Gesù nel cuore

I messaggi di Gesù

Da N.101 a N.110


 

101.   Sfamati nel corpo non nello Spirito

Gesù disse: “Dopo che vi ho sfamato, mi avete cercato ancora non per saziare la vostra anima con la parola di vita, ma soltanto per riempire il vostro ventre con il pane della facilità. Da lungo tempo vi è stato insegnato che il Messia, quando fosse venuto, avrebbe compiuto quei prodigi che avrebbero reso la vita piacevole ed agevole a tutto il popolo eletto. Non deve meravigliare, allora, che voi che siete stati istruiti in questo modo desideriate ardentemente del pane e dei pesci. Ma io vi dichiaro che questa non è la missione del Figlio dell’Uomo. Io sono venuto a proclamare la libertà spirituale, ad insegnare la verità eterna e a nutrire la fede vivente. Fratelli miei, non desiderate il cibo che deperisce, ma cercate piuttosto il cibo spirituale che nutre fino alla vita eterna; questo è il pane della vita che il Figlio dona a tutti coloro che vogliono prenderlo e mangiarlo, perché il Padre ha dato al Figlio questa vita senza alcuna limitazione.

E quando mi avete chiesto: ‘Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?’ Io vi ho chiaramente detto: ‘Questa è l’opera di Dio, che crediate in colui che ha mandato.’  Voi avete creduto che i vostri padri nel deserto avessero mangiato la manna, il pane del cielo, ma io vi dico che quello era il pane della terra. Mentre Mosè non ha dato ai vostri padri del pane proveniente dal cielo, mio Padre ora è pronto a darvi il vero pane della vita. Il pane del cielo è quello che viene da Dio e dona la vita eterna agli uomini di questo mondo. E quando mi dite: dacci questo pane vivente, io risponderò: io sono questo pane della vita. Chiunque viene a me non avrà fame, e chiunque crede in me non avrà mai sete. Voi mi avete visto, avete vissuto con me, avete contemplato le mie opere e tuttavia non credete che io sia venuto dal Padre. Ma quelli che credono, non temano. Tutti coloro che sono guidati dal Padre verranno a me, e chiunque viene a me non sarà in alcun modo respinto”.

102.   Disceso per fare la volontà del Padre

Gesù disse: “Dichiaro una volta per tutte che io sono disceso sulla terra non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato, che di tutti coloro che mi ha dato, io non ne perda alcuno. E questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui avrà la vita eterna. Soltanto ieri io vi ho nutriti con del pane per il vostro corpo; oggi vi offro il pane della vita per la vostra anima affamata. Volete ora prendere il pane dello spirito come allora avete mangiato così volentieri il pane di questo mondo?

La verità non ha niente da temere quando è la Verità. Io sono tutto ciò che voi dite di me, e ancora di più. Il Padre ed io siamo uno; il Figlio fa solo ciò che il Padre gli insegna, mentre tutti coloro che sono dati al Figlio dal Padre, il Figlio li accoglierà con sé. Avete letto dove sta scritto nei Profeti: ‘Sarete tutti istruiti da Dio’ e che ‘Coloro a cui il Padre insegna ascolteranno anche suo Figlio’.

Chiunque segue l’insegnamento dello spirito interiore del Padre alla fine verrà a me. Non che qualche uomo abbia visto il Padre, ma lo spirito del Padre vive nell’uomo. Ed il Figlio disceso dal cielo ha certamente visto il Padre. E coloro che credono veramente in questo Figlio hanno già la vita eterna. Io sono questo pane di vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti.

Ma di questo pane che viene da Dio, se un uomo ne mangia, non morirà mai in spirito. Ripeto, io sono questo pane vivente, ed ogni anima che raggiunge la realizzazione di questa natura intrinsecamente congiunta di Dio e dell’uomo, vivrà in eterno. E questo pane di vita che io dono a chiunque vuole riceverlo è la mia stessa natura vivente e congiunta a Dio. Il Padre è nel Figlio ed il Figlio è uno con il Padre; questa è la mia rivelazione portatrice di vita al mondo e il mio dono di salvezza a tutte le nazioni.”

103.   Il male è originato dal cuore

Uno dei farisei fece questa domanda: “Noi notiamo che né tu né i tuoi apostoli vi lavate debitamente le mani prima di mangiare del pane. Voi dovreste sapere bene che la pratica di mangiare con le mani sudicie e non lavate è una trasgressione della legge degli antenati. Né voi lavate appropriatamente le vostre coppe per bere e le vostre stoviglie. Perché mostrate così poco rispetto per le tradizioni dei padri e per le leggi dei vostri antenati?”

Gesù rispose: “Perché voi trasgredite i comandamenti di Dio con le leggi della vostra tradizione? Il comandamento dice: ‘Onora tuo padre e tua madre’, e stabilisce che dividiate con loro le vostre sostanze se necessario; ma voi promulgate una legge di tradizione che permette ai figli irrispettosi dei loro doveri di dire che il denaro con cui avrebbero potuto assistere i genitori è stato ‘donato a Dio’. La legge degli antenati solleva così questi figli astuti dalle loro responsabilità, nonostante che i figli impieghino invece tutto questo denaro per le proprie comodità. Perché invalidate in questo modo il comandamento con la vostra tradizione?

Bene ha profetizzato Isaia di voi ipocriti, dicendo: ‘Questo popolo mi onora con le sue labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi adorano, perché insegnano come loro dottrine i precetti degli uomini.’ Voi potete vedere come abbandonate il comandamento mentre vi tenete attaccati alla tradizione degli uomini. Siete del tutto disposti a respingere la parola di Dio mentre mantenete le vostre tradizioni. Ed in molte altre maniere osate porre i vostri insegnamenti al di sopra della legge e dei profeti. Ascoltatemi tutti. Non è ciò che entra nella bocca che insudicia spiritualmente l’uomo, ma piuttosto ciò che esce dalla bocca e dal cuore.”

104.   La pianta sradicata

Simon Pietro chiese: “Maestro, vorresti spiegarci meglio il significato di queste parole?” Gesù rispose: “Sei anche tu duro a comprendere? Non sai che ogni pianta che mio Padre Celeste non ha piantato sarà sradicata? Rivolgi ora la tua attenzione verso coloro che vorrebbero conoscere la verità. Tu non puoi costringere gli uomini ad amare la verità. Molti di questi insegnanti sono delle guide cieche. E tu sai che se il cieco guida il cieco entrambi cadranno nel burrone. Ma ascolta mentre ti dico la verità su quelle cose che insudiciano moralmente e contaminano spiritualmente gli uomini.

Io dichiaro che non è ciò che entra nel corpo dalla bocca o che penetra nella mente attraverso gli occhi e le orecchie che insudicia l’uomo. L’uomo è pervertito solo dal male che ha origine nel suo cuore e che trova espressione nelle parole e negli atti di queste persone empie. Non sai che è dal cuore che provengono i cattivi pensieri, i malvagi progetti di delitto, di furto e di adulterio, così come la gelosia, l’orgoglio, l’ira, la vendetta, le ingiurie e le false testimonianze? Sono proprio queste cose i peccati degli uomini, e non il mangiare del pane con le mani non lavate secondo il cerimoniale.”

105.   Il falso digiuno

Gli chiesero i suoi discepoli: “Vuoi che digiuniamo? Come pregheremo e daremo l’elemosina? E sul cibo quali norme osserveremo?” Disse Gesù: “Non mentite e non fate ciò che odiate, poiché tutto è svelato davanti al cielo. Poiché non c’è niente di nascosto che non sarà svelato e niente di coperto che rimarrà senza essere svelato”. Disse Gesù a loro: “Se digiunate, darete origine dentro di voi a un peccato; se pregate, sarete condannati; se fate l’elemosina, nuocerete ai vostri spiriti. E quando entrate in qualsiasi terra e camminate nelle campagne; se vi ricevono, mangiate ciò che vi metteranno davanti e guarite tra loro i malati. Poiché ciò che entra nella vostra bocca non vi renderà impuri, ma è ciò che esce dalla vostra bocca che vi rende impuri! Se non digiunate riguardo al mondo non troverete il regno; se non celebrerete il sabato come un sabato non vedrete il Padre”. Dissero a Gesù: ‘Vieni, oggi preghiamo e digiuniamo’. Disse Gesù: “Qual è dunque il peccato che ho commesso? O in che cosa sono stato vinto? Ma quando lo sposo uscirà dalla camera nuziale, allora si digiuni e si preghi!”.

106.   Conoscenza di sé stesso

Disse Gesù: "Chi conosce tutto ma non conosce sé stesso, è privo di tutto”.

107.   Chiedete e vi sarà dato

Gesù disse: “Chiedete e vi sarà dato! Cercate e troverete! Bussate e la porta vi sarà aperta! Perché quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? Oppure chi di voi darebbe una pietra al figlio se gli chiede un pane? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, a maggior ragione, volete che il Padre vostro che è nei cieli non darà cose buone a quelli che gliele chiedono e non faccia giustizia ai suoi figli che lo invocano giorno e notte?  Magari tarderà ad aiutarli, ma vi assicuro che Dio farà loro giustizia, e molto presto! Abbiate fede in Dio e non dubitate!

Io vi assicuro che uno potrebbe anche dire a questa montagna: spostati da qui a là, ed essa si sposterà! Se nel suo cuore egli non ha dubbi, ma crede che accadrà quel che dice, state certi che ciò gli sarà accordato. Niente vi sarà impossibile: tutto è possibile per chi crede con fede! E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si accorderanno su qualunque cosa che vorranno domandare, e chiederanno aiuto nella preghiera, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli: perché, dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì io sono in mezzo a loro.  

Perciò in verità vi dico: Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete. Ma attento: Se stai portando la tua offerta all’altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello. Poi torna ad offrire il tuo dono. Quindi, quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate: perché anche Dio vostro Padre che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”.

108.   Chi è il più grande

Allora Gesù, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “I re delle nazioni pensano d’essere sovrani perché hanno il potere sui loro popoli: comandano come duri padroni, fanno sentire con la forza il peso della loro autorità e poi si fanno chiamare benefattori del popolo. Altri presumono d’essere giusti, ma disprezzano gli altri. Per voi però non sia così! Anzi, chi tra voi è il più importante diventi come il più piccolo; chi comanda diventi come quello che serve.

Se uno tra voi vuole essere grande nel Regno dei Cieli metta in pratica i comandamenti e li insegni ad altri uomini, e se vuole essere il primo, deve essere l’ultimo di tutti, anzi, si faccia servitore di tutti. Infatti, chi è il più piccolo tra tutti voi, quello è il più importante! E non fatevi chiamare ‘maestro’, perché voi siete tutti fratelli, e uno solo è il vostro Maestro. E non chiamate ‘padre’ nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è in cielo. E non fatevi chiamare ‘capo’, perché uno solo è il vostro Capo, il Messia”.

109.   Gli ultimi saranno i primi

Gesù disse: “Quando sei invitato a nozze, non occupare i primi posti, perché potrebbe esserci un invitato più importante di te: in questo caso lo sposo sarà costretto a venire da te e dirti: ‘Cedigli il posto’. Allora tu, pieno di vergogna, dovrai prendere l’ultimo posto. Invece quando sei invitato a nozze, va a sederti all’ultimo posto. Quando arriverà lo sposo, ti dirà: ‘Vieni amico ! Prendi un posto migliore’. E questo sarà per te motivo d’onore di fronte a tutti gli invitati.

Ma secondo voi, chi è più importante: chi siede a tavola, oppure chi sta a servire? Quello che siede a tavola, non vi pare? Eppure io sto in mezzo a voi come un servo, perché anche il Figlio dell’uomo è venuto non per farsi servire, ma per servire. In mezzo a voi, dunque, il più grande deve essere il servitore degli altri. Chi vorrà farsi grande, Dio lo abbasserà; chi resterà umile Dio lo innalzerà. E molti di quelli che ora sono primi alla fine diventeranno ultimi; e molti di quelli che ora sono ultimi saranno primi”. 

110.      Il bene e il male

Chiesero a Gesù spiegazioni sul bene e sul male. Gesù rispose: “L’anima deve sempre fare una scelta personale tra il bene ed il male che abitano nel cuore dell’uomo, scelta che determina la sopravvivenza dell’anima. L’individuo spiritualmente cieco che segue passivamente gli usi sociali e i dogmi religiosi, si trova nel grande pericolo di sacrificare la sua indipendenza morale e di perdere la sua libertà spirituale.  Tale anima è destinata a diventare un automa sociale ed uno schiavo dell’autorità religiosa. La bontà nell’uomo cresce in misura della scoperta dello Spirito interiore e l’identificazione con lui, facendo crescere l’apprezzamento della bellezza, accrescere la volontà del bene, elevare il discernimento della verità, sviluppare la capacità di amare, di servire i propri simili e esaltare gli ideali spirituali.

Tutto ciò porta inevitabilmente al desiderio di trovare Dio, di essere più simili a lui e di fare la sua volontà. Attraverso questa crescita, troverete un ampliamento della bontà, a scapito del male, conseguenza della sua pratica e del conquistato discernimento della verità. Tuttavia la tentazione del praticare il male, non sarà interamente perduta fino a quando l’anima umana non raggiungerà i livelli spirituali superiori e definitivi. Finché non raggiungerete i livelli paradisiaci, la bontà sarà sempre più una ricerca che un possesso, più una meta che un’esperienza di conseguimento.

Ma anche quando si ha fame e sete di rettitudine, si prova una crescente soddisfazione nel parziale raggiungimento della bontà. La presenza del bene e del male nel mondo è in sé stessa una prova positiva della volontà morale dell’uomo che è capace di scegliere tra di essi. La possibilità del male è necessaria alla scelta morale, ma non lo è la sua attuazione. Un’ombra è solo relativamente reale. Fare il male non è necessario per l’esperienza personale. Il male potenziale è solo necessario come stimolo alla decisione per la scelta del bene e quindi per lo sviluppo spirituale. Il male diventa ‘reale’ solo quando una mente morale fa, del male, la sua scelta.”