LA VERITÀ IN LOTTA CON LA MENZOGNA
Due grandi figure dominano questo quadro: la Verità velata e la menzogna, che porta una minigonna lacera a righe rosse e nere. La menzogna sfoga con la lingua biforcuta (doppiezza) la propria rabbia contro la Verità. Essa cerca di colpire la Verità con sassi, ma invano. La menzogna, saltando su al di là del rivo delle lacrime, calpesta, con i suoi piedi, da una parte il cuore (amore), dall'altra la croce (fede).
La Verità, però, con la mano destra ha strappato alla menzogna la bella maschera dal viso, con la mano sinistra si difende dagli attacchi della menzogna (ciò lo indica con il fascio di raggi di luce). Con il piede calpesta il serpente. Ciò simboleggia la vittoria del bene.
La metà scura dei quadro è dominata dal Male. Una faccia satanica, dall'alito velenoso e dagli occhi affascinanti, simboleggia il fascino del Male. Le nuvole scure sono simbolo di insinuazioni non buone e di cattivi pensieri. Sull'albero del Male con i suoi frutti (mani diverse) siede il "padre della menzogna" con la sua cerbottana (fabbricazione di menzogne). Dalla pozzanghera dei vizio due figure femminili tendono le loro mani verso la messaggera dell'amore, la quale porta l'amore misericordioso di Dio a tutti coloro che si pentono e si convertono.
Sullo sfondo, il Buon Pastore attende le pecorelle smarrite. Il raggio dall'alto annuncia la protezione divina per tutto ciò che è bene.