La Passione e la Sindone

Racconti della Passione e confronto con la Sindone

3d) IMMAGINE CORPOREA

  • 32) L’immagine è impressa in modo ancora oggi non spiegabile scientificamente quindi a maggior ragione impossibile da riprodurre per un falsario (anche medievale). Le più sofisticate tecniche attuali non permettono di costruire un’immagine simile. Inoltre non ci sono zone di saturazione dell’immagine, tutta superficiale, e l’immagine dorsale non è influenzata dal peso del corpo. [a=.79, f=.01, n=.2, ia=.01, if=.003, in =.01, p=2]
  • 33) L’immagine si è formata dopo che il lenzuolo ha avvolto un cadavere. Sotto le macchie di sangue, i fili non hanno l’ingiallimento dell'immagine del corpo. Mentre si formava l'immagine, il sangue ha schermato la zona sottostante. Non è possibile trasporre prima il sangue con il siero e poi riprodurre l'immagine nella perfetta posizione corrispondente. Concorda con l’ipotesi della risurrezione. [a=.94, f=.01, n=.05, ia=.02, if=.005, in =.02, p=2]
  • 34) Non è un dipinto perché non esiste alcun pigmento organico o inorganico sulla ST. L'esame in fluorescenza ai raggi X, che fornisce un'analisi quantitativa delle specie atomiche presenti, non ha evidenziato alcun pigmento. [a=.595, f=.005, n=.4, ia=.1, if=.002, in =.1, p=1]
  • 35) È un'immagine che contiene un'informazione tridimensionale inconcepibile in epoca medievale. Nel 1902 fu osservato che il chiaroscuro varia proporzionalmente alla distanza fra tela e corpo [a=.4, f=.2, n=.4, ia=.1, if=.1, in =.15, p=1]
  • 36) La trasformata di Fourier dell'immagine rivela che non è un dipinto. Nei normali dipinti si evidenzia una direzionalità che è invece assente nella ST. Potrebbero essere state utilizzate tecniche particolari come l’impressione dell’immagine tramite dita intinte di colore, ma un pittore medievale non poteva volere eludere controlli tramite trasformate scoperte secoli dopo. [a=.49, f=.01, n=.5, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 37) Non è un dipinto: 25 diversi tipi di solventi, tra cui l’acqua, non degradano o cancellano l'immagine. Il colore giallo traslucido non è dovuto ad alcuna sostanza di apposizione. [a=.59, f=.01, n=.4, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1.5]
  • 38) Non è un dipinto o stampa perché si nota l’assenza di scorcio, una prospettiva apparente dell'immagine frontale e dorsale, e la concezione dello spazio è contraria. La prospettiva fu usata solo dopo il XV sec. [a=.59, f=.01, n=.4, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 39) Non è un dipinto: non c'è traccia di penetrazione di liquidi ed i fili non sono cementati fra loro. Sul rovescio della stoffa l’immagine non è presente. [a=.59, f=.01, n=.4, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 40) Non è un dipinto: la tonalità di colore è la stessa. L'effetto chiaroscuro è dato dal diverso numero di fibre gialle per unità di area. [a=.59, f=.01, n=.4, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 41) Prove sperimentali dimostrano che il sistema di coordinamento occhio-cervello umano non è in grado di riconoscere e produrre un grado di correlazione di intensità quale è quello riscontrato sulla ST. L’immagine è riconoscibile a 2 m di distanza, ma un pittore avrebbe avuto notevoli difficoltà a realizzarla in quelle condizioni. La precisione anatomica dei dettagli inoltre è documentata storicamente solo alla fine del ’400 . [a=.59, f=.01, n=.4, ia=.1, if=.005, in =.1, p=1]
  • 42) L’immagine corporea risulta dall’ingiallimento delle fibrille di lino superficiali (2 o 5 su 80-120 totali) esposte ad una fonte di energia o ad una reazione chimica. L'ingiallimento è dovuto all'ossidazione, disidratazione e coniugazione della cellulosa; solo energia irradiata ed alcuni acidi fanno ingiallire la cellulosa. Sul rovescio della stoffa l'immagine non è presente. Esistono diverse teorie che correlano la formazione dell’immagine corporea ad un “lampo “ di energia avvenuto durante la risurrezione. Altre teorie fanno riferimento agli effetti combinati del contatto del corpo con sudore, con l’aloe, la mirra e la luce. [a=.6, f=.1, n=.3, ia=.07, if=.05, in =.05, p=1]
  • 43) L’immagine corporea è stata ottenuta tramite lino esposto in una “stanza oscurata” utilizzando agenti chimici disponibili in epoca medievale. La fotografia di S. Pia (1898) rivelò che l'immagine è in 'negativo'. La tecnica fotografica non era nota in epoca medievale. L’immagine è simile ad una fotografia, però la lastra sensibile non può essere piana, ma deve seguire la forma del corpo. [a=.1, f=.8, n=.1, ia=.4, if=.7,in =.4, p=.0]
  • 44) Ha avvolto il cadavere di un uomo: è doppia (parte frontale e dorsale del corpo) e le distanze corrispondono alla posizione del corpo. Una doppia esposizione fotografica avrebbe dovuto tenere conto delle distanze ed in tale caso ci sarebbero aree di sovrapposizione fotografica con chiaroscuri diversi. [a=.8, f=.01, n=.19, ia=.11, if=.05, in =.09, p=1]
  • 45) L’immagine è stata ottenuta per strinatura tramite un bassorilievo metallico riscaldato. Il sangue, che risulta deposto sul telo prima dell’impressione dell’immagine, non è però bruciato se non in prossimità delle toppe applicate dopo l’incendio del 1532. A differenza dell’immagine superficiale della ST, le impronte ottenute passano dalla parte opposta del tessuto. [a=.1, f=.8, n=.1, ia=.4, if=.7, in =.4, p=.0]
  • 46) L’immagine è stata ottenuta strofinando un telo di lino con aloe e mirra o con ossido di ferro su un bassorilievo. È da scartare l’ipotesi che l’immagine si sia formata per diretto contatto corpo-telo perché si notano alcune tonalità di colore dove il contatto è estremamente dubbio. Nell’ipotesi del bassorilievo, le macchie di sangue dovrebbero essere però già impresse nella posizione perfettamente corrispondente. [a=.05, f=.9, n=.05, ia=.02, if=.4, in =.02, p=0.7]
  • 47) È un dipinto perché è stata riscontrata la presenza di ocra, ferro birifrangente simile ad un pigmento pittorico (rosso veneziano), solfuro di mercurio (vermiglione) e proteine. La quantità dei pigmenti riscontrati, però, è assai limitata ed insufficiente a giustificare l’immagine. [a=.2, f=.55, n=.25, ia=.1,if=.15, in =.1, p=.5]