N.51 Francesco, ieri a Genova hai detto una cosa verissima: il vangelo non è un libro sigillato, ma un libro vivo che cresce e si evolve. Se il Vangelo è un concentrato di amore, l'amore non può essere incasellato, incastonato, congelato. Così come il Vangelo è stato il superamento del Vecchio Testamento, così oggi il Nuovo Vangelo potrebbe esserne il completamento. E quale potrebbe essere la Nuova Buona Novella? Che così come Dio dal cielo discese sulla terra facendosi uno di noi; dal cielo, dopo Gesù, è disceso dentro di noi, facendosi parte di noi. Così come Giovanni preparò la venuta di Gesù, così Gesù ha preparato la venuta di Dio dentro di noi. Abituati da sempre a cercare fuori di noi ciò che ci manca, la Via, la Vita e la Verità sono invece dentro di noi. Bisogna solo chiudere gli occhi del corpo che forzatamente guardano sempre ciò che è fuori, ed aprire gli occhi dello spirito che guardano sempre dentro, dentro di noi e dentro gli altri.
N.52 Ho un sogno destinato a rimanere nel cassetto. Di fare un film. Titolo: "Meglio 1 giorno da Prete vero che 100 da Vescovo". Un Don di una cittadina del nord, ormai maturo, soffriva di non poter esprimere il proprio amore verso Dio con parole più nuove, con riti più adatti al mondo che cambia e così via. Ma ogni volta che tentava di fare anche il più piccolo cambiamento un po' fuori dalla norma, i notabili del paese andavano dal Vescovo a lamentarsi. Il Vescovo immancabilmente richiamava il suo Don: "Il Papa è una persona bravissima, il Concilio II un passo avanti fondamentale della Chiesa, ma in questa diocesi si fa quello che dico io; niente stranezze, niente polveroni; si va avanti come sempre; se proprio si dovrà cambiare qualche cosa, dovrà venire dall'alto." Finché un giorno il Don non seppe che aveva davanti a sé solo un paio di mesi di vita. Dapprima sconfortato, poi prese la malattia come una liberazione e da quel giorno cominciò ad essere il Don che aveva sempre sognato. Niente sottane nere, vestito come tutti i cristiani di questo mondo, cominciò a fare le sue prediche ripescando il cuore del Vangelo. La vita è una montagna di gioia e non una valle di lacrime; Dio è salvatore e guaritore e non ama malattie e dolore; la sofferenza della croce non è la via che porta a Dio ma è la gioia della sua risurrezione. Dio non sta lassù a guardaci quaggiù ma, nolenti o volenti, è stabilmente dentro di noi; anche i santi non sono lassù ma sono quaggiù nei barconi; la montagna che nel tempo abbiamo costruito sulla Buona Novella, ne ha soffocato il limpido, semplice, vivido slancio di profondo amore di Dio verso di noi, suoi figli legittimi. E coì via. Naturalmente i notabili, scandalizzatissimi andarono dal Vescovo il quale però non seppe più che pesci prendere. Non poteva certo rimuovere il Don a pochi giorni dalla sua morte. Non fece quindi nulla se non pregare che morisse il prima possibile. Nel frattempo, la cosa strana, fu che la chiesa, domenica dopo domenica, invece di svuotarsi, si riempiva sempre più di gente di ogni età, di ogni colore, di ogni confessione. Infine il Don morì in pace, felice di aver fatto, anche se per poco, il prete vero. Il film finisce con il Vescovo che esce perplesso dallo studio del suo medico personale con il referto che gli rimanevano ancora pochi mesi di vita.
N.53 Prima di prendere l'abilitazione da dentista, dovrebbe farsi trapanare un dente per un paio d'ore, farsi estrarre un dente, farsene devitalizzare un altro, sottoporsi ad una curettage senza anestesia. Per questo Dio, per capirci meglio, si è fatto uomo.
N.54 Colton Burpo, il 5 marzo 2003 all'età di 3 anni, rischia di morire per una appendice perforata. Racconterà successivamente agli attoniti genitori di essere stato in Paradiso descrivendo particolari che non poteva sapere. Tra questi, il fatto di aver scoperto di avere una sorellina, mai nata a causa di un aborto della madre. Dio adotta temporaneamente questi bambini mai nati, in attesa che i loro genitori li raggiungano in Paradiso. Da "Il Paradiso per davvero" di Todd Burton.
N.55 Ieri in una chiesa di un capoluogo di provincia del nord, durante la messa prefestiva concelebrata da tre preti, l'officiante durante la predica ha detto: "Se notate alla consacrazione non si dice: 'Questo è il sangue di Gesù offerto etc.' mas si dice 'Questo è il mio sangue offerto .. etc.' Quindi in quel momento noi siamo Gesù e come preti, vi stiamo offrendo il nostro corpo ed il nostro sangue". Un anno fa, in un'altra chiesa sempre dello stesso capoluogo, l'officiante durante la predica disse: "La Madonna è grande, ma la Chiesa lo è di più". Non sono espertissimo di queste cose ma mi sembrano entrambe, teologicamente parlando, delle grosse fesserie, dette tra l'altro non in una sperduta chiesetta della lontana Africa. Francesco, anche se tu fossi un espertissimo pilota da corsa, cosa puoi fare alla guida di un pesante TIR impazzito, che sbanda da ogni parte, col motore fuori giri e senza freni.
N.56 Un suo fedele dipendente, corse impaurito dal Principe del Mondo e gli annunciò trafelato che un sant'uomo stava andando in cima alla montagna per parlare direttamente con Dio. Il Principe gli diede il permesso di seguirlo per vedere cosa veramente sarebbe successo. Il dipendente tornò dopo un paio di giorni ancora più impaurito e confermò al Principe che il sant'uomo aveva veramente parlato a lungo con Dio. Il Principe, per niente turbato, rassicurò il suo dipendente anticipandogli che appena il sant'uomo sarebbe tornato con i piedi per terra, avrebbe subito creato una organizzazione con tanto di gerarchie, regole, pompose cerimonie, assegnandosi altisonanti titoli ecclesiastici. Così avvenne e così siamo tutt'ora.
N.57 L'amore è uscire da noi stessi e diventare parte del tutto. L'amore è lasciare che il tutto diventi parte di noi stessi. Amare è fondersi con ciò che ci circonda, è diventare un colore dell'arcobaleno, diventare parte dell'altro. Amare è accogliere il profumo di una rosa come parte di noi. Amare è sentire nostro, il sentimento di chi sta dall'altra parte. La fusione di entità separate e di per sé limitate, porta sempre alla liberazione di energie immense e insospettate.
N.58 Non ci sarebbe bisogno di vivere tutte le beatitudini alla lettera. Fossi Re, potrei vivere come l'ultimo dei miei sudditi; fossi Papa, come la più abbandonata delle sorelle in clausura; fossi Primario, come il più terminale dei miei pazienti; fossi Presidente, come il più povero del dormitorio; fossi Ricco, come il più emarginato della mia servitù. Fossi Maurizio, come in realtà sono, ne troverei molto difficile la messa in pratica; perché comunque tutte le strade del potere (esplicito o implicito, voluto o non voluto, ricercato o ereditato, conquistato o concesso, maledetto o benedetto) portano immancabilmente ad un unico risultato: all'orgoglio. E questo porta al silenzio con Dio, che si manifesta solo a orgoglio zero. La potenza di Dio ci attraversa in maniera inversamente proporzionale al nostro orgoglio.
N.59 La vita è come una rappresentazione teatrale. In teatro le parti vengono assegnate in base alle esigenze del copione e alle caratteristiche professionali degli attori. Così può capitare che il personaggio più importante, il Re, venga interpretato da un attore principiante mentre invece l'attore più esperto interpreterà la difficile parte del Gobbo di Notre Dame. Ma non è neanche detto che gli applausi più calorosi vadano all'attore più importante, ma probabilmente a quello che ha saputo interpretare al meglio il ruolo assegnato, anche se marginale. Così è la nostra vita. Quando nasciamo caliamo nel nostro personaggio. In un'epoca che non abbiamo scelto, in un paese che non abbiamo scelto, da genitori che non abbiamo scelto, bianchi o neri, donne o uomini, ricchi o poveri. Siamo quello che siamo, senza meriti né demeriti. Ma quando verrà la fine della rappresentazione saremo valutati non per quello che siamo o abbiamo fatto, ma come abbiamo gestito al meglio la situazione in cui ci siamo trovati. E il metro di valutazione non sarà: "l'applausometro" ma il: "come io vi ho amato".
N.60 È molto facile chiedere in silenzio perdono a Dio: è lassù ed è Dio. Molto, molto più difficile e umiliante chiedere apertamente perdono ad un'altra persona: è troppo vicina ed è una persona come te.
N.61 Con un fratello ci salutiamo abbracciandoci, sediamo allo stesso tavolo e mangiamo lo stesso pane e beviamo lo stesso vino. Perché invece mi devo inginocchiare al confessionale, stare un gradino sotto di te e chiamarti padre?
N.62 Per comunicare tra di noi, chiunque tu sia, qualunque idea tu abbia, accetta la mia opinione come io accetto la tua; non giudicarla come io non la giudico. Le diverse opinioni si ascoltano e si rispettano; non si deve pensare già a come controbatterle mentre ancora vengono espresse. Non c'è l'opinione migliore, ci sono opinioni diverse. Più le opinioni sono diverse, più profonda ne è la riflessione; più profonda ne è la riflessione, più probabile ne diventa la scintilla del cambiamento; più si è disposti a cambiare e più si cresce. Il giudizio congela, blocca, crea barriere; l'accettare e rispettare le diverse opinioni, crea ponti, crea comunicazione, crea fratellanza.
N.63 Il Super Manager di successo: Avevo quattro segretarie, venti manager nel mio staff e 10.000 dipendenti. Ora niente più “Buon giorno ingegnere”, o “Eccellente idea ingegnere”, “Complimenti ingegnere”, “Subito ingegnere”, “Bel lavoro ingegnere”. Adesso sono solamente io, solo con me stesso. E mi ritrovo a domandarmi: ma io, come uomo, solo come uomo, quanto valgo?
N.64 Imbattibile? Se vuoi colpire una mosca, mira un po’ più avanti in direzione della testa, da dove probabilmente spiccherà il volo. È astutissima, è velocissima ma non può volare all’indietro. Ognuno ha il suo tallone di Achille. Anche il più imbattibile. Basta trovarlo.
N.65 La svolta. È impossibile aspettarci una svolta nella Chiesa. Sarebbe come lavorare contro se stessi. Al massimo potremmo aspettarci una lentissima evoluzione. Ma l'attuale velocità del cambiamento di ogni cosa può permettersi di aspettare questa evoluzione secolare? Ma cosa è questa svolta? Tornare al Vangelo "di Gesù" (non "su Gesù", ovvero su tutto ciò che ha ruotato intorno alla sua storia terrena). Gesù si è sempre messo in secondo piano rispetto al Padre. Il Vangelo di Gesù è farci conoscere il Padre Vero, non il Padre profetizzato o il Padre dalle mille interpretazioni umane. È confermarci che questo Padre Vero è da sempre dentro di noi, è parte di noi: siamo la sua casa terrena. Il Vangelo di Gesù è liberarci dalle intermediazioni, liberarci da tutte le sovrastrutture religiose. È un "redi in te ipsum", ritornare in noi stessi, trovare le risposte dentro di noi perché Dio è dentro di noi. È riprendersi in prima persona la totale responsabilità della nostra salvezza, senza dover seguire regole o leggi imposte per credere di ottenerla. La svolta è recuperare la nostra personale dimensione divina, la cui mancanza di consapevolezza è l'origine di tutte le disarmonie che ci circondano.
N.66 Barcellona, strage della Rambla. Si può far nulla contro la pazzia? Si potrebbe controbilanciare. Una telefonata di conforto ad una persona in difficoltà sembrerebbe una piuma sull'altro piatto della bilancia. Non così se fossero sette miliardi di piume, quanti siamo al mondo.
N.67 La Reggia di Versailles ha poco meno di mille suntuose stanze mentre tutti noi, turisti di passaggio, siamo rinchiusi in un suo piccolissimo ripostiglio e possiamo vederne, a turno, qualche piccolo stralcio attraverso la fessura della chiave. Siamo così sulla Terra rispetto all'Universo. Ma perché tutti rinchiusi e piuttosto innervositi? Perché Versailles è piena di specchi, vetrate e oggetti preziosi e non si fidano ancora a lasciarci liberi di far danni.
N.68 Il caloroso abbraccio con Dio ricompenserà di tutto; per tutti ne sarà valsa la pena.
N.69 Invece di lamentarvi sulle chiese semivuote e supermarket invece pieni anche di domenica, perché non cominciate a cambiare prima voi, inizialmente su cose più semplici come l'organizzazione delle chiese con parcheggio sotterraneo al coperto, tapis-roulant e ascensori, gabinetti, bar e Wi-Fi gratuito e magari anche dotate di un defibrillatore? Fate meno chiese, ma più attrezzate. Poi, sui contenuti delle messe .. questa è un'altra storia.
N.70 La non equa distribuzione delle risorse del mondo è nota a tutti. Ma forse non di questa dimensione. Nel 2016, otto (8) super ricchi hanno avuto un reddito complessivo pari al reddito complessivo della metà più povera del mondo, ovvero di 3,6 miliardi di persone. Reddito di 8 persone = reddito di 3,6 miliardi di persone. Nel 2014 erano necessari 85 super ricchi per raggiungere la stessa proporzione; continuando così, fra pochi anni ci sarà pericolosamente una sola persona che avrà il reddito pari a quello di 3,6 miliardi di persone. Più informazioni e riferimenti su: ammannato.it/tutto-di-tutti/
N.71 Spesso da un mondo senza tempo come l'aldilà, le risposte arrivano, o per errore o per apposita volontà, prima della formulazione della relativa domanda. Quando allora fai una di quelle domande, non stare con le mani in mano ad aspettarne, forse invano, una risposta; voltati indietro.
N.72 Caso Orlandi. Sono di nuovo esterrefatto e allibito dalla gerarchia di questa chiesa. Sia che il dossier pubblicato sia vero o che sia falso (perché anche in questo caso c'è da domandarsi chi è che all'interno del vaticano è a conoscenza di tutte queste dettagliatissime informazioni e, se travisate, con quale scopo) che faccio mio uno scritto del giornalista Ferruccio Sansa: https://temi.repubblica.it/micromega-online/io-cattolico-dico-basta-a-questa-chiesa-faro-sciopero-della-messa/ scritto nel lontano 2012. Domenica prossima farò lo sciopero della messa.
N.73 Se prendiamo il tasso di violenza nei vari paesi del mondo, non si notano grandi differenze tra paesi cristiani, mussulmani, ebrei, buddisti, induisti, atei, etc. Semmai ci sono dei picchi in alcuni paesi della cattolicissima America Latina dove però, tali picchi, possono essere principalmente attribuibili alla endemica povertà. Ma allora il "Vi riconosceranno da come vi amerete l'uno con l'altro" in che paese si è verificato? Sentenze: la matematica non è una opinione, l'albero si riconosce dai suoi frutti. Le cose allora son due: o le religioni sono tutte una messa in scena, o la Buona Novella, faticosamente annunciata per aprirci alla conoscenza del Padre, è rimasta ancora chiusa, intonsa, nel cassetto. Naturalmente propendo per la seconda.
N.74 Non c'è bisogno di manifestazioni eclatanti. I miracoli più frequenti è farci incontrare le persone giuste, al momento giusto.
N.75 Hanno accusato Francesco di sette eresie. Sarebbero forse queste? 1) Cercare di riportare la Chiesa, faticosa conversione ad U, al cuore del Vangelo? 2) Favorire i poveri, perché son quelli che hanno più bisogno? 3) Aprire le chiese a chiunque voglia entrarci: atei, divorziati, omosessuali, senza casa, etc.? 4) La possibilità di apertura alle donne nella Chiesa, le suore potranno fare i diaconi ? 5)Tolleranza zero nei confronti di quelli che, sfruttando il proprio status di servitori di Dio, rovinano e perdono invece di aiutare e salvare ? 6) Rimettere la resurrezione al primo posto rispetto alla crocifissione ? 7) La gioia al posto della mortificazione ? Ma Francesco è una cosa, e la gerarchia, specie quella vaticana, è un'altra. Francesco, non tenere a metà il piede sull'acceleratore. Affonda. Negli scontri di una volta dicevano: niente prigionieri.
N.76 Tod Burpo, pastore battista e padre di Colton, il bambino che ha visto il paradiso (un libro da cui anche il film "Il Paradiso per davvero" della Sony Picture che non si mette a produrre film di storie in odore di patacca) alla fine della sua personale crisi spirituale (credere o non credere al proprio figlio, che significa anche: credere o non credere VERAMENTE al paradiso) pubblicamente dichiarò di crederci aggiungendo che se tutti credessimo VERAMENTE al Paradiso, il nostro modo di vivere sarebbe completamente diverso. Siamo su sponde diametralmente opposte agli autori delle 7 eresie di Francesco.
N.77 Ero sul Mirador di Puerto Ayacucho (capitale dell' Amazonas in Venezuela); una specie di terrazza belvedere sull'imponente Orinoco, durante il periodo delle piogge. La corrente del fiume era impetuosa e nelle anse del porticciolo creava dei vortici in cui sembrava che l'acqua non si muovesse più. Anzi, in alcuni punti, l'acqua, creando dei vorticosi mulinelli, riusciva ad andare anche contro corrente; più avanti sbandava a sinistra verso una delle rive, ostacolata da un piccolo isolotto nel mezzo, a volte, improvvisamente, virava a destra. Ma comunque l'acqua, prima o poi, sarebbe tutta sfociata nell'oceano. È così anche con le nostre vite: tutto, nonostante tutto, sfocia comunque nell'immenso oceano del bene.
N.78 Ha votato il 42% in Catalogna, con il 90% dei sì; quindi i SÌ sono stati il 38% degli aventi diritto di voto. Catalogna, Lombardia, Veneto. Perché l'autonomia? Per salvaguardare le tradizioni? La lingua? La cultura? L'identità? Perché non chiedono l'autonomia le regioni più povere? È, come sempre, un problema di soldi, di egoismo. Chi ha i soldi non li vuole spartire con chi non li ha. Punto.
N.79 Madre Chiesa. Perchè madre, al femminile, se le persone "che contano" sono tutti uomini? Al limite: Padre Chieso; ma né madre né padre, perché c'è un solo Padre ed una sola Madre. Antica tentazione degli uomini di mettersi sempre un gradino più in alto, invece che più in basso, almeno per chi dice di essere al servizio degli altri. In attesa allora che entri a "contare" anche l'altra metà del mondo, lo chiamerò Fratello Chieso.
N.80 I miei 2 cent sull'educazione. Datevi una carezza, scambiatevi un gesto affettuoso, pubblicamente, davanti ai vostri figli. Non c'è niente di più educativo per loro che vedere, non solo suppore, che i loro genitori si vogliono bene.
N.81 Anticipazione della prossima Enciclica del Papa "De Caritate" (con traduzione in italiano): "Qui amat omnes et omnia, semper intra Ecclesiam est; qui non, de facto extra est" . (Chi ama tutti, tutto, sempre e per sempre, è dentro la Chiesa; chi no, ne è di fatto fuori).
N.82 La storia insegna che spesso basta un solo uomo per destabilizzare il mondo intero; da Napoleone a Hitler; ed oggi? Hanno la terribile capacità di tirar fuori il peggio da ogni persona. Sono in grado di riaccendere focolai sopiti di rancori, invidie, vendette, odi e intransigenze; focolai anche insospettabilmente lontani. Tutti presi all'inizio sottogamba, quasi fossero solo persone originali. Ma terribili micce incendiarie. Dopo i lutti e le tragedie che hanno provocato, la domanda a posteriori è sempre stata: ma non potevamo fermarli prima?
N.83 Chi ha tutto chiaro, tutto sotto controllo, si è fermato. Si è rinchiuso nella sua bella torre d'avorio. Il dubbio, la curiosità, l'incertezza, la continua ricerca, anche lo sconforto, sono gli attrezzi di chi comunque vuole andare avanti.
N.84 Frequentemente abbiamo visto negli occhi dei nostri figli la totale incomprensione di quello che abbiamo loro imposto per il loro bene. Così come il metro per valutare cosa è bene per noi differisce spesso da quello di colui al quale abbiamo affidato le nostre vite.
N.85 Il coro è quando molte voci, anche diversissime tra loro, generano una melodia unica e sincronizzata; quasi fosse un'unica voce. Il solista è una bella voce che canta da solo. Francesco è un solista.
N.86 "L'uomo uscì dalla costola della donna, non dai piedi per essere calpestato, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetto, accanto al cuore per essere amato". (da Shakespeare, ....ma rivisitato!).
N.87 Non ci sarebbe bisogno di bombe, missili e quanto altro per sconfiggere gli operatori del male; basterebbero le frecce, le frecce di Cupido.
N.88 Cogito, ergo sum. Penso, quindi esisto. Si vede che allora i gestori dello status quo faticavano non poco a non far pensare la gente per costringere Cartesio a enunciare chiaramente la sua filosofia di vita. Poi venne la TV, e i gestori dello status quo tirarono un bel sospiro di sollievo.
N.89 Se un profondissimo dolore ti ha colpito, può anche capitare di allontanarti da Dio, cioè dall'idea che ne hai. Ti ha tolto qualcuno a cui eri profondamente affezionato. Ma il profondo dolore è conseguenza di un profondissimo amore, e dove c'è amore, c'è sempre Dio. Non ti stai allontanando, ma avvicinando.
N.90 Nel Vecchio Testamento veniva data molta importanza alla discendenza; la discendenza di Abramo, la discendenza dello stesso Gesù della casa di Davide. Poi i religiosi, con il voto della così detta castità, si sono sterilizzati da soli, niente più discendenza. Il cammino, del punto di arrivo dei padri che diventa il punto di partenza dei figli, si è interrotto. Negli sterilizzati non c'è più spinta, non c'è movimento. Come nel tapis-roulant dove ogni passo ricomincia d'accapo; non c'è l'inerzia del passo precedente. E così è diventata la chiesa-tapis-roulant; sembra che corra, ma è sempre ferma li.
N.91 Indipendenza o autonomia. Meraviglia che ancora i fondamentali della democrazia (Démos Kràtos) non siano entrati nel DNA del 2017. Non è che anche seguendo le più pacifiche vie istituzionali per chiedere qualche cosa, il governo di un paese deve per forza accoglierle, altrimenti si fomenterebbero gli estremismi. Non è democrazia, sarebbe ricatto. Il buon governo deve prevedere di prendersi cura di tutti, cercando di distribuire equamente le risorse del paese.
N.92 Padre, hai tutto; ville e castelli, collezione di macchine di lusso, panfili; tutto. E ci lasci qui, con in mano solo una carriola? Che tradotto significa: potremmo accedere alle sue infinite risorse ma ci accontentiamo di giocare con la carriola, secchiello e paletta. Che tradotto significa: che con due fette di prosciutto sugli occhi, non siamo in grado di vedere la vera ricchezza.
N.93 La morte non è un fatto moralmente o religiosamente complesso. Come per esempio: "Il male è un necessario presupposto del bene? Può esistere libera scelta tra il bene e il bene? O tra il male e il male? La libertà è l'atto della volontà di scegliere tra due possibilità soggettivamente equivalenti? ". Per la morte, niente di tutto questo. È un cambiamento di stato; è un passaggio, una nascita ad una nuova vita; è un parto. Non potremmo allora, senza tanti sofismi, utilizzare l'epidurale?
N.94 Fanno da mangiare per tutto il mondo; ma non sono grandi chef. Rammendano, cuciono, tagliano, sono sarte; ma non sono grandi firme della moda. Sono alla base dell'educazione religiosa; ma non sono rappresentate. Non sono quasi mai direttori d'orchestra; non sono pittori, scultori, poeti, architetti. Sono le donne. La prima rivoluzione Copernicana fu quella di rimettere il sole al centro del sistema e la terra a ruotargli intorno. Così la seconda, sarà quella di mettere la donna al centro e l'uomo che le ruota intorno. La terza rivoluzione, e quella definitiva, sarà quando l'uomo verrà riammesso a ricongiungersi al centro del sistema, e tutto, definitivamente e pariteticamente, ruoterà intorno a questo nuovo nucleo: la famiglia.
N.95 Abbiamo tutte le armi spuntate contro i poteri forti del mondo; anzi non ce le abbiamo affatto. Ma è questa la vera forza? Forse nel mondo parallelo, dove chi non ha, ha; e chi non è, è. Magari viviamo questi due mondi contemporaneamente, nello steso istante. In uno povero e nell'altro ricco; in uno debole e nell'altro forte. Ipotesi affascinante!
N.96 Ieri in largo Crocetta, centralissima piazzetta di Milano, c'erano un paio di senzatetto che dormivano sulla strada nei loro sacchi a pelo, costruendosi attorno una casetta all'aperto con sedie e tavolino, all'uscita della metropolitana. Ho visto anche in TV una delle prime processioni del nuovo vescovo di Milano, uomo di Francesco, con tutti gli apparati del caso: alta mitra dorata, enorme bastone pastorale dorato, vesti suntuose etc. Non ci siamo, non ci siamo, non ci siamo.
N.97 Perché campane a morto? Funerali? Lutto? Vestiti scuri? Pianti? Perché la storia della nostra vita, come nelle favole, non può finire bene? Avere un bel finale, tipo: ".. e morirono felici e contenti"?
N.98 "Lumen exctinctum gentium". È come se, in un vasto spazio buio, cercassimo a tentoni la via di uscita. Profondo buio perché chi doveva far luce, dopo un breve lampo iniziale durato fino all'Editto di Costantino, ha perso la luce anche lui. Per fortuna oggi ognuno può farsi luce con la App torcia del proprio cellulare.
N.99 Monte dei Paschi di Siena. Vista la pubblicità in Tv del tipo: "Non importa come si cade, ma è importante come ci si rialza". Che è vero per la singola persona. Per la banca invece, chi cade sono in molti e chi invece si rialza sono in pochi, e sempre i soliti noti.
N.100 La prima parte del Padre Nostro, la madre di tutte le preghiere, è un atto d'amore nei confronti del Padre. "Ti voglio bene e desidero che tu mi aiuti a realizzare, ora in terra e dopo in cielo, il progetto che hai su di me, come il modo migliore per realizzarmi e dare significato alla mia via di oggi e a quella futura". La seconda parte invece è pleonastica, sarebbe quasi da non recitare perché è come se i nostri figli ci chiedessero di aiutali a crescere, di perdonare le loro mancanze, di allontanarli dalle sofferenze e dai dolori. Cosa che una Madre ed un Padre fanno, naturalmente, con tutte le loro forze e senza essere sollecitati, da quando nascono. Allora perché c'è? Non è forse diretta a noi piuttosto che a Dio? In mezzo a questo trambusto e a questa confusione, in questa ricerca a tentoni di un interruttore, non è forse un piccolo decalogo per la via d'uscita? Non di alta teologia o di profonda spiritualità. Un "bignamino" con le poche cose fondamentali: Il pane quotidiano: dobbiamo operarci per prima cosa a provvedere le risorse fondamentali per la vita dei nostri figli e possibilmente di tutti; senza il pane quotidiano non c'è religione, non c'è morale, non c'è politica, non c'è niente se non la disperazione per la sopravvivenza quotidiana. La strada per raggiungere questi obiettivi è il perdono, la carità, la fratellanza, non la potenza sotto qualunque forma si presenti. Usare la nostra volontà per agire ed evitare quegli scogli che incontriamo ogni giorno, sapendo ben discernere tra cosa è bene e cosa è male. Pane, perdono, volontà.Tre piccolissime cose che potrebbero cambiare il mondo. Questa seconda parte non è una preghiera a Dio; è Dio che prega noi.
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