Pace e Guerra

Origini della guerra

Global Peace Index 2022

Il Global Peace Index nasce come tentativo di calcolare il grado di pacificità, ovvero l'attitudine di un determinato paese sovrano a essere considerato pacifico. L'indice è prodotto dall'Institute for Economics and Peace (IEP), in collaborazione con un'equipe internazionale di esperti di Pace ed è basato su dati forniti e rielaborati dall'Economist Intelligence Unit, una società di ricerca e consulenza che fornisce analisi sulla gestione di stati e aziende.

Il GPI comprende 163 paesi che rappresentano il 99,7% della popolazione mondiale e a oggi è considerato il primo e più affidabile metodo per la misurazione della Pace nel mondo ed è composto da 23 di indicatori quantitativi e qualitativi divisi in tre tematiche principali:

1. il livello di sicurezza sociale
2. il livello di conflittualità interno ed estero
3. il grado di militarizzazione.
Oltre a fornire i risultati del GPI per il 2022, il rapporto include un'analisi del conflitto militare in Ucraina; indica i probabili aumenti delle spese militari, l’utilizzo di nuove ed emergenti tecnologie militari, l’impatto sui genieri alimentarti (grano) e sulle nuove rotte commerciali mondiali. Il rapporto contiene anche un'analisi più approfondita sulle manifestazioni violente in tutto il mondo.

I risultati di quest'anno hanno rilevato che il livello medio globale della pacificità è peggiorato dello 0,3%.

Sebbene lieve, questo è l'undicesimo deterioramento negli ultimi quattordici anni, con 90 paesi in miglioramento, 71 in peggioramento e due rimasti stabili nella loro posizione della classifica.

È da sottolineare che i paesi tendono a peggiorare la propria posizione molto più velocemente di quanto non la migliorino.

Segue la lista completa dei 163 paesi con relativa classifica in base all’indice generale, calcolato attraverso i 23 indicatori qualitativi e quantitativi.


L'Islanda rimane il paese più pacifico del mondo, una posizione che ricopre dal 2008. Si sono unite alle posizioni di vertice anche la di Nuova Zelanda, Irlanda, Danimarca e Austria.

L'Afghanistan è il paese meno pacifico al mondo e detiene questa posizione (l’ultima in classifica) per il quinto anno consecutivo, seguito da Yemen, Siria, Russia e Sud Sudan. Tutti questi paesi sono stati tra i dieci paesi meno pacifici per gli ultimi tre anni.

Non sorprende che due dei cinque paesi con il più vistoso deterioramento dell’indice della Pace siano stati Russia e Ucraina; a loro si sono unite Guinea, Burkina Faso e Haiti. La causa di questi deterioramenti è dovuta ai conflitti in corso.

L'Europa è la regione più pacifica del mondo, dove risiedono sette dei dieci paesi più pacifici. Cinque delle nove regioni del mondo esaminate sono risultate più pacifiche rispetto allo scorso anno; precisamente l’Asia meridionale, Medio Oriente e Nord, Regione dell'Africa (MENA).

Il risultato dell'Asia meridionale è dettato dal consistente miglioramento dei conflitti in corso che hanno causato una riduzione del numero di morti per conflitti interni.

MENA ha registrato miglioramenti in tutti e tre gli indici del GPI, dovuto ai miglioramenti nelle spese militari, morti per conflitto interno, impatto del terrorismo e armi nucleari e armi pesanti.

Com'era prevedibile, il più grande deterioramento regionale è avvenuto e sta avvenendo in Russia ed Eurasia, seguite dal Nord America. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha portato a un forte aumento del numero delle morti violente, nonché a un forte deterioramento degli altri indicatori come rifugiati e sfollati interni, instabilità politica e terrorismo politico. Il conflitto in Ucraina ha avuto immediate ripercussioni al di fuori della regione Russia ed Eurasia, soprattutto per l’indicatore delle relazioni con i paesi limitrofi che ha registrato un forte deterioramento.

Dei 23 indicatori generali del GPI, dieci hanno registrato miglioramenti, mentre 13 sono peggiorati. I maggiori peggioramenti nel 2022 rispetto all'anno precedente si sono verificati in ambito dell’instabilità politica, frutto del crescente terrore politico, nelle relazioni con il paese limitrofo e dal crescente numero di rifugiati e sfollati interni. Questi indicatori hanno raggiunto i livelli peggiori dall'inizio del GPI nel 2008.

A causa dell'aumento dell'inflazione, la crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo, ovvero la ricchezza di un paese) nei prossimi anni sarà probabilmente più limitata rispetto alle precedenti previsioni così come avranno un impatto negativo sugli indici, l’aumento dei costi sei servizi e il debito pubblico. Altri indicatori in peggioramento saranno il numero di morti per conflitti esterni e l’intensità dei conflitti interni.

Negli ultimi quattordici anni, l’indice medio globale della Pace è peggiorato del 3,2%. Dei 163 paesi nel Global Pace Index (GPI), 84 registrano peggioramenti, mentre 77 registrano miglioramenti e due paesi nessun cambiamento.

Una nota positiva proviene dai miglioramenti dei punteggi annuali per l'impatto del terrorismo, il nucleare e le armi pesanti, i morti per conflitto interno, le spese militari, i tassi di detenzione e percezioni di minore criminalità. L'impatto del terrorismo è ora al livello più basso dall'inizio del GPI nel 2008.

L'impatto economico della violenza nel mondo
l'economia nel 2021 era di 16,5 trilioni di dollari di potere d'acquisto, questa cifra equivale a $ 2.117 a persona. L'impatto economico della violenza è aumentato del 12,4% rispetto alla precedente edizione del 2021, causato da un aumento globale delle spese militari del 18,8% con Cina, Stati Uniti e Iran i paesi con i maggiori incrementi.

La violenza continua ad avere un impatto significativo sulla performance economica mondiale. Per i 10 paesi più colpiti, l'impatto economico della violenza pesa il 34% del PIL contro il 3,6% per i paesi più pacifici.

L’invasione della Russia dell’Ucraina sta avendo un impatto globale su tutti gli indici della pace, molti dei quali saranno evidenti nei PIL del prossimo anno.

Per esempio, se i paesi della NATO dovessero rispettare gli impegni presi, le spese militari aumenteranno del 7% per tutti i prossimi anni.