I servizi segreti russi hanno scoperto il segreto della Sacra Sindone
Il mistero che avvolge una delle piu’ importanti reliquie cristiane – la Sacra Sindone custodita nel Duomo di Torino -, gia’ da molti secoli turba gli animi dei fedeli di tutto il mondo. Si ritiene che questo lenzuolo di lino abbia avvolto il corpo di Gesu’ Cristo dopo la sua crocefissione e che l’immagine impressavi corrisponda proprio alla sua. Nonostante il fatto che esperti di tutto il mondo ormai da molti anni siano impegnati nello studio del misterioso lenzuolo, non si e’ riusciti tuttora a giungere a conclusioni univoque.
Recentemente, alla ricerca del mistero relativo alla provenienza del lenzuolo si sono aggiunti anche i servizi segreti russi, meglio conosciuti sotto la sigla di FSB, e alcuni scienziati dell’Istituto di criminalistica hanno effettuato una serie di esperimenti unici che hanno permesso di venire a conoscenza nei dettagli degli ultimi giorni di vita e dell’esecuzione di Gesu’ Cristo.
Gli specialisti del FSB hanno intenzionalmente messo da parte la trattazione puramente storica del lenzuolo, decidendo di studiarla in qualita’ di testimonianza materiale direttamente dal luogo del crimine commesso. Gli esperimenti sono stati effettuati sotto la direzione del dottore di scienze tecniche Anatolij Fesenko, il quale per lungo tempo e’ stato a capo dell’Istituto di criminalistica.
Fesenko ha dichiarato che agli scienziati e’ toccato effettuare una ricerca assai ampia e complessa, un insieme di chimica, fisica, matematica e biologia. “Per iniziare abbiamo innanzitutto cercato di stabilire la possibile eta’ del tessuto dopo aver modellato il processo d’invecchiamento, – ha raccontato l’esperto. – E siamo giunti alla conclusione che gli scienziati americani, i quali a loro volta avevano “ringiovanito” il lenzuolo piu’ del doppio, si sono sbagliati.
Il lenzuolo ha effettivamente non meno di duemila anni”. Inoltre gli scienziati russi hanno smentito le supposizioni formulate in precedenza, secondo le quali la Sacra Sindone avrebbe mille anni in piu’ di Gesu’ Cristo.
Oltre alle prove relative alla reale eta’ del lenzuolo, gli scienziati dell’Istituto di criminalistica presso il FSB, studiando le impronte digitali impresse su di esso, sono stati in grado di stabilire il tipo di ferite riportate da Gesu’ Cristo e parlando in termini prettamente professionali, gli esiti della ricerca hanno fornito prove materiali della violenza alla quale e’ stato sottoposto Gesu’ Cristo.
“Sul lungo lenzuolo di lino dalle dimensioni di 4,3 x 1,1 metri, e’ stata rilevata, seppure trapeli in modo non troppo netto, la sagoma di colore giallastro-marrone relativa a due proiezioni di un uomo denudato, una anteriore e l’altra posteriore. L’analisi di tutte le impronte impresse sul lenzuolo testimonia che la persona la cui immagine e’ ritratta, e’ stata flagellata con fruste di tipico modello romano a cinque code, le cui estremita’ erano rafforzate da punte di piombo”, hanno dichiarato gli esperti russi che hanno studiato il lenzuolo.
Inoltre, secondo le conclusioni a cui sono giunti gli scienziati russi, le ferite riportate dalla persona avvolta dal tessuto in questione, corrispondono esattamente alle sofferenze patite da Gesu’ Cristo e descritte nella Bibbia. “Sulla spalla destra e’ evidente una larga ferita, dettaglio importante che sta a testimoniare il fatto che la persona in questione ha trasportato un oggetto pesante, probabilmente una croce. L’osso nasale e’ stato fratturato da un forte colpo ricevuto dal lato sinistro e sempre da questo lato e’ stato altresi’ fratturato lo zigomo, per cui si tratta di una parte del viso edematosa. Il mento e’ nettamente definito, soprattutto sul lato sinistro, mentre sul lato destro e’ presente una macchia di sangue o una profonda ferita. L’espressione del viso e’ assimetrica; la persona raffigurata sul lenzuolo ha patito immani sofferenze ed e’ per questo che i tratti del suo viso dopo la morte si sono contratti in modo irregolare”, si legge nel referto degli esperti criminalistici russi.
Conclusioni
L’enorme mole di lavoro svolta dagli esperti dell’Istituto di criminalistica presso l’FSB, ha permesso di fare un ulteriore barlume di luce sul mistero della sacra reliquia e i risultati della ricerca hanno confermato per l’ennesima volta che sul famoso lenzuolo di lino sono effettivamente impresse le sofferenze di Gesù Cristo.
Pravda 14 settembre 2006
Recentemente, alla ricerca del mistero relativo alla provenienza del lenzuolo si sono aggiunti anche i servizi segreti russi, meglio conosciuti sotto la sigla di FSB, e alcuni scienziati dell’Istituto di criminalistica hanno effettuato una serie di esperimenti unici che hanno permesso di venire a conoscenza nei dettagli degli ultimi giorni di vita e dell’esecuzione di Gesu’ Cristo.
Gli specialisti del FSB hanno intenzionalmente messo da parte la trattazione puramente storica del lenzuolo, decidendo di studiarla in qualita’ di testimonianza materiale direttamente dal luogo del crimine commesso. Gli esperimenti sono stati effettuati sotto la direzione del dottore di scienze tecniche Anatolij Fesenko, il quale per lungo tempo e’ stato a capo dell’Istituto di criminalistica.
Fesenko ha dichiarato che agli scienziati e’ toccato effettuare una ricerca assai ampia e complessa, un insieme di chimica, fisica, matematica e biologia. “Per iniziare abbiamo innanzitutto cercato di stabilire la possibile eta’ del tessuto dopo aver modellato il processo d’invecchiamento, – ha raccontato l’esperto. – E siamo giunti alla conclusione che gli scienziati americani, i quali a loro volta avevano “ringiovanito” il lenzuolo piu’ del doppio, si sono sbagliati.
Il lenzuolo ha effettivamente non meno di duemila anni”. Inoltre gli scienziati russi hanno smentito le supposizioni formulate in precedenza, secondo le quali la Sacra Sindone avrebbe mille anni in piu’ di Gesu’ Cristo.
Oltre alle prove relative alla reale eta’ del lenzuolo, gli scienziati dell’Istituto di criminalistica presso il FSB, studiando le impronte digitali impresse su di esso, sono stati in grado di stabilire il tipo di ferite riportate da Gesu’ Cristo e parlando in termini prettamente professionali, gli esiti della ricerca hanno fornito prove materiali della violenza alla quale e’ stato sottoposto Gesu’ Cristo.
“Sul lungo lenzuolo di lino dalle dimensioni di 4,3 x 1,1 metri, e’ stata rilevata, seppure trapeli in modo non troppo netto, la sagoma di colore giallastro-marrone relativa a due proiezioni di un uomo denudato, una anteriore e l’altra posteriore. L’analisi di tutte le impronte impresse sul lenzuolo testimonia che la persona la cui immagine e’ ritratta, e’ stata flagellata con fruste di tipico modello romano a cinque code, le cui estremita’ erano rafforzate da punte di piombo”, hanno dichiarato gli esperti russi che hanno studiato il lenzuolo.
Inoltre, secondo le conclusioni a cui sono giunti gli scienziati russi, le ferite riportate dalla persona avvolta dal tessuto in questione, corrispondono esattamente alle sofferenze patite da Gesu’ Cristo e descritte nella Bibbia. “Sulla spalla destra e’ evidente una larga ferita, dettaglio importante che sta a testimoniare il fatto che la persona in questione ha trasportato un oggetto pesante, probabilmente una croce. L’osso nasale e’ stato fratturato da un forte colpo ricevuto dal lato sinistro e sempre da questo lato e’ stato altresi’ fratturato lo zigomo, per cui si tratta di una parte del viso edematosa. Il mento e’ nettamente definito, soprattutto sul lato sinistro, mentre sul lato destro e’ presente una macchia di sangue o una profonda ferita. L’espressione del viso e’ assimetrica; la persona raffigurata sul lenzuolo ha patito immani sofferenze ed e’ per questo che i tratti del suo viso dopo la morte si sono contratti in modo irregolare”, si legge nel referto degli esperti criminalistici russi.
Conclusioni
L’enorme mole di lavoro svolta dagli esperti dell’Istituto di criminalistica presso l’FSB, ha permesso di fare un ulteriore barlume di luce sul mistero della sacra reliquia e i risultati della ricerca hanno confermato per l’ennesima volta che sul famoso lenzuolo di lino sono effettivamente impresse le sofferenze di Gesù Cristo.
Pravda 14 settembre 2006