18/02/2016 Il dolore
Gentile Direttore,
difronte al mistero del dolore probabilmente bisognerebbe rimanere sempre zitti.
Il dolore più lancinante, la perdita di una persona amata, può trascinare nel buio più profondo dove silenzio, solitudine e disperazione sono gli unici compagni. Non ci sono parole di conforto, non c’è un “dare un senso al dolore”; non c’è nemmeno Dio.
Ma è un sentimento; non è aridità, non è un deserto senza vita.
Il dolore è un sentimento profondissimo che ha radici nel più profondo del nostro cuore.
Bisognerebbe esserci passati, attraverso questo dolore, per capirlo a fondo.
Dio ci è passato perché gli abbiamo incredibilmente crocifisso il figlio che ci aveva mandato per aiutarci ed indicarci la via della salvezza.
Ma questo non aiuta molto chi è stato colpito da un profondo dolore.
Dio è Dio; questo non cancella il dolore, ma Dio è nei cieli e sapeva già tutto fin dall’inizio. Dio era preparato. Il sacrificio di Gesù era previsto.
Ma c’è un altro Dio, ovvero Gesù uomo. Gesù piange per il suo amico Lazzaro.
Ma come? Non dobbiamo essere felici per chi è entrato nel Paradiso e ha concluso il suo cammino umano? Non sapeva già tutto Gesù, che lo avrebbe risorto? Non doveva pregustare la sorpresa di Lazzaro nel ritrovarsi vivo difronte al suo amico fraterno?
Ma Gesù piange. Certamente la mente di Gesù stava già pensando a come organizzare la resurrezione del suo amico. Il suo cuore pregustava certamente la sorpresa di rivederlo vivo. Ma il ventre, dove risiedono i nostri sentimenti, lo ha sorprendentemente ‘tradito’. Il sentimento del dolore per la perdita di un amico lo ha scosso nel profondo fino a farlo piangere, nonostante che già sapesse quello che sarebbe successivamente avvenuto. Il Dio umano, Gesù, si sorprende di questo profondo sentimento degli uomini che è il dolore. Non era stato previsto. Non era preparato.
E siccome siamo a Sua immagine e somiglianza, viceversa, anche Dio è a nostra immagine e somiglianza: anche Dio, attraverso Gesù, può essersi sorpreso di questo profondo sentimento umano che è il dolore. Non più come concetto ma il dolore come vuoto, solitudine, rimpianto, mancanza dell’altro.
Dio ha scoperto, attraverso Gesù uomo, la profondità e la infinita bellezza del sentimento umano. Dio ha riscattato questa umanità più che con il sangue di Gesù, con le sue lacrime.
Un abbraccio
Maurizio Ammannato