20/02/2015 Gesù e il vecchio ricco
Gentile Direttore,
come sai sono con Papa Francesco al 150%. Tuttavia molto spesso mi vengono dei dubbi sulla sua possibilità di cambiare qualche cosa. Ancora ad oggi sembrerebbe, la sua, una voce più da solista che da coro.
Certo che in qualche maniera devono pesare i € 2.000 miliardi delle sole proprietà immobiliari (e solo in Italia) che il Vaticano possiede (valutazione conservativa del Il Sole 24 Ore).
Senza poi considerare la liquidità (IOR e banche depositarie) e le partecipazione nelle varie aziende, che porterebbero, considerando tutte le altre nazioni, ad un valore di ricchezza da capogiro. Una enorme e pesantissima palla al piede.
Allora mi viene in mente questa parabola:
“In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, Francesco gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: ‘Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?’. Gesù gli disse: ‘Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre’.
Francesco allora gli disse: ‘Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza; non abito più nel palazzo ma in una stanza modesta; ho cambiato la composizione del Collegio Cardinalizio; ho mangiato e sto in mezzo alla gente più umile; ho fatto allestire docce e barbiere per i più indigenti, predico con forza la lettura del tuo Vangelo’. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: ‘Una cosa solo ti manca: va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi’. Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.”
Un abbraccio.
Maurizio Ammannato
come sai sono con Papa Francesco al 150%. Tuttavia molto spesso mi vengono dei dubbi sulla sua possibilità di cambiare qualche cosa. Ancora ad oggi sembrerebbe, la sua, una voce più da solista che da coro.
Certo che in qualche maniera devono pesare i € 2.000 miliardi delle sole proprietà immobiliari (e solo in Italia) che il Vaticano possiede (valutazione conservativa del Il Sole 24 Ore).
Senza poi considerare la liquidità (IOR e banche depositarie) e le partecipazione nelle varie aziende, che porterebbero, considerando tutte le altre nazioni, ad un valore di ricchezza da capogiro. Una enorme e pesantissima palla al piede.
Allora mi viene in mente questa parabola:
“In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, Francesco gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: ‘Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?’. Gesù gli disse: ‘Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre’.
Francesco allora gli disse: ‘Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza; non abito più nel palazzo ma in una stanza modesta; ho cambiato la composizione del Collegio Cardinalizio; ho mangiato e sto in mezzo alla gente più umile; ho fatto allestire docce e barbiere per i più indigenti, predico con forza la lettura del tuo Vangelo’. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: ‘Una cosa solo ti manca: va’ vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi’. Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.”
Un abbraccio.
Maurizio Ammannato