13/02/2013 San Benedetto XVI
Gentile Direttore,
non sono mai stato un profondo estimatore di Papa Benedetto XVI, tuttavia il suo gesto è stato grandissimo e coraggiosissimo.
Ha avuto il coraggio di annunciare urbi et orbi la profonda crisi della Chiesa attuale (ovvero della struttura della Chiesa), senza concordare con nessuno, senza ‘gestirne’ la comunicazione verso il mondo. Ha in un solo colpo spiazzato, anzi smascherato l'establishment di potere intorno a lui.
Ha tolto improvvisamente dalle teste l’ombrello protettore della quieta apparenza e da sotto i piedi lo sgabello della superbia. Ora il re è veramente nudo. In soli pochi secondi ha forzato questa Chiesa a prendere coscienza del suo stato, senza encicliche, senza omelie, senza anatemi. Spogliandosi lui per primo delle vesti papali, novello San Francesco, sta di fatto invitando i potenti della Chiesa a fare lo stesso, a tornare alla semplicità francescana, a tornare negli umili ovili, fuori dai palazzi, a riscoprire l’originale vocazione di messaggeri della Buona Novella di Gesù. Sta facendo più lui con queste dimissioni che tutte le encicliche e i Concili del passato.
Questo atto è il vero Concilio Vaticano III. Giovanni Paolo II lo aveva anticipato che sarebbe stato un Papa che avrebbe stupito, e così è stato.
Lo propongo Santo subito.