Allora i sette angeli si prepararono a suonare le sette trombe.
Il primo angelo suonò la tromba e una grande tempesta di grandine e di fuoco, mescolati con sangue, si riversò sulla terra. Un terzo della terra fu bruciato, un terzo degli alberi andò in fiamme, e tutta l'erba verde fu arsa.
Il secondo angelo suonò la tromba, e una massa ardente simile a una montagna infuocata fu precipitata nel mare. Un terzo del mare diventò sangue, e un terzo delle creature viventi che sono nel mare perirono, un terzo delle navi andò distrutto.
Il terzo angelo suonò la tromba, e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e delle sorgenti.
Il nome della stella è «Assenzio». Un terzo delle acque diventò amaro come l'assenzio, e molti di quelli che ne bevvero morirono, perché erano avvelenate.
Quando il quarto angelo suonò la tromba, furono colpiti un terzo del sole, della luna e delle stelle: la loro luce diminuì di un terzo, e un terzo del giorno e della notte rimase privo di luce.
Io guardai ancora e udii un'aquila, che volava alta nel cielo, gridare a gran voce: «Sventura, sventura, sventura a voi, abitanti della terra, ora che gli altri tre angeli stanno per suonare le tre ultime trombe».