24-06-2015 Il messaggio è il media (McLuhan)
Gentile Direttore,
McLuhan diceva, ormai molti anni fa, che il messaggio è il media (TV, cinema, etc.) e non il suo contenuto.
In effetti la rivoluzione della comunicazione è avvenuta con l’avvento dei nuovi media. La rivoluzione della TV per esempio non è tanto per quello che trasmette, ma il fatto che ogni messaggio, senza filtri, entra in ogni casa senza chiedere permesso. Una volta i messaggi arrivavano nei villaggi, non a tutti i capifamiglia veniva trasmesso, e non a tutte le famiglie veniva trasmesso dai capifamiglia. Nel bene e nel male l’utilizzatore finale (per esempio i figli) ricevevano messaggi valutati, selezionati e commentati.
Applicando lo stesso concetto nel vedere il recente Sinodo dei Vescovi, ho spento il sonoro della TV e mi sono soffermato a valutare quello che vedevo senza quindi occuparmi dei contenuti (valutazione degli studi, interventi, commenti, discussioni, etc.):
1) Tutti uomini e nessuna donna. Salta immediatamente all’occhio che le valutazioni dell’altra metà del mondo (le donne) non sono prese in considerazione, sono assenti da queste discussioni (ma la famiglia non è composta da due?)
2) Tutti vestiti uguali con lo stesso colore, con strane mantelline e papaline. Un modo per differenziarsi dalle pecore del proprio gregge? Noi qua e voi là? Differenziazione che è sinonimo di divisione e non di unione? Perché poi quel cappellino che non ripara nè dal freddo nè dal caldo? Sempre elemento di distinzione? Perchè non si vestono come tutti i cristiani?
3) Tutti intenti a leggere uno studio cartaceo. Ma non è appena uscita una enciclica sul rispetto della natura? Perchè allora non dare un segno forte di rispetto nei confronti degli alberi (risparmiando la carta) e dotare tutti di lettori eReader o Tablet? Che efficacia hanno le parole (tutte e di tutti) se non controfirmate dai fatti?
Bene, gentile e paziente Direttore, non sono alla ricerca del “pel nell’uovo”, dello scandalo ad ogni costo, nel vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno. Ho sempre la tremenda sensazione che Papa Francesco stia tentando di cambiare la rotta del Titanic (52.300 tonnellate) dando dei pizzichi (leggeri colpetti) alla prua della nave.
Tornando al Sinodo, se avessi visto presenti i rappresentanti di tutta l’umanità, se li avessi visti indifferenziati dal proprio gregge, se avessi visto segnali concreti di cambiamento nei fatti e non solo nelle parole, allora, forse, avrei alzato il volume.
Un abbraccio.
Maurizio Ammannato
McLuhan diceva, ormai molti anni fa, che il messaggio è il media (TV, cinema, etc.) e non il suo contenuto.
In effetti la rivoluzione della comunicazione è avvenuta con l’avvento dei nuovi media. La rivoluzione della TV per esempio non è tanto per quello che trasmette, ma il fatto che ogni messaggio, senza filtri, entra in ogni casa senza chiedere permesso. Una volta i messaggi arrivavano nei villaggi, non a tutti i capifamiglia veniva trasmesso, e non a tutte le famiglie veniva trasmesso dai capifamiglia. Nel bene e nel male l’utilizzatore finale (per esempio i figli) ricevevano messaggi valutati, selezionati e commentati.
Applicando lo stesso concetto nel vedere il recente Sinodo dei Vescovi, ho spento il sonoro della TV e mi sono soffermato a valutare quello che vedevo senza quindi occuparmi dei contenuti (valutazione degli studi, interventi, commenti, discussioni, etc.):
1) Tutti uomini e nessuna donna. Salta immediatamente all’occhio che le valutazioni dell’altra metà del mondo (le donne) non sono prese in considerazione, sono assenti da queste discussioni (ma la famiglia non è composta da due?)
2) Tutti vestiti uguali con lo stesso colore, con strane mantelline e papaline. Un modo per differenziarsi dalle pecore del proprio gregge? Noi qua e voi là? Differenziazione che è sinonimo di divisione e non di unione? Perché poi quel cappellino che non ripara nè dal freddo nè dal caldo? Sempre elemento di distinzione? Perchè non si vestono come tutti i cristiani?
3) Tutti intenti a leggere uno studio cartaceo. Ma non è appena uscita una enciclica sul rispetto della natura? Perchè allora non dare un segno forte di rispetto nei confronti degli alberi (risparmiando la carta) e dotare tutti di lettori eReader o Tablet? Che efficacia hanno le parole (tutte e di tutti) se non controfirmate dai fatti?
Bene, gentile e paziente Direttore, non sono alla ricerca del “pel nell’uovo”, dello scandalo ad ogni costo, nel vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno. Ho sempre la tremenda sensazione che Papa Francesco stia tentando di cambiare la rotta del Titanic (52.300 tonnellate) dando dei pizzichi (leggeri colpetti) alla prua della nave.
Tornando al Sinodo, se avessi visto presenti i rappresentanti di tutta l’umanità, se li avessi visti indifferenziati dal proprio gregge, se avessi visto segnali concreti di cambiamento nei fatti e non solo nelle parole, allora, forse, avrei alzato il volume.
Un abbraccio.
Maurizio Ammannato