Introduzione

Non che l'amore per Gesù possa aumentare o diminuire a seconda che i Vangeli siano stati fisicamente scritti in una certa data o in un'altra; tuttavia molte interessanti domande mi si sono sempre affacciate alla mente e non nascondo che la relativa risposta, almeno un tentativo di risposta, mi ha fortemente interessato.

Chi erano veramente i quattro Evangelisti? Luca, discepolo fraterno di Paolo, ha in realtà scritto il suo Vangelo che potrebbe essere rinominato il Vangelo secondo Paolo? Marco, discepolo di Pietro, perché non avrebbe dovuto trascrivere immediatamente le testimonianze di Gesù, magari sotto sua dettatura? Pietro stesso era veramente un povero pescatore analfabeta o in realtà dirigeva una piccola impresa di pesca, e quindi capace di fare i conti e quindi di saper scrivere e leggere? Matteo, esattore delle tasse, perché non avrebbe dovuto riportare per scritto tutto quello che via via stava accadendo, parole e opere veramente straordinarie per fissarne anche i più piccoli particolari? Non potrebbero essere questi appunti di Matteo la versione "Q" a cui i Vangeli sinottici dovrebbero fare riferimento come unica fonte originaria? Giovanni perché avrebbe dovuto aspettare così tanti anni prima di formulare il suo Vangelo quando i ricordi più vivi, i racconti più emotivamente appassionati sono proprio quelli del suo Vangelo? Non potrebbe essere veramente il Vangelo scritto contemporaneamente per primo (prima stesura) e per ultimo (edizione finale)? Perché la datazione ufficiale sposta la scrittura dei Vangeli dopo il 70, distruzione di Gerusalemme, da cui poi a seguire tutte le altre date vengono spostate in avanti? Perché non credere a questa profezia di Gesù quando di eventi ne ha compiuti di ben più straordinari? Perché sarebbero dovute passare due generazioni di cristiani che utilizzavano la tradizione orale prima di sentire il bisogno di averne una scritta? Se noi stessi non ci ricordiamo più del 5% di una presentazione avvenuta solo sei mesi prima (statistica comprovata), come è possibile che due generazioni di tradizione orale riportassero nei Vangeli dettagli così minuziosi? Perché non prendere seriamente in considerazione il frammento del papiro 7Q5 delle grotte di Qumram che farebbero risalire il Vangelo di Marco a prima del 50 d.C.? Perché avrebbero scritto i Vangeli direttamente in greco quando la lingua ufficiale in Palestina era l'ebraico e la maggior parte dei discepoli credeva che la loro predicazione si sarebbe dovuta svolgere interamente presso il popolo ebreo? (Solo nel primo concilio di Gerusalemme fu chiarita la dimensione universale dell'annuncio). Perché nei vangeli non c'è traccia di Giacomo, chiaramente fratello di Gesù, primo vescovo di Gerusalemme?

Domande come queste, e ce ne sarebbero ancora tante altre, mi hanno spinto a cercare alcune risposte da fonti e ricerche 'fuori dal gregge', ovvero da studiosi tendenzialmente non interessati a sponsorizzare una versione o l'altra, ad appoggiare interessi scientifici o religiosi, ma semplicemente basandosi su prove (poche) e semplici deduzioni logiche (molte); se vogliamo utilizzando una metodologia da investigatore come Sherlock Holmes che si basava su tre semplici attività : osservare, concatenare e dedurre.

Spero che la lettura di queste pagine vi incuriosisca e vi diverta; e magari vi porti a diventare anche voi ricercatori di verità antiche.

Maurizio Ammannato