La Passione e la Sindone

Racconti della Passione e confronto con la Sindone

L’ ipotesi radiattiva

I risultati delle misure STURP brevemente riassunti nel paragrafo precedente hanno importanti conseguenze nella ricerca e selezione di possibili meccanismi di formazione dell’immagine. Proviamo ad elencare alcune di queste conseguenze.

Ci sono almeno due modalità di deposizione del lenzuolo sindonico intorno al cadavere: posato sotto e sopra (non completamente a contatto con tutto il corpo irrigidito dal rigor mortis) oppure pigiato sul corpo e legato in modo da avere un contatto con quasi tutta la superficie corporea. La prima modalità è compatibile con la precisa relazione tra l’intensità (sfumatura) dell’immagine e la distanza fra corpo e telo. Inoltre, l’immagine è presente anche nelle zone del corpo non a contatto con il telo, ad esempio intorno le mani, e intorno la punta del naso. La seconda modalità è meno probabile, perché sono assenti le deformazioni geometriche tipiche di un corpo a tre dimensioni riportato a contatto su un lenzuolo a due dimensioni [Jackson 1984].

Di conseguenza, possiamo dedurre che l’immagine non si è formata dal diretto contatto del lino con il corpo. Questa considerazione, unita alla estrema superficialità della colorazione e all’assenza di pigmenti, rende estremamente improbabile ottenere una immagine simil-sindonica tramite metodi chimici a contatto, sia in un moderno laboratorio (vedi gli articoli di Garlaschelli e Heimburger), sia a maggior ragione da parte di un ipotetico falsario medioevale.
Sotto le macchie di sangue non c’è immagine. Questo significa che le tracce di sangue si sono depositate prima dell’immagine [Heller]. Quindi l’immagine si formò in un momento successivo alla deposizione del cadavere. Inoltre tutte le macchie di sangue hanno contorni ben definiti, senza sbavature, e questa osservazione è compatibile con l’ipotesi che il cadavere non fu asportato dal lenzuolo.

Mancano segni di putrefazione in corrispondenza degli orifizi, che si manifestano circa 40 ore dopo la morte. Di conseguenza, l’immagine non dipende dai gas di putrefazione e sicuramente il cadavere non rimase nel lenzuolo per più due giorni

Nella ricerca di un meccanismo di formazione dell’immagine che soddisfi tutte le condizioni poste da queste osservazioni sperimentali, alcuni articoli (vedi ad esempio Jackson 1984, Jackson 1990) hanno suggerito che una forma di energia elettromagnetica (per esempio un lampo di luce a corta lunghezza d’onda) incidente su un tessuto di lino potrebbe avere i requisiti adatti a riprodurre alcune tra le più peculiari caratteristiche dell’immagine sindonica, quali la superficialità della colorazione, la sfumatura del colore e l’assenza di pigmenti sul telo, che non possono essere ottenute con metodi chimici.