DISCESE ALL'INFERNO
Questa opera pittorica è come uno specchio che riflette la Terra che commette peccati. Sopra si riconoscono fiamme ardenti di passioni basse e di desideri peccaminosi; più sotto: il fiume di sangue delle vittime innocenti. Da tutti gli angoli e confini della terra si ergono facce contrassegnate dalla peste del peccato e portano disgrazie. Le figure appiccicate alla roccia sono le persone sfrenate che non si lasciano convertire e sono perdute. Non riescono a liberarsi dalle loro passioni e vengono aggredite da orribili figure di animali (desideri cattivi). Altre poi annegano nel proprio sporco e nel sudiciume del peccato.
Dall'albero secco della dissolutezza pendono teste di vario tipo. Esse sono simbolo dei sette vizi capitali. La terra è lastricata di teschi. In primo piano a destra siede il Principe di questo mondo sul suo trono inondato di sangue. Nella sua mano sinistra egli tiene il flagello che uccide l'umanità. Ma egli tiene la sua mano destra, pieno di paura, sopra gli occhi per proteggersi.
Cristo, Giudice e Salvatore si avvicina. Viene sopra le nuvole dei cielo e pronuncia la sentenza.