Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(25) I GOVERNI NEL CIELO


(213) Il fatto che il Cielo è diviso in società, le più grandi delle quali consistono di centinaia di migliaia di angeli, che sono tutti allo stesso livello di bontà ma non allo stesso livello di saggezza, fa sì che siano necessari dei governi. Infatti deve regnare l’ordine, e affinché l’ordine non venga a mancare bisogna sorvegliare. I governi dei Cieli sono però di tipo diverso. Nelle società che formano il regno celeste del Signore sono diversi da come sono 
in quelle che appartengono al regno spirituale del Signore. Essi differiscono anche secondo le funzioni che ogni società svolge. Nei Cieli però non esiste altra forma di governo che quella del reciproco amore, che è la forma celeste di governo.

(214) Nel regno celeste del Signore il governo viene definito giustizia, perché tutti in questo regno sono nel bene dell’amore del Signore e perché tutto ciò che avviene per questo bene è giusto. Il governo in questo Cielo compete soltanto al Signore; egli guida gli angeli e insegna loro tutto quanto attiene alla vita. Le verità sono iscritte nel loro cuore. Ognuno le conosce, le percepisce e le vede. Gli angeli meno sapienti interrogano quelli più sapienti, e questi si rivolgono al Signore e ricevono risposte. Il loro Cielo, la loro più intima gioia consiste nel vivere nella giustizia del Signore.

(215) Il governo nel regno spirituale del Signore viene chiamato il diritto, poiché coloro che si trovano in questo regno sono nel bene spirituale, cioè nel bene della carità verso il prossimo, e questo bene nella sua essenza è il vero, perché il vero appartiene al diritto e il bene alla giustizia. Costoro sono guidati dal Signore, ma per via mediata; hanno dei preposti a seconda dei bisogni della loro società e delle leggi in base alle quali devono vivere tra di loro. I preposti amministrano tutto secondo le leggi, le comprendono perché sono saggi e illuminati dal Signore nelle cose dubbiose.

(216) Dato che il governo del regno celeste del Signore è chiamato giustizia, ed è il governo del bene, e il governo del regno spirituale, che è il governo del vero, è chiamato diritto, nella Scrittura si parla di giustizia e di diritto quando si tratta del Cielo e della Chiesa. Con giustizia si intende il bene celeste, e con diritto il bene spirituale, il quale nella sua essenza è verità, come nel passaggio seguente:

  • La pace non avrà fine sul regno di Davide e sul reg no che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre (Isaia IX, 6).
  • Qui con Davide si intende il Signore e il suo regno è il Cielo, come si vede chiaramente anche nei passaggi seguenti:
  • Eccelso è il Signore poiché dimora lassù; egli riempie Sion di diritto e di giustizia (Isaia XXXIII, 5).
  • Susciterò a Davide un germoglio giusto che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra (Geremia XXIII, 5).
  • Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nel la giustizia e nel diritto (Osea II, 21).
  • Io sono il Signore che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di queste cose mi compiaccio (Geremia, IX, 23).
e altro ancora.

(217) Nel regno spirituale del Signore il governo prende diverse forme, una per ogni società. La diversità deriva dal diverso servizio che le società svolgono. Le loro funzioni sono in rapporto alle funzioni di tutte le parti del corpo umano alle quali corrispondono, e che - come è noto - sono molto varie. Il cuore infatti ha compiti diversi dai polmoni, dal fegato, dal pancreas e dalla milza, e lo stesso vale per i vari organi dei sensi. Come sono diverse le funzioni di queste parti del corpo, così lo sono le funzioni delle società nell’uomo immenso, cioè nel Cielo, perché le società corrispondono a queste parti. Vi è infatti corrispondenza fra tutte le cose del Cielo e tutte quelle dell’uomo (si veda dal n. 87 al 102). Però tutte le forme di governo concordano nel considerare il bene di tutti come il loro fine e nel vedere in questo bene il bene di ciascuno. Questo avviene in quanto tutti gli angeli, in tutto il Cielo, sono sotto la protezione del Signore che li ama tutti, e che in base al divino amore stabilisce un ordine sì fatto che tutti ricevono il loro bene dal bene comune. Nella misura in cui uno ama la comunità, ama anche coloro che la compongono; e dato che questo amore appartiene al Signore, è altrettanto amato da Lui e ne riceve il bene.

(218) Da quanto fin qui detto si può capire chi sono i preposti agli altri: sono coloro che più degli altri sono nell’amore e nella saggezza, coloro che vogliono il bene per tutti e che sono tanto saggi da far sì che questo bene avvenga. Coloro che sono così, non dominano né comandano, ma amministrano e servono, perché fare del bene agli altri in base all’amore è servire, e provvedere affinché questo bene si realizzi, è amministrare. Essi non vogliono mostrarsi più grandi degli altri, ma più piccoli, p erché mettono al primo posto il bene della società e del prossimo, e il loro all’ultimo. Comunque essi sono onorati e glorificati; abitano al centro della società in un luogo più elevato degli altri, in magnifici palazzi. Accettano questa gloria e questo onore non per se stessi, ma perché ci sia obbedienza; infatti sanno che questo onore e questa gloria vengono loro dal Signore e per questo devono essere obbediti. E’ questo infatti ciò che è inteso nelle parole del Signore ai suoi discepoli:
  • Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire (Matteo 20, 26-27-28).
  • Chi è più grande fra voi diventi come il più piccolo, e chi governa come colui che serve (Luca 22, 26)

(219) Un governo analogo, ma in forma più piccola, esiste anche in ogni casa, dove c’è un padrone e dei servitori. Il padrone ama i servitori e costoro amano il padrone, e da ciò deriva che per amore essi si servono mutualmente. Il padrone insegna come si deve vivere e dice ciò che bisogna fare, i servitori obbediscono e adempiono alle loro funzioni. Per tutti, il piacere della vita consiste nel fare cose utili. E’ dunque evidente che il regno del Signore è il regno delle azioni utili.

(220) Anche all’inferno ci sono dei governi, perché altrimenti non sarebbe governabile. Contrariamente però a quanto avviene nei governi dei Cieli, tutto avviene in base all’amore per se stessi. Là ognuno vuole comandare agli altri e avere la supremazia. Ognuno odia chi non gli è favorevole, si vendica contro di lui e lo tratta con crudeltà: questi sono gli effetti dell’egoismo. E’ per questo che i capi sono i più malvagi, e sono obbediti per paura. Ma di ciò tratteremo più ampiamente quando parleremo dell’inferno.