Gesù nel cuore

I messaggi di Gesù

Da N.141 a N.150


 

141.   Il perdono

Gesù disse: “Sapete che sta scritto: Occhio per occhio, dente per dente, amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: Non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, perché chiunque si adira con il proprio fratello sarà sottoposto a giudizio. Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, pregate per quelli che vi perseguitano e vi diffamano perché, così facendo, diventerete veri figli del Padre vostro celeste.

Se un tuo fratello commette una colpa contro di te o ti fa del male, va’ da lui, mostragli il suo errore, ammoniscilo, ma senza farlo sentire ad altri. Se ti ascolta e poi si pente di quel che ha fatto, tu perdonalo! E se anche ti fa del male sette volte al giorno, e sette volte al giorno torna da te, e ti dice: ‘Mi pento’, tu gli perdonerai, non dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette! Se ti ascolterà avrai recuperato tuo fratello, perché tu sappia che il Regno dei Cieli è così.

Quindi, perdonate di cuore vostro fratello e Dio vi perdonerà, perché, se voi perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è in cielo perdonerà anche a voi. Ma se non perdonerete agli altri il male che hanno fatto, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.

142.   Cosa dicono chi io sia

Disse Gesù ai suoi discepoli: “Fate un paragone e ditemi a chi sono simile”. Gli disse Simon Pietro: “Tu sei simile a un angelo giusto”. Gli disse Matteo: “Tu sei simile a un saggio filosofo”. Gli disse Tommaso: “Maestro, la mia bocca è del tutto incapace di dire a chi tu sei simile”.  Dice Gesù: “Io non sono il tuo maestro, poiché hai bevuto e ti sei inebriato alla sorgente effervescente che io ho misurato”. E lo prese, indietreggiò, e gli disse tre parole.

Quando Tommaso tornò dai suoi compagni, questi gli chiesero: “Che cosa ti ha detto Gesù?” Tommaso disse loro: “Se vi dico una sola delle parole che egli mi ha detto, prenderete delle pietre e le lancerete contro di me, quindi un fuoco uscirà dalle pietre e vi brucerà”.

Disse Gesù: “Colui che berrà dalla mia bocca diventerà come me. Io stesso diventerò lui e ciò che è nascosto sarà a lui manifesto”.

Disse Gesù: “Io sono la luce che è al di sopra di ogni cosa. Io sono ogni cosa. Ogni cosa è uscita da me ed è a me che ogni cosa è venuta. Spaccate il legno: io sono lì; sollevate una pietra, ed è là che mi troverete”. Disse Gesù: “Due riposeranno su un letto: uno morirà e l’altro vivrà”. Dice Salomè: ‘Chi sei tu, uomo?  Sei salito sul mio letto e hai mangiato alla mia tavola’. Le dice Gesù: “ Io sono colui che è venuto all’esistenza da colui che rimane uguale a sé stesso. Mi è stato dato di ciò che appartiene al Padre mio”. “Io sono tua discepola”. “Perciò io dico: quando uno è indiviso sarà ricolmo di luce, ma se sarà diviso sarà colmo di tenebra”.

143.   Io sono tutto

Disse Gesù: “Io sono la luce che è al di sopra di ogni cosa. Io sono ogni cosa. Ogni cosa è uscita da me ed è a me che ogni cosa è venuta. Spaccate il legno: io sono lì; sollevate una pietra, ed è là che mi troverete. Voi credete di conoscermi e di sapere da dove vengo. In realtà, non sono venuto da me stesso, né ho deciso io di venire, perché sono disceso dal cielo mandato da Dio.

Nessuno è mai stato in cielo: soltanto il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. Il Padre mi ha consacrato e mandato nel mondo non per fare quello che voglio io, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa infatti è la volontà del Padre mio: chiunque riconosce il Figlio e crede in lui avrà la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Abbiate fede in me! Io conosco chi mi ha mandato, perché vengo da lui, e so che dice la verità”.

144.   Signore del sabato

Gesù disse: “Chi c’è tra voi che avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l’afferra e la tira fuori? E un uomo non vale molto più di una pecora? Così, per mezzo della tradizione che voi insegnate, fate diventare inutile la parola di Dio. E, di cose come queste, ne fate molte. Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato, perciò la Legge permette di fare del bene a qualcuno anche se è sabato, tant’è vero che mio Padre fino ad ora ha operato senza interruzione, e così faccio anch’io: perché, il Figlio dell’uomo è signore e padrone del sabato.

E poi Mosè vi ha dato la circoncisione, non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi, e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Se ora dunque, per rispettare questa Legge di Mosè un uomo può venir circonciso anche di sabato, e allora, perché vi arrabbiate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?”.

145.   Il più grande nel Regno dei Cieli

I discepoli domandarono: “Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». Gesù rispose: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. Si! Dio darà il suo regno a quelli che sono come loro: chi si farà piccolo come un bambino, quello sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me, e chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato.

Ma se qualcuno farà perdere la fede ad una di queste persone semplici che credono in me, sarebbe più conveniente per lui che lo buttassero in fondo al mare, con una grossa pietra legata al collo. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ce ne saranno sempre, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Quindi, guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli che credono in me, perché vi dico che i loro angeli nel cielo, che si trovano sempre alla presenza del Padre mio, vegliano su di loro continuamente. Allo stesso modo, il Padre vostro che è in cielo vuole che neanche uno solo di questi piccoli vada perduto”.

146.   Le vittime innocenti

Gesù disse: “Le vittime innocenti  cadono ogni giorno, come le foglie secche degli alberi; pregate per la conversione dei potenti che per il loro orgoglio provocato questo disastro. Stanno distruggendo tutto ciò che ho creato; anche la vita dell’uomo, per loro, è solo come un granello di sabbia, non conta quasi niente; ma io mi sono immolato sulla croce per la vita e loro distruggono! Non hanno pace, il loro cuore è sempre pieno di odio”.

147.   Predicare la verità

Gesù spiegò: “Rispettate sempre la personalità dell’uomo. Una causa giusta non dovrebbe mai essere promossa con la forza; le vittorie spirituali possono essere conseguite soltanto con il potere spirituale. Questa ingiunzione contro l’impiego d’influenze materiali si riferisce sia alla forza psichica che alla forza fisica. Non si devono impiegare né argomenti opprimenti né superiorità mentale per costringere gli uomini e le donne ad entrare nel regno. La mente umana non deve essere oppressa dal semplice peso della logica o intimidita da un’eloquenza acuta.

Anche se l’emozione, come fattore nelle decisioni umane, non può essere interamente eliminata, non dovrebbe esservi fatto appello direttamente negli insegnamenti di coloro che vorrebbero far progredire la causa del regno. Fate i vostri appelli direttamente allo spirito divino che risiede nella mente degli uomini. Non fate appello alla paura, alla pietà o al semplice sentimento. Appellandovi agli uomini, siate equi; controllatevi ed esibite un debito riserbo; mostrate il dovuto rispetto per la personalità dei vostri allievi. Ricordatevi che io ho detto: ‘Ecco, io sto alla porta e busso, e se qualcuno mi aprirà, io entrerò.’

Nel condurre gli uomini nel regno, non diminuite o distruggete il loro rispetto di sé. Mentre l’eccessivo rispetto di sé stessi può distruggere l’umiltà appropriata e finire in orgoglio, in vanità e in arroganza, la perdita del rispetto di sé porta spesso alla paralisi della volontà. Questo Vangelo si propone di ristabilire il rispetto di sé stessi in coloro che l’hanno perduto e di frenarlo in coloro che ce l’hanno. Non commettete l’errore di condannare soltanto ciò che vi è di cattivo nella vita dei vostri allievi; ricordatevi anche di accordare un generoso riconoscimento alle cose più degne di lode nella loro vita.

Non dimenticate che nulla mi fermerà dal ristabilire il rispetto di sé in coloro che l’hanno perduto e che desiderano realmente riacquistarlo. State attenti a non ferire il rispetto si sé stessi delle anime esitanti e timorose. Non siate sarcastici nei confronti dei miei fratelli dalla mente semplice. Non siate cinici con i miei figli dominati dalla paura. L’ozio distrugge il rispetto di sé; dunque, raccomandate ai vostri fratelli di occuparsi sempre attivamente dei compiti che hanno scelto, e fate ogni sforzo per procurare del lavoro a coloro che sono senza impiego.

Non fate mai ricorso a tattiche indegne come quella di cercare di spaventare gli uomini e le donne per portarli nel regno. Un padre amorevole non spaventa i suoi figli perché obbediscano alle sue giuste richieste. Prima o poi i figli del regno comprenderanno che le forti sensazioni emotive non sono l’equivalente delle direttive dello spirito divino. Essere fortemente ed insolitamente spinti a fare qualcosa o ad andare in un certo luogo non significa necessariamente che tali impulsi siano le direttive dello spirito interiore.

Preavvertite tutti i credenti riguardo alla zona di conflitto che deve essere attraversata da tutti coloro che passano dalla vita qual è vissuta nella carne alla vita più elevata qual è vissuta nello spirito. Per coloro che vivono interamente in uno dei due regni c’è poco conflitto o confusione, ma tutti sono destinati a sperimentare maggiore o minore incertezza durante i periodi di transizione tra i due livelli di vita.

Entrando nel regno, voi non potete sfuggire alle sue responsabilità né eludere i suoi obblighi, ma ricordate: il giogo del Vangelo è facile da portare ed il fardello della verità è leggero. Il mondo è pieno di anime affamate che soffrono la fame alla presenza stessa del pane della vita; gli uomini muoiono cercando lo stesso Dio che vive in loro. Gli uomini cercano i tesori del regno con cuore bramoso e passo affaticato quando sono tutti a portata immediata della fede vivente”.

148.   La fede come le vele di una nave

Gesù disse: “La fede è per la religione ciò che le vele sono per una nave; essa è un supplemento di potere, non un ulteriore fardello della vita. C’è una sola lotta per coloro che entrano nel regno, ed è di combattere la buona battaglia della fede. Il credente ha soltanto una battaglia da fare, ed è contro il dubbio, il non credere. Predicando il Vangelo del Regno, voi insegnate semplicemente l’amicizia con Dio. E questa comunione farà appello sia agli uomini che alle donne, in quanto tutti vi troveranno ciò che soddisfa maggiormente i desideri e gli ideali che li caratterizzano.

Dite ai miei figli che io sono non solo sensibile ai loro sentimenti e paziente con le loro debolezze, ma che sono anche implacabile con il peccato ed intollerante dell’iniquità. Io sono certamente mite ed umile nella presenza di mio Padre, ma sono egualmente ed implacabilmente inesorabile dove c’è una malvagità deliberata ed una ribellione colpevole contro la volontà di mio Padre che è nei cieli. Non dipingete il vostro maestro come un uomo triste. Le generazioni future conosceranno anche lo splendore della nostra gioia, l’allegria della nostra buona volontà e l’ispirazione del nostro buon umore. Noi proclamiamo un messaggio di buone novelle che è contagioso nel suo potere trasformatore.

La Buona Novella palpita di nuova vita e di nuovi significati. Coloro che accettano questo insegnamento sono pieni di gioia e nel loro cuore sono costretti a gioire eternamente. Una felicità crescente è sempre l’esperienza di tutti coloro che sono sicuri di Dio. Insegnate a tutti i credenti di evitare la facile falsa compassione. Voi non potete sviluppare un carattere forte con l’autocompassione né credere di essere nel giusto vivendo falsamente nella miseria.  Estendete la simpatia ai valorosi e ai coraggiosi, senza accordare troppa pietà a quelle anime codarde che affrontano solo con indifferenza le prove della vita. Non offrite consolazione a coloro che rinunciano davanti agli ostacoli senza lottare.

Non simpatizzate con i vostri simili soltanto per ricevere in cambio la loro simpatia. Una volta che i miei figli divengono autocoscienti della certezza della presenza divina, una tale fede espanderà la loro mente, nobiliterà l’anima, fortificherà la personalità, accrescerà la felicità, aumenterà la percezione spirituale ed eleverà il potere di amare e di essere amati. Insegnate a tutti i credenti che coloro che entrano nel regno non sono con ciò resi immuni dagli accidenti del tempo né dalle catastrofi ordinarie della natura. Il credere al Vangelo non impedirà di avere dei problemi, ma assicurerà che non avrete paura quando le difficoltà vi assaliranno. Io non vi prometto di liberarvi dalle acque dell’avversità, ma vi prometto di attraversarle tutte insieme a voi”.

149.   La luce del mondo

Gesù si alzò in mezzo alla folla e disse: “Io sono la luce del mondo. Chiunque mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. Pretendendo di portarmi in giudizio e di assumere il ruolo di miei giudici, voi dichiarate che, se io porto testimonianza per me stesso, la mia testimonianza non può essere valida. Ma la creatura non può mai giudicare il Creatore. Anche se io testimonio per me stesso, la mia testimonianza è eternamente vera, perché io so da dove sono venuto, chi sono e dove vado. Voi che vorreste uccidere il Figlio dell’Uomo non sapete da dove sono venuto, chi sono o dove vado.

Voi giudicate soltanto dalle apparenze della carne; non percepite le realtà dello spirito. Io non giudico nessuno, nemmeno il mio acerrimo nemico. Ma se scegliessi di giudicare, il mio giudizio sarebbe giusto e retto, perché non giudicherei da solo, ma in sintonia con mio Padre, che mi ha mandato nel mondo e che è la fonte di ogni vero giudizio. Voi stessi ammettete che la testimonianza di due persone degne di fiducia può essere accettata; bene, allora io testimonio queste verità; e così fa anche mio Padre che è nei cieli. Quando vi ho detto questo ieri, nella vostra ignoranza mi avete chiesto: ‘Dov’è tuo Padre?’ In verità voi non conoscete né me né mio Padre, perché se aveste conosciuto me, avreste conosciuto anche il Padre. Io vi ho già detto che me ne sto andando, e che voi mi cercherete e non mi troverete, perché dove sto andando io voi non potete venire.

Voi che vorreste respingere questa luce venite dal basso; io vengo dall’alto. Voi che preferite rimanere nelle tenebre siete di questo mondo; io non sono di questo mondo, e vivo nella luce eterna del Padre delle luci. Voi tutti avete avuto abbondanti opportunità per apprendere chi io sia, ed avrete ancora altre prove a conferma dell’identità del Figlio dell’Uomo. Io sono la luce della vita, e chiunque respinge deliberatamente e coscientemente questa luce salvifica morirà nei suoi peccati. Io vi ho detto molte cose, ma voi siete incapaci di ricevere le mie parole.

Tuttavia, colui che mi ha mandato è vero e fedele; mio Padre ama anche i suoi figli sviati. E tutto ciò che mio Padre ha detto anch’io lo proclamo al mondo. Quando il Figlio dell’Uomo sarà elevato, allora saprete tutti che io sono lui, e che non ho fatto niente da me stesso, ma solo come il Padre mi ha insegnato. Io rivolgo queste parole a voi e ai vostri figli. E colui che mi ha mandato è anche ora presso di me; non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre ciò che piace ai suoi occhi.”

150.      Due padroni

Gesù disse: “Voi non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché tutto quello che uno ha gli è dato da Dio. Ebbene, io vi dico, ci sono cose che gli uomini considerano molto, mentre Dio le considera senza valore. Ogni disonesta ricchezza puzza d’ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così, quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso le dimore eterne. In verità, in verità vi dico: Nessun servitore può servire due padroni: perché, o amerà l’uno e odierà l’altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e il denaro.

Preoccupatevi, invece, di arricchirvi davanti a Dio, perché le preoccupazioni di questo mondo che sopraggiungono, i piaceri della ricchezza e tante altre bramosie, esaltate fra gli uomini ma detestabili davanti a Dio, soffocano la parola di Dio, e questa rimane senza frutto. Procuratevi ricchezze che non si consumano, un tesoro sicuro in cielo, là dove i tarli e la ruggine non lo distruggono e i ladri non vanno a rubare: perché, dove sono le vostre ricchezze e il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Badate di tenervi lontani dall’ansia di ogni cupidigia e non accumulate ricchezze solo per voi stessi perché, anche se uno è nell’abbondanza, la vita di un uomo non è garantita dai suoi beni, e anche se riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma poi perde la sua vita o rovina sé stesso, che vantaggio ne ricava? Che gli giova, infatti, guadagnare il mondo intero, se perde poi la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo per riavere in cambio la propria vita e la propria anima? Quindi, perché vi affannate?”.