Cielo e Inferno

Emanuel Swedenborg

W E B   L I B R O

(36) CIELO E INFERNO PROVENGONO DAL GENERE UMANO


(311) Il mondo cristiano ignora assolutamente che il Cielo e l’inferno provengono dal genere umano. Crede che gli angeli siano stati creati all’inizio e così anche il Cielo. Il diavolo o Satana sarebbe un angelo di luce, che divenuto ribelle sarebbe stato espulso con le sue schiere, dando così origine all’inferno. Gli angeli sono molto stupiti che nel mondo cristiano esista una tale credenza e che non si sappia nulla a proposito del Cielo sebbene questa conoscenza sia un aspetto fondamentale e antichissimo della dottrina della Chiesa. Vista questa ignoranza, essi sono stati felici che al Signore sia piaciuto rivelare ora ai cristiani certe conoscenze sul Cielo e l’inferno. Le tenebre che crescono ogni giorno in quanto la Chiesa non contribuisce a rischiararle, possono così, in certa misura, essere dissipate. Essi desiderano che io affermi da parte loro che in Cielo non c’è un sol angelo che sia stato creato all’inizio, e neppure all’inferno alcun angelo di luce divenuto diavolo, ivi precipitato dal Cielo; ma che tutti, in Cielo come all’inferno, provengono dal genere umano. In Cielo vi sono coloro che hanno vissuto nel mondo un amore e una fede celesti. All’inferno sono coloro che hanno vissuto nel mondo un amore infernale e una fede infernale. L’inferno nel suo complesso è chiamato diavolo o Satana; diavolo è quell’inferno posteriore dove sono coloro che sono chiamati geni malvagi; Satana è l’inferno anteriore dove vivono coloro che sono chiamati spiriti malvagi. Questi due inferni saranno descritti più avanti. Gli angeli mi dissero anche che i cristiani hanno accettato una tal dottrina relativa agli abitanti del Cielo e dell’inferno a causa di certi passaggi della Scrittura presi alla lettera, e non spiegati secondo la vera dottrina. Infatti se la vera dottrina non rischiara il senso della lettera della Scrittura, lo spirito si confonde e ne risulta ignoranza, eresia ed errore.

(312) L’uomo di chiesa crede queste cose perché è convinto che prima del giudizio universale nessuno vada in Cielo o all’inferno. Crede anche che gli angeli siano stati creati all’inizio, perché non può credere che Cielo e inferno provengano dal genere umano. Affinché l’uomo non abbia più questa convinzione, mi è stato concesso di essere in società con gli angeli e di parlare con gli spiriti che sono all’inferno. Ciò avviene da molti anni, talora continuamente, dal mattino fino alla sera, ed è in questo modo che sono stato istruito sulle cose del Cielo e dell’inferno. Questo mi è stato concesso affinché l’uomo di Chiesa non insista più nella sua fede erronea della resurrezione nel giorno del giudizio, dello stato dell’anima fino a quel giorno, degli angeli e dei diavoli. Mi è stato concesso di parlare con persone che avevo conosciuto nella vita del corpo, alcuni erano in Cielo e altri all’inferno. Mi è capitato di parlare con alcuni che erano morti da due giorni e di raccontare loro che in quella stessa ora si stava preparando il loro funerale; essi mi risposero che facevano bene a liberarsi di ciò che era servito loro nel mondo per le funzioni fisiche. Essi mi chiesero di dire che non erano affatto morti, ma continuavano a vivere e a sentirsi uomini come prima. Erano ancora forniti di intelletto e volontà, avevano pensieri e affetti, sensazioni e desideri simili a quelli che avevano quando erano nel mondo. Costoro erano gioiosi di questa nuova vita, così diversa da quella che avevano immaginato. Infatti, subito dopo la morte ognuno inizialmente si ritrova nella stessa condizione di vita che possedeva quando viveva nel mondo, però in seguito questa condizione viene cambiata per lui in Cielo o inferno. Essi stessi si meravigliavano della propria ignoranza e del proprio accecamento su ciò che si riferisce alla vita dopo la morte. Soprattutto si stupivano che gli uomini di chiesa fossero nell’ignoranza come gli altri, mentre più degli altri avrebbero dovuto essere nella luce. Per la prima volta si rendevano conto che le cose mondane e corporali avevano invaso e riempito la loro mente al punto da esser divenuti incapaci di elevarsi fino alla luce del Cielo; infatti più si penetra nelle cose corporali e mondane, più le si ama come avviene al giorno d’oggi, e più si viene avvolti da fitte tenebre.

(313) Molti eruditi del mondo cristiano si stupiscono quando dopo la morte si vedono ancora dentro un corpo, vestiti di abiti e collocati dentro delle case come avveniva nel mondo. Quando ricordano le loro credenze sulla vita dopo la morte, l’anima, gli spiriti, il Cielo e l’inferno, sono pieni di confusione e si rendono conto di aver avuto pensieri folli, mentre i semplici di fede hanno avuto pensieri più saggi di loro. Certi eruditi che si erano confermati in questi errori erano completamente chiusi verso il Cielo e aperti invece verso il mondo, e di conseguenza verso l’inferno. Infatti l’uomo che riceve le cose del mondo senza essere aperto alle cose del Cielo, crea in sé l’inferno.

(314) Si può dire che l’inferno proviene dal genere umano perché le menti angeliche e le menti umane sono simili. Godono entrambi della capacità di capire, percepire e volere; sono stati formati per ricevere il Cielo, per essere aperti alla saggezza. Durante la vita nel corpo, non hanno acquisito tanta saggezza perché nel corpo la mente spirituale dell’uomo pensa in termini naturali. Diversamente avviene quando si libera dai legami che lo tengono legato al corpo: allora non pensa più in termini naturali, ma spirituali, e quando pensa spiritualmente pensa cose che sono incomprensibili e ineffabili per l’uomo naturale; in questo modo acquisisce la saggezza degli angeli. E’ quindi evidente che l’interiorità dell’uomo, che è chiamata spirito, è nella sua essenza un angelo. Dopo che si è liberato dal corpo terreno, questa interiorità conserva una forma umana come l’angelo. Abbiamo visto dal n. 73 al n. 77 che l’angelo ha una perfetta forma umana. Quando però l’interiorità dell’uomo è stata aperta soltanto verso il basso, e non verso l’alto, dopo la liberazione dal corpo conserva sì una forma umana, ma odiosa e diabolica perché non può guardare verso il Cielo: guarda soltanto verso l’inferno.

(315) Chi è stato istruito sull’ordine divino, può capire che l’uomo è stato creato per divenire un angelo, perché l’ordine divino si conclude proprio in lui (vedi n. 304). La razza umana è il vivaio del Cielo.

(316) Il Signore è risuscitato non soltanto con lo spirito ma anche col corpo, perché quando era nel mondo ha glorificato, cioè ha reso divino tutto ciò che in lui era umano. In effetti l’anima che gli veniva dal Padre era la divinità stessa, e il corpo divenne simile all’anima, e quindi divino. Il Signore è quindi risuscitato nello spirito e nel corpo, cosa che non avviene con nessun uomo. Ai suoi discepoli che vedendolo credevano di vedere uno spirito, egli disse: Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io ! Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne o ossa come vedete che io ho (Luca 24, 36-39). Con queste parole egli voleva indicare di essere uomo, non soltanto nello spirito ma anche nel corpo.

(317) Affinché si sappia che l’uomo continua a vivere dopo la morte e secondo la vita che ha condotto nel mondo va in Cielo o all’inferno, mi sono state mostrate molte cose sullo stato dell’uomo dopo la morte. Esse saranno discusse quando si tratterà del mondo degli spiriti.