La zizzania
«Il regno dei cieli si può paragonare ad un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma una notte, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico a seminare zizzania, un’erba cattiva in mezzo al grano, e poi se ne andò. Quando il grano cominciò a spuntare e a formare le spighe, ecco apparve anche la zizzania. I contadini allora dissero al padrone: ‘Signore, tu avevi fatto seminare del buon grano nel tuo campo. Da dove viene l’erba cattiva?’. Egli rispose: ‘È stato un nemico a far questo!’. I contadini gli domandarono: ‘Vuoi che andiamo a strapparla via?’. No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l’erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece mettetelo nel mio granaio».
Poi Gesù si allontanò dalla folla e andò a casa. Allora i discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Spiegaci la parabola della zizzania cresciuta nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono rappresenta quelli che appartengono al regno di Dio; la zizzania, l’erba cattiva, rappresenta i figli del maligno, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo stesso. Il giorno del raccolto, la mietitura, rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri, e tutti gli operatori d’iniquità. Li getteranno nella grande fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Invece, i giusti, quel giorno saranno splendenti come il sole nel regno di Dio Padre».