Epistolario senza risposte

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06/02/2011 I 3 scandali

Gntile Direttore,
non sono cristiano, né cattolico romano, né dei fratelli separati o dei lontani cugini o dei ‘nemici’ mussulmani o dei ‘non tanto amici’ ebrei, né prete né laico, né ateo o agnostico (schematizzazioni vuote, assolutamente senza significato). Sono innamorato di Gesù, affezionatissimo a Maria e legato a nostro Padre da un legame indissolubile di affetto e riconoscenza. Padre di tutti, di tutto, da sempre e per sempre. Sono stato per la prima volta in Terra Santa e ho toccato con mano che non c’è terra (ma cemento) né è santa (dove ci sono popoli che si combattono e religioni che si odiano, lì non c’è Dio). Ho percepito nel Getsemani questa assenza di Dio ed intuito le lacrime di dolore di Gesù che, prima di morire, avrà avuto dal Padre la possibilità di vedere il calice amaro, non tanto per lui agnello docile ai progetti del Padre, quanto il calice amaro da bere dall’intera umanità e ne chiese per noi, amico fraterno, l’allontanamento. Mi sento in debito e vorrei provare ad asciugargli una lacrima con questo scritto.


I 3 scandali
Oggi in Italia abbiamo tre scandali, uno peggiore dell’altro. Vediamo il primo.

Primo scandalo. Abbiamo un Primo Ministro che insulta l’intelligenza, la morale, pessimo esempio per i giovani spiriti, esaltatore di tutto ciò che non dovrebbe essere. Non è tanto per l’uomo, ma è per quello che si porta dietro. Intuendo la potenza della comunicazione (la verità non è quello che è, ma quello che compare o viene detto in TV, strumento che entra in ogni casa senza bussare o chiedere permesso) ha creato un impero mediatico dettando costumi morali (Grande Fratello, Isola dei Famosi), costumi etici e costumi spirituali da imitare, orientati all’esaltazione della ricchezza economica, all’esaltazione dell’ egocentrismo, al culto della personalità, al ‘superamento’ della morale da bacchettoni, al super-uomo che non ha bisogno di niente e di nessuno.

Secondo scandalo. Ma scandalo peggiore di questo è tutta la schiera dei servi della gleba che gli stanno intorno. Incredibile è vedere quanti uomini e donne sono stati profondamente corrotti dal grande corruttore. È impressionate vedere persone ‘normali’ negare le evidenze, spengere totalmente le proprie coscienze, cambiare ideali, sbandierare orgogliosi la propria connivenza con il proprio imperatore. È spaventoso vedere fin dove può arrivare il male agire di una singola persona. E i suoi cortigiani non sono persone lontane dal nostro pensare ed agire. Non sono persone di un altro mondo. Sono i nostri ‘vicini di casa’, sono persone a cui abbiamo anche dato il nostro voto non molto tempo fa. E questo fa di nuovo riflettere su come mai sia potuta accadere una Shoah, Gaza, la strage degli innocenti, Hiroshima e Nagasaki. Sono stragi che non vanno addebitate unicamente alle singole persone, innesco che attiva il circolo perverso, ma addebitate soprattutto ai nostri silenzi, alle nostre indifferenze, alla nostra ‘abitudine’ di riuscire ad arrivare all’ assuefazione più totale per le più atroci aberrazioni, a condizione che ci abituino piano piano, per permettere alle nostre coscienze di non spaventarsi troppo, ma lasciare che lentamente si addormentino, senza dubbi, senza grandi scosse. Questo è il calice amaro visto da Gesù.

Terzo scandalo. Ma il terzo scandalo è ancora più grande. È il silenzio della chiesa-organizzazione-gerarchia. E non solo per questo fatto contingente della situazione in cui ci troviamo. È un fatto più grande e più grave. Gesù chiese non una, ma tre volte a Pietro di ‘pascere le sue pecorelle’. E non lo chiese per caso. Se il pastore abbandona l’ovile per i palazzi, i lupi fanno scempio di quel gregge. Il gregge spaventato non trova più gli occhi di colui che le dovrebbe guidare, consolare e rassicurare. Non una voce chiara e forte sulla corruzione delle coscienze. Non un ‘razza di vipere che non potendo entrare nel regno dei cieli non permettete ad altri di entravi’. Neppure un’ indolore presa di posizione sulla riaffermazione dei semplici valori dei Dieci Comandamenti (non rubare, non uccidere, non desiderare la donna d’altri, etc.) che già Gesù dichiarò superati più di 2000 anni fa poiché è nell’esempio di come Lui ci ha amato che ritroveremo la via, la vita e la verità. Per i quattro bambini rom morti si è mosso un ‘laico mangiapreti’. Non c’erano disponibili a Roma sacerdoti, vescovi o cardinali? Erano impegnati per il documento sulle radici cristiane dell’Europa? Erano in riunione sulla scarsità delle vocazioni? In meeting con rappresentati del governo per le agevolazioni alle scuole private? I rom non sono anche loro figli di Dio? Se nel Getsemani Gesù chiese per noi l’allontanamento di questo calice amaro, non ha potuto fare a meno di piangere lacrime di sangue per questa chiesa. Una chiesa che non è più la voce dei piccoli, il difensore dei deboli, la consolatrice degli afflitti, la gioiosa annunciatrice della Buona Novella.

Un abbraccio.

Maurizio Ammannato