Giuseppe di Arimatea
Quel giorno, vigilia del sabato, ormai era già sera, quando venne un uomo di nome Giuseppe, proveniente da Arimatèa, una città giudea. Era un uomo ricco il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore delle autorità giudaiche. Egli era un personaggio importante, membro autorevole del Sinedrio, che non aveva approvato né aveva aderito alla decisione degli altri consiglieri contro Gesù. Era infatti un uomo buono e giusto, e aspettava con fiducia il regno di Dio. Giuseppe dunque si fece coraggio, andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù.
Pilato si meravigliò che Gesù fosse già morto. Chiamò allora l’ufficiale e gli domandò se era morto davvero. Dopo aver ascoltato l’ufficiale, diede il permesso di prendere il corpo di Gesù.
Lo depose dalla croce e lo avvolse in un candido lenzuolo. Arrivò anche Nicodemo che portava con sé un’anfora pesantissima, piena di profumo: mirra con aloe.