Da N.81 a N.90
81. La casa sulla rocciaGesù disse: “Credete, abbiate fede in colui che Dio ha mandato e sarete salvati. Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica! Ma attenzione: Non basta dirmi: ‘Signore, Signore’ per entrare nel regno dei cieli. Vi entrerà soltanto colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli comportandosi da servitore di Dio per tutto quello che gli è stato ordinato di fare. Senza attendere ricompensa alcuna, voi direte: ‘Siamo poveri servi, abbiamo fatto quanto dovevamo fare’. In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede nel Padre mio che mi ha mandato ha la vita eterna. Costui non va incontro al giudizio, ma è già passato dalla morte alla vita. Infatti le parole che vi ho dette sono spirito e vita, perché vengono dallo Spirito di Dio. Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà simile ad un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. È venuta la pioggia, i fiumi sono straripati, i venti hanno soffiato con violenza contro quella casa, ma essa non è crollata, perché le sue fondamenta erano sulla roccia: sono coloro che ascoltano la parola di Dio, l’accolgono e con la loro perseveranza la fanno fruttificare molto, trenta, sessanta, cento volte di più. Al contrario, chi ascolta le mie parole e non le mette in pratica somiglia a quell’uomo che si è messo a costruire una casa direttamente sul terreno senza fare le fondamenta. Quando le acque del fiume hanno investito quella casa è crollata subito e la rovina di quella casa fu grande”. 82. Il “timore” del SignoreFilippo chiese a Gesù: “Maestro, perché le Scritture ci ordinano di ‘temere il Signore’, mentre tu vorresti che ci rivolgessimo al Padre che è nei cieli senza paura? Come possiamo conciliare questi insegnamenti?” Gesù rispose: “Fratelli miei, non sono sorpreso che mi poniate tali domande. All’inizio era solo per mezzo della paura che l’uomo poteva imparare il rispetto, ma io sono venuto a rivelare l’amore del Padre affinché voi siate portati ad adorare l’Eterno attratti dal riconoscimento affettuoso di un figlio e dal contraccambio dell’amore profondo e perfetto del Padre. Io vorrei liberarvi dalla schiavitù di sottomettervi con timore servile al servizio fastidioso di un Re-Dio geloso e collerico. Io vorrei istruirvi sulla relazione Padre-figlio tra Dio e l’uomo, in modo che siate portati gioiosamente a quel libero, sublime e celeste amore di un Dio-Padre affettuoso, giusto e misericordioso. Il ‘timore del Signore’ ha avuto differenti significati nelle ere successive, cominciando dalla paura, attraverso l’angoscia ed il terrore, fino al timore reverenziale e al rispetto. E partendo dal rispetto vorrei ora elevarvi, passando attraverso il riconoscimento, la realizzazione e l’apprezzamento, all’amore. Quando l’uomo riconosce soltanto le opere di Dio, è portato a temere il Supremo; ma quando l’uomo comincia a comprendere e a sperimentare la personalità ed il carattere del Dio vivente, è portato ad amare sempre di più un simile Padre buono e perfetto, universale ed eterno. Ed è proprio questo cambiamento della relazione tra l’uomo e Dio che costituisce la Buona Novella, la missione del Figlio dell’Uomo sulla terra. I figli intelligenti non temono per il loro padre allo scopo di ricevere dei bei doni da lui; ma avendo già ricevuto l’abbondanza di buone cose donate dai dettami dell’affetto del padre per i suoi figli e le sue figlie, questi figli benamati sono portati ad amare il loro padre in riconoscimento ed apprezzamento di risposta a tale generosa bontà. La bontà di Dio porta al pentimento; la benevolenza di Dio porta al servizio nei confronti dei più bisognosi; la misericordia di Dio porta alla salvezza; mentre l’amore di Dio porta all’adorazione spontanea. I vostri antenati temevano Dio perché era potente e misterioso. Voi lo adorerete perché è magnifico in amore, generoso in misericordia e glorioso in verità. La potenza di Dio genera timore nel cuore dell’uomo, ma la nobiltà e la rettitudine della sua personalità generano rispetto, amore e spontanea adorazione. Un figlio rispettoso ed affettuoso non ha paura né timore nemmeno di un padre potente e nobile”. 83. L’amore al posto della pauraGesù disse: “Io sono venuto al mondo per porre l’amore al posto della paura, la gioia al posto del dispiacere, la fiducia al posto del timore, il servizio amorevole e l’adorazione comprensiva al posto della schiavitù servile e delle cerimonie prive di senso. Ma è ancora vero per coloro che sono nelle tenebre che ‘il timore del Signore è l’inizio della saggezza’. Ma quando la luce è venuta più pienamente, i figli di Dio sono portati a lodare l’Infinito per quello che è piuttosto che a temerlo per quello che fa. Quando i figli sono giovani devono necessariamente essere esortati ad onorare i loro genitori; ma quando crescono e cominciano ad apprezzare di più i benefici del servizio e della protezione dei genitori, sono portati, mediante un rispetto comprensivo ed un affetto crescente, a quel livello di esperienza in cui amano effettivamente i loro genitori per quello che sono, più che per quello che hanno fatto. Il padre ama naturalmente suo figlio, ma il figlio deve sviluppare il suo amore per il padre cominciando dalla paura di ciò che il padre può fare, attraverso il timore reverenziale ed il rispetto, fino alla considerazione comprensiva ed affettuosa dell’amore. Vi è stato insegnato che dovreste ‘temere Dio ed osservare i suoi comandamenti perché questo è tutto il dovere dell’uomo’. Ma io sono venuto a darvi un comandamento nuovo e superiore. Io vorrei insegnarvi ‘ad amare Dio e ad imparare a fare la sua volontà, perché questo è il più grande privilegio dei figli di Dio liberati’. Ai vostri padri è stato insegnato di ‘temere Dio, il Re Onnipotente’. Io v’insegno: ‘Amate Dio, il Padre infinitamente buono e misericordioso’”. 84. Tutti fratelliGesù disse: “Nel regno dei cieli, che io sono venuto a proclamare, non c’è un re grande e potente; questo regno è invece una famiglia divina. Il centro e capo universalmente riconosciuto e adorato senza riserve di questa immensa fraternità di esseri intelligenti è mio Padre e vostro Padre. Io sono suo Figlio, ed anche voi siete suoi figli. È dunque eternamente vero che voi ed io siamo fratelli nello stato celeste, e ciò ancor più da quando siamo divenuti fratelli nella carne della vita terrena. Cessate, quindi, di temere Dio come un re o di servirlo come un padrone; imparate a rispettarlo come il Creatore; onoratelo come il Padre della vostra giovinezza spirituale; amatelo come un difensore misericordioso; ed infine adoratelo come il Padre amorevole ed infinitamente saggio della vostra realizzazione e del vostro apprezzamento spirituali più maturi. Dai vostri concetti errati del Padre che è nei cieli nascono le vostre idee sbagliate dell’umiltà ed ha origine gran parte della vostra ipocrisia. L’uomo può essere un verme sulla Terra per natura ed origine, ma quando viene abitato dallo spirito di mio Padre, quell’uomo diviene divino nel suo destino. Lo spirito conferito da mio Padre ritornerà sicuramente alla sua fonte divina e al livello universale d’origine, e l’anima umana dell’uomo mortale che sarà divenuto il figlio rinato di questo spirito interiore si eleverà certamente con lo spirito divino alla presenza stessa del Padre eterno”. 85. L’umiltàGesù disse: “L’umiltà si conviene all’uomo che riceve tutti questi doni dal Padre Celeste. Le pratiche servili e prive di senso di un’umiltà falsa e ostentata sono incompatibili con l’apprezzamento della fonte della vostra salvezza e il riconoscimento del destino delle vostre anime nate dallo spirito. L’umiltà davanti a Dio è del tutto appropriata nel profondo del vostro cuore; la mitezza davanti agli uomini è lodevole; ma l’ipocrisia di un’umiltà solo apparente e che sollecita l’attenzione è infantile e indegna dei figli illuminati del regno. Voi fate bene ad essere umili davanti a Dio ed equilibrati davanti agli uomini, ma fate che la vostra modestia sia di origine spirituale e non l’esibizione illusoria di un senso di superiorità ipocrita. Il profeta parlò saggiamente quando disse: ‘Camminate umilmente con Dio’, perché, sebbene il Padre che è nei cieli sia l’Infinito e l’Eterno, dimora anche in ‘colui che ha la mente contrita ed uno spirito umile’. Mio Padre disdegna l’orgoglio, detesta l’ipocrisia ed aborrisce l’iniquità. Ed è stato per porre in risalto il valore della sincerità e della perfetta fiducia nella guida fedele del Padre Celeste, che io ho così spesso fatto allusione ai bambini per illustrare l’atteggiamento della mente e la reazione dello spirito che sono così essenziali per l’entrata dell’uomo nelle realtà spirituali del regno dei cieli. Il profeta Geremia ha descritto bene molti uomini quando disse: ‘Voi siete vicini a Dio con la bocca, ma lontani da lui nel cuore.’ E non avete anche letto quel terribile avvertimento del profeta che disse: ‘I suoi sacerdoti insegnano per una ricompensa ed i suoi profeti predicono per denaro. Allo stesso tempo professano pietà e proclamano che il Signore è con loro’. Non siete stati bene avvisati contro coloro che ‘parlano di pace ai loro vicini mentre la malizia è nel loro cuore’, contro coloro che ‘adulano con le labbra mentre il loro cuore fa il doppiogioco’? Tra tutti i dispiaceri di un uomo fiducioso, nessuno è così terribile quanto quello di essere ‘ferito nella casa di un amico fidato.’ ” 86. La magia e la superstizioneAndrea chiese a Gesù sulla magia e sulla superstizione. Gesù rispose: ”I percorsi delle stelle nei cieli non hanno nulla a che fare con gli avvenimenti della vita umana sulla terra. L’astronomia è un’attività appropriata della scienza, ma l’astrologia è una massa di errori superstiziosi che non trova posto nel Vangelo del Regno. L’esame degli organi interni di un animale recentemente ucciso non può rivelare alcunché sul tempo, sugli avvenimenti futuri, né sulla riuscita degli affari umani. Gli spiriti dei morti non ritornano a comunicare con le loro famiglie o con i loro vecchi amici tra i viventi. Le reliquie non hanno alcun potere di guarire le malattie, di evitare le calamità o d’influenzare gli spiriti cattivi. Il solo modo di comunicare con il mondo spirituale è insito nella dotazione spirituale dell’umanità, lo spirito interiore del Padre, unitamente allo spirito effuso del Figlio e all’influenza onnipresente dello Spirito Infinito. La divinazione, la stregoneria ed il sortilegio sono superstizioni di menti ignoranti e sono anche gli inganni della magia. La credenza in numeri magici, in presagi di buona fortuna ed in annunciatori di sfortuna è una pura superstizione priva di fondamento. L’interpretazione dei sogni è in gran parte un sistema superstizioso ed infondato di speculazione ignorante e fantastica e gli idoli non sono niente più che la materia di cui sono fatti.” 87. La disperazioneGesù disse: “Quando viene la disperazione siete figli del demonio perché lui approfitta e non vi lascia più in pace. Non ci vuole disperazione, ci vuole la forza di volontà, invocare l’aiuto mio, della Madonna e di tutti i santi: ‘Dammi la forza, pregate per me’. Anche ai vostri amici chiedete preghiere per superare il momento particolare. Aggrappatevi a qualunque cosa per arrivare a me”. 88. L’invio degli apostoliGesù disse agli apostoli prima di inviarli a due a due: “In questa missione non andate in alcuna città dei Gentili, né entrate in Samaria, ma andate invece dalle pecore sperdute della casa d’Israele. Predicate il Vangelo del Regno e proclamate la verità salvifica che l’uomo è un figlio di Dio. Ricordatevi che il discepolo non è superiore al maestro, né un servo è più grande del suo padrone. È sufficiente per il discepolo eguagliare il suo maestro e per il servo divenire simile al suo padrone. Se alcuni hanno osato qualificare il padrone della casa un inviato da Belzebù, quanto più considereranno tali quelli della sua casa! Ma voi non dovreste temere questi nemici non credenti. Io vi dichiaro che non c’è niente di segreto che non sarà rivelato; non c’è niente di nascosto che non sarà conosciuto. Quello che ho insegnato a voi, predicatelo con saggezza in pubblico. Ciò che ho rivelato a voi, proclamatelo dai dai tetti. Ed io vi dico, miei amici e discepoli, non temete coloro che possono uccidere il corpo, ma che non possono distruggere l’anima; ponete piuttosto la vostra fiducia in Colui che è capace di sostenere il corpo e di salvare l’anima. Non si vendono due passeri per un denaro? E tuttavia io dichiaro che nessuno di loro è dimenticato da Dio. Non sapete che i capelli stessi della vostra testa sono tutti contati? Non temete, dunque; voi valete di più di un gran numero di passeri. Non abbiate vergogna del mio insegnamento; andate a proclamare pace e buona volontà, ma non illudetevi, la pace non accompagnerà sempre la vostra predicazione. Io sono venuto a portare la pace sulla terra, ma quando gli uomini rifiutano il mio dono, seguiranno discordia e disordine. Quando tutti i membri di una famiglia ricevono il Vangelo del Regno, la pace abita veramente in quella casa; ma se alcuni membri della famiglia entrano nel regno ed altri respingono il Vangelo, tale divisione può produrre soltanto inimicizia e tristezza. Lavorate con impegno a salvare l’intera famiglia per timore che i nemici di un uomo diventino quelli della sua stessa casa. Ma quando voi avete fatto il massimo per tutti i membri di ogni famiglia, io vi dichiaro che chiunque ama suo padre o sua madre più di questo Vangelo non è degno del regno.” 89. Puri come agnelli e prudenti come serpentiGesù disse agli Apostoli: “Andate! Ma state in guardia. Ascoltate: io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe. Quando vi mettete in viaggio, prendete un bastone e niente altro: né borsa, né soldi in tasca, né un vestito di ricambio, né sandali, perché l’operaio ha diritto di ricevere il nutrimento che gli è necessario. E non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche degna persona adatta a ospitarvi, e rimanete lì fino alla vostra partenza. Entrando in una casa dite: ‘La pace sia con voi!’. Se quelli che vi abitano vi accolgono bene, la pace che avete augurato venga su di loro, restate in quella casa, mangiate e bevete quel che vi daranno: chiunque vi darà da bere anche soltanto un bicchiere d’acqua nel mio nome e per il fatto che siete discepoli di Cristo, vi assicuro che riceverà la sua ricompensa. Guarite i malati che vi si trovano, sarà il Padre a concedervi tutto quel che chiederete nel nome mio, e dite loro: ‘Il regno di Dio ora è arrivato fino a voi!’. Se la gente di un paese non vi accoglie e non vuole ascoltarvi, il vostro augurio di pace rimanga senza effetto. Allora uscite sulle piazze e dite: ‘Contro di voi scuotiamo anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, sappiate che però il regno di Dio è vicino’. Andatevene, sarà un gesto di rimprovero per loro. Io vi assicuro questo: Chi accoglie uno che è mandato da me accoglie me, chi ascolta voi ascolta me, e chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato. Chi disprezza voi disprezza me, ma chi disprezza me disprezza il Padre che mi ha mandato”. 90. Cosa fare per essere salvato?Rachele pose a Gesù questa domanda: “Maestro, che cosa dobbiamo rispondere quando una donna ci chiede: che cosa devo fare per essere salvata?” Gesù rispose: "Quando degli uomini e delle donne chiedono che cosa bisogna fare per essere salvati, voi rispondete: credete a questo Vangelo del Regno; accettate il perdono divino. Riconoscete lo spirito di Dio dentro di voi; la cui accettazione vi rende un figlio di Dio. Non avete letto nelle Scritture dove si dice: ‘Nel Signore ho giustizia e forza.’ Ed anche dove il Padre dice: ‘La mia giustizia è vicina; la mia salvezza è manifestata e le mie braccia circonderanno il mio popolo.’ ‘La mia anima sarà felice nell’amore del mio Dio, perché mi ha vestito con gli abiti della salvezza e mi ha coperto con la veste della sua rettitudine.’ Non avete anche letto del Padre che il suo nome sarà ‘il Signore della nostra rettitudine’. ‘Levate i sudici stracci dell’ipocrisia e vestite mio figlio con l’abito della rettitudine divina e della salvezza eterna.’ È eternamente vero che ‘il giusto vivrà grazie alla sua fede’. La salvezza è il dono del Padre ed è rivelata dai suoi Figli. La sua accettazione per fede da parte vostra vi rende partecipi della natura divina, un figlio o una figlia di Dio. La fede in Dio genera amore e l'amore genera i suoi frutti preziosi nei confronti di tutti gli uomini e donne di questa Terra. Per mezzo di questa fede voi siete giustificati; per mezzo della fede siete salvati; e per mezzo di questa stessa fede avanzate eternamente nella via della perfezione divina. Per mezzo della fede Abramo fu giustificato e reso consapevole della salvezza dagli insegnamenti di Melchizedek. Lungo tutte le ere questa stessa fede ha salvato i figli degli uomini, ma ora un Figlio è venuto dal Padre per rendere la salvezza reale e concreta. Non si può comperare la salvezza; non si può procurare la rettitudine. La salvezza è il dono di Dio e la rettitudine è il frutto naturale della vita nata dallo spirito di filiazione nel regno. Voi non sarete salvati per avere vissuto una vita retta; avviene piuttosto che viviate una vita retta perché siete già stati salvati, perché avete riconosciuto la filiazione come il dono di Dio ed il servizio nei confronti dei più bisognosi come la gioia suprema della vita sulla terra. Quando gli uomini credono in questo Vangelo, che è una rivelazione della bontà di Dio, saranno portati a pentirsi volontariamente di tutti i peccati conosciuti. La realizzazione della filiazione è incompatibile con il desiderio di peccare. Coloro che credono nel regno hanno fame di rettitudine e sete di perfezione divina.”
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