Da N.131 a N.140
131. La parola di Dio non è nei libriGesù disse: “Dovete smettere di cercare la parola di Dio solo nelle pagine dei vecchi libri dell’autorità teologica. Coloro che sono nati dallo spirito di Dio discerneranno d’ora in poi la parola di Dio indipendentemente dalla sua origine apparente. La verità divina non deve essere sminuita perché il canale da cui è donata è apparentemente umano. Molti dei vostri fratelli hanno menti che accettano la teoria di Dio, ma non riescono a realizzare spiritualmente la presenza di Dio. Ed è proprio questa la ragione per cui vi ho insegnato così spesso che il Regno dei Cieli può essere realizzato nel modo migliore acquisendo l’atteggiamento spirituale di un bambino sincero. Non è l’immaturità mentale del bambino che vi raccomando, ma piuttosto la semplicità spirituale di un tale piccolo che crede facilmente e che ha piena fiducia. Non è così importante che voi conosciate il fatto dell’esistenza di Dio quanto che cresciate sempre di più nella capacità di sentire la presenza di Dio. Una volta che avrete cominciato a scoprire Dio nella vostra anima, non tarderete a scoprirlo nell’anima degli altri uomini ed infine in tutte le creature e le creazioni di un possente Universo. Ma quale possibilità ha il Padre di apparire come un Dio di fedeltà supreme e d’ideali divini nelle anime di uomini che dedicano poco o nulla del loro tempo alla contemplazione riflessiva di tali realtà eterne? Benché la mente non sia la sede della natura spirituale, è in verità la porta che conduce ad essa. Ma non commettete l’errore di tentare di provare agli altri che avete trovato Dio; voi non potete produrre coscientemente tale prova valida. Tuttavia esistono due dimostrazioni positive e potenti del fatto che conoscete Dio, e sono: i frutti dello spirito di Dio che appaiono nella vostra vita quotidiana ordinaria, e Il fatto che l’intera vostra esperienza di vita fornisce la prova positiva che avete rischiato senza riserve tutto ciò che siete e che possederete nell’avventura della sopravvivenza dopo la morte, inseguendo la speranza di trovare il Dio dell’eternità, di cui avete già pregustato la presenza nel tempo. Ora, senza dubbio, mio Padre risponderà sempre al più flebile barlume di fede. Prende nota delle emozioni fisiche e superstiziose dell’uomo primitivo. E con quelle anime oneste ma timorose la cui fede è così debole da non rappresentare che poco più di un conformismo intellettuale ad un atteggiamento passivo di assenso alle religioni d’autorità, il Padre è sempre vigilante per onorare e sostenere anche tutti questi deboli tentativi di giungere a lui. Ma da voi che siete stati tratti dalle tenebre alla luce, ci si aspetta che crediate con tutto il cuore; la vostra fede dominerà gli atteggiamenti congiunti del corpo, della mente e dello spirito. Voi siete miei apostoli, e per voi la religione non diverrà un rifugio teologico dove poter fuggire per paura di affrontare le rudi realtà del progresso spirituale e dell’avventura idealistica. La vostra religione diverrà piuttosto il fatto di un’esperienza reale che testimonia che Dio vi ha trovati, idealizzati, nobilitati e spiritualizzati, e che voi vi siete arruolati nell’avventura eterna di trovare il Dio che vi ha in tal modo trovati e presi per figli." 132. L’insegnamento viene da DioGesù rispose a coloro che gli chiesero con quale autorità insegnava: “Il mio insegnamento non è mio, ma di colui che mi ha mandato. Se uno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio. Chi parla di suo cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato, è veritiero e non vi è ingiustizia in lui. Mosè non vi ha forse dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge! Perché cercate d'uccidermi? Un'opera sola ho fatto, e tutti ve ne meravigliate. Mosè vi ha dato la circoncisione, non che venga da Mosè, ma viene dai padri; e voi circoncidete l'uomo in giorno di sabato. Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro di me perché in giorno di sabato ho guarito un uomo tutto intero? Non giudicate secondo l'apparenza, ma giudicate secondo giustizia. Voi certamente mi conoscete e sapete di dove sono; però non sono venuto da me, ma colui che mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui, ed è lui che mi ha mandato”. Io sono ancora con voi per poco tempo; poi me ne vado da colui che mi ha mandato. Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove io sarò, voi non potete venire”. 133. Il giglio biancoGesù disse: “Così come il giglio bianco innalza la sua testa pura nella luce del sole mentre le sue radici sono immerse nel limo e nel fango del sottostante suolo buio, allo stesso modo l’uomo mortale, sebbene abbia le radici della sua origine e del suo essere nel suolo animale della natura umana, può elevare per mezzo della fede la sua natura spirituale nella luce solare della verità celeste e produrre realmente i nobili frutti dello spirito. Per produrre i frutti dello spirito dovete essere nati dallo spirito. Dovete essere istruiti dallo spirito ed essere guidati dallo spirito se volete vivere una vita di pienezza spirituale tra i vostri simili. Ma non commettete l’errore dello stolto carpentiere che spreca tempo prezioso a squadrare, misurare e piallare la sua grossa trave tarlata ed interamente marcia e poi, quando ha speso in tal modo tutto il suo lavoro sulla trave malsana, deve scartarla perché inadatta alle fondamenta della costruzione che voleva edificare per resistere agli assalti del tempo e delle tempeste. Che ogni uomo si assicuri che le fondamenta intellettuali e morali del suo carattere siano tali da sostenere adeguatamente la sovrastruttura della sua natura spirituale che cresce e si nobilita, che trasformerà così la mente umana e poi, in associazione con questa mente ricreata, farà evolvere l’anima dal destino immortale. La vostra natura spirituale, la vostra anima creata congiuntamente, è un germe vivente, ma la mente e la morale dell’individuo sono il suolo dal quale devono scaturire queste manifestazioni superiori dello sviluppo umano e del destino divino. Il suolo dell’anima in evoluzione è umano e materiale, ma il destino di questa creatura combinata di mente e di spirito è spirituale e divino.” 134. La preoccupazione per il domaniGesù disse: “Non datevi troppo pensiero per la vostra vita, e non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere, o dei vestiti che vi servono per coprirvi. La vita infatti è più importante del cibo e il corpo è più importante del vestito. Perciò, non state sempre con l’animo in ansia nel cercare che cosa mangerete o che cosa berrete. Invece cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e fatevi trascinare dalla sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più. Perciò, non preoccupatevi troppo per il domani: ci pensa lui. Perché il domani porterà altre inquietudini. E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni, e per quanto si affanni, potrà aggiungere un’ora sola alla sua vita in più di quel che è stabilito? Di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo, quelli che non conoscono Dio, i pagani. Il Padre vostro che è in cielo, sa che avete bisogno di tutte queste cose. In verità, in verità vi dico: Chi ama la propria vita la perderà, chi è pronto a perdere la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”. 135. La tentazioneNatanaele chiese a Gesù: “Maestro, cosa è la tentazione?” Gesù rispose: “Tu sai bene che i nostri antenati avevano tendenza a vedere Dio in quasi tutto ciò che accadeva. Cercavano la mano di Dio in tutti i fenomeni naturali ed in ogni episodio insolito dell’esperienza umana. Collegavano Dio sia al bene che al male. Pensavano che avesse addolcito il cuore di Mosè e indurito il cuore del Faraone. Quando un uomo aveva un forte bisogno di fare qualcosa, di buono o di cattivo, aveva l’abitudine di giustificare queste sensazioni insolite dichiarando: ‘Il Signore mi ha parlato dicendo: fa così e così, o va qua e là’. Di conseguenza, poiché gli uomini incorrono così spesso e così violentemente in tentazione, divenne abitudine dei nostri antenati credere che Dio ve li inducesse per metterli alla prova, per punirli o per fortificarli. Ma tu, in verità, ora sai di più. Tu sai che gli uomini sono tutti troppo spesso indotti in tentazione dalla spinta del loro stesso egoismo e dagli impulsi della loro natura animale. Quando sarai tentato in questo modo, ti raccomando, riconoscendo onestamente e sinceramente la tentazione per quella che è, di riorientare intelligentemente le energie dello spirito, della mente e del corpo che cercano di esprimersi, in canali superiori e verso scopi più idealistici. In questo modo potrai trasformare le tue tentazioni nei tipi più elevati di servizio mortale edificante, evitando quasi completamente questi conflitti inutili e deprimenti tra la natura animale e quella spirituale. Ma permetti che ti metta in guardia contro la follia di voler superare la tentazione sforzandoti di sostituire un desiderio con un altro desiderio ritenuto superiore con la semplice forza di volontà umana. Se vorrai veramente trionfare sulle tentazioni della natura inferiore, devi pervenire ad una posizione di superiorità spirituale nella quale hai realmente e sinceramente sviluppato un interesse ed un amore effettivi per quelle forme di condotta superiori e più idealistiche che la tua mente desidera sostituire a queste abitudini inferiori e meno idealistiche di comportamento, che tu riconosci come tentazioni. In questo modo tu sarai liberato mediante una trasformazione spirituale piuttosto che essere sempre più sovraccaricato dalla soppressione illusoria dei desideri umani. Ciò che è vecchio ed inferiore sarà dimenticato nell’amore per ciò che è nuovo e superiore. La bellezza trionfa sempre sulla bruttezza nel cuore di tutti coloro che sono illuminati dall’amore della verità. C’è un grande potere nell’energia espulsiva di un affetto spirituale nuovo e sincero. E ti dico nuovamente, non lasciarti vincere dal male ma trionfa piuttosto sul male con il bene. Una forte ambizione, un giudizio intelligente ed una saggezza matura sono i fattori essenziali del successo materiale. La capacità di comando dipende dall’attitudine naturale, dalla discrezione, dalla forza di volontà e dalla determinazione. Il destino spirituale dipende dalla fede, dall’amore e dalla devozione alla verità, dalla fame e dalla sete di rettitudine, dal desiderio profondo di trovare Dio e di essere simile a lui. Non scoraggiatevi per la scoperta che siete umani. La natura umana può tendere verso il male, ma non è per natura empia”. 136. Non abbattersi per gli erroriGesù disse: “Non abbattetevi se non riuscite a dimenticare totalmente qualcuna delle vostre esperienze spiacevoli. Gli errori che non riuscite a dimenticare nel tempo saranno dimenticati nell’eternità. Alleggerite i fardelli della vostra anima acquisendo rapidamente una visione lungimirante del vostro destino, un’espansione universale della vostra missione. Non commettete l’errore di stimare il valore di un’anima dalle imperfezioni della mente o dagli appetiti del corpo. Non giudicate l’anima né valutate il suo destino sulla base di un solo episodio umano sfortunato. Il vostro destino spirituale è condizionato soltanto dalle vostre aspirazioni e dai vostri propositi spirituali. La religione è l’esperienza esclusivamente spirituale dell’anima immortale in evoluzione dell’uomo che conosce Dio, ma il potere morale e l’energia spirituale sono delle forze potenti che possono essere utilizzate per trattare situazioni sociali difficili e per risolvere problemi economici complessi. Queste doti morali e spirituali rendono tutti i livelli della vita umana più ricchi e più pieni di significato. Voi siete destinati a vivere una vita meschina e mediocre se imparate ad amare soltanto coloro che amano voi. L’amore umano può essere in verità reciproco, ma l’amore divino è espansivo in tutte le sue ricerche di appagamento. Meno amore c’è nella natura di una creatura, più grande è il bisogno d’amore, e più l’amore divino cerca di soddisfare questo bisogno. L’amore non è mai egoista, non può essere donato a sé stessi. L’amore divino non può rimanere contenuto in sé stesso; deve essere generosamente donato. I credenti nel regno dovrebbero possedere una fede implicita, una credenza assoluta, nel trionfo certo della rettitudine. I costruttori del regno devono essere convinti della verità del Vangelo della salvezza eterna. I credenti devono imparare sempre più come tenersi lontani dal ritmo frenetico della vita, a fuggire i tormenti dell’esistenza materiale, ristorando l’anima, ispirando la mente e rinnovando lo spirito mediante la comunione nell’adorazione”. 137. Non scoraggiarsiGesù disse: “Gli individui che conoscono Dio non sono scoraggiati dalle disgrazie né abbattuti dalle delusioni. I credenti sono immuni dallo scoraggiamento conseguente agli sconvolgimenti puramente materiali; coloro che vivono una vita spirituale non sono turbati dagli episodi del mondo materiale. I candidati alla vita eterna praticano una tecnica vivificante e costruttiva per far fronte a tutte le vicissitudini ed i fastidi della vita mortale. Ogni giorno che un vero credente vive, trova più facile fare la cosa giusta. La vita spirituale accresce notevolmente il vero rispetto di sé. Ma il rispetto di sé non è ammirazione di sé. Il rispetto di sé è sempre coordinato con l’amore ed il servizio dei propri simili. Non è possibile rispettare sé stessi di più che amare il proprio prossimo; l’uno è la misura della capacità dell’altro. Con il passare del tempo ogni vero credente diviene più abile nell’attrarre i suoi simili nell’amore della verità eterna. Siete più intraprendenti nel rivelare la bontà all’umanità oggi di quanto lo eravate ieri? Raccomandate meglio la rettitudine quest’anno rispetto all’anno scorso? State divenendo sempre più esperti nella vostra tecnica per condurre le anime affamate nel regno spirituale? I vostri ideali sono sufficientemente elevati da assicurare la vostra salvezza eterna e le vostre idee sono così pratiche da fare di voi un cittadino capace di vivere sulla terra in associazione con i suoi simili mortali? In spirito la vostra cittadinanza è nei cieli; nella carne voi siete ancora cittadini dei regni terreni. Rendete ai Cesari le cose che sono materiali e a Dio quelle che sono spirituali. La misura della capacità spirituale dell’anima in evoluzione è la vostra fede nella verità e il vostro amore per gli uomini, ma la misura della vostra forza di carattere umana è la vostra abilità a resistere al mantenimento di rancori e la vostra capacità di opporvi allo scoraggiamento di fronte ad un profondo dispiacere. La sconfitta è il vero specchio nel quale potete esaminare sinceramente il vostro essere reale”. 138. Tatto e tolleranzaGesù disse: “Via via che divenite più vecchi e più esperti negli affari del regno, voi acquisirete più tatto nei rapporti con mortali fastidiosi e più tolleranza nel vivere con discepoli testardi. Il tatto è il fulcro della leva sociale e la tolleranza è il marchio di un’anima grande. Se possedete questi doni rari ed affascinanti, con il passare dei giorni voi diverrete più accorti ed abili nei vostri sforzi meritevoli per evitare ogni malinteso sociale inutile. Tali anime sagge sono capaci di evitare molte delle difficoltà che sono certamente proprie di tutti coloro che soffrono della difficoltà di gestire le proprie emozioni, di coloro che rifiutano di crescere e di coloro che non accettano d’invecchiare con garbo. Evitate la disonestà e l’ingiustizia in tutti i vostri sforzi per predicare la verità e per proclamare il Vangelo. Non cercate una riconoscenza ingiustificata e non sollecitate una simpatia immeritata. Amate, ricevete generosamente da fonti sia divine che umane indipendentemente dai vostri meriti, ed amate generosamente in contraccambio. Ma in tutte le altre cose concernenti l’onore e l’adulazione, cercate soltanto ciò che onestamente vi è dovuto. L’uomo che ha coscienza di Dio è certo della salvezza; non teme la vita; è onesto e coerente. Sa come sopportare coraggiosamente le inevitabili sofferenze; non si lamenta quando deve affrontare avversità ineluttabili. Il vero credente non si stanca di fare del bene solo perché è contrastato. La difficoltà stimola l’ardore di colui che ama la verità, e gli ostacoli non fanno che sfidare l’impegno dell’intrepido costruttore del regno.” 139. La pecora perdutaSul perdono Gesù disse: “Se un uomo di buon cuore ha cento pecore ed una di loro si perde, non abbandona subito le novantanove per andare in cerca di quella che si è perduta? E se è un buon pastore, non proseguirà la sua ricerca della pecora smarrita fino a che non l’avrà trovata? E poi, quando il pastore ha trovato la sua pecora perduta, la carica sulle sue spalle e, andando a casa contento, grida ai suoi amici e vicini: ‘Gioite con me, perché ho trovato la mia pecora che si era perduta.’ Io dichiaro che c’è più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi. Ciononostante, è volontà di mio Padre che è nei cieli che nessuno di questi piccoli si perda, e ancor meno che periscano. Nella religione ebraica Dio può ricevere dei peccatori che si pentono; nel Vangelo del Regno il Padre va alla loro ricerca prima ancora che abbiano seriamente pensato di pentirsi. Il Padre che è nei cieli ama i suoi figli, e perciò voi dovreste imparare ad amarvi gli uni con gli altri. Il Padre che è nei cieli perdona i vostri peccati; perciò voi dovreste imparare a perdonarvi gli uni con gli altri. Se tuo fratello pecca contro di te, va da lui e con tatto e pazienza mostragli il suo errore. E fa tutto ciò tra te e lui soltanto. Se ti ascolterà, allora avrai conquistato tuo fratello. Ma se tuo fratello non vuole ascoltarti, se persiste nell’errore, torna da lui portando con te uno o due amici comuni, affinché tu possa così avere due o tre testimoni che confermino la tua testimonianza e provino il fatto che tu hai agito con giustizia e misericordia con tuo fratello che ti ha offeso. Ora, se rifiuta di ascoltare i tuoi fratelli, tu puoi raccontare tutta la storia alla congregazione, e poi, se rifiuta di ascoltare la fraternità, che essa prenda le misure che giudicherà sagge; che un tale membro indisciplinato divenga un proscritto del regno. Anche se voi non potete pretendere di giudicare l’anima dei vostri simili, ed anche se non potete perdonare i peccati o pretendere di usurpare le prerogative dei supervisori delle schiere celesti, allo stesso tempo vi è stato affidato il mantenimento dell’ordine temporale del regno sulla terra. Anche se non potete essere coinvolti nei decreti divini sulla vita eterna, voi determinerete le linee di condotta sul benessere temporale della fraternità sulla terra”. 140. Riconosciuto in CieloGesù disse: “E così, in tutte queste materie connesse con la disciplina della fraternità, tutto ciò che decreterete sulla terra, sarà riconosciuto in cielo. Sebbene non possiate determinare il destino eterno dell’individuo, voi potete decidere a riguardo della condotta del gruppo, perché, dove due o tre di voi sono d’accordo su qualunque di queste cose e si rivolgono a me, ciò vi sarà concesso se la vostra supplica non è incompatibile con la volontà di mio Padre che è nei cieli. E tutto ciò è sempre vero, perché, dove due o tre credenti sono riuniti, là sono io in mezzo a loro.” Pietro chiese a Gesù: “Signore, quante volte mio fratello peccherà contro di me ed io lo perdonerò? Fino a sette volte?” Gesù rispose: “Non solo sette volte ma anche settantasette volte. Perciò il Regno dei Cieli può essere paragonato ad un re che ordinò la verifica contabile dei suoi intendenti. E quando s’iniziò questo esame dei conti, fu condotto davanti a lui uno dei suoi principali dipendenti che confessò di dovere al suo re diecimila talenti. Ora questo funzionario della corte reale addusse a giustificazione che aveva avuto dei guai e che non aveva di che pagare quanto doveva. Così il re ordinò di confiscare le sue proprietà e che i suoi figli fossero venduti per pagare il suo debito. Quando questo capo intendente udì questo duro decreto, cadde faccia a terra davanti al re e lo implorò di avere misericordia e di concedergli una dilazione, dicendo: ‘Signore, abbi un po’ più di pazienza con me e ti pagherò tutto.’ E quando il re guardò questo servitore negligente e la sua famiglia, fu mosso a compassione. Ordinò che fosse rilasciato e che il suo debito fosse interamente condonato. E questo capo intendente, avendo così ricevuto misericordia e perdono da parte del re, ritornò ai suoi affari, e trovato uno dei suoi intendenti subordinati che gli doveva la modesta somma di cento denari, lo assalì e prendendolo per la gola disse: ‘Pagami tutto quello che mi devi.’ Allora questo collega intendente cadde faccia a terra davanti al capo intendente e supplicandolo disse: ‘Abbi solo pazienza con me e sarò presto in grado di pagarti.’ Ma il capo intendente non volle mostrare misericordia verso il suo compagno intendente e lo fece invece mettere in prigione fino a che non avesse pagato il suo debito. Quando i suoi colleghi servitori videro ciò che era successo, furono talmente indignati che andarono a riferirlo al re, loro signore e padrone. Quando il re seppe quello che aveva fatto il suo capo intendente, chiamò quest’uomo ingrato ed inesorabile davanti a lui e disse: ‘Tu sei un intendente malvagio e indegno. Quando hai chiesto compassione io ti ho generosamente condonato tutto il tuo debito. Perché non hai anche tu mostrato misericordia verso il tuo compagno intendente, come io ho mostrato misericordia con te?’ Ed il re era talmente adirato che consegnò il suo ingrato capo intendente ai carcerieri perché lo trattenessero fino a che non avesse pagato tutto il suo debito. Allo stesso modo mio Padre Celeste mostrerà la più abbondante misericordia verso coloro che mostrano generosamente misericordia verso il loro prossimo. Come potete avvicinarvi a Dio chiedendo considerazione per le vostre mancanze quando voi siete soliti punire i vostri fratelli perché colpevoli di queste stesse fragilità umane? Io dico a voi tutti: avete ricevuto generosamente le buone cose del regno; date dunque generosamente ai vostri simili sulla terra.” |