Da N.61 a N.70
61. Preghiera respiro dell’animaGesù disse: “Giovanni vi ha insegnato in verità una forma semplice di preghiera: ‘O Padre, purificaci dal peccato, mostraci la tua gloria, rivelaci il tuo amore e fa che il tuo spirito santifichi il nostro cuore per sempre. Amen!’ Ha insegnato questa preghiera perché poteste avere qualcosa da insegnare alla moltitudine. Non intendeva che usaste questa supplica fissa e ufficiale come espressione delle vostre anime in preghiera. La preghiera è interamente un’espressione personale e spontanea dell’atteggiamento dell’anima verso lo spirito; la preghiera dovrebbe essere la comunione della filiazione e l’espressione della fratellanza. La preghiera, quando è dettata dallo spirito, porta al progresso spirituale cooperativo. La preghiera ideale è una forma di comunione spirituale che conduce all’adorazione intelligente. Il vero pregare è l’atteggiamento sincero di uno slancio verso il cielo per raggiungere i vostri ideali. La preghiera è il respiro dell’anima e dovrebbe indurvi a perseverare nei vostri tentativi di conoscere meglio la volontà del Padre. Se qualcuno di voi ha un vicino e va da lui a mezzanotte e dice: ‘Amico, prestami tre pani, perché un mio amico in viaggio è venuto a trovarmi e non ho nulla da offrirgli’; e se il vostro vicino risponde: ‘Non disturbarmi, perché la porta ora è chiusa ed i bambini ed io siamo a letto; perciò non posso alzarmi per darti del pane’, voi insisterete spiegando che il vostro amico ha fame e che non avete del cibo da offrirgli. Io vi dico, anche se il vostro vicino non si alzerà per darvi del pane perché è vostro amico, a causa della vostra insistenza si alzerà e vi darà i pani che vi servono”. 62. Persistenza nello spiritoGesù disse: “Se dunque l’insistenza conquista il favore stesso dell’uomo mortale, quanto più la vostra persistenza nello spirito otterrà per voi il pane di vita dalle mani benevole del Padre che è nei cieli. Vi dico nuovamente: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque domanda riceve; colui che cerca trova; e a colui che bussa sarà aperta la porta della salvezza. Quale di voi che è padre, se suo figlio chiede insensatamente, esiterebbe a dare secondo la saggezza di genitore piuttosto che nei termini della richiesta sbagliata del figlio? Se il bambino ha bisogno di un pane, gli darete una pietra semplicemente perché ve l’ha stoltamente chiesta? Se vostro figlio ha bisogno di un pesce, gli darete un serpente d’acqua soltanto perché è finito nella rete con il pesce ed il figlio vi chiede scioccamente il serpente? Se voi dunque che siete mortali e finiti sapete come rispondere alla preghiera e come dare cose buone ed appropriate ai vostri figli, quanto più vostro Padre Celeste donerà lo spirito e molte benedizioni addizionali a coloro che si rivolgono a lui? Gli uomini dovrebbero sempre pregare e non scoraggiarsi. Vi incoraggio a persistere nella preghiera e non per annunciarvi che le vostre suppliche modificheranno le decisioni del Padre Celeste che sono sempre per il vostro bene. La vostra persistenza, tuttavia, non è volta a guadagnare il favore di Dio, ma a cambiare il vostro atteggiamento terreno e ad accrescere la capacità della vostra anima a ricevere lo spirito. Una fede autentica rimuoverà montagne di difficoltà materiali che potrebbero sbarrare il sentiero dell’espansione dell’anima e del progresso spirituale.” 63. La religione è esperienza personaleGesù nella sinagoga di Cafarnao prese il primo testo dalla Legge, leggendo dal Libro dell’Esodo: “E tu servirai il Signore, Dio tuo, ed benedirà il tuo pane e la tua acqua, ed ogni malattia sarà allontanata da te.” Scelse il secondo testo da Isaia: “Sorgi e risplendi, perché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore si è levata su di te. L’oscurità può coprire la terra e fitte tenebre coprire il popolo, ma lo spirito del Signore si leverà su di te e la gloria divina sarà vista in te. Anche i Gentili verranno verso questa luce e molte grandi menti si abbandoneranno allo splendore di questa luce.” Poi Gesù disse: “Voi sapete bene che, se un padre dal cuore tenero ama la sua famiglia come un tutto, la considera come un unico gruppo, pur provando un profondo affetto per ciascun singolo membro. Voi dovete cessare di accostarvi al Padre che è nei cieli come figli d’Israele, ma dovete farlo come figli di Dio. In quanto gruppo voi siete in verità i figli d’Israele, ma come individui, ciascuno di voi è un figlio di Dio”. 64. Dio, una esperienza personaleGesù disse: “Io sono venuto, non a rivelare il Padre ai figli d’Israele, ma piuttosto a portare questa conoscenza di Dio e la rivelazione del suo amore e della sua misericordia al singolo credente come un’esperienza personale autentica. I profeti vi hanno tutti insegnato che Jaweh si prende cura del suo popolo, che Dio ama Israele. Ma io sono venuto tra di voi a proclamare una verità più grande, una verità che anche molti degli ultimi profeti avevano compreso, la verità che Dio vi ama, ciascuno di voi, in quanto individui. Durante tutte queste generazioni voi avete avuto una religione ufficiale; ora io sono venuto a donarvi una religione personale. Ma anche questa non è un’idea nuova. Molti di voi, inclini allo spirito, hanno conosciuto questa verità, poiché alcuni profeti ve l’hanno insegnata. Non avete letto nelle Scritture dove il profeta Geremia dice: ‘In quei giorni non si dirà più: i padri hanno mangiato dell’uva acerba e i denti dei figli sono diventati dolenti. Ogni uomo morirà per la propria iniquità; ogni uomo che mangia dell’uva acerba avrà i denti dolenti. Ecco, verranno giorni in cui io farò una nuova alleanza con il mio popolo, non secondo l’alleanza che ho concluso con i loro padri quando li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, ma secondo la nuova via”. 65. La Nuova Legge, scritta nel cuoreGesù disse: “Scriverò anche la mia legge nel loro cuore. Io sarò il loro Dio e saranno il mio popolo. In quel giorno non diranno, ciascuno al suo vicino, conosci il Signore? No! Perché mi conosceranno tutti personalmente, dal più umile al più grande’. Non avete letto queste promesse? Non credete alle Scritture? Non comprendete che le parole del profeta sono compiute in ciò che vedete in questo stesso giorno? E Geremia non vi ha esortato a fare della religione un affare del cuore, a legarvi a Dio come individui? Non vi ha detto il profeta che il Dio del cielo sonderà i vostri singoli cuori? E non siete stati avvertiti che il cuore umano terreno è più fallace di qualunque altra cosa e spesso perverso? Non avete letto anche dove Ezechiele ha insegnato ai vostri padri che la religione deve diventare una realtà nella vostra esperienza individuale? Non utilizzerete più il proverbio che dice: ‘I padri hanno mangiato dell’uva acerba e i denti dei figli sono diventati dolenti’. ‘Per il fatto che io vivo’, dice il Signore Dio ‘ecco, tutte le anime sono mie; come l’anima del padre, così anche l’anima del figlio. Solo l’anima che pecca morirà.’ E poi Ezechiele previde anche questo tempo in cui parlò in nome di Dio, dicendo: ‘Vi darò anche un cuore nuovo, e porrò in voi un nuovo spirito.’ Voi non dovreste più temere che Dio punisca una nazione per il peccato di un individuo; né il Padre che è nei cieli punirà uno dei suoi figli credenti per i peccati di una nazione, anche se il singolo membro di una famiglia debba spesso soffrire le conseguenze materiali degli errori familiari e delle colpe collettive. Non capite che la speranza di una nazione migliore, o di un mondo migliore, è legata al progresso e all’illuminazione spirituale dell’individuo?” 66. Gesù ai malati alla piscina di BethesdaGesù si rivolse agi afflitti di ogni tempo e disse: “Molti di voi sono qui ammalati, ma mio Padre ne è consapevole ed anch’io vorrei migliorare la vostra condizione terrena ma più importante è assicurare il vostro stato eterno. Nessuno di noi può fare molto per cambiare le difficoltà della vita, a meno di scoprire che il Padre Celeste vuole così. Dopotutto siamo tutti tenuti a fare la volontà dell’Eterno. Se voi poteste essere tutti guariti dalle vostre afflizioni fisiche, sareste certamente meravigliati, ma è ancora più importante che siate purificati da tutte le malattie spirituali e che vi troviate guariti da tutte le infermità morali. Voi siete tutti figli di Dio; siete i figli del Padre Celeste. I vincoli del tempo possono sembrare affliggervi, ma il Dio dell’eternità vi ama. E quando verrà il momento del giudizio, non temete, troverete tutti non solo giustizia, ma abbondanza di misericordia. In verità, in verità vi dico: colui che ascolta il Vangelo del Regno e crede a questo insegnamento della filiazione con Dio ha la vita eterna; tali credenti passano già dal giudizio e dalla morte alla luce e alla vita. E sta giungendo l’ora in cui anche coloro che sono nelle tombe udranno la voce della risurrezione.” 67. Il male, il peccato e l’iniquitàTommaso pose al Maestro questa domanda: “Perché è necessario che gli uomini siano nati dallo spirito per entrare nel regno? La rinascita è necessaria per sfuggire al controllo del maligno? Maestro, che cos’è il male?” Gesù disse: “Non commettere l’errore di confondere il male con il Maligno, che sarebbe più esatto chiamare l’Iniquo. Colui che tu chiami il maligno è il figlio dell’amore di sé, l’alto amministratore che si ribellò deliberatamente contro il governo di mio Padre. Ma io ho già vinto questi ribelli colpevoli. Chiarisci nella tua mente questi differenti atteggiamenti verso il Padre ed il suo Universo. Non dimenticare mai queste leggi che regolano i rapporti con la volontà del Padre: Il male è la trasgressione incosciente o involontaria della legge divina, della volontà del Padre. Il male è anche la misura dell’imperfetta obbedienza alla volontà del Padre. Il peccato è la trasgressione cosciente, conosciuta e deliberata della legge divina, della volontà del Padre. Il peccato è la misura della cattiva volontà ad essere divinamente condotti e spiritualmente guidati. L’iniquità è la trasgressione volontaria, determinata e persistente della legge divina, della volontà del Padre. L’iniquità è la misura del rifiuto continuo del piano amorevole del Padre per la sopravvivenza del verso Sé spirituale e del servizio misericordioso di salvezza del Figlio”. 68. Soggetti al maleGesù disse a proposito del male: “Per natura, prima della rinascita dallo spirito, l’uomo è soggetto alle cattive tendenze innate, ma queste imperfezioni naturali della condotta non sono né peccato né iniquità. L’uomo sta ora iniziando la sua lunga ascensione verso la perfezione del Padre in Paradiso. Essere imperfetto o parziale nelle doti naturali non è un peccato. L’uomo è veramente soggetto al male, ma non è in alcun senso il figlio dell’Iniquo, a meno che non abbia intenzionalmente e deliberatamente scelto il sentiero del peccato e la vita dell’iniquità. Il male è insito nell’ordine naturale di questo mondo, ma il peccato è un atteggiamento di ribellione cosciente che è stato portato in questo mondo da coloro che caddero dalla luce dello spirito nelle tenebre profonde. Spesso non comprendiamo le relazioni tra il male ed il peccato perché crediamo che l’umanità abbia avuto inizio sulla terra con un Adamo perfetto, poi rapidamente degenerato a causa del peccato, fino al deplorevole stato attuale dell’uomo. È vero, gli uomini sembrano cattivi, ma non necessariamente peccatori. La nuova nascita, il battesimo dello spirito, è essenziale per essere liberati dal male e necessaria per entrare nel regno dei cieli, ma niente di ciò può mettere in discussione il fatto che l’uomo è figlio di Dio. Né questa presenza del male significa che l’uomo è in qualche maniera misteriosa separato dal Padre che è nei cieli, cosicché, quale estraneo, straniero o figliastro, debba cercare in qualche modo di farsi adottare legalmente dal Padre. Tutte queste nozioni sono nate, in primo luogo, dalla vostra cattiva comprensione del Padre e, in secondo luogo, dalla vostra ignoranza dell’origine, della natura e del destino dell’uomo. Vi hanno insegnato che l’uomo scende continuamente dalla perfezione divina verso l’oblio o la distruzione; io sono venuto a mostrare che l’uomo, entrando nel regno, si eleva verso Dio e la perfezione divina. Ogni essere che in una qualunque maniera viene meno agli ideali divini e spirituali della volontà eterna del Padre è potenzialmente cattivo, ma tali esseri non sono in alcun senso peccatori, e tanto meno iniqui. Non avete letto a tale proposito nelle Scritture dov’è scritto: ‘Voi siete i figli del Signore vostro Dio.’ ‘Io sarò suo Padre e sarà mio figlio.’ ‘L’ho scelto per essere mio figlio, io sarò suo Padre.’ ‘Conduci i miei figli da lontano e le mie figlie dai confini della terra; anche chiunque è chiamato a mio nome, perché li ho creati per la mia gloria.’ ‘Voi siete i figli del Dio vivente.’ ‘Coloro che hanno lo spirito di Dio sono in verità i figli di Dio.’ Mentre c’è una parte materiale del padre umano nel figlio naturale, c’è una parte spirituale del Padre Celeste in ogni figlio del regno.” 69. Il fuoco e la spadaGesù disse: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra: infatti io non sono venuto a portare la pace, ma la discordia e la divisione. Sono venuto a portare il fuoco e una spada per separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. Perché chi ama suo padre o sua madre più di quanto ama me, non è degno di me; chi ama suo figlio o sua figlia più di me, non è degno di me. E questo è il motivo della loro condanna: la luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perseverando nelle loro opere malvagie, anzi odiando la luce affinché non siano svelate le mie opere a tutti. Vi assicuro che se non cambierete vita, e se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. Invece chi ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le mie opere sono compiute con l’aiuto di Dio. Io sono venuto in questo mondo per mettere gli uomini di fronte ad un giudizio: perché così quelli che non vedono vedranno, e quelli che vedono diventeranno ciechi”. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli domandarono: “Per caso, siamo forse ciechi anche noi?”. Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste colpa, ora invece dite: “Noi vediamo”. Così il vostro peccato rimane. Difatti gli occhi sono come lampada per il corpo: se i tuoi occhi sono sani, anche il tuo corpo è totalmente nella luce; ma se il tuo occhio è malato anche il tuo corpo è totalmente nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà quella tenebra! Se dunque voi siete totalmente nella luce, senza alcuna parte nelle tenebre, allora tutto sarà splendente, come quando una lampada vi illumina con il suo splendore”. 70. L’ipocrisiaGesù disse: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini; al contrario chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi. Allora avrai motivo di rallegrarti, perché questi non hanno la possibilità di ricambiarti l’invito. Tu, in questo modo, hai già ricevuto la tua ricompensa. Poi, la tua offerta sarà più grande di quella di tutti gli altri, se quello che hai offerto come dono non rappresenta quello che avevi d’avanzo. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra. Guardatevi dal praticare il bene in pubblico, come fanno gli ipocriti nelle Sinagoghe e per le strade, per il desiderio di essere ammirati e lodati dagli uomini. Altrimenti non avrete nessuna ricompensa dal Padre vostro che è nei cieli. Invece, quando aiuti qualcuno, non suonare la tromba davanti a te, non farlo sapere a nessuno, neanche ai tuoi amici, perché la tua elemosina resti segreta, e Dio, tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà in modo manifesto”.
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