19/1272015 Incinti di Dio
Confesso che non credo più alla Buona Novella così come viene raccontata. Buona Novella appannata, contorta, piena di cose che dovrebbero essere importanti e che non lo sono; dogmi, eresie, misteri, verità inventate, scomuniche, leggi canoniche. Nate dagli uomini, non nel Vangelo.
Mentre Papa Francesco tenta faticosamente di riportare la Chiesa ai Dieci Comandamenti, l' evangelizzazione si è fermata ad Eboli. Dopo un primo slancio iniziale, la crescita del cristianesimo è diventata un puro fatto demografico. Cresce dove cresce la popolazione cristiana. Diminuisce dove diminuiscono le nascite cristiane. Perchè? Cosa c'è che non va nella Buona Novella?
Non è solo un problema della Chiesa che si è chiusa in sè stessa, che si preoccupa di arginare il calo di amore verso Dio, la crisi delle vocazioni, l'indifferenza dei giovani. Una Chiesa che si è allontanata dalla centralità del Vangelo, la viva parola di Dio.
C'è anche qualche cosa nella vecchia Buona Novella che non va, non attira più, non si differenzia, si uniforma, non si distingue, è come se il Cristianesimo fosse una delle tante religioni. Non offrendo niente di speciale; chi ancora non crede in Dio non vede perchè debba cambiare la propria religione o il proprio ateismo.
Alcuni 'dogmi' per noi assolutamente imprescindibili :
- "Il nostro è un Dio risorto". Detto a un non credente, non credo che lo smuova più di tanto. Anzi, sono avvenute tante morti apparenti di persone poi tornate in vita che la stessa cosa potrebbe essere successa anche al Gesù dei Cristiani.
- "Un Dio buono, che spinge ad amare il prossimo". Molte religioni hanno degli Dei buoni, che predicano una vita di umiltà, di carità, di aiuto al prossimo.
- "Gesù è il Messia, figlio di Dio". Non gli hanno creduto i sui concittadini e correligionari, perchè dovremmo crederci noi? E così via.
Eppure Gesù ci disse qualche cosa di veramente unico, eccezionale, di rivoluzionario: "Tu Dio Padre dimori in me, ed Io in loro, perchè siamo perfetti nell'unità". Cioè Gesù ci ha detto che il Dio Cristiano è un Dio vivo, non solo che è vivo ma che vive dentro di noi. E' un Dio che vive e quindi soffre e gioisce dentro di noi. Le nostre lacrime o i nostri sorrisi, sono i suoi e noi vi partecipiamo come una madre sente e partecipa alle gioie o alle sofferenze del bambino che ha nel ventre. Dio è un embrione che è dentro di noi e che aspetta di crescere in funzione dei nostri si o dei nostri no alle sue proposte.
Ognuno di noi porta dentro di sè una vita, una vita divina; noi tutti siamo incinti di Dio.
E' una Buona Novella esplosiva; non è un Dio alto nei cieli che è già molto che dia ogni tanto uno sguardo sulla terra. E' un Dio che partecipa direttamente, in presa diretta, con la vita di ognuno di noi. Noi siamo il suo involucro, il suo tempio, la sua arca dell'alleanza. Quando preghiamo, spesso pensiamo chissà quando arriverà, se arriverà, la mia preghiera a Colui che è alto nei cieli. E invece è a pochi centimetri dalla nostra bocca, pochi millimetri dal nostro cuore, perchè "Tu sei in Me, ed Io in loro, perchè siamo perfetti nell'unità".
E' una rivoluzione copernicana. Non è un Dio lontano, al centro del creato e noi tutti che gli ruotiamo intorno. Dio ha messo noi al centro del creato, Lui si è messo in disparte, ci ha dato il potere di completare il suo progetto, ci dà l'immenso regalo della libertà ma non ci lascia soli, anzi partecipa dentro di noi alla realizzazione di questo difficile ma immenso progetto che è la Vita.
Il Suo progetto sulla Vita è ancora agli albori, agli inizi, è ancora tutto da studiare e realizzare, è un progetto non ancora da noi capito, noi che ne siamo ancora distolti correndo dietro a quelli che crediamo i benefici immediati della grande libertà regalata; ovvero il potere di uno sugli altri, le evanescenti gioie della ricchezza e l'inebriamento del potere.
Dobbiamo tornare a scoprire il cuore della Buona Novella, che Dio è un Dio vivo e che vive dentro di noi. Dobbiamo farlo crescere, ascoltandolo e seguire le sue indicazioni. Più Dio cresce in noi, più la Sapienza si impadronisce delle nostre povere debolezze e ci indirizza verso il cantiere del Grande Progetto. Tutti insieme.
E' una Buona Novella meravigliosa e che andrebbe sbandierata ai quattro venti. Nessun Credo può stargli a confronto. Nessuno potrebbe resistergli. Nessuno potrebbe più farne a meno. Non alziamo troppo la testa verso il cielo in cerca di un Dio lontano, non alziamo troppo la voce verso un Dio che sembra non ascoltare; chiudiamoci in una stanza e piano piano parliamo a nostro Padre: è a pochi centimetri dalla bocca, pochi millimetri dal cuore.