Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(51) DOPO LA MORTE, LE GIOIE DELLA VITA DI OGNUNO SONO TRASFORMATE IN GIOIE CORRISPONDENTI


(485) Nel capitolo precedente è stato mostrato che l’amore dominante resta con l’uomo per l’eternità. Ora sarà mostrato che le gioie di questo amore sono trasformate in gioie corrispondenti, cioè in gioie spirituali che corrispondono alle gioie naturali. E’ evidente che questo avviene perché nel mondo naturale l’uomo ha un corpo terreno che abbandona quando arriva nel mondo spirituale per rivestire un corpo spirituale.

(486) Tutte le gioie che l’uomo prova appartengono al suo amore dominante, perché l’uomo prova gioia soltanto per ciò che ama e in particolare per ciò che ama sopra ogni cosa. Queste gioie sono varie: ce ne sono tante quanti sono gli amori dominanti, e di conseguenza tante quanti sono gli uomini, gli spiriti e gli angeli, perché l’amore dominante dell’uno non è mai uguale a quello dell’altro. Ne deriva che il volto di uno non è mai del tutto simile a quello di un altro, perché il volto di ognuno è l’immagine del suo spirito, e quindi nel mondo spirituale quella del suo amore dominante. Le gioie di ogni persona in particolare sono di una infinita varietà; tuttavia esse si rapportano tutte all’amore dominante, lo compongono, costituiscono una sola cosa in lui. In Cielo, tutte le gioie si rapportano all’amore universalmente dominante, cioè all’amore verso il Signore, e all’inferno all’amore per se stessi.

(487) Solo la scienza delle corrispondenze può far capire quali siano le gioie spirituali nelle quali sono trasformate le gioie naturali di ognuno dopo la morte, e qual è la loro qualità. Questa scienza insegna in generale che non esiste niente di naturale a cui non corrisponda qualcosa di spirituale. Essa insegna anche in particolare quali sono le corrispondenze e di quale qualità sono. Chi possiede questa scienza può informarsi del suo stato dopo la morte e sapere ciò che sarà, ammesso che conosca il proprio amore e il suo rapporto con l’amore universale. Però conoscere il proprio amore dominante è impossibile a coloro che vivono nell’amore di sé, perché essi amano ciò che loro apartiene, chiamano bene i mali e verità le cose sbagliate che favoriscono i loro mali e li confermano. Tuttavia, se lo vogliono, possono avere questa conoscenza grazie ad altri che sono saggi e che vedono ciò che loro non vedono. Chi però è totalmente preso dall’amore di se stesso, rifiuta con disprezzo ogni insegnamento saggio. Gli spiriti non possono vedere da soli i loro mali e i loro errori e quelli che sono tutti presi dall’amore di sé e del mondo non possono essere condotti verso il Signore: per loro sincerità, giustizia e amore celeste non esistono e sono incomprensibili. Queste cose vengono dette affinché l’uomo esamini se stesso, conosca il proprio amore in base alle proprie gioie e conosca di conseguenza lo stato della sua vita dopo la morte in base alla scienza delle corrispondenze.

(488) La scienza delle corrispondenze può far conoscere in che modo le gioie della vita di ognuno sono cambiate in gioie corrispondenti dopo la morte. Dato però che questa scienza non è ancora stata divulgata, farò un po’ di luce su questo argomento riferendo qualche esempio fornito dall’esperienza. Tutti coloro che sono nel male, specie quelli che hanno rifiutato la Scrittura, fuggono la luce del Cielo. Si ritirano in caverne oscure e in buchi della roccia e vi si nascondono, perché hanno amato il falso e odiato il vero. Caverne, buchi nella roccia e tenebre corrispondono al falso così come la luce corrisponde al vero. Essi godono ad abitare lì, mentre soffrono se si trovano in campagna alla luce del giorno. Coloro che si sono compiaciuti di tendere inganni e macchinare furberie, si comportano in questo modo. Stanno dentro le caverne, entrano in volte così oscure che non si vedono neppure tra loro e si parlano a bassa voce nelle orecchie: la gioia del loro amore si trasforma in questa maniera. Coloro che hanno coltivato le scienze al solo scopo di passare per eruditi, godendo della propria memoria che suscitava in loro gran vanità, amano i luoghi sabbiosi e li scelgono piuttosto che le fertili campagne e i giardini, perché i luoghi sabbiosi corrispondono ai loro studi. Coloro che sono stati nelle dottrine delle rispettive chiese senza mai applicarle alla loro vita, scelgono luoghi pietrosi e abitano in mezzo a mucchi di massi; fuggono i luoghi coltivati perché li hanno in avversione. Coloro che hanno attribuito tutto alla natura o alla propria prudenza, e che con diversi artifici si sono innalzati a degli onori e hanno conquistato ricchezze, si dedicano nell’altra vita ad arti magiche che sono abusi dell’ordine divino, e in esse trovano il massimo piacere della loro vita. Coloro che hanno applicato le divine verità ai propri amori e in questo modo le hanno falsificate, amano i luoghi sporchi e pieni di urina, perché tali luoghi corrispondono ai piaceri di un tale amore. Coloro che sono stati sordidamente avari abitano in caverne, amano gli escrementi dei maiali e il cattivo odore simile a quello che proviene da una cattiva digestione. Coloro che hanno passato la loro vita nelle voluttà e nelle mollezze e sono stati smodatamente golosi ponendo nelle cose il bene sovrano della vita, nell’altra vita amano le latrine che per loro sono delle delizie; fuggono i luoghi puliti che per loro non presentano alcuna piacevolezza. Coloro che hanno provato piacere nel compiere adulteri, vivono in luoghi di prostituzione dove tutto è sporco e disgustoso. Amano questi luoghi e fuggono le case oneste; provano il più grande piacere nel distruggere i matrimoni. Coloro che sono stati avidi di vendette e di conseguenza hanno acquisito una natura feroce e crudele, amano le sostanze cadaveriche e abitano in caverne così fatte.

(489) Invece i piaceri della vita di coloro che nel mondo sono vissuti nell’amore celeste sono trasformati in piaceri corrispondenti, come quelli che esistono nei Cieli e che provengono dal sole del Cielo e dalla luce di questo sole. Questa luce presenta alla vista oggetti che racchiudono interiormente cose divine e che rappresentano esteriormente le gioie dei loro amori. Farò ora qualche esempio sulla base della mia esperienza: coloro che hanno amato le divine verità e la Scrittura per tendenza interiore o per amore delle verità stesse, abitano nell’altra vita nella luce, su luoghi elevati che appaiono come montagne e sono continuamente nella luce del Cielo. Essi non conoscono le tenebre come quelle della notte nel mondo e vivono sempre in un clima primaverile. Alla loro vista si presentano come dei campi, dei prati e delle vigne. Nelle loro case tutto risplende come le pietre preziose e le finestre sono di puro cristallo. Tali sono le gioie per la loro vista; tuttavia queste gioie corrispondono interiormente alle divine verità che hanno amato e che per loro divengono bei panorami, cristallo e pietre preziose. Coloro che sono vissuti in base alle dottrine della Chiesa ricavate dalla Scrittura sono nel Cielo intimo e godono più degli altri dei piaceri della saggezza. In ogni cosa essi vedono le cose divine corrispondenti, per cui ogni cosa davanti a loro sembra ridere, gioire e vivere. Per coloro che hanno amato le scienze, attraverso queste hanno coltivato la loro mente e hanno riconosciuto il divino, le gioie scientifiche sono trasformate in gioie spirituali attinenti alle conoscenze del bene e del vero. Essi abitano in giardini fioriti, verdeggianti, circondati di viali d’alberi; fiori e alberi cambiano ogni giorno. Tali cose procurano loro gioie che vengono continuamente rinnovate dalla varietà dei particolari. Giardini, fiori, alberi, aiuole corrispondono alle scienze, alle conoscenze e di conseguenza all’intelligenza. Coloro che hanno attribuito ogni cosa al divino sono nella luce celeste, che rende gli oggetti trasparenti; in questa trasparenza la loro vista interiore coglie immediatamente innumerevoli variazioni della luce che procurano loro dei piaceri interiori. Gli oggetti che sono nelle loro case brillano come diamanti e offrono continue variazioni. Mi è stato detto che le mura delle loro case sono come cristallo e quindi trasparenti; e che tale trasparenza corrisponde all’intelletto illuminato dal Signore, dopo che le ombre provenienti da fede e amore per le cose naturali sono state scartate. Tutti gli oggetti che sono intorno a questi spiriti corrispondono alla loro interiorità e sono quindi tali da permettere agli spiriti di percepire chiaramente quello che questi oggetti rappresentano e significano. I piaceri del loro amore sono ineffabili e crescono per tutta l’eternità; essi sono tali da non poter essere descritti con parole umane. E quanto ho appena detto è ben poca cosa per descrivere le corrispondenze dei piaceri di coloro che sono nell’amore celeste.

(490) Da quanto fin qui detto si può capire che le gioie sono trasformate dopo la morte in gioie corrispondenti; l’amore stesso però resta eternamente. Così l’amore coniugale, l’amore per la giustizia, la sincerità, l’intelligenza e la saggezza e tutti gli altri amori restano eternamente. Le cose che ne derivano sono come sorgenti perenni e costituiscono gioie che permangono, ma sono elevate a un livello superiore quando passano dalle cose naturali alle cose spirituali.