, mentre il fuoco, ben attizzato, divamperà, essi monteranno e cadranno, e ricominceranno a rotolare giù: saranno puniti così per sempre. Sono quelli che non onorarono il loro padre né la loro madre, astenendosi volontariamente dal rispettarli; è per questo che saranno puniti per sempre. Inoltre, l'angelo Ezrael farà venire fanciulli e fanciulle, per mostrare loro quelli che nei tormenti sono puniti e castigati con l'impiccagione, e con le molteplici piaghe che faranno loro uccelli carnivori.


Sono quelli che ebbero fiducia nella loro empietà, non obbedirono ai loro genitori, non seguirono gli insegnamenti del loro padre e non onorarono i più vecchi di loro. Con essi vi saranno delle fanciulle: vestite di tenebre, saranno severamente punite e il loro corpo strappato a pezzi. Sono quelle che non mantennero la verginità fino a quando furono date in matrimonio. Vi saranno uomini e donne che morderanno senza posa la propria lingua, mentre saranno puniti da un fuoco eterno. Sono i servi che non obbedirono ai loro padroni; questa sarà la loro pena in perpetuo. Presso questo luogo di punizione vi saranno uomini e donne ciechi e sordi, dagli abiti bianchi.


Si accalcheranno l'un l'altro e cadranno su carboni ardenti da un fuoco che non si spegnerà più. Sono quelli che facevano l'elemosina dicendo: "Siamo giusti presso il Signore!", ma non cercavano la giustizia. Ezrael, angelo del Signore, li farà uscire dalle fiamme e stabilirà per essi un castigo e una punizione. Ecco la loro punizione: un fiume di fuoco nel quale cadranno tutti quanti sono giudicati. È Uriel che li porrà là; e appresterà ruote di fuoco alle quali uomini e donne resteranno appesi in forza del turbinio della rotazione, mentre quanti saranno nella fossa bruceranno. Sono i maghi e le streghe. Di tali ruote di fuoco ve ne sarà in ogni punizione per mezzo del fuoco: saranno innumerevoli.


GIUSTI E DANNATI
Allora gli angeli faranno venire i miei eletti, i miei giusti, che furono perfetti in ogni genere di giustizia; li porteranno nelle loro mani, dicendo: "Rivestiamoli con gli abiti della vita superna!". Vedranno coloro che li odiarono mentre si troveranno tra i supplizi che li vendicheranno in eterno, ognuno secondo le sue azioni. Quando si troveranno tra i supplizi diranno a una sola voce: "Abbi pietà di noi, che ora conosciamo il giudizio del Signore, quello che egli ci aveva fatto conoscere prima e al quale noi non abbiamo creduto". Verrà l'angelo Tatirikos e li punirà severamente con un supplizio, e dirà loro: "Ora voi vi pentite, quando non è più il tempo del pentimento e non avete più la vita?”. Risponderanno tutti: "Il giudizio del Signore è retto, giacché avevamo inteso e sappiamo che il giudizio del Signore è giusto, e a noi è dato secondo le nostre azioni".


I CAMPI ELISI
Allora io darò ai miei eletti e ai miei giusti il Battesimo e la salvezza che essi mi chiesero nel campo di Akrosia, detto Aneslasleja. I giusti saranno allora ornati con fiori e io andrò a rallegrarmi con loro. Farò entrare i popoli nel mio regno eterno e darò loro l'eterna felicità promessa con il mio Padre celeste. Ti ho parlato e ti ho ammaestrato, Pietro. Esci, va' nella Città dell'Occidente, entra nella vigna ch'io ti indicherò. È con le sofferenze del mio Figlio senza peccato che può essere santificata l'opera della corruzione. Ma tu sei eletto secondo la promessa che ti ho fatto. Diffondi dunque nel mondo intero il mio Vangelo in pace. Gli uomini certamente gioiranno: le mie parole saranno fonte di speranza e di vita; poi improvvisamente il mondo sarà tolto".


SUL MONTE SANTO
Il mio Signore, nostro re, Gesù Cristo, mi disse: "Andiamo sul monte santo". I suoi discepoli andarono con lui pregando. Ma ecco che sul monte v'erano due uomini, e noi non potevamo guardare in faccia a nessuno dei due giacché da essa emanava una luce più brillante di quella del sole, e i loro abiti erano splendidi. Descrivere questo è impossibile, non essendovi nel mondo nulla di simile, e non avendo la bocca bastante dolcezza per esporre la bellezza delle loro forme. Il loro aspetto era meraviglioso, prodigioso, ineffabilmente maestoso. Erano più brillanti del cristallo; il colore del viso e del corpo era roseo; la loro testa era meravigliosa e sulla loro fronte v'era una corona; sulle loro spalle cadevano trecce profumate di nardo e ornate di fiori; la loro capigliatura era come un arcobaleno durante la pioggia.


La grazia del loro volto era tale, ed erano così circondati da ogni genere di ornamenti che subito, appena li vedemmo, ne restammo stupiti. Io mi avvicinai al Signore Gesù Cristo e gli domandai: "Signore, chi sono?”. Il Signore mi rispose: "Sono Mosè, Elia, Abramo, Isacco, Giacobbe, e anche i padri giusti". Ci fece poi vedere il grande paradiso aperto. C'era un albero fertile, i cui frutti di benedizione erano colmi di profumi e di gradevolissimi odori, che venivano verso di noi. In quest'albero meraviglioso vidi molti frutti. Il mio Signore e mio Dio, Gesù Cristo, mi disse: "Hai visto la folla dei padri? Questo è il loro riposo". Io me ne rallegrai, credetti e ne trassi fiducia. "Questa è la gloria e l'onore di quanti seguirono la mia giustizia". Compresi queste parole scritte nel libro del mio Signore Gesù Cristo, e gli dissi: "Signore, vuoi ch'io faccia qui tre tende, una per te, una per Mosè, una per Elia?”.


Mi rispose con ira: "Satana ti farà guerra, vedrà la tua intelligenza, ti sopraffar ranno i beni di questo mondo. Siano dunque aperti i tuoi occhi, e aperte le tue orecchie. Una sola è la tenda non confezionata da mano d'uomo, ma fatta dal mio Padre celeste per i miei eletti". Noi la vedemmo e ce ne rallegrammo. Ed ecco che all'improvviso una voce dal cielo prese a dire: "Questo è il mio Figlio diletto nel quale mi compiaccio. Egli osserva i miei comandamenti". Sopraggiunse una nube grande e bianchissima, che si stese sulle nostre teste e portò via nostro Signore, Mosè ed Elia. Io tremai e fui spaventato. Guardammo.


Il cielo si aprì e vedemmo uomini in carne venuti incontro a nostro Signore, a Mosè e a Elia. Andarono in un altro cielo e si adempì la parola della Scrittura: "Questa generazione cercherà, cercherà il volto del Dio di Giacobbe". In cielo ci fu spavento e timore grande: gli angeli si stringevano l'un all'altro, e si compì la parola della Scrittura, che dice: "Aprite, prìncipi, le vostre porte!". Allora si chiuse il cielo che s'era aperto. Noi iniziammo a discendere dal monte glorificando il Signore che aveva scritto i nomi dei giusti sul libro della vita, che è in cielo.


IL CREATO E LA GLORIA DI DIO
Pietro aprì la bocca e mi disse: "Ascolta, figlio mio Clemente. Tutti gli esseri che Dio ha creato li ha creati per la sua gloria. È per la sua gloria che ha creato gli angeli, gli arcangeli, le dominazioni, le potenze, i troni, le virtù, i principati, i cherubini, i serafini, a migliaia, a decine di migliaia e miriadi di migliaia. Egli ha inoltre disposto ogni popolo nella sua regione; e in ogni regione ha posto re, governatori, prìncipi, profeti e apostoli per ammaestrare e istruire quanti ascoltano la parola del Signore. Quelli che non l'ascoltano saranno puniti con un supplizio, ma quelli che l'ascoltano e la praticano saranno ricompensati con la gioia e il gaudio nel regno dei cieli, ove glorificheranno e ringrazieranno con gli angeli e con tutte le anime dei giusti, ove ringrazieranno il Signore per sempre, dando onore e gloria a colui che ha creato tutte le cose, ha creato i cieli, la terra, il mare, i fiumi, gli animali e tutto ciò che è visibile. Infatti, tutti gli esseri da lui creati lo glorificheranno e la sua gloria durerà in eterno.


In quelli che avranno fatto passi falsi e si saranno distolti dalla sua gloria scemerà la volontà per la gloria del Signore. Ma coloro che temono il Signore non taceranno mai la sua lode. Essi glorificheranno il Signore. Il mare, i fiumi, le fonti, il fuoco, la rugiada, gli esseri animati e gli esseri inanimati glorificheranno il Signore. Anche il diavolo egli l'aveva creato per la sua gloria; ma essendosi dimostrato negligente, lo fece decadere dalla sua gloria con tutti i suoi seguaci che, a lui soggetti, lo elogiavano: costoro furono creati con lui e ora sono chiamati demoni, perché prima il Signore li aveva creati, per la sua gloria, nella famiglia degli angeli. Allorché il diavolo si ribellò, una famiglia di angeli rimase con i suoi.


Dopo di ciò fu creato Adamo, per la gloria del Signore. Il Signore gli diede la terra, quella terra che aveva creato. Il Signore gliela diede con tutto ciò che in essa si trova, affinché sulla terra egli lo glorificasse con i suoi figli. Gli uomini, infatti, non furono creati invano, ma per la gloria del Signore. Il diavolo, lui sì che fu creato invano. Divenne nemico del Signore, essendosi distolto dalla di lui gloria. Chiunque è figlio del Signore, lo è per glorificare il suo santo nome; ma chi è negligente, decade dalla gloria del Signore.


Non è piccola, la gloria del Signore; la santità della sua gloria riempie i cieli e la terra, e nessuno è capace di misurarla. Non distoglietevi dalla gloria del Signore, giacché è per la sua gloria ch'egli ha creato le cose. Siate pronti, fiduciosi e allegri. Se non cesserete dal lodarlo e glorificarlo, avrete una ricompensa senza fine. Ma se sarete negligenti decadrete dalla vostra gloria. Non è poca la gloria del Signore. La vostra gloria è per il Signore. Quanti l'avranno servito, anche soltanto per un poco, avranno lunghi giorni. Glorificate e cantate giorno e notte: la vostra gloria durerà e i vostri giorni saranno lunghi".


GLORIA DEGLI ELETTI
Glorificate e cantate senza fine colui che è venuto, poiché il Signore dice: "Quelli che saranno fedeli verso di me erediteranno la terra, mentre gli eletti erediteranno il monte del mio tempio; darò loro la gioia eterna, in conformità della lode ch'io vedrò innalzare da loro allorché il mio Figlio sarà assiso sul monte del mio tempio, quando mi offrirà sacrifici nel timore che ha di me. Io sono colui che ha fondato la terra, che ha dato un fondamento alla terra, posto sulla terra il paradiso, steso il cielo e stabilito il sole, allargato il mare e create le bestie che in esso si trovano, sono colui che ha soffiato i venti, attizzato il fuoco e soffiato su di esso, colui che ha lavato il vecchio mondo per mezzo dell'acqua del diluvio, colui che ha rinnovato il mondo e alla sua venuta risusciterà i morti al suono della sua parola, farà risplendere i miei giusti sette volte più del sole e farà brillare le loro corone come un cristallo e come l'arcobaleno nella stagione delle piogge, corone profumate di nardo, sulle quali è impossibile tenere fisso lo sguardo a causa dei rubini, degli smeraldi dal fulgido splendore, dei topazi, delle gemme, delle perle gialle, fulgenti come le stelle del cielo e come i raggi scintillanti del sole sui quali è impossibile posare lo sguardo.


Gli occhi degli uomini guarderanno tutto questo: i giusti, infatti, glorificarono il loro creatore senza alcuna restrizione, perciò anch'egli li glorificherà. Come lo lodarono tra le sofferenze, così lo loderanno con inni. L'intelligenza dei mortali non può concepire la nobiltà della gloria dei miei giusti, essa è celata dall'intelligenza dei mortali: sono essi che glorificarono e onorarono il Signore durante la loro vita, e perciò anch'egli li esalterà, li farà re. La gloria dei miei giusti davanti al Signore sarà come la gloria del Padre. Il viso degli angeli splende più del sole, le loro corone sono come l'arcobaleno nella stagione delle piogge e sono profumate di nardo; i loro occhi brillano come la stella del mattino; inesprimibile è la bellezza della loro presenza. Le melodie dei loro inni sono come il suono di uno strumento musicale: dolci i loro inni, gradevole e delizioso all'udito è il loro conversare. La loro gioia è senza fine; i loro abiti non sono tessuti, e sono candidi come quelli del "gualchieraio" come vidi sul monte ove erano Mosè ed Elia".


Nella trasfigurazione, nostro Signore fece vedere a Pietro, a Giacomo e a Giovanni, figlio di Zebedeo, gli abiti degli ultimi giorni, quando avrà luogo la risurrezione, nel giorno del giudizio. Una nube luminosa distese un'ombra e udimmo la voce del Padre che ci diceva: "Costui è il mio Figlio diletto, in lui mi compiaccio. Ascoltatelo". Noi, spaventati, dimenticammo allora ogni essere corporeo; non comprendevamo ciò che dicevamo, a motivo del grande spavento di quel giorno e a motivo della montagna sulla quale il Signore ci fece vedere la seconda venuta di Cristo nel regno che non avrà mai fine.


VIA LARGA E VIA STRETTA
Il Padre affidò a Cristo tutt'intero il giudizio del cielo e della terra, in conformità di quanto è detto: "Il Padre non giudicherà nessuno, ma affiderà il giudizio a suo Figlio" affinché nel regno dei cieli il Figlio dia la vita a tutti coloro che crederanno in lui: questa è la ricompensa per i giusti che fuggirono il mondo, furono coraggiosi nell'ascesi, divennero concittadini degli angeli mentre ancora camminavano sulla terra, nel loro corpo, evitando la via larga sulla quale la gente cammina, e cioè: il culto degli idoli, l'adulterio, l'omicidio, la falsa testimonianza, l'odio del prossimo, la collera, l'indignazione, il furto, l'amore delle ricchezze, l'iniquità, la rapina, le ingiurie, le querele, le diatribe, la fornicazione, la menzogna; questa è la via larga. La via stretta per la quale camminano i giusti, è: l'umiltà, la carità, la mansuetudine, la misericordia, la pace, la purezza della carne, la dolcezza, la consolazione del prossimo, la speranza, la fede; questa è la strada per la quale camminano i giusti, mentre i peccatori non la possono percorrere.


DUPLICE MORTE
Non mi dimenticare soprattutto a proposito dei peccatori, allorché avrai pietà di loro nell'ultimo giudizio, quando alla tua bontà e alla grandezza della tua maestà e della tua misericordia non vi saranno limiti. Insegnami ciò su cui ti ho interrogato sul futuro dei peccatori. Allorché furono creati per essi, infatti, sarebbe stato meglio che non fossero stati creati; giacché subiranno due morti. La prima morte ha luogo per ogni creatura, per i giusti e per i peccatori, per gli animali e per le bestie, è la morte prescritta per ogni creatura, e si trova già insita nel coito per ogni essere corporeo; è insita nella sofferenza e nella debolezza, è insita nel corpo tanto per i puri quanto per gli impuri, tanto per i giusti quanto per i peccatori, tanto per i buoni quanto per i malfattori. Tu, mio Signore, Messia e Figlio del Signore, non hai forse avuto sofferenze nel tuo corpo sebbene tu non conoscessi la morte, né la debolezza la tua divinità? Tu, infatti, sei il Verbo del Padre, il Signore vivo.


Tu fosti il creatore del cielo e della terra, tu non hai né inizio né fine, con il tuo Spirito santo, come mi hai spiegato allorché ti interrogai sulla tua natura e sul trono della tua gloria, prima della creazione del mondo. Tu mi dicesti: "Nessun luogo ci può contenere. Noi conteniamo ogni luogo in virtù della potenza della nostra divinità". La seconda morte è dei peccatori, e avrà luogo dopo la risurrezione delle anime e dei corpi: i peccatori periranno nuovamente, per opera del fuoco. Per loro sarebbe stato meglio se fossero nati per contemplare la gloria del Signore. Ma posero il loro piacere negli ornamenti del cielo, nelle creature, nella terra, nel sole, nella luna, nelle stelle, sui monti, sui colli, nelle bestie, negli animali, e peccarono e morirono. Questa è la prima morte. A causa dei loro peccati ricevettero la ricompensa; questo giudizio e questa punizione sono giusti presso di te, Signore. Secondo il tuo beneplacito tu compirai anche la risurrezione. Dopo avere rinnovato ogni cosa, farai uscire gli uomini dalla terra. Tu sveglierai quelli che dormono e giacciono nella polvere, coloro il cui corpo è consunto, le cui ossa sono spezzate, e sono divenuti polvere. Dopo che li avrai risvegliati dal sonno, quando i mortali saranno stati rinnovati nell'anima e nel corpo, darai loro una seconda morte per mezzo della sentenza di un secondo giudizio. E questa morte avrà luogo per i peccatori. Il mio cuore vien meno e sviene dallo spavento, parlando dei loro peccati e della loro seconda morte. Questa seconda morte dei peccatori, peggiore della prima, li colpirà dopo la risurrezione.


IL MISTERO E LA SPIEGAZIONE
Il mio Signore mi rispose: "La prima rivelazione che ti ho esposto ti è chiara? Non va bene comunque farla conoscere ai peccatori, affinché non accrescano i loro crimini e peccati. Non bisogna che tu esponga loro questa rivelazione. Non bisogna che tu riveli agli altri quanto hai conosciuto da me. Se gli uomini conoscessero questa rivelazione, diverrebbero peccatori. Nessuno si pentirebbe dei suoi peccati e delle sue colpe se udisse questa parola che tu mi domandi a proposito della seconda morte dei peccatori". Io, Pietro, tuo padre, caddi ai piedi del Signore, versai lacrime bagnando i suoi piedi che asciugai con la mia lingua, implorando misericordia e dicendo: "Abbi pietà di me, Signore, peccatore e povero! Io sono il primo dei peccatori e degli insensati a motivo della mia prevaricazione, giacché prima che il gallo cantasse giurai tre volte dicendo: "Io non ti conosco!”. Poi, piansi, bagnai i suoi piedi con le mie lacrime, li asciugai con la mia lingua e li baciai con la mia bocca implorando, di tutto cuore, misericordia.


Dopo che avevo pianto amaramente per lunghe ore, il Cristo, amico del pentimento, si volse verso di me e mi disse: "Non bisogna che tu mi faccia soffrire, giacché tu conosci e comprendi le mie parole del Vangelo: "Il Padre mio fa sorgere il sole per i giusti e per i peccatori, e fa scendere la pioggia sui buoni e sui cattivi". Così è, infatti, la misericordia del Padre mio. Come il sole sorge e la pioggia cade per tutti, così noi abbiamo pietà e compassione di tutte le nostre creature, come dissi agli Ebrei a proposito della misericordia del Signore verso i peccatori. Gli Ebrei mormorarono contro di me, allorché di sabato guarii dei malati; allorché dissi a un paralitico: "Alzati, prendi il tuo letto. Ti sono rimessi i tuoi peccati", mi dissero: "Quest'uomo bestemmia contro il Signore e contro gli uomini. Chi, sulla terra, può rimettere i peccati se non unicamente il Signore?”. Io risposi: "Anche il Padre mio concede, di sabato, agli uomini questa misericordia; e io compio l'opera del Padre mio. Se dunque voi non credete a me, credete alle mie opere". Dissi pure loro che s'io non avessi compiuto per essi opere che nessun altro aveva fatto, sarebbero stati liberi dei loro peccati, mentre adesso non hanno più scusa alcuna. L'opera del mio Padre è la misericordia. Tutto ciò che egli fa, lo faccio anch'io perché sono nel Padre e il Padre è in me; così pure lo Spirito santo che procede dal Padre mio, che riceve da me e mi glorifica, come spiegai altre volte".


LA MISERICORDIA DI DIO
Io domandai al Signore: "Come posso conoscere, mio Signore, ciò che tu mi hai esposto con parabole? Non mi hai ammaestrato chiaramente sicché io, tuo servo, ne possa gioire, io peccatore e tutti quanti verranno dopo di me. Tu mi hai detto: "Come il sole e la pioggia, così è la mia clemenza". C'è chi vorrebbe ciò sulla terra; ma quando la pioggia discenderà alcuni entreranno in grotte, altri entreranno in fosse profonde, altri entreranno negli abissi del mare, altri saliranno al terzo piano. Come potranno essere raggiunti dal sole e dalla pioggia, se entrano nelle profondità? Ammaestrami chiaramente affinché io gioisca chiaramente". Il Signore mi rispose e mi disse: "Siccome mi hai detto: "Insegnami questo!", ti farò una rivelazione. Bisogna però che tu non l'esponga ai peccatori, affinché non pecchino facendo assegnamento sulla misericordia. Come il sole, al suo sorgere, non divide la sua luce, ma illumina tutti gli esseri che sono sotto il cielo, allorché fa splendere su di noi lo splendore del giorno chi mai non desidera vedere la luce del sole o chi è colui che odia la pioggia che discende dal cielo? così è della misericordia.


L'ULTIMO NEMICO
Il diavolo sarà distrutto, come dice Paolo, tuo fratello. L'ultimo nemico che il Signore distruggerà sarà la morte, cioè il diavolo. Egli dice: "Tutto si prostrerà ai suoi piedi. In quel giorno anche lo stesso Figlio si prostrerà davanti a colui che gli ha assoggettato tutto, affinché il Signore sia tutto in tutti". Ascolta: il mio esposto a tuo fratello è profondo. Il mio Spirito, infatti, gli diede la spiegazione di quest'ultimo mortale, di questo bugiardo, di questo figlio della perdizione, che dirà: "Io sono il Cristo" per far traviare tutti gli uomini. Quanti rifiuteranno di credere in lui, saranno tutti da lui puniti di spada; vi saranno perciò molti martiri. Dopo l'eccidio dei martiri, il Signore manderà sulla terra numerosi e perversi spiriti di demoni, che non albergheranno soltanto nei corpi né albergheranno soltanto nelle anime, ma mangeranno, gioiranno e porteranno a compimento la perdita di tutte le creature che sulla terra sono dotate di corpo. Il loro re si chiamerà Gag. Quelli che egli avrà imprigionato, fino alla mia discesa, saranno posti sotto la mia volontà. Ma lui pure sarà distrutto con la morte.


LA PARUSIA
In seguito verrò io nella mia gloria e nella mia regalità, con tutti i miei santi. Alla mia parola, i morti risusciteranno. Al mio ordine, giusti e peccatori saranno separati. I miei eletti saranno dotati di ali e portati sul mio stesso carro. Io verrò e discenderò sulla terra. A Gerusalemme, mia città, il Padre mio porrà una corona sul mio capo. Sion verrà nella mia città e si manifesterà in tutta la sua dignità e il suo splendore. I miei eletti, Mosè ed Elia, si manifesteranno come li avete visti sul monte Tabor, quando si intrattenevano con me. Tutti i giusti si porranno alla destra del Padre mio, tutti i miei eletti si porranno alla destra del Padre mio.


Il mio trono sarà in un fiume di fuoco, che scorrerà davanti a me; mi avvolgeranno lampi infuocati; alla sinistra della mia maestà, migliaia e miriadi di esseri viventi mi circonderanno, all'esterno e all'interno di Gerusalemme, spingendosi l'un l'altro a motivo della mia gloria e del terrore della mia maestà. In un istante, i peccatori saranno trafitti; il loro cuore sarà spezzato: frecce dolorose piene di fuoco cocente trafiggeranno il cuore dei peccatori. Le loro grida saranno così angosciate da far tremare il cuore degli angeli e dei giusti. Angeli splendenti tortureranno i peccatori duramente e senza pietà. Sulla terra, infatti, i peccatori corruppero la loro via allontanandosi da me. Quando saranno colpiti dal crudele supplizio, grideranno da morire".


PIETRO È CONSOLATO
Gridando e piangendo, risposi allora al mio Signore: "Signore mio, temo questa seconda morte che colpirà i peccatori". Egli mi guardò e rispose: "Ascolta e sii paziente fino a quando non avrai trovato il significato di quanto ti ho esposto. Non sei tu che ammaestri i peccatori meglio di me, giacché è appunto a causa dei peccatori che fui crocifisso per intercedere per essi presso il Padre mio". Allora io tacqui. Se tu non fossi triste ti esporrò quanto mi hai domandato. Presta attenzione all'argomento dell'esposizione che mi hai domandato. Comprendilo da solo, meditalo, scrutalo. Io non esposi nulla di simile ad altri, né agli angeli, né ai giusti, né ai martiri, né ai profeti. Nessuno conosce quest'esposizione, ad eccezione del Padre mio. Io, Pietro, ti ho rivelato questo mistero, ma tu non rivelarlo ad altri uomini, ad eccezione dei saggi e dei sapienti. Mettilo nascosto in una cassetta affinché gli insensati non lo vedano e non dicano: "Nell'ultimo giorno il Signore avrà pietà di noi". Peccheranno verso il prossimo con omicidi, latrocini, fornicazioni, inganni, orgoglio, iattanza, collera e insulti; peccheranno inoltre contro di me prestando culto agli idoli, non osservando la domenica, non osservando i miei comandamenti, spergiurando e trasgredendo la mia volontà. Se i peccatori fanno questo, veglia su te stesso: non bisogna che tu riveli loro questo mistero, acciocché gli insensati non pecchino, dicendo: "Il Signore avrà pietà di noi".


Il Padre mio è veramente misericordiosissimo. Ma anch'io sono misericordioso giacché quanto è di mio Padre è mio, e quanto è mio è di mio Padre. Quando i peccatori, dopo avere creduto in me, supplicheranno il Padre mio, anch'io supplicherò il Padre mio con essi, implorando per loro il mio Padre, e dicendo: "Abbi pietà di loro giacché io mi sono rivestito della loro carne. Essi hanno mangiato il mio corpo e bevuto il mio sangue. Io ho portato le loro sofferenze e ho preso i loro malanni. Per essi sono stato crocifisso, allo scopo di salvare i peccatori, che credono in me". Allorché i peccatori vedranno ch'io intercedo per essi presso il Padre mio, essi a loro volta supplicheranno me. Supplicherò per loro il Padre mio. Essi non vedranno nessuno ad eccezione di me, che mi sono rivestito della loro carne; ma io vedrò il Padre mio giacché sono con il Padre mio nella divinità: io stesso, infatti, procedetti dalla sua natura e dal suo amore, per sua volontà, per compiere il suo beneplacito.


Per tale motivo il mio Padre darà a tutti loro la vita, la gloria e il regno, che non avranno mai fine. Il suo tribunale non sarà diviso, la sua corona sarà meravigliosa e splendente, la gloria della divinità sarà nobilmente stupenda. Io siederò in tribunale preparando per te e per i tuoi fratelli dodici troni. Giudicherete le dodici tribù d'Israele. Io sono venuto per coloro che credettero in me; ed è ancora per coloro che credettero in me che, sulla loro parola, avrò pietà degli uomini. Passerete subito nella gloria e andrete immediatamente nella vita eterna, donde non si esce mai più.


IL SEGRETO
Ed ora, non rivelare questo mistero a coloro che a esso non possono reggere, affinché non pecchino contro il loro prossimo. Le loro azioni, infatti, saranno cattive: si schiereranno l'un contro l'altro, e quando udranno parlare delle fiamme di fuoco punitive si uccideranno l'un l'altro e si faranno ingiustizie. Quando questi peccatori udranno ciò, sicuri di trovare misericordia, dopo quei peccati nessun peccatore, che avrà udito e compreso, praticherà il bene e si pentirà. È per questo che ti ho interdetto di parlarne e ti dissi che non bisogna che i peccatori lo sappiano e vi pensino: affinché non pecchino contro il loro prossimo. Se tu non avessi pianto e gridato, io non te ne avrei parlato; te l'ho manifestato affinché non ti venga meno la speranza. Però inizia tu stesso a offrire ai peccatori la penitenza. Esortali affinché il castigo tra le fiamme susciti in essi paura, e compiano la giustizia, non si facciano reciproche ingiustizie, peccando contro il prossimo affinché non pratichino la violenza contro la vedova e l'orfano nella loro indigenza.


VASO INFRANTO E RICOMPOSTO
A proposito della nostra misericordia ascolta quanto ti dirò e ne sarai convinto. Una donna vuol pulire un vaso d'argilla, un vasaio vuol rifinire un vaso che lui stesso ha fatto. Mentre lo rifinisce rivestendolo d'argilla, il vasaio rompe il vaso. L'aveva destinato alla gloria, intendeva farne un bel lavoro d'argilla; nella sua intenzione voleva che fosse puro e immacolato, senza rotture e fessure; pensava e diceva che sarebbe diventato un vaso per l'olio, un vaso per il vino o un vaso per il miele. Aveva eseguito il rifinimento con l'intenzione di terminare la sua opera. Ma quando lo rifinisce, quando si rompe o si incrina, non può, forse, farlo ritornare in argilla? L'impasta, la frantuma e ricomincia a plasmarla.


DAVID E LA MISERICORDIA DIVINA
Così il Signore ha creato tuo padre Adamo per la gloria della sua opera. Ma dopo la prevaricazione, lo fece ritornare nuovamente nel fango. Dopo averlo abbellito, il Signore l'annienterà per la seconda volta nella morte? No, certo! Poiché grande è la misericordia del Signore verso gli uomini, come disse David allorché conobbe la misericordia del suo Dio: "La tua misericordia è grande nei cieli, la tua giustizia giunge fino alle nubi". Vedi, osserva quanto questo detto sia nobile e sublime! Considera le dimensioni e le proporzioni dell'altezza del cielo. La sua giustizia s'innalza fino alle nubi: vuol dire che il giudizio del Signore è giusto. Dice, inoltre: "La destra del Signore ha compiuto cose grandiose, la destra del Signore mi ha innalzato: non morirò, ma vivrò. Il Signore mi ha castigato severamente, ma non mi ha consegnato alla morte".


Non intendere questo detto come se si riferisse a me; si riferisce a Adamo, in quanto Adamo è nostro padre. Quando David ti dice: "Il Signore mi ha castigato severamente" si riferisce alla scacciata di Adamo dal paradiso, e all'uscita della sua anima dal suo corpo. Tutte le parole del profeta David sono piene di mistero. "Ma non mi ha consegnato alla morte", cioè allo sheol [regno dei morti]. Quelli che discendono nello sheol sono il diavolo e i suoi demoni, che non credono nel Figlio del Signore. Mentre quelli che credono in lui non vedranno tutti i castighi del fuoco. Hanno ricevuto il corpo e il sangue di Cristo e sono divenuti suoi figli, suoi fratelli ed eredi del suo regno.


Dice ancora David: "Ti ringrazio, Signore, poiché mi hai protetto e non hai fatto ridere su di me i miei nemici". Chi sono? I figli di Adamo? Non sono, invece, il diavolo e i suoi demoni che vogliono far traviare l'uomo per farlo desistere dalla sua fede? "Tu m'hai salvato da coloro che discendono nella fossa". Non si tratta, forse, del diavolo e dei suoi demoni? David, inoltre, disse: "Cantate il Signore, voi giusti. Inchinatevi alla memoria della sua santità, poiché il castigo viene dalla sua collera, ma la vita dalla sua volontà". Il castigo è la morte e la tomba, ma la vita è la risurrezione dalla tomba e la gioia per tutti i secoli.


CONOSCENZA E SILENZIO
Conosci, Pietro, questo mistero per credere che il Signore è clemente verso quanti avranno creduto. Coloro che avranno ricevuto il mio corpo e il mio sangue non discenderanno una seconda volta nello sheol non avendo accondisceso al diavolo e ai suoi demoni. Conosci questo mistero glorioso? Hai dei dubbi in cuor tuo? Non credi a quanto ti ho esposto?”. Risposi al Signore e gli dissi: "Veramente mi hai esposto e interpretato accuratamente le parole del profeta David, dalle quali si vede che la misericordia del Signore è grande, tanto ch'io desidero interrogarti ancora a proposito dei peccatori come me. Il cuore, infatti, mi brucia in seno quando medito sul fatto che dopo la risurrezione dei morti, vi sarà per i peccatori una seconda morte e la discesa nello sheol. Spiegami dunque questa parola: crederò e non avrò più dubbi".


Il Signore mi rispose e disse: "Soprattutto non ti dimenticare di non esporre queste parole a chiunque tu incontrerai. Restino invece celate, affinché i peccatori non si facciano reciprocamente delle ingiustizie, e non dicano: "Speriamo di essere salvati", e affinché non facciano del male verso il loro prossimo dicendo che i loro peccati saranno loro perdonati. Tu hai pianto e gridato, tu mi hai tormentato parecchio allorché con le tue lacrime mi hai bagnato i piedi, mi hai tormentato molto con le tue domande e con le tue suppliche. Con una dimostrazione chiara ti ho esposto questo mistero. Non rivelarlo ad alcuno, eccetto che a persone superiori, dotate di saggezza. Questa esposizione è, infatti, un mistero nascosto.


CREDENTI E DEMONI
Coloro che avranno creduto in me erediteranno la vita eterna, ognuno secondo il proprio grado: i patriarchi si siederanno sul trono dei cherubini, gli arcivescovi sul trono dei serafini, i vescovi sul trono delle virtù, gli arcipreti sul trono delle dominazioni, i preti sul trono delle potestà, i lettori sul trono degli arcangeli, i re e i prìncipi sui troni di Enoc, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Ognuno sarà nel suo grado. Vi saranno molte dimore. Il Signore costituirà un gregge di angeli e di uomini, che glorificheranno il suo santo nome nell'assemblea degli spirituali. Al cospetto degli angeli, Cristo verrà con la sua gloria. I morti risusciteranno e, come dice la Scrittura, "Gli ultimi saranno i primi". I primi saranno quelli che precederanno Cristo: saranno rapiti sulle nubi fino all'etere, saranno portati sulle ali del vento. I cieli e la terra saranno incandescenti, non vi sarà più né sole né luna, non vi sarà più né inverno né estate. Tutto sarà come era una volta prima che gli esseri fossero creati. I figli di Adamo che risorgeranno, andranno nella vita eterna: prenderanno il posto e il trono del diavolo.


Tutti i figli di Adamo diverranno eserciti di angeli in luogo degli eserciti del diavolo. Il Signore racchiuderà i demoni in una spaventosa Geenna, insieme al loro capo, il diavolo, e tutti gli esseri della loro dimora, ognuno secondo la sua tribù, saranno racchiusi nelle profondità dello sheol. I demoni furono, infatti, i nemici di Adamo e vollero farlo discendere nella stessa loro morte, nello sheol, per ridurre in cenere il gregge degli uomini. Dopo che il gregge degli angeli cattivi sarà divenuto cenere, il Signore sarà il solo Signore e il suo nome sarà l'unico nome. Egli regnerà per i secoli dei secoli, e il suo regno non avrà fine".


PIETRO A CLEMENTE
"Ma ora ascolta, mio figlio Clemente. Tutto ciò che il Signore mi ha esposto, io te l'ho rivelato. Non rivelarlo agli uomini insensati che non lo possono reggere, che ne ignorano la spiegazione e infatti è un mistero nascosto". Io risposi: "Per coloro che comprenderanno questa esposizione, io scriverò le tue parole sugli eventi del mondo, come tu le hai udite dal Salvatore del mondo". Pietro riprese: "In secondo luogo, ti ho istruito a proposito della divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. In terzo luogo, ti ho spiegato il pentimento di coloro che hanno peccato, ma poi si pentirono e non vollero più peccare contro il loro prossimo. In quarto luogo, ti ho insegnato come Cristo esaudì la mia domanda, allorché lo pregai di aprire la mia intelligenza. Noi, infatti, eravamo come bambini, che non conoscono il bene e il male, prima che ci fosse mandato il Paraclito. Ma allorché il Paraclito, e cioè lo Spirito Santo, fu mandato nella cognizione delle nostre intelligenze, abbiamo conosciuto tutto ciò che accadrà al cielo e alla terra, giacché il Signore ci ha impartito lo Spirito della vita. Siamo divenuti figli del Signore. Abbiamo imparato che il nostro Padre celeste ci ama enormemente, ed è lui che ci ha impartito lo Spirito della vita e della vera conoscenza, lo Spirito della conoscenza e dell'intelligenza del Signore.


Quanto al Verbo disceso dall'alto, noi abbiamo partecipato alla sua carne e al suo sangue, per potere divenire suoi figli e fratelli. Quanta sarà la gloria che ci sarà donata presso il Signore, se non respingiamo la nostra salvezza, se conosciamo la nostra dimora e la nostra gloria! Non dimenticheremo la speranza della ricompensa, e non siamo come un bimbo che chiede al padre un uccellino: avutolo in mano, se ne rallegra, ma quando, poco appresso, l'uccello gli sfugge dalla mano, si meraviglia di non averlo potuto conservare.


Noi dunque seguiamo la giustizia senza abbandonarla, per ottenere la ricompensa che ci è serbata nei cieli, per dimorare nell'assemblea dei santi e degli esseri celesti che glorificano il Signore e si mantengono fedeli ai suoi consigli per poter entrare nella sua città. Custodisci questo mistero. Ponilo in un recipiente, in una scatola, affinché non vedano gli uomini insensati e non possano dire: "Siccome questa è la nostra speranza, facciamo il male per trovare il bene, poiché nell'ultimo giorno il Signore ha serbato per noi la misericordia", affinché non commettano iniquità contro il loro prossimo, non uccidano, non commettano adulterio, non diventino testimoni falsi Altrimenti tutte le azioni saranno cattive e cesseranno le opere buone. Ma la misericordia del Signore verso gli uomini sarà grande.”


FESTIVITÀ ANNUALI
• Secondo la legge della Chiesa, la festa della natività di Cristo sia celebrata nel nono mese, in shuaiak, cioè il 25 tahshash, secondo il computo ebraico, ma nel quarto mese, cioè il 29 tahshash, secondo il computo egiziano.
• Secondo la legge della Chiesa celebrate la festa del Battesimo il decimo mese, cioè il 7 tobi (ter), secondo il computo ebraico, ma il quinto mese, cioè l'11 ter, secondo il computo egiziano.
• Secondo la legge della Chiesa, sia in magabit, che in mijazja, celebrate la festa dell'ascensione di Cristo verso il Padre, nella sua gloria.
• Secondo la legge della Chiesa, al termine di cinquanta giorni celebrate la festa della discesa dello Spirito santo sugli apostoli.
• Celebrate una festa nel settimo giorno dopo la Pentecoste. Dopo, digiunate, figli della Chiesa!
• Si osservi il riposo nella circoncisione del Signore nostro, nel mese di tobi, cioè di ter, il 7 del quinto mese, secondo il computo egiziano.
• Si osservi il riposo nella festa di Simeone, l'11 dell'undicesimo mese secondo il computo ebraico, ma il sesto mese, cioè il 28 di jakatit.
• Si osservi il riposo nella ricorrenza dell'annunzio dell'angelo a Maria, il 29 del mese di magabit, cioè fimenot secondo il computo ebraico, ma il 29 del settimo mese, cioè di magabit, secondo il computo egiziano.
• Si osservi il riposo nel venerdì, per la passione di nostro Signore. Si mantenga la tristezza giacché nostro Signore fu crocifisso, ma anche la gioia giacché nostro Signore è venuto a salvarci.
• Celebrate una festa nel settimo giorno dopo la passione.
• Si osservi il riposo il 7 del quinto mese, cioè nel mese di misher, secondo il computo ebraico, ma il 13 di nahase, secondo il computo egiziano, a ricordo del cambiamento del volto di Cristo sul monte Tabor.
• Si osservi il riposo nelle feste dei martiri, dei discepoli e degli apostoli di nostro Signore, in ogni ricorrenza della loro morte.
• Si osservi il riposo nella festa di Stefano, il 15 del mese di maskaram.
• Si osservi il riposo nella festa dei quaranta soldati, il 13 del mese di magabit.
• Nel primo di genbot, si osservi il riposo nella nascita di nostra signora Maria.
• Si osservi il riposo il 21 del mese di sane.
• Si osservi il riposo il 17 del mese di nahase.
• Si osservi il riposo il 21 del mese di ter.
• Si osservi il riposo il 12 del mese di hedar, nella festa di Michele, e il 12 del mese di sane.
• Si osservi il riposo il 12 del mese di nahase.
• Si osservi il riposo nella festa dei quattro animali, l'8 di hedar.
• Si osservi il riposo nella festa dei sacerdoti celesti, il 24 di hedar.
• Si osservi il riposo nella festa delle nove suppliche.
Celebrate i due giorni di sabato e domenica esattamente come fu istituito dai nostri padri. L'hanno insegnato Pietro e Paolo e l'hanno ordinato a tutti i figli della Chiesa: nella settimana vi siano due giorni di festa, il giorno del sabato e il giorno di domenica. Non si faccia alcuna opera. Chiunque non seguirà questa norma, morirà. Quando la violerà, sia perso. Abbiamo ordinato queste prescrizioni per fare ascoltare le Scritture e per la liturgia della Chiesa. Custodite quanto vi ho esposto.


CONCLUSIONE
"Questo esposto sia celato a coloro che non intendono, affinché non diventino peccatori e non siano deviati dalla speranza della misericordia di Dio. Non rivelarlo se non ai patriarchi, ai preti, a coloro che hanno intendimento e intelligenza, a coloro che scrutano le Scritture nascoste e le palesi, le segrete e le velate. Non esporre quanto tu hai trovato. Nascondilo, legalo in una scatola, affinché gli uomini insensati non vedano ciò che ti ho esposto e non vedano ciò su cui mi hai interrogato, e come io abbia risposto a quanto mi hai domandato".


Nostro Signore Cristo ha parlato a Pietro, suo discepolo; Pietro l'ha rivelato al suo discepolo Clemente. Gli ha insegnato l'esposizione del mistero, raccomandandogli di non rivelarla, ma di intimorire i peccatori per opera dei castighi delle fiamme di fuoco, affinché si pentano dei loro peccati. "Ascolta, mio figlio Clemente! Io ti ho detto la verità. Gloria all'Amico degli uomini, per i secoli dei secoli! Così sia".