12) LA NATURA UMANA E DIVINA DEL SIGNORE FA SÌ CHE IL CIELO NEL SUO INSIEME E NEL PARTICOLARE RAPPRESENTI UN UOMO
- 1) Che il divino del Signore fa il Cielo.
- 2) Che il Cielo è composto di innumerevoli società; che ogni società è il Cielo in una forma più piccola, e ogni angelo nella forma minima.
- 3) Che tutto il Cielo nel suo complesso rappresenta un uomo.
- 4) Che ogni società nei Cieli rappresenta un uomo.
- 5) Che gli angeli hanno una perfetta forma umana.
Tutto ciò ci consente di concludere che il divino che costituisce il Cielo si manifesta in forma umana.
(79) Un gran numero di esperienze mi ha confermato che le cose stanno realmente così, per esempio: tutti gli angeli che sono nei Cieli non percepiscono mai il divino in altra forma che quella umana. Inoltre coloro che sono nei Cieli superiori pensano al divino in questo stesso modo. Il divino stesso li obbliga a pensare così. Queste cose non soltanto mi sono state dette dagli angeli, ma mi è anche stato concesso di recepirle quando sono stato elevato alle sfere superiori del Cielo. Più gli angeli sono sapienti, più percepiscono queste cose con chiarezza. A coloro che riconoscono il divino visibile e credono in esso, il Signore appare in forma divina angelica, che è la forma umana; non appare però mai a coloro che lo credono invisibile. Gli uni possono quindi vedere la sua divinità, mentre gli altri non la vedono.
(80) Gli angeli percepiscono non già un divino invisibile, che essi chiamano divino senza forma, ma un divino visibile in forma umana, e sono soliti dire che soltanto il Signore è uomo, e che loro lo sono unicamente attraverso di Lui e che ciascuno è uomo solo nella misura in cui riceve il Signore. Ricevere il Signore è ricevere il bene e il vero che da Lui derivano, poiché il Signore è sinonimo di bene e di vero; essi chiamano ciò saggezza e intelligenza e dicono anche che sono la saggezza e l’intelligenza a fare l’uomo, non il volto. Gli angeli dei cieli interiori che dal Signore ricevono il bene e il vero, e di conseguenza anche la saggezza e l’intelligenza, consentono di constatare che questa condizione dona loro la più bella e perfetta forma umana. Gli angeli dei Cieli inferiori sono in una forma meno perfetta e meno bella. All’inferno avviene il contrario: i suoi abitanti non appaiono quasi come uomini, ma come dei mostri. Essi sono nel male e nel falso, e non nel bene e nel vero; di conseguenza sono in una situazione opposta a quella della saggezza e dell’intelligenza. Per questa ragione la loro vita non è chiamata vita, ma morte spirituale.
(81) Il Cielo nel suo complesso e nelle sue parti rappresenta un uomo sulla base della natura divina e umana del Signore. Gli angeli sono soliti dire che essi sono nel Signore e qualcuno aggiunge che sono nel suo corpo; e con queste parole intendono dire che sono nel bene del suo amore. Il Signore stesso lo insegna quando dice: Rimanete in me e io in voi: come il tralcio non può dar frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Senza di me non potete far nulla. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore (Giovanni XV, 4-10).
(82) Dato che in Cielo regna un tale concetto di Dio, anche ogni uomo che riceve un influsso dal Cielo pensa a Dio sotto forma umana. E’ quanto fecero gli anziani, è quanto fanno gli uomini dei nostri giorni, sia dentro che fuori dalla Chiesa. I semplici lo vedono come un vecchio circonfuso da una luce risplendente. Coloro invece che hanno allontanato l’influsso del Cielo attraverso la loro intelligenza e il male della vita, hanno perduto questa intuizione. Coloro che l’hanno allontanato attraverso la loro intelligenza, vogliono un Dio invisibile, e coloro che l’hanno allontanato attraverso il male della vita non vogliono alcun Dio. Gli uni e gli altri ignorano che una tale intuizione esiste, visto che non la possiedono. Tuttavia questa intuizione è il divino stesso, che agisce dal Cielo sull’uomo, perché l’uomo è nato per il Cielo e nessuno entra in cielo senza che abbia un’idea del divino.
(83) Ne risulta che chi non possiede l’idea del divino da cui deriva il Cielo non può essere innalzato alla prima soglia del Cielo stesso. Infatti quando vi giunge percepisce una resistenza e una forte repulsione che fanno sì che la sua interiorità resti chiusa al Cielo, incapace di farlo proprio.
(84) Che gli antichi avessero l’idea dell’umanità del divino, risulta evidente dalle apparizioni del divino ad Abramo, Loth, Giosuè, e altri, che pur avendo visto Dio come uomo, l’hanno adorato come Dio dell’universo, chiamandolo Dio del Cielo e della terra, e Jahvé. Giovanni, VIII, 56 ci dice che fu il Signore stesso ad essere visto da Abramo e dagli altri. Il che risulta ugualmente evidente anche dalle parole del Signore: Nessuno ha visto il Padre, né il suo aspetto... Nessuno ha sentito la sua voce (Giovanni I, 18 - V, 37).
(85) Coloro che giudicano tutte le cose in base al senso dell’uomo esteriore, ben difficilmente possono capire che Dio è uomo. L’uomo naturale in effetti non può pensare al divino che in base alle cose della terra e ne conclude che se Dio fosse uomo sarebbe grande come l’universo e se governasse il cielo e la terra lo farebbe attraverso degli intermediari, come fanno i re di questo mondo. Se gli si dicesse che nel cielo non esiste lo spazio come nel mondo, lui non capirebbe, perché chi pensa in base alla natura e alla luce del mondo non può immaginare cose diverse da quelle che ha davanti agli occhi. Ma come si sbagliano coloro che pensano in questo modo con riferimento al Cielo ! Il Cielo non è determinato e limitato e quindi non è misurabile, e di conseguenza non è paragonabile in alcun modo alle cose terrene. Tutti sanno che la vista dell’occhio arriva fino al sole e alle stelle che sono a una grande distanza. Chi si sofferma a pensare più profondamente, sa anche che la vista interiore ha un’estensione ancora più vasta. Che estensione e vastità avrà dunque la vista divina, che è la più intima, la più profonda che esista ? I pensieri hanno una tale estensione che in Cielo vengono trasmessi ad ognuno dei suoi abitanti, e in questo modo tutti partecipano del divino.
(86) Coloro che vivono in Cielo si meravigliano che gli uomini pensino che Dio è un essere invisibile, non percepibile, senza forma. Questi uomini si credono intelligenti e definiscono non intelligenti o addirittura sciocchi coloro che la pensano diversamente, mentre invece è vero il contrario. Coloro che vengono definiti semplici sanno che il divino ha forma umana, sanno che l’angelo è l’uomo celeste, che la loro anima vivrà dopo la morte e sarà un angelo, e che la vita del Cielo consiste per l’uomo nel seguire i precetti divini. Gli angeli dicono che queste persone semplici sono intelligenti e preparate per il Cielo; gli altri al contrario li definiscono non intelligenti.