(44) L’IMMENSITÀ DEL CIELO
(416) Si può vedere che il Cielo del Signore è grande e mmenso dal fatto che tutti i bambini sono adottati dal Signore e diventano degli angeli, siano nati o no dentro la chiesa; il loro numero sulla terra è un quarto o un quinto di tutto il genere umano. Quando muoiono, i bambini sono accolti in Cielo e qui allevati. Essi vengono istruiti in base all’ordine divino, imbevuti di bene, di conoscenza della verità, e via via che si perfezionano in intelligenza e saggezza, vengono introdotti in Cielo e divengono angeli. Grande è quindi la moltitudine degli angeli del Cielo che un tempo furono bambini sulla terra, dagli inizi della creazione fino al tempo presente.
(417) Si può vedere quanto è grande il Cielo del Signore dal fatto che tutti i pianeti visibili del nostro mondo solare sono delle terre: essi e altri innumerevoli pianeti dell’universo sono tutti coperti di abitanti. Di questo ho trattato in un opuscolo a parte, dove affermo che anche gli abitanti di questi pianeti divengono spiriti e angeli, se vivono in base all’amore e alla verità. Nell’universo esistono non meno di un milione di terre abitate ognuna da milioni di abitanti, per centinaia e centinaia di generazioni. Tuttavia gli angeli mi hanno detto che tutto questo non è niente in rapporto all’immensità del Signore e alla sua creazione. Queste cose mi sono state dette e mostrate affinché si sappia che il Cielo del Signore è immenso, interamente composto dal genere umano, e che il Signore è ovunque riconosciuto come il Dio del Cielo e della terra.
(418) Si può dedurre che il Cielo del Signore è immenso anche dal fatto che nel suo complesso il Cielo rappresenta un uomo e corrisponde a tutto ciò che è nell’uomo, in generale e in particolare, come è stato mostrato e spiegato precedentemente dal n. 87 al 102.
(419) Mi è stato anche concesso di vedere l’estensione del Cielo abitato e quella del Cielo non abitato. L’estensione di quest’ultimo è tale che per l’eternità non potrà essere riempita, neppure se esistessero miriadi di terre tutte abitate come la nostra.
(420) Certuni credono che il Cielo a un certo punto venga chiuso, una volta che è pieno; essi non sanno che il Cielo non è mai chiuso e che non è previsto alcun tempo né alcun numero. Essi non sanno che coloro che la Scrittura chiama eletti sono coloro che si trovano sulla via del bene e del vero, e continuano a desiderarli, e per questo vengono chiamati affamati. Altri pensano che il Cielo sia concesso a tutti per un atto di misericordia, e non comprendono che il Signore, per misericordia appunto, vi conduce chi lo riceve. Ricevere il Signore è vivere secondo l’ordine divino e le sue leggi, che sono i precetti dell’amore e della fede. Essere condotti dalla misericordia significa essere condotti dal Signore dalla nascita fino all’ultimo momento di vita nel mondo, e poi per l’eternità nell’altra vita. Occorre sapere che ogni uomo nasce per il Cielo e vi è accettato se nel mondo accoglie in sé il Cielo; chi però non l’accoglie, ne è escluso.