Gesù nel cuore

I messaggi di Gesù

Da N.221 a N.230


 

221.   Il Buon Pastore

Gesù disse: “Io sono come il buon pastore  pronto a dare la vita non solo per le sue pecore, ma anche per le altre pecore che non sono di quest’ovile: anche di quelle devo diventare pastore. Invece chi fa il guardiano solo per mestiere, non è pastore. Quando vede venire il lupo lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue; così il lupo le rapisce e le disperde. Questo accade perché il guardiano lavora solo per denaro e non gli importa delle pecore». “Io sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono me. Ascolteranno la mia voce, mi seguiranno e diventeranno un unico gregge con un solo pastore. Esse non andranno mai perdute perché io do loro la vita eterna, e per questo, nessuno può strapparle dalla mia mano”.

222.   I due comandamenti più importanti

Gesù disse: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama; se uno mi ama, osserverà la mia parola. E chi mi ama sarà amato dal Padre mio, anch’io l’amerò e mi manifesterò a lui. Egli rimarrà nel mio amore e io verrò da lui con il Padre mio e prenderemo dimora presso di lui. Ma se vuoi entrare nella vita eterna osserva i comandamenti: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre.

A questi, bisogna aggiungere altri due comandamenti da cui dipende tutta la Legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei profeti: Il primo di tutti i comandamenti, il comandamento più grande e più importante, è questo: Il Signore Dio nostro è l’unico Signore, amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua anima e con tutta la tua forza. Ma il secondo, ugualmente importante, è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso, il che vuol dire di fare agli altri quel che volete che essi facciano a voi. Non c’è nessun altro comandamento più importante di questi due: così comanda la Legge di Mosè e così hanno insegnato i profeti”.

222.   L’ultima cena

Gesù disse: “Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire. Finora ho parlato per mezzo di similitudini; ma verrà il momento che lascerò da parte le similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non ci sarà bisogno che io preghi il Padre per voi: il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio.”  Gesù spezzò il pane e disse: “Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi, prendete e mangiate, fate questo in memoria di me”. Preso il calice, Gesù disse: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini per il perdono dei peccati, a conferma della nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue, che viene versato per voi. Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue dimora in me e io in lui, avrà la vita eterna grazie a me e io lo risusciterò l’ultimo giorno”.

 

224.   La Via, la Verità, la Vita

Tommaso chiese: “Maestro, noi non sappiamo dove tu stia andando; quindi certamente non ne conosciamo la via. Ma ti seguiremo da questa sera stessa se ci mostrerai la via.” Gesù rispose: “Tommaso, io sono la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non attraverso me. Tutti coloro che trovano il Padre, prima trovano me. Se conoscete me, conoscete la via che porta al Padre. E voi mi conoscete, perché avete vissuto con me ed ora mi vedete.

Dichiaro di nuovo che chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi allora dire: mostraci il Padre? Non credi che io sia nel Padre ed il Padre in me? Non ti ho insegnato che le parole che dico non sono parole mie ma le parole del Padre? Io parlo per il Padre e non da me stesso. Io sono in questo mondo per fare la volontà del Padre, e ciò ho fatto. Mio Padre dimora in me ed opera attraverso me. Credetemi quando dico che il Padre è in me e che io sono nel Padre, oppure credetemi per la vita stessa che ho vissuto, per le mie opere.

Quando sarò andato dal Padre, e dopo che  avrà pienamente accettato l’opera che ho compiuto per voi sulla terra, e dopo che avrò ricevuto la sovranità finale sul mio stesso dominio, dirò a mio Padre: Avendo lasciato i miei figli da soli sulla terra, è conforme alla mia promessa inviare loro un nuovo maestro. E quando il Padre approverà, spargerò lo Spirito della Verità su tutto il mondo.

Lo Spirito di mio Padre è già nel vostro cuore, e quando verrà questo giorno avrete anche me con voi così come avete ora il Padre. Questo nuovo dono è lo spirito della verità vivente. I non credenti inizialmente non ascolteranno gli insegnamenti di questo spirito, ma i figli della luce lo accoglieranno tutti con gioia e con tutto il cuore. E voi conoscerete questo spirito quando verrà, così come avete conosciuto me, e riceverete questo dono nel vostro cuore, ed esso dimorerà in voi. Percepite dunque che io non sto per lasciarvi senza aiuto e senza guida”.

225.   Non vi lascerò nella desolazione

Gesù disse: “Non vi lascerò nella desolazione. Oggi posso essere con voi soltanto in persona. Nei tempi futuri sarò con voi e con tutti gli altri uomini e donne che desiderano la mia presenza, ovunque siate e con ciascuno di voi simultaneamente. Non convenite che è meglio che io me ne vada; che vi lasci fisicamente in modo da poter essere meglio e più completamente con voi in spirito?  

Tra poche ore il mondo non mi vedrà più, ma voi continuerete a conoscermi nel vostro cuore fino a quando vi manderò questo nuovo maestro, lo Spirito della Verità. Come ho vissuto con voi in persona, allora vivrò in voi; sarò uno con la vostra esperienza personale nel regno dello spirito. E quando avverrà questo, saprete sicuramente che io sono nel Padre, e che, mentre la vostra vita è celata con il Padre in me, anch’io sono in voi.

Io ho amato il Padre ed ho osservato la sua parola; voi avete amato me ed osserverete la mia parola. Come mio Padre mi ha donato il suo spirito, così io vi darò il mio spirito. E questo Spirito della Verità che spargerò su di voi vi guiderà, vi consolerà e alla fine vi condurrà in tutta la verità. Vi dico queste cose mentre sono ancora con voi, affinché siate meglio preparati a sopportare le prove che sono oramai imminenti. E quando sorgerà questo nuovo giorno voi sarete abitati dal Figlio così come dal Padre. E questi doni del cielo agiranno sempre l’uno con l’altro, così come il Padre ed io abbiamo operato sulla terra e davanti ai vostri stessi occhi come una sola persona, il Figlio dell’Uomo. E questo spirito amico vi porterà a ricordare tutto ciò che vi ho insegnato”.

226.   Lo Spirito di Verità

Gesù disse: “Molto presto vi manderò il mio spirito, esattamente simile a me, salvo che per questo corpo materiale. Questo nuovo insegnante è lo Spirito della Verità che vivrà con ciascuno di voi, nel vostro cuore, e così tutti i figli della luce saranno fatti uno e saranno attratti l’uno verso l’altro. Ed in questo stesso modo mio Padre ed io potremo vivere nell’anima di ciascuno di voi ed anche nel cuore di tutti gli altri uomini e donne che ci amano e che rendono reale quell’amore nelle loro esperienze amandosi l’un l’altro, così come io ora amo voi. Il nuovo maestro che vi invierò è la Vera Verità, la coscienza e l’assicurazione dei veri significati su livelli spirituali reali. E questo nuovo maestro è lo spirito della verità vivente e crescente, della verità che si espande, si rivela e si adatta”.

227.   La Verità divina

Gesù disse: “La verità divina è una realtà che vive e che lo spirito comprende. La verità esiste solo sui livelli spirituali elevati di comunione con Dio. Voi potete conoscere la verità e potete vivere la verità; potete sperimentare la crescita della verità nell’anima e godere la libertà della sua illuminazione nella mente, ma non potete imprigionare la verità in formule, codici, credo, o modelli intellettuali di condotta umana.  Quando tenterete di tradurre questa verità in schemi umani, essa degrada rapidamente; al massimo si può trasformare in una particolare forma di saggezza glorificata, intellettualizzata.

La verità statica, congelata, intellettualizzata è una verità di fatto morta; diventa una teoria. La verità vivente è al contrario dinamica, si evolve e può godere di un’esistenza esperienziale nella mente umana. L’intelligenza si sviluppa da un’esistenza materiale che è illuminata dalla presenza della mente divina. La saggezza è la coscienza della conoscenza elevata a nuovi livelli di comprensione e alimentata dall' aiuto della saggezza universale. La verità è un valore assoluto di realtà spirituale di cui fanno esperienza solo gli esseri dotati di quello spirito che, elevato a livelli super-materiali di coscienza universale, gli permette di vivere e di regnare nella loro anima.

Il vero figlio dotato di percezione universale cerca lo Spirito della Verità vivente in ogni espressione di saggezza e di sapienza. L’individuo che conosce Dio eleva costantemente la saggezza ai livelli della verità vivente; l’anima spiritualmente non progressiva trascina costantemente la verità vivente ai livelli sterili della saggezza e nel dominio di una semplice conoscenza. La regola d’oro, quando è priva della percezione super-umana dello Spirito della Verità, diviene niente di più che una regola di condotta etica. Una tale interpretazione non spirituale della regola d’oro può portare ad infelicità indicibili e a dispiaceri senza fine”.

228.   I due raggi

Gesù disse: “I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua. Il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime. Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della mia Misericordia, quando sulla croce il mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della Misericordia.

Chiedi al mio servo fedele che in quel giorno parli al mondo intero di questa mia grande Misericordia: in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita, questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene. L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla mia Misericordia. Oh! quanto mi ferisce la diffidenza di un'anima! Tale anima riconosce che sono santo e giusto, e non crede che Io sono misericordioso, non ha fiducia nella mia bontà. Anche i demoni ammirano la mia giustizia, ma non credono alla mia bontà. Il mio Cuore gioisce del titolo di Misericordia. Annuncia che la Misericordia è il più grande attributo di Dio. Tutte le opere delle mie mani sono coronate dalla Misericordia”.

229.   La regola d’oro

Gesù disse: “Certe persone intendono ed interpretano la regola d’oro come un’affermazione puramente intellettuale della fratellanza umana. Altri sperimentano questa espressione di rapporto umano come una gratificazione emotiva dei delicati sentimenti della personalità umana. Altri prendono questa stessa regola d’oro come metro per misurare tutte le relazioni sociali, come criterio di condotta sociale.

Altri ancora la considerano come l’ingiunzione positiva di un grande insegnante morale che ha incorporato in questa enunciazione il più alto concetto dell’obbligo morale riguardo a tutte le relazioni fraterne.  Nella vita reale la regola d’oro diviene il centro e la circonferenza della saggezza di tutta la filosofia. Nel regno della fraternità credente di coloro che amano la verità e che conoscono Dio, questa regola d’oro diventa l’essenza della vera religione: che amiamo il nostro prossimo come noi stessi. Ma la realizzazione più elevata e l’interpretazione più vera della regola d’oro consistono nella coscienza dello spirito della verità della realtà permanente e vivente di una tale dichiarazione divina.

Il vero significato universale di questa regola della relazione universale è rivelato soltanto nella sua realizzazione spirituale, nell’obbedienza dello spirito del Figlio verso lo spirito del Padre che dimora nell’anima dell’uomo. Quando questi uomini guidati dallo spirito realizzano il vero significato di questa regola d’oro, traboccano della certezza di essere cittadini dell' Universo ed i loro ideali della realtà spirituale sono soddisfatti soltanto quando amerete i vostri simili come ho amato tutti noi. L’amore, l’altruismo, deve subire una costante e vivente interpretazione che lo adatta di nuovo alle direttive dello Spirito della Verità.

L’amore deve afferrare così i concetti in continuo mutamento ed ampliamento del bene universale più elevato dell’individuo che è amato. E poi l’amore prosegue assumendo questo stesso atteggiamento verso tutti gli altri individui suscettibili di essere influenzati dalla relazione crescente e vivente dell’amore di un mortale guidato dallo spirito per gli altri cittadini dell’Universo.

E tutto questo adattamento vivente dell’amore deve essere effettuato tenendo conto sia delle circostanze del male presente che del fine eterno della perfezione del destino divino. E così dobbiamo riconoscere chiaramente che né la regola d’oro né l’insegnamento della mansuetudine non possono essere correttamente considerati come dogmi o precetti. Possono essere compresi solo vivendoli, realizzando i loro significati nell’interpretazione vivente dello Spirito della Verità, che ordina il contatto affettuoso di un essere umano con un altro.”

230.      L’agonia continua anche oggi

Gesù disse: “Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò per cagione delle anime da me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ohimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ohimè come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge è che costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l’incredulità. Quante volte ero lì per lì per fulminarli, se non ne fossi stato trattenuto dagli angeli e dalle anime di me innamorate”.