18/03/2013 Il Pastore Muto
“I pastori piano piano abbandonarono gli ovili per gestire il gregge da siti più adatti,
con strumenti più efficienti, più efficaci e all’altezza dei tempi; ma:
Il gregge rimase disperso ed i lupi ne fecero strage.
I signori pastori si interrogavano in continuazione su come riaggregarlo,
su come farsi ascoltare di nuovo, ma:
Il gregge rimaneva disperso ed i lupi ne facevano strage.
Si riunirono più volte nelle loro sale riunioni, avevano scritto più proclami,
editti e regolamenti, organizzato infine una convention generale; ma:
Il gregge rimaneva disperso ed i lupi ne facevano strage.
Erano ricorsi anche a più o meno velate minacce,
a redarguire in maniera esemplare le più ribelli ed indisciplinate; ma:
Il gregge rimaneva disperso ed i lupi ne facevano strage.
Dicevano che il mondo stava rapidamente cambiando e che loro,
i signori pastori, facevano ormai fatica a comprenderlo; intanto:
Il gregge rimaneva disperso ed i lupi ne facevano strage.
Avevano deciso che il nuovo pastore dovesse essere uno più energico,
deciso, forte comunicatore, dal fine pensiero; intanto:
Il gregge rimaneva disperso ed i lupi ne facevano strage.
Ma nessuno se la sentiva di ritentare di nuovo.
Un pastore, muto dalla nascita, a sorpresa alzò il dito indicando che poteva essere lui il nuovo pastore.
E fu accettano con sollievo.
Il gregge rimase in attesa ed i lupi si fermarono.
Prese la sua bisaccia e il pagliericcio. Entrò nell’ovile e si sistemò nella capanna.
Depose il pagliericcio sul giaciglio e riattivò il focolare.
Uscì nell’ovile e le contò ad una ad una.
Il gregge cominciò a sperare ed i lupi a tremare.
Il giorno dopo si lavò, si preparò la colazione, mise del pane e formaggio nella bisaccia,
uscì nell’ovile, aprì il cancello e si avviò verso il verde pascolo.
Allora tutto il gregge, in silenzio, lo seguì.”
Maurizio Ammannato