Lo scontro finale con i Sacerdoti
Sebbene Gesù avesse compiuto tanti segni miracolosi davanti al popolo, eppure non tutti credevano in lui, perché i maestri della Legge dicevano che nessun profeta può venire dalla Galilea e che prima di tutto doveva tornare il profeta Elia. Gesù rispose: «È vero, prima deve venire Elia per ristabilire ogni cosa. Vi assicuro però che Elia è già venuto, ma non l’avete riconosciuto, anzi, l’avete trattato come avete voluto». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
Gesù continuò: «Giovanni il Battista è venuto ad indicarvi la strada giusta e a testimoniare a favore della verità. Era la lampada accesa per illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce solo per un po’ di tempo e alla fine non gli avete creduto. I ladri e le prostitute, invece, gli hanno creduto, e costoro vi assicuro che vi passeranno avanti ed entreranno nel regno di Dio. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti e avete continuato a non credergli». Così si compivano le parole delle Scritture dette dal profeta Isaia:
«Dio ha reso ciechi i loro occhi e ha reso duro il loro cuore e non cambiano vita per essere guariti».
Gesù continuò: «Io dico la verità perché non ricevo testimonianza da uomini. Infatti io non parlo di mia iniziativa: il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato quello che devo dire ed annunciare, ed io so che il suo comandamento porta alla vita eterna. Dunque, se dico la verità, perché non mi credete? Ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.
Io sono venuto, mandato dal Padre mio, e voi non mi accogliete, ma se un altro venisse per conto proprio, gli fareste sicuramente buona accoglienza! Il Padre manifesterà al Figlio opere ancora più grandi di queste che avete visto, perché voi ne restiate meravigliati. Ma intanto cercate di uccidermi perché vi ho detto la verità che ho ascoltato da Dio e così la mia parola non trova posto in voi! Ecco: chi appartiene a Dio ascolta le parole di Dio, per questo voi non le ascoltate, perché non appartenete a Dio. I profeti hanno scritto queste parole: «Tutti saranno istruiti da Dio».
Ebbene, chiunque ascolta Dio Padre ed è istruito da lui si avvicina a me con fede, e io non lo respingerò. Ma la sua parola non è radicata in voi, non credete che IO SONO e morirete nei vostri peccati. Voi mi accusate e mi dite: «Tu bestemmi, perché tu sei uomo e affermi di essere Figlio di Dio». Voi così non accogliete la mia testimonianza! E se non credete quando parlo di queste cose terrene, come mi crederete se vi parlo di cose del cielo? Ma, se non compio le opere del Padre mio voi continuate a non credere in me; e se invece le compio, anche se non volete ancora credere in me, credete almeno a queste opere che il Padre mi ha dato da compiere, perché sappiate e crediate che il Padre è in me e io sono nel Padre».
Gesù allora proclamò a gran voce: «Chi crede in me, in realtà crede nel Padre che mi ha mandato; chi vede me, vede il Padre che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chi crede in me non rimanga nelle tenebre. Finché sono nel mondo, io sono la luce del mondo. Mentre avete la luce credete nella luce per diventare figli della luce, camminate finché avete la luce, prima che vi sorprendano le tenebre, perché chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Ma attenti, ancora per poco tempo la luce è con voi: infatti, ormai sono in mezzo a voi soltanto per poco. Ora io me ne vado, e voi mi cercherete inutilmente, ma dove vado io, voi non potete venire».
Comunque sappiate che: «Chi ascolta le mie parole e non le mette in pratica, io non lo condanno. Infatti non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvarlo. Ma chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha già un giudice: a condannarlo, nell’ultimo giorno, sarà proprio la parola che io ho annunciato». Avrei ancora molte cose da dire e da giudicare a vostro riguardo. In verità, in verità vi dico: «Un uomo è testimone di quello che ha visto sulla terra, ma io dico al mondo solo quello che ho visto e ho udito stando presso il Padre mio, colui che mi ha mandato. Egli dice il vero».
Gesù rimase a Gerusalemme durante le feste di Pasqua. Molti videro i segni che faceva e, comunque, dopo queste parole molti credettero in lui, anche fra i capi. Ma non lo riconoscevano apertamente davanti ai farisei per non essere espulsi dalla loro comunità. Infatti i Giudei avevano già stabilito che se qualcuno avesse riconosciuto Gesù come Messia, lo avrebbero espulso dalla Sinagoga: per loro era più importante essere rispettati dagli uomini, piuttosto che essere apprezzati da Dio.