I due padroni
«Voi non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché tutto quello che uno ha gli è dato da Dio. Ebbene, io vi dico, ci sono cose che gli uomini considerano molto, mentre Dio le considera senza valore.
Ogni disonesta ricchezza puzza d’ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così, quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso le dimore eterne.
In verità, in verità vi dico: Nessun servitore può servire due padroni: perché, o amerà l’uno e odierà l’altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo.
Non potete servire Dio e il denaro. Preoccupatevi, invece, di arricchirvi davanti a Dio, perché le preoccupazioni di questo mondo che sopraggiungono, i piaceri della ricchezza e tante altre bramosie, esaltate fra gli uomini ma detestabili davanti a Dio, soffocano la parola di Dio, e questa rimane senza frutto.
Procuratevi ricchezze che non si consumano, un tesoro sicuro in cielo, là dove i tarli e la ruggine non lo distruggono e i ladri non vanno a rubare: perché, dove sono le vostre ricchezze e il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Badate di tenervi lontani dall’ansia di ogni cupidigia e non accumulate ricchezze solo per voi stessi perché, anche se uno è nell’abbondanza, la vita di un uomo non è garantita dai suoi beni, e anche se riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma poi perde la sua vita o rovina se stesso, che vantaggio ne ricava?
Che gli giova, infatti, guadagnare il mondo intero, se perde poi la propria anima ? E che cosa potrebbe mai dare un uomo per riavere in cambio la propria vita e la propria anima? Quindi, perché vi affannate?».