Gesù nel cuore

I messaggi di Gesù

Da N.31 a N.40


 

31.   La giustizia

Allora Natanaele chiese: “Maestro, non daremo alcun spazio alla giustizia? La legge di Mosè dice: ‘Occhio per occhio e dente per dente.’ Che diremo noi?” E Gesù rispose: “Voi renderete bene per male. I miei messaggeri non devono battersi con gli uomini, ma essere gentili con tutti. La vostra regola non sarà misura per misura. I capi degli uomini possono avere tali leggi, ma non è così nel regno; la misericordia determinerà sempre il vostro giudizio, e l’amore la vostra condotta. E se questi sono precetti troppo severi, potete ancora tornare indietro. Se trovate le esigenze dell’apostolato troppo dure, potete ritornare al sentiero meno rigoroso di discepoli.”

Pietro disse: “Maestro, vorremmo proseguire con te; nessuno di noi vorrebbe tornare indietro. Siamo tutti pronti a pagarne il prezzo; berremo la coppa. Vorremmo essere apostoli, non soltanto discepoli.” Gesù allora disse: “Siate pronti, allora, ad assumere le vostre responsabilità e a seguirmi. Compite le vostre buone azioni in segreto; quando date un’elemosina, che la mano sinistra non sappia ciò che fa la mano destra. E quando pregate, mettetevi in disparte da soli e non usate vane ripetizioni né frasi senza senso. Ricordatevi sempre che il Padre conosce ciò di cui avete bisogno prima ancora che glielo chiediate”.

32.   Il digiuno

Gesù disse: “Non datevi al digiuno con aspetto triste per essere visti dagli uomini. In qualità di miei apostoli scelti, ora dediti al servizio del regno, non accumulate per voi stessi tesori sulla terra, ma con il vostro servizio disinteressato accumulate per voi stessi tesori in cielo, perché dove sono i vostri tesori, là sarà anche il vostro cuore. La lampada del corpo è l’occhio; se dunque il vostro occhio è generoso, tutto il vostro corpo sarà pieno di luce. Ma se il vostro occhio è egoista, tutto il vostro corpo sarà pieno di tenebre. Se la luce stessa che è in voi è mutata in tenebre, quanto profonde saranno quelle tenebre!”

33.   Non temete per la vostra vita

Tommaso chiese a Gesù: “Dobbiamo continuare ad avere ogni cosa in comune”. Gesù rispose: “Sì, fratelli miei, vorrei che noi vivessimo insieme come una sola famiglia comprensiva. Voi siete incaricati di una grande opera ed io desidero ardentemente il vostro servizio. Voi sapete che è stato detto a giusto titolo: ‘Nessuno può servire due padroni.’ Voi non potete sinceramente adorare Dio e allo stesso tempo servire liberamente la “ricchezza”. Essendo ora arruolati senza riserve nel lavoro del regno, non temete per la vostra vita; ancor meno preoccupatevi di ciò che mangerete e che berrete, e nemmeno del vostro corpo, di quali vestiti indosserete.

Voi avete già imparato che buone braccia e cuori ardenti non soffrono la fame. Ed ora, mentre vi preparate a dedicare tutte le vostre energie al lavoro del regno, siate certi che il Padre non si dimenticherà delle vostre necessità. Cercate prima il regno di Dio, e quando ne avrete trovato l’entrata, tutte le cose necessarie vi saranno date in aggiunta. Non siate, quindi, eccessivamente preoccupati per il domani. Ad ogni giorno basta la sua pena.”

34.   Soccorso alle famiglie

Gesù disse: "Io darò loro tutte le grazie necessarie. Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise. Li consolerò nelle loro afflizioni. Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte. Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della Misericordia. Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione. Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata. A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti. Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato."

35.   L’incarico degli Apostoli

Gesù disse: “Andate in tutto il mondo a predicare la buona novella del regno. Liberate i prigionieri spirituali, confortate gli oppressi ed assistete gli afflitti. Voi avete ricevuto gratuitamente, date gratuitamente. Il lavoratore è meritevole del suo salario. Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti ed inoffensivi come colombe. Ma state attenti, perché i vostri nemici vi condurranno davanti ai loro consigli e vi criticheranno aspramente nelle loro sinagoghe. Sarete trascinati davanti a governatori e capi perché credete a questo Vangelo, e la vostra testimonianza stessa sarà una testimonianza per me davanti a loro. E quando vi condurranno in giudizio non preoccupatevi di ciò che direte, perché lo spirito di mio Padre abita in voi ed in tali momenti parlerà attraverso voi.

Alcuni di voi saranno messi a morte, e prima che instauriate il regno sulla terra sarete odiati da molti popoli a causa di questo Vangelo; ma non temete, io sarò con voi ed il mio spirito vi precederà nel mondo intero. E la presenza di mio Padre abiterà in voi mentre andrete prima presso gli Ebrei e poi presso i Gentili. Nel regno dovete essere retti per compiere il lavoro. Siate dunque perfetti, come vostro Padre nei cieli è perfetto.” Gesù disse: “Giovanni ha predicato un battesimo di pentimento, il rincrescimento per il vecchio modo di vivere. Voi andrete a proclamare il battesimo di comunione con Dio. Predicate il pentimento a coloro che hanno bisogno di questo insegnamento, ma a coloro che cercano già sinceramente di entrare nel regno, spalancate le porte ed invitateli ad entrare nella comunità gioiosa dei figli di Dio.”

36.   Diventare come bambini

Tommaso chiese a Gesù: “Maestro, tu dici che dobbiamo divenire come dei bambini prima di poter guadagnare l’entrata nel regno del Padre, e ci hai anche avvertiti di non lasciarci ingannare da falsi profeti e di non renderci colpevoli di gettare le nostre perle ai porci. Ora, io sono francamente sconcertato. Non riesco a comprendere il tuo insegnamento.”  

Gesù rispose: “Per quanto tempo vi sopporterò! Voi insistete sempre nel prendere alla lettera tutto quello che insegno. Quando vi ho chiesto di divenire simili a bambini come prezzo per entrare nel regno, non mi riferivo alla facilità di lasciarsi ingannare, alla semplice disponibilità a credere, né alla rapidità di fidarsi di attraenti sconosciuti.

Ciò che desideravo ricavaste da questo esempio era la relazione tra padre e figlio. Tu sei il figlio, ed è nel regno di tuo Padre che devi cercare di entrare. Tra ogni figlio normale e suo padre c’è quell’affetto naturale che assicura una relazione comprensiva ed amorevole e che esclude per sempre ogni tendenza a mercanteggiare l’amore e la misericordia del Padre. Il Vangelo che andrete a predicare riguarda una salvezza derivante dalla realizzazione per fede di questa stessa ed eterna relazione tra figlio e padre.”

37.   La Buona Novella

Giovanni chiese a Gesù: “Maestro, che cos’è il regno dei cieli?” E Gesù rispose: “Il Regno dei Cieli consiste in questi tre elementi essenziali: primo, il riconoscimento del fatto della sovranità di Dio; secondo, credere nella verità della filiazione con Dio; e terzo, il supremo desiderio umano di fare la volontà di Dio, di essere simile a Dio. Questa è la buona novella del Vangelo: che attraverso l’amore verso il Padre, e dalle buone opere che ne conseguono, ogni uomo può avere tutti gli strumenti essenziali per la sua salvezza.”

38.   Pazzi per lo Spirito

Gesù disse: “C’è chi è pazza per la carne, c’è chi è pazza per lo spirito. C’è chi impazzisce solo per il corpo, per le bestemmie, per i peccati, per i terreni, per le cose materiali, c’è chi impazzisce per le cose spirituali. Innamoratevi delle cose del Cielo e non di quelle della Terra, perché queste sfumano come il vento, finiscono presto”.

39.   L’unità spirituale

Giacomo Zebedeo chiese a Gesù: “Maestro, come impareremo ad avere lo stesso punto di vista e a godere così di maggiore armonia tra di noi?” Gesù rispose: “Giacomo, Giacomo, quando ti ho insegnato che dovreste avere tutti lo stesso punto di vista? Io sono venuto nel mondo a proclamare la libertà spirituale affinché gli uomini possano avere la possibilità di vivere delle vite individuali originali e di libertà davanti a Dio. Io non desidero che l’armonia sociale e la pace fraterna siano raggiunte con il sacrificio della libera personalità e dell’originalità spirituale.

Ciò che vi chiedo, miei apostoli, è l'Unità Spirituale e che possiate sperimentarla nella gioia della vostra consacrazione congiunta a fare di tutto cuore la volontà di mio Padre che è nei cieli. Voi non dovete avere lo stesso punto di vista o gli stessi sentimenti, né dovete pensare allo stesso modo per essere spiritualmente simili. L’unità spirituale deriva dalla coscienza che ciascuno di voi è abitato, e sempre più dominato, dal dono spirituale del Padre Celeste. La vostra armonia apostolica deve scaturire dal fatto che la speranza spirituale di ciascuno di voi è identica per origine, natura e destino. In questo modo voi potete sperimentare una perfetta unità di propositi spirituali ed una comprensione spirituale derivante dalla mutua coscienza dell’identità di ciascuno degli spiriti del Paradiso.

E potrete godere tutti di questa profonda unità spirituale anche di fronte alla estrema diversità delle vostre capacità individuali di pensiero intellettuale, di sentimento innato e di condotta sociale. Le vostre personalità possono avere una decisa diversità ed una sensibile differenza, mentre le vostre nature spirituali ed i frutti spirituali dell’adorazione divina e dell’amore fraterno possono essere così unificati che tutti quelli che osservano le vostre vite prenderanno certamente atto di questa identità di spirito ed unità d’anima”.

40.      Come vi riconosceranno

Gesù disse: “Vi riconosceranno che siete stati con me e che avete così imparato a fare la volontà del Padre che è nei cieli. Voi potete raggiungere l’unità del servizio di Dio anche mentre svolgete questo servizio secondo le vostre personali doti naturali di mente, di corpo e di anima. La vostra unità spirituale implica due fattori che si armonizzano sempre nella vita dei singoli credenti: primo, voi possedete un motivo comune per una vita di servizio; desiderate tutti fare soprattutto la volontà del Padre che è nei cieli. Secondo, avete tutti uno scopo comune d’esistenza; vi proponete tutti di ritrovare il Padre che è nei cieli e di provare così all’Universo che siete divenuti simili a lui.”